Op. cit., 80, gennaio 1991

Page 1


Op.cit. rivista quadrimestrale di selezione della critica d'arte contemporanea Direttore: Renato De Fusco Redattori: Roberta Amirante, Alessandro Castagnaro, Marina Montuori,

Livio Sacchi, Sergio Villari

Segretaria di redazione: Saia Graus Ventrella Redazione: 80123 Napoli, Via Vincenzo Padula, 2 • Tel. 7690783 Amministrazione: 80122 Napoli, Via Francesco Giordani, 32 - Tel. 7612002

Un fascicolo separato L. 6.000 (compresa IVA) • Estero L. 8.000

Abbonamento annuale:

Italia L. 16.000 - Estero L. 20.000 Un fascicolo arretrato L. 7.000 • Estero L. 9.000 Spedizione in abbonamento postale - Gruppo IV/70% . C/C/P n. 23997802 intestato a:

Edizioni e Il centro·» di Arturo Carola .


G. CARNEVALE,

Il pensiero della mano

S

V. GIANNETTI,

L'insegnamento della pittura

17

M. B.

Didattica e design: tra pragmatismo e arte

Xl

Libri, riviste e mostre

37

SPADOUNI

Alla redazione di questo numero hanno collaborato: Ada D'Avino, Mi• rella Capezzuto, Cettina Lenza, Fabio Mangone, Marina Montuori, Patri­ zia Piscitello, Paolo Zoffoli.


La rivista si avvale del contributo economico dei seguenti Istituti ed Aziende: Alessi Alias Banco di Napoli Boffa arredamenti Bulthaup Camera di Commercio di Napoli Driade IC soft Promemoria Sabattini Studio Morra Zen italiana













damentalmente legata alla casualità del momento in cui si determina: si legittima solo all'interno delle qualità che riesce ad esprimere a po­ steriori, per nobili ed alte che siano le intenzioni a priori. Non si riesce a parlare facilmente di motivazioni che si rintracciano solo in seguito, strada facendo, e che, all'inizio, appaiono come desideri indifesi. • Ricordo il delizioso passo di Calvino in Se una notte di inverno un viaggiatore, Einaudi, Torino 1979, quando descrive le modalità di la­ voro dello « scrittore tormentato,. e dello « scrittore produttivo » (p. 174 e sgg.). definendo così non solo due modi opposti di svolgere lo stesso lavoro intellettuale, ma due distinte concezioni di vita, e pervenendo al paradosso dell'identità assoluta della loro produzione letteraria. 5 F. PURINI, Il fattore D, e Casabella •, n. 479, 1982. 6 M. SCOLARI, La questione del Disegno, « Casabella•, n. 486, 1982. 7 e Diventa,. non è del tutto esatto: lo è stato anche in passato (penso ai e capricci"• ai fondali urbani rinascimentali e, allargando ol­ tre i nostri limiti il discorso, alle stesse scenografie teatrali... ), ma oggi sembra attirare una curiosità mondana ed un successo di mercato to­ talmente autonomi. a Sul rapporto tra ideazione e rappresentazione dell'idea, ci è parso di grande interesse, all'interno della voce Progetto, redatta da F. CALVO, Enciclopedia (voi. 11), Einaudi, Torino 1980, il 3° paragrafo Platone e Ari­ stotele: techne e creatività.

9 Popper ha sostenuto, tra i primi, che la scienza non ha per fine la verità, ma la persuasione; la capacità di convincere, di rassicurare è l'obiettivo cui tende la ricerca scientifica contemporanea, non il deside­ rio di attingere verità assolute e nascoste. to Distinzione presente anche nel testo di Scolari, già citato. Il Aggiungerei anche, benché si tratti di autori tra loro diversissimi, a questo esempio, quello delle tavole disegnate da Ridolfi, con il suo personalissimo modo di rappresentare, a mano libera, in impaginati af­ follatissimi e quasi naif, la totalità delle soluzioni di progetto, dagli at­ tacchi ai prospetti ombreggiati, dalle planimetrie agli abachi. 12 R. DE Fusco, op. cit. u M. BRUSATIN, nella voce Disegno, redatta per l'Enciclopedia, voi. 4, Einaudi, Torino 1978, scrive (p. 1129): « lo schizzo e l'abbozzo artistico [... ] contengono normalmente meccanismi di risparmio di segno [e) hanno un eccedente di intenzione e di progetto•· 14

16

V.

MAGNAGO l.AMPUGNANI,

op. cit.











pari tempo non trascurando di dare· agli allievi il bagaglio tecnico atto a dar forma alla descritta operazione metalin­ guistica? Il rilievo è ineccepibile, eppure non sembra esservi altra via. La complessità del compito potrebbe risolversi as­ sociando un insegnante «tecnico» ad uno storico o critico operativo, ovvero programmando collaborazioni e coordina­ menti didattici. Ma siamo troppo delusi dai tentativi finora fatti in tal senso. Quello di una storiografia « predisposta » alla pratica del fare artistico è un «esercizio» che va assi­ milato e interiorizzato da chiunque lo affronta e quindi, a maggior ragione, da chi pretende di insegnarlo. Ecco il mo­ tivo per cui, nell'inchiesta iniziata da questa rivista, non puntiamo tanto alle istituzioni, alle struttur�, alle riforme burocratiche, quanto alla presa di coscienza di ogni sin­ golo operatore didattico; il che spiega anche la ragione della nostra insistenza su assunti, concetti, linee di condotta fa­ cilmente ritrovabili in altri precedenti articoli e rassegne.

26











nelle famose botteghe che oggi non sono più tali. Questo non significa necessariamente organizzare gruppi che fisica­ mente operino nelle aziende ma piuttosto individuare quelle coordinate di riferimento che servano ad una progettazione guidata, dove lo spazio creativo è ancora più delineato e ac­ cessibile proprio per la sua immediata individualità. Biso­ gna quindi arrivare a definire gli strumenti per la progetta­ zione attraverso una sistematica analisi delle aziende per le quali vogliamo operare, operazione questa non complessa e di facile attuazione. Avendo condotto personalmente molte esperienze sia di­ dattiche che concorsuali con il metodo dell'informazione guidata, posso ritenermi soddisfatta dei risultati ottenuti. Gli strumenti messi a punto per consentire agli studenti di progettare sono stati riferiti di volta in volta a pool di aziende che operano nel settore dell'arredamento. La radio­ grafia delle aziende è avvenuta accorpandole per tipologie di prodotto, per tecnologie, per know-how e per segmenti di mercato. I dati emersi dalle indagini hanno portato alla compilazione di schede sintetizzanti i diversi profili produt­ tivi; le schede sono servite a studenti ed architetti per pro­ gettare prodotti di alto contenuto formale ed innovativo, pur rimanendo funzionali alla realtà per la quale sono stati ideati. In alcune occasioni ho potuto inoltre operare sul campo, affiancando alla schedatura anche delle visite guidate nelle aziende. Dividendo gli studenti in seminari ho creato dei laboratori progettuali che hanno portato a risultati di no­ tevole interesse. Tali esperienze hanno contribuito alla mes­ sa a punto di una metodologia didattica che si può definire e sul campo ». Non va comunque dimenticato che la cultura del pro­ getto deve sì completarsi con operazioni pratico/dirette, ma non può prescindere da teorizzazioni storiche e tecniche che sono sempre alla base del progettare.

36




Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.