Op. cit., 110, gennaio 2001

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Op.cit. rivista quadrimestral,e di selezione della critica d'arte contemporanea Direttore: Renato De Fusco Redattori: Roberta Amirante, Alessandro Castagnara, Alessandra de Martini Marina Monluori, Livio Sacchi Segretaria di redazione: Rosa Losito Redazione: 80123 Napoli, Via Vincenzo Padula, 2 -Te!. 7690783 Amministrazione: 80122 Napoli, Via_ Francesco Caracciolo, 13 - Te!. 7614682 Un fascicolo separato L. 8.000 (compresa IVA) - Estero L. 9.000

Abbonamento annuale: Italia L. 30.000 - Estero L. 36.000 Un fascicolo arretrato L. 14.000 - Estero L. 15,000 Spedizione in abbonamento postale - 70% Direzione commerciale imprese - Napoli C/C/P n. 24514804

Electa Napoli


F. RINALDI, L. PIETRONI, V. BARADEL,

C. MARTINO,

Surrealismo e virtualità lA definizione di «artefatto» nella cultura del progetto Sul ritorno della pitturafigurativa Note sul design degli anni Novanta Libri, riviste e mostre

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Alla redazione di questo numero hanno collaborato: Alessandro Casta­ gnaro, Alessandra de Martini, Olga Ghiringhelli, Maria Rosaria Santangelo, Maria Luisa Scalvini, Vincenzo Trione.


La rivista si avvale del contributo economico dei seguenti Istituti e Aziende: Alessi Driade Heller




l'osservatore ad interrogarsi sulla propria condizione attraverso il rovesciamento della logica convenzionale ed il sovvertimento del significato comunemente accet­ tato delle parole e delle cose4• In questo processo di «di­ sinformazione logica», l'attenzione viene dirottata dall'og­ getto in sé alle sue relazioni con il contesto, e, qualora il si­ stema non risulti aderente agli schemi conosciuti, come fa­ cilmente avviene nella pratica della simulazione digitale, può verificarsi un corto-circuito, una crisi del principio di isomorfismo, e cioè di quella confortante corrispondenza tra parola e cosa che garantisce la lettura del visibile. Quando allora la verità si mostra dove non è attesa5 il quotidiano entra nel campo del surreale: esso costituisce il materiale da deformare, da spingere in un altro-da-sé alterandone i con­ notati, non di rado in forma ironica. In questa chiave va in­ teso il contributo dell 'iper-realismo, pratica artistica che isola ed ultra-documenta il dettaglio per coglierlo in fla­ granza di assurdo. Nella pittura di Magritte, ad esempio, l'i­ pervalore attribuito agli elementi di unafrase scompagina le relazioni interne tra i segni ed ottiene formidabili effetti di spaesamento: cioè, nelle parole dello stesso Magritte, si ribalta il convenzionale nell'enigma. Per scardinare l'automatismo che fissa i rapporti tra se­ gno e referente il Movimento si serve anche di un repertorio linguistico preferenziale fatto di virtuosismi semantici, se­ gnatamente della distinzione tra uso e menzione e della di­ cotomia simbolo/oggetto esplorata da Wittgenstein nel suo trattato sul linguaggio. Esempio della confusione tra uso e menzione in pittura è la presenza di una tavolozza nel di­ pinto, ricorrente nella produzione di Magritte: la citazione dell'oggetto in sua presenza lo aliena dal suo nome e rafforza l'ibridazione tra reale ed apparente, vero e verosi­ mile. Tra questi artifici l'apparizione della cornice in una rap­ presentazione è un espediente in grado di esaltare il contrasto tra naturalità e convenzione: la cornice costituisce ciò che Ortega definisce un "isolatore dell'artisticità", cioè una frontiera che regola gli scambi tra la regione dell'esistente e

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