Op. cit., 119, gennaio 2004

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3 F. SCHILLER, Fondaz.ione dell'intera dottri11a della scienz.a, 1794. • La paternit1'1 del soprannome si deve a Natanson, anche se Breton se ne appropriera presto; cfr. / Surrealisti, catalogo della mo­ stra a cura di A. Schwartz, Mazzotta, Milano 1989. 5 Arte e Alchimia, a cura di A. Schwarz, La Biennale, Venezia, 1986. 6 R. CHAR, C/ti osserva e clti sogna, in / Surrealisti, op. cit., p.

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7 0. REDON, A soi-meme journal (1867-1915), Notes sur la Vie, l'Art e les artistes, Jose Corti, Paris, 196 I, pp. 125-126. 8 Decisivo e illuminante sui rapporti tra cinema e pittura e ii con­ tributo di JEAN-MICHEL BoUHOURS, La meccanica ci11ematografica dell 'inconscio, in occasione della mostra parigina al Centre Pompidou, cat. mostra La Revolution Surrealiste, Centre Pompidou, marzo 2002. 9 M. RAY, Autoritratto, Saggi e Documenti del Novecento, trad. it. a cura di M. Pizzorno, Milano 1998, pp. 212 e segg. 10 L. Bu_NUEL, Dei miei sospiri estremi, trad it. a cura di D. Selvatico Estense, Saggi e Documenti de! Novecento, Milano 1991, pp. 131 e segg. 11 C'e, a mio avviso, una curiosa assonanza tra due figure agli antipodi: Friedrich nel Romanticismo e Foniana nell'lnformale. Entrambi sono alle prese con ii tema de! bianco, ii primo in quadri in cui ii non-colore e usato come allusione allo spazio potenzial­ mente infinito, come Le bianche scogliere di Riigen, 1819, e ii se­ condo firmatario del Manifesto Blanco, 1947, oltre che di opere note, tra cui la serie dei Concetti Spaz.iali. 12 N. CASTIN, Le surrealisme et la musique, un assourdissant malentendu, in La Revolution Surrealiste, cit. 13 M. RAY, op. cir., p. 147. 14 Erede di Mesens puo considerarsi Alcopley, autore di quadri suggestionati dalla musica di John Cage. Sui rapporti tra musica e pittura nelle avanguardie vedi 8. ANIELLO, Erik Satie, un musicista fra i pittori, Gruppo Edicom, Milano 2001, pp. 194-213. " M. RAY, op. cir., p. 23: [ ••• ] non amavo motto Beethoven, Brahms e Mahler, ma ero entusiasta di Bach. 11 mio amico mu­ sicista, col quale di tanto in tanto mi incontravo, contraddicendo se stesso affermava che Bach mancava d'emozione ed era troppo rigoroso. Forse la sua musics mi commuoveva per la mia parti­ colare preparazione tecnica; ci sentivo un'affinita spirituale che m'incitava a sforzi sempre maggiori sulla strada da me prescelta. 16 M. FOUCAULT, Questo none u11a pipa, SE, Milano 1988, pp. 24 e segg. 17 Ibidem, pp. 25 e segg. 11 M. RAy, op. cit., pp. 170 e segg. 19 Max Ernst e i suoi amici surrealisti, in/ surrealisti, cit., p. 150. 20 La stretta assonanza tra !'opera di Brancusi e Giacometti, per la progressiva semplificazione dell'immagine ed i significati quasi


minimalisti, � stata evidenziata da E.H.

arr, Phaidon, New York 1950, p. 592.

GoMBRICH,

in The Story of

21 M. Ray, op. cit., p. 62-63 22 Nel resoconto di Ray sulla festa ravviso un preludio alla suc­ cessiva body art, ii cui anello di congiunzione potrebbe essere Elsa Freitag-Lorinthoven, come diro piu avanti. Cfr. M. RAY, op. cit., pp. 141 e segg. 23 M. Ray, op. cit., pp. 317-9. 2• Ibidem, p. 318. 25 A. BRETON, Les mots sans rides, in «Litterature», n. 7, Paris, 1922, p. 32. 26 A. BRETON, Gli scritti volano, in / surrealisti, cit., pp. 136-7.

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