La sanità nel Lazio vista dai giornali
Sabato, 15 febbraio 2025
a cura dell'Osservatorio delle politiche sanitarie del Lazio dell'Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Frosinone
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Caos al pronto soccorso La Asl: «Medici introvabili e l'Ordine collabori»
I medici sono introvabili o quanto meno non vogliono venire a lavorare a Frosinone. L'Ordine dovrebbe saperlo Anzi, non sembra troppo impegnato ad aiutare l'azienda sanitaria a reclutare nuovi professionisti. La Asl di Frosinone, nelle persone del commissario straordinario Sabrina Pulvirenti e del direttore sanitario Luca Casertano, risponde in maniera piccata, per usare un eufemismo, all'allarme lanciato dall'Ordine dei Medici sull'emergenza del pronto soccorso dell'ospedale del capoluogo ciociaro Ordine guidato da Fabrizio Cristofari, che è anche il direttore del Pronto soccorso. Intanto l'azienda sanitaria fa rilevare una coincidenza: «Il sovraffollamento degli ultimi giorni, francamente inusuale per il picco di 120 pazienti presenti, si è verificato in una fase di delicata transizione dell'azienda. Tale condizione si è palesata in presenza di un'autorizzazione regionale all'assunzione di ben 20 medici per le esigenze dei pronto soccorso, cui si aggiungono le risorse in prestazioni aggiuntive che vedono il Dipartimento di Emergenza come il principale destinatario e fruitore di tali incentivi». Il punto è che la Asl, pur continuando ad attivare le procedure di assunzione, non trova medici. «A fronte di un precedente concorso per 25 unità - scrivono dall'azienda - sono stati assunti solo 4 specializzandi, mentre in risposta al nuovo concorso recentemente bandito per 20 posti per dirigente medico di Medicina d'Urgenza, sono pervenute solo 6 istanze. Anche il numero di libero professionisti reclutato per il P.S., nonostante l'offerta economica consistente di 80 euro all'ora, per uno stipendio base mensile lordo 11.520 euro». Stipendio, non mancano di sottolineare Casertano e Pulvirenti, «superiore a quello di chi le scrive». E il presidente dell'Ordine Cristofari, in qualità di direttore del Pronto soccorso, lasciano intendere i vertici aziendali, dovrebbe sapere quali sono le difficoltà: «Il processo di reclutamento - si legge nella let-
tera - è stato farraginoso ed ha incontrato non poche difficoltà, anche causate da errori, certamente in buona fede, della commissione di valutazione, presieduta dal direttore del P.S. di Frosinone, che ha reclutato alcuni professionisti non dotati dei requisiti necessari e, in un caso spiacevole, anche in assenza dell'iscrizione all'Ordine dei Medici». Stante il problema a trovare medici, la Asl non fa a meno di rilevare che l'Ordine di Frosinone non si è mostrato così collaborativo per provare a risolverlo, almeno a giudicare dalle offerte presenti sulla sezione "Offerte di lavoro" del sitp web dell'Ordine: «A partire da settembre, periodo in cui si è palesata la carenza di personale ed è iniziato a verificarsi con maggiore frequenza il fenomeno del sovraffollamento - scrivono Casertano e Pulvirenti sono stati pubblicati avvisi per la ricerca di medici per le Terme di Pompeo, di un cardiologo per la Casa di Cura S Teresa e di uno psichiatra per una struttura privata di Terracina. Tali avvisi, certamente pregevoli e generosamente utili al pubblico interesse, non solo di questa Asl, tuttavia non hanno dato un contributo significativo alla risoluzione della problematica in argomento» Rispetto poi all'altro punto sollevato dall'Ordine - la carenza di circa il 30% dei posti letto programmati dalla Regione Lazio "per grave carenza di Medici e altro Personale Sanitario che affligge tutti i reparti dell'Azienda" - la Asl ribatte: «La Regione ha approvato un piano assunzionale straordinario per questa azienda, pari a 575 unità più 149 stabilizzazioni e le numerose procedure concorsuali sono state avviate ed espletate in parte consistente». E si torna al punto di partenza: non si trovano i medici La Asl di Frosinone, infatti, riporta gli esiti dei concorsi: «Radiodiagnostica: a fronte di 16 posti disponibili si sono perfezionate 6 assunzioni. Pediatria: a fronte di 13 posti disponibili si è perfezionata un'assunzione. Psichiatria: a fronte di 17 posti dispo-
nibili si sono perfezionata 3 assunzioni seguite da dimissioni volontarie Radioterapia: a fronte di 4 posti
disponibili si è perfezionata un'assunzione». Fonte: Il Messaggero - Cronaca di Frosinone - pag 35
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«Strutture rinnovate e percorsi più rapidi»
Nella lettera a firma del commissario Pulvirenti e del direttore Casertano si ricordano quali sono stati gli interventi negli ultimi anni: «Come è noto, i pronto soccorso, da numerosi anni, versavano in condizioni strutturali estremamente precarie ma, grazie a fondi aziendali, il DEA di Frosinone, per primo, è stato completamente ristrutturato e dotato di tecnologie moderne, in grado di monitorare pazienti critici ed eseguire procedure diagnostico - terapeutiche complesse; è in corso d'opera, peraltro, un ulteriore ampliamento e potenziamento Analogo processo di trasformazione è in corso in tutti i PP.SS. aziendali». Alla riorganizzazione strutturale, proseguono i vertici Asl, è stata affiancata anche una riorganizzazione funzionale» Ecco come: «Attivazione di servizi di Bed Management in tutti i presidi ospedalieri; creazione di
procedure di fast track, ovvero percorsi veloci per far gestire i casi meno complessi agli ambulatori/servizi specialistici in luoghi separati dal P S ; apertura di ambulatori dedicati alle "dimissioni protette" da P.S.; attivazione di servizi informazioni ai familiari a gestione infermieristica per favorire l'umanizzazione dell'assistenza; fornitura di tablet per consentire la comunicazione paziente -familiari; protocolli di triage avanzato con diagnostica di laboratorio precoce per velocizzare la diagnosi ed il trattamento di cause frequenti di ricorso al P S come il dolore addominale; attivazione di box codici minori a gestione dei medici di famiglia; monitoraggio puntuale delle dimissioni da reparto, anche il sabato e la domenica e pubblicate sul sito aziendale» Fonte: Il Messaggero - Cronaca di Frosinone - pag. 35
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Presidio sanitario e servizi, l'opposizione sollecita il sindaco ad Anagni
Ex ospedale di Anagni, da tempo in fase di smantellamento dopo la chiusura del 2010: dopo le promesse degli ultimi anni, i cittadini da tempo chiedono un segnale chiaro a favore della sanità Ieri, sul tema, si è fatto sentire il consigliere comunale di LiberAnagni Luca Santovincenzo, esponente dell'opposizione nel Consiglio comunale capitanato dal sindaco Daniele N atalia A d A nagni, negli ultimi anni, la s ituazione sanitaria è stata spesso in primo piano e i progetti per la ripartenza di una vera e propria sanità del territorio sono stati sempre al centro delle varie campagne elett o r a l i P r o p r i o a q u e s t o h a f a t t o r i f e r i m e n t o S a n t ovincenzo, sottolineando che «ad Anagni continuiamo ad aspettare i servizi promessi» Tra questi, l'ospedale di comunità, annunciato nel 2021 ma mai visto finora,
o il punto di primo intervento, annunciato nel 2023 m a p o i « s c o m p a r s o n e l n u l l a » P e r a r r i v a r e a l l ' a n -
vero» ha detto l'esponente dell'opposizione Da qui la r i c h i e s t a f a t t a a l s i n d a c o N
d
e a n n i o r m a i c h e c h i e d i a m o a l s i n d a c o d i u n i r s i a g l i altri per farsi sentire in Regione, per ottenere più personale, più servizi e la programmazione di un nuovo ospedale per l'area nord della Ciociaria» ha spiegato Santovincenzo, che conclude: «Sono quasi due anni che ci riempiono di annunci. Basta annunci, servono fatti» L'esponente dell'opposizione consiliare, dunque, torna a sollecitare interventi in materia di sanità. Fonte: Il Messaggero - Cronaca di Frosinone - pag 36
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Il governatore Rocca: “Ecco la riforma dei medici di base che vogliamo”
«Prima di tutto, nella riforma che stiamo mettendo a punto, insieme a tutte le Regioni, la libera scelta del cittadino del proprio medico di fiducia resta E il passaggio alla dipendenza pubblica vale solo per i medici che subentreranno d’ora in avanti, mentre gli altri potranno scegliere se restare o meno liberi professionisti legati da un rapporto di convenzione.In ogni caso quello che noi 21 governatori chiediamo è di poter governare le ore di lavoro che paghiamo ai medici. Ovviamente ognuno secondo le modalità adeguate alla propria re-
altà territoriale e alle diverse sensibilità. Eravamo abituati al medico che ci veniva a visitare a casa Oggi quel mondo non c’è più. I nostri anziani e le persone con più malattie croniche hanno a loro disposizione due o tre ore al giorno per cinque giorni alla settimana per ottenere una visita o una ricetta Così non va» Lo ha dichiarato il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca in un’intervista al quotidiano la Stampa nell’edizione on line, rispondendo alle accuse mosse dai medici di base di voler rompere il rapporto fiduciario che hanno con i cittadini. Rocca ha parlato anche delle ‘case di comunità’: «Vogliamo case di comunità aperte 12 o 24 ore 7 giorni su 7, dove se non c’è il mio medico di famiglia ne trovo comunque un altro che lavora in team con altri specialisti ambulatoriali e dove di posso ottenere anche accertamenti di primo livello, come ecografie o elettrocardiogrammi». E alla domanda: ‘Però le case di comunità nelle zone a bassa intensità abitativa rischiano di essere distanti troppi chilometri da casa ’ , ha risposto: «Anche per questo vogliamo che almeno i giovano medici passino alla dipendenza, in modo da poter garantire l’assistenza in quelle aree dove oggi nessuno vuole andare Il sistema così com’è non regge più Dobbiamo rivederlo insieme e anche alla Fimmg, in sindacato di categoria, che ha preso le distanze dalla disinformazione propagata da alcuni volantini distribuiti
nel Lazio, ma anche altrove». Poi, relativamente alle accuse di voler privatizzare il sistema e di voler mettere su le Case di Comunità per solo per accaparrare i soldi del Pnrr, ha aggiunto: «Ma quale privatizzazione, semmai le Case di comunità sono una garanzia che tutto è erogato dal pubblico, anziché dal privato al quale oggi si rivolge chi non trova risposte adeguate e in tempi certi nel territorio E riguardo i soldi i 2 miliardi del Pnrr quelli sono vincolati alla realizzazione delle nuove strutture Oppure vogliamo buttarli e costruire delle scatole vuote senza medici?». Rocca è poi tornato sul tema dei medici di famiglia ed ha spiegato: «Dico solo che in media un medico ospedaliero costa 70mila euro l’anno, uno di famiglia 120, esclusi gli extra che spendiamo per fargli fare come le vaccinazioni». E alla domanda: «Oggi i medici di famiglia si sentono però dei passacarte dei loro colleghi specialisti: come li riqualifichiamo?» ha aggiunto: «Offrendo ai giovani una formazione specialistica ripensata in base alle esigenze attuali». Per il Governatore del Lazio «la riforma guarda al futuro» «La riforma – ha detto Rocca – va fatta pensando anche al futuro, alla necessità di farsi carico di una popolazione sempre più anziana Poi, certo, dovremo comunicarla bene ai cittadini. Che si esprimeranno quando avranno una copertura sanitaria h24 e 7 giorni su 7”».
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Frosinone, Savo: “Il problema del Pronto soccorso è nella priorità della nostra agenda”
“Il problema dei Pronto Soccorso – e in questo caso di quello dell’ospedale ‘Spaziani’ di Frosinone – non è né ignorato né sottovalutato ma, al contrario, tra le priorità della nostra agenda amministrativa A dimostrazione di ciò, tra le tante misure adottate dal Gov e r n o R o c c a , n o n c ’ è s o l o u n p o d e r o s o p i a n o d i autorizzazioni ad assumere e assunzioni di personale ( 1 4 0 0 0 u n i t à ) , m a a n c h e , p e r c i t a r n e a l c u n e , i 1 5 5 milioni di euro messi a disposizione per i lavori di ris t r u t t u r a z i o n e e m a n u t e n z i o n e d e i P r o n t o s o c c o r s o , che sono ancora in essere e la riduzione dei tempi di a t t e s a g r a z i e a l l a r i f o r m a d e l R e c u p c o n l ’ a g e n d a unica tra prestazioni di pubblico e privato accreditato. A p p r e z z i a m o l ’ i n t e r e s s e e s p r e s s o i e r i d a p a r t e d e ll’Ordine dei medici di Frosinone, che non mi risulta aver lanciato in passato un allarme così forte se non durante la campagna elettorale delle ultime regionali, quando, nell’incontro del gennaio 2023 tra i medici di
F r o s i n o n e e i l c a n d i d a t o p r e s i d e n t e d e l P d A l e s s i o D’Amato, il dottor Cristofari, presidente del Consiglio dell’Ordine dei Medici di Frosinone e direttore
del Dipartimento di Emergenza Urgenza della Asl di F r o s i n o n e , e v i d e n z i a v a c o m e i l p r o b l e m a d e l l ’ i mmissione di personale fosse di carattere nazionale. In quell’occasione, infatti, chiarì – per citare le sue testuali parole – che ‘la situazione di Frosinone era la stessa anche a Piacenza, Bergamo e Vercelli’ L’occa s io n e f o r n itac i d all’ O r d in e d e i med ic i r iten g o s ia preziosa per rappresentare le soluzioni individuate sia sul Pronto soccorso che sugli altri reparti, anche per affrontare la tematica dell’emergenza in rapporto con l’efficientamento della rete territoriale (medici di medicina generale), oggetto proprio in questi giorni di un importante dibattito che vede il presidente Rocca, i n s i e m e a g l i a l t r i p r e s i d e n t i d e l l e r e g i o n i d ’ I t a l i a , chiedere convintamente una riforma del sistema. La Asl di Frosinone non fa eccezione: tant’è che gli acc e s s i i n P r o n t o s o c c o r s o s o n o p e r u n a g r a n d i s s i m a percentuale ‘impropri’, dal momento che riguardano casi gestibili dalla medicina del territorio. I progetti inerenti alle attività dei medici di medicina generale sono numerosi e onerosi e quindi ritengo congruo che
un’audizione in Commissione Sanità non possa prescindere dall’esame dei risultati ottenuti attraverso le s t r a t e g i e a d o t t a t e d a l l a m e d i c i n a d e l t e r r i t o r i o . B e n v e n g a n o , d u n q u e , i l c o n f r o n t o e l a d i s c u s s i o n e i n Commissione Sanità, purché non ci si limiti a trave-
stire, nonostante il Carnevale sia ormai alle porte, un problema complesso, atavico e dalle numerose declin a z i o n i a l l a m e r
d
del Lazio, Alessia Savo.
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Cinque piccoli pazienti oncologici da Gaza a Roma “con gli occhi incantati”
I loro occhi e che occhi grandi! bisognava osservare: « Erano incantati », racconta Alberto Spalice, direttore della Pediatria del Policlinico Umberto I, « irradiavano gioia alla vista delle trottole, dei puzzle, delle maschere multicolori, nel disordine allegro della sala giochi della nostra divisione». Lui stesso, ancora in camice bianco, quasi si commuove intrattenendosi, nell’atrio del reparto di Oncoematologia pediatrica diretto da Loredana Amoroso, a ricordare a un gruppo di genitori di bambini italiani ricoverati qui, l’arrivo, due sere fa, dei tre piccoli palestinesi della Striscia di Gaza, accompagnati dalle mamme e dai loro fratellini. Tre famiglie incomplete, otto persone in tutto, segnate da qualche lutto, ora sono ospiti in tre stanze del reparto dei piccoli degenti con lesioni oncologiche. Accompagnano un bambino di tre anni, una bambina di quattro e una adolescente di 14 anni. Altre due bimbe, entrambe di un anno, con mamme e sorelline al seguito, sono state accolte, in “ condizioni cliniche complesse”, nell’ospedale pediatrico Bambino Gesù Sale così a undici il numero dei minori palestinesi in cura nell’ospedale pediatrico del Vaticano, da quel 7 ottobre 2023 che diede avvio al conflitto. « Il Bambino Gesù commenta il presidente, Tiziano Onesti è sempre pronto ad accogliere i bambini e i ragazzi bisognosi di cure provenienti da tutto il mondo, soprattutto quelli che giungono in Italia dalle zone di guerra. In linea con ilviatico di solidarietà consegnatoci da Papa Francesco aggiunge il nostro impegno è accogliere, curare e offrire speranza, preoccupandoci non solo dei piccoli pazienti, pure delle loro famiglie». Anche al-
l’Umberto I, intorno allo sbarco degli altri tre piccoli palestinesi, è nata una mobilitazione generosa di medici, infermieri, ausiliari e non solo: « Comitati, associazioni, movimenti vari e persone singole commenta Spalice si sono fatti in quattro per l’accoglienza e la permanenza di quel pezzo di umanità dolente di Gaza, donando giocattoli, dolci, vestiti e sono pronti a dare ancora, in una gara di solidarietà attiva: un vero moto di altruismo» La macchina organizzativa dell’Umberto I e della Sapienza, ha risposto bene: «C’è stata condivisione delle scelte e collaborazione tra la rettrice Antonella Polimeni, il dg Fabrizio D’Alba, e il management delle due istituzioni » . Lo stesso passaparola per trovare i mediatori culturali e gli interpreti non è incappato nei soliti intralci burocratici. E ora i bimbi, dopo essere stati visitati con vaglio di consulti interdisciplinari, saranno sottoposti agli esami diagnostici per immagini, prima dell’avvio di un piano terapeutico di contrasto alle loro lesioni oncologiche Alcune di queste sono già state, in parte, trattate, come si potevano trattare, tra le bombe sugli stessi ospedali palestinesi Pure l’Umberto I è un ospedale Non è, però, l’Al-Ahli Arab Baptist Hospital, a Gaza City, già rifugio di tante famiglie, e fatto bersaglio, a metà ottobre 2023, di un raid israeliano che ha sterminato centinaia di innocenti Anche con esperienze come questa, gli occhi esploranti dei bambini che da Gaza sono arrivati all’Umberto I, avranno scambiato il severo complesso ospedaliero, tirato su oltre centovent’anni fa, per il paesino italiano dei balocchi Fonte: La Repubblica - Cronaca di Roma - pag. 5
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Medici di base, la ricetta di Rocca “La Regione deve gestire il servizio”
Continua il braccio di ferro tra il presidente della Regione Francesco Rocca e i medici di base Il motivo del contendere è la riforma che trasformerebbe i medici di medicina generale da liberi professionisti a dipendenti pubblici. Un botta e risposta che va avanti da giorni, tra proteste e dichiarazioni pubbliche. L’ultima ieri, con Rocca che si è fatto portavoce di tutti e 21 i
governatori d’Italia: «Quello che chiediamo è di poter governare le ore di lavoro che paghiamo ai medici Il passaggio alla dipendenza pubblica vale solo per i medici che subentreranno d’ora in avanti, mentre gli altri potranno scegliere se restare o meno liberi professionisti legati da un rapporto di convenzione » . La linea è chiara: l’accordo diconvenzione non basta più, serve
una riforma strutturale. « Eravamo abituati al medico che ci veniva a visitare a casa Oggi quel mondo non c’è più ha proseguito Rocca I nostri anziani e le persone con più malattie croniche hanno a loro disposizione due o tre ore al giorno per cinque giorni alla settimana per ottenere una visita o una ricetta Così non va » . Una risposta diretta alla Fimmg, il sindacato dei medici di medicina generale, che, nei giorni scorsi, aveva rilasciato 10mila prescrizioni colorate con allegato una lettera- manifesto di protesta Rocca ha definito il testo pieno di « inesattezze gravi e in alcuni punti vera disinformazione». Il principale motivo del contendere sono le Case di Comunità, cardine strutturale della riforma proposta dalle Regioni: «Devono essere aperte dalle 8 alle 20, 7 giorni su7 prosegue Rocca dove se non c’è il mio medico di famiglia ne trovo un altro che lavora in team con altri specialisti ambulatoriali e dove di posso ottenere anche accerta-
menti di primo livello, come ecografie o elettrocardiogrammi» Ma per i detrattori si vuole “privatizzare il sistema” con l’obiettivo di mettere in piedi le Case di Comunità sper accaparrarsi i soldi del Pnrr Accuse rispedite al mittente dallo stesso Rocca: «I 2 miliardi sono vincolati alla realizzazione delle nuove strutture » . Il problema non è tanto costruirle, quanto riempirle. Con professionisti di medicina generale sempre più carenti sul territorio nazionale. A spiegare i contorni di questa bozza di riforma è stata Letizia Moratti, presidente della consulta nazionale di FI, durante l’assemblea degli enti locali del partito: « La proposta introduce un orario settimanale di 38 ore per i medici di medicina generale, suddiviso in 20 ore dedicate ai propri assistiti e 18 ore destinate ad attività stabilite dalle aziende sanitarie, dai distretti o dalle case di comunità».Fonte: La Repubblica - Cronaca di Romapag. 5
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Al via da lunedì prossimo i lavori di ristrutturazione di una parte del poliambulatorio "Barberini" di piazza San Francesco a Nettuno. Si tratta di un intervento per l ' e ff i c i e n t a m e n t o e n e rg e t i c o e l a m e s s a i n s c u r e z z a dell'edificio finanziato con i fondi del Pnrr e appaltato dalla Asl Roma6. I lavori, che il cronoprogramma stabilisce vengano terminati entro la fine del 2025, prevedono la completa ristrutturazione del piano terra e del mezzanino del "Barberini" Il secondo piano non sarà invece interessato dalla ristrutturazione e continuerà ad ospitare gli ambulatori specialistici che sar a n n o d u n q u e r e g o l a r m e n t e o p e r a t i v i . I l a v o r i porteranno inevitabilmente disagi ai cittadini di Nettuno. La direzione sanitaria del DistrettoH6 ha infatti deciso di ricollocare temporaneamente servizi importanti come il centro prelievi del sangue legato al laboratorio analisi, l'ufficio scelta e revoca del medico e l'ufficio esenzione ticket. Tutti questi servizi saranno operativi da lunedì prossimo presso il reparto Sabbatucci dell'ospedale Villa Albani, ad Anzio. Pertanto i cinquanta cittadini che quotidianamente prenotano online le analisi del sangue al poliambulatorio di piazza San Francesco, per il prelievo dovranno dunque recarsi a Villa Albani dove sono stati potenziati sia il servizio front office per l'inserimento delle varie analisi che il personale infermieristico. Unico servizio san i t a r i o t e r r i t o r i a l e c h e r e s t e r à a l " B a r b e r i n i " , nonostante i lavori, è lo sportello del Cup considerato
che nella struttura continueranno ad essere operativi gli ambulatori; questo comporterà la necessità di mantenere almeno uno sportello dove il cittadino che deve sottoporsi a visita specialistica possa pagare il ticket sanitario senza disagi. Il trasferimento di questi servizi ha colto di sorpresa i cittadini di Nettuno, in particolare gli anziani che si recavano al "Barberini" per l'esame dei sangue. «Per molti di noi è un problema spiega Francesco, un pensionato il poliambulatorio era comodo da raggiungere perché centrale, ora non tutti hanno la macchina o un familiare che li accompagni a Villa Albani ad Anzio. Anche con i mezzi pubblici non è s e m p l i c e S p e r i a m o p r o p r i o c h e q u e s t i l a v o r i f i n iscano prima del previsto». Sul rispetto dei tempi di completamento della ristrutturazione, arrivano le rassicurazioni il sindaco di Nettuno Nicola Burrini. «Ho chiesto ai vertici della Asl il rispetto delle tempistiche sui lavori, che dovrebbero durare circa dodici mesi, e l a c e r t e z z a d e l l a r i a p e r t u r a e s o n o s t a t o r a s s i c u r a t o spiega. Alla fine dei lavori i cittadini avranno a disposizione un servizio più efficiente in un ambiente adeguato. La chiusura del poliambulatorio Barberini a Nettuno è un disservizio temporaneo e necessario per fornire ai cittadini una struttura più funzionale per le visite specialistiche e le analisi E comunque nei prossimi mesi vigileremo affinché non ci siano intralci o r i t a r d i » F o n t e : I l M e s s a g g e r o - C r o n a c a L i t o r a l epag. 40
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Infiltrazioni d'acqua alla Casa della Salute, l'Asl fa
Danni e disagi legati alla pioggia, la Asl di Latina ha fatto già intervenire il personale per l'intervento d'urgenza e ha disposto un ulteriore accertamento per verificare la situazione E' quanto si apprende da una nota della Direzione della Asl di Latina in merito ai problemi riscontrati questa mattina presso la Casa della Salute di via Giustiniano ad Aprilia: "In riferimento ad alcuni disagi presso la Casa della Salute di Aprilia causati dalla bomba d'acqua che ha interessato la provincia di Latina, si precisa quanto segue: la Direzione della Asl di Latina è costantemente impegnata nel garantire la sicurezza e il benessere dei propri pazienti e del proprio personale, consapevole dell’importanza di mantenere le strutture in condizioni ottimali e di affrontare tempestivamente l’insorgere di problematiche eccezionali
intervenire gli operai
come il maltempo odierno. Lo scorso 27 gennaio il direttore generale della Asl Sabrina Cenciarelli, insieme con l’ufficio tecnico aziendale, ha infatti effettuato alcuni sopralluoghi presso le sedi aziendali ubicate nel Distretto 1, tra cui la Casa della Salute di Aprilia, propedeutici agli interventi finanziati dalla Missione 6 del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Dallo scorso ottobre ad oggi sono stati già effettuati diversi interventi di manutenzione e miglioramento all'interno della Casa della Salute di Aprilia. La ditta della manutenzione è intervenuta prontamente anche oggi nella struttura di Aprilia per il ripristino del pannello, a seguito degli eventi atmosferici eccezionali. Sono state inoltre avviate le attività di indagine interna per la verifica dell’area interessata".
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Romoli: 'Medici di base una risorsa, bisogna investire sulla medicina territoriale'
In qualità di Presidente della Provincia di Viterbo, desidero esprimere la mia più profonda gratitudine ai medici di medicina generale, che rappresentano l'ossatura del nostro sistema sanitario e costituiscono il presidio primario sul territorio. Il loro impegno quotidiano è fondamentale per garantire la salute e il benessere delle nostre comunità locali. È importante sottolineare che le inefficienze riscontrate nel sistema di medicina generale non sono attribuibili alla mancanza di disponibilità da parte dei medici di base Al contrario, tali criticità derivano da un sistema che, per troppo tempo, è rimasto immobile, limitando l'accesso e l'innovazione necessari. Questa inerzia ha generato carenze che oggi si manifestano come esigenze urgenti da affrontare In
questo contesto, accolgo con favore l'iniziativa promossa dal Vicepresidente del Consiglio, Antonio Tajani, che ha presentato una proposta di legge mirata al rafforzamento della medicina territoriale Tale proposta mira a valorizzare ulteriormente il ruolo dei medici di famiglia, riconoscendoli come primo presidio di salute per milioni di italiani, e a creare un sistema sanitario più moderno ed efficiente Ribadisco l'importanza di investire nella medicina di prossimità, garantendo ai cittadini un'assistenza sanitaria capillare e accessibile È fondamentale che le istituzioni collaborino per superare le rigidità del passato e promuovere un sistema sanitario dinamico, in grado di rispondere efficacemente alle esigenze attuali e future delle nostre comunità