The Mirror self portrait di Patrizia Lo Conte

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PATRIZIA LO CONTE

THE MIRROR SELF PORTRAITS Expo Ex - Giardini della Rocca Roveresca / Senigallia 9/18 ottobre 2015

QUADERNI DEL MUSINF


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Patrizia Lo Conte

ON THE MIRROR SELF PORTRAITS

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GLI AUTORITRATTI DI PATRIZIA Un’approfondita conoscenza della storia dell’arte ed una vera passione per la pittura hanno guidato e facilitato Patrizia Lo Conte nel percorso fotografico, che ne ha segnalato il talento fuori dell’ordinario. Impostasi subito all’attenzione dei più per la capacità di interpretare l’evento d’arte, di cogliere fatti, situazioni, rapporti con l‘opera d’arte e con gli spazi espostivi, Patrizia Lo Conte è andata oltre il confine dell’esordio fotogiornalistico, affrontando le questioni dell’analisi estetica, poetica e psicologica proposte dall’esplorazione body- artistica. Davvero impressionante è stato il suo progresso nell’acquisizione delle tecniche di ripresa digitale, che ha saputo adeguare alle sue personali necessità linguistiche. Le tecniche digitali sono state da lei declinate con coerenza ai fini di una ricerca espressiva rigorosa e personale. Sincerità e violenza dei suoi autoscatti inchiodano il fruitore, reclamando perentoriamente momenti di autentica attenzione. Momenti di riflessione e condivisione. Momenti di adesione al racconto di un’identità esistenziale esposta senza reticenze. Diversamente da molti altri, non ha come ascendente linguistico evidente la fotografia giacomelliana, ma Patrizia Lo Conte appartiene a pieno titolo alla scuola della fotografia senigalliese per la concezione della fotografia come arte e come racconto. La sua adesione tematica alla poetica performativa dell’ultimo Giacomelli, passa attraverso la scelta di studio della pratica di analisi fisica della bodyart di Cesarini e Napolitano. Come loro, affianca alle immagini fotografiche un itinerario di esperienze pittoriche. In fotografia si affida prevalentemente al bianco e nero ma nelle sua vocalità c’è anche il colore e non in modo alternativo. Nella suite di ritratti di Patrizia Lo Conte, scattata nella sala del teatro del complesso di San Lorenzo al Quirinale di Roma, che costituisce forse la prima prova antologica della sua maturità fotografica, si possono rilevare le sue capacità di solfeggio di profili giovanili raffaelleschi, tra innocenza e consapevolezza, tra idealità e realismo, tra rarefazione e materia, tra idealità e pulsioni. Una suite che è stata una presa di coscienza della bellezza giovanile. Si tratta di una suite che ha preceduto di poco l’inizio della fase dell’autoanalisi, esplosa con la serie di autoscatti nella camera da bagno, davanti ad uno specchio, cui non chiedeva comprensioni o assoluzioni, ma spietate conferme sugli stati della fisicità materica, in un confronto tra memoria di sé e trascorrere del tempo. Un colloquio con sé stessa, senza sconti. In piena coscienza ed equilibrio. Una presa di coscienza , senza spirali malinconiche in un passaggio inquietante di consegne tra l’esaltante ma amorfo riverbero della propria giovanile bellezza e i segni di una maturità sentita come una conquista. Come un’apertura ad uno status esistenziale nella cui esplorazione avviarsi con curiosa attesa e coraggiosa, studiosa baldanza. Voglia di raccontare e raccontarsi. Fotografia come alfabeto, linguaggio, scrittura. Fotografia come diario. Immagini dalla suite di autoscatti di Patrizia Lo Conte sono state pubblicate recentemente in una delle rilevazioni dell’Osservatorio della Fotografia della Provincia di Ancona. Sue anche alcune delle immagini dell’apertura della Biennale di Venezia 2012 scattate per il servizio pubblicato dalla rivista Nostos, che sono recentemente entrare a far parte della raccolta del Museo Didattica dell’Arte contemporanea di Roma ed alcune di quelle dedicate a Nori De Nobili, entrate a far parte della raccolte del Museo Nori de’ Nobili a Ripe. E’ nata a Senigallia, dove collabora alle iniziative del Musinf e a “ Io Foreporter”, l’Agenzia fotografica diretta da Giorgio Pegoli. Carlo Emanuele Bugatti Direttore del Museo comunale d’arte moderna di Senigallia

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Travestimento e/o realistica finzione dell’apparire. La fotografia ferma un’immagine nel tempo, ma qual è il tempo scelto dall’artista per fissare la sua immagine? E’ realtà o finzione porsi davanti allo specchio e cercare nello spazio e nel tempo la propria immagine? Siamo come vogliamo essere o come realmente il tempo ci trasforma di giorno in giorno? Questi sono solo alcuni degli interrogativi che ci si pongono davanti agli autoscatti della Patrizia Lo Conte. Un’artista della fotografia, e non solo, che si cimenta e s’interroga intimamente davanti allo specchio alla ricerca della propria immagine da fissare nel tempo e nella storia della sua umanità. Una donna che si mette in discussione, affidando l’immagine di se stessa ad uno scatto fotografico, non è poca cosa, ma il coraggio, al di là del risultato tecnico, comunque gradevole, resta nel fatto che la Lo Conte affronta senza timore la propria trasfigurazione temporale che si delinea in uno spazio assente da coinvolgimenti sociali. Dire questo non vuol dire che la nostra artista non viva il suo tempo, ma forse è nell’assenza di spazio-tempo che le sue immagini acquistano una valenza universale ed artistica tale da diventare una ricerca non solo per chi le ha prodotte, ma anche per chi le osserva con attenzione. La natura umana è talvolta così complessa che non sempre si riesce a decifrarla, ma negli autoritratti della Lo Conte traspare una apertura alla lettura del proprio intimo essere. Apparire a volte è anche essere, se tale condizione nasce da una profonda conoscenza di se stessi, e quindi risulta accettabile ogni manifestazione artistica che di tale conoscenza ne rende allo specchio la riproduzione pedissequa ed immutabile. Per essere più chiari ci sembra che la nostra artista intenda farci credere di essere nelle sue immagini quella che forse non è, sapendo che queste stesse immagini sono prodotte da una sua profonda riflessione sul come potrebbe apparire. Apparire per partire. Partire, per la Lo Conte, con la mente verso luoghi della memoria nascosta, luoghi nebbiosi, luoghi impossibili, luoghi inesistenti, ed allora l’obiettivo della sua macchina fotografica diventa occhio che dilata la sua pupilla a veder meglio, o a veder cosa che non vorrebbe più vedere. Ma la realtà ci investe nei suoi autoritratti e ci fa apprezzare il realismo di un’immagine inventata dalla fantasia e dalla creatività di un animo sensibile ed artisticamente pronto ad un successivo salto di qualità nei contenuti e nella forma del proprio mezzo espressivo. Una maschera, un velo, un monile, un libro, un ritocco al computer completano il lavoro d’immagine di un viso che si lascia immortale, in un file, dall’anima. Un viso non sempre sereno, spesso travestito con “abiti di scena”, ma sicuramente partecipe all’auto-rappresentazione teatrale che richiede il palcoscenico della vita fatto di un’umanità non sempre disponibile al confronto, alla discussione ed al mettersi in gioco. Forse un artista vero è quello che ha bisogno di essere doppio? Alfonso Napolitano

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PATRIZIA LO CONTE, Autoritratto, 2012, stampa fine art, 30x40, su Carta Ilford Galerie. 8


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PATRIZIA LO CONTE, Autoritratto, 2011, stampa fine art, 30x40, su Carta Ilford Galerie. 10


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PATRIZIA LO CONTE, Autoritratto, 2013, stampa fine art, 30x40, su Carta Ilford Galerie. 12


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PATRIZIA LO CONTE, Autoritratto, 2013, stampa fine art, 30x40, su Carta Ilford Galerie. 18


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PATRIZIA LO CONTE, Autoritratto, 2014, stampa fine art, 30x40, su Carta Ilford Galerie. 20


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PATRIZIA LO CONTE, Autoritratto, 2012, stampa fine art, 30x40, su Carta Ilford Galerie. 22


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PATRIZIA LO CONTE, Autoritratto, 2014, stampa fine art, 30x40, su Carta Ilford Galerie. 30


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PATRIZIA LO CONTE, Autoritratto, 2012, stampa fine art, 30x40, su Carta Ilford Galerie. 32


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PATRIZIA LO CONTE, Autoritratto, 2014, stampa fine art, 30x40, su Carta Ilford Galerie. 34


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PATRIZIA LO CONTE, Autoritratto, 2013, stampa fine art, 30x40, su Carta Ilford Galerie. 36


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PATRIZIA LO CONTE, Autoritratto, 2013, stampa fine art, 30x40, su Carta Ilford Galerie. 38


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PATRIZIA LO CONTE, Autoritratto Io e Frida Kalo, 2013, stampa fine art, 30x40, su Carta Ilford Galerie. 40


PATRIZIA LO CONTE, Autoritratto Io e Nori De’ Nobli, 2013, stampa fine art, 30x40, su Carta Ilford Galerie. 41


PATRIZIA LO CONTE, Autoritratto, 2013, stampa fine art, 30x40, su Carta Ilford Galerie. 42


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PATRIZIA LO CONTE, Autoritratto, 2014, stampa fine art, 30x40, su Carta Ilford Galerie. 44


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PATRIZIA LO CONTE, Autoritratto, 2012, stampa fine art, 30x40, su Carta Ilford Galerie. 46


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PATRIZIA LO CONTE, Autoritratto, 2012, stampa fine art, 30x40, su Carta Ilford Galerie. 48


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PATRIZIA LO CONTE, Autoritratto, 2012, Omaggio a Virginia Oldoini, stampa fine art, 30x40, su Carta Ilford Galerie. 50


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PATRIZIA LO CONTE, Autoritratto, 2012, stampa fine art, 30x40, su Carta Ilford Galerie. 52


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PATRIZIA LO CONTE, Autoritratto, 2012, stampa fine art, 30x40, su Carta Ilford Galerie. 54


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PATRIZIA LO CONTE, Autoritratto, 2012, stampa fine art, 30x40, su Carta Ilford Galerie. 56


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PATRIZIA LO CONTE, Autoritratto, 2012, stampa fine art, 30x40, su Carta Ilford Galerie. 58


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