MESSAGGI OLTRE LA SOGLIA CinziaSauli
La mostra si propone di essere non solo arte visiva, ma anche interattiva e multisensoriale; odori, suoni, poesie e video accompagneranno alcune delle opere in mostra.
The exhibition aims to be not only visual art, but also interactive and multisensory; smells, sounds, poems and videos will accompany some of the works on display.
L’arte di Cinzia Sauli elabora da sempre i concetti interiori della vita e dell’esistenza umana, emozioni universali per questo condivise e coinvolgenti, attraverso un linguaggio espressivo primordiale, di simboli e segni, evocativo e d'immediata lettura.
Attraverso connessioni, fusioni, armonie tra materiali diversi, come il rame, il fil di ferro e oggetti di recupero, sa imprimere impronte profonde nella coscienza dei suoi fruitori.
La scelta quasi monocromatica accentua la dimensione onirica e della memoria; una memoria che l’artista vuole come invito a uscire dal torpore per iniziare ad agire.
La Sauli mette in scena non solo arte, ma anche elementi tecnologici per attirare gli utenti nel suo mondo e far arrivare il suo “MESSAGGIO”.
La tematica trattata in questa sua mostra riguarda le scelte e l'introspezione, il guardare dentro di sé, nei dettagli di ciò che ci circonda, oltre la soglia della realtà, per riuscire a leggere quei messaggi che noi stessi ci mandiamo.
Un brivido, un calore, un leggero soffio sulle guance, un numero che si ripete, una piuma, la nostra voce interiore… Un messaggio subliminale è un segnale che si avverte al di sotto dei normali limiti della percezione, oltre la soglia della nostra coscienza, sensazioni a volte troppo deboli per essere avvertite. Tutti abbiamo percezioni. La differenza risiede nella nostra capacità di riconoscerle, di non farci influenzare dal rumore esterno o dalla troppa razionalità. Ascoltare consapevolmente la nostra voce interiore.
Quando siamo spontaneamente in ascolto di noi stessi e “vediamo” con chiarezza la connessione intrinseca tra le cose, troviamo il “senso” di chi siamo e della direzione da seguire.
“La mente intuitiva è un regalo sacro e la mente razionale è un servitore fedele. Noi abbiamo creato una società che onora il servo e ha dimenticato il regalo” (Albert Einstein).
L’inconscio parla una lingua che dobbiamo imparare a conoscere e riconoscere.
I sogni, i lapsus, gli atti mancati, sono messaggi che l’inconscio manda continuamente chiedendoci di essere ascoltato, ci indica quali sono le cose da correggere e qual è la via giusta da percorrere.
"Un pensiero silenzioso, sottotraccia, una specie di intuizione nella testa. Quel messaggio silenzioso che si concretizza in una sorta d’idea, di possibilità, l'eventualità remota nella mente.
Inizi a scorgerne i riscontri qui e là, fino a quando il messaggio diventa sempre più denso, più intenso. Quando la vita deve portarti un messaggio quello arriva, sta a noi leggerlo il prima possibile.
Quando ignori un’intuizione, stai ignorando un messaggio che è parte di te e del tuo vissuto.” (Sauli Cinzia)
Cinzia Sauli's art has always elaborated the inner concepts of life and human existence, universal emotions for this reason shared and engaging, through a primordial expressive language of symbols and signs, evocative and immediately readable.
Through connections, fusions, harmonies between different materials, such as copper, wire and recycled objects, she knows how to impress deep imprints on the conscience of her users.
The almost monochromatic choice accentuates the dreamlike and memory dimension; a memory that the artist wants as an invitation to get out of torpor to start acting.
Sauli stages not only art, but also technological elements to attract users into her world and get her "MESSAGE" across.
The theme dealt with in this exhibition concerns choices and introspection, looking within oneself, into the details of what surrounds us, beyond the threshold of reality, in order to be able to read those messages that we send ourselves. A shiver, a warmth, a light breath on the cheeks, a repeating number, a feather, our inner voice…
A subliminal message is a signal that is perceived below the normal limits of perception, beyond the threshold of our consciousness, sensations sometimes too weak to be felt.
We all have perceptions. The difference lies in our ability to recognize them, not to be influenced by external noise or too much rationality.
Consciously listen to our inner voice.When we spontaneously listen to ourselves and clearly "see" the intrinsic connection between things, we find the "sense" of who we are and of the direction to follow.
“The intuitive mind is a sacred gift, and the rational mind is a faithful servant.
We have created a society that honors the servant and has forgotten the gift” (Albert Einstein).
The unconscious speaks a language that we must learn to know and recognize. Dreams, slips of the tongue, missed acts, are messages that the unconscious continually sends asking us to be heard, it shows us which things need to be corrected and which is the right way forward.
"A silent, undercurrent thought, a sort of intuition in the head. That silent message that materializes into a sort of idea, a possibility, the remote eventuality in the mind.
You start to see the feedback here and there, until the message becomes denser, more intense.
When life has to bring you a message that arrives, it's up to us to read it as soon as possible.
When you ignore an intuition, you're ignoring a message that is part of you and your experience." (Sauli Cinzia)
NOTA BIOGRAFICA
Da sempre creativa, fin da giovanissima sogna di poter vivere di arte, studia dalla danza alla musica, dalla pittura all’arte digitale, applicandosi in ogni ambito... I suoi studi influenzati dalla contemporaneità deviano verso l’informatica, acquisendo conoscenze anche nell’ambito della Programmazione, della Grafica e del Digital Design.
I viaggi in paesi esotici, affrontati da ragazza, dall’Asia, all’Africa, la portano ad avere una prima produzione pittorica fatta di soggetti etnici stilizzati che rappresentano il suo sguardo verso gli aspetti fondamentali e quotidiani della vita, che ritrae in modo semplice non proporzionato o rifinito, ma con la creatività di unire alla semplice pittura i più svariati materiali: fissativi cementizi, cartone, polistirolo, sughero, fil di rame o ferro, rafia, corda o qualsiasi altro elemento che dia contrasto materico e fluidità alle sue opere. Dopo il matrimonio e la maternità, a seguito di una maturazione emotiva, crea quadri più contemporanei, a volte informali, spesso definiti concettuali, anche in grafica o partendo dalla fotografia, con una risultante sempre materica e quasi monocromatica. Protagonista indiscussa del lavoro dell’artista Cinzia Sauli è sempre la donna, l’anima di ogni società, la madre, la moglie, la lavoratrice, che si racconta in singole immagini, con soggetti che trattano tematiche profonde che riguardano la realtà che ci circonda, l’intimità e dolore psico-fisico e le difficoltà sociali. Fino al 2010 partecipa a numerose mostre collettive in Italia e all’estero. Perseguendo i suoi sogni e la sua passione per l’arte, dal 2011 apre la propria galleria in San Raffaele Cimena (To) in cui organizza come direttore artistico e curatore mostre collettive e personali. Dal 2018 è direttore artistico della Ossimoro Art Gallery con sede espositiva permanente in centro a Torino.
BIOGRAPHICAL NOTES
She has always been creative, since she was very young she dreams of being able to live on art, she studies from dance to music, from painting to digital art, applying herself in every field ...
Her studies influenced by the contemporary deviate towards information technology, acquiring knowledge also in the fields of Programming, Graphics and Digital Design. Travels to exotic countries, faced as a girl, from Asia to Africa, lead her to have a first pictorial production made up of stylized ethnic subjects that represent her gaze towards the fundamental and everyday aspects of life, which she portrays in a simple way not proportionate or finished, but with the creativity of combining simple painting with the most varied materials: cement fixatives, cardboard, polystyrene, cork, copper or iron wire, raffia, rope or any other element that gives material contrast and fluidity to his works.
After marriage and motherhood, following an emotional maturation, she creates more contemporary paintings, some times informal, often defined as conceptual, also in graphics or starting from photography, with a result that is always material and almost monochromatic. The undisputed protagonist of the work of the artist Cinzia Sauli is always the woman, the soul of every society, the mother, the wife, the worker, who is told in single images, with subjects that deal with profound themes that concern the reality that surrounds us , intimacy and psycho-physical pain and social difficulties. Until 2010 you participated in numerous group exhibitions in Italy and abroad.Pursuing her dreams and her passion for art, since 2011 she opens her own gallery in San Raffaele Cimena (To) where she organizes collective and personal exhibitions as artistic director and curator. Since 2018 you have been the artistic director of the Ossimoro Art Gallery with a permanent exhibition venue in the center of Turin.
Cinzia Sauli, fondatrice e direttrice artistica di Ossimoro Art Gallery, presenta una serie di nuovi lavori che elaborano, in modo molto raffinato, tematiche profonde insite nell’animo umano, il suo nello specifico. La produzione di Cinzia verte sull’uso di più materiali, che combinati tra loro rendono le tele molto materiche, e diventano superfici caratterizzate da movimento e rifrazioni di luce.
Questa scelta produttiva riflette la realtà che l’artista ci vuole comunicare, siamo di fronte a un codice personale composto da simboli e numeri, oggetti e colori che riflettono con estrema sensibilità la visione del suo rapporto con il mondo. Ci presta la sua lente con cui legge il quotidiano, è la nostra guida in un percorso intimo fatto di rimandi. Non esiste un’univoca chiave di lettura, Cinzia con il suo sguardo gentile crede che tutto sia collegato e che sia destinato ad accadere, andando a soppesare l’apporto che un evento avrà nel proprio vissuto si concentra sull’accettazione positiva del fluire degli eventi. Il suo spirito è olistico, le coincidenze non appartengono al reame del fato ma sono segnali che possono guidare il nostro agire. È inutile ostinarsi a vedere tutto in maniera eccessivamente razionale, qualcosa ci sfuggirà sempre e non saremo pronti ad accettarlo come accidente. Eppure, solamente nel momento in cui ci soffermiamo ad attivare questo sesto senso lo iniziamo davvero a percepire; se la nostra percezione muta, anche le cose che facciamo le vivremo seguendo uno spirito diverso.
Cinzia ci racconta come percepisce il vissuto, come lo elabora, la capacità di non pensare in maniera individualistica ma di indossare anche i panni di chi la circonda. Saper accettare, perdonare e connettersi, non soffermarsi solo su di sé, accogliere ciò che ci circonda ed essere disponibili all’ascolto per sentirsi parte del tessuto spazio temporale, ecco gli ingredienti per farsi avvolgere dai suoi messaggi oltre la soglia.
Non siamo pronti a vivere una vita sensibile, evitiamo di lasciarci andare come forma di autodifesa e così ci precludiamo la maggior parte dei colori che arricchirebbero il nostro presente. I rumori e le immagini del mondo esterno appartengono alla razionalità, e l’artista ci invita a riflettere sulla nostra voce interiore, e nel momento in cui la ascoltiamo profondamente, questa può diventare una lanterna con cui illuminare un percorso all’interno del nostro quotidiano così frenetico.
Lasciamoci dunque guidare in un percorso di cui non si conosce la meta ma che è costellato da memorie e stimoli ricorrenti. Attraversiamo la soglia con l’artista e troviamo i nostri messaggi.
Ilaria
Cinzia Sauli, founder and artistic director of Ossimoro Art Gallery, presents a series of new works that elaborate, in a very refined way, profound themes inherent in the human soul, hers specifically.
Cinzia's production focuses on the use of multiple materials, which combined together make the canvases very material, and become surfaces characterized by movement and refractions of light.
This productive choice reflects the reality that the artist wants to communicate to us, we are faced with a personal code made up of symbols and numbers, objects and colors that reflect with extreme sensitivity the vision of his relationship with the world. He lends us his lens with which he reads the newspaper, he is our guide in an intimate journey made up of cross-references. There is no univocal interpretation, Cinzia with her kind gaze believes that everything is connected and that it is destined to happen, weighing the contribution that an event will have in one's experience, she focuses on the positive acceptance of the flow of events . His spirit is holistic, coincidences do not belong to the realm of fate but are signals that can guide our actions. It is useless to persist in seeing everything in an excessively rational way, something will always escape us and we will not be ready to accept it as an accident. Yet, only when we pause to activate this sixth sense do we really begin to perceive it; if our perception changes, we will also experience the things we do following a different spirit.
Cinzia tells us how she perceives experience, how she processes it, the ability not to think in an individualistic way but to also wear the clothes of those around her. Knowing how to accept, forgive and connect, not dwelling only on oneself, welcoming what surrounds us and being available to listen to feel part of the space-time fabric, these are the ingredients to be enveloped by his messages beyond the threshold.
We are not ready to live a sensitive life, we avoid letting ourselves go as a form of self-defense and thus we exclude most of the colors that would enrich our present. The noises and images of the outside world belong to rationality, and the artist invites us to reflect on our inner voice, and when we listen deeply to it, this can become a lantern with which to illuminate a path within our daily lives so hectic.
Let us therefore allow ourselves to be guided along a path whose destination is unknown but which is dotted with recurring memories and stimuli. We cross the threshold with the artist and find our messages.
Ilaria Garofano Critical Curator