INVERNO
OSSOLA .it
anno I - numero 2 - 2009
Il ristorante tipico ossolano Watches + Instruments
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n’antica struttura del trecento, recentemente sistemata per celebrare i peccati di gola e per rinfrancare lo spirito.
Il ristorante tipico del Divin Porcello è stato rinnovato negli spazi e nei servizi. La rinomata cucina tipica è ora affiancata da una fornita e speciale cantina con sala degustazione.
Morten Linde e Jørn Werdelin presentano per la prima volta gli orologi e gli strumenti LINDE WERDELIN nel 2006, una combinazione unica di orologi sportivi meccanici di alta gamma con strumenti digitali di precisione agganciabili. Combinando con efficienza le tecnologie sia analogiche che digitali, LINDE WERDELIN crea e produce eccezionali orologi e strumenti sportivi. L’orologio Biformeter è dotato di design unico che
permette, quando è richiesto, l’aggancio facile e sicuro del Land Instrument digitale sulla cassa per fornire precise informazioni per lo sci. La sofisticata tecnologia dello strumento calcola il rischio di valanghe e di congelamento, i trend delle condizioni atmosferiche, l’altitudine, la temperatura e la frequenza cardiaca. E’ possibile inoltre registrare continuativamente le proprie attività per 24 ore e successivamente scaricare i dati sul computer per analizzarli e condividerli con amici e parenti.
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Sci
Snow Park
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Ciaspole
PaĆŤnaggio
Sommario Anno I - N. 2 - 2009 Sede e redazione Via Madonna di Loreto, 7 28805 Vogogna (VB) Tel. 329 2259589 Fax 0324 88665 info@ossola.it
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A proposito di...
Direttore Responsabile Massimo Parma
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Visitando Domodossola
Redattori Riccardo Faggiana, Massimo Parma, Claudio Zella Geddo Coordinamento grafico e impaginazione Eleonora Fiumara eleonora@ossola.com Collaboratori Rosella Favino, Stefania Locatelli, Marilena Panziera, Alice Matli, Monica Mattei, Fabio Pizzicoli, Carlo Solfrini. Hanno collaborato in questo numero Giuseppe Burlone, Flavio Caffoni, Tonino Galmarini, Gianvi Galtarossa, Damiano Giovanella, Daniele Giovanola, Davide Iardella, Irene Mangano, Walter Moroni, Marco Valsesia, Francesco Vaudo. Fotografia Archivio © Faggiana Riccardo Francesco Vaudo, Valter Moroni, Luca Chessa, ©Fotolia e iStock Photo, Vortex. Traduzioni Chiara Cane, Federico Manera Easy English
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Freeride Libertà, emozione, passione, tecnica Devero: freeride paradise
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Scialpinismo
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Snowkite
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Racchette da neve
in Ossola
Un nuovo modo di vivere la neve Valle Formazza Valle Antrona
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Ice Climbing Cascate di ghiaccio in Ossola Gondo & Devero
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Trekking fotografico Alpe Devero: sul lago ghiacciato
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Pagine fragili
Editore Faggiana Riccardo Vogogna (VB) - Tel. 329 2259589
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Speciale Sci
Stampa PRESS GRAFICA S.r.l. - Gravellona Toce (VB)
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Valle Formazza
Ossola.it è un periodico registrato presso il Tribunale di Verbania in data10/04/08 con il n. 3/08.
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Gare e manifestazioni
Valli Antigorio - Divedro - Formazza
© 2008: É vietata la riproduzione anche parziale di foto, testi e cartine senza il consenso dell’editore. Tutti i diritti sono riservati.
Direttore Editoriale Riccardo Faggiana
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a proposito di... di Marilena Panziera - Comunità Montana Valli Antigorio Divedro Formazza
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ella ella el a H Historia isstto isto ori ria a de g gentibus enti en tibu ti buss se bu sepep tentrionalibus scritta da Olaus Magnus Arcivescovo di Uppsala e plenipotenziario del Re di Svezia presso la Santa Sede, pubblicata nel 1565, si trova una descrizione un po sommaria sull uso degli sci dalle popolazioni nord europee. Papa Paolo III leggendola si impressionò e li definì subito strumenti del demonio. Chissà se avrebbe mai creduto che un suo illustre successore Giovanni Paolo II, fin dall inizio del pontificato scappava letteralmente dal Vaticano per recarsi in incognito sulle piste di Ovindoli in Abruzzo, come ha testimoniato l allora sua segretario Padre Jozef Kowalczyk. Ma chiesa e sport invernali evidentemente vanno d accordo, infatti pare che il primo italiano a calzare degli sci sia stato un alto prelato tale Francesco Negri di Ravenna, che durante un viaggio in Lapponia avvenuto intorno al 1663 utilizzò gli sci per recarsi sino a Capo Nord. Forse possiamo affermare che fu anche il primo turista ad avventurarsi sino a tale longitudine.
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Le testimonianze sulla nascita dello sci e tes es sono so no molteplici, da un lato si parla di Svezzia zi a e Norvegia, come culle della pratica dal 2300 a.c., numerose testimoniansin si in d importanti sono state trovate sia di ze im arte rupestre che di cimeli conservati nella nell ne ll torba. La parola stessa sci pare derivi d de r dal norvegese antico, dalle parole ro ol saa e suk, dalle quali sono derivati nomi utilizzati in tutte le lingue del in mondo, si pensi all italiano sci, che m esattamente come il norvessuona su u gese ski che si pronuncia sci, ski per g ffrancesi e inglesi, mentre tedeschi ((schier) e spagnoli (esquís) hanno personalizzato la parola, mantenendone però ben distinguibile l origine. Per alcuni archeologi impegnati pe p egn g at in Asia Minore lo sci è nato in Asia introno al 2000 a.c. e alcuni studiosi associano la parola ski ad un vocabolo ariano, lingua antichissima da cui deriva il persiano moderno o fārsi. Quale sia la sua culla di origine non si sa, ma quel che è certo è che dal 1890 con l introduzione dello sci alpino, è diventata una disciplina completa, moderna e divertente che associa svago e sforzo atletico. È in quel periodo, che anche grazie ad alcune esplorazioni artiche sugli sci, questa pratica inizia ad incuriosire e appassionare l opinione pubblica, che avrà nelle prime Olimpiadi invernali del 1924 a Chamonix in Alta Savoia l opportunità di venire alla luce sulla ribalta mondiale con appassionanti gare di sci di fondo, che restava in quel momento saldamente in cima ai gusti degli europei. La riscossa dello sci alpino arrivò con le Olimpiadi tedesche di Garmisch-Partenkirchen, dove fu la combinata femminile ad inaugurare questo tipo di competizione nel circuito olimpico. Da ricordare in quest occasione la bella vittoria degli italiani della combinata nordica
con Sisto Scilligo di Formazza, che insieme alla squadra portò a casa la prima medaglia olimpica italiana dai giochi invernali. Gli sport invernali, come quelli estivi, sono occasione di economia turistica, poiché attirano masse desiderose di trascorrere il tempo libero impegnandosi con attività fisico-ludiche, la scoperta della piacevolezza di una vacanza invernale fu ovviamente opera degli inglesi, che sin dal 1864 presero a soggiornare presso Sankt Moritz organizzando svaghi vari sulla neve. Sempre in Svizzera, ad Adelboden, a partire 1903 vennero commercializzate le prime settimane bianche, organizzate con la formula del pacchetto, ovvero sci + hotel, che conobbero un vero e proprio boom con la nascita degli impianti a fune. Il primo della storia venne costruito negli Stati uniti nel 1932, usando pezzi di una vecchia automobile ed una corda fatta scorrere in un cerchione da ruota, trainò in vetta atleti che dovettero aspettare ancora due anni per indossare i primi sci in alluminio, che sfoggiarono tre anni sulla prima seggiovia, in Idaho sempre negli States. Anche l Ossola ha avuto un ruolo nella crescita e diffusione dello sci. Contributo determinante lo hanno dato gli atleti nostrani, ricordiamo tra tutti gi audaci formazzini della prima metà del 900. La diffusione capillare della pratica è stata opera degli sci club, nati anch essi agli al-
bori del secolo, vere università dello sport invernale, consacrati dalla presenza costante e partecipe delle scuole di sci con maestri preparati e disponibili.
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Domodossola
di Claudio Zella Geddo
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se invece di percorrere le sette valli che si affacciano sulla Città preferireste passeggiare come un perfetto flaneur tra la bellezza e la storia di Domodossola o assaporare l atmosfera dei mercatini natalizi? Statene certi che non ve ne pentirete. Certo se avete avuto la possibilità d osservare un album di vecchie cartoline d antan troverete che la città è molto cambiata; prima raccolta ed elegante sia nel centro storico che nei suoi ampliamenti e sino agli anni 40 ricca di sontuose ville, lampioni sospesi, insegne
quadri, arredi d epoca e camini di squisita fattura. Da Piazza del Mercato si diparte Via Briona, nome che deriverebbe secondo la leggenda da un Opizzone da Briona tra i firmatari della Pace di Costanza, da sempre accesso al borgo per i commercianti d oltralpe e ora suggestiva per l incanto dell insieme. Stando a nord di Piazza del Mercato non perdetevi la Motta ovvero la parte che forma l antico nucleo di Domodossola sotto il campanile della Collegiata e cche ancor oggi affascina grazie
sui muri, antichi selciati con i binari e tombini di pietra e finanche marciapiedi in marmo. Partiamo dunque dalla Stazione Internazionale, inaugurata nel 1906, caratteristica per il marcapiano in granito di Baveno e una sorta di malia art noveau che l avvolge; dirigiamoci dunque verso il cuore antico dell Oscela Lepontiorum ovvero le vestigia medievali che ancora permangono. Della cinta muraria del XIV secolo si scorge poco se non la piccola torre a base quadrata, nell ampia Piazza del Mercato; in questo spazio a forma di trapezio, pulsa oggi come allora la vita del capoluogo ossolano tra portici, balconate e logge e il Teatro Galletti. A ponente della piazza, in via Paletta, sorge maestoso e rinascimentale Palazzo Silva (monumento nazionale) con iscrizioni e stemmi, uno per tutti il motto della famiglia Silva, Humilitas alta petit. All interno
alla particolare a piazza Fontana, p vicolo Andromia v con il suo arco gotico e via Carina che allinea balconate e ballatoi in larice, felice richiamo alla chiostra di monti che circonda la città. La Collegiata SS. Gervasio e Protasio presenta all ingresso un protiro dipinto da Carlo Mellerio mentre sulla sinistra cattura con un bassorilievo romanico che rappresenta Carlo Magno e i suoi Paladini, all interno di rilievo pitture di Giuseppe Mattia Borgnis, Lorenzo Peretti ed una pala d altare del secolo XVII attribuibile al grande Tanzio da Varallo sul tema Il Santo che da la comunione agli appestati. Un altra pagina di storia: la repubblica partigiana del 1944 per respirarne l atmosfera recarsi dunque al neoclassico Palazzo di Città (disegno dell architetto Leone) che conserva la Sala storica della Resistenza, di nota anche Palazzo Mellerio affacciato su
Immagini: pag. 6: Piazza Mercato in noƩurna - in alto: Panoramica di Domodossola con la prima spolverata di neve
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piazza Rovereto, (sede del Ginnasio e poi Municipio fino ai primi anni del 900) fregiato di angoli, porte, finestre facce e gronde e porticato con colonne di serizzo di pregevole fattura. Accanto la Cappella Mellerio è diventata sala comunale polivalente Altro gioiello cittadino è Palazzo San Francesco, sorto sulle rovine dell ex chiesa dedicato al Santo patrono posta a lato dell ex convento dei Padri Minori Francescani in Domodossola intorno alla metà del secolo XIII La tradizione racconta che l edificio fu edificato dopo un passaggio nel borgo dello stesso San Francesco. Quivi fu stipulato nel 1381 l atto di dedizione delle popolazioni
Immagini: da sinistra: vista del Corso dalla stazione Il palazzo di CiƩà I caraƩerisƟci mercaƟni di Natale in piazza Fontana.
locali a Galeazzo Visconti. dopo gli avvenimenti napoleonici divenne palazzo Belli e poi patrimonio della Fondazione Galletti, ora del comune di Domodossola. Da ultimo oltre via Galletti, in cui negli inverni dei primi anni del secolo scorso, gli abitanti scavarono dei tunnel tanto era cospicuo il manto nevoso, si giunga all Oratorio della Madonna della Neve edificio posto in fronte al celebre Collegio MellerioRosmini, ambiente in cui si sono forgiate generazioni di ossolani. La Madonna della Neve è il cuore spirituale della Città, ombreggiata di platani e silente, posta laddove un tempo sfociava il Bogna. Al suo interno di riguardo i confessionali, l altare in legno, l immagine della Vergine e dipinti ad olio del Ferabosco. Per concludere non si tralasci una visita al suggestivo complesso di San Quirico, la prima chiesa dell Ossola superiore, che all esterno propone decorazioni e linee romaniche. 10
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rom the International Railway Station, we head towards Market Square (Piazza del Mercato), nowadays, as back in the past, the very heart of the Ossolan County Town’s life. To the west of the square, in Via Paletta, rises the majestic and Renaissance related Silva Palace (National Monument). Inside it, we can find paintings, antique furniture and chimneys of exquisite craft. Via Briona branches off from Market Square and where, from time immemorial, tradesman of all kinds gained access to the City. Nowadays is charmingly beautiful for the loveliness of the ensemble. Standing north from Market Square let’s make sure not to miss “La Motta”, which is the part of town that forms the ancient core of Domodossola. Situated under the belfry of the Collegiate and, even now, fascinating the tourists, thanks to the characteristic Fountain Square (Piazza Fontana), Andromia Alley (Vicolo Andromia) with its gothic arch, and Carina Streetarch, and Carina Street (Via Carina) which alignes larch balconies and galleries. The Collegiate of SS. Gervasius and Protasius displays, at the entrance a painting by Carlo Mellerio, while on the left, draws one’s attention with a Romanic bas-relief that represents Charles the Great with his knights. Another page of history: the Partisan Republic of 1944. To breath in its atmosphere we have to go to the Neoclassic Town Palace (Palazzo di Città) which preserves the historical Resistance Hall. Mellerio Palace it’s also worth mentioning: located in Rovereto Square, it is laden with corners, doors, windows, faces, guttering and a porch with finely worked columns made of serizzo. Last, but not least, beyond Via Galletti we can reach the Virgin of the snow Oratory (Madonna della neve), a building placed in front of the famous Mellerio-Rosmini College.
Immagini: dall’alto: noƩurna su Domodossola - La chiesa di San Quirico
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FREERIDE
Libert Ă
Emozione
Passione
Tecnica di Damiano Giovanella
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na giornata di freeride è divertimento puro; quello che tutti aspettano e cercano, proprio perché le condizioni ottimali non si verificano molto frequentemente. Chiunque può divertirsi partendo per gradi. Due curve in pochi centimetri di neve caduti in pista, per poi passare a bordo pista, proseguendo in una discesa che, come dice la parola stessa, è semplicemente una manifestazione di libertà. Si crea un vincolo tra uomo, montagna, neve ed attrezzo: il pendio si trasforma in una pagina sulla quale fissare le nostre emozioni, i nostri
pato, affiancandole ai modelli tradizionali, tavole più corte e maneggevoli con nuovi shapes, che permettono di galleggiare nella neve, con tavole che facilitano l uso anche a basse velocità, importando manovre freestyle, anche in neve fresca. La neve fresca è la condizione ideale per praticare lo snowboarding, ma al contempo la più rischiosa per gli eventi che si possono verificare e legati sia a pericoli soggettivi che oggettivi. I primi sono tutti quelli legati alla persona (problemi fisici, emozionali, mancanza di esperienza, di tecnica...) I secondi sono quelli legati all ambiente
pensieri. Arrivati in fondo l adrenalina è a mille e guardare la traccia appena lasciata provoca una soddisfazione incredibile. In questa branca dello snowboard, infatti, si tende ad unire gli elementi principali della tecnica alpina e di quella freestyle, passando dal carving estremo ai salti e relativi grabs, dalle curve in assorbimento alle gobbe per arrivare alla surfata in neve fresca. Qui non occorrerà potenza, ma si ricercherà sensibilità e precisione per svolgere le azioni di carico-scarico delle pressioni. La velocità sarà maggiore e la posizione sarà leggermente arretrata, portando il peso sulla gamba posteriore per facilitare il galleggiamento. Generalmente, in neve fresca, fino pochi anni fa, si consigliavano tavole abbastanza lunghe, direzionali con un discreto arretramento degli attacchi (4/8 cm) rispetto al centro tavola. Attualmente, alcune ditte hanno svilup-
(clima, zona, crepacci, seracchi, valanghe...). In questi ultimi anni, complici nevicate particolari , rapide fluttuazioni climatiche ma soprattutto una cattiva informazione e preparazione il numero di incidenti e decessi correlato alle valanghe è aumentato. Esistono 2 tipi di valanghe: - a lastroni o di neve coerente - di neve incoerente Le prime si manifestano generalmente a causa di un aumento peso e si verificano se esistono 3 fattori: - piano di scivolamento (strati di neve differenti) - neve coerente (neve i cui cristalli sono legati fra loro ma non con quelli caduti in precedenza) - pendenza (inclinazione del pendio compresa tra i 27°e i 45° ) Le seconde si verificano per mancata coesione della neve, sono quasi sempre spontanee e si verificano se esistono 2 fattori:
- neve incoerente - pendenza Si manifestano su pendii ripidi durante o appena dopo abbondati nevicate e in primavera. Prima di avventurarsi fuori pista (sia in un luogo incontaminato che in prossimità degli impianti di risalita in un comprensorio sciistico) è necessario apprendere e conoscere le nozioni relative alle regole di comportamento in questo ambiente ed avere - e saper usare - l equipaggiamento di sicurezza necessario (arva, pala, sonda...) L ARVA è una radio ricetrasmittente che la-
vora su una frequenza standard di 457 khz. Esistono sul mercato vari apparecchi (analogici, digitali, ad 1 o 3 antenne che possono facilitarne l uso e la ricerca). Generalmente all inizio dell escursione si controlla il funzionamento delle macchine tramite un piccolo test, dopodiché si mettono tutte in trasmissione; in caso che una o più persone rimangano sotto una valanga, le persone rimaste illese commutano la macchina in ricezione e iniziano la ricerca. La sonda serve per poter localizzare la persona (anche se gli ultimi modelli di ARVA riescono oramai a localizzare con estrema precisione la posizione del malcapitato) e la pala per poter liberare celermente la persona dalla neve. Una volta presa conoscenza di tutto questo, non ci resta che preparare l escursione (in caso di risalita alpinistica) o la discesa (in caso di utilizzo di impianti o elicottero). Grazie ad una accurata preparazione della gita (il periodo, zona, consulto di bollettini Immagini: pag. 12/13: discesa dalla ScaƩa d’Orogna - Misanco
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valanghe-meteo e carte topografiche...) il rischio di incorrere in valanghe si riduce del 75%. Avvicinandosi alla zona di partenza ed osservando bene la neve, le condizioni meteo, la pendenza, la formazione di creste e adattando la scelta dell itinerario, il rischio si riduce ulteriormente del 20%. Ulteriori e costanti valutazioni durante la salita ed il relativo adattamento riduce ancora del 4% il rischio complessivo del percorso. Complessivamente, quindi, possiamo minimizzare i rischi: in ogni caso almeno un 1% (legato al fattore S...) rimane fuori controllo. Pertanto conoscere le tecniche di autosoccorso e soccorso è fondamentale in quanto in caso di valanga e di una eventuale ricerca il nostro nemico peggiore è il tempo. La possibilità di estrarre viva una persona nei primi 15 minuti è del 90%. Il tempestivo soccorso da parte dei compagni di escursione, che dovranno muoversi secondo protocolli di intervento precisi, è quindi vitale. Allo stesso modo una corretta comunicazione con le strutture di soccorso, ovvero saper fornire il maggior numero di indicazioni sul luogo e ora dell incidente, il tipo di incidente, il numero delle persone coinvolte...è assolutamente necessaria. Nei 30 minuti successivi la probabilità di estrarre viva la persona, crolla al 20% . Dopo queste considerazioni ad una persona potrebbe, forse, passare la voglia di frequentare il fuori pista ma, con una bella dose di conoscenza, autocritica, preparazione, rispetto delle regole, buon senso, tutti questi rischi diminuiscono comunque in maniera esponenziale. Solo comprendendo tutti gli aspetti della Montagna, questa tornerà ad essere semplicemente stupenda, a regalarci emozioni da condividere con pochi amici, prima sui suoi pendii, e dopo, davanti ad un caminetto in compagnia di un bicchiere di vino raccontando, ricordando, e perché no, inventando storie di snowboard vissute o quasi. 16
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Devero: freeride paradise di Davide Iardella
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a miglior neve dell Ossola, grazie a un esposizione solare moderata e a venti invernali che non intaccano le zone preferite per snowboardare. La stazione è frequentata nei weekend da tanta gente affamata di freeride, di sensazioni di libertà nella natura e di velocità. E non importa se fa troppo freddo: quelli sono i soliti discorsi retorici che si ascoltano quando si è in coda agli g impianti. p D altronde è inverno,,
quindi le temperature sono rigide! Ed è un bene, perché queste sono le condizioni migliori per mantenere il manto nevoso nelle migliori condizioni e, di conseguenza, sicuro. L ambiente è stupendo, specialmente dopo le nevicate. È quello il momento più opportuno per sfruttare le qualità che offre la stazione, partendo da uno splendido fuori pista mai banale anche quando lo si affronta più volte. La discesa in Misanco, infatti, pur essendo disposta su più pendii e piccole vallette, dà allo snowboarder innumerevoli alternative di linea, che solo la frequentazione del luogo e l esperienza permettono di esplorare e approfondire. Questo ragionamento conduce a una riflessione più ampia su sporte e neve, che s incentra sull approccio e sulla discesa in 20
freeride al Severo. Se risalendo la pista in vista d una ulteriore discesa si scorgono passaggi che fanno gola , si devono memorizzare, sfruttando un punto di riferimento nella discesa, per poi abbandonarli a malincuore se l approccio non è fattibile o è rischioso. È buona norma anche analizzare la neve e i rischi che può comportare, in particolare se il manto è fresco o se la neve precedentemente caduta s è già assestata. La lettura della neve è molto as importante per uscire indenni da Misanco. im Per i neofiti della discesa, è buona norma Pe seguire gente che già conosce le traiettorie se generali, oppure fidarsi delle tracce lasciage
te sul manto. In queste vallate si possono passare splendide giornate, anche solo p ccostruendo un salto e utilizzarlo per realilizzare un video o per fare photoshooting, ma pure per il piacere di divertirsi e cimenm tarsi in nuovi trick. ta La stazione crede nel progetto dello snowpark, che ogni anno regala soddisfazioni sempre crescenti, sia per i ragazzi e i turisti, sia per chi pratica lo snowboard con lo spirito - quello giusto da mantenere - dell avventura e del divertimento. Avventurarsi su questi pendii permette di crescere con il rispetto della montagna e la consapevolezza dei propri limiti, godendosi le strutture, il cui obiettivo principale resta lo svago, e non la competizione. Tornando alla stazione, gli impianti di risalita a disposizione sono tre: alla seggiovia che s imbocca all inizio seguono due skilift. Le piste comprendono anche muri di buona pendenza e non sono monotone, offrendo diverse varianti di traiettoria nella discesa.
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ià, la neve ha questo potere: darci sensazioni; ed è quello che lo scialpinista cerca in ogni gita. Da questo punto di vista la Valle Ossola può essere considerata il regno delle emozioni , infatti è sempre stata una zona avida di impianti di risalita e per questo fornisce un ampia scelta di itinerari, dai più semplici, indicati per chi non ha ancora grande dimestichezza con il fuoripista, ai più impegnativi per sciatori di provata esperienza: Devero, Formazza e Bognanco sono i luoghi più gettonati, ma anche la meno frequentata Valle Antrona regala splendidi percorsi.
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Non a caso oggi in Ossola in molti praticano lo scialpinismo, e, anche grazie alla superstrada di recente costruzione, molti turisti della neve hanno scoperto e si sono affezionati alle nostre montagne, dove fin dall inizio del novecento gli sci erano usati come mezzi di trasporto nelle alte valli e già nel 1911 il parroco don Rocco Beltrami risaliva la Punta d Arbola con dei parrocchiani, mentre lo stesso Marcel Kurz, pioniere dello scialpinismo, rimaneva affascinato dalla Valle Formazza. Ma andando oltre questo sguardo romantico ed evocativo di questo sport duro ma che sa restituire anche grandi gratificazio-
ni, vorrei soffermarmi sull aspetto forse più importante, quello della sicurezza. È senza dubbio la componente determinante per la buona riuscita di una gita, un buon alpinista deve essere capace di rinunciare alla risalita quando la situazione non la rende sicura. A maggior ragione oggi, con la possibilità di utilizzare anche internet per poter conoscere la situazione meteorologica e nivologica, non sono giustificabili azioni sconsiderate. Da questa breve introduzione risulterà facile comprendere quanto sia difficile scegliere degli itinerari da proporre, tutti quelli che ho percorso sono stati importanti, poiché ognuno mi ha insegnato qualcosa di nuovo. Ho scelto quelli a me più cari, perché mi ricordano le mie prime imprese, con Walter (mio marito) sempre al mio fianco, che con passione e pazienza mi ha introdotto nel mondo della montagna alpinistica. Sono tre percorsi da medio sciatore (MS), buon sciatore (BS), e ottimo sciatore alpinista (OSA).
MONTE CAZZOLA (Alpe Devero) Partenza: Alpe Devero Dislivello: 700 Mt Difficoltà: MS (medio sciatore) Esposizione: nord est Dall alpe Devero, spostarsi verso la frazione Pedemonte, attraversare un ponte di legno e addentrarsi nel bosco, arrivando all alpe Misanco (1907 Mt). Proseguire in direzione sud, tra piccoli larici, arrivati sulla sella, (a sinistra in lontananza si vedono gli impianti di risalita), proseguire per il pendio finale, spesso poco innevato per il vento. Discesa: per lo stesso itinerario.
LA CIMA (Valle Vigezzo) Partenza: Malesco 764 Mt. Dislivello: 1046 Mt. Difficoltà: MS medi sciatori Esposizione: nord-ovest Immagini: pag. 21: Scialpinismo sul Monte Rosa - pag. 20: Veduta dal Cervandone - In alto: il canalino Ferrari
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Gita invernale. Seguire la strada che porta in Val Loana (di solito chiusa per la neve) e arrivati alla cappella del Sasso del Broglio salire il bosco fino all alpe Cortino (1491mt). Da qui spostarsi verso sud, cercando di conquistare la cresta che delimita la Val Loana alla Val Vigezzo, continuare nel bosco fino a raggiungere la cresta che porta alla vetta. Discesa: dallo stesso itinerario
PASSO DEL FORNALINO (Valle Antrona) Partenza: Alpe Cheggio 1497 Mt. Dislivello: 1065 Mt. Difficoltà: BS (Buoni sciatori) piccozza, ramponi, imbrago, corda Esposizione: sud-est Dalla pista da sci prendere l ampio vallone che, con pendii sempre più ripidi, portano al Passo. Bella visuale della Val Bognanco e, verso sud, del Monte Rosa. Discesa: per lo stesso itinerario A questa gita, si possono apportare due variazioni: dal passo del Fornalino, lasciati gli sci, si può salire verso la Punta del Fornalino, ma attenzione qui ci vogliono piccozza e ramponi, potrebbero anche essere utili una corda e qualche protezione. Dal passo del Fornalino, scendere verso la Val Bognanco fino all alpe Fornalino (di solito si trova neve polverosa!), poi risalire verso il Passo e scendere verso Cheggio.
MONTE CERVANDONE dal canalino Ferrari (Valle Antigorio–Devero) Partenza: Alpe Devero 1631 Mt. Dislivello: 1580 Mt. Difficoltà: OSA (ottimi sciatori alpinisti) Esposizione: sud-est Percorrere la piana del Devero in di26
rezione nord, proseguire verso l alpe Campiello e da qui continuare su pendii ripidi verso i Piani della Rossa (2051mt); proseguire in direzione ovest, sulla morena e puntare direttamente verso il canalino Ferrari (quello più a sinistra). In questa zona si sono creati degli inghiottitoi (buchi nel ghiaccio), che con abbondanti nevicate non dovrebbero creare problemi, ma bisogna percorrere la zona con adeguata cautela. Arrivati all inizio del canale, salire con l aiuto di piccozza e ramponi, l inclinazione del canale varia a seconda dell innevamento, bisogna affrontarlo nella prima parte della mattina perché soggetta a scariche di sassi. Arrivati alla fine del canale lasciare gli
sci alla base del pendio finale e proseguire fino alla vetta. Discesa: Ritornando all uscita del canalino, proseguire in direzione nord, toccando la quota 3.112 Mt. e proseguire per la cresta che porta al Passo Marani (3.051mt) e scendere nell ampia conca; quando questo si allarga deviare verso est per ripidi pendii per ritornare ai Piani della Rossa.
Immagini: pag. 26 dall’alto: verso l’imbocco del canalino Ferrari - Passaggio chiave Pag. 27 dall’alto: Il canalino Ferrari - Devero
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SNOWKITE
Snowkite in Ossola di Gianvi Galtarossa
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no Snowboard o un paio di sci, un kite (acquilone da trazione), una distesa di neve e un po di vento... ecco lo Snow-Kite, uno sport emergente che negli ultimi anni stà crescendo a dismisura. Nato ed evoluto sulla scia del Kitesurfing, stesso sport ma effettuato con una tavola trainata da un acquilone sull'acqua, lo Snow-Kite è approdato in Italia già da 4 anni. La bellezza di poter "navigare" sulla neve, spostandosi senza fatica da una parte all'altra di una valle, salendo i pendii per poi ridiscenderli, la possibilità di poter effetuare salti altissimi e figure
tica: Passo del Sempione, Val Buscagna/ Devero e Maria Luisa - Val Formazza.
Sempione
Facilissimo da raggiungere, ci sono due spot principali: The Pass, proprio al colmine del passo del Sempione, che funziona con tutti i venti; ottimo per cominciare, ottimo per progredire vista la vastita' di distese che presenta. The Valley, poco prima, di fianco al vecchio Ospizio, funziona con venti da nord in discendenza. Molte volte si può partire dal Pass, scendere fino a Valley e poi ritornare al Pass, se le condizioni lo permettono.
Maria Luisa/Val Formazza
freestyle, dà l'idea di che ampio range di praticanti ha questo sport. Naturalmente bisogna sempre ricordarsi che si è in montagna con tutti i suoi pericoli, ma bastano poche informazioni meteo e il divertimento in sicurezza è assicurato. La misura del kite varia a seconda del vento e del rider: normalmente per una persona di 75 kg. in condizioni di vento medio/leggero (10-15 nodi) si usano misure intorno ai 8/10 mq. per venti più forti si può arrivare a misure piccolissime, inferiori ai 5 mq. Il kite è munito di tutte le sicurezze necessarie per permetterne un uso in sicurezza, ma è d'obbligo frequentare un corso per capirne a fondo il funzionamento ed evitare possibili situazioni "fuori controllo". La conformazione delle nostre valli non ne permette una pratica in ogni luogo, ma esistono spot bellissimi per la sua pra-
Più difficile da raggiungere, necessita di una camminata di circa un'ora, salendo lungo la strada che da Riale porta al Passo S. Giacomo. Lo Spot si trova vicino al lago Castel, con tutta la sua immensa piana che costeggia il lago del Toggia. Funziona con tutti i venti, ma i più belli sono o le termiche primaverili o Nord, normalmente più forte e turbolento. Molte vallette e belle salite, un vero spot Freeride. Essendo uno spot scomodo da raggiungere ma bellissimo per kitare, si consiglia di passarci un paio di giorni pernottando al rifugio Maria Luisa dove se si sale in orari predeterminati, dà la possibilità di salita in motoslitta.
Val Buscagna/Devero
Bisogna salire fino all'arrivo del terzo skilift e poi da lì si può partire verso l'esplorazione di una zona selvaggia e bellissima. I venti consigliati sono le primaverili brezze di valle, più regolari che permettono un riding in tutta sicurezza. Con vento da Nord prestare molta attenzione e allontanarsi il più possibile dal precipizio che corre lungo la sinistra degli impianti. Una volta scesi nella valle, il divertimento è assicurato, con valli enormi e salite mozzafiato.
Immagini: pag. 31: Val Toggia “Maria Luisa” e, foto piccola, Sempione
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i nfo Recapiti per info e attrezzatura : GVM SPORT Via Binda 100 - Domodossola Cell. +39 335 5941838 LOOSE Via Canvetta - Trontano Cell. +39 335 6009081
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RACCHET TE DA NEVE
Con le racchette un nuovo modo di vivere la neve... di Claudio Zella Geddo
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na delle opportunità che l inverno suggerisce è certamente quella di gustare la neve camminando. Questo è possibile utilizzando le racchette da neve che ormai non sono più quelle da esploratore polare d antan a corde intrecciate ma semmai quelle moderne in fibra che permettono, al contempo, una sicura progressione e un facile divertimento . Oggi molti sono i prodotti in commercio è dunque necessario prima di fare un acquisto avere ben chiaro l uso che si intende fare di questo strumento, muoversi in paesaggi piatti o poter superare dislivelli ed affrontare discese. Nel primo caso vanno bene le racchette larghe - ormai di moda tra le più frequentate stazioni sciistiche che garantiscono sull innevato una buona tenuta e risultano semplici da usare. Ma non trovandosi in Alaska, Into the wild bensì sulle Alpi forse è meglio propendere per attrezzi più sagomati, rastremati verso le punte e con opportuni ramponcini da 32
presa. Con questo tipo di racchette sarà allora consentito affrontare salite non impegnative procedendo a gambe un poco divaricate, ferma-tacco libero e punte dello scarpone rivolte all esterno. Essenziali per l appoggio e l equilibrio risultano inoltre i bastoncini telescopici da trekking con sagomatura della punta a raggiera. Per chi vuole cimentarsi in questa pratica dal sapore antico suggeriamo dunque una semplice escursione lungo un tracciato di sicuro pregio ambientale. Dopo Santa Maria Maggiore, in Val Vigezzo, ci si diriga verso Crana (852 m.) allo sbocco dell omonima valle sul cui sfondo svetta l imponente Pioda. Qui non si perda l occasione di visitare la Chiesa parrocchiale affrescata con dipinti di Tanzio da Varallo o la sagrestia dell antico Oratorio di San Rocco ove si possono ammirare medaglioni a fresco del secolo XVI°raffiguranti diversi episodi della vita del Santo. Fatte alcune curve, tra ex stalle in ristrutturazione,
accanto ad uno slargo si prenda la strada di Scarliccio; tracciato generalmente ben innevato che, montando sulla destra orografica del torrente Melezzo sotto la Costa Cimeta, conduce alla valle di Cortino. I dislivelli sono appena accennati e lungo un sontuoso bosco di conifere - assai apprezzato in autunno per la messe di funghi - avremo l occasione d incontrare una teoria di cappellette ancora ben tenute ed atte a fornire da secoli riparo al viandante. All interno rinveniamo affreschi più o meno recenti della Madonna di Re. Oltre la secentesca Cappella d Orello (1259 m) troviamo poi un raccolto gruppo di baite intonacate:
i nfo Tempo: 2 h/2 h.30 Difficoltà: E (escursionistica) Cartina: C.N.S. 1.50.000 n.275 Valle Antigorio Dislivello: 260 m. Periodo: da dicembre a marzo
EN A new way to enjoy the snow
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he winter time gives the opportunity to enjoy the mountain landscapes walking with snowshoes. We need good quality equipment: shaped plastic snowshoes with crampon and walking sticks. Leaving Crana in the Vigezzo Valley we can venture upon a walk with snowshoes. We must not forget to visit the Parish Church and the paintings by the artist Tanzio da Varallo and to appreciate the ancient San Rocco chapel with its sixteenth-century frescos. We walk along the right bank of the river Melezzo on the track to the Cortino Valley. We can admire a magnificent conifer wood and many little chapels still in good condition. We reach Faiè Alp where we appreciate an architrave and a fresco in
Faiè dove è da segnalare, appena sopra un architrave, un soggetto sacro affrescato a vividi colori. A questo punto attraversiamo il rio su di un ponte ed in breve siamo ai milleduecentoquaranta metri dell alpe Cortino, ampio alpeggio che sta ritornando a nuova vita grazie ad un intensa attività agro-pastorale. Non anima viva se non il totale silenzio di una stagione dimenticata - l inverno - che sa comunque offrire molto a chi l attraversa con passo rispettoso e sguardo acuto. Durante la bella stagione da Cortino si può arrivare alla Scheggia, passando dal rifugio Regi, oppure stando a valle raggiungere la Colma d Arvogno e la Valle del Melezzo che ci si para innanzi chiassosa di turisti. Il ritorno avviene lungo lo stesso itinerario ed è una delle parti più pregevoli dell escursione poichè il neofita - dopo aver chiuso il ferma-tacco - può scegliere di utilizzare le racchette lanciandosi in una sorta di galleggiamento oppure procedere con passo lento stando però attento agli accumuli di neve sulle code che vanno, ogni tanto, ripulite onde evitare di portarsi appresso un fastidioso peso.
bright colours. Now we cross the stream and walk up to Cortino Alp where we can choose two different routes: leaving Cortino Alp to Scheggia Alp passing by the hut Regi or to Colma d’Arvogno and the Melezzo Valley. We can go back home on the same path testing our skill to walk with snowshoes.
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alendo dalla cascata del Toce ...
di Daniele Giovanola 34
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alendo dalla cascata del Toce fin dove la strada sembra finire, si schiude al visitatore un paesaggio tanto inaspettato, quanto stupefacente. La piana di Riale conserva il fascino d un luogo al contempo agevole da raggiungere, ma nascosto all occhio superficiale o poco attento a ciò che lo circonda. D estate, con il verde dei prati così lussureggiante da sembrare finto che contrasta col blu d un cielo sempre terso; e d inverno, quando il bianco della neve è accecante, Riale offre un ampio ventaglio di opportunità per gli sportivi, dai
neofiti ai più esperti. La bella stagione è il regno incontrastato del trekking, con itinerari che spaziano dalla passeggiata rilassante intorno alla diga di Morasco alla più impegnativa traversata dalla famosa valle del Bettelmat (proprio quella dal quale trae il nome il noto formaggio) al lago del Brunni, per poi passare alla Val Rossa e andare incontro al rifocillo del rifugio Maria Luisa. Ciò che, in anni più recenti, ha condotto Riale a divenire una tra le più note e apprezzate mete dello sci nordico (sede anche di gare internazionali) è un anello di circa 10 chilometri di pista sempre perfettamente mantenuto, che consente agli appassionati d ogni età e preparazione atletica di sciare, da novembre ad aprile, e che offre alle squadre Nazionali di mezza Europa, di poter sostenere sedute di allenamento in condizioni che altre località sciistiche non sono in grado
di garantire. Per chi ancora è alla ricerca d un modo agevole per muoversi e, perché no, anche di divertirsi sulla neve pur non utilizzando gli sci, esiste poi la possibilità di ciaspolare , ossia di munirsi - eventualmente anche affittandole in
loco - di racchette da neve, con cui immergersi nella natura attraverso percorsi ad hoc studiati per essere a misura d uomo, da 0 a 100 anni. Riale rimane, infine, un riconosciuto e strategico punto di partenza o di transito per i migliori itinerari di sci d alpinismo. Basti citare l ascesa alla punta del Basodino, alla punta d Arbola o al Blinden, ambite sia da alpinisti italiani, sia dai numerosi stranieri che ogni anno rimangono rapiti dalla gamma di sport che la zona offre, non da ultimo le arrampicate sulle cascate di ghiaccio.
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alle Antrona...
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ulle montagne che circondano il paesino di Cheggio, si possono compiere bellissime passeggiate con le racchette da neve, per ammirare la magia della montagna d inverno. Per raggiungere il luogo di partenza dell itinerario si deve percorrere la superstrada (la statale 33 della Val d Ossola) sino all uscita di Villadossola. Da lì va imboccata la provinciale che conduce in Valle Introna che, percorsa fino in fondo, permette di raggiungere Antrona Piana. Da qui si segue la strada che, in 7 chilometri, collega il paese a Cheggio, stupendo borgo situato vicino
al bacino dell Alpe Cavalli. Lasciata l auto al parcheggio a servizio dello skilift, e calzate le ciaspole, si può iniziare a risalire il vallone del passo del Fornalino. Giunti a un terzo circa dell ascesa, s incontra l alpeggio dell Alpe Meri inferiore (a quota 1661 metri): da qui si prosegue sulla destra fino a raggiungere le baite dell Alpe Meri superiore, dalla quale continua la traccia d un sentiero che, con lenti tornanti, ha come meta la sella di Cavallo di Ro (1895 metri). La gita, semplice e assai panoramica, offre il panorama di alcune delle cime più belle dell Ossola: Andolla, Weissmies, Rosa.
i nfo Tempo di percorrenza: solo salita 2 ore circa. Manifestazioni ad Antrona: 30/12/08 festa in piazza ore 20.30 fuoco neve ghiaccio (fuochi pirotecnici, falò, fontana di ghiaccio, sculture di neve, vin brulè e cioccolata per tutti) 27/12/08 - 30/12/08 - 04/01/09 ciaspolate, neve permettendo, a Cheggio.
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Cascate di ghiaccio in Ossola di Giuseppe Burlone
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autunno piovoso di questo 2008 ha messo un tassello importante per costruire uno spettacolo tipicamente invernale. Manca solo una buona, normale, dose di gelo ed ecco che negli angoli umidi e spesso trascurati delle valli alpine prenderanno consistenza le brillanti ed ogni anno differenti cascate di ghiaccio. Natura e Tecnica Arrampicare sulle cascate di ghiaccio vuol dire prima di tutto calarsi in un ambiente decisamente insolito: il ghiaccio come lo si conosce di solito è quello duro delle piste da sci, o quello durissimo e scivoloso delle amo di piste da pattinaggio. Sulle cascate siamo
numerosi ghiacciatori di confrontarsi con le scalate più adatte alle loro ambizioni ed ora, nei fine settimana, non è raro assistere a salite in parallelo lungo gli itinerari più ambiti. Fortunatamente la scelta è così ampia che basta affidarsi ad una Guida del posto o affrontare un avvicinamento meno immediato delle grandi cascate di Formazza che spuntano direttamente dalla pista di fondo, per trovarsi con una bellissima serie di scivoli da salire in perfetta solitudine. Dai monotiri delle palestre dove si svolgono i corsi per chi comincia, fino alle severe colate delle
fronte ad un elemento che mescola queste caratteristiche aggiungendo o la dimensione verticale. Per salircii usiamo ramponi e piccozze speciali,, frutto dell evoluzione tecnica che ne-gli ultimi dieci anni in questo settore e ha fatto passi da gigante. Estetica e..Training! L acqua che cade lungo i balzi dei ruuscelli di montagna in inverno crea dei ei veri e propri castelli di ghiaccio, con n decorazioni di stalattiti e forme sorrprendenti degne della bottega di un gioielliere. Non a caso il nome che gli scalatori hanno voluto dare ad alcune ne delle loro salite richiama questo aspetetto fiabesco: Il giardino dei cristallili , Diamanti di ghiaccio , solo per citarne ne alcune. La Val d Ossola racchiude alla lla testata delle sue valli e nei luoghi più ù esposti al gelo una varietà di cascate da fare invidia a località ben più rinomate sull ar arco alpino italiano e non solo: l uscita della guida Giardini di cristallo ha permesso a
gole di Gondo, ogni scalatore trova la sua dimensione dimensione. Per chi non ci è mai stato solo un consiglio: portate una macchina fotografica, altrimenti non vi crederanno!
Vi proponiamo due itinerari:
Il diedro
Per questa salita ci rechiamo in Val Formazza. Come arrivare: da Milano, come per l itinerario precedente, raggiungiamo Domodossola e dalla superstrada imbocchiamo l uscita Crodo. 36 km ci separano dalla valle che raggiungiamo dopo una serie di ripidi tornanti. Sbucati sul pianoro di Fondovalle proseguiamo fino a parcheggiare nei pressi della parrocchiale in fraz. Chiesa. Da questo punto tutte le cascate sono ben visibili sul lato opposto della valle. Facendo attenzione agli itinerari riservati ai pedoni attraversiamo la pista da fondo fino a portarci alla base de Il diedro che scende protetto dal sole da una ripida quinta alla sua destra. La salita comporta una alternanza di tratti ripidi e brevi muretti verticali, rendendosi interessante sia per il principiante che per lo scalatore già esperto. La lunghezza è di 150 mt, l esposizione è in pieno ovest e la difficoltà III/4+. Siamo ad una quota di 1300 mt. Le soste sono attrezzate a spit per la calata sul lato destro della cascata, mentre per la salita è preferibile effettuarne un paio su ghiaccio.
Scott Gally
La cascata si trova in territorio svizzero lungo la valle che sale al Passo del Sempione. Come arivare: da Milano si imbocca la A8 dei Laghi poi la A26 fino a Domodossola. da qui in direzione Confine di Stato, Gondo. Passata la frontiera (ricordatevi documenti validi, usciamo dalla UE) si prosegue per circa 10km superando la parte più stretta delle Gole di Gondo fino all abitato di Gabi, dove lasciamo l auto. Dal parcheggio subito a monte del torrente Saltina, imbocchiamo il sentiero che supera un ponte e si dirige verso il bosco di larici e le tre cascate che scendono lungo la barra rocciosa sovrastante. La nostra cascata è quella di destra tra le tre più evidenti ed è caratterizzata da un primo tiro in uno strettissimo canale. La lunghezza è di 100 mt, l esposizione nord-ovest e la difficoltà II/3+. Siamo a una quota di 1250 mt. Le soste sono su spit e cordoni sugli alberi.
Scott Gally - ph. Francesco Vaudo
i nfo Ufficio Turistico di Formazza Tel. 0324.63059 Ospitalità Albergo Pernice Bianca località Cascata del Toce Tel. 0324-63200 Albergo Edelweiss fraz. Ponte Tel. 0324.63023 Albergo Rotenthal fraz. Ponte Tel. 0324.63260 Albergo Corno Brunni fraz. Ponte Tel. 0324.63114 Meuble Monte Giove fraz. Ponte Tel. 0324.63243 Guide Alpine Scuola di Alpinismo La Compagnia delle Guide Tel. 347.3719746 www.montagnazzurra.com
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gole di gondo
il ritorno della notte Difficoltà: IV /4+ Lunghezza: 140 mt Esposizione: NORD EST Quota: 2450 mt
Tutt altro che banale questa linea è sicuramente una bella salita in ambiente con la nord del Fletschorn. Si parcheggia l auto dopo il villaggio di Simplondorf presso il magazzino Edile posto sulla strada che porta al passo del Sempione, molto evidente. In base all innevamento, l avvicinamento può essere fatto sia a piedi sia con gli sci. La direzione è verso il Rosbodenstaffe a 1950 mt da qui lungo la morena in direzione di un evidente sperone che delimita sul lato sinistro orografico, l imponente seraccata del Rosboden. 1.15 h da Rosbodenstaffe e 2.15 h da Simplondorf.
il sentiero di kayland Difficoltà: II /4 Lunghezza: 140 mt Esposizione: NORD OVEST Quota: 1450 mt
Questa cascata si trova in una valle molto selvaggia che in tedesco si pronuncia Zwischbergental e che tradotto in italiano è VAL VAIRA molto stretta e severa tra Gondo e la Valle Antrona. Superata la dogana svizzera si scende subito a sinistra seguendo i cartelli Zwischbergental. Seguire la strada che sale verso la valle fino ad arrivare ad un laghetto artificiale. Abbandonare la strada asfaltata appena
comincia a salire, in prossimità di una centralina con trasformatori, si parcheggia e da lì si prosegue a piedi costeggiando il torrente fino ad arrivare ad un grosso piazzale tra il sentiero e il fiume. Si attraversa il fiume e lungo il bosco e poi seguire il canale in salita, raggiungere la base della cascata. 40 minuti dall auto.
alpe devero
palestrina la selva
Difficoltà: dal 3 al 4 grado. Lunghezza: da 15 a 25 mt Esposizione: OVEST Quota: 1700 mt
Comoda struttura per un corso di ghiaccio e per i principianti posta nella piana dell Alpe Devero. Dal parcheggio di Devero si entra nella piana e subito dopo il ponte seguire il sentiero a destra che porta verso la bastionata evidente sulla destra. Il sentiero entra in piano fino all attraversamento di un ruscello e da lì si prosegue in salita nel bosco fino ad arrivare alla base della palestra. Dalla piana sono 20 minuti.
i nfo Foto di Francesco Vaudo, guida alpina del gruppo Ossola. Per maggiori informazioni: www.allmountain.it
Immagini: pag. 40 in alto da sinistra: Alpe Devero “La Selva” - Gondo “Il ritorno della noƩe” - Il senƟero Kayland
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ALPE DEVERO Trekking fotografico
“ Alpe Devero: sul lago ghiacciato con le ciaspole. ”
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umerose le gite con le raccheƩe da neve (ciaspole) che l’Alpe Devero oīre nell’incantevole paesaggio invernale da quota 1640 a oltre i 2500 mt. La bella gita più classica, e alla portata di tuƫ, è la gita a Codelago o Lago Devero, ghiacciato dai primi adi dicembre a tuƩo marzo, in una cornice di boschi e vette. Dalla località Cantone (Rifugio E. CasƟglioni) in fondo alla piana, su pista ben baƩuta si sale alla ValleƩa del Vallaro che porta lateralmente alla frazione di Crampiolo (locande e bar) si conƟnua poi per arrivare alla Diga Grande. Si scende, alla sinistra, sul lago e, con l’impressione del grande Nord, ci si inoltra a piacere. Dopo aver costeggiato promontori sporgenƟ dal lago si ritorna verso la DigheƩa sul lato destro e con bella 44
discesa si arriva a Crampiolo. Su queste belle località si riprende la pista a destra che riporta al Vallaro e quindi a Cantone. Variante per il ritorno direƩamente a Devero: Su pista ben segnata, da Crampiolo si prosegue costeggiando il fiume fino a un ponte che lo aƩraversa e salendo ad una cappelleƩa si scende alla solitaria Corte d’Ardui (rusƟci ristruƩuraƟ) e quindi in breve tempo a Devero. Tempo di percorrenza dell’intera gita: 3 ore circa.
Immagini: pagina a fianco, dall’alto: Baite sul percorso - Vista su Crampiolo - Codelago, il lago ghiacciato da aƩraversare. In questa pagina: Lago delle Streghe - Veduta sulla piana di Devero - Di corsa con le ciaspole - Vista sul Cervandone.
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PAGINE FRAGILI di Rosella Favino
n una luminosa mattina di fine inverno di quasi un secolo fa, una rivoluzione epocale percorreu va silenziosa e lieve l alta Valle Formazza, scenv dendo de dend end verso Canza, poco distante dalla cascata del Toce. Toce To ce e 1909 la strada carrozzabile da Domodossola non Nell 1 Ne andava anda an dav da v oltre Foppiano, due ore di cammino più a valle della Cascata con la bella stagione, ma in inverv va led ll mulattiera secolare era impraticabile. Nell alta n la m no Formazza, isolata dal mondo, la gente si dedicava a Fo orm maz tutti quei lavori che l intensa e breve stagione estiva tu tutt ut i qu q costringeva a trascurare: i bambini andavano a scuola, co ost s ri ring n ng donne erano lare, le ed o ne e on r no iimpegnate ra mp m peg e na nate te a filar a tessere, cucire, gli uomini a costruire o ripaar rare utensi. Era un mondo alpino in cui si andava a piedi o a dorso di mulo ma sulla neve solo le racchette permettevano di progredire in qualche modo, impacciati e facendo quasi la stessa fatica in discesa come in salita. Quella mattina del marzo 1909 brillava un sole abbagliante nel cielo terso della Val Formazza, che era coperta da una spessa coltre di neve primaverile. Dai prati sopra a Canza tre forestieri scendevano scivolando lievi sul pendio, muovendosi agili su assicelle lunghe e sottili. Che strano spettacolo per la gente della frazione! Intanto i tre forestieri si erano fermati, avevano aperto i loro sacchi da montagna e preparato una colazione ristoratrice a base di zuppa calda, grazie a una cucinetta da campo trasportata chissà come fino a lì. Erano tre svizzeri di Airolo, in Canton Ticino; avevano risalito la Val Bedretto, passato il confine al Passo San Giacomo e disceso la Val Toggia, avevano sfiorato le case silenziose di Riale, e la maestosa cascata del Toce... Giusto il tempo di mostrare agli increduli formazzini il prezioso segreto, e, inforcati di nuovo quegli strani pattini che loro chiamavano ski , i tre scomparivano rapidi verso la Valle Antigorio. Come un lampo, l intuizione conquistò il falegname del paese, che si procurò un paio di ski svizzeri, e ne fabbricò altri in legno di acero; il parroco e l ingegnere delle imprese elettriche E. Conti ne fecero arrivare due paia dalla Norvegia. Il parroco contribuì a fondare lo Sci Club Formazza, che presto contò 90 soci (su 500 abitanti del paese); la squadra agonistica nel giro di pochi anni salì alla ribalta delle cronache sportive vincendo ripetutamente le gare dell annuale Adunata Sciatori Valligiani, una competizione nazionale che li portò a gareggiare in numerose località della catena alpina, fino sul Gran Sasso in Abruzzo. Era nella vita quotidiana, tuttavia, che lo sci aveva portato preziosi cambiamenti:
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sciava il maestro per andare a scuola, come facevano i suoi allievi, sciava il parroco per raggiungere le sue pecorelle nelle frazioni, sciavano i tecnici e i guardiani delle dighe che nel frattempo l impresa milanese E. Conti aveva progettato e fatto realizzare. E quando tornavano a casa, i cittadini raccontavano agli amici le bellezze della valle... Oggi la tela color panna della copertina di un libretto leggero riporta una stella bianca su uno scudo azzurro. Il tratto grafico è semplice, il tema è proposto con la disarmante immediatezza delle guide di montagna: Itinerari Skiistici della Val Formazza. E datato 1927, anzi MCMXXVII, la stella nello scudo è il simbolo del Club Alpino Italiano, l autore è il dott. E. Santi di Clavières, che pubblica la sua guida per conto della Sezione di Busto Arsizio. L occasione, i 5 anni di esistenza della Sezione, festeggiati inaugurando il solido rifugio Città di Busto presso l Altipiano di Gemsland (m. 2480), in una regione skiabile bellissima, vasta e varia, ove molte sono le salite e le traversate effettuabili cogli ski, e tra queste, numerose di vette e colli d altitudine superiore ai 3000 metri o che a tale altitudine si avicinano. [...] Lo skiatore e alpinista provetto troverà di che soddisfare l amore suo per lo ski e i monti . Il dott. Santi, skiatore e alpinista provetto , appunto, aveva percorso le nevi di Formazza nell inverno del 1918- 19, quando gli echi della Grande Guerra si stavano appena affievolendo, raccogliendo note di itinerari, e scattando fotografie di cime innevate e laghi, nei quali i raggi del sole si frangono in una miriade di scintille. Gli skialpinisti vestivano maglioni a collo alto e pantaloni alla zuava, calzettoni in lana grezza e, per le signore, cappotto lungo e cappello, come si conviene. I materiali ad alta tecnologia non erano ancora nemmeno fantascienza, ma la magia del paesaggio invernale, quella sì, c era tutta, pura e integra come da tempo immemorabile. Il Santi sintetizza le sue note in una mappa essenziale in scala 1:50.000, che riporta le catene di monti, i passi, ma soprattutto i ghiacciai e, tracciati in rosso, gli itinerari descritti nella piccola guida. Le pagine sono fragili, la carta sottile della mappa ancora di più, e anche l equ47
librio dell ambiente in queste montagne lo è. Lo scialpinismo classico, con la partenza alla luce delle stelle, la fatica della salita che solo l allenamento tenace permette di alleviare, è ancora un modo prezioso di godere dei tesori che la montagna invernale custodisce. Il rifugio Città di Busto è ancora lì, più frequentato che mai. Insieme al rifugio gemello Maria Luisa , in Val Toggia, è gestito dalla guida alpina Marco Valsesia e dall infaticabile Giovanni Maceraudi, due rifugisti coraggiosi e appassionati che tengono aperto ormai in tutte le stagioni per accogliere quanti, come loro, amano quelle montagne. Il C.A.I. continua nella sua instancabile opera di formazione di frequentatori della montagna consapevoli e responsabili, le guide alpine portano avanti con coraggio la scelta di fare della montagna la propria vita... Intanto nel prossimo mese di marzo lo
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scialpinismo in Val Formazza compirà 100 anni. Festeggiamo? [1] E. Santi, Itinerari Skiistici della Val Formazza, Ed. C.A.I. Sezione di Busto Arsizio, 1927 Si ringraziano per la collaborazione le biblioteche del Club Alpino Italiano “Italo Grassi” di Varallo e “Angelo Lorenzoni” di Novara. Immagini: Il rifugio Città di Busto in costruzione nell’inverno 1926 Inverno 1918 - Skialpinisti in Valtoggia Panorama dal Blinnenhorn - fotografia di Vittorio Sella, (dal Bollettino del CAI vol. XXXIV n. 67, illustra la relazione di R. Gerla sul Bacino dell’Hohsand, 1901)
Corso P. Ferraris, 32 - 28845 Domodossola (VB) Tel. 0324.44383
di Walter Moroni
Soccorso Alpino e Speleologico piemontese 10° Delegazione Valdossola
BREVI NOTE DI PREVENZIONE
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primari compiƟ isƟtuzionali del Soccorso Alpino sono individuaƟ e regolaƟ da 6 Leggi dello Stato, l’ulƟma la più significaƟva legge 21 Marzo 2001 n. 74. La Repubblica Italiana, riconosce il valore di solidarietà sociale, e la funzione di servizio di pubblica uƟlità, demanda la funzione di coordinamento nei soccorsi in presenza di altre organizzazioni, il S.A. è l’interlocutore primario ed opera in streƩo coordinamento con il servizio sanitario nazionale (118). CHIAMATA DI SOCCORSO Il numero di chiamata per Emergenza Sanitaria “118” è un servizio gratuito. È suĸciente comporre da qualsiasi telefono il numero “118”, per meƩersi in contaƩo con la Centrale OperaƟva. Ci si può rivolgere in caso di: Richiesta intervento del Soccorso Alpino, incidente stradale; infortunio sul lavoro; malore; calamità; annegamento; usƟone; incidente domesƟco; avvelenamento e qualsiasi altra emergenza sanitaria. CHIAMATA In caso di richiesta di soccorso è bene fornire
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all'operatore 118 una serie di informazioni che permeƩano di individuare con precisione sia il luogo dell'incidente, sia di valutare l'esaƩo stato fisico dell'infortunato. TuƩe le richieste faƩe rispondono fondamentalmente a 4 domande: Chi? Come? Dove? Quando? Se interviene il mezzo aereo è indispensabile dare informazioni sulla presenza di ostacoli scarsamente visibili dall'elicoƩero quali linee eleƩriche, fili a sbalzo, materiale leggero che possa volare via e che ci sia suĸciente visibilità. È importante ricordare che qualche secondo speso in più per fornire indicazioni, si traduce i tempo prezioso per risolvere nel migliore dei modi il soccorso!! CONSIGLI GENERALI PREPARAZIONE DELLA GITA. La gita non inizia la maƫna quando si scende dalla macchina e si calzano gli scarponi ma molto prima, poiché va studiata e programmata a tavolino. METEO. Con il bel tempo tuƩo è più facile, ma in montagna le condizioni cambiano repenƟnamente e spesso con un peggioramento. Con
le previsioni che hanno raggiunto un buon grado di aĸdabilità, non è più concepibile farsi sorprendere dal caƫvo tempo. ATTREZZATURA. Per muoversi con tranquillità è necessario disporre dell'aƩrezzatura idonea per ogni ambiente che si intende percorrere. ABBIGLIAMENTO. Ce né per tuƫ i gusƟ Ɵ e tuƩe le tasche, l’importante che siaa comodo, confortevole e facilmente vesƟ Ɵ-bile. Dal troppo caldo in montagna non è mai morto nessuno; di freddo sì!! Alimentazione. È alla base di ogni aƫvità tà sporƟva e ancora di più lo è per la montagna.. MAI SOLI. È una regola troppo spesso trascurata che comporta conseguenze davvero gravi. Banali scivolate su senƟero si sono trasformate in tragedie proprio perché le persone erano sole. Gite secondo le proprie capacità. È indispen-sabile che ogni uscita sia adeguata al proprio o passo e alle diĸcoltà che si incontreranno. IL BUON SENSO. Non deve mai essere lasciaato a casa, ma far sempre parte del nostro ro bagaglio. In montagna non è ammesso “tenntare” ma si deve sempre essere sicuri di quel che si fa. A volte ci vuole determinazione ad abbandonare la vie e tornare sui propri passi che proseguire, la vita non ha prezzo!! LA NEVE CONOSCERE LA NEVE. La neve è formata da cristalli di ghiaccio che, in funzione di diversi parametri, possono assumere varie forme e caraƩerisƟche, che le permeƩono di aderire al suolo o di sliƩare verso valle. IL PENDIO. Generalmente le valanghe si staccano su pendenze comprese fra 27° e 45° gradi di pendenza. Al di soƩo di questa soglia, non ci dovrebbero essere movimenƟ del manto nevoso anche se occorre sempre da controllare cosa c'è a monte. TRACCIA. La traccia di una salita o discesa di scialpinismo è come il senƟero per un'escursione, va prevenƟvamente studiato. Poi quando ci si trova all'aperto e necessario valutare ad ogni variazione del terreno quale sia il percorso migliore, che sarà chiamato micro traccia. LE VALANGHE. Si dividono in due categorie: valanghe spontanee e valanghe provocate. Le prime sono la conseguenza di nuove precipitazioni o forƟ variazioni di temperature, le seconde sono quelle provocate dal passaggio di animali, ma sopraƩuƩo di sciatori che rimangono viƫma della loro imprudenza.
A.R.V.A. E' una sigla che sta ad indicare l' Apparecchio per la Ricerca di Viƫme da VALANGA. Si traƩa di una piccola ricetrasmiƩente sui 200 grammi di peso, che emeƩe un segnale acusƟco o visivo.Chiunque frequenta la neve dovrebbe possedere questo strumento. PALA E SONDA. Non possono mancare nello zaino dello scialpinista. SOPRAVVIVENZA. Per un travolto da valanga, che non abbia subito traumi pericolosi, le possibilità di sopravvivenza sono assai limitate: circa del 90% se liberato entro un quarto d'ora. IL BOLLETTINO. L'unica alternaƟva di sopravvivenza alle valanghe è non farsi travolgere. Gli strumenƟ perché questo non avvenga sono la conoscenza e la prevenzione prima fra tutte l'ascolto del Bolleƫno nivometereologico emesso dalle Regioni e Province associate all'A.I.NE.VA. Per concludere, aīronƟamo la montagna con serenità e con umiltà, la montagna è li, non scappa. Buona Montagna a tuƫ. Il Delegato Felice Darioli Il Coordinatore Tecnico Provinciale Walter Moroni 51
VALLI ANTIGORIO - DIVEDRO - FORMAZZA
e l a i c Spe Sci
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Storia e importanza degli sci club nella diffusione della pratica sciistica
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n Vallle Antigorio Divedro Formazza l associazionismo finalizzato alla pratica dello sci è cosa antica. Lo sci Club Formazza nacque nel 1911. Era passato poco tempo dal giorno in cui tre svizzeri avevano valicato il San Giacomo con le assicelle ai piedi, i Formazzini le videro e compresero istantaneamente l importanza che quella novità avrebbe portato nelle loro vite. Infatti la pratica dello
nel 1910. Di questa associazione non restano grandi testimonianze del passato remoto, una certa documentazione si comincia ad avere dagli anni 20, sappiamo per certo che è da questo club antesignano che è nato l attuale Sci Club San Domenico. Le vicende storiche dei tre club, sono dei piccoli romanzi, che occuperebbero da soli l intero magazine. Accadimenti anche centenari in cui brillano come diamanti le stelle degli atleti che hanno militato in essi.
sci mutuata dai cugini svizzeri diventò ben mut presto mezzo di trasporto, divertimento e sfida che ch si tradusse poi nella bella schiera di campioni che la valle seppe offrire allo cam sport locale e nazionale. lo Nella bassa valle erano inizialmente nati tre ba sci club, club i loro nomi hanno destato in chi scrive una u viva emozione, poiché si tratta degli sc sci club: Viceno, Premia e Devero. Lasciando da parte Devero, che è ancor oggi una delle de culle ossolane degli sport invernali, Vic Viceno e Premia narrano storie di inverni fr freddi e nevosi che consentivano di tenere attivi degli impianti di risalita anche a quote così basse . Quasi 30 anni fa, tuttavia, per ovvie ragioni di razionalizzazione tavia p ed incrementata facilità agli spostamenti, i tre club confluirono in un unico soggetto che è l attuale sci Club Valle Antigorio. Contemporaneamente alla valle del Toce, la pratica dello sci si diffuse anche in Valdivedro, ancor prima dello s.c. Formazza nacque lo Sci Club Sempione, precisamente
Tutti gli atleti vincenti e perdenti, uniti nella stessa passione per lo sport che ha trasformato l inverno da stagione dura e disperata in stagione di vittoria e passione. Questi club nello scorre del tempo hanno mantenuto il merito di diffondere tra i giovani pratica sportiva e disciplina di vita, con competenza e professionalità. Sono di fatto delle scuole a cui affidare i propri figli, nella speranza che accada in loro quell alchimia che invocava il filosofo inglese John Locke che nel 1693 indicava come nell'educazione dei ragazzi vadano contenuti gli aspetti repressivi, mentre va incoraggiata l'espressione diretta e spontanea dell'attività fisica, che consente l'apprendimento di idee semplici che sono alla base dello sviluppo della conoscenza umana.
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Alpe Devero Neve... divertimento assicurato Grazie alla favorevole posizione l innevamento all Alpe Devero è assicurato sino ad aprile, per questo, la zona è il luogo ideale per gli amanti dello sci in tutte le sue declinazioni. Per i fondisti, tracciati brevi e facili, si snodano lungo la piana per un totale di 5 km. Per chi pratica sci alpino, dalla località i Ponti si può prendere la seggiovia che porta sino al Monte Cazzola, dal quale si può scendere su piste di diverse difficoltà verso la Piana di Devero. Per principianti e bambini è allestita un apposita area vicino allo skilift. Devero, insomma, è adatto a tutti gli sport invernali: sci in pista, scialpinismo, ciaspole, freestyle nel rinnovato Jambopark e una vasta zona freeride servita dagli impianti. Infine, la stazione è dotata di base per il test dell ARVA.
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i nfo Piste di Sci Alpino: Altitudine: 1640 mt / 2240 mt Impianti di risalita: 4 Km di piste: 8 Difficoltà: 1 facile / 3 medie Piste di Sci Fondo: Altitudine: 1640 mt Km di piste: 6 Info Ski: Società impianti: 0324.619106 Internet: www.alpedeveroski.com Fondo Alpe Devero: 0324.619126 / 333.3424904 Info Turismo: Comune di Baceno: 0324.62018 Internet: www.comune.baceno.vb.it Turismo Andifor: 0324.618831 ww.andifor.it
San Domenico - Ciamporino Dal principiante allÊesperto Anche in anni di nevicate scarse, a Ciamporino un abbondante innevamento naturale consente di sciare da dicembre a maggio. Il luogo offre 20 km di piste per la discesa, percorsi per sci alpinismo, snowboard, freestyle, il tutto sia per esperti che principianti. Moderni impianti di risalita consentono di raggiungere quota 2.500 metri. Per er gli appassionati nat di sci nordico, o poco distante, a Trasquera, una un bella pista di media difficoltà co lunga 5 km k si snoda in un incant tevole bosco d conifere in di località La Sotta .
i nfo Piste di Sci Alpino: Altitudine: 1420 mt / 2500 mt Impianti di risalita: 6 Km di piste: 20 Difficoltà: 3 facile / 7 medie / 1 difficile Piste di Sci Fondo: Altitudine: 1415 mt Km di piste: 5 Info Ski: Società impianti: 0324.780868 Internet: www.sandomenico-ciamporino.it Fondo a Traquera: 0324.79120 (Comune) Internet: www.trasquera.brain-tec.it Scuola di Sci San Domenico: 0324.780880 Internet: www.scuolascisandomenico.it ww.andifor.it
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Formazza Lo sci sulla porta di casa Formazza è una delle poche località in cui i campi da sci sono a ridosso del paese e le piste consentono il rientro nelle strutture di accoglienza e nelle case con gli sci ai piedi. Per lo sci alpino esiste un ottimo campo scuola in frazione Valdo, con parco giochi per bambini e neve programmata. La seggiovia del Sagersboden permette di sciare sulla pista dei campioni , completamente rinnovata in tutta la sua lunghezza e novità del 2008, a fianco di essa si può trovare il nuovissimo Snow Park. Formazza è anche detta dagli esperti regina del fondo . Il percorso di San Michele perfettamente curato ed innevato, si sviluppa sul fianco del fiume Toce per oltre 11 km. La frazione di Riale, offre lo sci di fondo ad una quota di 1738 metri, immersa com è in una cornice naturale di rara bellezza. Le piste di San Michele e Riale, in occasione delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006 sono state teatro degli allenamenti delle più importanti squadre nazionali del mondo. La Val Formazza offre infine la possibilità di spettacolari percorsi per lo sci d alpinismo, uno degli sport più affascinati della montagna invernale, con numerosi itinerari creati per esplorare le vette confinanti con la Svizzera. Nell area sportiva di Ponte è possibile anche pattinare sul ghiaccio. 56
i nfo Piste di Sci Alpino: Altitudine: 1286 mt / 1772 mt Impianti di risalita: 5 Km di piste: 10 Difficoltà: 3 facile / 2 medie Piste di Sci Fondo: Altitudine: 1260 mt / 1738 mt Km di piste: 23 Info Ski: Società impianti: Biglietteria Valdo: 0324.634337 Biglietteria Sagersboden: 0324.634339 Snow Park: 347.2297417 Centro Fondo Formazza: 0324.63223 Centro Fondo Riale: 329.1256379 Internet: www.centrofondoriale.it Scuola di Sci Formazza: 0324.63027 Internet: ww.scuolasciformazza.it Scuola Sci Fondo Formazza: 320.2284583 maestrifondoformazza@libero.it Info Turismo: Pro Loco Formazza: 0324.63059 www.formazzasport.com ww.andifor.it
ALTRE PISTE... Discesa
VALLE ANTRONA CHEGGIO AlƟtudine piste: 1500 mt Numero impianƟ: 2 Km pista discesa: 2 Diĸcoltà: piste blu DOMOBIANCA AlƟtudine piste: 1088/1880 mt Numero impianƟ: 4 seggiovie - 2 sciovie Km pista discesa: 21 Diĸcoltà: piste blu 1-piste rosse 7-piste nere 4 MACUGNAGA STAFFA - ALPE BILL - MONTE MORO MACUGNAGA PECETTO - BURKY - BELVEDERE AlƟtudine piste: 1200 - 3000 mt Numero impianƟ: 10 Km pista discesa: 37 Diĸcoltà: piste blu 3 piste rosse 6 piste nere 1 MOTTARONE AlƟtudine piste: 1491 mt Numero impianƟ: 7 Km pista discesa: 21 Diĸcoltà: piste blu 8-piste rosse 10-piste nere 3 PIAN DI SOLE AlƟtudine piste: 1065 mt Numero impianƟ: 2 Km pista discesa: 3 Diĸcoltà: piste blu 1-piste rosse 3 VIGEZZO AlƟtudine piste: 1726 mt Numero impianƟ: 5 Km pista discesa: 20 Diĸcoltà: piste azzurre 3-piste rosse 5-piste nere 2
Macugnaga
Alpe LusenƟno
San Domenico
Fondo
CEPPO MORELLI AlƟtudine: 750 mt Km pista: 5 Dislivello: 160 mt Noleggio: si MACUGNAGA AlƟtudine: 1230 mt Km pista: 20
Valle Vigezzo
Dislivello: 200 mt
Noleggio: si SANTA MARIA MAGGIORE AlƟtudine: 816 mt Km piste: 20 Dislivello: 160 mt Noleggio: si ANTRONA PIANA AlƟtudine: 902 mt Km pista: 3 Km Noleggio: si 57
Valle Formazza... PRO LOCO FORMAZZA
ASSOCIAZIONE TURISMO COMMERCIO FORMAZZA
a Valle Formazza è caraƩerizzata da un L paesaggio aīascinante d'alta montagna, connotato da immensi boschi, pascoli, dighe,
ghiacciai e lagheƫ alpini. Qui la primavera e l'estate dispensano su una fioritura incredibile agli appassionaƟ della flora alpina: un paradiso per gli amanƟ delle escursioni o delle gite in mountain bike, nel rispeƩo della natura. Per gli amanƟ della cultura, gli spunƟ per una visita non mancheranno: nella frazione di Ponte, merita una visita la casa-forte, edificata nel 1596, sede del museo etnografico; Baceno conserva una delle più aīascinanƟ chiese dell'Ossola, la parrocchiale romanica di S. Gaudenzio, risalente al secolo XI e tuƩa la valle è ricca di ricordi della cultura Walser, dalle Ɵpiche case agli oggeƫ alle feste ricorrenƟ nelle varie stagioni. Ma l'aƩrazione principale, o PomaƩ (in lingua Walser), è La cascata del Toce, conosciuta come "il più bel salto d'acqua d'Europa", che raggiunge un'altezza di 143 metri. La cascata è aperta solo nei mesi esƟvi: le sue acque vengono infatƟ impiegate durante l'anno per la produzione di energia idroeleƩrica. Superata la cascata, la strada prosegue fino alla piana di Riale, a 1740 metri, -punto di partenza per piacevoli escursioni a piedi ai laghi loggia, Morasco e Sabbioni.
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Dai rifugi d'alta quota, gli escursionisƟ esperƟ potranno inoltre avventurarsi verso le veƩe dell'Arbola,Hohsandhorn e Blinnenhorn. Nei dintorni della Val Formazza si può visitare il Parco Veglia Devero, splendida conca d'alta quota, isƟtuito nel 1978 dalla Regione Piemonte; un'altra escursione molto aīascinante è quella che conduce agli Orridi di Uriezzo, profonde incisioni scavate da impetuose cascate nel corso del quaternario, dove, nei pressi, ritroviamo anche una delle tante palestra di roccia frequentate dagli alpinisƟ in questa valle. Tra le escursioni enogastronomiche consigliamo una visita alle baite dove vengono prodoƫ diversi formaggi d'alpeggio, tra i quali si disƟngue il BeƩelmaƩ, che è stato definito per il suo inconfondibile gusto “il re dei formaggi”; degna di nota e dal gusto inconfondibile è la bresaola della Val Formazza. Insomma, sacro e profano, arte e ambienƟ di incredibile bellezza convivono mirabilmente nelle valli anƟgorio e Formazza: non ci resta che parƟre alla loro scoperta. IN INVERNO: gli impianƟ e le piste della Val Formazza sono adaƫ a tuƩe Le esigenze. Tre skiliŌ per principianƟ (Valdo 1, Gadostaadt e Ponte), con piste ampie e lievi pendenze, sono ideali per chi è alle prime armi e vuole imparare in tuƩa tranquillità. Varia l'oīerta di servizi: campi scuola, inneva-
mento arƟficiale, noleggio aƩrezzatura. Troviamo poi uno skiliŌ che porta ad una pista con pendenze più elevate (Valdo 2) per chi vuole diverƟrsi e perfezionare la tecnica. L'asso nella manica è senza dubbio la seggiovia Sagersboden: la "pista azzurra" è perfeƩa per gli sciatori più esperƟ ma anche per chi vuole godersi una speƩacolare discesa in mezzo alla natura. In Val Formazza si scia anche in estate, sul ghiacciaio del Siedel (3000 metri) presso il rifugio 3A. Lo sci di fondo è il fiore all'occhiello della valle, con due anelli situaƟ a diverse altezze: il primo (12 km; quota 1220 - 1345 metri) copre le località Fondovalle, Chiesa, San Michele, Valdo e Ponte; l'altro (10 km; quota 1728 - 1790 mt) è situato nella conca di Riale. Anche lo sci-alpinismo in Val Formazza è una disciplina diīusissima, grazie ad un ampio ventaglio di iƟnerari che vanno ad esplorare la molƟtudine di veƩe al confine con la Svizzera e ad una rete di rifugi moderni e aƩrezzaƟ che oīrono ristoro tra una tappa e l'altra. Per le passeggiate con le raccheƩe da neve e per l'arrampicata sulle cascate di ghiaccio c'è solo l'imbarazzo della scelta, ma ci si può diverƟre anche paƫnando sul ghiaccio nell'area sporƟva di Ponte. E dopo una intensa giornata di sci, cosa c'è di meglio che una nuotata nelle piscine interne ed esterne delle Terme di Premia.
Scuola di Sci Val Formazza Sede: Fraz. Valdo 28863 FORMAZZA (VB) Tel. +39.0324.63027 +39.0324.63176 / 63193
La Scuola Italiana di Sci Formazza è interamente Form composta da maestri di sci e compos snowboard qualificaƟ F.I.S.I. snowbo specializzaƟ specializza in discipline alpine e nello sci sc nordico. La sede di discesa è in frazione Valdo, in posizione oƫmale, adiacente la strada statale e alla partenza degli impianƟ del campo scuola.
www. scuolasciformazza.it mail@scuolasciformazza.it
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Va l l e Fo r m a z z a Rifugio Maria Luisa di Marco Valsesia
Valtoggia Tel. +39 0324 63086 www.rifugiomarialuisa.it
Rifugio Città di Busto Piano dei Camosci Tel. +39 0324 63092 www.rifugiocittadibusto.it
a un po si dice che non esistono più le mezze stagioni. Il tempo, dunque, fa quel che vuole, infischiandosene del calendario. Allo stesso modo sino a qualche anno fa la montagna, quella più naturale e silenziosa, quella - per intenderci - lontana dalle piste da sci, dopo la lunga pausa invernale riprendeva a vivere in primavera, soprattutto con le escursioni di provetti scialpinisti. Ora non più. I mutati stili di vita, la sempre maggiore voglia di natura, l enorme diffusione delle racchette da neve (le famose ciaspole), fanno si che anche quest altra montagna, una volta dimenticata, snobbata e per molti impossibile, sia frequentata e viva in tutte le stagioni. La novità ha spinto alcuni rifugi d alta quota ad adeguarsi, ampliando i periodi di apertura. Così accade per il Maria Luisa , in Val Formazza (a 2160 metri d altezza), che dal 2004 apre da Na-
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tale a inizio maggio. Un punto d appoggio sempre più apprezzato, anche in inverno quando, a volte, la nebbia lascia il posto a tiepide giornate di sole, ideali per abbronzarsi circondati da uno splendido manto bianco. E non solo scialpinisti. Sulle cime della mitica Valrossa o sull impegnativo Basodino, frotte di ciaspolatori , per molti dei quali le mete sono il rifugio stesso e i suoi facili dintorni, si concedono piacevoli week-end o anche solo per la polentata giornaliera. Sempre più gettonata è la notte in quota. In queste impagabili uscite notturne la neve, che col suo candore amplifica notevolmente la luminosità, rende veramente da fiaba un atmosfera magicamente silenziosa. E poi c è il piacevole calore della stufa, che crea un ambiente in cui ci si può rilassare in solitudine, ma anche socializzare. Quella montagna d inverno, un tempo terreno d imprese scialpinistiche, ora è un po più per tutti, purché sia sempre trattata con rispetto e affrontata con la dovuta preparazione, perché l ambiente è impagabilmente bello ma, a volte, severo. Ah, se non fosse ancora chiaro... Partendo da Riale a piedi, o con sci e ciaspole, l inerpicarsi con le proprie forze è il miglior inizio d una vacanza attiva e appagante.
Gare e Manifestazioni Ciaspole Alpe Devero - La traccia bianca www.cai-pallanza.it Val Formazza - Meitzä Lauf www.formazzaevent.it
Scialpinismo Formazza Ski Alp - Località Formazza - aprile Partenza e arrivo a Ponte toccando le cime Hohsand e Arbola. Tecnica classica a coppie. (FISI) info: www.formazzaevent.it La Monte Rosa - Macugnaga (Valle Anzasca) - dicembre Cheggio Ski Alp - Alpe Cheggio (Valle Antrona) - dicembre Befana Ski Alp - Cravegna (Crodo, Valle AnƟgorio) - 6 gennaio Trofeo Rifugi Monte Zeus e Maria Luisa - Riale (Valle Formazza) - gennaio Devero Ski Alp by Night - Alpe Devero (Baceno, Valle AnƟgorio) - gennaio 27° Tour del Monscera - Località San Bernardo (Valle Bognanco) - febbraio MoƩarone Moon Ski Alp - febbraio info: www.ossolaskitour.it
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a fine novembre alla prima metà di dicembre, i tradizionali mercaƟni di natale nei seguenƟ comuni: Crevoladossola, Crodo, Domodossola, Santa Maria Maggiore.. 61
La rivista turistica delle Valli dell’Ossola la puoi trovare qui... BACENO: Comune e Uffico Informazioni - Meublè Isotta Albergo Ristorante Vecchio Scarpone - Ristorante Pizzeria Cistella, Croveo - Albergo Ristorante Villa Gina, Goglio Alpe Devero: Rifugio CAI Capanna Castiglioni Ristorante Casa Fontana - Bar Pensione Fattorini - Bar Pensione Funivia - Albergo Ristorante La Lanca - Casa Vacanze La Rossa - Agriturismo Alpe Crampiolo - Albergo Ristorante La Baita - Ristorante Bar Punta Fizzi, Alpe Crampiolo BOGNANCO: Comune - Pro Loco - Albergo Edelweiss - Albergo Rossi - Hotel Panorama - Rifugio Alpe Laghetto - Yolki Palki Camping Village - Albergo Ristorante Da Cecilia - Rifugio San Bernardo DOMODOSSOLA: Comune - Pro Loco Domodossola co. Stazione Ferroviaria - Bar Roma - Bar Mignon - Bar Milano - Bar Caffè Regina - Bar Moderno - Pasticceria Grandazzi - Caffè del Borgo - GVM sport - Edicola Antonio Giorla - Edicola Ultime Notizie Via Binda - Mosoni sport - Il Capriccio - Lolli collezioni - Centro Commerciale Sempione - Ristorante La Meridiana - Bar Caffè Il Girasole - Tabaccheria Via Galletti - Lucchini Foto Video - Immobiliare Ossola Case - Residence Fiordaliso - Supermercati Coop - Sciovie Domobianca - Rifugio Lusentino - Edicola della Stazione DRUOGNO: Comune - Albergo Ristorante Stella Alpina - Bar Gelateria - Bar Tabacchi CREVOLADOSSOLA: Alimentari Tomà - Ristorante Gambrinus - Ristorante Pizzeria C’era una volta, Oira CRAVEGGIA: Comune - Bar Tabacchi Lo Spuntino CRODO: Centro Visite Parco - Albergo Ristorante Buongusto - Comunità Montana Valle Antigorio Divedro Formazza - Albergo Ristorante Edelweiss - Albergo Ristorante Pizzo del Frate - Ristorante Bar del Parco FONDOTOCE: Bar Gelateria Lollypop - Campeggio Lido Continental - Ristorante La Gallina che fuma FORMAZZA: Comune e uff. Turistico - Albergo Edelweiss - Albergo Ristorante Pernice Bianca - Albergo Corno Brunni - Albergo Ristorante Rotenthal - Edicola Tabaccheria - B&B Schtêbli - Bar Barulussa - Ristorante Walser Schtuba - Agriturismo Ross-Wald - Ristorante Cascata del Toce - Rifugio Maria Luisa - Rifugio Città di Busto GRAVELLONA TOCE: Parco Commerciale dei Laghi - Sportway Megastore e Sportway Kids MACUGNAGA: Uff. Turistico - Hotel Cima Jazzi - Centro Sportivo - Funivie Monterosa - Bar Mignon MALESCO: Comune - Pro Loco - Bar Orso Bianco - Ristorante La Peschiera - Bar La Sosta MERGOZZO: Comune - Ufficio Turistico - Il Forno Shop - Gelateria Bar Aurora - Bar Calumet, Candoglia MASERA: Alimentari e Bed & Breakfast Tomà - Ristorante Del Divin Porcello - Edicola tabacchi - Farmacia Grillo - Agriturismo Moon Light MONTECRESTESE: Osteria Gallo Nero - Bar Gufo MONTESCHENO: Comune e Ufficio Turistico MOTTARONE: Funivia - Giardino Alpinia - Ristorante San Giuda ORNAVASSO: Comune - Bar Beba - Bar Baraonda - Angel’s Caffè - Lago delle Rose - Edicola Tabacchi PREMIA: Comune e Ufficio Turistico - Albergo del Ponte - Albergo Minoli Miravalle - Ristorante Pizzeria Giglio Azzurro - Albergo Monte Giove PREMOSELLO: Comune - B&B Cà dal Preu - Bar Pasticceria - Supermercato Conad PIEVE VERGONTE: Comune - Bar Hg PIEDIMULERA: Comune - Museo Lithoteca - Bar centrale SANTA MARIA MAGGIORE: Comune - Ufficio Turistico - Immobiliare Vigezzo - Centro Fondo STRESA: Funivie Stresa Mottarone - Bar Idrovolante VARZO: Sede Parco Naturale Veglia Devero - Hotel Sempione Viale Castelli - Ristorante Edelweiss, San Domenico - Alimentari Piretti, San Domenico - San Domenico Neve VERBANIA: Ufficio turismo - Pro Loco - Bar gelateria Milano - Gelateria Isola del Gelato - Monika Incoming Service VIGANELLA: Comune e Comunità Montana Valle Antrona VILLADOSSOLA: Comune - Bar Plaza - Bar Gelateria Settimo Cielo - Formont, Via Boldrini - Tabaccheria Pergrossi R. Via Sempione - Ristorante La Tavernetta - Ristorante Serenella - Supermercato Coop - Erica Arioli Fotografo VOGOGNA: Comune - Bar Jolly - Tabaccheria Edicola - Easy English - Pizzeria Roxy - Motel Bar Ristorante Monterosa - Centro Calzaturiero - B&B Del Viandante
Casa Tomà Bed & Breakfast Ɣ Casa Vacanza B
Masera
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Bed & Breakfast - Case Vacanza - Residence Baceno
Casa Vacanze La Rossa
Loc. Devero
+39 335 458769
Domodossola
Residence Fiordaliso
Reg. Nosere
+39 349 3206783
Domodossola
La Stella
Vagna
+39 0324 248470
Formazza
Zumsteg
Loc. Ponte
+39 0324 63080
Formazza
Eichorä
Loc. Riale
+39 339 5331578
Formazza
Schtêbli
Loc. Riale
+39 328 3391368
Masera
Casa Tomà
Via Menogno
+39 0324 232084
Masera
Divin Porcello
Fraz. Cresta
+39 0324 35035
Premosello
Cà dal Preu
Loc. Colloro
+39 0324 88745
Toceno
Al Sasso
Via Arvogno, 34
+39 0324 98142
Vogogna
Del Viandante
Via Nazionale, 270
+39 340 2775692
Vogogna
Palazzo del Gabelliere
Via Roma, 17/19
+39 338 1749100
Premia
Casa Vacanze La Meridiana
Fraz. Cadarese, 13
+39 0324 240858
Ristoranti Consigliati Una selezione di ristoranti ossolani provati per voi, dove gustare i piatti e i prodotti locali. Vecchio Scarpone
Baceno
Via Roma, 48
0324 62023
Magenta
Bognanco
Via Cavallini, 40
0324 46595
Casa Fontana
Devero
Alpe Devero
377 3108017
Da Sciolla
Domodossola
P.zza Convenzione, 4
0324 242633
La Meridiana
Domodossola
Via Rosmini,11
0324 240858
La Stella
Domodossola
B.ta Vagna
0324 248470
Gambrinus
Crevoladossola
Via Mazzorini, 6
0324 45192
Buongusto
Crodo
Fraz. Mozzio
0324 61680
Del Parco
Crodo
Via Vegno, 3
0324 61018
Edelweiss
Crodo
Fraz. Viceno
0324 618791
Pizzo del Frate
Crodo
Fraz. Foppiano
0324 61233
Cistella
Croveo
Loc. Croveo
0324 62085
Walser Schtuba
Formazza
Loc. Riale
0324 634352
Aalts Dorf
Formazza
Loc. Riale
0324 634355
z MakanĂ Stubu
Macugnaga
Via Monte Rosa, 114
0324 65847
La Peschiera
Malesco
Via Peschiera, 23
0324 94458
Divin Porcello
Masera
Fraz. Cresta, 11
0324 35035
Gallo Nero
Montecrestese
Fraz. Pontetto, 102
0324 232870
C era una volta
Oira
Via Valle Formazza, 15 0324 33294
Lago delle Rose
Ornavasso
Via Pietro Iorio
333 982 9810
La Tavernetta
Villadossola
C.so Italia, 4
0324 54303
Vecchio Borgo
Vogogna
P.zza Chiesa, 7
0324 87504
Pizzeria Roxy
Vogogna
Via Nazionale, 178
0324 87095
Il ristorante tipico ossolano Watches + Instruments
U
n’antica struttura del trecento, recentemente sistemata per celebrare i peccati di gola e per rinfrancare lo spirito.
Il ristorante tipico del Divin Porcello è stato rinnovato negli spazi e nei servizi. La rinomata cucina tipica è ora affiancata da una fornita e speciale cantina con sala degustazione.
Morten Linde e Jørn Werdelin presentano per la prima volta gli orologi e gli strumenti LINDE WERDELIN nel 2006, una combinazione unica di orologi sportivi meccanici di alta gamma con strumenti digitali di precisione agganciabili. Combinando con efficienza le tecnologie sia analogiche che digitali, LINDE WERDELIN crea e produce eccezionali orologi e strumenti sportivi. L’orologio Biformeter è dotato di design unico che
permette, quando è richiesto, l’aggancio facile e sicuro del Land Instrument digitale sulla cassa per fornire precise informazioni per lo sci. La sofisticata tecnologia dello strumento calcola il rischio di valanghe e di congelamento, i trend delle condizioni atmosferiche, l’altitudine, la temperatura e la frequenza cardiaca. E’ possibile inoltre registrare continuativamente le proprie attività per 24 ore e successivamente scaricare i dati sul computer per analizzarli e condividerli con amici e parenti.
La nuova struttura comprende anche tre accoglienti camere con servizi, doccia e sauna. Un luogo adatto a tutti, unico e riservato, circondato da vigneti e baite per un sano relax o come base per le vostre gite nelle vallate ossolane.
Borra Gioielleria
Via Prina, 25 28100 Novara Tel: 0321629196 www.gioielleriaborra.it
divinporcello@tiscali.it
LindeWerdelin.com
+44 (0)20 7727 6577
28855 MASERA (VB) - Fraz. Cresta, 11 Tel. 0324.35035 - Cell. 348.2202612
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www.divinporcello.it
- lunedì chiuso -
OSSOLA .it
anno I - numero 2 - 2009
anno I - numero 2 - 2009
OSSOLA .it
La rivista delle Valli dell’Ossola The magazine of Ossola’s Valleys
Speciale Sci: Valli Antigorio, Divedro, Formazza Scialpinismo, racchette da neve, snowkite e ice climbing
INVERNO
Snowboard e freeride Visitando Domodossola
INVERNO IN periodico a distribuzione gratuita - freepress