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OVO Direttore Editoriale: Riccardo Caracciolo; Ideatore e Curatore: Massimo Tonietti; Staff di Direzione: Simona Chiavacci, Tania Magnani, Massimo Tonietti; Progetto grafico: Alexandra Barbieri, Tania Magnani; Curatore “Firenze in contemporanea”: Nicola Cecchelli Hanno collaborato: Marcello Accanto, Andrea Angeloni, Carlo Cialli, Alessandra De Bianchi, Alessandra Petrelli, Rossella Tesi e Serena Vanzaghi
www.iovo.it
info@iovo.it - m.tonietti@iovo.it - n.cecchelli@iovo.it supplemento de IL FREE PRESS del 31-03-10 aut. trib. n. 5633 del 25-02-08 - distribuzione gratuita Edito da: Publigest srl, via G.B. Amici n° 20, 50131 Firenze, Tel +39 055 6266132 / Fax 055 0517279 / Cell 327 5303110 Stampa: Filograf - Forlì
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arte - dentro al conteMporaNeo H 28 - Intervista a Lorenzo Bruni
arte - dentro al conteMporaNeo h 38 - Eva Marisaldi -Grigio Nonlineare-
arte - dentro al conteMporaNeo h 42 - xiv Biennale Internazionale di scultura di Carrara “Verso la Biennale�
arte - PERCORSI h 48 - Paul Jenkins -La coscienza del tempo-
arte - BELVEDERE H 56 - Paolo Meoni <> Davide Ferri
MUSICA - hamelin H 62 - 35007+Loose
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aprile 2010: il nuovo da non perdere...
ANSIA D’IMMAGINI - Italo Zannier Fotografo 1952/1976
Dal 17 aprile al 13 giugno 2010
MNAF. Museo Nazionale Alinari per la Storia della Fotografia P.zza Santa Maria Novella n°14a, Firenze Leopoldine Federico Gori – Eternal Sunshine Dal 20 aprile al 20 maggio 2010
Aoristò – Ristorante sopra il globo Via De’ Buti n°11, Pistoia Michelangelo Consani – Dynamo Progetto vincitore della 1° edizione del Premio EX3 Toscana Contemporanea 2010 Dal 30 aprile al 6 giugno 2010
EX3 - Centro per l’Arte Contemporanea Viale Giannotti n°81/83/85, Firenze
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KEN'S ART GALLERY direttore Walter Bellini
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Firenze in Contemporanea. A cura di Nicola Cecchelli
guida al contemporaneo, L'attuale Geografia Artistica di Firenze e Oltre. A Cura di Serena Vanzaghi
Associazione Nazionale Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea
L’
Associazione Nazionale Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea è costituita tra le Gallerie e le Associazioni culturali che operano nel settore dell'arte moderna e contemporanea e che esercitano l’attività di esposizione, promozione e/o vendita al pubblico di opere d’arte. L’A.N.G.A.M.C ha lo scopo di rappresentare e tutelare, in ogni sede, gli interessi morali, economici e culturali della categoria rappresentata. L’obiettivo principale é quello di qualificare sempre più il mercato dell’arte e le sue potenzialità con la migliore preparazione professionale e culturale degli operatori, anche con interventi nell’ambito giuridico e amministrativo; promuovere dibattiti e conferenze su temi di interesse per gli associati. Il delegato territoriale della Toscana è Mauro Stefanini cell. 335 7054800
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guida al contemporaneo, L'attuale Geografia Artistica di Firenze e Oltre. A Cura di Serena Vanzaghi
GALLERIE ASSOCIATE DELEGAZIONE TERRITORIALE TOSCANA A.N.G.A.M.C. ARTE DEL XX° SECOLO
Sede: Via Garibaldi n°29, 51016 Montecatini Terme (Pt), Tel. e Fax +39 0572 73468; Biglietti: ingresso libero; Note: per ogni informazioni su orari e programma espositivo contattare la galleria; Web: galleria@artexxsecolo.191.it www.artexxsecolo. com
GALLERIA ENRICO ASTUNI
Sede: Piazza Duomo n°37, 55045 Pietrasanta (Lu), Tel. e Fax +39 0584 71760; Orario: venerdì, sabato e domenica 10:30 – 13:00 17:00 – 20:30 (possono variare, verificare sempre telefonicamente); Biglietti: ingresso libero; Note: per ogni informazioni sul programma espositivo contattare la galleria; Web: info@galleriaastuni. it www.galleriaastuni.it
FLORA BIGAI ARTE CONTEMPORANEA
Sede: Via Garibaldi n°37, 55045 Pietrasanta (Lu), Tel +39 0584 792635 / Fax +39 0584 792459; Orario: tutti i giorni escluso la lunedì 10:00 – 13:00 15:30 – 19:30 (possono variare, verificare sempre telefonicamente); Biglietti: ingresso libero; Note: per ogni informazioni sul programma espositivo contattare la galleria; Web: flora.bigai@iol.it www. florabigai.com
GALLERIA CARINI & DONATINI
Sede: Via Gruccia n°192/b, 52027 San Giovanni Valdarno (Ar), Tel. e Fax +39 055 943449; Orario: tutti i giorni escluso il sabato e la domenica 09:30 12:30 15:00 - 19:00 (possono variare, verificare sempre telefonicamente); Biglietti: ingresso libero; Note: per ogni informazioni sul programma espositivo OVO | H 11
guida al contemporaneo, L'attuale Geografia Artistica di Firenze e Oltre. A Cura di Serena Vanzaghi
contattare la galleria; Web: info@carinidonatini.com www.carinidonatini.com
GALLERIA CONTINUA
Chen Zhen – Purification Room • Berlinde De Bruyckere – Robin • Luca Pancrazzi – Temporundum Continuo • Arcangelo Sassolino – Qui e ora • Nedko Solakov – A Riffraff; 27/02/10 - 15/05/10; Autori: Chen Zhen, Berlinde De Bruyckere, Luca Pancrazzi, Arcangelo Sassolino, Nedko Solakov; Sede: Via del Castello n°11, 53037 San Gimignano (Si), Tel.: +39 0577 943134; Orario: dal martedì al sabato 14.00 – 19:00 o su appuntamento (possono variare verificare sempre telefonicamente); Biglietti: ingresso libero; Web: info@galleriacontinua.com www.galleriacontinua.com
SANTO FICARA ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Sede: Via Ghibellina n° 164r, 50122 Firenze, Tel. +39 055 2340239 / Fax +39 055 2269190; Orario: tutti i giorni escluso la domenica 09:30 – 12:30 OVO | H 12
15:30 – 19:30 (possono variare, verificare sempre telefonicamente); Biglietti: ingresso libero; Note: per ogni informazioni sul programma espositivo contattare la galleria; Web: info@ santoficara.it www.santoficara.it
FRITTELLI ARTE CONTEMPORANEA
Supervisiva; 20/03/10 – 15/05/10; Autrice: Lucia Marcucci; Catalogo: edito da Carlo Cambi editore con testi di Francesco Galluzzi ed Enrico Ghezzi, disponibile in galleria; Sede: Via Val di Marina n°15, 50127 Firenze, Tel +39 055 410153 / Fax +39 055 4377359; Orario: dal martedì al sabato 10:00 – 13:00 15:30 – 19:30. Lunedì, domenica e festivi aperto su appuntamento (possono variare, verificare sempre telefonicamente); Biglietti: ingresso libero; Web: info@frittelliarte.it www.frittelliarte.it
GALLERIA GIRALDI
Momenti di pittura; 27/02/10 – 15/05/10; Autori: Giorgio Griffa, Riccardo Guarneri, Pino Pinelli; Curatore:
guida al contemporaneo, L'attuale Geografia Artistica di Firenze e Oltre. A Cura di Serena Vanzaghi
Giorgio Bonomi; Sede: Piazza della Repubblica n°59, 57123 Livorno, Tel. +39 0586 883022 / Cell. +39 329 8626020 / Fax +39 0586 887778; Orario: dal lunedì al sabato 10:00 – 13:00 17:00 – 20:00, domenica su appuntamento (possono variare, verificare sempre telefonicamente); Biglietti: ingresso libero; Web: info@galleriagiraldi.it www.galleriagiraldi.it
ARMANDA GORI CASA d’ARTE
Sede: Viale della Repubblica n°64/66/68, 59100 Prato, Cell. +39 335 303142 - +39 338 5924449 / Fax +39 0574 604901; Orario: lunedì, martedì e venerdì 16:00 – 19:00, mercoledì e giovedì 10:00 – 13:00. Chiuso il sabato e la domenica (possono variare, verificare sempre telefonicamente); Biglietti: ingresso libero; Note: per ogni informazioni sul programma espositivo contattare la galleria; Web: studiomarchi@ tin.it www.armandagoriarte.it
GUASTALLA CENTRO ARTE
in permanenza opere di Baj, Barzagli,
Cascella, Ceccobelli, Chia, Corpora, Festa, Gentilini, Guttuso, Jenkins, Kostabi, Marino, Mirò, Pizzi Cannella e Scanavino; Sede: Via Roma n°45, 57126 Livorno, Tel +39 0586 808518 / Fax +39 0586 813514; Orario: dal lunedì al venerdì 10:00 – 13:00 16:30 – 20:00, sabato 10:00 – 13:00 (possono variare, verificare sempre telefonicamente); Biglietti: ingresso libero; Note: per ogni informazioni sul programma espositivo contattare la galleria; Web: info@guastallacentroarte.com www.guastallacentroarte.com
GALLERIA d’ARTE MENTANA
Mostra Collettiva di Artisti Contemporanei; 13/03/10 – 08/04/10; Sede: Piazza Mentana n°2/3/4r; 50122 Firenze, Tel e Fax +39 055 211985; Orario: dal lunedì pomeriggio al sabato 11:00 – 13:00 16:30 – 19:30; chiuso domenica e lunedì mattina (possono variare, verificare sempre telefonicamente); Biglietti: ingresso libero; Note: per ogni informazioni sul programma espositivo contattare la galleria; Web: galleriamentana@galleriamentana.it www.galleriamentana.it OVO | H 13
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GALLERIA OPEN ART
Mostra Collettiva anni ‘50/’60; 01/04/10 – 30/04/10; Autori: Edmondo Bacci, Ben Nicholson, Sebastian Matta, Conrad Marca-relli, Arturo Carmassi, Gerard Schneider, Paul Jenkins, Franz Kline, Toti Scialoja, Walter Fusi, Alberto Magnelli, Vinicio Berti, Silvano Bozzolini, Gualtiero Nativi, Alvaro Monnini, Mario Nuti, Piero Dorazio, Osvaldo Licini, Jiri Kolar, Jean Tinguely, Nino Franchina, Mirko Basaldella, Beverly Pepper e Graham Sutherland; Sede: Viale Della Repubblica n°24, 59100 Prato, Tel. +39 0574 538003 / Fax +39 0574 537808; Orario: dal lunedì al venerdì 16:00-20:00, sabato 10:30 - 12:30 / 16:00 – 20:00 o su appuntamento (possono variare, verificare sempre telefonicamente); Biglietti: ingresso libero; Web: galleria@openart.it www.openart.it
GALLERIA SUSANNA ORLANDO
Sede: Via Carducci n°10, 55042 Forte dei Marmi (Lu), Tel. e Fax +39 OVO | H 14
0584 83163; VETRINA: Via Sauro n°3, 55045 Pietrasanta (Lu); Orario: dal martedì al venerdì 10:30 - 12:30 16:00 - 20:00 (possono variare, verificare sempre telefonicamente); Biglietti: ingresso libero; Note: per informazioni sul programma espositivo contattare la galleria; Web: i n fo @ ga l l e r i a s u s a n n a o r l a n d o . i t www.galleriasusannaorlando.it
GALLERIA POGGIALI & FORCONI
Collettiva artisti della galleria; 05/02/10 – 07/04/10; Autori: Giovanni Frangi, Thomas Gillespie, David LaChapelle, Youseff Nabil, Luca Pignatelli; Sede: Via Della Scala n°35a • Via Benedetta n° 3r, 50123 Firenze, Tel +39 055 287748 / Fax +39 055 2729406; Orario: dal martedì al sabato 10:00 – 13:00 15:30 – 19:00 (possono variare, verificare sempre telefonicamente); Biglietti: ingresso libero; Ufficio stampa: DELOS; Note: per informazioni su date e programma espositivo contattare la galleria; Web: gallerialasubbia@ gmail.com Web: info@poggialieforconi.it www.poggialieforconi.it
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GALLERIA IL PONTE
Sede: Via Di Mezzo n° 42/b, 50121 Firenze, Tel +39 055 240617 / Fax +39 055 5609892; Orario: dal lunedì al venerdì 15:30 – 19:00, sabato su appuntamento, chiuso i festivi (possono variare, verificare sempre telefonicamente); Biglietti: ingresso libero; Note: per informazioni su date e programma espositivo contattare la galleria; Web: gallerialasubbia@gmail.com Web: info@galleriailponte.com www.galleriailponte. com
GALLERIA LA SUBBIA DI PAOLA RAFFO
Sede: Via Barsanti n°11, 55045 Pietrasanta (Lu), Tel. +39 0584 283338 / Fax +39 0584 71647; Orario: tutti i giorni 10:00 – 12:00 17:00 – 19:00 (possono variare, verificare sempre telefonicamente); Biglietti: ingresso libero; Note: per informazioni su date e programma espositivo contattare la galleria; Web: gallerialasubbia@gmail.com
TORNABUONI ARTE CONTEMPORANEA INTERNAZIONALE
Maestri Moderni e Contemporanei. Antologia scelta 2010; Sedi: Lungarno Cellini n.13/a, 50125 Firenze, Tel. +39 055 6812697 / Fax +39 055 6812020; Orario: tutti i giorni tranne il sabato e la domenica 09:00 – 13:00 15:30 – 19:30. Chiuso per ferie periodo natalizio e agosto (possono variare, verificare sempre telefonicamente); Biglietti: ingresso libero; Note: esposizione collettiva di maestri storicizzati di livello nazionale e internazionale che si arricchisce di una scelta di giovani artisti contemporanei presentati come nuove ed emergenti proposte. Parte dell’esposizione sarà itinerante nelle varie sedi della Tornabuoni Arte, a Milano, a Portofino e a Venezia protraendosi per gran parte del 2010. Per ulteriori informazioni contattare la galleria; Web: info@tornabuoniarte.it www.tornabuoniarte.it
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> > altri spazi AORISTÒ RISTORANTE SOPRA IL GLOBO
BASE / PROGETTI PER L’ARTE
L’Arte scuote ancora il Sociale; mostra in collaborazione con il Centro Antiviolenza; 23/03/10 – 10/04/10; Autori: Marco Bagnoli, Massimo Biagi, Daniele Capecchi, Dario Longo, Stefania Puntaroli, Luigi Russo Papotto, Valentina Cocchi; • Eternal Sunshine, 20/04/10 – 22/05/10, Autore: Federico Gori; Vernissage: martedì 20 aprile alle ore 18:00; Sede: Via De’ Buti n°11, Pistoia, Tel. 0573 26506 / Fax 0573 307620; Note: in contemporanea alla mostra personale dell’artista Eternal Sunshine al Museo Archeologico di Cortona; Web: info@aoristo.it www.aoristo.it
Copie da Studio; 26/03/10 – 20/05/10; Autore: Stefano Arienti; Sede: Via San Niccolò n°18r, 50123 Firenze, Tel +39 055 602102 / Fax +39 055 220690; Orario: dal martedì al sabato 18:00 – 20:00 (20:00 – 24:00 come vetrina) (possono variare, verificare sempre telefonicamente); Biglietti: ingresso libero; Patrocini: Osservatorio per le Arti Contemporanee dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze; Note: per ogni informazioni su orari e programma espositivo contattare lo spazio; Web: info@baseitaly.org www. BaseItaly.org
GALLERIA ALESSANDRO BAGNAI
FONDAZIONE IL BISONTE PER LO STUDIO DELL’ARTE GRAFICA
Sede: Via C. Salutati n°4/r, 50126 Firenze, Tel. +39 055 6802066 / Fax +39 055 6814190; Orario: dal martedì al sabato 10:00 – 13:00 15:00 – 19:00; Biglietti: ingresso libero; Note: per ogni informazioni su orari e programma espositivo contattare lo spazio; Web: galleriabagnai@tin.it www.galleriabagnai.it OVO | H 16
Il Viaggiatore Incantato; 04/03/10 – 09/04/10; Autore: Piero Fornai Tevini; Catalogo: catalogo della galleria con note critiche di Erika Langmuir e Toni Maraini; Incisioni 1969 – 2010; 15/04/10 – 15/05/10; Autore: Michel Henry Viot; Vernissage: giovedì 15 aprile 2010 alle
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ore 18:00; Sede: Via San Niccolò n°24/r, 50125 Firenze, Tel. +39 055 2342585 Fax +39 055 2346768; Orario: tutti i giorni 09:00 – 13:00 14:00 – 19:00 (possono variare, verificare sempre telefonicamente); Note: visite guidate alla collezione e alla stamperia calcografica della fondazione; Biglietti: ingresso libero; Web: staff@ilbisonte.it www.ilbisonte.it
EX3 - Centro per l’Arte Contemporanea
Eva Marisaldi • Taiyo Onorato & Nico Krebs; 13/02/10 – 11/04/10; Autori: Eva Marisaldi, Taiyo Onorato e Nico Krebs; Curatori: Lorenzo Giusti e Arabella Natalini • 30/04/10 – 06/06/10; Dynamo; Autore: Michelangelo Consani; Sede: Viale Giannotti n°81/83/85, 50126 Firenze, Tel +39 055 628 7091 / Fax +39; Orario: mercoledì, giovedì, sabato e domenica 11:00 – 19:00; venerdì 11:00 – 22:00; lunedì e martedì chiuso; Biglietti: ingresso libero; Patrocini: Comune di Firenze, Assessorato alla Cultura, Assessorato alle Attività Produttive, Consiglio di Quartiere 3; Ufficio Stampa: Davis & Franceschini; Note: visite guidate gratuite in italiano ogni sabato e domenica alle ore 16:00, presentarsi alla reception; possibilità di prenotazione visite in inglese; Web: info@ex3.it www.ex3.it
GALLERIA GENTILI
A Philosophical Enquiry into the Origin of our Ideas of the Fear and Terror; 23/01/10 – 01/05/10; Autori: Federico Baronello, Willy Doherty, Diango Hernández, Olaf Metzel, Gregor Schneider, Erwin Wurm; Curatori: Helmut Friedel e Giovanni Iovane; Sede: Via del Carmine n°11, 59100 Prato, Tel +39 0574 606986 / Fax +39 0574 443704; Orario: dal martedì al sabato 14:00 – 19:00; Biglietti: ingresso libero; Web: www.galleriagentili.it
GALLERIA I.A.C. Impruneta Arte Contemporanea Cinquant’anni “artisticamente…” insieme; 24/04/10 - 2/05/10; Autori: Enrico Bandelli e Ivano Cerrai; Curatore: Consiglio Direttivo Associazione Art-Art; Vernissage: sabato 24 aprile 2010 ore 18:00; Sede: Via della Croce n°41, 50023 Impruneta (Fi), Cell. +39 333 7405522; Orario: dal martedì alla domenica 16:00 - 19:00 (possono variare, verificare sempre telefonicamente); Biglietti: ingresso libero; Ufficio Stampa: inpiaz@alice.it +39 339 7854375; Patrocinio: Comune di Impruneta, Associazione Art-Art; Web: artart@artartimpruneta.it www. artartimpruneta.it OVO | H 17
KEN’S ART GALLERY "Trent’anni dopo…" -collettiva di pittura e scultura-; 06/03/10 – 07/05/10; Autori: Albano A., Altman R., Baldi C., Chiacchio F., Colli C., Fiorentini F., Gianni F., Lituani M., Lutaj A., Marietti L., Pompeo P., Ruzzi M., Staccioli P.; Curatore: Walter Bellini; Catalogo: disponibile in galleria; Sede: Via San Niccolò n°23/r, 50125 Firenze, Tel. +39 055 242895 - 333 8248366 / Fax. +39 055 2268894; Orario: tutti i giorni 10:00 – 13:00 15:00 – 19:00 escluso festivi (possono variare, verificare sempre telefonicamente); Biglietti: ingresso libero; Web: info@kensartgallery. com www.kensartgallery.com
CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA CASA MASACCIO
Sede: Corso Italia n° 83; 52027 San Giovanni Valdarno (Ar), Tel +39 055 9126283; Orario: dal martedì al sabato 16:00 – 19:00, domenica e festivi 10:00 – 12:00 16:00 – 19:00 (possono variare, verificare sempre telefonicamente); Biglietti: ingresso libero; Note: per ogni informazioni su orari e programma espositivo contattare lo spazio; Web: casamasacciosgv@ val.it www.casamasaccio.it OVO | H 18
M.N.A.F. -MUSEO NAZIONALE ALINARI PER LA STORIA DELLA FOTOGRAFIA-
PARIGI CAPITALE DELLA FOTOGRAFIA 1920-1940; Collezione Christian Bouqueret; Mostra organizzata da Jeu de Paume • 14/01/10 11/04/10. ANSIA D’IMMAGINI Italo Zannier fotografo 1952-1976; 17/04/10 13/06/10; Curatore: Angelo Maggi; Vernissage: sabato 17 aprile; Sede: Piazza Santa Maria Novella 14a Firenze Leopoldine, Tel. +39 055 216310; Orario: lunedi e giovedi 15:00 19:00; martedi 10:00 15:00; venerdì, sabato, domenica 10:00 19:00; chiuso il mercoledì; Biglietti: Intero 9,00 euro (mostra + museo), ridotto 7,50 euro, tutti i lunedì 6,00 euro; Web: mnaf@alinari.it; www.alinarifondazione.it
CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA LUIGI PECCI
Paolo Canevari - Nobody Knows; 20/03/10 – 01/08/10; Autori: Paolo Canevari; Curatore: Germano Celant; Sede: Viale Della Repubblica n°277, 59100 Prato, Tel +39 05745317 / Fax +39 0574531901; Orario: tutti i giorni tranne il martedì 10:00 – 19:00 (possono variare, verificare sempre telefonicamente); Biglietti: 5.00€ intero - 4.00€ ridotto; Info: Comunicazione/Ufficio Stampa - Ivan
Aiazzi, Silvia Bacci, Tel. + 39 0574531828, i.aiazzi@centropecci.it, s.bacci@centropecci.it, Ufficio Stampa - Studio Pesci, Via San Vitale 27, 40125 Bologna, Tel. + 39 051 269267; fax + 39 051 2960748, www.studiopesci.it; info@studiopesci.it, Patrocini: per la lista completa degli enti promotori consultare il sito; Web: info@ centropecci.it www.centropecci.it
Firenze, Tel +39 055 2477353 / Cell. +39 328 8094107 • Direzione artistica a cura di Monia Caneschi, INFO: +39 338 229288 - monia@MOIdesign.com; Orario: dal lunedì al sabato 10:30 - 13:00 15:00 - 19:30 (possono variare, verificare sempre telefonicamente); Note: per ogni informazioni su orari e programma espositivo contattare la galleria
CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA LUIGI PECCI (Lounge Room)
C.C.C.S. - Centro di Cultura Contemporanea Strozzina - Palazzo Strozzi
Gianni Pettena, Aquisizioni per la Collezione del Museo; 20/03/10 – 09/05/10; Autori: Gianni Pettena; Sede: Viale Della Repubblica n°277, 59100 Prato, Tel +39 05745317 / Fax +39 0574531901; Orario: tutti i giorni tranne il martedì 10:00 – 19:00 (possono variare, verificare sempre telefonicamente); Biglietti: ingresso libero; Info: Comunicazione/Ufficio Stampa - Ivan Aiazzi, Silvia Bacci, Tel. + 39 0574531828, i.aiazzi@centropecci.it, s.bacci@centropecci.it, Ufficio Stampa - Studio Pesci, Via San Vitale 27, 40125 Bologna, Tel. + 39 051 269267; fax + 39 051 2960748, www.studiopesci.it; info@ studiopesci.it, Patrocini: per la lista completa degli enti promotori consultare il sito; Web: info@centropecci.it www. centropecci.it
ART GALLERY RENASSANS
Sede: Via Ghibellina n°152/r, 50122
Gerhard Richter e la dissolvenza dell’immagine nell’arte contemporanea; 20/02/10 – 25/04/10; Autori: Anthony Gormley, Gerhard Richter, Lorenzo Banci, Marc Breslin, Roger Hiorns, Scott Short, Wolfgang Tillmans, Xie Nanxing; Curatrice: Franziska Nori; Catalogo: disponibile in sede; Editore: MANDRAGORA; Sede: Piazza Degli Strozzi n°1, 50123 Firenze, Tel +39 0552776461 / Fax +39 0552646560; Orario: tutti i giorni tranne il lunedì 10:00 – 20:00, giovedì 10:00 – 23:00 (possono variare, verificare sempre telefonicamente); Biglietti: Biglietto (valido per un mese): 5.00€ intero - 4.00€ ridotto (studenti universitari e convenzioni), 3.00€ ridotto scuole; Patrocini: Regione Toscana, Provincia di Firenze, Comune di Firenze, Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Firenze, Associazione Partners Palazzo Strozzi; Ufficio stampa: CLP Relazioni Pubbliche srl; Web: info@strozzina.it www.strozzina.it OVO | H 19
MAPPA DEL CONTEMPORANEO - FIRENZE
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GALLERIA ALESSANDRO BAGNAI Via Salutati n°4/r
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BASE PROGETTI PER L’ARTE Via San Niccolò n°18r
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GALLERIA IL BISONTE Via San Niccolò n°24/r OVO | H 20
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GALLERIA CIVICO 69/Art Cafè G FRITTELLI ARTE CONTEMPORANEA – Via Ghibellina n°69/r Via Val di Marina n°15 EX3 - Centro per l’Arte Contemporanea – Viale Gian- k KEN’S ART GALLER Via San Niccolò n°23 notti n°81/83/85 SANTO FICARA ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA Via Ghibellina n° 164r
l GALLERIA d’ARTE MENTANA Piazza Mentana n°2/3/4r
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MNAF. MUSEO NAZIONALE ALINARI PER LA STORIA DELLA FOTOGRAFIA Piazza Santa Maria Novella 14°
o GALLERIA IL PONTE Via Di Mezzo n° 42/b
GALLERIA POGGIALI & FORCONI Via Della Scala n°35a Via Benedetta n° 3r
q C.C.C.S. - Centro di Cultura Contemporanea Strozzina – Palazzo Strozzi Piazza Degli Strozzi n°1
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TORNABUONI ARTE CONTEMPORANEA INTERNAZIONALE – Lungarno Cellini n.13/a
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Museo Marino Marini Firenze, Piazza San Pancrazio
SETTE PICCOLI ERRORI / SEVEN LITTLE MISTAKES Sunah Choi, Kit Craig, Isabelle Cornaro, Simon Fujiwara & Tim Davies, Falke Pisano, Alexandre Singh, Simon Wachsmuth a cura di Stefano Collicelli Cagol
9 aprile - 19 giugno 2010 Si inaugura venerdì 9 aprile 2010 al Museo Marino Marini SETTE PICCOLI ERRORI / SEVEN LITTLE MISTAKES che presenta le opere di sette artisti internazionali: Sunah Choi, Kit Craig, Isabelle Cornaro, Simon Fujiwara & Tim Davies, Falke Pisano, Alexandre Singh, Simon Wachsmuth. La mostra, a cura di Stefano Collicelli Cagol con il coordinamento di Alberto Salvadori, guarda alla scultura come possibile arena attraverso cui ripensare le categorie che in-formano i modelli del mondo. Le opere di SETTE PICCOLI ERRORI / SEVEN LITTLE MISTAKES sono costituite da una ricerca sui processi di creazione della forma e sul loro significato, mostrando le potenzialità della scultura come mezzo di indagine della realtà contemporanea. Il contesto generato dalle sculture di Marino Marini, dalla città di Firenze e dalla ex-Chiesa di San Pancrazio (oggi sede del museo) riassume in sé alcuni elementi fondamentali della tradizione moderna come lo spazio, la storia e il concetto di stato-nazione che hanno plasmato la nostra idea di mondo, e che costituiscono dei parametri sempre più deboli attraverso cui capire la contemporaneità. Attraverso la dimensione dell errore, come richiamato dal titolo, la mostra guarda alla necessità di ripensare i processi attraverso cui una forma viene alla luce, ponendo in questione quegli stessi elementi che hanno fatto parte della costruzione del mondo contemporaneo. Allo stesso tempo, SETTE PICCOLI ERRORI / SEVEN LITTLE MISTAKES presenta opere che pur confrontandosi con il medium scultoreo ne pongono in crisi o ne ridiscutano alcune sue caratteristiche (come la presenza di un oggetto nello spazio o la monumentalità), in contrasto con la tradizionale idea di scultura. Informazioni: Museo Marino Marini Firenze, Piazza San Pancrazio - tel. 055.219432; e.mail: info@museomarinomarini.it - www.museomarinomarini.it Orario: dalle 10 alle 17, chiuso la domenica e il martedì Ufficio stampa Museo Marino Marini: Davis & Franceschini tel. 055.2347273 – fax 055.2347361 e.mail: davis.franceschini@dada.it www.davisefranceschini.it
MAPPA DEL CONTEMPORANEO - Toscana
Lucca
Pistoia Prato
Arezzo
Arezzo Livorno Lucca Pistoia Prato Siena
Arezzo: GALLERIA CARINI & DONATINI San Giovanni Valdarno CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA CASA MASACCIO San Giovanni Valdarno Livorno: GALLERIA GIRALDI Livorno GUASTALLA CENTRO ARTE Livorno OVO | H 24
Livorno
Siena
Lucca: GALLERIA ENRICO ASTUNI Pietrasanta FLORA BIGAI ARTE CONTEMPORANEA Pietrasanta
Aoristò - RISTORANTE SOPRA IL GLOBO - Pistoia Prato: GALLERIA GENTILI Prato
GALLERIA SUSANNA ORLANDO Forte dei Marmi
ARMANDA GORI CASA d’ARTE - Prato
GALLERIA LA SUBBIA DI PAOLA RAFFO Pietrasanta
CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA LUIGI PECCI - Prato
Pistoia: ARTE DEL XX° SECOLO Montecatini Terme
Siena: GALLERIA CONTINUA San Gimignano
GALLERIA OPEN ART - Prato
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dentro al contemporaneo. A cura di Nicola Cecchelli
... biennali che proliferano come funghi? Tratti somatici delle gallerie d’arte contemporanea? la Toscana e Firenze, esporre e collaborare, progetti passati e futuri: Lorenzo Bruni a tutto tondo intervistato da Nicola Cecchelli, per riflettere su che cosa ci sta intorno o magari abita poco più in là... Nicola Cecchelli: Parlaci un po’ di te... Lorenzo Bruni: Ho iniziato a lavorare nell’arte contemporanea ancor prima di concludere i miei studi all’università di Siena con Enrico Crispolti, questa scelta è dovuta all’esperienza vissuta con Fabio Cavallucci, con il quale collaborai a coordinare il progetto Tuscia Electa (1996). Le due attività che in parallelo mi hanno formato negli anni successivi sono sicuramente da una parte la mia collaborazione come coordinatore delle attività di Base/Progetti per l’Arte (lo spazio no profit a Firenze gestito da artisti che invitano altri artisti) dal 2000 e, dall’altra, come curatore, sotto la direzione di Pier Luigi Tazzi, della programmazione della Fondazione Lanfranco Baldi di Pelago in provincia di Firenze dal 2001. Tra i miei ultimi progetti posso citare What is my name? (2008) per l’H.I.S.K. di Gent in Belgio, in cui analizzavo un aspetto particolare dell’arte concettuale di tipo romantico dagli anni settanta a oggi attraverso l’opera di artisti come Jiri Kovanda, Jonathan Monk, Maurizio Nannucci e Mario Garcia Torres e la mostra Sarah’s Journey (2008), progetto collaterale alla Biennale di Varna in Bulgaria, in cui esaminavo
l’idea del perdersi con opere di Clement, Paolo Chiasera, Robert Pettena e Jost Cojin. Nel 2004/2005 ho realizzato tre collettive dal titolo Attitudini alla Galleria Civica di Castel San Pietro Terme (Bologna), programmazione che si è conclusa con la creazione, assieme a Gino Gianuzzi, del premio per giovani curatori in memoria di Mauro Manara. Tra i progetti da poco terminati invece c’è il ciclo di mostre sull’idea di archivio presso la Monash University di Prato (in cui vi era anche un grande convegno su questo tema in cui sono intervenuti tra gli altri Okwui Enwezor) e la collettiva Getting nowhere -Voglio essere proprio qui- alla galleria Gentili con Paolo Parisi, Loris Grèaud, Alexis Harding, Martin Boyce, Jose Dàvila e Sergej Jensen. N.C.: Dopo quasi quattro anni, a fine aprile si concluderà “La distanza è una finzione”, progetto curatoriale presentato negli spazi di Vianuova Arte Contemporanea di Firenze. Com’è nata l’idea di questo progetto e come si è evoluta? Quale il principale intento programmatico? L.B.: La distanza è una finzione è un ciclo
Nella opagina a fianco: Lorenzo Bruni sotto l’opera di Félix Gonzàlez-Torres, Untitled (Perfect lovers), due orologi sincronizzati, 1991. Courtesy HISK -Higher Institute for Fine Arts Charles de Kerchovelaan-, Ghent (Belgio). OVO | H 28
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José Dávila, Mirage fireplace, specchio, misurazioni del camino presente nello spazio di Hisk, 2008. Courtesy HISK -Higher Institute for Fine Arts Charles de Kerchovelaan-, Ghent (Belgio).
di mostre che ho ideato, su richiesta di Fabrizio Guidi Bruscoli e Roberto Gazulli, per fare il punto sulle attuali tendenze e ricerche artistiche. Nel 2005 abbiamo iniziato a discutere sulle modalità e le tempistiche con cui realizzare una serie di mostre e organizzare uno spazio d’arte nella città di Firenze. Ho subito individuato delle esigenze pratiche e teoriche, che poi nel corso degli anni si sono rivelate delle domande che dovevano essere risolte a livello collettivo. Non è un caso, infatti, che negli anni successivi sono diventate dei temi ricorrenti in varie biennali internazionali e argomenti al centro di dibattiti sulle riviste d’arte. Un parametro che è stato da sempre un riferimento nella guida della scelta e inOVO | H 30
dividuazione degli artisti è l’idea di riesaminare la natura e la portata dell’eredità modernista. Non volevo analizzare l’ideologia modernista, ma prendere in esame i codici o procedimenti logici nati dal modernismo e usati ancora oggi. Solo da questo punto di vista possiamo pensare di avere nella stessa mostra Martin Creed con Nedko Solakov o Mark Manders con Carsten Nicolai. Nonostante tali artisti utilizzino codici differenti tra loro nel nostro modello occidentale. Proprio grazie a ciò, il dialogo instaurato con lo spettatore riesce ad essere in continuo divenire e quindi risultare più significativo. Le loro opere sono allo stesso modo una riflessione sulla nostra identità
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Jonathan Monk, Meeting #119 (Saint Bravo Cathedral in front of the Van Eych altar piece. February 4th 1968 at noon), lettere in vinile di dimensioni variabili, 2008. Courtesy HISK -Higher Institute for Fine Arts Charles de Kerchovelaan-, Ghent (Belgio).
come singole persone e come membri di una comunità. L’altro principio che mi ha guidato in questi anni nella scelta degli artisti è stato il puntare a una riflessione sul “concetto di rappresentazione” senza però passare necessariamente dall’oggetto quadro. Questa domanda si è rivelata sempre più connessa, negli anni, all’uso che viene fatto oggi dell’immagine: viviamo, infatti, in una società che diffonde le immagini in maniera massificata attraverso la televisione, ma soprattutto attraverso internet. Subito dopo l’ultima collettiva di Vianuova che ruotava attorno alla domanda “ quale immagine possiamo considerare oggi vera?” è uscito il film di Wim Wenders The Palermo Shooting
(2008) che era presentato dal regista con le stesse questioni affrontate dagli artisti coinvolti (Enrico Vezzi, Marinella Senatore, Mandla Reuter e Aurelien Froment) anche se con prospettive verso il futuro totalmente differenti. Tornando a noi dicevo che queste due linee guida (riflessione sul modernismo e sulla rappresentazione) mi hanno dunque portato fin dall’inizio a pensare di sviluppare le mostre in varie tappe che non fossero delle esposizioni a tema ma che cercassero di trovare un’alternativa a questo modello che ha avuto il suo apice proprio a fine anni novanta. Infatti, se le mostre tematiche hanno permesso una grande fluidità tra artisti emergenti e artisti affermati, tra opere antiche e reOVO | H 31
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Conversazione pubblica a Villa Romana di Firenze tra Lorenzo Bruni e Tino Seghal per inaugurare il ciclo di eventi dal titolo “Per adesso siamo qui” a cura di Lorenzo Bruni, estate 2008.
centi e tra artisti di differenti nazionalità, con il tempo hanno creato una sorta di sudditanza da parte delle opere rispetto al contenitore-mostra che serviva per mediarle al pubblico. Per tale motivo ho pensato a delle mostre collettive che vogliono materializzare un’atmosfera e una sensazione ben precisa in cui ritrovare e stabilire con gesti minimi cosa è il mondo e come può manifestarsi in esso il singolo individuo (artista/spettatore). Questa idea di trovare un’atmosfera comune anche attraverso opere di artisti apparentemente distanti tra di loro, non è solo un concetto astratto, ma si risolve anche in una dimensione pratica. Lo spazio di Vianuova essendo strutturato in due grandi sale non si presterebbe a OVO | H 32
mostre che associano opere di autori diversi, ma intendendo personalmente le opere come narrazioni e storie intime, quanto condivisibili con lo spettatore (fruitore), tendo a coinvolgere quest’ultimo direttamente in causa dallo spazio/sensazione messo in atto dall’interazione delle opere. Ad esempio nella seconda collettiva che ho realizzato in Vianuova nel 2006, Coincidenze, il tema dello stupore era presentato non con opere di soggetti stupiti, ma stimolato attraverso segni nello spazio che provocavano questa sensazione di sorpresa e di attesa nello spettatore. Questo accadeva con lo sbarramento, per mezzo di un mobile da ufficio, dell’ingresso della galleria di Mar-
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tin Creed, con il grande affresco giallo di Nedko Solakov con la frase “Ho fatto questo lavoro ma non ricordo il significato che c’è dietro” o con il muro, quasi irreale nella sua perfezione formale, di Koo Jeong-A, che a uno sguardo più attento si rivelava essere fatto di semplici zollette di zucchero. Con la mostra Geografie (2007) che prendeva in esame l’idea di turismo globale, emergevano, invece, dei lavori che evidenziavano il processo di confronto del soggetto, l’artista in prima persona, con il contesto in cui si trovava. I contesti erano molto differenti: dalla città asiatica per Jankosky, esaminata attraverso un lavoro fotografico che riportava le fasi di lavorazione del film che in realtà esiste solo nelle foto di scena mancando la pellicola nella macchina da presa, le mail e le diapositive recuperate da Rossella Biscotti nel suo scoprire la verità circa il disastro di Cernobyl, la camminata nel centro del paesino natale di Roman Ondak fino alla fontana del paese per gettarvi una scatola di monete, e i quadri con i frammenti di mappe geografiche e la panchina di Paolo Parisi che attirava la nostra attenzione proprio su quel contesto specifico in cui si svolgeva la mostra. Oppure l’esposizione luoghi per eroi, in cui le opere di Gutov, Raparelli, Matteo Rubbi e André Romão mettevano in evidenza che l’eroe oggi è colui che prende atto della propria presenza nel mondo più che con un atto di forza rispetto al paesaggio o alle ideologie… visto che queste oggi mancano. Gli artisti che sono passati da Vianuova vantano tutti partecipazioni in biennali e nelle gallerie più importanti, la novità della loro presenza in Vianuova è proprio questa particolarità di combinazione tra differenti artisti per otte-
nere un’atmosfera comune e chiamare in causa direttamente la presenza degli spettatori. N.C.: Banale chiedere a un giovane curatore fiorentino come te lo stato di salute dell’arte contemporanea toscana. Nel corso degli anni, avendo convogliato nella nostra regione moltissimi artisti stranieri, voglio chiederti, quindi, se hai percepito che cosa ne pensano loro di tale realtà particolare e italiana in generale? L.B.: Ti risponderò con le parole di Mario Merz in occasione della sua opera rimasta permanente a San Casciano in Val di Pesa (che sintetizzano il pensiero di molti artisti stranieri): “La Toscana è un posto pieno di storia e dai paesaggi sublimi, dove gli artisti vengono volentieri, ma rimane questa impressione solo se presa a piccole dosi. Differente è il caso per chi vuole viverci e costruire qualche cosa, visto che c’è questa grande necessità tutte le volte di azzerare ciò che è stato fatto nell’ambito del contemporaneo”. Assieme a questa affermazione però mi vengono subito in mente i racconti di Paolo Masi, Gianni Pettina, Maurizio Nannucci, Luciano Ori, Gianni Melotti, Pier Luigi Tazzi sui molti artisti passati da Firenze e sulle molte manifestazioni ed esperienze nate nel capoluogo toscano dagli anni 70… la galleria Area, lo spazio no profit Zona o F uno, la Galleria Vittoria Miro, il progetto Art Tape, Volpaia con Pistoi, e molte altre realtà che hanno permesso di avere un forte scambio sul territorio con artisti stranieri. La cosa curiosa è che adesso non si ha memoria di queste esperienze, ma l’unica cosa che sopravvive dalle esperienze degli anni 60 è la frustrazione che si rinnova OVO | H 33
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continuamente per la mancanza di realizzazione di un museo a Firenze. Come diceva Paolo Masi nel 99 “[...] il meccanotessile a Firenze come museo di arte contemporanea? Mi ricordo ancora la prima riunione in cui si parlava con gli amministratori comunali di questa imminente apertura e in cui ci chiedevano un consiglio…era trenta anni fa.” N.C.: Se ti fosse data la possibilità di collaborare ed esporre un artista qualsiasi prelevato dall’attuale panorama internazionale chi sceglieresti? L.B.: Il mio modo di fare mi porta a una continua collaborazione con gli artisti che matura e cambia nel tempo. Più che farti un singolo nome degli artisti con cui sto lavorando forse posso rispondere alla tua domanda dicendoti a quali opere mi sarebbe piaciuto partecipare come curatore o meglio come “testimone attivo” (come si può definire veramente il ruolo del critico negli anni Settanta) ma che non sarebbe stato possibile vista la mia età. Penso alla mostra al MoMA di New York di Hans Haacke nel 1970, all’opera 7000 querce che Joseph Beuys presentò a Documenta di Kassel nel 1982, l’opera di Gino De Dominicis Cercando l’infinito e la prima manifestazione della Societas Raffaello Sanzio. N.C.: Assistiamo, da almeno un decennio, a una proliferazione esponenziale di biennali e fiere d’arte contemporanea. Come leggi questo fenomeno? L.B.: Questo fenomeno è indicativo del grande cambiamento politico, economico e di comunicazione a cui abbiamo assistito nell’ultimo decennio. Ci troviaOVO | H 34
mo, infatti, in un momento storico in cui qualsiasi luogo o città del mondo ne può diventare il centro, anche se temporaneo, per mezzo di un giusto equilibrio tra modalità di comunicazione e contenuti. I sindaci e le autorità politiche in genere hanno scoperto che l’arte contemporanea non solo è un ottimo mezzo per attirare l’attenzione dei media, ma in alcuni casi è anche un’ottima propaganda turistica, come per alcune città del sud-est asiatico sedi anch’esse di biennali. L’arte contemporanea si è rivelata anche essere un modo immediato per risolvere problemi sociali lasciati latenti per anni, e qui mi viene in mente Manifesta, in particolare l’edizione svoltasi a Lubiana nel 2001, una biennale europea itinerante che cerca in ogni edizione di stabilire un dialogo tra una determinata situazione culturale e artistica e la più vasta situazione dell’arte contemporanea. N.C.: Se ti chiedessi di commentare questo pensiero di Ennio Flaiano, “L’arte è un investimento di capitali, la cultura un alibi”, che cosa mi risponderesti? L.B.: Seguendo la stessa arte del paradosso di Flaiano, ritengo che dovremmo fare una mostra su Silvio Berlusconi... ci ha già preceduto, però, Sisley Xhafa dedicandogli un enorme monumento di sabbia in un’esposizione recente tenutasi alla Roda Sten Gallery di Goteborg. Adesso mi vengono in mente due immagini ben precise, scaturite da questa strana associazione. La prima è un’altra frase di Flaiano: “ci renderemo conto che fra trenta anni l’identità italiana non sarà stata definita dai programmi
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Sisley Xhafa, Silvio Berlusconi, veduta dell’allestimento, 2010. Courtesy Roda Sten Gallery, Goteborg.
e dalla pratica dei partiti politici ma dalla televisione”. La seconda è un’altra opera di Xhafa che ha realizzato per una mostra dal titolo Albania curata da me, sotto la direzione di Pier Luigi Tazzi alla fondazione Lanfranco Baldi di Pelago nel 2001, in cui una ragazza dal nome Jamila, italiana di nazionalità per via di essere di seconda generazione nata in Italia, che apparendo all’improvviso sul palco nella piazza cantava l’inno nazionale italiano senza l’accompagnamento musicale… le domande che nascevano spontanee erano con quale diritto lei potesse cantare questo inno e perché, nonché la riflessione sul fatto che noi italiani ci sentiamo tali solo rispetto alla presenza di stranieri sul nostro territorio, come ben è evidenziato dalle parole dell’inno stesso.
N.C.: Parlando di galleristi ci troviamo sempre più alle prese con individui scaltri, efficientissimi dal punto di vista imprenditoriale, ma molto spesso mediocri da quello culturale e teorico. Come vedi questa situazione? È un segno dei tempi? Quanto e in che modo tale attitudine influisce sia sulla loro politica espositiva sia sulla crescita e sullo sviluppo di un artista? L.B.: Per quanto riguarda la mia esperienza posso dirti che Vianuova è nato come progetto culturale basato sulla visione generale di un curatore in particolare. La riflessione sulla progressiva aridità dei luoghi di cultura in Italia è un problema da affrontare, ma dobbiamo anche ricordarci che le gallerie sono luoghi destinati ad alimentare un OVO | H 35
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mercato. Il discrimine tra una buona galleria e le altre è la loro capacità di costruire un mercato “sano”, in cui si privilegia il percorso dell’artista e non il singolo pezzo. Se si dimentica questo, si rischia di fare un discorso totalmente buonista o di pensare che il modello da seguire sia quello delle gallerie anni 70 senza ricordarsi che quel modello era possibile proprio perché esisteva un’idea generale tesa ad abbattere i ruoli, che ha portato Sargentini a realizzare nel suo spazio l’opera dei cavalli di Kounellis che nessun museo avrebbe realizzato anche perché di musei non ce ne erano. Proprio su questa mancanza d’istituzioni possiamo ricollegarci al nostro presente che ci ha portato ad aspettarci che le gallerie dovessero riempire questo vuoto, rendendo la galleria anche un centro culturale. Il caso di Milano mi sembra emblematico. Le gallerie, tuttavia, possono essere in alcuni casi un vettore importante per osservare in tempo reale quali sono gli artisti interessanti in altri mercati fuori dall’Italia, ma dobbiamo poi affidarci ad altri progetti e ipotizzare nuove istituzioni che permettano di affrontare una riflessione su cosa intendiamo oggi per opera d’arte. N.C.: Porgo anche a te una domanda che sta diventando di rito in ogni mia intervista: che cosa significa esporre l’arte contemporanea? L.B.: Condividere con gli artisti un percorso di cui conosciamo il punto di partenza, mentre quello di arrivo è solo una meta temporanea... per fortuna… altrimenti il mondo sarebbe una noiosa bolla di vetro con la neve. Esporre l’arte contemporanea ha a che fare soprattutto OVO | H 36
con la possibilità di predisporre le opportunità giuste (spazio fisico e stimoli concettuali) per far prender posto nel mondo da parte dell’opera. Queste giuste opportunità, quindi, non sono solo legate ad una dimensione visiva e compositiva o solo da una visione astratta di concetti puri…si tratta, invece, di una giusta interazione tra questi due aspetti, il cui potenziale deflagrante dipende sempre dalla giusta scelta di riconoscere il momento e il tempo giusto per metterli in opera. Esporre l’opera sta nel riconoscere questo momento di giusta congiunzione tra massimi sistemi, la cornice specifica, e le domande sull’attualità da parte della società civile. N.C.: Come curatore che cosa hai oggi in cantiere? L.B.: Al momento sto scrivendo un libro sui rapporti tra arte e architettura e sto collaborando con vari spazi in Italia. N.C.: A conclusione di quest’intervista, colgo l’occasione di anticipare la tua futura collaborazione con OVO. Puoi anticiparmi che cosa possiamo aspettarci? L.B.: Quello dipende anche da voi. Comunque penso che potrei contribuire con degli interventi in cui, prendendo spunto dalle varie mostre che vedrò fuori dalla Toscana, rifletto sulla situazione in questo territorio.
Nicola Cecchelli è critico d’arte. Vive e lavora tra Milano e Firenze. Lorenzo Bruni è nato a Firenze nel 1978, vive e lavora a Firenze.
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dentro al contemporaneo. A cura di Nicola Cecchelli
EVA MARISALDI -GRIGIO NONLINEAREa cura di Lorenzo Giusti e Arabella Natalini
EX 3 Centro per l’Arte Contemporanea, Firenze 12/02 – 11/04/10 Un tracciato percorribile sui pavimenti di EX 3 come riflessione sul potenziale polisemico del linguaggio e della comunicazione. Eva Marisaldi con il progetto Grigio nonlineare conduce lo spettatore a interrogarsi sul valore del dialogo e dello scambio comunicativo nella società contemporanea...
Grigio nonlineare è il titolo dell’installazione site-specific concepita da Eva Marisaldi (Bologna, 1966) per EX 3: un percorso linguistico che si snoda sul pavimento della main room dello spazio espositivo. L’opera, composta da sessantaquattro frasi e sedici disegni, è una sorta di diagramma costituito da frasi estrapolate da giornali e libri, pattern tracciati a terra per mezzo di stencil e bombolette. Questa particolare conformazione del lavoro ripropone l’interesse della Marisaldi per una manualità low-tech e per la produzione corale dell’opera, che allontani l’oggetto d’arte dalla perfezione e definizione industriale. La stessa volontà di proporre
un’installazione bidimensionale che si sviluppa sulla pavimentazione, risulta contro-intuitiva rispetto all’ingente volume della sala, elemento caratterizzante la struttura del nuovo centro espositivo. Si viene a creare pertanto una sorta di antinomia tra uno spazio apparentemente vuoto, ma allo stesso tempo saturato da sostanza linguistica, sia in forma scritta sia in forma orale. Contestualmente alle frasi scritte vi è, infatti, all’interno della main room, un’installazione sonora (concepita da Enrico Serotti, storico collaboratore dell’artista): una selezione polifonica caratterizzata dalla reiterazione continua di parole, campionate digitalmente e riprodotte
Nella pagina a fianco: Eva Marisaldi, Grigio nonlineare, veduta dell’installazione, 2010. Courtesy l’artista e EX 3 Centro per l’Arte Contemporanea, Firenze. OVO | H 38
in loop, che realizzano una sorta di “entropia del linguaggio”. Prendendo le mosse da lemmi perfettamente udibili, la loro ripetizione prolungata li rende confusi e irriconoscibili, suggerendo in tal modo la concettualità soggiacente all’installazione: una riflessione sulle possibilità e le difficoltà dello scambio comunicativo nella società contemporanea. Di fatto, la Marisaldi concepisce il progetto come un diagramma percorribile che lo spettatore è chiamato a fruire sia fisicamente sia intellettualmente: la deambulazione all’interno della sala conduce il visitatore a leggere lacerti linguistici avulsi dal contesto di appartenenza, selezionati dalla stessa artista per la loro possibilità di scaturire riflessioni e suggestioni. Il significato ultimo del lavoro è tuttavia soggettivamente attribuito da ogni visitatore nella propria singolarità. Il percorso, indicato dalla Marisaldi tramite il tracciato a terra (che richiama contemporaneamente sia strutture molecolari, sia la possibilità di un coinvolgimento ludico), è pertanto solo suggerito: la manipolazione dello spazio da parte dell’artista lascia ampia possibilità d’interpretazione e di attribuzione di un senso allo spettatore stesso. Il tentativo di dialogo con il fruitore non è quindi necessariamente univoco, l’individuazione del significato del tutto personale, così come la temporalità veicolata dall’esperienza stessa del lavoro. Infine, l’eventualità di un deterioramento del pattern grafico, dovuta al passaggio dei visitatori, si riconnette al senso ultimo dell’operazione della Marisaldi: rappresentare la smaterializzazione dell’elemento linguistico e del suo potenziale comunicativo in una società satura d’informazioni. Elena Magini
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Il
eccato Restaurant | Wine Bar
Superbia C.so Vittorio Emanuele II n째64 - Piombino - Li (Centro Storico) info e prenotazioni tel. 0565 31263
dentro al contemporaneo. A cura di Nicola Cecchelli
XIV BIENNALE INTERNAZIONALE DI SCULTURA DI CARRARA “VERSO LA BIENNALE” Mani salde sul timone e impostate la rotta verso Carrara... prosegue, infatti, il cammino di avvicinamento alla XIV Biennale Internazionale di Scultura. Negli appuntamenti in programma di “Verso la Biennale” gli artisti svelano al pubblico i segreti della loro ispirazione. Il 10 Marzo è stata la quarta tappa: a confronto con Huma Bhabha e lo scempio degli abitanti del suo deserto post atomico...
E’ stata la scultrice Huma Bhabha l’ospite del quarto incontro, tenutosi all’Accademia di Belle Arti di Carrara, della rassegna “Verso la Biennale”. Questo ciclo di conferenze sull’arte contemporanea, patrocinato dal Comune di Carrara e dall’Accademia di Belle Arti, è stato pensato come introduzione alla Biennale internazionale di scultura di Carrara, giunta alla XIV edizione. Il confronto con l’autore come occasione di ampliamento del proprio orizzonte ermeneutico, questa l’opportunità che gli organizzatori della Biennale intendono offrire al pubblico più attento e interessato. E al contempo un’immersione dell’artista in quello che sarà il contesto all’interno del quale prenderà vita la sua creazione. Huma Bhabha, infatti, soggiornerà a Carrara fino alla manifestazione, in programma quest’estate, e lì porterà a termine
l’opera che sarà esposta. Questo perché l’edizione di quest’anno prevede, oltre ad una retrospettiva storica, che gli ospiti realizzino opere “pensate” per la città di Carrara. Al contempo queste dovranno però aprirsi a un confronto su tematiche globali del mondo contemporaneo: dalle dinamiche di una società post-industriale, all’evoluzione del ruolo pubblico della scultura e della sua possibile influenza sull’identità locale. Tornando alla protagonista del nostro incontro, addentrarsi nell’immaginario della scultrice pakistana significa confrontarsi con lo scenario apocalittico che fa da sfondo alle sue opere. Protagonisti delle sue sculture inquietanti feticci, simboli di un’umanità residuale, che abita quello che Huma Bhabha stessa definisce “[...] un paesaggio di macerie”. Queste creature sono un coagulo di materiali di scarto: legno, ghisa, poli-
Nella pagina a fianco: Huma Bhabha, “...And in the track of a hundred thousand years, out of the heart of dust hope sprang again, like greenness”, veduta dell’allestimento (part.), 2007. Courtesy Salon 94, New York. OVO | H 42
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libreria di arte contemporanea caffè e cucina
stirolo, assemblati assieme come da ferite mal rimarginate. L’urlo dei suoi relitti umani è un monito all’età contemporanea, che giunge da profondità ancestrali per proiettarsi come destino dell’uomo della civiltà tecnologica, un destino d’infinita, desolante solitudine. L’opera dell’artista karachina è ricca di riferimenti alla scultura arcaica, greca ed egizia, ma anche ad artisti contemporanei come Giacometti, con cui condivide l’approccio esistenzialista oltre all’interesse per i generi cinematografici horror e fantascientifico. In una delle sue opere più note, International Monument (2003), Huma si confronta proprio con il monumento, tema centrale della prossima Biennale. La scultura rappresenta una trasfigurazione dell’utopia del Novecento, un suo residuo consunto e mummificato. Huma Bhabha è nata nella città di Karachi, in Pakistan, ma vive e lavora a New York. Nel 2008 si è aggiudicata l’importante premio per artisti emergenti dell’Aldrich Contemporary Art Museum. Dopo gli studi presso la Rhode Island School of Design (USA) e la Columbia University (USA), la scultrice ha esposto in Europa e Nord America, partecipando a USA Today presso la Royal Academy di Londra e a Greater New York al PS1 Contemporary Art Center di New York. L’artista è oggi in mostra alla Whitney Biennal di New York: la prestigiosa rassegna in corso dal 25 febbraio che terminerà il 30 maggio. Giorgio Pinto
firenze via dei vagellai 18r tel. 0550944877 info@libreriabrac.net www.libreriabrac.net
Info: XIV Biennale Internazionale di Scultura di Carrara c/o Teatro degli Animosi Piazza Cesare Battisti, 54033 Carrara Tel e Fax: +39 0585 641477; e-mail: Elena Del Becaro biennaledicarrara.press@gmail.com Web: www.labiennaledicarrara.it
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sentori d’oriente CONCEPT STORE che ospita una LIBRERIA, uno SPAZIO ESPOSITIVO, una scelta di ARTIGIANATO dal MAROCCO, un LABORATORIO ARTIGIANALE in sede che offre un’esposizione di capi d’ABBIGLIAMENTO unici e collezioni di GIOIELLI in argento, una CAFFETTERIA e LIGHT LUNCH con specialità dal Maghreb.
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PERCORSI , Vedere l’arte nello spazio di una galleria. A cura di Alessandra De Bianchi
-ANTEPRIMA-
Galleria Open Art, Prato 08/05 - 30/07/10
PAUL JENKINS “La coscienza del tempo” Fenomenologia cromatica. Un viaggio nella pittura, nella sintesi di forme astratte che esprimono emozioni individuali, ma umanamente condivisibili. Paul Jenkins e la forma dei colori. Un artista che indaga, a livello inconscio, l’enigma della visione. La vivacità di distese cromatiche tesa a catturare i nostri sistemi percettivi, senza appigli oggettivi, ma con tutta la profondità che sottende ciò che ordinariamente vediamo... L’arte oggi può essere anche anticipazione, profilarsi in un percorso quando ancora non è visibile ai nostri occhi. Viviamo nel regno della comunicazione, del virtuale, delle presenze fatte di assenze. L’arte può essere anche pre-vista, percorsa mentalmente prima che le opere si profilino di fronte a noi. Anche se la mostra non è ancora iniziata, sappiamo che la galleria Open Art di Prato ospiterà a breve una personale di Paul Jenkins (Kansas City, Missouri 1923), a cura di Beatrice Buscaroli, e allora sarà il trionfo dell’astrattismo cromatico. Che cosa deve aspettarsi lo spettatore?
Dovrà prepararsi all’immersione in un universo di forme che si compongono attraverso il colore. Una fenomenologia della visione, dove l’oggettività cede il passo all’emozione interiore. Il gesto dell’artista si veste di sorpresa, di movimenti inconsci, di colori fatti scivolare sul supporto pittorico, affinché le immagini prendano vita liberamente. Soltanto qualche direzione suggerita da un coltello di avorio, che l’artista usa per prendere attivamente parte alla creazione. The Ivory Knife (1964) titola, infatti, un film prodotto da Martha Jackson e proiettato al Museum of Modern Art di New York, che ritrae l’artista alle
Nella pagina a fianco: Paul Jenkins, Zoe’s Visit, acquerello e inchiostro su carta, 24 X 33cm, 1953. Courtesy Galleria Open Art, Prato. Paul Jenkins, Phenomena Cast Color & Clearing, acrilico su tela, 70 X 147cm, 1965. Courtesy Galleria Open Art, Prato. Nelle due pagine successive: Paul Jenkins, Phenomena Beckoning to Tides, acrilico su tela, 185,5 X 225,5cm, 1999. Courtesy Galleria Open Art, Prato. OVO | H 48
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PERCORSI , Vedere l’arte nello spazio di una galleria. A cura di Alessandra De Bianchi
Paul Jenkins, Phenomena Sight Unseen, acrilico su tela, 122 X 162,6cm, 1967. Courtesy Galleria Open Art, Prato.
prese con la sua opera. Ancor’oggi si può parlare di pittura, di una disciplina erede dei grandi maestri americani, da Pollock a Rothko, da de Kooning a Kline, oltre al maestro con cui l’artista ha compiuto la propria formazione: Kuniyoshi. Una pittura d’oltre oceano, arricchita però dalla luminosità del paesaggio europeo. Sono, infatti, i viaggi, compiuti OVO | H 52
tra gli anni ’50 e ’60 del secolo scorso, che permisero a Jenkins di arricchire la propria simbologia. Le coste africheggianti della Sicilia; il meraviglioso peso della tradizione dato da città d’arte come Firenze e Venezia; la cultura cittadina di Parigi; la visionarietà dei maestri spagnoli. È come se Jenkins indagasse le profondità della visione, con uno sguardo però aurorale, quanto più possibile libero da preconcetti e precognizioni, in modo tale che lo spettacolo cromatico, che si apre al nostro sguardo, goda in un certo senso di vita propria. Il quadro diviene un fenomeno, un’apparizione che cattura la nostra attenzione, facendoci sprofondare nei nimbi occulti dell’essere. Dallo spessore dei colori ad olio sino all’evanescenza di una pittura diluita, emergono immagini radiose, che sprigionano un’energia primordiale, oppure forme più tenui, che però danno sempre l’impressione di una certa vivacità. Il bianco fa da sfondo a ogni dipinto, come l’azzeramento delle prospettive, ma anche come il punctum caecum che contiene tutto. È come se i colori emergessero dal candore, come se uscissero fuori da quel bianco che li annulla assommandoli tutti al suo interno. Una pittura ricca di storia, che unisce in sé l’Europa e l’America, con uno sguardo fisso anche verso la sensibilità orientale. Ciò che ci attende, però, non è un viaggio nel passato, ma nell’imperituro enigma della visione, che arricchisce di contemporaneità la pittura di Paul Jenkins. Pre-vediamo, dunque, che sarà un viaggio polimorfico, sicuramente d’effetto per la vitalità sprigionata dalle opere di quest’artista. Alessandra De Bianchi
BELVEDERE. A cura di Rossella Tesi
PAOLO MEONI <> DAVIDE FERRI ...oscillando tra flussi migratori e quotidiane stratificazioni geologiche, l’opera di Paolo Meoni indaga l’epidermide della rappresentazione. Dal video alla fotografia digitale, l’artista forza le nuove tecnologie al servizio di nostalgiche suggestioni frutto di panoramiche concretamente virtuali... Davide Ferri: Come hai costruito le immagini della serie intitolata Streams (2008)? Paolo Meoni: Si tratta di sovrapposizioni di negativi dentro uno scanner, strumento che da così vita a immagini estremamente sature, che inglobano al loro interno, come in una stratificazione geologica, differenti prospettive. La saturazione e la sovrapposizione di prospettive producono, infatti, una sorta d’indecidibilità interpretativa. Ne risulta un’impressione di molteplicità, di composizione imprevista favorita dal caso e da associazioni accidentali. Non si capisce più dove stia il basso o l’alto nell’immagine, e ciò provoca un disorientamento della percezione. Lo stesso disorientamento che provo banalmente tutti i giorni, muovendomi per lavoro, in questi luoghi che ho fotografato. D.F.: In Dusty faces dusty landscapes (2009), invece, quel piano tattile e “di superficie” della polvere rende in un certo senso incorporei figure e paesaggi, come apparizioni…
P.M.: Anche nel caso di figure con polvere l’uso improprio dello scanner rappresenta un passaggio importante del lavoro, in questo caso utilizzo diapositive, che vado a scansionare in “modo superficiale” come se fossero delle foto. Questo mi dà la possibilità di rilevare il deposito epidermico di polvere e grasso depositatosi nel tempo sopra la pellicola, intesa più come supporto materiale dell’immagine che immagine in senso proprio. Ciò provoca una sorta di dissoluzione dell’icona inscritta sulla superficie, che in alcuni casi retrocede in se stessa... arretrando sino alla sparizione per far avanzare la materialità del supporto... D.F.: Ai tuoi lavori non riesco a non associare un’idea di “inquietudine del paesaggio”… P.M.: La mia ricerca attraverso il video e la fotografia riflette sull’identità del paesaggio industriale che nel tempo si modifica grazie a nuove migrazioni, a diverse prospettive di lavoro, e
Nella pagina a fianco: Paolo Meoni, Streams, stampa su carta fotografica, 80 X 110cm, 2008. Courtesy Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato e Istituto Italiano di Cultura, Nuova Delhi. OVO | H 57
BELVEDERE. A cura di Rossella Tesi
Paolo Meoni, Rette convergenti, fotogramma da video (durata: 9.55 min.), 2009. Courtesy M.A.N., Nuoro.
all’architettura che cambia. Per cui questo nuovo paesaggio urbano e umano, si riflette sul mio modo di lavorare e sulle immagini che creo: un tentativo (impossibile) di cogliere quest’istante di realtà che vivo in maniera diretta sul mio territorio. D.F.: Quali sono i tuoi prossimi progetti? P.M.: Nei prossimi mesi realizzerò un intervento site specific per il Centro per l’Arte Contemporanea Casa Masaccio di San Giovanni Valdarno, dove allestirò opere video e fotografiche. Ho in cantiere anche un progetto per Oristano: una collettiva curata dal museo M.A.N. di Nuoro dove sarà installato un paesaggio della OVO | H 58
serie Dusty landscape di grandi dimensioni. Sinteticamente, tuttavia, posso dire che sto sviluppando la mia ricerca su nuovi media legati alla mia visione che riflette su se stessa attraverso la figura e il paesaggio...
Davide Ferri è curatore indipendente e docente di Estetica all’Accademia di Belle Arti di Rimini. Collabora inoltre con alcune gallerie d’arte contemporanea italiane e con la rivista Flash Art. Vive e lavora a Bologna. Paolo Meoni è nato a Prato nel 1967, vive e lavora a Prato.
Firenze - Borgo Tegolaio 37r - Tel 055.2382290
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Via Panzani 40/r - Tel. 055.293445 mulas1939@hotmail.it
hamelin. A cura di Andrea Angeloni
35007
35007 “Especially For You”
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rendete una calcolatrice scientifica, accendetela e digitate i seguenti numeri: tre, cinque, due volte zero e poi sette, ruotate lo strumento di 180° ed ecco che i caratteri stilizzati comporranno la scritta “Loose”, altro nome con cui è conosciuta la band olandese che nel 1994 ha esordito con l’album “Especially For You”. I 35007, originari di Eindhoven, sono nati alla fine degli anni Ottanta dalle ceneri dei The Alabama Kids; originariamente erano composti da Eeuwout Baart (voce), Mark Sponselee (sintetizzatori), Bertus Fridael (chitarra), Jacco Van Rooy (batteria), Michel Boekhoudt (basso), Luk Sponselee (vj) e Pidah Kloos (tecnico del suono).
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Il loro esperimento musicale, terminato nel 2005, si basava su un post rock prevalentemente strumentale influenzato da sonorità stoner e space rock, il tutto immerso in una densa atmosfera psichedelica resa palpabile dalle deliranti proiezioni che accompagnavano le esibizioni dal vivo. Proprio la cura del suono e delle immagini nei concerti li contraddistingueva da molti altri progetti a loro contemporanei. "Zandback" è la prima traccia del loro album di debutto ed è caratterizzata da uno smodato uso di overdrive sullo sfondo di comunicazioni radiofoniche che sembrano provenire da una torre di controllo popolata da ubriachi. Chitarre hendrixiane disegnano la sognante e
hamelin. A cura di Andrea Angeloni
metropolitana “Cosmic Messenger”, nel mezzo della quale sembra di essere proiettati nell’affollato bar del più sperduto aeroporto di chissà dove. I ritmi di "Basiculo e Cunnum© portano l'esasperante suono stoner a sconfinare nel territorio della psichedelìa sciamanica: la voce filtrata si fa sempre più inumana, a testimoniare il delirio nell’ascesa alla vetta della montagna che ci darà il sogno rivelatore. "Suave" è il risultato di questo percorso spirituale, cinque minuti di calma assoluta e introspezione cosmica gentilmente concessa dai sintetizzatori di Mark Sponselee. “Bad Altitude” ci riporta verso suoni più torridi, una poesia lacerante è urlata alla polvere prima di finire sovrastata da fischi e ronzii di ogni genere. "The Elephant Song" è il picco dell'album, sorge
inaspettata da un brusio di sottofondo e ci proietta oltre l’atmosfera terrestre, l’ambientazione sale definitivamente di livello, dall’aeronautica all’astronautica. “U:Mu:M’Nu:" è spiazzante (non solo per il titolo): si tratta di una composizione ruvida e con liriche piuttosto grezze, capace di accogliere al suo interno soavi vocalizzi orientaleggianti, prima di concludersi in un’orgia di assolo di chitarre crepitanti. La traccia conclusiva "Slide" è un’accattivante cavalcata grunge rock che non si risparmia nulla, dal cantato sofferente al generoso utilizzo di wha wha, fino alle percussioni che si fanno minacciose nell’interludio centrale che straripa nell’indecifrabile rumore finale. Dimenticato niente? In effetti si, la penultima traccia “Water” costituisce un nucleo musicale del tutto autonomo,
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hamelin. A cura di Andrea Angeloni
ogni strumento opera nella direzione della fluidificazione musicale e sono effettivamente percepibili le increspature delle onde marine, si ha addirittura la sensazione di osservarle da sotto il pelo dell’acqua. Le composizioni dei 35007 sono sempre state influenzate dal concetto di liquidità del suono, tanto che la loro musica ha progressivamente perso forma dopo il secondo album (omonimo) del 1997. A partire dall’EP “Sea of Tranquillity” del 1999 la voce è sparita definitivamente e le sonorità acide e distorte sono state decisamente annacquate nelle monolitiche tracce dell’album “Liquid” del 2002. “Phase V”, ultimo lavoro della band, rappresenta un capitolo a sé stante: è ispirato alla massima del filosofo romano Boezio, secondo cui "la musica è
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matematica resa udibile" e si presenta come un’opera del tutto priva di immagini e parole, solo suoni e cifre. L’artwork del disco è a dir poco essenziale, tanto da essere definito “musica per ciechi”, infatti i titoli delle canzoni sono numeri e, come la copertina, sono scritti in codice braille. Il loro website, che non viene aggiornato da anni, è costruito sulla falsariga di quello di una compagnia area (molto) low cost: grafica dozzinale e qualche immagine sfocata qua e la. La pagina dedicata alle destinazioni ormai da cinque anni recita “No Flight Scheduled”, ma tutti sappiamo che in caso ci venisse voglia di farci un breve trasvolata musicale ci basterebbero un paio di cuffie e una calcolatrice scientifica. Andrea Angeloni
DISTRIBUZIONE OVO Prato... •ARMANDA GORI CASA d’ARTE Viale della Repubblica n°64/66/68 - Prato •GALLERIA OPEN ART Viale Della Repubblica n°24 •CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA LUIGI PECCI Viale Della Repubblica n°277 •GALLERIA GENTILI Via del Carmine n°11 Pistoia... •ARTE DEL XX SECOLO Via Garibaldi n°29 Montecatini Terme •Apt Pistoia Piazza del Duomo 4 •Aoristò Via dei Buti 11 Pistoia Lucca... •FLORA BIGAI ARTE CONTEMPORANEA Via Garibaldi n°37 Pietrasanta (Lu) •GALLERIA ENRICO ASTUNI Piazza Duomo n°37 Pietrasanta (Lu) •GALLERIA d’ARTE “LA SUBBIA” Via Barsanti n°11 Pietrasanta (Lu) •GALLERIA SUSANNA ORLANDO Via Carducci n°10
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Forte dei Marmi (Lu) •Lucca Center of Contemporary Art Via della Fratta 36 Lucca Livorno.. •GALLERIA GIRALDI Piazza della Repubblica n°59 •GUASTALLA CENTRO ARTE Via Roma n°45 Livorno •Ristorante Il Peccato C.so V. Emanuele II n°64 Piombino Siena... •GALLERIA CONTINUA Via del Castello n°11 San Gimignano (Si) Arezzo... •GALLERIA CARINI & DONATINI Via Gruccia n°192/b San Giovanni Valdarno - Arezzo FIRENZE... •Museo Alinari Piazza Santa Maria Novella, 14/ar •Museo Marino Marini Piazza San Pancrazio •PALAZZO MEDICI RICCARDI
Via Cavour n° 1 •APT FIRENZE Via Cavour n° 1/r Via Manzoni n° 16 Aeroporto “A. Vespucci” •UFFICI COMUNE FIRENZE Borgo S. Croce n° 29/r Piazza Stazione •BASE / PROGETTI PER L’ARTE Via San Niccolò n°18/r •Centro per l’Arte Contemporanea Viale Giannotti n° 81/83/85 •C.C.C.S. Centro di Cultura Contemporanea Strozzina Palazzo Strozzi Piazza Degli Strozzi n° 1 •EL COLOR DE MEXICO Piazza di Parte Guelfa, 2/r •Fondazione il Bisonte Via Di San Niccolo’ 24/r •FRITTELLI ARTE CONTEMPORANEA Via Val di Marina n°15 •GALLERIA BIAGIOTTI Via delle Belle Donne n° 39r •GALLERIA CIVICO 69 / ART CAFÈ Via Ghibellina n°69/r •GALLERIA d’ARTE MENTANA Piazza Mentana n° 2/3/4r •GALLERIA POGGIALI & FORCONI Via Della Scala n°35/a •GALLERIA IL PONTE Via Di Mezzo n° 42/b •GALLERIA RENESSANS Via Ghibellina n° 152r
•GALLERIA ROOS Viale V. Veneto 96/98 (P.zza della Nuova Biblioteca) Greve in Chianti •galleria san gallo Via Frà Giovanni Angelico, 5/r •GALLERIA VArART ARTE CONTEMPORANEA Via dell’Oriuolo, 47-49/r •Hotel Cellai Via 27 Aprile 14, 52/R, •KEN’S ART GALLERY Via Di San Niccolò 23/r •PATRIZIA PEPE ART EXHIBITIONS Via P. Gobetti n°7/9 Campi Bisenzio (Fi) •SANTO FICARA ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA Via Ghibellina n° 164r •TORNABUONI ARTE CONTEMPORANEA INTERNAZIONALE Lungarno Cellini n.13/a,
•Angels Via del Proconsolo 29/r Firenze •baraka cafe’ Via di Novoli n° 75 •Biblioteca delle Oblate via dell’Oriuolo 26 Firenze •biblioteca nazionale Piazza dei Cavalleggeri, 1 •BRAC Via dei Vagellai, 18/r •Caffè Deluxe Piazza Indipendenza ang. XXVII Aprile Firenze •CAR RENT c/o Garage “La Stazione” Via Luigi Alamanni, 3/a •LA CITé Borgo San Frediano, 20/r •Cuculia Via dei Serragli 1-3/r Firenze •DA TOMMY Via Forlanini n° 8/r •DERB via Faenza 21/r Firenze tel 055 218963 - derb1@ hotmail.it
•Dolce Vita Piazza del Carmine, 6/r •Dublin Pub Via Faenza, 27/r Gallo Cedrone Via Verdi, 28/r •GOLDEN VIEW OPEN BAR Via De’ Bardi, 54/64 Rosso •Maracanà Borgo Tegolaio, 37/r •Melbookstore Via de' Cerretani, 16r •Mulas Via Panzani 40/r •NOBILIS Via Pietrapiana, 82/r •OIBò Via dei Benci, 53/r •Opera et Gusto Via della Scala, 17/r •PREMIèRE Via Circondaria 43/r •So Largo Bargellini, 2
Riferimenti alle immagini riprodotte nelle pagine d’intestazione ai servizi:
H 9 – Guida al Contemporaneo: l’immagine riprodotta è una veduta satellitare della città di Firenze, ottenuta grazie al software Google Heart. H 41 – Immagine riprodotta sulla pagina pubblicitaria del ristorante Il Peccato: Lapo Simeoni, Fontana dell’Aquila (Trento), olio su tavola, 23 X 14 X 3cm, 2010. Courtesy l’artista. H 27 – Dentro al Contemporaneo: Lorenzo Bruni fotografato in occasione dell’esposizione Sarah’s Journey (2008), progetto collaterale alla Biennale di Varna, Bulgaria. H 47 – Percorsi: Paul Jenkins, Phenomena Spectrum Shift, acrilico su tela, 96 X 129,7cm, 1971. Courtesy Galleria Open Art, Prato. H 55 – Belvedere: Paolo Meoni, Dusty faces, stampa su carta fotografica, 81 X 117cm, 2009. Courtesy M.A.N., Nuoro e Centro per l’Arte Contemporanea Casa Masaccio, San Giovanni Valdarno (AR). H 62 – Hamelin: ritratto in tenuta da cosmonauta di Jurij Alekseevič Gagarin (Klušino, Russia 9 marzo 1934 – Kiržač, Russia 27 marzo 1968). • L’immagine presente a fondo pagina d’intestazione “Firenze in Contemporanea” di OVO si riferisce all’opera di Joseph Beuys Capri Batterie (1985), Galerie Bernd Klüser, Monaco di
Baviera, www.galerieklueser.com.
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