Portogruaro.Net Magazine

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STIAMO IN SALUTE

A TEMPO DI

Al via da questo numero una nuova rubrica legata al mondo della salute e della sanità curata da medici e professionisti

MUSICA

p.6

FUORI SCENA

p.7

Intervista ad Alessandro Haber: aneddoti e curiosità tra vita privata e carriera artistica di un grande attore del nostro tempo

POLITICA Portogruaro Più e i Gruppi Consiliari di maggioranza presentano programmi, attività ed iniziative p.10

IL PERSONAGGIO

p.14

La storia di Davide Cesco, ultimo metalmezzadro dei Marzotto, che a quasi cento anni di vita racconta la storia di un'epoca La nostra realtà pullula di cultura e vivacità musicale, frutto dell’insegnamento istituzionale e delle tantissime associazioni musicali dislocate qua e là sul territorio. Ne deriva pertanto come nel Portogruarese siano oggi sperimentati moltissimi generi musicali, da quello classico al jazz, dal blues al

rock, dal raggae alla musica cantautorale. Guardiamo allora più da vicino le realtà del comprensorio che “fanno” musica, e che portano così alla scoperta di questo straordinario universo decine e decine di amatori accomunati da unico grande sogno: diventare famosi? No, semplicemente suonare! continua a pag. 4

INTERVALLO I consueti e pungenti auguri di buon anno del nostro Luciano Guareschi rivolti a tutti, fuorchè a... p.15

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PROGRAMMA 2013

CARNEVALE DEI RAGAZZI CEGGIA (VE)

A

DOMENICA 27 Gennaio

Ore 13.30: Primo Torneo di Calcetto presso il Palazzetto dello Sport

SABATO 2 Febbraio

Ore 18.30: Apertura delle Manifestazioni presso la Sala Consigliare Mostra Fotografica - Mostra Scuola Primaria “Collodi” Mostra di pittura: “Le Maschere d’Italia” - Personale di pittura Piera Gambino

FEBBRAIO

SFILATE DI CARRI ALLEGORICI Domenica ore 15.00

2013

MERCOLEDI’ 6 Febbraio

Ore 20.30: Presentazione raccolta di poesie di Francesco Zanatta

SABATO 9 Febbraio

10 - Martedì 12

Ore 20.00: Cena Enogastronomica: “60 anni di Carnevale” Presso i locali parrocchiali viale Duca D’Aosta Ore 15.00:

SABATO 16 ore 19.00 SFILATA NOTTURNA

MARTEDI’ 12 Febbraio

Sfilata CARRI ALLEGORICI e gruppi mascherati con “LANCIO” Ore 18.00: SPRITZ HOUR con DJ SET

Foto archivio

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DOMENICA 10 Febbraio

Sfilata CARRI ALLEGORICI e gruppi mascherati Ore 18.00: SPRITZ HOUR con DJ SET Ore 15.00:

IN CASO DI MALTEMPO LA MANIFESTAZIONE SARÀ RINVIATA A DOMENICA 17

CO MUNE DI CEGGIA

DOMENICA 3 Febbraio

Ore 14.00: “Le Scuole in Piazza con Coriandolo” - I bambini in passerella. Premi alle maschere più… - Ospite il gruppo di Daiana Orfei

INGRESSO € 6,00 ABBONAMENTO: 3 SFILATE € 12,00 Bambini sotto i 12 anni INGRESSO GRATUITO

SABATO 16 Febbraio

Ore 17.00: In piazza con DJ SET Ore 18.30: esibizione streetband “The Under Potatoe” Ore 19.00: Sfilata CARRI ALLEGORICI in NOTTURNA Ore 20.00: SPETTACOLO PIROTECNICO Ore 21.30: La festa continua: Special Guest “OSTETRIKA GAMBERINI” Il party mascherato all’aperto del Carnevale di Ceggia ESTRAZIONE DELLA LOTTERIA: LUNEDÌ 25 FEBBRAIO, ORE 20.00

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EDITORIALE

Portogruaro, la popolazione è in leggero aumento Zona a traffico limitato in corso Martiri della Libertà, attiva la segnaletica luminosa. Iscrizioni scolastiche solo on line. Il caso delle piste ciclabili a Lugugnana

A

nche nel 2012 Portogruaro conferma il trend di lieve incremento della popolazione, con un dato che supera ormai da anni la soglia dei 25 mila abitanti residenti: al 31 dicembre 2012 la popolazione è composta da 25.538 cittadini, di cui 13.337 femmine e 12.201 maschi: i nuovi nati residenti sono 190 (102 femmine e 88 maschi) e il saldo tra nuovi nati e residenti deceduti registra il dato del -79 (269 morti, di cui 156 femmine e 113 maschi); 890 sono le persone iscritte nel 2012 provenienti da altri comuni o dall’estero (491 femmine e 399 maschi) e sono Ricambi ha un quarto 721 grande ma vuole dare una emigrate persone (371 femmine di nuovo allae 350 maschi) con un saldo positivo 169 cittadini. Intanto, in corso untando sul di comparto ricambi e nonè più nel di completamento il raffronto tra i dati ggio della popolazione reale, quella cioè all’anagrafe, e quelli rilevati l’inserzione iscritta di gennaio 2012 lascia al centro le dal censimento. i E’ attiva da una decina di giorni, la segnaletica luminosa che informa sull’attivazione della fascia oraria e lo sfondo (niente più aerba) cerca qualcosa della Zona traffico limitato in corso ricambi autoMartiri della Libertà con la dicitura “varco aperto” o “varco chiuso” e la anche in basso i due loghi Vikingper e Still e la telecamera preposta le verifiche sugli accessi. A norma di legge il sisteui ma resterà in funzione sperimentale menti per circa 30 giorni: in tale periodo le sanzioni per gli accessi non autorizzaogo CR ti in orario di Zona a traffico limitato in risalto AUTORICAMBI - ACESSORI (ore 21-7 tutti i giorni, la domenica RICAMBI CARROZZERIA tutto il giorno) dovranno essere conFICANTI -BATTERIE - ANTI INFORTUNItestate solo direttamente dalle Forze dell’ordine. La telecamera posta all’ingresso della Zona a traffico limia lista degli accessori del giardinaggio tato è un sistema operativo che individua i veicoli in entrata, riconosce le targhe dei veicoli autorizzati e attiva le procedure automatiche (una volta a regime, quindi tra circa un mese) della notifica delle infrazioni. Con tale sistema, quindi, l’informazione al cittadino circa la possibilità di accesso o meno in corso Martiri, viene rinforzata dal segnale luminoso posto sotto la telecamera in via Abbazia. Importante novità per le iscrizioni alle scuole statali di ogni ordine e grado: la normativa vigente, infatti, stabilisce che le iscrizioni per il prossimo anno scolastico avvengano esclusivamente in modalità on line, ad eccezione delle scuole dell’infanzia (classi prime). Le domande possono essere presentate fino al 28 febbraio. Sui siti delle istituzioni scolastiche, o sul sito del MIUR, sono presenti tutte le informazioni che possono accompagnare le famiglie nel percorso per l’iscrizione on line: dalla registrazione, alla ricerca della scuola desiderata, dalla compilazione del modulo di iscrizione al suo inol-

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gennaio/febbraio 2013

di Maurizio Pertegato

tro. Le istituzioni scolastiche destinatarie delle domande offriranno un servizio di supporto per le famiglie prive di strumentazione informatica. In subordine, qualora necessario, anche le scuole di provenienza offriranno il medesimo servizio di supporto. Possono usufruire della procedura on line anche le famiglie che intendano iscrivere i figli alle scuole paritarie che abbiano svolto tutti gli adempimenti successivamente descritti. Infatti, per le scuole paritarie la partecipazione al progetto iscrizioni on line è facoltativa. Le famiglie possono presentare una sola domanda di iscrizione. Infine, torna al centro delle crona-

che la questione delle piste ciclabili a Lugugnana: nei giorni scorsi il sindaco di Portogruaro, Antonio Bertoncello, ha inviato all’assessore provinciale alla viabilità Emanuele Prataviera una richiesta di disponibilità ad effettuare un altro incontro pubblico nelle frazioni su questo sentito tema. “Ogni lunedì, nell’orario di ricevimento a Lugugnana, - precisa il primo cittadino ricevo numerose richieste in merito alle problematiche, ormai annose, legate alle piste ciclabili. Riterrei opportuno essere messo in grado di rispondere alle sollecitazioni su un argomento particolarmente importante e sentito dalla popolazione”.

SOMMARIO EDITORIALE Popolazione in aumento 3 IN COPERTINA Musica a Portogruaro 4 STIAMO IN SALUTE Arriva l'influenza

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FUORI SCENA Intervista a Haber

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LA PAROLA A Immobiliare Bortolussi 8 Il Porto del Cadore 8 Confcommercio 9 politica Portogruaro Più 10 Gruppi consiliari di Maggioranza 10 LONTANI DA QUI La comunità africana 11 DURI I BANCHI Scuola Infanzia a San Nicolò

12

L'ACQUOLINA IN BOCCA Cucina invernale 13 IL PERSONAGGIO Davide Cesco

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INTERVALLO Auguri a tutti fuorchè... 15 Portogruaro.Net Magazine Supplemento a: www.Portogruaro.Net del 31/01/2013 Reg. Trib. di Venezia - n. 10 del 05/05/2006 Iscrizione al ROC n. 17423 Direzione e Redazione: via Spalti, 7 - 30026 Portogruaro (VE) Tel. e Fax 0421 280444 Email: magazine@portogruaro.net Direttore Responsabile: Maurizio Pertegato Direttore Editoriale: Vincenzo Zollo Caporedattore: Federico Guerrini In redazione: Leandro Costa, Deborah Cuzzolin, Vito Digiorgio, Nicola Forte, Luciano Guareschi, Bruno Lena, Ugo Padovese, Alessandra Sartori, Giulio Serra, le insegnanti Alessandra, Anna, Ornella e Rosanna de “Il ponte dei bambini” L'immagine di copertina è di Cecopato Photography “La parola a...” è una rubrica di inserzioni promozionali redazionali a pagamento

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IN COPERTINA

gennaio/febbraio 2013

uando si parla di musica spesso si fa riferimento a un mondo talmente vasto a cui è impossibile dar voce per intero. Accade perché l’universo «musica» ha in sé miriadi di sfumature, toni, frange e terre ancora oggi da esplorare. Parlare di musica, pertanto, è un affare complicato, dove la vera essenza dei generi, degli artisti, dei concerti si snocciola col contagocce, a passi lenti e non sempre prevedibili. Ciò che ci proponiamo con questa nuova rubrica non è quindi il voler esaudire totalmente la galassia «musica», ma più concretamente poter tracciare un piccolo sentiero dove incamminarci tutti assieme alla scoperta di realtà del territorio inedite, poco conosciute ma ben radicate come àncore nel mare. Prima di partire, però, è necessaria una premessa (e due interrogativi): ma perchè parliamo di musica nel Portogruarese? Perché vogliamo incamminarci lungo il sentiero del pentagramma? Si sa, fin da bambini si ascolta musica ovunque: alla radio a casa, alla radio in macchina, in diffusione nei supermercati, con le cuffie per strada o con l’iPod nella propria camera da letto. È, in fin dei conti, l’arte più democratica al mondo, capace di raggiungere tutti e tutte, giovani e meno giovani, bianchi e neri, artisti o semplici autodidatti. Ed è per questo, quindi, che la musica ha in sé la forza di attrarre senza mai stancare, accogliendo come una madre premurosa e servizievole il figlioletto desideroso di attenzioni. In tutto questo, dunque, sta la risposta alle nostre domande (e alla premessa iniziale), una risposta che accoglie la musica – e in particolare quella suonata nel Portogruarese – come fonte di ispirazione e di passione per decine e decine di portogruaresi, amanti delle Sette note. La nostra realtà pullula di cultura e vivacità musicale, frutto dell’insegnamento istituzionale e delle tantissime associazioni musicali dislocate qua e là sul territorio. Ne deriva pertanto come nel Portogruarese siano oggi sperimentati moltissimi generi musicali, da quello classico al jazz, dal blues al rock, dal raggae alla musica cantautorale. Sarà quindi l’obiettivo principe di questa nuova rubrica andare alla scoperta di questi e altri generi musicali, veri e propri assi portanti della scena portogruarese. Ma prima di tutto vogliamo incamminarci lungo il nostro sentiero guardando più da vicino le realtà del comprensorio che “fanno” musica, e che portano così alla scoperta di questo straordinario universo decine e decine di amatori accomunati da unico grande sogno: diventare famosi? No, semplicemente suonare!

A piedi lungo il sentiero della musica a Portogruaro Nel primo numero del 2013 del nostro Magazine inauguriamo una nuova rubrica dedicata all’universo delle Sette note: La Bussola Musicale di Alessandra Sartori

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Santa Cecilia, tra disabilità e allievi d’eccellenza La Fondazione Musicale Santa Cecilia è stata costituita nel lontano 1838 con il nome di Istituto Filarmonico. Conta

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oggi circa 350 iscritti che vanno dai 4 agli 80 anni. “La scuola è molto presente nel territorio – dice Mario Pagotto, direttore della Fondazione – con oltre 40 presenze annue nelle scuole e in altri ambiti. Cerchiamo di avere un’attenzione particolare nei confronti delle persone con vari disturbi comportamentali, per questo svolgiamo un concerto nel periodo di Natale, coinvolgendo i pazienti ricoverati e le loro famiglie presso la sede del Centro di Salute Mentale a Portogruaro”. La Santa Cecilia non esaurisce il proprio compito aiutando i ragazzi con disabilità. La Fondazione Musicale portogruarese premia infatti con una formazione di altissimo livello tutti gli allievi iscritti, supportando poi quelli più meritevoli attraverso piccoli concerti e attività di perfezionamento. “Ci sono molti nostri allievi che hanno vinto concorsi musicali in giro per l’ Italia nello scorso 2012 – spiega Pagotto –, tra gli allievi ed ex allievi ricordo in particolare Alessandro Taverna, originario di Caorle, che si è classificato al secondo posto nel 2009 al London International Piano Competition. Un’altra allieva che merita una nota di rilievo è la 17enne violinista Laura Bortolotto, già vincitrice di numerosi concorsi in Italia, Germania e Francia. Entrambi hanno ricevuto un premio da parte del presidente della Repubblica italiana come ambasciatori della musica nella nostra nazione”.

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L’Associazione Musicale Woodstock Music Village viene fondata nel 1992 a Portogruaro. “Nasce – racconta Gian Marco Orsini, tra i fondatori dell’associazione – da un sogno che avevo da ragazzo. Desideravo dar vita a un ambiente musicale nella città di Portogruaro e, grazie alla collaborazione di Davide Pusiol, Camillo Colleluori, Claudio Barro e di Alessandro Scandelin, nel ’92 fondammo la Woodstock”.


in copertina La scuola prevede corsi tradizionali di chitarra elettrica e acustica, basso elettrico, tastiere e pianoforte, batteria, sassofono e canto. “Diamo particolare attenzione ai giovani – continua Orsini –, valorizzando le potenzialità che il nostro territorio esprime in campo musicale. Ciò offrendo ai nostri allievi esperienze di palcoscenico come saggi, festival e concorsi”. Parlando di saggi, Orsini li definisce veri e propri concerti per gli allievi. La Woodstock, in particolare, ne propone di tre tipologie: saggi dei bambini, dei gruppi di musica d’insieme e le Top List, grazie alle quali vengono selezionati una ventina di allievi che ogni anno svolgono un concerto tematico. A questo proposito, lo scorso anno il tema del saggio era Il Concerto di Woodstock, realizzato in occasione del ventesimo anno di attività dell’associazione. Gian Marco Orsini ricorda infine a tutti l’appuntamento estivo con la terza edizione della manifestazione Menegodemusica, organizzata presso l’Agriturismo Ca’ Menego, che finora ha visto coinvolti ben ventiquattro gruppi della zona.

gennaio/febbraio 2013 strumenti a piastre e di piccola percussione. Ci sono poi due interessanti progetti in vigore: il primo denominato Giochiamo con la Musica e il secondo rivolto ai bambini dislessici e disgrafici, ai quali è offerto lo studio della musica come strumento per sviluppare l’intelligenza e la creatività”. L’Istituto Comprensivo Portogruaro Due Bertolini è in vigore dal settembre dello scorso anno. “Anche il nostro istituto – spiega il dirigente Sandro Supino – presenta un indirizzo musicale con strumenti come chitarra, pianoforte, flauto traverso e percussioni. Nel 2012 siamo stati lieti di partecipare alla “Festa dei Migranti”, tenutasi alla palestra Mecchia di Portogruaro. L’orchestra e il coro della Bertolini

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Santa Cecilia

La musica all’interno degli Istituti primari e secondari di I grado L’Istituto Comprensivo Giovanni Pascoli di Portogruaro prevede per la formazione secondaria di primo grado (di cui fanno parte le scuole di via Valle a Portogruaro e di Piazzetta De Bortoli a Summaga) un corso a indirizzo musicale. Dal 2004 il corso presenta quattro strumenti: chitarra, pianoforte, clarinetto e violino. Al percorso formativo si accede attraverso una prova orientativo-attitudinale che serve per verificare la presenza delle attitudini di base e orientare lo studio dei ragazzi verso uno specifico strumento. “Siamo il primo tassello dell’istruzione musicale statale gratuita – spiega Gianni Cuzzolin, docente di musica –. Collaboriamo con la Fondazione Santa Cecilia e abbiamo una convenzione in atto per cui condividiamo gli alunni nel momento di formare l’Orchestra e il Coro di Istituto”. Su Youtube vi è un canale che raccoglie i video dell’Orchestra, e digitando «Orchestra Bertolini» si può ascoltare il Danubio Blu di Strauss e tanti altri brani, eseguiti lo scorso maggio al teatro Russolo di Portogruaro. Guardando alla formazione primaria (di cui fanno parte la Nievo, Marco Polo, Don Milani, Dante Alighieri e Cesare Battisti), l’Istituto Comprensivo Giovanni Pascoli utilizza per l’insegnamento della musica la metodologia “Orff Schulwerk”. “Circa dieci anni fa – dice l’insegnante Ornella Beggiato – alla Nievo è stato allestito un laboratorio musicale che comprende

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sono multietnici, questo perché l’Istituto Comprensivo conta il 17% di bambini di nazionalità africana, cinese, araba, e così via”. Il Liceo Classico Marconi viene fondato nel 1704 dal vescovo Paolo Vallaresso come Seminario diocesano aperto anche a studenti non avviati al sacerdozio. Allo stato attuale è un Istituto vescovile privato comprendente un indirizzo primario, uno secondario di primo grado e un Liceo Classico Giuridico-Economico. ”Qui da noi – dice il docente di musica Mauro Valente – abbiamo sempre dato un’enorme importanza alla musica. Collaboriamo con la Fondazione Santa Cecilia e ospitiamo corsi di perfezionamento musicale. Dal 1993 è attivo il coro Collegium Musicum Ars Antiqua. In questi anni, grazie al supporto della docente Monica Tamiazzo, il coro si è dedicato allo studio del repertorio gregoriano, coinvolgendo i ragazzi della prima media”. Durante l’anno i bambini hanno più occasioni per esibirsi, dalla tradizionale Festa del Marconi al Natale, alla Pasqua e alla chiusura dell’anno passando per le periodiche messe. I generi trattati per entrambi gli indirizzi riguardano la musica gregoriana, alcuni aspetti della musica occidentale (il Barocco, il Classicismo, la musica dell’Ottocento e Novecento, ecc) e in particolare quella contemporanea dei Beatles o del re del pop Michael Jackson. (Nel prossimo numero andremo alla scoperta delle Associazioni musicali, delle manifestazioni cittadine e della musica nelle scuole superiori)


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STIAMO IN SALUTE

gennaio/febbraio 2013

Arriva il freddo, combattiamo l’influenza Siamo nella stagione giusta per lasciarci “influenzare”, proviamo a fare un po’ di chiarezza sull’argomento e a dare qualche consiglio utile di Nicola Forte

L’

influenza è una malattia infettiva causata da un virus. È caratterizzata da sintomi sistemici quali la febbre, tosse, mal di gola, dolore alle ossa (artralgie), dolore ai muscoli (mialgie), malessere generale. Il virus che provoca l’influenza ogni anno cambia, ed è per questo motivo che il vaccino va ripetuto all’inizio di ogni inverno. Il virus si trasmette da persona a persona per via aerea, con gli starnuti o tramite le goccioline di saliva che vengono espulse mentre respiriamo e parliamo. Esso è presente in queste goccioline già 24 ore prima che la persona manifesti i primi sintomi; per questo motivo si diffonde facilmente alla maggior parte della popolazione. Per evitare di essere contagiati dal virus dell’influenza l’unico mezzo efficace a nostra disposizione è il vaccino. Le persone a cui è consigliata la vaccinazione sono quelle affette da altre malattie sistemiche che diminuiscono la capacità del nostro organismo di difendersi autonomamente (da solo). Di queste, le più importanti sono il diabete mellito, gravi malattie del sistema cardiocircolatorio, gravi malattie del sistema respiratorio, malattie che comportano una diminuzione delle difese immunitarie (soggetti sottoposti a terapie per neoplasia, soggetti affetti da Aids). Inoltre il vaccino è consigliato alle persone che hanno compiuto il 65esimo anno di età. L’influenza, come tutte le malattie virali, diminuisce temporaneamente le difese immunitarie, ragion per cui in queste persone dal fisico già debilitato (fiacco) possono essere più frequenti alcune complicanze “post influenza”, come bronchite, broncopolmonite, sinusiti, otiti o altre malattie infettive che aggraverebbero lo stato di salute dell’interessato. Quindi il vaccino antinfluenzale, in questa particolare popolazione, è consigliato più per evitare le possibili successive gravi complicanze che l’influenza stessa. L’unica controindicazione assoluta al vaccino antinfluenzale è una storia personale di allergia all’uovo (il virus influenzale che andrà a costituire i vaccini sono allevati nelle uova). Il vaccino è consigliato anche ai conviventi delle persone che si trovano in condizioni di salute molto precarie: sarebbe una forma di rispetto per chi in quel momento è più debole. L’influenza, o sindrome influenzale (cioè caratterizzata da più sintomi), è una malattia benigna che generalmente si autorisolve, cioè guarisce da sola. In Italia la sua diffusione può avvenire dal periodo prenatalizio fino alla metà di marzo. Questa variabilità dipende dal fatto che il virus dell’influenza si diffonde più agevolmente con temperature persistentemente basse e con le persone che restano in ambienti chiusi per più tempo, quindi la variabilità del clima determina anche il picco delle manifestazioni della sindrome influenzale. La sindrome influenzale si manifesta improvvisamente: generalmente compare con febbre,

malessere generale, mal di gola, dolori muscolari e articolari, mal di testa, starnuti, inappetenza (poca voglia di mangiare) e dopo qualche giorno anche tosse. Questi sintomi possono manifestarsi tutti e tutti insieme oppure uno di loro può prevalere sugli altri anche in base alle caratteristiche del proprio fisico o alla concomitanza di altre malattie. La persona affetta da influenza non è obbligata al letto; controllando i sintomi può uscire, può andare dal medico per farsi visitare, può svolgere lavori che non sollecitano molto il fisico. Una volta fatta la diagnosi è raccomandabile rimanere a casa principalmente per due motivi: per evitare brusche variazioni di temperature che potrebbero favorire le complicanze

post influenza e per non diffondere ulteriormente il virus. Solitamente i principali sintomi (febbre alta, malessere, mal di gol, mal di testa, dolori articolari e ossei) durano dai tre ai sette giorni. L’unica terapia farmacologica possibile è quella con farmaci antivirali che vanno prescritti da un medico e devono essere assunti entro 48 ore dalla comparsa dei sintomi; servono a ridurre il numero dei giorni di malattia (questi farmaci possono essere utilizzati da persone adulte, socialmente e lavorativamente attive, che vogliono ridurre i giorni della loro inattività). Per il resto la terapia dell’influenza è una terapia di supporto, che mira al controllo dell’intensità dei sintomi e a preservare l’efficacia

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delle difese immunitarie. Infatti riposo, bere molta acqua, astinenza da alcol e fumo sono le principali cose da osservare. L’assunzione di paracetamolo (Tachipirina) facilita il controllo della febbre, del malessere, dei dolori muscolari e articolari. Per contenere la febbre molto alta sarebbe meglio stare in un ambiente non molto caldo e non essere vestiti eccessivamente. Per il controllo della febbre e del malessere può essere usato anche l’acido acetilsalicilico (Aspirina) che va però assunto sempre a stomaco pieno ed è sconsigliato ai ragazzi con meno di 16 anni. Per la congestione nasale (naso chiuso) e per la tosse può essere sufficiente l’aerosol con acqua fisiologica o suffemigi con essenze balsamiche (acqua con camomilla va benissimo!). Solo nel caso di una tosse insistente, che non lascia riposare, si possono usare i sedativi della tosse, sempre su prescrizione medica. Caramelle al latte o al miele, lasciate sciogliere in bocca, hanno un’azione emolliente e sedativa (possono ridurre il bruciore della gola e far diminuire la tosse). È importante durante la malattia e nei giorni di convalescenza l’assunzione costante di frutta e verdure ricche di vitamine e sali minerali, utili a idratare l’organismo e a mantenere in perfetta efficienza i meccanismi di difesa dell’organismo. La sindrome influenzale, essendo di origine virale, non può essere curata con gli antibiotici; quest’ultimi possono essere prescritti dal medico per curare successivamente le eventuali complicanze infettive sviluppatesi. In conclusione, per la maggior parte di noi, l’influenza è più un ostacolo momentaneo che ci impone un allontanamento forzato per qualche giorno dalle nostre varie attività che una vera e propria sciagura. Pertanto è meglio non vivere nel timore e se capita lasciamoci tranquillamente “influenzare”: sì, perché il nome di questa “malattia” risale agli Antichi Romani che ritenevano fosse dovuta all’“influenza” di alcuni astri sugli uomini.


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gennaio/febbraio 2013

Talento e passione per far rivivere i grandi personaggi Nello spettacolo “Una notte in Tunisia” Alessandro Haber ha inscenato l’esilio di Bettino Craxi

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Qual’è il rapporto tra il suo spettacolo e il testo di Vitaliano Trevisan. C’è una libera interpretazione o una riproduzione piuttosto fedele? Il testo che ho proposto è lo stesso di Trevisan. Ho fatto delle letture della sua opera circa dieci anni fa in un festival a Salerno. Ho fatto dei reading, in cui ho inserito suoi racconti. Ci siamo sentiti telefonicamente e alla fine ci siamo incontrati. Gli ho chiesto: “Perché non scrivi qualcosa?” E lui ha prodotto questo testo meraviglioso, di cui sono rimasto incantato. Ho da subito capito la grande forza e qualità di questo testo. Certo durante le prove abbiamo tagliato, ma piccole cose, qualche ripetizione, per rendere più snella e agevole l’opera. Le cose che ha scritto erano così potenti che c’era poco da tagliare. Non abbiamo fatto nessuna libera riduzione. Il suo spettacolo ha al centro un personaggio importante della vita politica italiana. Che rapporto lei ha con la politica, la segue, è una cosa che la appassiona? La seguo come tutti, guardo Ballarò, L’infedele, Che tempo che fa. Seguo i dibattiti, anche se un po’ meno rispetto un tempo. Una volta c’era un’ideologia molto più forte, c’erano i grandi partiti

Stanco del tuo sovrappeso?

di Vito Digiorgio

o scorso 22 novembre ha proposto al Teatro Russolo di Portogruaro lo spettacolo “Una notte in Tunisia”, nel quale ripercorre gli ultimi giorni di vita del Signor X, noto politico italiano in “esilio volontario” ad Hammamet. L’attore e regista bolognese Alessandro Haber, una carriera brillante alle spalle con numerose e svariate interpretazioni, commenta con orgoglio il successo dello spettacolo che lo ha visto portare nei principali teatri uno dei personaggi più discussi della storia politica italiana, il leader del Psi Bettino Craxi. Ogni volta che sale sul palco è per lui un’emozione nuova, ogni interpretazione è un’avventura da condividere con il pubblico. Qualsiasi progetto a cui si dedica sembra dargli una carica inesauribile. Come le sembra sia andato lo spettacolo? È andato alla grande, sono molto contento. Uscendo dal teatro, ho avuto modo di vedere le reazioni del pubblico; a parte la miriade di applausi, ho potuto sentire con mano la tensione, il silenzio e la concentrazione di quelli che hanno partecipato alla serata. All’uscita tanta gente mi ha fermato dicendomi grazie per questo personaggio, per questo testo, per questa interpretazione. Sono molto soddisfatto. Noi facciamo questo mestiere, viviamo anche di questi apprezzamenti che sono molto importanti e ci danno la voglia di andare avanti, di continuare a comunicare col pubblico. L’idea che la gente muove l’auto per venire a vederti, ti dà la forza per dare il meglio di te stesso. Devi regalare delle emozioni, è quello che cerco di fare ogni volta in teatro. Mentre al cinema dipende tutto dal regista, al teatro sei tu responsabile di quello che fai. Le tue decisioni sono fondamentali.

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ad animare la scena politica. Oggi ci sono il centro-sinistra, il centro-destra, si assomigliano un po’ tutti. Seguo la politica, ma non voglio buttarci l’anima: sono sempre più scettico, sempre più disilluso di tutto ciò che accade in Italia, ma non solo. Siamo governati male, siamo nelle mani di persone che ci trattano come burattini, fanno il bello e cattivo tempo. Ci sono troppe sperequazioni, gente che non riesce ad arrivare a fine settimana e che deve pagare le tasse e gente che guadagna tanti di quei soldi che non sa nemmeno quanti ce ne ha. Per cui provo un po’ di rigurgito nel vedere queste facce che ci stanno mentendo. Un po’ lo dice anche Craxi, che certamente avrà fatto i suoi errori, ma gente con il suo carisma oggi non ne vedo. Passiamo un attimo ai suoi film. Lei interpreta spesso un personaggio un po’ ansiolitico, affannoso. È una parte che le viene attribuita oppure rispecchia la sua indole? Io ho uno stile del tutto personale, interpreto personaggi completamente diversi. Bukowski si colloca all’estremo opposto rispetto a Craxi: è un uomo ai margini della vita, un alcolizzato, un puttaniere. Sono due mondi totalmente differenti. Io cerco ogni volta di trovare l’anima del personaggio. Ho interpretato Zio Vanja, Arlecchino, Platone, tutti personaggi diversi. Ho interpretato degli omosessuali, ho fatto di tutto ma ho un mio stile che è riconoscibile. Ognuno ha una sua prerogativa, una base, una tavolozza da cui attingere: c’è chi fa bellissimi quadri, ovvero personaggi con una certa credibilità e validità, chi un po’ meno belli. Ad un cero punto della sua carriera ha intrapreso l’attività di interprete di canzoni? Come è nata questa passione? L’ho sempre avuta, nel bagaglio di un attore c’è anche la musica. Solo che non si possono fare troppe cose nella vita. Per farla breve, nel ’95 ho incontrato Mimmo Locasciulli che ha capito che possiedo una bella voce, che riesco a interpretare a modo mio delle canzoni. De Gregori mi ha scritto La valigia dell’attore, ho fatto tre-quattro dischi, che però non hanno venduto molto. Il piacere di stare sul palco e comunicare con la musica dà emozioni molto forti. È un linguaggio che non ha bisogno di traduzioni, arriva immediato. Cosa le piace ascoltare in particolare? Io le cose belle le ascolto, soprattutto alla radio. Non metto la musica a casa, però quando mi alzo mi piace sentire qualcosa, che sia musica classica o pop o contemporanea. La sua vita è stata consacrata alla passione per il cinema, per il teatro e la musica. Ma ha degli hobby particolari? Mi piace molto lo sport. Seguo il calcio e il tennis, simpatizzo per la Roma, però mi piace soprattutto il bel gioco. Seguo le Olimpiadi, il basket. Pratico anche sport. Cammino 40 minuti al giorno quando posso, gioco a tennis quando c’è bel tempo. Ha trascorso la sua infanzia in Israele. Conserva qualche ricordo di questa sua fase della vita? Sì ho qualche ricordo vago, odori, episodi, reminiscenze. È lì da ragazzino che è nato un desiderio spasmodico di fare questa professione. Avevo 5-6 anni. Dai 9 ai 17 anni ho vissuto a Verona, e ho bellissimi ricordi anche di questa permanenza nella città scaligera.


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nel Museo dell’Occhiale di Pieve di Cadore. Così Pietro dal nonno non ha ereditato solo il nome ma anche una vera passione che lo ha spinto ad aprire il suo primo negozio d’ottica a Conegliano, gestito per 14 anni, e poi qui a Portogruaro. Servizio e qualità per tutti IL PORTO DEL CADORE offre una vasta gamma di modelli, molti dei quali si possono già ammirare dalle ampie vetrine che si estendono per ben tre lati del negozio. Un ambiente colorato e raffinato a gestione familiare dove l’accoglienza e l’attenzione sono di “casa”. Si possono trovare le più note aziende del mercato, ed i marchi in esclusiva Moschino,

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la parola a

gennaio/febbraio 2013

…A COLLOQUIO CON

MANRICO PEDRINA

NEO PRESIDENTE MANDAMENTALE DI CONFCOMMERCIO PORTOGRUARO-BIBIONE-CAORLE ECCO ALCUNE LINEE DEL SUO PROGRAMMA. “Vivendo un periodo economico oltremodo difficile, l’attività sindacale della nostra Associazione di categoria sarà sempre più fondamentale. Si dovrà fare sindacato in maniera forte e decisa, difendendo con più incisività le nostre attività ed i nostri soci, ascoltando con sempre più attenzione le esigenze che arrivano dal territorio nel quale si è presenti”. “Da parte mia, come Presidente mandamentale, c’è l’impegno per una maggiore conoscenza del territorio e degli associati che vi operano. Intendo, pertanto, andare anche a presenziare ai consigli di delegazione comunale per farmi conoscere, ma soprattutto per ascoltare le lamentele, i suggerimenti dei nostri soci”. “C’è bisogno di fare un buon lavoro sia come Associazione sia come Consorzio Garanzia Fidimpresa, anche per far fronte ai bisogni economici della categoria, sollecitando

nel contempo il mondo bancario ad essere, o meglio a ritornare ad essere, a fianco degli imprenditori”. “Sento sulle mie spalle una eredità pesante, ma nel contempo stimolante, anche perché ricevo il testimone da un presidente - Massimo Zanon - che, per la sua autorevolezza e capacità, tanto ha fatto per la categoria”. “Vorrei avere una Associazione numerosa e forte, in quanto c’è la necessità da parte delle imprese del territorio di capire che essere soci è importante ed è fondamentale per raggiungere come categoria certi risultati. Il mio impegno è finalizzato, tra l’altro, a far comprendere che siamo un’Associazione che ha come primaria finalità la tutela dei propri associati”. “La riorganizzazione interna, già in atto, dei servizi amministrativi e contabili nei con-

fronti dei vari associati in un’unica, importante, efficiente struttura a livello provinciale consentirà all’Associazione di godere di una migliore professionalità e, nel contempo, di seguire con maggiore attenzione l’attività sindacale nei vari distretti mandamentali in cui è suddivisa la provincia veneziana”. “In tema di rapporti con le Amministrazioni comunali del territorio, tengo a sottolineare la presenza, grazie all’impegno del presidente che mi ha preceduto e da parte dei delegati e fiduciari comunali, di un rapporto importante e privilegiato con la maggioranza delle realtà. Si tratta ora di allargare e rafforzare le collaborazioni tra il mondo economico che rappresentiamo e le Amministrazioni pubbliche locali. E i prossimi incontri con i Sindaci e con gli amministratori del territorio del portogruarese tendono a questo importante traguardo.”

I VINCITORI DELLA LOTTERIA DI NATALE A PORTOGRUARO

Vincitori sono risultati: Enrico Clemente, Chiara Fiorellini Bernardis, Maria Lisa Pellegrini, Silvana Montico. Sponsor dell’iniziativa: Fidimpresa Venezia e Agenzia Lampo. “Le aziende che hanno staccato il biglietto vincente, ha sottolineato Manrico Pedrina - Presidente mandamentale Confcommercio - non sono coloro che hanno fatto vincere effettivamente un premio ai loro clienti, ma sono tutte quelle aziende che ogni giorno fanno rete e che insieme alla loro associazione di rappresentanza studiano ed elaborano le iniziative per promuovere l’identità di questo territorio”.

(- 5,00%); Pasticceria-Caffè (+ 5,00%). “Sono dati che rispecchiano purtroppo anche nel nostro mandamento – ha commentato Matteo Bergamo, direttore Confcommercio – quanto a livello nazionale si registra in termine di calo dei consumi.

L’iniziativa, tra le tante organizzate da Confcommercio, che ha coinvolto durante il mese di Dicembre gli operatori commerciali e la loro clientela del centro storico cittadino, ha avuto un grande successo. L’estrazione è avvenuta durante l’importante periodo dei saldi. Il biglietto vincente del primo premio (un soggiorno di una settimana per quattro persone in una località a scelta tra Bibione, Caorle, Jesolo e Porto S.Margherita) è stato assegnato dalla Taverna al Boccale. I biglietti del secondo, terzo e quarto premio (valore rispettivamente di 1000, 600 e 400 Euro) sono stati “staccati” da tre realtà storiche di Portogruaro: l’Oreficeria Adriano Marzinotto ed i negozi di Calzature Fumei e Falcomer.

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COMMERCIO AL DETTAGLIO E PUBBLICI ESERCIZI Andamento dei consumi nel Portogruarese

Da fonte Confcommercio Portogruaro-BibioneCaorle, è stato reso noto l’andamento dei consumi nell’ultimo anno (Dicembre 2011-Dicembre 2012) nel Portogruarese: Dettaglio alimentare (+ 4,00%); Abbigliamento (- 18,25%); Calzature (- 14,33%); Gioielleria-Oreficeria (- 14,00%); Ristorante (-30,71%); Bar (- 5,36%); Pizzeria

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RISTOLEMENE 2013

Giunto ormai alla sua 5° edizione, l’itinerario enogastronomico RISTOLEMENE prevede 10 tappe ed altrettanti ristoranti coinvolti. E’ un’iniziativa che intende, attraverso l’enogastronomia, esaltare le profonde radici della nostra cultura, della nostra tradizione culinaria, di un territorio il portogruarese - che con le sue bellezze paesaggistiche ed architettoniche è fortemente vocato all’accoglienza. La prima tappa lo scorso 25 Gennaio al Ristorante The Banacher di Concordia Sagittaria. Le altre tappe: 22 Febbraio Osteria Al Cacciatore-Concordia Sag.; 14 Marzo Rist. Da Fanio-Concordia Sag.; 19 Aprile Rist. Al Confin-Concordia Sag.; 17 Maggio Rist. Al Cacciatore-Blessaglia di Pramaggiore; 5 Luglio Rist. Skorpios-Bibione; 9 Settembre Rist. Sacco & Vanzetti-Concordia Sag.; 11 Ottobre Rist. Da Rosetta-Alvisopoli di Fossalta di P.gro; 15 Novembre Rist. Tavernetta del Tocai-Pradipozzo di Portogruaro; 13 Dicembre Rist. Alla Botte-Portogruaro.

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Vi Presentiamo Portogruaro Più

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ei mesi fa abbiamo scelto di costituire in Consiglio Comunale un nuovo gruppo consigliare: Portogruaro Più. Lo abbiamo fatto perché crediamo fortemente nella Politica delle Persone. Per questo abbiamo scelto di dare vita ad un progetto civico che a livello locale superi i partiti e parli direttamente ai Cittadini, con umiltà e passione. Abbiamo voluto rinnovare così il nostro impegno verso la Comunità che rappresentiamo rinnovando la proposta politica a Portogruaro. E’ nei Comuni che si salda e si nobilita il rapporto tra Eletto e Cittadino. E’ quindi giusto cominciare da qui, dai Comuni, per tentare di superare la disaffezione verso la politica. Occorre partire dal territorio, dai Comuni per realizzare un rinnovamento autentico anche nella Politica nazionale. Cos’è Portogruaro Più? • Un gioco di parole, uno slogan per dire che vogliamo mobilitare

Gianmarco Corlianò

tutte le energie positive possibili per migliorare la nostra Città, per affermare che Portogruaro può avere un futuro migliore, con più servizi, più impresa, più lavoro, più cultura e più vita. • Un Progetto Civico che crede nella democrazia dell’alternanza e che vuole costruire da oggi

Gastone Mascarin

un’alternativa amministrativa, seria, credibile, autentica. • Un Progetto Civico per unire impegno civico, passione per le idee e la loro affermazione. • Un Progetto Civico per chi crede nella famiglia, nell’etica del lavoro, nella volontà di cambiare le cose in meglio.

4) politica MAP (D.M. 8/4/200 Rubrica di comunicazione

Riccardo Rodriquez

• Soprattutto è un invito ai Cittadini a mettersi in gioco insieme a noi, in prima persona, ciascuno per le proprie capacità e competenze al servizio del Bene Comune. Gianmarco Corlianò, Gastone Mascarin, Riccardo Rodriquez

Resistere alla crisi economica, rilanciare il programma amministrativo,

guardare avanti

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a “convention” promossa dalla maggioranza politica di Portogruaro sabato 2 febbraio ha voluto fare il punto sull’attività amministrativa svolta fino a metà mandato, procedere all’aggiornamento dei programmi, al rilancio dell’attività, al coinvolgimento dei cittadini e delle alleanze. L’incontro si inseriva in un percorso di riflessione che la maggioranza sta facendo al suo interno, ma anche confrontandosi con l’esterno: con le associazioni, le categorie economiche, la popolazione. Ma si è reso tanto più necessario in un momento storico come questo, in cui indubbiamente le difficoltà, legate alle finanziarie del Governo, hanno ridotto le capacità di “fare” dell’Amministrazione, e “arrivare” ai cittadini è quindi più difficile. Ad oggi le politiche economiche del governo e i tagli alla spesa pub-

blica hanno reso impossibile realizzare alcuni progetti o attività previste nel programma. Nel corso della convention ci si è quindi chiesti: come portare avanti azioni concrete di sviluppo e di investimento, come reperire le risorse, come rilanciare? Durante l’incontro la maggioranza ha quindi presentato quanto fatto finora a partire dalle azioni e gli interventi del programma con il quale è stata eletta, analizzando le azioni non più attuali e individuando le priorità. Ma ha anche voluto ascoltare dai presenti, dagli attori e dai protagonisti del nostro territorio, quali sono le loro esigenze, i loro obiettivi, le loro priorità. Gli obiettivi che erano e rimangono

prioritari per la maggioranza sono sicuramente quelli di: • garantire la qualità dei servizi, assicurando un particolare sostegno ai cittadini ed alle famiglie in difficoltà; • mantenere, riconvertendoli, i servizi sovracomunali di cui Portogruaro si fa in gran parte carico; • ricercare tutte le sinergie possibili per continuare ad offrire iniziative ed eventi culturali di promozione e valorizzazione della città. L'ambito che ha sofferto di più negli ultimi anni è stato quello degli investimenti. In questo mandato sono stati realizzati molti interventi di ordinaria manutenzione e alcuni più significativi (SFMR, arredocaserme), ma altri progetti pronti non hanno potuto essere avviati (piste ciclabili, marciapiedi, tombinamenti, interventi sul patrimonio immobiliare ecc.). Su alcune opere importanti per il territorio pendono le scelte di Enti sovracomunali, per altre l'impossibilità di intervenire non è certamente una scelta. Se il nuovo Parlamento cambierà da subito alcune regole del Patto di Stabilità, il Comune ha già a disposizione oltre 3 milioni e ottocento

mila euro di avanzo di amministrazione: risorse utilizzabili per rispondere alle esigenze dei cittadini e del territorio. Questa sarà la prima cosa che verrà chiesta a chi verrà eletto a livello nazionale, ma anche di correggere IMU e TARES; di modificare alcune norme contabili ed amministrative inutili che rappresentano solo un costo per gli enti locali; di varare interventi immediati a sostegno al lavoro dei giovani e delle donne. Questo è anche quello che hanno chiesto i partecipanti all’incontro, che hanno anche posto una domanda di sviluppo condivisa, nel segno della sostenibilità, che vada oltre i campanilismi e le logiche di settore per affrontare al meglio un mondo sempre più diverso da quello che abbiamo conosciuto in passato. Giustamente, in un momento così complicato i cittadini si aspettano da noi “tutto il possibile”. Ed è proprio questo che intendiamo fare, con coerenze, fermezza e responsabilità. Gruppi Consiliari di maggioranza


LONTANI DA QUI

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Un bagaglio a mano sotto al letto “Lontani da qui”, la rubrica del Portogruaro.Net dedicata al racconto delle vite dei cittadini stranieri presenti nel Portogruarese, questa volta fa la conoscenza della comunità africana di Giulio Serra

“A

me i posteggiatori abusivi, che spesso qui a Portogruaro sono ragazzi africani, danno enorme fastidio. Io ritengo che fare l’elemosina sia una cosa giusta e meritevole, ma quando viene «forzata» da chi la vuol ricevere a tutti i costi, come nel caso dei posteggiatori, diventa una pratica di abuso della libertà personale”. Ad affermarlo non è un fanatico razzista, ne tantomeno un cittadino avverso agli stranieri. È Diop Sadibou, senegalese residente nel Portogruarese, operatore presso l’Istituto Interregionale per il Miglioramento del Patrimonio Zootecnico, responsabile di Anolf Veneto Orientale, con sede alla Cisl di Portogruaro. Io e Diop ci incontriamo proprio qui, alla Cisl di via Liguria, dove tutti i venerdì sera lui apre lo sportello di ascolto per gli immigrati, consigliandoli sul lavoro, sulle pratiche per il ricongiungimento dei famigliari, sui corsi di italiano e su mille altre questioni. “Questo sportello – mi racconta – è stato fondato nel 1995, ed è stato il primo in tutto il Veneto Orientale. Noi svolgiamo il ruolo dei sindacati, aiutando gli stranieri a risolvere i problemi della vita quotidiana. Fino ad oggi abbiamo fatto più di 3000 permessi per le badanti e risolto migliaia di pratiche lavorative e assicurative”. Diop parla con l’incanto del predicatore buono, cadenza ogni singola parola sfumandola con accenti “italianizzati”, agita le mani come fosse un italiano doc. Appese in una parete dell’ufficio, incorniciate, spiccano alcune fotografie che lo ritraggono con il microfono in mano, vestito con lunghe tuniche africane, protagonista di una cerimonia avvenuta qualche tempo fa negli interni del Municipio di Portogruaro. “Qui – mi spiega – non ci sono molti africani. Ogni tanto però ci capita di riunirci per parlare alla gente delle nostre tradizioni e delle iniziative che facciamo con Anolf (Associazione Nazionale Oltre le Frontiere, ndr), è un modo per ritrovarci e stare insieme”. La storia di Diop è simile a quella di tanti altri suoi connazionali: nato nel Senegal, appena maggiorenne decide di emigrare in Europa in cerca di fortuna, armandosi di tante speranze ma di poche certezze. Vive per qualche tempo in Germania poi arriva in Italia, prima a Pisa e quindi a Genova. Qui fa il vù cumprà sulle spiagge, ovviamente da clandestino. Negli anni ’90 riesce finalmente a mettersi in regola, trasferendo in Italia la famiglia e trovando fissa dimo-

Utilizza il seguente QR Code con il tuo smartphone o tablet per visualizzare l'esclusiva video-intervista a Diop Sadibou:

ra in Brussa, nel comune di Caorle. “Qui nel Portogruarese – racconta – si vive bene. La gente è accogliente, per nulla razzista. Certo, piccoli casi di razzismo ci sono, io stesso li ho subìti nella mia vita, ma nel complesso posso dire che questo territorio mi ha dato più cose positive di quelle negative”. Con Diop i minuti scorrono via veloci, il nostro breve incontro si trasforma ben presto in un fitto scambio di idee in cui si mescolano politica, cultura, regole, usi e costumi, e…bagagli a mano. “Io credo – mi dice – che ogni immigrato quando se ne va dal proprio Paese porta con sé un bagaglio a mano fatto di esperienze vissute, di regole metabolizzate e di usi e costumi propri. Spesso, però, appena entra a contatto con il Paese che lo ospita, l’immigrato tende a mettere il bagaglio a mano sotto al letto, chiudendosi nel proprio

mondo e nel proprio passato. Questo, a mio avviso, è sbagliato. Ogni immigrato dovrebbe infatti dialogare con la cultura che lo include, mettendo sul tavolo il proprio bagaglio di esperienze e assorbendo quello di chi lo accoglie. Solo in questo modo è possibile il dialogo, la fratellanza, l’arricchimento individuale e collettivo”. Poco prima di salutarci chiedo a Diop se la crisi del lavoro che nel Portogruarese (e non solo) sta divorando migliaia di posti di lavoro si sta facendo sentire anche tra gli immigrati africani, la maggior parte di questi impiegati nell’edilizia o nelle fabbriche. “Purtroppo si fa sentire eccome – conferma con una punta di amarezza –, negli ultimi tempi la comunità africana ha per-

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duto molti posti di lavoro. I padroni, infatti, tendono a lasciare a casa prima gli stranieri e poi gli italiani. Tutto questo è normale, avviene in ogni parte del mondo, non è razzismo. Speriamo che la crisi passi presto, nel frattempo però suggerisco a tutti gli immigrati, e non soltanto a quelli africani, di frequentare corsi di italiano o di altro genere per specializzarsi in qualche settore lavorativo specifico, in questo modo è più facile trovare una nuova collocazione”. Uno di questi «volenterosi» lo incontro il giorno dopo nella sede di NoiMigranti, in via Zappetti. A dire il vero è una lei, si chiama Maimouna Cisse. È malese, vive nel comune di San Stino con il marito, anche lui malese, e lavora come operatrice socio-sanitaria in una casa di riposo della zona. Maimouna ha il sole stampato in faccia. Gli occhi brillanti e il sorriso d’avorio contrastano in un gioco di mille colori con la pelle ambrata del volto, che sbuca inesorabile dalla miriade di treccine tutt’attorno. Anche lei, come Diop, ama questa terra, la sua gente e la sua lingua. Vive nel Portogruarese dal 2007, da quando cioè se n’è andata dal Mali per amore. “Ho seguito mio marito – mi spiega –, che viveva qui già da qualche anno. Oggi sono felice di vivere a San Stino, qui sto facendo diversi corsi di italiano e presto mi iscriverò all’Università di Venezia, in Economia e Commercio”. Mentre parliamo, lo sguardo mi viene rapito dalla cartina geografica installata sul muro, alle spalle di Maimouna. Aguzzo la vista e mi concentro per osservare la collocazione del Mali: è un Paese enorme, tre o quattro volte più grande della Francia, situato a un passo dai Paesi del nordafrica, tagliato a metà dal fiume Niger. E proprio qui, in questi giorni, si sta combattendo una guerra senza frontiere, dove la minaccia di AlQeda è più forte di ogni Stato, di ogni buon senso, di ogni cittadino malese. Maimouna ne parla con un filo di voce, poi mi racconta della sua vita, della famiglia, del padre poligamo e dei sedici fratelli. La sua vita, al pari di quella di Diop, è un bestseller senza tempo, che va ascoltata a piccole dosi, assorbita a gocce. Poi si fa tardi ed è tempo di congedarsi. Ci salutiamo, ma prima di andarmene le chiedo per quale motivo si vesta con jeans e maglietta e non, come mi aspettavo, con le tuniche caratteristiche dell’Africa. “Sono scomode – replica Maimouna, sorridendo –, fin da piccola facevo fatica a indossarle, specie quelle che si legano in vita. I vestiti occidentali invece sono molto più comodi, e poi in Italia mi sento più a mio agio vestita così”.


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DURI I BANCHI

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Scuola dell’infanzia statale “Il ponte dei bambini” Ascolto attivo e tempo disteso di Alessandra, Anna, Ornella e Rosanna

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a scuola dell’infanzia “Il ponte dei bambini” è di nuova istituzione, fa parte dell’Istituto comprensivo “G. Pascoli” ed è ubicata a San Nicolò in via Magellano nei locali che ospitano anche la scuola primaria “Don Milani”. Una parte dell’edificio esistente è stata ristrutturata in base alle esigenze specifiche degli alunni dai tre ai cinque anni d’età. La scuola è costituita da un salone utilizzato per l’accoglienza, le attività d’intersezione (mimico-musicalimotorie), i momenti di gioco libero e le attività previste dai progetti; da due ampie aule che ospitano le due sezioni; dai servizi igienici; da un’ampia aula polivalente in cui si svolgono anche attività di laboratorio; da una sala lettura-biblioteca e da un giardino attrezzato. La mensa e la palestra (in cui si svolgono attività psicomotorie) sono utilizzate in comune con la scuola primaria in base a specifiche turnazioni. Sia il salone che le sezioni sono organizzate con angoli tematici che rispondono ai bisogni dei bambini e li sollecitano all’incontro, alla ricerca, alla condivisione, alla produzione creativa, alla conquista dell’autonomia ed alla capacità di interagire in modo costruttivo in situazioni diverse. Sono quindi presenti gli angoli manipolativo, grafico-pittorico, casetta, costruzioni, lettura e angolo personale, quale spazio privato e individuale in cui trovare e lasciare traccia di sé. Le insegnanti adottano una metodologia tale per cui il bambino viene sostenuto e guidato a prendere coscienza di sé e delle proprie risorse;

per bimbi dai 3 ai 9 anni L’obbiettivo della nostra struttura è lo sviluppo creativo, emozionale, educativo ed espressivo di ciascun bambino. Il gioco e l’uso di diversi materiali impiegati nei laboratori creativi ha lo scopo di far divertire i bambini e d i stimolare la loro fantasia.

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il servizio accoglie i bambini dal LUNEDÌ al VENERDÌ dalle 13.30 alle 18.30

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viene reso protagonista delle scoperte, creazioni e costruzioni che realizza, nel rispetto del suo vissuto personale. L’attività ludica viene valorizzata in tutte le sue forme in quanto il gioco consente ai bambini di compiere significative esperienze di apprendimento e socializzazione. Importanza fondamentale viene data all’ascolto attivo e accogliente e al tempo disteso in un clima positivo, sereno, gioioso di esplorazione e ricerca che consente ai bambini di porre problemi, formulare ipotesi e trovare soluzioni. Vengono promosse esperienze dirette di contatto con la natura (conoscenza e rispetto dell’ambiente), gli oggetti, i materiali, l’ambiente sociale e la cultura mediante lo sfondo integratore cioè la preparazione di un contesto motivante. Lo strumento libro è molto spesso al centro dell’interesse e del coinvolgimento degli alunni sia come oggetto da cui partire per nuovi apprendimenti sia come produzione personale finale per sistematizzare le conoscenze e le scoperte effettuate. Le insegnanti predispongono un attento lavoro di progettazione, documentazione e verifica-valutazione per formalizzare le scelte compiute, raccogliere e catalogare gli elaborati prodotti dai bambini affinché essi possano ricostruire il senso e la memoria dei percorsi effettuati. I progetti in corso di realizzazione e previsti per i prossimi mesi sono: progetto “Accoglienza”, “Biblioteca”, “Musica”, “Inglese” e la partecipazione al progetto della scuola primaria “Sorrisi-Oibò”.


l’acquolina in bocca

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Cucina invernale fra tradizioni e nutrienti

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a sera della vigilia dell’Epifania, che ogni festa si porta via, nelle periferie dei paesi divampano i fuochi delle casére che consumano l’antico rito propiziatorio per invocare i buoni auspici nel nuovo anno; dall’andamento del fumo e delle faville dei falò si traggono le previsioni per l’anno appena iniziato: “se il fumo va a la marìna, ciòl il sac e fa farina, se va a la montagna, no se magna”. Per la cronaca, a quella cui ho partecipato, tirava a nord, verso i Monti! Dolce tipico della festività è la “pinsa”, il dolce della “marantega”, la Befana, di antica origine, fatta con ingredienti della tradizione contadina: farina bianca, farina di polenta, lievito, zucchero, uva passa, fichi secchi e semi di finocchio, un po’ di grappa o rhum, tutto impastato assieme; un dolce che si abbina perfettamente a “vin novelo” e anche vin brulè con le broche di garofano. Arriva il carnevale che è grasso e la cucina abbonda di luganeghe di maiale “fatto su” da poco e mature giuste per mangiarle cotte alla brace con polenta “brustolàda”, o in umido sulle verze “sofegàe” o coi “capussi”; salame fresco “in ticìn” con una punta di aceto, è buon antipasto, e dolcetti de tradission, cròstoli e frìtole. Per la storia risulta che i crostoli sono dolcetti di antica origine romana, le fritole (frittelle) sono dolci carnevaleschi tipicamente veneziani, preparati sin dal XV° secolo dai “fritoleri” riunitisi in corporazione per esercitare in esclusiva questa attività commerciale che rimase attiva fino alla caduta della Repubblica. I fritoleri impastavano le frittelle, fatte con uova,

di Leandro Costa

farina, zucchero, uvetta e pinoli, su grandi tavoli di legno; le friggevano con olio, grasso di maiale o burro, in enormi padelle sostenute da tripodi. Una volta pronte erano cosparse di zucchero e sistemate a riposare su grandi piatti decorati. Il primo giorno di Quaresima, il mercoledì delle ceneri, è la tradizione della “renga” che si mangia a Concordia, dove questo cibo povero, per secoli alimento primario per povera gente, è il principe della memoria e diventa ricco assieme al baccalà e ai “bigoi in salsa” che sono menu fisso nelle osterie e trattorie della cittadina. Sono i cibi che richiamano la cucina quaresimale, fatta di magro, in cui fino ad una cinquantina di anni fa’ era imperativo seguire i precetti religiosi ed era escluso mangiare i grassi degli animali e si doveva nutrirsi di cibi considerati poveri. Oggi

queste restrizioni sono state spazzate via dalla cultura globale e del sempre pronto e molte ricette nate per la Quaresima, a base di pesce o legumi, sono diventate preparazioni tradizionali d’innegabile bontà e dieteticità. La stagione invernale c’impone abitudini consolidate: consumare cibi ricchi di grassi e calorici per dare al nostro fisico più energia ed aiutarlo a combattere il freddo. Come lo si consuma, in maniera più o meno appropriata, è discorso da approfondire. E indubbio che prevale il consumo di carne, specie di maiale, anatra ed oca, e di conseguenza si accumula nel nostro corpo qualche chilo di troppo ed anche una eccessiva dose d’acidità che si ripercuote negativamente sulla nostra salute. Le indicazioni di un dotto dietologo sono quelle di scegliere un’alimentazione più equilibrata, includendo nel PA S T I C C E R I A C I O C C O L AT E R I A G E L AT E R I A

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nostro cibo quotidiano carboidrati e vitamine che si ritrovano nei cereali, ortaggi e frutta, ben sapendo che la natura è sempre in grado di fornire tutto l’apporto di nutrienti di cui il corpo abbisogna per difendersi dal freddo. Gli ortaggi freschi dell’orto invernale hanno un gran valore nutrizionale e durante la stagione fredda sono complementari alla fisiologia del corpo umano e costituiscono una naturale integrazione per vivere in salute. I nutrienti servono per proteggere la loro struttura vegetale contro le basse temperature, li aiutano a resistere alla ridotta e meno intensa esposizione alla luce solare ed anche alle tipiche variazioni climatiche della stagione; gli stessi nutrienti proteggono anche l’integrità morfologica e strutturale del corpo umano: ciò che protegge i vegetali, protegge anche l’uomo. Per questi motivi è opportuno consumare verdure in buona quantità sfruttando appieno tutte le loro qualità. Se vogliamo riscaldare il nostro inverno, sfruttiamo tutto il sapore della sana e buona cucina e facciamo una scelta metodica ed equilibrata; non solo carne bollita, arrosti, insaccati e pesce, ma anche la grande varietà di verdure fresche di stagione, in minestroni, risotti e paste, in contorni cotti e crudi, e ancora i dolci con frutta secca e miele ed agrumi, seguendo la logica dell’alimentazione variegata ed integrata, che dà all’organismo quello di cui abbisogna, sfruttando tutto ciò che offre la stagione. L’esperto biologo e nutrizionista mi conferma che ogni stagione offre i suoi alimenti vegetali per la salute e l’efficienza del corpo umano; sta a noi saper guidare la mano che sceglie e porta il cibo dal piatto alla bocca, mangiando seguendo le stagioni del Sole. Ad esempio, un piatto di pasta e fagioli è un concentrato di carboidrati, di fibre e proteine vegetali; si pensi che grammi 100 di legumi secchi (fagioli, ceci, lenticchie), contengono le stesse proteine di 210/215 grammi di carne, e costano meno. Radicchio (Treviso, Chioggia, Castelfranco), cavoli, cavolfiori, broccoli verdi e verze, spinaci, cardi, patate e cipolle, sono ricchi di vitamina A e sali minerali, di acidi organici, amido, fibra alimentare, proteggono l’intestino, le vie urinarie e l’apparato digestivo. Anche la frutta invernale, come le castagne, quella secca come le noci, nocciole, mandorle, arachidi, pistacchi, sono tutte molto energetiche, digeribili e nutrienti. Non c’è che l’imbarazzo della scelta; quindi anche dall’inverno, possiamo attingere da tanti prodotti freschi e genuini con cui preparare tanti piatti saporiti e nutrienti. Basta scegliere, ben considerando che la salute sta nel piatto in ogni stagione ed in ogni età.


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il PERSONAGGIO

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avide Cesco, storico metalmezzadro di Villanova, era presente negli anni ’50 sul piazzale davanti al cotonificio dove era stato assunto per primo, quando Di Vittorio, il segretario del sindacato comunista della Cgil, il compagno più rosso d’Italia, invitava i colleghi compagni a imitare il liberismo etico di Gaetano Marzotto, promotore di un’industria legata all’agricoltura e assertore della dignità dell’operaio, considerato collaboratore e non mero strumento per procurare guadagno con compensi di pura sopravvivenza. Andreotti, Gronchi, Einaudi e Costantini Nel ’51 Cesco ebbe occasione di vedere in visita a Villanova Giulio Andreotti e Giovanni Gronchi, nel ’52 il presidente della Repubblica Luigi Einaudi, nel ’54 Celso Costantini e due principi indiani con nomi troppo difficili da ricordare e numerose altre personalità, affascinate da un esperimento che ebbe successo e che ancora oggi è allo studio in Europa e negli States. Davide Cesco, l’ultimo dei metalmezzadri ancora in vita di Marzotto, così chiamati perché nei tempi “morti” della campagna potevano lavorare in uno dei reparti della Sfai di Villanova, compirà presto cento anni. E’ alto e appare ancora di robusta costituzione. Nato a Villanova di Fossalta di Portogruaro il 13 settembre 1913, oggi abita in via Zecchina, sparuta strada della minuta Selvamaggiore, frazione di Portogruaro. “Semo rimasti in pochi a Selvamagior – spiega – perché no ghe sé più contadini; molte case ee sé seràe e la tera la sè lavoràa da pochi foresti che no conoscemo”. “I lavora con machinoni, i ara co tratori enormi, poi i tol su panoce, fromento, bietole, i vendema con machine che par che ghe dia bote ae vidi e poi i va via”. Il liberismo etico di Gaetano Marzotto “Gerimo mezzadri di Marzotto, quel grande; Gaetano; el gera bon e el ne tratava ben, meio de certi fatori”. Davide Cesco aveva tre fratelli e sei sorelle. Una, Angela, coniugata Prampero di Vado che nella prima guerra mondiale lavorava come guardia dei canali consorziali, era morta a 109 anni. “Speremo ben – esclama Davide – semo de rassa bona”. Lo incontro mercoledì nella tarda mattinata del 2 novembre mentre cammina da solo sul Liston. Mi saluta, dice di conoscermi di vista. Ci presentiamo e intuisco

Davide Cesco, l’ultimo metalmezzadro di Marzotto Verso il secolo di vita, in via Zecchina, a Selvamaggiore. L’ultimo metalmezzadro ancora in vita di Marzotto, il primo assunto per la costruzione del cotonificio a Villanova di Ugo Padovese

quasi subito di aver appena conosciuto un “personaggio”, il capostipite di una razza fortunata di contadini-operai che a Villanova, a partire dagli ultimi anni ’40, fruivano di condizioni più favorevoli di vita. Gaetano Marzotto, che aveva acquistato dalla famiglia Stuchy il Palazzo, oggi Villa Comunale, le enormi tenute di Villanova e Torresella e anche un paio di Valli, aveva teorizzato e quindi realizzato per oltre un trentennio l’iniziativa di un’industria che doveva trasformare i prodotti agricoli, praticando inoltre un liberismo etico nei confronti di contadini e operai, considerati come soggetti con precisi diritti di vita sostenibile, di gran lunga migliore dei lavoratori che in quei tempi, nel Portogruarese, erano considerati strumenti di guadagno da parte dei “siors” con salari appena sufficienti a mantenerli in vita: come animali da soma, molto simili ai servi medioevali della gleba o alla carne da cannone del Generale Cadorna. Scuola serale e Sfai Davide Cesco cominciò a lavorare a 5-6 anni in una grande casa, fred-

da d’inverno e calda d’estate. Erano in ventidue e tutti dovevano darsi da fare, sui campi o nella stalla che ospitava una ventina di mucche. Come era abitudine, praticamente fino al secondo dopoguerra, la sera – nella stagione fredda – c’era il “filò”. Trascorrevano qualche ora nella stalla, per godere del riscaldamento offerto dal respiro greve e sonnolento e afoso delle mucche. Davide andò a scuola per quasi quattro anni, ma serale, in classi straripanti di alunni. “So rivà fin in quarta e poi go dovuo smeter per lavorar”. Nel 1935 chiamata di leva a Siena dove rimane per quattro mesi al Quinto bersaglieri. Esonerato dal servizio militare perché indispensabile alla famiglia mezzadrile, suo fratello Enrico invece deve partire per l’Abissinia. Già l’altro suo fratello Giovanni e il cugino Giuseppe, che viveva nella stessa casa, furono eroi premiati con il Nastro Azzurro al Valor Militare nel corso della prima grande guerra. Davide si sposa a 27 anni con Angela Gobat di Summaga: quattro figli, tre maschi e una femmina. E i giochi? Rari e semplici. Molto praticato il tiro alla

fune, grandi cantate, corse tra i campi, qualche bevuta, ma il vino trattato malamente dopo qualche mese sarebbe servito soltanto a “consar la saata”. Acetoso, ma con l’aggiunta di un pò d’acqua, andava bene. Anche perché la quantità è sempre molto misurata. Riesce a possedere una piccola campagna che lavora assieme alla moglie. Durante la seconda guerra mondiale è costretto a sbadilare per i tedeschi per la costruzione di fossi anticarro. Nel ‘48 il salto. Viene assunto da Gaetano Marzotto come giardiniere, con altri, per il grande parco della Villa a Portogruaro. Lavora come giardiniere solo un anno. E’ il primo assunto per la costruzione del cotonificio a Villanova, dove poi lavorerà alle macchine della tessitura; è il forte caposquadra di altri cinque operai che devono trasportare a spalla tutto quello che serve per costruire il locale. La holding fu battezzata Sfai, Società Fondiaria Agricola Industriale. Giorgio Dal Moro e la cavallina storna A Villanova non tutti i fatti che succedono sono idilliaci: nella bonifica denominata “Le Fabbriche” viene ammazzato a colpi di fucile Giorgio Dal Moro. Uno degli aiutanti più vicini a Gaetano Marzotto, viene ucciso, per motivi che non furono mai ben chiariti, mentre transitava per la bonifica con il suo calesse trainato da un cavallo, come la storia della “cavallina storna” del Pascoli. La tragica vicenda fece molta impressione a Villanova e a Portogruaro dove il Dal Moro abitava. Davide nel 1952 si sposta a Selvamaggiore, una piccola frazione di Portogruaro, e nel 1973 va in pensione. Dopo la morte della moglie vive da solo in un appartamento attiguo alle abitazioni delle famiglie di due figli. E’ felice; ancora forte come un bue; e gli piace ricordare. Il nostro colloquio al bar-trattoria “All’approdo”, a due passi dalla Pescheria, dura quasi due ore. Lui beve un’ “ombra” di vino. “Grasie – dice – ma soo nero”. Io brindo con lui con la solita aranciata. E’ tardi per entrambi e lui si affretta con la bicicletta verso Selvamaggiore. E’ giovanile, contento di aver rivissuto momenti della sua vita, orgoglioso di aver “fondato” la Sfai con Gaetano Marzotto, di essere stato il primo operaio del cotonificio, un tempo reparto di forza della Holding, di essere stato bersagliere, di aver sempre lavorato alternativamente come mezzadro e come operaio.

Inviate le vostre lettere a magazine@portogruaro.net oppure alla nostra redazione in via Spalti, 7 a Portogruaro

dai nostri lettori ZTL e multe, un occhio al buon senso 13/01/2013, zona a traffico limitata di nuovo chiusa in centro a Portogruaro... dopo l' apertura per gli acquisti natalizi e di capodanno è stata richiusa via Martiri della Libertà ai non autorizzati... si apre (con tanto di pubblicità con articolo sui quotidiani locali) e si chiude a piacimento... e nella svista del conducente (data anche dall'abitudine delle ultime settimane) ecco la multa di 80,00 euro! Oggi 13 gennaio 2013 sono state fatte tante multe compresa quella del sottoscritto, ma che fine faranno i negozi del centro storico se ogni occasione è buona per fare le multe? Ti costringono a evitare il centro storico di Portogruaro... non si può pagare sempre per la svista del disco orario quando il parcheggio è comunque completamente vuoto, per la buona fede nella Zona a Traffico Limitato ecc... l' unico modo per salvarsi è a malincuore evitare proprio il bellissimo centro storico... ripeto bisognava dare la stessa pubblicità della chiusura della ZTL come hanno fatto per l'apertura, che senso può avere andare in centro per i saldi e beccarsi 80 euro di multa? E poi quando a sbagliare nel giro di soli dieci minuti sono anche più di dieci automobilisti vuol dire che c'è qualcosa che non va. Benissimo

rispettare le regole ma la buona fede si potrebbe tenere pure in conto o no? In un periodo di crisi come questo ci vuole buon senso e non aggravare di più il già magro bilancio familiare... Valentino Pantaleone

Pace negata anche in cimitero Gentile direttore, volevo segnalare, e qualora la cosa non fosse già a vostra conoscenza vi prego di diffonderla anche perché così chi potrà prenderà i dovuti accorgimenti, che nel cimitero di Portogruaro non è più possibile tenere alcun oggetto di rame o ottone. Tutto viene rubato, strappati via dalle lapidi delle tombe portafiori e portalumini, statuette e santini. A me di recente hanno rubato dalla tomba di famiglia un antico porta lampada. Pare non vi sia alcun controllo e che i malviventi possano agire in completa tranquillità deturpando a razziando un luogo sacro come il cimitero. Sarebbe il caso che le autorità e chi di dovere prendessero i provvedimenti dovuti. La ringrazio per la disponibilità e porgo cordiali saluti. Dal Moro Mariagrazia


intervallo

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Auguri di Buon Anno a tutti, fuorché a... di Luciano Guareschi

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ccomi ai tradizionali auguri di Buon Anno. E comincio dai cosiddetti “tecnici” del Governo, quelli che si credevano tanti Cincinnato, decisi a salvare la Patria. Tanti auguri di Buon Anno, esimi signori. Però, visto che, secondo il vostro capo Mario Monti, la Patria l’avete salvata perché ora, come fece Cincinnato, non tornate a casa a zappare i campi? Buon Anno a Veronica Lario, che, poverina, dalla terribile esperienza matrimoniale col Berlusca è uscita davvero malconcia, psicologicamente e materialmente: dopo estenuanti trattative legali è riuscita ad ottenere dall’ex marito soltanto un misero assegno di mantenimento di 100.000 euro (diconsi centomila). Al giorno. Cioè 4.166,66 euro all’ora. Eh sì, sarà dura per lei, povera donna. Tantissimi auguri ad Antonio Ricci, e a tutta la banda di Striscia la Notizia, ai conduttori, agli inviati (che spesso rischiano di brutto e talvolta vengono presi a calci e pugni), a tutti i collaboratori, veline e cagnolini compresi. Da 25 anni denunciano soprusi, stanano truffatori e sbeffeggiano i potenti ed i prepotenti. Striscia è l’unico giornale serio nell’orizzonte non sempre limpido dell’informazione italiana: non mi stancherò mai di ripeterlo. Il solo, ed anche questo non mi stancherò mai di dirlo e di scriverlo, che meriti una medaglia al valor civile. Presidente Napolitano, prima di lasciare il Quirinale, alla fine del suo settennato, prenda una decisione che farebbe veramente piacere a TUTTO il popolo italiano, di destra e di manca: conferisca quella onorificenza! No, eh? Già, Striscia è di Mediaset e Mediaset è del Berlusca. Come si fa? Però ci pensi, Presidente. Magari potremmo perdonarle, io e qualche altro matto, quella sua presa di posizione nel ‘56, secolo scorso… Si ricorda? La rivolta d’Ungheria, i carri armati sovietici che invadono Budapest… Non si ricorda, Presidente? Lei, insieme con parecchi compagnucci del PCI lo acclamaste, quell’intervento. Presidente, lei non è mai voluto tornare sull’argomento, ma io non posso e non voglio dimenticare: ho ancora sulle spalle i segni delle manganellate che mi son beccato da un carabiniere a Udine, in occasione di una manifestazione studentesca (domenicale!) contro quei carri armati. Ma forse sto divagando. Allora, Presidente? Quella medaglia? Va bene, ho capito, lasciamo perdere... Buon Anno a Tiziano Crudeli, che a forza di urlare come un pazzo ad ogni gol del Milan, s’è guadagnato una serie di spot pubblicitari in Inghilterra, dove, avendo i figli di Albione sempre rifiutato l’euro (fiutando l’imbroglio), verrà pagato con le vecchie ma sempre salde sterline. Auguri perfino al comandante della capitaneria di Porto dell’isola del Giglio, Gre-

gorio De Falco, autore dell’indimenticabile frizzo “torniabordocazzo” diretto al comandante Schettino, il qual De Falco, in questi giorni si rammarica, poverino, di non essere stato chiamato da Monti – o da chiunque altro – a far parte del costituendo esercito di aspiranti parlamentari. Freneticamente avido di popolarità, si dice che avrebbe accettato di entrare in una qualsiasi compagine, di babordo o di tribordo e financo in immersione, senza bombole, in apnea, e senza nessuna contropartita. Mamifacciailpiacerecazzo! Buon Anno al viceprocuratore Antonio Ingroia che ha chiesto ed ottenuto l’aspettativa per partecipare alle elezioni politiche nelle fila di una non meglio precisata squadra sinistra, con l’unico evidente scopo di contrastare la possibile e temutissima resurrezione del Berlusca, novella araba fenice, portabandiera del centrodestra. Mi ricorda il famoso spaghetti western “Vado, l’ammazzo e torno” di Enzo Castellari. E tanti auguri, ma davvero tanti, alle sette ineffabili meraviglie della politica italiana: la Brambilletta, la Chissaché, la Mussolina, la Melona, la Bindella, la Blancaflora e, maraviglia delle maraviglie, la Svéndola. Buon Anno anche a Roberto Formigoni, presidente uscente o fuggente della regione Lombardia, che un paio di mesi fa, per vedere un ufo, è andato fino a Parigi. Ma perché? Forse a casa sua non ci sono specchi? Una recente ricerca eseguita su dati del 2003 ci informa che lo Stato, nel corso di ogni anno, elargisce allegramente a una miriade di giornali, giornaletti e giornalucoli più o meno legati alla politica o al sociale, la bellezza di 667 milioni di euro. A scorrere la lista c’è da ridere a crepapelle. Un esempio? Il Giornale d’Italia, diretto da Francesco Storace, introita da noi tartassati ben 2.582.000 euro all’anno, soltanto perché sedicente organo ufficiale del Movimento Pensionati Uomini Vivi. Sissignori, avete letto bene: Pensionati Uomini Vivi. Auguri di Buon Anno anche a costoro (però… questa puntigliosa precisazione, questi “Uomini Vivi”, mi inducono a pensare che esista anche un Movimento Pensionati Uomini Morti). Farò una minuziosa ricerca... Buon Anno all’originalissimo rapinatore che, racconta un cronista locale, arraffata mercanzia varia in una profumeria di Osimo, nelle Marche, allo scopo di distrarre le commesse ed aprirsi una via di fuga, ha improvvisato una masturbazione in pubblico, “lasciando le donne in lacrime e sotto choc”. Povere ragazze, chissà che delusione, per tutto quello spreco di energie… Ai primi di gennaio il Corrierone dà notizia di un disdicevolissimo episodio di razzismo avvenuto durante una partita di calcio, in amichevole, tra il Milan e la gloriosissima Pro Patria di Busto Arsizio. Un piccolo

gruppo di tifosi bustesi tormenta Boateng con odiosi “buuu”. Il giocatore s’infuria e abbandona il campo, seguito dai compagni di squadra. Fra i commenti dei lettori, c’è quello di un certo Neeskens che scrive: «Mai amato il Milan, ma stavolta devo dire: “bravi ragazzi! Avete fatto bene”. È ora di finirla con questi maledetti che sporcano gli stadi italiani. P.S.: comunque per quei razzisti, molta colpa ce l'ha il presidente del Milan stesso.» Neeskens, auguri di Buon Anno perfino a te che sei un grandissimo imbecille. Comunque, per la tua imbecillità, molta colpa ce l’ha il presidente del Milan stesso. A proposito di imbecilli, la nota giornalista trentina Cristiana Chiarani – che fra l’altro fa spesso la maestrina con i suoi colleghi della stampa italiana, dando spesso lezioni di etica professionale – nel suo sito Twitter, sulla ridiscesa in campo del Berlusca, così cinguettò alcuni giorni orsono: «Forse dobbiamo piantargli un paletto di frassino nel cuore o sparargli nel cervello per evitare che torni... Basta!». Che carina! Ed è iscritta all’Albo! Faccio gli auguri anche a lei? Ma sì! Se li ho fatti alla Brambilletta… Tanti auguri al presidente dell’INPS, Antonio Mastrapasqua, oberato da ben 25 incarichi in vari enti statali e parastatali (INPS compreso), per i quali dichiara un reddito di 1.200.000 euro all’anno. 25 incarichi in tutta Italia. Ma come fa? Si alza alle 4 del mattino e va a dormire alle 3,45? Mai una lamentela, mai uno sciopero di protesta. Ma dove sono i sindacati? Non c’è nessuno che faccia qualcosa per questo tapino, per questo vero servitore dello Stato? E lo Stato siamo noi, vero? Siamo dunque serviti da Mastrapasqua. Serviti di barba e capelli. Abbiamo in Italia due Minetti di cui confondo sempre il nome di battesimo: una è Annalisa e l’altra è Nicole. La prima, Annalisa, è quella che, professionalmente, usa la bocca per cantare. La seconda, Nicole, è

quella che la bocca la usa invece, professionalmente, per altra attività. Buon Anno ad entrambe. Tanti auguri anche ai membri della Corte di Cassazione che il 20 novembre dello scorso hanno decretato che anche in Italia, finalmente, le femmine possono chiamar-

si Andrea: un’altra grande conquista delle donne, un’altra grande, fondamentale e storica sentenza della Magistratura italiana. Buon Anno a Paola Ferrari, che invariabilmente si presenta in televisione come se si trovasse sempre nella notte di Halloween: trucco spettrale, perfetto. Quando, saltabeccando fra un canale e l’altro, me la trovo davanti all’improvviso, mi aspetto che mi chieda, con quella sua voce chioccia: «Dolcetto o scherzetto?». Un anonimo lettore mi ha inviato la foto di un cartello che, assicura, è stato affisso nei servizi igienici di quell’istituto scolastico portogruarese impropriamente noto come DA VINCI e che io pervicacemente chia-

mo LEONARDO. Pare che l’autore della scritta sia uno degli operatori scolastici non docenti che io ostinatamente chiamo bidelli. Ed ora, come si usa dire, la domanda mi viene spontanea: che diavolo intende, il bidello, con quel QUANT’ALTRO? Pagherei una cifra, per saperlo. In fondo a questa pa-

gina c’è il mio indirizzo elettronico, che di solito viene utilizzato per mandarmi insulti o complimenti. Per una volta, lo si usi per cavarmi una legittima curiosità. In attesa, Buon Anno al non docente. Restiamo in ambito scolastico: in dicembre la stampa ci ha informato che a Caorso, cittadina nota finora soltanto per la vicenda della centrale nucleare (apro-chiudo-aprochiudo), la preside di un complesso scolastico comprendente la scuola materna e quella elementare ha vietato l’allestimento del presepe nelle aule, tirando fuori argomenti basati sul rispetto di altre religioni, sulla multicultura, sulla pluricultura, sull’etnocultura, sull’intercultura. E, aggiungo io, sulla sua ottusità. Questa preside si chiama Manuela Bruschini. Dunque, concludendo, tanti auguri di Buon Anno a tutti, proprio a tutti, fuorché, naturalmente, a costei, la preside multi-pluri-etno-inter-culturata Manuela Bruschini di Caorso. Non se li merita proprio. Amen. guareschi@portogruaro.net

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