Attualità
Marina Figus da Portogruaro in Tanzania per spirito missionario
Portogiovani
Intervista a Emily Buoso sulla sua avventura tra sfilate e tv
Pets lovers
Un viaggio nel mondo degli acquari e dei loro abitanti
Attualità
Marina Figus da Portogruaro in Tanzania per spirito missionario
Portogiovani
Intervista a Emily Buoso sulla sua avventura tra sfilate e tv
Pets lovers
Un viaggio nel mondo degli acquari e dei loro abitanti
Dopo il turno di votazioni del 8 e 9 giugno, e quello di ballottaggio due settimane dopo, Portogruaro ha finalmente scelto il proprio Primo Cittadino ristabilendo un governo per la città e salutando, dopo quasi un anno e mezzo di commissariamento, il dott. Iginio Olita.
Dal nostro mare alla cucina del tuo ristorante.
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Leggevo qualche tempo fa uno scritto di Massimo Recalcati, noto psicoanalista e saggista, in cui affermava che viviamo in un tempo di corpi e pensieri in gara, caratterizzato dalla competizione permanente e dal principio di prestazione. Siamo obbligati a correre veloci e performare. Nemmeno i bambini ne sono risparmiati: soffrono di iperattività, sempre in movimento, faticano a pensare e a concentrarsi. Ma anche gli adulti hanno difficoltà a fermarsi e ad ascoltare, sono subordinati al dominio dell’io, dal farsi un nome da sé, dal così detto regno dell’iocrazia, in cui l’io diventa un idolo ed il mondo la scena in cui esibirsi. Un mondo ridotto a spettacolo, dove chi resta in campo, e corre più veloce, arriva primo e vince, impegnato nella propria autoaffermazione. In tutto questo non c’è spazio per il fallimento, per lo sbandamento, per la crisi, per l’inciampo e per il disorientamento. Non c’è più tempo. Non c’è tempo per coltivare il noi e affermare con forza che se non si è primi non si è sbagliati, si è semplicemente vivi. Mi trovo, purtroppo, a condividere le affermazioni di Recalcati che, di fatto, rispecchiano un orientamento generale della nostra società ma, allo stesso tempo, rilevo la fortuna di vivere in un’area geografica in cui molto si fa per combattere questo atteggiamento e promuovere una condotta altruista e solidale verso il prossimo. Lo spunto per questa riflessione mi arriva, proprio in questi giorni, da un invito a partecipare ad un evento presso il Centro Polifunzionale di Riabilitazione Psichiatrica "Fossalato" di Portogruaro. Qui ho avuto la possibilità di toccare con mano quei valori che sembravano persi, quell’energia positiva che si irradia dalle cose fatte con amore, con lo spirito del servizio per gli altri e non per l’affermazione di sé. Un appuntamento per celebrare, anche ufficialmente, il lavoro di una squadra quotidianamente impegnata nell’aiuto al prossimo, in completa controtendenza a quella filosofia dell’io citata in precedenza.
Ma il Centro Polifunzionale di Fossalato, per fortuna, non è un’eccezione nel nostro territorio. Ricordiamo ad esempio il Consultorio Familiare Fondaco, le cui attività sono volte a sostegno della persona, della coppia e della famiglia nel rispetto di dignità, libertà e convinzioni, oppure la Fondazione di Comunità Santo Stefano, che favorisce la crescita partecipativa del territorio attraverso il circuito virtuoso della donazione. Ma anche l’Università della Terza Età, che ha finalità dirette a combattere l’isolamento e l’emarginazione degli anziani e a dare una corretta informazione culturale anche a chi non abbia potuto accedere alla conoscenza nell’età più giovane, oppure
l’associazione In Famiglia Portogruaro, organizzazione di volontariato per l’assistenza all’ammalato oncologico e alla sua famiglia. E queste solo per citarne alcune. Di fatto la lista sarebbe lunga e quindi con piacere vi segnalo il Qr-code riportato qui di seguito,
il quale sarà possibile consultare l’elenco aggiornato delle Associazioni Socio-Assistenziali di Portogruaro.
0421 476157
320 2328000 (Whatsapp) info@auriport.com www.auriport.com
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CORSI DI RECUPERO PUNTI
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IMMATRICOLAZIONI DI AUTO NUOVE ED ESTERE
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PASSAGGI PROPRIETÀ E DEMOLIZIONI
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CONCORDIA SAGITTARIA - Via Gramsci, 28/e
PORTOGRUARO - Viale Matteotti, 9
FOSSALTA DI PORTOGRUARO - Viale Marzotto, 30
LUGUGNANA DI PORTOGRUARO - Via Vescovado, 56
CINTO CAOMAGGIORE - Via Roma, 104
55 - 30026 Portogruaro (VE) Tel. e Fax 0421 280444 Email: magazine@portogruaro.net
Responsabile: Vincenzo Zollo In redazione: Maurizio Conti, Leandro Costa, Alessandro Magarotto, Roberto Raspatella, Tommaso Rossato, Valentino Rossetti “LA PAROLA A...” è una rubrica di inserzioni promozionali redazionali a pagamento. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere utilizzata in alcun modo, incluse le inserzioni pubblicitarie che sono di proprietà dell’editore che ne vieta la riproduzione anche parziale con qualsiasi mezzo. Manoscritti, fotografie e disegni anche se non pubblicati, non si restituiscono. Portogruaro.Net lascia agli autori degli articoli l’intera responsabilità delle loro opinioni; garantisce la riservatezza dei dati forniti e la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione, scrivendo o telefonando alla redazione. L’editore rimane a disposizione di altri eventuali aventi diritto di copyright su testi o immagini che non è stato possibile contattare. Stampa: Centro Servizi Editoriali
Distribuzione
FINALMENTE DOPO UN LUNGO PERIODO DI COMMISSARIAMENTO LA CITTÀ DEL LEMENE HA ELETTO I PROPRI RAPPRESENTANTI.
INTERVISTIAMO IN QUESTO NUMERO IL COMMISSARIO
STRAORDINARIO IGINIO OLITA AL TERMINE DEL SUO
MANDATO ED IL NUOVO SINDACO LUIGI TOFFOLO
Il Commissario Straordinario dottor Iginio Olita saluta la città
Con l’elezione del nuovo Sindaco, e dopo quasi sedici mesi, il Commissario straordinario dottor Iginio Olita si appresta a lasciare il suo incarico. Lo incontriamo all’interno della Sala Russolo nel Palazzo Municipale quando mancano poche settimane alla conclusione del suo mandato e nel giorno in cui verrà eletto il nuovo Sindaco.
“Si, - ci spiega il Commissario straordinario - sono passati sedici mesi dal mio primo atto che è stato quello dell’approvazione del Bilancio di Previsione così da garantire l’operativa degli uffici comunali e la realizzazione delle importanti opere pubbliche necessarie alla città, fra le quali l’Asilo nido. Peraltro, in tema di opere pubbliche ho ritenuto di dare una particolare attenzione alla sicurezza delle strade cittadine sistemando il manto stradale”.
Subito dopo l’arrivo a Portogruaro ha incontrato i dirigenti comunali.
Ho voluto incontrare i cosiddetti “apicali” per avere un quadro della situazione e devo dire che ho conosciuto dei tecnici con grandi professionalità così come del resto tutto il personale che ho recentemente incontrato per un saluto e un ringraziamento nel corso di una cerimonia molto affettuosa e commovente.
e il piacere di ospitare il già Prefetto di Venezia, dottor Michele Di Bari, che ha voluto tenere a Portogruaro una riunione del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica e che ha partecipato anche alla esercitazione della Protezione Civile. Un grazie anche al dottor Darco Pellos, attuale Prefetto di Venezia, che per tre volte ci ha onorato della sua presenza.
La Protezione Civile è l’organizzazione a cui lei ha guardato con
particolare attenzione. In effetti - continua il dottor Olitanella mia lunga carriera nel ruolo di Prefetto ho collaborato spesso con i volontari della Protezione Civile e a Portogruaro ho conosciuto persone molto capaci che si sono dimostrate all’altezza di situazioni difficili quali il fortunale dello scorso anno e l’aiuto dato alle popolazioni dell’EmiliaRomagna, come testimoniato anche dal Prefetto Franco Gabrielli nella sua visita a Portogruaro.
Protezione Civile che, nel salutarla, ha voluto renderle un particolare omaggio.
Si - e qui il Commissario si emoziona - nel salutarmi gli amici del Coordinamento Comunale della Protezione Civile hanno voluto conferirmi il titolo di VOLONTARIO ONORARIO. Un riconoscimento che mi riempie di orgoglio e di cui vado particolarmente fiero.
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Lei si è anche molto speso per consolidare la centralità di Portogruaro rispetto al territorio del Veneto Orientale.
In più occasioni abbiamo avuto l’onore
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Grande impegno poi alla sicurezza dei cittadini, con particolare attenzione alla Polizia Municipale.
Il ruolo della Polizia Municipale è cambiato. Oggi non ci si limita a presidiare solo la sicurezza nelle strade ma anche, in collaborazione con le altre Forze dell'ordine, della sicurezza dei cittadini.
Ecco, quindi, oltreché a cantierare lavori sulla sede della Polizia Municipale, abbiamo provveduto ad aumentare il parco macchine, ad aumentare l'organico, ad acquisire un drone e ad acquistare un nuovo comando mobile cedendo il vecchio alla Protezione Civile.
Infine, abbiamo dotato gli agenti municipali di cani antidroga.
I rapporti con i Sindaci dei Comuni del territorio?
C’è sempre stata grande collaborazione all'interno della conferenza dei Sindaci dove recentemente è stato confermato il ruolo di Portogruaro nel futuro sviluppo di un settore strategico quale quello dei Servizi Sociali.
Riprova ne sia che ho ricevuto numerosi messaggi di saluto e auguri per il mio futuro professionale e personale.
Futuro professionale?
Si, - spiega con una punta di orgoglio il Commissario - sono stato nominato recentemente consigliere del Cosef, il Consorzio per lo sviluppo economico del Friuli con sede a Udine. Un incarico importante e che già mi sta coinvolgendo e appassionando molto.
Un saluto alla Città del Lemene. È stato un onore avere vissuto in questa meravigliosa città che già conoscevo. E ringrazio tutti i cittadini per come sono stato accolto e la collaborazione che ho ricevuto. Al nuovo Sindaco faccio i migliori auguri di buon lavoro. Sperando che l’avanzo di bilancio di cui potrà disporre lo aiuti ad iniziare subito alla grande il suo mandato.
Luigi Toffolo: cinque anni di stabilità politica per rilanciare la Città
È un Luigi Toffolo rilassato e sorridente quello che incontriamo nella Sala Russolo del Palazzo Municipale due giorni dopo l’elezione a Sindaco di Portogruaro.
Una elezione prevista e prevedibile dopo il successo al primo turno ma forse inaspettata per la netta superiorità rispetto all’altro candidato, il già Sindaco Antonio Bertoncello, distanziato al ballottaggio con il 56,29% dei consensi contro il 43,71%.
Signor Sindaco, quali le ragioni di una così netta affermazione?
Desidero innanzitutto ringraziare le migliaia di cittadini che hanno creduto in me e nel progetto che rappresento.
La forza della coalizione di centro-destra formata dai tre partiti nazionali, Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia più due liste civiche, è stata quella di aver presentato un progetto politico solido e credibile per il rilancio della città e di aver coerentemente mantenuto le nostre posizioni senza cercare compromessi o alleanze con Liste civiche che peraltro avevano all’interno alcuni candidati artefici della assurda e immotivata crisi della precedente consiliatura. Un particolare ringraziamento ai giovani che si sono candidati nella Lista Porto Futura, giovani che rappresentano il futuro della nostra città.
Come sarà composta la Giunta e chi ricoprirà la carica di Presidente del Consiglio comunale? Ci saranno tensioni visti anche i continui contrasti a livello nazionale fra FdI e la Lega?
Stiamo vedendo in queste ore come comporre la Giunta che rispecchierà ovviamente l’esito del voto. Gli Assessori saranno cinque (due le donne), compreso il Vicesindaco che avrà delle deleghe così come anch’io assumerò alcuni referati.
La nostra è una coalizione politica con persone che hanno storie e sensibilità diverse per cui ci saranno sicuramente delle discussioni ma che si ricomporranno in nome dell’interesse comune. Così come ha dimostrato la decisione del dottor Michele Lipani che ha scelto di fare “un passo di lato”. Penso poi alla possibilità di affidare alcune deleghe ai consiglieri comunali.
I problemi da affrontare sono mol-
teplici, a partire dalla viabilità. Dobbiamo concentrarci sulla realizzazione di tutte le opere finanziate dal PNRR, alcune già in corso d’opera. Poi la realizzazione del ring che inizialmente sarà a due corsie.
Altra questione importante la sanità: l’Ospedale civile e Hospice. Per quanto riguarda l’Ospedale civile mi rifaccio a quanto affermato dalla dottoressa Manuela Lanzarin Assessore alla Sanità e ai Servizi Sociali e al
Governatore Luca Zaia, nelle loro due visite a Portogruaro. L’Ospedale di Portogruaro per la sua collocazione di confine è un Ospedale strategico per il Sistema Sanitario
Regionale e sono previsti investimenti per 50 milioni di euro. Per quanto attiene all’Hospice e alle cure palliative dobbiamo valutare le migliori soluzioni anche tenendo conto dell’aspetto economico e del fatto che l’Ulss4 pone a disposizione un gruppo di medici specializzati che possono dare assistenza presso il domicilio della persona tramite l'Ospedalizzazione Domiciliare per le Cure Palliative e l'Assistenza Domiciliare Integrata.
Altro tema importante è quello della medicina di base che sto cercando di attenzionare soprattutto per quanto attiene alle frazioni.
Inoltre, nel giro di qualche mese si avvierà in Borgo San Giovanni la Residenza Sanitaria Assistenziale per anziani e all’interno dell’IPAB Francescon un Ospedale di Comunità.
Ultima ma non ultima la cultura e gli spazi per le associazioni.
La cultura è il principale asset della Città del Lemene e dobbiamo sfruttarlo guardando alle Regioni vicine ma soprattutto ai milioni di turisti che ogni anno invadono le nostre spiagge. Come dichiarato poi nel corso del confronto pubblico, organizzato dalla Rete delle Associazioni lo scorso maggio, procederemo alla ricognizione di alcuni edifici cittadini per verificare la fattibilità del trasferimento degli uffici dalla Villa comunale a nuove sedi così da lasciare in Villa spazi per alcune Associazioni.
Verrà attivato un Ufficio Stampa? È una cosa a cui sto pensando perché ritengo che la comunicazione con i cittadini sia importante così come il rilancio del Giornalino Comunale.
Un’ultima domanda, recentemente è scomparsa la dottoressa Vera Slepoj. Pensa di ricordarla con un evento pubblico?
Vera Slepoj è stata una nostra concittadina divenuta poi famosa a livello nazionale e valuteremo il modo migliore per onorare la sua memoria.
Maurizio Conti
E“quando il sole era tramontato, il cielo africano era così alto e limpido che le stelle brillavano con una luce fredda e immobile, come gioielli su un velluto nero. Ogni notte sembrava che le costellazioni avessero qualcosa da raccontare”. Così Karen Blixen descrive in “La mia Africa” il panorama in cui ogni giorno aveva la fortuna di immergersi. Non è poi così tanto lontana l’esperienza raccontata da Marina, una missionaria che ha sempre coltivato particolare interesse verso l’Africa e soprattutto verso la missione, quale miglior “veicolo” per aiutare le popolazioni bisognose.
Originaria del Piemonte ma Portogruarese d’adozione, Marina Figus fin dall’inizio della sua esperienza ha dimostrato un’incredibile voglia di mettersi in gioco ed iniziare un lungo cammino di missione umanitaria. Sei mesi in Zambia e tre in Kenya le hanno fatto conoscere prima, e confermare poi, la bellezza e le potenzialità del continente a forma di orecchio d’elefante.
Poi, l’arrivo in Tanzania, dove ha conosciuto Giuseppe, concittadino di Portogruaro nonché suo attuale marito, un obiettore di coscienza che si trasferì in Tanzania per svolgere attività umanitarie, e ad Iringa, una città a 500 km nell’entro terra, decisero di costruire la loro vita, al servizio degli altri, con l’appoggio dell’associazione Papa Giovanni XXIII.
UNA STORIA CHE, POSANDO LE PROPRIE FONDAMENTA SULLE PAROLE “FAMIGLIA”, “CONDIVISIONE” E “DIVERSITÀ”, HA AVVIATO UN GEMELLAGGIO ALL’INSEGNA DI VALORI COME LA PACE, L’ARMONIA ED IL RISPETTO PORTOGRUARO Viale Venezia, 31/d - T. 0421 279511 - F. 0421 279590
Dapprima inserendosi in una casafamiglia, accogliendo bambini orfani o comunque bisognosi, arrivando ad ospitarne 15, ponendosi fin dall’inizio l’obbiettivo di condividere un pezzo della loro vita con queste persone, e attuando molteplici progetti: “V’erano i poveri che bussavano alla porta alla ricerca, per esempio, di indumenti; veniva data particolare attenzione ai ragazzi di
strada, per garantirgli un aiuto ne cessario a sopravvivere; era presen te un centro ricreativo, pressoché rivolto all’aggregazione al fine di creare piccole comunità; l’associazione si occupava altresì dello strumento del microcredito, per far sì che i soggetti vulnerabili avessero un aiuto socio economico; ci si occupava delle adozioni a distanza, quale miglior modo per aiutare, abitando in
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un’altra nazione, bambini e ragazzi, accompagnandoli nel loro percorso di vita; le attività prevedevano anche le uscite volte a raggiungere varie famiglie per andarle a trovare e passare del tempo assieme”. Inizialmente la missione doveva durare un anno soltanto, come attività
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rientrante nel servizio civile, quando poi si sono trovati bene hanno capito che il loro posto era lì, quindi “Perché no? Continuiamo!” dissero con animo di veri e propri sostenitori del progetto per cui avrebbero lavorato 15 anni (dal 2003 al 2018). Marina e Giuseppe hanno creato una vera e propria famiglia allargata, composta sia da bambini che venivano accolti, sia dai loro figli, nati durante la missione, con cui hanno condiviso esperienze indimenticabili in una costante armonia. La condivisione era il filo rosso di questa grande parentela, tanto che non appena tornavano in Italia, anche solo per un mese, sentivano già la
mancanza e non vedevano l’ora di tornare a riabbracciare tutti. Che dire, avere delle persone che vedono il mondo con gli occhi di Marina e Giuseppe fa ben sperare, ma soprattutto lancia un messaggio importante: il mondo è la casa di tutti, nessuno viene lasciato indietro o messo in disparte. Una casa che non ha mura né porte, è aperta a chiunque sia mosso dall’armonia, dall’amore e dal rispetto, quali valori aggiunti del vivere civile.
Rossato
UNA NUOVA RUBRICA PRENDE IL VIA DA
QUESTO NUMERO, TUTTA DEDICATA AI GIOVANI TALENTUOSI PORTOGRUARESI
CHE NELLE ARTI, NELLO SPORT O NELLE PROFESSIONI HANNO SAPUTO FARSI STRADA A LIVELLO NAZIONALE ED INTERNAZIONALE
Nel mondo dei social, del web e degli smartphone l’ambiente dello spettacolo, e della televisione in particolare, ha sempre più per molti giovani un ruolo attrattivo.
La voglia di apparire e di farsi riconoscere ha sempre un grande fascino ed è a quello che Emily Buoso, giovanissima portogruarese residente in quel di Giussago, non ha saputo resistere anche grazie al costante stimolo del padre.
I primi approcci con il mondo dello spettacolo Emily li ha avuti iscrivendosi già a quindici anni a concorsi di bellezza e sfilate di moda per poi partecipa - re al concorso miss Reginetta d’Italia alle selezioni di Eraclea e poi alle regionali di Vicenza e quindi nel 2022 alla finale nazionale di Riccione. Il 2023 è stato un anno importante e di svolta per Emily poiché, oltre ai con corsi e a numerose sfilate di moda, ha partecipato alle selezioni di “Avanti un altro!” un programma di grande suc cesso condotto da Paolo Bonolis con l’inseparabile Luca Laurenti. Selezionata, Emily ha partecipato nel ruolo della altezzosa Fashion Editor alla registrazione nel 2023/2024 di do dici puntate di uno dei programmi di maggior successo di Mediaset, puntate andate in onda nel 2024.
“È stata – spiega la giovane giussaghe se – un’esperienza straordinaria che mi ha permesso di vedere dall’interno un mondo straordinario quale è quello della televisione.
Una esperienza anche faticosa dato che in alcune occasioni sono partita al mattino da Portogruaro per Roma per registrare due puntate rientrando poi a notte inoltrata”.
L’incontro con due mostri sacri della televisione quali Bonolis e Laurenti?
Due persone straordinarie. Paolo, un grande professionista, con una occhiata ha capito subito quale poteva essere
il mio ruolo mentre Laurenti è come appare in video una persona
Con l’aiuto dei propri esperti, l'Ufficio Ambiente garantisce alle aziende ogni necessario supporto in materia di tutela ambientale a partire dalle pratiche relative ai principali adempimenti quali:
• Gestione del Registro di carico e scarico rifiuti
• Registro telematico carico e scarico rifiuti attraverso software dedicato
• Certificazione aziendale F GAS e patentino per il personale che tratta i gas fluorurati per gli impianti di condizionamento
• Richiesta di iscrizione all'Albo Gestori Rifiuti
• Formazione e assistenza alle imprese per l'utilizzo del Mercato Elettronico (M.E.P.A.)
0421 284967
ambiente-sicurezza@coveor.it
Peraltro, la tua è stata una interpretazione molto apprezzata. Sì, ho avuto apprezzamento per il mio contributo alla trasmissione e non vedo l’ora che inizi il prossimo casting per poter partecipare anche alla prossima edizione.
Per il futuro?
Innanzitutto, so di dover restare con i piedi per terra. Spero di tornare a “Avanti un altro!” e nel frattempo continuo a partecipare a sfilate di moda e a concorsi di bellezza e a breve conto di fare un book fotografico da presentare ai vari casting.
IN UN TERRITORIO RICCO DI TESTIMONIANZE COME IL NOSTRO, QUALI SONO LE INIZIATIVE CHE LE ISTITUZIONI METTONO IN ATTO PER VALORIZZARE IL PATRIMONIO STORICO E CULTURALE?
a valorizzazione del patrimonio culturale è una funzione trasversale che interseca la tutela e la fruizione dei beni comuni. Investe molteplici aspetti del patrimonio inclusi archivi, biblioteche, musei, istituti e i beni architettonici e ambientali diffusi sul territorio.
Una serie di politiche, programmi e finanziamenti dell'UE sostengono il patrimonio culturale europeo. Dal 2019, il gruppo di esperti sul patrimonio culturale della Commissione Europea offre consigli su come applicare le politiche dell'UE in questo campo. L'Italia è stata inoltre la prima nazione al mondo ad includere la protezione del paesaggio e del patrimonio culturale nella sua Costituzione. Questo si concretizza attraverso opere capillari sui territori, incluso il nostro.
Gianluca Falcomer, Sindaco di Cinto Caomaggiore , pone l’accento sull’importanza della collaborazione sinergica con gli altri Comuni su più fronti, che si intersecano e che includono la ricerca storica con la promozione, la sostenibilità ambientale col concetto di mobilità lenta, la cultura vinicola con l’archeologia. Ecco che sul piano pratico il masterplan per l’individuazione di siti archeologici si complementa con quello finalizzato al rafforzamento dell’identità dell’etichetta dei vini. Questo tenendo in considerazione il piano sulla mobilità, includente il progetto di apertura del terzo casello, e con la finalità di potenziamento dei nodi strategici viari volta al miglioramento della qualità della vita dei cittadini. Degne di nota anche le attività sull’itinerario ciclo-pedonale GiraLemene e quelle al Parco regionale di interesse locale del Reghena, Lemene e laghi di Cinto.
Riguardo il concetto chiave della sinergia, invece, il Sindaco di Teglio Veneto Oscar Cicuto pone il Comune come soggetto aggregatore, mediatore e vicino al cittadino che partecipa,
come dimostrano tutte le attività collegate al fulcro dell’evento Teglio Poesia, con laboratori scolastici, presentazioni di libri di storici e scrittori del luogo, eventi a sfondo
culturale. Importante la promozione di pittori ed artisti locali. Supportata anche la ProLoco locale, la quale porta avanti un progetto che riprenderà la tradizione del Palio dei Mussi, con anche la volontà di far diventare l’Associazione Prati delle Pars un volano culturale di iniziative che possano coinvolgere cittadini, associazioni culturali e sportive. Avviati inoltre i lavori di rivalutazione del centro urbano di Cintello, oltre che in via di definizione un’area di sgambamento cani, sempre in zona Cintello, e la creazione di orti in zona Prep.
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La neoeletta Sindaco di Fossalta di Portogruaro Annamaria Ambrosio rende noto che i progetti di valorizzazione del territorio iniziati 10 anni orsono stanno vedendo la luce, considerando l’importanza dei principali tre siti quali il Cortino del Castello di Fratta, il complesso di Villa Mocenigo ed il contesto industriale di Villanova. Oltre all’installazione di segnaletica stradale su tutto il territorio volta al richiamare l’attenzione sui punti di interesse, gli eventi organizzati puntano alla valorizzazione territoriale. La frazione Alvisopoli ha visto la realizzazione di opere esterne a Villa Mocenigo e
all’interno del bosco adiacente mentre, per Fratta, il progetto di restauro Casa Reis nell’ottica della fondazione di un museo. Per Gorgo è la Chiesa di Santa Cristina che vedrà la sistemazione del parco e dell’illuminazione. Ma non solo, a Villanova si è tenuto con successo il convegno di approfondimento sul contributo della famiglia Stucky al
La custodia del patrimonio culturale diffuso nel nostro territorio deve anche essere cura del cittadino, privilegiato di un vero e proprio spettacolo sia ordinario che straordinario. Una dimensione questa che appartiene a tutti, e la cui sopravvivenza è nella cura che prestiamo ad essa, anche con le nostre scelte e con i nostri comportamenti quotidiani.
CUORE DELLA RETE DEI MUSEI CIVICI DI SAN DONÀ DI PIAVE, L’ISTITUTO MUSEALE CONTINUA A RINNOVARSI GRAZIE AD ALLESTIMENTI MULTIMEDIALI ALL’AVANGUARDIA, READING, SPETTACOLI DI MUSICA E TEATRO, INIZIATIVE PER BAMBINI E MOLTO ALTRO
Apochi passi dal centro della Città sul Piave, sulla direttrice stradale che porta verso Crepaldo, Torre di Fine ed Eraclea Mare, si possono ammirare le imponenti vetrate del Museo della Bonifica di San Donà di Piave: elemento estetico che subito cattura l’attenzione, permettendo al visitatore di incuriosirsi, intravedendo già dall’esterno alcuni ambienti delle varie sezioni museali. L'edificio in calcestruzzo è un ex convento di monache Clarisse, edificato nel 1967 ad opera degli architetti Bianchi e Zambusi di Padova, con il contributo del famoso Carlo Scarpa. Quando le Clarisse lasciarono il convento, diventò centro aggregativo e poi casa di riposo. Nel 1982 venne acquistato dal Comune di San Donà di Piave, che già dal 1975 andava cercando una sede per il “Museo delle genti del Veneto e del Basso Piave”
L’indirizzo prettamente etnografico venne ridimensionato a seguito della disponibilità del Consorzio di Bonifica “Basso Piave” ad occuparsi di un allestimento che valorizzasse la descrizione geografico-paesaggistica del territorio e delle tecniche che portarono alla regimentazione delle acque nell’entroterra veneziano. Ancora oggi si possono infatti ammirare una straordinaria collezione di cimeli, plastici, modellini, gigantografie e documentazione inerente alla Bonifica. L’importante ampliamento del 1998 e l’ammodernamento avvenuto tra 2018 e 2021 ha restituito un museo esteticamente godibile, completamente accessibile e tecnologicamente all’avanguardia. Al suo interno, il visitatore potrà approfondire la propria conoscenza della storia e del paesaggio della Venezia Orientale, con particolare focus sul rapporto tra uomo e acqua nel corso dei secoli, dagli antichi Veneti e romani, fino ai giorni nostri. Si potranno ammirare con i propri occhi le trasformazioni che passo passo portarono un territorio in gran parte sommerso e paludoso a diventare rigoglioso e urbanizzato, fornendo nutrimento e lavoro a migliaia di per-
sone che giornalmente dovevano fare i conti con la malaria e la difficoltà di spostamento. Come si viveva prima della bonifica? Quali furono le idee e gli strumenti che permisero di ridefinire un paesaggio? Chi erano le persone che dedicarono sforzi sovrumani a quest’opera di cui ancora oggi siamo debitori? Uno degli obiettivi del Museo della Bonifica è proprio quello di aiutare a rispondere a questi quesiti, e a non dare il territorio che viviamo come “scontato” e immutabile.
Tutto può cambiare, in bene o in male. Improvvisamente, una terra tranquilla può diventare teatro di battaglia tra eserciti confinanti, e i progressi raggiunti con fatica nel corso dei decenni possono venire vanificati in pochi istanti. Le comunità del Veneto Orientale che vissero durante la “Grande Guerra” si trovarono catapultati sulla linea del fronte tra Italia e AustriaUngheria, contesi tra due eserciti che rasero al suolo la città di San Donà e, con essa, gli argini delle bonifiche, al-
lagando trincee e campi coltivati. Dalla terra al cielo: la sezione del Museo sulla “Grande Guerra” illustra la vita al fronte sulla linea del Piave grazie ai moltissimi cimeli storici raccolti, ma si sofferma in particolar modo sulla storia di Giannino Ancillotto, pilota sandonatese, medaglia d’oro per aver conseguito numerosi abbattimenti di palloni frenati (strumenti di osservazione e puntamento dell’artiglieria) e aeromobili nemici, entrando nel novero dei migliori piloti italiani. Rendere fruibile un patrimonio simile non è di certo semplice, ma la Direttrice Sara Campaner ha le idee chiare: “formare un palinsesto nutrito di iniziative che permetta di promuovere il museo sia come posto di conservazione e di narrazione, ma anche quale luogo d'incontro, di socialità e di benessere condiviso per tutte le età”
Le famiglie e i più piccoli vengono coccolati grazie a proposte laboratoriali basate sulla riscoperta della creatività e delle civiltà passate: i bambini più temerari possono infatti scoprire se veramente gli allestimenti museali si animano di notte, grazie alle esperienze di “Una notte al Museo”. I più giocosi possono invece invitare i propri amici al proprio “Compleanno al Museo”, con divertenti proposte educative basate sulle civiltà egizie, romane, venete o rinascimentali.
I più grandi sono invitati a scoprire ogni sfaccettatura in cui può essere declinato il tema dell’uomo a confronto con la natura grazie alla rassegna “Sere d’estate al MUB ”, giunta alla quarta edizione: dopo un mese di giugno dedicato alla tutela delle api, all’approfondimento delle vicende legate alla schiavitù delle popolazioni africane nel corso dei secoli, e uno spettacolo itinerante di voci e danza, si prosegue in questi mesi estivi con numerosi altri appuntamenti, tra musica, teatro, poesia e danza, tutti consultabili sulle pagine social del Museo della Bonifica.
Alessandro Magarotto
Il Veneto Orientale è un paesaggio d’acqua formato da un reticolo di canali e di fiumi che si sviluppano a ventaglio partendo dalle risorgive fino al mare. Sono due i fiumi a noi ben noti che vi scorrono, il Reghena ed il Lemene, i quali mantengono integre le loro caratteristiche naturalistiche e paesaggistiche, la flora, la fauna, l’acqua, la storia. Ciò premesso, mi indirizzo a parlare del cibo che ne deriva dalle loro acque e vengo a scoprire che nel fiume Lemene, come nel Reghena, è davvero tanta la quantità di pesce presente, in ciò favoriti dalla mite temperatura delle sue acque anche nel periodo invernale per l’influsso delle maree che producono una continua attività. Questo stato è ben conosciuto dai pescatori locali che esercitano una attività di pesca sportiva, riuniti sotto l’egida della F.I.P.S., associazione mirata alla tutela della conservazione ittica e dell’ambiente territoriale, come Roberto che ha oltre quarant’anni di attività ed al quale mi rivolgo per esplorare meglio le acque di questo mitico fiume, noto pure per la bellezza naturalistica del suo percorso ed i suoi mulini, simbolo della Portogruaro artistica.
A Roberto chiedo quali sono le specie ittiche principali presenti nel fiume.
Sicuramente la trota iridea e fario che appartengono alla famiglia dei salmonidi, e poi tinche, anguille e carpe. Questi sono i più apprezzati e noti. La loro qualità è dovuta alla purezza delle acque correnti del fiume che provengono da risorgive, acque pulite, di ricambio e sane, salvo qualche zona limitata. Fra i ciprinidi poi sono presenti scardole, carcassi ed alborelle. Il cavedano, che un tempo era il pesce regnante, ora è ancora presente ma più difficile da catturare con una certa costanza.
Parliamo specificatamente di alcune specie molto apprezzate in cucina, come l’anguilla, nota soprattutto quella del fiume Livenza.
L’anguilla del Lemene non è da meno anche perché cresce in acque di risorgiva ed è ricercatissima e non facile da catturare se non che da esperti pescatori. È un pesce pregiatissimo: le carni sono sode, compatte, saporite
ed aromatiche anche se grasse, quasi prive di spine. Aggiungo io che nella nostra tradizione culinaria
l’anguilla si prepara in diverse e tipiche maniere, tanto per ricordarne alcune: “bisato in graèla”, aperta a metà e diliscata e cotta alla griglia; “bisato in umido” con pomodoro ed aceto, e polenta; “bisato in spèo” cucinato a tranci allo spiedo; “bisato coi amoi” cotto assieme agli amoli.
Ci sono poi pesci che raggiungono
UNA CARRELLATA SULLE SPECIE PRESENTI NEI NOSTRI FIUMI E SUI MODI
CARATTERISTICI DI PESCARLE E CUCINARLE
grandi dimensioni, come la carpa. La Carpa è un pesce onnivoro che vive sui fondali di acque calme e lente ma ricche di nutrimento, in cerca di vegetali e piccoli organismi. Viene pescata con reti fisse ed è molto ricercata dai pescatori sportivi per la potenza fisica che hanno gli esemplari di grandi dimensioni. Fornisce una notevole quantità di polpa, per questo è apprezzata da quanti abitano nel bacino del Lemene. La carne della carpa è grassa e non particolarmente saporita per cui si preferisce cucinarla in umido con pomodoro e varie spezie; se di
medie dimensioni si prepara anche alla griglia o al forno assieme a pomodorini ed olive nere.
Caro Roberto, un pesce che una volta era molto ricercato per la qualità della sua carne era il pesce gatto, il pesce dei poveri ma ricco di potassio e fosforo, di vitamina A e D, dal quale si ricavava un prelibato intingolo; ora è quasi scomparso. Il pesce gatto, chiamato anche barbo nostrano, ha carne molto simile a quella dell’anguilla ed è molto ricercato e questo è il motivo della sua quasi scomparsa. Ora lo stanno ripristinando con un pesce simile, il pesce gatto americano che però non ha le caratteristiche organolettiche del nostrano.
Un pesce simile è il Ghiozzo chiamato anche Gò, un pesce dalla testa grande ed il corpo tozzo che vive sui fondali del fiume Lemene verso il mare dove le acque sono salmastre.
Il Go si pesca con reti e trappole fisse (nasse). Avendo una carne ricca di spine rispetto alle sue ridotte dimensioni, lo rendono poco apprezzato; le sue carni però sono davvero saporite e delicate e ottimi per preparare un brodo di pesce che si utilizza poi per preparare un piatto tipico che è un “broèto o risotto de gò”. Non dimentichiamo poi che il Lemene è conosciuto anche per l’alta presenza di cefali, ma anche di un pesce predatore come il luccio.
Ci puoi infine indicare un piatto caratteristico da te preferito con il pescato del Lemene. Sicuramente, preparato con la trota del Lemene, semplicemente lessata e condita con un filo d’o lio d’oliva e prezzemolo oppure cucinata ai ferri, è qual cosa di ecce zionale.
Hai qualcosa da aggiungere?
Mi corre l’obbligo di se - gnalare che noi pescatori sportivi siamo la prima guardia dei fiumi e la prima sicurezza sull’accertamento delle condizioni dell’acqua e del percorso dei fiumi.
Leandro Costa
Avere in casa un acquario ben realizzato, per molti neofiti, sembra una vetta irraggiungibile, una vera e propria chimera. Non è così! Tutti possiamo realizzare un bellissimo acquario “fai da te”, naturalmente dobbiamo prendere in considerazione alcune cose. Primo step: acquariofilia e acquariologia. Conoscere la differenza tra questi due termini è fondamentale. Chiunque si avvicini a questo mondo sommerso è mosso dal fascino e dalla passione per gli elementi che costituiscono questo ambiente: pesci, invertebrati acquatici, anfibi… pertanto tutti potremmo definirci acquariofili, ma quando questa passione diventa meticolosamente concreta da spingerci a studiarne fauna e flora, a scegliere i materiali più idonei e a capire che abbiamo a che fare con esseri viventi e non giocattoli, allora diventiamo acquariologi. Questo articolo è per chi vuole fare questo salto di qualità, e non sa come iniziare. Non spaventatevi, l’acquariologia è un mondo per tutti.
Cosa sapere e cosa fare per realizzare un acquario Pesci e vasca sono elementi essenziali per avviare una nuova vasca. Dovrai sempre partire dagli ospiti: pesci, invertebrati o anfibi che siano. Ogni essere vivente, compresi quelli acquatici, in natura, vive all’interno di un’ambiente unico, che condivide con altre specie. Il compito dell’acquariologo è quello di ricreare in piccolo un ecosistema: un insieme naturale formato da una comunità di organismi viventi e dall'ambiente fisico nel quale essi vivono, questo per far vivere (non sopravvivere) il pesce come se si trovasse nel suo ambiente naturale. Un altro elemento da non sottovalutare è la vasca che ospiterà l'acquario. Dovrà essere idonea in fatto di litraggio e superficie. Ogni pesce in natura ha dei comportamenti particolari (pesci da branco, territoriali, solitari, nuotano tanto, sono stazionari) e queste caratteristiche devono tutte essere prese in considerazioni. Pesci che vivono in gruppi numerosi (neon, cardinali, rasbore, ecc.) avranno necessità di spazi differenti da pesci che in natura vivono solitari e con poca acqua (betta splendes).
Altro elemento fondamentale è la tipologia di acqua che andremo ad utilizzare. Un acquariologo, se può, evita
DALL’IDEA ALLA GESTIONE: IMPEGNO E CONOSCENZA SONO ALLA BASE DELLA RIUSCITA DI UN PROGETTO. NULLA PUÒ ESSERE LASCIATO AL CASO
di utilizzare prodotti chimici, in quanto nel lungo periodo contamineranno i valori e non ci permetteranno di avere il completo controllo sul benessere del nostro acquario: ecco perché, fatti salvi rari ed isolati casi, non si utilizzerà mai acqua di rubinetto (l’acqua corrente disponibile nell’uso domestico ha valori chimici - ph, kh e gh - spesso e solitamente non adatti alla salute
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degli abitanti acquatici; contiene cloro e silicati quest’ultimi dannosi per le piante), quindi l’acqua più idonea è l’acqua osmotica o demineralizzata (kh e gh a zero) che va reintegrata adeguatamente e a seconda dell’ambiente da riprodurre con sali per riportarla a valori idonei.
Senza inoltrarci poi in tecnicismi, che richiederebbero sicuramente un
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ulteriore capitolo a parte, dobbiamo inoltre ricordare che molti altri sono gli elementi ed i fattori importanti da valutare nel realizzare un acquario (filtri, riscaldatori, piante, arredi, luce) e che tutti concorrono in maniera fondamentale alla riuscita del nostro progetto di una vasca sana ed ospitale. Documentarsi attentamente, quindi, anche con l’ausilio di un bravo consulente, è imprescindibile.
Alcuni miti da sfatare Pesce rosso, tipico regalo ai bambini: una boccia da 10 litri al cui interno inserirlo è maltrattamento. Il carassio è un pesce d’acqua fredda e da laghetto che necessita di litraggi importanti (100 litri per un singolo elemento, 50 litri aggiuntivi dal secondo in poi), cresce molto, nuota molto e sporca tantissimo. Vasca piccola, gestione facile: è tutto il contrario, più piccola è la vasca e più è difficile ricreare un ambiente microbiologicamente in equilibrio. Cattura dei pesci: poveri, presi nel loro ambiente naturale per essere costretti a vivere in una vasca... No, la maggior parte dei pesci che si trovano in commercio sono di allevamento. Dietro ognuno di questi c’è ricerca, passione e tempo. Il pesce in vasca fa fatica a riprodursi se non ha le giuste condizioni; quindi, chi alleva e vende i pesci, ha la stessa cura e passione di quella che noi nel nostro piccolo mettiamo nella realizzazione delle vasche.
In conclusione, l’acquariologia ha sicuramente le sue regole e all’inizio richiede studio e informazione, ma se a motivarla ci sono l'amore per i pesci e il loro habitat, e la ricerca del loro benessere, ci si accorge che è una passione alla portata di molti. Buon acquario a tutti!