Portogruaro.Net Magazine

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OLTRE CONFINE

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Cordovado, un incantevole borgo medioevale fra Veneto e Friuli, ricco di testimonianze storiche, suggestioni letterarie e paesaggi bucolici

HISTORIAE Gli annali di Portogruaro, oltre cinque secoli di storia scritta a più mani sullo stile della moderna cronaca p.6

teatro

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Intervista al Maestro Enrico Bronzi, direttore artistico dell’Estate Musicale che quest’anno ha proposto un programma di oltre 40 eventi

duri i banchi

UN'ISOLA FELICE? Il portogruarese, rispetto al resto del Veneto Orientale, rimane una zona abbastanza tranquilla, ma la cronaca anche qui racconta sempre più spes-

so di furti e aggressioni, che a volte prendono di mira persino le forze dell'ordine. E i delinquenti si ingegnano, inventando sempre nuovi si-

stemi per ingannare e derubare e fare danni, anche con strani incendi dolosi che restano senza colpevole nè spiegazione. continua a pag. 4

Il Collegio Vescovile “G. Marconi”, una scuola paritaria la cui storia è profondamente intrecciata con quella della città di Portogruaro p.12

intervallo Una nuova carrellata di pungenti ironie di Guareschi su eventi di scontata quotidianità che spesso passano inosservati invece di farci riflettere p.14



EDITORIALE

Centocinquant'anni, festeggiamoli come si deve

SOMMARIO Generale Brigata Em di ilio Bisson e su o Med agliere

attuale capo di governo di questo paese, quando parla al telefono con gli amici, sostiene che “l'Italia è una nazione di merda”: fa piacere sapere di essere in buone mani. Tali apprezzamenti giungono fra l'altro perfettamente a tempo, nell'anno in cui si festeggiano i 150 anni dall'unificazione politica della Penisola. Non che i festeggiamenti siano stati particolarmente sgargianti: sempre dalle parti del governo, prima hanno fatto sapere che non c'erano soldi per le manifestazioni (chissà come mai per gli stipendi dei parlamentari invece si trovano sempre), e poi, un po' perché costretti dal Presidente della Repubblica, hanno dovuto abbozzare a denti stretti. Va detto che, nei giorni TO CENTRALE rubrica Attualità 9) delle cerimonie ufficiali in(pag. Campidoglio, il paese è parso per un momento ritrovare uno slancio e un orgoglio smarrito da purtroppo duratoprese poco:dalle il temare la nuova tempo; inserzione con 4è foto po di tornare alla quotidianità e gli ideali oni dell’agenda, si sono subito persi nel ritmo massacrante : della routine. E pensare che per difenga dere questa nazione così disprezzata da ugliatore tanti che però ne mungono i benefici, c'è perfino gente che è stata disposta a comba battere, perdendo la vita o rischiando di no morire anzitempo. E qui, dai voli pindarici geo-politici, torniamo a calarci nel locale. R2 - logo VIKING e STIHL e scritta “FinanziaPer raccontarvi la storia di Emilio Bisson, tasso 0%” (vedi generale di brigata nella Grande Guerra a grafica) e di nuovo al fronte nella Seconda Guerra mondiale. Dal 7 aprile 1918 al 1968, come ci ricorda il signor Luigi dal Moro, e: che ce ne ha segnalate le gesta, ricevette ben 12 medaglie con le più alte e prestiORTOGRUARO giose onorificenze fra le quali mi piace Venezia, 48 ricordare la Medaglia coniata nel bronzo 21 279511 nemico “Guerra per l’Unità d’Italia” nel 21 279590 1921 e la medaglia dell’Unità d’Italia del 1922. Uscito dall’Accademia Militare di Modena, raggiunse il grado di capitano già LATISANA nel dicembre del 1914. Entrato in guerra Mozzon, 1 nel 1915, ricevette la medaglia d’oro al va31 520550 lor militare per l’azione del 10-12 ottobre 31 520556 1916 ad Opachiesella sul Carso, dove, secondo la motivazione “In un combattimento durato tre giorni per la conquista di tre successivi trinceramenti nemici, comandò il suo battaglione con ammirevole coraggio, calma, energia e perizia, esplicando doti eccezionali di intelligenza e tenacia ottenendo dal proprio reparto splendide prove di solidarietà e resistenza”. Concluse la guerra 15-18 con la marcia su Trento e nel 1919 fu presso il 12° Corpo d’Armata. Fu comandato in Albania a Valona e successivamente gli furono assegnati vari incarichi speciali a Trieste, all’isola di Arbe, in Toscana, a Messina, presso il Comando del Corpo d’Armata di Udine e poi di Milano. Nel 1940 fu nuovamente in territorio di guerra presso vari Comandi dell’Africa O. I. e per ultimo a Gimma (Eritrea) ove fu fatto prigioniero e trasferito in Kenia. Rientrato nel 1945 ebbe vari incarichi speciali a Roma e a Udine ed infine fu collocato in congedo nella riserva nel luglio 1946 col grado di Generale di Brigata ricevuto già nel 1943. Dal 1958 fu in congedo assoluto per anzianità e da questo

EDITORIALE 150° Unità d'Italia

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IN COPERTINA Criminalità in aumento 4 OLTRE CONFINE Cordovado

di Federico Guerrini

L’

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settembre/ottobre 2011

momento fino alla sua morte, avvenuta il 3 Settembre 1969, condusse una vita assolutamente riservata mantenendo sempre forti legami con la famiglia d’origine divisa tra Pordenone, Noventa di Piave e Portogruaro. Il 23 Settembre 2006, con una breve ma significativa cerimonia, fu consegnata al Comune di Portogruaro, perché la conservasse presso il Museo della Città, tutta la documentazione ed il nutritissimo medagliere riguardante la carriera militare del Generale di Brigata Emilio Bisson dalle famiglie Cricco, Perissinotto e Toffolon, residui parenti, con l’intento che fosse un

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HISTORIAE Gli annali di Portogruaro 6 DALLE AZIENDE Arte Danza Studio Blu Disc8anta

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TEATRO L'Estate Musicale esempio da additare alle future generazioni. Non so cosa pensino, quelli che vanno sputando sul tricolore un giorno sì e uno no, di persone così, disposte a dare la vita per la patria. Ho il sospetto però di sapere benissimo cosa penserebbero Bisson e gli altri soldati di valore come lui, di loro.

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IL PERSONAGGIO Mons. Giuseppe Pellarin 11 DURI I BANCHI L'Istituto "Marconi"

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L'ACQUOLINA L'autunno in tavola

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INTERVALLO Con rispetto parlando 14 LETTERE Dai nostri lettori RICAMBI E ACCESSORI PER AUTO RASAERBA • DECESPUGLIATORI • TRATTORINI MOTOSEGHE • GENERATORI • MOTOPOMPE LUBRIFICANTI E BATTERIE

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Caporedattore: Federico Guerrini In redazione: Cristina Bidon, Marta Camerotto, Leandro Costa, Deborah Cuzzolin, Vito Digiorgio, Luciano Guareschi, Ugo Padovese, Ivano Piva, Mirko Privitera, Paolo Terrida, Manuel Tricomi Nessuna parte di questa pubblicazione può essere utilizzata in alcun modo, incluse le inserzioni pubblicitarie che sono di proprietà dell’editore che ne vieta la riproduzione anche parziale con qualsiasi mezzo. Manoscritti, fotografie e disegni anche se non pubblicati, non si restituiscono. Portogruaro.Net lascia agli autori degli articoli l’intera responsabilità delle loro opinioni; garantisce la riservatezza dei dati forniti e la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione, scrivendo o telefonando alla redazione. L'editore rimane a disposizione di altri eventuali aventi diritto di copyright su testi o immagini che non è stato possibile contattare. Realizzazione Grafica: Studio Idee Materia Stampa: Centro Servizi Editoriali Distribuzione gratuita © Copyright 2005-2011 Portogruaro.Net by VISYSTEM EDITORE via Spalti, 7 30026 Portogruaro (VE) Tutti i diritti riservati

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IN COPERTINA

settembre/ottobre 2011

2011, criminalità in aumento nel Veneto Orientale Fioriscono nuovi, ingegnosi e imprevedibili modi criminali. Siamo ancora un'isola felice?

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atti criminali, più o meno gravi, erano sempre successi anche nella seconda metà del “Novecento”. I peggiori: un matricidio in Borgo San Nicolò a Portogruaro; un infanticidio al Terzo Bacino di San Michele al Tagliamento; in una camera cimiteriale di un comune della cerchia di Portogruaro, un trentenne di Mestre, necrofilo, violenta il cadavere di un’anziana donna. Inaudito. La quantità però era decisamente inferiore. Nel Duemila l’escalation. L’aumento dei crimini è più numeroso nei centri balneari. I due centri maggiormente colpiti dalla criminalità sono Portogruaro e Jesolo; comunque “soffrono” tutti gli undici comuni del Portogruarese. Molto più variato, rispetto al passato, anche il tipo del crimine: spesso aggredite le forze dell’ordine. “Summa criminis” Ci vorrebbe una “summa” (ampio compendio) per comprenderli tutti. Le discoteche continuano a essere protagoniste del “sabato sera”: in alcune i gestori chiedono l’intervento della Forza Pubblica dentro la sala; i risultati non sono esaltanti. I gestori difendono con i denti la “illibatezza” dei loro locali, per timore di chiusura. A volte, non rinunciano a minacciare di morte giornalisti e famigliari (è successo anche al sottoscritto), se si permettono di scrivere che gravi o mortali incidenti avvengono “post” discoteca. C’è qualche iniziativa per un rientro sicuro dei giovani; ma la “moria” continua. Sindaco e Comandante vigili Antonio Bertoncello, sindaco di Portogruaro, nei primi di giugno ha illustrato l’annuale “Progetto sicurezza”, con i vigili urbani “in lavoro straordinario”, denominato “Estate sicura”. Ma a ridimensionare subito quell’aggettivo aggiunge: “bisognerebbe aumentare i vari organici ed agire con maggiore coordinazione”. Il Comandante della Polizia Locale, Commissario Roberto Colussi, responsabile anche del Servizio Anagrafe, Elettorale e Statistica da Censimento decennale, è in sintonia con il sindaco. “Sa, dice, rispetto ad altri centri anche vicini, credo che la nostra sia una città da sogno”. “La microcriminalità – afferma – purtroppo c’è sempre stata; certo dobbiamo contrastarla, evitare che aumenti. Mi preoccupa il fatto che oggi vengano attaccate anche le forze dell’ordine”. Il sottoscritto gli ricorda che una Legge Regionale (si tratta della L.R. 40/1988, che al comma a dell'articolo 5 recita: “previsione, di norma, di un addetto ogni mille abitanti, esclusi i casi in cui il servizio è gestito in forma associata” - n.d.r.) prevede un vigile ogni mille abitanti: Portogruaro ha poco più di 25 mila abitanti, cui si aggiungono i 3 mila di Cinto Caomaggiore – sotto il controllo di Colussi – per cui per complessivi 28 mila abitanti l’organico di Portogruaro dovrebbe ammontare a 28 vigili urbani. In tutto invece, sono 17. Colussi non fa una piega. Pensa probabilmente al sindaco e risponde: “No comment”. Gli chiedo: “Quali sono i vostri

di Ugo Padovese

progetti per l’estate?” “Assicurare – espone – una maggiore sicurezza della circolazione stradale, con particolare riferimento agli utenti deboli”. “Adottiamo presidi mobili di quartiere in fascia oraria serale/notturna; siamo particolarmente attenti alle discoteche e a rilevanti manifestazioni locali”. Alla fine Colussi ammette: “Facciamo quello che possiamo; se fossimo di più?…”. Spaccio, accoltellamenti, assalto alle Forze dell’ordine Per i posti di spaccio, accoltellamenti in spiaggia. A Noventa guardia giurata ferita da sconosciuti. Arresti nei supermercati di Portogruaro. Scoperti cani da combattimento. A Bibione una banale lite finisce con un morto. Nel Gazzettino dell’8 giugno 2011, pagina 7, Valentina Errante Festa d'Autunno ottobre 2010_Festa d'Autunno ottobre 2004 20/09/10 09:20 Pagina 1

e Cristiana Mangani: “I milioni dei trafficanti d’armi anche per corrompere arbitri”. “Spunta il tentativo di agganciare il direttore di gara di Torino-Portogruaro”. A Bibione i turisti fanno il bagno e i ladri “lavorano” indisturbati. Ladri “acrobati” a Portogruaro e a San Michele al Tagliamento. A Portogruaro affari d’oro per porte blindate, casseforti, allarmi, telecamere. Si potenziano gli organici delle forze dell’ordine nei centri balneari che d’estate diventano città: in azione guardie giurate, guardie private, Polizia della Provincia, sorveglianti, “volontari”, oltre alla Polizia Locale, Stradale, di Stato, di Finanza e naturalmente Carabinieri. Ma non bastano. O sono troppo scoordinati. Crimini nuovi e “originali” Continuiamo questa parziale “summa criminis” con nuovi, ingegnosi e imprevedibi-

a COMUGNE di Pramaggiore L’ASSOCIAZIONE RICREATIVA COMUGNE ORGANIZZA LA

20ª Festa d’Autunno volete degustare e rivivere i sapori dei nostri nonni con piatti tipici della civiltà contadina

VENERDI’

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LUGANEGHE COE VERZE

SABATO

15 OTTOBRE

DOMENICA

16 OTTOBRE

Ossi de porsel Pie de porsel Radici e fasioi Fasioi coe tirache Fasioi alla texana Lingual - Muset Saame in tecin Pansal ai ferri Frico Stinco al forno Trippe alla parmigiana El poastrel de a nona in tocio

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li modi criminali: a Lugugnana una donna fa sesso in un cinema “hard” e poi ricatta un uomo sposato. A Bibione un cane aiuta i Vigili Urbani a rintracciare alcuni ladri. A Loncon di Annone Veneto rubano anche una fontanella. A Portogruaro, della trentina di artistiche fontane del 1908, una sola è superstite in Borgo Basso. In certe spiagge si assumono Senegalesi contro il commercio abusivo. A Portogruaro, Caorle, Cinto e Gruaro, diverse case ripulite di notte del denaro trovato. Piano piano: i proprietari non si sono svegliati. Per non parlare delle violenti rapine in ville di questi giorni. A Pramaggiore due Carabinieri picchiati da uno straniero. A Pradipozzo un gallo mattiniero causa liti tra fratelli. Si spaccia dappertutto, specie nelle spiagge. In un bar scatta l’allarme: ladri a mani vuote. Malgrado la vigilanza, forte ripresa di scippi al mercato settimanale di Portogruaro. A Jesolo commessa morde al collo ladri che fuggono. A Ceggia il supermercato “Visotto” assaltato con l’acetilene. A San Stino e altrove, rubano nei cimiteri. Donne sole a Portogruaro e in altri comuni aprono ad abili sconosciuti: sfumano gli “ori”. A Caorle un giovane picchia prima la madre e poi i poliziotti. E infine la saga dei roghi dolosi nella prima quindicina di agosto: ad Annone un incendio “esca” attrae vigili del fuoco e forze dell’ordine; dopo qualche ora incendio doloso “grande” a Concordia dove brucia la Cooperativa. Nessun furto: vendetta? invidia? “giochi” malvagi di giovani disincantati? Danni per migliaia di euro e chiusura provvisoria. A Portogruaro, fiamme dolose nella Chiesa dell’Annunziata: “inagibile”. A Portogruaro il “botto” finale a Ferragosto: incendio doloso all’Itis, Istituto tecnico “Leonardo Da Vinci”: distrutti gli uffici di presidenza, rovinate alcune aule. Tracce di alcol e benzina dappertutto. Il fuoco avrebbe potuto cancellare tutta la scuola ma si placa solo per mancanza di ossigeno. Danni per decine di migliaia di euro, nessun furto. Tra le ipotesi: studenti “delusi” e vendicativi? Ragazzi che si annoiano? ECiao la burocrazia? Valentina La Prefettura di Venezia: ha “bacchettato” il sindaco di Portogruaro, Antonio Security Max ha un Bertoncello, perché, invadendo campi quarto piccolo a negli pagina non di competenza, anni4precedenti, prima della stagione balneare convocava itiresponsabili dei ed variilsettori invio il logo testo,delle Forze dell’ordine, per programmare e la scansione del bigliet- insieme un’utile proficua tino da evisita cosìcollaborazione. Pare che la Prefettura quest’anno provvedevedi i colori da usare rà direttamente alla convocazione, entro il mese di settembre. “Si chiude la porta mancai una quando buoi foto sono già fuggiti”. Carabinieri: forse antiqui regolamenti dell’esterno delper negozio oche per Vincenzo intralci burocratici, non meglio preti manda cisati non hanno potuto rilasciare nessuquesto na intervista su “criminalità e sicurezza”; pomeriggio malgrado una rispettosa richiesta scritta per posta, inviata con largo anticipo.

Deborah


oltre confine

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Cordovado: un borgo medievale al confine tra Veneto e Friuli

Viaggio tra testimonianze storiche, opere d’arte, suggestioni letterarie, paesaggi bucolici di uno dei borghi più belli d’Italia Santuario della Madonna delle Grazie (1603) e Palazzo Cecchini

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mmerso nella pianura, al confine tra le province di Pordenone e Venezia, in un “Friuli non troppo Friuli” come osservava Pier Paolo Pasolini, Cordovado si presenta come un sito ricco di testimonianze storiche e artistiche di indubbio valore. Un luogo che conserva alcune delle stratificazioni storiche avvenute nel tempo, consentendo al visitatore di muoversi tra vestigia medievali, palazzi rinascimentali e ville ottocentesche. Il toponimo (curtis de vado) designa un complesso agricolo (curtis, corte) che sorge in prossimità del guado (vadum, guado) su un antico ramo del Tagliamento. Secondo la vulgata diffusa degli storici la storia di Cordovado affonda le radici nell’età del bronzo, quando il territorio fu sede di un castelliere protostorico nella zona denominata borgo castello, mentre i reperti archeologici testimoniano la presenza di insediamenti in epoca romana. Attorno all’XI-XII secolo il luogo fu fortificato dai vescovi di Concordia, diventando così la città-castello più importante della pianura, sede di poteri civili e militari. Il castello fu incendiato nel 1418 con l’arrivo dei Veneziani, ma i vescovi di Concordia mantennero il loro dominio su quelle terre fino al Settecento. Il nucleo storico del sito si articola in tre principali ambiti: il complesso del castello medievale, l’area dell’antica pieve di Sant’Andrea e il santuario della Madonna delle Grazie. L’area fortificata del castello medievale è il risultato di modifiche succedutesi nel tempo, in particolare tra Sei e Ottocento; al suo interno trovano spazio costruzioni interessanti come Palazzo Ridolfi, Palazzo Bozza Marrubini, Palazzo Agricola. All’interno della cerchia muraria sorge Palazzo Freschi Piccolomini, elegante complesso fatto edificare tra il 1669 e il 1704 dai nobili Attimis, imparentati con i Ridolfi, già capitani del luogo. Del castello si possono ammirare alcuni brani di mura con il bastione, il fossato esterno, le due torri portaie, di cui quella settentrionale sormontata dalla torre dell’orologio. La pieve di Sant’Andrea, massiccia costruzione romanico-gotica, sorse dopo la terribile devastazione della peste del 1454; l’indicazione del portale (1477) attesta probabilmente la data di ultimazione dei lavori. Costituisce uno scrigno di meraviglie, tra cui ricordiamo un antico pulpito in legno e gli affreschi del presbiterio e dell’abside. Infine, il santuario di Madonna delle Grazie, piccolo gioiello barocco incastonato tra i palazzi Mainardi e Cecchini. Eretto nel 1603 su un luogo di apparizione della Madonna, ha mantenuto inalte-

Antico Duomo di Sant'Andrea (1477)

di Vito Digiorgio

rato il suo apparato decorativo costituito da statue, stucchi, affreschi e tele di vari artisti. Nelle adiacenze del santuario sorge il convento dei padri domenicani, la cui costruzione iniziò nel 1711. Sulla bellezza di questi luoghi si è soffermata la penna dello scrittore Ippolito Nievo, che nelle pagine delle Confessioni ritrae con pennellate suggestive l’atmosfera tranquilla e serena che si respira,

Castello medievale, porta settentrionale con la torre dell'orologio

sottolineando come la località sia in grado di regalare ai visitatori “giorni tranquilli, sereni e dolci”. Merita menzione la fontana di Venchieredo, sita al confine con il comune di Sesto al Reghena, luogo “romito, calmo e solitario”. Si tratta di una piccola polla sorgiva, da cui sgorga un ruscello che scorre all’interno del Parco Letterario intitolato a Ippolito Nievo. Leggiamo dalle pagine delle Confessioni:

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Il Dr. Giancarlo Stival è farmacista, naturopata, specializzato nel settore delle medicine alternative da 28 anni. “Ho constatato di aver determinato un metodo convalidato puntualmente dalle persone che ho aiutato e che si rivolgono a me dopo aver provato di tutto, anche la medicina alternativa, per patologie definite croniche”.

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“Le nostre fantasie rivedevano i tranquilli orizzonti delle praterie fra Cordovado e Fratta, le belle acque correnti in mezzo a campagne smaltate di fiori, i cespugli odorosi di madresilva e di ginepro, i bei contorni della fontana di Venchieredo cogli ombrosi sentieruoli e i freschi marginetti di musco”. In località Gruaro sorge il complesso dei mulini di Stalis. Piccolo villaggio legato alla storia dell’abbazia di Sesto al Reghena e degli insediamenti rurali che crebbero nei suoi domini, costituisce un’attestazione concreta dell’importanza delle attività agricole come risorsa insostituibile per questi territori. Inoltre, due luoghi attigui al Santuario della Madonna testimoniano il complesso rapporto instaurato nei secoli tra comunità e ambiente: i Prati della Madonna, una distesa erbosa con piante d'alto fusto, e il Parco dei Domenicani, che si estende nei pressi del convento in un’area adibita dai frati a frutteto, orto e luogo di preghiera. Sul versante degli eventi culturali si segnala la rievocazione medievale, che quest’anno ha raggiunto la XXVI edizione (27 agosto-4 settembre). Un’occasione imperdibile per tuffarsi nell’atmosfera del Trecento tra animazioni, mercatini, sfilate in costume, feste rionali (celebre il palio che vede rivali i rioni di Villa Belvedere, Borgo, Suzzolins, Saccudello). L’idea di organizzare una manifestazione come veicolo di valorizzazione storica si concretizza nel 1986, anno della ricorrenza celebrativa per gli 800 anni di storia “ufficiale” di Cordovado. Il nome della località (plebem de Corderado) è infatti citato nella bolla papale di Urbano III, datata 13 marzo 1186, in cui sono menzionati i possedimenti soggetti alla giurisdizione dei vescovi di Concordia. La "Rievocazione storica e Palio dei Rioni" è divenuta negli anni un appuntamento atteso nel panorama delle iniziative regionali, occasione di incontri e dibattiti culturali oltre che strumento di diffusione delle conoscenze sulla storia e geografia del territorio. Dal 2005 Cordovado è inserita nell’elenco dei Borghi più belli d’Italia, poiché considerata località di particolare pregio e qualità urbanistica e storica che conserva una precisa identità storica del sito. Un riconoscimento tributato a una località in cui si misura con mano l’inestricabile fusione tra ambiente, paesaggio, storia e civiltà e in cui non risulta per nulla scalfita quell’armonia di cui sentenzia il Nievo nel suo romanzo: “Son luoghi che fanno pensare agli abitatori dell’Eden prima del peccato”.


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HISTORIAE

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Gli Annali

di Portogruaro

Sei secoli di cronaca storica sugli avvenimenti della città di Ivano Piva

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n questo articolo di Historiae parleremo degli do agli stranieri. Questo fu il principio di quel nobilissimo luogo ... Quivi ora Annali di Portogruaro. La versione a cui ci riferiamo è una trascrizio- tengono abitazione il Vescovo, gli Abati ne ottocentesca con riferimenti all'opera del Dott. di Sesto e Summaga, ed i Nobili della Defendente Sacchi (Siziano 1796 - Milano 1840) Frattina, di Sbrogliavacca, Gruaro ovprobabilmente legata al suo libro Della condizio- vero Attimis, i Panigai, Zoppola, Valvane, economica, morale e politica degli Italiani nei sone, Madrisio, Salvarolo, Lorenzaga e tempi Municipali, edito nel 1830, a sua volta tra- molti cittadini di conosciuta considerazione. Certamente Portogruaro è fra le scritta per essere pubblicabile on line. La trascrizione ottocentesca è stata pesantemente più ricche e più ben accasate Terre del paese: essendo massimamente per la sistemata e integrata con fonti terze. Anzitutto va chiarito cosa sono gli annali, termi- conduttura e riconduttura delle merci ne oggi desueto: si tratta della volgarizzazione del germaniche, che in utile delle vicine e latino annales definizione che andava a indicare lontane nazioni si scaricano per mare quasi tutte le opere di carattere storico, alternata a a Venezia, una quasi seconda Aquileja volte con Chronicon da cui deriva l'ancor oggi fre- picciola ed un continuo mercato”. quentemente usato termine "Cronaca". Tornando Il Cronachista del 1265 non manca di alla trascrizione che ci interessa, l'introduzione, ben scritta, è un limpido esempio dello stile di scrittura raffinato ma a volte un po' pomposo e ridondante molto di moda due secoli fa (e che ha visto il suo declino solo dopo la fine del fascismo). Nell'introduzione, ovviamente più recente rispetto agli annali stessi, si nota un riflesso di una percezione che vedeva in senso negativo le forze di governo feudali e in senso positivo i comuni, segue poi la confutazione di una tesi, pare pubblicata nel 1500, secondo cui il nome Portogruaro deriverebbe da una porta di Concordia detta “della Gru”. Teoria evidentemente ancora ben in circolazione dopo tre secoli dalla nascita, se parte dell'introduzione viene appositamente spesa per confutarla. Iniziamo quindi la lettura degli annali veri propri che partono dall'anno 1228, quando il Vescovo di Concordia, Prata e Porcia da’ l'assenso a costruire case e un ospizio per gli indigenti. Lo stile degli annali è scarno e asciutto, NUOVO NEGOZIO A PORTOGRUARO un semplice elenco di eventi con qualViale Cadorna (di fronte lo Stadio) - Tel. 0421 761234 che nota esplicativa, ovviamente si tratta di un lavoro “a più mani”, scritto man mano che gli eventi accadevano, nel giro di sei secoli. Una delle cose che stupiscono è lo sviluppo rapidissimo della città dei portolani, in circa quarant'anni già era considerata un insediamento prezioso tanto che, al momento del rinnovo dei giuramenti di fedeltà nel 1265, si MAGLIERIA . PIGIAMERIA . CORSETTERIA parla di Portogruaro con queste paroLINGERIE DAI TESSUTI PREGIATI . ARTICOLI DI INTIMO SANITARIO LINEA SPORT . CALZETTERIA, COLLANT le “Con una magnificenza veramente Patriarcale, Gregorio arricchì il VeI NOSTRI PUNTI VENDITA: scovato di Concordia col dono di PorAVIANO • CHIONS • CODROIPO • CORDENONS togruaro, che non molti mesi innanzi, FIUME VENETO • LATISANA • MANIAGO • PORCIA col consenso di Floramonte Gastaldo SACILE • SPILIMBERGO • TAVAGNACCO • e dei Consoli, sontuosamente alzato, NUOVA APERTURA PRESSO IL CENTRO ARTENI (TAVAGNACCO) apportava grido al paese e conmo-

far notare grossi problemi nel funzionamento della giustizia con "giudici dalle mani sporche di sangue" che obbligarono il Vescovo a mandare delle guardie nei tribunali (certi problemi sono senza tempo). A partire dal 1411 gli annali ci consentono di vedere passo per passo gli eventi connessi all'acquisizione di Portogruaro al Dominio di Terra della Serenissima, e scopriamo come l'unico soldato che si chiedeva ai comuni friulani fossero i balestrieri (al tempo Portogruaro era friulana). Ludovico di Teck viene eletto Patriarca della Patria del Friuli e subito si trova coinvolto nel conflitto tra Regno d'Ungheria e Serenissima e poco amato dai feudatari friulani. Appena la Serenissima riesce a sconfiggere gli ungheresi nel 1418 invia Tristano Savognan per reclamare le proprietà veneziane nella Patria del Friuli che il Patriarca aveva confiscato, in breve pezzo dopo pezzo la Patria si dà a Venezia con una resistenza tutto sommato limitata (1420 acquisizione di Portogruaro). Gli annali non mancano di far notare come i Portolani fecero il possibile per porsi sotto Venezia prima del Vescovo di Concordia, che aveva ovvi problemi a tradire il Patriarca suo superiore, anche spirituale, senza un minimo di pressione diretta


HISTORIAE

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Con una magnificenza veramente Patriarcale, Gregorio arricchì il Vescovato di Concordia col dono di Portogruaro, che non molti mesi innanzi, col consenso di Floramonte Gastaldo e dei Consoli, sontuosamente alzato, apportava grido al paese e conmodo agli stranieri. Questo fu il principio di quel nobilissimo luogo... 1452 a spese del Vescovo Batista (presumibilmente proprietario del mulino). Nel 1443, ben 22 anni dopo l'annessione al Dominio de Terra, troviamo finalmente ufficializzata e definitiva la separazione tra Concordia e Portogruaro separazione già presente di fatto, ma che probabilmente il Vescovo di Concordia non aveva accettato in silenzio. Nel 1473 vennero fatte pesanti opere di fortificazione (di cui si notano ancora alcuni resti) per timore di assalti da parte dei Turchi, che in quel periodo osavano attaccare anche il Dominio Veneziano, a primo acchito un attacco di pirati saraceni a Portogruaro pare un evento molto

Gli Annali di Portogruaro di A. Zambaldi pubblicati da M. Belli nel 1923

da parte della Serenissima. Vincendo questa “gara” a chi si arrende per primo, Portogruaro riuscì a uscire dai doveri che aveva verso Concordia, passando alla più lontana e meno invadente Venezia. Un'elemento interessante degli annali sono gli eventi non bellici, ma che danno un'idea passo passo di com'è cambiata Portogruaro nei secoli, ad esempio attraverso le varie bonifiche o che nel 1442 "Essendo Podestà Giovanni Celso, fu deliberato, a' 15 Aprile, nel Maggiore Consiglio di questa città, che la portella in borgo di S. Giovanni, cioè nel Sacconito, per la quale scorreva l'acqua della fossa della città nell' altra fossa che circonda il detto borgo, si otturi di terra, cioè dalla stessa portella sino sopra la fossa della città e si faccia un grande argine, in modo che l'acqua di una non possa scorrere nell'altra fossa, per evitare il danno che recava quell'acqua in tempo d'innondazioni" o che il muro vicino al mulino fu eretto nel

improbabile, ma in effetti ne arrivò uno nello stesso anno, probabilmente con le fortificazioni ancora incomplete e poi ne seguirono altri due. Nel 1511 troviamo il primo accenno alla Lega Di Cambray, lega ufficialmente antiturca, in realtà antiveneziana, i cui membri tramite un accordo segreto avevano stabilito la fine della Serenissima e lo smembramento dei suoi possedimenti: ne facevano parte l'Impero, la Francia e il Papa (a cui Venezia aveva sottratto dei possedimenti). Nel conflitto, in cui gli Alemanni inviati dall'Impero devastarono il Friuli e arrivarono fino a Padova, la Serenissima vide una delle sue ore più buie. Tra le imprese eroiche dei portolani in questo conflitto vi è un grosso invio di farina e la liberazione di San Vito dalle forze imperiali, guidate da un nobile pordenonese devoto all'Impero, tale Daniele Mantica. Nello stesso anno vennero dati dei terreni di Portogruaro a 11 eroi di Cividale, lo scontro, qui, a chi lo viveva non sembrava terribile come lo sarebbe diventato a breve; le forze ostili alla Serenissima non avevano brillato per capacità, e nel 1513 quando una grossa armata di mercenari veneziani si scontrò ad Alviano nel Vicentino INGLESE • TEDESCO • FRANCESE • SPAGNOLO Certificati di livello per credito formativo scolastico e universitario contro un'armata imperiale-spagnola, i due comandanti veneziani partirono con parole di certa vittoria. Salvo • CORSI • CORSI PER ADULTI INDIVIDUALI / MINI GRUPPI tornare pesantemente bastonati da PER BAMBINI DAI 3 ANNI quella che entrò nella storia della Se• CORSI PER RAGAZZI renissima come una delle disfatte più “PLAYING • CERTIFICAZIONI IN ENGLISH”... dolorose. Da li, il conflitto prese il EUROPEE L’INGLESE corso negativo precedentemente ac• CORSI FINANZIATI GIOCANDO cennato. Lo stesso anno gli imperiali entrarono da vincitori a Portogruaro PRI e la città dovette pagare un'ingenMA L E TUTTI DOCENTI DI Z GRA IONE te somma per evitare il saccheggio. TIS! MADRELINGUA QUALIFICATI Stranamente negli annali non si tro!! va alcun accenno alla liberazione di BRITISH INSTITUTES Portogruaro, che probabilmente non DI PORTOGRUARO (VE) E CODROIPO (UD) avvenne per fatti d'arme, ma perché Tel. 0421-73815 OPPURE Tel. 0432-820235 portogruaro@britishinstitutes.it / codroipo@britishinstitutes.it la Lega di Cambray si era sciolta e www.portogruarobritishinstitutes.it l'Impero e la Spagna si trovavano in condizioni che le obbligarono a rinunciare ai notevoli successi ottenuti per contrastare la Francia. Gli annali di Portogruaro finiscono nel 1796-7 con la fine di Venezia inSCUOLA AVVIAMENTO TENNIS 2011/2012 combente, Portogruaro liberamente reiterò a Venezia la sua fedeltà e il suo L’ASD Tennis Club Portogruaro, organizza dal : supporto mentre il Dominio cedeva alle forze Napoleoniche; e proprio 03 OTTOBRE 2011 AL 31 MAGGIO 2012 così si chiudono gli annali di Portocorsi rivolti ai giovani dai 6 ai 17 anni per la pratica propedeutica al gioco del TENNIS gruaro, con la fine della Serenissima. La prima settimana gratuita, riunione con genitori ed istruttori “Laonde col la memoranda caduta sabato 01 ottobre ore 15,00 presso la sede per definire orari e gruppi. della Veneta dominazione, avvenuta nel giorno 12 Maggio, nel quale seguì Informazioni ed iscrizioni presso la sede: in Venezia la abdicazione di quell'AriViale Cadorna - 30026 Portogruaro (VE)-Tel. 0421-73384 stocrazia, io pongo fine agli annali di tennisportogruaro@libero.it-tennisclub.comunediportogruaro.org questa diletta mia patria”.

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Arte Danza, una stagione ricca di successi redazionale cura di C.B.

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rte Danza, Centro di Formazione Coreutica e di Ricerca Coreografica, consolidato da oltre quarant’anni di esperienza, è pronto a inaugurare un anno ricco di novità. La Scuola diretta da Cristina Bidon deve la sua formula vincente alla propria filosofia di fondo: la formazione completa del danzatore fin dalla più tenera età. Il tutto è reso possibile dall’alto livello tecnico-artistico degli insegnanti che curano i corsi regolari, ed è potenziato da lezioni di approfondimento con professionisti del settore. La Scuola, infatti, collabora stabilmente con Massimo Dalla Mora, ballerino del Corpo di Ballo “Teatro alla Scala” di Milano; con Franco Favaro, primo ballerino della “Teatro Greco Dance Company” di Roma; con Massimiliano Barachini, danzatore e coreografo di livello internazionale. L’impegno è stato abbondantemente ripagato dal tutto esaurito delle tre serate in cui si è svolto il Saggio di Fine Anno, lo scorso Giugno, presso il Teatro Russolo di Portogruaro. Le numerose esibizioni, che hanno messo in scena le più varie espressioni dell’arte tersicorea, arricchite da originali scenografie e preziosi costumi di scena, hanno consacrato la capacità degli allievi sia di interpretare il repertorio classico sia di incuriosire e divertire con performance di jazz, hip hop e breakdance, sia di far riflettere con toccanti interpretazioni di modern dance; hanno inoltre fornito un’eloquente testimonianza della costante ricerca coreografica operata dal laboratorio di danza contemporanea. Arte Danza collabora con prestigiosi enti quali la Fondazione Musicale Santa Cecilia attraverso la partecipazione ai progetti “Scopriamo il Teatro” e “Operina Corale” curata per la parte coreografica da Caterina Teoharov ed è da sempre impegnata nell’organizzazione di Eventi. Oltre a questi grandi risultati la Scuola si è fatta conoscere per i successi ottenuti singolarmente da allievi e insegnanti: dal 2010 due allieve studiano presso il Modem della Compagnia Zappalà Danza e ogni anno ragazzi provenienti dalla Scuola vengono ammessi al Liceo Coreutico di Udine; Serenella Fonzar, Docente di danza classica e contemporanea, è stata impegnata ad un Progetto Coreografico Internazionale che l’ha vista lavorare a fianco delle più importanti compagnie del panorama mondiale in Lussemburgo e a Bucarest; Ronny Accordino, Insegnante di jazz e hip hop ha tenuto importanti Stages e Tournées come danzatore professionista. Gratificata dai risultati ottenuti, dopo una breve pausa estiva, Arte Danza è pronta a riaprire le porte con un inedito rinnovamento delle proposte che

affiancheranno la già ricca attività didattica, che riprenderà regolarmente da Ottobre, mese che vedrà gli allievi della Scuola in numerose esibizioni, tra cui sabato 8 e domenica 9 nella Kermesse di Danza organizzata dal Centro Commerciale Emisfero di Fiume Veneto, a fianco di Anbeta Toromani, dal programma Amici.

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Danza Classica a tutti i livelli (corso gratuito per allievi maschi) Perfezionamento con Docenti e Programmi dell’Accademia Nazionale Danza di Roma; Lezioni Individuali di preparazione a Esami Audizioni e Concorsi; Danza Contemporanea e Laboratorio Coreografico Danza Modern-Jazz; Danza Jazz e Lyrical Jazz; Hip-Hop e VideoDance (Bambini, Ragazzi, Adulti e Amatoriale); Breakdance Acrobatica e Ginnastica Artistica Baby Dance Avvio alla Danza Classica e Moderna (5 anni di età); Danza Creativa (3-4 anni di età); Espressione Motoria e Corporea (2 anni di età); Yoga e Yoga Bimbi Stretching Posturale e Riallineamento per danzatori Lezioni pratico-teoriche di Anatomia Applicata alla Danza Consulenza di esperti Posturologi per il completamento della formazione del danzatore Psicomotricità (dai 3 ai 12 anni – classi differenziate) Incontri e Conferenze tenute da Esperti e Psicoterapeuti Stages mensili di Danza Classica con maestri coreografi di fama nazionale ed internazionale per tutti i corsi (inferiori,intermedi, avanzati) Stages di Danza Contemporanea, Hip Hop, BreakDance,TeatroDanza, Contact Improvisation Ginnastica dolce e tonificazione (corsi al mattino).

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Belfiore di Pramaggiore - Palabelfiore e Ex Scuola “Edmondo De Amicis” • Pramaggiore - Palestra Scuola Primaria INFO: Tel. 0421.760809 - Cell. 348.8540845 - Facebook: arte danza portogruaro - www.artedanzaportogruaro.com - info@artedanzaportogruaro.com A.S.D. ARTE DANZA: Centro di formazione coreutica e di ricerca coreografica Affiliata Endas, riconosciuta dal Coni, iscritta al Registro Danza di Ricerca del Veneto.


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redazionale cura di P.T. e M.T.

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il ricordo di un periodo d’oro per la musica e di benessere sociale, che affascina ed ha molti cultori ed appassionati che lo seguono e che ora trovano nella nuova band Disc8anta un vero punto di riferimento. Il gruppo è capitanato dalle voci di Giulia e Michele ed il suo repertorio spazia dai brani comuni e capisaldi degli anni ’80 come Happy Children e Tarzan Boy, a pezzi che difficilmente si possono ascoltare nelle situazioni live, come Der Kommisar di Falco e i rappers degli anni ’80. Disc8anta è un progetto marchiato anche da Radio 80, la radio degli “ottanta maniaci” d’Italia. Il prossimo appuntamento live è per il 30 settembre alla Sagra di Sindacale (Concordia Sagittaria).

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Continua l’inarrestabile tour di serate live della band Disc8anta, nuovo progetto che ripercorre il decennio d’oro della disco music, che nell’ultimo anno ha suonato nelle migliori piazze del triveneto e nei locali e nelle manifestazioni più in vista. Così li si è potuti ascoltare all’Odeon di Latisana, oppure a Bibione per la Festa di Fine Estate ma anche al Cocobongo e al Terminal Cafè, ed ancora a Lignano al Rigoletto e al Royal, ma anche alle feste di paese come Santo Stefano e Festarena a Concordia e della Rassa a Gruaro, e poi ad Aprilia Marittima, alla birreria Accademia di Fossalta di Portogruaro, e questo solo per citare i luoghi più vicini. Un fascino, quello degli anni ottanta, che porta con se

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teatro

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Un’Estate Musicale sempre più ricca di eventi

Una quarantina i concerti e gli spettacoli che hanno animato il Festival Internazionale di Musica di Portogruaro Enrico Bro n direttore d zi, el Festival Intern azio n di Por togr u ale di Musica aro

di Marta Camerotto

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na musica che viaggia tra i quartieri della città. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non stiamo parlando di musica da festicciola paesana, ma di una programmazione sinfonico-cameristica di altissima qualità. Ovvero niente meno che dell’estate musicale di Portogruaro 2011 della Fondazione Santa Cecilia che da luglio a settembre propone concerti di musica classica a Portogruaro. La 29esima stagione infatti si è allargata nel suggestivo tessuto urbano, per occupare non solo il teatro Russolo, luogo tradizionale e ideale per l’ascolto dei concerti, ma anche molti luoghi simbolo: le chiese di Portogruaro, Summaga, Settimo, Bagnara, Concordia, gli androni dei palazzi del centro storico e i giardini delle ville “fuori porta”, lo splendido peristilio del Collegio Marconi, gli antichi Mulini. E non solo. Quest’anno la musica ha navigato persino le acque del fiume Lemene ospitando musicisti provenienti dall’Italia, Austria, Armenia, Germania, Inghilterra, Olanda e Russia. Gli eventi programmati sono stati circa quaranta. Un record mai raggiunto. Ad affiancare gli eventi musicali, diversi incontri di approfondimento culturale, momenti di svago e degustazioni di vini. A dirigere l’intera manifestazione è Enrico Bronzi, uno tra più attivi violoncellisti contemporanei. Nato a Parma 38 anni fa, è il violoncellista del Trio di Parma, formazione con la quale svolge un'intensa attività concertistica sin dal 1990, suonando nelle più importanti sale da concerto d'Europa, USA, Sud America ed Australia. Sta seguendo personalmente le estati musicali a Portogruaro da quattro anni. “Sono molto soddisfatto – commenta Bronzi – è stata un’annata musicale rivoluzionaria nella quale abbiamo osato molto, abbiamo proposto concerti di altissima qualità sull’acqua e nei posti più suggestivi della città, Portogruaro è un posto molto bello che si è prestato molto bene come cornice di questi eventi”. Di questi tempi è sempre molto difficile attirare le persone alla cultura, specialmente quando si

tratta di livelli molto elevati. Ma la 29esima edizione musicale a Portogruaro non è rimasta in disparte rispetto agli eventi programmati in città, anzi si è fatta ascoltare da un pubblico molto numeroso. “L’esperimento di andare a suonare tra la gente – continua Bronzi – proponendo degli happening completamente staccati dalla tradizione del teatro ha funzionato, è stato un esperimento positivo da riproporre sicuramente nei prossimi anni”. Il tema dell’ultima stagione musicale è quello della percezione del tempo. Il tema nasce dalla volontà di far percepire la musica in totale libertà. Per questo motivo anche l’ascolto della musica in teatro si è svolto in maniera del tutto insolita. Durante alcune serate musicali infatti è stato

allestito attorno al palcoscenico del teatro Russolo una serie di cuscini e luci diffuse per creare un’atmosfera romantica e per far sentire gli spettatori liberi di muoversi nello spazio. “E’ stato un modo del tutto innovativo per godersi un concerto – spiega Bronzi – un modo informale per assistere ad un concerto che è diventato un mix tra il sentirsi la musica a casa e un capolavoro da teatro”. Altro vanto dell’estate musicale è quello di aver realizzato eventi di alta qualità musicale senza usufruire di soldi pubblici. I concerti infatti sono stati finanziati sostanzialmente da sponsor privati locali che da anni ormai credono nella potenzialità dell’evento.

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“L’unico rammarico che ho – continua Bronzi – è che molti portogruaresi non si rendono conto dell’eccezionalità dell’evento che è superiore rispetto all’offerta degli eventi proposti nel territorio, senza questa consapevolezza i concerti vengono vissuti come un qualcosa di scontato che tanto si deve ripetere ogni anno”. Altro aspetto importante della stagione musicale di Portogruaro è che si è aperta ai giovani dando loro possibilità di crescere e affermarsi professionalmente come professionisti della musica. La maggior parte delle orchestre vantano una formazione giovanile e dei talenti molto rari. Il concerto inaugurale è stato realizzato da due solisti molto giovani. Quindi il segreto del successo di questa stagione teatrale è stato determinato dalla fiducia data ai giovani talenti che si sono esibiti con molta disinvoltura ed hanno a loro volta attirato un pubblico giovane. Gli stessi giovani che la scuola di musica Santa Cecilia di Portogruaro, che cura per l'appunto l’estate musicale, forma quotidianamente con i propri corsi fin dal 1838, anno della sua fondazione come Istituto Filarmonico, e che oggi conta tra i 400 e i 500 allievi. La scuola è infatti impegnata su vari fronti: i corsi della scuola di musica, i corsi invernali di alto perfezionamento musicale, le attività del coro, della banda e dell’orchestra Giovanile. Le iniziative più importanti sono la rassegna “Avanti, c’è Musica!” e il Festival Estate Musicale a Portogruaro. “La prima – si legge sul sito della Fondazione – vanta numerose collaborazioni con enti pubblici e privati, con enti di promozione turistica e di valorizzazione del territorio, cooperando in sinergia con importanti manifestazioni musicali organizzate nel territorio nazionale”. Il Festival estivo, inserito nelle attività dell’Estate Musicale a Portogruaro e vero fiore all’occhiello di tutta la produzione concertistica, registra ogni anno un aumento di pubblico e di consensi e vanta presenze prestigiose del miglior concertismo mondiale. Altra attività annessa all’Estate Musicale sono le masterclass internazionali di alto perfezionamento, 254 allievi provenienti da 23 nazioni diverse. «La speranza per il futuro – conclude Bronzi – è che si possa ampliare l’offerta degli eventi musicali, magari pensando ad una programmazione invernale o a un calendario di eventi più esteso coinvolgendo gli allievi che frequentano la fondazione Santa Cecilia».


il personaggio

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Dipinge e confessa a 90 anni Il prete della messa “piccola”

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di Pa. U.

E’ colto, considerato un ottimo pittore, in affresco e acrilico: ha dipinto in numerose Chiese della Diocesi. E’

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omenica 3 luglio alle 8.10 passo accanto al Duomo; entro dall’ingresso laterale che guarda il campanile. Un sacerdote sta predicando. Per essere Messa “piccola”, il Duomo è affollato più del solito e i fedeli attentissimi alle parole del celebrante. La Messa “grande” si celebra alle 10.30, in un’atmosfera di quasi nostalgico pontificale come quando c’era il Vescovo e i membri vecchi e saggi dei Canonici, occupavano i seggi maestosi dell’ultima fila del coro, che ora rimangono perennemente vuoti. Narrava pacatamente del famoso miracolo eucaristico avvenuto a Lanciano nella provincia di Chieti, nell’ottavo secolo d.C., considerato il primo e più grande Miracolo Eucaristico della Chiesa cattolica. In una piccola Chiesa un monaco di San Basilio, fatta la doppia consacrazione, ebbe a dubitare della presenza del corpo e del sangue del Cristo, sotto le specie del pane e del vino. E poi il miracolo: l’ostia diventa carne viva e il vino si trasforma in sangue. Le due reliquie si conservano ancora oggi in una Chiesa di Lanciano. Il soggetto della predica, come spesso accade, si prestava a un commento burocratico, acritico e agiografico: nulla di tutto questo nelle parole del sacerdote avvincenti e affascinanti. Il predicatore che aveva avuto occasione di leggere a Lanciano numerosi studi scientifici di accademici affermava che “la scienza chiamata in causa ha dato una risposta sicura ed esauriente circa l’autenticità del Miracolo Eucaristico di Lanciano”, anche se crederci non è un obbligatorio atto di fede. Seria, discreta e persuasiva la strada percorsa dal predicatore, sempre attento alla ricerca di conciliare scienza e fede. E’ prudente in merito alle tradizionali affermazioni miracolistiche popolari, a volte troppo affrettate, e questo suo procedere tiene desta l’attenzione dell’uditorio. Non capita spesso. Da tempo quella delle 8 non è più chiamata Messa “piccola” ma quella di mons. Giuseppe Pellarin, classe 1921 che il primo agosto ha compiuto 90 anni. Quando si entra in una Chiesa, specie nelle ore pomeridiane, spesso è vuota. Nel Duomo di Sant’Andrea invece, dal 2000, quando fu ufficialmente inviato a Portogruaro come confessore, si può vedere il vecchio Pellarin in penombra seduto presso un confessionale in attesa di fedeli che non mancano: mattina e pomeriggio, d’estate fino alle 19.

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dependance della canonica: ama specialmente le ortensie e le orchidee. E’ stato citato nel secondo volume dell’ “Arte italiana del XX secolo” e nel “Catalogo degli artisti del Veneto” edito in due volumi dalla Hoepli in bianco e nero e in quattro lingue. Nel 1967 le sue opere, che avevano conseguito premi e riconoscimenti in varie mostre, erano quotate fino a quasi mezzo milione di lire. Lui operò in molte chiese della Diocesi, allora di Concordia-Portogruaro, del tutto gratuitamente e pagando di propria tasca anche i costosi colori. Afferma di aver ereditato il suo amore per la cultura dalla madre contadina analfabeta. Originaria di Praturlone rimase orfana di madre a sei anni e non potè frequentare la scuola, per seguire cinque fratelli minori. Suo padre si risposò e ai suoi primi cinque fratelli si aggiunsero altri sei bambini dal secondo matrimonio di suo padre. Aiuta i suoi fratellini nelle lezioni e con loro comincia, come desiderava intensamente, a leggere e a scrivere. Che dire di Mons. Pellarin? Nato il primo agosto 1921 a Fiume Veneto (Pn), dopo la quinta elementare ottiene di frequentare da esterno il Seminario di Pordenone, che raggiunge ogni giorno in bicicletta: 30 chilometri tra andata e ritorno. Ordinato sacerdote nel ’46 dal Vescovo mons. Vittorio D’Alessi, è parroco a San Martino al Tagliamento, San Giorgio di Pordenone, Santa Foca fino a scegliere nel 1969 la parrocchia di Teson di Concordia, che nessun altro prete voleva “perché la sé piena de comunisti”. I capi comunisti sono i primi ad apprezzare e amare mons. Pellarin che conosce soltanto la politica per i poveri, senza chieder tessera o ideologia. Vi rimane per ben 31 anni, un prete povero e buono. Dal 2000 a Portogruaro, malgrado gli orari intensi per le sue funzioni sacerdotali, riesce a ritagliarsi qualche ora libera, dalle 14 alle 16.30. Non proprio libera: in questo intervallo chiunque può suonare alla sua porta. Mons. Pellarin, che sembra esemplificare visivamente il connubio fede-ragione, risponde a domande di teologia, ma spiega la matematica a qualche giovane, insegna a usare la macchina fotografica, anche giardinaggio, a dipingere e disegnare. Qualcuno viene a confessarsi nella sua abitazione. E’ un esperto della Sacra Sindone. E’ stato a Torino più volte per aggiornarsi su questa affascinante e conturbante immagine del Cristo. Recentemente ha acquistato un Dvd con tutte le ultimissime ricerche e conclusioni sul sacro lenzuolo che avrebbe ricoperto il corpo di Cristo. Il filmato dura un’ora e un quarto; poi si discute sempre sul dilemma: fede e ragione. Rimane sempre con i piedi per terra e non si arrabbia se qualche sconsiderato lo va a trovare alle 10 di sera, per chiedergli un bicchiere di vino. Appare un grande sacerdote che coniuga vecchio e nuovo con correttezza, serenità e trasparenza. Domenica prossima, andrò ad ascoltare il suo sermone, alle 8, alla Messa di mons. Pellarin, quella che una volta era chiamata la Messa “piccola”.


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duri i banchi

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L’Istituto Vescovile “Guglielmo Marconi” Da più di 300 anni al servizio della formazione di Mirko Privitera

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ulla secolare presenza dell'istituto vescovile “Guglielmo Marconi”, sulla qualità e sul taglio del suo insegnamento, da sempre a Portogruaro circolano opinioni discordanti; la gente si divide tra detrattori e sostenitori, cosa in fondo normale per una scuola da sempre intrecciata nel tessuto culturale del portogruarese. Il Marconi nasce nel 1704 come seminario e in seguito diviene una scuola per tutti i ragazzi del territorio. Nei primi anni del Novecento è sede di numerosi indirizzi tecnici e umanistici della scuola secondaria superiore, svolgendo questo servizio quasi in esclusiva fino ai primi anni Sessanta, dove la nascita degli attuali istituti statali fa ridimensionare l'offerta formativa del Marconi al solo Liceo classico. A oggi l'istituto ha una scuola primaria, una scuola media e il già citato liceo. “Stiamo pensando però di venire incontro alle esigenze dei giovani e delle loro famiglie e tornare ad allargare l'offerta formativa, ad esempio introducendo l'indirizzo scientifico al Liceo” afferma il preside prof. Franco Girotto, che da quarant’anni lavora nella scuola, da diciassette la dirige e la definisce così: “Non è corretto dire che è una scuola privata perché il servizio è rivolto a tutti, senza scopo di lucro, nel rispetto della legge dello Stato e cristianamente ispirato (la definizione esatta del Marconi è infatti “scuola paritaria” n.d.r.), questo è importante sottolinearlo”. L’obiettivo che si prefiggono al Marconi è quello di proporre un ideale, un progetto di vita (cristianamente ispirato, appunto) per la formazione del futuro cittadino che al termine degli studi dovrebbe essere in grado di affacciarsi alla società con una certa coscienza civica e un certo spirito critico. Spiega il preside: “la scuola non dev’essere slegata dalla vita, la scuola è un momento stesso della vita e non deve preparare il ragazzo alla vita futura, ma deve essere un modo per vivere, conoscere, interessarsi alla vita di adesso. La famiglia dev’essere certamente la prima fonte di educazione dei figli, è scritto nella nostra Costituzione, la nostra scuola cerca però di offrire un servizio in più alle famiglie, aiutando a crescere i figli, ognuno col proprio ruolo, ovviamente”. L’ambiente educativo del Marconi, per raggiungere questi obiettivi, non si ferma alle ore di lezione mattutine, ma continua con attività extra scolastiche, pomeridiane, anche al di fuori del tradizionale calendario scolastico.

Attualmente è operativo un gruppo all’interno della scuola che si chiama “Il poligono” organizzato e gestito dai rappresentanti delle classi che coordinano varie iniziative svolte insieme ai loro compagni durante tutto l’anno, una su tutte la settimana in montagna che gli alunni della scuola media (circa il 60%) passano insieme agli alunni del liceo i quali decidono di fare loro da animatori, oppure il servizio alla Caritas che un anno li ha visti arrivare a Roma. Rinomate sono le giornate di tipo sportivo o ricreativo come la “Festa del Marconi”.

Poi vi sono altre iniziative, come la possibilità da parte dei ragazzi di prendere contatto con il mondo dei disabili, incontri con personalità di rilievo per convegni o tavole rotonde, mostre gallerie d’arte. Vengono organizzate anche delle vendite di beneficenza, per raccogliere fondi con l’obiettivo di comprare dalle attrezzature da mandare in Kenya, in un progetto che prevede la costruzione di un comprensorio scolastico; e l'elenco potrebbe continuare a lungo: sono molte altre infatti le iniziative che si svolgono all’interno della scuo-

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LA SCUOLA DI LINGUE A LATISANA

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la, grazie anche all'impegno e al supporto, sopratutto sul piano umano, da parte dei docenti. Quanto ai costi della gestione e frequentazione di un Istituto paritario come quello marconiano, il preside snocciola dati e rilevazioni dell'Istat relativi al Veneto e all'anno 2010. “C’è un contributo – racconta Girotto – che viene erogato per ogni classe della scuola primaria di 19.000 euro annui che però non coprono le spese necessarie alla continuità didattica, idem per le scuole secondarie, dove il contributo è di 47 euro all’anno per studente, e tutto questo da tre anni. L’esistenza delle scuole paritarie in Veneto farebbe risparmiare allo Stato circa 736.800.000 euro che verrebbero spesi se quelle scuole fossero invece statali, considerato che uno studente della scuola statale secondaria “costa” mediamente 8.057 euro l’anno, mentre ad esempio la retta per uno studente del Marconi è di molto inferiore”. Sta di fatto però, che in questo caso la retta viene pagata direttamente dalle famiglie, dettaglio non trascurabile. “In casi di difficoltà economica – assicura però il responsabile del collegio – la scuola è sempre pronta a venire incontro ed analizzare la situazione, soprattutto se c’è bisogno di sostegno per qualche ragazzo, le spese sono a carico nostro e non ci sono contributi esterni.” Grazie anche alle donazioni spontanee dei sostenitori dell’Istituto, si cerca di limitare il più possibile l’ossimorico divario tra il risparmio e la qualità delle strumentazioni a sostegno della didattica, come il laboratorio informatico o quello scientifico. Il trucco, intuibile, che permette di conciliare la scarsità dei fondi a disposizione con la qualità della scuola e delle attività extrascolastiche è l’adesione volontaria a svolgere queste attività, dagli insegnanti, al personale, alle famiglie e ai ragazzi stessi, che insieme fanno gruppo per la crescita tutti insieme come cittadini consapevoli della società in cui vivono. Per l’anno scolastico che è appena iniziato l’istituto Marconi ha in tutto circa 330 iscritti. Tra questi figurano allievi che hanno seguito un percorso attraversando più di un grado di studi all’interno della scuola come anche allievi che hanno deciso di compiere gli ultimi anni del liceo in questa scuola, accettandone la proposta formativa.


l’acquolina in bocca

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Colori e profumi d’autunno Una stagione dal fascino intenso e discreto, in cui le pietanze fredde lasciano il posto ai piatti caldi e profumati di Leandro Costa

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rriva l’autunno, le giornate si accorciano e la temperatura si raffredda. Gli alberi si preparano a trascorrere l'inverno e poco per volta perdono le loro foglie che, dapprima verdi, acquistano tutte le tonalità dei gialli, arancione e rosso; cambiamenti di colore e di caduta che sono dei veri miracoli della natura. Si sa che in primavera ed estate le foglie sono ricche di clorofilla che dà loro il classico verde; l’autunno invece diminuisce la loro attività e quindi non sono affamate di clorofilla e, in uno slancio finale di energia, cedono poco a poco il passo alla produzione di altri pigmenti che colorano le foglie degli alberi, delle piante e dei fiori con calde tonalità di giallo, di marrone, di rosso. Succede così di ammirare il giallo e il caramello delle foglie di tarassaco e delle nocciole, l’arancione dei cachi, crisantemi e sorbo, il rosso intenso delle mele, delle foglie del cinquefoglie e dell’acero, ancora crisantemi di color rosa e viola come l’anemone ed i ciclamini. Dentro i boschi di conifere si respira l’aroma dei pini e della resina che cola dalle cortecce e ci si inebria dei profumi di sottobosco farcito di foglie marce sul terreno, di legna bagnata e muschio e quello penetrante della ricca varietà dei funghi. È vero, l’estate è finita, ma la caduta è così bella che sopraggiunge una stagione simbolicamente raggiante, dei colori brillanti, del fruscio delle foglie, della raccolta dei funghi nei boschi, della zucca, del “radicchio di Treviso” rosa d’autunno ed inverno, del tartufo, della mela, delle castagne. L’autunno è anche la stagione del raccolto delle colture estive come il mais e girasole, della frutta: mele, pere, mele cotogne, castagne e frutta secca, noci e nocciole, ed uva. È anche quella dell’aratura e del ringraziamento al mito della Madre Terra. Il Vento d’Autunno ci porta tanti pregiati sapori in cucina che tingono i piatti di altrettanti stupendi colori che compongono una suggestiva coreografia della tavola, tinta con foglie morte, tranci di vite pedule, marroni, castagne, melagrani. Le pietanze fredde lasciano il posto ai piatti caldi e profumati, dei risotti di radicchio di Treviso, di porcini e chiodini, della versatile e dolciastra zucca, dei sostanziosi minestroni e zuppe di broccoli, cavolfiori, bietta, cardi, fagioli, patate, e dei secondi di spezzatino, stufati e brasati di carne,

bolliti, animali di corte e selvaggina con piccanti salse peverade, ed infine caldi dolci di nocciola, noci, castagne, mele ed uva tardiva. Quella d’autunno è una cucina ricca di prodotti della natura che ci consente di dare spazio e stimoli alla nostra fantasia per creare tante magie culinarie o di ricalcare la tradizione dell’entroterra veneziano e friulano con piatti semplici e genuini, che raccolgono i profumi e sapori marcati e naturali dei boschi, delle verdure di campo e di orto fresco e di tutti i prodotti di filiera corta di cui è ricca la nostra campagna. Per cominciare in piena forza la stagione dell'autunno, ecco due “succulenze”; un primo piatto semplice e delicato

ed un piatto unico ricco di genuini sapori, entrambi presentati dal rinomato ristorante “La Stazione” di Cordovado.

La ricetta del cuore dello chef Barattin:

SOPA COADA Dosi per 8 persone: 1 cappone da 2 kg 8 piccioni e 2 fette di pancetta cruda 1 coniglio di cc. 2 kg , 1 bicchiere di vino bianco,1 limone 2 kg pane rustico e raffermo tagliato a fette 7 scalogni 3 carote 3 gambe di sedano 2 spicchi di aglio rametti di rosmarino 4 foglie di alloro ½ kg parmigiano grattugiato sale e pepe Preparazione: Questa ricetta mi è stata insegnata dalla famiglia Franzin, storica casata di Cessalto. Con Andrea, un caro amico amante della vita troppo presto rubata, seguivamo le disposizioni autoritarie della nonna di casa: spennare i piccioni e metterli in forno con i vari aromi, pulire il cappone e metterlo in pentola per ottenere un brodo supremo; prendere il coniglio maschio più vecchio del cortile ed arrostirlo poi, in una casseruola di circa 32 cm, disporre le fette di pane raffermo (cucinato nel forno di pietra) alternate a strati di piccioni, il coniglio ed il cappone (tutti disossati) insaporiti con il formaggio grattugiato fino a riempire il recipiente e per ultimo versare sopra il brodo precedentemente ottenuto dal cappone. Tutto in forno per almeno 3 ore. Il risultato? Una squisitezza.


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intervallo

settembre/ottobre 2011

Con rispetto parlando... di Luciano Guareschi

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on esiste una trota così astuta da riuscire ad evitare la cattura. Esistono però pescatori così stupidi da non riuscire a prendere una trota.

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e donne occidentali hanno voluto la parità dei sessi e l’hanno ottenuta, ma a scapito della loro femminilità. Poi hanno voluto la responsabilità e l’hanno ottenuta, a scapito della loro libertà. Di recente hanno preteso di fare la pipì come gli uomini e qualcuno, forse una donna, ha inventato una specie di imbuto di carta che, correttamente applicato, consente loro di farla restando in piedi. D’ora in poi, cessi pubblici sporchi o intasati non saranno più un problema per le donne. E anche questa è una loro conquista…

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icono che la Cina sia diventata il nostro nuovo mercato. A guardare il mercato del giovedì a Portogruaro, a me sembra che sia esattamente il contrario: siamo noi ad essere il mercato dei cinesi. are che i bellunesi vogliano staccarsi dal Veneto per unirsi al Trentino. Sarebbe un vero peccato, sparirebbe tutta la testa del caratteristico orso rampante che raffigura la nostra regione. iamo disposti, a fronte di un passo indietro di questo Governo, a fare noi un passo avanti». Non l’ha detto il comico Crozza a «Ballarò» nei panni di Bersani, l’ha detto Pier Luigi Bersani in persona, il 3 agosto 2011 nell’aula di Montecitorio.

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candalo nel web per le foto pubblicitarie di una azienda francese produttrice di una linea di biancheria intima per bambine. Nelle immagini si vedono bimbette di sette, otto anni in pose che preferisco non definire. In questi casi io non me la prendo con i responsabili della ditta, né, ovviamente, con le piccole protagoniste involontarie di queste oscenità. Me la prendo con coloro che, potendolo fare, non prendono a sberle i genitori di quelle povere bambine.

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n auto con la Puntigliosa. Suona il suo cellulare: due squilli per trovare la borsa, tre per trovare gli occhiali, altrettanti per trovare il telefonino, due per leggere il nome del chiamante ma poi il cellulare si ammutolisce. E lei sbotta: «Oggi la gente non ha un minimo di pazienza!». l primo ministro inglese Cameron, in vacanza in Italia, non è stato riconosciuto da una barista. Lo stesso è accaduto ai reali di Svezia in Germania, addirittura nella città natale della regina. Per evitare simili imbarazzi, un mio amico e io andiamo sempre nello stesso bar, in via Garibaldi, dove ci conoscono benissimo, da anni. Qualche giorno fa, appena seduti al tavolino, ho sentito una cameriera dire alla collega: «Sono arrivati i due vecchi rompiballe, portagli il solito caffè.». ntorno agli anni Sessanta decisi di affrontare la lettura di Guerra e Pace, due volumi, circa 2.500 pagine. Lo abbandonai a metà. Una decina d’anni dopo riprovai e raggiunsi i tre quarti. Poi più nulla. Passano altri trent’anni e un giorno, mentre sto sfogliando una pubblicazione in una libreria, un tizio si avvicina alla cassa con in mano un mio libro – una robetta di 135 pagine – e protesta: «Accidenti, questo libercolo costa come Guerra e Pace e non ha neanche un ventesimo delle sue pagine!». E il libraio: «Caro signore, la brevità si paga!». D’accordo: un paragone improponibile e inopportuno, per di più seguito da una battutaccia. Ma io ho gongolato.

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sotto il tiro delle mitragliatrici nemiche. Per me è un eroe Jordan Rice, il ragazzino australiano (13 anni!) che, intrappolato con la madre ed il fratellino più piccolo nell’auto sommersa dall’alluvione del gennaio scorso, prega i soccorritori di salvare prima il fratellino più piccolo e subito dopo, travolto dalla furia delle acque, muore con la mamma. Eroe è don Stefano Garzegno, il prete che, con la tonaca addosso, si getta in mare per salvare, uno ad uno, sette ragazzi e poi, stremato, si spegne sulla spiaggia. Insomma evitiamo l’insulsa retorica, non chiamiamo eroi quei nostri militari in missione all’estero. Però diamo dell’idiota a chi li definisce assassini.

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on ho mai considerato degli eroi i nostri soldati che operano all’estero, in nome della Nato o dell’Onu. Sono tutti volontari, tutti professionisti e piuttosto ben pagati. Non li considero eroi neanche quando ritornano in patria dentro una bara avvolta nel Tricolore. Intendiamoci, hanno tutto il mio rispetto, ma solo come lavoratori caduti in servizio, come il muratore che precipita da una impalcatura di venti metri. Eroi erano, durante la Grande Guerra, quei poveri ragazzi che, tremanti di paura, andavano all’assalto

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on so decidere: fa più scandalo sapere che il Berlusca scopava come un riccio le gentildonne offerte all’ingrosso da un tizio di Bari o il fatto che per scoprire questo puttanaio alcuni magistrati hanno fatto eseguire 100.000 (diconsi centomila) intercettazioni telefoniche per ben tre anni? C’è qualcuno in grado di convincermi che quei giudici, nella fattispecie, hanno fatto ricorso a quelle costosissime indagini per puro dovere professionale? Nessuno, eh? l gigantesco dito medio di Cattelan, posto in piazza Affari a Milano, in attesa di essere collocato in un museo d’arte moderna che la Moratti (ex sindaco) aveva in mente ma che Pisapia (neo sindaco) non vuole più, sembra non trovare più casa. Perché non ce lo prendiamo noi a Portogruaro? Che ne dice il nostro sindaco Bertoncello? Se lo chiedesse al suo collega milanese lo otterrebbe di sicuro e così noi potremmo piazzarlo al centro

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L’opera di un idiota esposta in piazza del Duomo

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è capitato di assistere ad una televendita per più dei soliti quattro-cinque secondi, incuriosito dalla voce dell’imbonitore che sembrava avesse ingoiato una grattugia. Si trattava infatti di quel Raffaello protagonista di uno dei numerosi cretinity show che tanto successo hanno nella nostra televisione. Il giovanotto descriveva virtù mirabolanti di un condizionatore d’aria funzionante ad acqua, nomato «Ghiaccino» o «Ghiaccetto», non ricordo bene, e lo proponeva all’incredibile prezzo di euro 200 o giù di lì, garantendo un funzionamento perfetto e un vistoso risparmio nei costi di esercizio. Poi hanno mostrato il meccanismo: in pratica, se tu riempi di cubetti di ghiaccio una scodella, la metti su un tavolo fra te e un ventilatorino acceso, ottieni lo stesso identico risultato a costi ancor più bassi.

U.C.E.T.

UNIONE CIRCOLI ENOGASTROMICI DEL TRIVENETO (Veneto • Friuli Venezia Giulia • Trentino Alto Adige)

GITA CULTURALE IN PIEMONTE NEI GIORNI

14 - 15 - 16 Ottobre 2011

Incontro con le specialità gastronomiche ed i vini piemontesi con visita a Venaria Reale, Palazzo Madama ed altre bellezze e musei di Torino.

Per informazioni e adesioni: 338.6389500 oppure INFO@UCET.IT

di una delle tante rotonde cittadine, montato su un bel piedistallo, con allegata una elegante targa di marmo recante il famoso aforisma di Kruscev: «L’arte moderna si chiama così perché non ha nessuna possibilità di diventare antica.». Amen. ue coniugi al bar, entrambi sulle ottanta primavere, sorseggiando il loro caffè bisticciano, ma con una certa raffinatezza. Lui: «Da un fià de tempo te me ne disi de tuti i coòri. Insulti de tuti i tipi…». Lei: «L’unico insulto che no posso farte xe “beco”. Ma no se sa mai: son ‘ncora in tempo!».

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guareschi@portogruaro.net


lettere

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dai nostri lettori TEMPO DI SCUOLA Spett.le Redazione, posso approfittare della vostra rivista per fare un appello ai Vostri numerosi lettori? Sono una mamma di Portogruaro, ove sono nata e lavoro, e da tempo ho stretto amicizia con alcune famiglie residenti nel nostro comprensorio che versano in uno stato di gravissima povertà. Il momento dell'inizio scolastico per loro è un momento assai difficile: moltissimi sono i loro bambini, e mandarli a scuola vestiti decorosamente, dotati di tutto il necessario richiesto dalle maestre, pagare le quote, seppur minime e agevolate, della mensa e del trasporto, pagare le quote dell'assicurazione obbligatoria e tutto il resto è un'impresa davvero. Sono quindi a chiedere ai Vostri lettori di darmi una mano: non servono grosse somme né grandi investimenti, sarà sufficiente aggiungere nel carrello del supermercato qualche pacco di quaderni, due gomme, un temperamatite, un diario, una risma di A4, pagare qualche mese di mensa ad uno di loro... insomma, tutto ciò che sappiamo essere utile ad uno studente. Un'ultima cosa: avrei bisogno dell'appoggio di qualche persona che si sentisse in grado di seguire questi ragazzi nel loro percorso scolastico: affiancarli qualche volta nei compiti, sostenerli affinché comprendano l'utilità dell'apprendere e l'importanza della frequenza scolastica: un'adozione, anziché "a distanza" , a...."vicinanza", perchè i ragazzi sono qui, crescono vicino a noi, e hanno bisogno del nostro aiuto ora. L'impegno, da parte mia, è di rispondere a chiunque vorrà contattarmi al mio indirizzo mail, e di rendicontare dettagliatamente il percorso ed il buon fine delle donazioni, di cui mi rendo garante fin d'ora con null'altro che la mia parola d'onore, giacché opero da sola e non sono iscritta ad alcuna associazione. Cordiali saluti e, fin d'ora, grazie. steccasst@virgilio.it

IMPIANTI FOTOVOLTAICI e CENTRALI Gentile Direttore, quello che voglio evidenziare in questa lettera sono principalmente 2 cose: - la prima è la potenza degli impianti fotovoltaici installata complessivamente che supera di gran lunga quello che il progetto energetico redatto dai Sindaci del Veneto Orientale dava come massimo consumo (31 GV/H annui pari a quanto prodotto da una potenza installata inferiore a 30 MV); - la seconda è la rapidità con cui va aumentando il numero di impianti e di conseguenza la potenza installata (in 2 settimane sono stati installati ben 8 MVdi potenza che forniscono da soli non meno di 10 GW/H annui). Ci possiamo allora domandare legittimamente cosa ce ne faremo dei 60 GV/H che produrrà all'anno la centrale a olio di palma della Cereal Docks e dei presumibili 115 GV/H prodotti dalla Zignago Power, senza contare quelli eventualmente prodotti dalla già autorizzata centrale della Sigeco di Lugugnana? Io la risposta la do così: l'energia prodotta qui, inquinando, verrà esportata anche con l'elettrodotto che si sta costruendo per collegare questa zona all'Austria. Chi mi sa dare una spiegazione diversa supportata da elementi inconfutabili si faccia avanti ma non mi si dica che questo serve per lo sviluppo del nostro territorio e per dare lavoro alla nostra gente. Svegliamoci veneti polentoni, quello che succederà è che i turisti scapperanno da questa zona, i nostri vigneti saranno talmente inquinati dai materiali tossici che usciranno dai camini (alti solo dai 20 ai 25 metri) che nessuno comprerà il nostro vino. Rendiamoci conto che vi sarà una perdita in termini di saldo negativo di manodopera veramente mostruosa, che se vi sarà un aumento sarà solo quello del numero di tumori e, per carità, non dite poi che non sapevate. Renato Vivan Presidente del Comitato "No Centrale Cereal Docks" (che nella vita avrebbe preferito fare altro ma che si vede costretto a combattere per difendere la salute dei propri cari e dei propri figli)

Inviate le vostre lettere a magazine@portogruaro.net oppure alla nostra redazione in via Spalti, 7 a Portogruaro Inserzione_distributore_250x175mm.pdf

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15/07/11

12.04

SACCHETTI SECCO E UMIDO

ORARIO INVERNALE OTTOBRE-MARZO ECOCENTRO DI PORTOGRUARO VIA VILLASTORTA

RITIRO GRATUITO SACCHETTI SECCO E UMIDO - SCORTA 2011 Gli utenti che non hanno ancora ritirato la scorta gratuita di sacchetti per secco e umido (distribuita da ASVO SpA da Gennaio a Giugno) prevista per il 2011, possono farlo a Centa Taglio, presso l’impianto ASVO – laterale della statale per Latisana. DAL LUNEDI’ AL VENERDI’ DALLE 9.00 ALLE 12.00

RITIRO SACCHETTI SECCO A PAGAMENTO

INFORMAZIONI E SEGNALAZIONI: Numero verde ASVO SpA 800.705551 - ATTIVO DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ

dalle 8.00 alle 18.00 e il sabato dalle 8.30 alle 12.00

Gli utenti che invece hanno bisogno di sacchetti per il secco, possono: Servirsi del distributore automatico che si trova presso la Villa Comunale di Portogruaro, di fronte all’ingresso della biblioteca civica; Ritirarli all‘impianto ASVO di Centa Taglio. Il costo di una confezione di 30 sacchetti per il secco è di 5€.



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