Portogruaro.Net Magazine

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MAGAZINE Oltre Confine

Visitiamo l’Abbazia di Santa Maria in Silvis a Sesto al Reghena

I N V E R N O

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Passaparola

Il quadro occupazionale nel Portogruarese

Acquolina

È arrivata la stagione del gran bollito di carni

In copertina

FAKE O NON FAKE… QUESTO È IL PROBLEMA

La veridicità delle informazioni è sempre più dubbia. Le bufale si insinuano in ogni dove, ingannandoci. Esempi ne abbiamo anche nel nostro territorio: Portogruaro.Net Magazine ve ne ricorda alcuni Stampato in 11.000 copie e distribuito gratuitamente casa per casa a Portogruaro e frazioni

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L’editoriale

MAGAZINE

È TEMPO DI FIERA di Vincenzo Zollo

Sommario

LA CITTÀ SI PREPARA AL GRANDE EVENTO D’AUTUNNO METTENDO IN CAMPO LE FORZE MIGLIORI PER PROMUOVERE IL TERRITORIO, MA L’ECONOMIA NON DECOLLA E FRENA LO SVILUPPO LOCALE

C

i avviamo lentamente a chiusura di questo 2019 e, come ogni anno, c’è ad attenderci la Fiera di Sant’Andrea che in questa stagione porta un po’ di allegria ed intrattenimento a Por to gr uaro, consolidando una t ra d i z i o n e o r m a i fiore all’occhiello della nostra città in attesa dell’arrivo del Natale. Così, nei giorni del 24 e 30 novembre e del 1 dicembre, il centro storico si vestirà a festa, adornandosi di festoni e luci colorate, riempiendo le vie di bancarelle ed espositori, e preparando eventi culturali e di intrattenimento per grandi e piccini. Un’occasione per vivere qualche giorno di spensieratezza, con la famiglia e gli amici, per conoscere meglio la nostra città e le iniziative che propone, per promuovere il nostro territorio con le proprie aziende, professionisti, artigiani e prodotti tipici. Così si apriranno le porte del centro alle migliaia di visitatori che in quei tre giorni si riverseranno a Portogruaro in visita dell’Antica Fiera Mercato delle Oche e degli Stivali. Ad aspettarli un ventaglio di proposte da far invidia ai grandi eventi nazionali: visite guidate ai caratteristici angoli e monumenti cittadini, degustazioni di prodotti enogastronomici, mostre, laboratori, convegni, escursioni in barca, mercatini, giocolieri, luna park, truccabimbi… e poi ancora esposizione di mezzi ed attrezzature agricole, auto e moto, arte ed hobby, letture, tavole rotonde, senza dimenticare concerti e funzioni religiose in occasione del Santo Patrono di Portogruaro. Il programma completo della manifestazione è consultabile a pagina 9. Ma la Fiera è anche una grande occasione per le attività ed il mondo del lavoro, un’opportunità per mettere a segno un ultimo colpo di coda prima della chiusura dell’anno, per promuoversi e farsi conoscere, per cercare di appuntare qualche segno positivo nel taccuino. Già, qualche, perché purtroppo l’economia locale ancora non decolla. Nonostante dei flebili segnali positivi sul numero di occupati (di cui si trova una dettagliata analisi di Confartigianato Imprese Veneto Orientale a pagina 12), ciò che prevale nelle statistiche per le aziende è ancora il segno meno. Basti pensare che negli 11 Comuni del mandamento portogruarese, confrontando i dati del primo semestre del 2018 con quelli del primo semestre del 2019, si evidenzia una perdita del 1,1% di imprese, pari a -93 unità. Nel solo primo semestre del 2019, il saldo tra le realtà nate e quelle cessate è di -32. Se poi guardiamo nello specifico al mondo dell’artigianato la situazione non cambia un granché, con un -1,8% tra 2018 e 2019, e la

perdita complessiva di 43 attività. La situazione è un po’ a macchia di leopar-

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INVERNO 2019

do, con Comuni come Caorle (-2,4%), Cinto Caomaggiore (-4,2%), Fossalta di Portogruaro (-1,9%) e Teglio Veneto (-2,9%) che registrano le perdite maggiori, ed altri come Annone Veneto (+0,8%) e Gruaro (0%) che si mantengono sostanzialmente stabili. Ci sarebbe forse bisogno di un’analisi più approfondita su questi dati, che ci spieghi come mai il nostro territorio rimane il più depresso tra quelli di quest’area (si guardi ad esempio al sandonatese, ai vicini Comuni delle provincia di Treviso o di Pordenone, tutti con segni di ripresa maggiori) e quali le possibili ricette per avviare un’inversione di marcia. Siamo stanchi di sentir parlare di crisi, la crisi non esiste, esistono i cambiamenti, che vanno compresi ed affrontati. A chi l’arduo compito?

Editoriale Tempo di Fiera

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In copertina Fake news

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Fuori scena Intervista ad Anna Bonaiuto 6 Accadde Oggi Raab e il ponte di S. Andrea

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La parola a Poliambulatorio Odontoiatrico 8 Poliambulatorio Le Torri 8 Eventi La Fiera di Sant’Andrea

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Tutto il mondo è paese L’ottico Giorgia Guernieri 10 Ritorno al futuro Le Officine Stefanuto

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Passaparola Occupazione e Portogruarese 12 Oltre confine L’Abbazia di Sesto al Reghena 13 L’Acquolina in bocca I bolliti

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Giocherellando Cruciverba e crucipuzzle

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Portogruaro.Net Magazine Supplemento a: www.Portogruaro.Net del 18/11/2019 Reg. Trib. di Venezia - n. 10 del 05/05/2006 Iscrizione al ROC n. 17423 Direzione e Redazione: Borgo San Gottardo, 55 - 30026 Portogruaro (VE) Tel. e Fax 0421 280444 Email: magazine@portogruaro.net Direttore Responsabile: Vincenzo Zollo In redazione: Marta Camerotto, Erminio Colusso, Marta D’Ovidio, Vito Digiorgio, Mariangela Flaborea, Gloria Morettin, Umberto Pizzinato, Andrea Rubin Si ringrazia il Comune di Portogruaro per il programma della Fiera di Sant’Andrea “LA PAROLA A...” è una rubrica di inserzioni promozionali redazionali a pagamento. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere utilizzata in alcun modo, incluse le inserzioni pubblicitarie che sono di proprietà dell’editore che ne vieta la riproduzione anche parziale con qualsiasi mezzo. Manoscritti, fotografie e disegni anche se non pubblicati, non si restituiscono. Portogruaro.Net lascia agli autori degli articoli l’intera responsabilità delle loro opinioni; garantisce la riservatezza dei dati forniti e la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione, scrivendo o telefonando alla redazione. L’editore rimane a disposizione di altri eventuali aventi diritto di copyright su testi o immagini che non è stato possibile contattare. Stampa: Centro Servizi Editoriali Distribuzione gratuita © Copyright 2005-2019 Portogruaro.Net by VISYSTEM EDITORE Borgo San Gottardo,55 30026 Portogruaro (VE) Tutti i diritti riservati

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INVERNO 2019

In copertina

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L’INFORMAZIONE, UN MARE IN CUI CONVIVONO REALTÀ E FINZIONE QUANTE VOLTE CREDIAMO, A PRESCINDERE, A QUELLO CHE LEGGIAMO? SENZA ACCORGERCENE CI IMBATTIAMO IN CLAMOROSI FAKE CHE INTERESSANO ANCHE IL NOSTRO PICCOLO

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a Rete è una grande risorsa. Il suo avvento ha esteso in maniera spropositata gli orizzonti della nostra conoscenza. Questo, tuttavia, comporta anche la necessità di avere a disposizione degli strumenti che ci rendano capaci di utilizzare al meglio questa risorsa. Internet, infatti, si mostra a noi come un mare virtuale da navigare che, purtroppo, presenta vari ostacoli ed inconvenienti. Sta a noi fare rotta verso porti sicuri non seguendo, di certo, l’esempio di Ulisse nell’Odissea che si è lasciato attirare e ingannare dalle sirene. Restando nella metafora marina, queste creature femminili leggendarie rappresentano quello che c’è da evitare nel corso della nostra navigazione sul web: le fake news. Le cosiddette “bufale” sono ormai un fenomeno globale e rappresentano non solo le notizie false vere e proprie, inventate di sana pianta, ma anche tutte quelle distorsioni parziali di dati ed informazioni. Oramai sono diventate uno degli spauracchi che agitano il giornalismo, circolano da sempre semplicemente per destabilizzare un ambiente o per prendersi gioco di qualcuno o qualcosa. La storia è intrisa di fake news clamorose, come ad esempio quella riguardante l’arrivo a Londra della notizia della morte di Napoleone nel febbraio del 1814 (in realtà morì il 5 maggio 1821, ndr) che diede un forte scossone alla Borsa, oppure quella, risalente al Medioevo, della donazione di Costantino, secondo la quale l’imperatore, guarito miracolosamente dalla lebbra da papa Silvestro, si era convertito al cristianesimo e aveva donato un terzo del suo impero alla chiesa, fatto smentito nel ‘500 da Lorenzo Valla che attestò che il documento della donazione era un falso. Ve ne sono altre ancora: la regina Maria Antonietta, ad esempio, non disse mai al popolo affamato “Non hanno pane? Che mangino brioche”, come non è vero che Einstein andava male a scuola. Quindi, se le fake news

esistono dalla notte dei tempi, perché oggi fanno così paura? La motivazione sta nell’assenza di meccanismi adeguati in grado di controllare la qualità e la veridicità dell’informazione e di frenare il fenomeno della disinformazione. Come difendersi dunque? Quali strategie sfruttare per poter consultare Internet o leggere informazioni “pulite”, verificate e chiare? Un approccio critico a tutte le notizie che leggiamo quotidianamente è sicuramente un primo passo fondamentale.

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La diffusione delle notizie vere e false Internet e le tecnologie proprie del web hanno trasformato il paradigma del consumo delle notizie, dando vita ad un nuovo scenario in cui le persone sono attive non solo nella diffusione delle informazioni, ma anche nella loro produzione. Infatti, se prima i contenuti venivano diffusi da fonti ufficiali e mediati da esperti e giornalisti, oggi l’ambiente è disintermediato, i dati vengono pubblicati da fonti “eterogenee”, ovvero da chiunque. L’online, al giorno d’oggi, svolge un ruolo determinante per l’informazione delle persone. Stando ai dati di AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) del 2018, ogni 60 secondi, su Facebook, vengono creati 3,3 milioni di post, pubblicati 510 mila commenti e aggiornati 293 mila stati; su Twitter vengono inviati 350 mila tweet; su WhatsApp vengono scambiati 29 milioni di messaggi; su Google vengono effettuate 3,8 milioni di ricerche. In tutto questo scambio di notizie, realtà e finzione coesistono e, più che volentieri, si confondono. Se l’informazione fallisce, la disinformazione, purtroppo, prolifera, facendo sì che gli individui, perdendo fiducia nel sistema informativo, diano credito alle proprie credenze rispetto ai fatti attendibili, contribuendo così alla divulgazione di veri e propri strafalcioni. Sempre secondo AGCOM, in Italia, il 57% della


In copertina produzione dei contenuti fake riguarda argomenti di politica, cronaca e a forte coinvolgimento emotivo, mentre solo il 20% è di carattere scientifico. L’analisi testuale dei contenuti “fake” prodotti dai siti di disinformazione porta ad individuare nel complesso nove argomenti principali, trattati tutti in modo superficiale ed impressionistico: politica, diritti, economia, salute e ambiente, famiglia e fede, cronaca, esteri, scienza ed immigrazione.

Gli aneddoti del nostro territorio Non serve fare riferimento a grandi realtà per trovare esempi di fake news. Anche nel nostro piccolo, nell’area portogruarese, circolano destabilizzando l’opinione pubblica. Nel 2015, ad esempio, è stato pubblicato dal sito Italianotizie24.eu un articolo intitolato “Scendono in guerra le classi 85-86-87-88-89-90” in cui si parlava della ricezione, da parte di alcuni cittadini di Cinto Caomaggiore, di una lettera del Ministro della Difesa che li chiamava alle armi. Un bello scherzo che ha ingannato in primis il giornalista, per non parlare poi di tutti i cittadini che l’hanno presa per vera. La smentita non ha tardato ad arrivare. Il Comune ha infatti pubblicato nella sua pagina Facebook la lettera del Comando Forze di Difesa Interregionale

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due cassonetti paura in Corso Chiggiato” uscito ne La Nuova Venezia. È possibile che i due turisti non si siano resi conto dell’impossibilità della vicenda? Fatto sta che sono riusciti ad ingannare il Dailymail e gran parte del popolo del web. Se siamo convinti che le fake news siano di casa solo in ambito giornalistico, ci sbagliamo. Sono presenti anche nell’editoria, sicuramente in percentuale minore e, magari, a scopo ironico, e noi ne abbiamo un esempio nel locale. In molti si ricorderanno la storia de “Le anatre di via Camucina”, inserita indebitamente tra le fiabe, scritte dai bambini delle scuole elementari di Portogruaro, di un volume pubblicato dall’allora Comitato festeggiamenti di Sant’Andrea. La stonatura nella raccolta non è saltata subito all’occhio, ma quando fu scoperta fece un gran clamore perché ironizzava sulle funzionalità dell’Amministrazione comunale con delle anatre che, stanche di sporcarsi le zampe sulle strade fangose e di protestare dal sindaco della città perché le sistemasse, andarono a comperare degli stivali per risolvere il loro problema. Questa fiaba, che allude a determinate figure pubbliche e a vecchie polemiche, non poteva di certo essere

Il Gazzettino - sabato 08.02.1992

stata scritta da un bambino di terza elementare. Venne aperta un’indagine ed il fatto venne ripreso anche da Il Gazzettino e dal settimanale Epoca, edito da Mondadori.

Uno dei fatti più eclatanti… Potrebbero avere qualche legame la

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Nord sbugiardando l’arruolamento improvviso e rasserenando gli animi dei giovani interessati. Qualcuno, probabilmente, avrà pagato caro questo scherzo. Sempre nello stesso anno il britannico Dailymail ha diffuso la notizia “Incredible moment a car MELTED in the sun during 100F heatwave in Italy” ripresa poi anche in Italia da Motorionline, il FattoQuotidiano e dall’Huffingtonpost. Stando all’articolo divulgato, un’auto, una Renault Megan per la precisione, che si trovava in un parcheggio a Caorle si era letteralmente sciolta per il caldo. Una storia difficile da credere, se non per il fatto che era stata testimoniata da due turisti inglesi in vacanza nel litorale veneto in un video in cui si vedono le luci, gli specchietti laterali, il paraurti e le guarnizioni dei finestrini liquefatti, a quanto pare, dal caldo infernale di quei giorni estivi. È stato Bufale.net, il portale italiano di fact-checking che da anni combatte la disinformazione, a smascherare la bufala. Facendo delle ricerche e analizzando bene la foto del veicolo ed il filmato, hanno scoperto che l’ambiente immortalato era proprio Caorle e che il mezzo non si era sciolto, ma era stato danneggiato a causa di un incendio doloso appiccato su due cassonetti dell’immondizia posti lì vicino, come riportato nell’articolo “Bruciati

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città di Portogruaro ed il poeta Francesco Petrarca? Oggi, sicuramente, diremo di no, ma nel 2000 la possibilità è stata presa tanto in considerazione da far giungere nella città del Lemene anche degli studiosi dell’Università di Padova. Una serie di coincidenze ha fatto pensare che la mano destra mummificata di ignota provenienza,

custodita nel Museo della Città in Torre Sant’Agnese, sorto nel 1885, potesse essere quella del Petrarca. L’ipotesi aveva acquisito credibilità perché legata alle possibili vicende del frate domenicano Tommaso Martinelli, di Portogruaro, che nel 1630 ad Arquà, aiutato da alcuni paesani, ruppe un angolo dell’arca che conteneva i resti del poeta trafugandone il braccio destro. Scoperto il fatto, le autorità ecclesiastiche perdonarono il frate che ritornò, magari portando con sé un qualche "ricordino" padovano, nella città natale dove fu l’ultimo priore dei domenicani nella chiesa e convento di San Giovanni Evangelista. In ogni caso, dell’arto asportato non si seppe più nulla. Interesse, curiosità e voglia di saperne di più hanno accompagnato la notizia dell’accostamento della mano destra mummificata al fatto del frate portogruarese. A questa teoria, tuttavia, se ne affiancò un’altra, secondo la quale il reperto poteva essere una “mano di gloria” utilizzata per rituali esoterici. Fu presto esclusa come opzione, poiché per questi riti veniva utilizzata la mano sinistra, mentre quella in questione era destra. Neanche il consulto dell’ingegnere umbro Sandro Bassetti, di passaggio a Portogruaro proprio in quel periodo, aiutò a sbrogliare il nodo della matassa. La notizia, comunque, si diffuse, ne scrissero i giornali e portò ben quattro scolaresche, alcuni studiosi e diversi altri interessati in visita al Museo civico. Le coincidenze sono straordinarie, ma la realtà è tutta un’altra storia. Gloria Morettin


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Fuori scena

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OGNI COPPIA HA I SUOI “PICCOLI CRIMINI CONIUGALI” ANNA BONAIUTO CI RACCONTA IL TESTO DI ERIC-EMMANUEL SCHMITT, CHE INTERPRETA INSIEME ALL’ATTORE- REGISTA MICHELE PLACIDO

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l vero piccolo crimine coniugale è quello di dare per scontata la conoscenza della persona che abbiamo a fianco. Quanto sommerso c’è nei rapporti? Quante cose omettiamo a noi stessi e di conseguenza all’altro per paura di modificare gli equilibri che il tempo e la routine creano? Ne abbiamo parlato con Anna Bonaiuto, coprotagonista dello spettacolo assieme a Michele Placido, in occasione della messa in scena al Teatro Luigi Russolo. Cosa l’ha colpita di questa storia? Fa parte di quella serie infinita di testi sui conflitti tra uomo e donna che partono dall’antica Grecia fino a Ibsen, Strindberg. Questo è più contemporaneo, ha 10 anni, parla di una coppia, delle menzogne, dei silenzi, delle invidie e delle contraddizioni che ci sono tra marito e moglie. Lui è uno scrittore famoso, un uomo arrivato; lei è una donna intelligente che si rende conto di aver dedicato la propria vita al coniuge senza avere in realtà fatto nulla. Siamo nell’ambito di quello che possiamo definire l’insieme di dramma e commedia: lo spettacolo riesce a partire leggero, come una commedia, per poi tirare fuori tutta la fragilità della donna che, non sapendo come fare per mantenere stabile un rapporto a cui tiene molto, ricorrerà ad un’arma assolutamente folle per creare un terremoto nella coppia.

che tu hai osservato degli altri. Coprotagonista e regista dello spettacolo è Michele Placido. È stato difficile lavorare con lui? No, io sono abituata ai registi attori, in realtà sono quelli che preferisco. Ho lavorato tanti anni con Servillo, con Carlo Cecchi, Ronconi… Penso che loro da sopra il palco capiscano qualcosa che il regista da fuori non vede. Certo i registi sono importanti figuriamoci, ti danno l’armonia e la struttura del percorso di una regia, però noi attori abbiamo una spinta in più.

Che rapporto ha con il nostro territorio? Io sono nata a 10 chilometri da qui e ricordo che da giovane ogni tanto mio padre diceva “andiamo a Portogruaro” come se fosse uno scalino più su. Lui amava Portogruaro e i suoi bei palazzi, la trovava più elegante, sentiva tutta la storia veneziana. Oggi (il giorno dello spettacolo, ndr) mi sono fatta un giretto: erano secoli che non venivo e devo dire che è una bella cittadina, tenuta bene. All’inizio dei suoi studi teatrali ha

A proposito di questo, che consiglio si sentirebbe di dare a un giovane che oggi magari si sente scoraggiato o bloccato da qualcuno? Il consiglio che darei è quello di andarsene da casa, non per odio verso i genitori ma perché bisogna uscire. Capisco che ai miei tempi era normale e più facile. Io ho fatto l’Accademia e ho cominciato a lavorare subito, mia sorella ha fatto l’Università e ha iniziato ad insegnare un mese dopo la laurea. Oggi vedo giovani di 30-35 anni a casa perché non possono trovarsi un luogo e questo li fa maturare poco, non fa capire loro la lotta della vita in cui si impara a sopravvivere anche dalle sofferenze. Non bisogna essere assenti, ma devono ribellarsi perché l’unica forza in un paese così è la ribellione, certe cose non possono avvenire, non è giusto. Che cosa le fa amare così tanto questo mestiere? Nel mio caso, e in quello delle mie generazioni, il teatro era il massimo. Per me rimane ancora il luogo dell’attore per antonomasia perché la responsabilità sul palco è tua. Io adesso sto girando un film con Moretti, ma il film è suo e io dipendo da lui. In teatro, invece, hai tutta la responsabilità da quando entri in scena a quando esci. Io me ne accorgo perché esco stremata dalla concentrazione, perché non si può mollare.

Che rapporto hanno i due protagonisti? È come se lui avesse dato per scontato tutto, come spesso succede nei rapporti: siamo una coppia, siamo insieme da vent’anni, non ci diamo fastidio. In realtà lui è uno che prende tutte le sue libertà. In una coppia c’è sempre uno più forte, uno che si mangia l’altro, è una specie di cannibalismo. In questo caso lei, che è la parte debole, scoppia e decide di fare questa catastrofe dalla quale lui resterà fortemente colpito. Capirà tutta la debolezza e, in fondo, la dolcezza e l’amore di questa donna. È stato difficile interpretare questo personaggio così diverso da lei? Per fortuna tutti i ruoli che ho portato in scena sono lontani da me, nel senso che il divertimento del teatro è proprio quello di capire gli altri personaggi e farli vivere, soprattutto se gli autori sono bravi. Ho interpretato donne molto diverse, da Cleopatra a Hedda Gabler, ma trovo ci sia un filo tra fragilità e forza che unisce tutto il mondo femminile. C’è chi reagisce in un modo, chi in un altro, chi ha più risorse intellettuali, chi meno. In questi casi si pesca da qui e dall’immaginario che riguarda anche ciò

dovuto superare con determinazione l’opinione di suo padre che non voleva facesse l’attrice… Si, erano altri anni.

Anche perché c’è il riscontro immediato del pubblico… Si, anche se lo spettatore di oggi è ormai stordito da 40 anni di stupidaggini televisive dove tutto è così finto e sentimentale. Il pubblico si accontenta, io mi rifiuto di pensare questo ma, in genere, si crede che si beva tutto e che gli si possa dare tutto. Il modo di vivere il teatro è cambiato, la gente è stata diseducata. Poi certo c’è qualcuno che magari è più attento, più sensibile, ma sono in diminuzione.

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Lei da attrice se ne accorge? Si, ad esempio ridono per delle cose per le quali io non riderei. Anzi, mi offenderei se uno mi facesse ridere per una sciocchezza. Io penso che ognuno si debba assumere le proprie responsabilità, non voglio trattare il pubblico da deficiente, voglio pensare alla sua parte migliore e dedicarmi a quella. Marta D’Ovidio


Accadde oggi

“U

n u o m o , u n p o n te ”. L a vicenda dell’ufficiale dell’esercito austroungarico Julius Raab e il ponte di Sant’Andrea a Portogruaro. Due storie che si intrecciano esattamente 101 anni fa, nelle fasi finali della Grande Guerra. Il destino di un prezioso monumento della città del Lemene, il ponte che affaccia sui mulini, legato alle gesta di un uomo che tra il 31 ottobre e il 3 novembre 1918, durante la ritirata austriaca, risparmia il manufatto dalla distruzione. Di questi temi si è discusso nel convegno organizzato dal Comune di Portogruaro assieme all’Università della Terza Età lo scorso 3 novembre in occasione dell’anniversario della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.

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INVERNO 2019

IL PONTE SALVATO DALLA DISTRUZIONE MOSSO DALLE RICHIESTE DELLA POPOLAZIONE, L’UFFICIALE DELL’ESERCITO AUSTROUNGARICO JULIUS RAAB EVITÒ DI FAR SALTARE IL PONTE DEI MOLINI. UNA STELE RICORDA IL NOBILE GESTO

La figura di Julius Raab Julius Raab nasce nel 1891 da una famiglia cattolica della bassa Austria. Nel 1911 si iscrive alla Facoltà di Ingegneria a Vienna, senza terminare gli studi. Nel 1912 segue il corso per allievo ufficiale a Villach e presta servizio a Rovereto. Nel 1914, con lo scoppio della Prima guerra mondiale, combatte sul fronte orientale e poi affronta le battaglie sull’Isonzo con la Compagnia del genio Zappatori. Dopo la rotta di Caporetto partecipa all’invasione dei nostri territori fino al Piave e, terminata la Grande Guerra, intraprende l’attività politica. Nel 1938 è ministro del Commercio nel governo austriaco ma, con l’annessione dell’Austria alla Germania nazista, è costretto a ritirarsi a vita privata. Negli anni ‘50, quando si pongono le basi per la liberazione dell’Austria dalle potenze alleate, diviene cancelliere della Repubblica austriaca, mantenendo l’incarico fino al 1961. Morirà nel 1964.

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Il ponte di Sant’Andrea Torniamo al presente, anche se per poco. In corrispondenza del ponte dei mulini, all’inizio del sentiero che da via Roma, passando dietro il Museo Archeologico Concordiese, conduce in via del Seminario, è posta una stele che ricorda il tenente Julius Raab e la difesa del ponte di Sant’Andrea, che risale al 1353. Inizialmente costruito in legno, vene realizzato in pietra nel 1554 per volontà del podestà Giulio Valier. “Questo fatto - ha spiegato Alessio Alessandrini, presidente dell’Università della Terza Età, nel corso del convegno - testimonia l’opulenza della città di Portogruaro in quel periodo storico”. Non è, tuttavia, il ponte più antico. L’anzianità spetta al ponte di San Gottardo (1523), coevo al ponte di San Giovanni. Quest’ultimo, assieme al ponte di San Nicolò vengono abbattuti dagli italiani per impedire l’avanzata austriaca. L’esercito austriaco invece fa saltare i ponti all’interno della città (ponte del Rastrello, ponte dell’Abbazia, ponte della Stretta e ponte del Palù). Ma perché il ponte di Sant’Andrea non fu fatto saltare?

Il nobile gesto Per trovare una prima, seppur sommaria risposta, andiamo al febbraio del 1992 quando il cavaliere Attilio Nodari pubblica un articolo sul settima-

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nale ErreUno in cui cita un pezzo del giornale austriaco “Die Neue Krone” (24 novembre 1991). L’articolista sostiene che il ponte di Sant’Andrea sia il miglior monumento a Julius Raab. La Pro Loco di Portogruaro, assieme allo scrittore Luciano Guareschi, organizzatore tra l’altro del convegno “Un uomo, un ponte” di cui si è detto, si sforza di approfondire il tema. La Fondazione Julius Raab di Vienna fornisce una biografia di Raab, curata da Michael Dippelreiter, docente a Graz. Ai fini del nostro discorso, si riporta il punto focale della narrazione, citato dallo storico Roberto Sandron nell’intervento Il ponte risparmiato, all’interno del catalogo della mostra “La Grande Guerra in un piccolo centro” edito nel 2007: “La compagnia marciò fino a sera [del 31 ottobre 1918, ndr] giungendo a Portogruaro. Qui Raab, il mattino seguente, ricevette nuovi ordini di minamenti. Tra i primi ponti da far saltare, si trovava il vecchio ponte storico vicino al Duomo. Ma Raab, che era a conoscenza delle preoccupazioni della popolazione civile, si raccomandò per ottenere dal Comando della 58a Divisione che questo ponte non fosse distrutto. Il 2 novembre lasciarono la città le truppe k.u.k e dopo che la 58a Divisione di Fanteria al pomeriggio sgombrò Portogruaro, la 46a Divisione di Fanteria consegnò il comando alla 92a Divisione di Fanteria. In una mezz’ora, dopo che anche la brigata ebbe abbandonato la città, furono fatti saltare tutti i ponti. Solo il ponte storico fu salvato”. Nello stesso intervento lo storico Sandron riporta anche una diversa testimonianza, tratta dal memoriale di Tiziano Onor, profugo del Piave costretto al lavoro coatto nella zona di Portogruaro. “Il 3 novembre continua il passaggio di truppe, con relativi saccheggi; verso il tramonto cessa il passaggio. In casa nostra viene installata una sezione di difesa: 15-20 soldati tedeschi con mitragliatrici, bombe a mano e telefono, alla dipendenza di due ufficiali. […] Verso le ore 7 di sera, si sente il dentellare delle nostre mitragliatrici verso Portogruaro; poderosi colpi ci fanno intuire che i ponti sono fatti brillare. […] Verso la mezzanotte, i tedeschi tentarono di far saltare il ponte sul Lemene, di fronte al molino, a pochi metri dalla nostra abitazione. Vi gettarono sopra tutte le bombe che tenevano a loro disposizione; ma il tentativo non riuscì”. Non sappiamo come andarono realmente le cose, considerata la scarsità di documenti storici. “Dopo la scoperta della Pro Loco – ha raccontato Alessandrini nel convegno – è nato in città un dibattito ideologico e politico. Da un lato si voleva premiare Raab per la carriera, dall’altro si contestava il fatto che avesse fatto saltare quattro ponti”. Nel 2009 grazie al Lions Club Portogruaro, che dal 1977 è gemellato con il Club austriaco di Bad Ischl, viene collocata vicino al ponte di Sant’Andrea una stele che ricorda il nobile gesto di Raab. Una storia tutt’altro che scritta, però. E che una scoperta potrebbe portare a riscrivere. Vito Digiorgio


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INVERNO 2019

La parola a

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DEVITALIZZAZIONE DEL DENTE: QUANDO E PERCHÉ “Mi hanno fatto una capsula e non mi hanno neanche devitalizzato il dente”. A volte abbiamo sentito questa frase, oppure siamo stati noi stessi trattati con una corona protesica (capsula), senza la cura canalare (devitalizzazione) del dente trattato. Ma è davvero un lavoro che non è stato eseguito a regola d’arte? Naturalmente no. Si tende a pensare che ogni dente incapsulato debba essere devitalizzato, ma non è così! Ogni dente trattato endodonticamente (ovvero devitalizzato), deve essere protetto con un manufatto protesico, che può essere la comune corona protesica (capsula) oppure, come si fa sempre più spesso, con un intarsio, realizzato da un laboratorio odontotecnico in resina composita o in ceramica e applicato dal dentista.

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Questo accade perché un dente devitalizzato perde la componente collagenica (una particolare proteina che gli conferisce determinate qualità meccaniche), diventando meno resistente. Questo fa sì che debba essere protetto con una soluzione protesica.

Siamo abituati a ricevere delle corone dentali su tutti i denti devitalizzati e siamo, dunque, portati a pensare che qualsiasi dente ricoperto con corone protesiche debba essere devitalizzato. Non è vero! Se non è strettamente indispensabile, il dentista cercherà quindi di mantenere quel dente vitale (non devitalizzato). Così si spiega come proprio la mancata devitalizzazione di un dente che riceve una corona protesica sia segno di un lavoro svolto a regola d’arte. Naturalmente, laddove sia necessario trattare endodonticamente il dente, ad esempio per una carie penetrante, si procederà in tal senso, non essendoci alternative terapeutiche valide. Oltre all’Endodonzia, nel nostro studio potrete usufruire anche di questi servizi: (otturazioni) • CONSERVATIVA CHIRURGIA (estrazioni) • IMPLANTOLOGIA • ORTODONZIA (apparecchi) • GNATOLOGIA (bite e problemi articolari) • PROTESI (fissa e mobile) • ODONTOIATRIA ESTETICA (faccette) •

Direttore Sanitario dott. Andrea Orietti Odontoiatra

GRUARO Via dell’Artigianato, 1 (uscita autostrada - sopra Pittarello - 1º piano) Tel. 0421 280068 - poliambulatorio-odontoiatrico.it

VISITE CARDIOLOGICHE ED ELETTROCARDIOGRAMMA (ECG) La cardiologia è una branca della medicina che fornisce al paziente ed al suo medico le informazioni necessarie a tenere sotto controllo le patologie del cuore. Grazie all’anamnesi, all’esame obiettivo e agli accertamenti di volta in volta necessari, vengono evidenziati, in ogni singolo paziente, i fattori di rischio cardiovascolare sui quali intervenire e le patologie già instaurate. Il Cardiologo, inoltre, propone la terapia più opportuna e resta a disposizione del medico curante del paziente per garantirgli la massima collaborazione. Nel nostro studio, da settembre, potete effettuare: ELETTROCARDIOGRAMMA A RIPOSO, un test non invasivo che consente di registrare e visualizzare graficamente l’attività elettrica del cuore, utile per individuare l’eventuale presenza di una malattia cardiaca o un’aritmia; VISITE SPECIALISTICHE CON ELETTROCARDIOGRAMMA, che prevedono un’anamnesi familiare/personale e una patologica prossima e remota attraverso domande volte a conoscere fattori di rischio cardiovascolare, eventi clinici significativi, eventuali sintomi, un esame obiettivo con misurazione di peso, altezza e pressione arteriosa, l’effettuazione e la refertazione dell’ECG e le conclusioni con consigli e suggerimenti terapeutici.

Info e appuntamenti: Tel.: 0421 275460 Mail: cdsportogruaro@libero.it

Le prestazioni cardiologiche vengono eseguite dallo specialista cardiologo dott.ssa A.E. Milanese. È possibile inoltre usufruire dei seguenti servizi: o TERAPIA DEL SALE (previa indicazione medica) - HALOTERAPIA VISITE PNEUMOLOGICHE (eseguite dallo specialista pneumologo dott. A. Gregoris) - SPIROMETRIE Le prestazioni sono effettuate unicamente in regime privato non convenzionato con il SSN. Direttore Sanitario Dott.ssa Alba Eleonora Milanese - Medico Chirurgo, specialista in Cardiologia. Aut.San. n. 31159 del 18.07.2019

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Eventi

INVERNO 2019

MAGAZINE

DOMENICA 24 NOVEMBRE GIORNATA DELLE ASSOCIAZIONI E DEI BAMBINI

SANT’ANDREA PER I BAMBINI Via Mazzini - La strada dei putei Mercatino e scambio a scopo benefico aperto a tutti i bambini

Centro storico Stands con esposizione di prodotti e oggetti artigianali a cura delle Associazioni, Comitati, Enti e realtà locali

In giro per la città dalle ore 14.00 Sorprese, Giocolieri e Magie per i bimbi

Borgo S. Giovanni ore 11.00 Passeggiata inaugurale della Giornata delle Associazioni nel centro storico, in compagnia di allegra brigata musicale

Piazza della Repubblica ore 14.30 Tutti al Teatrino! a cura dell’Atelier teatrale Carronavalis

Piazza della Repubblica ore 12.00 Saluto del Sindaco

ALTRI APPUNTAMENTI INTORNO ALLA FIERA

Palazzo Municipale – Sala delle Colonne Molar le corde al giubilo Mostra di illustrazioni di Giancarlo Zucconelli da domenica 24 novembre a domenica 1 dicembre

Da sabato 23 novembre a domenica 1 dicembre Piazza Castello LUNA PARK sabato 23 e 30 novembre: tutte le giostre prendi 2 paghi 1 mercoledì 27 novembre sconto di 1 euro per tutte le giostre

Piazzetta della Pescheria ore 10.00 - 13.00 / 14.00 - 17.00 Escursione sul fiume Lemene con Caorline a cura dell’A.D.S. Voga Concordiese

Dal 23 novembre al 1 Dicembre Galleria Comunale d’Arte Contemporanea “Ai Molini” Orchestrazione n. 27 - “Infinito” a cura dell’Associazione Culturale Porto dei Benandanti

Piazzetta della Pescheria ore 10.00 - 12.00 / 14.00 - 17.00 Apprendisti Ciceroni del Gruppo FAI Giovani di Portogruaro presentano luoghi e storia di Portogruaro Enoclub Portogruaro - Via Cavour n. 21 ore 11.00 / 20.00 Degustazione di prodotti enogastronomici del territorio Piazza della Repubblica ore 14.30 Il gioco dell’oca in piazza! Borghi e Frazioni di Portogruaro in gara a cura di Pro Loco Portogruaro Museo Archeologico Nazionale Concordiese ore 15.30 Visite guidate gratuite a cura del Gr.A.V.O. e Fondazione “Antonio Colluto” Ingresso gratuito per chi partecipa alla visita guidata Palazzo Municipale - Sala Consiliare ore 17.00 PEDALANDO S’IMPARA - Presentazione della georeferenziazione dei percorsi cicloturistici “Le Nostre Vie” a cura di Natale Cigagna e Giancarlo Marchesan IPSIA “D’Alessi” di Portogruaro SANT’ANDREA PER I BAMBINI Via Mazzini - La strada dei putei Mercatino e scambio a scopo benefico aperto a tutti i bambini - Truccabimbi In giro per la città dalle ore 14.00 Sorprese, Giocolieri e Magie per i bimbi a cura dell’Atelier teatrale Carronavalis SABATO 30 NOVEMBRE FESTA DEL PATRONO SANT’ANDREA - FIERA MERCATO Centro storico Fiera mercato, enogastronomia, intrattenimenti, Gelat’OCA Torre Sant’Agnese ore 15.00 Partenza corteo inaugurale della 34a Fiera di Sant’Andrea lungo Via Cavour, Seminario, Garibaldi, Abbazia, Corso Martiri della Libertà con Tamburini e Sbandieratori di Cordovado Palazzo Municipale - Sala Consiliare ore 15.45 Inaugurazione della 34a Fiera di Sant’ Andrea Scoprimento della targa ”I Sindaci di Portogruaro dal 1945” Interventi delle Autorità Palazzo Municipale - Sala delle Colonne Racconti artigiani al femminile Mostra collettiva delle creazioni di cinque donne artigiane a cura di Chiara Trentin e di Confartigianato Stivali d’artista creazioni del Politecnico Calzaturiero di Stra Molar le corde al giubilo illustrazioni di Giancarlo Zucconelli Piazzetta della Pescheria ore 14.00 - 17.00 Escursioni sul fiume Lemene con Caorline e Gondole a cura di A.S.D. Voga Concordiese Piazzetta della Pescheria ore 14.30 - 17.00 Apprendisti Ciceroni del Gruppo FAI Giovani di Portogruaro presentano luoghi e storia di Portogruaro Piazza della Repubblica ore 15.00 Visita guidata gratuita al Centro di Portogruaro a cura di Confartigianato, TVO srl e Venezia Orientale Tours

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Piazza del Duomo Spazio Salute a cura di Confartigianato

Molar le corde al giubilo Mostra di illustrazioni di Giancarlo Zucconelli

Via Mazzini - La Strada dei putei Mercatino e scambio a scopo benefico aperto a tutti i bambini

Piazzetta della Pescheria ore 10.00 - 13.00 / 14.00 - 17.00 Escursione sul fiume Lemene con Caorline a cura dell’A.D.S. Voga Concordiese

Via del Rastrello - Arte & Hobby Opere di pittura e scultura con gli autori, creazioni, hobby

Piazzetta della Pescheria ore 10.00 - 12.00 / 14.00 - 17.00 Apprendisti Ciceroni del Gruppo FAI Giovani di Portogruaro presentano luoghi e storia di Portogruaro

Via Cavour Viaggi e Motori - 2^ edizione a cura di Confartigianato - Truccabimbi Ore 18.00 concerto dei “Granelli di Sabbia”, anni ‘60-’70 Borgo S. Nicolò Esposizione macchine e attrezzature agricole Enoclub Portogruaro - Via Cavour n. 21 ore 11.00 / 20.00 Degustazione prodotti enogastronomici e vini del nostro territorio Museo Archeologico Nazionale Concordiese ore 15.30 Visite guidate gratuite a cura del Gr.A.V.O. e Fondazione “Antonio Colluto” Ingresso gratuito per chi partecipa alla visita guidata Villa Comunale - Parco della Pace Cani, Gatti & Co. - conoscerli e conviverci meglio - Il cane in città ore 10.30-15.00 Consigli gestione sanitaria pet e consulenze con veterinari e istruttori cinofili ore 15.30-17.00 Esibizione di Agility Dog ore 17.00-18.30 Il cane in città - Conferenza aperta a tutti Villa Comunale - Parco della Pace CORTILE DELL'OCA Degustazione e vendita prodotti dell’oca con "Le Genti dell'Oca" Androne Villa Comunale - Moda: dalla Scuola al made in Italy, a cura dei ragazzi IPSIA D’Alessi Palazzo Longo - Corso Martiri della Libertà 36 Le Arti a Palazzo - Avanguardia anima e corpo Pitture su manichini-omaggio ad artisti di riferimento a cura Associazione Accordi con m° Stefano Orsetti Duomo di Sant’Andrea Apostolo ore 20.45 Concerto nella Festa del Patrono Sant’Andrea Musiche di Giuseppe Russolo, Charles Gounod, Giuseppe Verdi con il Coro e Orchestra “Città di Portogruaro” DOMENICA 1 DICEMBRE FIERA MERCATO Centro storico Fiera mercato, enogastronomia, intrattenimenti, Gelat’OCA Palazzo Municipale - Sala delle Colonne Racconti artigiani al femminile Mostra collettiva delle creazioni di cinque donne artigiane a cura di Chiara Trentin e di Confartigianato Stivali d’artista creazioni del Politecnico Calzaturiero di Stra

Centro storico ore 10.30 Cani, Gatti & Co. - conoscerli e conviverci meglio - Il cane in città Passeggiata formativa in centro città con cani e proprietari Seguirà la benedizione con il parroco della città Piazza del Duomo Spazio Salute a cura di Confartigianato Piazza della Repubblica ore 10.30 Visite guidate gratuite al Centro di Portogruaro a cura di Confartigianato, TVO srl e Venezia Orientale Tours Via del Rastrello - Arte & Hobby Opere di pittura e scultura con gli autori, creazioni, hobby Via Cavour VIAGGI E MOTORI - 2^ edizione - Truccabimbi a cura di Confartigianato Imprese Veneto Orientale Borgo S. Nicolò Esposizione macchine e attrezzature agricole Enoclub Portogruaro - Via Cavour n. 21 ore 11.00 / 20.00 Degustazione di prodotti enogastronomici del territorio Villa Comunale - Parco della Pace CORTILE DELL'OCA Degustazione e vendita prodotti dell’oca con “Le Genti dell’oca” Androne Villa Comunale - Moda: dalla Scuola al made in Italy, a cura dei ragazzi IPSIA D’Alessi ore 12.00 “SOR-RISI E OCA” per solidarietà Degustazione di riso con salsiccia d’oca Villa Comunale - Parco della Pace Cani, Gatti & Co. - conoscerli e conviverci meglio - Il cane in città ore 15.30-16.30 Sfilata canina amatoriale di tutte le razze e non, con una giuria di bambini Consigli sanitari e consulenze cinofile con veterinari e istruttori cinofili

Museo della Città - Torre S. Agnese aperto nei giorni giovedì 10.00/12.00 sabato e domenica 10.00/12.00 -15.00/17.00 Mercoledì 20 novembre ore 20.30 Palazzo Municipale - sala consiliare #Economia circolare: Una nuova vita per i nostri rifiuti Incontro a cura di ASVO Sabato 23 Novembre ore 10.00 Palazzo Vescovile - Via Seminario 23 Tavola rotonda: centri storici e rigenerazione urbana, il caso di Portogruaro a cura di Confartigianato Sabato 24 e 30 Novembre 15.30/18.30 Domenica 1 Dicembre 10.30/18.30 Fermodel Club “Trenoteca” - Via Zappetti, 15 “Giornata Internazionale del Fermodellismo” Lunedì 25 novembre ore 17.30 Palazzo Municipale - Sala Consiliare Atti Persecutori: facciamo il punto sullo stalking Convegno organizzato dalla Camera degli avvocati di Portogruaro, in collaborazione con il Comitato per le Pari Opportunità del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Pordenone Martedì 26 Novembre ore 17.00 Palazzo Municipale - sala consiliare Consegna Premio Eccellenze Città di Portogruaro 7a Edizione Venerdì 29 Novembre ore 18.00 Collegio Marconi - sala delle colonne Le grandi macchine di Leonardo da Vinci: incontro con Christian Hill a cura degli Amici del Collegio Marconi di Portogruaro Venerdì 29 Novembre ore 21.00 Duomo di S. Andrea Apostolo Coro “Vos de Mont” a cura del CAI di Portogruaro Sabato 30 Novembre, Domenica 1 e Lunedì 2 Dicembre Collegio Marconi - sala delle colonne 9.00/13.0014.00/20.00 Mostra fotografica “La forza della delicatezza” Fotografie di Antonella Geromin e Simonetta Ciuto A cura del CAI Portogruaro Sabato 7 dicembre - Inaugurazione Galleria Comunale d’Arte Contemporanea “Ai Molini” Tono Zancanaro: le donne, gli amori, la politica a cura di Boris Brollo

Museo Nazionale Concordiese ore 16.00 Gustiamo l’antico. Itinerari enogastronomici nel mondo di Iulia Concordia Visita guidata enogastronomica con l’archeologa di Studio D (P)

Sabato 7 Dicembre ore 15.00 Centro Culturale Palazzo Altan Venanzio - Via Seminario 27 Storie per crescere “Bianco Natale” con l’Associazione Maga Camaja

Palazzo Longo - Corso Martiri della Libertà 36 Le Arti a Palazzo - Avanguardia anima e corpo Pitture su manichini-omaggio ad artisti di riferimento a cura Associazione Accordi con m° Stefano Orsetti

Sabato 7 Dicembre ore 17.00 Palazzo Municipale - Sala Consiliare Concerto Giorgio Trione Bartoli pianoforte Progetto Fenice Metropolitana 2019

Finalone musicale a sorpresa con Funkasin Street Band

Per maggiori informazioni si rimanda al sito del Comune di Portogruaro: www.comune.portogruaro.ve.it

MUSEO NAZIONALE CONCORDIESE


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Tutto il mondo è paese

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INVERNO 2019

DA CONCORDIA IN MARTINICA PER FARE ESPERIENZA NEL CAMPO DELL’OTTICA E DELL’OPTOMETRIA GIORGIA GUERNIERI RACCONTA COSA L’HA SPINTA AD ANDARE DALL’ALTRA PARTE DEL MONDO, DOVE OGGI LAVORA CON SODDISFAZIONE

L’

intraprendenza è donna. E lo si capisce chiaramente se si ha la fortuna di conoscere Giorgia Guernieri. 27 anni, un viso dolcissimo, una preparazione universitaria eccellente e un coraggio da vendere. Giorgia, conosciuta da tutti come Giorgina a Concordia Sagittaria, paese in cui è cresciuta, appena conseguita la laurea in Ottica e Optometria presso il Dipartimento di Fisica ed Astronomia di Padova, ha superato l’esame di abilitazione di Ottica a Cividale presso l’Istituto Paolino d’Aquileia, lavorando poi, per un periodo, presso l’Ottica Demenego a Portogruaro. Gli studi di Giorgia, tuttavia, non si concludono qui. Ottiene un altro diploma di alta formazione in Contattologia all’Università degli Studi di Padova e, nel 2017, si trasferisce a Blois in Francia per frequentare il corso di “Licence Professionelle spécialité Optométrie et Basse Vision” per specializzarsi in Optometria e Ipovisione. La sua voglia di formazione continua la porta ad inviare il suo curriculum in Martinica. Giorgia non aveva nessuna pretesa, ma il suo curriculum ha entusiasmato tanto gli esperti del settore locale che l’hanno chiamata a lavorare con loro. Presa la palla al balzo, si è trasferita senza paura dall’altra parte del mondo dove oggi esercita con successo la professione di ottico e optometrista. Come ci è riuscita? Lo spiegherà lei stessa in questa intervista esclusiva per Portogruaro.Net Magazine. Come sei riuscita ad inserirti in un contesto dove non conoscevi bene la lingua francese? Cosa ti ha spinto a decidere di partire? La voglia di studiare all’estero per migliorarmi dal punto di vista lavorativo, per imparare una nuova lingua e per arricchirmi con una nuova esperienza l’avevo ancora prima di laurearmi. Sono partita per la Francia in un momento in cui ero arrivata al limite: mi ero persa, lavoravo in modo meccanico e non ero soddisfatta. Questo mi portava ad essere molto stressata e stanca anche al di fuori del lavoro, il tutto mi pesava enormemente. Quando mi hanno scelta, dopo la candidatura, sono partita senza pensarci troppo! Avevo un po’ di soldi messi da parte, avevo voglia di esplorare le mie capacità non solo scolastico-lavorative, ma anche di vita. L’aspetto fondamentale che mi ha spinta a partire entrambe le due volte, è l'idea che se non ce l’avessi fatta non sarebbe stato un fallimento. L’insuccesso per me sarebbe stato non provarci: ho un caratteraccio, sono determinata e molto istintiva.

Hai studiato Ottica e Optometria. Oggi, nel tuo lavoro di cosa ti occupi? In qualità di ottico mi dedico al montaggio degli occhiali e alla parte di vendita. In qualità di optometrista, posso fare esami della vista più completi, dare consigli sull’igiene visivo e quindi aiutare le persone ad avere una visione migliore. Come esperta in ipovisione, cerco di dare una mano a chi ha gravi problemi per avere una migliore percezione visiva, aiutandoli così nella vita quotidiana che, in questi casi, diventa complicata. Inoltre, mi occupo di trovare le giuste lenti a contatto, che non creino disagi, per i diversi clienti che me le richiedono.

Come potete notare, non parlo mai di “vista”, ma di “visione”: la prima la conosciamo come i famosi decimi che riusciamo a vedere, la seconda invece è un insieme di processi che ci permette di dare un significato a ciò che vediamo. È legata non solo all’occhio ma anche agli altri sensi e, soprattutto, al cervello. Perché hai scelto questo lavoro? Questa professione è spesso sottovalutata. L’ottico è visto come colui che ti vende gli occhiali, ma non è così. Come dicevo, parliamo di “visione”, un processo che se non si sviluppa bene può provocare disturbi che si riversano nel sociale. È stato

provato, ad esempio, che il 70% dei carcerati riporta problemi visivi. Un bambino che non riesce a imparare a leggere come gli altri ha bisogno di un’occhiale che lo aiuti. Io amo tantissimo il mio lavoro perché posso migliorare la vita quotidiana delle persone. Con un controllo della vista ben fatto si può risolvere il mal di testa, diminuire l’emicrania e aiutare chi ha delle lesioni oculari con delle lenti a contatto, nel caso di problemi corneali, o con filtri colorati per danni retinici. Cosa ti ha colpito della Martinica? La Martinica ha sempre significato per me una nuova sfida. Spostarmi dall’altra parte del mondo, in un’isola sicura, che fa parte dell’Unione Europea, dove non ho avuto grosse difficoltà a livello burocratico, è stato il giusto compromesso per partire. Il paesaggio è spettacolare: ci sono il mare cristallino dei Caraibi, l’oceano Atlantico e la sua forza, ma anche un vulcano, delle colline verdissime che danno sul mare, le foreste e le mangrovie. Le spiagge sono una favola.

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edizione

nel parco della nuova S.Vitale APPUNTAMENTI 2019/2020:

24 dicembre dopo la messa delle h. 23.30 26 dicembre dalle h. 17 alle h. 19 29 dicembre dalle h. 17 alle h. 19 05 gennaio dalle h. 17 alle h. 19 06 gennaio dalle h. 17 alle h. 19 INGRESSO LIBERO visita e accesso agevolato per disabili e loro accompagnatori

Pensi di tornare in Italia? Al momento rimarrò ancora all’estero perché voglio continuare a formarmi e fare esperienza. Nel tuo settore, quali sono i pro e i contro da imputare all’Italia e quali all’estero? In Italia la figura dell’optometrista sta finalmente prendendo forma, si sta cercando di essere riconosciuti come figura professionale sanitaria, mentre in Francia non ci sono degli sviluppi in merito al momento, anche se i professionisti sono molto più valorizzati. Tuttavia, il peso della burocrazia si fa sentire perché una parte dell’occhiale è pagata dalle "mutuelle" che rallentano l’iter di vendita. Hai altri obiettivi professionali che speri di realizzare? In Martinica mi trovo molto bene, ma non penso di restarci tutta la vita. Il mio sogno è iniziare a praticare la contattologia rigida e magari lavorare in un’equipe poli-professionale di oculisti e ortottisti in un centro dedicato alla visione. Ma ho ancora molto da imparare.

In caso di cattivo tempo le rappresentazioni verranno annullate per info consultare il sito: www.presepio-vivente.it

Marta Camerotto


Ritorno al futuro

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INVERNO 2019

OFFICINE STEFANUTO VERSO UNA PRODUZIONE ECOSOSTENIBILE PIÙ ATTENZIONE AI TEMI ECOLOGICI NELL’AZIENDA CHE SI OCCUPA DI LOGISTICA CAMPALE, CARPENTERIA CIVILE ED INDUSTRIALE

Il Fondatore Guglielmo Stefanuto. Presentazione della prima cucina mobile nel 1984

vò a collaborare anche con la Protezione Civile nazionale. La necessità di fornire nuovi mezzi e strutture più adeguate alle attività finalizzate ad affrontare situazioni di emergenza, come i disastri naturali, induce le Officine Stefanuto a sviluppare nuove soluzioni nel settore produttivo, cui si aggiunge l’impiego di nuovi materiali più performanti.

S.R.L.

L

e previsioni di crescita della Commissione Europea collocano agli ultimi posti la Germania (+0,5%) e l’Italia (+0,1%), molto lontane dalla media dell’Eurozona (+1,2%). Su questo andamento pesa soprattutto la frenata della produzione industriale delle due maggiori economie manifatturiere dell’Unione Europea. Nei primi sei mesi del 2019, infatti, la produzione manifatturiera in Italia è scesa dell’1,2% e una maggiore frenata l’ha subita la locomotiva tedesca che ha fatto registrare un -3,9%. La produzione manifatturiera cala, appesantita soprattutto da alcuni settori, tra cui la metallurgia (-2,6%). Eppure, a Nordest spira un lievissimo vento di ripresa. Tra le varie aziende spiccano le Officine Stefanuto che, dagli anni ’60, hanno saputo ampliare i propri orizzonti riuscendo a sopravvivere alla crisi e, oggi, ad avere dei progetti per il futuro volti alla produzione ecosostenibile.

Oggi, l’azienda gruarese è impegnata - oltre che nello sviluppo di prodotti specifici per la logistica mobile - nella carpenteria tecnica con l’impiego di leghe speciali, nella costruzione di opere architettoniche evolute e di strutture in alluminio per macchine sottomarine e nella serramentistica. Sono davvero molti e diversificati i settori in cui si è sviluppata la lavorazione dei metalli delle Officine Stefanuto, con alcuni esempi di rilevanza internazionale. L’azienda può annoverare la realizzazione di macchine subacquee per la posa di un oleodotto nel Mar Nero, la fabbricazione di un involucro di alluminio per il trasporto di satelliti e la realizzazione di una macchina utilizzata per

Diamo nuova luce alle tue idee!

Dai mezzi mobili campali alla carpenteria Nel 1961, a Gruaro, sorgono le Officine Stefanuto, un’azienda di carpenteria meccanica che oggi ha superato il mezzo secolo di attività e si avvia a chiudere l’anno con all’attivo diversi milioni di euro di fatturato. L’impegno dell’azienda fu da subito rivolto alle infrastrutture metalliche per edifici del settore civile ma, qualche anno dopo, arrivò quello che Antonio Spimpolo, sales manager dell’azienda, definisce “un punto di svolta”. “Nel 1984 - spiega Spimpolo - è arrivata una commissione da parte dell’Esercito Italiano che ci ha chiesto di sviluppare per loro una cucina mobile su shelter, ovvero delle cabine prefabbricate simili ai container, quando allora i mezzi mobili campali erano su rimorchi”. Lo sviluppo di strumenti di organizzazione logistica campale per i corpi delle Forze Armate nazionali divenne presto un settore proficuo per le Officine Stefanuto: l’Esercito Italiano, infatti, annovera numerosi veicoli dotati dei più differenti allestimenti: frigoriferi, panifici, cucine rotabili, docce, lavanderie e servizi igienici che possono essere facilmente impiegati in zone di conflitto o in scenari di emergenza. Proprio l’emergenza appare uno dei settori dove l’expertise delle Officine Stefanuto sembra aver trovato ampia espressione: dopo la collaborazione con le Forze Armate, infatti, l’azienda si tro-

la pavimentazione degli Airbus 380. Nell’ambito delle telecomunicazioni, sono state costruite macchine per la posa dei cavi telefonici sottomarini e, nell’ambito del progetto Geostar (Geophysical and Oceanographic Station for Abyssal Research), messo a punto dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sono state costruite delle sonde per il monitoraggio dei terremoti e degli tsunami.

Le strategie di sopravvivenza alla crisi La storia dell’azienda non è stata priva di momenti di difficoltà. La crisi economica ha messo a dura prova la ditta che ha saputo però resistere e superare le criticità. Tuttavia, ha sempre sviluppato parallelamente almeno tre settori produttivi, riuscendo a valorizzare maggiormente quelli che di volta in volta potevano sopperire alle difficoltà degli altri settori. La crisi economica iniziata nel 2008 ha fatto in modo che le Officine Stefanuto si aprissero anche verso Paesi che fino ad allora non avevano rappresentato un mercato di riferimento. “L’azienda - spiega Spimpolo - ha dovuto investire e diversificare nei momenti più difficili, andando a presentarsi in fiere e manifestazioni all’estero, dove i prodotti già comuni e talvolta superati da nuove produzioni per il mercato italiano, si sono rivelati alternativi ed efficaci alla soluzione di problematiche che in alcuni Paesi venivano affrontate in modo poco efficiente”.

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Con la crisi economica che si sta lentamente allentando, l’attenzione dell’impresa è rivolta a nuovi investimenti e progetti. “Abbiamo in atto un restyling dei prodotti che più ci vengono richiesti dall’estero, oltre allo sviluppo di specifici modelli che ci sono stati commissionati per rispondere a particolari esigenze continentali - conclude Antonio Spimpolo -. In particolare, le Officine Stefanuto intendono rivolgere maggiore attenzione a una produzione ecosostenibile e dedicare più interesse ai temi ecologici”. Infine, il sales manager, conclude con una considerazione: “Il futuro sarà forzatamente rivolto ai mercati che dovranno obbligatoriamente integrarsi per esperienze a tutto campo, magari in una futura Protezione Civile Europea, dove allo stato delle cose, si notano differenziazioni enormi su ogni livello - sia esso economico o organizzativo - in aree di azione così differenti”. Andrea Rubin


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Passaparola

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INVERNO 2019

PORTOGRUARESE: OCCUPAZIONE IN CALO NEGLI ULTIMI 10 ANNI I DATI SONO POCO INCORAGGIANTI. AD OGGI, LA PERCENTUALE DI NUOVE POSSIBILI ASSUNZIONI È AL 2%

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nalizzando alcuni dati, forniti da Veneto Lavoro, relativi al trend occupazionale generale del mandamento portogruarese, salta subito all’occhio il calo dei lavoratori assunti che si è verificato nel nostro territorio negli ultimi 10 anni. Nel dettaglio, le attività produttive legate al mondo dell’artigianato e dell’industria hanno perso oltre 2.000 addetti, parzialmente compensati da una sostanziale tenuta del settore agricolo e da un saldo positivo di tutto il settore dei servizi, del turismo e del commercio. Il territorio, nel complesso, ha un saldo negativo pari a 380 addetti, dato non tanto significativo nel numero, ma importante per fare emergere una controtendenza della nostra area rispetto al resto della Città Metropolitana che vede, sempre nello stesso periodo 2008/2018, un incremento dell’occupazione di oltre 16 mila unità.

smesso di lavorare nel corso dell’anno, sfruttando per i giovani quelle oramai poche forme contrattuali, più o meno flessibili, attualmente a disposizione dei datori di lavoro. Al 30 giugno 2019, gli Under30 occupati hanno fatto registrare un saldo positivo di quasi 300 unità rispetto al primo semestre 2018, e addirittura di oltre 500 rispetto ai primi sei mesi del 2017. Un segnale positivo che speriamo perduri, consentendo un ricambio generazionale necessario in tutti i settori economici, compreso quello della pubblica amministrazione, che registra una percentuale di “senior”

altissima. Il turnover faciliterebbe l’utilizzo di nuovi strumenti informatici e telematici che renderebbero più agevole il rapporto tra i cittadini, le imprese e le varie amministrazioni locali, regionali e statali. Nelle scorse settimane, Confartigianato Imprese Veneto Orientale ha realizzato un sondaggio informale tra gli associati per riuscire a tracciare un quadro indicativo dello stato di salute dell’economia locale. I risultati non sono sicuramente incoraggianti, perché la possibilità di un incremento delle nuove assunzioni si attesta attorno al 2%. Le figure professionali

Aziende che prevedono di assumere nei prossimi mesi (anche per turnover)

21,03%

Aziende che prevedono di incrementare il personale

15,33%

Aziende non interessate a nuove assunzioni

44,75%

Aziende che prevedono ridimensionamenti

11,22%

Non ha risposto

Purtroppo, scorrendo i dati del sistema produttivo, in questo decennio difficile, riscontriamo che nel nostro territorio il calo dei lavoratori del settore secondario è stato ben maggiore di quello dei nostri vicini sandonatesi e che il recupero del settore terziario nel Portogruarese è stato limitato rispetto all’area oltre Livenza dove si è verificata una vera esplosione di commercio/ servizi e turismo. Questa situazione fa riflettere, ancora una volta, sulla difficoltà di attrarre nuove imprese a stabilirsi nel Portogruarese, che soffre indubbiamente della concorrenza dei “cugini” friulani e che non riesce neanche a stare al passo nel settore turistico, come emerge dal confronto tra gli incrementi di Jesolo e quelli delle spiagge di Caorle e Bibione. I nostri vicini trevigiani, rimanendo sempre nella Regione Veneto, hanno recuperato ampiamente il terreno perso negli ultimi dieci anni, anche se i territori di confine con il Friuli Venezia Giulia (vedi il mandamento di Vittorio Veneto), avendo lo stesso nostro problema, sono ancora distanti dalla piena occupazione del 2007. Qualche luce di ripresa la si può notare già nei primi mesi dell’anno 2019. Si registra, infatti, un saldo positivo di quasi 500 addetti rispetto al primo semestre del 2018. L’incremento è dovuto, anche se non completamente, agli effetti della “quota 100”, poiché i lavoratori, che hanno potuto beneficiare della nuova opportunità di uscita anticipata dal mondo del lavoro, hanno liberato qualche posto a vantaggio dei giovani. Grazie a ciò, infatti, sono aumentate le possibilità di stage e di assunzioni tramite contratti a termine, a chiamata o di apprendistato. Da una prima valutazione, anche se non definitiva, le piccole e medie imprese del territorio hanno sostituito circa i due terzi dei dipendenti che hanno

maggiormente ricercate in questo momento riguardano tecnici, possibilmente diplomati o laureati, nel settore della meccanica di precisione, della carpenteria e delle macchine a controllo numerico, oltre a termoidraulici, elettricisti e saldatori, categoria sempre molto richiesta. Questo è quanto è emerso dal sondaggio di Confartigianato:

23,00%

Tra le piccole e medie imprese dei vari comparti produttivi che prevedono un incremento della forza lavoro, segnaliamo i settori interessati, con le relative percentuali:

Gocce di Petrolio

Viale Treviso, 154 - 30026 Portogruaro - loc. Pradipozzo

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28,33%

Impiantisti

12,28%

Edilizia

3,78%

Legno

2,47%

Alimentare

6,15%

Tessile

0,00%

Servizi alla persona

3,33%

Autoriparazione

5,29%

Trasporti

1,12%

Uno degli aspetti importanti da affrontare, già dall’inizio del 2020, sarà quello di unire le forze propositive dei soggetti economici, delle loro rappresentanze e delle amministrazioni pubbliche per individuare soluzioni concrete volte ad aumentare l’attrattività del territorio per nuove imprese che creeranno ricchezza e occupazione per i nostri giovani. Questa rubrica è realizzata in collaborazione con


Oltre confine

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L’ABBAZIA DI SANTA MARIA IN SILVIS, ANIMA DEL BORGO DI SESTO AL REGHENA VERO GIOIELLO DEL PAESE, CONSERVA ANCORA OGGI LA SUA ARTE, STORIA E SPIRITUALITÀ

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Sesto al Reghena, storico Comune della Bassa Friulana, si conserva uno splendido complesso monastico, l’Abbazia di Santa Maria in Silvis. Il nome della località attesta la presenza nel territorio di un insediamento risalente all’epoca romana, sviluppatosi ad una distanza di sei miglia dalla romana Iulia Concordia. Il Reghena è il fiume di risorgiva che attraversa il borgo ed alimenta il fossato che cinge l’abbazia, fondata in epoca alto medievale “in silvis”, nella foresta. Si entra nell’antico complesso attraversando il ponte sulla fossa e superando un’elegante porta di foggia cinquecentesca. Spostandosi sulla destra, si raggiunge un piccolo prato sul quale è tracciata con alcuni corsi di mattoni la pianta della prima chiesa dell’abbazia benedettina, fondata nel secolo VIII, in epoca longobarda e distrutta poi all’epoca delle invasioni ungariche. Venne ricostruita intorno all’anno Mille e strutturata come un borgo fortificato, cinto da mura e fossato e protetto da una porta con ponte levatoio e da alcune torri. Il massiccio campanile, nato come torre di avvistamento, domina la piazza delimitata dal Palazzo del Governo, indicato come Cancelleria, e dalla residenza degli abati, rimaneggiata nei secoli fino ad assumere l’aspetto di una elegante villa e dalla chiesa, con un ampio arco d’ingresso affiancato da una loggia, destinata all’accoglienza di viandanti, pellegrini e bisognosi, e da una scalinata che conduce all’ampio salone abbaziale al primo piano. La Vergine, San Pietro, San Giovanni Battista e San Benedetto, Santi titolari dell’abbazia, sono affrescati sulle pareti dell’ingresso ed accolgono ancor oggi fedeli e visitatori. Il vestibolo si presenta con pareti completamente affrescate, risalenti ai primi del ‘500: da un lato è raffigurato il Paradiso, dall’altro vi è l’Inferno. Sulla parete d’ingresso il Giudizio Finale, cui allude l’arcangelo Michele con bilancia e spada sguainata. Prima di entrare nell’aula sacra, si nota un affresco particolare con raffigurati tre nobili a caccia che osservano perplessi tre bare scoperchiate, con all’interno loro stessi, ormai defunti. Un tema caratteristico della spiritualità medievale, denominato Storia dei tre vivi e dei tre morti, che invita i fedeli che frequentano la chiesa a condurre una corretta vita da cristiani, perché la morte può presentarsi all’improvviso. La chiesa ha la classica struttura basilicale a tre navate, connotata da una forte verticalità nella zona presbiteriale. L’ampia cripta, che si estende sotto al presbiterio, è frutto della ricostruzione novecentesca, che ha riportato l’edificio all’originario aspetto

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medievale dopo le alterazioni apportate nei secoli XVII e XVIII, e custodisce importanti opere scultoree. Tra queste un’Annunciazione duecentesca di memoria ancora bizantina, una Pietà quattrocentesca di gusto nordico, alcune statue lignee novecentesche e poi il sarcofago di Sant’Anastasia, un capolavoro della scultura longobarda di probabile provenienza cividalese. Infine, il presbiterio

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con le numerose figure che popolano le scene affrescate sulle pareti del transetto, del tiburio e del quadrilungo. Intorno al 1320 seguaci del Giotto padovano dipingono su incarico degli abati sestensi le storie dei santi che i monaci veneravano a Sesto: Maria, San Benedetto, San Pietro, San Giovanni Battista e Giovanni Evangelista. Tra le varie storie che si possono leggere sulle pareti, si rimane particolarmente colpiti dall’immagine di un gigantesco albero carico di fiori e di melagrane mature, vicino al quale vi sono San Bonaventura, il padre francescano che ha elaborato l’idea del lignum vitae, ed in piedi Mosè, con il capo avvolto da un alone di luce e le due piccole corna che ne consentono l’identificazione. Ai piedi dell’albero, simbolo della vita che Cristo ha donato al mondo, quattro fiumi scorrono dalle falde del Golgota e alludono ai Vangeli che diffondono la Parola di Dio. Negli ultimi due anni tutti i cicli ad affresco della chiesa sono stati oggetto di un attento restauro. Sono in fase conclusiva invece i restauri del magnifico soffitto quattrocentesco che copre il vestibolo e l’atrio. Per chi non ha avuto modo di vedere di recente l’abbazia, TVO srl intende proporre una visita guidata indicativamente nei mesi di gennaio-febbraio. Mariangela Flaborea

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Sabato 30 novembre Domenica 1 dicembre FIERA DI SANT’ANDREA Visite guidate al centro storico della città di Portogruaro Piazza della Repubblica Ore 15.00 (sabato) Ore 10.30 (domenica) Domenica 15 dicembre COLORI DI FOGLIE IN ATELIER Decorare con la natura del Bosco. Laboratorio per adulti (dai 15 anni in su) con la pittrice naturalistica Donatella Marchesin per realizzare un’originale creazione natalizia con gli elementi del bosco Bosco di Alvisopoli Ore 14.30

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L’acquolina in bocca

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L’

e t n o l o g o e a n t ro p o l o g o Claude Lévi-Strauss nella sua esposizione del triangolo culinario, fatta negli anni ‘50, ha fornito una spiegazione molto precisa. E che può essere sintetizzata in questo modo: la consumazione dei cibi previa manipolazione avviene con diverse modalità che si avvicinano alla dimensione naturale pura o a quella artificiale mediata dalla cultura. Così l’arrosto, in cui la carne è a diretto contatto con il fuoco, è più naturale del bollito, nel quale l’acqua media tra il fuoco e la materia prima. La cottura arrosto rimanda quindi ai fenomeni naturali del vivere umano, mentre il bollito è l’emblema dell’evoluzione culturale. Puntando lo sguardo sulla nostra storia culinaria, il gran bollito misto ha costituito uno dei secondi piatti più apprezzati e diffusi. Si concentra nella parte settentrionale della penisola, in particolare in Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Conosciuto soprattutto nella sua versione piemontese, che è la più completa perché utilizza un gran numero di tagli di bue e vitello, il bollito ha assunto caratterizzazioni e sfumature regionali e locali legate alla varietà e ai tagli delle carni adoperate.

con verdure di orto (cipolla, sedano, carote), ossi di bovino, un bel pezzo di tasto e polpa di manzo, carne di gallina e vi cuocevano dentro dei filettini di pasta fatta in casa con farina e uova. La stessa carne bollita veniva servita con la verdura cotta per completare poi un secondo piatto con l’arrosto di petto e cosce di pollo, costine di maiale con contorno di radicchio e patate”.

Cottura e abbinamenti Strettamente connesso ai ritmi della società contadina, il bollito nasce dalla necessità di sottoporre le carni a una cottura lenta e prolungata. Ma

quali sono i segreti per ottenere un buon pasto? Conta ovviamente anche la qualità della carne, che non deve essere troppo magra ma con striature di grasso all’interno. Ma è la cottura la base essenziale per realizzare un buon bollito. E anche un brodo gustoso. Immergendo la carne in acqua fredda, questa rilascia piano piano i suoi aromi, conferendo al brodo un gusto più intenso. Pellegrino Artusi, poliedrico uomo di cultura che visse nell’800 e applicò il metodo scientifico in campo culinario, aveva chiaramente delineato questo concetto. “Lo sa il popolo e il comune - scriveva nel

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Le tradizioni contadine La tradizione contadina era scandita da gesti ben precisi, soprattutto in cucina. Mettere sul fuoco una pentola per preparare il brodo era sicuramente uno di questi. Il brodo serviva come base per preparare le zuppe oltre che costituire l’elemento indispensabile per cucinare stracotti, brasati, verdure e animali da cortile. Il bollito può essere definito una pietanza di recupero, figlio di una cucina povera che rifiutava ogni forma di spreco e si basava sulla pratica del riutilizzo. Nutriente e saporito, questo secondo piatto è stato sempre associato a ritualità e occasioni peculiari del vivere quotidiano. “Fino agli anni ‘60, ovvero prima dell’esplosione del boom economico e della conseguente disgregazione delle famiglie patriarcali - racconta Leandro Costa, gastronomo nonché presidente dell’Unione delle Confraternite Enogastronomiche del Triveneto - era usanza tra i contadini organizzare il pranzo di nozze a casa della sposa. Ed era una di quelle rare occasioni in cui il menu prevedeva un abbondante uso di carne bovina, considerata cibo dei ricchi, assieme a pollame allevato per essere consumato nei giorni di festa”. Dovevano essere ore di gran fervore dietro ai fornelli. “Le donne anziane - continua il nostro gastronomo - preparavano il brodo servito per primo e insaporito

saggio La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene, il manuale di cucina che ebbe una notevole fortuna - che per ottenere il brodo buono bisogna mettere la carne ad acqua diaccia e far bollire la pentola adagino adagino e che non trabocchi mai. Se poi, invece di un buon brodo preferiste un buon lesso, allora mettete la carne ad acqua bollente senza tanti riguardi. È noto pur anche che le ossa spugnose danno sapore e fragranza al brodo; ma il brodo di ossa non è nutriente”. Ancora oggi il bollito mantiene un certo fascino. “Nel nostro territorio - ci spiega Massimo Zanon, titolare del ristorante Alla Botte di Portogruaro, che ha voluto mantenere la consuetudine dei bolliti - questo secondo piatto, associato agli arrosti, è stato la formula principale nei banchetti nuziali e nelle festività. Nella nostra tradizione si utilizzavano tutti i tagli di carne, ovvero manzo, maiale, faraona, gallina, anatra, oca”. Per la buona riuscita di questo piatto conta anche l’accompagnamento. “L’abbinamento originario - continua Zanon - prevedeva la combinazione del bollito con cren o altre salsette. Si utilizzavano anche sottaceti o mostarda. L’evoluzione in cucina ha portato oggi all’accostamento con le marmellate”. Il nostro palato è messo in guardia: perché non lasciarsi catturare allora dai sapori e dalla morbidezza della carne in una fredda giornata invernale? D. V.

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IL BOLLITO Preparazione: In un pentolone bollire 4 litri di acqua assieme ad un cipollotto, due carote, una costa di sedano, uno spicchio d’aglio, due foglie di alloro e 2-3 chiodi di garofano. Immergervi un osso di manzo, sette etti di muscolo di spalla (cappello del prete), altrettanta polpa di petto di manzo ed un pezzo di carne di gallina. Salare e pepare e lasciare bollire al minimo per almeno tre ore; raffreddare a temperatura ambiente e levare la parte di grasso che si è formata nella superficie del brodo. Tagliare la carne a fettine e servirla riscaldata nel suo brodo con un contorno di verdure cotte e delle salsine (cren, senape, maionese). Ottima se accompagnata con una salsa pevarada, che si prepara così: soffriggere in olio e.v.o. due spicchi d’aglio, 100 gr. di fegatini di pollo, 10 gr. di sopressa, due acciughe salate delicate, una buccia di limone, tutto tritato finemente, mescolato e cucinato per circa 10 minuti a fuoco basso, aggiungendo due cucchiai di aceto, un pizzico di pepe. Aggiustare al bisogno con sale e aceto.


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Come si chiamava originariamente il comune di La Salute di Livenza?

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ORIZZONTALI 1. Aereo antincendi - 8. Finisce nel cestino - 16. Cani di grossa taglia - 17. Fa piacere riceverli - 19. La città dello champagne - 20. Brilla nella cava - 21. Fatti misteriosi - 22. Il Santana chitarrista - 23. Cavalli dal mantello rossastro - 24. Non crede in Dio - 25. Una pietra comune - 26. Il Saba poeta (iniz.) - 27. Cambiare, trasformare - 29. La taglia chi scappa - 30. Le hanno rane e girini - 31. Chiave - 33. Il regista Howard - 34. Le lettere non firmate - 36. Sottrazione disonesta - 37. Monaco tibetano - 38. Se li dividono i soci - 39. Caldo e opprimente - 40. Vasto altopiano asiatico - 41. Alberi dal legno chiaro - 42. Belli per il turista - 43. Il testo sacro dell’Islam - 44. Un’antica nave - 45. Fatto crescere... dal panettiere VERTICALI 1. Dispensa della nave - 2. Altrimenti detto - 3. Gli amici di Biancaneve - 4. Associa ex alpini (sigla) - 5. Breve giorno - 6. Fantastico, immaginario - 7. Primato sportivo - 8. Abbaia e scodinzola - 9. Arti con le penne - 10. Centro di Parigi - 11. Banditore, messaggero - 12. La questua dei frati - 13. Il Paese con Santiago - 14. Profondo per il poeta - 15. Savio, giudizioso - 18. Iniziali di Armani - 21. Brevi istanti - 22. Indubbio, sicuro - 24. Aiuto, soccorso - 25. Inferiormente - 27. Fornire, corredare - 28. Celebre torre parigina - 29. Corridoi d’ospedale - 30. Nativo di Bucarest - 31. Albergo autostradale - 32. Colpiscono i timpani - 33. Capitale marocchina - 35. Il dietro del collo - 37. Costellazione con Vega - 39. Camera senza cera - 40. Cifra indefinita - 41. L’argento in chimica - 42. I limiti dell’amore - 43. 101 romani

CRUCIPUZZLE

Dove si trova la chiesa di Santa Cristina raffigurata in foto?

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DUCATO

PRETE

TESTO

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LE SOLUZIONI DEI GIOCHI DEL NUMERO PRECEDENTE

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S I E P M E E V F A R M P

A N T A B A D E A D I M M R I B A M O L I S E M I N I R A T A T I N E A T O I R O V O C

SACCO SERIOSO SOPRUSO SOTTOSUOLO STESO

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C A C H E O O Z Z O R C

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