Portogruaro.Net Magazine

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PortogruaroNet

PRATICHIAMOCI La storia personale di Debora ci parla del dono del riuso e del riciclo: perché un oggetto usato per me può essere nuovo per un altro p.6

EVENTI

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NEWS

PORTOGRUARO CENTRO STORICO Ai nastri partenza l’undice8 / 9 / 10diMAGGIO 2015 sima edizione della Rassegna Enogastronomica della Venezia Orientale “Terre dei Dogi in Festa” degustazioni dei Vini Doc Lison Pramaggiore e dei prodotti tipici del Veneto Orientale crociere fluviali - mostre - incontri a tema e altro ancora... consulta il programma completo nel sito www.comune.portogruaro.ve.it

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L'ANDRONE Palazzo Perrero fu abitato dal grande Dario Bertolini, avvocato e storico portogruarese. Ancor’oggi la sua presenza si avverte tra le ampie stanze e nel giardino signorile p.11

STIAMO IN SALUTE

A CHI LO SCETTRO? Il prossimo 31 maggio a Portogruaro ci saranno le elezioni comunali. Sono dieci i pretendenti al dopo-Bertoncello, alcuni noti e altri alla prima esperienza politica.

Chi la spunterà? Portogruaro.Net Magazine ha tracciato un profilo dettagliato di ogni candidato a sindaco. continua a pag. 4

Il 9 maggio arriva a Portogruaro il dottor Barry Sears, inventore della Dieta Zona e oggi considerato un vero fenomeno mondiale grazie a questa rivoluzionaria dieta p.12

IL FEUILLETON Il buon Malattia lascia le “ombrette” portogruaresi per testare quelle delle vecchie hostarie di Concordia Sagittaria, tra una cantata e una tazza di thè p.14

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LA CULTURA È NELLE IDEE

Scommettiamo che...? L'editoriale di Giulio Serra

L

Il lamento è la forma più semplice e immediata per rivendicare dei diritti (o presunti tali). Ma ci fa rimanere con i piedi ancorati a terra, limitando la circolazione delle idee

a bella stagione è ormai alle porte. Il profumo dell’estate si odora nell’aria, le spiagge del nostro Adriatico tornano a riempirsi come d’incanto. In questa inevitabile e ormai millenaria migrazione dalla città al lido c’è sempre chi lamenta una certa apatia urbana atta a danneggiare quei pochi o tanti che restano tra le antiche mura medievali. Un nugolo di fedeli dell’asfalto ribollente (loro malgrado) incapace di rassegnarsi all’idea di vivere un’estate priva di divertimento, stimoli, brio, al pari di chi (i tanto odiati vacanzieri) ha la possibilità di godere della brezza marina e del tepore della sabbia al tramonto. Problema atavico, questo. E di non facile soluzione.

città alle attività politiche di questa o quella Amministrazione locale. Il lamento è la forma più semplice e immediata per rivendicare dei diritti (o presunti tali) che ci sentiamo levati senza però avanzare proposte concrete atte a ribaltare lo status quo che tanto ci annoia. D’estate, a mio parere, in città si fa troppo poco per chi resta? Benissimo, cerco di attivarmi affinché la situazione cambi, si evolva, migliori. Il lamento, invece, stoppa il passo prima che questo possa compiersi, facendoci restare immobili nelle nostre posizioni, ancorati alle nostre idee (giuste o sbagliate che siano), isolandoci, inglobandoci unicamente all’interno di un mondo fatto di astio, rancore, invidie, difese preventive.

E...STATE IN CITTÀ

NESSUNA MORALE, SIA CHIARO

Sono anni che le Amministrazioni Comunali d’Italia, e per forza di cose anche quella di Portogruaro, si dannano l’anima per trovare un modo per arginare l’ancestrale problema agostano della transumanza su spiaggia (o su montagna) dei propri concittadini. Sono nate, a tal riguardo, infinite iniziative, le più “famose” ribattezzate sotto il grande cappello pubblicitario “E…state in città”, tutte rivolte a un unico, grande, obiettivo: trattenerci in città, facendoci dimenticare le passeggiate sul bagnasciuga e le colazioni al chiosco, evitando di farci pensare alle escursioni mattutine alle pendici del Piancavallo o alle lunghe biciclettate sulla Pedemontana. Da maggio a settembre, a Portogruaro, ogni sera o quasi ci sono piccoli o grandi eventi, serate a tema, manifestazioni culturali, ludiche, ricreative…Un universo che va – solo per citare gli eventi più rinomati e apprezzati – dai Mercoledì Musicali a Terre dei Dogi, dalla Festa della Musica alla 12 Ore di ciclismo fino alle varie sagre e manifestazioni sparpagliate per le frazioni e le località portogruaresi. Insomma, l’offerta di certo non manca, la città pulsa e respira anche nelle ore più calde dell’anno, sforzandosi di recuperare l’inevitabile “gap” con le mete balneari più in voga, e regalando dunque giorni lieti anche a chi non può o non vuole andarsene via per un po’.

L'ARTE DELLA LAMENTELA

Eppure, a fronte di tutto ciò, scommettiamo che anche quest’anno ci sarà chi punterà il dito contro la povertà di proposta? Contro l’incapacità di dar vita a…? Contro la svogliatezza dei nostri politici, contro la mancanza di creatività da parte delle associazioni culturali, sportive, ricreative? Contro…? È un male atavico, purtroppo. L’arte della lamentela non conosce barriere ne distinzioni di razza o religione. Abbraccia tutti, da nord a sud, da ovest a est. Capita ogni anno, di questi tempi, e l’arte della lamentela attanaglia alti e bassi, maschi e femmine, giovani e vecchi, fino a settembre inoltrato, quando i vacanzieri tornano alla base e la quotidianità autunnale/invernale riprende il ciclo consueto. Un’arte, questa, che potremmo tranquillamente traslare in qualsivoglia argomento o tema sociale, dall’estate da passare in

È un tema, quello delle lamentele “a prescindere”, che potremmo sviscerare in eterno, sbobinare – come det-

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maggio/giugno 2015

to – in ogni ambito o disciplina. Ma non è questa la sede per farlo, e non è certamente questo lo scranno da cui si impartiscono morali o lezioni di comportamento sociale. Il gioco dello “Scommettiamo che…?” ha in sé l’unica presunzione di voler perlomeno tentare di smuoverci dai nostri piedi inchiodati al cemento, stimolandoci a lamentarci, certo, ma anche ad agire, a proporre, a confrontarci, a dibattere e, se necessario, a scontrarci sulle idee. Sì, le idee. Proprio quelle che da tempo andiamo ricercando a parole ma che poi, nel concreto, fatichiamo a riconoscere in mezzo a tanto fumo nero. Quest’anno, tuttavia, dicono a più livelli che la ripresa economica è ormai lanciata e che l’ottimismo galleggia nell’aria. E allora provo anch’io a crederci e a rilanciare: “Scommettiamo che…finalmente a Portogruaro inizieremo a lavorare sulle idee lasciando perdere il lamento?” I botteghini per le scommesse sono aperti.

SOMMARIO EDITORIALE

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Scommettiamo che...? IN COPERTINA

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Elezioni Comunali 2015 PRATICHIAMO IL FUTURO

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Il dono del riuso EVENTI

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Terre dei Dogi in Festa LA PAROLA A

8 8 9 9

Di Ruota in Ruota Confartigianato Vespa Club Portogruaro British Institutes FUORISCENA

Intervista a Cristina Comencini 10 L'ANDRONE

Palazzo Perrero STIAMO IN SALUTE

La Dieta Zona

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L'ACQUOLINA IN BOCCA

Il mito del Cinzano

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ROMANZO D'APPENDICE

L'ombretta perfetta (III puntata) 14 GIOCHERELLANDO

Cruciverba e crucipuzzle

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Portogruaro.Net Magazine Supplemento a: www.Portogruaro.Net del 04/05/2015 Reg. Trib. di Venezia - n. 10 del 05/05/2006 Iscrizione al ROC n. 17423 Direzione e Redazione: Borgo San Gottardo, 55 - 30026 Portogruaro (VE) Tel. e Fax 0421 280444 Email: magazine@portogruaro.net Direttore Responsabile: Giulio Serra Direttore Editoriale: Vincenzo Zollo In redazione: Leandro Costa, Massimo Cuomo, Vito Digiorgio, Gloria Morettin, Andrea Pavan Si ringrazia il Comune di Portogruaro per il programma di Terre dei Dogi in Festa “LA PAROLA A...” è una rubrica di inserzioni promozionali redazionali a pagamento. In riferimento al racconto di Massimo Cuomo nella rubrica “Romanzo d'appendice” si precisa che ogni riferimento a persone esistenti/esistite e/o a fatti realmente accaduti è puramente casuale. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere utilizzata in alcun modo, incluse le inserzioni pubblicitarie che sono di proprietà dell’editore che ne vieta la riproduzione anche parziale con qualsiasi mezzo. Manoscritti, fotografie e disegni anche se non pubblicati, non si restituiscono. Portogruaro.Net lascia agli autori degli articoli l’intera responsabilità delle loro opinioni; garantisce la riservatezza dei dati forniti e la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione, scrivendo o telefonando alla redazione. L'editore rimane a disposizione di altri eventuali aventi diritto di copyright su testi o immagini che non è stato possibile contattare. Stampa: Centro Servizi Editoriali Distribuzione gratuita © Copyright 2005-2015 Portogruaro.Net by VISYSTEM EDITORE Borgo San Gottardo,55 30026 Portogruaro (VE) Tutti i diritti riservati

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IN COPERTINA

maggio/giugno 2015

31 MAGGI◆ 2015: fate il vostro gioco

Il post-Bertoncello passa attraverso quattro temi di grande urgenza che restano sul tavolo: ospedale unico, sicurezza, lavoro e sviluppo sostenibile

I

l 31 maggio del 1278 a.C. Ramesse II è incoronato faraone. Parecchi anni più tardi, più precisamente il 31 maggio del 1974, Siria e Israele firmano un accordo di disimpegno che risolve la guerra del Kippur. Il 31 maggio del 1884, poi, John Harvey Kellogg brevetta i sempiterni corn flakes. La lista degli accadimenti targati “31 maggio” è lunghissima e potremmo continuare all’infinito. Ma ciò che qui si vuole marchiare è una data, in particolare: il 31 maggio 2015. A Portogruaro il prossimo 31 maggio ci saranno infatti le elezioni comunali. Finirà senz’altro un ciclo, quello di Antonio Bertoncello sindaco, e si apriranno scenari inediti, stimolanti e, ci auguriamo, vivi e positivi. Come da tradizione, Portogruaro.Net ha seguito e continuerà a seguire la campagna elettorale dei vari contendenti alla poltrona di primo cittadino, una poltrona che – considerato il numero dei pretendenti – pare essere molto, ma molto ambita.

QUEL CORRIDOIO SGOMBERATO E GIÀ INTASATO Dicevamo: dalla sera tarda del prossimo 31 maggio (ballottaggi permettendo) a Portogruaro si aprirà una fase nuova. È inevitabile, del resto: l’addio di Antonio Bertoncello dallo scranno più alto porrà all’attenzione di Portogruaro facce e profili diversi, alcuni già noti e altri del tutto inediti, modalità di gestione del comune differenti e prospettive future rinnovate. Per dare forza a questa tesi è sufficiente vedere il numero dei candidati a sindaco: dieci (almeno fino a oggi!). Ciò significa che c’è voglia, da più parti, di mettersi o di rimettersi in gioco, provare a infilarsi in un corridoio che per anni alle Opposizioni è parso impraticabile, stretto, intasato. Il rischio di congestione, tuttavia, è fortissimo, e la sensazione di caos e smarrimento che potrebbe ricevere indietro la cittadinanza di Portogruaro è altrettanto elevata.

SOTTO LA LENTE D’INGRANDIMENTO Ma andiamo con ordine e facciamo chiarezza sui nomi e i cognomi dei candidati a sindaco. Per par condicio, abbiamo scelto di elencare gli identikit

dei dieci candidati seguendo l’ordine alfabetico per cognome.

Giorgio Barro

Tra i candidati alla poltrona di sindaco della città del Lemene c’è il consiglie-

re comunale di maggioranza Giorgio Barro. Cinquantaquattro anni, di professione geologo, guiderà “Noi siamo Portogruaro”, una coalizione di liste civiche. A far parte del gruppo di civiche “Portogruaro Adesso!”, “Io Lavoro

per Portogruaro”, “Insieme per il Nostro Territorio”, e la lista civica che fa riferimento al consigliere comunale Vincenzo Artino Innaria, “Scegli Civica”. Si tratta di un innovativo progetto, che unisce forze politiche ed esperienze differenti, nato con l’obiettivo di proporre un modello alternativo e condiviso di amministrazione per la città del Lemene.

Claudio Fagotto

Anche il “Movimento 5 Stelle” avrà un suo candidato. Si tratta di Claudio Fagotto, conosciuto in città per il suo impegno contro l’elettrodotto di San Nicolò e le centrali a biomasse. Il programma elettorale dei pentastellati si basa sull’opposizione alla costruzione di un ospedale unico e punta ad una decisa valorizzazione del centro storico cittadino nonché all’impegno che i vari consiglieri eletti dovranno assumere nei confronti degli elettori nel garantire una assidua presenza sul territorio.

Gastone Mascarin

52enne, è agente di commercio. Mascarin ha una lunga esperienza politica: eletto in consiglio comunale nel 2004 con An, è rieletto nel 2009 con il Pdl e dal 2012 fa parte della civica “Portogruaro Più”. Oggi Gastone Mascarin si presenta a capo di “CambiAmo Portogruaro”, una lista civica composta da volti nuovi della politica. Fondamentale, per la lista, è la partecipazione attiva dei cittadini, ridando alla popolazione di Portogruaro un ruolo di attore protagonista.

Piero Rambuschi

Volto noto della politica portogruarese, nella quale ricopre dal 2004 il ruolo di coordinatore comunale di “Forza Italia”, Piero Rambuschi ha deciso di lanciarsi nell’importante sfida. La sua candidatura è appoggiata da due liste: “Gruppo per il cambiamento” e “Pietro Rambuschi Sindaco”. Tra i punti chiave del suo programma elettorale, vi è in particolare l’obiettivo di garantire maggiore sicurezza ai cittadini utilizzando il personale delle Forze Armate presenti presso la caserma “Capitò”.

Paolo Scarpa

A raccogliere la sfida è stato anche Paolo Scarpa. Cinquantasette anni, imprenditore agricolo, vanta un ven-


IN COPERTINA

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maggio/giugno 2015

GUIDA AL VOTO A Portogruaro le elezioni Comunali 2015 si terranno

Nella scheda è indicato, a fianco del contrassegno, il candidato alla carica di sindaco.

DOMENICA 31 MAGGIO (dalle ore 7.00 alle ore 23.00).

Saranno aperti i seguenti seggi: • Scuola Media Via Valle, 15 • Ex Scuola Elementare Via G. Verga, 4 • Scuola Elementare Via Liguria, 34 • Ospedale Civile Via Zappetti, 58 • Scuola Elementare Via Livenza, 3 • Scuola Elementare Via Magellano, 18 • Ex Scuola Elementare Via Gervino-Portovecchio 4 • Palestra comunale P.za De Bortoli-Summaga, 6 • Scuola Elementare Via Fornace-Pradipozzo, 34 • Locali adiacenti parrocchia Via Statuti-Lison, 3 • Ex Scuola Elementare Via Loredan-Mazzolada, 4 • Scuola Elementare Via Rivago-Giussago, 12 • Palestra Comunale Via Chiesa-Lugugnana, 12/C • Ex Scuola Elementare Via Marina-Lugugnana, 42. Al momento del voto, all’elettore viene richiesto: UN DOCUMENTO PERSONALE DI RICONOSCIMENTO E LA TESSERA ELETTORALE. In caso di smarrimento della stessa, l’elettore può richiederne il duplicato presso l’Ufficio Elettorale, previa domanda corredata da una dichiarazione di smarrimento, o da denuncia di Pubblica Sicurezza. A Portogruaro, comune con una popolazione superiore ai 15.000 abitanti, CI POTREBBE ESSERE IL BALLOTTAGGIO, che si svolgerebbe il 14 giugno 2015 con un ALTRO TURNO DI VOTAZIONE.

tennale passato da politico, tra le fila di “Forza Italia”, vissuto tra i banchi di Camera e Senato. Nel 2013 termina il mandato parlamentare e ritorna a tempo pieno al mestiere di agricoltore. L’obiettivo primario di Scarpa è quello di creare un clima favorevole allo sviluppo delle imprese, che a sua volta possa trasformarsi in un volano economico-finanziario in grado di investire risorse nel mondo solidaristico, dell’associazionismo culturale e sportivo. Tre le liste che appoggiano la sua candidatura: la lista civica “Paolo Scarpa per Portogruaro”, “Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale”, che raccoglie esponenti di Tosi, il “Partito dei Pensionati” e una lista civica legata al mondo delle frazioni portogruaresi, “Popolari della Bonifica”.

Maria Teresa Senatore

Insegnante di scuola materna, attualmente in quiescenza, e presidente dell’associazione “Amici del Cuore di Portogruaro”, Maria Teresa Senatore è una delle due candidate alla poltrona di sindaco. La sua candidatura è appoggiata dalla “Lega Nord-Liga Veneta” e da due liste civiche: “Insieme liberi”, guidata dal consigliere comunale Luigi Geronazzo, e “Lista Annia” con a capo Paolo Guerrini, e da Forza Italia. Tra gli obiettivi vi sono lo snellimento delle procedure burocratiche con la riduzione dei tempi di attesa per il rilascio delle certificazioni, un maggior controllo del territorio e della sicurezza dei cittadini.

Marco Terenzi

Nella coalizione di centrosinistra Terenzi prenderà le consegne da Bertoncello, un candidato a sindaco con una squadra che unisce sotto a un unico grande ombrello le liste del “Partito Democratico”, di “Città per l’Uomo”, di “Portogruaro 2020 Più Avanti” e di “Lista Rosso Verde”. Terenzi lavora dal 1988 presso l’Associazione “La Nostra Famiglia” di San Vito al Tagliamento. Dal 2007 fa parte del CdA della Fondazione “G. Calasanzio” di Portogruaro e dal 2011 del CdA dell’IPAB Residenza per Anziani “G.. Francescon” di Portogruaro. La sua attività politica è iniziata nel 1990, quando, per cinque anni, ha ricoperto la carica di consigliere comunale a Portogruaro. Due sono gli elementi che caratterizzano la visione politica della coalizione di centrosini-

stra: attenzione alla condizione di fragilità e all’innovazione.

Luigi Toffolo

Una formula matematica per sintetizzare il proprio programma elettora-

L’ELETTORE HA DIRITTO DI VOTARE PER UN CANDIDATO ALLA CARICA DI SINDACO, SEGNANDO IL RELATIVO CONTRASSEGNO. PUÒ ALTRESÌ ESPRIMERE UN VOTO DI PREFERENZA PER UN CANDIDATO ALLA CARICA DI CONSIGLIERE COMUNALE COMPRESO NELLA LISTA COLLEGATA AL CANDIDATO ALLA CARICA DI SINDACO PRESCELTO, scrivendone solo il cognome o, in caso di omonimia, il cognome e nome e, ove occorra, data e luogo di nascita nella apposita riga stampata sotto il medesimo contrassegno. L'ELETTORE PUÒ INOLTRE SCEGLIERE IL “VOTO DISGIUNTO” tracciando un segno sul simbolo di una lista, eventualmente indicando anche la preferenza per uno dei candidati alla carica di Consigliere appartenenti alla stessa lista, e tracciando contestualmente un segno sul nome di un candidato Sindaco non collegato alla lista votata. DOPPIA PREFERENZA DI GENERE, consente all’elettore di esprimere due preferenze nella stessa lista (anziché una, come previsto dalla normativa previgente) purché riguardanti candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda preferenza.

le. Si è presentato così Luigi Toffolo, medico di famiglia, che si candida a sindaco con le liste civiche “Città del Lemene” e “Toffolo con noi”. A = B + C + D. Ovvero, l’amministrazione è il risultato della somma di tre fattori:

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Lorenzo Tummino “Alternativa Libera” lancia la candidatura di Lorenzo Tummino. 40 anni, residente a Gruaro, dipendente di un’azienda metalmeccanica di Sesto al Reghena. Sarà lui a guidare i fuoriusciti del “Movimento 5 Stelle”, che alle prossime amministrative si presenteranno da soli senza l’appoggio di altre liste civiche. Tra i punti centrali del programma elettorale ci sono l’attenzione alle politiche sociali, la tutela delle piccole e medie imprese attraverso lo Sportello unico fiscale, il coinvolgimento delle frazioni nel processo di amministrazione cittadina.

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un buon bilancio (B), la correttezza dell’agire politico (C), l’attenzione ai servizi da dare ai cittadini (D). Tra i punti chiave del programma il potenziamento della vocazione turistica, culturale e artistica della città attraverso una maggiore valorizzazione del centro storico, una più accurata opera di messa in sicurezza del territorio dai rischi idrogeologici, un rilancio e sviluppo delle attività produttive.

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Tra le novità delle amministrative di maggio ci sarà la lista civica “Per un’altra Portogruaro”. A guidarla sarà Maria Luisa Venturin, professoressa al Liceo XXV Aprile, conosciuta sul territorio per le sue iniziative volte a tutela della salute pubblica e dell’ambiente. Ed è attorno a questi temi qualificanti che ruota il programma elettorale. Tra i punti fondamentali ci sono l'istituzione di un osservatorio territoriale sulla legalità; la difesa degli impianti produttivi del territorio con vincolo urbanistico della destinazione d’uso; l'incentivazione del turismo per la rivitalizzazione del centro storico; l'istituzione del Registro delle Unioni Civili; la conservazione della vocazione agricola del territorio attraverso il contrasto alla realizzazione di grandi opere (TAV) e all’insediamento di inceneritori a biomasse e di centrali a biogas. D.V. e S.G. |


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PRATICHIAMO IL FUTURO

maggio/giugno 2015

Il dono del riuso e del riciclo Una scelta personale che ha contagiato un intero gruppo: la storia di Debora

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ccoci giunti alla seconda puntata della rubrica “Pratichiamo il Futuro”. Vogliamo continuare questo percorso raccontando le iniziative ambientali e socioeconomiche più stimolanti che stanno emergendo a Portogruaro. Non mi stancherò mai di ripetere che stiamo vivendo un irripetibile momento di transizione ed è troppo tardi per affrontarlo con pessimismo. Immergiamoci dunque in questa nuova esperienza di vita alternativa. Oggi per la nostra rubrica andiamo a indagare cosa è accaduto prima a una persona, Debora, che ha in seguito contagiato un intero gruppo.

ano dovute consumare delle risorse in tutti i passaggi della filiera. Guardando una banale T-shirt di cotone potremmo vedere i batuffoli di cotone grezzo raccolti dalla pianta, la quale a sua volta è stata seminata e cresciuta grazie all’acqua e ai trattamenti, naturali o chimici, operati dall’agricoltore. A questi passaggi seguono: la filatura, la tintura, la tessitura, il taglio, l’assemblaggio, il trasporto, le tante mani, molte delle quali appartengono ad operai sottopagati nell’industria dell’abbigliamento nei paesi più poveri del mondo. Vediamo anche le mani di

chi l’ha venduta in un negozio, il quale deve essere riscaldato e raffrescato, illuminato, pulito e manutentato. Tutto questo lavoro per occupare un misero posto dentro ad un armadio!”. Il mercatino del Riuso non è solo ispirato dalle logiche dell’impatto ambientale/ sociale delle nostre scelte, ma anche dalla cultura del dono ben spiegata dal sociologo Marcell Mauss. Tutti noi sappiamo quanto è bello ricevere e anche dare per bisogno o anche perché semplicemente ci fa piacere, ci riempie il cuore di gioia. Perché stabilisce un contatto, una relazione, un senso

UN COMPLEANNO ALTERNATIVO Debora ci racconta che tutto è iniziato al compimento dei 41 anni di età: “Al mio compleanno volevo che la festa fosse un’occasione di scambio. Invece di comprare qualcosa per me ho suggerito di portare oggetti che per svariati motivi giacevano inutilizzati e che sarebbero potuti piacere ad altri. È nato così in me il desiderio di occuparmi sempre più di quest’attività di riciclo di beni usati, coinvolgendo a poco a poco gruppi sempre più numerosi”. Il dono di un oggetto usato oggigiorno è percepito come un atto quasi meschino. Il bombardamento di messaggi pubblicitari e culturali che ci impongono il nuovo, il più nuovo, il nuovissimo, minano alla base la nostra capacità di discernere tra un oggetto ancora perfettamente utilizzabile da un oggetto ormai logoro e non più sfruttabile. Se a questo aggiungiamo il fatto che la società in cui viviamo ci impone di dimostrare ogni giorno la nostra capacità di spendere, di consumare, è evidente che un atto come quello del riciclo e riuso di un oggetto diventa pressoché imbarazzante. Debora non si è data certo per vinta e ha continuato il suo percorso trovando un gruppo di persone un po’ matte come lei: “Ho trovato ottimi alleati all’interno del GAS (Gruppo di Acquisto Solidale) ‘Il Canneto’ di Portogruaro di cui sono socia. Il gruppo ragiona già in termini di consumo critico e quindi molti soci sono abituati a concetti quali: spreco di risorse, impatto ambientale, impronta ecologica e solidarietà”.

ARIA DI FESTA E DI RIUSO

Azienda Agricola

CA’ VENZONA di Lorenzonetto Roberto

UNA VERA CULTURA DEL DONO Nelle sue profonde riflessioni Debora ci fa comprendere come per capire a fondo le finalità di un mercatino del dono e del riuso di oggetti dobbiamo guardare agli oggetti stessi con un altro sguardo: “Una cosa – dice – ci può servire o meno, essere bella o brutta, ma è indubbio che per crearla si si-

di comunità, di appartenenza. Continuando il suo racconto Debora mette in evidenza alcuni aspetti psicologici assai rilevanti come ad esempio il fatto che molte persone trovano normale portare delle cose da donare, ma hanno forte imbarazzo nel prendere qualcosa. Qualcuno insiste a voler pagare un oggetto o un capo di abbigliamento che gli piace o che gli sarebbe utile. Prendere qualcosa senza dare niente in cambio è percepito come un debito in sospeso, e in questo caso non si sa bene con chi! Attraverso il pagamento di una cifra noi diventiamo legittimamente proprietari di quel ‘qualcosa’ che in questo caso invece è stata offerta dalla collettività, per la collettività. Far circolare i beni in questo modo stabilisce anche una relazione tra chi dona e chi prende, o semplicemente tra persone che hanno deciso di affrontare quest’esperienza.Inoltre la dignità dell’oggetto stesso è rivalutata, qualcosa che era dimenticato o scartato ora diventa una cosa nuova e stimolante per qualcun'altro.

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L’ultimo di questi ‘Mercatini del Riciclo e del Riuso’ è stato fatto proprio sabato 11 aprile nella Villa Comunale di Portogruaro sotto il glicine in fiore del porticato. C’era aria di festa, c’era complicità tra i volontari del mercatino e le persone che sono passate, a volte incredule di poter prendere senza scambio in denaro. Molti sono poi tornati portando i loro doni, il via vai era costante e molti volevano capire di più e sapere le prossime date dell’iniziativa (che verrà il 24 maggio con il Mercatino del Riciclo e Riuso dei libri presso gli impianti sportivi del comune di Cinto Caomaggiore, dalle ore 10.00). In questo momento di crisi sociale appesantito da un clima di preoccupazione generale questo mercatino è sicuramente stato percepito come un segnale energetico e stimolante. Una speranza. La possibilità di intravedere come gli uomini possano sostenersi l’un l’altro creando rete, offrendo quello che possono, creando assieme una nuova visione del futuro. Chiudiamo dicendo che se è vero che il dono è un’eccezione alla regola e la regola è tenere le proprie cose per se e acquisirne di nuove attraverso lo scambio di denaro è altrettanto vero che le forme sociali più solide, sostenibili e resilienti sono quelle in cui il dono costituisce la regola... donare è stabilire relazioni, donare è creare comunità, donare è tornare esseri umani. Andrea Pavan |


EVENTI

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LA PAROLA A

maggio/giugno 2015

Di ruota in ruota passa per Sesto LA CITTADINA FAMOSA PER LA SUA ABBAZIA BENEDETTINA QUEST'ANNO OSPITERÀ LA 12ª EDIZIONE DI "DI RUOTA IN RUOTA" Siete pronti? Lungo le strade del portogruarese e dintorni stanno per ricomparire le biciclette arancioni e il loro cartello riporterà una data da segnare sul calendario:

SABATO 20 GIUGNO 2015 Dopo il successo della 6ª edizione della MTB Valle Zignago Laguna di Caorle che domenica 19 aprile ha visto la partecipazione di circa 600 bikers, la ASD Sagitta Bike è già al lavoro per quella festa a pedali che ormai da qualche anno vede centinaia e centinaia di famiglie e amici pedalare lungo le nostre strade. La pedalata torna con il consueto format, ma propone comunque significative novità. 4 parole per definire la manifestazione: biciclette, divertimento, cultura e solidarietà. Nel dettaglio: quest'anno la direzione sarà verso NORD. Ci si sposterà nelle terre delle risorgive, dei mulini, della tradizione rurale per arrivare in un luogo incantevole, d’altri tempi, ricco di storia e cultura. Sabato 20 giugno, la dodicesima edizione di DI RUOTA IN RUOTA si svolgerà a ritmo della taranta nella splendida cornice dell’abbazia benedettina di Sesto al Reghena. L’organizzazione dell’evento è curata dalla

ASD Sagitta Bike, associazione fondata quasi 30 anni fa da un gruppo di amici accomunati dalla passione per la bicicletta. Con la stessa passione la Sagitta tenterà di dare un ulteriore slancio ad una manifestazione che in 12 anni è entrata nel cuore delle persone passando dalla presenza di qualche centinaio di persone a oltre il migliaio. È logico supporre che la crescita possa continuare ma Sagitta Bike non si pone questo come obbiettivo. Il vero obbiettivo è creare un momento di aggregazione attorno alla bicicletta e far si che le persone possano vivere una giornata indimenticabile, per la qualità dei percorsi affrontati, per i luoghi attraversati ricchi di storia, arte e cultura, per l’accoglienza e il calore riservati ai partecipanti, per il clima di amicizia e convivialità che rende speciale la serata sulle due ruote. Ogni anno si presentano ciclisti di tutte le età, con la voglia di stare insieme e fare un piccolo gesto di solidarietà. Infatti, fino ad oggi DI RUOTA IN RUOTA ha contribuito a finanziare numerosi progetti per un ammontare complessivo di circa 170.000 euro. Nel 2015 una parte dei fondi sarà devoluta a 2 onlus: l’associazione Arcobaleno (una casa di accoglienza per bambini con sede a Porcia) e il centro aiuti per l’Etiopia.

PROGRAMMA DELLA PEDALATA 17.00 Apertura iscrizioni c/o punti iscrizione in Piazza della Repubblica davanti al Municipio di Portogruaro 19.00 Partenza da Corso Martiri della Libertà 20.00 Arrivo a Sesto al Reghena - inizio del tradizionale Pasta Party con lo spettacolo danzante e possibilità di visitare l'abbazia benedettina di Sesto al Reghena. 23.00 Rientro in Piazza della Repubblica a Portogruaro. La lunghezza del percorso è di poco più di 30 km. In caso di maltempo la pedalata verrà rinviata a sabato 27 giugno. REGOLAMENTO 1 Tutti possono partecipare alla manifestazione. I bambini al di sotto dei 10 anni devono essere accompagnati; 2 L’organizzazione non risponde di eventuali furti o danni; 3 Si raccomanda il rispetto del codice stradale; 4 Si consiglia l’uso del giubbino catarifrangente e la bicicletta deve essere dotata di impianto di illuminazione. INFO E PREVENDITA BIGLIETTI: CICLI ZANCO Portogruaro - Viale Trieste, 65 - Tel. 0421 394453 SABATO 20 GIUGNO: dalle 17.00 punto iscrizioni in Piazza della Repubblica. PREZZI: adulti: 8,00 euro, bambini fino ai 10 anni 5,00 euro, biglietto cumulativo per nuclei familiari (genitori e figli) superiori a 3 persone 23,00 euro. www.sagittabike.it - info@sagittabike.it

RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE: LA RIPRESA È QUI Dopo anni di sofferenza e di attività artigianali costrette alla chiusura, nel 2014 il territorio del Portogruarese ha visto una leggera ripresa con qualche segno “più” che fa ben sperare per l’anno in corso e, soprattutto, per quelli a venire. Nel 2013, infatti, le imprese artigiane obbligate ad apporre i lucchetti ai portoni delle proprie attività sono state oltre cento: il 50% in più rispetto alle chiusure del 2014. Ad inizio 2015, dunque, le imprese attive nel territorio del Portogruarese sono 2.569. Di queste, ben 1.199 operano nel settore delle costruzioni; seguono le attività manifatturiere e le ditte di trasporto. «Anche l’occupazione sta tornando a salire – commenta il presidente di Confartigianato Imprese Veneto Orientale, Siro Martin –, dopo due anni di calo, infatti, nel 2014 l’economia veneta ha fatto registrare un +1,1% con 22mila nuovi occupati». In particolare sta tornando a respirare l’edilizia, da sempre il vero motore del sistema artigianale veneto. Nel 2014 gli italiani hanno presentato quasi 1,7 milioni di domande per ricevere i bonus fiscali per Sede Centrale Portogruaro (VE) Via C. Valle, 42 Tel. 0421 284911 - Fax 0421 284999 www.coveor.it - info@coveor.it

lavori di recupero edilizio e riqualificazione energetica, due fattori, questi, di primaria importanza nella ripresa generale del comparto edile. «È dal settore del recupero edilizio e della riqualificazione energetica – spiega il presidente Siro Martin – che passa la ripresa economica. Il mercato dell’edilizia è in forte sofferenza ma grazie agli incentivi statali sulle ristrutturazioni (dal 50% fino al 65%) sta tirando un po’ il fiato. Non dimentichiamoci che un fabbricato ristrutturato è più appetibile sul mercato sia dal punto di vista del valore che della sua commerciabilità». Interessante è infine l’opportunità di fruizione di un’ulteriore detrazione che viene a offrirsi per i cosiddetti interventi “autonomi”. Per la fruizione di un’ulteriore limite di 48.000 euro (96.000 euro per i pagamenti effettuati dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2015) per i lavori di ristrutturazione edilizia, un intervento è considerato autonomo in base agli elementi riscontrabili in via di fatto, oltre che all’espletamento degli adempimenti amministrativi relativi all’attività edilizia, se richiesti, come ad esempio, denuncia di inizio attività e collaudo dell’opera o dichiarazione di fine lavori.

Uffici Territoriali Caorle (VE) - Via Vescovo, 2 (angolo Via Strada Nuova) - Tel. 0421 83885 - Fax 0421 217127 - caorle@coveor.it S. Michele al Tagliamento (VE) - Corso del Popolo, 18 - Tel. 0431 510021 - Fax 0431 512777 - sanmichele@coveor.it S. Stino di Livenza (VE) - Piazza C. Goldoni, 5 - Tel. 0421 311128 - Fax 0421 314238 - sanstino@coveor.it Annone Veneto (VE) - Via IV Novembre, 58 - Tel. 0422 769092 Bibione (VE) - Via dello Zodiaco, 34 - Tel. 0431 430778 La Salute di Livenza (VE) - Corso C. Cavour, 33 - Tel. 0421 80677


LA PAROLA A

23/24 maggio 2015 Negli ultimi anni abbiamo visto crescere i Vespa Club italiani fino ad arrivare a numeri da capogiro con una conseguente e impressionante quantità di appuntamenti, raduni, raid, gimcane e gare di regolarità. Anche a livello sportivo e storico, vi è stato un incremento sostanziale di molte rievocazioni o eventi che prendono origine da manifestazioni degli anni ‘50 e ‘60, con un sempre maggior numero di partecipanti in grado di sfoggiare modelli e mezzi tenuti fino a poco tempo prima segregati in cantine. A fronte di ciò, grazie alla volontà di alcuni vespisti di vecchia data, si è pensato già dallo scorso anno di rispolverare una manifestazione come la Giornata della Vespa, evento che negli anni ‘50 permetteva a vespisti di tutta Italia di radunarsi in contemporanea in 16 località sparse lungo lo Stivale. La formula attuale è semplice: riunire i partecipanti (in questo caso gli iscritti dei club del Veneto e del Friuli) in un unico posto, portarsi il pranzo al

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GIORNATA DELLA VESPA sacco, visitare siti locali di interesse artistico/turistico e partecipare alle iniziative organizzate dal club ospitante. L'obiettivo principale è portare la passione per la Vespa in primo piano, condividendola tutti insieme senza i vincoli tipici del raduno. Unico obbligo è l'iscrizione, a prezzo simbolico, fatta preventivamente presso tutti i club di appartenenza per la consegna anticipata dei gadget ricordo. I proventi della manifestazione andranno in beneficenza. Lo scorso anno la Giornata della Vespa si è svolta a Noventa Vicentina, ottimamente organizzata dal locale Vespa Club con un'affluenza di oltre 1000 partecipanti che hanno saputo onorare gli sforzi fatti dagli organizzatori. Noi del Vespa Club Portogruaro abbiamo accettato volentieri l'impegno per l'edizione 2015 e abbiamo individuato in Concordia Sagittaria il luogo più congeniale per poter riunire i vespisti. Per agevolare chi verrà da più lontano si è pensato di dividere l'evento in due giorni, allestendo un'area campeggio e camper. Per chi lo desiderasse, tuttavia, vi sarà la possibilità di alloggiare presso le strutture ricettive concordiesi a prezzi convenzionati.

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IL PROGRAMMA SABATO 23 Ore 15.00 Accoglienza e sistemazione per i primi arrivi. A partire dalle 20.30, nei pressi della Cattedrale intrattenimento musicale aperto a tutti con l'esibizione live dei Penelope e i Diabolici Toupè, band stile anni '60 composta da sette elementi. Il loro “Vintage Style”, spazia dal rhythm & soul degli anni '60 con contaminazioni swing e rockabilly, il tutto condito dall'abbigliamento scenico rigorosamente stile Sixties. A supporto del gruppo musicale si esibiranno anche i DJ del Portogruaro Mod. Durante la serata funzionerà un chiosco del Vespa Club Portogruaro. DOMENICA 24 Ore 9.00 Accoglienza dei partecipanti, i quali verranno indirizzati ai posti a loro assegnati lungo tutta via Roma. L'evento entrerà nel vivo con le iniziative a cura del Vespa Club Portogruaro e delle associazioni locali, dal palco prenderanno la parola le varie autorità del mondo Vespa e locali. Premiazioni finali.

Abbiamo trovato nell'Amministrazione Comunale di Concordia Sagittaria e nella locale Proloco due validi partner per la realizzazione della manifestazione. A questi vanno tutti i nostri ringraziamenti anticipati per la cortesia, la disponibilità e l’ospitalità. Non ci resta che salutarvi con un arrivederci al 23 e 24 maggio alla Giornata della Vespa 2015 di Concordia Sagittaria.

VI ASPETTIAMO NUMEROSI!


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FUORISCENA

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“Tutto comincia dalla scrittura” Intervista alla scrittrice e sceneggiatrice Cristina Comencini. Una laurea in Economia e la scoperta del teatro. L’impegno a difesa del ruolo della donna nella società

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ue donne e un ragazzo. Universo femminile e maschile a confronto. È su questo “duello” comico che si gioca “La scena”, spettacolo scritto e diretto da Cristina Comencini. Una commedia capace di regalare risate, considerato il cast di attori che annovera Angela Finocchiaro e Maria Amelia Monti, e significativi spunti di riflessione. In occasione della rappresentazione tenutasi al Teatro Russolo lo scorso 22 novembre, abbiamo realizzato questa intervista alla regista e sceneggiatrice romana. “La scena” racconta la comica immersione di un ragazzo nella vita e nei sentimenti femminili. Quanto c’è di autobiografico nelle due protagoniste, Maria e Lucia? Nelle cose inventate c’è sempre un po’ di autobiografia, ma a questo si aggiunge una grande capacità di osservare gli altri. Non parlerei di autobiografismo, però in tutte le donne che metto in scena (e anche negli uomini) c’è una parte importante di quello che sento e penso. Negli spettacoli prendono corpo personaggi che sono un miscuglio di varie persone che conosco e che ho incontrato. Se dovessimo individuare un tema di fondo dello spettacolo, quale potrebbe essere? È un’educazione sentimentale che due donne impartiscono ad un ragazzo incontrato per caso. Il ragazzo però, a sua volta, dà una sua educazione sentimentale. È uno spettacolo molto comico, con dei momenti di verità molto profonda. Il ragazzo fa capire alle due donne, in maniera forte, cosa significa essere oggi un giovane uomo. Questi tre personaggi che si incontrano mettono in scena una serie di repertori della femminilità e della mascolinità. Poi si trovano a fare i conti con una verità che è più nascosta. E questo può avvenire forse perché c’è un salto generazionale, perché queste donne non si trovano di fronte l’uomo giusto per l’età, ma si imbattono in un ragazzo che da un lato ne sa meno ma dall’altro è più aperto a capire. È un incontro comico e struggente al tempo stesso. Alla fine Maria e Lucia finiscono per scambiarsi i ruoli. Per ragioni non solo interne alla commedia, le due donne si scambiano i ruoli davanti al ragazzo, che crede che una sia l’altra. Parlando l’una dell’altra, entrambe raccontano cose che non si erano mai dette. E questo grazie all’intromissione del ragazzo. Poi ognuna, ovviamente, riprende la sua identità. Ma tutta la prima parte è incentrata su uno scambio di ruoli.

Quanto lavoro c’è stato dietro la realizzazione dello spettacolo? La più grande fatica è consistita nel tirare fuori il massimo da un testo che presenta grandi occasioni di comicità, ma che nello stesso tempo non deve mai perdere la propria profondità. E le due attrici, Angela Finocchiaro e Maria Melia Monti, sono state straordinarie. Abbiamo lavorato un mese intero, per parecchie ore al giorno, in operazioni di microdettagli e analisi del testo. Ci può raccontare come si è avvicinata al mondo del teatro? Nel 2007 il regista teatrale Piero Maccarinelli mi ha proposto di creare un’associazione, Artisti Riuniti, che voleva mettere in collegamento mondo del teatro e del cinema. Ho sempre amato il teatro, lo facevo quando ero ragazza. Poi vivendo a Roma, in una famiglia proiettata nel cinema, mi sono concentrata su questa attività. In seguito mi sono dedicata alla scrittura di romanzi. Maccarinelli mi ha

proposto quindi di scrivere una commedia per il teatro. E ho scritto due partite, che hanno avuto un grande successo. Una interpretata da Margherita Buy, Isabella Ferrari, Marina Massironi. Il testo è stato ripreso tre volte, ne è stato fatto un film. Ed è in quel momento che ho sentito che il teatro faceva per me. Ho fatto una commedia con Rossella Falk e ho scritto pezzi di teatro per le donne. Il teatro ha cominciato ad essere una delle forme in cui mi sentivo libera di inventare personaggi. Questo è il terzo lavoro che faccio e c’è un grande riscontro di pubblico. Il cinema ha bisogno di trama e dell’azione, mentre il teatro è corpo d’attore e parola. Passando sul versante lettura quali generi predilige? Mi piace molto la narrativa. Sono cresciuta con la grande letteratura ottocentesca. Amo i libri che hanno densità narrativa e una forma e un linguaggio coinvolgenti. Sul mio tavolo ora c’è il premio

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Nobel Alice Munro. Tra due grandi passioni, teatro e scrittura, c’è spazio per qualche hobby? Fare bambini (scherza, ndr). Questo è il mio vero hobby. Ho avuto quattro figli e sono sempre vissuta in mezzo ai bambini. Adesso che loro sono grandi, mi occupo dei nipoti. Mi piace passare il tempo assieme a loro, mi riportano alla concretezza della vita. Nella sua carriera hai mai avuto tentennamenti? Sono laureata in Economia, ma ad un certo punto ho deciso di seguire la strada della scrittura e del cinema. Ho avuto inizialmente paura, ero consapevole di intraprendere un mestiere rischioso. Poi però sono arrivate le soddisfazioni e ho capito che quello era il lavoro che sapevo fare e che mi dava felicità. È stata tra le fondatrici del movimento “Se non ora quando” per la difesa contro la violenza sulle donne. In quali attività è impegnata? L’originaria rete di contatti, circa 180, non è più così attiva. Sopravvivono i comitati locali. Il nostro comitato romano è impegnato su diversi temi. Organizziamo degli incontri e curiamo un sito. Ma credo che il più grande risultato che ha prodotto il movimento sia stato quello di portare in piazza, nel 2011, più di un milione di donne. Pensiamo anche al fatto che l’Italia ha oggi il Parlamento con la più alta presenza femminile. Pensiamo al ruolo delle donne nella vita politica, alla diversità, al valore aggiunto che sanno esprimere. Le donne sono diverse, portano la loro differenza. Una base meno rivendicativa, ma è profonda. Ma se pensiamo ai casi di femminicidio e violenza sulle donne, non c’è un’involuzione culturale? No, al contrario. La parola tre anni fa non esisteva. Fino a quando non è partita la campagna contro la violenza, intesa come violenza contro le donne perché donne. L’ammazzare una donna si serve di uno strumento antico, la violenza dell’uomo, ma la cosa nuova è che ha a che fare con la libertà delle donne. Tant’è che la maggioranza di questi accadimenti avviene quando una donna decide di lasciare un uomo. La violenza sulle donne è una cosa planetaria, non diminuisce nei paesi piu ricchi. La recrudescenza c’è perchè le donne vogliono essere libere e questo non è sempre facile da accettare in un sistema in cui gli uomini molto spesso non sono preparati. Richiede un lavoro interno alla coppia: in un modo comico e divertente la reazione del ragazzo alla presa in giro che le donne fanno di lui dà il senso di che cosa vuol dire. Sta cambiando tutto, deve cambiare anche il modo di stare assieme. La violenza è un sintomo della libertà delle donne. Vito Digiorgio |


L'ANDRONE

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Tra le stanze del Bertolini Nei secoli Palazzo Perrero ha ospitato vari nomi illustri, tra cui quello del grande Dario Bertolini, di cui ancora oggi si ritrovano preziosi ricordi

Entra e scopri da vicino gli interni di Palazzo Perrero puntando la videocamera del tuo smartphone sul QR code.

I

n un primo pomeriggio di metà aprile Portogruaro.Net Magazine e una delegazione del FAI di Portogruaro (lo storico Roberto Sandron e l’architetto Dino Pellegrini) – che collabora attivamente alla buona riuscita di questa rubrica – si danno appuntamento a Palazzo Perrero. Scopo dell’incontro è far visita a questo antico manufatto, la cui attuale conformazione risale al XV secolo ed è di stampo prevalentemente rinascimentale. Ad accoglierci è il padrone di casa, l’avvocato Paolo Perrero, già sindaco di Portogruaro negli anni ’50 e ’60 e memoria storica della città. Al pianterreno la vista si inonda di una luce naturale che abbaglia. L’ingresso è infatti un lungo atrio che accompagna al giardino interno e che propone ai lati l’accoglimento a una serie di porte che danno ad altre stanze. “Un tempo – spiega l’avvocato Perrero –, questi spazi erano adibiti ad uffici”. Il proprietario fa notare poi come in ogni porta vi siano dei ganci fissati nel muro e alti un metro, circa, da terra. “E questi a cosa servivano, a parer vostro?” Il quesito sorprende la truppa, che abbozza delle risposte che finiscono inevitabilmente nel mare magnum delle ipotesi senza conferma. “In questo corridoio così ampio – illustra l’avvocato Perrero – fino a qualche decennio fa non era inusuale veder zampettare le galline del pollaio che dava sul retro, e per evitare che le stesse entrassero negli uffici venivano installate delle grate rette proprio da questi ganci”.

la torretta attigua a Torre Sant’Agnese che un tempo aveva probabilmente la funzione di avamposto per le imbarcazioni solcanti le acque del Lemene. Un’ultima curiosità: la presenza di un paio di piante orientali tipiche dei giardini signorili d’epoca seicentesca.

IL LIBRO DEI CONTI DI DARIO BERTOLINI Saliamo al primo piano di casa Perrero. Gli spazi sono ampi, l’eleganza dei mobili e delle suppellettili adorna l’intero spazio, gli ambienti profumano

di storia. L’avvocato Perrero avvicina una grande libreria in legno, scorre alcuni vecchi titoli, ne sfila uno di grandi dimensioni: un volume d’epoca. “Questo – avverte – è il libro dei conti di Dario Bertolini. Qui riportava minuziosamente i costi dei singoli viaggi, i prezzi e le spese varie. Vi è addirittura un vecchio contratto con un calzolaio per la fornitura di scarpe…” Dario Bertolini non necessita di alcuna presentazione. Avvocato, vissuto nella metà dell’Ottocento e profondo studioso della storia locale, il Bertolini

DAL PRESTITO ALLA CASA DI PRESTIGIO

TRA PIANTE ORIENTALI E ANTICHI REPERTI ROMANI

La visita prosegue all’esterno, in giardino. È un fazzoletto ampio di erba e piante che abbelliscono uno spazio silenzioso e bucolico innestato nel cuore di Portogruaro, a due passi dallo stadio Mecchia, in pieno centro storico. Eppure l’armonia e la leggerezza che qui si respirano hanno la capacità di ammansire anche i cuori più agitati. L’avvocato Perrero propone all’attenzione alcuni massi risalenti a diversi secoli fa, probabilmente di epoca romana, installati in alcuni angoli ombrosi del giardino. “Questi – dice – li abbiamo rinvenuti nel periodo del nostro insediamento”. Un tempo questo giardino era anticipato da un cortile inghiaiato, avvicinato da un orto confinante con un’antica mura. “Ancora oggi – spiega l’avvocato – sono rimasti alcuni metri di mura: è molto probabile che queste fossero le antiche mura che cingevano i fianchi del centro storico della città”. La parte di mura presente nel giardino di Palazzo Perrero va a confluire con l’antica Torre del Capitano, una picco-

fu tra i primi ad intuire il potenziale archeologico di Concordia Sagittaria. In quegli anni, infatti, grazie anche alla sua determinante spinta, vennero riportati in luce ben 270 sarcofagi, di cui un centinaio con iscrizione. La straordinaria necropoli che ne venne, con tracce d’uso fin dal I secolo a.C., fu ribattezzata “sepolcreto dei militi” per la notevole presenza di tombe di milites romani. Bertolini stesso condusse numerosissimi scavi, impegnandosi anche nella pubblicazione, nel 1880, della nota planimetria della colonia su “Notizie degli Scavi di Antichità”, il bollettino della Direzione generale dei Musei e degli Scavi. Dal 1887, poi, il Bertolini divenne Direttore del Museo Concordiese da lui stesso fondato.

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Dario Bertolini ebbe vicende interessanti anche sotto l’aspetto “abitativo”. Nato il 20 gennaio 1823 nella parrocchia di S. Agnese, compì i primi studi nel seminario di Portogruaro, terminando il liceo nel 1842. Si iscrisse alla facoltà di Legge a Padova, studiando poi a Vienna grazie a una borsa di studio ottenuta nel 1846. Rientrato in Italia, venne coinvolto dallo scoppio dei moti rivoluzionari anti-austriaci, entrando perciò nella Guardia Civica di Portogruaro. Nel 1852 poté finalmente iniziare l’esercizio dell’avvocatura. Cinque anni più tardi con la moglie Carlotta Del Prà si trasferì in una casa comprata assieme al fratello (il quale, si presume, diede un prestito monetario a Dario) nell’attuale “Calle delle Beccherie”, civici 6 e 8. Negli anni successivi l’attività di Bertolini ebbe fortuna, permettendogli di affrancarsi dal fratello e di acquistare così una casa di prestigio in “Contrada S. Agnese” dai Conti della Frattina, ordinata in tre scomparti e in tre piani, con in mezzo una bella sala d’ingresso che porta al cortile: la casa corrisponde all’odierno civico 15 di via Cavour, di proprietà Perrero. Cfr: I BERTOLINI: I LIBRI, GLI UOMINI, AA.VV, Portogruaro, 2004.

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Questa rubrica è realizzata grazie al contributo di:

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STIAMO IN SALUTE

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La Dieta Zona e la formula del 40-30-30 Arriva a Portogruaro il dottor Barry Sears, l’inventore della rivoluzionaria Dieta Zona. Noi lo abbiamo intervistato in esclusiva per voi

È

ritenuto uno dei massimi esperti sul controllo alimentare a livello planetario. Ex ricercatore presso la Boston University School of Medicine e il Massachusetts Institute of Technology, il dottor Barry Sears è oggi un “fenomeno” globale grazie alla rivoluzionaria Dieta Zona, che porta la sua firma. Il prossimo 9 maggio Sears sbarcherà in Italia, e in particolare a Portogruaro e Cinto con due tappe, alla Farmacia Fratto di Portogruaro e alla Farmacia Pancino di Cinto Caomaggiore, aperte al pubblico e al confronto. Noi di Portogruaro.Net Magazine lo abbiamo intervistato per poter conoscere più da vicino la formula magica della Dieta Zona, che si basa sul concetto di equilibrio e su quello di moderazione degli alimenti da assumere e da distribuire secondo il 40-30-30, ossia 40% carboidrati, 30% proteine e 30% grassi. L’obiettivo principale della Dieta Zona è il raggiungimento della salute psicofisica, mantenendo il controllo dei valori di colesterolo e indice glicemico. Dottor Sears, la Dieta Zona può anche essere considerato un modo di vivere? La si può intendere come una cura preventiva contro le malattie più comuni? La parola dieta deriva dalla radice greca che significa “modo di vita”. La Dieta Zona va in questa direzione. L’obiettivo della Dieta Zona è la riduzione di FOSSALTA PRAMAGGIORE CONCORDIA GRUARO infiammazione indotta dalla dieta che DI PORTOGRUARO SAGITTARIA è la causa di fondo della maggior parte delle malattie croniche che vanno da obesità, diabete, malattie cardiache, cancro, malattie autoimmuni e disturbi neurologici. Dal momento che la Dieta Zona è una dieta anti-infiammatoria, può anche essere considerata come la nostra difesa primaria contro lo sviluppo di malattie croniche associate all'infiammazione. Come è nata l'idea della Dieta Zona, e come si è sviluppata nel corso del tempo? Chiunque può avvicinarsi alla Dieta Zona o servono esigenze specifiche? Ci sono persone a cui è sconsigliata? La Dieta Zona è nata negli anni ’80 per capire come un gruppo di ormoni noti come eicosanoidi possano essere gli agenti primari nello sviluppo di infiammazione. Pensai così che se si potevano controllare gli eicosanoidi, al-

lora sarei stato in grado di controllare l'infiammazione a livello generale. La Dieta Zona ha continuato ad evolversi con l'ulteriore comprensione di come l'equilibrio di proteine, carboidrati e grassi possono controllare gli eicosanoidi. Questo è stato descritto nel mio primo libro, The Zone, pubblicato nel 1995. Un ulteriore affinamento è stato

fatto utilizzando l'olio di pesce ad alto dosaggio. Lo sviluppo più recente riguarda l'uso di polifenoli ad alte dosi, come descritto nel mio libro, La zona del Mediterraneo, che è stato pubblicato nel 2014. Il concetto di Dieta Zona continua ad evolversi assieme ad altre nuove scoperte nel campo della biologia molecolare, la quale ci

L’OPERA

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METROPOLITANA

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permette di capire come la Dieta Zona controlli l'espressione genica ed epigenetica. Così, in molti modi, la Dieta Zona può essere vista come una forma di terapia genica di geni infiammatori. La Dieta Zona è applicabile a tutti ed è consigliabile dai 2 ai 100 anni. A livello globale, qual è il numero di persone che fa uso, oggi, della Dieta Zona? E in Italia? La Dieta Zona è un movimento globale, come i miei libri, i quali sono tradotti in 22 lingue diverse. Ritengo che l'Italia è stato fin da subito uno dei Paesi leader nell’abbracciare il concetto della Dieta Zona, la quale può essere vista come l'evoluzione della dieta mediterranea. Questo perché la Dieta Zona e la dieta mediterranea danno una grande enfasi all'uso di frutta e verdura (sono ricchi di polifenoli), consigliano un moderato uso di grassi proteine (pollo o pesce) e incentivano l'adozione di olio d'oliva. L'unica differenza tra le due diete si riscontra nel minor consumo di cereali e amidi che si prescrive sulla Dieta Zona, compensato dal maggior consumo di frutta e verdura rispetto alla dieta mediterranea. La Dieta Zona è adottata anche nelle mense scolastiche come educazione alimentare per gli studenti? SAN STINO CAORLE SAN MICHELE ANNONE VENETO DI LIVENZA AL TAGLIAMENTO Purtroppo i programmi di refezione scolastica costringono gli istituti ad utilizzare i cereali a basso costo, tanti amidi e diversi olii vegetali. Nessuno di questi ingredienti sarebbe raccomandato per la Dieta Zona. C'è una variante della Dieta Zona per i vegetariani o vegani? Va detto che la Dieta Zona non è una dieta come l’abbiamo sempre intesa, in quanto si tratta di un progetto per il bilanciamento del nostro piatto così da ottenere la miglior risposta ormonale dal singolo pasto. Due terzi del piatto consigliato per ogni pasto dalla Dieta Zona consiste principalmente in verdure non amidacee con un po’ di frutta, per cui perfettamente in linea con i consumi dei vegetariani. Per i vegani, un terzo della porzione consiste in fonti vegetali ricche di proteine, come il tofu o la soia. S.G. |

CIN CA


L'ACQUOLINA IN BOCCA

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maggio/giugno 2015

Cinzano, miracolo italiano Da un’intuizione di marca piemontese, un marchio italiano tra i più famosi al mondo. Tra pubblicità sceniche e un piccolo grande segreto di Santa Vittoria

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ualche sera fa ho rivisto in televisione un film degli anni Settanta di grande successo: “Il segreto di Santa Vittoria”, diretto da Stanley Kramer e con un cast eccezionale di attori, da Antony Queen a Anna Magnani, Virna Lisi, Giancarlo Giannini e Renato Rascel. La sceneggiatura della pellicola prende lo spunto da un fatto realmente accaduto durante l'occupazione tedesca nel paese di Santa Vittoria d'Alba. Dopo l’8 settembre 1943, data dell’armistizio degenerato in guerra civile, reparti tedeschi d’occupazione si avvicinano al paese con la chiara intenzione di metter le mani sulle consistenti riserve di quelle cantine. Vi è, infatti, un milione di bottiglie di spumante da razziare. Le stesse, tuttavia, vengono murate tanto accuratamente che i tedeschi non riusciranno mai a trovarle e a portarle via. Non viene occultato solo il vino ma pure altre materie diventate preziose con il conflitto, come lo zucchero, l’alcool, le erbe e le essenze aromatiche e poi gli alambicchi e gli altri strumenti indispensabili per la lavorazione dei vini e del vermouth. In seguito a questo episodio, per certi versi drammatico per come si era sviluppato, il direttore della cantina Alberto Marone ebbe a raccontare: “Le nostre sono fra le più belle cantine d’Italia: tra gallerie parallele, l’ultima delle quali fu appunto murata, con il passaggio chiuso come se lo scavo finisse lì. Per entrare nella cantina segreta bisognava spostare una panca e girare un chiodo, così si apriva uno sportello; ma solo chi conosceva il trucco sapeva trovare il punto esatto. I tedeschi che vennero per razziare arrivarono fino al muro, ma non si accorsero mai che dietro c’era il vuoto. Tutti al paese erano al corrente di cosa si nascondeva sotto la collina, ma nessuno parlerà”. Finita la guerra il muro è abbattuto e ritornano alla luce più di 400 milioni di lire di valore di materie prime (di quei tempi!), prodotti finiti e macchinari che permetteranno alla Cinzano di riprendere le attività di produzione.

DAL ROSOLIO A UN BRAND MONDIALE Partendo da questo episodio mi sono introdotto in più parti per saperne di più su Cinzano. La storia della Cinzano corrisponde ad uno dei tanti miracoli all’italiana, un nome molto celebre, entrato nella storia industriale piemontese e nazionale. Cinzano è stata una azienda vitivinicola che per oltre 250 anni ha dato lustro alla nostra produzione, che si è sviluppata e ramificata incredibilmente diventando internazionale, seguendo l’evoluzione storica ed economica del nostro Paese, i suoi costumi, le tradizioni e le mode. Una storia nata all’interno

di una famiglia piemontese specializzata nella produzione del rosolio, un liquore preparato con i petali di rosa ed usato come base per diversi liquori, vini ed elisir dalle proprietà benefiche. Intorno al 1700 la notorietà della famiglia fu tale che ottennero la licenza governativa per vendere i loro prodotti e furono così investiti del titolo di maestri acquavitai. Nel 1840 i Savoia incaricarono i Cinzano di creare un vino spumante che potesse competere con lo Champagne francese che si stava affermando in tutto il mondo e così produssero il primo spumante italiano ponendo le basi per la rinomata tradizione nazionale di spumanti.

UN MARCHIO DA RECLAMIZZARE Nell’ambito della storia di questo marchio, mi ha stupito il particolare intuito e usato dai suoi presidenti che compresero quanto fosse importante la pubblicità sulla carta stampata per promuovere l’azienda. In questo modo Cinzano ha catturato la fantasia dei consumatori di tutto il mondo con il lancio di una delle prime, più longeve e dinamiche, campagne pubblicitarie di comunicazione mai create per un prodotto. Furono ingaggiati i più talen-

tuosi illustratori del Novecento, come Leonetto Cappiello, Mario Gros, Marcello Dudovich, fino a Guido Crepax, che rappresentavano scene vivaci, ricche di colori, grandi figure femminili e nello sfondo, in secondo piano, l’immancabile bottiglia. Cinzano fu la prima a lanciare, negli anni Trenta, un grande concorso a premi, con regali prestigiosi quali pellicce, gioielli, automobili, frigoriferi, radio e denaro. Alla fine della guerra, per rimanere al passo dei tempi, Cinzano ripensa la campagna pubblicitaria per adattarla al cinema, alla radio e alla televisione. Si creano tra il 1957 e il 1980 oltre 230 spot televisivi con la voce prestata di Rita Pavone e le provocanti immagini stampate di Crepax per attirare l’attenzione delle nuove generazioni. Leandro Costa |

RICETTA Come ti mangio gli asparagi (per 4 persone - 1 kg.) Lasciare gli asparagi bianchi sotto l’acqua corrente, dentro un contenitore, per una decina di minuti, al fine di rimuovere sabbia o terra imprigionata. Levarli dall’acqua e spellarli con un pelapatate nel caso avessero uno strato esterno più duro. Allineare le punte degli asparagi alla stessa altezza e legarli in quattro mazzetti; tagliarne la base per ottenere la stessa altezza. Sistemate i mazzetti in una pentola, immergendoli in acqua bollente salata, fino ad un paio di centimetri sotto le punte rivolte verso l’alto e lasciar cuocere per circa 10 minuti con il coperchio. Levarli dalla pentola, lasciarli intiepidire e mangiarli con uova sode tagliate a metà condite con un filo di olio e.v. di oliva ed aceto balsamico. È il modo più semplice e gustoso per assaporare gli asparagi bianchi. Consiglio di accompagnarli con un vino Lison Classico docg.


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ROMANZO D'APPENDICE

maggio/giugno 2015

TERZA PUNTATA

L'ombretta perfetta Riassunto delle puntate precedenti Tutto per una scommessa. Quella che Francesco Perini, detto Malattia, ha fatto con i quattro fratelli Sorgon, il giorno che hanno messo in dubbio la qualità delle ombre della Gilda, proprio sotto lo sguardo e sotto le tette della barista per la quale Malattia nutre un amore segreto. La scommessa ha a che fare con l'idea di girarsi una ad una le osterie più vecchie della zona, per assaggiarle tutte le ombre degli altri, dimostrare ai Sorgon che l'ombretta della Gilda è per davvero la migliore, che è l'ombretta perfetta. Nelle puntate precedenti Perini ha attraversato il centro di Portogruaro: Al Cavallino, Ai Tre Scalini, A l'Ombra de La Tore, Al Vecchio Bacaro.

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uando Perini arriva a Concordia Sagittaria è mattina inoltrata e il sole batte sulla vetrata del Cinema e sull'ingresso della vecchia osteria che in origine si chiamava, non a caso, Al Sole, ma che tutti ormai conoscono soltanto come l'Hostaria Da Fanio. Parcheggia il Califfone sul bordo del marciapiede. Dall'altra parte della strada si allunga l'ombra silenziosa della Cattedrale di Santo Stefano e tendendo l'orecchio a Malattia pare di sentire la voce profonda, allegra, di un coro. La faccenda stravangante è che, approssimandosi al locale, il sottofondo cresce di intensità invece di scemare, come se lo stesse incalzando. O come se lo anticipasse. «Son sol che ala tersa ombra dea giornata e già sento i angei cantar...» dice fra se e sé Malattia. «No gavarò miga la fevre?». Poi spinge il portone dell'osteria e gli angeli che cantano se li ritrova lì, come per miracolo, immersi in un profumo intenso di renga e baccalà: una dozzina di ultrasessantenni in maniche di camicia, il viso paonazzo contratto nello sforzo delle ultime note di Madonnina del Mare. Li dirige il Maestro della Corale paesana Gianni Liborio Furlanis che sta dettando la chiusura del brano, le braccia al cielo, a quel coro stanco, improvvisato e alticcio. E come sempre, dietro il bancone, il titolare del locale Luigi Bergamo, che di Fanio è il figlio, sta stonando l'ultima strofa dopo averle stonate tutte. Ma il Maestro glielo perdona, perché alla fine di ogni pezzo, fra gli applausi che i coristi si dedicano, Bergamo gli piazza sul banco una tazza da the piena fino all'orlo di Tocai di Lison. «Grassie Gigi, vevi proprio bisugna de saivàr...» ammette Liborio, a cui il padrone dell'Hostaria serve da bere nelle tazze da the per via di quel naso troppo grande, che nei calici non ci entra. «Una anca par mi» dice timidamente Perini pensando che da queste parti si beva così. I Concordiesi sono sempre stati gente un po' alternativa.

Gigi Bergamo lo guarda carico di dubbi, ma poi – come fanno gli osti bravi – prende l'ordine e gli serve quello che chiede. Così la quarta ombretta della giornata di Malattia ne vale, per quantità, almeno un paio. In merito alla qualità invece annota la propria opinione a penna biro nel foglietto segreto che, a fine giornata, deciderà l'esito della scommessa. Nel frattempo gli avventori riposano le gole seguendo la solita partita a briscola di uno dei tavoli più belli dell'osteria: quello d'angolo, dove le sedie e le tende hanno i buchi dei mozziconi di sigaretta. Fra una partita e l'altra si discute di calcio, perché Fanio è il bar dei tecnici del pallone. «Comunque, porco el to' cuor, gera fuorigioco net...» dice Fiore Fiorin con la sua voce da burbero col raffreddore. Davanti a lui Dante Mascarin rimane impassibile nell'impermeabile grigio topo. Cala un otto di spade. «Ti el fuorigioco no te sa niancia coss che lè!» ribatte da sotto gli occhiali spessi Marino Odorico, che è proprietario del mulino in centro e per questo è conosciuto come El Muinar. «Siori, resten concentrai» li ammonisce Giovanni Donadon, insegnante elementare e quarto fisso al tavolo. Per essere più convincente dà una robusta pacca sulla spalla al Muinar: dalla giacca dell'uomo si disperde nell'aria una nuvola bianca di farina e, per reazione, Fiore Fiorin tira fuori il fazzoletto producendosi nell'ennesima rumorosa soffiata di naso. «Sta roba che te te soffi el naso par far i segni al to compari de briscoa a là da finì...» sbotta Odorico. Ma a Fiorin il naso gli pizzica per davvero più volte al giorno e allora, prima che le carte volino per baruffa, ci pensa Liborio a riportare la pace, sollevando le braccia per far intendere che si comincia di nuovo a cantare. Prima però il Maestro di musica affonda il naso nella tazza da the, fa un ultimo sorso di Tocai, poi si gira verso Luigi Bergamo dietro al banco: «Gigi, famme un piaser» sussurra. «Almanco sta chi no sta ciantarla...». Massimo Cuomo |

Non solo grandi gelati e semifreddi, quest’estate vi proponiamo i nostri estratti di frutta e verdura, UN NUOVO MODO DI FARVI DEL BENE Ci trovate in Viale Isonzo 66 a Portogruaro. Tel. 3491203859 puro&bioportogruaro

Questa storia è liberamente ispirata al romanzo Piccola Osteria senza Parole, in tutte le librerie anche in edizione tascabile (9 euro). www massimocuomo.com


GIOCHERELLANDO 1

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CRUCIVERBA

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Quale comune portogruarese di origini romane, fa derivare il proprio nome dalla locuzione latina “ad quintum”, ovvero a 5 miglia da Concordia Sagittaria? Risolvi lo schema e la soluzione apparirà nelle caselle cerchiate. ORIZZONTALI 1. C’è quella cranica - 7. Un allevamento rumoroso 12. C’è chi lo mette davanti ai buoi 13. Un capolavoro di Bizet 15. Alcune sono edificabili 16. I burocrati... dell’antico Egitto 17. Iniziali di Antonioni 18. Centro Turistico Studentesco 19. Il nome di Mondrian 20. Si ripete brindando 21. Due volte in carica 22. Il ruolo di Cristo 24. Ha una buona cera 25. Il quesito posto 29. Il quesito posto 31. Con la polenta in un piatto veneto 32. Indumento femminile 33. Il mare di Crotone 35. Territorio Libero di Trieste 36. Fiume sacro agli indùů 37. Si mangia anche asciutta 38. Le vocali di moda 39. Taranto 40. Lo è la bora 41. Amò Beatrice 42. Chi le spiega, vola 43. Corrispondente, assimilabile 44. Opposto al moto delle lancette

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VERTICALI 1. Si può dare matto 2. Bollata per gli atti 3. Dio greco della guerra 4. Si conta sul medio 5. Contengono ossigeno 6. La lampada che fa luce 7. Accorre con le ambulanze (sigla) 8. Due numeri al Lotto 9. Piccoli difetti 10. Istituto Nautico 11. Legno nero pregiato 14. Lavorano nella propria bottega 16. Movimento tellurico 17. Ordigni bellici 19. Bracciante messicano 20. Amato o costoso 22. Un frutto tropicale 23. Il mese della canicola 24. Un legume orientale 25. Può esserlo il prosciutto 26. Il mondo musulmano 27. Un fallo del tennista 28. Simbolo del titanio 29. Si chiede all’oste 30. Gioca il derby col Milan 32. La banda di Al Capone 34. Una coppia di scarpe 36. La Terra nei prefissi 37. Il Garrett che ha ucciso Billy the Kid 38. Fluidi untuosi 40. La Vivian di “Via col vento” (iniz.) 41. Il centro di Sydney 42. Iniziali di Renoir

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I A T T O R E A E N R A C

O M D E R A S O P O P A O

P B R S T M T T A I U T O

C I F T I A O N R Z D M P

S N C D E E A L I T E L A R O M

M P U L N N D E H L M A U N S A

O M I T T A T E C O A R T G T E

U C O N E I P R M V I E I I R C

E I L A G I O I A C G Z S D A U

V U O T O E N V O L G R A F R O

A O P L B A R R M S E P F P E R

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maggio/giugno 2015

C M O I E I D E O V T E O R S E

Q B P V L O Z S I T T A O R R T

U R I I L Z P N R P A R T E R S

A A P C O M U N I C A Z I O N E

CRUCIPUZZLE

LE SOLUZIONI DEI GIOCHI DEL NUMERO PRECEDENTE

Dove si trova l¹immagine qui riprodotta?

ACQUA AIUTO AMBIENTE AMPIO ANIMO ATTEGGIAMENTO ATTENTO ATTIMO ATTORE BELLO CAFFÈ CAPIRE CARNE CAUSA CENTRALE CHIAMARE CIVILTÀ COMUNICAZIONE CORTILE

CUORE ESTERO FELICE GIOIA LEVARE MEZZO MORALE MOSTRARE OMBRA PADRE PARLARE PARTE PIEDE PIENO PONTE POPOLO PORRE POSARE RAPIDO

RESTO RICORDO SERVIRE SITUAZIONE SPAZIO SPINGERE STATO TESTA UDIRE UNIVERSITÀ VOLTO VUOTO

N O N S T O P

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E C U A D O R

B E O N I E

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C A L R O D A N O R E G A O R O B E C I S

I S Z S O I N A N I E V

D E I C I O G G C S G O

T E R N I L R I Z M V L A E I T

A R I N A M T T I P A E I L I R I G O L E A N N O N R O T T A A M A I R O N E A C C E

J E T R O L O A A A A A V G P O

S S E T M A C L P C T M I R E C

F O U L A P C A U L N A A E U S

B S V L P O O R C A O A P T U B

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A N A L A T A R E I A U V E N A S I E R I C D I T H I A I E A R E N E

O E A P R T F I O C A E M R C A

O N I O T A L L E I R M N I I R

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