Portogruaro.Net Magazine

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STIAMO IN SALUTE

RITORNIAMO A ZAPPAR LA TERRA

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Sfatiamo tabù e false credenze sulla menopausa, uno dei momenti più delicati per il ciclo vitale di una donna

BUSSOLA MUSICALE Viaggio a tutta velocità nel mondo del rock Portogruarese, uno dei generi più suonati ed apprezzati del nostro comprensorio p.10

HISTORIAE Riprendiamo la pubblicazione dei testi inediti lasciatici in eredità da Ugo Padovese. In questo numero la rivolta delle donne del '44

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EVENTI

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Città Viva ed i suoi mercoledì musicali riempiono la città nelle calde serate estive portogruaresi. Un successo in continua crescita Sarà la crisi che attanaglia le famiglie, sarà la necessità inconscia di avere almeno qualche certezza a pranzo e a cena, fatto sta che negli ultimi tempi si sta compiendo la riscoperta generalizzata dell'orto familiare, oltre che delle micro-produzioni commerciali. Il nostro territorio è da sempre vocato a questo tipo

T H E

C R E A T I V E

di pratiche agricole. Sappiamo bene come gli antichi proverbi e i detti popolari dipingano il Veneto come terra di orticelli fisici e metaforici. Ed è per questo che negli ultimi tempi stiamo assistendo a un vero e proprio riadattamento di campi e giardini in orti familiari. continua a pag. 4

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EDITORIALE

Buone nuove dal territorio Dalla sicurezza al traffico, passando per il turismo e l’ambiente, arrivano dati incoraggianti che fanno ben sperare sulla crescita e lo sviluppo delle nostre zone

Il centro storico riapre alla circolazione dei Veicoli. Finalmente, dopo mesi di trattative tra Associazioni di Categoria e Istituzioni, si è arrivati ad una decisione che sembra, almeno per il momento, accontentare un po’ tutti. Il Comune di Portogruaro, infatti, con l’ordinanza 41/2013 dispone di sospendere la zona a traffico limitato nelle vie Abbazia, Corso Martiri della Libertà e degli Spalti, nelle ore serali e notturne, e di mantenerla solo nelle giornate domenicali e festive dalle 7.00 alle 21.00. L’ordinanza ha effetto da lunedì 17 giugno 2013 a domenica 27 aprile 2014.

(78,12 %), Gruaro ottavo (78,74%), Concordia Sagittaria nono (76,26%) ed infine al decimo posto il Comune di Fossalta di Portogruaro (77,65%). A onor di cronaca va aggiunto che Cinto Caomaggiore non solo occupa il primo posto nella classifica dei comuni del veneziano, ma risulta anche 81° nella classifica assoluta nazionale, un grande risultato quindi che fa onore alle politiche ambientali adottate dall’azienda ed alle corrette abitudini comportamentali dei cittadini.

SICUREZZA NEL TERRITORIO Arrivano dalla Prefettura i dati ufficiali sull’andamento della microcriminalità nel nostro territorio, dai quali si

intravede un miglioramento rispetto all’anno precedente. I furti sono diminuiti da 285 a 272 (-4,6%); è stata commessa una sola rapina, contro le 4 del 2012. Si segnala una crescita solo dei furti con destrezza, ossia i borseggi (da 37 a 43) e quelli negli esercizi commerciali (da 28 a 56). Il totale delle illegalità subisce un arretramento superiore all’8%. «I dati sono confortanti – afferma il sindaco Antonio Bertoncello – ma questo non ci fa abbassare la guardia. Anzi, continua il nostro impegno a mettere in campo tutte le azioni possibili di deterrenza e di contrasto alle situazioni che creano disagio tra i cittadini».

MINI CROCIERE SUL LEMENE Nell’ottica di sviluppare un nuovo turismo il nostro territorio muove finalmente i primi passi in un settore importante che potrebbe portare sviluppo e crescita a tutta la comunità. Così da questa estate anche Portogruaro, dopo Concordia Sagittaria, si apre ai turisti che arrivano in barca via Lemene offrendo loro la possibilità di apprezzare storia, cultura ed enogastronomia locali. Le crociere hanno partenza da Bibione e Caorle, con fermate a Concordia e Portogruaro, e prevedono poi il rientro in giornata. Ma non solo. Ci sarà anche la possibilità di un turismo inverso, che permetterà cioè partenze da Portogruaro con destinazione verso le località balneari. Questo tipo innovativo di crociere consentirà di giungere in spiaggia lungo un percorso fluviale inedito e di grande attrazione. «A poco a poco – dice l'assessore Paolo Bellotto – vogliamo commercializzare un territorio, il nostro, che per troppo tempo non è stato presentato esternamente nel modo migliore».

EDITORIALE Buone nuove dal territorio 3 IN COPERTINA La rinascita degli orti 4 6

FUORI SCENA Intervista a Gaspare e Zuzzurro

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LA PAROLA A Centro Medico S. Andrea 8 Cantina Rauscedo 8 Confcommercio 9 BUSSOLA MUSICALE Portogruaro veste Rock 10 HISTORIAE La rivolta delle donne 11 EVENTI Portogruaro Città Viva 12 L'ACQUOLINA IN BOCCA Le ricette dell'estate 13 INTERVALLO Con rispetto parlando... 14

ASCotrAdE CAmBiA SEdE A PortoGrUAro Vieni a trovarci nel nostro nuovo ufficio commerciale viale trieste 31, Portogruaro

LETTERE Dai nostri lettori

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Portogruaro.Net Magazine Supplemento a: www.Portogruaro.Net del 15/07/2013 Reg. Trib. di Venezia - n. 10 del 05/05/2006 Iscrizione al ROC n. 17423 Direzione e Redazione: via Spalti, 7 - 30026 Portogruaro (VE) Tel. e Fax 0421 280444 Email: magazine@portogruaro.net Direttore Responsabile: Maurizio Pertegato Direttore Editoriale: Vincenzo Zollo Caporedattore: Federico Guerrini In redazione: Leandro Costa, Deborah Cuzzolin, Vito Digiorgio, Federico Favruzzo, Luciano Guareschi, Paolo Lovat, Marianna Maiorino, Ugo Padovese, Andrea Pavan, Stefano Pilosio, Alessandra Sartori, Giulio Serra, Max Telloli Per la foto dell'orto in copertina si ringrazia il Cavalier Francesco “LA PAROLA A...” è una rubrica di inserzioni promozionali redazionali a pagamento Nessuna parte di questa pubblicazione può essere utilizzata in alcun modo, incluse le inserzioni pubblicitarie che sono di proprietà dell’editore che ne vieta la riproduzione anche parziale con qualsiasi mezzo. Manoscritti, fotografie e disegni anche se non pubblicati, non si restituiscono. Portogruaro.Net lascia agli autori degli articoli l’intera responsabilità delle loro opinioni; garantisce la riservatezza dei dati forniti e la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione, scrivendo o telefonando alla redazione. L'editore rimane a disposizione di altri eventuali aventi diritto di copyright su testi o immagini che non è stato possibile contattare. Stampa: Centro Servizi Editoriali

COMUNI RICICLONI «I risultati ottenuti sono a dir poco entusiasmanti». È con queste parola che dall’Asvo commentano, a ragione, l’esito del concorso 2013 “Comuni Ricicloni d’Italia” di Legambiente. Infatti tutti e nove i comuni dell’entroterra soci di Asvo sono presenti nelle prime 10 posizioni della graduatoria della Provincia di Venezia. In ordine di punteggio abbiamo: Cinto Caomaggiore primo, con una percentuale di raccolta differenziata dello 81,96%, San Stino di Livenza terzo (77,06%), Annone Veneto quarto (75,74%), Teglio Veneto quinto (78,06%), Portogruaro sesto (75,96%), Pramaggiore settimo

SOMMARIO

STIAMO IN SALUTE La menopausa

di Vincenzo Zollo

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luglio/agosto 2013

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IN COPERTINA

luglio/agosto 2013

La rinascita degli orti Orto sinergico

scuola dell'infa

Nel Portogruarese, così come in tutta Italia, sta ritornando (soprattutto tra i più giovani) la nostalgia di un tempo passato, fatto di cose semplici, naturali e che provengono dalla terra

nzia G. Rodar

i, Portogruaro

di Andrea Pavan

L'IDENTIKIT DEL NUOVO AGRICOLTORE

tutto la certezza di cosa si mette in bocca. A questo proposito segnaliamo una bella iniziativa di Coldiretti che ha istituito dei punti "Campagnia

dal 27 Luglio al 6 Agosto 2013

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DEL SAL MAURIZIO

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Diplomato, 57enne, di sesso maschile, mosso dal piacere di mangiare prodotti sani e genuini o di recuperare il rapporto con la natura e le tradizioni familiari. Questo l’identikit dell’hobby farmer (agricoltore per hobby) emerso dalla ricerca effettuata nel 2012 da Nomisma. L’interesse per i non addetti ai lavori nei confronti della vita di campagna è in aumento e la quasi totalità delle produzioni viene impiegata per il consumo familiare, scambiata o regalata ad amici e parenti. E' evidente che la contingenza della situazione del nostro Paese e della società occidentale in generale favorisca la nascita di questo tipo di risposte-reazioni da parte delle persone, le quali avendo la disponibilità anche di piccoli fazzoletti di terreno trovano utile, oltre che piacevole, coltivare qualche frutto od ortaggio almeno per i periodi estivi. E' altrettanto vero che tutti coloro che non possono o non riescono a coltivare nulla o quasi si stanno avvicinando alle piccole

e piccolissime produzioni locali che permettono di acquistare ortaggi di stagione, praticamente sotto casa, a prezzi accessibili e avendo soprat-

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arà la crisi che attanaglia le famiglie, sarà un non so chè di nostalgico, sarà la necessità inconscia di avere almeno qualche certezza a pranzo e a cena, fatto sta che negli ultimi tempi si sta compiendo la riscoperta generalizzata dell'orto familiare, oltre che delle microproduzioni commerciali. Le stime confermano la crescita del settore vivaismo, che registra un aumento della produzione di piantine da orto. Stesso discorso per le vendite per gli hobbisti del verde, mai in flessione negli ultimi due anni. Infine la G.D.O. (grande distribuzione organizzata). Gli spazi riservati a questo settore sono in costante aumento, a dimostrazione del curioso trend. Anche all'estero si sperimentano novità interessanti. Nelle città, dove non è facile trovare spazi per coltivare, si sta rapidamente diffondendo l'orto sul balcone, con tanto di siti internet specializzati nel seguire i “neo-agricoltori” urbani. Sempre più giovani, poi, stanno avviando vere e proprie aziende agricole sfruttando gli spazi che più abbondano nelle grandi metropoli, ovvero i tetti degli edifici, ottenendo inoltre il non secondario vantaggio di schermarli dalla calura estiva.

Amica", nei quali ci si può recare per acquistare ortaggi, frutta e prodotti d'allevamento.

L'ORTO SINERGICO DEI BAMBINI DI PORTOGRUARO

Il nostro territorio è da sempre vocato a questo tipo di pratiche agricole. Sappiamo bene come gli antichi proverbi e i detti popolari dipingano il Veneto come terra di orticelli fisici e metaforici. Sappiamo altrettanto bene che ogni famiglia d'un tempo coltivava e allevava da sè la maggior parte del cibo per tutto l'anno, mettendo via per l'inverno grandi quantità di scorte. Questa tradizione ed esigenza, anche se scemata con l'emergere e il prosperare del consumismo sempre più sfrenato, fortunatamente non si è mai del tutto perduta. E anche per questo motivo, forse, è stato per così dire “normale” vedere campi e giardini riadibiti a orto familiare. Un po' meno automatico, a dire il vero, è il proliferare di iniziative che stanno prendendo piede a livello scolastico e culturale. In questo senso una significativa esperienza di riadattamento si sta praticando nel comune di Portogruaro, alla scuola dell'infanzia Gianni Rodari di via Aldo Moro, dove il circolo del Movimento per la Decrescita Felice “Livenza-Tagliamento” gestisce ormai da diversi anni assieme a maestre, genitori e bambini un orto sinergico capace di sfamare qualche famiglia del territorio nel perodo estivo. In poco tempo questo appezzamento di terra lavorata è diventato punto di ritrovo fisso per tutti gli interessati e appassionati volontari, i quali si ritrovano al sabato mattina per le pulizie, innaffiature e raccolte settimanali. Quest'anno, poi, ad aprile, al momento della piantumazione c'è stata una notevole partecipazione da parte di genitori e bimbi. Quest'ultimi, aiutati dagli adulti, hanno letteralmente “messo” le mani nella terra, imparando ad avere a che fare con i mestieri dell'orto.

UN TERRENO RICOPERTO DI PAGLIA

In relazione a questa rinascita degli orti e più in generale di un'agricoltura alternativa, produttiva e sostenibile, è da notare come i principi della permacultura e dell'agricoltura naturale, derivante dagli insegnamenti del maestro Masanobu Fukuoka, si stiano


IN COPERTINA

luglio/agosto 2013

a, La Boa,

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Orto da

affacciando con sempre più vigore nel nostro tessuto territoriale. L'unione di idee e iniziative come crogiuolo di nuove esperienze è certamente sintomo di vitalità e crescente consapevolezza della situazione che stiamo vivendo e nella quale ci stiamo dirigendo. Pensando ad esempio al gruppo Transition Town di Portogruaro ritroviamo una serie di persone diverse per età, estrazione, lavoro e magari interessi, ma legate fondamentalmente a questa voglia di fare rete e soprattutto di creare comunità tra chi si immagina un futuro diverso e più rispettoso per questa Terra. Da questo gruppo partono mensilmente iniziative anche di stampo agricolo che coinvolgono oltre al gruppo, i familiari, gli amici e gli interessati. Un esempio su tutti riguarda una pratica ancora poco utilizzata nella conduzione di un orto. Si tratta di utilizzare ogni materiale di scarto di tipo vegetale, ramaglie, cippato, erba, ma soprattutto un materiale tanto favoloso quanto inutilizzato chè è la paglia come copertura del terreno, soprattutto nel periodo di maggior caldo (per trattenere l'umidità naturale del terreno) e di maggior accrescimento delle erbe infestanti (per dare modo alle piante coltivate di dominare sulle altre). Questo metodo è oltretutto un ottimo anti-lumaca, soprattutto nel caso si utilizzi la paglia, in quanto il materiale secco, fibroso e non uniforme scoraggia chiocciole e simili a mangiare i raccolti a noi destinati. Oltre a questa pratica ci sono migliaia di consigli, trucchi e veri e propri sistemi per rendere un terreno naturalmente produttivo senza bisogno di grosse fatiche. Il motto è sempre quello di cercare di far lavorare la natura al nostro posto, considerando anche il fatto che tutto ciò che è fatto dalla natura è dimostrato essere superiore a ciò che può fare l'uomo a parità di sforzo profuso. Giusto per mettere la pulce nell'orecchio dei nostri lettori possiamo dire con forza come un terreno diventi naturalmente più fertile nel caso in cui non venga arato, piuttosto che il contrario. Non ci credete? E allora vi chiedo: un bosco o una foresta primaria sono mai stati arati? Certo che no, ma al

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agricolt

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contempo sono ciò che di più fertile esiste al mondo. Dal canto nostro si tratta solo di cercare di copiare dai sistemi naturali per ottenere da essi ciò che ci serve per vivere.

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UNA SENTENZA CHE FA DISCUTERE

Chiudiamo con una notizia di notevole portata, ma fino a oggi non molto conosciuta dal grande pubblico. Con sentenza del 12 luglio 2012 la Corte di Giustizia della UE ha confermato il divieto di commercializzare le sementi delle varietà tradizionali e diversificate che non sono iscritte nel catalogo ufficiale europeo. Fin dal 1998 è in vigore una direttiva della Comunità europea che riserva la commercializzazione e lo scambio di sementi alle ditte sementiere vietandolo agli agricoltori. Ciò che i contadini hanno fatto per millenni sembra non essere più una cosa completamente lecita. Con questa sentenza sono messe fuorilegge anche le associazioni di volontari impegnati nel recupero delle varietà antiche e tradizionali – in Italia esiste tra le altre Navdanya International – che commettono appunto questo “crimine”: preservano e distribuiscono a chi le chiede sementi fuori dal catalogo ufficiale. La sentenza ha preso di mira specificamente una di queste associazioni, la francese Kokopelli, che si batte per la biodiversità. Sicchè, oggi, una grossa società l’ha trascinata in giudizio davanti alla Corte d’appello di Nancy, la «Graines Baumaux», e approfittando della sentenza della Corte europea ha chiesto ai giudici francesi di imporre a Kokopelli di pagare 100 mila euro per danni e inoltre – esplicitamente – «la cessazione di tutte le attività dell’associazione», pericolosa per il business. Si noti che la direttiva europea non osa vietare puramente lo scambio di sementi antiche. Se si chiede di includere queste varietà nel catalogo ufficiale lo si ottiene – pagando – e da quel momento diventa legale commerciarle. Il fatto è che queste varietà antiche e tradizionali sono di dominio pubblico, non appartengono a nessuno, e quindi nessuno ha interesse a sborsare per iscriverle nel catalogo.


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STIAMO IN SALUTE

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Menopausa, sfatiamo tabù e false credenze È uno dei momenti più delicati e importanti per il ciclo vitale di una donna. Ne parliamo con un esperto del settore, il dottor Rosario Pignalosa di Federico Favruzzo

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uovo appuntamento con la rubrica “Stiamo in Salute”, che dedica il tema di luglio/ agosto alla menopausa. È un argomento, questo, che non sempre viene affrontato con piacere, quasi fosse un tabù, un qualcosa che la donna deve malauguratamente accettare. Tutte le donne sono costrette a passarci, sperando in una transizione poco complicata e libera da fastidi, spesso tuttavia la menopausa viene vissuta più o meno velatamente come un momento negativo della propria femminilità. Argomento “delicato”, quindi, che abbiamo voluto approfondire ponendo alcune domande a un esperto del settore, il dottor Rosario Pignalosa, ginecologo e dirigente medico della Divisione Ostetrico-Ginecologica dell’Ospedale di Portogruaro. Dottor Pignalosa, anzitutto le diamo il benvenuto nella nostra rivista. Ci può spiegare in parole semplici che cos’è la menopausa? La menopausa è il venir meno del flusso mestruale per il concludersi del ciclo funzionale delle ovaie, con conseguente passaggio dalla vita fertile alla vita infertile della donna. Questo vuol dire che fino a questo momento la donna può avere delle gravidanze? In teoria sì, ma nella pratica le possibilità di una gravidanza spontanea dopo i 45 anni sono inferiori al 4-5%, non solo perché si riduce il numero di ovociti (le cellule “uovo” femminili) ma anche e soprattutto perché si altera la loro qualità. Che cosa succede in questo periodo nella vita di una donna? Succede che le ovaie non producono più un’adeguata quantità di estrogeni. Questi, al pari di altri ormoni, rappresentano per la donna una linfa benefica in grado di raggiungere e condizionare la funzionalità di qualsiasi organo. Le vampate di calore, ad esempio, sono una delle molteplici espressioni di queste modificazioni che avvengono a livello dell’ipotalamo, cioè in una struttura del cervello che funziona anche da termostato del nostro corpo. È vero che in menopausa si ingrassa? Il cambiamento dell’equilibrio ormonale ma anche il passare degli anni riduce il cosiddetto “metabolismo basale”; è necessario cioè un minor numero di calorie giornaliere per mantenere le funzioni vitali. Questo porta ad accumulare “massa grassa” che in questo periodo va ad aumentare soprattutto il giro vita. È fondamentale quindi che la donna vi-

cina alla menopausa controlli la sua dieta eliminando almeno 200 Kcal al giorno, ma soprattutto è importante che pratichi attività fisica; l’esercizio fisico, infatti, non solo fa spendere più energia riducendo l’accumulo del grasso addominale, che è pericoloso per la salute cardiovascolare, ma contrasta anche la riduzione della “massa magra”, cioè dei muscoli, rendendoli più elastici. Quali sono le indagini a cui bisogna sottoporsi in questo periodo?

In realtà la menopausa, pur rappresentando uno stress funzionale dell’organismo, è un evento assolutamente naturale che non richiede alcun esame ematochimico particolare e nessuna indagine strumentale in più oltre a quelle previste dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) per la prevenzione dei tumori del collo dell’utero, del seno e del colon retto. Questo però non significa che è un evento da ignorare, anzi. Proprio perché è un momento

SOLUZIONI PER MALATTIE RITENUTE “CRONICHE E DEGENERATIVE” Nel tempo mi sono accorto che troppi terapeuti non si rendono conto che stanno gestendo i propri pazienti tramite i sintomi della malattia, invece di risolverne le cause. Tutti i trattamenti dovrebbero servire alla risoluzione dei disturbi di cui il paziente soffre cambiando anche le loro premesse; invece questo si trova a convivere con la malattia spesso più complicata di prima o che si è semplicemente adattata al protocollo proposto cambiando veste, senza ottenerne la salute. A volte, anzi spesso, i pazienti recidivanti reagiscono cronicizzando i loro malesseri, ossia la gran parte dei terapeuti non cambia lo stato di sofferenza, ma ne produce solo uno diverso, che non è guarigione ma la conseguenza dell’adattamento ai rimedi consigliati. L’unica soluzione è riuscire a modificare il “terreno” biochimico per affrontare “a monte” la causa. Infatti una sintesi di antiche conoscenze e moderne scoperte della medicina naturale, con trent'anni di esperienza, hanno portato al successo del mio metodo semplicemente perchè non esistono più le premesse che portano a tali disagi cui si basa la malattia stessa e quindi anche della loro stessa cronica manifestazione. Semplicemente quindi viene a mancare la possibilità di ripetere gli stessi errori fatti, a meno che non lo si voglia veramente e quindi convivere con la stessa. Questa è un’arte veramente di pochi. E' un’arte capace di modificare tutti gli aspetti vitali a cominciare da quelli psicologici. Questo infatti è il motivo scatenante di malattia o guarigione che sono solo aggravati da problemi ambientali e umani spesso compiacenti.

Il dottor Stival riceve presso il proprio studio situato a:

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in cui si ha un cambiamento ed un sovraccarico funzionale, va seguito con maggiore attenzione prescrivendo approfondimenti diagnostici laddove le condizioni di salute preesistenti alla menopausa e soprattutto la valutazione dei cosiddetti “fattori di rischio” lo richiedano. Ad esempio, ad una donna che presenta fattori di rischio per osteoporosi sarà utile prescrivere un esame della struttura ossea (densitometria ossea); ad una donna con fattori di rischio per malattie cardiovascolari sarà prudente consigliare un monitoraggio più attento del colesterolo del sangue e della pressione arteriosa, e così via. Quando è utile prescrivere la terapia ormonale sostitutiva (TOS)? In un 20-30% delle donne i sintomi della menopausa sono molto fastidiosi e talvolta persino invalidanti. In questi casi, come pure in quelle donne che presentano importanti fattori di rischio per osteoporosi, a mio avviso è utile assumere la terapia ormonale sostitutiva (TOS) per qualche anno. Vorrei anche aggiungere che dal 2004, e precisamente dopo la pubblicazione del Women’s Health Initiative (WHI), è calato un improvviso e ingiustificato oscurantismo su questo periodo della vita della donna; eppure questo importantissimo studio americano non ci ha detto che non bisogna assumere la TOS, ma ha avuto il merito di sottolineare la doverosa prudenza che bisogna avere quando si prescrivono queste terapie, rispettando indicazioni specifiche e controlli medici. L’aver focalizzato l’attenzione su alcuni aspetti della TOS, invece, ha fatto perdere la visione globale di questo periodo della vita, per cui sono stati chiusi ambulatori dedicati, si parla e si scrive poco sulla menopausa (se non per terrorizzare sull’uso delle terapie sostitutive), si sono incrementate le vendite di integratori e farmaci da banco la cui azione è sovrapponibile al placebo e soprattutto molti medici e ginecologi hanno ripreso a considerare la sintomatologia della menopausa come un evento della vita che non è degno di attenzione. Ecco perché io sostengo che tacere e non discutere delle problematiche legate alla menopausa e alle sue possibili terapie sia una forma di disinformazione che talvolta alimenta tabù e false credenze che impediscono alla donna di gestire liberamente questa fase della vita. Caro dottor Rosario Pignalosa, a nome dello staff giornalistico di Portogruaro.Net la ringrazio per la preziosa collaborazione.


FUORI SCENA

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Gaspare e Zuzzurro, 35 anni assieme sulle scene Il collaudato duo comico ha portato in scena al Teatro Russolo lo spettacolo “La cena dei cretini” di D. V.

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o scorso febbraio il Teatro Russolo di Portogruaro ha ospitato il consolidato duo comico Gaspare e Zuzzurro, che ha presentato lo spettacolo “La cena dei cretini”, ispirato ad un’opera teatrale di successo del regista parigino Francis Veber (Le dîner de cons, 1998). Nino Formicola e Andrea Brambilla si conoscono nel 1976 a Milano, e dalla loro esuberante fusione nasce l’affiatata coppia Gaspare e Zuzzurro. La loro prima apparizione risale al 1978 nella trasmissione della RAI “Non stop” e l’anno successivo è la volta del programma “La sberla”, dove i due propongono la macchietta dell’ingenuo commissario e del suo fido assistente. Il vero e proprio lancio nel mondo della televisione si ha con la trasmissione “Drive In”, il programma comico ideato da Antonio Ricci. La loro passione per il teatro sboccia un decennio più tardi, nel 1986, quando iniziano a percorrere la strada del genere comico che non abbandoneranno mai. “La cena dei cretini” propone una trama molto semplice, ma di grande impatto comico. Pierre Brochant, ricco e affermato editore parigino, ogni mercoledì sera assieme ad altri amici organizza una cena durante la quale i commensali prendono di mira ignari malcapitati. Il gioco viene vinto da chi riesce a trovare il “cretino dei cretini”. Brochant è convinto di essersi imbattuto in questo personaggio quando conosce Francois Pignon, un funzionario delle imposte, uomo elegante e raffinato, ma anche molto ingenuo, che coltiva una strana passione per i modellini costruiti con i fiammiferi. La conoscenza di quest’uomo apparentemente “cretino” cambierà la vita di Brochant. Nel maldestro tentativo di aiutare l’amico costretto a casa da un terribile “colpo della strega”, Pignon ingenererà una catena di equivoci e malintesi a non finire che si concluderà con un finale davvero insolito. Zuzzurro commenta così il senso dello sceneggiato: “Lo

spettacolo tocca quelle corde che andavano bene quattro mila anni prima di Cristo e che andranno bene quattro mila anni dopo di Cristo. I cretini, i cattivi, gli imbecilli, gli ignoranti, i buoni, gli ingenui sono sempre esistiti. E il meccanismo narrativo funziona perché si assiste alla rivincita da parte di chi subisce le bastonate nei confronti di colui che si ritiene intelligente, ma in realtà non lo è proprio. Hai presente i comici che fanno ridere perché dicono le battute? Bene qui non c’è n’è una. Il comico che in uno spettacolo si limita a pronunciare le battute non avrebbe nessuna importanza, perché sarebbe sostituibile con un altro comico. Il comico vero fa ridere di situazione con i tempi comici. Questo spettacolo è un orologio perfetto”. Che rapporto c’è tra lo sceneggiato e il testo di Francis Veber? È una

libera interpretazione oppure lo rispecchia fedelmente? La differenza è che Veber ha scritto in francese e noi lo sappiamo quasi bene. Non abbiamo fatto una libera interpretazione per il semplice motivo che generalmente, quando interpretiamo questi autori importanti, cerchiamo di rispettare quello che vogliono dire, descrivere e trasmettere. Poi è ovvio che, in un discorso di questo genere, intervengono senza uscire dai personaggi i nostri caratteri. Se uscissimo dai nostri personaggi però sarebbe un tradimento al testo originario. Secondo voi perché ha così successo la figura del cretino? Il cretino di questa commedia non è un cretino. Pignon è uno che vive nel suo mondo, è l’elefante nel negozio di cristalleria, è un uomo sereno, che non ha nulla da nascondere e dice le cose

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come stanno. È pulito, non è cretino. Ha una sua logica, è fanciullesco. Il cretino vero, il cattivo è l’editore (il personaggio interpretato da Gaspare, ndr). Pignon non fa niente di cretino, fa ridere. Quello che funziona, al di là della cattiveria dell’editore, è la rivincita del presunto cretino su quello che è cretino e si crede intelligente e gli si dimostra che invece è cretino. In passato avete avuto collaborazioni importanti, tra cui Carlo Pistarino e Gene Gnocchi. Qual è quella che ha lasciato un’impronta indelebile? La collaborazione che ha lasciato un’impronta particolare è quella con Pistarino, cui siamo più affezionati. Abbiamo portato avanti parecchie cose assieme a lui, è cresciuto con noi e soprattutto è il miglior battutista che esista in Italia. Carlo ha il pregio di dire una battuta, tu ridi e ti domandi perché hai riso. C’è poi una collaborazione più importante di quella con Pistarino, anche se Pistarino è emotivamente più vicino a noi: mi riferisco ad Alessandro Benvenuti. Una collaborazione fondamentale sotto il profilo della regia, che abbiamo voluto nello spettacolo teatrale “Tutto Shakespeare in 90 minuti”. Un altro autore con cui ci siamo trovati molto bene è Francesco Freyrie. Passate molto tempo assieme per preparare gli spettacoli, ma ci sono altri interessi e passioni che avete in comune? Fortunatamente no. Abbiamo due vite completamente differenti e siamo insieme da 35 anni solo per lavoro. Il vostro successo è quindi dovuto sia ad un’ottima amicizia che a un buon rapporto di lavoro? È dovuto semplicemente ad un rispetto reciproco delle proprie vite private. Si può dire che la vostra lunga carriera è stata consacrata alla passione per il teatro comico? Siamo tra i pochi autori comici italiani che continuano a portare sul palcoscenico dei testi comici; testi non scritti da loro, quindi commedie vere, non cabaret. Abbiamo fatto teatro comico continuativamente da quando ci conosciamo: siamo passati da Neil Simon a Francis Veber, da Anton a Cechov a William Shakespeare. Tutte opere comiche, ma diverse una dall’altra. Tutte operazioni di teatro comico, o sarebbe meglio dire teatro brillante. Questa passione per il teatro l’abbiamo coltivata anche quando ci dedicavamo alla televisione. Poi abbiamo lasciato da parte la televisione, o meglio è lei che ha lasciato da parte noi. (A riguardo dello stato comatoso in cui versa la televisione oggi, i due si esibiscono in un simpatico siparietto comico). (Zuzzurro) E non abbiamo neanche il tempo di andare al funerale. (Gaspare) Di chi? (Zuzzurro) Della televisione! (Gaspare) Ma la cosa non mi è spiaciuta, io non ho mandato neanche il telegramma. E in più adesso mi chiedono i soldi della cassa, 113 euro. Col cavolo che glieli do!!


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LA PAROLA A

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LA PAROLA A

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Grande adesione e successo al Concorso Vetrine in centro storico, su iniziativa della Confcommercio, in occasione della nona edizione della rassegna enogastronomica “Terre dei Dogi in Festa”. Il tutto finalizzato, tra l’altro, a far risaltare sia le vetrine ed i negozi agli occhi di chi nel fine settimana ha passeggiato lungo le vie del centro, sia per stimolare ulteriormente la curiosità dei visitatori, costituendo nel contempo un ottimo volano per creare ed accrescere una sinergia tra categorie economiche che da sempre Confcommercio professa. Numerosi i negozi aderenti: dall’abbigliamento, alla gioielleria, dalla ferramenta, agli articoli da regalo.

» Gioielleria Marzinotto Lino della Famiglia Marzinotto Rita, angolo Via Seminario-Via Padre Bernardino: una vetrina realizzata dall’equipe Marzinotto tra scorci di vecchi mestieri di campagna ed i preziosi gioielli di un tempo;

» I° Class. MAX & Co. della Famiglia Falcomer in Via Martiri della Libertà: la vetrina rappresentava un vero e proprio orticello fatto di terra fresca e veri rapanelli con la presenza di manichini in paglia, confezionati con arte e maestria.

» Trafili d’Oro, di Marco Facchin in Borgo San Giovanni: un’esposizione di vera fantasia, ricreando dei simpatici segni distintivi riconducibili alla rassegna enogastronomica.

» 2° class. THUN – Il Mondo dei sogni, di Augusta e Fernanda Chiarello in Borgo San Giovanni: una vetrina nella quale si è voluto sottolineare il passaggio tra il passato ed il presente, dagli antichi vigneti e strumenti utilizzati un tempo per la ven-

Ed infine, da parte della giuria, è stata segnalata l’originalità della vetrina Brums - negozio di abbigliamento per bambini di Alessandra Piccolo in Via Martiri della Libertà: tra gioco ed istruzione si manifesta l’indole dei bambini, che se rispettata sprigiona la genialità degli stessi.

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FIACCOLATA DI SUCCESSO

Categorie riunite non solo per il nodo viabilità, oltre 300 i partecipanti

Una fiaccolata che ha illuminato lo scorso 24 giugno di sera le strade ed i portici del centro storico di Portogruaro con il preciso intendimento da parte delle categorie economiche di Confcommercio e degli artigiani (Confartigianato e Cna) di sensibilizzare l’opinione pubblica e l’amministrazione comunale sul difficile momento economico e sulle difficoltà che gli operatori economici del centro storico stanno attraversando, a causa anche di una non adeguata viabilità. La consegna al sindaco della città delle chiavi delle 120 attività economiche operanti in centro da parte del Presidente mandamentale Confcommercio – Manrico Pedrina è stato un gesto simbolico, ma nel contempo espressione di un futuro sempre più nero. La pacifica fiaccolata che ha coinvolto, oltre che gli operatori economici, pure un buon numero di residenti, ha avuto dei risultati: innanzitutto la sospensione fino ad aprile 2014 della Ztl (escluse le festività) e gratuità di parcheggio in determinati periodi dell’anno. Silenzio, invece, da parte dell’Amministrazione comunale sull’inversione del traffico in via Garibaldi. Di positivo è da segnalare, sull’onda dello slogan “Aiutiamoci ed Aiutateci”, la volontà da parte delle categorie economiche e dell’amministrazione comunale di iniziare un percorso costruttivo per arrivare ad un discorso condiviso sulla viabilità e sulla parziale pedonalizzazione del centro storico.

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LA BUSSOLA MUSICALE

luglio/agosto 2013

Portogruaro veste rock Nel nostro comprensorio è uno dei generi più suonati e apprezzati. Viaggio a tutta velocità nel mondo del rock Portogruarese

The Panicles

di Alessandra Sartori

WOODSTOCK: MADRE DELLA MUSICA ROCK LOCALE

L’Associazione Musicale di Portogruaro “Woodstock” ha da sempre l’obiettivo di organizzare attività musicali volte alla diffusione culturale della musica nel territorio, attraverso manifestazioni che mirino in primo luogo a coinvolgere le realtà giovanili. Dall’associazione sono cresciuti nel corso degli anni i componenti di varie band rock. Andiamo a scoprirne alcune. I The Panicles sono una giovane rock band nata nel 2008 e composta da Michele Stefanuto alla voce e chitarra, Mattia Sarcetta al basso e Carlo Badanai alla batteria. “Abbiamo registrato il nostro disco spiega Carlo Badanai - presso i prestigiosi Abbey Road Studios di Londra. Si intitola “L’alba è l’ora migliore per tornare”. In più, recentemente, abbiamo disputato e vinto la finale del Contest Nazionale Virgin Radio/FVG “Music & Live Tour 2013” in quel di Milano, aggiudicandoci l’apertura del concerto dei mitici Deep Purple, il prossimo 24 luglio a Majano (Ud)”. I Real Illusion sono Davide Fontanel alla voce e chi-

tarra, Diego Bozza alla chitarra, Alessandro Mirone al basso e Paola Sivelli alla batteria. “La band - racconta Diego Bozza - nasce nel novembre 2004 con l’obiettivo di proporre musica inedita. Il nostro genere è un hard rock caratterizzato da riff incisivi e ritornelli melodici. Nel 2005 abbiamo registrato il nostro primo disco. Nel 2008 abbiamo prodotto un EP dal titolo “What are you looking for?”. Nel 2011 abbiamo pubblicato il nostro secondo album intitolato “The Union””. Nel corso degli anni la band ha partecipato a nu-

merosi eventi e concorsi e per l’estate del 2013 è attesa l’uscita del loro nuovo album. 0421 La band si compone di cinque elementi: Mauri alla voce e chitarra elettrica, Flavio alle tastiere, Giulio al basso, Beppe alla chitarra solista e Ginger alla batteria. Da oltre dieci anni gli 0421 propongono un ricco repertorio di cover rivisitate in chiave rock e di inediti tratti dall’album “Mauri Ora Vola”. In alcuni live hanno suonato accanto a prestigiosi ospiti del panorama italiano, come Andrea Innesto Cucchia e Claudio Golinelli, rispet-

Cena con Musica Agosto Musicale Venerdì 02 "BISTECCHE

AL SANGUE ROCK BAND"

Sabato 10 "MAURI ORA VOLA

CON SUPER BEPPE DJ" (0421)

Venerdì 23 "KARAOKE CON SANDRA" ... a fine Agosto MINI-FESTIVAL TRA COVER BAND

uiiccii ssu gu u FFaaccebo ù sseeg iù p i i eboookk A d p i e d n e rn e AlllleG r p e a p e Gr s a Luglio e Agosto s r ruu e r ppe APERTO TUTTE LE SERE PIZZERIA ALLE GRU - Via S. Giacomo, 51 Portogruaro - Tel. 0421 273671 carrozzeriabozzato.it

im Morrison, leader carismatico e frontman della band statunitense The Doors diceva: “Se la mia poesia cerca di arrivare a qualcosa, è liberare la gente dai modi limitati in cui vede e sente”. Ed è proprio questa la vera essenza del rock, vedere la vita da un diverso punto di vista, da un’ottica di più ampio respiro. La storia racconta che il rock è un genere musicale nato nel corso degli anni Cinquanta e Sessanta nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Trae le sue origini dalla musica dei decenni precedenti, in particolare dal rock and roll, dal blues, dal rhythm and blues e dal country, con richiami di musica folk. Tra la metà degli anni Sessanta e i primi anni Settanta il rock si mescola con la musica popolare creando il folk rock, con il blues per creare il blues-rock e con il jazz per creare la fusion. In seguito, il rock ha incorporato influenze soul, funk e della musica latina, sviluppando altri sottogeneri. Negli anni Settanta nascono il soft rock, il rock elettronico, il glam rock, l’heavy metal, l’hard rock, il progressive rock e il punk rock. Negli Ottanta la new wave, l’hardcore punk e l’alternative rock, mentre negli anni Novanta il grunge, il Britpop, l’indie rock e il post rock. Anche nel comprensorio Portogruarese si può ascoltare della buona musica rock, a volte rivisitata con particolari arrangiamenti strumentali. Queste sonorità vengono esplicitate nelle loro forme più diverse attraverso gruppi cover o tributo. Tante varietà, dal rock classico all’hard rock, per un circuito che appassiona grandi e piccini.

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tivamente sax e basso di Vasco Rossi, e Frank Raya: sax di Zucchero.

A PORTOGRUARO E DINTORNI

Nel circondario si possono ascoltare i Microsolchi. Nascono nel 1996 con l’intento di riproporre al pubblico un genere di musica di ricerca: il progressive rock degli anni Settanta. Attualmente il gruppo continua la propria attività concertistica proponendo un repertorio basato su una scelta di brani della band inglese King Crimson, del Perigeo, dei Caravan e di molte altre band progressive anni Settanta. In parallelo i Microsolchi stanno sviluppando anche delle loro composizioni, che verranno incluse nel primo demo originale della band in produzione nei prossimi mesi. Poi vi sono i Rock Circus, che nascono nel 2011 con lo scopo di riproporre i classici del rock anni Settanta di gruppi storici come i Pink Floyd, Dire Straits, Deep Purple, Rolling Stones, Police e molti altri. Proseguono i Lincoln Quartet e Monica Guareschi. Quest’ ultima collabora con Dario Volpi nel progetto “Rock In Jazz” con brani rock in chiave jazz; ha altresì un duo con il chitarrista Dario Ferro che si chiama “Black Stone” e propone brani di cover classiche hard rock di band come Led Zeppelin e Deep Purple. Per ascoltare del buon rock folk vi sono gli Accastorta e La Banda di Piero. Particolarissimo il gruppo tributo agli AC/DC dei Thunders. I Rock Box propongono invece un repertorio di Deep Purple, Police, Doors, Stevie Wonder, Led Zeppelin, Sting, Prince e molti altri. La band 3io comprende un repertorio di cover che pesca i grandi classici del rock ma non solo, sono infatti frequenti le incursioni nel reggae e nel dub. Gli Starsick System propongono cover degli Skid Row, The Cult, Kiss e molti altri pezzi inediti di genere hard rock. Cover dei Led Zeppelin, Billy Idol, Ramones e molte altre sono interpretate dai 69Watt. I Doctor Rock propongono invece medley tutti a sfondo rock. Di recente formazione anche la band tributo ai Foo Fighters, i Foo Fuckers. Vi sono poi Stile Libero e di recente formazione La comune - lista barabba. Influenze rock appartengono alle band Flow, Aurora Aquattromani, Ezio Santellani e Giorgia and the Groovy Square. Matteo Pascotto ripropone una musica pop rock cantautorale. Infine Silvia On The Waves ripropone il sound tipico dei live della cantautrice Elisa. Dal 2010 la band apre il proprio repertorio alla musica pop-rock internazionale, senza trascurare le grandi hit italiane di Gianna Nannini, Irene Grandi, Elisa e molti altri.


HISTORIAE

luglio/agosto 2013

Il giovane indiano e la rivolta delle donne

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Era il marzo del 1944. Un soldato venne ammazzato a tradimento da un fascista. Fu la miccia per la più grande manifestazione di piazza delle donne di Portogruaro di Ugo Padovese

Abbiamo deciso, in accordo con la famiglia, e pensando di interpretare al meglio il volere del nostro giornalista Ugo Padovese, di riprendere la pubblicazione degli articoli che lui stesso già aveva preparato per questa e per le altre “sue” rubriche. Pensiamo sia il gesto migliore per rendere omaggio alla figura forse più importante del giornalismo locale che per decenni ha seguito attualità, cronaca e politica di questo territorio, e che ha vissuto per scrivere e raccontare le ingiustizie ed angherie che spesso pervadono e hanno pervaso la società passata e moderna.

M

arzo, 1944. La pietas popolare invocava esequie dignitose per un giovane soldato indiano ammazzato a tradimento dal fascista Maestri. Quel fatto ebbe il clamore di un’esplosione e a Portogruaro venne a scatenarsi una vera e propria rivolta contro i nazifascisti. Un’ondata di protesta. Un corteo inferocito di donne e ragazzi (quasi completamenti assenti gli uomini) imboccò via Vittorio Emanuele II, ingrossando sempre più e avanzando dal piazzale dell’ospedale. Superando Porta San Giovanni. Per bloccare la marcia della fiumana di gente con slogan scritti e urlati contro fascisti e tedeschi furono riuniti in fretta e furia gruppi di camicie nere e di nazisti. Piazzarono un paio di mitragliatrici all’altezza del Caffè Sguerzi e all’arrivo della testa del corteo dai lati della strada si cominciò a sparare in aria per impaurire e fermare la folla. Ma qual è il clima che si respirava in quel tempo a Portogruaro? “Le famiglie fasciste erano numerose - racconta Aldo Mori in La lotta di liberazione nel Portogruarese - Del Bianco Editore -, anziani fascisti della prima ora, giovani della piccola borghesia, sottoproletari dei sobborghi. Né mancava un gruppetto di bellimbusti che perpetravano ogni serie di ribalderie, di violenze, che entravano nei bar da padroni, cacciandone via i clienti, ma che arrivavano ad uccidere freddamente”. La tensione era alta, un muro invalicabile divideva fascisti da antifascisti. E la rivolta delle donne esplode certo per motivi dettati da pietà umana e cristiana nel vedere sfregiata una salma così giovane, quella del capitano indiano di aviazione Sedan Partesin, ma anche e più per uno spontaneo e inconscio antifascismo che ormai si andava radicando per la fame, la paura, le angosce, per i mariti e i figli lontani su disperati fronti di guerra, prima la sabbia dell’Africa e poi il ghiaccio della Russia.

PIETÀ PER UN INDIANO AMMAZZATO

Nei primi giorni del marzo 1944, in questa Portogruaro torbida, ambivalente, affamata, bombardata, spaurita, si verifica l’impossibile: una vera e propria rivolta di un gruppo di donne (prima poche poi molte) e di giovani. Donne in maggior numero. Per un paio di giorni protestano contro le autorità fasciste che non si decidono a concedere al cappellano dell’ospedale, don Angelo De Bortoli, e a un altro sacerdote, Monsignor Lozer,

il permesso per svolgere un normale funerale religioso per un militare alleato fuggito da un campo di concentramento e ammazzato freddamente da un fascista e cacciatore di taglie contro militari alleati fuggitivi (vivi o morti). L’indiano si era nascosto presso una casa di contadini alla periferia di Portogruaro. La mattina del 26 febbraio 1944, sceso dal fienile dove dormiva, con una ciotola in mano, si stava dirigendo verso l’abitazione dei contadini che gli fornivano un po’ di latte e polenta. Pedinato da

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molti giorni da Maestri, fu ferito gravemente dal fascista, che in una prima versione dell’accaduto, vistosamente e grossolanamente manipolata, invece di parlare di ciotola disse che l’indiano aveva in mano una pistola con la quale gli aveva sparato addosso mancandolo; affermazioni smentite da sicure testimonianze. Trasportato in ospedale l’indiano morì il giorno dopo e i fascisti nascosero quasi subito la salma, per evitare che ci fosse un funerale pubblico. Alcune donne, accortesi che la salma era sparita, cominciano così una dura protesta che diviene presto autentica rivolta.

DONNE IN PIAZZA CONTRO I FASCISTI

Molte donne si radunano nel piazzale antistante l’ospedale e, superata Torre San Giovanni, imboccano via Vittorio Emanale II verso la sede del fascio, urlando insulti contro la ferocia nazifascista. Uomini in orbace sul posto avvisano subito la sede. Un gruppo di fascisti, rinforzati da numerosi nazisti, piazzano mitragliatrici all’altezza del Caffè Sguerzi e, all’arrivo del corteo, camerati ed SS cominciano a sparare in aria alcuni colpi dall’effetto immediato. Molte donne fuggono terrorizzate. Quelle del comitato, individuate precedentemente, vengono arrestate assieme a uno studente antifascista, Luigi Querin, presidente giovani di Azione Cattolica, e ai due sacerdoti dell’ospedale, unitisi in precedenza al corteo. Tutti, dopo alcuni giorni di interrogatori, minacce e maltrattamenti in carcere, vengono rilasciati. La libertà viene concessa anche per l’intervento del Vescovo Monsignor Vittorio D’Alessi e del Parroco del Duomo Monsignor Mario Ceconi, nonché del commissario prefettizio fascista Furio Cominotto.

UN GIOVANE SOPRAVVISSUTO

A quel tempo avevo dieci anni e vidi nascosto dietro la colonna di un portico il corteo. Sentii gli spari. L’anno dopo ero di nuovo in piazza, il 25 aprile del 1945, per assistere all’arrivo di partigiani e americani transitanti per via Vittorio Emanuele II, fino in piazza. Due temerari ragazzetti in qualche modo “scalarono” il cavallo del Monumento ai Caduti e presero posto assieme al cavaliere di pietra. Sono sincero: la scalata dei due mi rimase impressa più dei canti e dei balli festosi dal Caffè Sguerzi al Caffè Bonis, dove al tempo di Benito dietro il banco c’erano solo uomini e ora invece ci sono giovani fanciulle graziose: una delle poche cose positive di questa nostra sdrucita democrazia. Ero molto giovane allora e non intuivo ancora in quale marasma cattivo, fanatico e assassino ero vissuto e sopravvissuto.


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EVENTI

luglio/agosto 2013

Città Viva: Mercoledì musicali 2013 di Marianna Maiorino

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e i 3 di 4, Gianna Cerchier, Roots Family e Francesca Viaro Quartet. E infine, l’ultima serata, il 31 luglio sarà contrassegnata dal suono degli strumenti dei The Panicles, giovane rock band che ha firmato con la Emy

Music Italy un contratto che li ha portati a registrare presso i famosi Abbey Road Studios di Londra il loro primo disco “L’alba è l’ora migliore per tornare”, gli “Spermalosi”, “Angelo Musumeci

Ph. Max Tello

li

ittà viva, una delle manifestazioni di punta dell’estate portogruarese, organizzata dalla Proloco, è partita col piede giusto e si sta dimostrando un’iniziativa forte, frutto di un lavoro di squadra e di una gran collaborazione. La fattiva collaborazione dell’associazione con il Comune e l'ASCOM, unitamente alla sinergia con gli esercizi pubblici e i commercianti del centro storico, stanno dando ottimi risultati. La manifestazione si sviluppa in sei serate, sei mercoledì consecutivi, che hanno preso il via il 26 giugno e animeranno la città sino al 31 luglio per lasciare poi spazio ad un altro evento di gran richiamo della città: il Festival di Musica di Portogruaro organizzato dalla Fondazione Musicale Santa Cecilia. Ad oggi grande è la soddisfazione per i risultati registrati, si sta infatti riscontrando una grande partecipazione da parte sia della cittadinanza che dei turisti che, attratti dalle serate musicali, arrivano in città per vivere una serata diversa e vedere una città di arte e cultura. Sicuramente gli ingredienti che stanno permettendo il successo della manifestazione sono molti. Innanzitutto, l’ampliamento dell’offerta musicale. Nelle postazioni fisse si esibiranno in tutto, a fine manifestazione, ben 42 gruppi, le postazioni musicali per ogni mercoledì infatti sono salite a sette, grazie alla colla-

borazione di alcuni esercizi pubblici. La qualità poi, dei gruppi chiamati ad esibirsi è notevole e sono sicuramente un ottimo richiamo per gli intenditori. Ricordiamo i The Lamps che saranno a Portogruaro il 17 luglio, il gruppo ha collaborato negli ultimi 15 anni con grandi artisti della musica italiana quali Biagio Antonacci, Patty Bravo, Irene Grandi, e di cui è uscito proprio all’inizio del 2013 il loro primo album “The Big bang!” con brani firmati da The Cure, Radiohead, Smashing Pumkins e the Ramones. Sempre il 17 luglio si esibiranno “Gli Accastorta”, “Il 3io”, “Dario Carnovale Trio” (quest’ultimo considerato uno dei migliori pianisti del jazz italiano), gli SS*BB con il loro raffinato blues e la Funkasin Street Band, gruppo itinerante composto da 12 fiati e 3 percussioni, grande novità di questa manifestazione, energia di pura musica in movimento che tanto successo ha ottenuto nella serata inaugurale, il 26 giugno scorso. Il 24 Luglio sarà la volta di The News Standards, La luna e il Falò, Giorgia

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Blues Band”, “Il bandito e il campione”, “Clara Rivieri”, “Juri Dal Dan in quartet” e il “Jautyjazzduet”; infatti una postazione è stata dedicata esclusivamente al jazz grazie alla collaborazione con il “Porto del Jazz”. Altri gruppi che hanno reso speciali i mercoledi musicali le prime serate sono stati, Silvia On the Waves, la cui cantante, Silvia Smaniotto, è stata corista di Elisa, i Rusties, i Rock Cirkus, I Rock Box, The Students and the Professor, Michele Pucci, Mauro Darpin Trio, Il Guareschi Volpi Duo, I Vertical Smile, Flow, Alberto Visentin Cocco Marinoni, Ray’s Group”, “Il Vescovo e il Ciarlatano”, “Penelope e i Diabolici Toupè”; Enrica Bacchia e Massimo Zemolin, i Bazula Bay, i Batua a Man e infine F.M.4TET. La Proloco ha poi dedicato particolare attenzione ai più piccini allestendo i gonfiabili, organizzando il baby parking e le escursioni satellitari, permettendo in questo modo di coinvolgere e di rendere protagoniste anche le famiglie. Ci sono poi le serate danzanti in Piazzetta Pescheria, con il liscio del maestro Lorenzon, il tango argentino e la danza del ventre delle “Perle di Luna”, che con alle spalle il dolce fluire del fiume illuminato dalle candele e dalle discrete luci provenienti dagli antichi palazzi di architettura veneziana crea una coreografia decisamente suggestiva. Altri ingredienti importanti sono poi rappresentati dalle esposizioni d’auto e dalle esibizioni sportive che esercitano sempre un gran fascino sul pubblico e anche dalla poesia che grazie a Notturni Di_versi ogni mercoledì allieta con sonetti e rime il pubblico degli appassionati e dei fedelissimi. La poesia che come la musica è fatta di suono e ritmo non poteva mancare nei mercoledì musicali 2013. In fine, un bel segnale è stato registrato dal Museo della Città, in Torre Santa Agnese, che resterà aperto tutti i mercoledì musicali e che sta registrando una notevole affluenza a dimostrazione che la cultura interessa, incuriosisce e richiama a sé. L’enorme affluenza dei mercoledì di questa edizione di Città Viva si è fatta sentire anche negli esercizi pubblici: tutti pieni. Bar e ristorantini hanno avuto un bel da fare ovunque, notevole la presenza nelle attività commerciali, complici anche i saldi la gente non si è fermata alle vetrine ma ha varcato numerosa la soglia dei negozi. Insomma sono serate queste di Città Viva che all'insegna della buona musica, dell’arte e del divertimento stanno animando la città permettendole di dimostrare le grandi potenzialità di cui dispone, e l’entusiasmo e la partecipazione della gente, sempre pronta a rispondere agli eventi di qualità che le vengono offerti.


L'ACQUOLINA IN BOCCA

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I MENÙ DELL'ESTATE alcuni (gustosi) consigli

di Leandro Costa

L

a regola popolare della corretta alimentazione insegna che è buona pratica mangiare in modo sano e bilanciato durante tutto l'anno, associando i cibi da consumare alla stagione in corso, al clima e alla situazione ambientale vissuta. Un principio, questo, che vale a maggior ragione d'estate, quando il caldo intenso ci opprime, provocando spossatezza, disidratazione, crampi e cali di pressione che minano la nostra salute. Per contrastare simili rischi dovremmo partire dalla tavola, scegliendo cibi rinfrescanti, leggeri, tonificanti per il nostro organismo, piatti freddi e, perchè no, i gelati. Se poi, di tanto in tanto, ci capita di calpestare questa regola eccedendo con il consumo di cibi succulenti e gustosi, non facciamone un dramma, mettiamola piuttosto come l'eccezione che conferma la regola! Parlo di tutti quegli alimenti che fanno parte della nostra tradizione e che peschiamo in questo periodo dai menù delle numerose feste e sagre fuoriporta, con gli stand gastronomici affollatissimi, che propongono deliziosi piatti di costa, luganega e pollo alla griglia con polenta abbrustolita, pastasciutte e gnocchi col sugo d’anatra, calamari fritti, baccalà alla vicentina, trippe alla parmigiana, patatine fritte e formaggio e vino rosso. Se dobbiamo tuttavia consumare una cenetta a casa con amici o altri ospiti, le proposte possono essere molteplici e appropriate alla stagione estiva; dipende, comunque, da quanto si vuole spendere e da quanto si vuole mangiare. Rispondendo a un'affezionata lettrice de “L'acquolina in bocca” che mi chiede consiglio in merito, propongo dunque alcuni menù freschi e vivaci, assolutamente in armonia con la stagione estiva e dai costi contenuti. Tanto per cominciare azzardo il classico prosciutto crudo di San Daniele da abbinare al melone, o una caprese con pomodorini cotti al forno. Guardando agli antipasti, potrei citarne uno sfizioso, preparato con dei crostini tostati con olio extra vergine d'oliva, una fettina di salmone affumicato, un bocconcino di mozzarella e oliva nera. Un riso all’insalata, poi, è abbastanza facile da preparare. Basta scegliere gli ingredienti appropriati che suggerisco per sei persone. Bollite mezzo chilo di riso in acqua salata (scegliere quello che

non scuoce), scolatelo e lasciatelo raffreddare. Tagliuzzate una fetta di prosciutto cotto di gr.100, gr.200 di olive verdi e nere snocciolate, gr.200 di verdurine sott’olio (funghetti, melanzane, carciofini, ecc.), gr.200 di buon wurstel, gr.100 di formaggio emmenthal, mezzo peperone verde crudo, aggiungete poi gr.200 di tonno di qualità cotto al vapore, qualche cappero dissalato, un pizzico di sale e

aggiungete tutto al riso raffreddato. Irrorate con dell’olio extra vergine d'oliva dop, insaporite con un pizzico di origano e mescolate. Guarnite il piatto con mezzo uovo sodo, due pomodorini tagliati a metà e un po’ di basilico; infine servite in tavola. Se scegliamo un secondo di pesce, allora il branzino al cartoccio è piatto comodo e veloce da preparare. Pulite il pesce e disponete una base per il

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cartoccio (un foglio di carta alluminio e carta da forno unti con olio e.v.o.), preparate un trito di aglio e scalogno e mescolateli a fettine di zucchine e di patate sbucciate, formate un letto sul cartoccio adagiandovi il branzino già cosparso con qualche fogliolina di origano, spruzzatevi poi un filo di vino bianco secco, accartocciate e cucinate in forno preriscaldato a 160 gradi per circa 25 minuti. Aprite il cartoccio in tavola per non rischiare di disperdere i profumi. Per tutti i piatti proposti sceglierei in abbinamento un vino prosecco spumante extra dry oppure un buon Lison classico docg servito a 8-10 gradi di temperatura. Finite con un dessert semifreddo alla frutta, che può essere una “banana split” frutta e gelato da prepararsi facilmente e in più varianti: tagliate in senso longitudinale una banana e riponete i due pezzi in un piatto, coprite il tutto con palline di gelato (io scelgo panna, cioccolato e fragola), guarnite con panna montata, un top di fragola e granelle di cioccolato e mezza ciliegina candita. Un'alternativa gustosa può essere il “sorbetto al caffe”, ottimo come fine pasto, digestivo e fresco, facile e veloce da preparare. Fate bollire dell’acqua con gr.250 di zucchero e lo unite a ml.250 di caffè ristretto, mescolate bene e lasciate raffreddare in frigorifero per un paio d’ore. Dopodichè versate tutto in un contenitore di metallo; a parte montate a neve un albume e mescolatelo con il restante zucchero e aggiungetelo al composto di caffè, infine ponetelo in freezer (frullatelo prima che si congeli e ripetete questa operazione ancora un paio di volte). Levatelo dal freezer e lasciate riposare per una decina di minuti. Servite il sorbetto decorandolo con un ciuffetto di panna montata, qualche chicco di caffè e…buona estate.


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INTERVALLO

luglio/agosto 2013

Con rispetto parlando... di Luciano Guareschi

A

Lugagnano, frazione di Sona, nel Veronese, ad una delle vie principali hanno assegnato l’antico toponimo del borgo: Mancalacqua. Proprio così, Mancalacqua. E sapete che nome hanno TUTTE le sue vie laterali? Ticino, Tevere, Adda, Livenza, Rubicone, Fiume, Brenta, Volturno, Dora Riparia, Dora Baltea, Reno, Po, Mincio, Tartaro, Adige: gli affluenti di Mancalacqua.

CIÒ, I GIUDICI MIANESI I GA INVITÀ EL BERLUSCA A PASSAR SETE ANI TA UN MONOLOCALE DE SAN VITORE...

GENTILI, MA LU EL GA RISPONDÙO CHE EL POSTO NO ‛L GHE PIASE TANTO E I SETE ANI EL PREFERISSE PASSARLI AL QUIRINALE. PAR MI EL XE UN FIÀ SCHISSINOSO...

D

omenica 28 aprile, un uomo spara nel piazzale di Palazzo Chigi, ferisce due carabinieri (uno gravemente) e una turista, ma per la pronta reazione di altri militari della Benemerita, viene immediatamente bloccato. Il giorno dopo alcune reti televisive trasmettono un’intervista al figlio undicenne dello sparatore. Questo esempio di odioso sciacallaggio viene aspramente stigmatizzato da numerosi organi di stampa. Da anni sostengo che è meglio avere un morto in casa che un giornalista alla porta.

O

rmai tutte o quasi le emittenti televisive hanno il proprio meteorologo che due o tre volte al giorno snocciola le sue previsioni del tempo. Quello di La7, Paolo Sottocorona, si esibisce in lunghe e complicatissime conferenze spaccaponpon, di cui sicuramente nessuno vede la fine, preferendo cambiare canale.

M

yrta Merlino, conduttrice di “L’aria che tira”, La7, biascica le parole e, esprimendosi inoltre con accento pesantemente meridionale, rende spesso incomprensibile a noi poveri mortali ciò che dice. Mi sembra anzi che lei se ne compiaccia. Una novella supercàzzola. Con scappellamento. Ma stavolta a sinistra.

A

nche Dario Fo, come Gino Strada, nel corso di un’intervista fa del pesante sarcasmo sulla statura fisica di Renato Brunetta, e questo passi. In fondo Fo era, è, e sarà sempre un comico che faceva, fa e farà sempre satira. Ci basti ricordare il suo ineguagliabile capolavoro, “Mistero Buffo”. Ma, ad una domanda su Schifani, vuole esibire la prova che il premio Nobel per la Letteratura ricevuto nel 1997 se l’è meritato, e così definisce “onomatopeico” il nome dell’ex presidente del Senato. Questa sì è grossa: abbiamo in Italia un Nobel per la Letteratura che ignora il significato della parola “onomatopea”! Ehi, signor Nobel per la Letteratura, si compri un vocabolario! Riferendosi a Schifani, forse sarebbe stata più adeguata – e decisamente più degna di un Nobel – l’espressione lati-

C

offee Break, La7, sabato 11 maggio: Enrico Vaime, noto personaggio dello spettacolo, autore televisivo, radiofonico e teatrale, scrittore e critico feroce degli ignoranti in generale, riferendosi al linguaggio volgare dei grillini, parla di “termini escatologici” confondendo clamorosamente l‘escatologia che, in campo religioso, tratta lo studio sui destini dell’uomo e del creato, con la scatologia, che approfondisce, più o meno seriamente, temi riguardanti la merda. Ah! Vaime, Vaime!

M

ario Melloni è stato un giornalista diventato celebre soprattutto per i corsivi graffianti che, con lo pseudonimo di Fortebraccio, pubblicava in prima pagina su L’Unità. Uno dei più belli, secondo me, è stato questo: “L’auto blu si fermò, si aprì una portiera e non scese nessuno: era Nicolazzi.”. Oggi me ne impadronisco, e mi permetto anche una piccola modifica: “L’auto si fermò, si aprì una portiera e non scese nessuno: era Michela Vittoria Brambilla.”. na nomen omen (nel nome il destino). Eh sì, caro Fo!

M “

aria De Filippi è la femmina più sguaiata della televisione. Basta vedere come e dove si siede. Una vera signora. L’oroscopo non è altro che un certificato di imbecillità”. Se ricordo bene, questa folgorante verità l’ha scritta Indro Montanelli. Ho pensato a lui, quando ho letto che il procuratore generale di Cassazione ha rinviato a giudizio il pubblico ministero Claudia di Luca, del Tribunale di Napoli, per avere effettuato, dal proprio ufficio, numerose chiamate al 899, numero che offre servizi quali oroscopo, cartomanzia, cabala, eccetera. Pensate un po’! Un giudice che, prima di emettere una sentenza, chiede lumi al 899!

P

eccato che Vasco Rossi e Susanna Camusso, come del resto tanti altri, non abbiano ancora trovato qualcuno che li informi che i berretti si

indossano con la visiera sulla fronte e non sulla nuca…

L

a notte scorsa ho dormito pochissimo, continuavo a rigirarmi nel letto. Pensavo ai numerosi grandi eroi omerici, il Pelìde Achille pié veloce, il domatore di cavalli Ettòrre, l’uom di multiforme ingegno Ulisse, guerrieri forti ed astuti, che però potevano contare anche su un dio protettore, quando addirittura non erano essi stessi semidei, come nel caso di Achille, figlio della ninfa Teti. E pensavo anche a Luca, quel bimbetto dimenticato nell’auto arroventata da un sole implacabile, ben “assicurato” al seggiolino e ritrovato soltanto dopo otto ore, ormai esanime. Lui, un dio olimpico a proteggerlo non l’ha avuto. Lui non era un guerriero. E poi gli dei non esistono. Nemmeno Dio esiste, e se esiste è talmente invecchiato e rimbecillito che certe cose oramai manco le vede.

S

i sta discutendo in Italia sulla possibilità di inserire anagraficamente gli animali domestici nello stato di famiglia, per usufruire gratuitamente delle cure mediche e per il diritto all’eredità. Privilegio riservato però soltanto a cani e gatti. Vacche, pecore, galline, canarini, eccetera eccetera no: diseredati.

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tefania Sandrelli, protagonista di un noto spot pubblicitario, accusa le amiche di non assumere abbastanza calcio. Invece lei, per come recita, di calci non ne ha mai assunti abbastanza.

L

ucia Annunziata, la Maga Magò della televisione, ha affermato che quelli del PDL sono

“impresentabili”. Be’, se lo dice lei… Nessuno sa come si pronuncia una parola inglese se non l’ha sentita prima: neppure un inglese!”. Io non so chi l’abbia affermato, ma è una sacrosanta verità!

guareschi@email.it


LETTERE

luglio/agosto 2013

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DAI NOSTRI LETTORI MUSICA E CULTURA Scrivo in merito all’articolo sulla “musica dentro e fuori le scuole”, apparso qualche tempo fa sul vostro giornale. Volevo complimentarmi con la scelta di promuovere questo delicato ed importante argomento che trovo fondamentale sia per la crescita intellettuale dei giovani che come momento di aggregazione e di socializzazione dei ragazzi, spesso sviati da cattive strade. La musica implica e stimola apertura mentale, capacità cognitive, e sviluppa le proprietà di apprendimento dei giovani allargando la mente a visioni di complesso. Inoltre è arte, antica e nobile, che porta crescita culturale: cultura = civiltà; ignoranza = degrado. È importante che i giovani, ed anche i più attempati come me, possano vivere in un mondo pervaso dalla musica, che possa stimolare in loro

la creatività, l’altruismo, il rispetto, la disciplina… tutte caratteristiche che nobilitano l’uomo e lo portano anche ad una crescita personale e professionale, oltre che comunitaria. A questo proposito non dobbiamo dimenticare che molte persone, anche delle nostre località, hanno fatto della musica la loro professione, di insegnante o di artista, di studioso o strumentista. Mi fa piacere a tal proposito ricordare il dott. Masarati, da poco scomparso, direttore del nostro teatro cittadino. Ho avuto modo di conoscerlo ed incontrarlo in alcune occasioni e lui rispecchiava esattamente l’uomo che ha vissuto di e per la musica, che lo ha portato ad assumere grandi impegni ma anche a raggiungere grandi risultati, rimanendo sempre una persona semplice e coi piedi per terra. Questa è la musica. Evviva la musica. Per quanto vi sia possibile, vi prego di continuare a divulgare questo messaggio. Boschin A.

KYANGE, CALDEROLI, STIVAL, ZAIA E cosa si può fare contro questo maleodorante degrado del costume politico italiano? Siamo impotenti. Io, veramente indignato, non ho potuto far altro che mandare questa lettera al presidente della Regione: Signor Presidente, dopo la, come posso definirla?, “ infelice” uscita del senatore Calderoli su un Ministro della Repubblica, mi aspettavo che da parte di una Regione civile e di grande tradizione come il nostro Veneto, ci fosse un’immediata presa di distanza. Al contrario vedo che un autorevole esponente della Sua giunta, il signor Daniele Stival, si permette di rincarare la dose pubblicando su Facebook a sua

Le posso chiedere di tutelare non fosse altro il buon gusto dei cittadini veneti che non condividono in un esponente istituzionale tanta rozza volgarità? La Ringrazio. Ma partiti, istituzioni, enti locali, sindaci…. Tutti zitti? Non dicono nulla? Alessio Alessandrini

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