Portogruaro.Net Magazine by Portogruaro.Net

2006

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2016

| NOVEMBRE | DICEMBRE | 2016

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LA CULTURA È NELLE IDEE

Il Pil cresce… e anche la povertà L’editoriale di Giulio Serra

indicazioni operative fissate a livello nazionale dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali d’intesa con le Regioni”. L’obiettivo, si continua a leggere nella nota ministeriale, è quello di “migliorare le competenze, potenziare le capacità e favorire l’occupabilità dei soggetti coinvolti; fornire loro gli strumenti per fronteggiare il disagio, rinsaldare i legami sociali e riconquistare gradualmente il benessere e l’autonomia”.

CHE IL 2017 PORTI… Il 4 dicembre conosceremo l’esito del referendum e, di conseguenza, con ogni probabilità sapremo pure se nel 2017 continuerà l’esperienza di Matteo Renzi al governo del Paese o se si andrà ad elezioni anticipate. Tutto, come da pronostici, dipenderà dal voto referendario; nella pratica da un SI o da un NO. Che vinca l’uno o che vinta l’altro, tuttavia, nell’anno che sta

IN COPERTINA

Donne che reagiscono

per venire all’Italia servirà anzitutto una spinta decisiva per uscire dal pantano che la sta rallentando da quasi dieci anni. E per farlo sarà indispensabile abbassare drasticamente quei dati sulla povertà di cui abbiamo dato nota in apertura. Ma se, al contrario, non si riuscirà a far calare il numero delle persone e delle famiglie inadempienti (e si continuerà a voltare la schiena a politiche sociali adeguate, a un welfare più equilibrato, ai maggiori incentivi da dare alle famiglie in termini di abitazioni, lavoro, potere di acquisto), allora sarà nuovamente insufficiente far crescere dello zero-virgola il Prodotto interno lordo italiano; questa frattura tra Paese reale e Paese “bancario” porterà inevitabilmente un altro anno di sofferenze, di rallentamenti, di lavoro che non c’è più o di lavoro pagato male, di piccole e medie imprese costrette alla chiusura, di giovani che vanno all’estero e… di nuovi poveri.

LEGGIAMOCI SU

Intervista a Nikola Savic EVENTI

La Fiera di Sant,Andrea LA PAROLA A

Poliambulatorio Odontoiatrico 8 Teknolay 8 Centro Medico S. Andrea 9 A.S.V.O. 9 FUORISCENA

Intervista a Umberto Orsini 10 STIAMO IN SALUTE

Combattiamo l’influenza PRATICHIAMO

Il futuro del fotovoltaico

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MA SARÀ VERO?

Il postino di Babbo Natale 13 L’ACQUOLINA IN BOCCA

40 anni di Enoclub

GIOCHERELLANDO

Cruciverba e crucipuzzle

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Portogruaro.Net Magazine Supplemento a: www.Portogruaro.Net del 14/11/2016 Reg. Trib. di Venezia - n. 10 del 05/05/2006 Iscrizione al ROC n. 17423

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UN AIUTO ANCHE LAVORATIVO Troppo spesso, ahinoi, nel passato diverse forme di assistenza economica si sono trasformate in enormi bacinelle di denari pubblici sprecati. I mille rivoli della burocrazia o le innumerevoli truffe di cittadini fintamente inadempienti hanno in gran parte condotto i fondi elargiti alla spartizione degli stessi da parte dei “soliti noti”. Per tentare di arginare almeno in parte questo problema, oggi nel SIA la parte economica viene concessa solamente in “cambio” della partecipazione da parte del ricevente a un programma di attivazione sociale e lavorativa. Il meccanismo è molto semplice: “Entro 60 giorni dall’accreditamento del primo bimestre (entro 90 giorni per le richieste presentate fino al 31 ottobre) i Comuni, coordinati a livello di Ambiti territoriali, predispongono il progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa, che viene costruito insieme al nucleo familiare sulla base delle

Cresce la povertà

SOSTEGNO PER L’INCLUSIONE ATTIVA Per il 2016 è stato esteso in tutta Italia il SIA, ossia il Sostegno per l’Inclusione Attiva. Si tratta di una misura che va nella direzione di contrasto alla povertà e che prevede l’erogazione di un beneficio economico per tutte quelle famiglie ritenute in difficoltà o in evidente stato di povertà. Sul “tavolo” sono stati messi 750 milioni di euro ma il Governo ha fatto sapere che per il 2017 le risorse a disposizione potrebbero aumentare. Anche i comuni del Veneto Orientale si sono premurati di dare visibilità all’iniziativa statale, e i Servizi Sociali del Comune di Portogruaro si sono fatti capofila per tutti i 20 comuni dell’Ulss10. Per poter accedere al SIA è sufficiente presentare domanda al proprio Comune di residenza tramite un modulo predisposto dall’Inps.

SOMMARIO EDITORIALE

Il 2016 doveva essere l’anno del rilancio dell’economia e del lavoro. Ci ritroviamo, invece, in piena emergenza povertà. Ma un aiuto potrebbe derivare dal SIA

n attesa dell’esito del referendum del prossimo 4 dicembre il Governo resta aggrappato alle previsioni sul Prodotto interno lordo del 2016 (che indicano un +1, circa) e tenta così di guardare avanti con fiducia. Sulla sponda opposta del fiume, invece, le opposizioni sperano nella vittoria del NO e nell’eventuale ribaltone di governo. Nel mezzo c’è un Paese che arranca: ce lo dicono i dati Istat e ce lo dice il nostro vivere quotidiano. Nel nord Italia, per esempio, tra il 2014 e il 2015 le famiglie povere sono cresciute del 3,8%, passando da 515 mila a 613 mila (fonte: Istat). Se analizziamo meglio il dato, scopriamo - senza grandi sorprese, a dire il vero - che le famiglie più in difficoltà sono quelle giovani, con due o più figli, specie se straniere. Negli ultimi dieci anni, poi, la povertà è aumentata in modo esponenziale in tutta Italia, arrivando a toccare quota 1 milione e 582 mila famiglie (4 milioni e 598 mila persone): il numero più alto dal 2005.

novembre/dicembre 2016

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Direzione e Redazione: Borgo San Gottardo, 55 - 30026 Portogruaro (VE) Tel. e Fax 0421 280444 Email: magazine@portogruaro.net Direttore Responsabile: Giulio Serra Direttore Editoriale: Vincenzo Zollo In redazione: Leandro Costa, Vito Digiorgio, Massimiliano Drigo, Francesco Fratto, Gianni Marella, Gloria Morettin, Andrea Pavan “LA PAROLA A...” è una rubrica di inserzioni promozionali redazionali a pagamento. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere utilizzata in alcun modo, incluse le inserzioni pubblicitarie che sono di proprietà dell’editore che ne vieta la riproduzione anche parziale con qualsiasi mezzo. Manoscritti, fotografie e disegni anche se non pubblicati, non si restituiscono. Portogruaro.Net lascia agli autori degli articoli l’intera responsabilità delle loro opinioni; garantisce la riservatezza dei dati forniti e la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione, scrivendo o telefonando alla redazione. L’editore rimane a disposizione di altri eventuali aventi diritto di copyright su testi o immagini che non è stato possibile contattare. Stampa: Centro Servizi Editoriali Distribuzione gratuita

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IN COPERTINA

novembre/dicembre 2016

Non basta avere il coraggio di denunciare la violenza subita, bisogna anche saperla prevenire

iornali e Tv non fanno altro che elencare casi tragici di aggressioni e molestie sulle donne. Sono così frequenti che l’opinione pubblica si è trovata costretta a coniare il termine “femminicidio”, ovvero una forma di violenza esercitata sulle donne in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale, allo scopo di subordinare e di annientare l’identità attraverso l’assoggettamento fisico e/o psicologico, fino anche alla morte. Un concetto nuovo, o meglio, un fenomeno tristemente antico verso il quale, oggi, è cambiata la percezione. Nella storia italiana, infatti, questo tipo di crimine è stato per decenni salvaguardato. La nostra giustizia prevedeva pene scontate ad un uomo che uccideva in un impeto d’ira la moglie o la figlia per tenere alto l’onore della famiglia. Con il tempo, tuttavia, la dignità famigliare ha lasciato il posto alla dominazione e alla discriminazione, e l’eco della tragicità degli eventi ha fatto sì che l’opinione pubblica diventasse più sensibile, comprendendo che questo fenomeno apparteneva alla quotidianità, e non a fatti di cronaca nera lontani. In questo contesto il detto “il tempo guarisce le ferite” non ha alcuna validità. Le donne tendono a reagire a questo continuo massacro quasi in maniera arrendevole, tanto da diventare vittime prima di esserlo realmente. Per questo esistono politiche sociali, centri antiviolenza e associazioni che aiutano le donne ad affrontare il problema, ascoltandole nel caso si sia verificato un sopruso o aiutandole a prevenirlo. Reagire, infatti, non significa solo chiedere aiuto nel momento in cui si subisce violenza, ma anche imparare come gestire una situazione di difficoltà. Nel territorio del portogruarese, infatti, da una decina d’anni sono organizzati dei corsi di autodifesa ai quali si iscrivono sempre più persone per acquisire più sicurezza ed affrontare con decisione una possibile aggressione, che sia domestica o in strada.

IL P.P.S. DI ALESSANDRO PRESOTTO Sentirsi sicuri è un diritto ma anche una scelta. Una decisione che molte donne prendono partecipando ai corsi di P.P.S. (Sistema Protezione Personale) che si tengono periodicamente alla palestra Budo Life Evolution di Portogruaro. “È un metodo collaudato - spiega Alessandro Presotto, direttore tecnico del club sportivo portogruarese, istruttore di Krav Maga e di Karate - che ho ideato nel tempo dopo aver collaborato e partecipato a stage e seminari con i più qualificati tecnici e maestri del panorama mondiale e con professionisti della sicurezza, istruttori militari e di polizia. Il corso, organizzato ormai da parecchi anni, è pensato appositamente per donne di tutte le età, dall’adolescente alla signora anziana. Il programma è stato studiato per essere messo in pratica da persone meno preparate dell’aggressore”. L’aspetto psicologico, l’approccio e la prevenzione sono le principali tematiche affrontate. “Diamo molta importanza ai vari aspetti - spiega il maestro Presotto - dalla parte tecnica a quella psicologica. Oltre allo studio sul corpo umano e sulle varie mosse, si cerca di lavorare anche sull’aspetto mentale, molto importante assieme alla preparazione fisica per riuscire ad affrontare la situazione. Molte volte si riesce a scampare ad un’aggressione senza arrivare alla fisicità, anche perché se si passa alle mani dobbiamo sapere come comportarci. Il mio corso, infatti, non si pone l’obiettivo di creare guerrieri, ma persone capaci di difendersi nelle difficoltà. Perché il metodo sia efficace è fondamentale che le donne lo adattino alle proprie abitudini di vita”.

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“L’obiettivo non è mettere KO l’aggressore, ma cercare di evitare lo scontro”. Così Marco Dotta, maestro di autodifesa e presidente del Judo Kiai Atena di Portogruaro, nonché cintura nera VI° Dan

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di Judo e II° Dan di Ju Jitsu, spiega le finalità del suo corso di autodifesa. E DEL VENETO “Abbiamo organizzato O DELLA REGION le prime lezioUT CON IL CONTRIB ni circa una decina di anni fa - spiega il maestro Dotta - perché vi erano insegnanti abilitati ma soprattutto molte donne interessate a partecipare. Il L’ARCO Soc. TOGRUARO senso principale èSocquello di riuscire iale CITTÀ DI POR Coop. Opportunità Assessorato alle Pari a prevenire l’aggressione, per questo abbiamo scelto di applicare al corso il metodo M.G.A.”. Il Metodo Globale di ATIONAL SOROPTIMIST INTERN gruaro Porto e Piav di Autodifesa (MGA) è una tecnica di adClub di San Donà destramento psico-fisico costruito sul “principio di apparente cedevolezza”, strategia che si concretizza nell’assecondare i movimenti dell’aggressore così da spiazzarlo e rivolgere contro di lui la sua stessa forza. “Si tratta di un metodo semplice e intuitivo - commenta Marco Dotta - studiato apposta per le donne che per natura sono più deboli rispetto all’uomo. In questi anni si sono iscritte più di 300 persone. Inizialmente vi era una prevalenza femminile poi, con il tempo, si è aggregata anche una buona componente maschile. Quest’anno abbiamo avuto anche dei minorenni, non era mai successo”. Marco Dotta e gli altri maestri all’ultimo corso sono stati affiancati da Benedetta Romeo, ragazza portogruarese che ha compreso la validità del corso decidendo di approfondirne la conoscenza. “Sono venuta a sapere di questo corso a scuola ancora 6 o 7 anni fa - spiega Benedetta - e mi sono iscritta senza avere grandi aspettative. Poi, nel mentre, ho capito quanto in realtà fosse utile soprattutto per una ragazza giovane come me che ama viaggiare. Mi sono resa conto di quanto ero vulnerabile e incapace di difendermi, così ho deciso di proseguire con ulteriori lezioni e poi di iscrivermi alle lezioni di Judo che si tenevano in palestra con gli stessi insegnanti”. Anche Benedetta, come il suo maestro, sottolinea il vero intento del corso. “Mostriamo alla gente come reagire ad una possibile aggressione, non facendo del male, ma creando lo spazio per andarsene. Alle lezioni facciamo numerose simulazioni come la presa della borsetta, la stretta dei polsi, lo strozzamento e la possibile violenza sessuale. L’importante non è imparare a memoria le mosse, ma farsi propria una sola tecnica e cercare di applicarla in tutte le situazioni di pericolo. Bisogna sempre mettersi alla prova - consiglia Benedetta - per capire se le aspettative che abbiamo di noi stessi sono reali. Con il mondo che va a delinearsi, è sempre più utile ed efficace un corso di autodifesa”.

I partecipanti al corso di autodifesa

VIOLENZA SULLE DONNE E PORTOGRUARESE Molti potrebbero pensare al territorio portogruarese come a una “piccola

isola felice”, dove difficilmente avvengono casi di violenza. Ma non è proprio così. E i dati del Centro di Ascolto contro la violenza di genere “Città Gentili” di Portogruaro parlano chiaro. Il Centro accoglie esclusivamente donne e figli minori che hanno subìto soprusi. Nel corso del 2015 sono state prese in carico 47 donne, soprattutto dell’età compresa fra i 30 e i 50 anni. A queste donne vengono offerti nu-

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merosi servizi tra cui l’ascolto telefonico, colloqui di sostegno psicologico e di mediazione linguistica. Oltre a questi, il Centro ha messo a disposizione il servizio di ospitalità nei fine settimana quale risposta al bisogno di allontanamento immediato dal proprio domicilio e consulenze in materia di legislazione per gli immigrati. “L’azienda Ulss 10 - spiega la dott.ssa Maria Gavioli, direttore UOC Infanzia, Adolescenza, Famiglia e Disabilità - nell’ambito della violenza domestica e di genere, sta predisponendo un protocollo per definire le risposte coordinate e adeguate di fronte ai casi che accedono ai servizi socio-sanitari. La collaborazione dell’Ulss con Comuni, forze dell’ordine, privato, sociale e scuola, già in essere ma ulteriormente aggiornata, potrà garantire alla vittima una rete di servizi che la supporterà nel suo percorso di uscita dalla spirale dell’abuso. Particolare attenzione viene data alle vittime della violenza assistita, cioè i figli che vedono i maltrattamenti in famiglia e ne percepiscono gli effetti, come vedere oggetti distrutti, un occhio pesto, una situazione di disperazione o stati di tensione da parte del genitore maltrattato”. Il Comune di Portogruaro pone molta attenzione all’argomento tanto che ogni anno organizza delle iniziative di sensibilizzazione rivolte alla comunità. “Anche quest’anno - spiega Ketty Fogliani, vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Portogruaro - distribuiremo in vari esercizi e faremo arrivare a casa i sacchetti del pane con tutti i numeri utili antiviolenza. Inoltre, organizzeremo tre importanti eventi. Sabato 19 novembre si terrà la conferenza “Femminicidio, abusi, pari opportunità” alla quale si affiancherà la presentazione del libro “Perché? Una storia vera”, in cui la stessa autrice, Anna Agostiniani, racconta la sua difficile infanzia segnata dalla violenza. Per giovedì 24 novembre, invece, Confcommercio organizzerà un incontro con Sveva Casati Modigliani che presenterà il suo ultimo libro “Dieci e lode”. In conclusione, venerdì 25 novembre al Teatro Russolo si terrà lo spettacolo “Rosso. Io non voglio fallire”, tratto dal libro di Serenella Antoniazzi con Elisa Cozzarini. Con questi eventi vogliamo arrivare a tutta la gente, giovani e non, per far sì che questo fenomeno si verifichi sempre meno”. Gloria Morettin |

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novembre/dicembre 2016

nsaccato. Insaccato in una felpa giallo limone, con i lunghi capelli ricci e cenerini raccolti alti da una fascia, mi guarda sorridente, in attesa della prima domanda. È un tipo amichevole e diretto Nikola Savic, scrittore portogruarese, di origine serba, conosciuto per la pubblicazione nel 2014 dell’apprezzato romanzo “Vita Migliore” (Bompiani). “Un raro caso di romanziere originale - ha detto di lui Andrea De Carlo -. Non imita nessuno, non si adatta a convenzioni, non assume atteggiamenti. Ha tutto quello che gli serve: lo sguardo, il cuore, l’istinto, l’ironia, il senso del ritmo”. Lo incontro tra le quattro mura del suo ufficio a Portogruaro. Seduto su una sedia di plastica grigia, Nikola racconta la sua storia e il rapporto con il mondo della carta stampata.

DALLA SERBIA ALLO STIVALE… Nato a Belgrado nel 1967, Nikola ha trascorso l’infanzia giocando tra i suoi borghi frenetici e pieni di vita. “Era un periodo in cui la città si stava ingrandendo - ricorda, offrendomi una caramella al caffè -. Io sono originario della Belgrado Vecchia, ma ci siamo spostati dal centro quando avevo sette anni, perché i miei avevano comprato casa. Così, sono arrivato a Nuova Belgrado. Qui c’erano un sacco di bambini, giocavamo a nascondino in settanta. Era la mia dimensione: c’era il ragazzo più grande, quello più piccolo, c’erano gerarchia e amici. Poi, verso il ’90, ci siamo dovuti trasferire a Mira per il lavoro di mio padre. Per me è stato un bel salto. Sono passato dalle strade piene di bambini a una città di fantasmi, di cui, al tempo, non conoscevo nemmeno la lingua”. Nello Stivale il ragazzo cresce e con lui il suo amore per l’italiano e la letteratura: una passione che s’infiamma durante il liceo scientifico “Giordano Bruno” di Mestre, sotto la guida di un’insegnante di lettere, e prosegue mentre frequenta la facoltà di Scienze della comunicazione, a Bologna. “È una cosa che prendo molto sul serio, forse è l’unica, anche se il mio approccio è personale - spiega -. Sono un grande lettore, ma non attento. Ho tante lacune nel contemporaneo italiano, leggo tanta merda. Uso la letteratura per scopi di divertimento”. In un primo periodo, Nikola traduce dal serbo all’italiano “Il ballo dei piccoli demoni”, di Marko Vidojković, e comincia a lavorare su un noir fantascientifico ambientato a Bologna, vissuto come una specie di seguito tricolore del Pulp di Bukowski. Proprio quest’ultimo è uno dei principali riferimenti letterari del giovane scrittore, insieme a Dostojevski e Pennac. “Per scrivere devi avere del talento, capire cosa ti piace e avere dei valori chiarisce -. Dostojevski mi piace perché dimostra che non importa il tuo ruolo

Nikola Savic, dalla Serbia alla letteratura (passando per la Rai) Intervista esclusiva al vincitore della prima edizione di Masterpiece, tra ricordi, libri e immigrati sociale: tutti abbiamo il nostro inferno. È una sorta di critica trascendentale della modernità. Bukoswski, invece, lo apprezzo perché è moderno e dice che, se qualcosa è scritto in un certo modo, non c’è bisogno di riscriverlo. La forma, il ritmo, devono corrispondere a quelli dei lettori di oggi. Infine, Pennac mi piace perché nei suoi libri non succede nulla di super-grave, però tutto è ultraemozionante. Adoro questo carattere lieve, perché è facile impressionare con cose brutte. Forse per arrivare a descrivere i sentimenti che ne derivano, non serve per forza descrivere l’atto in sé”.

…E MASTERPIECE FU Dopo la laurea Nikola svolge tanti lavo-

ri, tra cui il venditore di auto e il dirigente di un punto McDonald’s. Poi, la decisione di tornare a Venezia, per dedicarsi, con più tranquillità, alla scrittura e alla pittura. Un giorno, un amico, ex insegnante alle scuole medie, legge un suo manoscritto e se ne innamora: sua moglie gli ha parlato di Masterpiece, talent della RAI dedicato a scrittori emergenti, così non perde tempo. Si siede accanto a Nikola, portatile alla mano, e lo costringe a inviare l’opera. Una scelta azzeccata. Nikola viene selezionato, partecipa al programma e vince la pubblicazione del suo primo romanzo: “Vita Migliore”, storia del giovane serbo Deki e della sua maturazione tra i palazzi del distretto 62 e

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le rive del fiume Sava, sullo sfondo di un paese martoriato da totalitarismo e guerra. “Il programma ha avuto poca visibilità e non capisco se è un bene o un male - afferma -. A me interessava solo pubblicare. In Italia c’è una crisi enorme nel settore. Le case editrici tendono a pubblicare ciò che arriva dal mondo anglosassone: lo stampi, anche se ti costa di più, perché sai che comunque sarà un successo. Questo svilisce la lingua. Inoltre, se sei già famoso per qualche motivo è più probabile che ti pubblichino. Ma se pensi a queste cose mentre scrivi, sei già fottuto”. Quella di Nikola è una visione chiara e personale della situazione del mercato editoriale italiano: ma questo non significa per forza abbandonare le proprie aspirazioni letterarie. “Credo che se uno scrive per essere pubblicato, debba farlo, magari, restando nella letteratura di genere. Se non ci riesce, è più difficile. Poi, insomma, io la prendo un po’ così: tu scrivi e ci sono dei personaggi, con una voce. Se Dio vuole che questa loro voce sia sentita e loro comincino a vivere anche nella testa di altre persone, allora il romanzo verrà pubblicato”.

IL NUOVO MONDO, TRA LETTERATURA E TERZO SETTORE Attualmente Nikola lavora presso la cooperativa CSSA, che si occupa della gestione dei richiedenti asilo nel portogruarese, e prosegue la sua avventura letteraria: ha già venduto alla Bompiani un secondo libro. Ma il suo rapporto con la scrittura è cambiato? “Secondo me ci sono due modi per scrivere. - spiega - Ne ho parlato durante un corso che ho tenuto a Venezia. Il primo è farlo di getto, senza preoccuparsi di nulla: dopo che hai raccolto 400-500 pagine, inizi a tagliare e trovi un arco narrativo. Questo metodo è più indicato a chi comincia. L’altro, più semplice, è usare una scaletta, che, però, si sa, poi evolve in maniera naturale”. Oggi Nikola sta lavorando a un terzo romanzo. Il poco tempo per scrivere s’inserisce tra le pause del suo lavoro, sempre più ricco di incarichi e responsabilità. Una divisione non sempre facile da gestire. “Non è terapeutico scrivere, non è un passatempo. Non lo faccio volentieri. A volte, mi sorprendo: rileggo ciò che ho scritto sei mesi fa e mi dico: cazzo, chi l’ha scritto questo? (ride) Allora, son contento. Altre, invece… e poi, devi essere spietato. Le cose che vale la pena di scrivere sono quelle che non vorresti mai dire a nessuno, di cui ti vergogni o di cui hai paura. Sono quelle dolorose da un punto di vista personale. Purtroppo è così, non ci sono alternative. Vorrei fare tanti soldi scrivendo una storia di vampiri adolescenti in America, ma non ce la faccio proprio (ride)”. Massimiliano Drigo |

EVENTI

novembre/dicembre 2016 Via Mazzini - La Strada dei putei Mercatino e scambio a scopo benefico aperto a tutti i bambini Via Mazzini Mercatino di Natale a cura dell’Associazione S. Vincenzo de Paoli (19 /11- 11/12/2016) Via del Rastrello - Via dell’arte Esposizione di opere di pittura, scultura con gli autori Borgo S. Nicolò Esposizione macchine e attrezzature agricole Villa Comunale Cortile dell’oca - Degustazione e vendita prodotti a base d’oca. Stands della Confederazione Italiana Agricoltori esposizione, vendita e degustazione prodotti

DOMENICA 20 NOVEMBRE GIORNATA DELLE ASSOCIAZIONI E DEI BAMBINI Stands con esposizione di prodotti e oggetti artigianali a cura di Associazioni, Comitati, Enti e realtà locali. Gelat’OCA: il gelato in onore dell’oca a cura dei gelatieri della Città Nelle vie del Centro Storico dalle ore 11.00 Sbandieratori e Tamburini Piazza della Repubblica ore 11.45 Saluto per l’apertura ufficiale della Fiera e presentazione del 28° Piatto d’Autore di Pro Loco Portogruaro ore 12.00 Brindisi inaugurale con i cittadini Palazzo Municipale - Sala delle Colonne Esposizione delle creazioni del Gruppo Amiche del Ricamo Via Mazzini - La strada dei putei Mercatino e scambio a scopo benefico aperto a tutti i bambini Via Mazzini Mercatino di Natale a cura dell’Associazione S. Vincenzo de Paoli (19 /11- 11/12/2016) Via del Rastrello - Via dell’arte Esposizione di opere di pittura, scultura con gli autori Piazzetta Pescheria ore 10.00 - 13.00 / 14.00 - 17.00 Escursione sul fiume Lemene con tipica Caorlina a cura dell’Ass. Dilettantistica Voga Concordiese Piazza della Repubblica ore 14.00 “Udinese in Piazza” incontri, giochi, gadgets, sorprese, animazioni con i calciatori della squadra “Udinese Calcio 1896” Piazza della Repubblica ore 15.00 Giovani Ciceroni con il coordinamento del FAI gli studenti del Liceo XXV Aprile presentano luoghi e storia di Portogruaro Museo Archeologico Nazionale Concordiese ore 15.30 Visite guidate gratuite a cura del Gr.A.V.O. e Fondazione “Antonio Colluto”. L’ingresso è gratuito limitatamente al gruppo che partecipa alla visita guidata “LA NOTTE DEI MISTERI” - Storie di misteri e di fantasmi a cura di Pro Loco Portogruaro • 1º momento dedicato ai bambini dai sei anni in su: Museo della Città - Torre S. Agnese ore 18.15 • 2º momento dedicato agli adulti: a partire dal Teatro Comunale Luigi Russolo e poi in giro per la città ore 21.00 info presso Pro Loco Portogruaro info@prolocoportogruaro.it Museo della Città - Torre S. Agnese aperto giovedì 10.00 - 12.00 e sabato e domenica 10.00 - 12.00 / 15.00 - 17.00 LUNA PARK Piazza Castello da sabato 19 novembre fino a mercoledì 30 novembre Promozioni: sabato 19 e sabato 26 biglietti ridotti: prendi due e paghi uno mercoledì 23 e mercoledì 30 tutte le giostre a 1 euro SABATO 26 e DOMENICA 27 NOVEMBRE FIERA MERCATO & PORTOGRUARO BIO Centro storico Fiera mercato, stands espositivi, artigianato artistico, prodotti enogastronomici locali, tradizioni, arte, intrattenimenti. Gelat’OCA: il gelato in onore dell’oca a cura dei gelatieri della Città

Palazzo Municipale - Sala Consiliare Sabato ore 11.00 Presentazione del nuovo Sito internet e l’App comunale Domenica ore 11.00 Consegna Premio Eccellenze Città di Portogruaro - 4ª edizione Palazzo Municipale - Sala Colonne ore 10.00 - 12.00 / 15.00 - 19.00 ECCELLENZE ARTIGIANE - “Sarti a Palazzo” a cura di Confartigianato Imprese Veneto Orientale Piazza Duomo L’angolo artigiano del luppolo - stands di birrifici - 2ª ed. a cura di Confartigianato Imprese Veneto Orientale

Palazzo Longo - Corso Martiri della Libertà n. 36 LE ARTI A PALAZZO - Mostra “Sedie d’Autore” a cura dell’Associazione Accordi di Portogruaro Via Garibaldi: Corte del Gusto I sapori della tradizione degustazioni enogastronomiche a cura di UCET Museo della Città - Torre S. Agnese aperto giovedì 10.00 - 12.00 e sabato e domenica 10.00 - 12.00 / 15.00 - 17.00

a cura dell’Ass. Dilettantistica Voga Concordiese Solo Domenica ore 10.00 - 13.00 Breve escursione sul fiume Lemene con barchetta elettrica a cura di Blu Verderame Collegio Marconi Solo Domenica ore 14.00/18.00 Le Casette dei Sogni - Laboratorio per bambini dai 4 anni in su a cura dell’Associazione Amici del Collegio Marconi Piazza della Repubblica ore 15.00 Giovani Ciceroni con il coordinamento del FAI gli studenti del Liceo XXV Aprile presentano luoghi e storia di Portoguaro Villa Comunale - Parco della Pace Sabato ore 15.30 inaugurazione / Domenica tutto il giorno PORTOGRUARO-BIO Fiera del biologico - 1ª edizione • Cortile dell’oca - Degustazione e vendita prodotti a base d’oca • Stands della Confederazione Italiana Agricoltori - esposizione, vendita e degustazione prodotti Museo Archeologico Nazionale Concordiese ore 15.30 Visite guidate gratuite a cura del Gr.A.V.O. e Fondazione “Antonio Colluto”. L’ingresso è gratuito limitatamente al gruppo che partecipa alla visita guidata

Villa Comunale Solo Domenica ore 12.00 “SOR-RISI E OCA” per solidarietà Degustazione di riso con salsiccia d’oca

Palazzo Municipale - Sala Consiliare Solo Sabato ore 16.30 Convegno “Progetti strategici per la Venezia Orientale: opportunità per imprese e giovani” a cura della Conferenza dei Sindaci del Veneto Orientale con il coordinamento del Vegal e di Confartigianato

Piazzetta della Pescheria Sabato ore 14.00 - 17.00 / Domenica ore 10.00 - 13.00 e 14.00 - 17.00 Breve escursione sul fiume Lemene con tipica Caorlina

Teatro Comunale Luigi Russolo Solo Sabato ore 18.00 Serata accademica della Scuola di Musica Santa Cecilia di Portogruaro

IL DISTRETTO TERRITORIALE DEL COMMERCIO GIRALEMENE I Comuni di Portogruaro, Concordia Sagittaria e Caorle con gli altri partner del Progetto “Distretto del Commercio GiraLemene” stanno stilando un bilancio del primo anno di attività. Dopo il lancio del logo del brand del Distretto GiraLemene, che ben rappresenta ed interpreta i valori dei 3 Comuni, l’elenco delle attività registra una serie di azioni davvero coinvolgenti. Primo fra tutti il “calendario degli eventi” costruito in sinergia tra i Comuni, il cui programma di manifestazioni, mostre e concerti disegna un palinsesto strutturato per ciascun periodo dell’anno, identificato da un format grafico riconoscibile con il logo del Distretto GiraLemene. È stato dato supporto anche alla formazione degli operatori commerciali, con corsi di formazione finanziati dal progetto e dedicati alle loro attività. Si è poi valorizzato anche il nostro patrimonio storico, culturale e commerciale/produttivo con la creazione di una nuova Guida del territorio e delle attività dal titolo “Acque e terre della Venezia Orientale” che è stata pubblicata in forma di Applicazione, nelle versioni App IOS (Link per scaricamento App iOS Apple: https://itunes.apple.com/it/app/ giralemene/id1138265272?mt=8) e Android (Link per scaricamento App Android Google: https://play.google.com/store/apps/details?id=it.mepublisher.giralemene), per poter essere aggiornata e implementata nel breve e medio periodo. La guida, divulgata da una intensa attività promozionale, è utile a scoprire tutte le ricchezze artistiche, culturali, architettoniche ed enogastronomiche del territorio oltre all’offerta commerciale e artigianale presente e immediatamente fruibile dal cittadino/visitatore. Per gli operatori dei 3 comuni si sta disegnando una strategia di “fiscalità di vantaggio” che, tramite incentivi e agevolazioni fiscali, li aiuterà concretamente a gestire le loro attività economiche. Le politiche d’intervento sono state illustrate in un incontro pubblico organizzato ad hoc nei giorni scorsi.

Galleria Com. di Arte Contemporanea “Ai Molini” Inaugurazione Sabato ore 18.30 Mostra “Divagazioni” - Olimpia Biasi rimane aperta fino al 15 gennaio 2017 Chiesa di S. Giovanni Solo Domenica ore 17.00 “Il Vangelo di Giovanni” del pittore Danilo Furlanis Presentazione del catalogo a cura di Mons. Pietro Cesco 17.30/19.30 ...e dall’imbrunir della giornata, in giro tra la gente, musica travolgente e gran finale in Piazza della Repubblica con FUNKASIN STREET BAND SANT’ANDREA PER BAMBINI E RAGAZZI LA SCIENZA PER TUTTI! Centro Culturale - Biblioteca Civica Palazzo Altan Venanzio - Via Seminario 27 Sabato 19 novembre Per bambini dai 6 agli 8 anni ore 15.30 - 16.15 Sputascienza, letture per scienziati in erba a cura delle Sputafavole del Lemene (P) Per bambini dai 9 agli 11 anni ore 16.00 - 17.30 La scienza questa (s)conosciuta. Piacere Galilei, Galileo Galilei letture a cura di Livio Vianello (P) Domenica 20 Novembre Per bambini dai 3 ai 6 anni ore 10.30 - 11.30 Le scoperte di Bebo il verme e Bice la pulce laboratorio a cura di Tecnoscienza (P) Per bambini dai 7 ai 10 anni ore 14.30 - 15.30 Esperimenti con zombie vampiri e altri mostri laboratorio a cura di Tecnoscienza (P) Per ragazzi dai 10 ai 13 anni ore 16.00 - 17.30 Lo strano caso della cellula X laboratorio a cura di Tecnoscienza (P) (P) = Prenotazioni presso Biblioteca 0421 277284/1 biblioteca@comune.portogruaro.ve.it Domenica 27 Novembre Superscienza vs supereroi ore 16.30-17.30 spettacolo a cura di Davide Mellone (progetto Junior Science), entrata libera fino ad esaurimento posti. Info presso Biblioteca 0421 277284/1 biblioteca@comune.portogruaro.ve.it e... in giro per la Città GIOCHI E INTRATTENIMENTI PER TUTTI I BAMBINI con giocolieri, trampoli, clowns MERCOLEDÌ 30 NOVEMBRE FESTA DEL PATRONO SANT’ANDREA Duomo di Sant’Andrea Apostolo ore 20.45 Concerto nella Festa del Patrono Sant’Andrea Musiche etniche varie per solisti, coro e orchestra di Giuseppe Russolo. Coro e Orchestra “Città di Portogruaro” diretti da Giuseppe Russolo

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Qualche termine usato dal tuo dentista che non ti è chiaro AMALGAMA: ormai poco usata, non è piombo ma una miscela di argento, stagno e mercurio usata per otturare i denti cariati. È grigia, scura. COMPOSITO: resina che polimerizza (indurisce) alla luce blu (ultravioletto) usata solitamente per otturare denti cariati. Si usa con tecniche adesive (si “incolla”) e ha lo stesso colore del dente. PLACCA (BATTERICA): insieme di tutti i batteri (sempre) presenti nel cavo orale (bocca) di tutti. Non sono residui di cibo. DETARTRAGGIO/DETARTRASI: seduta di igiene professionale per rimuovere i depositi di tartaro dai denti. PARODONTOPATIA: malattia cronica dei tessuti di supporto del dente, come gengiva ma anche osso. Provocata da particolari batteri presenti nel cavo orale di alcuni pazienti. PULPITE: infiammazione della polpa dentaria (=il “nervo”). Purtroppo irreversibile. TRATTAMENTO ENDODONTICO: devitalizzazione di un dente, a causa di una pulpite. PERNOMONCONE O “PERNO”: ricostruzione di un dente devitalizzato per poter applicare una corona. CORONA O CAPSULA: dente protesico da applicare ad un dente naturale opportunamente “limato”, ridotto, rimpicciolito.

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FUORISCENA

novembre/dicembre 2016

Faccio teatro per i miei figli-attori Il Maestro Umberto Orsini è in giro con la commedia “Il Prezzo” (che ha fatto tappa al Teatro Russolo) al fianco dei suoi “figli-attori” della Compagnia Orsini

ovanta repliche già fatte, altre cinquanta in programma, due settimane di tutto esaurito al Teatro Argentina di Roma e al Teatro Piccolo di Milano. Numeri impressionanti per una commedia e un attore altrettanto impressionanti. Stiamo parlando di “Il prezzo” (la commedia) e di Umberto Orsini (l’attore). Incontriamo la Leggenda del teatro in occasione della messa in scena del suo ultimo lavoro al Teatro Russolo di Portogruaro. Umberto Orsini ha un’umanità tutta speciale. Gliela si legge tra le pieghe degli occhi, nella fibra e nei nervi del corpo, nella sublime intelligenza che possiede. Nato a Novara nel 1934, ottiene i suoi primi successi a teatro con la Compagnia dei Giovani alla fine degli anni Cinquanta. Al cinema debutta con Federico Fellini (“La dolce vita”, 1959) e si afferma cinematograficamente con Luchino Visconti, che lo dirige in “La caduta degli Dei” e “Ludwig”. La grande popolarità di Orsini arriva con la televisione, dove, durante la sua lunga carriera, ha avuto modo di interpretare ruoli di peso in serie di enorme successo.

Maestro, come nasce l’idea di portare a teatro “Il prezzo”? Sei anni fa nella libreria del National Theatre di Londra mi capitò tra le mani “The Price” di Arthur Miller e la memoria mi riportò ad uno spettacolo interpretato da Raf Vallone negli anni Sessanta. Cominciai la lettura e fui catturato dal dialogo e dall’attualità della vicenda. Cercai una traduzione italiana ma era inesistente. Decisi che avrei portato in scena la commedia solo se avessi trovato tre bravissimi attori nei ruoli principali e in tal caso per me avrebbe avuto un senso interpretare Gregory Solomon, un mediatore di mobili di novant’anni. E se “Il prezzo” ora è realtà significa che i tre attori sono stati trovati… I miei desideri si sono avverati: ho tre

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splendidi compagni (Massimo Popolizio, Alvia Reale, Elia Schilton, ndr) e finalmente “Il prezzo” gode di una traduzione italiana che viene a colmare una lacuna nell’opera omnia di Miller nel decennale della sua scomparsa. Ne “Il prezzo” si parla di crisi economica, sociale e famigliare. Elementi, questi, che potremmo ritrovare anche nella nostra difficile attualità. Concorda? Certo! Miller tratta questo tema con la sua consueta maestria facendoci scoprire un capolavoro che, pur venendo da lontano, ci riporta ai nostri giorni così pieni di incertezze. A proposito di tempi cupi e di incertezze. Come sta, oggi, il teatro? Non sta certamente bene, soprattutto per le piccole compagnie e per i giovani che vorrebbero debuttare. Purtroppo oggi funzionano di più i volti noti rispetto agli attori bravi e non famosi. Oltretutto è l’intero sistema teatro ad essere in crisi: i pagamenti sono spesso ritardati, le sovvenzioni statali non arrivano e i teatri cittadini non investono più come anni fa. E a lei, cos’è che la lega così tenacemente al teatro? Anzitutto la buona salute. Sto bene e quindi continuo a fare ciò che mi piace e mi diverte. E poi da qualche anno ho una compagnia tutta mia (“Compagnia Orsini”, ndr) a cui tengo molto e che ho intenzione di far lavorare il più possibile. In questo settore non è facile trovare bravi attori. Io ho avuto la fortuna di trovarli e ora intendo tenermeli stretti. Per fare ciò dobbiamo calcare molti palcoscenici, usando il teatro anche come vetrina per i loro talenti. Io ormai ho fatto la mia carriera ma la mia compagnia ha bisogno di lavorare e di farsi vedere e così io ci metto la faccia prendendoli per mano e conducendoli in giro per l’Italia. S. G. |

STIAMO IN SALUTE

novembre/dicembre 2016

Difendiamoci

Arriva l’inverno con la sua coda di virus influenzali e parainfluenzali. Alcuni consigli per curarci nel modo migliore

L’

arrivo dell’autunno e dei primi freddi porta con sé, inevitabilmente, anche il suo carico di malattie da raffreddamento, dai più “semplici”, ma sempre fastidiosi, mal di gola alle sindromi influenzali vere e proprie. I numeri possono variare in base a diversi fattori, ma le patologie “invernali” ogni anno colpiscono in media 22 milioni di italiani, una cifra davvero importante. I maggiori responsabili di queste “epidemie” sono generalmente dei virus: quelli di tipo influenzale (di tipo A o B) nel caso appunto dell’influenza, o uno tra gli oltre duecento diversi tipi di virus (rinovirus, adenovirus, virus parainfluenzali, metpneumovirus…) che causano varie patologie, tra cui i comuni raffreddori, faringiti, tosse, raucedine e altre sindromi parainfluenzali.

IL VIRUS DELL’INFLUENZA Le infezioni virali provocano nell’uomo una risposta immunitaria che generalmente elimina il virus infettante nel giro di qualche giorno. In questi casi è bene utilizzare qualche rimedio “sintomatico” per attenuare i sintomi più fastidiosi ed armarsi di un po’ di pazienza, concedendoci un po’ di riposo “forzato” per permettere al nostro sistema immunitario di rispondere in modo efficace all’indesiderato ospite temporaneo. È bene invece sottolineare che l’uso degli antibiotici deve essere limitato solo ed esclusivamente nei casi di sovra infezioni batteriche, che possono talvolta insorgere nei soggetti più deboli, dopo una valutazione attenta con il proprio medico curante. Tuttavia i ritmi della vita moderna non ci permettono sempre di adeguarci ai bisogni del nostro corpo, e sempre più spesso si avverte la necessità di un’efficace prevenzione nella speranza di passare “indenni” la stagione fredda. Per questo proposito, insieme al vaccino antinfluenzale (che agisce “solo” contro il virus dell’influenza e non sui vari virus parainfluenzali) possiamo disporre anche di diversi rimedi “naturali” in grado di stimolare il sistema immunitario.

LA VITAMINA C Una delle principali forme di prevenzione che possiamo adottare è riuscire a mantenere un’adeguata assunzione nel nostro organismo di alcune vitamine, grazie ad una sana alimentazione, ricca di frutta e verdure. In alcuni casi, laddove la dieta non sia in grado di soddisfare i corretti fabbisogni giornalieri, possiamo aiutarci con opportuni integratori alimentari. Tra le vitamine più note e “potenti” nel supportare il nostro sistema immunitario ricordiamo la vitamina C (o acido ascorbico), contenuta in molti frutti e ortaggi, in modo particolare negli agrumi (arance, mandarini, limoni…). Il fabbisogno di questa vitamina aumenta con l’età, quindi un’integrazione adeguata contribuirà a ridurne

l’impoverimento, specie nei soggetti più anziani. La maggior parte della vitamina C viene eliminata dal corpo in tre/quattro ore ed il suo consumo aumenta in condizioni di stress: ecco perché per mantenere un giusto livello di vitamina nell’organismo, è opportuno assumerla ad intervalli di tre o quattro ore, specie in caso di malattia o di periodi di intenso affaticamento. Il fabbisogno giornaliero può variare a seconda della situazione individuale e della condizione fisica, partendo da una dose minima di 60 milligrammi al giorno per gli adulti per arrivare ai due grammi al giorno, dosaggio consigliato per ridurre la durata di un raffreddore.

LE ALTRE VITAMINE E L’ECHINACEA Analogamente, la vitamina A, contenuta nel pesce, nel latte, nelle uova,

nei vegetali a foglia verde e nei frutti giallo/arancio, aiuta il sistema immunitario grazie alle sue spiccate attività antiossidanti. Anche la vitamina E, la vitamina D e lo zinco svolgono un importante ruolo di prevenzione dalle infezioni respiratorie e riducono la durata e l’entità di raffreddore e sintomi influenzali. Inoltre, per aumentare la risposta immunitaria del nostro organismo possiamo disporre di alcuni rimedi fitoterapici di discreta efficacia.

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Tra le piante con virtù immunostimolanti maggiormente utilizzate in tutto il mondo va sicuramente ricordata l’Echinacea: pianta erbacea perenne originaria del Nord America, utilizzata già nella medicina dei pellerossa contro le febbri di varia natura. Attualmente diversi studi clinici hanno dimostrato l’efficacia dell’Echinacea sia in profilassi che come trattamento ai primi segni di infezione delle vie respiratorie. Tuttavia la documentazione di efficacia clinica è controversa, dato che molti studi clinici mancano di tracciabilità botanica, non distinguendo correttamente le specie utilizzate nei preparati impiegati nelle sperimentazioni stesse. Ecco perché, soprattutto nella scelta dei rimedi a base di Echinacea, è bene sentire il parere di un professionista di fiducia in grado di consigliarvi al meglio e non affidarsi al fai da te. Molto interessante è anche il profilo farmacologico dell’Astragalo, pianta il cui uso nella prevenzione delle affezioni delle vie respiratorie deriva dalla tradizione millenaria della medicina cinese. Gli studi clinici non sono molti, ma incoraggianti, specie se uniti ai numerosissimi studi descrittivi provenienti dalla Cina. La dose consigliata è di 600-800 mg al giorno di estratto secco titolato al 35% in polisaccaridi.

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Sempre guardando verso oriente, in particolare dall’India e dalla tradizione ayuverdica ci viene in soccorso un ulteriore rimedio naturale, ovvero l’Andrographis paniculata, pianta arbustiva originaria dell’Asia spesso dimenticata nella pratica occidentale ma utilizzata da millenni nel trattamento e nella prevenzione di infezioni, infiammazioni, raffreddore e disturbi intestinali. La dose raccomandata è di 600 mg due volte al giorno di estratto secco delle foglie con titolo di almeno il 10% in andrografolidi, componenti attivi responsabili dell’azione immunostimolante e antinfiammatoria della droga. Infine, ma non meno importante, giova ricordare come un corretto equilibrio della flora intestinale sia fondamentale per una migliore efficienza del sistema immunitario. In questo senso anche un utilizzo mirato e personalizzato di probiotici e prebiotici (comunemente detti “fermenti lattici”) può aiutare a difenderci ulteriormente e con più efficacia dalle temute e fastidiose malattie da raffreddamento. Francesco Fratto |

PRATICHIAMO IL FUTURO

novembre/dicembre 2016

Fotovoltando L’Italia è tra i maggiori consumatori di fotovoltaico al mondo. Ma c’è ancora molto lavoro da fare, per noi e per l’ambiente in cui viviamo

n Italia stiamo forse voltando pagina per quanto riguarda l’utilizzo dell’energia che deriva dal sole. Stiamo, insomma, “fotovoltando”. I dati statistici sul tema ci indicano che il numero di impianti cresce con un tasso molto più elevato rispetto ad altri beni simili. Il primo trimestre 2016 ha registrato un incremento del 33% sul 2015. Ciò significa che a parità di bene/servizio gli italiani preferiscono puntare sull’energia elettrica prodotta da tecnologia solare. È certamente un buon segnale anche se tardivo, visto che paesi ben peggio esposti alla radiazione solare rispetto al nostro sono partiti molti anni prima. Nonostante ciò nel mondo la potenza installata da fotovoltaico ha superato i 177 GW. Il mercato più grande nel 2014 è stato quello cinese, seguito da Giappone e USA. Per potenza installata resta in testa la Germania, mentre l’Italia, quarta in quanto a capacità cumulativa, è il Paese in cui il fotovoltaico contribuisce di più nel mix elettrico (8%). Se ci concentriamo sulla nostra regione possiamo dire che, assieme alla Lombardia, al 2014 il Veneto ha il più alto numero di impianti installati in Italia. Siamo circa al 13,5% del totale nazionale. Se poi vogliamo ancor più avvicinarci alla situazione del territorio, diciamo che l’ex Provincia di Venezia cede il passo nel numero di impianti installati con circa 12.300 rispetto al più avanzato trevigiano, che ne possiede più di 22.000.

GUARDIAMO ALL’AMBIENTE Potremmo continuare ancora con questa carrellata di dati, ma l’aspetto più importante riguardo all’argomento è il fatto, ad esempio, che ad oggi, nonostante la diminuzione dell’incentivazione statale, i cittadini sono comunque attratti dalla possibilità di installare il fotovoltaico a casa. Considerando l’incertezza del momento storico il fotovoltaico può essere considerato una forma di investimento a medio/lungo termine. Oggi se le famiglie hanno la possibilità di investire una qualche somma possono immaginare che i pannelli solari siano un buon modo per farlo. Altro aspetto determinante è quello riguardante il lato ambientale. Spesso non è il primo ad essere preso in considerazione, ma la sensibilità generale a questo aspetto sta crescendo vertiginosamente, facendo sì che una fetta sempre maggiore di cittadini si ponga il problema

di cercare di migliorare la propria posizione energetica in funzione di un miglioramento ambientale. Non ultimo aspetto da prendere in esame è il fatto che sempre più persone prendono in considerazione l’installazione di un impianto fotovoltaico ad isola, ovvero in modalità sganciata dalla rete elettrica con accumulo a batteria, questo per svincolarsi dall’energia fornita dalle grandi aziende di distribuzione.

IL GAS: DALLA RUSSIA A NOI Non sono lontani il 2006 o, ancor più, il 2015 quando, anche in Italia, si è rischiato di rimanere a corto di gas naturale nel momento in cui i grandi fornitori russi hanno deciso di chiudere i rubinetti dei gasdotti verso l’Ucraina. L’Italia, per esempio, importa dalla Russia circa 30 miliardi di gas naturale all’anno, os-

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sia più del 40% del proprio fabbisogno. Il suo transito avviene tutto in territorio ucraino; basterebbe questa semplice constatazione per capire quali effetti potrebbe produrre un lungo blocco delle forniture di gas all’Ucraina. Quelle notizie di cronaca uscite all’epoca e dimenticate troppo in fretta hanno dunque lanciato un segnale decisamente importante per quanto riguarda la fragilità energetica della nostra nazione. Anche l’Italia, come il resto del mondo occidentale, ha fatto il passo più lungo della gamba, vivendo molto al di sopra delle proprie possibilità energetiche e ben oltre il soddisfacimento dei bisogni fondamentali che sono stati già raggiunti con il boom economico tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’70.

E SE CI CHIUDONO IL GAS? Oggi, le poche risorse economiche che restano, potrebbero essere investite, sia a livello privato e sia a livello pubblico, per rendere gli italiani più resilienti nei confronti di questo futuro prossimo con molte trappole. È un futuro in cui l’energia fossile costerà sempre di più. Possiamo essere più autonomi energeticamente. Siamo ricchissimi di potenzialità soprattutto al sud per quanto riguarda le energie rinnovabili. L’idroelettrico lo abbiamo usato molto nel passato, può essere rimodernato e miniaturizzato, ma sono soprattutto il sole, il vento, la geotermia che, se combinati tra loro, possono oggi costituire il nostro petrolio domestico. Accanto alle energie rinnovabili, democratiche, che ognuno di noi può installare sul proprio tetto, c’è il fatto di dover rendere più efficienti le nostre infrastrutture e i nostri sistemi. Le case in cui viviamo, i luoghi di lavoro, sono dei colabrodo. L’energia che a caro prezzo compriamo all’estero, ricattati da mezzo mondo, la utilizziamo buttandola più fuori che dentro agli edifici in cui viviamo e lavoriamo, considerando il fatto che oggi in parte potremmo produrcela da soli. Potremmo investire molte risorse, dunque, sul fatto che gli italiani possano garantirsi in futuro un discreto livello di comfort, senza doversi trovare di colpo al buio se qualcuno a migliaia di chilometri di distanza dovesse chiudere i rubinetti del gas. Andrea Pavan |

MA SARÀ VERO?

novembre/dicembre 2016

Il postino di Babbo Natale

La magia natalizia rivive ogni anno nell’abitazione dell’artista Renato Minozzi. Una raccolta di oltre 60mila letterine dove adulti e piccini esprimono desideri e speranze

C’

è il ragazzo autistico che è riuscito per la prima volta a disegnare Babbo Natale. C’è la coppia che, dopo anni, ha avuto la gioia di concepire un figlio. Sono solo alcune delle storie che si sono realizzate grazie ad una letterina scritta a Babbo Natale. Proprio così. Avete capito bene. Il protagonista di questa vicenda è Renato Minozzi. Artista portogruarese, 79 anni, ha trasformato la sua abitazione, situata a circa un chilometro dal centro storico di Portogruaro, in un ufficio postale dove viene smistata la corrispondenza diretta a Santa Claus. E lui, da ormai tanti anni, veste i panni del postino di Babbo Natale.

nato tutto” racconta. Ogni anno, la settimana che precede la festa di Natale, l’abitazione dell’artista diviene meta di moltissime visite. Si entra, a piccoli gruppi. Si visita la collezione di presepi, addobbi, Babbi Natale. Si esprimono i propri desideri attraverso una letterina. Renato esibisce con orgoglio le fotografie raccolte nel tempo. Ritraggono gli interni della sua abitazione ricolmi di persone. Tanti ragazzi delle scuole, ci sono le squadre giovanili della locale società calcistica. Parecchi anziani.

“Vengono organizzati anche pullman - dice Renato -. Arrivano a Portogruaro persone da varie parti d’Italia”. Il flusso cresce ininterrottamente nel tempo, grazie soprattutto al passaparola.

SI RITORNA BAMBINI È un compito speciale l’assistente di Babbo Natale. E molto impegnativo. L’artista è aiutato in questo dalla moglie Rita e dall’elfo Laura, che con entusiasmo condividono questa passione e il desiderio di regalare un sorriso e un

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LA PASSIONE PER IL NATALE È un luogo, quello in cui l’artista abita assieme alla moglie e ai figli, in cui si respira pienamente l’atmosfera natalizia. L’abitazione ospita una consistente collezione privata di oggetti legati alla festa del Natale. Tutto ha inizio nel 1961. Renato si trova assieme alla moglie in Inghilterra e con lei condivide la passione per le cose natalizie. Trasferitisi in Italia, continuano a coltivare questa passione. La collezione si ingrandisce di anno in anno, grazie anche agli apporti di amici e conoscenti. Dieci anni più tardi accade una svolta decisiva nella vita di Renato, che viene colpito da un’emorragia cerebrale. Durante l’esperienza del coma intraprende dei viaggi extracorporei che lo portano a sconfinare nell’aldilà. Torna a casa completamente guarito. Il ritorno alla vita ordinaria è segnato dallo studio di questa esperienza, che viene interpretata con una lente razionale e declinata anche sotto forme artistiche. Renato si dedica ai fenomeni paranormali e inizia a dipingere, assistito dalle entità astrali conosciute nelle esperienze extracorporee. In occasione di un 25 dicembre l’artista ha una folgorazione improvvisa. Interrogato da alcuni amici sull’esistenza di Babbo Natale, Renato invita loro ad esprimere i propri desideri. “Ho detto loro che mi sarei preso la responsabilità di recapitare le loro richieste a Babbo Natale. E da lì è

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po’ di magia ad adulti e piccoli. Renato ha anche raccontato i segreti della mansione in un libro intitolato “Intervista a Babbo Natale”, uscito nel 2003. Casa Minozzi: dove si fa un’esperienza autentica. E si vive il Natale come se si fosse catapultati in un’atmosfera e una dimensione altra dalla realtà. “Chi arriva nella dimora di Babbo Natale continua - si deve spogliare di molte inibizioni. Ci si riappropria dell’intima genuinità. Qui si ritorna bambini”. E una volta all’interno è impossibile non rimanere contagiati dalla magia che si realizza. “Anche i più diffidenti - racconta - alla fine della visita prendono carta e penna e scrivono la letterina a Babbo Natale”. Un fiume di storie ed esperienze di vita che confluisce in migliaia di lettere gelosamente custodite e archiviate. La raccolta si amplia negli anni. “Sono oltre sessantamila le lettere accumulate - spiega l’artista -. Molte di queste sono dipinte a mano, dei veri e propri quadretti di grandi e piccoli autori”. Emerge l’immediatezza dei bambini, capaci dello humour più spensierato come della sensibilità più struggente. Chi vuole sbarazzarsi del gatto del vicino, chi chiede di rivedere il papà che si trova in Paradiso. La voglia di esprimere un’intima aspirazione contagia tutti. “La più anziana visitatrice che abbiamo accolto - continua - ha novantadue anni e ha rigorosamente scritto la sua letterina”. Molti entrano titubanti, poi escono liberati da un peso che grava sul loro cuore. Ci sono richieste di ogni tipo. Chi, per esempio, dopo un anno ritorna a ringraziare Babbo Natale per avere ricevuto un dono speciale: la nascita di un bambino. Piccoli miracoli, li definisce l’artista. “Sono eventi cui si può credere o meno - spiega -, perché ovviamente viene meno la spiegazione logica. Certo fanno riflettere”. E manifestano, in un’epoca segnata dal qui e subito e dal consumismo, il bisogno nascosto di credere in qualcosa che va oltre la dimensione materiale. Di ricercare una spiritualità che solo la dimensione più autentica del Natale può far riscoprire. E che è espressione dell’amore, l’unico sentimento genuino e solido che ci lega come essere umani. Questo il messaggio che Renato vuole veicolare, mentre si appresta ad affrontare l’ardua mansione di recapitare la corrispondenza a Babbo Natale che lo vedrà impegnato dal 17 al 24 dicembre prossimi. Un compito di cui l’artista si sente predestinato. Che dire? Ho deciso che scriverò anch’io la letterina. Vito Digiorgio |

L’ACQUOLINA IN BOCCA

novembre/dicembre 2016

UCET e gastronomia I 40 anni dell’Enoclub Portogruaro

a Storia narra che nel corso dei secoli le Confraternite siano state molto importanti nella vita sociale, religiosa, politica, artistica ed economica del tempo. Un tipico esempio, in tal senso, lo si è avuto nella Serenissima Repubblica di Venezia quando, intorno al XV secolo, si formarono delle Corporazioni, chiamate Scuole Minori, che assistevano economicamente, avviavano al lavoro ed aiutavano spiritualmente i poveri delle varie comunità, istituendo anche un “albo professionale” (Scuola dei Battiloro, dei Calegheri, dei Mureri, ecc.) e le Scuole Grandi, formate da nobili famiglie che, oltre a dedicarsi alla venerazione del Santo Patrono, all’assistenza e alla beneficenza, arricchivano le loro sedi con opere di famosi artisti contemporanei (Scuola Grande di San Rocco con opere del Tintoretto, Scuola di San Marco con Paolo Veronese, ecc). Si racconta che una volta espletate le loro funzioni sociali, queste Corporazioni si riunivano per pranzare con i prodotti delle loro tenute di campagna, della caccia e della pesca. Da ciò nacque l’idea di promuovere la tipicità e la qualità del loro cibo, dando forma alle prime Confraternite (o Consorterie) Gastronomiche della Serenissima, datate XVI secolo. Nell’Italia del dopoguerra, le Confraternite Enogastronomiche si sono diffuse un po’ ovunque, formate da operatori e produttori agro alimentari e vinicoli che tramite questo tipo di aggregazione (fratellanze) promuovevano e pubblicizzavano la buona cucina e il buon vino, privilegiando naturalmente i propri specifici interessi commerciali. Nel contempo molte altre Confraternite si sono formate fra semplici appassionati che ancor’oggi si riuniscono per il solo piacere di apprezzare la buona tavola, genuina e tradizionale, celebrando periodicamente i prodotti legati alle tradizioni del proprio territorio.

L’UCET Riconducibili a queste ultime, e ritenendosi lontani e parziali eredi delle antiche Consorterie veneziane, nel 1984 si è formata un’aggregazione sotto la sigla di UCET (Unione Circoli Enogastronomici del Triveneto) che attualmente raggruppa una ventina di Confraternite residenti nella macroregione del territorio una volta denominato delle “Tre Venezie”. Sono apartitiche ed apolitiche, non hanno specifici interessi commerciali e condividono gli stessi fini, tra cui la promozione dei prodotti tipici e originali del territorio, la valorizzazione della propria cucina, la custodia e la riproposizione di ricette della tradizione (tra cui le specialità della Serenissima Repubblica, allorquando Venezia era considerata capitale mondiale del commercio e del gusto), combattendo poi ogni forma di sofisticazione e manipolazione alimentare. Nel Portogruarese l’UCET è ben rappresentata da alcuni storici Circoli, tra cui l’Accademia delle Tre Venezie, il Magnifico Ordine dei Cavalieri del Dogado di Mocenigo, la Confraternita dea renga concordiese e l’Enoclub Portogruaro, che ha recentemente festeggiato il 40° anniversario

della sua nascita, avvenuta nell’ottobre del 1976 su iniziativa di un ristretto gruppo di cultori della cucina, del vino e delle tradizioni locali. Proprio per questo gli viene assegnata una meritata copertina!

40 ANNI DI ATTIVITÀ L’Enoclub conta oltre 100 associati che si ritrovano spesso nella storica sede di via Cavour (Il Tempio), in cui il Circolo svolge la maggior parte delle attività: un fitto calendario di avvenimenti proposti dal presidente Gran Maestro Franco Polo e dal Consiglio dei Maestri, con serate gastronomiche riservate ai soci, corsi di degustazione sul cibo e sul vino, conferenze tematiche aperte al pubblico, raccolta fondi ad associazioni benefiche, attività ludiche, ecc. La storia dell’Enoclub è ricca di eventi talvolta importanti sia sotto l’aspetto sociale che economico-

Foto di gruppo nel giorno del 40º anniversario dell’Enoclub culturale. Si ricordano le Rassegne Enogastronomiche iniziate nel 1977 e susseguitesi per ben 15 anni: manifestazioni a tema enogastronomico che duravano un’intera settimana, a metà settembre, con la selezione vini Lison Pramaggiore, stand di prodotti gastronomici, mostre d’arte, all’interno della Palestra comunale “Mecchia”. Ogni serata era accompagnata da un avvenimento mondano: defilè di moda, concerti musicali e spettacoli di cabaret. Un incredibile esempio, per quegli anni, di arte in tavola, promo-

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zione, professionalità e divertimento; un’elegante presentazione della qualità e della tipicità della gastronomia tradizionale insieme ai vini delle doc Lison Pramaggiore. In quegli anni i Sommelier dell’Enoclub, tutti diplomatisi alla Scuola dell’AIS, erano così famosi da essere invitati ad effettuare il servizio vini in importanti eventi come, ad esempio, “Il Fogher d’oro”, concorso organizzato dalla Mostra Nazionale dei vini di Pramaggiore, itinerante nel triveneto, o al “Gran Galà della Regione Friuli Venezia Giulia” presso il ristorante del Doge a Villa Manin di Passariano, nel 1985, in onore del Principe Carlo d’Inghilterra. Non meno importanti sono tutti gli incontri e i convegni organizzati negli anni dall’Enoclub, ghiotte occasioni per far conoscere le bellezze di Portogruaro e dintorni alle centinaia di Confraternite convenute più volte nella nostra città. La sede spesse volte ha ospitato associazioni benefiche per raccolta di fondi attraverso degustazioni e speciali convivi gastronomici. Ricordi degli anni passati, certo, ma la vita dell’Enoclub è tuttora molto vivace e continua con tante nuove proposte: Simposi Accademici, le feste di Primavera e della Vendemmia, visite ad aziende, gite e viaggi, pranzi e cene conviviali,… un’attività che attesta la notorietà del nostro Circolo nel mondo delle Confraternite Enogastronomiche dell’UCET (di cui è uno dei soci fondatori) e in ambito sociale e culturale della Venezia Orientale. Leandro Costa |

CICHÉTI DA BÀCARO

Bacalà Su crostini o in piattino: mantecato, alla vicentina e conso. Canoce Cicale di mare lesse e sgusciate con olio, sale e pepe, prezzemolo. Folpeti Piccoli polipi lessati e conditi con varie salse di olio, sedano, prezzemolo, sale e pepe, spesso offerti tagliati per lungo. Frito de Minugia Frittura di pesciolini: anguee, marsioni, totaneti. Masanéte I granchi di laguna in fase pre-ovulatoria, lessati. Moeche Gli stessi granchi, ma in fase molle di muta del guscio, fritti. Nervèti Nervetti ammolliti con cipolla e aceto, fagioli borlotti conditi con olio extra vergine di oliva, aceto bianco, sale e pepe. Peoci Gratinai Cozze gratinate al forno. Rumegàl Bocconi di rumine bovino lessati e conditi con sale e olio. Sepoine Seppioline giovani arrosto o fritte. Sarde impanàe Sarde pulite della testa, interiora, diliscate, ed impanate con farina, uovo e pan grattato, fritte su olio. Sarde in saòr Sarde pulite della testa ed interiora, fritte su olio e lasciate macerare sulla cipolla con aceto, guarnite con pinòli.

GIOCHERELLANDO 1

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R O E T T E S P E R A N Z A C Z

O S R O R A R F R B A E O N C I

C T R E N O G E O E G L C E H C

E A N G B U F S N R R A I C I A

S O U E E I C I O E Z N T S O P

S E P R M O L S D N T O S T D E

O T R E S A R F A O M I I U O L

N A A V R F I G L I O Z R R F L

G M N N I O A G R T C A E A A O

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P C E S O T S U G R O M A N O Z

novembre/dicembre 2016

ORIZZONTALI 1. Si ammirano le sue rovine vicino a Salerno - 7. Il Woods golfista - 12. Faticosa da compiersi - 13. Concittadini del Petrarca - 15. Eroe di Virgilio - 16. Una torta con la marmellata - 17. Local Interconnect Network - 18. Altare pagano - 19. Generi, specie - 20. Non consone alle regole - 25. Eroici, leggendari - 27. Iniziali di Pavese - 29. Contenitore per carburanti - 30. Chiave - 33. Allegri, contenti - 34. Descartes in Italia - 35. Negazione bifronte - 36. Impugnature di spade - 37. Una guida d’acciaio - 38. Il capostipite dei Greci - 40. Cifra indefinita - 41. Bosco di conifere - 42. Fu un armatore greco - 43. Dà brio alla festa - 44. Libriccino con il calendario VERTICALI 1. Tipico piatto spagnolo - 2. Casette per le api - 3. Biblico giardino - 4. A lui dovuta - 5. A capo tavola - 6. Accompagnano molte sambe - 7. Prova, esame - 8. Relativi ai pesci - 9. Compatrioti di Butterfly - 10. Istituti con lo statuto - 11. Cattiva, malvagia - 14. Le ultime di quattro - 16. Penisola con Sebastopoli - 18. Indolenza, abulia - 20. Un vero sportivo - 21. Fibra artificiale - 22. Lo sono i galantuomini - 23. Bonario, mansueto - 24. Assiste guidatori (sigla) - 25. Piene di sbagli - 26. Previene le malattie - 28. Angosciosa e struggente - 30. Padre per i latini - 31. Contese alture palestinesi - 32. Samurai senza padrone - 34. Il solido del gelato - 37. Ritornello (abbr.) - 39. Un forte allucinogeno (sigla) - 41. I confini della Polonia - 42. Le hanno mogli e cognate

CRUCIPUZZLE

Manifestazione per giovani giunta alla sua cinquantesima edizione a Concordia Sagittaria. Le lettere rimanenti daranno la soluzione della domanda.

AMARE ATTEGGIAMENTO BOSCO CAPELLO CARATTERISTICO CIASCUNO COMPAGNO COSTA CUORE DONNA DURARE FACILE FERRO FIGLIO FORTE FRASE GATTO GODERE

GUARDIA GUERRA GUSTO INNAMORARE INTERNAZIONALE LATTE LIBERO LINEA LOTTA OCCHIO ONORE OPERA PAESE PAZZO PIETRA PONTE PRANZO PRIMO

PROCESSO PROPRIO QUESTIONE RAPIDO RITENERE ROMANO SANGUE SCENA SERENO SERVIZIO SFORZO SOCIETÀ SPERANZA STANZA TRENO VARIO

LE SOLUZIONI DEI GIOCHI DEL NUMERO PRECEDENTE T R A M G R U B E R

R O G O

A G O S T H O

A D C O S T A O I H C C E V O G

N D O L C E L R A T T U A L E R

N A G I A R I F O R E N E D E S

I O R M R D O E A D O S O G N O

M D S C E E U B P D I T T R S U

A O O I U S C I R E I R N T E A

I S T A T

R I T R O V G O O B R I A

E T N E M C S L S T N V E O O R

A R E T R O V A R E O S M T R I

A T E E S C I C E R L E S P E M

U R A S E N T N O I C U L I R I T S A A T T O R E C O I R R I A I A L

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