Portogruaro.Net Magazine

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maggio/giugno 2010 Stampato in 11.000 copie e distribuito gratuitamente casa per casa a Portogruaro e frazioni

ZONA DENUCLEARIZZATA? anche il Veneto Orientale fra i possibili siti per le nuove centrali nucleari OLTRE CONFINE In questo mese ci rechiamo a Cinto Caomaggiore, un piccolo paese al confine con il Friuli Venezia Giulia con poche industrie ma molte bellezze naturali. Pag. 6

CULTURA Grazie all'entusiamo dell'associazione culturale Rizoo, un'originale mostra-omaggio fa arrivare a Portoguaro lavori provenienti da tutto il mondo. Pag. 11

NOTIZIE DAL FORUM

www.portogruaro.net/forum

Sul forum di Portogruaro.Net ci si indigna per la vendita di alcolici ai minorenni. "Sabato pomeriggio - racconta Marga24 - ero a fare la spesa in un supermercato di Portogruaro, un ragazzo, sicuramente minorenne ha acquistato una bottiglia di sambuca; mentre la cassiera gli stava facendo lo scontrino le ho chiesto se non fosse necessaria la maggiore età per acquistare superalcolici. Lei mi ha risposto che non ha avuto direttive su come comportarsi. Nel frattempo il ragazzino ha pagato ed è uscito con la sua bottiglia. Non voglio colpevolizzare la cassiera… che ha dimostrato di essere sensibile al problema. Guardandomi attorno nel supermercato in effetti non mi è sembrato di vedere cartelli con affisso nessun divieto, ci vorrebbero più controlli, come quelli che si fanno nei bar!” Ogni numero di Portogruaro.Net Magazine viene distribuito in 11.000 copie in modo capillare, casa per casa, nel Comune di Portogruaro e nelle frazioni. Stiamo perfezionando ancor più il nostro già efficiente sistema di distribuzione. Se non lo trovi nella tua cassetta della posta, segnalacelo telefonando allo 0421 280444 o inviando una mail all’indirizzo: magazine@portogruaro.net. Grazie della collaborazione!

SPORT Il Gruppo sommozzatori Portogruaro: percorrendo il Mediteranneo, alla scoperta delle fantastiche profondità marine che ci circondano. Pag. 13

INTERVALLO Parte in questo numero di Portogruaro.Net Magazine la nuova rubrica "Con rispetto parlando" curata dalla pungente penna di Luciano Guareschi. Pag. 14

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EDITORIALE

È festa grande con “TERRE DEI DOGI”

SOMMARIO

E’ in programma dal 7 al 9 maggio l’iniziativa che unisce cultura, turismo ed enogastronomia, autentico fiore all’occhiello per la città. Tutti i numeri, positivi, del nuovo Teatro Russolo

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maggio/giugno 2010

’aspettativa in città è molto alta, per una manifestazione che, giunta alla sesta edizione, cresce anno dopo anno rivelandosi ormai un autentico fiore all’occhiello per Portogruaro. Si tratta di “Terre dei Dogi in festa”, rassegna enogastronomica in programma dal 7 al 9 maggio, promossa dal Comune, in collaborazione con l’Ascom Confcommercio, Venezia Opportunità, Venezia WineForum, Coldiretti, Confartigianato, Regione Veneto, Provincia di Venezia, Ministero Politiche Agricole e Forestali, Banca Popolare Friuladria, Museo Nazionale Concordiese e Fondazione musicale Santa Cecilia. “Unendo cultura, turismo ed enogastronomia – evidenzia il sindaco Antonio Bertoncello - fa del centro storico della nostra città il vero "centro" dell'evento in un fine settimana speciale”. “Un obiettivo che ci prefiggiamo in ambito sociale – rileva Irina Drigo, assessore alle Politiche giovanili della neo eletta amministrazione civica – è quello di stimolare attività specifiche per la prevenzione dell’uso precoce dell’alcol tra i giovanissimi e azioni di prevenzione e controllo per il rispetto della legalità riferita ai limiti d’età nella vendita e somministrazione di alcolici”. A giudizio dell’esponente della giunta Bertoncello, “Terre dei Dogi è una iniziativa di promozione dei prodotti tipici, dei vini Doc Lison Pramaggiore, dei piatti della Venezia Orientale e quindi l’auspicio e l’intento è che questa prima occasione d’incontro sia una vera e propria festa per tutti”. In città, l’atmosfera che si respira è quella di una febbrile attesa, soprattutto tra i giovani, per l’avvio della manifestazione. Sono, infatti, nati alcuni gruppi nel social network Facebook e si sente crescere l’aspettativa in tutto il territorio. “La festa – precisa Drigo - sembra essere un primo momento di rinascita di Portogruaro, dopo la lunga pausa amministrativa dovuta al commissariamento”. Quanto a qualche cenno sul programma, l’avvio della rassegna è previsto venerdì 7 alle 19.15 con l’apertura degli stand espositivi e delle cantine in piazza della Repubblica, mentre alle 21 in piazzetta Pescheria è prevista la degustazione dei prodotti tipici denominata “Gran Galà dei sapori lungo il Lemene”. Sabato 8, la mattinata contempla l’apertura degli stand e la degustazione di prodotti enogastronomici, la mostra nel Palazzo municipale (alle 10) “Alla scoperta del territorio”, la mostra “Limite scambio segno” (alle 11.30) al Museo Nazionale Concordiese mentre nel pomeriggio dalle 14.30, ai Giardini Ippolito Nievo ci sarà la caccia ai tesori di Portogruaro su carro e cavallo, alle 18 nella Villa comunale “Impariamo a degustare il vino”, degustazione preceduta da un’analisi sensoriale dei vini locali e alle 20 in piazzetta Duomo un concerto a cura di Spaziosamente giovani. Domenica 9, alle 9 è in programma nella Villa comunale (Parco della Pace) l’escursione guidata lungo le “Vie degli aquiloni”, un percorso di circa 30 chilometri, alle 11 nel Palazzo comunale il concerto del laboratorio di canto lirico di Claudio Desderi, l’escursione in

di Maurizio Pertegato battello da Caorle a Portogruaro, diverse animazioni teatrali, alle 17.30 il corteo dalla Villa comunale a Piazza della Repubblica “Arriva il doge” e, alle 21, chiusura al Teatro comunale Luigi Russolo con lo spettacolo “Dal Dixieland alla musica per film”. Successo per il nuovo Russolo - Da poco più di un mese si è chiusa la prima stagione teatrale al Russolo e le cose sono andate decisamente bene. Molti gli abbonati (570 per 2669 posti complessivi), moltissimi gli spettatori che hanno scelto “percorsi” personalizzati (carnet e biglietti singoli per oltre 10.000 presenze), aiutati da una programmazione che ha spaziato su tutti i generi. Merito di una programmazione artistica che ha saputo cogliere le aspettative della popolazione

di un intero territorio e che ha offerto uno spaccato della vastissima produzione nazionale, un caleidoscopio di grande attrattiva. I 7 cartelloni proposti (lirica e concertistica, prosa, danza e balletto, cabaret, altra musica, giovanissimi, teatro scuola) hanno visto un totale di 13.408 spettatori e registrato ben 12 ”tutto esaurito” tra recite serali e pomeridiane. La parte del leone l’hanno fatta il Cabaret, la Prosa e gli apprezzati spettacoli della domenica pomeriggio (Giovanissimi). Il Teatro scuola ha dovuto “fare il bis” di 6 spettacoli su 8 programmati vista l’inaspettata massiccia richiesta di partecipazione. Per 14 spettacoli gli spettatori tra 3 e 19 anni sono stati 4663 provenienti da tutti i comuni del mandamento di Portogruaro.

EDITORIALE Terre dei Dogi in Festa

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IN COPERTINA Nucleare nel Nordest?

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OLTRE CONFINE Cinto Caomaggiore

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DALLE AZIENDE Pizzeria al Tajer Florchiara Sun Emerald

8 8 9

DURI I BANCHI La C. Battisti di Summaga

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CULTURA Mail Art a Portogruaro 11 L’ACQUOLINA Parlar di Vino

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SPORT Gruppo Sommozzatori 13 INTERVALLO Con rispetto parlando 14 Portogruaro.Net Magazine Supplemento a: www.Portogruaro.Net del 03/05/2010 Reg. Trib. di Venezia - n.10 del 05/05/2006 Iscrizione al ROC n. 17423 Direzione e Redazione: via Spalti, 7 - 30026 Portogruaro (VE) Tel. 0421 280444 - Fax 178 602 9151 Email: magazine@portogruaro.net Direttore Responsabile: Maurizio Pertegato Direttore Editoriale: Vincenzo Zollo Caporedattore: Federico Guerrini In redazione: Marta Camerotto, Giuseppe Colavit, Leandro Costa, Deborah Cuzzolin, Luciano Guareschi, Tommaso Martignago, Alessandro Presotto, Georgia Schiavon, Giulio Serra Responsabile informatico: Elvis Verardo

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IN COPERTINA

maggio/giugno 2010

NUCLEARE NEL NORDEST: costa tra Veneto e Friuli zona papabile? Lo stabiliva una mappa del Cnen del 1979. Si attende che l’Enel si pronunci di Georgia Schiavon

tore delegato di Enel Fulvio Conti, intervistato da Gianni Minoli durante la puntata del programma “La storia siamo noi” andata in onda su Raidue il 22 aprile scorso, il primo reattore nucleare dovrebbe essere costruito nel 2013 e nel 2020 si dovrebbe poter iniziare ad utilizzare l’energia prodotta. Il governo aveva promesso che avrebbe reso pubblica la mappa dei siti dopo le ultime elezioni, ma Conti ha ribadito invece il suo ferreo riserbo: “Non dirò nulla finché i siti individuati non riceveranno l’autorizzazione dell’Agenzia per la sicurezza nucleare”. Secondo quanto stabilito dal decreto legislativo

È

l’italiano Enrico Fermi ad innescare la prima reazione nucleare a catena controllata, nel 1942. In Italia il primo reattore sperimentale viene costruito nel 1959 ad Ispra, in provincia di Varese. Nel 1966, con tre centrali in funzione, a Latina, Sessa Aurunca e Trino Vercellese, l’Italia è il terzo produttore mondiale di energia atomica. Nel 1970 a Caorso, in Emilia-Romagna, si aprono i cantieri di una quarta centrale, che inizia le sue attività nel 1980. La parabola viene interrotta dal disastro di Chernobyl del 1986. Il referendum del 1987, decretando l’abrogazione degli oneri compensativi spettanti agli enti locali sedi di centrali nucleari e l’impedimento alla partecipazione dell’Enel alla realizzazione di reattori all’estero, determinò di fatto la cessazione della produzione di energia atomica sul suolo nazionale. Vennero chiuse le centrali di Latina, Trino e Caorso (quella di Sessa Aurunca era stata dismessa nel 1982) e bloccati i lavori di costruzione di quella di Montalto di Castro e della seconda di Trino. L’anno scorso, dopo oltre vent’anni di “denuclearizzazione” civile, il governo italiano ha scelto il ritorno all’energia atomica. Il 23 luglio 2009 è stato approvato il disegno di legge “Sviluppo” – ora legge 99 del 2009 – promosso dal ministro per lo sviluppo economico Claudio Scajola con l’obiettivo di arrivare a soddisfare il 25% del fabbisogno energetico nazionale con il nucleare, un altro 25% con fonti rinnovabili e il rimanente 50% con le tradizionali fonti fossili. Lo studio di fattibilità per la realizzazione delle centrali è stato affidato a Sviluppo Nucleare Italia, società formata dall’italiana Enel e dalla francese Edf. Secondo le previsioni dell’amministra-

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31 del 25 febbraio 2010 spetterà infatti all’Agenzia, che dovrebbe essere costituita a breve, la determinazione dei requisiti di idoneità di un territorio per l’ubicazione di una centrale atomica. Per quanto riguarda il Veneto e il Friuli Venezia-Giulia, voci ufficiose fanno da tempo i nomi di Chioggia e Monfalcone. Al proposito il ciliense Rodolfo Viola, deputato del Partito Democratico, insieme a una trentina di colleghi di partito, il 15 dicembre scorso ha presentato un’interpellanza parlamentare chiedendo di conoscere l’elenco dei siti, alla quale il governo ha risposto negandone l’esistenza. Una mappa, in realtà, benché datata, esiste già. Nel 1979 il Cnen (Comitato nazionale per l’energia nucleare, trasformato poi in ENEA, l’attuale Ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente) aveva individuato una quarantina di aree idonee alla collocazione di impianti nucleari. Tra le 14 regioni interessate figuravano anche il Veneto e il Friuli Venezia-Giulia, rispettivamente con quattro e due siti, ovvero la zona tra Adige e Po a sud di Legnago, il delta del Po, la foce del Piave, la costa al confine con il Friuli, la zona tra Spilimbergo e Latisana lungo il Tagliamento e la costa al confine con il Veneto. La costa del Veneto orientale compariva dunque come zona potenzialmente candidata all’ubicazione di centrali nucleari. Da allora le caratteristiche di questo territorio non sono cambiate: presenza di abbondanti quantità d’acqua, necessarie per gli impianti di raffreddamento delle centrali, bassa sismicità, scarsa densità abitativa. “Il Veneto orientale – spiega Marco Favaro, tecnico ambientale, consigliere comunale dei Verdi a Caorle, anti-nuclearista – possiede tutti i requisiti per essere candidato ad ospitare una centrale nucleare. È una zona costiera attraversata al suo interno da fiumi a regime importante, quali il Piave e il Tagliamento, che ha quindi una grande disponibilità d’acqua. La Pianura Veneta ha un grado di rischio sismico accettabile e la bonifica veneta è una delle aree meno popolose d’Italia. L’unico deterrente è la valenza turistica di queste terre, che verrebbe inevitabilmente intaccata dall’ubicazione di impianti nucleari”. L’impressione, comunque, è che nei comuni del portogruarese la questione “nucleare” non sia granché percepita. “Non sono molto informato sul tema, ma la costruzione di una centrale nel portogruarese non è nemmeno lontanamente pensabile”, ha detto il sindaco di Portogruaro, Antonio Bertoncello, Pd. “Personalmente credo nella necessità del nucleare in Italia – ha affermato


IN COPERTINA Emiliano Teso, assessore all’ambiente del comune di San Michele al Tagliamento, Pdl – ma non sarei certamente d’accordo sulla collocazione di una centrale a Bibione”. In ogni caso, pare che la legge 99 lasci ben poca voce in capitolo agli enti locali, Regioni comprese. Motivo per cui undici di esse, sollecitate da Wwf, Greenpeace e Legambiente – che insieme hanno denunciato l’incostituzionalità di alcuni articoli (in particolare il 25, “Delega al governo in materia nucleare”) della suddetta legge, che toglierebbero alle Regioni facoltà di scelta riguardo alla collocazione dei siti, entrando in contrasto con le garanzie di autonomia in materia di governo del territorio stabilite dal titolo V della Costituzione – l’hanno impugnata davanti alla Corte costituzionale. Il governo ha risposto impugnando a sua volta le leggi regionali di Puglia, Campania e Basilicata volte ad impedire l’installazione di impianti nucleari nei rispettivi territori. Tra le Regioni ricorse alla Consulta non figura il Veneto, il cui governatore Luca Zaia, criticato per il suo atteggiamento ambiguo sul tema, è stato recentemente invitato dall’ex sfidante Giuseppe Bortolussi, sulle pagine de “Il Gazzettino”, ad esprimere con chiarezza la sua posizione. In attesa del pronunciamento della Corte costituzionale, c’è chi sta battendo la strada della consultazione popoMEZZAlare. PAGINA VERTICALE (come 3 dei Dal primo di maggio l’Italia store) pag. 5 valori ha avviato la raccolta delle firme per presentare richiesta di referendum il cliente ha mandato una sola99. fotoUn’iniziativa e ti lascio abrogativo della legge anche lecui, suequalche osservazioni: giorno fa, avevano annunciato la loro adesione anche esponenti Mi è capitata le mani questa politiciadesso locali:fra“Voglio vedere foto, dove che nonriusciranno è la solita ea mi è piaciuta, volevo– ha metterle, le centrali scriverciaffermato sotto , o Ivo sopra, vedete un pò voi alle Simonella, assessore politiche “... ambientali del che comune di come impostarla i particolari fanno la Portogruaro – Noi dei Verdi saremo differenza: Vivai Bejaflor”. in piazza a Portogruaro per la raccolta delle firme”.

maggio/giugno 2010

La mappa del nucleare

(Siti potenzialmente idonei per la costruzione di impianti nucleari in Italia. Cnen 1979)

Lombardia

3 A nord di Voghera sul Po (Pavia) 4 A sud di Mantova sul Po 5 A sud di Cremona sul Po

Piemonte

1 Lungo il Po, da Torino a nord di Chivasso (Vercelli) 2 A sud di Ivrea (Biella)

1

2 3 4 5

Toscana

14 15 16 17

Isola di Pianosa (Livorno) Costa a nord di Piombino fino a Cecina (Livorno) A sud di Piombino fino a Follonica (Grosseto) Costa di Grosseto e la zona a nord e a sud del Monte Argentario (Grosseto)

15 16 14 17

Lazio

18 Costa di Montalto di Castro (Viterbo) 19 Confluenza tra Nera e Tevere tra Magliano Sabina e Orte (Viterbo) 20 Costa di Borgo Sabotino (Latina)

Campania

21 Foce del Garigliano (Caserta) 22 Foce del Sele (Salerno)

Sardegna

6 13 7 12

18 19 20

39

41 40

37 Foce del Flumendosa (Cagliari) 38 Costa orientale a sud del Golfo di Orosei (Nuoro) 39 Costa orientale a nord del Golfo di Orosei (Nuoro) 40 Costa sud tra Pula e Santa Margherita di Pula (Cagliari) 41 Costa occidentale a nord e sud del Golfo di Oristano (Oristano)

11 8 9 10

Veneto

Emilia Romagna

28 Costa al confine con la Basilicata (Taranto) 29 Gargano vicino Lesina (Foggia) 30 Costa del Golfo di Manfredonia (Foggia) 27 Molise 31 Costa ionica a nord di Porto Cesareo (Lecce) Costa meridionale alla foce del Biferno (Termoli) 32 Costa ionica a sud di Gallipoli (Lecce) 27 29 33 Costa adriatica a nord di Otranto (Lecce) 30 34 Costa a sud di Brindisi (Lecce) 21 35 34 35 Costa in corrispondenza 33 22 28 31 di Ostuni (Brindisi)

38 37

2.

36 23 24 25 26

Calabria 23 Costa di Sibari (Cosenza) 45 24 Costa tra il fiume Nicà e Cosenza 42 25 Costa ionica vicino alla foce 44 del Neto (Crotone) a nord di Crotone 43 26 Costa ionica in corrispondenza di Sella Marina, tra il fiume Simeri e il fiume Alli (Catanzaro)

32

Basilicata 36 Tutta la costa ionica della regione

Sicilia 42 Vicino Licata (Agrigento) 43 Costa tra Marina di Ragusa e Torre di Mezzo (Ragusa) 44 Costa intorno a Gela (Caltanissetta) 45 Costa a sud di Mazara del Vallo (Trapani)

“Le zone interessate tra Veneto e Friuli ” timore di incidenti catastrofici. Certo, negli ultimi anni la tecnologia ha potenziato la sicurezza delle centrali: una centrale giapponese ha resistito a scosse telluriche del settimo grado della scala Richter.

3.

CO2 versus radioattività Il nucleare produce energia elettrica senza emissioni di gas serra, per questo i suoi sostenitori lo definiscono “ecologico”. I vapori acquei fuoriuscenti dagli impianti, tuttavia, contengono radionuclidi, ovvero sostanze radioattive che secondo una recente ipotesi avanzata sulla rivista “Environmental Health” potrebbero finire nella catena alimentare. Uno studio del governo tedesco avrebbe riscontrato, nelle zone in prossimità delle centrali, un aumento dei casi di leucemia proporzionale alla vicinanza.

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Effetto Chernobyl Le riserve nei confronti del nucleare sono dovute in buona parte al

Puglia

12 Costiera a nord (Ferrara e Ravenna) e la meridionale fino a Rimini 13 A nord di Fidenza fra Taro e Po (Parma)

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1.

Friuli Venezia Giulia

10 Costa al confine 6 A sud di Legnago fra Adige e Po (Rovigo) con il Veneto (Udine) 7 Delta del Po (Rovigo) 11 Lungo il Tagliamento tra Spilimbergo e Latisana 8 Foce del Piave (Venezia) (Udine-Pordenone) 9 Costa al confine con il Friuli (Venezia)

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Viale Udine,Una 34 questione infinita Le scorie radioattive non posPortogruaro sono essere distrutte: ad oggi l’unica Tel. 0421.71075 soluzione è lo stoccaggio. Fulvio Conti, Fax 0421.28228 sempre nell’intervista rilasciata a Minoli, ha dichiarato che sarebbe pronto a metterle nella sua cantina. Se non fosse troppo piccola.

5

4.

Un’incoerenza pagata cara In realtà l’Italia fa già uso di energia nucleare: quella che importa da Francia, Slovenia e Svizzera, le cui centrali non distano molto dai confini italiani.

5.

Uranio (di quanto?) arricchito Il nucleare non è una fonte rinnovabile perché l’uranio non è una risorsa illimitata. Ma secondo Conti ne avremo a disposizione almeno per i prossimi trecento anni. Resta il fatto che l’Italia non ne possiede e sarebbe costretta ad importarlo. . . . I PA R T I C O L A R I C H E FA N N O L A D I F F E R E N Z A :

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6.

Crisi occupazionale I sostenitori del nucleare vi vedono una notevole opportunità per la creazione di nuovi posti di lavoro.

7.

Vento di rinnovamento Sul piano propositivo, gli antinuclearisti sostengono l’incremento dell’utilizzo delle fonti rinnovabili. Anche i nuclearisti si dichiarano a favore delle rinnovabili, ma le ritengono insufficienti a soddisfare il fabbisogno di energia.


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OLTRECONFINE

maggio/giugno 2010

Rievocazione storica al parco

CINTO CAOMAGGIORE: obiettivo qualità della vita Si punta a valorizzare le risorse storiche e ambientali di Marta Camerotto

È

uno dei più piccoli e graziosi paesi della provincia di Venezia. Tremila e trecento abitanti e 21 chilometri quadrati contornati da fiori profumati e dal verde dei vigneti per la produzione dei vini pregiati doc. Il paesello si contraddistingue dai centri più grossi del portogruarese per l’aria salubre che si respira e per i grandi spazi che consentono alle persone di trascorrere qualche passeggiata piacevole e rilassante. Altra peculiarità: qui il Friuli è di casa. I cintesi infatti sono proprio al confine con la provincia di Pordenone e si sentono in un certo qual modo più friulani che veneziani per due motivi. Il primo è geografico. Cinto dista da Venezia ben 71 chilometri contro i 17 chilometri scarsi che li separa da Pordenone. Il secondo è storico. Il passato infatti ci racconta di cause friulaniste volte all’aggregazione di Cinto al Friuli. I motivi di queste battaglie sono riconducibili principalmente alla comodità che i paesi del Friuli offrono tuttora ai cintesi. Come ad esempio la possibilità di rivolgersi all’ospedale di San Vito al Tagliamento, alle opportunità di lavoro che le zone industrializzate del Friuli offrono e alle numerose iniziative di cui il paese tuttora partecipa pur non facendo effettivamente parte della regione autonoma. Cinto Caomaggiore dal punto di vista industriale è povero, la zona industriale è quasi assente e i grandi servizi sono tutti fuori paese. Ma non per questo, il paese è vuoto e senza attrattive per i giovani. L’amministrazione comunale ha già messo in piedi un piano politico per valorizzare le peculiarità di questo piccolo paese ricco di risorse storiche e ambientali. “Già da un po’ di tempo - ha spiegato il vicesindaco di Cinto, Luigi Bagnariol - abbiamo intrapreso una linea politica del turismo enogastronomico e ambientale legata alla cultura che ha lo scopo di valorizzare le risorse del paese. In quest’ottica stiamo cercando di realizzare una serie di eventi e iniziative che possano far da volano per l’economia del paese. Una delle iniziative che siamo orgogliosi di aver portato avanti è sicuramente la festa delle Risorgive al parco Reghena-Lemene e dei laghi di Cinto che coinvolge tutta la provincia di Venezia e Pordenone attirando numerosissime persone”. La parte più significativa della festa che si svolgerà nel mese di maggio, è la rappresentazione teatrale messa in scena da attori locali con lo scopo di richiamare l’attenzione sulla storia del proprio paese e sulle tradizioni popolari. Cinto si fa conoscere anche perché ama far festa e qualsiasi forma di aggregazione comunitaria. Tra gli appuntamenti principali ricordiamo la festa dei Santi Pietro e Paolo che si tiene nell’ultima settimana di giugno e la tradizionale festa della birra di settembre. “Altra iniziativa che va in questo senso, cioè di valorizzare il paese – continua Bagnariol – è l’aver approvato lo statuto per il piano ambientale e la pubblicazione di quindici libri sull’ambiente

Manifestazione per l'inaugurazione della nuova piazza S. Biagio

per far conoscere il territorio comunale e l’archeologia di Cinto”. Infatti si pensa che i reperti archeologici si trovino solamente a Concordia Sagittaria, in realtà Cinto conta numerosi oggetti antichi tra i quali un monumento di epoca romana che è esposto al museo archeologico di Portogruaro. Secondo gli studi svolti nel territorio dagli archeologi pare che la presenza

dei Romani a Cinto sia databile già nel I secolo d.C. , in quanto le sue vie rappresentavano un punto di passaggio per giungere a Iulia Concordia (attuale Concordia Sagittaria). E veniamo ora alla cultura. Cinto non si fa proprio mancare nulla. “Dal primo settembre a maggio – spiega Bagnariol – si terrà la mostra del libro per giovani e adulti, sul sito abbiamo anche inserito la sto-

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ria del paese e tutte le associazioni che sono tantissime e dimostrano come i cittadini siano attivi e coinvolti nelle varie attività del paese”. Intanto Cinto, nella frazione di Settimo, si è rifatta anche la piazza nuova che è stata intitolata «Piazza dell’emigrante» dove ogni due anni viene puntualmente organizzato il ritrovo di tutti i cintesi che risiedono all’estero. Dal punto di vista paesaggistico il comune è attraversato dai fiumi Caomaggiore e Reghena, di cui lo stesso Caomaggiore è affluente, e da molteplici canali, tra i quali i più importanti sono: il Melon, il Suiedo, il Lison, il Trator e il San Piero. Il sottosuolo è invece attraversato da un ramo del Tagliamento che alimenta le diverse risorgive che interessano il comune, ed in particolare i Laghi di Cinto. Tra l’architettura più pregiata, merita sicuramente la visita la chiesa parrocchiale del capoluogo in cui sono conservate alcune preziose opere d’arte. Tra queste la pala della Crocifissione di Gregorio Lazzaroni e il fonte battesimale di Giovanni Pilacorte. Altra chiesa storica è quella di San Giovanni Battista nella frazione di Settimo. E’ stata costruita nel 1468 e conserva interessanti quadri di Sant’Antonio e Sant’Agostino. Altro manufatto di pregio è l’Oratorio dell'Immacolata Concezione che risale al cinquecento restaurato nel 2005. “Il nostro obiettivo per Cinto – conclude Bagnariol – è quello di puntare all’ambiente e alla qualità della vita, vogliamo offrire ai giovani delle alternative di interesse valide e delle attrattive perché possano conoscere e amare il proprio paese”. Dal punto di vista sociale l’amministrazione si sta già impegnando per realizzare una casa di riposo per gli anziani. Un obiettivo non da poco per un piccolo paese come Cinto. Nelle scuole invece è stato già installato l’impianto fotovoltaico che consentirà alle strutture scolastiche di abbassare i costi dell’energia a favore di una maggiore qualità della vita e rispetto dell’ambiente. Tra i progetti realizzati ci sono anche le piantine del bosco consultabili da tutti, i percorsi ciclopedonali, la passerella e la messa in sicurezza delle strade. Quanto a viabilità Cinto può ritenersi tutto sommato fortunato perché è attraversato dall'Autostrada A28, di cui condivide l'uscita con Sesto al Reghena e dalla Statale 251.


Grazie alla

torno a sentire la musica!

Il cantante Mal entusiasta dei risultati ottenuti con la tecnologia

F

ischi, ronzii, cascate, grilli…. tutti sintomi di un problema molto fastidioso legato all’ udito: l’acufene. Anche il famosissimo cantante Mal, ospite presso gli studi della Maico, soffre di questo problema purtroppo ancora poco noto. “Non avevo mai fatto caso a quel rumore di sottofondo simile

ad una cascata che spesso avvertivo attorno a me” ci confida il cantante “non mi ero mai preoccupato di scoprire cosa fosse o da dove provenisse perché lo consideravo normale. Poi, durante una vacanza, ho capito che era giunta l’ora di occuparmi di quello che stava diventando un grande problema. Durante

una breve escursione infatti, la guida ci ha spinti ad ascoltare il silenzio del deserto. Un’esperienza considerata mistica, profonda, unica al mondo, densa di riflessione e significato. Ebbene io percepivo solo quel fastidiosissimo rumore simile ad un corso d’acqua. Ho deciso che il mio ascolto non poteva

essere intrappolato da quel rumore che ad un tratto era diventato difficile da gestire: era arrivato il momento di chiedere aiuto.” “Tornato in Italia ha dunque deciso di cercare la causa di tale problematica?” “Esattamente. Ho consultato molti specialisti i quali mi hanno spinto ad eseguire esami specifici.”

Vieni anche tu a provare l’udito alla

“Qual è stata la diagnosi?” “Purtroppo nessuno specialista ha potuto darmi le risposte che cercavo. Sembra proprio che non abbiano ancora scoperto la causa di tale acufene e per questo non esistono cure.” “In che modo alla Maico hanno saputo aiutarLa?” “Grazie gli ausili tecnologici di nuova

generazione la Maico ha reso migliore non solo la qualità del mio ascolto ma anche la mia vita. Le protesi acustiche che indosso con successo, mi aiutano anche a metabolizzare il suono del mio acufene. Ecco perché consiglio a tutti di rivolgersi alla Maico: i loro 70 anni di esperienza sono una garanzia!”

come ha fatto Mal

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Tel. 0421/275099

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DALLE AZIENDE

maggio/giugno 2010

Profumo d’estate e tante fresche prelibatezze redazionale a cura di A. P.

A

l Tajer® si comincia a respirare il profumo dell’estate. La terrazza estiva allestita a tema “profumo del mare” allieta ad un’atmosfera intima, come solo gli addobbi di candele dal loro bagliore soffuso possono fare. Come di consuetudine il mese di agosto il locale resterà aperto tutti i giorni, senza chiusura infrasettimanale. Non solo pizza Al Tajer®, bensì per l’occasione dell’estate il menù è stato integrato con delle pietanze fresche, sapientemente abbinate tra loro. Sergio coglie l’occasione per ribadire con decisione che la pizza del Tajer® è un prodotto esclusivo,

che è possibile trovare solo a Cintello e non viene esportata, nella sostanza e nel concetto, in nessun altro posto che non sia il Tajer®. Essendo l’unico custode della propria ricetta con cui si prepara l’esclusivo impasto senza lievito, frutto di un’esperienza decennale nel settore, garantisce che nessun altro è in possesso di tale conoscenza e che chiunque, persone o attività, sfruttino il nome del Tajer® per farsi lustro di competenze che non gli appartengono e di cui semplicemente non sono a conoscenza, sono solo fautori di una banale imitazione.

Betty e Sergio vi augurano una splendida estate e vi aspettano come di consuetudine a Cintello di Teglio Veneto

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LA BELLA STAGIONE E' ARRIVATA! Con la primavera finalmente i fiori rinascono. Rinnova i tuoi balconi, le tue aiuole, il tuo giardino!!! redazionale a cura di G. C.

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l garden Florchiara per i mesi di maggio e giugno propone un'ampia scelta di piante da balcone, terrazzo, aiuole e giardino, quali: gerani, campanule, surfinie, margherite, petunie, hibiscus, begonie, fiori di vetro, buoganville e molto altro...

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DALLE AZIENDE

maggio/giugno 2010

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N U OVA A P E R T U R A

la filosofia della “bassa pressione” redazionale a cura di T. M.

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in montagna, non si possono controllare i raggi provenienti dal sole e si è quindi esposti a quantità e qualità di ultravioletti che possono creare le cosiddette "scottature solari". L'abbronzatura ottenuta con i Solarium non è quindi dannosa anzi, tutto il contrario. Nel centro Sun Emerald troverete personale specializzato e qualificato nel riconoscere il fototipo di ogni persona e l'attuale stato di abbronzatura e per tanto in grado di consigliare la giusta apparecchiatura ed il tempo di esposizione. Il centro Sun Emerald utilizza prevalentemente Solarium a bassa pressione. Ma ci sono anche apparecchiature che combinano la bassa all’alta pressione per la zona del viso, dove la pelle è più “spessa” e va abbronzata in superficie e non in profondità. I solarium a bassa pressione, che sono caratterizzati dalla classica lampada a tubo (tipo neon), producono una giusta quantità di raggi UVB, che stimolano la produzione di nuova melanina. Quindi l’abbronzatura sarà visibile solo dopo qualche tempo, ma questo tipo di abbronzatura permane più a lungo. L’alta pressione invece produce maggiori raggi UVA, che fanno maturare la melanina già presente nel corpo, e quindi l’imbrunimento della pelle è immediato, ma l’abbronzatura coinvolge solo la parte più superficiale della pelle ed il risultato finale è meno persistente in termini di conservazione dell’abbronzatura.

egli ultimi anni si sono diffuse molte notizie allarmistiche sull’esposizione ai raggi ultravioletti che, invece, se fatta in modo corretto, è benefica per l’organismo. Tra i principali benefici che si ottengono c’è la sintetizzazione della vitamina D, indispensabile alla formazione delle ossa e capace di esercitare effetti favorevoli su tutto l’organismo umano, influenzando in modo importante le risposte del sistema immunitario e le difese cellulari. Esporsi ad un trattamento abbronzante a bassa pressione consente, in una seduta di 10-15 minuti, di acquisire un quantitativo di vitamina D pari a quello che si otterrebbe, in estate, esponendosi al sole 4-5 ore. L'abbronzatura, che è determinata dalla melanina, è una reazione naturale che il nostro corpo produce per difendere la pelle dall'eccesso di esposizione ai raggi ultravioletti. L'organismo utilizza la melanina per formare uno scudo protettivo attorno alle cellule della pelle. Questo pigmento è il responsabile del colore ambrato che assume la pelle sotto l'effetto dei raggi solari. Il processo di abbronzatura avviene naturalmente, indipendentemente dalla fonte da cui provengono i raggi ultravioletti, sia essa il sole o un'apparecchiatura abbronzante. La differenza fra il sole ed il Solarium risiede nella dose di emissione di raggi ultravioletti, che nel Solarium è controllata e quindi permette di ottenere un'abbronzatura in totale sicurezza senza danni per la pelle, mentre al mare, o

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Le applicazioni iniziali dovrebbero avere una frequenza bisettimanale e durare dai 15 ai 20 minuti. La durata del trattamento raccomandata dovrebbe protrarsi per almeno 8-10 settimane. La pelle si presenta più distesa e le occhiaie si riducono grazie alla migliore rigenerazione cellulare, donandole un aspetto più fresco e liscio.

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DURI I BANCHI

maggio/giugno 2010

Scuola primaria di Summaga “C. Battisti” Imparare con creatività!

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ella splendida cornice dell’antica Abbazia di Summaga, oggetto di visite e studi, si colloca la scuola primaria “C. Battisti”. Essa ha radici profonde ed è stata sempre presente sul territorio, dotando tanti genitori e nonni qui presenti delle basi del sapere. La scuola primaria di Summaga offre un tempo scuola di 30 ore distribuite in sei giorni dalle ore 8.05 alle 13.05. Nella sua struttura comprende, tra l’altro, una sala computer e un’aula di lettura, una biblioteca che quest’anno si è notevolmente ampliata (anche grazie alle donazioni dei genitori) e un ampio cortile che permette ai bambini di fare ricreazione stando a contatto con la natura. Oltre alle attività previste durante i diversi ambiti disciplinari, i 79 alunni iscritti hanno la possibilità di apprendere e sperimentare diverse tecniche pittorico-grafiche; di creare, tramite manipolazione e assemblaggio manufatti di diverso tipo ed utilizzo; di dar vita a nuove storie con la costruzione di testi o libri. In tal modo si coltiva oltre al sapere anche la creatività intrinseca in ogni bambino stimolandola e nutrendola durante i cinque anni del percorso scolastico. Per tale motivo ogni insegnante si pone come obiettivo fondamentale proporre delle attività partendo sempre dai bisogni e dagli interessi dei bambini per condurli verso un sapere più consapevole e duraturo in quanto più vicino a loro. Il lavoro delle insegnanti è ampiamente supportato dai genitori non solo attraverso la condivisione degli obiettivi educativi (vedi “Patto educativo”) ma anche economicamente, infatti essi sono sempre disponibili alle richieste di una scuola fortemente penalizzata, soprattutto negli ultimi anni. La scuola di Summaga si connota per la sua sinergia con il territorio, essendo sempre aperta alla collaborazione con le famiglie e le associazioni presenti, fonti di ricchezza culturale da cui trarre spunto, per alcune attività didattiche, così da rendere queste nuove conoscenze più accattivanti ed interessanti perché più vicine al micromondo del bambino stesso: la fattoria didattica Ca’ Menego; il mulino di Belfiore; la latteria, meta didattica delle scuole del circondario; il piccolo “zoo” della fattoria Vello; un grande parco annesso alla scuola che permette di osservare il ciclo delle stagioni. A tal proposito la scuola collabora con l’associazione “VIVIAMO SUMMAGA”, in occasione dell’annuale “castagnata” in cui i bambini si rendono protagonisti con le loro “creazioni” artistiche, realizzate con diversi materiali e tecniche. Tali manufatti vengono messi in mostra in varie occasioni come ad esempio la festa patronale di S. Andrea. Inoltre già da diversi anni la “C. Battisti” dirige la propria attenzione anche verso il rispetto dell’ambiente tramite la promozione della raccolta differenziata, riciclo del materiale e attività

Di questa scuola ci piace… di D. C.

con esperti esterni. Nel segno di questa apertura la scuola di Summaga ha sempre aderito ai diversi progetti di circolo: “Giochiamo con la musica”, “Progetto Trame”, “GiocAtletica”, ed altri sport , e ai concorsi locali, regionali e nazionali. Tutte queste iniziative hanno il fine di permettere al fruitore di tale servizio, il protagoni-

sta-bambino, di espandere a largo raggio le proprie conoscenze scoprendo a tuttotondo sé stesso e le proprie capacità ed abilità.

Di questa scuola ci è piaciuto imparare giocando tante cose e ascoltare le storie divertenti lette dalle maestre che fanno tante voci strane e che giocano con noi e tra di loro. E’ stato bello ballare, cantare e suonare con gli strumenti e con il nostro corpo. Abbiamo creato dei bei lavoretti. Nella nostra scuola c’è anche un grande giardino dove poter giocare e divertirci tanto. (Classe 1ª) La nostra scuola ci piace tanto perché ci permette di imparare divertendoci con le nostre maestre. Abbiamo potuto partecipare alle bellissime attività con i progetti musicali e sportivi e a costruire, con le nostre mani, degli oggetti creativi da donare alle nostre famiglie. Abbiamo scoperto che anche noi siamo dei piccoli poeti e scrittori producendo nostre poesie e, piccoli, libri di storie. W la scuola di Summaga! (Classe 2ª)

continuano con...

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UN DIVERTENTE PROGRAMMA DI CREATIVITÀ, GUSTO E INGLESE TUTTI ASSIEME! my y for my tum m m u y y m m u 7 maggio: y nostro hamburger di carta inglese n Creiamo u ndo i nomi in ra a p im o n io he ci piacc con i gusti c y bear happy tedd : io g g a m ccessori 14 glese con a in o tt e rs o Simpatico t’s bingo 21 maggio: le a McDONALD’S mi con tem Gioco a pre o? am? chi son o h w : io g mimo 28 mag o creativo e n g e is d i d Gara McDrive Portogruaro: Via Arma Aeronautica,14 - cell.346/7044345

La nostra scuola è grande e spaziosa e ci permette di fare tante attività istruttive e divertenti. E’ bellissimo ritrovarsi con compagni ed amici per imparare ed occupare piacevolmente il tempo. Ci piace tantissimo lavorare in gruppo ed esprimere la nostra fantasia, inventando testi, poesie ed immagini. I laboratori di musica e motoria ci permettono di esprimere il nostro entusiasmo e le nostre capacità.“C. Battisti” è una scuola che ci fa sentire proprio a nostro agio! (Classe 3ª) La nostra scuola è bella con le sue aule grandi e colorate, il vasto cortile dove possiamo fare la ricreazione e giocare con i compagni ed amici. E’ divertente partecipare alle attività scolastiche e sportive, grazie ai quali spesso riceviamo dei premi e lavorare in gruppo, perché ci permette di confrontarci. Della nostra scuola apprezziamo le nostre insegnanti che ci insegnano in modo che tutti possano capire bene. (Classe 4ª) Nella nostra scuola c’è un giardino ampio con alcuni alberi dove andiamo a giocare con i nostri amici durante l’intervallo e, quando piove, c’è una piazzola pavimentata che ci permette di giocare. Ci piace tanto disegnare ma la materia preferita è l’italiano perché insegna a costruire storie e ad esprimersi meglio. Possediamo una ricca biblioteca con libri di tutti i generi. Le nostre maestre sono simpatiche, gentili e sempre disponibili ad ascoltare le nostre opinioni, le nostre esigenze o ad aiutarci nelle difficoltà. (Classe 5ª)


CULTURA

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L’Arte in una busta Da sabato 8 maggio, per il Mail Art Project, i negozi del centro storico di Portogruaro saranno impreziositi da opere di “arte postale” provenienti da tutto il mondo di Federico Guerrini

grafica diversi. In questo modo anche i meno esperti di grafica possono utilizzare il mezzo delle buste illustrate e produrre opere classificabili come Mail art. Alcune opere, se realizzate con l’aiuto di un computer, possono essere create secondo i canoni della distribuzione postale; altre possono impiegare il servizio postale per agevolare una collaborazione o un’attività di “arte per corrispondenza” tra artisti. Quando tramite Internet ebbe origine il fenomeno della e-mail art, i mail-artisti convenzionali cominciarono a riferirsi al servizio postale internazionale come “rete cartacea”. Oggi molti artisti fanno riferimento all’Unione internazionale degli artisti postali (International Union of Mail Artists, IUOMA), un gruppo di mail-artisti attivi individual-

A

partire dall’8 maggio, giornata inaugurale, le vetrine dei negozi del centro storico di Portogruaro, saranno “invase” da centinaia di opere di Mail Art, o “arte postale”. Merito dei giovani soci dell’associazione culturale Rizoo (Elena dal Bo’, Federico Manoni, Giovanni Maria Rocca, Gloria Bortolussi, Loris Cusan, Mauro Gentile, Rudy Favaro), che hanno organizzato un evento di portata internazionale, coinvolgendo artisti da tutto il mondo. Il progetto è partito a ottobre 2009 ed è stato diffuso attraverso la Rete, sia mediante il sito dell’associazione, Rizoo.it, che tramite gruppi su Facebook e MySpace, siti specializzati e blog. Hanno risposto in 335, artisti provenienti soprattutto da Italia, Francia, Germania e Usa, nazioni in cui è più diffusa l’arte postale, ma anche da Polonia, Turchia, Australia, Malesia, America Latina, Russia, Danimarca, Giappone e molti altri paesi ancora. I mail-artisti solitamente si scambiano opere in forma di lettere illustrate, fanzine, timbri, buste decorate o illustrate, figurine, cartoline, “francobolli d’artista”, interviste postali e oggetti tridimensionali come – ad esempio – i ‘Libri d'Artista’. Ma come nasce la Mail Art (digressione storica, se non siete interessati saltate qualche riga più in là)? Le origini della Mail art sono forse riconducibili agli articoli di cancelleria postale. Il primo esempio di cancelleria postale sono state le illustrazioni create dall’artista inglese William Mulready (1786-1863) per la riproduzione di massa a mezzo stampa del primo stock di buste preaffrancate prodotte per il lancio della Penny Post in Gran Bretagna nel 1840. Nei successivi cinquanta anni, milioni di buste illustrate con la più grande varietà di temi e motivi passarono attraverso i servizi postali di tutto il mondo. L’utilizzo entusiastico delle illustrazioni sulle buste continuò fino alla seconda metà del XIX secolo, finché le amministrazioni postali di tutto il mondo cominciarono ad autorizzare l’uso di cartoline illustrate. In un certo senso questo segnò l’inizio del declino delle buste illustrate, dato che produrre un’immagine su di una cartolina è molto più semplice tecnicamente che stamparla su una busta, che ha una conformazione molto più complessa. Il declino è continuato fino all’avvento dell’elettronica digitale a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 e alla diffusione dei computer e delle stampanti. Con appositi programmi, la stampante può essere infatti impiegata per personalizzare le buste postali, ognuna con testo e

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mente in molto paesi. IUOMA è stata fondata nel 1988 ed ora ha un proprio forum on line, all’indirizzo: www.iuoma.org. Fine della digressione. Torniamo a noi e precisamente al Mail Art Project in programma a Portogruaro. Per partecipare all’evento, le uniche condizioni poste dagli organizzatori erano che fossero inviate opere di formato 21x21 e che i lavori si ispirassero a uno o più di tre temi e concetti significativi per città di Portogruaro. Questi temi erano quelli del limite, dello scambio e del segno. Limite nel senso di margine tra terra ed acqua, tra il porto fluviale e le strade del commercio, tra i canali e i giardini dei palazzi. Scambio, di merci, colori, profumi, influenze artistiche, architettoniche e di cultura. Segno, inteso come testimonianza di un passaggio, conclusione di un accordo e di una contrattazione. Alcuni artisti hanno spedito più opere, una per ciascun tema; in tutto ne sono arrivate 480, fra cui collage di foto ritoccate, cartoline, disegni e dipinti su carta, buste decorate. Il progetto ha incontrato l’approvazione di quasi tutti i negozianti del centro storico, che si sono molto volentieri prestati ad ospitare nelle loro vetrine queste singolari opere. Una parte del materiale sarà in mostra anche nei locali espositivi situati sopra al negozio di Ottica Coassin. Per l’inaugurazione, che avverrà attorno alle 11.30 di sabato 8, si è reso disponibile anche il Museo Nazionale Archeologico Concordiese, nel cui atrio troneggerà una stele in plexiglass trasparente, con all’interno alcuni dei lavori più significativi e delle buste che li contenevano, con una voluta contaminazione fra storia antica e contemporaneità, fra arte del passato e quella del presente. Il percorso espositivo sarà regolato attraverso un pieghevole cartaceo in distribuzione ai luoghi a destinazione civica presenti in città, oltre che nei negozi interessati e sarà strutturato con all’interno una pianta del centro storico con indicati tutti i luoghi coinvolti dall’evento, indicazione degli artisti presenti, informazioni utili e contributi critici. Accanto all’esposizione vera e propria è probabile l’esecuzione di performance estemporanee da parte degli artisti. È annunciato infatti l’arrivo in città di creativi provenienti dal nord e dal centro Italia, dalla Germania e dagli Stati Uniti.

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ACQUOLINA IN BOCCA

maggio/giugno 2010

Parlar di Vino Dal mito nella storia alle proprietà benefiche attribuite dalla scienza

P

ablo Neruda, nella sua “ode al vino” così lo canta: “Vino color del giorno, vino color della notte, vino con piedi di porpora o sangue di topazio, vino, stellato figlio della terra, vino, liscio come una spada d’oro, morbido come un disordinato velluto, vino inchiocciolato e sospeso, amoroso, marino non sei mai presente in una sola coppa, in un canto, in un uomo, sei corale, gregario, e, quanto meno, scambievole….” . Prima ancora Catullo predicava “L’acqua se ne vada a rovinare il vino, lontano, fra gli astemi”; il sommo poeta Dante Alighieri lo richiama nella Divina Commedia “Guarda il calor del sol che si fa vino, giunto a l’omor che da la vite cola”. Lo storico romano Plinio sostenne “In vino veritas”, lo scienziato Galileo Galilei così lo indicò “Il vino è un composto di umore e di luce”; il filosofo Engel gli propinò doti particolari “Il miracolo del vino consiste nel rendere l’uomo ciò che non dovrebbe mai cessare di essere: amico dell’uomo” e lo scrittore Veronelli, grande cultore di cucina, ci insegna che “Un vino lo si guarda, lo si respira, lo si gusta: e infine se ne parla”, e ancora “I vini sono come le donne: differenti, misteriosi e volubili. Ed ogni vino, come una donna, va preso. Comincia sempre col rifiutarsi, con garbo o villania a seconda del temperamento, e si concede solo a chi aspira alla sua anima oltre che al corpo. Apparterrà a colui che lo sa scoprire con delicatezza”. Vino che è tema di dibattiti scientifici, filosofici, sociologici, economici, gastronomici, di tavole rotonde e di convegni come quello svoltosi tempo fa in una città italiana, su “Vino & salute” in cui noti ricercatori hanno annunciato che “il vino rosso, se bevuto in giuste dosi, tre bicchieri al giorno (sic!), aumenta il piacere sessuale favorendo l’erezione e ritardando lievemente il riflesso eiaculatorio”. Sostengono anche un altro vantaggio garantito da una non esagerata quantità della bevanda, cioè che il vino rosso combatte l’andropausa e previene l’arteriosclerosi. E addirittura, se bevuto con moderazione, può prevenire alcune forme tumorali come quello della mammella, della prostata e dei polmoni. Il vino dunque è mitica bevanda, ritenuta simbolo di vita, di gioia e anche di conforto nei momenti di dolore. Nel rito cattolico è il “sangue di Cristo”; nella mitologia è nettare degli dei; Omero lo faceva bere ai suoi eroi anche di buon mattino servito da vergini leggiadre; era abusato dai romani nei loro “baccanali” abbondantemente servito dalle baccanti; bevanda di culto e di passione, impreziosito e finemente curato, nella fastosità delle corti reali di Francia e di Spagna. Quale prezioso dono della natura, plasmato

di Leandro Costa dall’esclusiva e faticosa opera dell’uomo, il vino non manca mai nelle nostre tavole per offrirlo ad un amico, ad un ospite in segno di affetto, di rispetto e di benvenuto. Dagli esperti è ritenuto “alimento energetico” perché contiene alcol e talvolta zucchero dalla cui combustione si ottengono calorie, anche se complementare perché è insufficiente a sopperire completamente ai bisogni nutritivi. E quando alziamo il calice di vino non si immagina certo cosa vi sia contenuto in esso, oltre che acqua per circa il 90%, più di 300 sostanze in piccole quantità che sono quelle che determinano i profumi ed aromi, il colore, la robustezza e le caratteristiche organolettiche del vino e che lo rendono, ad esempio, rotondo morbido e vellutato, acidulo o aggressivo, con profumi tenui, ampi o marcati. La buccia dell’uva è quella che gli conferisce il colore più o meno intenso determinato da alcuni composti, come gli antociani. L’alcol etilico che si sviluppa attraverso la fermentazione degli zuccheri del mosto d’uva varia in una quantità che va dal 9% fino al 12% ; vi è poi la presenza più

o meno marcata di zuccheri (glucosio e fruttosio) che vanno a definire se il vino è più o meno secco o dolce. L’anidride carbonica, prodotta dalla fermentazione, è il gas incolore e pungente che conferisce al vino una piacevole vivacità e lo rende frizzante o spumante. Da questi peculiari caratteri e con l’esperto ed indispensabile intervento dell’uomo, si creano così vini bianchi e rossi da sorseggiare come aperitivo o da accostare agli alimenti, antipasti, primi e secondi piatti di carne e di pesce e dessert, per il piacere della buona tavola e della compagnia. Un mio amico e maestro così lo declamava “Versa anche tu, con gaudio, il tuo vino vivo. Versalo all’amico, all’amante, al nemico. Versalo con rispetto: è cosa sacra. E’ rivolo di vita, che va a scorrere nelle vene del tuo ospite. Tu sei il privilegiato, che rinnova in lui la gioia di vivere e l’amore verso la tua stessa stirpe”, ed Ernest Hemingway sostenne che “Il vino è uno dei maggiori segni di civiltà nel mondo”.

Piatti da assaporare nelle giornate di

“TERRA DEI DOGI IN FESTA”

Ricetta di Giuseppe De Bortoli, chef dell’Antico Ristorante Spessotto - Portogruaro

STORIONE AL FORNO

con asparagi di Bibione e Chardonnay doc Lison Pramaggiore Dividere lo storione in due fette orizzontali, levargli la pelle e tagliare la polpa in tranci di circa 200 grammi. Disporre i tranci in una placca, salare e pepare, qualche goccia di olio extra v.o. e coprire con gli asparagi sminuzzati, precedentemente lavati, pelati e bolliti. Cuocere in forno a 180° per 25 minuti bagnando con vino Chardonnay. Servire caldo con patate arroste al forno e degustare rigorosamente con un Chardonnay d.o.c. L.P. d’annata.

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SPORT

maggio/giugno 2010

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Alla scoperta delle profondità marine Da oltre quindici anni il Gruppo Sommozzatori di Portogruaro raccoglie a sé tutti gli appassionati delle immersioni e dell’universo acquatico, in un mix tra sport e passione che cresce sempre più

N

ell’ormai non più vicino 1995 nasceva a Portogruaro il Gruppo Sommozzatori Portogruaro, dall’iniziativa di un gruppo di appassionati uniti dalla passione per il mare e per le attività subacquee. “A quel tempo – spiega Cinzia Gozzo, oggi presidente dell’associazione – sul territorio del portogruarese non c’era un vero e proprio gruppo per sommozzatori e simpatizzanti delle profondità marine. Per questo, al fine di riunire gli appassionati sparsi nel territorio e di trasmettere a chiunque avesse voglia i veri valori del mondo marino, è nato il Gruppo”. Attualmente il club è amministrato da un Consiglio direttivo composto dalla già citata Cinzia Gozzo, dal vice presidente, Davide Nolè, e da altri consiglieri. All’interno del Gruppo operano istruttori di varie didattiche (IDEA, PADI, ANDI) coadiuvati da alcuni Dive Master, tutti abilitati alla conduzione e accompagnamento di subacquei. “Il nostro obiettivo – continua la presidente – è quello di formare subacquei mediante un approccio alle tecniche di immersione che valga a renderli sicuri, consapevoli e rispettosi dell’ambiente”. I corsi che vengono proposti si rivolgono tanto a neofiti quanto a subacquei con alle spalle già un buon grado di esperienza; a tal proposito vengono confezionati brevetti di primo livello, avanzati, corsi per guide subacquee, altre specializzazioni e specifiche tecniche per sub come l’apprendimento dell’apnea. “Solitamente i corsi sono preceduti da prove di immersione che effettuiamo in piscina – avverte Gozzo – all’incirca due volte l’anno (febbraio e settembre, ndr) in cui gratuitamente offriamo la possibilità di provare a nuotare sott’acqua con l’autorespiratore. I principianti – continua – apprendono le tecniche di base per poter svolgere le immersioni in tutta sicurezza; tutti i corsi, infatti, in ogni caso permettono di approfondire le proprie conoscenze assistiti da professionisti, arrivando a imparare anche materie utili quali la fisica, l’anatomia, la fisiologia, il primo soccorso, le conoscenze sul funzionamento del materiale adoperato”. Le immersioni che il Gruppo propone possono essere svolte anche in ambienti differenti dalla piscina, come al mare, nei laghi, nei fiumi, addirittura sotto ai ghiacci, nella maggior parte dei casi respirando la normale aria che viene compressa nelle bombole. Un elemento fondamentale per i sub, per non dire vitale, poi, riguarda l’attrezzatura, la quale viene fornita direttamente dal club che dispone anche di un centro ricarica-bombole, attualmente custodita presso i locali del VicePresidente nella Sede del Comune di Pramaggiore. Ora alcune curiosità e dettagli tecnici relativi all’azione del Gruppo: negli anni scorsi sono stati molto apprezzati i corsi di apnea, spesso curati da maestri di fama internazionale come Umberto

di Giulio Serra

Pelizzari o Gianluca Genoni. Il corso di primo livello, tra le altre cose, dà la possibilità ai neofiti di riuscire a scendere a una profondità massima di diciotto metri, mentre il brevetto di aiuto istruttore permette di affiancare gli istruttori dell’associazione nell’attività didattica. “Attualmente – spiega ancora Gozzo – sfruttiamo per questo genere di corsi le piscine comunali di Portogruaro e Latisana ma presto ci verrà concessa anche quella di Santo Stino di Livenza perché abbiamo un buon numero di tesserati anche da quelle parti”. A proposito di iscritti e appassionati, ad oggi il club conta oltre sessanta tesserati i quali, con 40 euro all’anno, possono prendere parte a tutte le attività del Gruppo. Lo stesso, poi, lungo l’intero anno organizza anche diverse escursioni in Italia e all’estero così da unire lo sport

al turismo alla passione per il mare alla scoperta di nuovi territori e profondità. Nel 2001, per esempio, è stato visitato il Mar Rosso, nel 2002 è stata organizzata una mini crociera Pola-Lussino, nel 2003 le tappe sono state Isola d’Elba e Sharm El Sheik, nel 2007, infine, è stato visitato il mare di Hurgada. Va ricordato, inoltre, che i tesserati del Gruppo Sommozzatori di Portogruaro si ritrovano ogni mercoledì sera presso la sede sociale (nei locali ove si riunisce anche la Protezione civile), sita in Viale Treviso a Portogruaro. E proprio la Protezione civile è un’organizzazione molto vicina ai sub portogruaresi: dal 2003, infatti, alcuni componenti del club partecipano attivamente alle manifestazioni e alle operazioni di soccorso della Protezione civile, in un impegno costante e consolidato nel

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tempo. Per quel che riguarda i prossimi appuntamenti del Gruppo, infine, la presidente ricorda che “nel ponte dal 2 al 6 giugno andremo a Pantelleria, domenica 13 giugno, invece, ci immergeremo nei pressi dello Scoglio di Kraj, in Croazia, con una profondità di entrata a meno 7 metri. L’immersione si farà lungo la parete intorno allo Scoglio. La parte nord, nello specifico, scende a gradini fino a 35 metri e la parte sud ha una verticale profonda a meno 45 metri. Domenica 27 giugno andremo a Punta Jablanac nell’Isola Cherso, punta nord guardando da Moscenicka Draga. L’immersione avverrà in una profondità di meno venti metri sopra la quale c’è un tunnel con una parete lungo sei metri. A luglio, poi, torneremo in Croazia con immersioni a una profondità di meno 24 metri, solo per sub esperti. Sabato 31 luglio, inoltre, ci sarà una notturna a Lignano con immersione da gommone, anche in questo caso per livelli avanzati”. Ad agosto, infine, il gruppo sommozzatori parteciperà alla Fiera di Santo Stefano a Concordia Sagittaria con uno stand promozionale, mentre domenica 8 i sub portogruaresi si immergeranno alla volta del relitto del Paguro a Marina di Ravenna. Insomma: sport, passione, cultura del mare, affezione per le profondità e per gli abissi marini. Il tutto, ovviamente, soltanto per stomaci forti. Per maggiori informazioni sul Gruppo Sommozzatori Portogruaro: www.subportogruaro.it.


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INTERVALLO

maggio/giugno 2010

Con rispetto parlando RUBRICA SEMISERIA...

È SEVERAMENTE VIETATO L’INGRESSO A:

politicanti, professoroni, tronisti, grandifratellari, paranoici, baciapile, isolani famosi e non, travaglisti, maestrine, origliatori telefonici. Tutti gli altri possono liberamente entrare per esporre le proprie idee. di Luciano Guareschi

M

i chiedo per quale motivo certi passaggi pedonali, come in viale Isonzo e in viale Cadorna, siano stati seminascosti da siepi. Ogni volta che mi avvicino in auto, mi aspetto che sbuchi fuori d’improvviso un

omino verde a farmi “Buh!” per provocarmi un sobbalzo al cuore. E se invece dell’omino verde uscisse di corsa un ragazzino, a piedi o in bici? Come si può vederlo in tempo?

I

l vignettista Staino, nel commentare la sciagura aerea in cui sono morti numerosi governanti polacchi, pubblica su L’Unità una battuta davvero infelice: “Chi troppo e chi niente”, alludendo al fatto che nel governo italiano, purtroppo, godono tutti di buona salute. La vignetta deve essere stata notata da un leprotto che, nel tentativo di ristabilire la par condicio, ha pensato bene di attraversare la pista dell’aeroporto di Linate proprio quando stava decollando un aereo con a bordo parecchi politici italiani di centrodestra. Manovra secca e violenta da parte del pilota e grande paura fra i passeggeri. Tutti illesi. E il leprotto? Dopo essersi cagato addosso, è stato risucchiato e disintegrato da uno dei motori dell’aeromobile. Colpa della tanto vituperata par condicio? Naturalmente.

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L S

’anatra non è un’oca, ma è stupida come un’oca. Anche Loredana Lecciso non è un’oca.

ono un geloso e fanatico difensore della lingua italiana (ma anche del dialetto). Ogni tanto mi regalo una grammatica o un trattato sulla nostra lingua per il solo gusto di scoprirvi degli errori o delle improprietà. Per esempio, anni fa mi capitò di leggere “ITALIANO” (Garzanti, 1998) del professor

Gian Luigi Beccaria, allora celebre personaggio televisivo: ci trovai una decina di strafalcioni. Ma il caso più divertente mi accadde con “IMPARIAMO L’ITALIANO” (Rizzoli, 1984) del professor (son tutti professori…) Cesare Marchi, dove a pagina 87, proprio nel capitolo “Morte del congiuntivo”, si legge testualmente: «È noto lo scherzo notturno fatto da un amico buontempone a Basilio Puoti, l’intransigente purista napoletano, maestro di Francesco De Sanctis, il quale brontolava che le cose sotto i Borboni andavano male perché la gente non conosceva l’uso corretto dei verbi. L’amico andò a bussare alla porta del Puoti, questi mezzo assonnato s’affacciò alla finestra, a domandare che cosa desiderava. “Vorrei che tu ti alzi” gridò l’amico dopo essersi fatto riconoscere. “Sciagurato,” esclamò il purista “che tu ti alzassi, si deve dire, che tu ti alzassi!” La profanazione della sintassi l’aveva indignato più che l’essere stato svegliato nel cuor della notte.». Decisi di indignarmi anch’io, come Puoti, e quindi scrissi due righe all’autore, esprimendogli la mia perplessità su quel desiderava, indicativo, che a mio pa-

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L

a Cassazione ha recentemente decretato che i genitori non possono prendere a sberle il figlio, ma possono dargli del deficiente. Meno male.

rere sarebbe dovuto essere desiderasse, congiuntivo. Non ebbi risposta, ma in una pubblicazione successiva (“IN PUNTA DI LINGUA”, Rizzoli, 1992) Cesare Marchi ritenne opportuno riprendere l’episodio del Puoti, con una significativa modifica: «… si affacciò alla finestra e domandò che cosa volesse da lui, a quell’ora.». Insomma… anche queste sono soddisfazioni!

I

l basamento del monumento ai Caduti, in piazza a Portogruaro, continua ad essere utilizzato come banco di lavoro dai bancarellari del mercatino dell’antiquariato, i quali vi appoggiano mercanzie, scatoloni ed imballaggi vari. Al mercato del giovedì invece, il monumento viene circondato dai banchi degli ambulanti, che addirittura gli addossano le panchine rimosse dalle loro posizioni perché evidentemente troppo ingombranti. E tutti zitti. Anche quelli che tuonano e strepitano non appena si parla di spostare il monumento.

Q

ualche tempo fa la solita “sioreta in bici soto i porteghi” ha investito un barista che, diretto ai tavolini esterni, usciva dal suo locale con un vassoio pieno di ombre. Porchi, bestéme e resìe, ma anche stavolta tutti incolumi, salvo i bicchieri, naturalmente. Ma prima o poi…

“S

inite parvulos venire ad me”, (Lasciate che i bambini vengano a me) bella e famosissima questa frase pronunciata da Gesù (Matteo, cap. XIX). Ma se oggi la sentissimo ripetere da un sacerdote cattolico o anche da un pastore protestante… be’, temo che potremmo fraintenderne il significato e di certo non ci sentiremmo del tutto tranquilli e sereni affidando loro un bimbetto. E a proposito, direi proprio che sarebbe opportuno sostituirla, questa vetrata policroma (vedi foto) di non so quale chiesa. A scanso di possibilissimi equivoci...

S

ilo o silos? Silo: sostantivo maschile che definisce una costruzione di metallo o in muratura, per lo più di forma cilindrica, impiegata come deposito e conservazione di cereali, foraggi, liquidi o anche di prodotti chimici. Silos è il plurale di silo in spagnolo, utilizzato anche in italiano in alternativa a sili; ma viene usato erroneamente anche come singolare. E infatti qui a Portogruaro si dice sempre silos, intendendo l’ex deposito granario, ora sede di alcuni servizi dell’ospedale. Perché mai? Perché l’abbiamo sempre chiamato così, mi hanno risposto in molti. Ah be’, allora… “Adelante, Pedro, con juicio”.

I

n due scuole elementari di San Fior e di Godega Sant’Urbano, provincia di Treviso, si sono adottate le divise per gli alunni, accettate perfino dai genitori. Felpa rossa e polo blu per le femmine, felpa bluette e polo grigia per i maschi. Libertà, per il momento, per pantaloni e calzature. Che stia finendo l’epoca della guerra di firme nell’abbigliamento dei ragazzini a scuola? Non è mai troppo tardi…

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