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E N O I G A T S E TEATRA0L15 2014/2

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A Portogruaro Banca Fideuram ha trasferito il proprio ufficio in Calle Sbrojavacca, 3

Da oggi gli uffici dei Private Banker di Banca Fideuram si sono trasferiti in Calle Sbrojavacca, 3. Nella nuova sede, accogliente e confortevole, la clientela potrĂ continuare ad essere assistita dai Private Banker per ogni esigenza finanziaria, assicurativa e previdenziale.

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Calle Sbrojavacca, 3 / Portogruaro (VE) Tel. +39 0421 275691 / Cell. +39 335 8389609


L’editoriale

TEATRO RUSSOLO,

AL VIA LA NUOVA STAGIONE di Vincenzo Zollo Editore di Portogruaro.Net

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ccoci qui, per il terzo anno di fila, a fianco del teatro cittadino “Luigi Russolo” per promuovere la nuova stagione di spettacoli. E questa volta per farlo abbiamo deciso di cambiare formula, proponendo una guida completa di tutte le rappresentazioni, con orari, protagonisti, tipo di cartellone e una novità imperdibile: interviste esclusive – a tu per tu – con i migliori interpreti che calcheranno le scene del teatro portogruarese, i quali ci raccontano la trama e i retroscena degli spettacoli rappresentati. Un modo diretto per far parlare chi il teatro lo fa e lo vive ogni giorno, facendo percepire al pubblico le sensazioni artistiche più intime, coinvolgendolo in una più corretta e immediata comprensione della pièce. Quest’anno, poi, il pocket avrà un unico numero, più corposo e completo, che accompagnerà gli spettatori lungo tutta la stagione teatrale. Ma le novità non finiscono qui. Ha da poco visto la luce la nuova App di Portogruaro.Net, scaricabile da smartphone e tablet, la quale consente di restare sempre aggiornati, e in tempo reale, su quello che accade in città con news ed eventi. Tutto questo per non dimenticare che il teatro è cultura, e la cultura rappresenta l’anima e la voglia di crescita di una comunità intera come quella portogruarese. Supplemento a www.Portogruaro.Net del 27/10/2014 • Reg. Trib. di Venezia n. 10 del 05/05/2006 • Iscrizione al ROC n. 17423 Direttore responsabile Giulio Serra © Copyright by VISYSTEM Editore Borgo San Gottardo, 55 Portogruaro VE Tel. 0421.280444 • pocket@portogruaro.net

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Una stagione irrinunciabile

TEATRO RUSSOLO,

LUOGO DELLA CULTURA di Maria Teresa Ret Assessore alla Cultura della Città di Portogruaro

I

l Teatro Comunale Luigi Russolo è diventato in questi anni di vita un “luogo della cultura” vivo e riconosciuto. La stagione teatrale che annualmente vi si svolge è a sua volta diventata un evento ed un appuntamento irrinunciabile. Tutto questo non solo per i portogruaresi. Quanto nel Teatro Russolo viene prodotto e proposto è ormai vissuto come “servizio” richiesto e fruito. Era quello che l’Amministrazione Comunale, e chi insieme ad essa ha operato, si proponeva, consapevole del ritorno in termini socio-culturali, di crescita della comunità che ciò implicava ed implica. Perché vi è alla base di tutto una legge molto semplice: l’offerta crea domanda e la domanda, a sua volta, richiede offerta sempre più qualificata, sempre più strutturata, sempre più partecipata. Perché il pubblico che va a teatro è un pubblico attento, che sceglie, che interagisce, che cresce insieme al Teatro stesso. E questo impone ed implica da un lato una scelta precisa per quanto riguarda gli investimenti necessari, dall’altro una scelta altrettanto precisa per quanto riguarda la proposta che deve essere diversificata per filoni, per generi, per livelli, per consentire al pubblico di operare a sua volta scelte (e in questa direzione va, ad esempio, la formula de “il mio abbonamento”).

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La strutturazione e diversificazione delle proposte risponde a queste esigenze. Con un’attenzione particolare ai giovanissimi, coinvolgendo anche la fascia fino ai quattro anni di età, quello che definiamo “il pubblico di domani”. Vi è poi una forte e significativa presenza della musica, con produzioni originali ed esecuzioni dal vivo; uno spazio volutamente significativo dedicato alle grandi donne del teatro italiano; l’ampliamento dell’ormai consolidato progetto “Il porto del teatro” e altro ancora. Proposte frutto di idee, reale e concreto antidoto all’abitudine. E non è forse questo il compito della politica e, a maggior ragione, quello della politica culturale? Non solo e non tanto produrre idee, ma soprattutto scovarle là dove ci sono, raccoglierle, condividerle, valorizzarle, concretizzarle, renderle possibili. Le difficoltà devono insegnarci a comprendere cosa è importante, ad organizzare e razionalizzare, a considerare e apprezzare ciò che abbiamo, a valorizzarlo, a riflettere sulla capacità e possibilità di aggregazione dei vari soggetti a livello locale, avendo ben chiare le direttrici di azione verso una sempre maggiore attenzione alla qualità, all’ampliamento della fruizione, alla formazione di un nuovo pubblico.


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Portog loni 13 portogruaro.netpocket o v o B Ăˆ GRADITA LA PRENOTAZIONE e call


o i r a d n e cal N O V E M B R E

mercoledì 5 ore 21.00

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PROSA sabato 15 ore 21.00 CABARET domenica 16 ore 17.00 GIOVANISSIMI sabato 22 ore 21.00 PROSA giovedì 4 ore 21.00 CABARET

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Teatro Stabile di Genova e Compagnia Gank AMADEUS di Peter Schaffer, regia Alberto Giusta, con Tullio Solenghi, Aldo Ottobrino, Roberto Alinghieri, Arianna Comes, Davide Lorino, Elisabetta Mazzullo, Andrea Nicolini Teatria srl VELODIMAYA di e con Natalino Balasso

ta a intervis IO TULL HI G SOLEN 6 pag.1

ta a intervisINO NATAL SO BALAS 2 pag.2

Accademia Perduta/Romagna Teatri SOTTO LA NEVE di Marcello Chiarenza con Mariolina Coppola e Maurizio Casali Compagnia Enfi Teatro LA SCENA testo e regia Cristina Comencini con Angela Finocchiaro, Maria Amelia Monti, Stefano Annoni D I C E M B R E

ta a intervisINA CRIST CINI COMEN.24 pag

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Sosia e Pistoia CRONACHE SESSUALI di e con Antonio Cornacchione specialeteatro

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DA

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AMBULATORIO VETERINARIO PORTOGRUARO Via Savonarola, 9 - Tel. 0421 71877 Sede centrale:

CLINICA VETERINARIA “MADONNA DI ROSA”

SAN VITO AL TAGLIAMENTO Via Rosa 1 - Tel. 0434 875515 www.ambulatorioveterinarioportogruaro.it

DA


calendario venerdì 12 ore 21.00 DANZA E BALLETTO domenica 14 ore 17.00 GIOVANISSIMI

venerdì 19 ore 21.00 PROSA

D I C E M B R E 2 0 1 4 Compagnia Junior Balletto di Toscana GISELLE balletto in un atto unico direzione artistica Cristina Bozzolini drammaturgia, regia e coreografia Eugenio Scigliano musica Adolphe Adam Premio Danza&Danza 2013, miglior produzione italiana Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus IL GIRO DEL MONDO IN 80 GIORNI regia e drammaturgia Luigina Dagostino con Daniel Lascar, Claudio Dughera, Claudia Martore

La Contemporanea e Mismaonda NUDA PROPRIETÁ di Lidia Ravera, tratto dal romanzo Piangi pure ed. Bompiani, regia Emanuela Giordano con Lella Costa, Paolo Calabresi, Claudia Gusmano, Marco Palvetti G E N N A I O

mercoledì 14 ore 21.00 CABARET

domenica 25 ore 17.00 DANZA E BALLETTO

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Il Rossetti - Teatro Stabile del Friuli Venezia-Giulia, BaGS Entertainment e Malguion srl Oblivion in OTHELLO, LA H È MUTA… testi di Davide Calabrese e Lorenzo Scuda arrangiamenti musicali Lorenzo Scuda, al pianoforte Denis Biancucci, consulenza registica Giorgio Gallione Compagnia Balletto Classico Liliana Cosi - Marinel Stefanescu OMAGGIO A TCHAIKOVSKY coreografie Marinel Stefanescu maitre du ballet Liliana Cosi musica Pyotr Ilyich Tchaikovsky

ta a intervisNA LILIA COSI pag.26

specialeteatro

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MARRAS E PUPPO

IN MOSTRA DA SCAVOLINI I noti artisti Enrico Marras (pittore e poeta), con le sue finestre esistenziali astratte, e la madre Alida Puppo, con le sue opere su materiali riciclati, saranno presenti con delle loro opere nella filiale di Scavolini di Fossalta di Portogruaro (Centro San Biagio, via San Biagio 4F, orari dal martedĂŹ alla domenica 9.30-12.30 15.30-19.30 e la 1ÂŞ domenica del mese dalle 15.30 alle 19.30) dal 31 ottobre 2014 al 30 aprile 2015. Enrico Marras (tel. 3393903864) Udine, via Cividale nr. 176/1 Alida Puppo (tel. 3405511364) Teglio Veneto, via Suzzolins nr. 54

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calendario giovedì 29 ore 21.00 PROSA

G E N N A I O 2 0 1 5 Emilia Romagna Teatro, Teatro Stabile dell’Umbria ta a Teatro Stabile del Veneto intervisVIA OTTA O 7 MINUTI PICCOL9 pag.2 di Stefano Massini regia Alessandro Gassmann con Ottavia Piccolo, Paola Di Meglio, Silvia Piovan, Olga Rossi, Maiga Balkissa, Stefania Ugomari Di Blas, Cecilia Di Giuli, Eleonora Bolla, Vittoria Corallo, Arianna Ancarani, Stella Piccioni F E B B R A I O

venerdì 6 ore 21.00 PROSA

domenica 8 ore 17.00 GIOVANISSIMI

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Goldenart Production in collaborazione con ta a intervis LE Ghione Produzioni - Estate Teatrale Veronese MICHE O PLACID2 Michele Placido in pag.3 RE LEAR di William Shakespeare traduzione e adattamento Michele Placido e Marica Gungui, regia Michele Placido e Francesco Manetti con Gigi Angelillo, Francesco Bonomo, Federica Vincenti, Francesco Biscione, Giulio Forges Davanzati, Peppe Bisogno, Brenno Placido, Alessandro Parise, Marta Nuti, Maria Chiara Augenti, Mauro Racanati, Bernardo Bruno, Gerardo D’Angelo La Maison du Theatre Atelier Teatrale Carro Navalis Fondazione Musicale Santa Cecilia R-EVOLUTION di e con Alex Campagner ed Enrico Vanzella con la partecipazione degli allievi della scuola di teatro e di musica della Fondazione Musicale Santa Cecilia

specialeteatro

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PRIMA VISITA GRATUITA

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SBIANCAMENTO PROFESSIONALE IN 45 MINUTI (SIGILLATURA DENTI BAMBINI GRATUITA)

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calendario

F E B B R A I O

mercoledì 25 ore 21.00 CABARET

venerdì 6 ore 21.00 DANZA E BALLETTO

domenica 8 ore 17.00 GIOVANISSIMI

domenica 15 ore 17.00 PRIMI PASSI A TEATRO

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a.Artisti Associati e Artù Produzioni FORBICI & FOLLIA di Paul Portner - versione italiana Marco Rampoldi allestimento originale americano di B. Jordan e M. Abrams regia Marco Rampoldi con Michela Andreozzi, Roberto Ciufoli, Max Pisu, Barbara Terrinoni e la partecipazione di Nino Formicola e Nini Salerno M A R Z O 2 0 1 5 RBR Dancecompany GIULIETTA E ROMEO, L’AMORE CONTINUA… regia Cristiano Fagioli coreografie Cristina Ledri, Cristiano Fagioli elaborazione drammaturgica Virginio Zoccatelli musiche originali Virginio Zoccatelli e Diego Todesco Compagnia delle Formiche LA SPADA NELLA ROCCIA Il musical regia e testo Andrea Cecchi liriche e testo Alessio Fusi coreografie Caterina Pini Ass.Culturale Delle Ali PESCE PESCIOLINO Il mare in un baule da Guizzino in Le favole di Federico di Leo Lionni Einaudi Ragazzi interpretazione Alessandra Anzaghi clarinetto Giancarlo Locatelli specialeteatro

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PORTOGRUARO GALLERIA DEI PORTICI, 20 - TEL. 0421.71840 dal martedì al sabato 09.30 - 18.30

IL PO

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PORDENONE PIAZZA XX SETTEMBRE - TEL. 0434.27252 lunedì 13.00 - 19.00 dal martedì al sabato 09.30 - 18.30 orario continuato - senza appuntamento 14

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IL PO

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calendario mercoledì 18 ore 21.00 PROSA

venerdì 27 ore 21.00 PROSA

venerdì 10 ore 21.00 IL PORTO DEL TEATRO domenica 12 ore 17.00 PRIMI PASSI A TEATRO venerdì 17 ore 21.00 IL PORTO DEL TEATRO venerdì 24 ore 21.00 IL PORTO DEL TEATRO

M A R Z O 2 0 1 5 Khora.teatro e TSA Teatro Stabile d’Abruzzo Alessandro Preziosi in DON GIOVANNI di Molière, traduzione e adattamento Tommaso Mattei, regia Alessandro Preziosi con Nando Paone nel ruolo di Sganarello

ta a intervisNDRO ALESSA IOSI PREZ 4 pag.3

Compagnia Corrado Abbati CANTANDO SOTTO LA PIOGGIA (Singin’ in the rain) musiche di Nacio Herb Brown, esclusiva nazionale coproduzione e allestimento Up-Stage, London coreografie Giada Bardelli - direzione musicale Maria Galantino, regia Corrado Abbati A P R I L E 2 0 1 5 La Gazza Ladra AMLETO CHI? Testo, musiche e regia Massimiliano Bazzana con la collaborazione di Stefano Rota, Carla Manzon e Ramiro Besa La Baracca - Testoni Ragazzi Teatro stabile d’innovazione L’ELEFANTINO di e con Bruno Cappagli Gruppo Teatrale La Bottega ATTORI E MALFATTORI di Ernesto Mangano e Rodolfo Torrisi Ass. Onlus Teatroviaggiante STAZIONEPLANETARIA.COM Drammaturgia e regia Erio Gobbetto

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ta a intervis ZO LORENTTO O BASS 8 pag.1


PROSA

intervista a

Tullio Solenghi AMADEUS mercoledì 5 novembre ore 21.00

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esiderio di fama e successo. Ambizione, invidia. Sono questi i temi al centro dello spettacolo “Amadeus” che vede protagonista Tullio Solenghi. Nella pièce l’attore genovese veste i panni del compositore Antonio Salieri, compositore, maestro di cappella alla Corte degli Asburgo e raffinato musicista. Il suo nome è tradizionalmente associato alla rivalità con Wolfgang Amadeus Mozart. Un antagonismo passato alla storia, tanto che sulla figura di Salieri aleggia ancora lo spettro dell’omicidio. Come nasce questo spettacolo? Per far rivivere la figura di Mozart? Questa pièce nasce negli anni Settanta da uno spettacolo di Peter Shaffer, da cui è stato tratto l’omonimo film diretto da Milos Forman che ebbe un notevole successo e ottenne numerosi premi Oscar. Dall’incontro con Alberto Giusta è nata l’idea di rileggere questo classico, dal quale è stata ricavata la sceneggiatura del film. Abbiamo

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tentato però di fare un’operazione diversa, abbandonando messe in scene vecchie e stereotipate e privilegiando gli aspetti descrittivi, la bellezze degli ambienti, la vivacità del racconto, le dinamiche tra i personaggi. E soprattutto la musica di Mozart, che cadenza i cambi di tempo, di luogo e anche di stato d’animo. La vera bellezza è data dalla musica. Ci premeva fare uno spettacolo che ci sarebbe piaciuto vedere a teatro. E crediamo di essere riusciti in questa sfida, in cui abbiamo riversato grande passione. Ad animare il racconto c’è il rapporto antagonistico Salieri-Mozart. Qual è il messaggio che avete voluto dare al pubblico con questa rilettura di Amadeus? Al centro dello spettacolo c’è un tema universale. Ovvero il desiderio di chi aspira ardentemente alla fama e al successo. Ma nel momento in cui scopre le proprie incapacità e i propri limiti, nascono in lui sentimenti di invidia, gelosia e tristezza per la propria condizione. Salieri, al culmine della disperazione, non ha alternative che prendersela con Dio. E imprecare per la propria miseria spirituale.

Teatro Stabile di Genova e Compagnia Gank AMADEUS di Peter Schaffer, regia Alberto Giusta con Tullio Solenghi, Aldo Ottobrino, Roberto Alinghieri, Arianna Comes, Davide Lorino, Elisabetta Mazzullo, Andrea Nicolini specialeteatro

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TEATRO SCUOLA

intervista a

Lorenzo Bassotto CAPITANI CORAGGIOSI lunedì 10 novembre

PRIMA NAZIONALE

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l pubblico delle scuole entra a teatro. Il cartellone “Teatro Scuola” porta in scena nove spettacoli dedicati ai ragazzi con l’obiettivo di instillare in loro l’amore per l’arte e di farli virtualmente salire sul palcoscenico. Lorenzo Bassotto spiega, attraverso lo spettacolo “Capitani coraggiosi” coprodotto con il Russolo, perchè sia importante che il teatro entri a far parte del nostro bagaglio culturale, fin da piccoli. Come nasce questo spettacolo? La Compagnia BAM!BAM! Teatro è nata quest’anno da un gruppo di professionisti nell’ambito del teatro per ragazzi. Professionisti attivi però in diverse strutture. Abbiamo perciò deciso di riunirci e di iniziare la nostra avventura proprio con “Capitani coraggiosi”. Uno spettacolo con un titolo benaugurante: visto il momento difficile e la crisi ci sentivamo proprio dei “capitani coraggiosi”. Ma c’è un motivo personale. 18

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Come autore e attore sono sempre stato legato ai classici. Questo romanzo di Rudyard Kipling è sempre stato piuttosto misconosciuto. Ci sembrava un romanzo di formazione molto interessante. Un ragazzino, figlio di un miliardario, viziato e senza scrupoli, scopre la vita e il lavoro attraverso l’esperienza dei pescatori. Durante le sue avventure in mare Harvey apprende l’arte della vita. Dal testo di Kipling come si è arrivati alla sceneggiatura? Abbiamo fatto un lavoro di traduzione del romanzo e poi ci siamo concentrati sul film di Victor Fleming. C’è stato un lavoro di cesello e adeguamento del romanzo. Sulla scena siamo solo due attori per cui è stato necessario trasformare la drammaturgia. Nello spettacolo, infatti, c’è una sorta di evocazione in barca, con due pescatori che narrano la storia e intepretano tutti i personaggi. Questo lavoro di improvvisazione è stato fatto prima a tavolino, ma anche sul palco c’è una componente di improvvisazione molto importante. Alla base di questo spettacolo c’è un messaggio educativo molto forte? Quando faccio spettacoli per ragazzi non voglio dare una lezione scolastica. I ragazzi devono divertirsi in sala, il teatro è un’esperienza prima di tutto emotiva. La parte emotiva passa senza che se ne rendano conto, come una medicina che non si accorgono di prendere. Attraverso questi testi i giovani imparano cose che sono a noi contemporanee. L’esperienza in mare che fa scoprire al giovane cosa sia realmente la vita può essere paragonata a qualsiasi esperienza che può fare oggi lavorando e guadagnandosi da vivere. Centrale è il tema del rapporto tra padri e figli. Come è sviscerato nello spettacolo? Nel romanzo è un tema molto più evidente. Nel romanzo e nel film, che sono gli elementi che hanno ispirato la scrittura del testo teatrale, il padre è una persona molto intelligente e di vedute aperte, non un buzzurro come potremmo aspettarci. È il figlio che detiene le qualità negative: è un ragazzo viziato e abituato ad essere specialeteatro

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servito in tutto. Quando Harvey cade dalla nave e viene ripescato da Manuel, si trova davanti ad una sorta di fratello maggiore con cui stringe un forte legame. La figura paterna può essere identificata con il comandante della nave. Qualche schiaffo e rimprovero fanno ricordare ad Harvey che ci sono delle regole da rispettare e delle autorità. Nel nostro spettacolo, sia all’inizio che alla fine, abbiamo inserito la voce registrata di un ragazzo che rappresenta il giovane Harvey. Questo ragazzino all’inizio fa un sogno strano. Sogna di cadere nella nebbia e di non vedere mai suo padre, perchè è sempre via per lavoro. È un chiaro segno promonitore di quello che accadrà nella trama. Alla fine dello spettacolo il ragazzino ritroverà suo padre e avrà imparato, nel frattempo, cosa significa lavorare. Avrà capito che il rapporto con il padre è una cosa fondamentale. E soprattutto che quando si vuole bene ad una persona bisogna avere il coraggio di dirglielo.

BAM!BAM! Teatro Fondazione Musicale Santa Cecilia Teatro Comunale Luigi Russolo CAPITANI CORAGGIOSI di Lorenzo Bassotto da Rudyard Kipling, regia Lorenzo Bassotto, con Lorenzo Bassotto e Roberto Maria Macchi 20

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CABARET

intervista a

Natalino Balasso VELODIMAYA sabato 15 novembre ore 21.00

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on la sua immancabile verve comica Natalino Balasso ritorna in scena con un monologo interamente incentrato sulla contemporaneità: VelodiMaya.

Perché nasce questo spettacolo? Mentre negli altri monologhi che ho portato in scena mi sono concentrato su temi fantascientifici, qui per la prima volta affronto il mondo contemporaneo nella sua pluralità di aspetti. La realtà è impossibile da leggere, ciascuno ne possiede un frammento. Siamo degli attori calati su un grande palcoscenico, in cui ciascuno di noi recita una parte. Navighiamo attraverso il racconto dei desideri e delle paure dei nostri attuali compagni d’avventura in questo lembo di terra. Siamo dei detective che brancolano nel buio alla continua ricerca di una verità che sfugge alla nostra presa.

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Il velo di Maya è ciò che ci impedisce di vedere le cose come sono. Lo diceva Schopenhauer. Sì, è vero. Ma rispetto al caro e buon filosofo nel mio spettacolo faccio un’ulteriore operazione. Non c’è solo un velo nella realtà esterna, una cortina che occlude la visione delle cose. C’è un velo anche all’interno del nostro cervello. In ognuno di noi c’è un puffo proiezionista che scaglia sulla realtà il il proprio film interiore. Nello spettacolo sono inseriti due discorsi pubblici prounciati da grandi uomini politici contemporanei. Perché questa scelta? Quando lavoravo alla preparazione dello spettacolo, ho scelto questi due discorsi perché mi sono sembrati dei veri pezzi di teatro. Il monologo si apre con il discorso che Colin Powell fece alle Nazioni Unite, quando portò le prove con le quali intendeva sostenere la presenza delle armi chimiche in Iraq. Sulla scena il segretario di stato americano appare come un incantatore che narra una fiaba, gettando quasi un velo sulla verità. Nell’altro discorso, che compare verso la fine del monologo, è protagonista il presidente dell’Uruguay Pepe Mujica con un ragionamento che tenne in occasione di un simposio mondiale su ambiente e sviluppo sostenibile. Il mondo occidentale crede di vivere nel migliore dei mondi possibili. Ma non si rende conto che è un modello di vita inquinato, responsabile dello sviluppo di molte patologie che ci affliggono e della morte del pianeta. Ma di fronte a questo chiudiamo gli occhi. Ci rifugiamo in illusioni e verità che sono consolatorie.

Teatria srl VELODIMAYA di e con Natalino Balasso specialeteatro

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PROSA

intervista a

Cristina Comencini LA SCENA sabato 22 novembre ore 21.00

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ue donne e un ragazzo di trent’anni più giovane. È attorno a questi tre personaggi che ruotano le vicende comiche dello spettacolo “La scena”, scritto e diretto da Cristina Comencini. Un viaggio nei sentimenti e nei molteplici aspetti dell’universo femminile, interpretati sulla scena dalle attrici Angela Finocchiaro e Maria Amelia Monti. Che definizione darebbe per riassumere il contenuto del suo spettacolo? “La Scena” è un’educazione sentimentale che due donne impartiscono ad un ragazzo. Un giovane che Maria ha conosciuto per caso durante una festa in cui ha alzato un po’ il gomito. E che lei sostiene essere l’uomo tanto atteso. Ma il mattino dopo nasce l’equivoco. Il ragazzo scambia Lucia, l’amica di Maria, per la ragazza conosciuta la notte prima. La commedia procede in un susseguirsi incessante di situazioni comiche. Ma alla fine c’è un ribaltamento significativo. Il giovane resituisce loro una sua

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lezione. Fa capire loro, in maniera molto forte, cosa significa oggi essere un giovane uomo. C’è un momento di verità molto profonda. Il tutto nasce da un incontro casuale fra i tre personaggi, che mettono in scena tutta una serie di repertori della mascolinità e della femminilità. Ma alla fine si ritrovano a fare i conti con una verità più nascosta. E questo può avvenire, molto probabilmente, perché c’è un salto generazionale. Le due donne non si trovano di fronte all’uomo giusto per la loro età, ma ad un ragazzo. Un giovane che, tuttavia, si rivelerà più aperto a capire e a mettersi in gioco. Lo stesso vale per Lucia e Maria, che si trovano a confronto con una generazione diversa. Una generazione che si affaccia al rapporto con le donne in modo totalmente nuovo. Universo maschile e femminile vengono a contatto in un modo nuovo, molto comico, ma a tratti anche struggente. Nella commedia Maria e Lucia si scambiano i ruoli. Qual è l’effetto che crea questo rovesciamento? Le due donne si scambiano i ruoli davanti al ragazzo, il quale crede che una sia l’altra. Le due amiche, parlando l’una dell’altra, si raccontano cose che non si erano mai dette prima. L’intromissione di questo ragazzo fa sì che loro si parlino come mai avevano fatto prima, pur essendo unite da un’amicizia di lunga data. Poi ognuna riprende la sua identità, ma per la prima parte della commedia c’è una vera commistione di ruoli. E l’effetto che si crea è molto comico. Le due donne mettono “in mutande” il ragazzo, però alla fine lui si dimostra in grado di riprendere in mano la situazione e restituire loro una sua verità.

Compagnia Enfi Teatro LA SCENA testo e regia Cristina Comencini con Angela Finocchiaro, Maria Amelia Monti, Stefano Annoni specialeteatro

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intervista a

Liliana Cosi DANZA E BALLETTO

OMAGGIO A TCHAIKOVSKY domenica 25 gennaio ore 17.00

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oi ballerini dobbiamo essere grati a Tchaikovsky perché ha saputo elevare la musica da balletto ad un altissimo livello sinfonico”. Si esprime così Liliana Cosi, una delle più grandi ballerine classiche del panorama internazionale del Novecento, a proposito del suo “Omaggio a Tchaikovsky”. Un omaggio che, assieme al coreografo Marinel Stefanescu con il quale ha fondato la Scuola di balletto professionale di Reggio Emilia e dirige la Compagnia di Balletto Classico, ha voluto tributare al grande compositore russo che nella sua seppur breve vita ha regalato al mondo incantevoli bellezze musicali e ha dedicato tanto del suo genio anche al mondo del balletto. Tchaikovsky è il nome tutelare della musica classica. “Stefanescu lo ascoltò per la prima volta a quattordici anni e ne rimase estasiato” spiega Liliana Cosi. Lo spettacolo “Omaggio a Tchaikovsky” si apre con Concerto n° 1 per pianoforte e orchestra, uno

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dei concerti pianistici più eseguiti in tutto il mondo. Per questo omaggio maturo al compositore russo, Stefanescu ricorre ad una estrosa tecnica neo-classica per ballerini di primissimo livello in elegantissimi abiti da sera. L’overture è dedicata a “Romeo e Giulietta”. Una coreografia assolutamente fedele all’ispirazione del celebre compositore russo, che ha voluto trasmettere al pubblico l’impronta suscitata in lui dall’opera di Shakespeare in tutta la sua drammaticità. L’omaggio a Tchaikovsky passa poi attraverso l’atto secondo dello “Schiaccianoci”. E infine la “Patetica” (sinfonia n°6), eseguita dal compositore russo pochi giorni prima della morte. “Vita, Amore e Destino: sono questi i tre grandi temi dello spettacolo – spiega Liliana Cosi –. Tre elementi legati inestricabilmente come dimostra il dramma shakesperiano. Pur essendo condannata all’ineluttabiltà del destino, la vita si concede all’amore fino al totale sacrificio di sé”.

Compagnia Balletto Classico - Liliana Cosi - Marinel Stefanescu OMAGGIO A TCHAIKOVSKY coreografie Marinel Stefanescu maitre du ballet Liliana Cosi musica Pyotr Ilyich Tchaikovsky specialeteatro

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PROSA

LA BELLEZZA VA IN SCENA Via Botticelli, 2 · PORTOGRUARO (VE) · Tel. 0421.276001 Dal lunedì al venerdì: 9.00 - 13.00 / 15.00 - 19.30 Sabato orario continuato: 9.00 - 19.30 · Domenica chiuso


PROSA

intervista a

Ottavia Piccolo 7 MINUTI giovedì 29 gennaio ore 21.00

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avoro, diritti, donne. “7 minuti”, scritto da Stefano Massini e diretto da Alessando Gassman, è uno spettacolo che va al cuore di questi problemi. La sceneggiatura è ispirata da un fatto di cronaca, che ha visto protagoniste le operaie tessili di una fabbrica dell’Alta Loira. Lavoratrici alle prese con la nuova dirigenza che è subentrata al controllo dell’azienda. Una lunga e drammatica riunione del consiglio di fabbrica in cui le donne devono decidere se accettare o meno una riduzione della pausa di sette minuti: è questo il fulcro della drammaturgia, che si concentra su undici donne che lottano per l’affermazione dei propri diritti. Perché questa storia si prestava ad essere portata in teatro? Quando Stefano Massini ha scritto questa storia, si è fatto travolgere da un qualcosa che era nell’aria, da un argomento molto attuale. Si parla di lavoro, di diritti, di dignità. specialeteatro

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Tutte tematiche che in questo momento infiammano la nostra quotidianità. Qual è il messaggio di fondo che lo spettacolo vuole fornire al pubblico? Lo spettacolo non è semplicemente una rivendicazione dei diritti del lavoratore. È un’attestazione che i diritti sono una cosa importante. E soprattutto che le posizioni espresse dalle donne lavoratrici, che rappresentano il fulcro dello sceneggiato, sono tutte condivisibili. Alcune donne, per paura di perdere il lavoro, si dimostrano più inclini a cedere alla paura e al ricatto. Altre sono invece più irremovibili. Emerge una serie di punti di vista diversi. Nello spettacolo c’è una lavoratrice che proviene da un altro paese. Una lavoratrice che esprime con forza una sua prospettiva. Ad un certo momento, rivolgendosi alle altre lavoratrici, lei dice: “Voi cominciate a capire adesso cosa sia la paura. Non è soltanto perdere il lavoro, la paura è perdere la vita”. Nello spettacolo interpreta l’ideale della ribellione, della rivendicazione di un’ideale di giustizia, di diritto al lavoro. Fa parte del suo carattere questo ruolo di “madre coraggiosa”? È un ruolo che tutto sommato è nelle mie corde. Si addice al mio carattere di donna che sta attenta a quello che succede intorno. Non sono mai stata una barricadera, però ho cercato di difendere, quando opportuno, i miei diritti e i diritti degli altri. Il personaggio di Bianca, che interpreto, ha molte sfaccettature. È una donna capace di capire i discorsi delle donne che le stanno intorno, non è un’integralista dura e pura, non è indifferente alle esigenze altrui. Comprende che ci sono delle situazioni insormontabili per come è fatta la società, delle difficoltà che sono insite ad un momento storico caratterizzato dalla crisi, dalla precarietà, dall’instabilità.

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Emilia Romagna Teatro, Teatro Stabile dell’Umbria, Teatro Stabile del Veneto 7 MINUTI di Stefano Massini regia Alessandro Gassmann con Ottavia Piccolo Paola Di Meglio, Silvia Piovan, Olga Rossi, Maiga Balkissa, Stefania Ugomari Di Blas, Cecilia Di Giuli, Eleonora Bolla, Vittoria Corallo, Arianna Ancarani, Stella Piccioni specialeteatro

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PROSA

intervista a

Michele Placido RE LEAR venerdì 6 febbraio ore 21.00

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a parabola del potere nel “Re Lear”. Perchè questa tragedia shakespeariana è così attuale? A questa domanda risponde il regista e attore Michele Placido.

«Il critico Jan Kott diede una bellissima definizione: “Shakespeare nostro contemporaneo”. Una definizione che ho appreso durante la messa in scena di Giorgio Strehler della “Tempesta”, in cui interpretavo la parte di Calibano. La magia e la profondità del pensiero shakesperiano sono tali che frasi pronunciate da personaggi delle sue tragedie le sentiamo parte del nostro vissuto. Al centro di “Re Lear” c’è la storia di un uomo che divide il potere e lo affida alle proprie figlie. Un tema molto sentito nella cultura odierna, in cui si parla di dare il potere ai giovani. Sarà buono l’intento di Re Lear? Questo lo vedremo nello sviluppo della vicenda, in cui i fatti arriveranno a dimostrare che non è sufficiente avere buoni propositi ma bisogna saper

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amministrare lo Stato. E durante questo percorso della tragedia le persone, nella commedia le giovani figlie del monarca, non sempre sono capaci di amministrare il potere. Nella tragedia si assiste alle debolezze umane, a tutte le capacità e le contraddizioni, che sottolineano il confronto tra potere e l’amministrazione del potere, che spesso va a discapito di chi è amministrato e a solo vantaggio di chi amministra. E questo lo abbiamo visto nell’esperienza politica italiana, dove chi ha amministrato il nostro Paese non sempre lo ha fatto con amore verso la propria terra e la propria gente. Ma in “Re Lear” c’è soprattutto la tragedia di un uomo che conosce tutti gli aspetti straordinari che accadono nella vita di un uomo. Ci si sposa, si hanno i figli, si invecchia, si possono conoscere l’amore o l’ingratitudine dei figli. Re Lear si sente improvvisamente vecchio perché le figlie lo cacciano di casa. E allora conosce la follia, la solitudine, la miseria. Un monarca che ha conosciuto il potere assoluto diventa un barbone. In un bellissimo monologo Re Lear dice: “Non ho mai conosciuto i poveri e solo adesso mi accorgo di loro perché sono povero anch’io”. Re Lear nostro contemporaneo, simile a molti monarchi e uomini di potere che hanno attraversato la nostra storia».

Goldenart Production in collaborazione con Ghione Produzioni - Estate Teatrale Veronese Michele Placido in RE LEAR di William Shakespeare traduzione e adattamento Michele Placido e Marica Gungui, regia Michele Placido e Francesco Manetti con Gigi Angelillo, Francesco Bonomo, Federica Vincenti, Francesco Biscione, Giulio Forges Davanzati, Peppe Bisogno, Brenno Placido, Alessandro Parise, Marta Nuti, Maria Chiara Augenti, Mauro Racanati, Bernardo Bruno, Gerardo D’Angelo specialeteatro

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PROSA

intervista a

Alessandro Preziosi DON GIOVANNI mercoledì 18 marzo ore 21.00

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a quale esigenza nasce questo spettacolo? Perché il Don Giovanni affascina ancora molto il pubblico? L’esigenza di realizzare questo nuovo progetto nasce innanzitutto da una continuità di lavoro sul teatro che ha contraddistinto fisiologicamente il mio percorso professionale di questi ultimi anni. Ma ha trovato la sua scelta editoriale nella chiusura di un ciclo, quello che si potrebbe definire una sorta di trilogia di ambientazione seicentesca, che si focalizza su un’epoca che ha segnato la modernità e ha prodotto classici indispensabili come veri talismani per la contemporaneità. Ma allo stesso tempo il nostro Don Giovanni stende la mano ad un’altra epoca, il Settecento. E l’ambientazione risente di quella leggerezza che tanto si scontra con i furori intellettuali del secolo dei lumi, quando la fiaccola della scienza inizia a rischiarare l’agonia di valori che si protrae fino ai nostri giorni. La prima volta che ho accarezzato questa idea è stato durante il tour di Cyrano, grazie ad un velato

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suggerimento di un amico, un grande maestro del teatro purtroppo scomparso, Nicolai Karpow, a cui noi tutti dobbiamo tantissimo. Siamo soliti identificare il Don Giovanni con un collezionista di donne. Ma non è solo così. La sua figura cosa simboleggia? Quali contraddizioni incarna? Don Giovanni non è solo un collezionista di donne, ma è un seduttore seriale che espande infinitamente a tutti i campi il piacere delle sue conquiste. È un mito dell’individualismo moderno e le caratteristiche che lo definiscono come mito rispecchiano in pieno le sue contraddizioni: l’incostanza, la seduzione, ma soprattutto la sfida ed in particolare quella più pericolosa alla morte. È questo territorio di conquista che è precluso a Don Giovanni finché non guarda in faccia il mistero, finché resta orfano del Padre Celeste, finché non se la vedrà davvero con Dio. In che modo questo spettacolo può parlare al pubblico delle giovani generazioni? Penso che il teatro sia uno specchio in cui si possono osservare i vizi del nostro tempo. La necessaria riflessione sulla tematica della grazia e della misericordia divina, sul peccato, sulla casta degli ipocriti che dilaga in ogni settore della società, trova nel copione di Molière un’arma in più per il pubblico di oggi. La funzione del teatro si può riassumere nella massima: “Ridendo castigat mores”. Le leve della commedia mettono a nudo le piaghe di un tessuto umano e sociale di un’attualità sconcertante.

Khora.teatro e TSA Teatro Stabile d’Abruzzo Alessandro Preziosi in DON GIOVANNI di Molière traduzione e adattamento Tommaso Mattei regia Alessandro Preziosi con Nando Paone nel ruolo di Sganarello specialeteatro

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Il Teatro per i più piccoli

SUCCEDE AL RUSSOLO...

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aliranno a bordo di una mongolfiera e viaggeranno alla scoperta di usi e costumi di popoli lontani. Atterreranno in Cina, Marocco e Nigeria…rimanendo sempre a Portogruaro!! In teatro tutto questo è possibile, ed è l’avventura che vivranno i bambini che quest’anno parteciperanno al Progetto Operina Corale. L’interculturalità è il tema di “In volo…tra suoni e colori lontani”, l’operina che da gennaio a maggio vedrà impegnati numerosi alunni delle scuole primarie del nostro territorio. Dal 2007 la Fondazione Musicale Santa Cecilia porta avanti questo progetto didattico ideato da Davide Masarati, grazie al quale i bambini prendono parte a lezioni di canto, recitazione e movimento coreografico e soprattutto hanno l’occasione di vivere in prima persona il sano spirito di squadra proprio dell’allestimento di uno spettacolo dal vivo. E se con questo progetto i bambini sono i protagonisti della scena, arriva anche il momento di accomodarsi in platea. Quando? Naturalmente in occasione dei numerosi spettacoli a loro dedicati, con i cartelloni Primi Passi a Teatro, Giovanissimi e Teatro Scuola, ma anche nell’ambito del progetto “Scopriamo il teatro”. Ogni anno, in aprile, alunni di cinque e sei anni sono invitati ad una visita guidata a teatro. Ma cosa succede se all’ingresso incontrano uno scorbutico custode che proprio non vuole farli entrare? Bisogna ingegnarsi per aggirare l’ostacolo e poi, tra una risata e l’altra, ci si potrà accomodare in poltrona, si potranno scoprire le magie che accadono dietro le quinte e ammirare gli artisti che compariranno inaspettatamente in scena!


Tutto questo succede al Russolo, un teatro che negli anni ha saputo distinguersi per il dialogo instaurato con le giovani generazioni, un dialogo che ha tutti i presupposti per diventare un’amicizia inossidabile!


APERTURE BIGLIETTERIA PER INFORMAZIONI E ACQUISTO BIGLIETTI ORARI BIGLIETTERIA PRESSO IL TEATRO martedì, giovedì e sabato 18.00 - 19.30 nei giorni di spettacolo: dalle ore 18.00 (dalle ore 16.00 per gli spettacoli pomeridiani) BIGLIETTERIA ONLINE: www.teatrorussolo.it www.vivaticket.it Call center 892 234 La riduzione per le associazioni convenzionate non è praticata online.

TEATRO COMUNALE LUIGI RUSSOLO INFOLINE 0421-270069 Piazza Marconi (Via Silvio Pellico) www.teatrorussolo.it PORTOGRUARO (VE) biglietteria@teatrorussolo.it

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