Portogruaro.Net Magazine

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marzo/aprile 2010 Stampato in 11.000 copie e distribuito gratuitamente casa per casa a Portogruaro e frazioni

POLITICA E TERRITORIO quale futuro per i servizi del portogruarese?

SANITA' Il consultorio, un luogo dove trovare sostegno e assistenza medico-psicologica e sociale per problemi relativi alla vita di coppia o familiare. Pag. 6

ATTUALITA’ A.A.A., famiglie affidatarie cercasi. L'appello del centro per l'affido dei minori dell'Asl 10. Pag. 11

NOTIZIE DAL FORUM

IL PERSONAGGIO

www.portogruaro.net/forum

Sanità e politica al centro delle discussioni sul forum di Portogruaro.Net. “Salve a tutti – dice Danilo – mi è giunta notizia che il reparto Ostetricia di Portogruaro stia telefonando a vari utenti che avevano un appuntamento per una visita, avvertendoli che tale visita non si farà più per mancanza di personale. Non viene proposta una nuova data, semplicemente non si farà più in quanto manca personale medico. Quindi appuntamento da riprenotare ad altra data . Non so se c'e' da commentare qualcosa ...”. Sulle elezioni, commenta invece melomane, “insomma, prima Tabaro diceva che la sinistra aveva lasciato il Comune in braghe di tela, e adesso si lamenta che lascia troppi soldi? Chi lo capisce è bravo”. Ogni numero di Portogruaro.Net Magazine viene distribuito in 11.000 copie in modo capillare, casa per casa, nel Comune di Portogruaro e nelle frazioni. Stiamo perfezionando ancor più il nostro già efficiente sistema di distribuzione. Se non lo trovi nella tua cassetta della posta, segnalacelo telefonando allo 0421 280444 o inviando una mail all’indirizzo: magazine@portogruaro.net. Grazie della collaborazione!

Conchiglie, che passione! Storia di Alberto Lubiani, malacologo a Portogruaro e della sua straordinaria collezione. Pag. 14

SPORT Fra biliardo e freccette, alla scoperta dei giochi da bar, che da passatempi sono diventati dei veri e propri Sport con la S maiuscola. Pag. 15

CERAMICHE

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EDITORIALE

PORTOVECCHIO, ecco i fondi per la ciclabile Arrivano 300 mila euro di finanziamenti statali per l’attesa opera. E per i lavori della terza corsia A4 i cittadini ottengono alcuni risultati quanto a mitigazioni ambientali e barriere anti rumore di Maurizio Pertegato

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ra il 25 agosto del 1969 quando gli abitanti della frazione di Portovecchio interruppero l’autostrada Venezia-Portogruaro in segno di protesta per l’isolamento in cui l’arteria avrebbe ridotto il piccolo centro. In quell’occasione, oltre 300 persone si fermarono al centro dell’autostrada, impedendo così il transito agli automezzi, che furono dirottati in una strada laterale. Ora che, a oltre 40 anni di distanza, si avvicinano i lavori per la realizzazione della terza corsia dell’A4, Venezia-Trieste, i cittadini di Portovecchio chiedono di vedere sistemati i problemi che li affliggono da allora e che riguardano, ad esempio, l’inadeguatezza dei sottopassi e i frequenti allagamenti. Gli abitanti della frazione, inoltre, chiedono venga colta l’occasione per valorizzare la ricchezza ambientale dell’intero territorio e del fiume Lemene, le cui rive costituiscono un approdo ideale per numerosi percorsi ciclopedonali. E proprio riguardo a quest’opera, la ciclabile, nei giorni scorsi è arrivata una buona notizia: il Governo, con un decreto ministeriale pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 5 marzo, ha finanziato con 300 mila euro (200 mila dei quali già disponibili perché riguardano il 2009 e 2010 e gli altri 100 mila utilizzabili nel 2011) la pista ciclo pedonale tra la frazione di Portovecchio e il centro di Portogruaro. La legge riguardava il finanziamento di interventi diretti al risanamento, al recupero dell’ambiente e allo sviluppo economico dei relativi territori. Si tratta di un bel successo per il gruppo promotore ciclopedonale Portovecchio, nato diversi anni fa per promuovere la pista ciclabile nella frazione portogruarese e che poi si è fatto rappresentante delle varie istanze dei cittadini e anche per il nostro giornale che, anni fa, ha dato vita a un acceso Forum con un ricco dibattito ad animare una discussione importante su un’opera tanto attesa quale questa. Tornando alla terza corsia dell’A4, per i cittadini di Portovecchio le opere di mitigazione proposte continuano ad essere del tutto insufficienti. Questi, hanno raccolto 500 firme per chiedere la realizzazione di alcune opere, sollecitando le autorità competenti. In particolare, le richieste vanno dal miglioramento della viabilità esistente, con la realizzazione di sottopassi meno angusti, del collegamento tra via Ponte di Covra e via Venerio, la costruzione a fianco del ponte autostradale sul Lemene di una passerella con destinazione ciclopedonale, la chiusura delle strade laterali tra le vie Venerio, Ponte di Covra e Bertaldo e, infine, per mitigare l’impatto negativo della circolazione stradale sull’ambiente andrebbero realizzate ampie fasce adibite a parco e bosco e installate barriere antirumore. Proprio nelle scorse settimane, i cittadini

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di Portovecchio hanno raggiunto un primo obiettivo con l’illustrazione, da parte di Autovie Venete, delle novità tecniche previste dai lavori della terza corsia A4 e la garanzia che il progetto definitivo (recepirà alcune istanze dei residenti) sarà pronto a giorni. Il progetto prevede, quanto a mitigazioni ambientali, la costruzione di un canale largo 15 metri a nord dell’A4 tra Lemene e Lugugnana per la regolazione delle piene; l’installazione di barriere fono-assorbenti per la misurazione dei rumori; l’inserimento ambientale delle opere, con aree verdi e mascheramento paesaggistico; la raccolta delle acque piovane cadute sul nastro autostradale e la loro depurazione. Quan-

to, invece, alle scelte tecniche, il ponte sul Lemene sarà completamente ricostruito senza piloni al centro del fiume e potrà disporre di una campata unica con 45 metri di luce. Sulla riva destra del fiume, in via Bassa, sarà eliminato lo stretto budello, che verrà sostituito da un sottopasso dalle dimensioni regolari (altezza 4 metri e 20 cm, larghezza 8 metri e 50 cm, 2 corsie di marcia e pista ciclabile). Sull’altra sponda sarà ricostruita la continuità tra le vie Venerio e Ponte di Covra con un sottopasso di larghezza regolare, 8 metri e 50 cm e dall’altezza ridotta, 3 metri e 20 cm, in grado di consentire il passaggio di veicoli leggeri. I lavori inizieranno tra un anno.

SOMMARIO EDITORIALE Novità a Portovecchio

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IN COPERTINA I candidati sindaco

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SANITÀ Consultori a Portogruaro 6 DALLE AZIENDE Florchiara Budo Life Academy Pizzeria al Tajer Unimont

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DURI I BANCHI L’I.S.I.S.” Luzzatto”

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ATTUALITÀ Affido familiare

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OLTRECONFINE Pramaggiore

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L'ACQUOLINA La “Festa della fortàja” 13 IL PERSONAGGIO Alberto Lubiani

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SPORT Nuovi sport

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Portogruaro.Net Magazine Supplemento a: www.Portogruaro.Net del del 22/03/2010 Reg. Trib. di Venezia - n.10 del 05/05/2006 Iscrizione al ROC n. 17423 Direzione e Redazione: via Spalti, 7 - 30026 Portogruaro (VE) Tel. 0421 280444 - Fax 178 602 9151 Email: magazine@portogruaro.net Direttore Responsabile: Maurizio Pertegato Direttore Editoriale: Vincenzo Zollo Caporedattore: Federico Guerrini In redazione: Marta Camerotto, Giuseppe Colavit, Leandro Costa, Deborah Cuzzolin, Daniela Micaletto, Valentina Papais, Alessandro Presotto, Georgia Schiavon, Giulio Serra, Roberto Vanzella Responsabile informatico: Elvis Verardo

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IN COPERTINA

marzo/aprile 2010

La voce dei candidati alla guida del comune I cinque possibili primi cittadini hanno incontrato gli elettori al Collegio Marconi. Un iniziativa ideata dalla VocedelCittadino.Net e promossa da Portogruaro.Net di Federico Guerrini

C

’è una crescente voglia di vera politica, non quella “sporca” fatta di slogan, ma quella che guarda ai veri problemi di una comunità: l’idea di lasciare la gestione della cosa pubblica nelle mani soltanto di banche e imprenditori, è rivelata disastrosa per tantissimi e fonte di arricchimento solo per pochi. Oggi, con la crisi, tornano d’attualità temi come il lavoro, la mancanza di ammortizzatori e tutele sociali, gli aiuti per le giovani coppie, la sanità. Lo si è visto anche nell’incontro con i candidati sindaco di Portogruaro, organizzato da Gianfranco Battiston della VocedelCittadino.Net (e di cui siamo stati media partner insieme al Comitato per la sicurezza generale del cittadino, al Comitato salute & ambiente Portogruaro e a Equo.Biz) e svoltosi al Collegio Marconi, l’11 marzo. Discorsi fumosi ce ne sono stati alcuni, come al solito, ma si è notato lo sforzo da parte di tutti i candidati di dare qualche risposta concreta alle preoccupazioni della tanta gente intervenuta. Innovativa la formula adottata per organizzare l’evento: le domande sono state raccolte via Web, mediante un modulo presente sul nostro sito e quindi poste ai candidati nel corso della serata. Ogni cittadino poteva inoltre scegliere se porre la propria domanda in maniera anonima o con nome e cognome e a quale dei relatori rivolgerla. L’iniziativa è poi stata promossa su Facebook. Insomma, anche a Portogruaro la politica diventa sempre più interattiva e multimediale, come dimostrano anche i video postati da Gianfranco su YouTube subito dopo l’incontro. Il lavoro è stato ovviamente il tema centrale del dibattito: nel portogruarese le poche grandi aziende stanno chiudendo, come il Linificio, o sono in difficoltà, le infrastrutture di comunicazione sono carenti, i giovani per lavorare devono emigrare. Chi rimane fa fatica “chi delle giovani coppie si può permettere il lusso di comprare

una casa? – ha detto Graziano Padovese a capo della lista civica “Città del Lemene” – il Comune deve farsi

promotore di convenzioni per aiutare i giovani che vogliono mettere su famiglia a trovare un’abitazione adeguata”.

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Sfruttare il turismo balneare per portare turisti nell’entroterra, coinvolgendo anche le associazioni di categoria, è un’altra ricetta proposta da Padovese. Giorgio Bellinazzi, candidato del “Movimento per Portogruaro indipendente” punta sulla valorizzazione del turismo e del commercio, in controtendenza con quella che, secondo lui, è stata negli ultimi anni una politica “ostile al piccolo commercio”. Si è presentato anche come garante dell’indipendenza dei consiglieri comunali, troppo condizionati, a suo dire, dai diktat dei partiti, riferimento evidente alle polemiche contro i candidati imposti dall’alto, che lo hanno portato a uscire dalla lista di centrodestra alla vigilia delle scorse elezioni. Andrea Buffon, che si presenta alla guida della lista della “Federazione della Sinistra”, ha proposto un “fondo di transizione” per aiutare i lavoratori che perdono il posto di lavoro (in attesa del primo assegno erogato dall’Inps si pone il problema della continuità del reddito) con un accordo ComuneInps, in modo che il Comune anticipi, per questa tipologia dei lavoratori, le spettanze. Si possono condividere o meno le sue idee, ma ha fatto piacere vedere fra i candidati una persona giovane come Andrea, che ha portato una ventata di idealismo e di freschezza in un consesso fin troppo “professionale”. Per Angelo Tabaro, del centrodestra, “non è l’attività manifatturiera che può dare sviluppo al nostro territorio – ha detto – che invece ha bisogno di servizi e tecnologie avanzate. Sostegno ai giovani per la creazione di imprese e attività di ricerca anche in collegamento con l’Università su cui abbiamo tanto investito”. L’ex sindaco Bertoncello alla guida del centro sinistra, ha ricordato il progetto Pirelli Re, che a regime avrebbe dovuto fornire occupazione a più di 1.000 persone “abbiamo posto le basi perché, una volta passata la crisi quest’area possa ripartire”. Ha inoltre


IN COPERTINA

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I CANDIDATI SINDACO

ricordato l’importanza dell’“attenzione alla personaâ€? e rivendicato con orgoglio alla sua amministrazione il merito di aver reso i Servizi Sociali di Portogruaro forse i migliori di tutto il Veneto Orientale. Cosa su cui peraltro nessuno ha avuto niente da obiettare, forse rammentando anche il fatto che solo qualche anno fa, questo settore era accorpato allo sport. Bertoncello e Tabaro si sono piĂš volte “beccatiâ€?, con il secondo, che parlava per ultimo, che rintuzzava puntualmente le affermazioni del primo. Si creano centinaia di nuovi posti di lavoro al centro commerciale Adriatico, grazie all’ottenuto via libera all’ampliamento – dice l’ex primo cittadino? Non bisogna dimenticare il centro storico, che non deve essere penalizzato – ribatte il secondo. L’avanzo di amministrazione, secondo l’ex sindaco è ďŹ siologico e segno di una corretta gestione? Per Tabaro, ma anche per Bellinazzi e Padovese, è invece sintomo che non si sono usate ďŹ no in fondo le risorse per servizi da offrire ai cittadini. (Va detto però che in precedenza lo stesso Tabaro aveva accusato il Comune di centro-sinistra di aver amministrato in maniera “allegra e superďŹ cialeâ€?). Bertoncello esalta il polo tecnologicoimmobiliare della Pirelli Re come uno dei volani del possibile rilancio di Portogruaro? L’avversario la deďŹ nisce una “cattedrale nel desertoâ€?. Per fortuna, comunque, si è evitato lo scontro personale che ha caratterizzato questa campagna elettorale, che come ha ricordato giustamente Tabaro, è stata lunghissima. Anche qua da noi, nella redazione di Portogruaro.Net, da qualche tempo non facevano che arrivare comunicati stampa infuocati e pieni di reciproche accuse. Crediamo, come detto in apertura, che questo modo di fare politica abbia un po’ stancato. Uno dei temi piĂš dibattuti è stato quello delle tante centrali a biomassa in arrivo nel nostro territorio. Contrari quasi tutti, pur con alcuni distinguo. Nettamente sfavorevoli Buffon e Bertoncello, dubbiosi Bellinazzi e Padovese, possibilista Tabaro. C’è anche un risvolto politico: l’afusso di centrali è addebitato da molti alla Regione Veneto, che non ha ancora varato un piano energetico regionale che consenta di delimitare delle zone ben precise in cui sia possibile costruire o meno centrali. E la Regione, come è noto, è amministrata da tempo ormai immemorabile dal centro-destra, da qui la replica di Tabaro che è sembrata, a noi

maligni, quasi una difesa d’ufďŹ cio. Ah, a proposito di Regione, giĂ che ci siamo: cari signori del Consiglio e della Giunta regionale, un giorno, quando avrete tempo, s’intende, ci spiegherete come mai avete tolto al poliambulatorio San Biagio di Fossalta la convenzione con la nostra Azienda Sanitaria per i prelievi del sangue e altri servizi, penalizzando cosĂŹ fortemente i cittadini? Quella è stata davvero una “porcataâ€? (copyright Calderoli, 2006). Chiuso l’inciso. Restando in tema d’ospedale, Bellinazzi ha ricordato il progetto di crea-

re un ospedale unico fra Portogruaro e S. DonĂ , un progetto di cui si sente parlare da anni e che periodicamente riafďŹ ora, quasi uno spauracchio, un nero bau bau. Ăˆ un fatto, però che vari “pezziâ€? del nosocomio sono giĂ stati trasferiti a San DonĂ e la cittĂ continua a perdere servizi: l’ultimo è il Consorzio di BoniďŹ ca, la cui sede è stata spostata a San DonĂ . Per non parlare del Tribunale che periodicamente viene minacciato di trasferimento o accorpamento. Tutti i candidati hanno perciò convenuto sull’esigenza di difendere i servizi rimanenti e proteggere il territorio anche rispetto al Friuli, evitando l’emorragia di risorse oltre i conďŹ ni regionali. Il problema però è che sono anni che tutti dicono lo stesso e la situazione non ha fatto che peggiorare. Che dite, questa volta sarĂ la volta buona?

LA VOCE DEL CITTADINO.NET DI GIANFRANCO BATTISTON

GIORGIO BELLINAZZI Movimento per Portogruaro Indipendente

ANTONIO BERTONCELLO Per la Portogruaro che vogliamo Città per l’uomo I cittadini per A. Bertoncello Sindaco La Città Futura - Lista Rosso-Verde Italia dei Valori Partito Socialista Alleanza per l’Italia

ORGANIZZA

CONFRONTO TRA

I CANDIDATI SINDACO ALLE PROSSIME ELEZIONI AMMINISTRATIVE

25 MARZO 2010 ore 20.45

ANDREA BUFFON

TEATRO LUIGI RUSSOLO

Rifondazione Comunista

SARANNO PRESENTI I CINQUE CANDIDATI ALLA POLTRONA DI PRIMO CITTADINO PARTNER dell’INIZIATIVA: Ž

Comitato per la sicurezza generale del cittadino

Comitato Salute & Ambiente Portogruaro

Equo.Biz

www.Portogruaro.Net

AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE E ULTERIORI INFORMAZIONI SULL’EVENTO: WWW.LAVOCEDELCITTADINO.NET

GRAZIANO PADOVESE La CittĂ del Lemene

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aiCiclisti 7JB .B[[JOJ t DFOUSP TUPSJDP PORTOGRUARO 5FM t $IJVTP JM MVOFEĂ–

ANGELO TABARO Popolo della LibertĂ Lega Nord Lista Civica per Tabaro Sindaco Udc Italia Attiva


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SANITÀ

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IL CONSULTORIO: un sostegno concreto alla persona Cos’è un consultorio? Di cosa si occupa? E’ a pagamento oppure offre consulenze gratuite? Ancora oggi molte persone non sanno con chiarezza le funzioni e le peculiarità dei consultori cittadini. Cerchiamo, dunque, di approfondire la questione di Giulio Serra Consultorio Ulss 10: ingresso di via Foscolo 6

I

n questo numero ci occupiamo di dare uno sguardo approfondito ai nostri consultori e cerchiamo di capire meglio quali sono i compiti degli stessi, a che tipo di persone si rivolgono, se sono servizi a pagamento oppure no, da chi sono gestiti e come operano sul territorio del portogruarese. Iniziamo col presentare il Consultorio dell’Ulss 10, sito in Via Ugo Foscolo 6 a Portogruaro, facente capo al Distretto S.S. n° 3 assieme a quello di S. Stino di Livenza, e diretto dal Dott. Giorgio Del Re. La struttura, da anni attiva sul Comune, fornisce svariate attività assolutamente gratuite all’utenza, tra le quali l’assistenza ginecologica, la consulenza psicologica, la consulenza sociale, il servizio tutela dei minori, l’attività ostetrica, il consultorio giovani, il percorso nascita, lo spazio famiglia donna immigrata e il percorso delle adozioni, nessuna delle quali richiedente alcuna prescrizione del medico di base. Ma andiamo per gradi: «Il consultorio – spiega il dottor Del Re – ha l’obiettivo di offrire al singolo, alla coppia e alla famiglia un servizio di consulenza e assistenza medico-psicologica e sociale per problematiche relative alla vita di coppia o familiare e per difficoltà di tipo relazionale, sessuale o sociale in età adolescenziale o adulta. Esiste – aggiunge – anche un servizio tutela dei minori, il quale ha l’obiettivo di sostenere le famiglie di minori in situazioni di disagio, di disadattamento e di devianza, di proteggere i minori in stato di abbandono, di tutelarne la crescita e di attuare programmi per le famiglie di minori soggetti a provvedimenti del Tribunale per i Minorenni, compresa l’assistenza e l’accoglienza in comunità o affidamento familiare». Nello specifico, l’attività legata all’ambulatorio

ginecologico è rivolta a utenti dai 14 ai 64 anni, si accede su appuntamento telefonando (tel. 0421-74277) o recandosi presso la sede del servizio il lunedì dalle 8.30 alle 12.30. L’attività di consulenza sociale, invece, viene erogata dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30 (lunedì e mercoledì 14.30-18.00) e fornisce servizio professionale attraverso consulenze legali, sociali, per separazione/ divorzio e affidamento figli, gestione dell’affido etero familiare e gestione del percorso adottivo. Tra gli altri, infine, il Consultorio gestisce anche il percorso formativo/informativo legato alla nascita, con l’organizzazione di 8 incontri dedicati a donne in gravidanza e di altri 12 rivolti a neo mamme. Per maggiori informazioni:

consultoriopg@ussl10.veneto.it. Oltre al Consultorio gestito dall’Ulss 10, poi, a Portogruaro ne esiste un secondo, il Consultorio Familiare Fondaco Onlus. Quest’ultimo è situato in Via Seminario 17, in pieno Centro storico cittadino, a due passi dalla biblioteca comunale. Nato su ispirazione cristiana per iniziativa di un gruppo di persone, tra cui don Mario Campaner, attente alle problematiche familiari nel lontano 1979, è stato riconosciuto dalla Regione Veneto nel 1982; attualmente è socio dei Consultori U.C.I.P.E.M. «Diversamente dal Consultorio dell’Ulss 10 – spiega il tesoriere del Consultorio Fondaco, Giorgio Pippo – qui forniamo esclusivamente servizi di consulenza psicologica e di sostegno alla persona assolutamente gratuiti, dunque non ci occupiamo di problematiche medico-sanitarie. Il nostro consultorio è animato da soci volontari che operano gratuitamente e da un’equipe di esperti composta da psicologi, pedagogisti, consulenti familiari, operatori sociosanitari, ognuno dei quali opera nel pieno rispetto della persona senza giudicare e con la garanzia di assoluta riservatezza». La dottoressa Marilena Brunetti, inoltre, propone alcune riflessioni riguardo al modo di operare specifico compiuto dagli esperti del consultorio nei confronti dell’utenza: «Spesso è presente la difficoltà a mettere paletti quando si tratta di giovani coppie che hanno ancora una dipendenza psicologica e non solo, dalla famiglia di origine e questo impedisce loro di fare proget-

ti come coppia e di prendere decisioni autonome e responsabili come due adulti che si sposano dovrebbero riuscire a fare. Ultimamente le separazioni e le famiglie allargate sono in aumento con tutte le problematiche che ne conseguono come gestire i figli nella separazione. A questo proposito – continua – il consultorio offre il servizio di mediazione, gruppi di incontro per genitori separati dove si favorisce la mobilitazione delle risorse personali e genitoriali esistenti attraverso il confronto e la valorizzazione delle esperienze e la condivisione delle emozioni con persone che stanno vivendo la stessa esperienza». Vanno segnalate, infine, le date e i titoli dei prossimi incontri promossi dal Consultorio Fondaco: “Costruire relazioni positive” dottoressa Marilena Brunetti 26 marzo-9-16-23 aprile. “Da 2 a 3: la culla che cambia la vita” dottoresse Patrizia Trevisanut e Valentina Marcato 31 marzo-6-13-20 aprile; “Essere nonni” dottoresse Patrizia Trevisanut e Chiara Colombo 7-1421-28 aprile; “Il perdono cristiano” dottoressa Chiara Colombo 7-14-2128 maggio e 4 giugno; “Autostima: dentro la mente e nella profondità del cuore” dottoressa Marilena Brunetti 10-17-24-31 maggio; “Di che fiaba sei? La fiaba come strumento di conoscenza di sé” dottoressa Nicoletta Miniutti 11-18-25 giugno. Per maggiori informazioni: 042175501. Orario di apertura: martedì, mercoledì e giovedì dalle 17.00 alle 19.00. e-mail: consultoriofamiliare@ virgilio.it.

Consultorio Fondaco: 1982, gruppo dei primi operatori



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DALLE AZIENDE

marzo/aprile 2010

redazionale a cura di G. C.

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l garden Florchiara nasce nel 1992 come azienda florovivaistica specializzata nella produzione e vendita di piante da interno, da balcone, per aiuole e orto. Negli anni successivi si è diversificata in vari settori per rispondere ad un pubblico sempre più attento alle novità. I prodotti e i servizi coprono tutto l'arco florealevivaistico e non solo: piante ornamentali e da giardi-

no, fiori artificiali, vaseria e oggettistica varia, cesti, concimi, sementi e prodotti per la cura del verde. L'azienda, che si trova in via Croce Rossa 26 a Portogruaro (zona scuole medie ed elementari), si estende su una superficie di circa 15.000 mq, di cui 3.000 adibiti a serre. A gestione famigliare, il titolare della ditta ha messo a frutto i molti anni di esperienza maturata nel settore per offrire prodotti e servizi con una passione immutata nel tempo.

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Tutti in forma con le arti marziali Perché si possono praticare a tutte le età redazionale a cura di R. V.

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ens sana in corpore sano recita un proverbio latino e, in una società digitalizzata come l’attuale, dove si fa la spesa con un clic e dove tutto è talmente vicino e accessibile che non serve neanche alzarsi dalla sedia e allontanarsi dalla consolle del PC, la “mens” sopra citata sembra sempre più autonoma e incurante della solida parte corporale. Il corpo, specie negli adolescenti, rappresenta spesso un nemico e manca una cultura che ne sottolinei l’importanza per un corretto equilibrio che sta alla base di una vita sana e senza problemi. Da qui le statistiche che confermano l’aumento di forme di obesità e frequenti casi di deficienze dell’apparato muscolo/scheletrico dei giovani dovute alla mancanza di sana attività fisica, in una società moderna che, giorno dopo giorno, da una parte sottrae tempi e spazi alle attività ludico-sportive tradizionali e dall’altra propone forme di svago assolutamente sedentarie. E’ necessario pertanto praticare sport, spesso un’esigenza consigliata dai medici invece che dal buon senso, conseguenza di quella mancanza di cultura di cui si parlava prima. E quale attività fisica far praticare ai nostri ragazzi, i quali spesso non sono molto interessati a far “fatica”, ma vedono nello sport un obbligo da espletare alla stregua degli odiati “compiti per casa”. Nelle attività sportive giovanili un punto di riferimento è il nuoto, disciplina completa e anche divertente che però

dopo un po’, fatta eccezione per chi abbraccia l’attività agonistica ed è motivato da obiettivi prestazionali, diventa noiosa e cominciano a sorgere i primi “mal di pancia” e “mal di testa”. Una valida alternativa, se continuiamo a considerare attività sportive complete, dalle alte valenze psicomotorie, sono le arti marziali. Dando per scontato che non sia più necessario spiegare perché l’Arte marziale non debba essere associata alla violenza, errata convinzione dovuta ad un’ignoranza che si spera appartenga al passato, vediamo di capirne il perché. Nella nostra scuola si pratica il Karate e il settore giovanile rappresenta una parte molto importante perché tutti gli sforzi tendono a motivare i giovani a praticare una disciplina che, per le indiscusse qualità educative e formative, va oltre lo sport stesso. Sin dalla più tenera età, proponiamo un programma propedeutico chiamato Avviamento Arti Marziali, dove si porta il bambino a scoprire il proprio corpo e le potenzialità dello stesso, il tutto attraverso forme ludiche che siano divertenti e stimolanti e che coinvolgano anche emotivamente i piccoli futuri atleti. Il programma ovviamente è predisposto secondo itinerari metodologici che variano a seconda dell’età, passando per didattiche di base fino ad arrivare in alcuni casi all’agonismo e alla ricerca della specializzazione. Spesso quindi le arti marziali diventano un costume, un modo di

vita, si comincia da bambini e si continua a praticare come una sana abitudine, in alcuni casi sono abbinate come complemento ad altri sport nei quali non è raro riscontrare miglioramenti dovuti alla pratica di una disciplina che, senza dubbio, contribuisce in maniera ottimale ad un corretto sviluppo delle capacità coordinative e cognitive. Inoltre l’impatto allenante degli sport da combattimento è molto alto e utile, oltre che per raggiungere la forma ottimale, per acquisire e sviluppare capacità e abilità tecniche e motorie specifiche nella difesa personale. Anche chi non è attratto dalla prestazione comunque trova nella pratica una attività senza dubbio utile e positiva, misurandosi più con se stesso che contro altri, alla ricerca di un equilibrio interiore, prendendo conoscenza dei propri limiti e spinto a superarli in una sfida che risulterà spesso utile ad affrontare le vere sfide della vita di tutti i giorni.

ARTI MARZIALI SPORT DA COMBATTIMENTO DIFESA PERSONALE KARATE SPORTIVO - EDUCATIVO PER BAMBINI E RAGAZZI L’A.S.D. Budo Life Academy tiene i propri corsi presso: LA PALESTRA ARHENA 5 a Portogruaro via Villastorta 31/3. PER INFO: Tel. 347 9613989 - 0421 75596 E-mail info@budolife.it WWW.BUDOLIFE.IT


DALLE AZIENDE

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Voglia di Primavera e tante calde novità redazionale a cura di A. P.

I

n prossimità della primavera, la pizzeria Al Tajer® si appresta ad aprire la sua terrazza estiva, piena dei caldi colori del suo rigoglioso giardino, con la consueta ospitalità che la contraddistingue. Sta preparando e organizzando un menu alternativo fatto esclusivamente di panini caldi appositamente selezionati per deliziare il palato di chi ha voglia di qualcosa di sfizioso in alternativa alla sua classica pizza. É comunque e sempre alla ricerca di nuove soluzioni per rendere le proprie pietanze ancor più digeribili,

rafforzando sempre più quello che è il fulcro della propria arte culinaria e cioè la ricerca di prodotti innovativi. Inoltre, con l’avvicinarsi della stagione estiva, ricomincerà la classica produzione dei dolci semifreddi: un must che la cara Betty ha rinnovato con l’innesto di novità squisitissime usando esclusivamente frutta fresca. La pizzeria Al Tajer® coglie anche l’occasione per informare che, proprio in questi giorni, sta elaborando un sistema ad hoc per p la produzione di una base pizza per i celiaci (intolleranti al glutine), il cui problema è sempre più presente

nel nostro vivere quotidiano e che non può essere esente da interessamento: nelle prossime uscite di questo giornale verranno date ulteriori informazioni sullo sviluppo di questo importante progetto. Infine, si annuncia che è in via di realizzazione un libro che si intitolerà “Scuola di Pensiero” che avrà al suo interno argomentazioni su quale è il “pensiero Tajer” nel campo della culinaria regionale, che si prefigge lo scopo alla nostra cucina p di riavvicinare le persone p locale che sta gradualmente scomparendo, sostituita dai fast food e da proposte più o meno esotiche.

Vi aspettiamo al Tajer® di Cintello… Per le vostre uscite primaverili arrivederci quindi tra il verde e i colori della nostra fiorita terrazza estiva!

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La nuova nata nel settore del legno per offrire prodotti e manodopera di qualità anche nel Portogruarese A PRIVATI E AZIENDE FORNIAMO: UÊ* ÀÌiÊ`>Ê ÌiÀ Ê­Ì> LÕÀ>Ìi]Ê ÃÌi >À ]Ê Ê >ÃÃi ®Ê Ê i} ÊiÊ Ê«ÛV UÊ*>Û i Ì Ê Ê i} Ê«Àiw Ì ÊiÊ > >Ì UÊ* ÀÌiÊL `>Ìi UÊ-VÕÀ ÊiÊ viÀÀ >ÌiÊ` Êà VÕÀiââ> UÊ* ÀÌiÊÌ>} >vÕ V UÊ > Vi iÌÌ ]ÊÃiÀÀ> `iÊÃV ÀÀiÛ ÊiÊ>ÛÛ } L Êâ V>Ìi]Ê VÀ v À>Ìi]ÊÌÀ>ë>Ài Ì Ê Ê> Õ ÊiÊ« V>ÀL >Ì UÊ >ÃVÕ > Ì ]Ê> V iÊÃiâ > UÊ-V> iÊ`>Ê ÌiÀ U iÃÌÀiÊiÊ ÃVÕÀ Ê ÊÌÕÌÌiÊ iÊV Õ ÊiÃÃi âiÊÕÃ>ÌiÊ­ À ]ÊÀ ÛiÀi]Ê« o®ÊiÊ Ê«ÛV UÊ-iÀÀ> i Ì Ê -/, ÊViÀÌ wV>Ì Ê - Ê Ê«ÛVÊiÊ« ÀÌiÊL `>ÌiÊ iÀÀi UÊ > ÕÌi â iÊÃÕ ½ià ÃÌi ÌiÊ U* Ã>Ê` ÊÃiÀÀ> i Ì Ê Ê}i iÀi Alle Contract, tecnici specializzati per operare nel campo dell’allestimento d'arredamenti di boutique, hotel,...

I nostri uffici e la sala mostra sono aperti al pubblico DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ CON I SEGUENTI ORARI: >ÌÌ >Êä \ääÊUÊ£Î\ääÊ Ê* iÀ }} Ê£x\ääÊUÊ£ \ää IN ORARI DIVERSI SI PREGA PRENDERE APPUNTAMENTO

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DURI I BANCHI

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L’Istituto Statale di Ist. Sup. “Gino Luzzatto” di Portogruaro di Daniela Micaletto

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’I.S.I.S.” Luzzatto”, nato dalla fusione tra l’Istituto Tecnico Commerciale “G. Luzzatto”e l’Istituto per i Servizi Commerciali e Turistici “L. Einaudi”, è una scuola nuova, attenta alla formazione culturale, personale, civile e professionale dei giovani che dovranno operare in un contesto in continua trasformazione. Precorrendo la riforma degli istituti tecnici e professionali, la scuola ha offerto, già da diversi anni, percorsi curricolari sulla base delle esigenze che, il mercato del lavoro da una parte e l’università dall’altra, oggi richiedono. L’azione innovativa si è innestata su fondamenta solide dal punto di vista dei contenuti curricolari nell’intento di far conseguire agli studenti adeguati livelli di preparazione professionale non disgiunti dall’acquisizione di una solida educazione umana e civile. Grazie ai continui contatti e alla collaborazione con il mondo produttivo e con le amministrazioni locali sono sorte iniziative, anche di natura professionalizzante, di notevole impegno. Nell’anno 2005-2006, nel perseguimento del miglioramento continuo, l’istituto ha ottenuto la certificazione di qualità UNI ISO 9001.2008. L’offerta formativa in ottemperanza della riforma che partirà dall’anno scolastico 2010-2011 si è sensibilmente specializzata: il vecchio indirizzo tecnico per ragioniere diventa “amministrazione, finanza e marketing” e prevede che al termine del primo biennio gli alunni possano scegliere due articolazioni: “marketing e relazioni internazionali” e “sistemi informativi aziendali”. Nel triennio successivo, formato dal secondo biennio e un quinto anno, gli indirizzi si articolano secondo le richieste del mondo del lavoro e delle professioni del territorio. Alla fine del percorso scolastico quinquennale, il perito, con competenze specifiche nel campo dei macrofenomeni economici nazionali ed internazionali, opererà nei sistemi aziendali integrando le competenze dell’ambito professionale con quelle linguistiche ed informatiche. Per quanto riguarda l’indirizzo professionale si prevedono due corsi della durata di cinque anni, quello dei “servizi socio sanitari” che formerà un tecnico con competenze necessarie per organizzare ed attuare interventi adeguati alle esigenze socio-sanitarie di persone e comunità, e quello dei “servizi commerciali” che preparerà un tecnico con competenze atte ad assumere ruoli specifici nella gestione dei processi amministrativi e commerciali, in modo di orientarsi nell’ambito socio-economico del proprio territorio e nella rete di interconnessioni tra la propria regione e il contesto nazionale ed internazionale. Negli ultimi anni, l’attività della scuola è stata particolarmente intensa sul piano culturale e professionale, grazie ad incontri con personalità del mondo economico e culturale, a varie pubblicazioni di storia economica locale, curate dalla scuola, e all’attività didattica

del Museo di Economia aziendale, sito all’interno dell’istituto. Infatti nell’ istituto sono presenti due centri culturali: il Museo di Economia aziendale, che svolge attività didattica nel settore della storia economica e aziendale, e la Biblioteca, il cui patrimonio librario risulta di grande interesse per la presenza di tre im-

portanti fondi documentali: Luzzatto, Einaudi, Bertolini, inseriti nel Sistema Bibliotecario Museale Provinciale e in quello Nazionale.

“gusto e creatività ti aspettano! Scopri che cosa abbiamo preparato di buono per te e i tuoi bimbi

I bambini creano i grandi si rilassano.

Ti aspettiamo tutti i venerdì dalle 19 alle 21.00 bro

a il tuo segnali

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lcino” - Cre marzo: “Il Pu

truisci il tuo iglietto” - Cos

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2 aprile: “Il C

ografie il tuo portafot a re C e” ic tua corn 9 aprile: “ La i il tuo orologio on p m co e a re io orologio” - C 16 aprile: “Il m ndiera Crea la tua ba e” or ol ic tr l 23 aprile: “ I a nte alla mamm ro p im e tu le - Regala cuore grande” n U “ e: il r p 30 a Via Arma Aeronautica,14 PORTOGRUARO cell.346/7044345

con la collaborazione di BRITISH INSTITUTE

Una scuola per… tutti Dopo aver trascorso quasi cinque anni scolastici in questo istituto, alternando periodi difficili e impegnativi ma, allo stesso tempo, costruttivi e piacevoli, credo di poter esprimere una mia opinione a riguardo. Indubbiamente si può parlare dell’istituto, ricordando l’efficienza della struttura, la presenza di due palestre (più una di fitness), la possibilità di accedere a laboratori linguistici ed informatici, ad un’ampia aula magna, ad una fornita biblioteca, ad un Museo di economia aziendale unico in Italia, ad un confortevole bar molto frequentato da noi ragazzi nelle diverse ore della giornata. Questa scuola, però, non è rappresentata solo da ciò che ho appena menzionato, c’è ben altro; ogni studente ha la possibilità di scegliere di partecipare a progetti, quali l’ASL (alternanza scuola lavoro), di conseguire la certificazione di lingue straniere, la patente europea del computer o di economia aziendale, di provare l’esperienza del lavoro attraverso gli stage aziendali: tutto è ritenuto da noi alunni molto utile per una crescita sia a livello personale che formativo. Ritengo molto interessante che la scuola promuova e incentivi lo studio di lingue straniere: nel nostro istituto se ne studiano ben quattro (inglese, tedesco, spagnolo e francese) offrendo a noi studenti di svolgere stage linguistici e viaggi all’estero. Ciò che noi sogniamo e progettiamo, già dai primi giorni di scuola, sono le gite, visite di istruzione come le chiamano gli insegnanti, che le classi quinte possono effettuare all’estero, mentre le prime e le seconde vanno alla settimana bianca o verde. In questi cinque anni ho potuto constatare di persona che i docenti dell’istituto sono disponibili e comprensivi, ma allo stesso tempo, pretendono serietà, correttezza, responsabilità e impegno da parte nostra con lo scopo di prepararci ad affrontare serenamente le difficoltà che incontreremo nel nostro futuro, non solo sul piano professionale, ma anche sociale-civile e personale. Mi piace descrivere l’istituto come luogo in cui a tutti è concessa l’opportunità di svolgere tutte le attività proposte, in cui ognuno ha la possibilità di confrontarsi con i propri compagni e di instaurare rapporti costruttivi con i docenti, è una scuola che offre tante opportunità… insomma, una scuola per… tutti! Valentina Papais Allieva della classe quinta C sezione Tecnico, rappresentante Consiglio d’Istituto


ATTUALITÀ

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Famiglie affidatarie cercansi. L’appello del Centro per l’affido dell’Asl 10 1 >ÊÃiÌÌ> Ì >Ê ÊL> L Ê Ê>vw` Ê i ÊÌiÀÀ Ì À Ê`i ½ à ʣä°Ê La difficoltà è trovare la famiglia “su misura” di Georgia Schiavon

L

’affido di un bambino ad una famiglia, preferibilmente con figli minori, o ad una persona singola è un provvedimento previsto dalla legge 184 del 1983, come modificata dalla legge 149 del 2001, nei casi di temporanea inidoneità del suo ambiente familiare originario. Gli affidatari si assumono la responsabilità di mantenerlo, educarlo, istruirlo e dargli affetto, nell’attesa del recupero delle competenze genitoriali della famiglia d’origine. Le “Linee guida 2008 per i servizi sociali” della regione Veneto definiscono l’affido come “un rapporto non alternativo, ma complementare a quello con i genitori naturali”. L’obiettivo, generalmente, è il ritorno del bambino alla famiglia d’origine, che nel periodo di allontanamento del figlio viene aiutata a risolvere le sue difficoltà. La disponibilità di tempo richiesta agli affidatari varia in relazione alle problematiche della famiglia d’origine e alle conseguenti esigenze del bambino. Tra le tipologie di affido si distinguono quello residenziale, con permanenza presso la famiglia affidataria per almeno cinque notti alla settimana, quello diurno e quello a tempo parziale. Negli ultimi anni in Italia si è assistito ad un aumento del numero di affidi in quanto lo Stato ha avviato una politica di promozione dell’affido, sancendo tra l’altro, con la legge 149, la chiusura degli istituti entro la fine del 2006 e la conseguente collocazione del minore in famiglie affidatarie o in comunità di tipo familiare. L’affido, oltre a rappresentare una soluzione che dal punto di vista affettivo gli esperti reputano preferibile all’inserimento in comunità, allevia notevolmente gli oneri dei comuni di residenza dei bambini, ai quali spetta contribuire al loro mantenimento fuori dalla famiglia: per ogni affido il comune eroga circa 400 euro mensili alla famiglia affidataria, contro un costo della retta delle strutture variabile dai 60 ai 140 euro al giorno. Secondo i dati forniti dall’Osservatorio regionale nuove generazioni e famiglia, negli ultimi anni anche in Veneto si è verificato un costante incremento degli affidi residenziali di minori e ragazzi fino ai 21 anni (in Veneto e in Piemonte la normativa regionale consente il prolungamento dell’affido oltre la maggiore età fino ai 21 anni per permettere al ragazzo il raggiungimento dell’autonomia), passati dagli 813 del 2004 ai 997 del 2008 (equamente distribuiti tra intrafamiliari (49,6%), ovvero a parenti entro il quarto grado, ed extrafamiliari (50,4%), a persone non consanguinee), concomitante alla diminuzione dei casi di inserimento in case famiglia, comunità alloggio o comunità mamma-bambino, calati dai 1.098 del 2004 agli 893 del 2008. Quasi il 75% dei bambini in affido nel 2008 aveva dai 6 ai 17 anni. La percentuale di stranieri era pari al 24,9%.

Nel territorio dell’Asl 10 (portogruarese e sandonatese) nel 2008 i bambini in affido erano 63 (con un leggero incremento nel 2009), 23 dei quali nell’area del distretto 3 (comprendente i comuni di Portogruaro, Fossalta, Concordia, San Stino, Annone, Pramaggiore, Cinto, Gruaro, Teglio), dove nello stesso anno ce n’erano 12 inseriti in comunità. Gli affidi, quasi tutti residenziali, erano per la maggior parte (19 su 23) intrafamiliari. 22 affidati su 23 erano nella fascia d’età dai 6 ai 21 anni. Ogni consultorio distrettuale dell’Asl 10 ha una “banca risorse” che raccoglie la disponibilità delle famiglie della zona di sua competenza, sotto il coordinamento del Casf (Centro per l’affido e la solidarietà familiare), servizio

sovra-distrettuale tra le cui attività figura la promozione dell’affido attraverso incontri ed eventi. Un problema evidenziato dagli operatori dei consultori dell’Asl 10 è infatti la carenza di famiglie disponibili all’affido rispetto ai bambini che ne hanno bisogno, che inevitabilmente determina un’offerta poco differenziata qualitativamente, aspetto questo per niente secondario, poiché ogni bambino necessita di una famiglia che sappia rispondere in modo adeguato alle sue peculiari esigenze affettive ed educative. Oltre al requisito, generalmente necessario, della vicinanza territoriale al luogo di residenza del bambino, la famiglia affidataria deve infatti possedere determinate caratteristiche di “compatibilità” con il caso particolare.

0%2 ) 45/) ,!6/2) 0)Å )-0%'.!4)6) per risolvere le situazioni più complicate cogli ora l’occasione di scegliere tra le macchine più potenti

RICAMBI E ACCESSORI PER AUTO 2!3!%2"! s $%#%305',)!4/2) s 42!44/2).) -/4/3%'(% s '%.%2!4/2) s -/4/0/-0% ,5"2)&)#!.4) % "!44%2)%

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Tra i principali motivi di allontanamento dei bambini dalla famiglia d’origine nel 2008 in Veneto figuravano le malattie psico-fisiche dei genitori (23,5% dei casi), seguite da maltrattamento e incuria del minore (11,7%), problemi economici o abitativi dei genitori (10%), carenze educative (9,9%). Sono solitamente persone esterne alla famiglia a segnalare il problema ai servizi sociali, che intervengono stabilendo l’affido con il consenso dei genitori o degli eventuali tutori oppure, in caso contrario, richiedendone la disposizione al Tribunale per i minorenni. Nonostante gli affidi giudiziali siano rimasti oltre due terzi del totale, in Veneto dal 2004 al 2008 si è registrato un progressivo aumento degli affidi consensuali, passati dal 24,2% al 32,1%. Stabilito l’affido, i servizi definiscono per ogni minore un progetto personalizzato nel quale è coinvolta la famiglia d’origine, decidendo anche l’opportunità e la frequenza degli incontri tra questa e il bambino. La durata dell’affido prevista dalla legge è di 2 anni, ma nella maggior parte dei casi, come avviene anche nel portogruarese, i tempi si prolungano, perché non sempre questo periodo è sufficiente per risolvere le problematiche della famiglia d’origine. Nel 2008 in Veneto in quasi un terzo dei casi di affido il cui termine era in scadenza minori e ragazzi sono rimasti presso la famiglia affidataria e il totale di affidi in corso da più di due anni superava il 60%. Solo il 27% degli affidati è tornato dai genitori e solo il 7,6% degli affidi si è concluso con l’adozione. Nei casi in cui il rientro nella famiglia d’origine si configuri impossibile e il Tribunale non dichiari l’adottabilità del minore, molto spesso viene stabilito un affido a tempo indeterminato o “sine die” (la forma più diffusa di affido anche nel portogruarese), criticato però dalle “Linee guida” regionali in quanto soluzione che protrae una situazione di incertezza di identità del bambino. La legge 149 prevede la possibilità di adozione anche da parte della famiglia affidataria, ma questo avviene solo in rari casi. Carla Forcolin, presidente dell’associazione veneziana La gabbianella, si è fatta promotrice di una petizione per la modifica della suddetta legge (sottoscrivibile sul sito www.lagabbianella.org) in direzione della salvaguardia, una volta concluso l’affidamento, del rapporto instauratosi tra affidato e affidatari (già auspicata comunque dalle “Linee guida”) e in favore, nei casi ove fosse possibile, dell’adozione da parte di questi ultimi, al fine di evitare al bambino nuove e dolorose fratture dei suoi legami affettivi. Al proposito tuttavia Paola Baglioni, dell’ufficio tutela minori della regione Veneto, ribadisce la necessità di una netta distinzione tra i due istituti: “L’affido è una scelta consapevolmente e volutamente temporanea”.


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oltreconfine

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Lungo le strade del vino A Pramaggiore, un tempo vigneto della Serenissima e oggi importante zona di produzione enologica Sede municipale

di Marta Camerotto

S

e il portogruarese ha un comune legato al vino è sicuramente Pramaggiore. Si trova a due passi da Portogruaro, il suo territorio è completamente pianeggiante ed è noto come la città del vino doc. La sua terra produttrice di vini apprezzati ha dato vita alla “Strada dei Vini” con dei percorsi enogastronomici che si fanno visitare ogni anno da numerosi turisti ed enologi. La Strada dei Vini D.O.C. Lison-Pramaggiore si snoda attraverso 3 itinerari: due di questi conducono dalle principali spiagge – Caorle e Bibione – fino alla Zona Classica, e il terzo invece la percorre e collega le Città del Vino, Annone Veneto, Portogruaro, San Stino di Livenza e Pramaggiore. "La zona classica": Loncon, Belfiore, Pradipozzo, Summaga, Lison, Mazzolada, Levada, Portogruaro, Concordia Sagittaria. "La zona del Livenza": Caorle, San Stino di Livenza, Annone Veneto, Motta di Livenza, Blessaglia, Pramaggiore, Pravisdomini, Chions, Cinto Caomaggiore. "La zona del Tagliamento": Concordia, Bibione, S. Michele al Tagliamento, Latisana, San Giorgio, Alvisopoli, Teglio, Cordovado, Fossalta di Portogruaro, Vado, Giussago, Villanova, Santa Margherita, Lugugnana. L’area di Pramaggiore è nota già dai tempi antichi in quanto era attraversata da importanti strade romane, sui cui tracciati si viaggia ancor oggi: la Via Postumia, che univa Genova ad Aquileia, e la Via Annia, che collegava Adria e Aquileia, passando anche per Altino. Inoltre, anche il fiume Lemene rivestì nei secoli grande importanza per la navigazione e i trasporti. Il centro più importante di questo periodo fu Julia Concordia, oggi Concordia Sagittaria, situata all’incrocio tra le due strade, di cui oggi sono visibili i resti (la domus, le terme, la cinta muraria), oltre alla Cattedrale Paleocristiana. Anche Annone Veneto era collocato sull’antica Postumia e S. Stino sulla Annia. Dal XV° secolo furono i Veneziani ad estendere il loro dominio su queste terre. Le cittadine si arricchirono di chiese e palazzi. Pramaggiore allora con il borgo di Belfiore fu considerata il Vigneto della Serenissima. Ciò che contraddistingue la produzione di vino nella zona doc Lison-Pramaggiore rispetto alle altre è il fatto che è in continua crescita qualitativa per l’attenzione che i viticoltori e le associazioni di categoria hanno dato all’agricoltura biologica introdotta dai primi anni ’90. Le varietà catalogate a Pramaggiore sono numerosissime, con altrettante osservazioni indirizzate ad

una selezione delle uve. Dopo un lungo percorso di prove e studi si arrivò verso il 1950 a definire le varietà consigliate nelle zone adiacenti l'Adriatico che sono quelle coltivate tutt'oggi: Merlot, Cabernet, Franc, Tocai friulano, Sauvignon, Pinot Grigio, Refosco, Verduzzo, Malvasia Istriana, Terrano, Ribolla e Franconia. Negli anni Trenta tutta la zona di Pramaggiore fu interessata da una vasta azione di bonifica e di modernizzazione della produzione agricola e anche vinicola. Oggi, tracce della vita dei vecchi tempi si trovano al Museo della Civiltà Contadina presso il Mulino di Belfiore. Metodi moderni e intensivi furono adottati a partire dagli anni '50, in cui però iniziò anche l'industrializzazione e lo sviluppo dell'ospitalità sulle spiagge. Oggi i centri di Caorle, con il suo centro storico caratteristico e il porto, e di Bibione, con spiaggia, pineta e le

Mostra Nazionale dei Vini

Terme, sono tra le località più apprezzate del Mare Adriatico. Pramaggiore è nota anche per i fastosi appuntamenti gastronomici che si svolgono durante tutto l’anno. Tra i più noti ricordiamo la sagra di

L’Angolo di Franco e Manuela

del Gelato

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San Marco che si svolge verso fine aprile, la sagra delle rane a Comugne che si ripete ogni anno l’ultima settimana di maggio, la sagra della sopressa a Belfiore a luglio, ad ottobre è il momento della sagra degli ossi a Comugne e la festa della Madonna di Belfiore a novembre. Pramaggiore è un comune che conta quasi 5 mila abitanti ed è amministrato dal sindaco Igor Visentin. Il comune si estende su una superficie di 24,2 chilometri quadrati per una densità abitativa di 164 abitanti per chilometro quadrato. Il territorio risulta compreso tra i 5 e i 15 metri sul livello del mare. Ma Pramaggiore non è solo il luogo del gusto ma è anche un serbatoio ricco di storia e architettura. Il nome di Pramaggiore compare in forma documentata nel 1225, accertando l'esistenza di un villaggio dipendente politicamente dal patriarcato di Aquileia ed ecclesiasticamente dalla Diocesi di Concordia, anche se il recente rinvenimento di reperti litici e ceramici data la più antica testimonianza della presenza umana nel territorio tra il 1600 e il 1300 a.C. L'estensione territoriale di Pramaggiore era molto limitata e non abbracciava l'intera superficie comunale, perché sia la villa (comunità rurale organizzata) di Salvarolo che quella di Blessaglia avevano una diversa giurisdizione. Non è accertabile il momento di formazione del villaggio di Salvarolo, ma è da ritenersi che il primo nucleo di case sia stato costruito ai piedi del castello eretto nella località da un casato di feudatari alla fine del decimo secolo. Anteriore a quella del capoluogo sarebbe pure l'epoca della nascita di Blessaglia, il cui nome compare nel IX secolo. Con il passaggio del Friuli sotto il dominio della Repubblica di Venezia (1420) mutarono anche le situazioni locali: le giurisdizioni feudali tramontarono, la cessione da parte dei Salvarolo del casato agli Altan dapprima diede nuovo splendore all'antico maniero, cui però poi subentrò una progressiva decadenza che lo portò alla scomparsa. Le tre ville, che nel 1776 contavano complessivamente meno di 700 abitanti, con l'avvento del napoleonico Regno d'Ialia vennero fuse in un sol comune, che assunse la denominazione di Comune di Pramaggiore (1806). Tra le fastose dimore patrizie si trovano villa Collovini, oppure Villa Morasuttto, o ancora Villa Muschietti. La chiesa di San Giacomo a Salvarolo risale al 1016 mentre la chiesa di Santa Maria Assunta a Blessaglia risale al ‘500.


L'ACQUOLINA IN BOCCA

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San Marco e la tradizionale “FESTA DELLA FORTĂ€JAâ€? di Leandro Costa

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l 25 aprile si celebra l’anniversario della liberazione dell’Italia dall’occupazione dell’esercito tedesco e fascista avvenuta nel 1945. A Venezia si festeggia San Marco Evangelista, Patrono della cittĂ , ed i veneziani regalano alla loro amata donna il “bòcoloâ€? di rosa e a pranzo mangiano i “risi e bisi de tradissionâ€? e i “pomi e peri coti insieme spolverai de canela e nose moscataâ€?. Nel territorio della Venezia Orientale a ridosso della Bassa Friulana, si celebra pure una tradizione che si perde nel tempo, che saluta la primavera ďŹ orita negli alberi, colorita nei campi e “rivĂ i dei fossi e canaiâ€? di novelle erbe: “pavariĂŠl, s-ciopetini, vidisoni, sparasi selvadeghi, urtĂŹgheâ€?, speciali condimenti per gustosi e genuini piatti campagnoli e che di fatto inaugura la lunga sequenza di feste paesane che si susseguono ďŹ no all’autunno. E’ la “Festa della fortĂ jaâ€?, nota anche come “Festa di San Marco fortajolâ€?, una giornata di folklore, di allegria, divertimento ed abbuffate di frittata consumata all’aria aperta, nei prati di campagna, lungo gli argini di ďŹ umi, sotto i porticati di vecchi casolari colonici, assieme a famigliari, parenti ed amici. Una festa che nell’anno 1946 si coniugò con la sacralitĂ storica del primo anniversario della liberazione, quando un comitato locale, come ricorda un signore ultrasettantenne, riunĂŹ centinaia di ragazzini all’allora Foro Boario di Portogruaro, nel quartiere PalĂš, nei pressi dell’ex Bar Leandrin (non era ancora stato costruito lo Stadio Mecchia) e offrĂŹ a tutti la tradizionale frittata con il salame ed un bicchiere di “spumaâ€?. Le donne piĂš anziane, invece, ben ricordano questa ricorrenza che si celebrava a cavallo degli anni cinquanta, quando intere comunitĂ e borgate di paese si riversavano in luoghi storici fra il verde dei campi, sotto gli alberi di tiglio, faggio e quercia a “Le Parsâ€?, di Teglio, e anche lungo l’argine del ďŹ ume Tagliamento a San Filippo, verso Cesarolo; vettovaglie trasportate dai carretti trainati dal “musâ€?, adornati con festoni multicolori, carichi di bambini guardati a vista dalle nonne, partiti da casa di buon’ora per occupare il posto migliore sul cui prato distendere le tovaglie e accendere un fuoco per cuocere le frittate: tante frittate di uova fresche cucinate assieme al salame e, ancora, con erbe di campo, con cipolla, con sparasi, con vidisoni, e vin bacò e clinton per gli adulti ed acqua con frizzina per i bambini, i quali si divertivano poi con i giochi delle pignatte, schiavi, scondicuc, salto della corda, mentre i piĂš adulti, dopo la frittata, si riversavano attorno alla grande piattaforma da ballo piazzata nel mezzo del prato: per le ragazze era questa una ghiotta occasione per trovare il moroso, controllate a vista dalle mamme allineate in terza ďŹ la che valutavano ed approvavano o meno il comportamento e le scelte del-

le ďŹ glie. “Permette signorina? No grazie!â€?. SĂŹ, per i giovani invitare le signorine a ballare era proprio un duro esame e se lo superavano, si cimentavano a ballare valzer, tanghi e mazurche con tanto impegno per fare bella ďŹ gura, abbozzando una leggera stretta di mano alla compagna di ballo che se contraccambiava dunque “ci stavaâ€? e la stringeva un pochino di piĂš a sĂŠ. CosĂŹ nascevano nuovi amori e nuovi matrimoni! L’orchestra paesana formata dall’immancabile ďŹ sarmonica, con batteria, contrabbasso e sassofono, suonava e poi si fermava ogni tre giri per recuperare dai ballerini le marchette di cartone prepagate e raccolte da un uomo che si aiutava con una corda tesa dal centro ďŹ no al bordo pista. Festa che durava ďŹ no alle prime ombre della sera, dopodichĂŠ uomini e donne inforcavano

le loro biciclette, si caricavano i bambini e i rimasugli di cibo sui carretti e se ne tornavano tutti a casa per riprendere il tran tran della dura vita di quel tempo. Tempo che ha cambiato gran parte di questi luoghi ameni per l’intervento dell’uomo: gli ampi prati sono stati liberati dagli alberi e trasformati in campi ben coltivati a frumento, a mais o soia; i tipici carretti sono diventati oggetti esposti nei musei etnograďŹ ci, il “mĂšsâ€? animale raro e coreograďŹ co sostituito dai potenti trattori che trainano rimorchi di ogni specie. La modernitĂ della vita ci ha abituato a spostarci in automobile e a prediligere ogni comoditĂ per cui anche la “Festa della fortajaâ€? che rimane ben radicata nella nostra tradizione, ha percorso i tempi ed ora le feste si organizzano sotto capienti capannoni coperti in cui si mangia comodamente seduti su panchine allineate a ďŹ anco di lunghe ďŹ le di tavoli, ordinando pur sempre la classica frittata con il salame, ma anche molto altro da scegliere da una

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lunga lista di cibi: baccalĂ , grigliate di carne, frittura di pesce, pastasciutte, trippa ecc. e tante bevande, specie birra, vino bianco e rosso. La “Festa della fortajaâ€? viene ora meglio indicata come “Festa di San Marcoâ€?, manifesti esposti ovunque richiamano in gran numero giovani, e non, a ballare con le famose orchestre romagnole e a degustare i cibi del ricco menu. Questa è diventata una formula comune per ogni festa primaverile ed estiva sia essa religiosa (festa dei Santi Patroni e di tanti altri Santi di calendario) o tradizionale, inventata ad hoc per promuovere i tipici prodotti locali (festa del vino, dei ďŹ ori, dei peri e dei pomi, del formaggio, del frico, delle rane, della soppressa, ecc.). Ciononostante la “Festa della fortajaâ€? mantiene sempre il suo fascino particolare specie fra i ragazzi e le ragazze che si riuniscono in gruppi misti, partono in “mountain bikeâ€?, MP3 con cufďŹ e alle orecchie e sostano in suggestivi spazi all’aria aperta per fare “picnicâ€? con la frittata al salame, e poi divertirsi a cantare e saltare magari rallegrandosi con il suono della chitarra; i loro genitori invece la “Festa della fortajaâ€? la trascorrono, se non al ristorante, proprio sotto i capienti capannoni festaioli, oppure negli agriturismi sotto i porticati delle aziende agricole del territorio, ben riparati dal rischio di improvvisi piovaschi, a mangiare, comodamente seduti, la grigliata di carne prima e la fortaja di San Marco poi, per rispettare la tradizione.

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Thomas Bellotto, chef della Tavernetta del Tocai di Pradipozzo consiglia: uova fresche e a temperatura ambiente, sbattute assieme e ben amalgamate; padella per frittate in materiale antiaderente, preriscaldata e unta con burro od olio; cottura a ďŹ amma bassa nel corso della quale bisogna smuovere la frittata anche con l’aiuto di una spatola; a metĂ cottura rovesciare la frittata con l’aiuto di apposite spatole, coprirla con coperchio e cuocere ďŹ no a quando assume un colore dorato. Procedimento (per 8 persone): Lavare bene su acqua corrente 5-6 etti di “pavarielâ€? e lessarlo in acqua bollente salata; in una padella imbiondire in olio e.v. di oliva due spicchi di scalogno tagliati a julienne e due etti di guanciale di maiale tagliuzzato; unire il pavariel e far saltare assieme per un minuto circa. Aggiungere tutto alle 12-14 uova fresche precedentemente sbattute a parte, una abbondante spruzzata di montasio stravecchio, regolare di sale e pepe, amalgamare e versare in una padella antiaderente e cuocere secondo i consigli dello chef. Gustare con un buon bicchiere di merlot e... buona frittata.


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IIL PERSONAGGIO

marzo/aprile 2010

Il fantastico mondo delle conchiglie Nella dimora del portogruarese Alberto Lubiani è ospitata una delle maggiori collezioni private d’Europa di F.G.

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l portogruarese Alberto Lubiani è un malacologo, ossia uno studioso delle conchiglie. La sua collezione privata, ospitata nella sua casa di via Cavour è una delle più ricche d’Europa. Per molti anni insegnante di Matematica e Scienze alla scuola media di San Michele al Tagliamento, Lubiani si porta dietro la passione per questi animaletti dai tempi dell’Università quando, da studente di Geologia, realizzò una dispensa sui gasteropodi e bivalvi per il corso di Paleontologia della professoressa Maria Luisa Zucchi. Forse quella delle conchiglie è una passione difficile da spiegare ai più, ma entrare nel mondo della malacologia è davvero come intraprendere un viaggio affascinante in un mondo sconosciuto, ricchissimo e variegato. “Qui la biodiversità è talmente esaltante – dice il professore – che chi si immerge in questo studio non ha bisogno di altro”. Le conchiglie si distinguono innanzitutto per l’ambiente in cui vivono: sulla terra (nei prati o in montagna), nelle acque dolci, nelle acque salmastre e in mare da dove si sono diffuse. I molluschi costituiscono un Tipo o Phylum del regno animale tra i più antichi a popolare il nostro pianeta. Tale phylum, era già suddiviso nelle stesse classi che conosciamo oggi, più o meno dall’inizio del Paleozoico, giusto 580 milioni di anni fa, praticamente ieri. Ma non è solo una questione di numero di specie o di pedigree: ascoltando le parole appassionate di Lubiani, si scopre infatti che ognuno di questi animaletti ha le proprie abitudini e una forma adeguata al compito che deve svolgere nell’immenso libro della natura: ci sono le conchiglie che secernono un acido corrosivo in grado di forare gli scogli, creando un’apertura in cui poi si mimetizzano (Lithopfaga lithophaga); quelle a forma di zanna d’elefante che vivono infisse nei fondali sabbiosi (Dentalium), ancorandosi al fondo sabbioso con un piede trilobato che nel contempo provvede alla ricerca dei nutrienti; quelle che creano una “conchiglia nidamentale” dove convivono maschio e femmina della specie (Argonauta) dopo l’accoppiamento per le cure della prole. C’è quella la cui forma ricorda in maniera impressionante un cuore umano (Glossus humanus), o quella a forma d’orecchio (Haliothis), un’altra ancora che produce una schiuma che le permette di galleggiare a pelo d’acqua (Janthina) per lasciarsi portare dalla corrente. E poi le conchiglie pur essendo forme bentoniche, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, viaggiano molto: le tre ultime arrivate nell’alto Adriatico sono 2 specie provenienti dal Centro Europa, arrivate nelle nostre zone sotto forma di larve contenute nelle branchie dei pesci che importiamo per la pesca sportiva (Corbicula fluminea

e Anodonta westerlundi, dal 1996 ), o in capsule ovigere attaccate alle chiglie delle navi russe provenienti dal Mar Nero, che hanno attraccato a Venezia (Rapana venosa dal 1985). Tutta questa diversità è però in pericolo: “con l’inquinamento conseguente all’uso di pesticidi, anticrittogamici e diserbanti in agricoltura o con la pesca indiscriminata – spiega il professore – molte specie stanno scomparendo. Un altro flagello è quello della pesca con le turbosoffianti, che impoverisce e spoglia il fondale marino fino a poche decine di metri dalla linea di costa”. Il professore ha cominciato a mettere insieme la sua raccolta a metà degli anni ’80, portando le sue classi in Brussa, a Caorle, a Bibione e a Grado

alla caccia di piccoli tesori. Da queste esperienze e da quant’altro ha potuto assommare, per promuovere l’educazione ambientale, nel 1995 ha portato alle stampe un libro, “Orizzonti di San Michele e Bibione” custodito tutt’ora in molte biblioteche della zona, libro che indaga su otto ambiti diversi il nostro comprensorio. Uno di questi, quello geomorfologico, è stato ripreso dall’Università di Padova che nel 2004 (Geomorfologia della provincia di Venezia), ha confermato tutte le ipotesi che erano state avanzate sulle origini del nostro territorio in merito alle divagazioni dei fiumi ed all’evoluzione del-

la pianura dalla glaciazione wurmiana ad oggi. Poi la collezione si è espansa, grazie all’aiuto di pescatori istriani di Medulin e di Albona e veneti di Grado e Caorle, disposti a mettere da parte qualche reperto di profondità e detrito di fondo, nonché attraverso perlustrazioni subacquee personali ed acquisti. “All’inizio pensavo di limitarmi soltanto alla zona dell’Alto Adriatico – spiega Lubiani – avendo come mentori gli esperti del museo di Storia Naturale di Venezia. Poi gli orizzonti si sono allargati a tutto il Mediterraneo, ed alle forme terrestri e dulciacquicole del triveneto, per cui ho dovuto dotarmi di una bibliografia malacologica doviziosa”. Oggi nei cassetti del catalogatore, il professore custodisce esemplari provenienti non solo dal mediterraneo, ma anche da quell’area che gli esperti chiamano la “provincia lusitanica”, costituita da tutti i mari che circondano l’Europa, dall’Atlantico al Mar Baltico e al Mare del Nord. Molti degli esemplari sono davvero piccolissimi, e occorre l’occhio dell’esperto, coadiuvato da un buon microscopio, per distinguere una specie dall’altra. Ultimamente, in soccorso della passione c’è anche Internet: esistono siti specializzati, come Shell Auction (www. shellauction.net), dove gli appassionati comprano e vendono conchiglie. La trattativa si svolge sotto forma di asta, sul modello di eBay; ognuno può fare un’offerta e la migliore si aggiudica il pezzo. Una conchiglia particolarmente rara e preziosa può valere diverse centinaia di euro, anche se di solito il prezzo è molto più basso. Dopo tutta la fatica fatta per accumularla, il professore comincia a porsi il problema di come far sì che il lavoro di una vita, una collezione che oggi comprende più di 1600 specie malacologiche, non vada disperso. “Una soluzione - afferma Lubiani - potrebbe essere quella di affidarla al Museo del Mare di Caorle, o al Museo di Storia Naturale di Pordenone”. Se ci fosse un museo di scienze con tutte le carte in regola a Portogruaro, e che facesse un’offerta economicamente interessante, sarebbe ancora meglio. E poi tramandare non solo i reperti, ma anche la conoscenza: Lubiani vorrebbe farsi promotore della creazione di un gruppo malacologico portogruarese. Speriamo che qualcuno colga la palla al balzo e tanti aspiranti malacologi si lascino guidare dal professore nel magico mondo delle conchiglie.


SPORT

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Vecchi passatempi, nuovi Sport Nei bar cosÏ come nelle sagre paesane furoreggiano da sempre passatempi senza età : il gioco delle carte, le freccette, il biliardino, il calcio balilla,‌Oggi, tuttavia, questi divertimenti stanno cambiando a poco a poco pelle, divenendo dei veri e propri Sport con la S maiuscola di Gi. Se.

provincia della nostra regione. Non ci sono salti di categoria perchĂŠ ne esiste una unica, dunque non ci sono promossi o retrocessi, però la vincente del torneo regionale – spiega ancora Tesolin – va a sďŹ dare in un secondo mini campionato le vincenti uscenti dalle altre regioni; il vincitore diventa campione d’ItaliaÂť. Attualmente il torneo della Provincia di Venezia vanta ben quattordici squadre iscritte, e va da novembre a maggio con una frequenza di partite solitamente settimanale. La D.C. Oro Nero di Fossalta di Portogruaro ha la sua base d’azione ad Alvisopoli e al suo interno conta addirittura una ďŹ gura femminile: ÂŤNei prossimi anni – aggiunge il Presidente Tesolin – contiamo di allargare il gruppo ad altre donne cosĂŹ da arrivare a fondare una vera e propria squadra rosaÂť. Ma come si svol-

l’evoluzione dei vecchi passatempi non si ferma al solo biliardo o al bowling per famiglie, ma procede proprio anche in direzione del mondo delle freccette: un campo, questo, in continua espansione. Per parlarcene ci viene in soccorso Fabio Tesolin, Presidente della D.C. Oro Nero di Fossalta di Portogruaro: ÂŤIl nostro è un vero e proprio sport, originariamente nato e cresciuto in Inghilterra. Nello speciďŹ co, il nostro gruppo è nato una decina di anni fa, fondato da diciannove amatori appassionati del gioco elettronico delle freccette. A poco a poco – continua Tesolin – l’attivitĂ ha preso piede, e oggi partecipiamo regolarmente ogni anno al campionato regionale veneto di freccette con tabellone non elettronico, in cui andiamo ad affrontare squadre professionistiche che arrivano da ogni

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ell’Italia del secondo dopoguerra era consuetudine per i piĂš vecchi ritrovarsi nelle osterie a bere un’ombra di rosso accompagnata da giri di briscole, scope e cavacamise. Poi, negli anni sessanta e settanta il bar è diventato la piazza preferita per i ventenni della beat generation, e con loro sono arrivati i juke box, i biliardini, le freccette e tutti quegli altri passatempi alternativi alle carte dai quattro semi. Un’evoluzione dei tempi, insomma, capace di mostrarci un’Italia del secondo novecento in continua mutazione anche dal punto di vista dei divertimenti ludici. Uno sviluppo, quello del bar e delle sue attrattive, che non smette di mostrare i propri segni tangibili neppure oggi, a distanza di oltre mezzo secolo da quelle osterie fumose di inizio anni cinquanta. Ma in che modo e in quali termini concreti si percepisce questa evoluzione? E’ presto detto: prendiamoci metaforicamente per mano e iniziamo tutti assieme ad inoltrarci tra i vari bar, locande, bowling, sagre paesane, locali serali e sale giochi del portogruarese alla scoperta del “cambiamentoâ€?. Partiamo dal cuore di Portogruaro, e di preciso dall’Arhena5, sito in Via Villastorta accanto alle piscine comunali. Nato pochi anni fa, questo locale è l’esempio perfetto dell’evoluzione del vecchio bar e dei relativi giochi: dedicato ad un pubblico prevalentemente giovanile, offre un’ampia sala dedicata unicamente al biliardo (con stecca o senza) e ai giochi elettronici da sala giochi. Niente carte da mazzo, dunque, ne tavoli rotondi con quartini di rosso e pinot grigi. Qui si viene per mandare in buca la 8 o la gialla, per buttare giĂš piĂš birilli possibili (tra le varie attrattive c’è, ovviamente, anche il bowling) o per dilettarsi tra rally in 3D e “sparatuttoâ€? mozzaďŹ ato. Sempre in linea con questa tipologia di locale evoluto, seppur esistente da piĂš anni, è il centro AgorĂ sito a Gruaro in via Manin, dove è possibile svolgere attivitĂ di biliardo nella nuova sala composta da sei tavoli a buche larghe, nella quale si organizzano tornei amatoriali e professionali, oppure dilettarsi al bowling dotato di 8 piste per adulti e di piste per i piĂš piccoli con spondine e palle leggere. Oppure ancora cimentarsi con le slot ed i giochi elettronici o unirsi alla squadra di freccette AgorĂ Dart Team che partecipa al torneo nazionale, regionale e nella specialitĂ Cricket. Infatti

gono le partite di freccette? La risposta: ÂŤLe gare funzionano grosso modo come i tornei di tennis professionistici, in cui ci sono delle sďŹ de singole unite ad altre in cui si gioca in coppia. Alla ďŹ ne delle partite si sommano i punti conquistati dagli elementi di ciascuna squadra arrivando a decretare la vincente. Quest’anno – conclude – la nostra formazione si trova attualmente all’ottavo posto in classiďŹ ca su dodici, rispetto alle scorse stagioni siamo migliorati dunque nel complesso non possiamo che essere orgogliosi dei risultati che stiamo ottenendoÂť. Il mondo delle freccette professionistiche (in inglese “steelâ€?) è molto attivo anche al bar “Alla Pesaâ€? di Fossalta di Portogruaro, sede di un altro importante torneo (di freccette a tabellone elettronico) che prenderĂ avvio fra pochi giorni: ÂŤE’ una competizione – spiega il proprietario del bar, Alessandro Trevisan – che facciamo annualmente. Dura lo spazio di un intero giorno e in media partecipano quaranta, cinquanta elementiÂť. Ma al bar “Alla Pesaâ€? non si vive di sole freccette; in progetto, infatti, c’è l’istituzione di un nuovo tipo di torneo professionistico in cui gli elementi principali sono una pallina bianca e due ďŹ le di manopole con annessi giocatori dipinti di rosso e blu: ÂŤSĂŹ – ammette Alessandro Trevisan – stiamo cercando di mettere in piedi un torneo professionistico di calcio balilla. GiĂ oggi in diversi periodi dell’anno facciamo tornei amatoriali ma l’idea, adesso, è quella di sviluppare un campionato vero e proprio sulla falsa riga di quelli organizzati nella zona della provincia vicentina, in cui giĂ da anni proliďŹ ca questo tipo di sport da barÂť. Sempre a Fossalta, troviamo una nuova associazione sportiva dilettantistica, la ClubOne, specializzata nel biliardo (con 5 tavoli internazionali per giocate a 5 o 9 birilli, a goriziana e italiana) con una squadra di 25 elementi che partecipa al campionato italiano, ma che ha allestito da poco anche una nuova sala di cento metri quadrati con 2 biliardi da pool, tavolo da ping pong, calcio balilla e giochi da tavolo. Per partecipare alle attivitĂ viene ovviamente richiesto di tesserarsi, anche se a costo zero. Ma il nostro viaggio incontro ai vecchi passatempi ora in fase di evoluzione non può esimersi dal toccare il gioco da osteria per eccellenza: il mondo delle carte dai quattro semi. Ebbene sĂŹ, anche questo universo sta via via mutando faccia, e per vederlo in concreto basta prendere parte alle decine di tornei che ogni estate durante le sagre paesane vengono organizzati dalle varie associazioni. Tra i piĂš gettonati ci sono senza dubbio quello che si svolge a BelďŹ ore in concomitanza con la sagra cittadina e quello di San Michele, altrettanto rilevante per numero di competitori e per premi in palio. Insomma, come si evince dagli esempi sopraccitati è evidente come i vecchi passatempi da bar stiano diventando – chi piĂš e chi meno – col passare degli anni e delle generazioni dei veri e propri Sport certiďŹ cati. Il passo è segnato.


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