Portogruaro.Net Magazine

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MAGAZINE Destinazione futuro

Il progetto di tutela ambientale della scuola innovativa “G. Pascoli”

P R I M A V E R A

Fuori porta

Da Bibione a Fossalta seguendo il fiume Tagliamento

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L’acquolina in bocca

Vino bianco Lison: storia, qualità e abbinamenti a tavola

In copertina

IL LAVORO CHIAMA, MANCA LA MANODOPERA

Il problema è trasversale in tutti i settori. Ma quali sono le motivazioni che scatenano questo fenomeno? Enti ed Associazioni di categoria si sono espressi a riguardo. Stampato in 11.000 copie e distribuito gratuitamente casa per casa a Portogruaro e frazioni

W W W. P O RTO G R UA R O. N E T



L’editoriale

MAGAZINE

GUERRA IN UCRAINA di Vincenzo Zollo

UN CONFLITTO ATROCE E INATTESO CHE SCONVOLGE L’EUROPA E DISTRUGGE LE VITE DI MILIONI DI PERSONE. DA COSA NASCE E COSA POSSIAMO FARE PER AIUTARE UN POPOLO IN FUGA DALLA PROPRIA VITA?

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ifficile fare chiarezza sulla questione politica, locale ed internazionale, che ruota attorno a questa vicenda surreale che sta distruggendo una Nazione, con vittime militari e civili. La cosa certa è che mai e poi mai ci saremmo potuti immaginare un conflitto armato, e di questa portata, nel cuore dell’Europa e nel tempo in cui ci troviamo. La presunzione, forse, di trovarci ormai in uno stadio evolutivo avanzato della nostra specie, ci lasciava credere che un ritorno a tali brutalità non fosse più possibile in Paesi civilmente avanzati come i nostri. Ma evidentemente ci sbagliavamo. La storia, come spesso ci ripetiamo, non ci ha insegnato nulla.

Un po’ di storia L’Ucraina è il secondo Stato più grande d’Europa, dopo la Russia, ed è il doppio dell’Italia. L’etimologia del suo nome, che ci aiuta a capire molte cose, sta a significare “terra di confine”. È un’area geografica da sempre oggetto di attenzioni e contese, che ha visto dominazioni ed incursioni di molti popoli, a partire dai Cimmeri nel XI secolo a.C., passando per Sarmati, Goti, Unni, Bulgari, Cazari, Slavi, Scandinavi, Mongoli, Polacchi fino all’Impero Russo. È solo nel 1917 che assaggia un primo respiro di autonomia, a seguito della Rivoluzione russa, ma che è puramente teorica in quanto rimane in tutto e per tutto dipendente dall’allora Urss, che ne richiede il dominio delle terre causando una carestia in cui periscono milioni di persone. È solo nel 1991, dopo la crisi del sistema sovietico, che l’Ucraina ottiene l’indipendenza con un referendum, a cui segue lo scioglimento dell’Urss con la trasformazione di tutte le sue repubbliche in stati indipendenti. Nonostante ciò, nella Nazione rimangano due anime: quella che guarda alla Russia e quella che vede nell’Unione Europea il suo futuro. Ciò crea smottamenti interni e annullamenti di elezioni, con notevoli spargimenti di sangue, fino al 2014 quando Putin entra con le sue truppe, annette la Crimea e crea due piccole repubbliche nella regione del Donbass, formalmente indipendenti ma in realtà legate a Mosca. I combattimenti durano diverso tempo e gli accordi di Minsk del 2015 non risolvono ma fanno unicamente congelare la situazione. Nel frattempo, in Ucraina viene eletto Volodymyr Zelensky, un ex attore comico. Contro di lui e contro il Paese, con l’obiettivo di sottometterlo del tutto alla Russia, Putin ha scatenato la guerra che abbiamo sotto i nostri occhi in questi giorni.

Il nostro impegno Gli uomini restano a combattere, per difendere la propria Nazione, mentre donne e bambini fuggono dagli orrori della guerra. L’Italia intera, così come

le altre Nazioni europee, si è resa disponibile per aiutare queste persone, ma noi nel nostro piccolo cosa possiamo fare? La Città di Portogruaro si è distinta fin da subito nel mettere in campo le proprie forze al servizio della causa, dapprima con un appello di aiuto ai propri cittadini, poi con un corteo di solidarietà, che si è tenuto per le vie del centro storico lo scorso 12 marzo ed a cui hanno partecipato anche sindaci e rappresentanti degli undici Comuni del mandamento portogruarese, ed infine istituendo una cabina di regia, coordinata proprio dell’Amministrazione comunale, a cui partecipano l’Associazione Noi Migranti, l’Associazione Culturale Ucraina Roksolana, la Croce Rossa, la Protezione Civile, la San Vincenzo e le Caritas Parrocchiali. Nel Portogruarese, al momento, sono

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ospitati circa 150 profughi (l’Italia ne ha accolti per ora 70 mila) presso parenti o famiglie che hanno messo a disposizione locali autonomi o in convivenza. I beni di prima necessità, di cui vi è bisogno, sono alimentari, materiale per l’igiene personale e la pulizia della casa, medicinali e presidi sanitari, vestiario. È possibile anche effettuare una donazione in denaro al conto istituito appositamente dal Comune IT26J0103036241000000822058 (causale: Sostegno alla popolazione ucraina) oppure consegnare i beni presso il punto raccolta di Caritas e San Vincenzo in via Pio X a Portogruaro il martedì 14.00-17.00 ed il sabato 9.00-12.00. Per ogni altra informazione, e per segnalare la disponibilità di accoglienza, contattare il numero del Comune 0421.277208.

Sommario Editoriale 3

Guerra in Ucraina In copertina

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Occupazione nel territorio Attualità

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La storia di Guido Pivetta Destinazione futuro

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Scuola, api e biodiversità Fuori porta

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Il GiraTagliamento L’acquolina in bocca Il vino bianco Lison

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Giocherellando Cruciverba e crucipuzzle

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Supplemento a: www.Portogruaro.Net del 28/03/2022 Reg. Trib. di Venezia - n. 10 del 05/05/2006 Iscrizione al ROC n. 37738 Direzione e Redazione: Borgo San Gottardo, 55 - 30026 Portogruaro (VE) Tel. e Fax 0421 280444 Email: magazine@portogruaro.net Direttore Responsabile: Vincenzo Zollo

PROMOZIONI DI PRIMAVERA

In redazione: Maurizio Conti, Leandro Costa, Paola Del Sal, Mariangela Flaborea, Gloria Morettin, Federica Spampinato “LA PAROLA A...” è una rubrica di inserzioni promozionali redazionali a pagamento.

LA POTENZA INCONTRA LA PRATICITÀ PER ESEGUIRE PICCOLI LAVORI IN GIARDINO CON LA GIUSTA POTENZA

Nessuna parte di questa pubblicazione può essere utilizzata in alcun modo, incluse le inserzioni pubblicitarie che sono di proprietà dell’editore che ne vieta la riproduzione anche parziale con qualsiasi mezzo. Manoscritti, fotografie e disegni anche se non pubblicati, non si restituiscono. Portogruaro.Net lascia agli autori degli articoli l’intera responsabilità delle loro opinioni; garantisce la riservatezza dei dati forniti e la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione, scrivendo o telefonando alla redazione. L’editore rimane a disposizione di altri eventuali aventi diritto di copyright su testi o immagini che non è stato possibile contattare. Stampa: Centro Servizi Editoriali Distribuzione gratuita © Copyright 2005-2022 Portogruaro.Net VISYSTEM EDITORE by TVO srl Borgo San Gottardo,55 - 30026 Portogruaro (VE) Tutti i diritti riservati

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In copertina

MAGAZINE

SOS IMPRESE DEL PORTOGRUARESE: LA MANODOPERA È CARENTE LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE SONO IN DIFFICOLTÀ NELLA RICERCA DI PERSONALE QUALIFICATO. LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA LOCALI FANNO IL PUNTO FACENDO LUCE SULLE POSSIBILI CAUSE DI QUESTA SITUAZIONE

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l cuore battente dell’economia italiana sono le piccole e medie imprese, che rappresentano l’85% delle aziende presenti nella nostra penisola. In questo periodo di ripresa post-pandemia, costituiscono l’elemento chiave della ripartenza, nonostante debbano far fronte a delle problematiche da non sottovalutare, tra cui il reperimento di personale qualificato. Fino a qualche tempo fa, la questione coinvolgeva solo alcuni settori, ma ora la preoccupazione si è allargata senza troppe distinzioni. Dall’inizio del 2021, le aziende hanno registrato una ripresa delle attività, talvolta altalenante, che però ha iniziato a viaggiare più velocemente rispetto alla formazione lavorativa, creando un disequilibrio tra domanda e offerta nel mercato del lavoro. Stando ai dati del bollettino di marzo 2022 del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, si attesta complessivamente al 41,1% la quota di assunzioni per cui le imprese dichiarano difficoltà di reperimento (8,8% in più rispetto allo scorso anno), che sale al 58,4% per gli operai specializzati, al 56,1% per i dirigenti, a 48% per le professioni tecniche e al 44,1% per le mansioni intellettuali e scientifiche. Le motivazioni principalmente indicate dalle imprese sono la mancanza di candidati e la preparazione non adeguata. Ad incontrare i maggiori ostacoli sono le aziende delle regioni del Nord-Est, seguite da quelle del Nord-Ovest, Sud, Isole e Centro. Non si discosta, infatti, il quadro della situazione delineato dalla dott.ssa Barbara Rosset, Business Senior Consultant MAW SPA Portogruaro/San Vito. “La difficoltà nel reperire personale in un contesto storico come quello che stiamo vivendo, ormai è un argomento conosciuto, ma ci dobbiamo porre in maniera molto critica davanti a questo fenomeno e metterci tutti in discussione - afferma -. L’intensificarsi della conoscenza e la diffusione di nuove tecnologie sono alcune delle

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nuove sfide, legate alla ricerca di nuovi talenti, che le aziende si trovano e si troveranno ad afrrontare. Perciò, è necessario attrarre e mantenere chi vale, dotandosi di conoscenze, competenze, abilità e ambizioni. Il capitale umano ormai è il principale investimento che un’azienda attenta e lungimirante deve attivare. È necessario agire attraverso la crescita, l’inserimento di nuove risorse e la formazione delle stesse”. Ma, nel concreto, cosa cercano le aziende? “Competenza, figure affidabili per poter fare investimenti sia in termini formativi che economici, con l’acquisto di nuovi macchinari e gestionali o con la presa in carico di progetti che porterebbero a grandi risultati - aggiunge la dott.ssa Rosset -. Nello specifico, mancano operai metalmeccanici e per il settore legno, impiegati amministrativi, addetti che sappiano più lingue straniere, magazzinieri, autisti, camerieri, cuochi, commesse, programmatori e personale per le pulizie. Le aziende faticano a trovare queste figure, non tanto a livello di competenze, che pur sono disposti a colmare con corsi formativi, quanto piuttosto per la mancanza di ricerca attiva e di attrattività verso l’esterno”. A fronte di tutto ciò, andiamo a conoscere la situazione locale dei vari settori.

L’artigianato Al netto della tragica situazione che stiamo vivendo, legata alla guerra in Ucraina, e della lieve ripresa, dal 2020 al 2021, delle imprese artigiane della provincia di Venezia (+0,15%), il mondo dell’artigianato da tempo è alla ricerca di personale. “Per le aziende associate a ConfartigianatoImprese Veneto Orientale - spiega il presidente Siro Martin - non è una preoccupazione recente. Tra le cause principali c’è il calo demografico: l’offerta di giovani si è praticamente dimezzata rispetto a 20 anni fa e la maggior parte di loro è impegnata ancora negli studi universitari. C’è


In copertina

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scuole professionali, ma soprattutto aumentare gli stipendi dei lavoratori, diminuendo le tasse in busta paga, dando loro più soddisfazioni a livello economico. Inoltre, organizzeremo delle campagne per diffondere e far capire il vero valore artigiano”.

L’industria

da dire, inoltre, che il lavoro manuale è diventato meno accattivante, non sappiamo più raccontare bene il nostro valore e la qualità dei nostri prodotti. Negli ultimi anni, abbiamo assistito ad una trasformazione ed evoluzione tecnologica non indifferente, che ha portato al conseguente riconoscimento dei nostri addetti quali ‘tecnici’ e non più ‘operai specializzati’. La responsabilità, quindi, è anche un po’ nostra, delle aziende, e delle famiglie che continuano ad ambire al cosiddetto ‘colletto bianco’. Non si trova più personale già preparato come un tempo, dobbiamo andare alla ricerca di nuove forze da formare, altrimenti le imprese finiranno per rubarsi i dipendenti proponendo offerte sempre più competitive. L’unico modo per poter uscire da questa situazione - ag giunge il presidente Martin - è cominciare ad organizzare delle iniziative per creare una comunicazione corretta sul mondo dell’artigianato ed eventi formativi”. Le conseguenze di tutto ciò sono evidenti nel Portogruarese. “Non ci sono stati provvedimenti drastici da parte degli imprenditori, ma si sono limitati a non prendere nuove commesse per mancanza di manodopera - conclude Siro Martin -. Anche il mondo dell’associazionismo è in difficoltà a reperire personale per sostituire i quiescenti”. La graduale perdita di valore del lavoro artigiano è riscontrata anche da Mauro Palamin, presidente di CNA Portogruaro. “La situazione in cui ci troviamo è grave - commenta -: non ci sono giovani che vogliono intraprendere le nostre professioni. L’artigianato è un settore che sta invecchiando, non c’è il passaggio generazionale e, di conseguenza, nemmeno delle competenze. Purtroppo vige una mentalità sbagliata che ritiene il lavoro manuale ‘povero’ e destinato a chi non aveva voglia di studiare. Non riusciamo ad avvicinare i giovani perché non hanno modo di approcciarsi con il nostro mondo. Quando non ci sarà più nessuno, allora l’artigianato potrà ripartire, dovendo però fare i conti con la perdita della professionalità degli ‘anziani’. Ci sarà anche il rischio di una concorrenza scorretta: l’aumento di richiesta porterà alla nascita di nuove imprese artigiane che si proporranno al mercato in modo competitivo, nonostante la mancanza di esperienza, costringendo tutti a svalutare il proprio prodotto, lavorando sottocosto. Se cambieranno le carte in tavola, probabilmente avremo una nuova generazione di artigiani, altrimenti si perderanno delle competenze fondamentali”. La CNA si sta muovendo per cercare di arginare il problema. “Come Associazione - aggiunge Palamin vogliamo tornare a promuovere le

Nonostante il settore industriale abbia registrato nel 2021 una crescita delle assunzioni rispetto al 2020, continua la ricerca di figure specializzate sia nell’ambito tecnico che professionale, e quindi progettisti, programmatori, saldatori, carpentieri, tornitori, manovali, addetti alla logistica e alla gestione del magazzino, addetti nel comparto dell’edilizia e delle costruzioni, autisti di mezzi pesanti e molte altre. “È necessario un sostanziale cambio culturale in tema di lavoro - sostiene Marco Dall’Acqua, presidente del mandamento di Portogruaro di Confapi Venezia -, puntando sulla riscoperta e valorizzazione di mansioni che hanno progressivamente perso appetibilità tra i giovani, e non solo, ma che al contrario sono estremamente dignitose e vitali per le nostre PMI, come quelle tecniche e professionali. Tale consapevolezza,

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testimoniata quotidianamente dai nostri imprenditori associati, ci spinge a lavorare ancora più intensamente a fianco degli Istituti scolastici e delle Istituzioni, consapevoli dell’importanza strategica di investire su percorsi di crescita che possano avere ricadute positive per il Portogruarese”. Alla mancanza di manodopera qualificata nelle imprese, Confapi Portogruaro risponde proponendo delle iniziative di formazione a favore dell’occupazione locale. L’Associazione, infatti, sta portando avanti una serie di attività e progettualità al fine di sostenere la competitività delle imprese e ridurre la distanza tra domanda e offerta di lavoro. Fondamentale è l’attività sul territorio relativamente alla collaborazione con gli Istituti scolastici portogruaresi finalizzata a formare giovani e non sulle mansioni fortemente ricercate, a collaborare sulle iniziative di orientamento e di presentazione dell’offerta formativa, a valutare la creazione di percorsi ITS e a promuovere azioni condivise per creare una cultura positiva del posto di lavoro. Un esempio concreto è la collaborazione con l’ISIS “L. Da Vinci” di Portogruaro, protagonista in questi mesi nella creazione di un innovativo

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Il commercio e il turismo Anche il terziario riscontra problematiche importanti sul fronte della ricerca di personale, in particolar modo i settori della ristorazione, dei pubblici servizi e dell’hotellerie.

“Non stiamo parlando solo delle località turistiche di Bibione e Caorle, ma anche dell’entroterra - sostiene Manrico Pedrina, presidente di Confcommercio Portogruaro-Bibione-Caorle -. C’è stata una grande trasformazione culturale del mondo del lavoro: in questi ultimi anni, il livello di scolarizzazione si è elevato, si studia di più, e non si ricerca più il lavoro manuale. Le famiglie, per la maggior parte, vivono in una realtà economica abbastanza buona e lasciano ai ragazzi ampio spazio per ricercare l’occupazione che più piace. Inoltre, manca una politica del lavoro seria e innovativa: le aziende dovrebbero avere più incentivi per assumere personale e per incrementare gli stipendi, visto che il costo della vita aumenta. Dobbiamo far si che il posto di lavoro nel nostro settore sia più appetibile, dando anche sostegno alle scuole professionali, spesso snobbate e poco valorizzate, per farle tornare delle buone fonti da cui attingere nuove forze”. La difficoltà a trovare lavoratori sta “azzoppando” anche la stagione turistica ancora prima dell’effettivo avvio. A confermarlo è Kay Turchetto, presidente di Federalberghi Caorle: “È un problema emerso con la pandemia - spiega -. Mentre qualche anno fa ricevevamo continue richieste di assunzione, ora ci troviamo nella condizione di dover rincorrere i potenziali dipendenti e di farci concorrenza tra operatori per accaparrarci la forza lavoro. A pochi giorni dalla Pasqua, si contano sulle dita di una mano gli albergatori che hanno già riempito tutte le ‘caselle’ della propria squadra in vista della stagione turistica. È il momento di ripensare le politiche attive per il sostegno del mercato del lavoro - conclude la presidente Turchetto -, cominciando dalla formazione scolastica: sono necessari investimenti nelle scuole alberghiere per renderle sempre più efficienti e capaci di attirare giovani che abbiano voglia di crearsi una posizione in questo settore che può offrire notevoli soddisfazioni, in termini di crescita umana, professionale ed economica”. Gloria Morettin


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Attualità

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GUIDO PIVETTA E GEORGE HENRY PORTER: UN ESEMPIO DI AMICIZIA OLTRE LA GUERRA UN LEGAME FRA “NEMICI” CHE HANNO POSTO L’UMANITÀ DAVANTI A TUTTO

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a Seconda guerra mondiale viene descritta nei libri di storia italiani attraverso alcune immagini che sono oramai entrate nella memoria collettiva: il regime fascista, il discorso di Mussolini del 10 giugno 1940, l’armistizio, la Resistenza, le stragi nazi-fasciste, i campi di sterminio, lo sbarco in Normandia e la Liberazione. Poco, invece, si racconta del sacrificio dei militari italiani, se non riferendosi alla battaglia di El Alamein e alla ritirata in Russia, e minime sono le informazioni sui prigionieri italiani catturati dagli inglesi in nord Africa o nell’Africa orientale che in molti casi, anche se sopravissuti al campo di battaglia, andarono incontro a destini atroci, come quello dei morti nella sciagura del transatlantico Laconia. Esiste, però, una storia particolare che dimostra come, anche fra nemici, possano prevalere valori di amicizia e umanità e come, anche da prigionieri, i nostri soldati seppero fare onore alla loro Patria.

lavorare presso una fattoria vicina. Finita la guerra, nel 1946, finalmente ri-

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La storia del portogruarese Guido Pivetta Guido Pivetta è nato a Portogruaro il primo agosto 1917 e, dopo aver frequentato le scuole elementari, lavora presso diverse famiglie di agricoltori fino alla chiamata alle armi nel 1938 quando viene arruolato nel 2° Reggimento Genio Minatori di stanza a Verona per poi essere aggregato al 1° Reggimento Genio a Torino operante nel settore del Moncenisio. Allo scoppio della guerra è quindi inviato in Libia e, nel 1941, viene fatto prigioniero a Sidi el Barrani durante la controffensiva inglese. Come molti altri suoi compagni viene trasferito in prigionia in India nel campo di Bangalore. “Nostro padre - raccontano le figlie Onelia e Rory - parlava poco della sua esperienza in prigionia, ma del campo in India ricordava gli stenti del terribile viaggio in nave, l’amicizia con un suo commilitone di Treviso e, soprattutto, l’immagine di una madonnina all’ingresso della struttura”. Dopo l’India, viene mandato in Inghilterra, nel campo 95 di Batford, dove inizia a

entra in Italia e, dopo un anno il matrimonio con Marcellina, con la quale ha

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due figlie, si trasferisce con la famiglia a Villanova, dove lavora in una fabbrica fino al 1977, anno in cui è andato in pensione. Il volontariato diventa la sua attività principale che si interrompe con la sua scomparsa nel 1990.

Legami oltre la guerra I rapporti con l’Inghilterra rimangono vivi anche nel dopoguerra grazie ai racconti che Guido faceva parlando della sua per manenza presso la famiglia inglese, per la quale aveva lavorato, e grazie alla corrispondenza con il suo amico George al quale, ogni anno fino al 1960, inviava dei regali per le due figlie in occasione delle festività natalizie. Con il ritrovamento occasionale di una facciata di una di queste lettere avvenuto nel 2008, dopo la morte di Guido e Marcellina, i familiari sono riusciti, grazie alle ricerche del nipote Filippo, a risalire alla famiglia di George Henry Porter e alle figlie, una delle quali, all’epoca neonata, raccontava di aver sentito suo padre parlare molto di Guido, descrivendolo come “un signore italiano molto buono e socievole”. Un’amicizia fra “nemici” che dimostra come, anche durante la guerra, gli uomini, se lo vogliono, possono restare tali e porre la loro umanità davanti a tutto. Una vicenda, quella di Guido Pivetta, che testimonia come l’onore di un Paese può essere difeso non solo con le armi, ma anche con la serietà e la dignità, come fecero, ad esempio, i 600.000 militari italiani internati in Germania e non solo. Basti pensare ai prigionieri di Zonderwater in Sudafrica, il campo che ospitò il maggior numero di italiani i quali, in sei anni di permanenza, costruirono una vera e propria città con ospedali, scuole teatri e chilometri di strade, oppure ricordare il commovente impegno degli italiani, prigionieri nelle Orcadi, che costr uirono la Chiesetta della Pace ancora oggi visitata da migliaia di turisti. Maurizio Conti



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Destinazione futuro

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SALVAGUARDIA DELLA BIODIVERSITÀ NEL PROGETTO “AGENDA 2030: I GOAL DEL FUTURO - IN VOLO CON LE API” IMPORTANTE INIZIATIVA DELLA SCUOLA INNOVATIVA “G. PASCOLI" DI PORTOGRUARO CHE HA INTERESSATO IL PLESSO “D. ALIGHIERI” DI PRADIPOZZO

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ella scuola primaria “D. Alighieri” di Pradipozzo, quest’anno si svolge un progetto di tutela ambientale che portiamo come esempio virtuoso di rete con enti, aziende, associazioni e professionisti locali. Un’iniziativa supportata dal Comune di Portogruaro, in rete con l’Azienda 3Bee di Milano e dall’Associazione Circolo di Cinema “Estate Violenta”, che si inserisce nei progetti dell’Agenda ONU 2030.

Le api e la tutela della biodiversità “Agenda 2030: i goal del futuro In volo con le api” è, in fondo, un progetto scolastico sulla scelta e sulla responsabilità. Le insegnanti del plesso, diretto dalla prof.ssa Paola De Tata, hanno scelto di proporre agli alunni per l’a.s. 2021/2022 un percorso di riflessione e azione sull’ecosistema e sul rapporto tra l’essere umano e l’ambiente. E lo hanno fatto partendo da un elemento imprescindibile per l’equilibrio di questo ecosistema: le api. È noto che le api contribuiscono alla salvaguardia di oltre l’80% delle specie vegetali sul nostro pianeta, e oltre un terzo del cibo che mangiamo dipende dal loro incessante e gratuito lavoro di impollinazione. È altresì noto come questi insetti, con oltre 15.000 specie differenti, stiano diminuendo in modo repentino a causa di fattori diversi e intercorrelati. Alcuni di questi sono l’inquinamento dell’aria e dell’acqua, i cambiamenti climatici, lo sviluppo urbano, l’uso di pesticidi, la scarsa biodiversità. È per questo che la scuola “D. Alighieri” ha creato un percorso per incentivare gli studenti a creare abitudini in linea con uno stile di vita più ecosostenibile, attento alla salvaguardia della biodiversità. Il Comune di Portogruaro ha patrocinato il progetto e sostenuto la scuola contribuendo alla responsabilità educativa nel territorio della frazione, e permettendole di coinvolgere l’azienda 3Bee di Milano e l’associazione circolo di cinema Estate Violenta di Portogruaro. “Abbiamo scelto questo argomento perché riteniamo importante mettere in evidenza che le nostre azioni hanno delle conseguenze di cui dobbiamo occuparci - hanno raccontato le insegnanti -. Questa consapevolezza deve essere promossa dalla scuola, che deve poter fornire questa prospettiva agli studenti di tutte le età, coinvolgendoli e informandoli sul rapporto con l’ecosistema, in modo che possano compiere scelte consapevoli che riguardano anche la salvaguardia

della biodiversità”.

IC “G. Pascoli” scuola innovativa Cinque anni fa l’Istituto Comprensivo “G. Pascoli” di Portogruaro è diventato una scuola innovativa della Regione Veneto, in grado quindi di essere esempio per docenti in anno di prova o formazione. Nel 2019 il plesso di Pradipozzo doveva ospitare il visiting di insegnanti in servizio nel loro anno di prova provenienti da diverse zone della Regione Veneto; questa iniziativa era stata sospesa a causa della pandemia e sta riprendendo proprio ora. In queste set-

timane, infatti, il plesso ospiterà questi insegnanti che saranno presenti proprio per apprendere lo stato dell’arte del progetto, che aderisce anche all’obiettivo n. 15 dell’Agenda ONU 2030, ossia proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre.

Il percorso didattico 73 alunni hanno assistito a lezioni dedicate, coordinate dalle insegnanti, per tutto l’anno scolastico. L’obiettivo: la conoscenza concreta ed esperienziale delle api, protagoniste della catena alimentare, e dei loro prodotti. Fondamentale per la riuscita del progetto è stata la sinergia tra un apicoltore locale, Marco Milan, e l’azienda

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Il percorso degli alunni è stato arricchito da un laboratorio audiovisivo c urato d all’a ss o c i azione Estate Violenta, il primo circolo di cinema del portogruarese. L’associazione ha effettuato le riprese video durante le interviste che gli studenti hanno rivolto all’apicoltore e si occuperà di guidare gli alunni nella costruzione di un documentario di progetto per rendere visibile le tappe essenziali, le scoperte, le analisi, le osservazioni e le domande emerse nel percorso. “Siamo soddisfatte di quanto fatto finora, e ci prepariamo alla creazione della mostra che si terrà venerdì 27 maggio nei locali comunali, e di cui daremo comunicazione più avanti - concludono le insegnati -. ‘In volo con le api’ ci ha permesso di dare opportunità formative extra ordinarie a tutti i bambini della scuola. Abbiamo voluto valorizzare il ruolo educativo del territorio nella crescita di cittadini responsabili e consapevoli e ringraziamo tutti coloro che ci hanno accompagnato con entusiasmo, a partire dagli alunni e dalle loro famiglie, fino al Comune che ha creduto nel progetto dandoci il patrocinio e il sostegno economico”, hanno concluso le insegnanti. Federica Spampinato


Fuori porta

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IL GIRATAGLIAMENTO

L’

itinerario cicloturistico GiraTagliamento collega Bibione con l’entroterra, dalla zona del Faro al Comune di Fossalta di Portogruaro: un lungo percorso ciclopedonale sicuro, che si snoda su argini, golene, strade campestri attraversando i paesi nati sulle sponde del fiume Tagliamento. Il Faro di Punta Tagliamento, robusta sentinella alla foce del fiume, fu eretto sulla sponda veneta per decisione della Marina Militare nei primi anni successivi alla Grande Guerra. Il precedente faro si trovava sulla sponda sinistra del corso d’acqua e fu demolito a seguito dei pesanti danni subiti a causa di un bombardamento. La bianca torre, alta 22 metri, con annessa casa per il guardiano, segnala la bocca di porto e mette in guardia i naviganti che passano in una fascia costiera caratterizzata da depositi portati dal grande fiume. La struttura è stata restaurata e gli spazi interni vengono adibiti a manifestazioni e a mostre temporanee. Verso sud il faro si staglia sull’azzurro del mare, a nord è circondato da un contesto ambientale di grande pregio: pineta, aree boscate, dune e depressioni interdunali, zone umide e canneti con profumi e colori che cambiano col susseguirsi delle stagioni. Tra i cespugli di biancospino e di pungitopo del sottobosco, si nascondono eriche, bucaneve, orchidee mentre, tra le fronde dei pini marittimi, dei pini neri d’Austria, dei lecci, trovano rifugio numerose specie animali. Una caratteristica della vegetazione di quest’area, inserita tra quelle protette dalla normativa comunitaria europea, è la convivenza di specie tipiche del clima mediterraneo con altre alpine. Sarà il tracciato del Tagliamento a guidarci nella risalita verso nord. Il grande fiume alpino, che ha contribuito alla formazione della pianura del Veneto orientale, segna il confine tra Veneto e Friuli Venezia Giulia. La sua sorgente si trova presso il Passo della Mauria, nelle Alpi Carniche, a 1195 metri di quota. Dopo aver attraversato la fertile campagna coltivata dalla Cooperativa Agricola Bibione, fondata alla fine degli anni ‘50 dagli esuli Istriani, si raggiunge la località di Bevazzana dove è consigliabile una sosta presso la chiesa di Santa Maria del Soccorso,

IN BICICLETTA E A PIEDI, SU E GIÙ PER ARGINI E GOLENE, IN TERRA DI BONIFICA

via per acque interne fu riscoperta ed utilizzata per lo spostamento di armi e soldati su barche e pontoni armati. Proseguendo il percorso, in corrispondenza della frazione di Marinella, si incontra l’Isola Picchi:

un’area di golena molto particolare, parzialmente coltivata, che, pur essendo sulla spond a veneta , è attribuita al Comune di Latisana: ciò è dovuto alla rettifica naturale di un’ampia ansa del fiume. Scendendo l’argine, attraversando un’area umida, si raggiunge un fitto canneto, oltre il

quale si arriva al fiume. Continuando a pedalare sull’argine lo sguardo può cogliere le diverse sfumature di verde: quelle intense delle acque del fiume, quelle variegate delle siepi campestri, dei boschetti di robinie e dei pioppeti dalle geometrie regolari, ed ancora i colori delle piantagioni di ortaggi e cereali. Procedendo sul percorso segnalato, si superano i paesi di Cesarolo, San Filippo, San Michele “nuovo” e si arriva al ponte che unisce il Comune veneto di San Michele al Tagliamento al paese friulano di Latisana. Si prosegue verso San Giorgio al Tagliamento, dove è d’obbligo una visita alla chiesa parrocchiale edificata nel 1600, per poi arrivare alle località di San Mauro e di San Mauretto dove è possibile scendere in golena per passeggiare tra gli alberi ed arrivare fino alle suggestive spiaggette di ghiaia e di sabbia lambite dall’acqua

Venezia Orientale un territorio da scoprire visite guidate, escursioni e laboratori all’insegna di arte e natura APPUNTAMENTI FISSI Mercato a Portogruaro tutti i giovedì ore 9.30 Mercato a Concordia Sagittaria tutti i lunedì ore 9.30 Visita al Cortino del Castello di Fratta tutti i giorni, su richiesta Visita a San Vito al Tagliamento tutti i mercoledì mattina, su richiesta Itinerario gratuito “Le Guerre del ‘900” a San Michele al Tagliamento tutte le domeniche ore 10.30 I luoghi di Ippolito Nievo, da Portogruaro a Cordovado tutti i giorni, su richiesta

costruita nel 1924 e donata alla popolazione locale dalla famiglia Stroili. Le conche sul canale di Bevazzana, tratto della Litoranea Veneta, furono realizzate nel corso della Grande Guerra. Durante il conflitto, l’antica

CALENDARIO 02 aprile: Pramaggiore Il Loncon, fiume di racconti e natura. Visita ai dintorni del Mulino di Belfiore, ore 16.00 07 maggio: Pramaggiore Dipingiamo la primavera del Mulino di Belfiore, ore 16.00 15 maggio: Fratta Il gioco nel Medioevo al Cortino del Castello di Fratta, ore 15.00 26 giugno: Portogruaro Passeggiata in centro tra i Tesori del Sacro, ore 16.00

PER INFO, COSTI E PRENOTAZIONI

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Infopoint: Cortino del Castello di Fratta • Via Castello, 1 – loc. Fratta Fossalta di Portogruaro (VE) • Tel. 0421 248 248 • Email info@tvo.srl

verde-azzurra del fiume.

Riprendendo la corsa si arriva alla frazione di Villanova della Cartera dove è stato recuperato uno storico edificio che nel 1300 ospitava un molino, trasformato ed ampliato in cartiera a servizio dell’antica stamperia di Alvisopoli intorno al 1700 ed adibito infine a centrale idroelettrica nel 1899. Il sito si trova lungo la roggia il Molino e si può vedere nelle vicinanze la casa del maestro cartaro. La tappa finale del nostro giro in bicicletta è Alvisopoli, in Comune di Fossalta di Portogruaro: siamo partiti dal faro di Bibione, un’area verde di grande interesse naturalistico, e ter mini amo al parco di V illa Mocenigo, relitto della grande foresta planiziale che copriva un tempo questo territorio. Passeggiando tra i sentieri sterrati del bosco, tra olmi, platani, lecci e querce secolari si riconoscono cespugli di bosso ed altre piante esotiche, introdotte dal Lucia Memmo, che aveva trasformato il bosco originario in parco alla moda, dove passeggiare ed intrattenersi con gli ospiti. La nobile veneziana era moglie di Alvise Mocenigo, illuminato proprietario terriero che avviò, tra fine Settecento e primi Ottocento, un grande progetto urbanistico, oggi ancora riconoscibile nel borgo di Alvisopoli, la città di Alvise. Dalla vasta aia, un tempo spazio di deposito di prodotti agricoli e luogo di mercato, si ammirano la villa padronale con annessi rustici, l’edificio della pila riso, il palazzo dell’amministrazione della tenuta agricola, le case dei contadini ed altri edifici che in origine ospitavano attività e servizi che il Mocenigo aveva avviato nella sua città, che, secondo il suo progetto, doveva essere autonoma e soddisfare tutte le esigenze degli abitanti. Ora bisogna ripartire per il rientro, verso Bibione, ma con un prossimo giro si potranno fare altre deviazioni, ad esempio andare nella campagna c o l t i v a t a d i Te r z o B a c i n o e Prati Nuovi, e, una volta arrivati nell’entroterra, fare tappa a Teglio Veneto, per godersi l’area naturalistica d e i P ra t i d e l l e Pa r s , v i s i t a re l’oratorio di Sant’Antonio e magari arrivare fino alla frazione di Cintello per vedere gli antichi affreschi della parrocchiale. Spunti e suggestioni non mancheranno percorrendo il GiraTagliamento.

MEMBRO DI

Mariangela Flaborea Paola Del Sal


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PRIMAVERA 2022

L’acquolina in bocca

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UN TERRITORIO DA VEDERE... E DA GUSTARE: IL VINO BIANCO LISON IL VENETO ORIENTALE È LA CASA IDEALE DI QUESTO VINO: ANDIAMO ALLA SCOPERTA DELLE PECULIARITÀ CHE LO RENDONO UNICO NEL SUO GENERE

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el tratto dell’antica via romana Postumia, che da Oderzo conduce a Portogruaro, si distende una lussureggiante pianura coltivata a cereali, ortaggi e frutteti e tanti vigneti che disegnano uno spettacolare paesaggio rurale. Piccoli e medi insediamenti urbani raccolgono in sé bellezze naturali e monumentali della cultura artigiana e contadina, con una popolazione laboriosa, rispettosa dell’ambiente e custode di tradizioni gastronomiche tipiche ed originali. In particolare, molte aziende agricole hanno sviluppato una ricca economia basata sulla produzione vinicola di qualità riconosciuta con la DOC e la DOCG. È un territorio lussureggiante, ricco di corsi d’acqua, con migliaia di ettari coltivati a vitigno che si allarga fino alla strada regionale “Triestina” che incrocia San Stino di Livenza. La storia ci racconta che la viticoltura in questo territorio ha origini molto antiche. Nella civiltà paleo-veneta la pianta della vite era conosciuta ed anche coltivata ed è presumibile che anche gli antichi abitanti della Venezia orientale sapessero produrre vino. Anche i Romani, che ben conoscevano il vino dell’Etruria, della Tuscia, del Lazio e della Campania, scoprirono quello della “Venetia”, del quale seppero individuare alcune caratteristiche quali la digeribilità ed il vigore, come riconoscerà nel II secolo d.C. il celebre medico greco Galeno, cui fa riferimento l’arte galenico o della farmacologia a proposito del vino “Adriano”, con il quale si usava indicare il vino delle Venezie (prof. A. Scottà). Lungo il corso dei secoli la viticultura della zona si arricchisce, innanzitutto, grazie al sapere benedettino dei monaci dell’Abbazia di Summaga, che segnò la svolta soprattutto in termini agronomici, e, in seguito, con la Repubblica Serenissima di Venezia che fece fare un ulteriore balzo in avanti alla vitienologia. In questi ultimi cinquant’anni sono state le nuove generazioni di produttori che, unendo l’atavica passione dei genitori e dei nonni alla conoscenza scientifica del territorio, delle coltivazioni, dei cicli vegetali, dell’enologia di vinificazione, della conservazione e dell’imbottigliamento, hanno raggiunto livelli di eccellenza. Ne è l’esempio più probante la produzione del vino bianco Lison DOCG e Lison Classico DOCG che è entrato nell’élite dei grandi e prestigiosi vini italiani al pari, ad esempio, del Recioto, dell’Amarone, del Soave Superiore, ecc. La zona di produzione del “Lison”, ubicata nella pianura fra i fiumi

Livenza e Tagliamento, prende il nome dall’antico Borgo di origine romana sito nel cuore dell’area viticola ed è caratterizzata da importanti aspetti ambientali come il clima temperato con accentuate escursioni termiche diurne, l’alternarsi di venti sia freschi ed asciutti, come la Bora, e caldi e umidi, come lo Scirocco, o i terreni di origine alluvionale dolomitica ricchi di sedimenti minerali con una buona capacità idrica. Tutto ciò concorre a sublimare la qualità del “Lison”, che deriva dalle uve prodotte dal vitigno Tocai a bacca bianca sviluppatosi sensibilmente

in questo territorio, in cui ha trovato il suo habitat ideale. Alla denominazione originale della pianta è stato aggiunto il sinonimo di “Tai” per la Regione Veneto. Le eccellenti qualità di questo vino sono state riconosciute e tutelate ancora nel 1971 con la denominazione di “Tocai di Lison DOC” diventata poi, nel 1974, “DOC Lison Pramaggiore”. Nel 2010, infine, raggiunge il prestigioso riconoscimento di “Lison DOCG” e di “Lison Classico DOCG” per quello prodotto nella provincia di Venezia. La raccolta delle uve provenienti completamente dal “Tai” è per lo

AMORE, PASSIONE GIOIA E FOLLIA Anni di passione e di esperienze hanno dato vita alla cantina, un’alchimia di persone e valori che si intrinsecano con territori e tradizione in un’ottica di innovazione rispettosa dell’ambiente. Punto Vendita Cantina Sant’Elena Via Mocenigo, 92 Alvisopoli - Fossalta di Portogruaro (VE) T: 0421 566565 www.materfoodandwine.com

più manuale e solitamente avviene verso metà settembre, dato che una maturazione eccessiva dei chicchi d’uva, molto dolci e profumati, ne aumenterebbe il grado alcolico e diminuirebbe l’acidità fissa, a scapito dell’equilibrio organolettico. La vinificazione avviene a fermentazione a temperatura controllata ed è affinata per alcuni mesi con la propria feccia in botti di acciaio inox. Il risultato finale è un vino ben strutturato, profumato, fruttato e armonico. Il Lison DOCG (Denominazione d’Origine Controllata e Garantita) si caratterizza per il colore paglierino, molto spesso accompagnato da riflessi verdognoli, per un bouquet olfattivo ampio ed intenso con note fruttate (mandorla amara, mela) e floreali (glicine, acacia, tiglio), per il sapore morbido, fresco, sapido ed avvolgente con un leggero retrogusto ammandorlato. Ha una gradazione alcolica di 13 gradi e va servito ad una temperatura di 10-12 gradi. Si accosta deliziosamente ad antipasti magri, primi piatti di pesce o a base di erbe, a bolliti di carne o al pesce con salse leggere. Il Lison DOCG è anche ottimo come aperitivo e perfetto, per sua natura e costituzione, per la nostra tradizionale “ombra” che, come disse un mio “maestro”, è “una grande cosa nella nostra giornata perché è qualcosa di noi, piena di umanità, perché significa intimamente amicizia e serenità; nell’ “ombra”, nel calice di vino Lison si conclude un incontro, si apre un convivio, ci si apre il cuore”. Suggerisco il “Lison” per accompagnare un primo piatto gustoso e delicato che ben si sposa con la stagione di primavera: una ricetta creata diversi anni fa da Ori, geniale cuoco pescatore di origini maranesi. Leandro Costa

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Siamo aperti dal martedì al sabato dalle 8.30 alle 12.30

Preparazione : In una padella preparare un soffritto in olio EVO con mezzo scalogno ed una puntina di aglio. Aggiungere 300 gr di vongole sgusciate e 60 gr di polpa - di scam po, ambedue frullati assieme e posti a ba gnomaria in vino Lison, e la polpa bollita di gransoporo; mescolare ed asciugare a fuoco moderato. Aggiungere 8 fragole mature taglia te a pezzettini, un pizzico di prezzemolo tritato, sale e pepe q.b. Spadellare bene con 300 gr di tagliolini all’uovo e servire caldo. - Accom pagnare doverosamente con un calice di vino bianco Lison DOCG.


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A chi è dedicato il Centro Culturale e Biblioteca comunale di Fossalta di Portogruaro?

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ORIZZONTALI 1. Si colpisce con la racchetta - 12. Poema eroico greco - 16. Cura le strade (sigla) - 17. Spaventosissima - 18. Ha scritto “Va’ dove ti porta il cuore” - 20. Questo in breve - 21. Il superiore del monastero - 22. Relativi alla tarda età - 23. Cantiere in centro - 24. Le native di Bucarest - 25. L’hanno molte sigarette - 27. Chiave - 29. Chiave - 30. Sigla dei messaggini - 32. Essere... infiammati - 33. Nasconde l’orologio - 35. I primi d’ottobre - 37. Belve notturne africane - 38. Guasto interiormente - 39. … Santa in Vaticano - 41. Era la corona del Papa - 43. Precede la raccolta - 44. Il “noster” si recita - 45. L’ente pensionistico (sigla) - 46. La volata del ciclista - 47. Onde impetuose - 48. Danzatrice di gran fama - 49. Così cade chi combatte per la patria VERTICALI 1. Si consumano a tavola - 2. Come fu detto un Erode - 3. Lo Tzu grande filosofo cinese - 4. Iniziali di Sciascia - 5. … dolce in aprile - 6. Primo segno zodiacale - 7. Il seggio... del sovrano - 8. L’Irlanda con Dublino - 9. Nota dell’Editore (sigla) - 10. Città partenopea (sigla) - 11. Valico delle Alpi Retiche - 12. Kusturica regista - 13. Porto da cui salpò Colombo - 14. Gioie nel forziere - 15. I confini... dello Stato - 19. Nome di Cechov - 21. Ornava la prua dei velieri - 22. Pisolino messicano - 24. Consumarsi... il fegato - 25. Le stelle che si lanciano nei veglioni - 26. Ritrovi di beoni - 28. Dio della lussuria - 29. Un liquore amarognolo - 31. Il nome di Musorgskij - 33. Il “Tetto del mondo” - 34. Agire da temerari - 36. Gabbie per pollame - 38. Ingerire un liquido - 40. Celebre “college” inglese 42. Interno (abbr.) - 43. Il Penn attore (iniz.) - 44. Il nomignolo d’una Anderson - 46. Indica un’ipotesi - 47. Breve obiezione

CRUCIPUZZLE

Cosa fu scoperto nel 1981 in uno scavo lungo la strada che conduce da Gruaro a Sesto al Reghena?

AGIATO APNEA BAITA BIRRA BOSCO BRUNO CLASS COETANEO COPIA CORSA CREPA CUOCO DEGNO DISPOSTO DIURNO EBREO EPILOGO ESILE

FATTO FLORIDO FRANA INERME LADRO LEGGE MATERIA MERCE MOTORE NEGOZIALE NUCLEICO OMELIA OPERA PAPAVERO PARALUME PASTA PELLE PESCA

PIUMA PRETE PRIVATIZZAZIONE PULCE RIMONTA ROSEO SABBIA SOLARE SONNO SORTA SUBLIME TESTE TETRO TOCCANTE ULIVO VIOLENTO

LE SOLUZIONI DEI GIOCHI DEL NUMERO PRECEDENTE

S E G U G I

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