Art. 34 - Novembre 2007

Page 1

VISITA

www.uduaq.org Pubblicazione a cura dell’UdU - Unione degli Universitari - L'Aquila Via del Gatto 2, c/o Casa delle Associazioni 67100

Quando si dice che gli studenti italiani vivono nell’incertezza, si commette un errore. Noi studenti, infatti, anche a L’Aquila, di certezze ne abbiamo tante. Siamo certi che anche quest’anno dovremo lavorare in nero, perché tanto la borsa di studio, se arriva, lo fa molto, troppo tardi. Siamo certi che avremo bisogno di tanta pazienza quando la mattina, alle 8:15, dovremo sgomitare per prendere un autobus. E, ancora, che qualche mattina saliremo senza biglietto, rischiando una multa perché, in città, i biglietti non si trovano da qualche giorno. Lo studente fuori sede, poi, di certezze ne ha ancora di più. Quando si reca in stazione e trova la biglietteria ferroviaria chiusa, e quella automatica rotta, è certo che dovrà litigare o fingere di piangere con il capo treno per evitare una multa. O magari, al ritorno, sa già che ne avrà di strada da fare a piedi con la valigia carica di sughi e lasagne congelate, visto che la domenica gli autobus non arrivano dappertutto. Ma, del resto, non lo fanno neanche nei giorni feriali… Vedete, il punto non sono le certezze/incertezze di noi studenti. Quelle da rimettere in discussione sono le certezze di chi ci governa. Perchè se al Comune, alla Provincia, alla Regione sono certi che gli studenti universitari non hanno bisogno di nulla, stanno commettono un grave errore. E ancora, se sono convinti che gli studenti universitari siano disposti a vedersi ogni giorno calpestare i propri diritti, non sanno chi hanno di fronte. E allora, sta a noi distruggere le loro di certezze, siamo noi a dover pretendere che le cose cambino davvero, come studenti e come cittadini. Forse “loro”, dovrebbero interrogarsi sul fatto che la copertura provvisoria delle borse di studio è ferma al 30%. La Regione dovrebbe allargare gli spazi di partecipazione e di democrazia,

FOTONOTIZIA: MARCIA DELLA PACE 2007 Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Eppure, ancora oggi, alla vigilia del 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, centinaia di milioni di persone sono costrette a sopravvivere e spesso a morire senza conoscere il sapore della pace, della libertà, della giustizia e della democrazia. Quest’anno la Marcia ha rivolto l’attenzione a “Tutti i diritti umani per tutti”. Oltre 200.000 partecipanti (150 dall’Aquila) sono partiti da ogni provincia d’Italia alla volta di Perugia, per raggiungere obiettivi concreti, a partire dalla costruzione di una politica nuova e di una nuova cultura politica nonviolenta fondata sui diritti umani. L’appello della Marcia recitava: “I diritti umani sono il nome giuridico dei bisogni vitali delle persone e si propongono come obiettivi concreti della politica da perseguire a tutti i livelli, da quello locale a quello nazionale, europeo e internazionale, dalle nostre città fino all’Onu. Essi sono la bussola legale, politica, morale per fronteggiare la grande crisi planetaria che sta colpendo centinaia di milioni di persone e minaccia la sopravvivenza dell’intera umanità”. L’appello chiede, a tutti, di agire insieme per la pace e i diritti umani. L’UdU c’è e ci sarà. e non ridurre la rappresentanza studentesca, accompagnando questa operazione con lo slogan della riduzione dei costi della politica. Forse all’ Ama dovrebbero interrogarsi su come risolvere i disagi dei propri utenti piuttosto che sfornare slogan, neanche troppo originali, che sortiscono proprio l’effetto contrario. Perché se l’anno scorso eravamo noi studenti a scrivere che

“l’Ama non ci ama” quest’anno scriveremo “L’Ama ci ama, noi la odiamo”. Le prossime settimane saranno le più importanti. Lo scorso anno, con le nostre mobilitazioni siamo riusciti ad ottenere grandi risultati, primo tra tutti il raggiungimento della copertura totale delle borse di studio. Per questo vi invitiamo a partecipare in massa. Perché un

Paese che non mette al centro la formazione e il sapere, un Paese che non offre a tutte e a tutti la possibilità di studiare, un Paese che non cerca di migliorare le condizioni di vita delle persone, un Paese così, noi non lo vogliamo. E questa è un’altra delle nostre certezze. Cristina Palombizio

Articocolo 34 della Costituzione italiana: ”La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.“


2 NEWS DA PSICOLOGIA Passano gli anni, cambiano le sedi, ma i problemi della Facoltà di Psicologia rimangono invariati. Novità dell’anno: siamo riusciti ad arrivare quasi tutti a Coppito! Il che da un lato può dare una parvenza di facoltà seria a psicologia, dall’altro ci porta a dover denunciare situazioni disastrose. Il primo anno della triennale si trova a seguire le proprie lezioni nell’ex-mensa di Coppito 1. Aula spaziosa in grado di contenere tutti gli studenti, ma senza garantire loro il posto a sedere, costringendo molti dei presenti a prendere appunti per terra o sulla schiena del compagno. Per risolvere questo problema il Consiglio di Facoltà ha proposto uno sdoppiamento dei corsi. Alcuni corsi verrebbero così suddivisi seguendo l’ordine alfabetico. Ma, si sa, le disgrazie non vengono mai da sole. Così i nostri aspiranti psicologi per andare a lezione devono uscire dalla facoltà, affrontare una discesa non poco ripida, litigare per una sedia (e poi si parla di abbattimento delle barriere architettoniche…). Arrivati a questo punto, se sono fortunati e hanno affrontato con successo tutti gli ostacoli, seguiranno comodamente la loro lezione. Il punto che non ci è chiaro è: perché il preside della Facoltà di Scienze, gentilissimo prof. Picozzi, non consente agli studenti di psicologia di passa-

IN 2000 HANNO DETTO BASTA!

Con ogni probabilità, tu che stai leggendo questo articolo sei appena arrivato in facoltà viaggiando su un autobus stracolmo di persone, forse più di quante ne potrebbe legalmente portare. E sai benissimo che, quando dovrai tornare a casa, la situazione sarà la stessa: un altro viaggio in stile sardina, sempre che tu abbia la fortuna di salire su un autobus. Da tanti anni, l’UdU sta conducendo una battaglia contro questi disagi causati dall’AMA: dalla vertenza regionale dell’anno accademico scorso, alla petizione che in questi giorni, nel polo di Coppito, sta raccogliendo i primi frutti. Ed è proprio nei poli periferici che la situazione si fa drammatica: a Roio la mancanza di parcheggi ha generato l’ultima discussa ondata di multe; a Coppito, la congestione dei mezzi pubblici è divenuta ordinaria amministrazione. In particolare, le facoltà di Medicina e di Scienze vivono una condizione senza alternative: per entrambi le facoltà, esistono solo 2 linee (77 e 79), intervallate 5 minuti l’una dall’altra, con corse ogni 20 minuti. Basta poco per immaginarsi lo scenario nelle ore di punta: fermate prese d’assalto, autobus subito pieni, studenti costretti a dover aspettare la corsa successiva. Un’alternativa valida potrebbe essere l’utilizzo di un mezzo privato, ma i guai non sono finiti: i parcheggi a disposizione sono insufficienti già a sostenere l’attuale mole di traffico, immaginate cosa accadrebbe se gli studenti scegliessero di raggiungere il polo di Coppito con il proprio mezzo. Tragicomica è la situazione delle facoltà di Scienze/Medicina/Psicologia/Biotecnologie: gli studenti hanno a disposizione un terreno completamente dissestato, invaso da vere e proprie voragini che impediscono la

re dall’interno della facoltà? Certo così le cose non si semplificano, anzi, non possiamo far altro che sentirci ospiti non graditi. Vorremo solo ricordare a tutti che non siamo ospiti, che l’università è aperta a tutti, non solo agli studenti, ma anche ai cittadini e non si può in alcun modo limitare l’accesso. Da sempre il problema che ci sta più a cuore è il TIROCINIO! Non capiamo perché l’ordine continui ad ostacolarci, ponendo dei rigidi vincoli ai suoi associati sia per quanto riguarda il numero di tirocinanti da accettare per volta (solo 2) nelle strutture pubbliche, nonché impedendo del tutto, a coloro che operano in ambito privato, di accettarli. Questo, ovviamente, porta lo studente ad allungare il tempo di permanenza all’università, per aspettare il proprio turno. Nel Consiglio di Facoltà di Psicologia è stato proposto di rendere il tirocinio esclusivamente formativo e non più professionalizzante, ma in tal modo questo non risulterebbe più valido ai fini dell’iscrizione all’albo stesso! I nostri rappresentanti non sono stati d’accordo e hanno proposto un ”doppio binario”: la possibilità per lo studente di scegliere se arrivare prima alla laurea solo con un tirocinio formativo oppure entrare in possesso di un titolo da sfruttare al cento per cento. Udu Psicologia

circolazione, teatro delle peggiori imprecazioni, causate dai frequenti danni subiti dalle automobili. Con la petizione, in più di 2000 hanno urlato il proprio sdegno. Ora la palla passa al Sindaco: in questi giorni, i nostri rappresentanti consegneranno al primo cittadino le oltre 2000 firme che sono state raccolte nel polo di Coppito, accompagnate da una lettera in cui ribadiremo la richiesta di un tavolo di confronto con la direzione dell’AMA, che, a questo punto, non potrà continuare a rimanere indifferente di fronte alle nostre richieste. Paolo Bozzelli

DA LETTERE: PIANI DI STUDIO & CO. La compilazione dei famigerati piani di studio da parte degli studenti risulta assai difficoltosa a causa di un sistema informatizzato e informativo per nulla efficiente e funzionale, poco in grado di garantire allo studente un percorso di studi che sia al suo interno coerente. Pertanto sarebbe opportuno, visto l’imminente riordino della didattica (con la riforma Moratti) e del calendario accademico (con l’introduzione dei semestri), puntare su percorsi di studio strutturati secondo le esigenze degli studenti e che garantiscano l’accesso sia alle specialistiche sia alla SSIS (qualora continuasse ad esistere…). Come è emerso dai questionari proposti dall’UdU l’anno scorso, i corsi da 30 ore non sono in grado di preparare lo studente in maniera adeguata. L’occasione del calendario semestrale permetterebbe di dimezzare grosso modo il numero di esami, e contestualmente raddoppiare il numero di ore di corso. Solo così saremo pronti a raccogliere le sfide che la società della conoscenza pone innanzi a noi. Udu Lettere

SOS DIDATTICA

Il nuovo calendario didattico è ormai in pieno svolgimento, infatti siamo giunti alla metà del periodo di lezione. Autobus strapieni, parcheggio più affollato di uno stand dell’oktober fest, immane fila a mensa, il bar che finisce i panini, internet questo sconosciuto, il caffè delle macchinette ha lo stesso sapore della lettiera del mio gatto Gobbolino... Tutto nella norma. Tra poco più di un mese ci confronteremo con la sessione di esame invernale. Ma qualcosa non torna… Quando c’è l’appello? Quanti appelli ci sono? Chi può dirlo!!! Nell’attesa che si insedi finalmente il nuovo Preside, al cui facciamo i migliori auguri, la classe baronale continua il suo amato gioco delle tre carte, il prof vince e lo studente perde. Ovviamente come rappresentanti ci siamo mossi da tempo immemore al riguardo, proponendo assemblee e sostenendo, infine, una riuscita raccolta firme, in collaborazione con le altre liste. Purtroppo però un rappresentante di una certa lista Domus, chiamato 100jack, si è dato per disperso insieme alla petizione su cui più di quattromila studenti hanno apposto in calce la propria firma. Alcuni dicono che sia un po’ depresso a causa di problemi lavorativi: non becca mai la tris. Voci di corridoio dicono sia stato avvistato a Coppito con un nuovo, improponibile taglio di capelli… Ad ogni modo sappiate che lo stiamo cercando e presto lo troveremo, se poi per caso lo incontrate… Ci dispiace per voi! Nel frattempo noi studenti non possiamo permettere che ci riducano gli appelli. Continuiamo a lottare insieme! Udu Ingegneria

E

IL DIRITTO AL PASTO?

Gli studenti della Facoltà di Economia si trovano a dover convivere con diversi disagi legati alla mensa, ai trasporti e alla mancanza di spazi di aggregazione. A noi studenti è di fatto negato il diritto alla mensa. La pausa pranzo è di solo un’ora, che evidentemente non basta per prendere l’autobus per Ingegneria (dove è situata la mensa), affrontare la fila chilometrica, mangiare, riprendere il primo autobus disponibile e arrivare in tempo per l’inizio delle lezioni pomeridiane. Inoltre c’è anche la spesa aggiuntiva di un 1.80 € per i biglietti di andata e ritorno. E’ necessario quindi potenziare la mensa, ormai sovraffollata, e renderla in grado di offrire un servizio che risponda alle esigenze degli studenti di Ingegneria e di Economia, prevedere un sistema di trasporto pensato ad hoc, efficiente e senza spese aggiuntive per gli studenti e, nel contempo, la Facoltà di Economia dovrebbe estendere la pausa pranzo. Inoltre lamentiamo la mancanza di uno spazio all’interno della facoltà dove lo studente può distrarsi, attendere l’inizio delle lezioni, consumare un pasto veloce, dato che non si fa in tempo ad andare a mensa. Udu Economia


IL DIRITTO ALLO STUDIO ABBANDONATO Siamo tornati all'ennesima graduatoria delle borse di studio con una copertura che si aggira intorno al 30% che subirà sicuramente variazioni nel corso dell'anno accademico. Inutile ribadire che la copertura deve necessariamente aumentare e cercare di arrivare al 100% come nei due anni passati. Come ogni anno però le voci che girano sul bilancio Regionale non sono incoraggianti, anzi sono pessime, e sicuramente se le voci diventano realtà, ci si prospetta una copertura delle borse di studio inferiore al 100%. Questo è solo un punto dolente di tutto il sistema del diritto allo studio. Altro nodo importante è la mensa, e naturalmente la Regione Abruzzo decide di aumentare il costo del pasto senza minimamente pensare cosa ne pensino gli studenti. Solo questo basterebbe per dire che il diritto allo studio è un tema tanto caro in propaganda, ma minimamente considerato in agenda politica e in fase di bilancio. Se poi la Regione Abruzzo porta avanti un progetto di smantellamento del sistema delle aziende per il diritto allo studio che vedrà la sua conclusione a fine novembre, allora si capisce che il diritto allo studio non solo è stato ab-

bandonato, ma lo si cerca anche di distruggere. La Giunta regionale, con l'approvazione di alcune linee guida, ha esplicitamente richiesto la creazione di un’unica azienda regionale per il diritto allo studio, con un unico direttore che fa capo solo all'assessorato. Le altre regioni che hanno creato un’unica azienda (Lazio) stanno vivendo una esperienza fallimentare, che danneggia soltanto i fruitori del servizio: gli studenti. Un’azienda unica porta a nuove rigidità ed è lontana dallo studente che non ha più un interlocutore a stretto contatto che riesce ad avere una comunicazione migliore tra università e città. Sarà difficile, più di quanto non lo sia già, lamentarsi per un pasto scadente, per un errore in graduatoria e per un migliore investimento sulla cittadinanza studentesca se l'unica azienda si deve occupare di tre atenei, con tre pasti diversi, con tre graduatorie diverse e con tre università e città diverse. A tutto ciò si aggiunge naturalmente una riduzione, se non eliminazione della rappresentanza studentesca, impedendo così allo studente di avere un controllo diretto nell'organo di gestione del diritto allo studio. Non si

può pensare che lo smantellamento del sistema del diritto allo studio non sia importante, che una borsa non data non crei notevoli problemi allo studente idoneo ma non beneficiario, che un aumento sia insignificante. Sarebbe importante se qualche volta qualcuno, nei luoghi di potere, ci ascoltasse prima di prendere decisioni lontane dallo studente, cercando di creare una sorta di dialogo costruttivo. Noi non ci stancheremo mai di richiedere, con ogni forma di lotta e di rappresentanza, politiche più partecipate e migliori per tutti gli studenti. Sul diritto allo studio non si dorme! Geraldine D’Alfonso

BORSE DI STUDIO A L’AQUILA DALL’A.A. 2001/2002 AL 2007/2008 Anno Accademico

Copertura Borse iniziale

Copertura Borse Finali

2001/2002

65%

100%

2002/2003

48%

93%

2003/2004

38%

87%

2004/2005

34%

82%

2005/2006

29,8%

100%

2006/2007

30%

100%

2007/2008

29,68%

?

L’AMA SÌ CHE MI AMA!* * storia di un qualunque studente in una qualunque fredda giornata universitaria aquilana Sonno. Mal di testa post lunedì, martedì, mercoledì, giovedì universitario. Freddo. Ottimi presupposti per iniziare la giornata. Ore 7.46 la sveglia suona una delirante canzone anni settanta che recita “non mi svegliate….” Il sole è assente ingiustificato come nelle ultime settimane. Una doccia veloce e via in strada. iPod a palla, di corsa verso la fermata dell’autobus. Ho i minuti contati per non vedermi scorrere davanti l’autobus senza me dentro per l’ennesima mattina. Tutti i giorni penso di comprare più biglietti, nessuna volta lo faccio. Ma sono fiduciosa. Questa mattina l’edicola non mi tradirà. Ho già 90 cent pronti in mano. Non faccio in tempo ad aprire bocca che l’edicolante ha riconosciuto in me tutte le caratteristiche di uno studente senza biglietto e in

ritardo e mi precede dicendo “Ancora non ce li riportano…” Non dico niente. Lo guardo sconsolata. Velocemente penso a dove poter andar per avere l’ambito biglietto. L’altra edicola. L’altra fermata. Posso farcela. Prenderò il mio biglietto. Salirò sull’autobus. E arriverò a Coppito senza rischiare una multa. Altro edicolante, stessa scena. Sono tre giorni che mi sento dire la stessa frase da diversi edicolanti. Il fatto di essere riconosciuta come studentessa, in ritardo e senza biglietto non mi rende propriamente felice… Lo guardo più sconsolata di prima. Sono quasi rassegnata. La mattinata è iniziata male, divento fatalista. L’oroscopo mi aveva detto che avrei avuto saturno contro oggi. Tutto questo non può essere solo una coincidenza. A bad day. Veramente bad day! Alzo per un attimo lo sguardo e una pubblicità attira la mia

di Claudia Panepucci attenzione. Un cartellone colorato recita “l’ama ti ama! Trovo i suoi biglietti ovunque. Anche l’autista è innamorato di me.” Rimango perplessa. L’autista dal 77 è innamorato di me?!?! Avevo notato degli sguardi strani… L’AMA MI AMA! Meraviglioso.. posso salire sull’autobus anche se sono in ritardo e non temere per una multa perché l’autista mi vende il biglietto. Fantastico! Strepitoso! Salgo sull’autobus. guardo ammiccante l’autista (voglio proprio vedere se mi ero sbagliata sugli sguardi…) e gli chiedo un biglietto. Me lo da senza dire una parola aspettando i soldi. Prendo dalla tasca i 90 cent che avevo pronti. L’autista sorride. Sono perplessa. Se avessi letto quella parte piccola piccola scritta sul fondo della pubblicità avrei saputo che: “Dal 1° novembre 2007 si vendono biglietti in vettura. Biglietto soggetto a tariffa maggiorata pari a Euro 1,50. La

vendita a bordo è effettuata solo in presenza delle condizioni di sicurezza e regolarità del servizio ed è sospesa durante le operazioni di verifica del titolo.” Non ho altri soldi spicci. Prendo 5 € e li do all’autista (non penso abbia veramente una cotta per me) e aspetto. Aspetto… e il resto?!? Se avessi continuato a leggere quella piccola piccola parte sul fondo della pubblicità avrei saputo anche che: “L'autista non è tenuto a dare il resto. Si ricorda, comunque, che l'utente è tenuto a munirsi di titolo di viaggio prima di salire a bordo.” Non più perplessa. Sconcertata. Ho un biglietto. Non arriverò a lezione in ritardo. Ma… L’autista si avvalso della facoltà di non darmi il resto. Sono quasi sicura che non aveva esattamente una cotta per me. Mi torna in mente l’oroscopo. Saturno contro. Sorrido amaramente… L’ama SI che mi AMA!


4

EMERGENZA CASA Ricordate che entro un mese dall’uscita delle graduatorie, bisogna presentare una copia di regolare contratto d’affitto all’Adsu. La recente pubblicazione delle graduatorie provvisorie delle borse di studio pertanto è occasione anche per stilare un primo bilancio per la situazione affitti a L’Aquila. Anche quest’anno i dati sono allarmanti. I prezzi degli alloggi del capoluogo abruzzese hanno registrato un’impennata che inciderà molto sulle tasche degli studenti e delle loro famiglie. Indubbiamente un aumento sensibile e allo stesso tempo incomprensibile. Dal database dell’Unione degli Universitari, che dalla fine di agosto ha riattivato lo Sportello Casa, emergono indubbiamente dei dati nuovi: ad una maggiore domanda degli alloggi nelle zone adiacenti le facoltà scientifiche (vedi Roio Coppito, Pettino) ha risposto un’offerta che registra sensibili aumenti rispetto agli anni passati,

avvicinandosi in tal modo agli esorbitanti prezzi del centro. Un altro dato interessante ai fini dell’analisi è che ad una maggior richiesta di posti letto (dovuto all’aumento degli iscritti all’Università) gli unici a “rispondere” sono stati i proprietari: qualsiasi stanza ormai è adibita a doppia, a prescindere dalla metratura. Questo fa si che l’offerta delle singole sia sensibilmente diminuita e di conseguenza il prezzo delle stesse sia aumentato e diventato inaccessibile per i più. La situazione è quindi critica. La comunità studentesca e la cittadinanza aquilana indubbiamente risentono di una scarsa attenzione, nel corso degli anni, da parte delle istituzioni comunali. Ovviamente la mancanza di copertura finanziaria dei fondi comunali destinati agli sgravi fiscali ICI per proprietari di casa alla lunga si fa sentire. In tal senso il nuovo Sindaco, On. Massimo Cialente, si è espresso favo-

ZONA

SINGOLA

DOPPIA

CENTRO

210 – 250

170 – 200

VIA STRINELLA

180 – 200

150 – 170

TORRIONE

170 – 200

150 – 170

COPPITO

160 – 180

140 – 160

PETTINO

180 – 200

150 – 170

ROIO

130 – 150

110 – 120

revolmente per comare tale gap. Per quanto riguarda i controlli tanto auspicati dall’Unione degli Universitari i primi effetti si incominciano a sentire. Indubbiamente la percentuale dei proprietari che fa il contratto è aumentata, di pari passo, però, con i proprietari che fanno un contratto irregolare. Insomma si registra una volontà più o meno celata di mettersi in regola rispetto all’evasione totale, ma la risposta è comunque ribassare le quote pattuite rispetto al corrispettivo scritto sul contratto. Inoltre quest’anno ci sono due novità per gli studenti, interessante sarà scoprire se hanno in qualche modo inciso sulla questione legalità. La prima riguarda le nuove detrazioni del 19% per oneri e spese per quegli studenti che risiedono ad almeno 100 km e comunque in una provincia diversa da quella sede dell’Ateneo e comunque per un importo non superiore a 2633 euro. Ben poco, se non addirittura penalizzante, per chi vive la realtà abruzzese. Per intenderci chi vive a Castel di Sangro e viene a studiare a L’Aquila non beneficerà di questa agevolazione! L’altra novità riguarda l’erogazione della borsa di studio per la quota alloggio: quest’anno verrà data soltanto la quota totale specificata nel contratto di locazione, fino ad un massimo di 1500 euro. Per intenderci... se uno firma un contratto per 10 mesi a 120 euro l'Adsu ti restituisce 1200 euro, se uno lo firma per 10 mesi a 170 euro l'Adsu ti

Carta dei Diritti: si riparte! Storicamente L’Udu L’Aquila si è sempre prodigata in favore dei diritti degli studenti. La Carta dei Diritti, per la quale la nostra associazione si sta battendo da anni, è uno dei punti cardine della nostra politica universitaria. A partire, anni or sono, da una discussione avvenuta a livello nazionale, che il gruppo dell’Aquila ha fatto propria e sostenuto fortemente, si è giunti, con immenso travaglio, alla stesura partecipata di una carta dell’ateneo aquilano. Il percorso che ci ha portati alla proposta del testo è stato infatti condiviso da moltissimi studenti, e tutti insieme, in assemblee e dibattiti organizzati in tutte le facoltà, abbiamo vagliato le varie proposte e scelto quelle più sentite. Ciò ha portato una notevole sensibilizzazione che è culminata con la raccolta di circa 4000 firme nelle 9 facoltà aquilane. Questo testimonia quale sia l’effettiva esigenza da parte degli studenti di uno strumen-

to nel quale siano scritti e sanciti i propri diritti all’interno del mondo accademico. Troppo spesso, infatti, noi studenti e tirocinanti ci troviamo in una posizione “svantaggiata” rispetto al resto della comunità universitaria, ed alcuni baroni possono approfittare di un certo vuoto legislativo per far pesare la loro autorità in modo ingiusto. Da qui emerge la necessità collettiva di avere uno strumento di tutela chiaro comprensibile a tutti, che possa elevarsi al di sopra delle lungaggini burocratiche per sancire definitivamente il ruolo di protagonisti che noi studenti rivendichiamo nel sistema universitario. Non a caso siamo la carta è stata approvata con il voto unanime in Consiglio Studentesco, non senza un certo sforzo maieutico Crediamo quindi, come abbiamo già ribadito più volte negli organi accademici e come hanno ribadito gli studenti

con il oro voto alle elezioni universitarie, che la Carta dei Diritti rappresenti un documento di fondamentale importanza per il nostro ateneo e per l’Università stessa. Auspichiamo che la collaborazione congiunta delle facoltà e di noi rappresentanti negli organismi di competenza porti all’approvazione di un testo che sia reale garanzia dei diritti degli studenti, senza che la sua efficacia venga inficiata da improponibili emendamenti ispirati dal mutuo corporativismo della classe baronale.. Siamo quindi determinati a fare in modo che il duro lavoro dell’ Udu L’Aquila di tutti gli studenti, che in questi anni si sono battuti per l’approvazione della Carta, non sia vanificato, e, per dirla in termini “pokeristici”, rilanciamo la posta in palio mettendo sul piatto il nostro impegno, chiedendovi di venire a vedere investendo il vostro interessamento e la vostra partecipazione. Mauro Pettinaro

Gerenza: Questo numero è un foglio dell’Associazione Udu L’Aquila in distribuzione gratuita solo presso le sedi universitarie. Art 34 non è un periodico, viene pubblicato esclusivamente quando sono disponibili gli articoli. Stampato su Carta riciclata. Udu L’Aquila Via del Gatto, 2 L’Aquila. www.uduaq.org 086261243 uduaq@hotmail.com

rimborsa comunque 1500 euro. Ovviamente questa novità risulta un incentivo a mettersi in regola perché obbliga lo studente a pretendere che sul contratto ci sia la cifra da lui realmente pagata. Ad incidere c’è indubbiamente anche la questione trasporti. La mancanza di trasporti adeguati e di navette notturne che collegano la periferia al centro fa si che gli studenti sprovvisti di un mezzo proprio scelgano comunque di affittare casa in centro, dando motivo ai proprietari di mantenere i prezzi a questi livelli. Indubbiamente il cerchio si chiude con un altro dato fondamentale: gli alloggi pubblici. Richiediamo per l’ennesima volta uno sforzo da parte della Regione affinché, nella prossima Finanziaria Regionale, si trovino i fondi necessari per la costruzione di una nuova casa dello studente che, oltre ad accogliere gli studenti meno abbienti, indubbiamente avrebbe effetto calmierante sui prezzi degli affitti. Un dato su tutti: in Abruzzo è a disposizione degli studenti un posto letto pubblico (residenza diffusa esclusa) ogni 539 studenti. La seconda percentuale più bassa in Italia dopo la Campania. Altro elemento nuovo è la sperimentazione della residenza diffusa. In definitiva per un’analisi completa dei dati relativi agli affitti 2007/8 vi rimandiamo all’uscita del questionario che somministreremo nel prossimo inverno. Intanto, nella tabella a sinistra, forniamo alcuni dati orientativi sul costo degli alloggi per gli studenti.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.