Febbraio 2008
APPROVATA LA CARTA DEI DIRITTI UNA SVOLTA EPOCALE Epocale. Così abbiamo definito in questi giorni l’approvazione della “Carta dei diritti”. Perché la Carta è uno strumento che rivoluzionerà la vita quotidiana degli studenti di questo Ateneo, tutelando tutte e tutti, dalle piccole e grandi illegalità e dalle discriminazioni che si perpetrano nelle facoltà, nelle aule, a lezione, durante le prove d’esame o durante lo svolgimento dei tirocini. Epocale perché è un risultato raggiunto dopo anni di lotte alle quali hanno preso parte più “generazioni di studenti”, che hanno prima creduto e poi lanciato e sostenuto “un’idea”. Epocale soprattutto perché l’aspetto più straordinario della sua approvazione risiede nel fatto che per la prima volta in questo Ateneo agli studenti viene legittimato quello che potremmo definire uno “status” . Perché da oggi siamo finalmente soggetti portatori di diritti riconosciuti e garantiti all’interno della comunità universitaria. A L’Aquila l’iter della “Carta” inizia nel 2004, quando l’Udu raccoglie 1700 firme per chiedere al Rettore di Orio e alla Comunità Universitaria di riconoscere lo “Statuto dei Diritti delle Studentesse e degli Studenti”. Le firme furono consegnate il 17 novembre dello stesso anno, da una delegazione di studenti supportata dal corteo di più di 3000 tra medi e universitari, organizzato in città in occasione della prima giornata mondiale di mobilitazione studentesca. L’Udu, da allora, diede vita ad una serie di iniziative e assemblee studentesche sempre molto partecipate (i più “attempati” ricorderanno la campagna “Scrivi un diritto”) per coinvolgere le studentesse e gli studenti dell’Ateneo nella stesura del testo stesso. Iniziative che, insieme al lavoro dei rappresentanti negli Organi d’Ateneo e in Consiglio Studentesco, hanno portato la “Carta dei Diritti” ad essere riconosciuta tra gli atti normativi dell’Ateneo e ad essere inserita nello Statuto dell’Università dell’Aquila, approvato il 9 dicembre 2005. Una conquista alla quale, tuttavia, doveva seguire il passo più importante, l’approvazione del testo che, nel tempo, si è rivelata essere tutto tranne una formalità. Infatti, nonostante quella proposta raccogliesse il favore degli studenti (in una seconda raccolta firme l’hanno supportata in 3500) e il pa-
rere unanime del Consiglio Studentesco, il testo si è in più di un’occasione scontrato con la profonda diffidenza di non pochi docenti i quali, evidentemente, vedevano nel riconoscimento dei diritti agli studenti una “minaccia” ai propri privilegi. Nonostante le resistenze e i tentativi di “insabbiamento”, quell’idea e i principi che la ispiravano hanno resistito fino all’approvazione finale nella seduta del Senato Accademico del
20 febbraio 2008. La “Carta”, approvata a L’Aquila, oltre ad annoverarsi tra le pochissime esistenti negli altri Atenei Italiani, è senza dubbio la prima che definisce i diritti di cui da oggi gli studenti sono portatori in tutte le fasi del percorso accademico, non limitandosi esclusivamente ad una serie di principi generali che poco riguardano il quotidiano dello studente. Una serie di norme che, tra l’altro, pongono sullo
stesso piano gli studenti di tutte le facoltà, che fino ad oggi subivano una profonda disparità di trattamento. Ma il percorso non è concluso. Il passo decisamente più importante è stato fatto. Adesso è compito nostro, di tutti, vigilare sulla sua applicazione. I diritti acquisiti devono essere rispettati, e nuovi diritti conquistati.
Articolo 34 della Costituzione italiana: ”La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.“
Udu L’Aquila
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DIRITTO D’ACCESSO
spetto al Polo Centrale, le UDU, come le più sedi dei Poli di Coppito e recenti cronache Roio non sono da meno. hanno riportato, Per entrambi si riscontraha illustrato alla Commissione per la Disabilità Dalla cultura per l’accessibilità un’opportunità per tutti no difficoltà non tanto nel raggiungimento delle di Ateneo una proposta in merito alla problematica del- Temiamo, però, che non sia così, Dallo studio effettuato si evince aule o di altri servizi (che soml’individuazione delle cosiddette e che occorra tener conto meglio che lo stato attuale nel quale ver- mariamente sembra garantito) sa l’Ateneo dell’Aquila in merito ma quello di usufruirne in mabarriere architettoniche e la loro della definizione di “disabile”. Spesso nell’immaginario colletti- al superamento delle barriere ar- niera adeguata. Infatti, se uno conseguente eliminazione. Questo lavoro vuol contribuire vo, quando si usa il termine disa- chitettoniche non è dei migliori. studente con disabilità motoria realmente al superamento di bile, lo si collega solo alla perso- Si riscontrano reali impedimenti volesse svolgere la normale prasquanto rappresenta una sostan- na su sedia a rotelle, commetten- non solo negli edifici storici, dove si universitaria, ossia seguire le ziale limitazione nel raggiungere do così un sostanziale errore di c’è la concentrazione maggiore, lezioni, rischierebbe di dover affisicamente quanto garantito dal- valutazione; va tenuto conto, in- ma anche in quelli di nuova co- frontare l’ennesimo problema: la l’art. 34 della Costituzione della fatti, anche delle persone anzia- struzione, come il Polo di Roio e collocazione in aula. Molte di queste aule sono facilRepubblica Italiana: “La scuola è ne, cardiopatiche, obese, e non quello di Coppito. aperta a tutti. […] I capaci e i per ultimo di quei soggetti con E’ innegabile lo sforzo fatto in mente raggiungibili, alcune hanmeritevoli, anche se privi di patologie che provocano delle questi anni per cercare di supe- no anche a disposizione una pemezzi, hanno diritto di raggiun- disabilità part-time: incapacità, rare l’imbarazzante stato delle dana mobile che permette di gere i gradi più alti degli studi”. cioè, nel compiere determinati cose, ma nonostante tutto anco- scendere e salire da un estremo L’accessibilità, quindi, come Di- movimenti o particolari sforzi ra oggi non si è raggiunto quello all’altro dell’aula, ma poi la collocazione per sefisici in forma tem- che si può definire ritto da tutelare Una analisi dettagliata 7 milioni di euro per guire adeguatail Grado Minimo di poranea. e garantire. L’acmente la lezione cessibilità come che propone soluzioni Così, alla luce del Civilizzazione di un eliminare ogni è fittiziamente Decreto Ministeriale Ateneo. Le difficolindividuazione per le barriere barriera, garantendo presente: spesso 14 giugno 1989, n° tà sono concentrate di “barriere ararchitettoniche 236 e del Decreto in particolar modo accesso e fruibilità dei vengono previsti chitettoniche” e spazi o a margidel Presidente della negli edifici storici loro immediata del nostro Ateneo locali didattici ne dell’aula o Repubblica 24 lu- di Palazzo Carli, eliminazione, per una fruibilità in sicurezza e glio 1996, n°503, si è proceduto Palazzo Camponeschi, la sede di troppo a ridosso della cattedra, comfort dello spazio costruito ad analizzare lo stato di fatto via Verdi, il Centro Linguistico, che spesso sormonta una pedana per il raggiungimento della for- degli edifici dell’Ateneo dell’Uni- Palazzo Selli, ed ancora altri, do- di 15-20 cm circa, occludendo la mazione più alta. L’accessibilità versità degli Studi de L’Aquila, ve si riscontrano forti impedi- visuale parziale e/o totale della lavagna o di qualsivoglia come l’ha definita l’art. 2, strumento di proiezione. lettera G), del D.M. 236Per non parlare poi della /89: “Per accessibilità si facoltà di Ingegneria, intende la possibilità, andello spazio-parcheggio che per persone con ridotper diversamente abili, ta o impedita capacità mopraticamente accanto ad toria o sensoriale, di raguna fila di cassonetti delgiungere l’edificio e le sue l’immondizia e senza un singole unità immobiliari e percorso idoneo che gaambientali, di entrarvi arantisca loro l’incolumità gevolmente e di fruirne una volta scesi dall’autospazi e attrezzature in veicolo, per raggiungere condizioni di adeguata sila facoltà. curezza e autonomia”. Lo studio svolto risulta Si pensi, ad esempio, ad sufficiente per individuaun semplice gradino o ad re le immediate misure una scala: essi rappresenche l’Ateneo può attuare tano un ostacolo per chi in merito, non solo nel non può superarli e sicupiù breve tempo possibiramente una fonte di affale, ma anche nel medio e ticamento per chi ci rielungo periodo, secondo sce. La scala, inoltre, coun principio di graduatostituisce per tutti anche ria in base al rapporto una fonte di pericolo: fondi a disposizione/ “quante persone, specie se tempi di realizzazioneanziane, pur non avendo /“ricaduta”. alcun problema particolaRiteniamo che questo re hanno perso l’equilibrio possa essere realizzato e sono cadute? Bisogna, concretamente grazie quindi, tenere sempre presente la necessità di eliminare per evidenziare l’eventuale pre- menti fisici nel normale raggiun- alla messa a disposizione da questi tre elementi congiunta- senza di barriere architettoniche. gimento delle aule o dei locali di parte dell'Ateneo di cospicue normale uso di- somme di denaro, spendibili apmente: barriere architettoniche, Per lo svolgimenfonti di pericolo e fonti di affati- to di questo lavo- Fonti di affaticamento dattico e non solo. positamente per la tematica in Crediamo sia il questione, pari a circa 7 milioni camento” (Prof. Arch. Fabrizio ro abbiamo cercae fonti di pericolo: caso di specificare di euro da ridistribuire a breve Vescovo). Quante volte, in questi to di immedesi(poiché accaduto tra le varie facoltà. ultimi anni, si è parlato della marci nei panni di due aspetti finora realmente nella Avere la coscienza a posto non questione dell'accesso e degli una persona disasottovalutati sede di Palazzo vuol dire solo rispettare dei meri “ostacoli architettonici” senza bile, che vuole Carli) che anche la parametri di legge, ma rendersi un fare mai i doverosi “collegamenti raggiungere con le fonti di affaticamento”? Se qualsiasi edificio del nostro ate- semplice presenza di un tappeto, veramente conto se gli stessi siain realtà si stesse già discutendo neo, sia con mezzo pubblico che posto in una posizione errata, no in grado di garantire i reali della problematica delle fonti di privato, cercando di poter usu- può diventare un ostacolo insor- bisogni di ognuno. affaticamento, ciò significhereb- fruire di tutte le strutture in tut- montabile per chi riporta una dibe essere nella condizione per ta la loro complessità: dal piano sabilità motoria. cui la maggior parte dei problemi terra, ai sotterranei, ai vari piani Anche se in apparenza vertono in condizioni meno tragiche rinei livelli superiori. sarebbe già stata risolta.
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rima che la caduta del governo, con il conseguente inizio della campagna elettorale, monopolizzasse le cronache, le pagine dei quotidiani hanno ospitato per settimane il dibattito sulla proposta di una moratoria sulla legge 194, ovvero la legge sull’interruzione volontaria della gravidanza. E’ stato Giuliano Ferrara a lanciare il sasso nello stagno, generando infiniti cerchi concentrici che irrimediabilmente hanno assunto i riflessi dell’eterno ed imperituro dibattito tra cattolicesimo e laicità. Da un lato il dogma: la vita nel feto è un dono divino, e va preservata sopra ogni altra cosa. Chi sei tu, donna, per decidere di togliere la vita che l’altissimo ha creato per mezzo di te? Questo l’eco di dichiarazioni di esponenti della comunità cattolica dal cipiglio sempre inarcato (esponenti che, spesso, tendono a strumentalizzare l’influsso del loro copricapo sulla comunità religiosa per perseguire un potere non prettamente spirituale, ma anche, e soprattutto, politico). Dall’altro, racconti di vita di gente comune, di un Italia di pochi anni fa, dove l‘aborto clandestino proliferava in una pozza di ipocrisia e illegalità; una pozza sporcata dal sangue di povere donne spesso costrette (dalla stessa morale che aborre l’aborto) a ricorrervi, per evitare di essere marchiate a vita da una lettera scarlatta di infamia e vergogna. Donne che, non potendo permettersi di varcare i confini del Paese, erano costrette a lasciare la loro anima, e spesso anche la loro vita, stese su ruvidi tavoli da cu-
LE DUE VIE Dal DeMauro: co|pià|re AD [...] 3 estens., imitare qualcuno nelle parole, negli atteggiamenti, nell’abbigliamento. L'arte dell'imparare passa per due vie: una lunga ma soddisfacente, l'altra breve ma sleale. La prima via è presa dalle persone intelligenti, da coloro che vogliono fare della propria cultura uno strumento di crescita, utile a se stessi e al prossimo. Come dicevo, dà gran-
LEGGE 194 Un diritto acquisito che alcuni non riconoscono cina, in condizioni igieniche pessime, infilzate dai ferri da calza di avide magare pagate per il loro lavoro nondimeno che per il loro silenzio. Certamente non è ammissibile l’ipotesi di una moratoria, procedimento che prevede l’immediata sospensione della legge in oggetto, per discutere di una legge così importante e delicata,
peraltro legittimata da un referendum. Detto ciò, è chiaro come l’aborto non possa e non debba essere considerato alla stregua di uno strumento di contraccezione, ma allo stesso tempo si deve lasciare ad una donna, magari vittima di un evento tragico o appartenente a determinate categorie a rischio, la possibilità di decidere della pro-
pria vita, del proprio corpo, nell’affrontare un evento comunque traumatico, che lascerà comunque cicatrici, anche se non visibili dall’esterno. Anche perché, è inutile negarlo, nel caso di sospensione o restrizione della legge, prolifererebbe comunque la clandestinità, andando ad alimentare un mercato nero in cui la qualità dell’intervento non sarebbero certamente di livello ospedaliero, e facendo piombare il nostro paese in una scandalosa arretratezza culturale agli occhi del mondo. Un miglioramento potrebbe, invece, essere effettuato andando ad applicare con maggiore convinzione alcune parti della legge che prevedono un servizio di assistenza per le pazienti, cosa che risulta effettiva solo in alcuni ospedali del nord Italia, in particolare nella regione Lombardia. Ovviamente anche qui il discorso è delicato, perché spesso, ad esempio nei consultori, capita di incontrare personale medico che in una trasfigurazione mentale di puritanesimo assume posizioni molto critiche persino nei confronti dei metodo di contraccezione. In conclusione, non si tratta di un dibattito politico o religioso, ma soltanto di buon senso e di dinamismo culturale, che consenta a tutti noi italiani di percorrere il nostro cammino scrollandoci di dosso il peso di dogmatismi ancestrali e retrogradi che non devono essere imposti forzatamente, poiché ciò costituisce una grande e inaccettabile limitazione della libertà personale di ciascuno. Luigi De Flaviis
di soddisfazioni, sia a coloro che apprendono, sia a coloro che insegnano: ragionando in prospettiva, è una solida base per far incrementare la conoscenza di ognuno di noi. La seconda via è percorsa da due tipi di persone: coloro che - incolpevolmente - non riescono ad accedere alla conoscenza e coloro che, pur di sembrare colti agli occhi degli altri, fanno carte false per ottenerla. Quest’ultima è una via trafficata da individualità che attentano al normale proseguimento della vita quotidiana, che si appropriano di concetti, di idee, di sforzi altrui in modo meschino ed incurante.
Una strada piena di gente pronta a vender l’anima pur di pavoneggiarsi sulle carte false di cui sopra, gente che in nome di una buona fede campata in aria crede di fare del bene, gente che rimane nascosta nell’ombra e che teme di uscire allo scoperto, che non parla in pubblico, che manda avanti altra gente pur di non macchiarsi di errori e/o di scoprire la propria posizione pubblicamente. Che si nasconde dietro le carte false. Fortunatamente, le vie sono due. Esiste una via frequentata da persone chiare e precise, che parlano di metodo e merito, che ragionano per
la collettività (dalla quale prende spunto), che lavorano sodo per arrivare fino in fondo, che sanno di doverla percorrere anche quando è piena di ostacoli. E tutto questo alla luce del sole. Under the big bright yellow sun. Paolo Bozzelli
4 Siamo sempre stati convinti che la comparazione di idee, la critica costruttiva e la sana opinione altrui, siano innanzitutto occasione di arricchimento del bagaglio culturale, sociale, politico ed ideologico di ognuno. E’ proprio perché crediamo nel confronto e nella crescita, perché siamo sempre pronti a recepire input esterni atti a realizzare processi di miglioramento, di riflessione e di analisi delle tematiche che da sempre ci stanno a cuore e per le quali da sempre ci battiamo, che lo scorso 11 Febbraio è stato sottoscritto dall’ UdU Teramo e l’ UdU l’Aquila, il patto di lavoro che istituisce ufficialmente il Coordinamento Regionale abruzzese dell’Unione
UDU TERAMO - UDU L’AQUILA Nasce il coordinamento regionale dell’Udu degli Universitari. Questa struttura permetterà alle due associazioni di portare avanti, insieme, le vertenze che riguardano in particolare le dinamiche dei servizi per gli studenti diversamente abili, del diritto allo studio, dei trasporti e della cittadinanza studentesca. Inoltre il Coordinamento nasce con l’intenzione di incrementare l’incisività delle proprie campagne nei confronti degli interlocutori istituzionali, degli enti regionali così come di quelli provinciali. Il coordinamento sarà composto dai coordinato-
ri e/o delegati delle due associazioni, dai rappresentanti eletti alla Conferenza Regione Università e dai membri che ricoprono incarichi nazionali e internazionali per l’UdU. Infine, una nota di grande importanza emersa durante l’incontro, è stata la volontà di entrambe le associazioni di occuparsi anche degli andamenti delle condizioni universitarie e studentesche dell’Ateneo “D’Annunzio”. Il Coordinamento UdU della Regione Abruzzo ritiene che da troppo tempo l’Ateneo di Chieti/Pescara manchi di una rappresen-
REGOLAMENTO DIDATTICO PIÙ APPELLI, MAI PIÙ BLOCCHI Dalla redazione approvazione, nel complesso, è stato piuttosto articolato, Nella seduta del Senato Acca- soprattutto per arrivare ad demico del 29 Gennaio 2008 introdurre una serie di eleè stato approvato il nuovo re- menti molto positivi per noi golamento didattico di atene- studenti. o. Questo contiene la norma- A partire dal numero minimo tiva che regola l’organizzazio- di appelli, stabilito uguale per ne della didattica secondo i tutti gli studenti di tutte le decreti ministeriali vigenti. Facoltà. L’applicazione del D.M. 270- Sono stati stabiliti: 7 appelli /04 (il c o s i d d e t t o più 1 destinato ai fuori corso “nuovissimo ordinamento”) e, per gli insegnamenti dove ha reso necessario l’approva- sono previste prove parziali 6 zione di un nuovo regolamen- più 1 destinato ai fuori corso. to didattico. Questo risultato è stato il Il lavoro che ci ha portato all’- frutto di una forte mediazio-
ne all’interno dei consessi accademici, dovuta al fatto che non c’è stato accordo sul numero minimo di 8 appelli, sostenuto da noi studenti in particolar modo, ma soprattutto c’era la necessità di cambiare la situazione in cui il numero degli appelli era lasciato alla definizione delle singole Facoltà e Corsi, non garantendo a tutti gli studenti le stesse possibilità. Crediamo quindi che rispetto alla situazione precedente sia un ottimo risultato. Garantisce, infatti, ai corsi di laurea che hanno un numero troppo basso di appelli di raggiungere il minimo stabilito, non danneggiando quelle Facoltà che ne hanno un numero superiore. L’eliminazione dei blocchi tra gli anni rappresenta un altro importante risultato. Su richiesta dell’Udu, infatti, il Senato Accademico ha finalmente approvato, all’interno del regolamento didattico di ateneo, l’articolo che sancisce che: “L’iscrizione al successivo anno di corso è consentita agli studenti indipendentemente dal tipo di esami sostenuti e dal numero di crediti acquisiti, ferma restando la possibilità per lo studente di
tanza studentesca che riesca ad attuare processi volti a garantire a pieno i diritti degli iscritti e a portare avanti vertenze che riescano ad assicurare legittimità alla cittadinanza studentesca. Ed è per questi motivi che lo stesso coordinamento intende cercare di concretizzare interventi diretti alla risoluzione di questa spiacevole situazione. gAbRIELla Faragalli Rappresentante degli Studenti in seno alla “Conferenza Regione – Università”
iscriversi come studente ripetente” (art. 30, comma 3). Questo cambiamento è rispettoso della libertà dello studente nella gestione del proprio percorso di studio, dato che, di fatto, i blocchi non hanno alcuna valenza didattica poiché sono un mero parametro numerico. Questa eliminazione, inoltre, “libera” lo studente da quei vincoli (il raggiungimento dei numero minimo di crediti) che rischiavano di far perdere ad esempio la borsa di studio in caso di iscrizione come ripetente(rimangono validi per l’ADSU tutti i criteri di merito, cioè i crediti da raggiungere, per poter confermare e fare la domanda di borsa di studio). Questo è un primo risultato, anche se attendiamo ora l’approvazione definitiva del Regolamento nuovo da parte del Consiglio Universitario Nazionale (CUN). Il raggiungimento di questi risultati consentirà di migliorare notevolmente l’organizzazione della didattica garantendo agli studenti maggiori diritti. Il percorso che abbiamo seguito dimostra che sia l’attività della rappresentanza, sia il lavoro di informazione e mobilitazione tra gli studenti ottiene risultati. Ora si tratta di vigilare sull’applicazione di queste novità positive. Per questo abbiamo bisogno della vostra partecipazione!
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OCCHI APERTI per costruire giustizia La lotta alle mafie, l’impegno contro l’illegalità e l’informazione libera: questo il compito di Libera Il 25 maggio 2007, a Tagliacozzo, c’è stata la prima giornata provinciale della memoria e dell’impegno contro la lotta alle mafie: “Occhi aperti per costruire giustizia”. La giornata vide la presenza di don Ciotti, del sostituto procuratore di Avezzano Maurizio Maria Cerrato e del Sen. Peppino Di Lello, quest’ultimo padre della legge 109/96 sul riutilizzo dei beni confiscati alle mafie. Occhi aperti hanno permesso al nostro coordinamento locale di avviare e consolidare un dialogo con le persone, le scuole, le associazioni, trovando alcuni enti locali disponibili, altri un po’ meno. Avviare un dialogo per dirci chiaramente, senza intenzione alcuna di gettare allarmismi, che l’Abruzzo non è una regione mafiosa. Allo stesso tempo e con la stessa chiarezza, stando a quanto Libera L’Aquila ha avuto modo di far conoscere attraverso gli appuntamenti nei mesi di novembre/ dicembre 2007, ci siamo detti che il nostro territorio non è impermeabile alla criminalità organizzata e alle mafie. Grazie al lavoro di Site.it (che trovate su www.site.it ed aderisce a Libera informazione), abbiamo potuto informare la cittadinanza circa la presenza di alcune società, al cui interno sono presenti uomini e donne riconducibili a Cosa Nostra. Abbiamo anche sollecitato l’impegno di alcuni parlamentari, promuovendo quattro interrogazioni parlamentari, che sono ancora in attesa di risposta. In uno dei nostri appuntamenti, l’On. Giuseppe Lumia, vice presidente della commissione parlamentare antimafia, le ha ribadite, sottolineando come l’impegno di Libera sia costruttivo ed efficace nel contrastare i tentativi di infiltrazione mafiosa. Ma il cammino di Libera è iniziato da poco ed ha bisogno di consolidarsi, arricchendosi di quanti vorranno condividere con noi questo sentiero dell’impegno per la legalità e i diritti. La mafia, non è targata Palermo, Reggio Calabria, Napoli, Bari; queste sono città vive, dove c’è anche molta gente che s’impegna da anni per contrastare il malaffare e a cui forse viene dato poco risalto. Oggi basta prendere un aereo, una macchina, eseguire un’o-
perazione via internet: è sufficiente avere la giusta conoscenza politica ed in poche ore si può essere da qualsiasi parte, per riciclare il denaro proveniente da attività criminali, come il traffico di droga o di esseri umani, oppure ottenuto mediante investimenti effettuati nell’economia legale. Da non sottovalutare che le forze dell’ordine hanno arrestato nella nostra regione alcuni latitanti appartenenti ad organizzazioni mafiose di altre regioni, operanti con organizzazioni locali. Ma perché si sceglie anche l’Abruzzo? Lo stesso presidente della
Occhi aperti, e uno stretto contatto con l’ufficio di Presidenza di Libera, ci hanno permesso di conoscere meglio la realtà sulla presenza dei 25 beni confiscati alle mafie,di cui 12 sono concentrati nella Marsica. Per Libera, in Abruzzo, l’obiettivo deve essere necessariamente quello di creare le condizioni perché i beni confiscati diventino una risorsa per lo sviluppo ordinario economico e sociale del territorio. Non si tratta solo di gesti simbolici ma di concreti passi verso la liberazione dall’ipoteca che le mafie rappresentano per cittadini e territori. Il quadro fin qui esposto non
Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie è ormai un appuntamento fisso. Una scadenza che ci pungola a rinnovare il nostro Impegno, a guardare in avanti senza però mai perdere di vista la ricchezza e la testimonianza di chi ci ha preceduto ed ha pagato con la vita il sogno di un Paese migliore e liberato dalle troppe illegalità e ingiustizie che ancora ci affiancano. Quest’anno ci ritroveremo a Bari, il 15 marzo. Partiremo dall’Abruzzo con una nutrita rappresentanza e la Puglia ci accoglierà come “Arca di Pace”.
commissione parlamentare antimafia, On. Francesco Forgione, ha di recente affermato: L'Abruzzo, terra a bassa intensità criminale, viene usato per riciclare i soldi. La relazione della Direzione Nazionale Antimafia comincia con un cappello che individua un numero esorbitante di banche e finanziarie, anche fittizie. Il fatto che non vi sia un riscontro giudiziario non vuol dire che non ci sia un allarme sociale. Per esempio, è la stessa Confesercenti ad aver lanciato l’allarme usura: stando al rapporto di SOS Impresa risulta che la situazione dell’Abruzzo è molto preoccupante e tra le città compaiono Pescara (1° posto rispetto a tutte le altre Province italiane), L’Aquila (20°) e Chieti (31°).
ha la pretesa di essere esaustivo. Aderire a Libera significa impegnarsi in prima persona a non abbassare la testa, per promuovere percorsi culturali di educazione alla legalità e alla giustizia, dalle scuole ai gruppi, dai singoli, alle amministrazioni comunali e istituzionali. Credo che nessuno di noi possa sentirsi apposto ed arrivato. Al contrario. Bisogna approfondire, conoscere, informarsi. Conoscere per capire, capire per cambiare; capire, leggere i bisogni anche per tutelare la centralità della persona. Siamo tutti co-responsabili e ciascuno di noi, unitamente agli altri, sicuramente può fare qualcosa per contrastare le infiltrazioni mafiose in Abruzzo. La Giornata Nazionale della
Rita Atria 17 anni, figlia di Vito Atria, boss di Partanna, ucciso dalla mafia, è stata testimone di giustizia del giudice Borsellino; scrive in una pagina del suo diario:«Prima di combattere la mafia devi farti un auto-esame di coscienza e poi, dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combattere la mafia che c'è nel giro dei tuoi amici, la mafia siamo noi ed il nostro modo sbagliato di comportarsi. Forse un mondo onesto non esisterà mai, ma chi ci impedisce di sognare?Forse se ognuno di noi prova a cambiare, forse ce la faremo». E tu, da che parte stai? Giuseppe La Pietra coordinatore di Libera L’Aquila www.libera.it
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FINANZIARIA 2008 Alcune novità per giovani e famiglie
Nella Legge Finanziaria 2008 sono Le principali misure a favore della state introdotte alcune novità per Famiglia riguardano un’ulteriore i Giovani e per la Famiglia. detrazione Ici per la casa di abitazione fino ad un massimo di 200 euro, nuove detrazioni Irpef per gli affitti delle case di abitazione applicate dal 2007 per le giovani coppie e aiuti agli inquilini che pagano l’affitto per la casa adibita a propria abitazione principale, con effetto dal periodo d’imposta 2007. Oltre alla nuova detrazione sulla casa, la Finanziaria 2008 dispone molte novità per i Giovani. Una riguarda la fascia di età compresa tra i 20 ed i 30 anni: in questo caso è previsto uno sconto Irpef per l’affitto della casa di abitazione. Sconti Irpef sono
ASSEMBLEA ASSOCIAZIONI STUDENTESCHE del COLLEGIO CENTRO del CNSU Nei giorni 16 e 17 febbraio si è tenuta a Roma l'assemblea delle associazioni studentesche di sinistra e delle Unione degli Universitari del Collegio Centro del CNSU, cioè quello che comprende il Lazio, l'Abruzzo, la Toscana e l'Umbria. L'incontro si è tenuto presso il padiglione occupato dall'associazione "ex Lavanderia" nel complesso di Santa Maria della Pietà ex manicomio e ospedale psichiatrico. Ho deciso di "convocare" questa assemblea non solo per provare a fare un resoconto dell'attività svolta all'interno di questo organo, ma soprattutto per avere un ulteriore luogo, o meglio un momento di discussione politica, con le organizzazioni studentesche di altre città universitarie. All'assemblea hanno infatti partecipato oltre l'Udu l'Aquila, anche la Sinistra Universitaria – Udu Perugia, l'Udu Roma, la Sinistra Universitaria di Firenze che ha un patto di lavoro con l'Udu, gli Studenti di Sinistra di Firenze, Sinistra Per di Pisa. La discussione si è concentrata soprattutto sul Diritto allo Studio e sulle principali problematiche ad esso legate. Inizialmente la riunione di collegio era stata pensata per discutere in particolare della bozza di nuova legge nazionale sul diritto allo studio presentata dal Sottosegretario Dalla Chiesa al CNSU. Nonostante la caduta del governo, e il conseguente blocco del progetto di legge, la discussione è comunque rimasta legata ai temi che
la legge poneva in campo, legge che secondo me era una buona base di partenza. In particolare la discussione si è incentrata sul fatto che oggi bisogna prima di tutto difendere il diritto allo studio come diritto costituzionale da proposte come quelle dei prestiti d'onore o come la convenzione tra ABI e ministrato delle politiche giovanili che assegna circa 10 milioni di euro per i prestiti quando ancora oggi ci sono migliaia di idonei non beneficiari. Altro importante elemento di riflessione è quello che riguarda la difesa del diritto sociale di accesso alla borsa di studio evitando che siano innalzati troppo i criteri di merito per l'accesso ai benefici (il che giustificherebbe minori fondi per la riduzione dei beneficiari). n prospettiva bisognerebbe anche allargare i requisiti economici (le soglie ISEE) perché le attuali soglie di reddito non sono più adatte " a fotografare" il livello di disagio in quanto le condizioni economiche degli studenti e delle famiglie sono generalmente peggiorate. Questi sono stati alcuni dei temi trattati, e sicuramente momenti di discussione come questo di devono ripetere, magari strutturandoli meglio (in fondo questa era la prima assemblea!). In un momento politico come quello che stiamo vivendo, in cui gli spazi di partecipazione democratica si restringono, è importante ripartite dal confronto per ricostruire momenti di lotta e rappresentanza sociale.
previsti dall’art. 1, comma 9 e 10: l’agevolazione consiste per i primi tre anni, in una detrazione di 991,60 euro se il reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro. L’unica condizione è che l’abitazione non sia quella principale dei genitori o di coloro cui sono affidati. Un’altra speciale detrazione – che riguarda gli affitti pagati dagli studenti universitari “fuori sede” – è stata introdotta dall’art. 1, comma 208 della manovra. Dal primo Gennaio 2008, diventano detraibili nella misura del 19% per un importo non superiore a 2.633 euro – anche i canoni relativi ai contratti di ospitalità, nonché agli atti di assegnazione in godimento o locazione, stipulati con enti per il diritto allo studio, università, collegi universitari legalmente riconosciuti, enti senza fini di lucro e cooperative, dagli studenti iscritti ad un corso di laurea presso un’università di un comune diverso da quello di residenza, distante da quest’ultimo almeno 100 km e comunque in una provincia diversa. Il massimo dello sconto Irpef ottenibile dallo studente o dal familiare o genitore di cui lo stesso è fiscalmente a carico è uguale a 500,27 euro, pari al 19% di 2.633 euro. Rimane fermo
che, per usufruire della detrazione, occorre rispettare due condizioni previste dalla norma, ovvero: • l’università deve essere ubicata in un comune distante da quello di residenza dello studente almeno 100 km; • il comune di residenza dello studente deve appartenere in ogni caso ad una provincia diversa da quella in cui è situata l’università. La Finanziaria prevede poi contributi ai collaboratori coordinati e continuativi, compresi i collaboratori a progetto ed i titolari di assegni per la collaborazione ad attività di ricerca, per le spese documentate relative all’acquisto di un computer nuovo di fabbrica, sostenute entro il 31 Dicembre 2008. Uno sconto è previsto infine per le spese sostenute entro il 31 Dicembre 2008 per l’acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale ed interregionale. A norma dell’art. 1, comma 309, spetta una detrazione dall’Irpef lorda, fino a concorrenza del suo ammontare, nella misura del 19% per un importo delle stesse spese non superiore a 250 euro. In questo caso, lo sconto massimo è di 47,50 euro.
AZIENDA OSPEDALIEROUNIVERSITARIA: ANCORA RINVII DALLA REGIONE Partiamo dal principio. Tutto inizia con il decreto legislativo del 21 dicembre 1999, che dispone la costituzione delle aziende ospedaliero-universitarie, con l’obiettivo di migliorare l’offerta sanitaria attraverso lo svolgimento integrato dell’assistenza, della ricerca e della didattica. Un potenziamento delle strutture che non solo porterebbe evidenti benefici alla popolazione, ma che permetterebbe di garantire un migliore percorso formativo a noi studenti della Facoltà di Medicina e Chirurgia, rafforzando il carattere professionalizzante dei nostri corsi di studio. Purtroppo ad oggi, dopo un primo segnale venuto da una bozza del Piano Sanitario Regionale, per il biennio 2008-2010, che prevedeva l’attuazione delle aziende ospedaliero-universitarie con termine ultimo a Gennaio 2009, sembra che i tempi siano destinati a prolungarsi ulteriormente. Una dichiarazione della Pre-
sidente della quinta Commissione regionale invita infatti a rivedere i tempi e i modi dell’attuazione delle aziende ospedaliero universitarie di L’Aquila e di Chieti, dimenticando forse che questo processo, utilissimo ripeto alla nostra formazione, è già stato completato da tutte le altre regioni italiane. L’Università degli studi dell’Aquila e il Consiglio di Facoltà di Medicina e Chirurgia sono fermi nella decisione di protestare contro questi inaccettabili ritardi. Noi ovviamente non possiamo stare a guardare! Come studenti abbiamo il dovere di difendere il nostro diritto ad un apprendimento migliore, alla luce anche del fatto che migliaia di noi, durante la formazione universitaria e specialistica, contribuiscono in maniera vitale al funzionamento dell’ospedale dell’Aquila. Nei prossimi giorni sarà quindi necessario mobilitarci a tal fine. Udu Medicina
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VIAGGIO ELETTORALE VERSO LE POLITICHE 2008 Elezioni dall’Arcobaleno a Zapatero, tutte le parole chiave per arrivare preparati il 13 e 14 aprile Arcobaleno
Online
Una delle novità di questa campagna elettorale. La Sinistra L’- Tutti, meno che la politica. Siti fatti male, o finti. Nessuna aperArcobaleno è tutta la sinistra unita (finalmente, lo posso dire?), tura al social networking. con un suo progetto di società e di paese, almeno credo. Pace Berlusconi Un altro grande assente dalla telecampagna elettorale. Per favore… nelle urne, e dopo, ricordiamocela. E’ importante. Sempre lui, quello del 1994, del 1996, del 2001, del 2006.
Culo
Quanno pioe e tira vento ju’ ombrellaro sta conténto..
Il fattore C, tanto caro a Prodi e sul quale oggi fanno affida- Che c’entra? Beh, mi rende bene l’idea di come è caduto il gomento un pò tutti gli sfidanti. verno. Chi è l’ombrellaro? Beh.. Io non ve lo dico ma una mezza idea ce l’ho.. Comunque non Mastella. Decidere Decidere, decidere, decidere. Ci raccontano che il male dell’Ita- Riforme lia è che la politica non riesce a decidere. La soluzione prefigu- “Il problema dell’Italia è che non si fanno le riforme”.. Sono rata? Dare ancora più potere a chi deve decidere… E certo, gira passati vent’anni e ancora la stessa solfa.. Che pizza, non posche ti rigira… Dododiché sono cambiare argomenil Pd ha la Binetti e la ti? Parlano delle riforme come fosse una religioPollastrini insieme.. Il Pdl Giovanardi e Capezne! Ma la riforma di che? In quale direzione? Non zone… Sicuri che riusciranno a decidere qualcoè dato a sapersi.. (vedi sa? alla voce N)
Elettori
Successo
Noi. Analizzati, targettizzati. Non più cittadini. Ma elettori, consumatori da attrarre su un prodotto. Anche la “partecipazione” o un partito fanno parte del prodotto, se serve a renderlo più accattivante. Ma è tutto finto o quasi.
come sempre tutti diranno di aver vinto. Allora chiariamoci subito. Il Pd vince se elimina la sinistra. Il Pdl vince se riesce ad avere i numeri per governare da solo. La Sinistra Arcobaleno vince se riesce a contrastare il c.d. voto utile. Casini vince se riesce ad entrare in parlamento.
Futuro
Altra parola magica per Televisione antonomasia. E’ importante ma spesso ha lo Negli altri paesi serve a stesso ruolo del passato, quello di farci dimenticare la realtà, il mettere in difficoltà i candidati. In Italia serve a compiacerli. presente. Dopotutto tre reti sono di Berlusconi e tre del Governo…
Grosse Coalition
Utile
È uno dei probabili scenari post-elettorali, cioè un governo composto dai due partiti che risulteranno più forti e più vicini (Pd – Pdl). Come diceva Terenzio, “ i litigi degli amanti rinnovano l’amore”…
Henry Kissinger
Voto utile. Vuol dire che devi votare per uno perché è più forte dell’altro, indipendentemente dal programma dell’uno o dell’altro. Mi chiedo, ma se Gramsci o i fratelli Rosselli avessero votato “utile” oggi ci sarebbe ancora quel tipo al balcone di piazza Venezia?
Italia
Walter
una volta disse “Non ci può essere una crisi la settimana prossi- Vaticano ma. La mia agenda è già piena”. A quanto pare avevano tutti Non è un partito. Non prende voti. Ma alla fine ha sempre più l’agenda vuota da noi… parlamentari e ministri di chiunque. Per tanti è solo la nazionale di calcio. Per me è soprattutto una canzone di De Gregori: povera come sempre, derubata e colpita al cuore, l’Italia del valzer, l’Italia dei caffè, l’Italia che s’innamora.. l'Italia con gli occhi aperti, nella notte triste, viva l'Italia, l'Italia che resiste
L’uomo nuovo di queste elezioni. Eletto per la prima volta in Consiglio comunale nel 1976. Dal 1986 parlamentare e membro del Comitato Centrale del PCI. Già segretario nazionale dei giovani del PCI. Già vicepremier del primo governo Prodi. Già segretario dei Ds. Già direttore dell’Unità. Nel 2006 disse in tv che finito di fare il sindaco avrebbe smesso con la politica. InLavoro E vabbè. Riempitelo voi sto spazio che a me cascano le brac- fatti ha smesso, basta ascoltare un suo comizio. Zapatero cia… Prima era sulla bocca di tutti. Troppo scomodo però uno di siMastella. nistra che vince e governa. Uno che, ultima decisione in ordine Punto. di tempo, fa uscire la Spagna dal nucleare e punta tutto sulle Nuovo: È l’altra parola magica di queste elezioni. Tutto è nuovo, partiti energie rinnovabili. nuovi, programmi nuovi, facce nuove, promesse nuove. Come diceva il detto? Cambiare tutto…
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MARTEDI’ CINEMA 2008, IL CINEFORUM Tutti i martedì sera, a Palazzo Camponeschi, ingresso gratuito: dalle 21 in poi è Come ben sapete è stata riproposta dopo alcuni anni l’iniziativa del Cineforum Udu, finanziata con il contributo dell’Università degli studi dell’Aquila e dell’Azienda per il Diritto agli Studi Universitari dell’Aquila. Per prima cosa vorrei scusarmi con tutti coloro che non sono potuti entrare per via dei posti contati dell’Aula Magna. Il Cineforum ha l’ambizione di ricreare luoghi d’incontro e dialogo, che in questo momento sono indispensabili in una città sempre più lontana dalle nostre esigenze di studenti e cittadini. Servono altri spazi di cultura e d’impegno, come questo, per recuperare risorse culturali sempre più allo sbaraglio. Noi ci stiamo provando attraverso la proiezioni di film, che non è l’unica attività proposta: nostre sono la redazione del giornale “Art. 34”, il sito www.uduaq.org e le iniziative social-culturale organizzate dalla nostra associazione per la sala ricreativa di Coppito. Riteniamo che, da sempre, il mezzo cinematografico è un’ottima componente sociale che può offrire opportune occasioni di dialogo, di confronto e di scambio tra coloro che fruisco-
no di tale mezzo. Inoltre, per continuare a crescere qualitativamente, abbiamo allestito un banchetto, all’entrata, dove raccogliamo nuove idee, consigli e, se ci fossero, anche delle critiche. Potete anche lasciare il vostro contatto qualora vogliate partecipare attivamente alle nostre attività, il posto per chi è motivato c’è sempre. L’udu punta sempre al massimo, con lo scopo di ottenerlo, cercando sempre di coinvolgere tutti, risvegliando magari chi vorrebbe esprimersi e non ha la possibilità di farlo. Organizzare questo Cineforum, ad ingresso gratuito, pensiamo che favorisca la naturale propensione a vedere film e a trascorrere una serata in compagnia di altri studenti nei luoghi dell’ateneo. Le prime due serate hanno riscontrato giudizi positivi dovuti soprattutto alla vostra massiccia partecipazione. Mi auguro che sia sempre così, e che colmiate nuovamente l’aula Magna. Ci scusiamo di nuovo se non c’è un posto più grande di quello, altrimenti sarebbe gia stato preso, per voi che ci date la forza di continuare a lottare e di mantenere vive queste iniziative. (ov)
Siete stati vittima di un’ingiustizia o di una scorrettezza provocata da un docente? Un professore dà sola alle lezioni senza preavviso o vi discrimina nelle prove finali? Orari di ricevimento mai rispettati?
La Zona Fresnel (leggi Fra-nel) è la vostra rubrica, il vostro spazio per mettervi in contatto con la nostra redazione, per mandarci opinioni, suggerimenti, consigli, segnalazioni di qualsiasi tipo.
E’ ora di mettere fine a tutto ciò!
Risponderemo ai vostri messaggi, pubblicando la nostra risposta sul sito internet Uduaq.org e selezionando, per ogni nuova edizione di Art. 34, l’email di maggior interesse comune.
Proprio per queste ragioni - e per le continue lamentele poste da voi studenti - abbiamo deciso di aprire uno spazio dedicato a quanto di più improbabile succede nelle varie facoltà. La nostra redazione è a vostra disposizione in qualunque momento voi vogliate segnalarci questo tipo di ingiustizie. Farlo è semplicissimo: basta segnalarci l’avvenuto, specificando con chiarezza cosa (evento), dove (facoltà e/o corso di laurea) e quando (giorno), inviando il tutto a:
Qualcosa di Art. 34 vi ha particolarmente colpito? Scriveteci! Sul sito o sul giornale avete letto qualcosa che non corrisponde alla vostra opinione? Scriveteci! Avete dei suggerimenti o volete collaborare? Scrivete! Se volete far sentire la vostra voce, questo è il posto giusto per farlo. Ed è semplicissimo: mandate un email a
redazione@uduaq.org
redazione@uduaq.org
Vi risponderemo nel più breve tempo possibile: non esitate! Vi invitiamo comunque a visitare il nostro sito web (Uduaq.org) per conoscere quali sono i nostri rappresentanti presso la vostra facoltà, in modo da garantirvi la migliore soluzione possibile.
Siamo a vostra completa disposizione, i buoni consigli, le critiche costruttive e le proposte interessanti sono sempre ben accetti da queste parti. Scrivete! Scrivete! Scrivete! La Zona Fresnel è il tuo spazio!
UDU L’AQUILA c/o Via del Gatto 2, 67100 L’Aquila Telefono: 0862 61243 Email: uduaq@hotmail.com Website: www.uduaq.org
Gerenza: “Art. 34” è un foglio dell’Associazione Udu L’Aquila in distribuzione gratuita solo presso le sedi universitarie. “Art. 34” non è un periodico. Stampato su Carta riciclata.