Camminiamo Insieme settembre 2022

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SETTEMBRE n. 14 2022 Dodici Morelli, Bevilacqua, Galeazza e Palata Pepoli CARITAS E MISSIONI da pagina 5 FORMAZIONE pagina 7 EDITORIALE da pagina 2 CATECHESI a pagina 3 Camminiamo Insieme FORMAZIONE E MINISTERI

FORMAZIONE E MINISTERI editoriale

Occorre

avere il coraggio, ad un certo punto del cammino ecclesiale, di uscire dalle paludi di pa role con un significato specifico, ma che lo perdono e si svuotano per il semplice fatto che rimangono lettera morta, scritta sui libri, ma mai realizzate sul piano della storia. Una di queste parole magi che, svuotate di senso, è la parola ministeri laicali. Se ne parla da decenni, ma siamo ancora lì, nel la palude delle parole, dei discorsi: niente di più. Non si può, infatti, parlare di ministeri laicali e poi non creare mai lo spazio per i fede li esercitare un ministero, un servizio. Quel clerica lismo di fon do, verso cui papa Fran cesco si è già espresso molte volte, è intrinseco nel cammino della chiesa italiana. Una delle forme in cui si radica questa malattia ecclesiale chiama ta clericalismo, consiste nell’incapacità di farsi da parte, di lasciare spazio nella comunità, affinché le persone esercitino un servizio, un ministero. Secoli di storia in cui la parrocchia era identificata dal parroco, anche perché c’erano preti in abbondan za, ha lasciato il segno. L’ha lasciato non solo nei preti, che fanno una fatica pazzesca a mettersi da parte, ma anche nei laici ingessati nel loro immobi lismo atavico. Non ha senso parlare, discutere sul la formazione ai ministeri, organizzare corsi, se poi non si offre la possibilità di esercitare un servizio. Eppure di ministeri laicali nelle nostre comunità ce n’è bisogno come il pane. Che cosa fare? Come

procedere? L’occasione ce la sta offrendo il Signore. Molte parrocchie sono ormai senza un parroco residente e il prete si trova ad am ministrare più parrocchie. Ecco il tempo fa vorevole per la conversione pastorale! Questa nuova situazione che si è venuta a creare e, stando ai numeri, aumenterà ancora di più, nel senso che nei prossimi anni ci saranno sempre meno preti e sempre più parrocchie senza un parroco residente, dovrebbe produrre un cam biamento nel modo di gestire le parrocchie. Si accorpa no le par rocchie per farle divenire parroc chione, perché non si ri esce a cambiare mentalità, che vede il prete l’unico protagonista. Cambiare mentalità in che modo? Lavorando, da una parte, sulla formazione dei laici e, dall’altra, creando spazi per l’esercizio dei ministeri. La preoccupazione dovrebbe essere rivolta ad aiutare la comunità a trasmettere la fede. Pre ti che si occupano della formazione dei fedeli laici, per aiutarli ad assumere i tanti servizi della parrocchia. Mi sembra questa la stra da per uscire dal pericoloso circolo che vede i preti sempre più stressati e i laici pronti per aiutare la comunità, ma mai coinvolti piena mente.

2 Camminiamo Insieme

CALENDARIO CATECHESI ANNO PASTORALE 2022-23 catechesi

Il senso della catechesi L’obiettivo della catechesi consiste nell’aiutare i bambini a scoprire la figura di Gesù, la sua parola e la sua proposta di vita e il vissuto della comuni tà cristiana. Per questo, il no stro testo di riferimento sarà la Bibbia. Il cammino della catechesi non è un percorso obbligatorio che lo Stato esige, ma una scelta libera di una famiglia che crede nella bontà della proposta del Vangelo e sceglie di seguir la. La fonte e il culmine di tutta la vita cristiana è la messa domeni cale, che è il momento più alto del cammino di fede di una comunità, perché ci troviamo tutti insieme ad ascoltare la Parola di Gesù e ad alimentarci di Lui per vivere come Lui. La famiglia cristiana, che pone come priorità del proprio cammino la conoscenza di Gesù Cri sto, pone come priorità della settimana la partecipazione alla messa domenicale. La vita di fede, infatti, ha senza dubbio una dimensione personale, che si realizza nella vita di comunità. Lo stesso Gesù ha annunziato il Vangelo non da solo, ma con una comunità di discepoli e discepole. Il percorso della catechesi è, dunque, finalizzato ad aiu tare i bambini a capire e vivere la messa domenicale, perché è in quel contesto che sperimentiamo la presenza del Signore. Chiediamo ai genitori di riflettere su questo punto fondamentale per evitare quelle scene, già viste in passato, in cui si vedono genitori entrare in chiesa a prelevare i propri figli durante la messa o ad aspettarli fuori dalla messa. Ancora una volta affermiamo che il percorso di catechesi è una scelta libera e quindi non obbligatoria, fatta da genitori che cre dono nella proposta di Gesù.

Le tappe della catechesi Leggendo i documenti dei vescovi italiani e la lettera di Papa Fran cesco ai catechisti, abbiamo pensato di strutturare la catechesi in tre tappe che sono interconnesse tra loro.

Prima tappa 18 settembre – 19 novembre. Accoglienza. L’obietti vo è l’accoglienza, valorizzando la conoscenza reciproca. Momento formativo di questa prima tappa sarà la preparazione del Vangelo della domenica, per aiutare i bambini a comprenderlo e a prepararsi alla messa domenicale, che è il momento centrale della vita della comunità.

Seconda tappa 26 novembre-29 aprile. Vangelo. Questa tappa inizia con il tempo di Avvento e va sino alle prime domeniche di Pasqua. Durante questo periodo si cercherà di approfondire il contenuto spe cifico di ogni classe di catechesi, attraverso percorsi preparati dai catechisti e previamente presentati ai genitori. Questa seconda tappa centrale l’abbiamo chiamata Vangelo perché tutte le proposte cer cano di approfondire un aspetto dell’insegnamento di Gesù che si trova nel Vangelo.

Terza tappa 6-27 maggio. Oratoriando. Sono quattro sabati in cui in vitiamo i bambini della catechesi e anche altri bambi ni che non parte cipano al percorso della catechesi, a giocare con i ra gazzi delle supe riori. L’obiettivo di questa terza tappa consiste nel permettere ai bambini di fare la conoscenza di quei ragazzi delle superiori, che saranno gli animatori del progetto Estate Ragazzi che, come sappiamo, inizia subito dopo il termine della scuola.

Presentazione ai genitori delle 4 parrocchie dei percorsi di cate chesi per l’anno 2022-23

SECONDE: SABATO 17 SETTEMBRE ORE 17,30 (Dodici Mo relli)

TERZE: SABATO 24 SETTEMBRE ORE 17,30 (Dodici Morelli)

QUARTE: SABATO 15 OTTOBRE ORE 17,30 (Dodici Morelli)

QUINTE: SABATO 22 OTTOBRE ORE 17,30 (Dodici Morelli)

PRIMA MEDIA: SABATO 29 OTTOBRE ORE 17,30 (Dodici Morelli)

Incontri con i genitori della cresima 2022 Incontro unico a Palata Pepoli GIOVEDÌ 8 SETTEMBRE ORE 21

Colloquio con don Paolo per iscrivere i figli alla catechesi I genitori che desiderano iscri vere i propri figli ai percorsi di catechesi nelle 4 parrocchie, de vono fare un previo colloquio con don Paolo. Occorre, dunque, prenotare un appuntamento con lui mandando un messaggio su WhatsApp 3319183700.

Festa d’inizio catechesi: Dodici Morelli: Sabato 17 settembre ore 17 (segue la messa pre festiva alle 18,30)

Bevilacqua: Domenica 18 settembre ore 11 (prima c’è la messa alle 10)

Palata Pepoli: Domenica 18 settembre ore 10 (segue la messa alle ore 11,30)

Prime confessioni 2023 Bevilacqua Giovedì 13 aprile ore 17

Palata Pepoli Venerdì 14 aprile ore 17 Dodici Morelli Sabato 15 aprile ore 16

Confessioni dei bambini della prima comunione 2023 Bevilacqua Giovedì 20 aprile ore 17 Palata Pepoli Venerdì 21 aprile ore 17 Dodici Morelli Sabato 22 aprile ore 16

Prime comunioni 2023 Domenica 7 maggio Bevilacqua ore 8,30 Palata Pepoli ore 10 Dodici Morelli ore 11,30

Cresime 2023 Una domenica di ottobre

Catechisti 2022-23 4 P SECONDE Dodici Morelli Barbara

TERZE Dodici Morelli Cristina

QUARTE Dodici Morelli Isabella,

QUINTE Dodici Morelli Manuela

PRIMA MEDIA Gianni e don Paolo Dodici Morelli Elena e don Paolo

Palata Pepoli come lo scorso anno propone una pluriclasse dalla seconda elementare alla prima media con le catechiste Angela e Cristina.

3 Camminiamo Insieme

Insieme

UN ANNO INSIEME A MADELEINE DELBREL catechesi

Siccome durante il prossimo anno di catechesi le quinte elementari delle quattro parrocchie appro fondiranno la figura di Madeleine Delbrel, ho pensato di proporre un breve spunto biografico.

Dopo un’adolescenza segnata da un ateismo radicale e profondo, Made leine ritrova la fede nella gioventù, grazie all’incontro con alcuni ami ci cristiani e, in particolare, all’in gresso nei domenicani del ragazzo che amava, eventi che la spingono a riflettere sulla possibilità dell’e sistenza di Dio. Sotto la guida di un abate – pa dre Loren zo – inizia un cammino spirituale che la im merge nella preghiera e nella medi tazione della Parola di Dio.

La sua intensa vita spirituale che la porta ad immergersi nel mistero di Cristo, accompagnerà tutta la sua esistenza. La passione per Cristo e per il Vangelo orienterà da questo momento tutta la sua vita: decide di essere tutta di Dio. La sua esperien za personale la renderà compassio nevole verso i non credenti: scrive “io stessa avevo corso il rischio di preferire la morte alla vita”, e lo dice quando riceve la notizia che due sue amiche atee si sono suici date. Nel 1929 Madeleine fa nasce re il “gruppo del martedì sera”, che studia e riflette sulle Sacre Scrittu re: la scelta di riunire dei laici che leggono e riflettono sulla Bibbia è, per l’epoca, assolutamente anti conformista. L’esperienza durerà tre anni. Le partecipanti si trovano a casa di Madeleine: le loro riunio ni sono costantemente interrotte dal padre che le insulta definendo le delle “zitelle frustrate”. Lenta mente, riflettendo per tre anni sulle Sacre Scritture, le ragazze vedono concretizzarsi l’esperienza di una vita comune consacrata totalmen te a Dio: saranno “contemplative nel mondo”! Con l’abate Lorenzo inizia a portare pacchi di cibo e di indumenti alle famiglie più disa giate: la strada diventa il terreno sul quale vivere la sua vocazione.

Il suo diventa “un Dio coinvolto dal mondo che egli ama”. Con un gruppo di amiche decide di andare ad abitare, negli anni Trenta del secolo scorso, in un quartiere povero di Parigi, de siderando vivere con loro uno stile di famiglia, condividendo la vita dei po veri che, per la maggior parte, erano operai. Svolge in mezzo a loro un’in tensa attività come assistente sociale. Proprio questo lavoro la conduce ver so un impegno per elaborare politiche sociali in grado di far fronte alla po vertà del mondo operaio. S’impegna a favore dei poveri, ma cerca di ca pire le cause della povertà. La piccola comunità di Made leine decide anche come sostentarsi.

La scelta forte è quella di vivere il più possibile come gli operai: per que sto, e poiché nes suna delle tre è abi tuata a vivere nelle privazioni, tengono una busta per ogni tipo di spesa riem piendola con i loro striminziti stipen di. Tutto ciò che avanza alla fine del mese verrà dato a chi, nella cittadina, ne ha bisogno.

Nel luglio del 1941 l’assemblea dei cardinali e vescovi francesi apre la Missione di Francia e la Missione di Parigi: si tratta delle pri me esperienze dei co siddetti “preti operai”, che vivono lavorando accanto agli operai nel le fabbriche e nei porti. Viene aperto un Semina rio che si occuperà della loro formazione. L’a bate Lorenzo, amico di Madeleine e parroco ad Ivry, diventa assistente del direttore del Seminario. A Madeleine viene chiesto di tenervi alcune lezio ni dal titolo “Il posto del laicato nella Chiesa”, “Il laicato sottovalutato”, “Il rinnovamento a lungo atteso” e “Nul la ci sia di profano”. Nell’indicare quali passi avrebbe dovuto compiere la Chiesa per avvicinarsi al mondo re ale, Madeleine era certamente avanti rispetto ai tempi, ma pienamente con forme alla realtà attuale. Nel 1950, grazie ai soldi vinti con un biglietto della Lotteria regalatole da un amico, Madeleine può recarsi a Roma per pregare “disperatamente” per la si tuazione della Chiesa: rimane in San Pietro otto ore. Nel 1955 Madeleine

si ammala. Nello stesso anno muoiono il padre e la madre. Per non mantenere troppi legami con ciò che le appartiene, Madeleine brucia tutti i suoi lavori giovanili personali (poesie, disegni, scritti…). Dopo trent’anni di attività a Ivry, Madeleine è ormai rico nosciuta come una “specialista” dell’incon tro tra cristianesimo e marxismo: invitata a parlare della sua esperienza e della sua vi sione in giro per l’Europa, inizia a viaggia re per tenere conferenze. Poiché non vuo le essere pagata dagli organizzatori, cerca di viaggiare di notte per dormire in treno. Quando questo non le è possibile dorme in stazione dove, a volte, viene cacciata fuori insieme ai barboni. Negli ultimi anni della sua vita, Madeleine viaggia intensamente per la Francia a parlare della sua esperienza e di quella delle sue compagne, senza tut tavia trascurare la vita della sua comunità. Lei stessa si definisce “commesso viaggia tore della Parola mio malgrado”. Negli ul timi mesi della sua vita, oltre a viaggiare, Madeleine si impegna nel Movimento per la Pace, di fronte al dilagare delle armi nu cleari nel mondo, e invita la sua comunità a ritrovarsi per approfondire temi di attualità come “la teoria del Big Bang”, “le origini della vita e la sua evoluzione”, “le ultime scoperte scientifiche”, mai stanca di cono scere e di studiare. Il 13 ottobre 1964 Ma deleine muore mentre lavora seduta alla sua scrivania, una grande scrivania ovale sulla quale, nel corso di 30 anni di lavoro, ave va steso la cartina del planisfero e attaccato foto provenienti da tutto il mondo.

Nel gennaio del 2018 Papa France sco riconosce le vir tù eroiche di questa donna proclamando la venerabile, dando così continuità al processo di beatifi cazione iniziato nel 1994.

Sono molti gli spunti della vita di Delbrel che possono stimolare la nostra riflessione. Molte, poi, sono le sintonie con la proposta ecclesiale di Papa Francesco. L’esigenza di un rapporto con il Signore sempre più per sonale e profondo, che conduce i discepoli e missionari a non chiudersi nel tempio, ma ad aprirsi con slancio verso i fratelli e le so relle più deboli. Ancora. L’amore per la pa rola di Dio che diventa punto di riferimento che orienta tutta l’esistenza sino al punto di decidere di donare tutta la propria vita per Dio e per i poveri. Elemento importante da sottolineare è la costante dimensione co munitaria ed ecclesiale che caratterizzerà la vita di Madeleine Delbrel.

Paolo Cugini
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La mia esperienza al Punto di Ascolto Caritas

Le continue notizie diffuse dai media su guerre e carestie che obbligano tanta gente a dover fuggire dal proprio Paese, lo stimolo costante di don Pao lo che ci invita a renderci disponibili ad aiutare il prossimo, mi hanno portato a riflettere su cosa po tevo fare, oltre alla solita offerta in danaro data alle varie associazioni benefiche che cercano di risol vere la crescente povertà e solitudine che la nostra società sta generando.

Fra le varie attività svolte in parrocchia, ho pensato che potevo prestare il mio aiuto presso il “Punto di ascolto Caritas” che sta operando in parrocchia a Dodici Morelli.

Aiutata da Chiara e Grazia, ho iniziato a conoscere questo mondo abbastanza complesso, ad ascoltare e condividere i problemi di queste persone che ne cessitano di beni primari, di lavoro, di cure medi che e tanti altri bisogni. Ascoltare chiunque abbia bisogno, senza fare di

stinzione di religione, etnia, ma pensando solo ad aiutare con un semplice spirito di carità cristiana. A volte capita di trovarsi di fronte a situazioni dif ficili da risolvere e anche non facili da accettare, sono proprio queste circostanze che ti stimolano ad affrontare serenamente chi ti chiede aiuto, cercan do di comprendere con gentilezza e mai con supe riorità e arroganza.

Non so se questa mia esperienza possa servire da aiutare qualcuno, per quello che mi riguarda posso dire che ha aiutato me ad uscire da quella che era la routine di tutti i giorni, ad abbattere quel muro di diffidenza in cui mi ero chiusa, dove pensavo solo ai miei bisogni personali, e mi ha spinto a metter mi in gioco senza timori e pregiudizi.

La carità è una cosa diversa dalla generosità caritas e missioni

“La solidarietà come modo di fare la storia”. La frase di papa Francesco rivolta al volontariato cattolico è an che il titolo del bell’incontro che, alla vigilia della festa dell’Assunta, ha dato il via alle iniziative del sessantot tesimo Ferragosto a Villa Revedin, sede del seminario arcivescovile di Bologna, che compie quest’anno 90 anni. Tra i relatori doveva esser ci anche il cardinale Matteo Zuppi che, però, alla fine ha inviato un video messaggio. L’arcivescovo è stato ospi te, insieme alla comunità di Sant’Egidio, del governo del Mozambico per festeggiare una pace che dura da 30 anni e che ha visto l’allora giova ne sacerdote romano avere un ruolo decisivo nel fermare una sanguinosa guerra civile. Per questo motivo, quando il no stro Cardinale ribadisce che la guerra in Ucraina si ferma attraverso dialoghi di pace, non parla da sprovveduto ma con la competenza di chi ha già portato la pace dove c’era un sanguinoso conflitto. “Qualche anno fa – ha raccontato Zuppi – pensavo ba stasse restare spettatori e bastasse un minimo impegno per cambiare la storia. Abbiamo, invece, scoperto che ci vuole uno sforzo importante e che, oltre all’intelligenza, dobbiamo mantenere fisso lo sguardo nel volto di Gesù. La solidarietà ci prepara al futuro e raccoglie le ferite del passato e questo lo abbiamo imparato nella pande mia dove abbiamo sperimentato, come l’isolamento, le

difficoltà, la morte hanno sviluppato la solidarietà non solo tra le persone, ma anche tra i Paesi che si sono scambiati in formazioni ed esperienze pur di limitare la circolazione del virus”. Dopo aver ascoltato alcune esperienze di solidarietà che coinvolgono direttamente il seminario arcivescovile, il vicario episcopale per la carità, don Mas simo Ruggiano, ha centrato una delle questioni che oggi crea confusione anche a livello laico. La carità è una cosa diver sa dalla generosità. Quest’ultima mantie ne una gerarchia verticale tra chi è in dif ficoltà e chi decide di aiutare in maniera individuale, mentre la solidarietà tende a costruire un rapporto orizzontale tra chi ha bisogno e una comunità che agisce per superare le difficoltà. “Tradurre nella vita cristiana la solidarietà - continua - si gnifica vivere quotidianamente l’Eucare stia condividendo in Cristo i problemi di chi ci sta vicino. Condividere non è mai perdere, ma è trovare una via per uscire insieme dalle difficoltà. Anche la ripresa della guerra ci invita a scegliere la via della solidarietà: non dobbiamo essere minimalisti, ma umili. La solidarietà è umi le, ma fa cose grandi”. Partecipare a questi incontri con le altre realtà che si occupano della carità ci aiuta a ricaricare le pile. Per poter continuare a ricevere aiuto da chi si rivolge a noi per aver aiuto.

nella foto in alto: Da sinistra, Gaetano Finelli, Alessandro Rondo ni, Chris Tomesani, Massimiliano Rabbi, don Marco Bonfiglioli, Diarra Diakhate e don Massimo Ruggiano

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Insieme caritas e missioni

COMUNICATO STAMPA: SOLIDALI CON CUBA ESPLODONO SERBATOI DI PETROLIO MATANZAS COLPITA PROFONDAMENTE

L 'associazione Semi di pace è presente, a Cuba, da 24 anni. Un cammino nel quale si sono potuti concretizzare innumerevoli progetti di solidarietà a favore di bambini, mamme, disabili ed anziani. A seguito dell' esplosione dei serbatoi di petrolio, a Matanzas,una provincia distante poco più di 100 km. dall'Avana, migliaia di persone sono state evacuate e molti sono i dispersi, principalmente tra i vigili del fuoco che sono intervenuti, subito, per circoscrivere il disastroso incidente. Nel momento più dram matico che abbiamo vissuto, noi Italiani, con la pandemia, abbiamo ricevuto l'aiuto generoso di tanti medici ed infermieri cubani che hanno offerto la propria professionalità ed umanità, a rischio della loro vita, per sostenere il nostro personale sanitario, tanto provato per la diffusione del virus.

Oggi è il momento di aprire il cuore a questo popolo bisognoso di aiuto! Le famiglie, il personale impegnato nelle operazioni di spegnimento, gli ospedali, attendono la nostra concreta solidarietà.

Si possono, quindi, fare libere donazioni in denaro , sui conti dell'associazione, indicati di s eguito:

Conto corrente Postale N. 11149010 IBAN IT45P 07601 14500 0000 11149010 Oppure C/C bancario n° 20180 presso BCC ROMA Ag. Tarquinia IBAN IT78V 08327 73290 0000 000 20180

intestati a: Associazione Umanitaria Semi di Pace ODV La Cittadella Loc. Vigna del Piano, snc 01016 Tarquinia VT C.F. 90030440565 Causale: " solidali con Cuba"

Semi di pace assicura che tutti i fondi raccolti verranno opportunamente rendicontati e proficuamente utilizzati per il sostegno concr eto a tutti coloro che sono stati colpiti dal disastro.

Anche per questo motivo ci stiamo avvalendo della preziosa collaborazione di Piero Moscardini, già dipendente nazionale dei vigili del fuoco e poi funzionario dipartimento della protezione civile

LA SOLIDARIETÀ UNISCE POPOLI E NAZIONI NEI VINCOLI DELLA PACE!

Per informazioni e adesioni segreteria@semidipace.org cell. 3668076555

Associazione Umanitaria Semi di Pace ODV La Cittadella Loc. Vigna del Piano, snc 01016 Tarquinia (VT) ITALY Tel/Fax +39 0766 842709 C.F. 90030440565 www.semidipace.org segreteria@semidipace.org

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LA GINNASTICA DELLO SPIRITO

Sono sempre stato uno sportivo e conosco l’impor tanza dell’allenamento fisico costante come elemen to fondamentale per raggiungere un risultato sporti vo. Come tutti ho provato l’esperienza della fatica mentale attraverso lo studio per allenare la mente e acquisire tutte le conoscenze necessarie per raggiun gere la laurea. Francamente nella mia vita non avevo mai focalizzato che anche lo spirito può e deve essere allenato. Questa esperienza degli esercizi spirituali mi hanno aperto un mondo. Francamente, nella mia ignoranza, li avevo presi un po’ sottogamba, anch’io incrostato da una fede superficiale, abitudinaria, di circostanza e più di convenzione che di convinzio ne… Per questo purtroppo non sono riuscito a par tecipare al primo giorno per impegni di lavoro (con il senno del poi, che errore che ho commesso!!). Il sabato ho partecipato con mia moglie ed è stato mol to bello poter condi videre con lei questa nuova esperienza di vita coniugale, al di fuori della vita quo tidiana e delle soli te esperienze di vita (cene, incontri con gli amici, vacanze, ecc…). Sono stati per me 2 giorni sconvol genti in cui ho potuto conoscere 2 sorelle ed 1 fratello che per tanto tempo avevo trascurato a causa della mia fede pur troppo molto abitudinaria e devozionale. Una sorella maggiore di nome Parola, una sorella minore di nome Solitudine e un grande fratello di nome Silenzio. Li ho sempre avuti a fianco e a porta ta di mano, ma li ho sempre sottovalutati, snobbati, trascurati. Dopo le spiegazioni chiare, illuminanti e stracolme di fede di Don Paolo, aprire la Bibbia è stato come aprire un regalo, come quando eri pic colo, in cui non vedevi l’ora di scoprire cosa c’era dentro e gioire nel sentirlo tuo. Quanta polvere ha preso la mia Bibbia, quanti scaffali ha girato come libro inutilizzato sempre tra i piedi a causa della sua grossezza!!

Un regalo dimenticato che improvvisamente ho ri scoperto con grande stupore in tutta la sua grandez za. Sabato dopo la meditazione di Don Paolo, con mia moglie ci siamo ritirati nel giardino che le suore ci hanno aperto con grande gentilezza e disponibi lità. Non ci siamo imboscati, ma ci siamo messi a leggere la Bibbia. Ci siamo seduti su delle panchine, al di sotto di una statua di Gesù con le braccia aperte

che sembrava dirci: ”Benvenuti, era ora!” Siamo ri masti lì a meditare le parole della Bibbia. È lì che ho riscoperto l’immensità del Silenzio. Il silenzio è come un fratello maggiore (un padre sostituto) amorevole, ma molto esigente ed austero che non ti perdona nulla. Nel silenzio la mente affonda nel più profondo dell’a nima e scava fino in fondo, aprendo porte di stanze chiuse da molto tempo. Stanze strapiene dei propri fantasmi, delle proprie paure, delle proprie angosce…. ed è proprio da questo silenzio, come dice il Don, che tutti cerchiamo di scappare ubriacandoci nella schi zofrenia e frenesia delle cose di tutti i giorni. Aprire quelle stanze e guardarci dentro non è facile, ma ho sentito una forza e un coraggio immensi dati dalle pa role della Bibbia e dalla presenza del mio angelo vicino a me (mia moglie). È arrivata anche la domenica e lì ho scoperto sorella Solitudine. Mia moglie infatti non è potuta venire, per cui al giardino delle suore, dopo la meditazione di Don Paolo, ci sono an dato da solo. Solo io, la Bibbia ed un pacco di zampironi, perché il giorno prima le zanzare ci hanno sbranato.

Lì ho scoperto che so litudine e silenzio sono davvero parenti stretti, forse le due facce d’u na stessa medaglia, il polo positivo e nega tivo della pila, la terra e l’acqua necessari per far crescere il seme.

Ho capito che non si può fare silenzio se non c’è soli tudine, se non crei una sana solitudine intorno a te per tuffarti nel profondo abisso della tua anima. La solitu dine è un tunnel che protegge l’autostrada del silenzio che porta dritto a Dio. La cosa stupenda è che, nell’at traversare quel tunnel, non ti senti solo ed impaurito, ma ti senti pieno di gioia, perché ti stai allontanando dalle fatiche della vita per abbracciarti a Dio. Nel giar dino delle suore non c’erano erbe stupefacenti che si potessero fumare, al massimo il fumo degli zampiro ni, ma devo ammettere che mi è sembrato un viaggio, un bellissimo viaggio in cui ho sentito la bellezza e la gioia di stare in compagnia di Gesù e della sua Parola.È un viaggio ed una esperienza che consiglio a tutti e spero di cuore che il prossimo anno il Don riesca ad organizzarne un altro evento simile, anche magari più lungo, perché ho scoperto che a stare con il Signore non ci si stanca mai.

in occasione degli esercizi spirituali del 2-3-4 settembre 2022 a Galeazza formazione
7 Camminiamo Insieme

CALENDARIO PASTORALE FORMATIVO 2022-

La proposta formativa rivolta ai giovani e agli adulti delle quattro parrocchie ha una struttura settimanale ed è articolata su diversi livelli di approfondimento. Il primo è lo studio biblico settimanale, che quest’anno sarà di lunedì, nel quale mediteremo il vangelo di Gio vanni. Nei tempi forti della liturgia abbiamo pensato di valorizzare lo spazio familiare attivando, dove sarà possibile, dei centri di ascolto della Parola, meditando sulle letture della domenica successiva. Il secondo è di tipo teologico e continueremo approfondendo gli arti coli del credo, facendoci aiutare da alcune teologhe e bibliste. I percorsi sono stati pensati in modo tale da non sovrapporsi: ogni settimana al massimo un incon tro.

1. Percorso sul vangelo di Giovanni (al lunedì dalle 20,45 alle 21,45 in meet) 6 settembre - 8 novembre; 9 gennaio - 30 gennaio; 26 aprile - 29 maggio

2. Centri di ascolto della parola sulle letture della domenica (avvento e quaresima in pre senza)

Durante il tempo di avvento e di quaresima la proposta delle quattro parrocchie è di realizzare in alcune fami glie dei centri di ascolto della Parola di Dio, riflettendo sulle letture della domenica successiva.

Avvento: 28 novembre, 5, 12, 19 dicembre; Quaresima: 27 febbraio, 6, 13, 20, 27 marzo

3. Momenti teologici sugli articoli del credo commentati dalle teologhe (in meet)

Continua l’esperienza di affidare a teologhe e bibliste il compito di approfondire gli articoli del credo.

Giovedì 17 novembre: Credo in Dio Padre (Paola Ca vallari, teologa)

Venerdì 10 e 17 febbraio: Credo in Dio Creatore (Li dia Maggi, biblista)

Venerdì 14 e 21 aprile: Credo nella Chiesa (Adriana Valerio, teologa)

4. Incontri mensili con le coppie e le famiglie (oratorio a Dodici Morelli e Palata Pepoli)

L’idea di questi incontri mensili nasce dal desiderio di offrire alle coppie delle nostre parrocchie una pos sibilità di incontrarsi, di riflettere su temi specifici della famiglia, prendendo spunto dagli ultimi docu menti della Chiesa sui temi in questione. 16 ottobre, 12 novembre, 10 dicembre, 14 gennaio, 11 febbraio, 11 marzo, 15 aprile

5. Scuola biblico/teologica della terza età (oratorio Dodici Morelli)

Obiettivo di questo percorso consiste nell’offrire una possibilità di approfondire alcuni aspetti del cammi no di fede a persone già in pensione, che alla sera fanno fatica ad uscire di casa.

Lunedì dalle 15 alle 16 24, 31 ottobre: la Bibbia: tappe per conoscere e ap profondire la Sacra Scrittura (prima parte) 7, 14, 21 novembre: la Bibbia: tappe per conoscere e approfondire la Sacra Scrittura (seconda parte) 16, 22, 30 gennaio: come la chiesa interpreta la Bib bia?

6. Ritiri spirituali di Avvento e Quaresima (in chiesa a Galeazza)

Domenica 4 dicembre Domenica 26 febbraio

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formazione

Sinodo della Chiesa 2021-23: seconda tappa

Una Chiesa che sia più autenticità, che guardi al futuro con speranza, consapevole che nell’ascolto reciproco possa trovare quella forza che a volte le è mancata. Un cammino, quello sinodale, iniziato lo scorso ottobre in tutte le Chiese particolari del mondo, che chiede an che ai singoli attori coinvol ti, di avere pazienza durante questo percorso di discerni mento, per arrivare a com prendere in modo autentico la realtà. Tutto ciò senza contrapporre la Chiesa “del popolo” alla Chiesa “gerar chica”. In questi termini, il card. Mario Grech, segreta rio generale del Sinodo, ha presentato la seconda tap pa del processo sinodale. A partire dai documenti giunti dalle varie Conferenze episcopali del mondo, la Segreteria del Sinodo elabo rerà un documento che servirà per la terza e ultima fase: l’assemblea vaticana del Sinodo. Non prima però che tale documento venga sottoposto nuovamente alle varie conferenze episcopali, secondo un principio di circolarità. Per capire se le chiese particolari si ricono-

scono nella sintesi elaborata. Perché - siamo tutti ap prendisti - ha sottolineato con determinazione mons. Grech. Successivamente, il card. Jean-Claude Holle rich, arcivescovo di Lussemburgo e relatore generale del Sinodo, ha precisato come la sintesi richiesta è da intendere come l’apice del discernimento spi rituale comunitario. In particolare, occorre che i frutti del processo si nodale siano comprensi bili anche a chi non vi ha partecipato. Interessante notare come, oltre ai do cumenti pervenuti dalle Conferenze episcopali, siano stati raccolti oltre un migliaio di contributi da parte di singoli fedeli o realtà che si sentono “ai margini” della vita della Chiesa. Questo Sinodo, non solo per la quantità di risposte pervenute e di persone coinvolte, ma soprattutto per la qualità della parteci pazione, dimostra un tentativo di apertura della Chie sa che non si vedeva da tempo.

UNA SERATA A PALATA PEPOLI PARLANDO DI ALDA MERINI

La poesia è un “prodotto assolutamente inutile” (E. Montale, 1975), difficile da comprendere, sovente triste, comples sa nella struttura; i poeti producono prodotti inutili, spesso “hanno visto la guerra con gli occhi degli altri, -spes so-sono liberi servi di re e cardinali che van ripetendo che siamo tutti uguali” (R. Vecchioni). Felice intuizione de dicare a Palata Pepoli, nell’ameno e curatissimo ex-orto del prete, una se rata dedicata alla passionale e mistica

poesia di Alda Merini, “galeotta” la presentazione di un saggio letterario, nella calda serata del 13 luglio. L’au trice del saggio, Edi Natali, teologa e antropologa, con empatia e generosità, si è concessa al numeroso pubblico per fare comprendere il profondo afflato mistico della poetessa, mutuato dal la personalità complessa e dal vissuto penoso e problematico. Sono convinta che, quella sera, i partecipanti all’even to abbiano aperto il loro cuore per fare

entrare qualcosa di EDI, di ALDA e an che di DIO, per il tramite della poesia; perché la poesia è meravigliosa e uti le, ci fa capire l’indicibile, ci fa vedere l’invisibile, ci scarica la mente.

“La poesia è una malattia assoluta mente endemica e incurabile, per for tuna non è una merce.”

(E. Montale, Premio Nobel per la letteratura, 1975)

RITORNA LO STUDIO BIBLICO: IL VANGELO DI GIOVANNI

LUNEDÌ 3 ottobre ORE 20,45

A partire da lunedì 3 ot tobre alle ore 20,45 in meet ritorna l’appunta mento settimanale dello studio biblico. Come d’accordo quest’anno studieremo insieme il Vangelo di Giovanni, con lo stesso metodo dello scorso anno. Dopo un momen to di preghiera, leggiamo un capitolo del libro scelto; poi ci fermiamo per dieci minuti in silenzio per permettere ad ognuno di rileggersi il brano con calma. In seguito presento

alcune riflessioni e chiavi di lettura per meglio compren dere il brano e, alla fine, c’è lo spazio per la condivisione. L’esperienza dei primi due anni è stata molto positiva e ha mostrato un interesse per la conoscenza della parola di Dio. L’incontro è rivolto a giovani e adulti delle 4 parroc chie, ma sono ben accette persone interessate a crescere con noi nella conoscenza del Signore. Il segreto di questo percorso è la continuità e, di conseguenza, il consiglio è quello di mettere in agenda il lunedì alle ore 20,45 come appuntamento da non perdere.

Ci troviamo qui: https://meet.google.com/bsi-kzzr-ssx

9 Camminiamo Insieme

L’obiettivo del campo invernale consiste nel trascor rere alcuni giorni insieme in semplicità e in amicizia. L’esperienza positiva dello scorso anno ci ha inco raggiato a rilanciare la proposta, cercando anche un luogo nuovo. Saremo ospiti di una casa per ferie di una congregazione di suore che la apre per gruppi parrocchiali. Questo ci deve già orientare. Imposteremo la gior nata ritmandola tra momenti di condivisione, gioco, escursioni, ma anche momenti formativi, di spiritualità e di servizio. Qui di seguito alcune indicazioni generali.

Località: MINOZZO (Reggio Emilia)

Costo: 120 euro

Iscrizioni: Sabato 24 settembre in segreteria a Dodici Morelli nei seguenti orari: 9-12; 15-18.

Al momento dell’iscrizione occorre versare la quota intera e indicare: cognome e nome, luogo e data di na scita. Inoltre è necessario fornire una copia fotostatica del documento di identità valido e del codice fiscale di ciascun ospite per poter espletare gli adempimenti

richiesti dalla legge. Occorre portare lenzuola o sacco a pelo e asciugamani. Minozzo è un paesino del comune di Villa Minozzo, a 800 metri sul livello del mare, situato nell’appen nino reggiano. Dista circa 100 km da Dodici Morel li. È attorniato da una ricchissima vegetazione e da boschi. La casa vacanza è la recente ristruttura zione di una casa con tadina appartenente alla parrocchia di Minozzo.

Attualmente, nel rispet to delle norme Covid, accoglie un massimo di trenta persone. Al primo piano c’è una camera per 8 persone e un’altra da 3. Al secondo piano, oltre alla camera per il prete, c’è una camera da cinque e un’altra da tre. È poi fornita di un ampio refettorio e di una cucina attrezzata di tutto. La casa ha in dotazione panni da letto e cuscini, dispone di molti servizi igienici. Da Minozzo, nei mesi invernali, è possibile fare alcune passeggiate nei dintorni. Il comune di Villa Minozzo dista circa 3 km da Minozzo.

L’obiettivo del campo invernale consiste nel trascor rere alcuni giorni insieme in semplicità e in amicizia. L’esperienza positiva dello scorso anno ci ha incorag giato a rilanciare la proposta cercando anche un luogo nuovo. Saremo ospiti di una casa per ferie di una con gregazione di suore che la apre per gruppi parrocchia li. Questo ci deve già orien tare. Come lo scorso anno imposteremo la giornata ritmandola tra momenti di condivisione, gioco, escur sioni, ma anche momenti formativi e di spiritualità. Qui di seguito alcune indi cazioni generali.

Località: FANANO (Mo dena)

Costo: 120 euro Iscrizioni: Sabato 24 settembre in segreteria a Dodici Morelli nei seguenti orari: 9-12; 15-18.

Al momento dell’iscrizione occorre versare la quota intera e indicare: cognome e nome, luogo e data di nascita. Inoltre è necessario fornire una copia fotosta tica del documento di identità valido e del codice fi scale di ciascun ospi te per poter espletare gli adempimenti ri chiesti dalla legge. Occorre portare len zuola o sacco a pelo e asciugamani.

Mappa: https:// www.google.com/

10 Camminiamo Insieme oratorio
maps/place/Suo re+Francescane+ Missionarie+di+Cri sto+%22Casa+ di+preghiera+Ve nerabile+Diomira%22/@44.2074271,10.78838 21,690m/data=!3m1!1e3!4m5!3m4!1s0x132aa 2b637921eed:0x9ff42ac237d71a0a!8m2!3d44.2074 69!4d10.7924762 CAMPI INVERNALI MEDIE 27-30 DICEMBRE 2022 CAMPO INVERNALE SUPERIORI: 2-5 GENNAIO

Si sono svolte dal 5 al 9 settembre le Olimpiadi dei bambini di Palata Pepoli, 39ª edizione; volute e organizzate, la prima edizione è del 1980, dall’al lora parroco Don Giorgio Ghirardato, insieme ad un gruppo di giovani, per in trattenere i ragazzi durante le vacanze estive.

Sono trascorsi ormai 42 anni, tante cose sono cam biate, ad esempio non c’è più il campo da calcio, per cui ci si è dovuti prodigare per allestire, nei campetti adiacenti la palestra comunale, le pedane per: lancio del peso, vortex, disco, salto in alto e in lungo, tiro delle freccette, tiro alla fune, formula 1, oltre alle corsie per le corse di velo cità. Mi preme sottolinea re il grande lavoro svolto dai giovani organizzatori, un gruppo numeroso e affiatato, composto da elementi di Palata e paesi limitrofi: XII Morelli, Bevilacqua, Renazzo, San Felice s/P. ecc. presenza che ha sorpreso anche i tanti genitori presenti. Davvero complimenti! L’inaugurazione si è svolta lunedì 5 settembre, con

Giulio Bedendi VOLTE OLIMPIADI DI PALATA PEPOLI!

l’arrivo del Tedoforo, l’atleta incaricato di portare la fiaccola olimpica, con la quale si è acceso il braciere, poi quattro atleti hanno portato la bandiera con i cinque cerchi, poi issata all’asta; a seguire lettura del giuramento da parte di atleti e arbitri e quindi via alle gare! L’oscar della simpatia va data sicuramente agli atleti della categoria “Minions”, bambi ni della scuola materna che si sono sfidati con entusiasmo, divertendosi soprattutto nella gara di formula 1, quando, con una macchina elettrica, hanno corso su un circuito cercando di percorrerlo nel minor tempo possibile. Bene anche i puffi e la categoria femminile, così così la categoria dei “Moschettieri”, infatti dalla categoria maschile ci aspettavamo qualche nuovo record, invece in alcune gare, penso al salto in alto, sono sta ti superati dalle ragazze, Alice, infatti, ha saltato 120 cm., contro i 110 del vincitore della gara maschile. Naturalmente non potevano mancare i gnocchi fritti, un carburante indispensabile per gli atleti e non solo! Arrivederci all’anno prossimo!

ULTIMA GITA DI ESTATE RAGAZZI DI XII MORELLI

Il 9 settembre si è tenuta l’ulti ma gita della lunga stagione di Estate Ragazzi di XII Morelli. Un pullman con una ventina di bambini, assieme ad un gruppo di instancabili animatori, è par tito alla volta di Trento. Natural

mente li hanno accompagnati alcuni adulti, con Gloria in te sta. La meta della gita è stato il MUSE, il moderno e famoso museo di scienza inaugurato una decina di anni orsono in una struttura avveniristica che

valorizza anche la natura che circonda questa bellissima zona. Il museo è composto da 5 piani dove, in modo molto semplice e quindi didattico, vengono il lustrate le epoche preistoriche del nostro martoriato mondo sia dal punto di vista geologico che antropologico. Un intero piano è dedicato a piccole esperienze scientifiche pratiche, costruite per rende re la conoscenza un gioco per i ragazzi. Quindi imparare divertendosi. All’inter no del MUSE anche una bellissima serra tropicale. La gita è stata completata con la visita del centro di Trento e con il con sumo dell’immancabile gelato.

Al prossimo anno!

11 Camminiamo Insiemeoratorio
Il deterioramento dell’ambiente e quello umano si degra 1980-2022: 39
C. M.

Nella giornata di martedì 12 set tembre assieme ad altri giovani della comunità ci siamo ritirati

presso la parrocchia di Galeazza per trascorrere una giornata diver sa dal solito. In breve abbiamo letto alcuni capitoli/versetti della Bibbia e ci abbiamo riflettuto sopra in si lenzio, una cosa molto personale. Il momento che oltretutto è servito in modo particolare è stato quando ci siamo interrogati su noi stessi e abbiamo invocato lo Spirito Santo per aiutarci a ricevere ciò di cui abbiamo bisogno, e non parlo di

beni materiali ma di qualcosa che ci manca nella nostra vita interiore. La giornata è stata bella e utilissi ma e non vediamo l’ora che ricapiti un’altra volta. Ringraziamo Don Paolo che, come al solito ci mette a disposizione queste occasioni per la cura della nostra anima.

UN GRUPPO DI RAGAZZI DA RINGRAZIARE

Si sta concludendo la lunga estate di Estate Ragazzi nelle nostre parrocchie. Voglio segnalare un grup po di animatori (ragazzi tra i 15 ed i 17 anni) che hanno offerto il loro aiuto in modo continuativo in tutti i periodi di socialità di questa estate: prime 2 settimane Estate Ragazzi a XII Morelli poi altre 2 settimane a Palata Pepoli quindi 3 settimane di Re state Ragazzi a XII Morelli infine altre 2 settimane Fine Estate sempre a XII Morelli. Questi ragazzi,

con passione, hanno fatto divertire i bambini diver tendosi a loro volta. È la dimostrazione che anche i ragazzi di oggi, come anche nel passato, se motivati e ben amalgamati con i giusti adulti, possono essere di aiuto alla nostra comunità offrendo il loro gra tuito lavoro ed impegno. Quindi grazie a: Manuel, Gabriele, Fabian, Emma, Chiara, Alessandro, Gian luca, Daniele. C.M.

12 Camminiamo Insieme oratorio
RITIRO SPIRITUALE GIOVANI PERCORSI POSTCRESIMA 4 P 2022-23 Incontri di inizio percorso Superiori: sabato 16 OTTOBRE ore 17 oratorio Dodi ci Morelli 2009: domenica 2 OTTOBRE oratorio Dodici Morelli 2010 Primo incontro dopo la Cresima: sabato 22 OTTOBRE oratorio Dodici Morelli
13 Camminiamo Insieme estate ragazzi festa finale bevilacqua estate ragazzi dodici morelli estate ragazzi festa finale palata pepoli festa finale animamatori estate ragazzi oratorio

FESTA DELLA FAMIGLIA

lacqua, che ha visto la presenza di molte persone, compresa le suore di Galeazza.Anche un sociologo è stato invitato a palata Pepoli durante la settimana della famiglia per aiutarci ad appro fondire il discorso.

Le nostre quattro parrocchie hanno partecipato alla settimana mondiale delle famiglie or

ganizzando una serie di eventi. Uno di questi è stata la messa delle famiglie realizzata a Bevi

Infine, il coro unificato delle 4 parrocchie ha animato la liturgia

L’estate della Proloco

Questa è stata sicuramente una lunga estate calda che molti ri corderanno.

E in estate, si sa, prendono vita mol tissime iniziative, come sagre, concer ti e spettacoli, che permettono anche in piccoli paesi come il nostro la possibilità di passare qualche ora fuori casa all’in segna del diverti mento.

La Proloco di Dodi ci Morelli ha propo sto anche quest’an no alcune iniziative:

Sabato 4 Giugno: APERITIVO

ALTERNATIVO nella piazzetta Luigi Govoni. In que sta occasione erano presenti gli amici della fondazione Giovanni Zanandrea di Cento, alla quale è stato devoluto l’intero ricavato della serata.

Dal 17 al 19 giugno è stato allestito nella piazza prin cipale di Dodici Morelli lo stand gastronomico del “TI RAMOLLA BY NIGHT”, tre serate di puro divertimento con tanta bella musica proposta da “FRANZ CAMPI, canta che ti passa”, “CROSS ROADS, la storia della chi tarra rock”, e “MAN BAD, the italiano Blues Brothers”.

Sabato 2 luglio con il CARNEVALE NOTTURNO, che ha riempito la nostra piazza e le nostre vie, e nel quale sono stati distribuiti gnocchini fritti e spritz a vo lontà.

Infine CINEMA ALL’APERTO, allestito nel campo parrocchiale. Tre serate dedicate ai più piccoli nelle quali sono stati trasmes si i film di animazione MADAGASCAR 3, ZOOTROPOLIS e DOLITTLE.

Durante questi eventi abbiamo visto con grande piacere la partecipazione di tante persone, grandi e piccoli. Questo è stato mo tivo di orgoglio per coloro che si sono impe gnati per far sì che tutto andasse per il me glio. A loro va un doveroso ringraziamento. Come dice il nostro amico John Strada:“Ti

ramolla pulsa!”, e noi, nel nostro pic colo, speriamo di es sere riusciti a far pul sare il nostro paese. La Proloco però non si ferma qui, e vi aspetta per i prossi mi eventi!

14 Camminiamo Insieme eventi
Camminiamo Insiemeeventi Sabato di allegria a Dodici Morelli per il matri monio di due coppie. Alla mattina è stata la volta Giacomo e Caterina Giuseppe e Sofia di Giacomo e Caterina, mentre al pomeriggio si sono uniti in matrimonio Giuseppe e Sofia. SABATO 10 SETTEMBRE: DUE MATRIMONI A DODICI MORELLI festa del primo Luglio a Galeazza festa di S. Giacomo a Bevilacqua
Camminiamo Insieme eventi ll card. Matteo Zuppi in visita ad Estate Ragazzi famiglie di Palata Pepoli in ferie negli appennini bolognesi Sagra di Bevilacqua Messa nel cortile
17 Camminiamo Insiemeeventi 15 anni di matrimonio di Paola e Gianni Il bar di Cristina sempre affollato durante l’estate presentazione del libro di Cristina Simonelli I tre pastorelli del Tiramola quest’estate hanno visto la madonna! presentazione del libro di Antonio de Caro

Insieme

sociopolitica

È questa la scoperta che si fa quando si viene ad abitare nei paesi di confine come Dodici Morelli, Palata Pepoli, Bevilacqua, solo per fare alcuni nomi. Tagliati fuori da tutto. È questa l’impressione che ho dopo più di un anno che abito da queste parti. Per chi desidera prendere il treno per an dare in una città vicina, deve fare parecchi km in bicicletta o chiedere un passaggio. Lo stesso vale per i pullman di linea. Se ne trovano alcuni (veramente pochi, a dire il vero) durante il periodo scolastico e poi il vuoto totale. Alme no ci fossero delle piste ciclabili! Niente, nemmeno quelle. Eppure siamo in una delle più ricche ed efficienti regioni d’Italia, con città che hanno investito molto sulla viabilità, sulle piste ciclabili anche perché l’Unione Europea ha stan ziato molti fondi su questo tipo di progetti. Eppure, da noi nulla, anche se i soldi ci sono. Rimane, allora, la domanda: perché questo isolamento? Gli abitanti dei paesi di confine non meritano un po’ di at tenzione? Le tasse che paghiamo non sono le stesse di chi abita al centro? Non è possibile percorrere alcune strade che collegano i paesini di confine: sono troppe pericolose. Chi vive in via Riga (il nome è tutto un programma!) non può permettersi di raggiungere a piedi la chiesa, il bar o il negozio di alimentari. Anche in bicicletta non è salutare an dare per questa strada. Che dire, poi, di via Provanone che congiunge Dodici Morelli, Galeazza a Palata Pepoli, tutti paesi difficili da raggiungere in bicicletta o a piedi. Senza dubbio una ciclabile – il posto per costruirla c’è sia da una parte che dall’altra della strada – aiuterebbe molto e farebbe la gioia degli abitanti.Non solo l’infrastruttura è scarsa, ma anche i servizi. È vero che questo aspetto dipende dai privati. In ogni modo, un po’

Venghino, signori, che qui c’è il vino buono. Non ricor do più se siano le parole di un testo musicale o il refrain della campagna elettorale che si sta concludendo in queste ore. Immagino siate già andati a votare. A meno che non facciate parte di quel 40% di italiani che presumibilmente non votano. D’altron de, in questo periodo anche noi cattolici siamo smarriti di fronte al panorama di candidati che ci viene proposto. Ab biamo votato, ci mancherebbe. Sin dalla scuola dell’obbli go infatti, per finire con le ramanzine domenicali del par roco o i rimproveri verbali dell’amico saggio del bar, ci hanno spiegato che votare è una delle cose più preziose che abbiamo. E’ vero. Non lo metto in dubbio. C’è libertà di scelta ma non libertà di disinteressarci della vita pubblica. Credo però in questo momento sia particolarmente difficile compiere una scelta. La Chiesa ci dice che dobbiamo guar dare al bene comune, metterlo al centro del nostro agire politico. Il nostro cardinale ha invitato i candidati a volare alto. Evidentemente soffrivano di vertigini. Non ci adden triamo nei vari programmi elettorali. Mi chiedo però come si comporteranno quei credenti che come me non condi vidono né il principio dei respingimenti dei migranti né la battaglia per l’eutanasia. L’umanità oggi ha mille ferite che non sono soltanto le malattie del fisico, ma vengono so prattutto dal disorientamento e dallo smarrimento, Ci tro

di strategia politica, quando è mossa dal desiderio di servire il bene comune, può stimolare l’azione dei privati. Non c’è un supermercato in tutta la zona: non si potrebbe pianifica re qualcosa? Nemmeno gli extracomunitari vengo ad abitare dalle nostre parti (escluso il caso molto interessante di Palata Pepoli, che merita un articolo a parte), perché i poveri non saprebbero come vivere in un simile contesto sociale (diversi di loro mi hanno chiesto aiuto, ma una volta visto il territorio con le sue difficoltà se ne sono andati). Eppure non siamo a Tapiramutà (paese poverissimo del Nordest brasiliano nel quale ho vissuto per cinque anni), ma nella ricca e opulenta regione dell’Emilia-Romagna. C’è del materiale per riflettere e fare alcune considerazioni.

viamo di fronte ad alcune emergenze alle quali ho faticato ad ascoltare possibili risposte da parte di chi ci chiede di essere votato a deputato. La guerra in Ucraina e le sue terribili con seguenze. L’inflazione a livelli altissimi che necessita tem pestività negli interventi. Abbiamo 6 milioni di poveri che a causa dell’inflazione potrebbero aumentare. La pandemia (o forse dovrei dire le pandemie..) che non cessano di colpirci. Il lavoro, che rende degna la nostra vita, sempre più sballottato fra precarietà e incertezza. La disparità nei redditi che ci po siziona al vertice di questa triste classifica. Un confronto tra il 20 per cento più benestante e il 20 per cento più povero della popolazione italiana, mostra che il primo gruppo di persone è ben 7 volte più ricco del secondo: una differenza abissale. Sappiamo che esiste una relazione diretta e inequivocabile tra le disparità nei redditi e i problemi sociali. Al crescere di que ste, aumentano bullismo, omicidi e diminuisce il benessere e la fiducia tra i cittadini. Si deteriora il capitale umano. Abbia mo un maggior abbandono scolastico, analfabetismo, scarsa mobilità sociale. Una vera riforma fiscale è sempre alle porte ma non si attenta a varcare la soglia del Parlamento per essere votata. Quella che abbiamo, festeggia il compleanno assieme allo sbarco sulla Luna. Ce ne sarebbe abbastanza per fasciarci la testa. Ed invece abbiamo una certezza e una speranza. La Chiesa, vive nel tempo e nel mondo, vive i grandi capovol gimenti e stravolgimenti con radici solide e forti, che sono in cielo, e quindi ha la forza di dire la parola che l’uomo smarrito di oggi sta cercando. Forti di questo accendiamo la tv e ascoltiamo da “mitraglia” Mentana chi ci governerà per i prossimi anni.

Massimiliano Borghi La vita nei paesi di confine settembre si vota. Lo sapevi?

Paolo Cugini
18 Camminiamo
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Il 25

Per poter mettere a confronto due diverse epoche stori co-politiche occorre avere una discreta età e questa non mi manca! Tra gli inizi degli anni ’70 del secolo scorso e gli inizi degli attuali anni ’20 intercorre esattamente mezzo secolo: i cambiamenti succedutisi sono stati tan ti, rivoluzionando il nostro modo di vivere. Basti pen sare che i passati anni ’70 proponevano un mondo tutto proiettato al futuro, quindi intriso di ottimismo, mentre gli attuali anni ’20 ci prospettano un mondo di introspe zione, di sopportazione e perciò animato dal pessimi smo. Perché queste due differenti prospettive sono state e sono così tanto rilevanti? Ebbene le elezioni politiche del maggio 1972 erano trepidamente attese poiché ne gli ultimi anni sessanta si erano verificati taluni eventi che lasciavano intravedere un avvenire migliore. Vale a dire: la contestazione studentesca del 1968 (un movi mento politico-culturale europeo) che aveva scos so le coscienze del mon do universitario e non solo. L’autunno caldo del 1969 (un movimento politico-sindacale forte e agguerrito) che portava una spinta riformatrice in tutto l’apparato delle attività del lavoro. Inol tre lo “status quo” degli anni della ricostruzione (post-bellica) stava ce dendo il passo ad idee in novative in molti ambiti politico culturali come lo “Statuto dei lavoratori”, la “legge sul divorzio” (che si riproponeva dall’Unità d’Italia, 1860) e l’istituzione di una “Commissione parlamentare antimafia” (per la prima volta). Va ricordato che persino i Beatles, con il loro album “Let It be” del 1970, spronavano all’inno vazione. La realtà che farà seguito a questi prodromi si concretizzerà in alcune aspettative, ma certe altre re steranno solamente delle chimere. Per di più si verificò un primo problema energetico (internazionale) che si risolse con lunghi mesi di austerity (cioè con limitazio ne dei veicoli a motore). Le disillusioni delle frange di italiani ultra esagitati porteranno alla costituzione del le “Brigate Rosse” alle quali si contrapporranno delle “bande nere”. Pertanto il 1972 è anche l’anno in cui ha inizio l’era della “strategia della tensione” alla quale se guiranno fatti incresciosi (con molti morti e feriti) per circa un ventennio. Non si possono non citare alcuni degli episodi più eclatanti e più funesti come: la bomba del treno Italicus (1974), l’eccidio dello statista Aldo Moro (1978), e lo strazio della bomba alla stazione di Bologna (1980). Questi eventi, col passare del tempo, hanno contribuito ad affievolire il fervore della gente. L’indifferenza e l’apatia di questi ultimi anni nei con fronti del mondo politico e di quello giudiziario induco no al disinteresse e alla trascuranza della partecipazione alla risoluzione dei problemi della collettività. Questi dati di fatto ci fanno capire che le elezioni politiche del settembre 2022 sono attese con palpitazione. Lo sce nario politico segna il passo ad un marasma di guai: il

Covid, la guerra in Ucraina, l’inflazione che si è innescata a causa della totale dipendenza energetica da altri Stati, la sciando intravedere un futuro a tinte fosche. Relativamente alle fonti energetiche è d’uopo ricordare che, nel trentennio appena passato, tutti i Governi che si sono succeduti non hanno mai saputo mettere in atto una politica di prospettiva che fosse in grado di creare delle salde basi per il futuro degli italiani. Le risorse energetiche nostrane stanno nel la Regione Basilicata e nel mare Adriatico (presso le foci del fiume Po) a cui si aggiungono alcuni contributi delle energie rinnovabili (solare, eolico, biomasse). L’industria italiana più sviluppata è la manifatturiera, ma, purtroppo, essa esige quantità notevoli di energia. Se l’approvvigio namento è del tutto affidato alla benevolenza dei Paesi che praticano l’industria estrattiva, va da sé che ci possano es sere dei rischi di chiusura dei rubinetti. Ebbene i nostri po litici, dal 1992, in seguito a “Mani pulite” non hanno mai provveduto alla risoluzione del cruciale proble ma dell’energia. Bisogna comunque aggiungere che la maggioranza degli italiani ha dato una mano (malde stra) al potere politico nella ricerca di tale soluzione, dicendosi sempre contraria ad ogni proposta referen daria circa le fonti energetiche (di tipo tradizionale o di tipo nucleare), senza considerare che Stati limitrofi come Francia, Germania, Slovenia e altri si sono dotati proprio di queste tecnologie. Purtroppo, senza grandi quantità di energia, le industrie della ceramica, della siderurgia, dell’a groalimentare, del vetro, della chimica, dolciaria (solo per citarne alcune) sono costrette al calo della produttività o addirittura a fermarsi. Lo scenario che ne conseguirebbe sa rebbe catastrofico, specialmente per le classi più disagiate. A questo stato dei fatti si aggiunge che la tecnologia digitale nell’ultimo trentennio ha indotto molti strati sociali (in spe cie i giovani) a vivere di followers e di cura dell’apparenza: vale a dire di poca socialità (che favorisce lo sviluppo della personalità dei ragazzi) e che si contrappone a quella virtua le (che sovente svilisce nell’individualismo). Non è difficile rendersi conto che quel tanto ventilato terzo di elettori po tenziali, che diserta le urne a causa dell’apatia e della tra scuratezza verso il mondo politico giudiziario, può recare grave danno alla democrazia. Tutti dovrebbero sapere che ilvoto è un diritto ma anche un dovere. È l’unico momento in cui ogni cittadino può dare un fattivo contributo in ambito sociale. Non è che, lì per lì, il mondo cambi come per incan to, ma contribuisce alla formazione di un Governo centrale in grado di affrontare le tante problematiche che attana gliano la maggioranza degli italiani e soprattutto quelle dei ceti svantaggiati. L’Italia potrà ritornare ad essere al quinto posto a livello mondiale come valore del PIL come negli anni ’80 del secolo scorso? Trovata la carta energetica, tutte le altre carte le possiede! Il rilancio attuato subito dopo la furia del Covid lascia presagire che nel nostro Paese lo spi rito per volare alto non manca e la voglia di agire neppure! Buon voto a tutti!

19 Camminiamo Insiemesociopolitica
VOTAZIONI: LE MOTIVAZIONI DI IERI (1972) E DI OGGI (2022)

DODICI UN PAESE DA AMARE PER L’INTRAPRENDENZA DELLA SUA GENTE

Dodici Morelli è il paese più bello del mondo! Beh, par liamone.. potrebbe controbattere qualcuno. Cresciuto qui ed avendoci trascorso i miei primi 50 anni, non posso che essere un osservatore di parte. Aprendo gli occhi, osser vandolo con lo sguardo di chi arriva per la prima volta a XII Morelli, non posso negare come emerga un forte contrasto fra quanto il cuore mi spinge a scrivere e quanto chi giunge da fuori veda. Il centro del paese, che in alcuni aspetti ricorda certi sobborghi anni ‘50, vorrebbe risiste mato. Non c’è un parco pubblico che si possa definire tale. Da almeno vent’anni ad oggi le amministrazioni si sono scordate di noi. Forse perché noi ci siam scordati di loro. Ci siam scordati di pungolarle e di offrire loro stimoli di riflessione. Da un anno abbiamo un nuovo Sindaco e con fidiamo che qualcosa possa cambiare. Lo abbiamo incon trato in Consulta i primi di marzo e pochi giorni fa, in piazzetta. C’era poca gente. Evidentemente è preferibile protestare davanti ad un prosecco al bar piuttosto che nei pochi momenti di confronto che ci son dati. Molto po chi: raramente gli amministratori passano di qua. Almeno Cristo si fermò ad Eboli! Leggiamo sui giornali di milio ni di euro che grazie a progetti del PNRR sono arrivati a Cento città, a Casumaro, addirittura ad Alberone ma qui a Dodici Morelli niente. Nonostante questo, restiamo fidu ciosi, nella speranza che quantomeno il progetto palestra/ sala polivalente decolli. Evidentemente c’è un problema al propulsore. Ed è paradossale, per certi aspetti ai limi ti della ragionevolezza, come in un clima di così totale abbandono, questo piccolo paese abbia saputo esprimere una vitalità e una ricchezza di iniziative che credo un po’ tutti ci invidiano. Siam partiti con la stagione musicale pensata al circolo Adelante che si concluderà alla vigilia del voto elettorale. Dal 2 giugno al 25 settembre alcuni dei migliori artisti internazionali si sono avvicendati sul palco. Una stagione qualitativamente così ricca che diffi

cilmente la si trova nelle maggiori piazze italiane. E come dimenticare il fine settimana organizzato dalla Pro loco “Tiramola” che ha portato a metà giugno centinaia di per sone a riempire la piazza. Musica, cabaret e tavoli dove poter cenare. Ai primi di luglio, con la collaborazione dei vari gruppi attivi in paese è stato organizzato il carnevale notturno. Un tripudio di bambini ha accompagnato lungo le strade, il passare incessante dei carri allegorici. Ad ogni an golo un assaggio gratuito di gnocchini fritti, salumi, frutta e bevande. Bravi bravi bravi! E la stagione cinematografica che gli stessi hanno organizzato gratuitamente nel campo parrocchiale. In attesa di riproporre a novembre la tradizio nale sagra della Polenta. Sempre nel campo parrocchiale, ad inizio agosto i ragazzi e le ragazze del gruppo “amato ri” calcio, che qui giocano le partite di campionato, hanno organizzato una festa della birra “per famiglie”, dove ogni sera sono transitate più di mille persone. Pazzesco! Hanno faticato una settimana intera per allestire il tutto e un’altraper riordinare. Encomiabili. Infine, la parrocchia. È sempre stata attiva ma da quando è arrivato il vulcanico don Paolo pare che le energie siano raddoppiate. Dopo aver ristrut turato alcune sale, si è dato vita all’oratorio, che in pieno inverno ha ospitato i nostri ragazzi per alcuni mesi. Fini ta la scuola, a giugno e luglio, con Estate Ragazzi prima e con Restate Ragazzi poi, hanno soggiornato negli spazi parrocchiali oltre trecento fra bambini e adolescenti. Con un solido progetto educativo alla base. Non un semplice “parcheggio” per minorenni. E mi sono limitato a segnala re gli eventi più importanti che hanno animato le giornate morellesi, rendendo questo piccolissimo e per certi versi vi tuperato paese un grande angolo di estasi e di gioia. Com’è possibile che a così tanta vitalità organizzativa, ad una tale intraprendenza e disponibilità a spendersi per l’altro, faccia da contraltare una carenza di progettualità da parte degli amministratori che nel corso degli anni si sono succeduti? Ognuno potrà dare la sua spiegazione. Noi, come parroc chia, abbiamo pensato che fosse importante trasmettere un ulteriore segnale di forte condivisione e, pur con mille diffi coltà di carattere economico, si è pitturata la facciata ester na dell’oratorio e della casa parrocchiale. Condividere non è mai perdere, ma è trovare una via per uscire insieme dalle difficoltà. La mano l’abbiamo tesa. C’è qualcuno pronto ad accoglierla per collaborare e ridare lustro al nostro amato paese?

Nonostante il nome, le Consulte civiche non sono soltanto or gani consultivi. Su varie problematiche, specie nel caso di prov vedimenti che il Consiglio comunale intenda deliberare su temi di rilevanza locale, sono chiamate a rendere pareri obbligatori. Tengono viva la dialettica tra cittadino e istituzione, senza re legarla ad estemporanee e spesso inutili e rissose assemblee o incontri clientelari. Godono di assoluta autonomia propositiva e di iniziativa. Dalle consulte partono direttamente progetti, pro poste e ogni altra iniziativa, su input dei cittadini e senza aver bisogno di alcuna delega o commissione. Le consulte, special mente tramite il loro Presidente, godono di potere di interpello e di accesso diretto presso gli uffici comunali. Pur non volendo sostituire le altre modalità autonome di incontro tra amministra zione e cittadini, si distinguono in quanto esprimono con parti colari modalità proprie la possibilità di interagire efficacemente con la pubblica amministrazione, esercitando un elevato potere di vigilanza, controllo, stimolo, sollecitazione, pressione, pro

gettualità. In tutto questo discorso c’è un “però” grande come una casa. Esse hanno una valenza politica maggiore, quanto più sono partecipate e supportate dai cittadini. Per questo è impor tante che nel momento del rinnovo dei propri membri, in tanti si rechino a votare. E che, durante il loro mandato, i consultori siano spronati e supportati dai cittadini. Il Comune di Cento ha decretato che, per il rinnovo delle Consulte, si voti Sabato 12 novembre dalle ore 10 alle ore 19. A XII Morelli, presso la Sala del Campo Sportivo Comunale. Per Cento capoluogo o le altre Frazioni, si può consultare il sito internet. Per poter essere eletti, occorre autocandidarsi. Si può candidare chiunque sia residente nella frazione stessa, o abbia qui la propria attività. Il modulo lo si trova sempre sul sito del Comune e dev’essere consegnato a mano all’ufficio protocollo o spedito tramite posta certificata, entro le ore 12 del 17 ottobre. A questo punto non resta che au tocandidarsi o quantomeno andare a votare.

20 Camminiamo Insieme
MORELLI.
sociopolitica Consulte Civiche: se le conosci non le eviti

STORIE DI RIBELLIONI: LE DONNE NELLA CHIESA

In questo articolo cogliamo l’occasione, come as sociazione “Oltre l’ascolto”, per ringraziare tut ti coloro che hanno partecipato alle due serate di venerdì 19 e sabato 20 agosto. Il ringraziamento si estende poi non solo ai partecipanti, ma anche a chi ha reso possibile questo evento, il primo, per la nostra associazione privata di fedeli. Questi giorni sono stati una bellissima occasione per intrecciare nuovi rapporti, creare nuovi e inaspettati incontri, intessere collaborazioni che vanno oltre il bisogno

tema sopra citato nel titolo di questo articolo. Suc cessivamente ci siamo confrontati ancora e, senza troppi indugi, abbiamo concepito il titolo e l’argo mento. La sintonia che si è creata penso si sia vista in queste due serate a Cadecoppi e a Palata Pepoli e questo è stato di fatto il fondamento per creare que sto evento. Abbiamo tutti il desiderio di portare un respiro più ampio all’interno della Chiesa, un punto di vista diverso e aperto, un apporto di pensiero che può far riflettere e aprire a nuove collaborazioni. La partecipazione attiva, i dialoghi e i di battiti che si sono creati sia durante che dopo le serate, nonché i confronti nati con sr. Teresa Ricci, co-fondatrice del Coordinamento Teologhe Italiane, (ospi te inattesa e straordinaria della seconda serata) sono state per noi di stimolo per credere che sia possibile proseguire con altri incontri ed eventi su questi temi. Vi salutiamo con un breve passo di Santa Chiara rivolto a ciascuno di noi: “Ciò che hai ottenuto tienilo stretto, ciò che stai facendo, fallo e non lasciarlo, ma con corsa veloce, passo leggero, senza inciampo ai piedi, così che i tuoi passi non raccolgano nemmeno la polvere, si cura, gioiosa e alacre avanza cautamen te sul sentiero.”

del momento. Una persona, che ci ha spinte ed inco raggiate quando tutto sembrava remare contro, ci ha detto una frase a nostro av viso molto profonda e saggia: “Se que ste serate fanno del bene a chi le prepa ra, vuol dire che hanno un senso”. E così è stato! La preparazione è stata lunga e ricca di conoscenze e forse è stato pro prio questo il cuore di tutto: quando si conoscono persone e nasce un’amicizia o un rapporto di stima, c’è già una gran de “ricompensa” o, come dice spesso il nostro vescovo Erio Castellucci, siamo già “nella vita eterna”. Il tema scelto insieme a Clara Stella e a don Paolo è nato spontaneamente durante una due giorni di formazione all’abbazia di Ma guzzano. Durante i numerosi incontri e confronti di quei giorni, parlando delle donne nella Chiesa, ci siamo scoperti in armonia e così, in breve tempo, abbiamo pensato al

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“SOSTARE, INDUGIARE, ASCOLTARE” parole che nutrono

“Siamo sempre sul piede di partenza, sempre con la va ligia in mano, sempre protesi a ciò che faremo il giorno dopo e l’ora successiva e mai posati e riposati sull’oggi, sull’«ora», sul momento che stiamo vivendo per succhiar ne tutti gli umori, coglierne tutta la densità. La nostra vita è un correre e invece dovrebb’essere un sostare, indugiare, ascoltare.” (Adriana Zarri, Quasi una preghiera). Nella rubrica di questo nuovo anno pastorale prenderemo qual che parola di alcuni autori noti e meno noti; vorrebbero stimolare la nostra presa di coscienza sulla vita perché possiamo gustarla e amare con un cuore più presente e dilatato.

Leggendo questa frase si ha l’impressione di qualcosa di molto vero ma che forse è diventato un luogo comune. Lo ripetiamo spesso quando facciamo qualche considerazione sulla vita nella speranza di scongiurare qualcosa di inevi tabile: il correre. Infatti la vita scorre, le relazioni passano o si trasformano e le scadenze bussano alla porta; si accu mulano cose da fare e problemi da risolvere.

L’impressione è che di fronte a queste considerazioni che oscillano tra la fretta e la calma, attiviamo sempre i nostri sensi di colpa e quindi i sistemi di difesa per giustificare le nostre inadempienze. Penso che la prima cosa da fare sia quella di togliere il giudizio e di liberarci da quelle giusti ficazioni che partono dal sentirci sempre un po’ sbagliati o in difetto. Piuttosto dovremmo ascoltare queste parole e

sentire quanto già ci corrispondono. Non si tratta di vivere la vita forzandoci ad andare più lenti, ma a quel ritmo che ci permette di gustarla nella sua intensità e ognuno ha il suo. Non si tratta di un dovere da compiere ma di assecondare un desiderio profondo del nostro cuore che vuole gustare la “densità” dell’oggi che ha a disposizione ma si trova spesso a sognare quel “di più” che vorrebbe ma non trova. Non si tratta di rinunciare a quel di più, piuttosto di disporsi ad accoglierlo vivendo quello che il presente ci offre nella sua generosità. Sostare di fronte alla vita non deve diventare un dovere da compiere, ma nascere da un’esigenza che avver tiamo quando ci accorgiamo che quell’incontro, quel fiore o quel tramonto, ha qualcosa da dirci o un’emozione da tra smetterci che è prezioso accogliere e assaporare. Indugiare perché la realtà ha molto da insegnarci e per ap prendere è necessario avere questo atteggiamento di aper tura e di attesa; la fiducia che quel rimanere pazienti ci re galerà qualcosa di importante, ci spalancherà gli occhi e allargherà i nostri orizzonti. Ascoltare perché la profondità delle persone, come di cia scuno di noi, non si palesa al primo incontro ma quando ci si frequenta, si condividono momenti, si scambiano confi denze, lacrime e sorrisi. Prima di dare è necessario porsi in questo atteggiamento ricettivo per metterci in sintonia con i desideri profondi del cuore.

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La chiamata dei dodici la parola al vicario

C’è un passo intrigante nel Vangelo di Marco, al ca pitolo terzo, quando si racconta la chiamata dei Dodi ci: l’elenco dei nomi che segue è la somma di tutto il peggio possibile, almeno finché si resta cementati sul piedistallo molto umano della convinzione che Dio è il premio dei perfetti e non il Padre di tutti: Pietro il rinnegatore, Filippo l’incredulo, Tommaso il dubbioso, Giacomo e Giovanni i peperini, Simone l’estremista politico, Matteo lo strozzino ed ancora, Natanaele il Maestro che insegna e non impara, Andrea il risolu tore, Taddeo e Giacomo gli adagiati ed un certo Giuda il traditore… Gruppo da birreria più che pilastri della Chiesa. Eppure…

Dicevo del passo intrigante di quel capitolo terzo famoso più per l’elenco dei discepoli che per il resto. Ma è il resto che rende quell’elenco particolare. “Gesù salì sul Monte e chiamò”: questo è il primo tas sello. Vocazione, sia essa al Battesimo, al Sacerdozio, alla Vita, al Matrimonio, è prima di tutto essere chia mati non tanto ad essere diversi - il che al massimo si genera nel tempo - ma a guardare più lontano, allar gando il punto prospettico. È solo salendo un po’ sulle spalle di Dio (ecco il Monte) che lo sguardo vede più in là e lo Spirito - che sempre ci urla dentro che Dio è Padre - torna a respirare la sua aria di Casa e si ritempra e trova Spazio e può portare frutto. Vocazione in generale e Sacerdozio Ministeriale in particolare hanno senso e sono comprensibili non nella perfezione o nell’abilità della persona né tanto meno semplicemente nella piacevolezza del carattere e dei modi (triste che ogni cosa, anche cristiana, e che ogni persona sia piegata alla legge del piace e non piace) ma nell’essere chiamati a cambiare il punto prospettico in maniera potente e, a volte, devastante. Quello sguardo, quel salire più in là, quel guardare più in là, poi, inna mora, poi converte, poi cambia, anzi, ci cambia.

Il Sacerdozio - come ogni altra vocazione - non è per ciò essere resi sacri secondo il comune concetto e cioè, secondo l’etimologia, “staccati, separati” e quindi “su periori” e dotati di speciali poteri ma cambio di pro spettiva permanente in cui, in maniera radicale, si de cide di dimorare in pianta stabile nel Signore: da lì tutto consegue, più velocemente o meno, più in profondità o meno, più efficacemente o meno a seconda dei nostri stadi di vita e della distanza/vicinanza con il Signore.

Molti nei Sacerdoti cercano una perfezione che dovrebbero cercare piuttosto in Dio e non nell’uomo, almeno per avere possibilità di trovarla. Ma nei Sacer

doti è possi bile vedere il Coraggio e la forza di Dio che in quella chiamata a “rimanere con Lui” rende tutti strumenti efficaci di Grazia, con la garanzia di un Sacra mento che, per potenza di Cristo, funziona a prescindere per chi ne beneficia. È l’azione potente di Dio che agisce in una vita norma le, spesso anche povera di tutto. È l’azione potente di Dio che rende perfetto il Bene che è in me e mi dà gli strumenti per combattere il peggio. È l’azione potente di Dio che vede in me un tassello per completare il suo disegno nel mondo: quello spigolo, quella curva, quel la forma del tassello, che sia essa virtù o vizio, sono la forma giusta per il disegno di Dio. Il Sacerdozio Mini steriale è quindi consacrazione a rimanere con Lui sa pendo di poter contare su Lui. E in quel rimanere, come per ogni Battezzato, si genera la Missione. Già perché la Chiesa tutta non è nascita necessaria ma conseguenza inevitabile! Essere Chiesa, essere Sacerdoti, essere Bat tezzati… Non sono funzioni ma necessarie conseguenza di uno stare. La Chiesa non nasce per annunciare Gesù al Mondo, il Sacerdozio non nasce per compiere un do vere, il Battesimo non sfocia in una serie di compiti e la Chiesa non è necessità organizzativa. L’Amore è comu nione e condivisione. Gesù chiamò a sé quelli che volle (ovvero: Chiesa non è la somma dei perfetti o schema umano) perché stessero con Lui. Da qui e solo da qui nasce la Chiesa. E più è vero quello stero più è grande l’annunciare. Donaci Signore di essere Sacerdoti tutti se Sacerdozio è tuo riflesso d’Amore nel Mondo.

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24 Camminiamo Insieme 25 Giugno Giornata mondiale del rifugiato: Veglia “Maria di Speranza; Fratelli morti per omissione di soccorso” 4 Luglio Incontro percorso Sinodale dei preti 9 Luglio Arcivescovo celebra Messa in memoria di Sant’Elia Facchini a Reno Centese 15 Agosto Festa Assunta a Villa Revedin. “ Maria ci aiuta a guardare il cielo e ad amare la terra” 27 Agosto Concistoro dei Cardinali a Roma con Papa Francesco 31 Agosto Pellegrinaggio diocesano col Vescovo a Lourdes 10 Settembre Assemblea diocesana con il Vescovo: presentazione nota pastorale 2022-2023 12 Settembre Tre giorni del clero in Seminario Bologna Eugenio APPUNTAMENTI DIOCESANI notizie dalla diocesi

MOTO CLUB DUCATI PALATA PEPOLI nostra storia

Gli anni Cinquanta del ‘900 furono anni di grande lavoro e di una volontà grandissima nel volere raggiungere quel giusto benessere e di mantenere quella tranquillità sociale che si iniziava a gustare dopo gli anni terrificanti della guerra. I soci della Polisportiva di Palata, per la maggior parte erano giovani, e molti di questi con quel po’ di benessere e, specialmente per la necessità di recarsi sul lavoro, si motorizzarono: chi comprava il motorino, chi com prava lo scooter. Questo nuovo fenomeno sociale, che si diffon deva molto velocemente in tutta Italia, portò al formarsi dei Club motociclistici; anche a Palata i consiglieri della Polisportiva, su pressione dei giovani tesserati con la passione della moto, isti tuirono il “Motoclub Ducati Palata”. Questa attività, per Palata, fu un evento straordinario! Grazie all’intuizione del presidente Giuseppe Breveglieri, si iniziò subito organizzando una Gimka na Motociclistica nel campo sportivo, gara regolarmente iscritta all’F.M.I. La gara consisteva nel percorrere una pista, contorna ta da dei birilli, larga 1 mt. per una lunghezza di circa 300-350 mt. Durante il percorso bisognava superare diversi ostacoli, per esempio: il trampolino, il ponticello, il ponte, la scala, il bilico, lo slalom, le asticelle e il tunnel. Poi, oltre agli ostacoli, durante il percorso si dovevano affrontare curve insidiose, dei semicerchi e infine un doppio ellisse a forma di otto. Normalmente la com petizione si svolgeva all’inizio di maggio.

Palata Pepoli 1962, il campo sportivo, trasformato in circuito per gara motociclistica. Come si vede nella foto, in questo settore del campo di gara, sono visibili alcuni ostacoli: in primo piano il ponticello, sulla destra il ponte, più avanti lo slalom, al centro il trampolino e il tunnel. Nella foto si nota il folto pubblico pre sente alla manifestazione. Si contano oltre quattrocento persone. Per la gestione della gara occorreva un giudice di gara federale, 14/15 persone in circuito, 3 persone alla partenza e 2 persone alla cassa. Tarquinio Provini campione mondiale di motociclismo, per diversi anni, su invito del cugino don Giovanni Provini allora nostro parroco veniva a presiedere e ad aprire la manifestazione.

Palata 1959, Arte no Venturi, sul bilico Arteno Venturi, pluricam pione di Gimkana, non è mai mancato a quella di Palata, è stato il maggior vincitore nelle varie cate gorie svolte negli anni. Ar teno Venturi e altri due pi loti (bravissimi pure loro) partecipavano alla nostra Gimkana, rappresentando la squadra corse della “Motori Mina relli”, una famosa fabbrica di motori per motocicli di Bologna. Venturi è stato anche campione di velocità sul chilometro lancia to con la Minarelli 50 cc.

Premiazione della Gimkana 1962. A sx: Angelo Bergamonti Angelo Bergamonti arrivato se condo assoluto nella Gimkana di Palata del 1962. Angelo Berga monti, nato nel 1939 a Gussola, un paese in provincia di Cremona, già a 11 anni vinceva delle gare di Gimkane. Nel 1957, a 18 anni, de butta come pilota nei campionati

Juniores, poi si ritira per amore della moglie. Per quattro anni si dedica alla sua attrezzatissima officina di Gussola. Grazie alle sue capacità di preparatore, si dedicò esclusivamente alla prepa razione delle moto da competizione. Angelo oltre a lavorare nella sua officina, si dedicò alle gare di Gimkane motociclistiche, poi conosciuto per le sue qualità di preparatore e per l’amore per le gare di velocità su circuiti, nel 1964 ritornò a correre. Dopo aver corso con Aermacchi, Patton, Morini, approda alla MV con il compito di fare da spalla a Giacomo Agostini.Tutto ha fine e an che la nostra famosa e conosciuta Gimkana terminò, era il 1976, esattamente a 18/19 anni dalla prima edizione. Ad organizzare fisicamente l’ultima Gimkana furono Daniele Gallerani e Rober to Resca e, per la prima volta, non fu fatta nel campo sportivo, bensì nel terreno ex orto delle suore e dell’ex proprietà Ugo Mar tini, espropriata da poco dal Comune di Crevalcore per la nuova area P.E.P. di Palata. La Gimkana fu fatta nell’appezzamento di terra che ora è occupato dalla palestra e dal terreno circostante; fu deciso quel luogo anche perché si doveva preservare il campo per la prima edizione del Campionato di Terza Categoria. Da non dimenticare oltre a Bergamonti e Venturi, i fratelli Governatori di Castelfranco Emilia, Trevisani, Valentini (proveniente da Forlì), Sergio Miani, ecc.

Oltre alla Gimkana un’altra attività che affascinava molti giovani erano i motoraduni. Un gruppo di giovani con la propria moto, alla domenica mattina, nei mesi estivi partivano con entusiasmo per motoraduni; questa attività portava a conoscere le più belle località della nostra regione e non solo. I ragazzi che normalmen te partecipa

vano erano: Vincenzo Cristofori, Agostino Ma laguti, Paolo Guerzoni, Giancarlo Luppi, Giu seppe Breve glieri, Lucia no Gallerani.

Palata1959 Chiudo il di scorso della Gimkana con questa bella e significativa fotografia, la quale testimonia quanto era sentita in tutto il nostro territorio la Gimkana motociclistica di Palata. La bella esposizione dei tratto ri sotto il viale di via Provanone (improponibile al giorno d’oggi a livello di frazione), rappresentava le innovazioni dell’Azienda Lamborghini nel settore dei trattori agricoli. Sulla sinistra della foto, si intravede il camioncino della ditta Artesiani di Bologna, carico di fiammanti motociclette Gilera. La ditta Artesiani, per moltissimi anni, in tutta la provincia di Bologna, rappresentò e commerciò esclusivamente moto Gilera. Per diversi anni, l’in gresso principale alla manifestazione si trovava all’incrocio tra via Provanone e via Calanca e lì, solo per quella occasione, parti va una recinzione alta due metri (costruita in opera con tavole di legno e tela di juta) che dalla chiesa arrivava fino alla recinzione dell’asilo Paltrinieri, chiudendo fisicamente a tutti la possibili tà di accedere clandestinamente al campo di gara. Dall’ingresso passavano solo gli abitanti della via e gli spettatori con biglietto. I concorrenti, con i loro mezzi, entravano da una porta secondaria che era in direzione della scuola elementare ed era presieduta da due persone dell’organizzazione.

Da “Palata nella Storia II” di Daniele Gallerani, Dicembre 2021

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la

cicloturismo culturale

IN GIRO PER LA BASSA.. ALLA SCOPERTA DELLE AREE VERDI E DI RIEQUILIBRIO (PARTE PRIMA)

ARGINE TRAVERSANTE ( FRA DECIMA E CENTO )

Partirei da ovest, da quella zona che ha rappre sentato (e rappre senta tuttora) un argine agli alla gamenti dell’a bitato di Cento. È il cosiddetto “ARGINE TRA VERSANTE”, detta anche la “Via dei 7 mace ri”.

Si tratta di un argine lungo un po’ più di 1000 metri che collega l’attuale Argine del Reno nella zona di Via Santa Liberata e il vec chio argine del “Reno Vecchio”, a pochi passi da via Mussolina.

Attualmente, oltre a svolgere egregiamente ancora il compito di protezione dell’abitato di Cento, rappresenta una bellissima zona verde ed è utilizzata giornalmente da decine di pedoni e ciclisti che percorrono questo tratto di circa un km sulla sommità dell’argine, spesso collegando questo con stradine di campagna o con l’argine del Reno per effettuare un personale “Percorso della salute” lontano dal traffico.

Ugualmente, vista la presenza di 7 maceri e di vari ca nali, la zona rappresenta una fonte di biodiversità di piante ed animali che dovrebbe essere protetta.

L’arginetto è stato costruito per impedire che le acque, sia piovane che derivate da esondazioni del fiume Reno o del fiume Samoggia, e che si trovassero nella zona del Ba gnetto (1100 ettari di terreno agricolo siti nel territorio di San Matteo della Decima al confine con Cento), si riversi no rapidamente verso l’abitato di Cento.

Si deve qui notare che i territori di Decima e San Gio vanni si trovano ad una altezza s.l.m. di circa 21 metri, mentre il Centro di Cento oscilla sui 14-15 metri s.l.m.

Quindi se ne deduce che la corsa dell’acqua verso il Centro di Cento sarebbe veloce e senza ostacoli.

Dobbiamo inoltre calcolare che da alcuni anni Cento è soggetta al fenomeno della subsidenza: si perdono alcuni mm ogni anno.

Questa zona inoltre è ricca di canali e di maceri, che ovviamente erano importantissimi per raccogliere le acque in eccesso e per poi preparare il terreno per la lavorazione della canapa.

Canale di Cento

A Cento esiste un canale che ha acquisito la propria fi sionomia definitiva solo nel 1460, pochi anni dopo che il Reno aveva trovato il proprio alveo definitivo, quello che aveva separato del tutto i paesi di Cento e di Pieve di Cento (1451).

Fu in quel periodo che si capì la grande importanza del corso d’acqua che, una volta costruito e reso utilizzabile, era sempre copioso grazie alla grande quantità di acque che provenivano dalle risorgive del Panaro in zona Castelfran co Emilia.

Infatti la grande industria di Cento (la coltivazione ed il commercio della canapa e dei suoi derivati) aveva avuto una battuta d’arresto intorno al 1430-1440 a causa delle pesti lenze, delle guer re, ma soprattut to della cronica carenza d’acqua nei mesi di ago sto e settembre, quando serviva in quantità per riempire i mace ri, per lavorare la canapa, per alle vare i pesci e per riempire i fossi che servivano per irrigare i terreni e per creare un ambiente adatto allo sviluppo dei gamberi d’acqua dolce (altro prodotto che veniva venduto in quantità nei vari mercati della zona).

Quindi nel 1460 venne scavato l’alveo definitivo da De cima a Cento ed in seguito fino al canale Poatello che era collegato al Po di Volano.

In questo modo si chiuse il cerchio: tutto ciò che veni va prodotto a Cento poteva essere trasportato via acqua (il modo più veloce ed economico) fino a Ferrara e da qui a Ravenna e Venezia e di conseguenza in tutto il Mondo.

Questo grazie al Duca Alfonso II° d’Este il quale nel 1582 rese navigabile tutto il Canale da Cento fino a Ferrara.

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l’angolo della poesia SULLA PANCHINA

Sedersi su una panchina per ascoltare il festeggiar dei suoni di una natura bastonata, ma non domata E nella solitudine il silenzio tramuta in un’orchestra di melodia e musica A.P.

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PADRE GABRIELE CARLOTTI IN MEZZO A NOI

15-16 OTTOBRE 2022 • OTTOBRE MESE MISSIONARIO

Ottobre, per la chiesa cattolica, è il mese missionario du rante il quale ricordiamo il cammino di evangelizzazione che la chiesa italiana sta proponendo in varie parti del mondo.

Periodicamente vi invio le lettere di padre Gabriele Carlotti, missionario in Amazzo nia nella Diocesi di Tabatinga, parrocchia di Santo Antonio do Iça. Ogni tanto i missionari ritornano a casa per visitare parenti e amici e, anche, per riposarsi un po’.

Padre Gabriele sarà presente nelle nostre parrocchie sabato 15 e domenica 16 ottobre. Oltre a celebrare le messe delle domeniche, credo sia importante organizzare qualche momento in cui ci predisponiamo all’ascol to, alla condivisione della sua esperienza, per cogliere anche qualche spunto per il nostro cammino di Chiesa. Ne parleremo nei consigli pastorali di settembre, ma già da adesso possiamo pensare a qualche iniziativa da mettere in campo.

Sabato 15 ottobre ore 18,30: messa con la presenza di don Gabriele ore 20,45: Quale chiesa nasce dalla missione? ne Parliamo con don Ga briele a Palata Pepoli

Domenica 16 ottobre Don Gabriele sarà presente nelle messe

ore 17: la vita degli adolescenti nelle comunità dell’amazzonia. Incontro con le superiori delle 4 parrocchie e don Gabriele ore 19: le famiglie nelle comunità dell’amazzonia. Incontro di don Ga briele Carlotti con le famiglie delle 4 parrocchie a Dodici Morelli (teatro) ore 20: pizza insieme a don Gabriele

Ricordando Fratel Lucio

L’8 settembre scorso è morto, presso la Casa Madre dei Comboniani di Verona, Fratel Lucio Cariani. Anche chi non lo conosceva, non può non avere nelle orec chie il suo nome. Anni 95, 62 di missione e 3 di formazio ne come amava ripetere. Dal Sudan al Kenya, all’Etiopia. Tornato suo malgrado per un ictus che gli aveva causato la cecità. Conosciutissimo a Cento e in tutto il vicariato: quando tornava si dedicava, instancabilmente, a incontra re persone, fossero studenti delle scuole, amici, vecchie e nuove conoscenze, gruppi parrocchiali. Cresciuto in una famiglia numerosa, formatosi alle Taddia che non si stancava mai di ringraziare per quello che in quella scuola gli era stato insegnato e che era diventato aiuto concreto in terre lontane dove era autorevole idraulico, meccani co, costruttore di pozzi e dove, ogni giorno, s’inventava secondo le esigenze del momento. Non si perdeva mai d’animo là, dove quello che da noi è gestione dell’ordina rio, era sempre emergenza. Nel vicariato di Cento si era organizzato un gruppo Gli amici di Fratel Lucio, tramite prezioso per condividere notizie e aiuti concreti. Quando tornava a Cento, era ospite della cugina Rita, a cui era profondamente legato, in un appartamento di via Baruffaldi a Cento, quasi di fronte alle Scuole a cui si sen tiva ancora profondamente legato. Appena sapevo del suo arrivo gli telefonavo e lui rispon deva sempre con voce squillante: “Lucio!”. Fissavamo data e orario dell’incontro (la sua agenda era sempre mol to piena) ma, quando ti ospitava, non lesinava mai il suo tempo. Ti accoglieva nel salotto che, in quei giorni, diven tava il suo studio. L’ampio tavolo era ricoperto di lettere, biglietti, numeri di Nigrizia, Rosario, Bibbia, quaderni di appunti. Ricordo come preziosissima una piccola agenda, consunta dal tempo e dall’uso. Ogni tanto l’apriva e mi leggeva pensieri di suo pugno ma anche frasi di persone

incontrate. Alcune erano autentica poesia e te le leggeva con gli occhi che brillavano per l’incanto dell’incontro. Se facevo un’improvvisata e non lo trovavo, sapevo che era a messa alla Chiesa del Rosario (prima del terremoto) o presso le suore di clausura. Ci scrivevamo lettere: ricordo l’attesa delle sue, ricono scibili dalla busta bordata tipica della spedizione aerea. Decifrare la sua scrittura era un’impresa: le parole erano da interpretarsi dal contesto essendo chiare solo le prime lettere. Me lo immaginavo di notte, chino e stanco sul fo glio di carta a trascinare la penna, sempre puntuale per non deludere i suoi contatti. Immancabilmente, in coda, ti chiedeva di salutare gli ami ci di Palata, di cui riportava sempre i nomi. Mi ripeteva sempre di quanto si sentisse fortunato, di quanto si sentisse amato da Dio.

28 Camminiamo Insieme avvisi

GITA ALLE ISOLE DI VENEZIA TORCELLO, BURANO, MURANO SABATO 22 OTTOBRE 2022

Obiettivo della gita: trascorrere una giornata insieme in amicizia per facilitare la co noscenza tra le persone delle quattro parrocchie. Questa gita, quindi, come le altre che abbia mo organizzato, ha un obiettivo prevalentemente pastorale.

Partenza: ore 7,30 in treno da San Pietro in Casale a Venezia Santa Lucia FS 24 euro. Arri vo a Venezia previsto per le ore 9,20. Per giungere a San Pietro in Casale ci si organizza con le macchine. (Se siamo in un buon numero, andiamo in pullman).

Traghetto per visita delle isole: 21 euro Pranzo al sacco o al ristorante: verrà comunicato succes sivamente il nome e il costo

Ritorno: partenza da Venezia Santa Lucia alle ore 17,40 e arrivo a San Pietro in Casale alle ore 19,29. Iscrizioni presso la segreteria parrocchiale di Dodici Mo relli, sabato 11 settembre ore 9-12 e 15-18

Alcune notizie

Quella di Venezia è laguna più estesa del mar Mediter raneo, con una superficie di circa 550 km², di cui l’8% formati da terraferma (Venezia stessa e molte isole minori), circa l’11% permanentemen te composto d’acqua o canali dragati e circa 80% costituiti da piane di marea o dalle artifi ciali casse di colmata. L’intero territorio è stato inserimento nel 1987 nella lista del patri monio mondiale dell’umanità dall’UNESCO.

Sono circa una cinquantina le isole della laguna di Venezia e più della metà si trova nella parte settentrionale, la laguna nord. Murano, celebre per le fornaci e gli atelier di vetro soffiato, Burano, isola di pescatori dalle tipiche case colorate, nonché Torcello, amata da Hemingway, con la sua millenaria basilica, la più antica della laguna, sono solo alcune delle isole che attendono di essere raggiunte, esplorate e ricordate per la loro bellezza.

LUNEDÌ: ore 8 Dodici Morelli (cappellina, ore 8 Dodici Morelli (cappellina, con le ore 17 Galeazza (cappellina delle suore, con i vespri)

GIOVEDÌ: ore 8 Galeazza (chiesa, con le lodi) ore 18,15 Palata Pepoli ( con i vespri)

VENERDÌ: ore 8,15 Bevilacqua (con le lodi)

SABATO 18,30 Dodici

29 Camminiamo Insiemeavvisi
• CONFESSIONI LUNEDÌ: h 10-12 Dodici Morelli MERCOLEDÌ: h 18-19 Galeazza GIOVEDÌ: h 19-20: Palata Pepoli VENERDÌ: h 17-18 Bevilacqua SABATO: h 10-12 Dodici Morelli • MESSE FESTIVE SABATO: prefestiva ore 18,30 Dodici Morelli DOMENICA Ore 8,30: Bevilacqua Ore 10: Galeazza (don Remo) Ore 10: Palata Pepoli Ore 11,30: Dodici Morelli • MESSE INFRASETTIMANALI
con le lodi) MARTEDÌ:
lodi) MERCOLEDÌ:
: prefestiva ore
Morelli ORARI QUATTRO PARROCCHIE

DUE GIORNI CON FRATE ANTONELLO PER PARLARE DI DON LORENZO MILANI

Frate Anto nello è un carissimo amico di Reggio Emi lia, uomo di grande uma nità e ca pacità edu cative. Da molto tem po conosce la proposta educativa di don Lorenzo Milani, del quale ha conosciuto personalmente alcuni suoi alunni. Proprio per questo mo tivo, l’ho invitato qui da noi, per aiutarci ad approfondire la proposta di don Milani, che abbiamo conosciuto grazie al percorso formativo dei bambini di quinta elementare delle nostre parrocchie con i loro genitori, lo scorso anno. Il desiderio è di dare continuità a questo percorso che ci ha portato sino a Barbiana, la piccola parrocchia sperduta nelle colline di Firenze, nella quale don Lorenzo ha rea lizzato quel prodigio educativo chiamato: scuola di Bar biana. Ecco, di seguito, il programma della due giorni con Frate Antonello:

Sabato 5 novembre Ore 17: frate Antonel lo dialoga con i bam bini delle 4 parroc chie a Dodici Morelli (Teatro)

Ore 18,30: messa con omelia di frate Anto nello Ore 19,30: presenta zione del libro di frate Antonello su don Lo renzo Milani Ore 20,30 ceniamo insieme (è necessaria la prenotazione in se greteria a Dodici Morelli)

Domenica 6 novembre 8,30: messa a Bevilacqua con omelia di fr. Antonello 10: messa a Palata con omelia di fr. Antonello 11: celebrazione della parola per i bambini con la presen za di fr. Antonello (Bevilacqua) 12: pranzo comunitario (Bevilacqua)

17: incontro con le superiori. Fr. Antonello presenta la fi gura di don Lorenzo Milani 18,30: pizza insieme

LA PROPOSTA EDUCATIVA DELL’ORATORIO PARLIAMO CON FRANCESCO SANTARIELLO (CIRI)

SABATO 29 OTTOBRE 2022

Nelle parrocchie di Dodici Morelli, Palata Pepoli e Bevi lacqua da circa un anno stiamo cercando di proporre l’e sperienza dell’oratorio. Abbiamo sino ad ora capito che non si tratta solo di allestire degli ambienti, ma di pensare una proposta educativa capace di rispondere non solo alle esigenze dei ragazzi, ma che sia in linea con il Vangelo e con la comunità cristiana. Per aiutarci in questo cammino, che è allo stesso tempo una sfida, abbiamo chiamato Fran cesco Santarello, in arte Ciri, padre di famiglia, che da anni lavora come educatore professionale in diversi ora tori della diocesi di Reggio Emilia. Lo ascolteremo alla messa del sabato e, subito dopo, nel teatro di Dodici Mo relli, dove presenterà un suo libro scritto proprio sul tema in questione. Termineremo la serata cenando insieme. Vi aspettiamo.

30 Camminiamo Insieme avvisi
5-6 NOVEMBRE 2022
NE
31 Camminiamo Insiemeavvisi

Insieme

l’intervista del mese

Cristiani per amore

Non credevo ai miei occhi quando, scorrendo con lo sguar do il volantino per le celebrazioni della memoria del beato Ferdinando Maria Baccilieri, a Galeazza, il primo luglio scorso, ho visto che la S.Messa sarebbe stata presieduta da padre Ermes Ronchi. Che regalo si sono fatte le suore nel 160° anno della loro fondazione e che ci hanno fatto, con dividendolo con la comunità! Con la complicità di Suor Norberta, che mi teneva costantemente aggiornata sull’o rario di arrivo al convento, sono riuscita ad intervistarlo. Padre Ermes è teologo, docente, autore di libri e di arti coli. È una sintesi non esaustiva, penalizzante. Consiglio di leggere quello che scrive o episodi della sua vita: più illuminanti di un arido elenco di titoli e di attività. Per me Padre Ermes è colui che mi aiuta a focalizzare sulle letture della domenica: mi dà spunti, chiavi di letture a cui non avevo pensato. Spesso stravolge i miei pensieri, riesce a disincrostare convinzioni sedimenta te da anni. Padre Ermes ha i capelli bianchi e occhi azzurri che incantano e incatenano.

Qualcosa della sua biografia che an cora non sappiamo.

La mia fortuna è stata quella di avere avuto dei grandi maestri, eccezionali che, come fanno i veri maestri mi han no dato delle ali, le hanno allungate, ingrandite, rafforzate, le hanno petti nate. Noi siamo chiamati a volare e i miei maestri mi hanno dato l’energia per farlo: padre Giovanni Vannucci e padre David Maria Turoldo, entrambi dei Servi di Maria. Da un lato mi hanno dato la fierezza del credere e dall’altro il senso dell’immenso, dell’infinito nel frammento. Padre Giovanni, che era un mistico, dava questa dimensione dello stupore da vanti alla più piccola cosa. Padre Turoldo, profeta di fuo co, era inzuppato di Dio, intriso di Dio, imbevuto di Dio mentre l’altro era il custode del fuoco, della passione, della voglia di essere sulle frontiere. L’uno stava sulle frontiere, l’altro nella profondità dell’abisso dell’animo umano. A proposito di questi incontri ho letto una sua testimonianza dopo l’incontro con padre Vannucci: “Prima in contravo Dio per dovere, dopo per desiderio”.

Credo che ognuno di noi debba passare da un cristiane simo di conforto, consolazione ad un cristianesimo di in namoramento che fa sì che davanti a Dio provi stupore, brivido, incanto e allora Lui ti reincanta la vita.

Oggi Dio dove lo troviamo?

Dappertutto… no… solo là dove lo si lascia entrare, dove c’è l’accoglienza. Dio non si merita, si accoglie. Lui sta alla porta e bussa ma se non lo si fa entrare… Dio viene portando addizione di vita, un supplemento di bellezza, di intensità, di profondità, di slancio, di orizzonti. Dio è un supplemento di vita alla nostra vita. Per farlo entrare, le strade sono tante però occorre avere un atteggiamento di apertura, lasciar cadere le serrature, i chiavistelli. Con l’Eucarestia, alimentiamo la nostra vita, nutrendoci di Dio. Diventiamo così gravidi di Dio, siamo tutti madre incin te di Lui. Ognuno di noi porta Dio in sé. Dio non chiede

niente, dona tutto: viene come accrescimento e dilatazione di vita.

Possiamo definire la preghiera un dialogo incantato con Dio?

Molte volte la gente mi dice: “Padre, non so pregare, mi aiuti lei”. Rispondo che la preghiera più semplice, più basica, la pietra angolare è quella che il profeta piccolo Samuele rivolge al Padre: “Parla tu Signore, io non so cosa dirti, io non ho parole. Il tuo servo ti ascolta.” La preghiera prima è l’ascolto che è ospitalità di Dio.

In questi anni così difficili, si può ancora nutrire speranza?

Speranza è, biblicamente, una corda che tu attacchi a un sogno, a un progetto, a una stella. Se sono chiuso in me stesso, autoreferenziale, narciso, la speranza non fa parte della mia vita. La speranza lega te a un amore, un’ami cizia, un servizio alla vita. Ci vuole qualcosa al di fuori di noi e quel pas saggio è la speranza.

Le nostre chiese sono sempre più vuote… Perchè nella società post moder na Dio è sempre meno importante, sempre meno interessante? Abbiamo vissuto Dio come un tappabuchi. Ma adesso quel ruolo lo gioca la previ denza sociale, l’aver raggiunto un certo benessere. Ma Dio non è quel lo… Dio scava profondità. Temo che le nostre chiese siano vuote perchè nella realtà occidentale, in partico lare, l’ipotesi Dio non è rilevante, si può benissimo farne a meno. A mio avviso, si può ripartire dal cristiane simo di innamoramento.

Come riempire la propria vita di Dio e soprattutto come rimanergli fedele?

Io non so come si fa a riempirla completamente ma credo nella strategia del primo passo. Devi fare un primo passo, poi ne verrà un secondo e così via. Io so come posso fare un passo verso Dio, dandogli un po’ di tempo e di cuore. Non saremo giudicati per non aver raggiunto la perfezio ne, ma se avremo camminato verso di essa, cadendo 7 vol te e alzandoci 8. Non c’è la vita di perfezione ma la vita incamminata. Siamo chiamati a essere incamminati non perfetti.

In questo momento della storia, siamo posti di fronte a problemi, per lo più etici o di relazione, che ci inter rogano profondamente. Io di fronte a molti di essi, mi sento “sospesa”.

Non mettiamo mai le idee prima della persona. La persona viene prima della sua morale, prima della fede. La perso na… lì c’è Dio, non nelle sue idee. Quante idee ho cam biato nella vita? Io non sono le mie idee, sono una cosa più profonda. Io non sono i miei comportamenti. In ognuno di noi c’è un nucleo di santità, di bontà, un grammo di luce, di fede. C’è sempre e comunque perché siamo a immagine di Dio.

Intervista raccolta da Mariarosa Nannetti

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TAVOLA ROTONDA A DODICI MORELLI Edoardo Accorsi, sindaco di Cento (FE)

Marco Martelli, sindaco di Crevalcore (BO)

Cardinal Matteo Maria Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e Arcivescovo di Bologna

Prima la pandemia, poi la guerra hanno creato tensioni e disagi tra i cittadini. Disagi che sono ancora più accentuati in una terra di confine com’è la nostra. Come agire so cialmente e politicamente in questa situazione per offrire risposte alle tante situazioni di disagio? in che modo coinvolgere i cittadini su di un territorio che sembra sempre di più abbandonato? Ne parliamo con il Cardinal Zuppi e i due sindaci locali di Cento e di Crevalcore. L’evento è aperto a tutte le cittadine e i cittadini.

SABATO 8 OTTOBRE 2022, ORE 21 IL DISAGIO SOCIALE NELLE NOSTRE COMUNITA’
Interverranno:

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