MAGAZINE
MATCH PREVIEW con brindisi la prima di ritorno
FOCUS ON Young, il predatore silenzioso
BASKET (DI)VINO
nr.38
FotoGORINI
LA rubrica enogastronomica
BIANCOBLù MAGAZINE - NR. 38
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L’editoriale SE IL SANGUE BATTE L’ORO, RINASCE LO SFOLGORANTE SPIRITO DI CANTUKY
Fabrizio Provera Non ce ne voglia l’Happy Casa Brindisi del bravissimo coach Frank Vitucci e del presidente Nando Marino, che sta disputando un ottimo campionato ed è volata alla Final Eight di Pesaro con la settima piazza assoluta. Ma questo editoriale, il primo del 2020, è unicamente dedicato all’alba radiosa seguita all’impresa del Forum, dove la S.Bernardo-Cinelandia ha colto una di quelle imprese destinate a finire negli annali della (già densa) storia canturina. Senza nulla togliere a Marco Sodini, “Pino” Sacripanti e Andrea Trinchieri, che nell’ultimo decennio hanno condotto Cantù a prevalere contro l’Olimpia, la vittoria corsara dei ragazzi di Cesare Pancotto - colta nel mezzo del difficile, irto e tortuoso cammino di recupero e ritorno alla “canturinità” più pura - ha semplicemente del miracoloso. Contro campioni della risma di Sergio Rodriguez, di una leggenda imperitura come Luis Scola, del Vlado Micov il cui talento sopraffino e balcanico si palesò proprio tra le lamiere del “Pianella”, la prova corale di Andrea La Torre, Jason Burnell, Kevarrius Hayes, Wes Clark, Joe Ragland e Andrea Pecchia - al cospetto dello spicchio festante di Eagles - ha il sapore dolce e sublime della serata da raccontare a figli e nipoti. La sublimazione del collettivo, i valori individuali che unendosi superano la somma matematica del talento di ognuno, la capacità di recuperare una partita che era stata vinta e poi è stata riacciuffata con potenziale scompenso per ogni cardiopatico (copyright il “Poeta Guerriero”, post serie playoff contro Sassari) fanno dell’ultima di andata il simbolo della “canturinità” riscoperta e così tanto ricercata. Il girone d’andata di un team che avrebbe dovuto pericolosamente galleggiare tra ultimo e penultimo posto, stando ai pronostici di settembre, si chiude con un’epopea mistica. L’ideale prosecuzione di quella cominciata nel 1936, che 84 anni dopo è rivissuta nuovamente nella casa delle “Scarpette Rosse”. E c’era (ancora una volta, come del resto capita da sempre) un ragazzo poco più che adolescente, sugli spalti di Assago, che, sin dalla tenera età, ha sentito canticchiare un ritornello, tra le mura domestiche. «Ricordo quando ero un bambino, mio padre mi portava al Pianella, io tiferò Cantù tutta la vita». Da qui - vi capiamo - la sorpresa degli scettici, o di chi non ha mai toccato con mano l’ardente forza del nostro indomito, coriaceo spirito. Pari solo all’ardimento dell’Invincibile Armada che - questa sera al PalaDesio - merita soltanto di ricevere dal pubblico gli onori di guerra riservati, sin dall’antichità, ai lottatori sprezzanti di ogni pericolo. Al manipolo di ragazzi che hanno dimostrato la forza del sangue contro l’oro. La sgargiante supremazia dello spirito guerriero. È magia? È sogno? No, si chiama “Cantucky Pride”. Ed è più forte del fuoco. BIANCOBLù MAGAZINE - NR. 38
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CLASSIFICA PT.
1 2 3 4 5 6 7 8
SEGAFREDO VIRTUS BOLOGNA BANCO DI SARDEGNA SASSARI GERMANI BASKET BRESCIA A|X ARMANI EXCHANGE MILANO VANOLI CREMONA POMPEA FORTITUDO BOLOGNA HAPPY CASA BRINDISI UMANA REYER VENEZIA
28 26 22 20 18 18 18 16
PT.
9 10 11 12 13 14 15 16 17
OPENJOBMETIS VARESE S.BERNARDO-CINELANDIA CANTÙ DOLOMITI ENERGIA TRENTINO GRISSIN BON REGGIO EMILIA VIRTUS ROMA DE’LONGHI TREVISO ORIORA PISTOIA ALLIANZ TRIESTE CARPEGNA PROSCIUTTO PESARO
16 16 14 14 14 12 10 10 0
Classifica aggiornata alla diciasettesima giornata
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CALENDARIO turno ODIERNO: 18^ GIORNATA grissin bon reggio emilia - germani basket brescia 11/01/2020 ORe 20:00
pompea fortitudo BO - carpegna prosciuto pesaro 11/01/2020 ORe 20:30
a|x armani exchange milano - de’longhi treviso 12/01/2020 ORe 12:00
virtus roma - segafredo virtus bologna 12/01/2020 ORe 16:30
s.bernardo-cinelandia cantù - happy casa brindisi 12/01/2020 ORe 17:00
allianz trieste - umana reyer venezia 12/01/2020 ORe 18:00
banco di sardegna sassari - openjobmetis varese 12/01/2020 ORe 18:30
oriora pistoia - dolomiti energia trentino 12/01/2020 ORe 20:45
prossimo turno: 19^ GIORNATA dolomiti energia trentino - grissin bon reggio emilia 18/01/2020 ORe 20:00
de’longhi treviso - vanoli basket cremona 18/01/2020 ORe 20:30
segafredo virtus bologna - oriora pistoia 18/01/2020 ORe 20:30
umana reyer venezia - pompea fortitudo bologna 18/01/2020 ORe 20:45
openjobmetis varese - allianz trieste 19/01/2020 ORe 17:00
happy casa brindisi - virtus roma 19/01/2020 ORe 17:15
carpegna prosciutto pesaro - banco di sardegna ss 19/01/2020 ORE 18:00
germani basket brescia - a|X armani exchange mi 19/01/2020 ORE 20:45
RIPOSO: S.Bernardo-Cinelandia Cantù
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S.BERNARDO-CINELANDIA CANTÙ GIOCATORE
RUOLO
NATO NAZ
#1
Cameron Young
Guardia
1996
USA
#9
Gabriele Procida
Guardia
2002
ITA
#10 Wes Clark
Playmaker
1994
USA
#11 Andrea La Torre
Ala
1997
ITA
#13 Kevarrius Hayes
Centro
1997
USA
#19 Jeremiah Wilson
Ala Forte
1988
POR
Allenatore:
#20 Joe Ragland
Play/Guardia
1989
USA
Assistente:
#22 Jason Burnell
Ala
1997
USA
#25 Biram Baparapè
Guardia
1997
ITA
#27 Alessandro Simioni Centro
1998
ITA
#28 Yancarlos Rodriguez Play/Guardia
1994
ITA
#32 Andrea Pecchia
1997
ITA
Cesare Pancotto Marco Gandini
Assistente:
Antonio Visciglia
Guardia/Ala
HAPPY CASA BRINDISI GIOCATORE
RUOLO
NATO NAZ.
#0 Adrian Banks
Guardia
1986
USA
#00 John Brown
Ala/Centro
1992
USA
#1 Kelvin Martin
Ala
1989
USA
#2 Dominique Sutton
Ala
1986
USA
#6 Alessandro Zanelli
Playmaker
1992
ITA
#7 Antonio Iannuzzi
Ala/Centro
1991
ITA
Allenatore:
#10 Raphael Gaspardo
Ala
1993
ITA
Assistente:
#12 Luca Campogrande
Guardia/Ala
1996
ITA
#15 Darius Thompson #18 Riccardo Cattapan
Play/Guardia Centro
1995 1997
USA ITA
#33 Tyler Stone
Ala/Centro
1991
USA
#35 Iris Ikangi
Ala
1994
ITA
Francesco Vitucci Alberto Morea
Assistente:
Mattia Consoli
ARBITRI: Alessandro Vicino, Denis Quarta, Giulio Pepponi BIANCOBLù MAGAZINE - NR. 38
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MATCH PREVIEW INIZIA IL RITORNO: LA PRIMA SFIDA CASALINGA DEL 2020 È CON BRINDISI
Alessandro Palermo Oggi si riparte lungo un sentiero che ha già avuto sedici tappe tortuose e che ne avrà altrettante nel corso del girone di ritorno. Un sentiero che - si spera - possa portare al traguardo della salvezza, quella salvezza tanto desiderata da coach Cesare Pancotto, dal suo staff e da tutta la società Pallacanestro Cantù. Oggi, al “PalaBancoDesio” con la Happy Casa Brindisi, palla a due alle ore 17:00, inizia un nuovo percorso. Il girone di andata ha portato tante emozioni al popolo canturino: dal penultimo posto in graduatoria alla grande chance di accedere alla Final Eight di Coppa Italia, seppur ipotesi soltanto accarezzata per via di una serie di incroci e di una classifica “pazza” che, prima della diciassettesima giornata di LBA, vedeva in ballo ben sette squadre per gli ultimi tre posti disponibili, utili per accedere alla competizione che, dal 13 al 16 di febbraio, avrà luogo alla “Vitrifrigo Arena” di Pesaro. Dalla striscia di quattro sconfitte consecutive iniziata a novembre - tra cui i brucianti stop casalinghi con Virtus Roma e Fortitudo - al fantastico mese di dicembre, che ha visto Cantù rifarsi pienamente, brava a strappare quattro successi consecutivi contro avversarie con gli stessi obiettivi stagionali della S.Bernardo-Cinelandia, ovvero Varese, Treviso, Trieste e Pesaro. Otto punti in totale non solo valsi oro, ma che hanno persino rilanciato le ambizioni della squadra plasmata (molto bene) in estate da Daniele Della Fiori. Un saliscendi di emozioni continuo dunque, che ha però permesso a Cantù di chiudere il 2019 con il sorriso sulle labbra e di iniziare il 2020 ancora meglio, con la spettacolare vittoria nel derby nel giorno antecedente la Befana, al Forum di Assago, in casa dei rivali di sempre dell’Olimpia Milano. Ora, per la prima gara casalinga del nuovo anno, i brianzoli sono attesi dall’esame Brindisi, una formazione che, invece, quella Final Eight di Coppa Italia l’ha saputa azzannare con i denti, quei denti di chi in estate, oltre a fame e ambizione, aveva anche un budget ben superiore rispetto a quello canturino. Tante le frecce all’arco di Frank Vitucci, allenatore di grande esperienza alla sua terza stagione in Puglia e con all’attivo oltre 600 panchine in Serie A: quella con la punta più velenosa porta sicuramente il nome e il cognome di Adrian Banks, miglior marcatore del campionato. Il veterano di Memphis, 34 anni il mese prossimo, con un passato peraltro a Varese, non è soltanto il capitano della Happy Casa ma ne è anche BIANCOBLù MAGAZINE - NR. 38
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MATCH PREVIEW il leader tecnico e carismatico, quello che in NBA definirebbero il cosiddetto “uomo franchigia”. In lui, grazie al suo spirito battagliero e molto coraggioso, si rivede tutta Brindisi. Anche lui come Vitucci, con il quale ha condiviso l’esperienza varesina, è alla terza stagione in Puglia, la seconda consecutiva perché intervallata da un biennio in Israele, dove ha ottenuto in passato la cittadinanza israeliana. Al fianco del capitano di Brindisi figura Darius Thompson, playmaker titolare della squadra. 25 anni a maggio, Thompson – nativo del Tennessee come Banks – è il giocatore “silenzioso” di una squadra carica di personalità molto forti come quelle dell’ex canturino Tyler Stone, dell’ultimo arrivato Dominique Sutton, del rientrante Kelvin Martin e di John Brown, che si aggiungono alle già citate doti carismatiche di Banks. Proprio Martin, fermo da un mese abbondante per infortunio, è pronto a rientrare in gruppo. Il possente esterno americano era, prima dello stop, tra i principali artefici dell’ottimo avvio dei pugliesi in campionato, decisivo anche in Basketball Champions League, competizione che il 30enne ex Virtus Bologna ha vinto lo scorso maggio con la maglia delle “Vu Nere”. Il suo posto nello scacchiere di Vitucci è poi stato preso da Sutton, altro giocatore di grande esperienza, come Banks anch’egli classe ’86. Grazie a una spiccata dote atletica e a un fisico scultoreo, che gli consentono di affrontare con tenacia anche i lunghi avversari, in campo sa occupare piuttosto agevolmente entrambi i ruoli di ala. Per fisico e caratteristiche tecniche, Brindisi non poteva pescare sostituto migliore per tamponare l’assenza di Martin. Il quintetto della Happy Casa termina con i fuochi d’artificio: Stone e Brown, infatti, completano uno starting five eccezionale, con il primo schierato da ala forte e il secondo schierato da “falso” centro. Brown, infatti, non ha né fisico né centimetri per occupare quel ruolo, tuttavia, grazie alla sua incredibile agilità e al suo senso della posizione, riesce a incidere come pochi altri lunghi in Italia. È l’arma segreta di coach Vitucci, una guardia nel corpo di un centro “undersized”. Stone, invece, sta rendendo anche meglio di come ha chiuso la scorsa stagione in Brianza, dove aveva comunque già ampiamente dimostrato importanti qualità tecniche e importanti margini di crescita. A Brindisi sta segnando tanto e a rimbalzo è una calamita cattura palloni.
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SHARINGDREAMS
BORN IN THE USA Banks, da Arkansas State, guida la brigata pugliese Carlo Perotti Una Happy Casa Brindisi a forte trazione americana con giocatori di grosso impatto atletico e già esperti del campionato italiano, leader indiscusso è quell’Adrian Banks prelevato da Varese nell’estate del 2012 dalla lega israeliana, dopo aver fatto il college ad Arkansas State. Da quel momento ha compiuto parecchie volte il percorso Israele-Italia con esperienze all’Hapoel Tel Aviv e Avellino. Con il suo gioco scintillante si trova perfettamente a suo agio John Brown III, una dinamo di energia pescato da Fabio Corbani per la “sua” Roma dal sommerso americano di High Point University, piccolo college del North Carolina dove però aveva studiato Tubby Smith, coach campione NCAA con i Kentucky Wildcats e con Jeff Sheppard MVP delle Finals del 1998, che proprio nel 2018 è tornato a chiudere la sua lunga carriera ad High Point da dove cominciò nel lontano 1973. Nei ruoli di ala due giocatori già visti come Kelvin Martin, ex Cremona e Virtus Bologna, e quel Tyler Stone ammirato lo scorso anno a Cantù nella seconda parte di stagione, giocatori estremamente atletici ma insidiosi in mille modi arrivano entrambi da piccole realtà americane: Martin da Charleston Southern University e Stone da Southeast Missouri State. Iris Ikangi è congolese di origini ma italianissimo come cestista essendo nato a Voghera e avendo fatto le giovanili a Pavia; dunque il play Darius Thompson che, dopo due esperienze sfortunate in college importanti come Tennessee e Virginia, si è rilanciato negli Hilltoppers (un college agricolo della zona collinosa dello stato del Moonshine) di Western Kentucky. E per finire, per una squadra che già è la sorpresa più bella del girone di andata, ecco il regalo Dominique Sutton, ben conosciuto per i trascorsi a Trento. Ala multidimensionale di enorme impatto atletico con trascorsi burrascosi tra i college di Kansas State e North Carolina Central, Sutton è un giramondo con mille variopinte esperienze in carriera.
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FOCUS on: cameron young
La silenziosa crescita dell’esterno biancoblù Simone Dalla Francesca La bellissima vittoria al “Mediolanum Forum” di Assago, nel derby con Milano, ha chiuso con il botto il girone d’andata, regalando al popolo canturino la prima grande soddisfazione del 2020. Si torna ora al “PalaBancoDesio”, dove oggi arriva l’Happy Casa Brindisi, battuta nella gara d’esordio per 64-69. Protagonista indiscusso di quella partita fu Cameron Young, che fece letteralmente ammattire la difesa di coach Frank Vitucci. Arrivato a Cantù solo un paio di settimane prima, si presentò al pubblico con uno show offensivo personale: prima occasione, liberissimo da tre, armò la mano e bruciò la retina; un minuto dopo, in contropiede, affondò la bimane del 5-0; seguì un’altra tripla, questa volta più difficile, per aumentare lo scarto. Nei primi 5 minuti il prodotto di Quinnipiac mise a referto 11 punti, indirizzando la gara su binari favorevoli. Poi, a 1’ e 30’’ dalla fine, sul 64 pari, risultò ancora decisivo: Corban Collins lo servì in punta in transizione, Young tirò senza pensarci, e mandò al tappeto gli avversari con la quinta tripla di serata. Chiuse con 22 punti e il 62.5% da tre. “Attento, perché queste cose non te le faranno più fare”, gli disse coach Cesare Pancotto, dall’alto della sua esperienza. In quel momento, probabilmente, è iniziato un lavoro in palestra che, settimana dopo settimana, ha portato il talento del classe 1996 all’interno di un sistema. Dal cavallo imbizzarrito della prima uscita, tanto efficace quanto incostante, a un silenzioso predatore, che azzanna la preda nel momento in cui è il branco a metterla spalle al muro. Certo, talvolta l’istinto prevale ancora sulla pazienza e il senso tattico, ma la sua crescita, a livello di comprensione del gioco, è innegabile. Un primo grande passo nel mondo del professionismo sembra essere stato fatto. Sebbene il suo impatto sia meno appariscente, Young continua a dare il proprio contributo, in maniera più intelligente. Sui referti della Serie A ci sono, ad esempio, i 18 punti con Pistoia o i 17 con Pesaro, ma anche partite con meno canestri, in momenti importanti, come i 10 con Varese o i 7 nella rimonta con Treviso. Il 23enne di Inglewood sta migliorando insieme al gruppo, diventandone un ingranaggio importante al pari di tutti gli altri. L’unione, lo spirito di squadra, fanno la forza. Un gruppo compatto, infatti, può avere la meglio su tanti singoli più forti. La gara di Milano insegna...
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BASKET (DI)VINO
REGGIO EMILIA, GIACIMENTO GOLOSO E L’ACETO PIU’ PREGIATO DEL MONDO
Fabrizio Provera Parlare di Reggio Emilia (dove la S.Bernardo-Cinelandia giocherà tra due settimane), così come per Modena, Parma o Bologna, significa parlare di una delle ‘food valley’ più rinomate d’Italia. Punto. Ghiottoni & gourmet d’ogni risma e provenienza trovano nelle città e nei paesi specialità agroalimentari, grandi vini e sublimi prodotti artigianali. Partiamo da quello che a buon ragione possiamo definire il migliore aceto del mondo: quello Balsamico TRADIZIONALE di Modena e, appunto, Reggio Emilia. NON quelli a basso costo che si trovano in qualunque market (e che NON si fregiano dell’appellativo TRADIZIONALE), bensì quello ottenuto con la cottura del mosto in recipienti aperti. A questo punto il mosto inizia a fermentare, trasformandosi già in un ottimo aceto. Ma il balsamico tradizionale deve raggiungere una densità molto diversa: si pensi che da 100 chili di uva si ottengono mediamente 1,5 litri di aceto tradizionale balsamico di 12 anni e solo 700 grammi di 25 anni o extravecchio. Nonostante le origini antichissime (1046, il primo documento che parla di un “aceto perfettissimo” contenuto in piccole botticelle e 1747 il primo documento che parla di “Balsamico” in contrapposizione all’aceto comune, entrambi su Reggio Emilia), non esistono vecchie ricette. non era quindi un ingrediente, tanto meno un prodotto usato quotidianamente. Era qualcosa di speciale, unico. Un elisir. Per sperimentarlo sui piatti della tradizione si può andare (a colpo sicuro) al ristorante Badessa, 15 chilometri dal centro di Reggio (Via Case Secchia 2, San Donnino di Liguria, telefono 0522 989138, info@ristorantebadessa.it), edificio ottocentesco dove la cucina tradizionale e del territorio reggiano viene proposta con una particolare attenzione alla riscoperta di sapori perduti, della stagionalità e della filiera corta. Salumi di vaglia, cappelletti e tagliatelle, Parmigiani di varia stagionatura, faraona, quaglia e manzo. I titolari producono giornalmente pane, i grissini e le focacce; con gli allevamenti di famiglia lavorano le carni suine preparando sughi leccorniosi e ovviamente insaccati sublimi. Il tutto innaffiato da vini raccolti in una carta esemplare, con grande attenzione per un vino negletto, ma buonissimo: il Lambrusco. Un indirizzo sicuro, come una tripla di Joe Ragland al secondo ventiquattro di una fase concitata... BIANCOBLù MAGAZINE - NR. 38
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Pallacanestro Cantù ringrazia i suoi sponsor TITLE SPONSOR GOLD SPONSOR SILVER SPONSOR 2014
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