Biancoblù Magazine NR.76

L’impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale. Cantava quel signore di via D’Azeglio a Basket City - guarda casoche rispondeva al nome di Lucio Dalla. Ed essere normali è quel che chiede ai giocatori il tecnico, tatticamente parlando, forse più anormale, o per meglio dire anticonformista, della pallacanestro italiana. Insomma, Romeo Sacchetti vorrebbe, anzi vuole, che i ragazzi facessero le cose più facili e semplici, senza i tanti lacci o laccioli di un gioco imbrigliato dagli schemi. Essere, insomma, normali.

Lo si è visto, ma solo a tratti, in questo inizio di stagione. Un po’ di più domenica scorsa, contro Treviglio, nella partita forse più difficile, perché prevedeva che si cancellasse al più presto la magra di Cremona. E, pur senza due punte di diamante come Severini e Stefanelli, alla fine Cantù c’è riuscita. Rimettendosi in carreggiata, tornando a guardare in faccia la classifica e a dare del tu a tutte le pretendenti al successo finale.

Ma per godere dello slancio serve continuità, componente essenziale in un campionato di vertice. Ecco perché stavolta contro la 2B Control Trapani si va a caccia di conferme. Per approfittare del fattore campo e fare subito “uno, due” aprendo una nuova striscia. Compito non facile, come la storia della serie A2 e pure di questa stagione insegnano, ma alla portata di una squadra che, anche a ranghi ridotti, sa il blasone che si porta appresso e la forza che gli concede un roster di

primissimo piano e una panchina così lunga che più lunga non si può.

Così, senza troppo girarci intorno, il PalaFitLine deve confermarsi il tradizionale fortino che è, e i 2.300 e rotti spettatori di domenica scorsa (si confermassero sarebbe un bene, aumentassero una manna dal cielo) continuino a spingere questi ragazzi. Che hanno già capito quale sia l’aria che si respira da queste parti, ma un rinforzino, si sa, non è mai male. Squadra e pubblico all’unisono, per il classico tutt’uno che sta alla base di ogni impresa. Che ne dite? Vero, quella eccezionale, sembrerebbe essere normale. Per ora ci accontentiamo. Ma alla lunga la caccia sarà grossa e un’altra impresa andrà centrata. D’altronde è di per sé già racchiusa dentro quel “Succederà” leitmotiv 2022/23.

Edoardo Ceriani

Foto Gorini

Foto Gorini

Focus On

Per il trapanese doc Ugo Ducarello la sfida contro la 2B Control non è un match normale, anzi. Nato a Erice nel 1977, l’assistente di coach Meo Sacchetti ha Trapani nelle vene e non lo nasconde, com’è giusto che sia. Per Ducarello la sfida con la formazione granata significa tantissimo, perché, oltre a essere il Club del cuore, lui il CS Pallacanestro Trapani l’ha anche allenato in serie A2 dal 2015 al 2018. «Non è la prima volta che affronto la squadra della mia città, ma non è mai una partita come le altre - conferma -. È la squadra per cui tiferò sempre e che ho avuto l’onore di allenare per un triennio. Sì, sarò emozionato. Come non esserlo? Detto ciò, una volta che la partita comincerà, l’obiettivo sarà uno soltanto: vincere con Cantù». Come valuta il Trapani attuale? «Rispetto a quando ero io il coach, sono cambiate tante persone - sottolinea -. Si tratta di una squadra totalmente nuova e con un roster giovane. Sono felice di ritrovare l’ala del ’93 Marco Mollura, che riportai io a Trapani nel 2017/2018, prendendolo da Cefalù in serie B. Un ragazzo che conosco fin da piccolo e che ora è il capitano dei granata. Il loro giocatore più talentuoso invece è il play del ’98 Federico Massone». Alle Final Eight di Supercoppa dello scorso settembre Cantù vinse di misura (72-74), con i trapanesi che sfiorarono un clamoroso sorpasso

all’ultimo secondo. Che indicazioni ha dato quel match? «Avevamo avuto un ottimo approccio, poi, a causa di alcuni errori, Trapani rientrò in partita, grazie anche alla carica del pubblico granataprecisa -. Ripeto, sono una squadra giovane e con voglia di fare. Anche in campionato dovremo stare attenti contro di loro. Vengono dal ko con l’Urania Milano e vorranno rifarsi subito a Desio». Coach Sacchetti dice che si potrà fare un bilancio solo dopo le prime dieci giornate. È d’accordo? «Siamo all’inizio, serve pazienza - conclude -. L’importante ora è vincere le partite e fare bottino. Come qualità del gioco siamo indietro, ma ricordiamoci che siamo privi della nostra guardia tiratrice titolare, Francesco Stefanelli. Nella preseason avevamo costruito un equilibrio con lui, una volta che è mancato abbiamo dovuto trovare le alternative. Non cerchiamo comunque alibi, perché Nicola Berdini e Stefan Nikolic stanno facendo molto bene, ma è innegabile che abbiamo dovuto far fronte a un’emergenza che pesa».

Riccardo Berti

La 2B Control Trapani viaggia al momento con un ruolino di marcia di una vittoria su tre gare disputate. I siciliani allenati da coach Daniele Parente hanno infatti riposato alla seconda giornata del Girone Verde di serie A2. Nel dettaglio, i granata hanno vinto all’esordio casalingo nel derby con la Moncada Energy Agrigento (78-74), poi hanno perso sul parquet della Novipiù Casale Monferrato (70-65) e la settimana scorsa sono caduti al PalaAuriga di Trapani con l’Urania Milano (80-90). I precedenti della passata stagione vedono i canturini sempre vincenti: 72-91 a Trapani e 103-67 a Desio. Sempre in serie A2 le due compagini si sono affrontate nelle stagioni 1994/1995 e 1995/1996, quando i canturini allenati da Giancarlo Sacco prima e Dado Lombardi poi vinsero quattro gare su quattro (92-

60, 68-76, 78-70 e 90-94). Gli unici precedenti in serie A1 risalgono invece alla stagione 1991/1992, unica apparizione nel massimo campionato dei granata. La Shampoo Clear Cantù di coach Fabrizio Frates perse a Trapani per 78-72 e vinse al Pianella per 74-63. I siciliani poi retrocedettero al termine dei playout, mentre Cantù uscì ai quarti di finale playoff contro la Knorr Bologna. Tornando alla stagione in corso, a livello di statistiche individuali la migliore media punti appartiene oggi al play Federico Massone (16), seguito dall’ala De’riante Jenkins (14,7), dalla guardia Gabriele Romeo (11) e dal pivot Myles Carter (10). Carter è anche il migliore rimbalzista con 7,7 palle conquistate, davanti a Jenkins e all’ala Marco Mollura (5,3 a testa).

Riccardo Berti

Foto Gorini

Èiniziata già da qualche settimana la stagione dell’U19 guidata da coach Mattia Costacurta, che lo scorso anno ha raggiunto i quarti di finale mentre in questa stagione ha fin ora collezionato 3 vittorie in 4 partite disputate. Un campionato per nulla scontato, dove ogni singola partita può fare la differenza in termini di classifica. Tuttavia, coach Costacurta sembra avere le idee

chiare sulle possibilità del suo roster: «Abbiamo una squadra composta da giocatori che vanno dal 2003 al 2006 e partecipa a due campionati: U19 eccellenza e Serie C Silver, dunque uno giovanile e l’altro senior – commenta il coach -. L’obiettivo principale rimane quello di crescere con costanza e costruire con i ragazzi un percorso che li porti a migliorare e ad essere pronti per andare in prima squadra. In entrambe le competizioni abbiamo i mezzi per andare più avanti possibile e quindi partecipare alle fasi successive.»

Per quanto riguarda l’organico a disposizione del coach, sembra esserci intesa tra i vari componenti, considerando che non sono stati fatti stravolgimenti rispetto allo scorso anno: «Abbiamo un bellissimo gruppo, che si conosce e lavora insieme già da qualche anno, nonostante i ragazzi abbiano età diverse. – spiega Costacurta -. Ci sono giocatori di qualità nelle varie annate: tutti lavorano con grandissimo impegno per migliorare le proprie abilità fisiche e mentali.»

Infine, un commento su Guglielmo Borsani, Davide Brembilla e Gregorio Meroni, ormai del tutto inseriti nei ranghi della prima squadra: «Hanno delle qualità tecniche importanti. Borsani è stato anche chiamato in causa nei match di Serie A2 e sono contento dell’apporto che sta dando. Ricordiamo sempre a tutti che l’approdo con i grandi è una fortuna.»

Samuele Nava

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