Biancoblù Magazine NR39

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MAGAZINE

MATCH PREVIEW ARRIVA LA CORAZZATA REYER

PGC ZONE focus sulla NEXT GEN

nr.39

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BIANCOBLù MAGAZINE - NR. 39

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L’editoriale LA LEGACY DI KOBE, UN IMPEGNO DA ONORARE OGNI GIORNO

Fabrizio Provera C’è stato un tempo - nient’affatto remoto - in cui nella seconda lega italiana, l’A2, scendevano ogni domenica in campo dei giocatori che oggi sarebbero tranquillamente nei roster di quasi tutte le formazioni di EuroLega. Nomi come quelli di Dan Caldwell, Ron Rowan (passato anche dal Pianella), Darryl Dawkins, Bob Lock, JJ Anderson e Joe Bryant dicono poco o nulla a un giovane appassionato di oggi. Ma a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 “puntellarono” gli anni d’oro della pallacanestro italiana. Joe Bryant arrivò a Rieti nel 1984, assieme alla moglie Pamela (bellezza che mozzava il fiato ai palazzetti di tutta Italia) e a quel “batuffolo nero” di cui ci hanno parlato Pietro Terraneo e “La Provincia di Como”, dopo che le lacrime avevano già imperlato le guance di milioni di appassionati. Chi ha i capelli ingrigiti ricorderà quel bambino che ha calcato il parquet del “Pianella” e passato attraverso quello stretto, angusto corridoio di lamiera da cui sono transitati Vlade Divac, Mike D’Antoni, Metta World Peace, Oscar Schmidt e molti, moltissimi altri. E a molti anni da allora, durante un lockout dell’NBA, ricordiamo i divertenti sfottò che gli Eagles riservarono alla Virtus di Claudio Sabatini che, a mo’ di coup de theatre, aveva intavolato una trattativa per portarlo all’ombra della Dotta e in maglia nera, anche solo per qualche partita. Nell’America sportiva si usa il termine “legacy” per indicare una tradizione, un legame, un’eredità. La legacy che Kobe, richiamato dagli Dei del Basket nell’Olimpo dal quale l’avevano mandato a indicarci una strada, è semplice: ossessione. Dedizione completa, totale. Superamento dei propri limiti a partire dalla loro accettazione. Impegno spinto sino a che la fatica annebbia la vista, e il sudore confonde i pensieri. Determinazione, amore. Lo sport - e la pallacanestro molto più di altre discipline - è la metafora meglio riuscita della vita umana. Entri, cadi, ti rialzi, vinci, perdi, soffri, gioisci, combatti. Perché «bisogna combattere senza odiare per dimostrare quanto vale il cuore». Kobe ha vissuto la pallacanestro con l’amore struggente che Paolo Conte ha dedicato a Parigi, e con la sua morte ha dimostrato come - e perché - la mistica di Cantucky sia così straordinariamente preziosa. Non è solo una partita, non è soltanto sport quello che si gioca da queste parti, sin dal lontano 1936. Non lasciamo che sia morto invano. Soprattutto, benché la morte ci dimostri quanto l’uomo così spesso vede ma non comprende, riempiamo ogni attimo della nostra vita di amanti della pallacanestro con la stessa carica vitale che Kobe ha messo ad ogni “allacciata di scarpe”. Ciao Mamba. BIANCOBLù MAGAZINE - NR. 39

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CLASSIFICA PT.

1 2 3 4 5 6 7 8

SEGAFREDO VIRTUS BOLOGNA BANCO DI SARDEGNA SASSARI GERMANI BASKET BRESCIA HAPPY CASA BRINDISI A|X ARMANI EXCHANGE MILANO VANOLI CREMONA UMANA REYER VENEZIA POMPEA FORTITUDO BOLOGNA

34 30 26 24 24 22 20 20

PT.

9 10 11 12 13 14 15 16 17

GRISSIN BON REGGIO EMILIA DOLOMITI ENERGIA TRENTINO OPENJOBMETIS VARESE S.BERNARDO-CINELANDIA CANTÙ DE’LONGHI TREVISO VIRTUS ROMA ORIORA PISTOIA ALLIANZ TRIESTE CARPEGNA PROSCIUTTO PESARO

18 18 18 16 14 14 10 10 2

Classifica aggiornata alla ventesima giornata

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CALENDARIO turno ODIERNO: 21^ GIORNATA happy casa brindisi - a|X armani exchange milano 01/02/2020 ORe 20:30

segafredo virtus bo - carpegna prosciuto pesaro 01/02/2020 ORe 20:45

s.bernardo-cinelandia cantù - umana reyer venezia 02/02/2020 ORe 17:00

dolomiti energia trentino - germani basket brescia 02/02/2020 ORe 17:30

virtus roma - oriora pistoia 02/02/2020 ORe 18:00

allianz trieste - banco di sardegna sassari 02/02/2020 ORe 18:30

dè longhi treviso - pompea fortitudo bologna 02/02/2020 ORe 19:00

vanoli cremona - grissin bon reggio emilia 02/02/2020 ORe 20:45

prossimo turno: 22^ GIORNATA pompea fortitudo bologna - virtus roma 08/02/2020 ORe 20:30

carpegna prosciutto pesaro - happy casa brindisi 09/02/2020 ORe 12:00

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germani basket brescia - allianz trieste 09/02/2020 ORe 19:00

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S.BERNARDO-CINELANDIA CANTÙ GIOCATORE

RUOLO

NATO NAZ

#1

Cameron Young

Guardia

1996

USA

#9

Gabriele Procida

Guardia

2002

ITA

#10 Wes Clark

Playmaker

1994

USA

#11 Andrea La Torre

Ala

1997

ITA

#13 Kevarrius Hayes

Centro

1997

USA

#18 Andrea Lanzi

Playmaker

2002

ITA

Allenatore:

#19 Jeremiah Wilson

Ala Forte

1988

POR

Assistente:

#20 Joe Ragland

Play/Guardia

1989

USA

#22 Jason Burnell

Ala

1997

USA

#25 Biram Baparapè

Guardia

1997

ITA

#27 Alessandro Simioni Centro

1998

ITA

#32 Andrea Pecchia

1997

ITA

Cesare Pancotto Marco Gandini

Assistente:

Antonio Visciglia

Guardia/Ala

UMANA REYER VENEZIA GIOCATORE

RUOLO

NATO NAZ.

#0 Ike Udanoh

Ala

1989

USA

#3 Davide Casarin

Guardia

2003

ITA

#5 Julyan Stone

Playmaker

1988

USA

#6 Michael Bramos

Ala

1987

GRE

#7 Stefano Tonut

Guardia

1993

ITA

#9 Austin Daye

Ala

1988

USA

Allenatore:

#10 Andrea De Nicolao

Playmaker

1991

ITA

Assistente:

#12 Ariel Filloy

Play/Guardia

1987

ITA

#14 Gasper Vidmar

Centro

1987

SLO

#15 Andrew Goudelock

Guardia

1988

USA

#21 Jeremy Chappell

Guardia/Ala

1987

USA

#22 Valerio Mazzola

Ala/Centro

1988

ITA

#29 Francesco Pellegrino Centro

1991

ITA

#30 Bruno Cerella

Guardia

1986

ITA

#50 Mitchell Watt

Ala/Centro

1989

USA

Walter De Raffaele Gianluca Tucci

Assistente:

Alberto Billio

Assistente:

Massimo Galli

ARBITRI: Saverio Lanzarini, Gabriele Bettini, Alessandro Nicolini BIANCOBLù MAGAZINE - NR. 39

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MATCH PREVIEW A DESIO ARRIVA LA CORAZZATA REYER: GRUPPO SOLIDO, AFFIATATO E VINCENTE

FotoGORINI

Alessandro Palermo Quest’oggi, alle ore 17:00, la S.Bernardo-Cinelandia Cantù ospita in casa i campioni d’Italia in carica della Reyer Venezia. Al PalaDesio arriva una corazzata che, nelle tre stagioni precedenti, è stata capace di vincere la bellezza di due scudetti, nel 2017 e nel 2019, intervallati da un trionfo in campo internazionale, in FIBA Europe Cup, che la compagine orogranata ha conquistato nel 2018. Tuttavia, l’annata corrente in LBA non è iniziata senza sorprese per la squadra lagunare, piazzatasi, al termine del girone di andata di regular season, all’ottavo e ultimo posto disponibile per accedere alla Final Eight di Coppa Italia. La prima parte di stagione ha visto la Reyer percorrere un cammino piuttosto altalenante per i suoi standard, racimolando “solo” 16 punti al giro di boa, gli stessi di Cantù. Diverso il discorso in EuroCup, dove i veneti hanno dominato il girone B del torneo, staccando il pass per le Top 16 con due giornate di anticipo. Per la quarta stagione consecutiva, Venezia è allenata da coach Walter De Raffaele, tecnico livornese con all’attivo oltre 360 panchine in Serie A, promosso capo allenatore nel 2016 dopo cinque anni nello staff tecnico. La forza della Reyer è proprio la continuità e la progettualità: se la dirigenza punta forte su De Raffaele, lo stesso vale anche per il roster. Sono infatti ben 10 i giocatori reduci dalla trionfante stagione dello scorso anno, un numero incredibile e alquanto insolito nel basket moderno. Una sola partenza in estate ha scosso un po’ l’ambiente, quella di MarQuez Hayes, il quale ha lasciato i gradi di capitano all’esterno americano naturalizzato greco Michael Bramos, alla quinta stagione in orogranata. IL ROSTER Con la doppia competizione, coach De Raffaele è solito a cambiare spesso gli interpreti del suo gioco, variando in più occasioni lo scacchiere iniziale. Detto ciò, i punti fermi della Reyer sono senza dubbio Julyan Stone e capitan Bramos, leader tecnici ma anche carismatici di un gruppo con personalità molto marcate. Partono entrambi in quintetto, rispettivamente nello spot di playmaker e ala piccola. Insieme ai due veterani, a completare un reparto esterni davvero molto fisico spicca l’ex canturino Jeremy Chappell, un “mastino” in grado di occupare sia il ruolo di guardia sia quello di ala piccola e in extremis BIANCOBLù MAGAZINE - NR. 39

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MATCH PREVIEW - grazie alla sua estrema versatilità - persino quello di ala forte, aspetto che torna molto utile a un coach come De Raffaele che, in alcuni frangenti di una partita, gradisce giocare con quintetti piccoli e veloci. Il ruolo di “quattro” titolare se lo dividono Valerio Mazzola, rientrato a stagione in corso per via di un lungo stop, e il californiano Austin Daye, MVP della scorsa finale per il tricolore tra Venezia e Sassari. A chiudere lo starting five nel ruolo di centro uno tra Mitchell Watt e Gasper Vidmar, con il primo favorito sul secondo in virtù delle maggiori presenze da titolare. Sono comunque due lunghi di grande esperienza, specialmente Vidmar, classe ’87 con alle spalle 7 stagioni in EuroLega. È inoltre una colonna portante della Nazionale slovena, con cui ha preso parte a ben 3 Europei e a un Mondiale, peraltro vinto. Dalla panchina, poi, solitamente trovano tanto spazio il vicecapitano della Reyer, Andrea De Nicolao, e Stefano Tonut, che però salterà la sfida di Desio a causa di un infortunio muscolare. Seppur un po’ discontinuo, importante è anche l’apporto dell’oriundo Ariel Filloy, combo guard italo-argentina con estro e ottima visione di gioco. Rientrante da un infortunio è invece il suo connazionale, Bruno Cerella, veterano classe ‘86 tornato a disposizione dalla scorsa giornata di campionato dopo una distorsione a un ginocchio. Ad allungare le rotazioni spicca un altro ex canturino, l’ala-centro Ike Udanoh, afroamericano di 30 anni impiegato perlopiù in EuroCup. Completano l’organico il pivot siciliano Francesco Pellegrino, classe ’91, e il giovanissimo prospetto Davide Casarin, play-guardia non ancora 17enne, figlio del presidente Federico Casarin. A questo roster profondissimo si è da poco aggiunto anche l’americano Andrew Goudelock, tiratore esperto con un curriculum invidiabile: dalle 49 presenze in NBA (con Lakers e Rockets) alle tre stagioni in EuroLega, disputate con gli illustri colori di Fenerbahce, Maccabi Tel Aviv e Olimpia Milano. Goudelock, giocatore dal talento smisurato, potrebbe essere l’asso nella manica in vista dei playoff, anche se tutto dipenderà dalla tenuta fisica dell’ex Armani, con cui il nativo della Georgia vinse una Supercoppa italiana e, da MVP della finale scudetto, un tricolore nella stagione 2017-’18. Fa ritorno in Italia dopo una sfortunata stagione in Cina, dove ha rimediato un brutto infortunio al tendine rotuleo che lo ha tenuto a lungo lontano dai campi. Se non ha perduto il suo killer instinct può davvero essere un crack per il campionato di LBA.

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BORN IN THE USA Chappell il guerriero, il ritorno a Desio di Udanoh e il battagliero Stone Carlo Perotti Con il cuore ancora gonfio di dolore per la tragedia che ha coinvolto Kobe Bryant e altre otto vite umane – fra le quali tre giovanissime giocatrici di basket – eccoci ritornare al PalaDesio per affrontare una Reyer Venezia che all’andata sculacciò la truppa “Pancottiana”. Venezia che potrebbe vedere l’esordio stagionale in LBA del talentuoso Andrew Goudelock, soprannominato “Mini-Mamba”, nickname che fu affibbiato all’ex guardia di Milano proprio da Kobe durante l’esperienza ai Los Angeles Lakers. Chi conosciamo bene è Ike Udanoh, giocatore totale e grande difensore di origine nigeriana ma cresciuto nel Michigan. Il pubblico di Cantù conosce bene anche il poliedrico Julyan Stone, un tuttofare a grande trazione difensiva, protagonista di tante battaglie contro la compagine biancoblù. Stone è nato nella graziosissima Alexandria, in Virginia, a pochi minuti di treno leggero da Washington DC; mentre capitan Michael Bramos, di passaporto ellenico, è nato a Wayne in Michigan, proprio dove studiò al college Udanoh. Il clamoroso talento di Austin Daye, figlio di quel Darren ammirato a Pesaro a fine anni ’80, invece è nato nella bella e solare Irvine in California – a pochi chilometri da dove viveva Kobe Bryant – ma cestisticamente cresciuto nella boschiva Spokane, sita all’estremo est dello stato di Washington al confine col selvaggio Idaho, dove si trova lo splendido college gesuita di Gonzaga. E non è finita perché il super roster veneziano annovera anche il centro sloveno Gasper Vidmar e il suo collega di reparto Mitchell Watt, portato in Italia da Caserta dopo anni in Israele e Germania. Dopo Udanoh, spicca un altro ex capitano canturino: il guerriero Jeremy Chappell, nato a Cincinnati, in Ohio, patria dei Bengals della NFL, squadra con una delle divise più iconiche d’America, che ha fatto il college a Robert Morris, università privata situata nel sobborgo della gelida Pittsburgh, pure quella città più famosa per il football americano grazie agli Steelers che per il basket.

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PGC ZONE

A PESARO LA FASE FINALE DELLA NEXT GEN Luca Rossini Si apre un mese particolarmente importante per il basket giovanile. In occasione infatti della Final Eight di Coppa Italia, in programma a Pesaro da giovedì 13 a domenica 16 febbraio, si terranno nella città marchigiana anche le finali della Next Gen, il torneo riservato alle formazioni under 18 dei club del massimo campionato italiano. Tra le otto squadre che si sono qualificate alle fase conclusiva, che mette in palio l’ambito trofeo, c’è la S.Bernardo-Cinelandia Cantù, che affronterà, nei quarti, la Grissin Bon Reggio Emilia. I biancoblù di coach Mattia Costacurta hanno superato a fine del 2019 a Bologna il non semplice Girone B grazie alle vittorie nel derby con Varese per 89 a 70 e nella gara contro la Virtus Roma per 110 a 45, rendendo di fatto indolore la sconfitta nel match di esordio con Trieste. A Pesaro la squadra del PGC, che dopo il successo di questa settimana in casa del Campus Torino comanda pure il proprio girone interregionale, vorrà sicuramente dare del filo da torcere a tutti gli avversari, puntando sul talento fisico e atletico che, superato qualche problema di infortuni di inizio stagione, ora sicuramente non manca. A fianco del noto Gabriele Procida, che ha già calcato per qualche minuto il parquet di Serie A, e del play Tommaso Lanzi, aggregato anch’egli alla formazione di coach Cesare Pancotto, troviamo infatti altri interessanti prospetti come il lungo russo Ilia Boev, l’ala macedone Bogdan Mirkovski, il centro Dejan Bresolin, i due esterni Riccardo Arienti e Lorenzo Ziviani, oltre al figlio d’arte Jona Di Giuliomaria. Un gruppo che è sempre stato uno dei fiori all’occhiello del Progetto Giovani, capace di laurearsi Campione d’Italia nel 2018 e di salire sul podio alle Finali Nazionali nell’estate del 2019, e che vorrà sicuramente tentare di aggiungere un altro trofeo a una già ben nutrita bacheca.

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BASKET (DI)VINO

LA TRENTO DELLE GRANDI BIRRE, DEI SOMMI VINI... E DELLA FORST Fabrizio Provera Domenica 9 febbraio la S.Bernardo-Cinelandia giocherà a Trento, contro la Dolomiti Energia del “nostro” Nic Brienza. È il periodo migliore per recarsi in trasferta a scoprire una città, e una regione, che tra le centinaia di ragioni per andarci annovera, senza dubbio, quella di essere terra d’elezione per ghiottoni e gourmet. Il Trentino significa anzitutto, specie negli ultimi anni, sommi vini. Trento, con la sua denominazione vitivinicola (la Trento Doc), significa soprattutto vini spumanti Metodo Classico. Ma se tutto il mondo c’invidia e ammira un fuoriclasse come il Giulio Ferrari delle Cantine Ferrari (una bottiglia preziosa per gli enofili come il Cavallino rampante) noi vi raccomandiamo uno degli spumanti migliori in Italia, per rapporto tra qualità e prezzo. Parliamo dell’Altemasi annata 2015, perla di una solidissima cantina cooperativa (la Cavit). Solo 15.000 bottiglie di questo Trento Brut DOC “Millesimato”, che presenta uno chardonnay in purezza di giusta complessità e persistenza. Le uve rimangono ad affinare in bottiglia sui propri lieviti per un periodo variabile, ricompreso fra i 36 e i 48 mesi. È un vino ideale per la sfida del “tutto pasto”; una bollicina sontuosa, ma gentile, che può accompagnare un altissimo numero di portate. Per gli amanti dei vini rossi consigliamo fortemente il Granato di Elisabetta Foradori, un bicchiere di accattivante velluto che carezza il palato. “Granato” è ottenuto da uve Teroldego: è un vino di particolare concentrazione e fittezza, frutto dell’elevata biodiversità all’interno del vigneto e della drastica riduzione delle rese. E a tavola? Chi scrive ama alla follia la ForstBrau, forse il locale più tradizionale collocato nel cuore (pedonale) della città (Via Oss Mazzurana 38, Trento - T. 0461 235590, indirizzo mail fb.trento@forst. it), la cui storia risale addirittura al 1906. Nel menù diversi piatti della tradizione trentina affiancati da rivisitazioni intelligenti; straordinaria la qualità degli speck e degli insaccati. La birra è un altro elemento fondamentale del locale: le nostre preferite sono la VIP Pils, la Kronen ma soprattutto la Sixtus, una birra complessa con note di caramello tostato, una doppio malto elegante come i movimenti sottocanestro di Thurl Bailey. In alto i calici.. Prosit!

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IL SECONDO

Petali di culaccia con burratina sul letto di spinacino novello, datterino e aceto balsamico di Modena

Filetto di manzo bardato allo speck, salsa bordolese e tortino di patate al reggiano

IL PRIMO

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Risotto carnaroli mantecato agli asparagi, mascarpone e guanciale croccante

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