Biancoblù Magazine NR47

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MAGAZINE

L’EDITORIALE A CURA DI WERTHER PEDRAZZI

THROWBACK GAME cantù-fortitudo del 2008

PGC ZONE

nr.47

FotoCIAMILLO

un natale troppo particolare


BIANCOBLù MAGAZINE - NR. 47

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L’EDITORIALE Cantucky, la sacra collina del basket: storie e intrecci con la Fortitudo Werther Pedrazzi E’ passato anche lui, il Vate, l’Evangelista, dalla collina benedetta del Cantucky, anzi, è proprio da li che ha dato inizio alla sua predicazione, vincendo lo scudetto e la Coppa delle Coppe del 1981, e soprattutto la Coppa dei Campioni 1982, e lui, Valerio Bianchini, paragonava il basket a una Grande Famiglia. Dove ogni domenica ci si ritrova, a pranzo o a cena, per raccontare, e raccontarsi, storie e intrecci. Storie di popoli e persone. Arriva la Fortitudo. E di quelle storie, certo non ne mancano. Sono le due società che alle spalle, o meglio sugli spalti, vantano i due popoli più appassionati: Eagles e Fossa dei Leoni. Quelli che probabilmente, quando il virus non aveva ancora creato il deserto, erano in grado di fornire l’apporto maggiore alla propria squadra. Oggi sono l’Acqua S.Bernardo Cantù e la Lavoropiù Bologna quelle cui manca maggiormente la passione e la spinta del pubblico. Intreccio di persone e sentimenti? Pietro Aradori, a Cantù dal 2012 al 2014, non sarà della partita (stiramento al bicipite femorale), ma non vuole far mancare il suo pensiero. «Io zingaro, con tutto quello che ho girato – confessa - Ci credi se ti dico che di Cantù ho soltanto ricordi belli? Ti basta se ti dico che ancora adesso passo il capodanno con amici canturini? Sono rimasto legato a personaggi come l’allora GM Arrigoni, l’ingegner Cremascoli (presidente), Andrea Lanzi (fisioterapista)… E il mitico Mino (custode del Pianella)….». Anche coach Luca Dalmonte ricorda molto bene i suoi anni (2007/09) sulla sacra collina del basket. «Arrivai in un momento “storico”, ovvero dopo gli anni di Sacripanti, che era una sorta di profeta in patria, un’eredità pesante. Temevo che mi guardassero con diffidenza, ma trovai una divertente “modalitàaccoglienza”. Raggiungemmo i playoff, circondati da persone che mi hanno fatto capire cosa significhi il vero senso di appartenza. Il “Mero”, capo storico degli Eagles, è ancora oggi una delle persone che sento più spesso. E degli Eagles ricordo con emozione la reazione e la costernazione, quando un maledetto incidente si portò via due dei loro ragazzi… Ecco… Il tifo per la loro squadra di basket, a Cantù, fa parte di un coro più grande, che si allarga alle voci sociali ed umane. Bello...». Poi, con gli intrecci, si potrebbe continuare quasi all’infinito… A cominciare da Maarty Leunen che dagli ultimi due anni trascorsi nel nido dell’Aquila bolognese è tornato sulla collina dove (2009/14) aveva iniziato la sua carriera di accademico della pallacanestro. Anche il “Mancio”, Stefano Mancinelli, è passato da qui (2013), seppur in transito, dopo Milano e prima di Torino. Lo stesso dicasi per Cesare Pancotto che sulla panchina bolognese si assise nella stagione 2008/09… E Gianluca Basile? Anche se non gioca più… Lui della Fortitudo è stato una autentica bandiera, ma anche il giocatore che in una sola stagione (2011/12) ha lasciato a Cantù la traccia più profonda di stima e affetto. Chi se la dimentica la sua “tripla” a un secondo dal termine, che a Bilbao (il 7 dicembre 2011) mandò l’allora Bennet (67-64) alla Top 16 di Eurolega? Altre storie. Di una grande storia. Oggi, in scena un altro episodio. BIANCOBLù MAGAZINE - NR. 47

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CLASSIFICA PT.

1 2 3 4 5 6 7 8

A|X ARMANI EXCHANGE MILANO HAPPY CASA BRINDISI BANCO DI SARDEGNA SASSARI VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA CARPEGNA PROSCIUTTO PESARO UNAHOTELS REGGIO EMILIA DE’LONGHI TREVISO DOLOMITI ENERGIA TRENTINO

22 18 14 14 12 12 12 12

PT.

9 10 11 12 13 14 15

UMANA REYER VENEZIA VANOLI BASKET CREMONA GERMANI BRESCIA FORTITUDO LAVOROPIÙ BOLOGNA ACQUA S.BERNARDO CANTÙ ALLIANZ TRIESTE OPENJOBMETIS VARESE

12 10 10 8 8 6 6

Classifica aggiornata alla tredicesima giornata

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CALENDARIO TURNO ODIERNO: 14^ GIORNATA acqua s.bernardo cantù - fortitudo lavoropiù bo 02/01/2021 ore: 20:00

unahotels reggio emilia - banco di sardegna sassari 03/01/2021 ore: 17:00

de’longhi treviso - umana reyer venezia 03/01/2021 ore: 17:30

a|x armani exchange mi - carpegna prosciutto pEs 03/01/2021 ore: 18:00

allianz trieste - openjobmetis varese 03/01/2021 ore: 18:30

happy casa brindisi - dolomiti energia trentino 03/01/2021 ore: 19:00

germani brescia - vanoli basket cremona 03/01/2021 ore: 20:45

turno di riposo: virtus segafredo bologna

PROSSIMO TURNO: 15^ GIORNATA dolomiti energia trentino - virtus segafredo bo 09/01/2021 ORe 20:00

openjobmetis varese - happy casa brindisi 10/01/2021 ORe 17:00

fortitudo lavoropiù bologna - allianz trieste 10/01/2021 ORe 17:30

carpegna prosciutto pesaro - germani brescia 10/01/2021 ORe 18:00

vanoli basket cremona - a|x armani exchange mi 10/01/2021 ORe 18:30

banco di sardegna ss - acqua s.bernardo cantù 10/01/2021 ORe 19:00

umana reyer venezia - unahotels reggio emilia 10/01/2021 ORe 20:45

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turno di riposo: De’longhi treviso

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ACQUA S.BERNARDO CANTÙ GIOCATORE

RUOLO

NATO NAZ

#1

Donte Thomas

Ala

1996

USA

#2

Jaime Smith

Playmaker

1989

USA

#3

Sha’markus Kennedy Centro

1998

USA

#8

James Woodard

Guardia

1994

USA

#9

Gabriele Procida

Guardia

2002

ITA

#10 Maarty Leunen

Ala/Centro

1985

Allenatore:

#11 Andrea La Torre

Ala

1997

Assistente:

#13 Kavell Bigby-Williams Centro

1995

#18 Tommaso Lanzi

Playmaker

2002

#22 Jazz Johnson

Play/Guardia

1996

#23 Jordan Bayehe

Ala/Centro

1999

#25 Biram Baparapè

Guardia

1997

#32 Andrea Pecchia

Guardia/Ala

1997

#36 Simone Caglio

Guardia/Ala

2002

USA ITA ING ITA USA ITA ITA ITA ITA

Cesare Pancotto Marco Gandini

Assistente:

Antonio Visciglia

FORTITUDO LAVOROPIÙ BOLOGNA GIOCATORE

RUOLO

NATO NAZ.

#1

Adrian Banks

Guardia

1986

USA

#4

Pietro Aradori

Ala

1988

ITA

#6

Stefano Mancinelli Ala

1983

ITA

#10 Wesley Saunders

Guardia

1993

USA

#12 Mattia Palumbo

Guardia

2000

ITA

#16 Dario Hunt

Centro

1989

USA

Allenatore:

#21 Matteo Fantinelli

Playmaker

1993

ITA

Assistente:

#22 Ethan Happ

Centro

1996

USA

#25 Tommaso Baldasso Playmaker

1998

ITA

#28 Marco Cusin

Centro

1985

ITA

#33 Todd Withers

Ala

1996

USA

#35 Leonardo Totè

Centro

1997

ITA

1994

ITA

Luca Dalmonte Stefano Comuzzo

Assistente:

Simone Bianchi

#43 Gherardo Sabatini Playmaker

ARBITRI: Manuel Mazzoni, Alessandro Nicolini, Marco Vita BIANCOBLù MAGAZINE - NR. 47

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MATCH PREVIEW LA “NUOVA” FORTITUDO DI COACH DALMONTE, HUNT E BALDASSO OSPITE A DESIO

FotoGORINI

Simone Dalla Francesca Che sport affascinante è la pallacanestro. Quanti piccoli dettagli fanno la differenza tra un canestro e una palla persa, tra una vittoria e una sconfitta, tra una bella stagione e un campionato di sofferenza nelle retrovie. E la ricetta per il successo è qualcosa di incredibilmente complicato da trovare, perché spesso, inserire il giocatore giusto porta benefici maggiori rispetto all’acquisto del giocatore forte. La stagione della Fortitudo Bologna, al momento, conferma in pieno questa tesi. Il mercato esplosivo di questa estate aveva gettato le basi per un cammino ben diverso. L’arrivo del CT della Nazionale Romeo Sacchetti e l’aggiunta di Ethan Happ e Adrian Banks, che insieme a Pietro Aradori, già sotto contratto, hanno riunito in una sola squadra i tre migliori marcatori dello scorso campionato, avevano fatto balzare la Effe nelle prime cinque posizioni di quasi tutti i ranking di pre-season. 1+1+1, però, non fa sempre tre, e far coesistere il tridente di stelle sul parquet è tutt’altro che semplice. È così che, a due partite dalla fine del girone d’andata, Bologna si trova nella parte bassa della graduatoria, distante, anche se non matematicamente tagliata fuori, dalla partecipazione alla Final Eight che, è inutile nasconderlo, era uno degli obiettivi minimi della società. Il campanello d’allarme forse, era già squillato in Supercoppa, dove però le tre sconfitte in sei partite erano state mitigate dalla vittoria in uno dei due derby con la Virtus, che aveva fatto intravedere tutto il potenziale dei biancoblù. Entusiasmo smorzato, però, all’esordio in campionato, dove l’inaspettato tonfo in casa di Roma ha posto l’accento su una chimica BIANCOBLù MAGAZINE - NR. 47

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MATCH PREVIEW di squadra e una coesione tutta da trovare. La settimana seguente, in casa con Varese, ci si aspettava una reazione che invece non è arrivata. Con Banks out, la Fortitudo ha faticato a trovare alternative dalla panchina, uscendo sconfitta per la seconda volta. Il riscatto, però, è stato solo rimandato alla terza giornata, dove il +23 con Trento sembrava aver scacciato ogni fantasma. Il weekend successivo è arrivata una sconfitta di misura in casa di Sassari, meno preoccupante, sia per l’atteggiamento dei ragazzi sia per la difficoltà dell’impegno. Poi, purtroppo, ci si sono messi i problemi fisici. Recuperato l’ex Brindisi, si sono fermati Fantinelli e Happ, due giocatori fondamentali per la manovra offensiva. Intoppi che hanno rallentato, inevitabilmente, anche il processo di crescita del gruppo. Nonostante l’arrivo di Wes Saunders a tamponare l’assenza del regista di Faenza, la striscia negativa in campionato si è allungata a cinque gare senza successi prima della pausa per le nazionali: dopo Sassari, anche Milano, Brindisi, Treviso e la Virtus Bologna hanno portato a casa due punti ai danni della Effe. Un digiuno che, sommato a quello in Champions League (0-2 il record fino a quel momento), ha iniziato a far perdere la pazienza alla dirigenza. Di ritorno dalla bolla di Tallin, Meo Sacchetti si è trovato costretto a vincere la sfida salvezza contro la Germani Brescia. Le speranza del coach, però, si sono infrante contro il suo ex giocatore Andrew Crawford, in serata di grazia. Dopo l’esonero, al suo posto è stato chiamato Luca Dalmonte, visto anche a Cantù tra il 2007 e il 2009. Insieme a lui è arrivato anche Dario Hunt e, notizia delle ultime ore, anche Tommaso Baldasso, prelevati dalle ceneri di una Virtus Roma arresasi alla crisi societaria. Una piccola inversione di rotta c’è già stata. Pur avendo perso il recupero con Reggio Emilia, sono arrivate tre vittorie contro Pesaro, Cremona e Venezia, che hanno risollevato il morale e parzialmente raddrizzato la classifica. Sia Fortitudo sia Acqua S.Bernardo si sono lasciate alle spalle l’ultimo posto. Il match di sabato rappresenta un ulteriore passo verso l’uscita dagli inferi. Vincere può valere doppio.

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L’ANGOLO DEI GUERRIERI LA STORIA DI CONNIE HAWKINS, CHE PASSÒ UN ANNO A BOLOGNA… SENZA GIOCARE! Fabrizio Provera Fu una leggenda del basket (oltre Oceano), nell’immaginario degli anni Settanta ‘Doctor J prima di Doctor J’, sbarcò a fine carriera alla Fortitudo Bologna, senza in realtà mai vestire una sola volta la casacca della Effe, ma sotto i portici della Dotta si trovò così bene… da rimanerci un anno, tra notti spese in osteria e sotto i portici, convinto che la moglie non avrebbe mai scoperto che non era stato neppure ingaggiato. È la storia di Connie Hawkins, ai confini della realtà cestistica, che Lorenzo Sani ha raccontato anni fa in ‘Vale tutto’, splendido libro di memorabilia poi riedito (‘Vale ancora tutto’). Da leggere e rileggere, perché francamente noi ne abbiamo lette davvero poche, così incredibili e lussureggianti, come questa. Hawkins era un autentico califfo, non la solita guardia mangiapalloni da Rucker, ma un’ala versatile, atletica e con il gusto dell’assist ad effetto. Fu la prima vera stella della romantica e folle ABA, una carriera condizionata da problemi alle ginocchia e dall’essere entrato nella NBA abbastanza tardi, a 27 anni, con uno stile di gioco paradossalmente più adatto a quello di oggi che a quello dei primi anni Settanta. Certo è che ‘The Hawk’, il Falco, è stato l’anello di congiunzione fra due mondi all’epoca molto lontani. Idolatrava Elgin Baylor ed è stato, per certi movimenti eleganti e l’atletismo che nei rari momenti di salute poteva esprimere, un antesignano dai vari Dr. J, Jordan e Iverson. Nel 1977, fermo da un anno e un po’ appesantito, fece un precampionato clamoroso ma le sue condizioni fisiche fecero fare ai dirigenti della Alco Bologna una scelta apparentemente più sicura, puntando sul ventitreenne Jeff Cummings. Hawkins ci rimase male, ma la prese bene: decise infatti di rimanere a Bologna per quasi tutta la stagione, giocando per divertimento e soprattutto vivendo appieno la vita notturna della città, raccontando alla moglie (rimasta negli USA) che stava disputando il campionato italiano, con la certezza che i giornali americani non avrebbero pubblicato i tabellini delle partite della Fortitudo… cose che succedono, in una delle franchigie più iconiche del basket italiano.

FOTO OTTICA ONTANI di Cattaneo Tiziana

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THROWBACK GAME: Cantù-Fortitudo del 2008 Dalmonte sulla panchina canturina e vittoria all’overtime

Alessandro Palermo Di Cantù-Fortitudo o di Fortitudo-Cantù ce ne sarebbero in abbondanza da ricordare o anche soltanto da menzionare: tanti, tantissimi i duelli tra le due gloriose compagini che hanno reso speciale questo sport tra i confini nazionali. Non è un derby ma questa sfida ha sempre avuto una elevata dose di fascino e storicità al punto di rendere il confronto simile a quello di una stracittadina. Per questo, i tifosi canturini non potranno che “soffrire” nel guardare il big match davanti alla televisione, seduti sul divano, anziché stipati sulle tribune del “PalaBancoDesio”, rinunciando alla dolce quanto infernale colonna sonora del palazzetto biancoblù, accontentandosi di supportare Maarty Leunen e compagni da casa. A proposito di Leunen: lo scorso anno il veterano americano, che nel turno precedente contro Reggio Emilia è stato determinante con i suoi 8 assist, aveva fatto ritorno a Desio da avversario proprio con la canotta della “Effe”, risultando decisivo anche in quella circostanza, con la sua ex squadra – oggi di nuovo sua - a farne le spese. Il 24 novembre dell’anno scorso il match terminò infatti con la vittoria della Fortitudo, capace, dopo un tiratissimo tempo supplementare, di espugnare il PalaDesio, per l’occasione gremito da 4mila persone. Il finale dello scorso anno (la gara di ritorno a Bologna non si giocò a causa della sospensione del campionato) ci riporta alla memoria un’altra partita dalle tante palpitazioni, terminata, in quel caso però a favore di Cantù, ai tempi supplementari. Impossibile, infatti, di questi tempi, non citare un Cantù-Fortitudo del 2008, con coach Luca Dalmonte – neo allenatore della compagine bolognese – a quel tempo sulla panchina canturina e che, sabato 2 gennaio a Desio, farà ritorno da ex. Era il 6 aprile di dodici anni fa: Cantù, targata Tisettanta, ospitava al Palasport Pianella la Upim Bologna, per un confronto che ancora oggi è difficile da dimenticare. La vittoria fu cosa dei padroni di casa, trascinati dal suo capitano, Nicolas Mazzarrino, il quale, con carisma e grande freddezza in lunetta, permise a Cantù di portare la gara all’overtime. Dopo il 79 pari del 40’, il match regalò un altro turbine di emozioni nei cinque minuti extra, in cui la Tisettanta - trascinata dalla bolgia del “Pianella” - riuscì a strappare i due punti grazie a un tap-in vincente dell’ala canadese Denham Brown, autore del canestro della vittoria a meno di 2” sul cronometro. 89 a 88 il finale, per certi versi imprevedibile dopo l’ottimo primo quarto degli ospiti, capaci di chiudere avanti di tredici al 10’ (18-31). In quel match, tra le fila della Fortitudo figurava Stefano Mancinelli, peraltro autore di una pazzesca performance individuale. Sabato sera a Desio, dodici anni dopo, Cantù lo ritroverà di fronte nuovamente da avversario. BIANCOBLù MAGAZINE - NR. 47

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PGC ZONE: UN NATALE TROPPO PARTICOLARE

Tantissimi gli auguri di Buone Feste ai giovani canturini

FotoGORINI

Luca Rossini Quello appena trascorso è stato senza dubbio un Natale molto particolare per il Progetto Giovani, che è arrivato al termine di un anno davvero difficile per i nostri ragazzi e per lo sport più in generale. Nulla potrà ovviamente rimpiazzare i tornei, gli allenamenti o le convocazioni con le Rappresentative Nazionali, ma, a testimonianza di quanto il PGC sia amato e apprezzato nel mondo della palla a spicchi, una valanga di video di auguri ai giovani biancoblù si è riversato sui canali social della società. Da dirigenti e atleti della Serie A dell’Acqua S.Bernardo Cantù, tra cui non poteva certamente mancare Gabriele Procida oltre a capitan Andrea La Torre, a leggende del basket italiano come Pierluigi Marzorati, Antonello Riva, Carlo Recalcati, Dan Gay e Andrea Meneghin, da grandi coach come Stefano “Pino” Sacripanti, Marco Sodini e Fabrizio Frates a giocatori cresciuti nel vivaio come Ruben Zugno, Curtis Nwohuocha e Giacomo Siberna, dal Vicesindaco di Cantù, Giuseppe Molteni, fino a una star NBA come Danilo Gallinari, tutti hanno voluto dedicare un pensiero ai ragazzi del PGC augurando loro un rapido ritorno in palestra per praticare il loro sport preferito. Il rivedere i propri compagni e il poter ricominciare a divertirsi e a giocare con loro è infatti, non a caso, il leitmotiv dei messaggi registrati dai giovani biancoblù che sono sempre stati pubblicati sugli account social del club. D’altra parte call e lezioni su zoom, per quanto interessanti e partecipate, non potranno mai sostituire un allenamento con i propri amici. Bisogna comunque sottolineare come, sul tema della didattica a distanza nel mondo sportivo, il PGC sia diventato un modello di riferimento. Il Responsabile Tecnico del sodalizio canturino, Sergio Borghi, è stato infatti invitato in qualità di ospite alla trasmissione “L’Economia delle Piccole Cose”, in onda su Radio 24, dove ha raccontato alla conduttrice, Anna Migliorati, l’esperienza degli allenamenti online come strumento per non perdere l’aggregazione tra i ragazzi, per farli rimanere in forma e per tenere accesa la passione per la pallacanestro. A noi non rimane che chiudere questo articolo con l’augurio che il 2021 sia un anno totalmente diverso rispetto a quello appena concluso e che i nostri giovani possano tornare presto in palestra per crescere e migliorare insieme. BIANCOBLù MAGAZINE - NR. 47

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