MAGAZINE
L’EDITORIALE A CURA DI ALESSANDRO PALERMO
THROWBACK GAME L’ULTIMO cantù-VIRTUS A DESIO
IL PROTAGONISTA
nr.48
FotoCANU/CIAMILLO
MARCO BELINELLI
BIANCOBLù MAGAZINE - NR. 48
pag. 2
L’EDITORIALE Un girone di ritorno da iniziare senza calcolatrice
Alessandro Palermo Non appena affrontata una bolognese, è il turno dell’altra. Se il 2021 canturino si è aperto ospitando in casa la Fortitudo, con la smania di poter cogliere due punti pesanti in ottica classifica, il divario di budget e roster con i cugini della Virtus, invece, non può che ridurre all’osso le speranze di vittoria dell’Acqua S.Bernardo. Quindici giorni dopo la sconfitta interna con la “Effe”, infatti, a far visita a Cantù sarà la corazzata Segafredo, formazione sinora capace di vincere tutte e undici le partite di EuroCup, competizione, questa, che, con gli occhi della tigre, Teodosic e compagni sono pronti a sbranare fino all’ultimo brandello pur di tornare in fretta in quell’olimpo del basket continentale chiamato “EuroLega”. Non si può dunque dire che il calendario tenda una mano ai brianzoli, chiamati – dopo Fortitudo e Dinamo – ad affrontare un altro impegno ostico; in particolare, poi, questo con la Virtus, dal coefficiente di difficoltà estremo. Ciononostante, non provarci sarebbe per Cantù una sorta di ammissione di colpa in termini di inferiorità, circostanza che, con il debordante innesto di Frank Gaines e dopo l’ottima prova corale in quel di Sassari, farebbe un po’ a cazzotti con i recenti miglioramenti. Nell’ultimo turno di andata, pur partendo ampiamente sfavorita alla palla a due, la S.Bernardo ha dimostrato grande compattezza e grande carattere, risorgendo da un -19 che avrebbe spento la fiamma di qualsiasi gruppo in carenza di risultati. Non Cantù, però, come orgogliosamente sottolineato da coach Pancotto al termine della gara. I biancoblù, infatti, hanno avuto la forza mentale di restare in partita, trovando energia e freschezza dalla panchina, grazie ai lampi di due giovanissimi italiani, Gabriele Procida e Jordan Bayehe, in due neppure quarant’anni. Un’altra squadra, in quella difficile situazione, si sarebbe forse affidata ai guizzi dei suoi giocatori più esperti, convinta di poter trovare la soluzione migliore, più veloce e meno rischiosa; Cantù, invece, è stata brava ad accantonare ogni individualismo e a ragionare da vera squadra, cercando di coinvolgere più interpreti possibili e andando a tanto così da una rimonta clamorosa, interrotta soltanto nel finale, dopo un -4 che aveva fatto tremare il parquet del “PalaSerradimigni”. Quindi, un ottimo segnale per l’imminente girone di ritorno che, seppur i canturini non inizieranno nel migliore dei modi - con la difficilissima sfida lanciata alla Virtus, appunto -, può comunque infondere fiducia e coesione in vista delle gare più equilibrate, che Cantù dovrà per forza fare sue. Tuttavia, l’attuale situazione di classifica dei brianzoli e l’incertezza del campionato dovuta ai tanti rinvii (leggasi Varese, colpita dal Covid-19, nonché rivale diretta dei canturini), non permettono alla compagine di coach Pancotto di fare troppi calcoli. Meglio mettersi subito nelle condizioni di vincere più partite possibili, incominciando magari proprio dal proibitivo scontro con la Segafredo. Poche illusioni, sia ben chiaro, la Virtus è anche l’unica squadra dei massimi campionati europei a non aver ancora perso una sola partita in trasferta; ma, vincere contro la frangia bianconera di Bologna, significherebbe tirare fuori dal cilindro un coniglio da quattro punti, altro che due. BIANCOBLù MAGAZINE - NR. 48
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CLASSIFICA PT.
1 2 3 4 5 6 7 8
A|X ARMANI EXCHANGE MILANO HAPPY CASA BRINDISI BANCO DI SARDEGNA SASSARI VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA UMANA REYER VENEZIA CARPEGNA PROSCIUTTO PESARO ALLIANZ TRIESTE VANOLI BASKET CREMONA
24 20 18 18 16 14 12 12
PT.
9 10 11 12 13 14 15
UNAHOTELS REGGIO EMILIA DE’LONGHI TREVISO DOLOMITI ENERGIA TRENTINO GERMANI BRESCIA FORTITUDO LAVOROPIÙ BOLOGNA ACQUA S.BERNARDO CANTÙ OPENJOBMETIS VARESE
12 12 12 10 10 8 6
Classifica aggiornata alla quindicesima giornata
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CALENDARIO TURNO ODIERNO: 16^ GIORNATA A|X ARMANI EXCHANGE MI - UNAHOTELS REGGIO EMILIA 17/01/2021 ore: 12:00
VANOLI BASKET CREMONA - ALLIANZA TRIESTE 17/01/2021 ore: 15:00
ACQUA S.BERnArdo cantù - virtus segafredo bologna 17/01/2021 ore: 17:00
happy casa brindisi - umana reyer venezia 17/01/2021 ore: 17:15
germani brescia - openjobmetis varese RINVIATA
banco di sardegna ss - carpegna prosciutto pesaro 17/01/2021 ore: 19:00
dolomiti energia trentino - de’longhi treviso 17/01/2021 ore: 20:45
turno di riposo: fortitudo lavoropiù bologna
PROSSIMO TURNO: 17^ GIORNATA virtus segafredo bologna - germani brescia 23/01/2021 ORe 20:30
allianz trieste - banco di sardegna sassari 24/01/2021 ORe 18:15
de’longhi treviso - a|x armani exchange milano 24/01/2021 ORe 18:15
umana reyer venezia - vanoli basket cremona 24/01/2021 ORe 18:15
openjob metis varese - fortitudo lavoropiù bo 24/01/2021 ORe 18:15
unahotels reggio emilia - dolomiti energia trentino 24/01/2021 ORe 18:15
carpegna prosciutto pes - acqua s.bernardo cantù 24/01/2021 ORe 18:15
FotoGORINI
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turno di riposo: happy casa brindisi
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L’AVVERSARIA Che Virtus bisogna aspettarsi
Dario Ronzulli La stagione passata chiusa anzitempo causa pandemia ha lasciato molto amaro in bocca nell’ambiente Virtus. La convinzione comune era infatti che ci fossero tutte le migliori condizioni per poter essere competitivi fino in fondo, sia in Italia che in Europa. Da questa certezza la Segafredo è ripartita in questa annata, alla ricerca di trofei per rimpinguare la bacheca e per riposizionarsi definitivamente nel gotha del basket nostrano e non solo. Se l’obiettivo principale è senza dubbio l’EuroCup - la cui vittoria è l’unica strada al momento percorribile per tornare a partecipare all’EuroLega e nel quale il cammino fin qui è intonso -, in campionato le Vu Nere non possono certo rimanere a guardare. Nel girone d’andata il cammino è stato a due velocità: quasi fermo tra le mura amiche, ovvero la Segafredo Arena su cui la proprietà ha investito tanto, e un rendimento migliore soltanto a quello di Varese; praticamente implacabile in trasferta dove, considerando tutte le competizioni con fattore campo, la Virtus non perde dalla gara di Belgrado in casa del Partizan un anno fa. La differenza sostanziale è come e quanto difende la formazione di Aleksandar Djordjevic: questione di atteggiamento perché è altamente improbabile che una stessa squadra sappia difendere in un ambiente e si dimentichi come si faccia in un altro, per di più il proprio. Adesso è lecito attendersi dai bianconeri nel girone di ritorno una crescita esponenziale per arrivare ai playoff nel miglior modo possibile. Crescita che c’è innegabilmente stata dopo i caotici giorni post sconfitta con Sassari, con l’esonero a sorpresa di Djordjevic richiamato 24 ore dopo. Una turbolenza che è servita a sgombrare il campo da dubbi sul fatto che la squadra giocasse contro il suo coach, visto quanto i giocatori hanno fatto presente anche via social il legame con l’allenatore serbo. D’altronde la presenza di Djordjevic ha portato molti giocatori a scegliere l’offerta della Virtus. Su tutti, ovviamente, Milos Teodosic e Stefan Markovic, il capobranco e il suo fedele braccio destro. Nel bene e nel male è la squadra di Teodosic, perché il talento, la leadership e il carisma che ha il #44 non ce l’ha nessuno. Nemmeno Marco Belinelli, che resta tuttavia per mille e uno motivi l’aggiunta migliore che la Virtus potesse fare a stagione in corso. La dimostrazione è arrivata nella prima sfida di Top16 di EuroCup contro il Cedevita Olimpia Lubiana, con “Beli” autore di una partita di altissimo profilo anche in difesa; segnali in tal senso erano arrivati anche sabato scorso a Trento. Insomma, una Segafredo in crescita, ancora alle prese con qualche passaggio a vuoto all’interno della stessa partita ma più pronta a rimediare e a riportare le partite sui binari a lei più congeniali. La sfida contro Cantù sarà un altro passaggio significativo sul percorso di crescita: la Virtus parte favorita, non c’è dubbio, ma è già accaduto in passato che contro una squadra meno forte ma molto motivata i bianconeri facessero fatica a entrare in partita e/o a rimanerci. BIANCOBLù MAGAZINE - NR. 48
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GAME DAY
17.01.2021
17:00
Paladesio
eurosport 2 Eurosport player
radio cantù
ACQUA S.BERNARDO CANTÙ GIOCATORE
RUOLO
NATO NAZ
#0
Frank Gaines
Guardia
1990
USA
#1
Donte Thomas
Ala
1996
USA
#2
Jaime Smith
Playmaker
1989
USA
#3
Sha’markus Kennedy Centro
1998
USA
#9
Gabriele Procida
Guardia
2002
ITA
#10 Maarty Leunen
Ala/Centro
1985
Allenatore:
#11 Andrea La Torre
Ala
1997
Assistente:
#13 Kavell Bigby-Williams Centro
1995
#18 Tommaso Lanzi
Playmaker
2002
#22 Jazz Johnson
Play/Guardia
1996
#23 Jordan Bayehe
Ala/Centro
1999
#25 Biram Baparapè
Guardia
1997
#32 Andrea Pecchia
Guardia/Ala
1997
USA ITA ING ITA USA ITA ITA ITA
Cesare Pancotto Marco Gandini
Assistente:
Antonio Visciglia
VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA GIOCATORE
RUOLO
NATO NAZ.
#0
Amedeo Tessitori
Centro
1994
ITA
#1
Lorenzo Deri
Playmaker
2001
ITA
#3
Marco Belinelli
Guardia
1986
ITA
#6
Alessandro Pajola Playmaker
1999
ITA
#7
Amar Alibegovic
Ala
1995
ITA
#9
Stefan Markovic
Playmaker
1988
SRB
#11 Giampaolo Ricci
Ala
1991
ITA
#14 Josh Adams
Guardia
1993
USA
Goran Bjedov
#32 Vince Hunter
Ala
1994
USA
#34 Kyle Weems
Ala
1989
USA
Christian Fedrigo
#35 Stefan Nikolic
Ala
1997
ITA
Mattia Largo
#44 Milos Teodosic
Playmaker
1987
SRB
#45 Julian Gamble
Centro
1989
USA
1993
ITA
Allenatore:
Aleksander Djordjevic
Assistente: Assistente: Assistente:
#55 Abass Awudu Abass Ala
ARBITRI: Mark Bartoli, Giulio Pepponi, Andrea Valzani BIANCOBLù MAGAZINE - NR. 48
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MATCH PREVIEW: CANTù-virtus bologna IL CAMMINO BIANCONERO: INIZIO INCERTO, POI SOLO VITTORIE
FotoGORINI
Simone Dalla Francesca Milos Teodosic, Marco Belinelli e Stefan Markovic. Ma anche Kyle Weems, Julyan Gamble, Josh Adam e Vince Hunter. E poi un pacchetto italiani con Giampaolo Ricci, Abass Awudu Abass, Amedeo Tessitori, Alessandro Pajola e Amar Alibegovic. Il tutto orchestrato da un maestro della panchina come Sasha Djordjevic. Non ci sarebbe bisogno di spendere molte parole per presentare una squadra come la Virtus Bologna di quest’anno. Un mix di genialità, talento, esperienza e giovani azzurri in rampa di lancio per provare a essere la principale anti-Milano e a tornare a lasciare il proprio segno nella pallacanestro italiana ed europea. Strada spianata? No, perché questo sport è qualcosa di incredibilmente affascinante, fatto di mille piccoli dettagli, di retroscena e di “sliding doors” che possono svoltare una stagione in positivo o in negativo. Infatti, se la Supercoppa precampionato era stata, quantomeno, all’altezza delle aspettative, seppur con le brucianti sconfitte in uno dei due derby con la Fortitudo e nella finale con Milano, la prima parte di campionato non è stata altrettanto convincente. Buono, per la verità, l’esordio, proprio contro l’Acqua S.Bernardo Cantù, ancora alla ricerca del proprio equilibrio. Nel match inaugurale, le Vu Nere hanno fatto valere la propria superiorità tecnica già nella prima metà di gara: ampio spazio alle seconde linee e vittoria per 84-65, con Amedeo Tessitori top scorer a quota 13. Le tre gare successive, però, hanno evidenziato che qualcosa, forse, non stava andando per il verso giusto. Vittoria di misura a Brescia, 8081, nella seconda giornata e due sconfitte casalinghe consecutive inaspettate contro Cremona e Reggio BIANCOBLù MAGAZINE - NR. 48
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MATCH PREVIEW: CANTù-virtus bologna Emilia. Se quest’ultima aveva già mostrato di essere in grande forma, la prima arrivava da un’estate travagliata e da una preparazione decisamente ridotta. Le prime preoccupazioni, tuttavia, sono state spazzate via dal doppio successo esterno ai danni dell’Openjobmetis Varese e della Reyer Venezia. Il match del 7 novembre contro l’imbattuta Brindisi rappresentava una sorta di prova di maturità, ma un secondo quarto da dimenticare e la grandissima serata del duo Thompson-Harrison è costata alla Virtus il terzo ko consecutivo alla Segafredo Arena. La rabbia di Teodosic e compagni si è abbattuta perentoriamente sulla Fortitudo due settimane dopo, con una vittoria per 71-81 che è valsa lo scettro di regina di “Basket City”. Tra i protagonisti principali un Pajola che, a dispetto dei 21 anni, ha mostrato carattere e consapevolezza da veterano. Proprio a lui sono state affidate le chiavi della Nazionale nella bolla di Tallinn, che ha ospitato, la settimana seguente, le partite di qualificazione agli Europei del 2022. Al ritorno in Italia, gli emiliani hanno ricevuto la visita della Dinamo Sassari, importante per provare a mettere fine a quel digiuno casalingo che durava ormai da troppo tempo. Nulla di fatto: un primo quarto shock (-15) e l’espulsione di Djordjevic hanno compromesso l’intera partita, finita 78-83 in favore degli isolani, portando a quattro le sconfitte interne consecutive. Nei giorni seguenti è successo di tutto: la società ha esonerato il coach serbo, bocciando, di fatto, il progetto costruito con tanto impegno. Poi la protesta di Markovic e Teodosic, il passo indietro della Virtus, il chiarimento con l’allenatore e la fiducia rinnovata. Un punto di svolta perché, complice anche l’arrivo di Belinelli, Bologna ha vinto tre delle quattro partite successive, dominando in Triveneto, con i successi su Trieste, Treviso e Trento, e perdendo solamente contro la corazzata Milano, ancora una volta tra le mura amiche. E se l’astinenza da vittorie alla Segafredo Arena non è ancora stata ufficialmente interrotta, lontano da casa la squadra di Djordjevic si è dimostrata un vero rullo compressore, capace di vincere ogni singolo incontro da settembre a oggi, compresi quelli di Eurocup, dove la supremazia è stata assoluta. E a proposito di coppa, con la vittoria di mercoledì sul Cedevita Olimpija, il record delle Vu Nere recita 11-0. Una cavalcata che nessuno, per il momento, sembra poter arrestare.
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BIANCOBLù MAGAZINE - NR. 48
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L’ANGOLO DEI GUERRIERI LA VIRTUS DEI GUERRIERI. OSSIA, LA STORIA DEL BASKET ITALIANO Fabrizio Provera Virtus, benché qualche purista della lingua e della sintassi potrebbe storcere il naso, fa rima con storia. Storia della pallacanestro italiana. E non stiamo parlando di titoli o palmarès (ci sono società italiane che ne vantano di più ricchi). La corazzata di Massimo Zanetti, che domenica arriva al PalaDesio dopo aver riportato Marco Belinelli sui parquet italiani, è in qualche senso l’antesignana del basket moderno. Se oggi esiste l’EuroLega è (anche) per l’intuizione del fu patron virtussino Gianluigi Porelli, che ricordiamo corrucciato nel parterre del Pianella ai tempi di Aldo Allievi, il quale “vide” una Lega europea quando ancora nessuno la poteva presagire. E nel 1984, l’anno dopo il secondo trionfo in Europa di Cantù, la Virtus espugna in Gara 3 il Palazzone di Milano e vince contro la Simac il suo decimo scudetto. In panchina c’era Alberto Bucci. Il suo vice un giovane neppure 26enne, passato dalla facoltà veneziana di Ca’ Foscari. Si chiamava Ettore Messina. «Ettore - dirà anni dopo Alberto Bucci - me lo consigliò il povero Mangano e mai dritta fu migliore. Mai litigato con lui, un gigante: era lui il più serio, era già più uomo di me. Io facevo il somaro. Porelli? Era un personaggio difficile. Ma vedeva prima. Mi disse due cose fondamentali: devi essere orgoglioso di essere nella Virtus e proviamo a vincere ogni quattro anni, per il bene di tutti. Il bene comune…». Alberto Bucci, sopraffatto dalla leucemia a 71 anni, alzerà tre scudetti sulla panchina della Virtus (1984, 1994, 1995) e 4 coppe Italia (2 Virtus, le altre a Verona e Pesaro.) Iniziò la sua carriera in Fortitudo, guidando anche Rimini e Fabriano. Brunamonti, Villalta, Bonamico, Rolle, Van Breda Kolff, un giovanissimo Augusto Binelli: la Virtus 1984 fu una delle squadre al più alto livello di mistica del parquet e a noi sembrava giusto ricordarla in questo speciale numero di Biancoblù Magazine.
FOTO OTTICA ONTANI di Cattaneo Tiziana
Via Crocifisso, 13 22060 Figino Serenza (CO) Tel. e Fax 031 7830949
WWW.OTTICAONTANI.IT TITTYOTTICA@GMAIL.COM
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THROWBACK GAME: L’ultimo Cantù-Virtus Bologna
5mila spettatori a Desio e Gaines decisivo
FotoGORINI
Alessandro Palermo Dopo la Fortitudo, ad attendere l’Acqua S.Bernardo per un match casalingo un’altra squadra bolognese, la Virtus. Formazione di prima fascia non soltanto tra i confini nazionali, ma anche in ambito internazionale, la Segafredo ambisce in tempi brevi ad approdare in EuroLega, raggiungendo così l’Olimpia Milano e facendo salire a due il numero delle partecipanti italiane nella massima competizione europea. A rendere ancor più luminoso l’organico bianconero, e più ostico l’impegno per la compagine di coach Cesare Pancotto, l’arrivo a Bologna di un’altra superstar: Marco Belinelli, rientrato in Italia e in Europa dopo 13 stagioni in NBA, in cui ha vinto, con la canotta dei San Antonio Spurs, un anello nel 2014 e la gara dei 3 punti all’All Star Game dello stesso anno. Belinelli, Milos Teodosic, Stefan Markovic, un trio da fare invidia persino alle big d’EuroLega. Cantù-Virtus Bologna si conferma quindi gara di grande fascino. Stelle a parte, in campo scenderanno anche la storia e i trofei vinti, 46 in totale: 29 da una parte, sponda bolognese, 17 dall’altra, per i canturini. Tuttavia, se il cerchio si restringe alle vittorie in campo internazionale, il bilancio dei titoli pende ampiamente a favore dei biancoblù, con 12 affermazioni fuori confine contro le “sole” 5 della Virtus. Tantissimi i precedenti tra le due compagini, ben 166 (94 a 72 il conto delle vittorie a favore della Segafredo). Tra i più recenti spicca certamente quello del 10 marzo 2019, match che, tra le altre, coincide con l’ultimo confronto tra le due squadre disputato a Desio. Con la sospensione dello scorso campionato, stabilita, causa pandemia, poche settimane prima della gara di ritorno in programma al “PalaBancoDesio”, il match di due anni fa è tutt’ora l’ultimo giocato in terra brianzola. A vincere quel duello fu l’Acqua S.Bernardo, capace, davanti a oltre 5mila spettatori, di battere le “Vu Nere” con il risultato finale di 96 a 94, al termine di una partita tiratissima decisa proprio da Frank Gaines, fresco di ritorno in biancoblù. In quell’occasione, il numero zero – poi trasferitosi l’estate dopo alla Virtus – realizzò la bellezza di 23 punti, risultando decisivo anche in difesa con due stoppate clamorose. Non solo: l’esterno americano mise a segno i tiri liberi (9/10 al 40’) che consegnarono, di fatto, i due punti a Cantù, alla sesta vittoria consecutiva. L’esito di quella partita, inoltre, costò la panchina al canturino Pino Sacripanti, il cui posto venne preso dal serbo Aleksandar Djordjevic, attuale capo allenatore della Segafredo, con cui i bianconeri conquistarono subito un importante titolo internazionale, la Basketball Champions League; vinta in Belgio, ad Anversa, in finale contro Tenerife. BIANCOBLù MAGAZINE - NR. 48
pag. 14
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pag. 15
IL PROTAGONISTA
BELINELLI, UN’ATTESA DURATA 19 SECONDI
FotoCIAMILLO
Paolo Di Domizio Sono passati 19 secondi dalla palla a due. Schema disegnato per lui, lato destro del campo: passaggio consegnato di Gamble, arresto a due tempi, primo ferro. Non fortunato il primo tentativo. Ne ha un altro, a metà del primo periodo, dopo un rimbalzo offensivo: ricezione, solita finta vista e rivista da San Giovanni in Persiceto a San Antonio, tripla. Così Marco Stefano Belinelli si ripresenta a Bologna. Una strada lunga nelle giovanili della Virtus, finendo per esordire in Prima Squadra con Ginobili nel 2002; la stagione successiva anche il debutto in EuroLega. Poi l’estate turbolenta per la Virtus nel 2003, quando poi Marco compie quell’“insano gesto” che a Bologna ti etichetta a vita: il passaggio alla Fortitudo. Poi la storia si conosce e lui l’ha fatta la storia oltre oceano. Si dice che a Bologna tutti hanno un qualcosa da raccontare su Marco Belinelli, un aneddoto, un po’ come succede per quei personaggi che nascono e poi diventano stelle nella tua città. Li conosci, li vivi da vicino, li ammiri e poi aspetti che spicchino il volo, sapendo che prima o poi faranno ritorno. Come un figlio, Belinelli è tornato a casa o meglio, a Bologna, perché la paternità tra i tifosi virtussini e fortitudini non è ancora chiara (e forse mai lo sarà). Esordio contro Milano, dicevamo, partenza in quintetto e poi 18 minuti in campo: di più non gli si può chiedere, non gioca in partite ufficiali da metà agosto e allenarsi individualmente non è la stessa cosa. Inoltre, prima della sfida con l’Olimpia, tre settimane di duro lavoro fisico. Nel mezzo anche un problema muscolare, che ne rallenta l’inserimento. A Natale il mondo Virtus si fa un regalo: Belinelli è pronto all’esordio e il 27 dicembre rientra in campo con la canotta bianconera. Uscendo dal tunnel degli spogliatoi Teodosic gli mette una mano sulla spalla, quasi per introdurlo: è agitato più del solito l’ex Spurs e lo dirà anche a fine partita. Passata l’emozione della prima, è la gara con Pesaro a fargli mettere minuti nelle gambe. 5 assist e 16 punti, la maggior parte dei quali alla sua maniera: uscita dai blocchi, piede perno, ricezione e rilascio, un movimento fluido, un moto continuo, quante volte lo abbiamo visto negli ultimi anni. “Bravo Beli” urla Markovic dando il “cinque” al suo nuovo compagno di squadra. Con l’anno nuovo la Virtus vince a Trento: 15 di Belinelli, con 3/4 da tre. 40 punti con 20 tiri complessivi dal campo in 19 minuti di media. Meccanismi ancora da oliare, condizione fisica ancora da migliorare, una serie di aspetti che Djordjevic e lo stesso Marco conoscono bene. Diciannove secondi per il primo tiro. “Abbiamo appena iniziato a giocare insieme, aspettate ancora un pochino e poi vedrete”: lo ha detto Teodosic, c’è da fidarsi. BIANCOBLù MAGAZINE - NR. 48
pag. 16
Pallacanestro Cantù ringrazia i suoi PARTNER TITLE SPONSOR
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