4 minute read
Il vino alla svolta dealcolata
Il vino alla
SVOLTA DEALCOLATA
di Giambattista Marchetto
GUARDANDO IL SEGMENTO DEGLI ALCOHOL-FREE CON OCCHI LAICI, SI RILEVA L’EMERGERE DI UN NUOVO MERCATO (SOPRATTUTTO LEGATO AI GIOVANI). MILIONI DI BOTTIGLIE GIÀ PRODOTTE IN GERMANIA, FRANCIA E SPAGNA. Vino o non vino? Questo è il dilemma: se sia più nobile nella mente soffrire la rinuncia all’alcol e dardi di dealcolata fortuna o prender armi contro un mare di bevande pretenziosamente vinose e, opponendosi, por loro fine? Parafrasando Shakespeare, il dibattito sui vini dealcolati sembra vissuto oggi in Italia più come una questione ideologica che come un tema di riflessione concreta e orientata al realismo del mercato. Questo almeno accade nelle sedi istituzionali, in seno alle quali si preferisce evitare l’argomento (pure a livelli europei), mentre i produttori stanno iniziando a rivolgere attenzioni crescenti al potenziale alcohol-free.
ITALIA ALL’INSEGUIMENTO “Con la nuova Ocm vino emanata con la riforma Pac, i produttori europei possono avere un’opportunità di mercato in più – spiega a
Pambianco Wine&Food Denis Pantini, dell’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor - in uno scenario in cui l’attenzione alla salute è sempre più evidente nei comportamenti di consumo”. Citando i dati diffusi dal Comitato Europeo Produttori Vinicoli, l’analista riferisce come gli spumanti analcolici consumati ogni anno in Germania siano già a quota 22 milioni di bottiglie, in Francia i primi 5 produttori ne abbiano vendute 8 milioni di bottiglie all’anno e la Spagna si attesti a 1,5 milioni di litri. “Non sono numeri pesanti, ma mostrano come in altri Paesi si siano mossi velocemente per coglierne l’opportunità – chiosa Pantini – perché il rischio poteva essere quello di ‘regalare’ questa opportunità a imprese di altri settori. È probabilmente inutile arroccarsi o fare i puristi, perché i consumatori sono l’ago della bilancia e l’Italia rischia di rimanere indietro rispetto ai competitor diretti”. OPPORTUNITÀ DI FILIERA Chi promuove l’avvento dei dealcolati, con grande senso pratico, è l’Unione Italiana Vini. “Anche se non è ancora possibile fare vini dealcolati (totalmente o parzialmente) perché la normativa prevede che vengano identificati come bevande - osserva il segretario generale dell’associazione Paolo Castelletti - ci sono già molte aziende che partono dal vino per offrire prodotti che hanno un buon successo sul mercato, peraltro con prezzi elevati”. L’impossibilità della definizione ‘vino’ rappresenta paradossalmente un’opportunità persa per il comparto, secondo Uiv. “Non facendoli rientrare nella categoria - precisa Castelletti - questi prodotti possono contenere altri ingredienti ed essere, in quanto alimenti, costruiti con l’aggiunta di aromatizzanti o zuccheri generici. Questo significa che la filiera perde il beneficio di una espansione del proprio mercato”. Se infatti, sul piano tecnico, l’Unione Europea ha preso in esame il tema e sta studiando una possibile normativa ad hoc, integrata nella Pac, secondo Uiv l’inserimento nei disciplinari del settore enoico potrebbe rappresentare una garanzia di qualità controllata e una nuova frontiera di business. “Si tratta di un mercato che non crea una competizione con quello dei vini - rimarca il segretario generale - perché ha piuttosto come target quella grande maggioranza di popolazione che nel mondo non beve alcol o consuma prodotti a bassa gradazione”. Se dunque i consorzi potranno inserire come menzioni specifiche i dealcolati (allo stesso modo di spumantizzati o rosati), i prodotti ‘virgin’ potranno rimanere nella categoria vino e dunque sottoposti a controlli, etichettatura, gestione con pratiche enologiche come base. Ecco allora un nuovo mercato aggredibile, “un nuovo business che non intacca quello de vino attuale - conclude Castelletti -
Dall’altro, Denis Pantini e Paolo Castelletti
Da sinistra, Corrado Mapelli, e Stefano e Massimo Moccagatta
perché prende dentro prescrizioni religiose e necessità salutistiche, diete ipocaloriche e intolleranze. Serve però un disciplinare anche in Italia, altrimenti altri paesi ci sorpasseranno e le aziende andranno a produrre fuori”.
DISTRIBUTORI PRONTI A PARTIRE Anche i distributori sembrano assumere un approccio laico al tema. Pur attenti a tendenze e novità, in Gruppo Meregalli riferiscono di non avere attualmente in gamma questo tipo di prodotti, ma il direttore generale Corrado Mapelli conferma l’attenzione su un segmento che potrebbe portare ad allargare il mercato “soprattutto spinto dalle nuove generazioni”. “È innegabile che il nostro mercato stia attualmente vivendo un momento di forti cambiamenti – osserva il manager - cambiano le abitudini di consumo e di acquisto come cambiano o nascono anche nuove preferenze. Dati alla mano, anche queste nuove tipologie di prodotto si stanno guadagnando una loro fetta di mercato. Cambia anche il consumatore, o meglio, approcciano il mercato nuovi consumatori, generazioni di giovani con esigenze differenti e più inclini a prodotti di questo tipo”. Un’opportunità che sottolinea anche Stefano Moccagatta di Villa Sparina, nel board della società internazionale di distribuzione Ethica Wines attiva tra Usa e mercati asiatici. “Quello che vediamo - dice - è che si aprirà un mercato importante. Adesso il pubblico cerca vini croccanti, più freschi e acidi e con poco grado rispetto ai vini importanti che andavano qualche decade fa. La differenza la faranno i dealcolati quando saranno molto buoni, dunque quando potranno davvero offrire una esperienza analoga eppure differente rispetto al vino”. Il gruppo prenderà in distribuzione referenze dealcolate quando saranno disponibili come etichette italiane, “ma sicuramente ci arriveremo - chiosa l’imprenditore piemontese - perché se adesso è più una moda, arriverà il momento in cui un prodotto simile al vino che permette di non assumere alcol sarà una scelta consapevole”.
BERLUCCHI, UNA STORIA CHE INIZIA OGNI GIORNO
La nostra storia nasce nel 1961. Nasce dal sogno di creare qualcosa che prima non c’era. Quello della Franciacorta come la conosciamo oggi. #berlucchimoments #berlucchi60anniversary