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Friselle tipo 1 e quinoa

Friselle

tipo 1 e quinoa

(Ricetta del Maestro Nico Carlucci)

Procedimento

Iniziare l’impasto inserendo le farine e il lievito, far ossigenare e mescolare gli ingredienti per 2 minuti circa. Inserire lt. 1,3 di acqua a piccole dosi e far incordare l’impasto. Subito dopo inserire lo strutto fino al completo assorbimento. Questa procedura dovrebbe durare circa 10 minuti in 1° velocità o a velocità moderata. Inserire il sale e gli ultimi lt. 0,100 e lasciare impastare per altri 3 minuti circa in 2° velocità o a velocità elevata fino ad avere un impasto liscio, compatto e omogeneo. Tirare fuori l’impasto e lasciarlo puntare sul banco da lavoro precedentemente infarinato per circa 1 ora, coperto con telo in plastica a temperatura ambiente. Tagliare e formare dei dischi di pasta a forma di ciambella (con buco centrale), riporre in teglia lasciandoli lievitare per circa 20 minuti coperti con teli in stoffa e teli in plastica a temperatura ambiente (32,9° con il 40% u.r.). Pre-cuocere in forno a 225° per 13 minuti circa applicando vapore prima e appena infornati. Lasciare raffreddare e tagliare ogni ciambella in due parti uguali e riporre in teglia. Cuocere per altri 8 minuti circa senza vapore e a valvola chiusa fino a doratura desiderata.

Ingredienti

Farina Tipo 1 Uniqua Molino Dallagiovanna kg 1.6 Farina di Quinoa 400 g Lievito di birra fresco compresso 20 g Acqua 1,400 lt Strutto 100 g Sale marino fino 50 g

Nico Carlucci

Maestro Panificatore - Pasticcere

Il Museo del Pane Backaldrin

E’ arrivato fn sulla rivista di architettura Abitare il nuovo museo dedicato a novemila anni di panifcazione. La rivista spiega come il Paneum di Asten, nel nord dell’Austria, si ispiri alle Wunderkammer rinascimentali. Il progetto è di Coop Himmelb(l)au, studio di architettura viennese.

L’obiettivo del Paneum - oltre a quella di ‘celebrare’ Backaldrin, azienda di prodotti per la panificazione che proprio ad Asten ha sede - è offrire ai visitatori un viaggio attraverso 9mila anni di storia delle civiltà che ai quattro angoli del mondo mettono al centro della propria alimentazione il pane e la coltivazione dei cereali, protagonisti di culture, religioni e società. “L’area espositiva è racchiusa in un open space sinuoso, il cui involucro autoportante è composto da anelli di legno lamellare incrociato (realizzati con la tecnologia del controllo numerico digitale) che hanno consentito la massima libertà formale”, spiega Abitare. Rivestito esternamente in acciaio inox, lo spettacolare edificio si alza su di una base di cemento dove trovano spazio i servizi e le sale eventi, in grado di accogliere oltre cento persone. La scelta di rendere omaggio al concetto di “proto-museo” tipico del Rinascimento mitteleuropeo deriva non solo dalla storia dell’Austria, patria di grandi imperatori-collezionisti, ma anche dalla specificità degli oggetti esposti nel Paneum, spesso di dimensioni minute e dall’estrema varietà tipologica, che va dagli strumenti di lavoro alle opere d’arte. “Cuore pulsante dell’edificio è l’atrio, in cui sono sospesi alcuni elementi della collezione per invitare i visitatori a percorrere la scenografica scala elicoidale che, offrendo punti di vista differenziati, conduce ai due livelli espositivi superiori”, conclude Abitare.

Foto: © Markus Pillhofer

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