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SOMMARIO anno 7 - n. 5
Musica – Cinema – Teatro – Tv e Spettacolo 5 – LUCA ARGENTERO – Il cinema mi ha messo a dura prova 14 – FABRIZIO FRIZZI – 15 – BARBARA FORIA – L’universo femminile in chiave comica 18 – MICHELE CAPUTO – L’umorismo che fa riflettere 20 – SIMONE SCHETTINO – La sua Napoli vista in tv 30 – MODÀ – Dritti verso la meta 32 – EMMA MARRONE – Il coraggio di rischiare 36 –DALLA & DE GREGORI Diversi ma uniti come Pippo e Topolino 36 –FABIO VOLO - Il giorno in più arriva al cinema 36 –ISABELLA RAGONESE - L’attrice che mancava 36 –A.GASMMANN - Il cavaliere del cinema italiano
Rubriche 10 – DREAM PORTFOLIO 23 – DREAM ALMANACCO 29 – OROSCOPO 26 – DREAMMISTICA 34 – DREAM MUSICA 38 – DREAM CINEMA 46 – DREAM LIBRI 48 – DREAM VIAGGI
L u c a A r g en t er o
IL CINEMA... MI HA MESSO A DURA PROVA 6
rotagonista indiscusso di pellicole cinematografiche di grande successo, ultime "La donna della mia vita" e “Mangia Prega Ama” con Julia Roberts, Luca Argentero, tra un set e l'altro, approda a teatro con “Shakespeare in Love”. La commedia, che riprende alcuni tra i monologhi più belli del Bardo, si è rivelata essere un'esperienza di grande valore artistico per l'attore torinese, accompagnato sul palco da sua moglie Myriam Catania. Ma i suoi impegni teatrali allontanano Luca solo per poco tempo dal cinema e la televisione, due ambienti che negli anni, dopo la partecipazione alla terza edizione del GF, hanno portato il giovane attore ad interpretare personaggi diversi tra loro e abbastanza impegnativi. Argentero, però, sembra aver superato ogni sfida, riuscendo a conquistare il consenso anche dei più scettici. E parlando di cinema e televisione, in questo periodo lo vedremo nei panni di un giornalista nella commedia di Giambattista Avellino “C’è chi dice no”e in quelli di Tiberio Mitri, campione italiano dei pesi medi, nella miniserie "Un pugno e un bacio".
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DI VIRGINIA MARESCA
rato. Credo che quella del teatro sia un'esperienza che prima o poi tutti gli attori devono provare, è una sensazione quasi inspiegabile, fuori dal normale, una volta provata difficilmente riesci a farne a meno. » Hai portato lo spettacolo a teatro solo per poco tempo, hai intenzione di riprenderlo nella prossima stagione? «Spero di sì, sarebbe bello rita-
gliarsi un po' di tempo per fare teatro ogni anno.» A dividere il palcoscenico con te anche l’attrice Myriam Catania, tua compagna nella vita. Quanto via aiuta lavorare insieme, stare a contatto e condividere le stesse passioni, le stesse paure, le stesse emozioni? «Sono tante le settimane che passiamo l'uno lontano dall'altro. PH. Claudio Iannone
Dopo averti visto al cinema nel 2010 in “La donna della mia vita” e in “Mangia prega e ama”, ti abbiamo seguito a teatro con la commedia “Shakespeare in Love” un viaggio all'interno del mondo shakespeariano. In che modo viene strutturato lo spettacolo e come ti sei avvicinato al tuo personaggio? «Lo spettacolo non ha nulla a che vedere con il film. È una raccolta di alcuni dei monologhi più belli scritti dal Bardo sulla gelosia, sulla brama di potere, sulla passione e sull'amore, inteso per una donna, per un figlio, per un genitore. È uno spettacolo fatto di monologhi, di musica ed in particolar modo si è cercato di dare un tocco di modernità, questo per avvicinare anche un pubblico più giovane. Il mio personaggio è un ragazzo di trent'anni che parla attraverso le parole del Bardo, per descrivere il mondo di oggi e la società che gli sta intorno. Finalmente, dopo diverse esperienze al cinema, arriva il teatro. Non ho esitato ad accettare la proposta di Scorza,di fare un viaggio all'interno del mondo shakespeariano mi ha entusiasmato molto, da lettore l'ho sempre seguito e ammi-
Paolo Ruffini e Luca Argentero in una scena di “C’è chi dice no” dream m a g a z i n e 7
Una tournée teatrale non è altro che un regalo. Lavorare insieme è molto interessante e lo facciamo anche a prescindere dal teatro. Se uno dei due deve preparare un provino o leggere una sceneggiatura, si confronta con l'altro. Collaboriamo bene insieme.» Ad aprile sari nuovamente al cinema con “C’è chi dice no”, per la regia di Giambattista Avellino. Anche in questa occasione nel cast ci sarà Myriam Catania e ancora Paolo Ruffini, Marco Bocci, Giorgio Albertazzi e Paola Cortellesi. Ci puoi parlare un po' di questo film? «È una commedia sulle raccomandazioni, sui ladri di merito, sul sistema anti-meritocratico che condiziona la vita lavorativa di molti giovani che si affacciano al mondo del lavoro. Io sono un giornalista e sarà pro-
Una scena del film “Un pugno e un bacio” 8
prio Myriam a rubarmi il posto di lavoro. Se ne vedranno delle belle, anche perché farò di tutto pur di riprendere il mio impiego.» Tempo fa hai dichiarato che ti piacerebbe vestire i panni di un supereroe. Sei ancora di questo parere? «Certo che mi piacerebbe. È quello che fantasticavo quando ero ragazzino e andavo al cinema a vedere film di fantascienza, in cui il personaggio era un supereroe. Dubito, però, che in Italia succederà mai.» "Un pugno e un bacio", diretta da Angelo Longoni, è una fiction in cui sei affiancato da Martina Stella. Il tuo personaggio è Tiberio Mitri campione italiano dei pesi medi. Per girare questa miniserie hai dovuto allenarti per ben due mesi? «Sì, e ci sarebbero voluti un paio
di mesi in più. La boxe è un'arte sopraffina, difficilissima. Ma il film parla soprattutto di una tragica storia d'amore.» Stai ancora subendo critiche per aver preso parte al Grande Fratello? «Oggi, a distanza di anni, posso dire che è acqua passata. Sono andato avanti e sono soddisfatto di quello che finora sono riuscito ad ottenere dalla mia carriera artistica. Il mio obiettivo è quello di impegnarmi sempre di più.» Ultimamente ti hanno proposto dei copioni che magari non hai accettato o che hai messo da parte? «Capita spesso, fa parte del mio lavoro, valuto molto quello che mi propongono. La scelta di un film è fondamentale per la mia crescita artistica.» C’è un personaggio che non hai avuto molta difficoltà ad interpretare, poiché molto simili a te? «Devo dire che Carlo, il personaggio che interpretavo in "Solo un padre", era un ragazzo che si avvicinava molto al mio modo d'essere, anche se fondamentalmente non sono padre. Inizialmente, mi preoccupava l'idea di vestire i panni di un giovane papà, pensavo di non poterlo comprendere fino in fondo, alla fine ho capito che mi sbagliavo.» Tra gli ultimi set, qual è stato quello in cui ti sei sentito come a casa tua? «Sicuramente sul set di "Oggi sposi". Dal regista, agli attori, fino alla troup,e ci conoscevamo tutti. Ci siamo divertiti da morire, il tutto in un contesto quasi familiare.» C’è qualcosa che ami fare lontano dalle telecamere? «Viaggiare, fotografare, praticare sport e passare delle giornate in campagna.»
Valuto molto quello che mi propongono... la scelta di un film è fondamentale per la mia crescita artistica dream m a g a z i n e 9
dreamportfolio
DI VINCENZO PERNICE
INSONNIA? ARRIVANO GLI SLEEPY FILM li affetti da insonnia possono contare su un nuovo rimedio: i film di Sondra Lowell. La regista americana porta avanti con orgoglio la sua campagna di sleepy film, vere e proprie pellicole per dormire. Trame scontate, pessima recitazione e regia banale sarebbero in grado di generare sonno immediato nello spettatore. All’attivo ci sono già i thriller “ We b c a m Murder.com” e “Subliminal Mistery”. Ne seguiranno altri per gli appassionati.
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SONO QUELLI DI “HARRY POTTER” I LIBRI PIÙ ABBANDONATI Una recente inchiesta ha svelato, non senza qualche sorpresa, che i due libri più abbandonati della storia sono anche dei celebri bestseller:
LA SFORTUNA DI COLOMBO È noto che Colombo non fosse consapevole di aver scoperto un nuovo continente, ma ben pochi conoscono il resto della storia. Descritto come rozzo e ignorante, il povero Cristoforo fece seguire altri tre viaggi verso la presunta India. Trovandosi di fronte a terre povere persino di cereali, mentre alla regina Isabella di Castiglia aveva promesso oro e spezie, fu arrestato e condotto in Spagna in catene. Morì in miseria nel 1506. Quando si dice “cornuto e mazziato”. 10
il quarto e il quinto episodio della saga di “Harry Potter”. Colpa degli adattamenti cinematografici e del numero di pagine (rispettiva m e n t e 700 e 800 nelle edizioni italiane) che hanno scoraggiato persino i lettori più incalliti dal portare a termine i romanzi del maghetto inglese.
CAGLIARI BOLLETTA DA 1 CENTESIMO
ARRIVA L’ALLIGATORE ARANCIONE Tempo di novità anche per gli animali. Dopo l’ippopotamo rosa dello scorso numero, è la volta dell’alligatore arancione, fotografato di recente nel sud della Florida. L’avvistatrice è Sylvia Mythen, 74 anni, subito messasi in contatto con una radio locale ed un biologo. Le analisi delle foto escludono la natura albina dell’esemplare, portando ad ipotizzare che l’insolito colore sia dovuto a qualche sostanza diffusa nelle acque. Non manca chi sospetta in un’eventuale trovata pubblicitaria: la mascotte dell’Università della Florida è, guarda caso, un alligatore con indosso una maglietta arancione. Curiosa coincidenza o bufala simpaticamente architettata?
pre la posta e scopre che il totale della sua bolletta per l’energia elettrica è… 1 centesimo! È successo lo scorso dicembre ad una casalinga di Cagliari, la quale, dopo essersi accertata che non si trattasse di uno scherzo, ha ritenuto inutile dover effettuare il pagamento. Dopo un sollecito da parte dell’Enel, è stata costretta a recarsi alla posta. Resta da chiedersi quanto costi a Enelenergia una bolletta dal valore così basso.
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DATE DA RICORDARE (ALTRO CHE 2012) Harold Camping studia la Bibbia da 70 anni. Arrivano da lui i nuovi pronostici sulla fine del mondo. Secondo l’esperto, il 21 maggio di quest’anno cadrà il Giorno del Giudizio, in cui ogni abitante della Terra sarà premiato o punito per le sue azioni commesse in vita. Cinque mesi dopo, il 21 ottobre, l’intero pianeta verrà spazzato via dal fuoco. Si tratta, per i credenti, di una notizia da prendere veramente con le pinze: Camping aveva già predetto la fine del mondo per il 6 settembre 1994. dream m a g a z i n e 11
QUANDO UN CAFFÈ DIVENTA PERICOLOSO l 3 gennaio un pilota della United Airlines si è reso protagonista di un episodio tanto spiacevole quanto comico. Il conducente del volo UA 940 Chicago-Francoforte ha accidentalmente rovesciato una tazza di caffè sull’apparecchiatura di bordo. L’aereo è stato costretto ad un atterraggio di emergenza in Canada. Tutti sani e salvi i 241 passeggeri. In un comunicato stampa la compagnia ha attribuito la causa dell’incidente ad un malfunzionamento degli strumenti di navigazione e comunicazione.
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L’OSCAR RIFIUTATO DA MADONNA Nel 1997 “You Must Love Me” vinceva l’Oscar per la Miglior Canzone Originale. Gli autori Tim Rice ed Andrew Lloyd Webber invitano sul palco Madonna, interprete del brano, a condividere con loro l’ambita statuetta. La popstar rifiuta, ricevendo aspri commenti dalla platea. In una successiva intervista, spiegherà il gesto con la mancata nomination per il ruolo da protagonista in “Evita” nella categoria di Miglior Attrice, nonostante i consensi ricevuti dalla critica e la vittoria di un Golden Globe. È fatta così.
COLPI DA LUPIN Uno dei più clamorosi furti di sempre si verificò nel luglio del 1980 a Cannes: ben 20 miliardi di vecchie lire, tra gioielli e contanti, sottratti ad un principe arabo residente nella città francese. Record? Macché. Alla fine della seconda guerra mondiale una banda di soldati statunitensi e di civili privò la Banca di Stato Tedesca di oltre 5000 miliardi del vecchio conio. Nessuna traccia né della refurtiva né dei responsabili. 12
QUESTIONE DI DIETE
INCOMPRENSIONE TRA GENI “La donzelletta vien dalla campagna (…) e reca in mano un mazzolin di rose e viole”. Quelli del “Sabato Del Villaggio” sono tra i versi più noti ed apprezzati di Leopardi. Eppure, qualche tempo dopo, sarà proprio un altro poeta a scagliarsi contro quel “mazzolin di rose e viole”. Si tratta di Pascoli, il quale, appassionato di botanica, bollò come poco realistico il componimento leopardiano. Le rose e le viole, infatti, crescono in stagioni diverse. La polemica gratuita non era estranea neanche all’800…
Sembrerà strano agli italiani (e specialmente ai napoletani), ma soltanto un quinto dell’intera popolazione mondiale si nutre di pane. I restanti abitanti basano i propri regimi alimentari prevalentemente su granturco e riso. Niente questione di gusti, bensì di tradizioni e motivi economicoclimatici. La stessa dieta mediterranea di cui tanto ci lodiamo (pasta-legumi-verdura) non è altro che oggetto di convenienze economiche venutesi a creare nel corso dei secoli.
È BOOM PER I REGALI RIVENDUTI ONLINE endenza in aumento quella della rivendita online dei regali poco graditi, più del classico riciclo “a mano”. Lo conferma un’indagine di eBay. Al momento una delle categorie dove si ricicla di più è l’abbigliamento maschile, in particolar modo giubbini e maglioni, seguita da cellulari e prodotti per la bellezza e salute. In top ten anche i videogiochi e l’oggettistica per la casa.
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dream m a g a z i n e 13
fabrizio frizzi I MIEI PRIMI 30 ANNI IN TV el 2010 ha festeggiato trent’anni di carriera, dimostrando di essere uno dei pilastri del varietà. Con una conduzione elegante, posata e mai urlata, nel suo perfetto stile, Fabrizio Frizzi è risuscito con maestria e professionalità a presentare “Scommettiamo che?”, “I Fatti vostri”, “Luna Park”, “Domenica In”, “Miss Italia”, format entrati nella storia della televisione italiana. Dopo il successo del game show “I Soliti Ignoti- Identità nascoste”, è tornato in prima serata su Raiuno con il nuova trasmissione targata Rai, “Attenti a quei due- La Sfida” al fianco di Max Giusti.
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DI CRISTINA MARESCA
Hai inaugurato il 2011 in modo eccellente, ritornando in prima serata su Raiuno con “Attenti a quei due- La Sfida”. «È stata un’esperienza unica nella mia carriera di conduttore. Io e Max abbiamo dato vita ad una entusiasmante sfida a base di varietà, unagara originale tra due leoni, il tutto in uno spirito di festa.» La simpatia di un conduttore è una caratteristica determinante per il successo di un varietà. Come hai vissuto la tua esperienza al fianco di Giusti? «Quando si inizia un programma non sai mai come il pubblico possa reagire. Fortunatamente ci siamo presi le nostre soddisfazioni. Sono felice di aver condiviso il palco con Max Giusti, tra noi si respirava un clima di complicità e rispetto. Stimo Max, è stato un bell’avversario, roccioso e competitivo, un comico eccezionale con uno sfondo educato e rispettoso. Il programma ci ha visto letteralmente travolti dal lavoro, impegnati tutta la settimana tra prove 14
di ballo e canto. Mi sono divertito con gli eccezionali maestri di “Ballando con le stelle” ed emozionato nel cantare insieme a grandi interpreti come Toto Cu-
tugno, Peppino Di Capri e i Pooh.» Con il game show “Soliti Ignoti- Identità nascoste” hai raggiunto ascolti da record, riuscendo a battere “Striscia la notizia”. Cosa ha significato per te?
«Sì, ne sono davvero orgoglioso. Era dalla prima edizione di “Affari tuoi” che “Striscia la notizia” non veniva battuto. Ho ricevuto moltissimi complimenti dal pubblico. Questo per me è un anno meraviglioso. Credo non sarei stato capace di fare di più.» Sei da sempre impegnato sul fronte della solidarietà. Q u e st’anno, infatti, ti abbiamo visto da solo nella conduzione di Telethon, la maratona televisiva per la raccolta fondi a favore della ricerca genetica. «Sostengo diverse associazioni benefiche, è un onore essere utile e sostenere una causa importante con lo scopo di raccogliere fondi per la ricerca. Quest’edizione di Telethon mi ha dato tanto anche a livello umano, vedere il numeratore salire ora per ora è stata un’enorme soddisfazione. La maratona ha raggiunto il record di raccolta con 32 milioni di euro, un traguardo importante che permetterà di individuare terapie nella cura delle malattie genetiche.» Come attore, invece, ti vedremo ancora in veste di doppiatore o protagonista in una fiction televisiva? «Sì, mi piacerebbe. È stato coinvolgente il doppiaggio del film di animazione “Toy Story”, in cui ho prestato la voce allo sceriffo Woody. Vorrei tornare in tv nel ruolo dell’avvocato Bonelli, il protagonista della fiction “Non lasciamoci più”, un personaggio tanto amato e apprezzatodal pubblico per il suo essere aperto e generoso. Ne parlerò con il direttore di Rai Fiction, Del Noce e vedremo.»
IL MONDO FEMMINILE IN CHIAVE COMICA arbara Foria è una napoletana verace. Passata attraverso l’esperienza dei villaggi turistici e cresciuta con il mito di Monica Vitti, la Foria ha acquisito la sua popolarità attraverso alcuni programmi televisivi come “Tintoria”, “Pirati”, “Assolo” e “Comedy Central”. In questo periodo torna sul palcoscenico del Teatro Satiri di Roma con “Il piacere è tutto mio”, il nuovo isalaranre spettacolo che mette in evidenza i desideri più inconfessabili del mondo femminile.
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DI ALESSIO MORRA
Parlaci dello spettacolo "Il Piacere è tutto mio". «Ci stavo pensando da tempo e così a settembre ho iniziato a scriverlo. Mi piaceva l’idea di parlare del piacere delle donne. Questo è un excursus storico nel mondo femminile, dalla preistoria ad oggi. I periodi storici sono un espediente per parlare di argomenti che stanno a cuore a noi donne. Si parlerà di vanità, di libertà, di pettegolezzi, che a Napoli chiamiamo "inciuci". L’inciucio è una disciplina tutta femminile, solo le donne sanno sparlare bene. Si affronterà anche il tema sul sesso e sul mondo delle chat, luogo in cui le donne vanno a rifugiarsi.» Il tuo spettacolo sarà organizzato come una tesi di laurea... «In realtà il pubblico vedrà me come una tesista, una laureanda, che illustrerà la sua tesi intitolata
Barbara Foria "Il Piacere è tutto mio". Poiché quando ho discusso la mia vera tesi non ho preso il 110 lode, spero di prenderlo sul palco. Nello spettacolo ci saranno diversi colpi di scena. Attraverserò varie fasi della storia delle donne, parlando degli intrighi, della Borgia, dei veleni del periodo del Cristianesimo. Parlerò delle donne nel corso dei secoli, in chiave comica e leggera, perché la gente vuole ridere, fino ad arrivare alle donne di oggi.» Per te cos’è il piacere? «Adoro mangiare, sono golosissima. Potrei fare uno spot dicendo "toglietemi tutto, ma non i dolci", anche se, cibo a parte, adoro viaggiare, ma anche guardare film, sarei capace di vederne quattro o cinque uno dietro l’altro. Da buona napoletana mi piace tanto stare in famiglia, è una cosa
che mi rallegra sempre. Poi ci sono gli amici, quelli storici che sono tutti a Napoli, riverderli è sempre un piacere.» Come hai iniziato? «A 13 anni ho preso parte ad uno spettacolo teatrale. Facevamo uno o due spettacoli l’anno. Dopo c’è stata l’esperienza dei villaggi turistici, utilissima dal punto di vista formativo, l’ho fatto per oltre dieci anni. Poi, mi sono staccata dal gruppo teatrale ed ho lavorato da sola.» Il tuo modello? «Sono cresciuta con diversi modelli. Dal punto di vista comico c’era la Marchesini, anche se il mio mito indiscusso resta Monica Vitti. Se penso alle grandi del teatro, il primo nome è Franca Valeri. Se penso alla scuola napoletana, Totò e Troisi sono ai primi, ma non dimentico Tina Pica e Pupella Maggio.» dream m a g a z i n e 15
Michele Caputo in “Anche l’occhio vuole la sua parte”
L'UMORISMO CHE FA RIFLETTERE on eccezionale simpatia, originalità e semplicità, Michele Caputo racconta il quotidiano in chiave umoristica, dimostrando di possedere una singolare verve creativa. Conquista il pubblico partenopeo con il personaggio di Marittiello nella trasmissione "Telegaribaldi", ma il successo a livello nazionale arriva nel 1997 insieme ad Antonio D’Ausilio, grazie a "Pippo Chennedy Show". Decolla la carriera del duo comico Antonio & Michele approdando a "L'ottavo nano", passando per "Radio Kiss Kiss" fino ad arrivare a "Zelig". Nel 2010 il duo si scioglie e Michele alterna in maniera brillante la sua vita artistica tra teatro, cinema e televisione. Da marzo ad aprile porterà in scena al teatro Delle Palme e al Teatro Diana di Napoli “Anche l’occhio vuole la sua parte”, una commedia scritta da Caputo e Velonà per la regia di Maurizio Casagrande. Prossimamente lo vedremo anche al cinema nel film di Massimo Martelli "Bar Sport”, tratto dall'omonimo libro di Stefano Benni, al fianco di Teo Teocoli, nel cast anche Claudio Bisio, Giuseppe Battiston, Angela Finocchiaro, Antonio Catania.
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DI CRISTINA MARESCA
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Da marzo ad aprile porterai in scena lo spettacolo “Anche l’occhio vuole la sua parte”. Da quale fonte di ispirazione nasce il soggetto di questa commedia teatrale? «Nasce da un’attenta riflessione sulla realtà in cui viviamo, raccontata in chiave comica. Nella nostra società, la persona cosiddetta “perbene”, viene spesso additata, poiché, oggi, si vive per apparire, per farsi notare. Così, per non essere criticati, seguiamo quella determinata moda, viviamo in funzione degli altri e finiamo per essere tutti omologati. “Anche l’occhio vuole la sua parte” regalerà al pubblico sano umorismo e ovviamente tante risate.» Sul palco interpreterai Mario, un uomo onesto innamorato di sua moglie, che rappresenta un po’ l’eccezione. «Mario è perdutamente innamorato di sua moglie e cerca di dimostrale tutto il suo amore, ma alla donna non basta. Mario, non sentendosi apprezzato, inizia a perdere la sua autostima.» Chi è il personaggio della moglie? «La moglie Alegra, interpretata da Majo Berasategui, è una donna che guadagna molti soldi, pensa all’apparire piuttosto che all’essere, ama divertirsi ed andare alle feste. Tradisce Mario, ma lui non vede, non accetta il tradimento, anzi lo ritiene impossibile.»
Come attore c’è una scena della commedia che ti entusiasma in maniera particolare? «Sì, quella in cui Mario si trova in bilico e deve prendere la sua decisione definitiva. Con il regista Maurizio Casagrande abbiamo dato vita a scene davvero divertenti, mi sento orgoglioso di
essere diretto da un grande del teatro. » I tuoi personaggi, quindi, sono lo specchio della società odierna vista con l’occhio comico? «Sì, ho iniziato la mia carriera con Marittiello, il tossicodipendente. Adesso, attraverso il laboratorio teatrale che porto avanti al Bluestone di Napoli, cerco di inventarmi personaggi sempre nuovi. Bisogna essere innovativi, al passo con i tempi, mai affezionarsi troppo ad un personaggio.» Ti vedremo ancora con Antonio sul palco?
«Al momento no. Antonio sta seguendo un percorso differente, come monologhista. Comunque tutto può succedere, mai dire mai.» Nel corso della tua carriera hai lavorato in televisione, alla radio, al teatro e al cinema, interpretando anche ruoli impegnativi. Quando un attore può definirsi completo? «Il campo artistico è variegato. Teatro, cinema e tv hanno dei ritmi diversi ed un artista per essere completo dovrebbe sperimentarli tutti. In "Distretto di polizia" ho avuto modo di vestire i panni di un agente della narcotici, un ruolo insolito. Riguardo al cinema è in uscita nelle sale il film“Bar Sport”, tratto dall’omonimo libro di Stefano Benni, in cui affianco Teo Teocoli. Nel cast ci sono tra gli altri, Claudio Bisio, Angela Finocchiaro e Lunetta Savino. Sono del parere che non si finisce mai di imparare, lo diceva anche Eduardo: “gli esami non finiscono mai”. A fine tournèe quali saranno i tuoi impegni? «Inizierà la tournèe teatrale estiva di “Anche l’occhio vuole la sua parte”, poi, per il prossimo inverno è prevista la mia partecipazione a Zelig come monologhista. Nel frattempo continua l’impegno con il laboratorio al Bluestone, dove selezioniamo nuovi comici e lì ne approfitterò per preparare i miei personaggi da presentare a Zelig.» dream m a g a z i n e 19
LA SUA NAPOLI Simone Schettino
on "Se tocco il fondo...sfondo", Simone Schettino, a distanza di due anni, torna in scena con il suo undicesimo spettacolo. In giro per i teatri italiani, il comico, attraverso la sua verve comica, cercherà di sfatare un’infinità di luoghi comuni su Napoli e i napoletani, che ‘la televisione nazionale cerca sempre di esasperare’. Schettino racconta del suo esordio, della popolarità arrivata con la televisione, della sua famiglia e delle difficoltà che ogni volta incontra nello scrivere un testo comico. Una commedia che fa ridere, ma anche riflettere e che spinge lo spettatore a guardare con occhio critico ciò che di Napoli viene portato in televisione.
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DI ALESSIO MORRA PH. DI FELICE DE MARTINO
Parliamo del tuo spettacolo “Se tocco il fondo…sfondo”? «A differenza di quello che uno può credere, non è un’autobiografia e neanche una lamentela nei confronti del mondo. È una commedia vista con gli occhi di un napoletano che si mette davanti alla televisione e vede una sorta di sottocultura napoletana che viene trasmessa dalla Tv nazionale, questo lo dico da spettatore e non da artista. In realtà, 20
VISTA IN TV... buona parte di noi critica questa forma di spettacolo. Però, fa sempre comodo credere che noi napoletani siamo fatti così.» Si dice che i comici sono tristi e malinconici, è vero? «No, i comici sono persone normalissime. Il problema è che tutti vorrebbero vederti ridere e sorridere sempre. È come chiedere ad un pagliaccio del circo di camminare sempre con la parrucca o come chiedere ad un fantino di stare sempre a cavallo. Anche noi abbiamo i nostri mal di denti. Chi per strada ti vede tranquillo, pensa che sei depresso. Se si vedesse il comico camminare e sorridere da solo, cosa si penserebbe? A volte siamo anche disposti a manifestare quest’allegria, però, puoi sempre incontrare chi ti dice "allora ti piace sempre 'e pazzià".» Ti è mai successo che qualcuno abbia rubato una tua battuta? «Per me copiare è la cosa peggiore in assoluto. Se due comici dicono la stessa battuta in televisione, va anche bene. Purtroppo a me è successo di sentire alcune delle mie battute in televisione fatte da altri, ero sicuro fossero le mie perché conoscevo dei referenti venuti a vedermi in teatro, ma alla fine sono stato costretto a toglierle dallo spettacolo. Questa è la potenza del mezzo televisivo e non puoi nemmeno lamentarti, altrimenti dicono che sei patetico.» Ti si vede poco in televisione, come mai? «La televisione, ci tengo a chiarire, mi ha dato tanta visibilità nazionale, e se ultimamente non ho dei progetti televisivi, non è per
una bocciatura. La televisione per un’artista va bene per quattro o cinque anni, poi, c’è bisogno di un ricambio. Oggi, non si fa più il discorso di qualità, ma di quantità. Se uno va via, dietro la porta ce ne sono almeno altri dieci pronti a prendere il tuo posto. Certe volte, alcuni programmi comprano i pacchetti degli artisti in blocco, magari ne prendono otto tutti insieme. Una volta c’era un solo canale, quindi andava in tv solo il meglio, penso a Totò e Alberto Sordi. Ma non mi va che la gente pensi che dire queste cose sia dovuto al fatto che non mi si vede più in tv.» Come hai iniziato? «Ho cominciato a scrivere piccoli sketch spacciandomi per uno che aveva già fatto questo mestiere. In molti pensavano che fossi già
un cabarettista affermato, ma non era così. Ero quasi immobile, statico, ma i testi facevano ridere.» Quanto è difficile preparare uno sketch in poco tempo? «È una questione di allenamento, devi essere portato. C’è una metrica anche in quello che scrivi. I testi non sono facili come si pensa. Se tu cambi una parola o la sposti, se la posponi a fine discorso o l'anteponi, perdi l’effetto comico. Addirittura, la battuta più forte dello spettacolo, quella che funziona al 100%, se alla cinquantesima replica incespichi un attimo e ripeti la battuta un secondo dopo, non fa più ridere, perde l’effetto comico. Dietro uno spettacolo comico c'è un lavoro indescrivibile, bisogna sempre essere aggiornati su tutto quello che succede nel nostro paese.»
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UNA RISATA CI SEPPELLIRÀ terzo capitolo dei
guignol na risata ci seppellirà. Una celebre citazione che si trasforma nel titolo del nuovo album dei Guignol, arrivati al loro terzo lavoro discografico, dopo l'omonimo "Guignol" - che segna l'esordio - e "Rosa dalla faccia scura". Il gruppo, nato artisticamente nel 1999, ha iniziato a mescolare influenze blues, folk a echi di chansonnier francesi e italiani, fino ad assumere una sempre crescente fisicità e irruenza ritmico-rumoristica, tra intense ballate e sfuriate punk-blues.
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DI PAQUITO CATANZARO
Come mai questo aforisma di Bakunin è divenuto il titolo del vostro album? «La citazione sembrava prestarsi bene all’insieme del disco, agli argomenti, alle immagini e ai personaggi descritti. L’abbiamo rivolta verso noi stessi. “Ci seppellirà” per far intendere la tragicomicità di vivere questi tempi in questo luogo. Inoltre, la responsabilità di tutti nel dare il proprio contributo ad aver reso questo paese più degradato, più povero, più volgare, meschino e ignorante. La risata, intesa come scherno, è arma pacifica di popolo da sempre, la sola possibile per chi non ha altro da rivolgere verso i potenti e i prevaricatori. La maschera di Guignol, la marionetta, in fondo svolge proprio questo ruolo nel suo teatro.» Quasi dodici anni di storia. Di22
versi tour in giro per l' Italia e delle collaborazioni internazionali. Sfogliando l' album dei ricordi, su quale "ritaglio" finisce la vostra attenzione? «Difficile trovarne uno solo… comincerei con alcuni concerti memorabili, dall’Arezzo Wave al Rockisland di Bottanuco. Poi tanti luoghi dove abbiamo incontrato persone straordinarie e le serate con artisti come Cesare Basile, Amaury Cambuzat, Hugo Race e tanti altri.» Alla luce dell'attuale situazione in cui riversa il nostro paese, si può prospettare un futuro migliore, o quanto meno diverso per l' Italia? «Dobbiamo, non abbiamo scuse! In realtà penso sarà molto difficile e in ogni caso costerà un grande, enorme, collettivo sforzo culturale. Dobbiamo ripartire da
noi stessi, verso cosa andremo però è tutto da vedere.» Quali sono le difficoltà che incontra una band nel promuove la propria arte, affidandosi non ad una major discografica, ma a piccole etichette che ancora puntano sulla qualità del prodotto, fregandosene del marketing e di tutte le strategie? «Le difficoltà sono innanzitutto economiche, pratiche, organizzative, di tempo, promozionali ecc. Ci metti cuore, entusiasmo, pazienza, spesso soldi, caparbietà e capacità di non scoraggiarsi. Non guasta mai una buona dose di fortuna.» Come sarà il vostro 2011? «Suoneremo in giro ovunque fino all’estate. Chiuderemo questo tour e poi ci dedicheremo al materiale nuovo per il prossimo disco e ad eventuali nuove collaborazioni.»
dreamalmanacco
DI ALESSIO MORRA
Nasce il Monopoli (7/3/1933) Il 7 marzo 1933 nasce il Monopoli, che sbarca due anni dopo in Italia. Il Monopoli è un popolarissimo gioco da tavola, in cui i giocatori si sfidano, cercando di guadagnare denaro per mezzo di un’attività economica che si basa sull’acquisto, il fitto o il commercio di diverse proprietà, naturalmente attraverso denaro fasullo. Emilio Ceretti ha scelto i nomi al Monopoli italiano ed ha scelto quelli di molte strade della sua Milano. L’edizione europea, invece, ha i nomi delle principali capitali europee. Dal 2009 anche in Italia il gioco è venduto con il suo nome ufficiale "Monopoly". Negli anni sono uscite diverse edizioni speciali tra cui: Monopoli Ferrari, Monopoli Euro e Monopolino.
Roberto Benigni vince tre Oscar (21/3/1999)
L’Unità d’Italia (17/3/1861) L'Unità d'Italia festeggia 150 anni. Il 17 marzo 1861 nasce ufficialmente l’Italia. Il progetto di
Il 21 marzo ’99 Roberto Benigni vince il premio Oscar come "migliore attore prota- unificazione parte dal Regno di Sardegna, che gonista" per il film "La Vita è bella", sotto Vittorio Emanuele II, s’ingrandisce e anpremiato a sua volta come "miglior nette il Granducato di Toscana, i Ducati di film straniero". La pellicola cinema- Parma e Modena, l’Umbria e le Marche. Giutografica ha ottenuto sette nomina- seppe Garibaldi, dopo la conquista del Regno tion e conquistato tre Oscar, il terzo, delle due Sicilie, incontra a Teano Vittorio infatti, è andato a Nicola Piovani per Emanuele II e consegna le chiavi del Sud Itala colonna sonora. Benigni, premiato lia. Segue Roma (conquistata nel 1870) ed il da Helen Hunt, come miglior attore, Veneto (preso dopo la terza guerra d’Indipenma soprattutto da Sophia Loren, per il "miglior film straniero", è stato il primo italiano denza). Torino, prima capitale d'Italia ad essere a ricevere l’Oscar.
scelta, poi Firenze e infine Roma.
Van Gogh (30/3/1853) Il 30 marzo 1853 nasce in Olanda Vincent Van Gogh, uno dei più grandi pittori di tutti i tempi. La sua vita è stata breve ed infelice. Vincent, uno dei più impressionisti, ha saputo porre le basi dell’espressionismo. Finito in un ospedale psichiatrico, dopo essersi tagliato la metà di un orecchio, si è tolto la vita nel 1890. Infiniti i suoi capolavori che vanno dal "Ritratto al dottor Gachet" a "Campo di Grano con voli di corvi" da "Notte Stellata" a "La Camera di Van Gogh". Il suo capolavoro "I Girasoli" è stato venduto all’asta il 30 marzo 1987 per oltre 40 milioni di dollari. dream m a g a z i n e 23
Scavi di Pompei (1/4/1748) Gli scavi archeologici voluti da Carlo di Borbone portarono alla luce la città di Pompei il primo aprile del 1748. Pompei nel 79 d.C. viene distrutta dall’eruzione del Vesuvio. Gli scavi di Pompei, che sono patrimonio dell’UNESCO, sono visitati ogni anno da milioni di persone che giungono da ogni parte del mondo. La Villa dei Misteri, la Casa del Citarista, la Casa dei Vettii, l’Anfiteatro, il Teatro Grande, il Lupanare, le Terme Stabiane ed il Foro sono le gemme che tutto il mondo vorrebbe avere.
Gagarin nello spazio (12/04/1961) La Guerra Fredda, che ha diviso il mondo in due, porta una feroce corsa allo spazio. Il 12 aprile 1961 l’agenzia sovietica TASS annuncia: «Oggi l’URSS ha lanciato il primo uomo
Si uccide Kurt Cobain (5/4/1994)
sullo spazio. Il primo cosmonauta è il Dopo aver rischiato di morire a Roma il 18 marzo, Kurt maggiore Yuri Gagarin.» La navicella Cobain si toglie la vita il 5 aprile 1994. Il suo corpo è stato Vostok ha compiuto un’orbita terrestre trovato solo tre giorni dopo. Kurt Cobain è stato il leader dei in 89 minuti, prima di rientrare in at- Nirvana, un gruppo che in pochi anni di attività ha ragmosfera. A trasmettere le immagine del giunto un successo straordinario. In appena sette anni i Nirviaggio di Gagarin, la televisione sovie- vana hanno venduto 50 milioni di copie, con ‘soli’ tre album. tica. A Mosca, infatti, Gagarin è stato accolto trionfalmente, nominato da Ni- Smells Like Spirit, Come as You Are, In Bloom, HeartSheaped Box e Lithium sono brani indimenticabili. kita Sergeevi Chruš ëv, eroe dell’Unione Sovietica.
Muore Giovanni Paolo II (2/4/2005) Alle 21.37 del 2 aprile 2005 si spegne Giovanni Paolo II. Con lui si chiude uno dei più lunghi pontificati della storia. Karol Wojtyla, nato il 18 maggio 1920, è stato eletto al soglio di Pietro il 16 ottobre 1978, primo non italiano dopo 455 anni. Wojtyla è stato un Papa molto amato dalla gente, ha dato un forte scossone ai regimi comunisti nell’Europa dell’Est, ha viaggiato più di ogni altro pontefice, avendo compiuto ben 127 viaggi. Il prossimo primo maggio sarà beatificato dal suo successore, Benedetto XVI, che ha firmato il 14 gennaio 2011 il decreto che attribuisce un miracolo all’intercessione di Giovanni Paolo II. 24
Genio italiano: Leonardo, Michelangelo e Raffaello A distanza di trent’anni nascono tre artisti che il mondo c’invidia. Il 15 aprile 1452 nasce Leonardo da Vinci, il più grande genio che l’umanità abbia mai avuto. Pittore superbo, scienziato, musicista, scenografo, ma soprattutto inventore, Leonardo Da Vinci è considerato uno dei più grandi geni che l'umanità abbia mai avuto. Tra le sue opere "La Gioconda" e "l’Ultima Cena". Michelangelo Buonarroti, scultore e pittore immenso, nato il 6 marzo 1475, ha lasciato un grande patrimonio all'Italia come la Pietà e il David e gli affreschi della Cappella Sistina. Raffaello Sanzio, invece, nato il 28 marzo 1483, è un personaggio fondamentale del Rinascimento italiano. Le "Tre Grazie", esposte al Museo di Chantilly, e la "Madonna col Bambino" sono le sue opere più note.
Al Pacino (25/4/1940) A New York il 25 aprile 1940 nasce, da genitori di origini italiane, uno dei più grandi attori di sempre, Al Pacino. Vive un’infanzia difficile ed un’adolescenza tribolata. Più volte bocciato, lascia la scuola a diciassette anni. Per sbarcare il lunario fa l’operaio, il facchino e il lustrascarpe. Verso la fine degli anni ’60 s’iscrive all’Actors Studio, dove incontra il suo maestro Lee Strasberg. Il successo giunge nel ’72 con "Il padrino", dove è Michael Corleone. Tanti suoi film sono indimenticabili: da "Scarface" a "Carlito’s Way" da "Serpico" a
L’ammutinamento del Bounty (28/4/1789)
"Quel pomeriggio di un giorno da cani", fino a "Heat – la sfida"ed "Insider". Nel 1993, È il più famoso ammutinamento nella storia della mainterpretando il tenente-colonnello Frank Slade in "Scent of Woman – Profumo di rina britannica. Il Bounty parte il 23 dicembre 1788 Donna", conquista il Premio Oscar come miglior attore protagonista.
2° Scudetto per il Napoli (29/04/1990)
verso Tahiti con l’obiettivo di doppiare Capo Horn, ma per via di condizioni avverse quella rotta non è stata mai seguita. In quel viaggio il capitano Bligh avvista delle
Domenica 29 aprile 1990 al San Paolo, battendo 1 – 0 la Lazio, il Napoli di- isolette nei pressi della Nuova Zelanda, che in seguito venta per la seconda volta Campione d’Italia. Un campionato straordinario chiama Bounty. Dopo lunghe e tormentate giornate considerando che gli Azzurri conqui- giunge a Tahiti, dove i marinai restano affascinati dalle stano ben 51 punti e vincono in casa donne del posto. Proprio pensando a quelle deliziose pulsedici partite su diciassette. Intenso è il zelle e stufi della vita di bordo alcuni ufficiali, circa 18 intesta a testa con il Milan degli olan- sieme al leader Fletcher Christian, decidono di desi, nella penultima giornata i rossoneri perdono a Verona, mentre il Napoli ammutinarsi. Catturano Bligh conducendolo su di una vince 4 – 2 a Bologna. Un squadra fortissima formata da Diego Armando piccola imbarcazione assieme ai suoi fedelissimi. Bligh Maradona, naturalmente il grande protagonista e da Careca, Alemao, Ciro riesce incredibilmente a raggiungere l’Inghilterra. Christian raggiunge prima Tubuai e poi Tahiti. Ferrara, De Napoli e Zola. dream m a g a z i n e 25
ORIZZONTALI: 1. Evento sismico - 6. Guida l’aereo - 10. Iniziali di Tolstoj - 12. Non sposato - 13. Nasce dal Monviso - 14. È fatta di ciottoli - 16. Piccole vetture - 20. Pescatore immerso - 21. Prefisso per orecchio - 22. Competizioni - 23. Si dice di forte voce - 27. Capo coronato - 28. Simbolo del cobalto - 29. Generale di Giustiniano - 30. Macchina da ufficio - 35. Ci va l’anticonformista - 36. In mezzo al lago - 38. Sono mandati dal giornale - 40. Captato - 41. Cantava “Lontano lontano” - 43. L’università - 44. Il nostro “chauffeur” - 46. L’arte di Ovidio - 47. Fine di partita - 48. La città natale del Pittore Modigliani (sigla) - 50. Vincenzo poeta - 51. Azienda stradale (sigla) - 52. Statua gigantesca - 53. Solenne e sacerdotale.
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VERTICALI: 1. Numero o strappo - 2. Una delle Muse 3. Antica lingua - 4. Sconcertare - 5. La produce il baco 6. In seguito - 7. Articolo maschile - 8. Tele Giornale - 9. Iniziali di Hitchcock - 10. Titoli di studio - 11. Terra del Dalai Lama - 12. Libro di De Amicis - 13. Manca al tardivo - 15. Un tipo di triangolo - 17. Un po’ d’argento - 18. Sradicato - 19. Festa dopo la Pasqua - 24. Vi nacque il Gattamelata - 25. Sminuzzata - 26. Iniziali di Einstein 28. Ospita suore - 30. Sorgente - 31. Risposta di Sibilla 32. Pietra per affilare - 33. Pubblicato dopo la morte dell’autore - 34. Toscani di città - 35. Giro di mura - 37. Il sale... non fine - 39. Del tutto inutili - 40. Incontro di vocali - 42. Fallimento - 45. Sigla per automezzi - 49. In pieno viso - 51. Sulle targhe automobilistiche di Asti.
Il sudoku è un gioco di logica inventato, si dice, dal matematico svizzero Eulero, ma che deve il suo nome al grande successo che ha avuto in Giappone (Su vuol dire “numero” e doku “singolo”). COME SI GIOCA: bisogna inserire i numeri dall’1 al 9 facendo attenzione che essi compaiano una sola volta per ogni riga, per ogni colonna e per ogni riquadro.
IL TRENO Chiave (6): Parte del treno. ANSIMARE ANTICO APERTO ARCHETTO ARRIVO BALLAST BIELLA CLASSE COLLAUDI COMODO DIESEL LETTI LITTORINE LUMACA MISTO NAVETTA
ORARI PENDOLINO POSTA SABBIERA SAGOMA SBLOCCO SCALETTA SCALO SCAMBI SCARTAMENTO SCRITTA SPINTO TERRITORIO TESTA TRAVI USCITE
3 5 9 3 4 6 2 8
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CRUCICIFRATO
1. Su quale monte della Gracia viveva, secondo la leggenda, la Sfinge? °°° 2. Quale opera di Giuseppe Verdi venne rappresentata in Italia nel 1856 col titolo modificato, per ragioni politiche, in “Giovanna di Guzman”? °°° 3. A quale tipo degli Invertebrati appartengono i ricci e le stelle di mare? °°° 4. Da che cosa si ricava il liquore curaçao? A numero uguale corrisponde lettera uguale.
5. Quale fiume segna il confine tra Puglia e Basilicata?
N E R O
°°° 6. Quanti sono stati, finora, i re d’Inghilterra di nome Guglielmo? °°°
S U
7. Chi ideò, verso il 1910, il metodo di produzione della “catena di montaggio”?
B I A N C O
°°° 8. Che cos’è il “saltarupe”? °°° 9. Quale esercito adottò per primo il carro armato, nel 1916? °°° Annerite solamente i settori indicati col punto nero.
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°°°
10. Che cos’è il bucchero?
La fortuna bussa alla vostra porta, potrete finalmente contare sul successo in tutto quello che farete, anche se i vostri progetti incontreranno non poche opposizioni. Fate leva sul vostro spirito selvaggio e mettete a frutto ogni esperienza.
Quale perturbazione in amore oscurerà alcune delle vostre giornate, ma niente paura, con l'arrivo della primavera tutto tornerà come prima, anzi sarete una forza della natura e in pochi sapranno resistere al vostro charme.
Siete pronti a raccogliere i frutti del successo finora coltivati? Stracolmi di energie, vivrete a ritmo accelerato, dandovi da fare su tutti i fronti, al fine di gettare le basi per cambiamenti più che significativi. Via i dubbi e le contrarietà, avanti la forza e il buonumore.
In amore si prevede un periodo pieno di romanticismo, in cui a colpire sarà il vostro fascino e la vostra dolcezza. Qualche problemino sul campo lavorativo vi porterà a dover tamponare le molte uscite impreviste, cercando così di incrementare gli introiti. Calma e sangue freddo.
In amore come anche nel lavoro viaggerete con una marcia in più. Vivaci e coinvolgenti non passerete mai inosservati. State attenti, però, alla tipica stanchezza primaverile, concedetevi il più possibile un adeguato numero di ore di sonno.
Per voi amanti dell'ordine, l'influsso di Marte vi renderà caotici e dispersivi, ma con un po' di organizzazione tutto sarà risolvibile. In amore vanno chiariti i malintesi, inutile continuare a fare finta di niente. Attenzione alla forma fisica.
In amore vi aspetta un periodo bellissimo, ottime le occasioni per innamorarsi e rinnamorarsi. Per quanto concerne la salute, non forzate i ritmi per nessun motivo, prendetevi cura di voi stessi concedendovi un ciclo di massaggi e cure benessere.
Il risveglio dell'estro creativo vi renderà più sereni e tranquilli. Non c'è dubbio, ci sarà da lavorare, ma questa è una cosa che non vi ha mai spaventato. Anche in amore, il buon umore, aprirà le porte ad un periodo più che roseo, offrendo opportunità di cambiamento.
Un momento di piccola impasse farà da protagonista per gran parte di questo periodo sul fronte sentimentale, ma se invece agirete con saggezza, la situazione potrebbe volgersi in positivo. La forma non sarà delle migliori, cercate di praticare attività ricreative e rilassanti.
È arrivato il momento giusto di lasciarvi andare e di progettare grandi cose con la persona amata. Nel lavoro, lo sforzo sarà notevole, ma le soddisfazioni anche economiche vi renderanno felici, per cui munitevi di calma, sangue freddo e pazienza.
Quel periodo da tempo desiderato è finalmente arrivato. Diversi saranno gli incontri con persone nuove, che vi stimoleranno sotto tutti i punti di vista, ma anche notevoli saranno le opportunità di lavoro che non faranno altro che migliorare la vostra professione.
Energia ed ottimismo vi sosterranno quasi per un lungo periodo. Muniti di una buona creatività, affronterete qualsiasi impegno con tanta buona volontà. L'amore e i sentimenti saranno al centro dei vostri pensieri. dream m a g a z i n e 29
D R ITTI V E RS O L A M E T A
M O D À n un periodo in cui le band fanno sempre più fatica ad affermarsi, colpa del fatto che molti riversano le proprie attenzioni sui gruppi inglesi e americani, come lo dimostrano le classifiche musicali degli ultimi anni, i Modà riescono a sorvolare l'ostacolo raggiungendo la vetta. Francesco "Kekko" Silvestre (voce), Enrico Zapparoli (chitarra), Diego Arrigoni (chitarra elettrica), Stefano Forcella (basso) e Claudio Dirani (batteria), nati da esperienze diverse, ma con la stessa passione per il pop-rock, riescono ad affermarsi come migliore band del 2010. Ben quattro sono gli album all'attivo "Ti amo veramente", "Quello che non ti ho detto", "Sala d'attesa" e l'ultimo "Viva i romantici" che contiene 15 brani, tra cui gli ultimi successi "La notte", "Sono già solo" e "Arriverà", brano che insieme ad Emma Marrone (vincitrice di Amici 2010) hanno presentato al Festival di Sanremo. A maggio partiranno per un lungo tour italiano.
I
DI VIRGINIA MARESCA
Partiamo dagli esordi: nel 2004 arriva il vostro primo contratto discografico e il primo album "Ti amo veramente", riuscendo ad entrare di diritto nelle classifiche. Quanto siete cambiati da allora? «A livello umano pochissimo. Quando si parte, bisogna ammettere che è il momento in cui l’umiltà è al top. Il problema arriva quando esce il primo singolo seguito da un successo immediato, in quel caso rischi di per30
dere quell'umiltà. Se riesci a gestire il tuo successo, dando merito sia alla fortuna che alla bravura, allora il problema non sussiste. Il nostro percorso è andato per gradi, abbiamo fatto piccoli passi tutti in avanti, questo ci ha permesso, anche quando abbiamo raggiunto risultati importanti, proprio come quelli di oggi, di capire quanto è difficile il cammino di un artista per realizzare i propri sogni. Fortunatamente, non siamo cambiati nella nostra
ascesa discografica, forse siamo molto più sicuri di noi stessi, perché è chiaro che il riempire i palazzetti con 9mila persone ti dà più sicurezza. Dal punto di vista musicale è normale che siamo cambiati, riusciamo ad esprimere cose più mature e a mio avviso musicalmente migliori.» Nel 2005 per la prima volta a Sanremo con "Riesci a innamorarmi", ma il vero successo arriva sul web, registrando migliaia di contatti ogni giorno.
Cosa ha significato la vostra prima volta al festival? «Non fu una grandissima esperienza. Pensavamo fosse la fine della nostra carriera. Siamo contenti di aver avuto un'altra opportunità quest’anno.» In gara con Emma Marrone, com’è nato questo sodalizio artistico e cosa vi accomuna musicalmente? «Credo che ci accomuni la gavetta, perché al contrario di tanti artisti che hanno fatto dei reality, Emma è una ragazza di 26 anni che prima di arrivare ad Amici aveva già fatto tour in giro per l’Italia. L’incontro è avvenuto proprio ad Amici. Avevo scritto una canzone per Alessandra Amoroso e in quell'occasione ho conosciuto Emma, l’ho sentita cantare e mi è piaciuta la sua voce,da lì è nato tutto il resto.» Non avete mai pensato di prendere parte ad un talent show? «Il nostro percorso si è sempre basato sul live, sulla costruzione di un progetto musicale in linea con le nostre canzoni, quindi, non attraverso un reality in cui ti ritrovi a frequentare una scuola e cantare canzoni di altri. Per noi che siamo una band, sarebbe stato tutto più difficile. Credo, comunque, che i talent show siano delle realtà che danno la possibilità ai giovani emergenti di esprimersi in Italia, questo è uno dei motivi per cui abbiamo scelto di fare questo duetto con Emma.» Per due anni di seguito il primo posto è stato riservato ad uno dei ragazzi di Amici. Partecipare in coppia con un’altra icona di questo format televisivo si potrebbe definire una mossa studiata a tavolino oppure una semplice scelta? «Credo di no. Emma ha vinto la scorsa edizione di Amici, noi
siamo stati la band del 2010. Emma ha un suo pubblico e noi abbiamo il nostro, milioni di persone hanno scaricato i nostri pezzi e siamo stati in classifica per quasi cinque mesi.» Con "La notte" e "Sono già solo", i due singoli usciti lo scorso ottobre, avete raggiunto i primi posti in classifica, ottenendo anche il disco d’oro. Non avete pensato al fatto che Sanremo potesse in qualche modo mettere in discussione i risultati finora raggiunti? «L'esperienza Sanremo è stata una grande occasione, non per la scalata al podio, ma soltanto per promuove il nostro nuovo album, ricco di canzoni non diverse dalla musica proposta fino ad adesso.» Parliamo di "Arriverà" il brano del festival. In che modo si avvicina alle altre canzoni? «È un brano d’amore, melodico, anche se le sfumature rock non mancano. A fare la differenza in questa canzone è senza dubbio l’orchestra.» L’anno scorso siete stati eliminati dalla gara per fare spazio al Principe Emanuele Filiberto. La vostra partecipazione si potrebbe definire una rivincita? «Ho ammesso la mia delusione al
fatto che siamo stati esclusi ma come penso l’abbiano fatto tutti gli altri. Sanremo funziona ad inviti, l’anno scorso sono state invitate alte persone. La rivincita me la riprendo con me stesso ripensando al festival del del 2005.» Dove trovi l’ispirazione per scrivere i pezzi? «Dalla vita reale, da tutte le cose che succedono a me e alle persone che ho intorno. Non invento storie, non mi piace, non sarei credibile quando le dovrei cantare. » Parliamo del nuovo album "Viva i romantici"... «Oltre a contenere i brani "La notte", "Sono già solo" e "Arriverà", l'album comprende altre canzoni inedite più una versione live di "Sono già solo", pezzo scritto per Alessandra Amoroso. Quindici pezzi per un disco che ricalca il nostro stile, con sfumature più rock e suoni nuovi.» Quanto spazio viene dato all’amore nel nuovo lavoro? «Il 99%. Mi piace parlare d’amore, mi rende leggero, aiuta a distaccarmi dalla realtà. Ascoltare musica, poer me, significa sognare, quindi, non vedo come si potrebbe se affrontassimo temi politici.» Sei fidanzato? «Da dodici anni.»
dream m a g a z i n e 31
incitrice di Amici 2010, Emma Marrone, caratterizzata da una tempra forte, domina le classifiche di vendita con la sua voce potente, decisa e allo stesso tempo graffiante. Dopo l’Ep "Oltre", che contiene la meravigliosa "Calore" e dopo il primo album "A me piace così", la giovane artista ha partecipato all'ultima edizione del Festival di Sanremo insieme ai Modà, con la canzone "Arriverà". Un brano che insieme ai suoi due inediti porterà nei live in giro per l'Italia.
V
DI NICOLA GAROFANO
EMMA MA R R ON E
dell'Unità d'Italia, avete scelto di cantare "Here's to you La Ballata di Sacco e Vanzetti", la conoscevi? «Conoscevo la versione di Joan Baez e sono rimasta colpita dalla musica. Il testo è molto bello, racconta la storia di due uomini coraggiosi e onesti che hanno
Il coraggio di rischiare Com’è nata la collaborazione con i Modà? «Ho ricevuto il loro invito tramite la stampa e sono rimasta molto colpita e incuriosita. Ho voluto conoscere il gruppo e, ascoltando il pezzo, devo dire che mi è piaciuto veramente tanto. Quindi, non avendo mai nascosto il piacere e l’onore di andare a Sanremo, ho preso la palla al balzo per affrontare questa avventura non da sola.» Maria De Filippi, non era d’ac32
cordo con la tua scelta di partecipare a Sanremo? «Non è così. Come al solito vengono travisate le cose. Maria, volendomi bene e sapendo le critiche che ogni anno si muovono nei nostri confronti, a prescindere da come cantiamo, da chi siamo o da quello che abbiamo fatto prima, ha cercato di mettermi in guardia. Nonostante i sui avvertimenti ho voluto tentare.» Per la serata dedicata ai 150
portato avanti i loro ideali e hanno fatto parte della storia d'Italia. Un testo che mi ha emozionato molto cantare, forse perché reputo i due uomini molto simili a me.» Il tuo album "A me piace così" è ai primi posti delle classifiche, ti ha spaventato questo improvviso successo? «Ho cercato di affrontare tutto con serenità, non sono un’adolescente che puzza di latte, ho ventisette anni e di esperienze nella
vita ne ho avute tante. L’essere acclamata, vedere che la gente compra i miei dischi e viene ai concerti è una sensazione indescrivibile. Questo deriva dal fatto che ho avuto le persone giuste al mio fianco, che mi hanno seguito nelle scelte, mi sono state vicine. Comunque sia, sono rimasta la ragazzina che sogna sempre di fare un passo in più ed è questo che mi fa andare avanti, ben vengano tutte le altre grandi cose.» Com’è avvenuta per te la scelta dei brani dell’album? «Ascolto un sacco di demo e scelgo le canzoni in base alle emozioni che mi trasmettono. Per me il testo è molto importante in una canzone, una parte fondamentale, quindi, scelgo sempre la canzone più adatta a me.» Tenterai anche tu un giorno di scrivere qualche canzone e suonare qualche strumento? «Ho già pronto qualcosa, bisognerebbe farlo ascoltare, ma credo che ci sia il tempo giusto per ogni cosa. Nel frattempo quando posso strimpello la chitarra.» Com’è caduta la scelta sulla cover "La lontananza", cosa ti lega a questa canzone? «Sicuramente la passione per la musica italiana di vecchio stampo. Modugno è un artista che ho sempre apprezzato, stimato, fa parte di tutta quella serie di cantautori degli anni ‘50 e ’60 che ascolto tranquillamente quando sono a casa.» "Arida" ricorda un po’ il repertorio alla Mina… «Fortunatamente godo dell’influenza di questi cantanti, da Mina a Patty Pravo, che da ragazzina ho sempre ascoltato. Secondo me, i primi ascolti sono fondamentali nella vita di una persona che ha intenzione di fare questo mestiere.»
Quali messaggi vorresti dare attraverso le tue canzoni? «Canto tutto quello che penso, anche se credo sia giusto che le persone che mi seguono, diano la loro interpretazione secondo le emozioni che vivono. Solitamente scelgo canzoni che hanno dei messaggi positivi, ma anche tristi e malinconici, perché la vita non è fatta soltanto di sorrisi.» Parliamo degli esordi... «Ho iniziato a suonare con mio padre nelle feste di piazza, ai matrimoni, nelle cantine, fino a quando non ho avvertito l'esigenza di dare una svolta alla mia vita. Amici mi ha dato la possibilità di proseguire verso un cammino più professionale.» Oltre a cantare, quali mestieri hai fatto prima di arrivare ad Amici? «Di giorno lavoravo come commessa in una profumeria, poi in un negozio di scarpe, in uno di
abbigliamento e per un anno ho fatto il servizio civile, occupandomi di assistere gli anziani, per poi la sera fare liberamente quello che amavo, cantare.» Cosa hai amato o odiato della trasmissione Amici? «Non ho odiato niente, se non a volte me stessa, perché magari non riuscivo a dare quello che volevo. Ho amato tutti, mi sono sentita accolta in una seconda famiglia, non mi è mai mancato nulla, anzi ho imparato tanto. Rifarei Amici altre mille volte, infatti, dico sempre a Maria di farmi entrare come ripetente.» Cosa rispondi invece ai detrattori di voi artisti che uscite dai talent show? «Non rispondo niente. Purtroppo la gente apre la bocca perché non sa cosa fare o cosa dire. Chi lavora con me e mi segue sa che non sono l’ultima "sfigata" uscita da un talent.»
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dreamusica
DI FABIO ESPOSITO
Avril Lavigne “Goodbye Lullaby"
"Awesome As Fuck" album in forma live per i Green Day "Awesome As Fuck" è il nuovo cd dei Green Day, la cui uscita è prevista per marzo. Il gruppo aveva già annunciato l’idea lo scorso agosto, dalla pagina Twitter ufficiale. Durante uno degli ultimi concerti i Green Day hanno presentato il brano inedito "Cigarettes and Valentines" ed annunciato di essere impegnati nella lavorazione di un nuovo album registrato in forma live.
Con "What The Hell" Avril Lavigne ha anticipato il suo nuovo lavoro discografico dal titolo "Goodbye Lullaby", un disco di vita, che parla di come le persone affrontano le esperienze difficili. Grandi come sempre le collaborazioni ormai collaudate con Deryck Whibley, Evan Taubenfeld e Butch Walker, ma anche con l'autore/produttore Max Martin. Avril continua a condividere le sue personali esperienze attraverso i suoi testi e la sua musica e "Goodbye Lullaby" sarà l’evoluzione, spinta da un suono più organico ma soprattutto più aperto.
Vasco di nuovo in pista nel 2011 Dalla sua official page su Facebook, Vasco Rossi annuncia che la sua nuovissima creatura vedrà la luce il 29 marzo 2011 e sarà seguita da un tour negli stadi. Il rocker emiliano torna con una musicalità nuova e tantissima energia da investire sul palco. Sembrava ieri l’ultima data del suo grandioso tour che ha toccato i palazzetti dello sport d’Italia e d’Europa e che si è protratto da ottobre 2009 a ottobre 2010. Ancora sconosciuto il titolo del nuovo cd, che promette di far parlare di sé non solo per la musica, ma anche per i testi di denuncia che colpiranno davvero tutti, compresi i critici. Un Vasco che dice sempre più spesso la sua, adottando pur sempre la sua chiave inconfondibile,quella rock. 34
DOPO TRE ANNI TORNA CAPAREZZA In Italia, una delle uscite discografiche più interessanti, è sicuramente quella di Caparezza. Il nuovo cd, il cui titolo ancora non è stato annunciato, arriva a tre anni da “Le Dimensioni del Mio Caos”. In concomitanza con l'album ecco alcune date del tour: 16/03 Bari (La Casa delle Musiche Puglia Sounds), 18/03 Roma (Tendastrisce), 19/03 Padova (Gran Teatro), 22/03 Milano (Alcatraz), 23/03 Firenze (Saschall), 26/03 Bologna (Estragon), 01/04 Napoli (Casa della Musica), 02/04 Rimini (Velvet), 08/04 (Montesilvano - Palaroma), 09/04 Senigallia (Mamamia), 14/04 Venaria (Teatro della Concordia).
Nuovo album per
Britney Spears Dopo aver trascorso il 2010 lontana dalle luci della ribalta Britney Spears ritorna in grande stile. La Principessa del Pop esce a marzo con il suo nuovo album anticipato dal singolo "Hold it against me". Ad affiancare Britney nella realizzazione del nuovo cd, oltre ai produttori Dr.Luke e Max Martin, anche Rodney Jerkins, il cantante R&B Avant e Fraser T.Smith. Una Spears che con tutta probabilità andrà in piena sfida con Lady Gaga, uscita da pochissimo con il suo nuovo lavoro.
SUBSONICA EDEN TOUR 2011
È tempo di ritorno per i Subsonica che pubblicheranno il nuovo album "Eden", il sesto della loro carriera. Subito dopo la band torinese partirà per un tour che toccherà i palasport delle più importanti città italiane. Le date: Pordenone 31 marzo Palasport; Verona 1 aprile Palasport; Genova 2 aprile – 105 Stadium; Roma 7 aprile Palalottomatica; Caserta 8 aprile Palamaggiò; Bari 9 aprile – Palaflorio; Torino 11 aprile Palaolimpico; Milano12 aprile Mediolanum Forum; Firenze 15 aprile Mandela Forum; Bologna 16 aprile – Futurshow Station.
CHILDREN OF BODOM IN CONCERTO IN ITALIA Annunciato il tour Europeo dei Children of Bodom. "The Ugly World Tour 2011" farà tappa in Italia il 13 aprile all'Alcatraz di Milano. A fare da supporto al gruppo ci saranno Ensiferum e Machinae Supremacy. Il gruppo finlandese capitanato da Alexi Laiho è attualmente una delle formazioni più stimate del nuovo panorama heavy-metal.
"Chess"
il musical di Andersson e Ulvaeus
Non tutti sono a conoscenza del fatto che, ben prima del debutto di "Mamma Mia!", i due artisti maschili degli Abba, Benny Andersson e Björn Ulvaeus, avevano già avuto un buon successo nel campo del musical. I due degli Abba avevano, infatti, scritto assieme a Tim Rice, l’autore di “Jesus Christ Superstar”, “Evita” e “Il Re Leone”, il musical "Chess". Ambientato all’epoca della guerra fredda, "Chess" racconta la storia di un triangolo amoroso che coinvolge due grandi campioni di scacchi, uno di origine americana e uno russa. Per tutti quelli che andranno a vederlo vivranno un'esperienza davvero unica nel suo genere.Da mercoledì 13 a domenica 17 aprile il musical andrà in scena a Trieste.
Gianna Nannini in tour dal 29 aprile
Dopo due anni di assenza lo scorso gennaio è uscito “Io e Te”, il nuovo lavoro discografico di Gianna Nannini, il magnifico cd pubblicato su etichetta Sony Music, che contiene dodici pezzi: undici sono gli inediti interamente scritti dalla cantautrice senese, in più c’è una cover “Nel blu dipinto di blu (Volare)” di Domenico Modugno. La neo mamma sarà presto impegnata in un grande tour. Le date: 29 aprile Milano Mediolanum Forum - 3 maggio Roma PalaLottomatica - 7 maggio Reggio Calabria Palacalafiore- 9 maggio Acireale Palatupparello - 12 maggio Eboli Palasele - 14 maggio Caserta Palamaggiò - 16 maggio Perugia PalaEvangelisti - 18 maggio Bologna Futurshow Station - 20 maggio Verona Arena - 24 maggio Treviso Palaverde - 25 maggio Bolzano PalaOnda - 27 maggio Firenze Mandela Forum - 31 maggio Pesaro Adriatic Arena - 4 giugno Torino PalaOlimpico. dream m a g a z i n e 35
DIVERSI MA UNITI COM rent’anni fa D&D davano vita a “Banana Republic”, album fortunatissimo nato dalla collaborazione di due correnti musicali diverse seppur provenienti dalla stessa matrice etnica. Dall’uscita di quel progetto è passata tanta acqua sotto i ponti, ma soprattutto sia Lucio Dalla che Francesco De Gregori hanno proseguito un loro percorso artistico e umano che li ha portati a rincontrarsi nel gennaio 2010 per la realizzazione di "Work in progress". Il nuovo album, registrato completamente dal vivo, è la dimostrazione della loro voglia di mettersi in gioco, rinnovando un repertorio storico in maniera tale da cercare un riscontro/confronto con il mondo dei giovani. Abbiamo incontrato i due cantautori che in questi mesi saranno nei migliori teatri italiani per suonare tutta la scaletta di "Work in progress", più qualche gradita sorpresa totalmente inattesa dal pubblico.
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DI ROSARIO PERONE
Dopo tanti anni come è nata l’idea di riunirvi per un nuovo progetto discografico e perché dar vita a un disco live? Dalla:«Ci intrigava l’idea di fare un qualcosa che andasse a braccetto con la nostra voglia di suo36
E PIPPO E TOPOLINO nare dal vivo. È stata una sfida registrare un disco dal vivo, perché nel mondo della musica è quasi impossibile trovare un album che sia realmente live, c’è sempre un qualcosa che è corretto in fase di mixaggio. Noi abbiamo cercato di tirare fuori un progetto il più puro possibile. Quando si vuole registrare un album di questa tipologia, avviene sempre qualcosa di inaspettato che può migliorare il tuo lavoro. Ad esempio, durante la registrazione di un nostro concerto abbiamo avuto come ospite Pappi Corsicato, in veste di musicista e non di regista. Dalla sua perfprmance siamo rimasti talmente affascinati che abbiamo deciso di inserirlo nel nostro progetto.» De Gregori: «Qualcosa che viene rivisto in fase di mixaggio c’è sempre, noi per essere il più possibile fedeli all’anima di questo disco non siamo intervenuti in fase di post produzione. Quindi, se c’è qualcosa che non dovesse piacervi, dovete criticare Marco Alemanno che è il nostro produttore (dice sorridendo n.d.r.).» Come è nata l’idea di "Work in progress"? Dalla: «L'idea è nata un po' di tempo fa quando incontrai Francesco ad una festa. Quel giorno venne fuori l'idea di dar vita ad un altro progetto insieme. In seguito ci siamo visti altre cinque o sei volte, continuando a parlare dell’idea di registrare un disco live, ma senza prefissarci delle date.
L’impegno di "Work in progress" è nato seriamente in seguito ad un live insieme del tutto improvvisato. Da quel momento capimmo di avere un feeling, pur essendo due artisti molto diversi.» De Gregori: «Siamo anche consci che un’operazione del genere può essere rischiosa poiché c’è il pericolo di non essere appoggiati né dalla critica né da una parte dei fan. È un rischio, però, che corriamo volentieri, perché ci divertiamo molto di più a cantare e
suonare ora che abbiamo più di trent’anni di carriera sulle spalle. Ripensando alla nostra giovinezza, forse eravamo molto più seri e meno propensi al godimento dei nostri spettacoli. » Sia il mondo della musica che quello del cinema, offre al pubblico un mucchio di coppie. Il vostro duo a quale tipologia appartiene? Dalla: «Siamo diversissimi come Pippo e Tolpolino. Se ci osservate dal punto di vista fisico, sembriamo l’articolo “il”. Sul palco Francesco è molto più fermo ed io sono molto più teatrale. C’è ne siamo resi subito conto, ma siamo sempre rimasti noi stessi.» De Gregori: «Grazie a Dalla ho
imparato a fare suoni onomatopeici come il SHU-BI-DU-BI-DA (ride n.d.r.)» Dalla: «Il pubblico di De Gregori lo ha sempre visto come una sfinge. Ora rimane di sasso quando lo vede un po’ più dinamico. Qualche giorno fa ho letto su un blog che ora De Gregori canta malissimo grazie a Dalla.» Come vivete la città di Napoli quando ci venite per suonare? Dalla: «Più che parlare dell’accoglienza che riceviamo dalla città di Napoli bisognerebbe parlare della musicalità di questa città. È un qualcosa che ritrovo non solo negli spettacoli musicali, ma anche in opere di altra natura, come nei film di Pappi Corsicato, in cui la musica si sente subito che è partenopea e ha un ruolo non secondario nelle storie che racconta.» Con quali criteri avete selezionato i pezzi di "Work in progress"? De Gregori: «Non abbiamo scelto le nostre canzoni migliori o quelle che sono le preferite dai fan, semplicemente perché non suonavano bene. Ci teniamo ad essere artisti contemporanei, pur avendo molti anni di carriera.» Dalla: «Infatti, "La storia" è presente all’interno dell’album per la sua attualità. Pur essendo stata scritta tanti anni fa, racconta un tema sempre fresco, soprattutto se pensiamo alle sorti del nostro paese. È un pezzo che riscuote successo, soprattutto fra le nuove generazioni e questo fa capire che forse ci stiamo muovendo nella giusta direzione.» dream m a g a z i n e 37
dreamcinema
DI ROSARIO PERONE
Dario Argento ritorna in 3d
Dopo le"Winxs" tra un anno arriverà nelle sale un nuovo film italiano in 3d. Si tratta della storia di Dracula, uno dei pochi classici cinematografici che Hollywood non ha rifatto in terza dimensione. Il progetto è stato affidato al grande Dario Argento che grazie alla sua firma è riuscito a mettere su una coproduzione con case francesi e spagnole. L’ultimo film girato da Dario Argento risale a due anni fa. Si tratta di un noir mai uscito nelle sale italiane a causa di una diatriba giudiziaria nata fra Adrian Brody, l’attore protagonista, e i produttori del film, i quali, dopo anni dalla fine delle riprese, non hanno ancora eseguito le pratiche di pagamento dirette agli attori protagonisti.
De iro, Pesci e Scorsese di nuovo insieme
Finalmente il biopic "The Irishman" sta per entrare in produzione. Il film vedrà nuovamente insieme sul set la star Robert De Niro e il regista Martin Scorsese. I due, che non vedono l'ora di tornare a collaborare, porteranno sullo schermo il romanzo di Charles Brandt "I Heard You Paint Houses" che ricostruisce le relazioni esistenti tra Jimmy Hoffa e il suo omicida Frank "The Irishman" Sheeran. Altre due grandi star afiancheranno De Niro e Scorsese sul set di questo intriganre gangster movie, stiamo parlando di Al Pacino e Joe Pesci.
BALLATA DELL’ODIO E DELL’AMORE
Non abbiamo il tempo di disintossicarci dai cinepanettoni che già inizia una nuova stagione di commedie italiane per il grande schermo. Questa volta il protagonista è l’ ex gregario dei vecchi cinepanettoni,Enzo Salvi, che per la prima volta interpreta un ruolo diverso da quello tipico dal suo bagaglio di caratterista. 38
Il nuovo film di Alex De Iglesias è stato considerato dalla critica indipendente il miglior film visto all’ultima Mostra del Cinema di Venezia. Non a caso Quentin Tarantino è stato tentato fino alla fine nel dare il Leone d’oro al regista spagnolo. Al di là dei premi vinti questo è un film che deve far riflettere i nostri produttori e i nostri autori, poiché incapaci di sviluppare un’industria italiana dedita al cinema di genere.
Se chiederete a tutti i critici americani il nome del regista più sottovalutato d’America è facile che vi risponderanno Gregg Araki. L’autore di "Mysterious skin" è amatissimo sia dalla critica che dai produtil nuovo film di tori, ma stranamente fatica a trovare una distribuzione per i Gregg Araki suoi film. In Italia, fortunatamente, vi sono ancora dei distributori come Valerio De Paolis che credono ancora che al business si possa associare la qualità.
Kaboom
Body Paween Purijitpanya è un regista di horror sconosciuto dalla massa ma amatissimo dai cultori del genere. Le più importanti major hollywoodiane si stanno contendendo i suoi servigi poiché, oltre a saper dirigere dei film, pensa sempre a delle storie originali. Quindi, non c’è da sorprendersi se in Italia, in poco più di un anno, sono arrivati tre de suoi ultimi lavori cinematografici.
Monsters
Monsters è un dramma indipendente britannico che ha conquistato il pubblico americano dato che ha avuto come promoter un certo Stephen King. Tutti sanno quanto il grande scrittore americano sia restio ad apprezzare film non statunitensi, ma nella sua attesissima classifica dei 10 migliori film del 2010, King ha inserito anche il pregevole lavoro di Gareth Edwards.
Ron Howard raramente si è dedicato alla commedia, forse perché non ha riscosso gli stessi risultati ottenuti con il dramma. Ma "Il dilemma" sembra avere tutte le carte in regola per sbancare, poiché tratta il tema dell’amicizia (sempre più messo da parte in favore delle commedie rosa) con un piglio ironico senza mai finire nel banale. È il fumetto italiano più famoso all’estero e ora è diventato una produzione hollywoodiana. In Italia nessuno ha creduto a una trasposizione cinematografica sul famoso detective nato dalla penna di Tiziano Sclavi, ma gli americani che hanno fiuto per gli affari non si sono fatti scappare un altro eroe simbolo dell’immaginario collettivo della nostra generazione. Il film di Kevin Munroe uscirà nelle sale italiane a marzo.
Un nuovo atto di forza Neal Moritz ha confermato in una lunga intervista che Colin Farrell sarà il protagonista del remake di "Atto di forza", cult fantascientifico del 1990 diretto da Paul Verhoeven, con protagonista Arnold Schwarzenegger. Il romanzo omonimo di Philip K. Dick, da cui è stato tratto il film originale, non sarà preso come fonte d’ispirazione, ma gli sceneggiatori prenderanno spunto solo dal film di Verhoven, approfittando delle infinite possibilità offerte dai nuovi effetti speciali. dream m a g a z i n e 39
Fabio Volo
IL GIORNO IN PIÙ ARRIVA AL CINEMA di dare loro un tocco di originalità rispetto a quello che sono, rendendoli più drammaturgici.» Quale aspetto dei tuoi personaggi si avvicina al tuo modo di essere? «L’incapacità di avere una relazione stabile, che non è una scelta, l’autoironia e il non prendersi mai troppo sul serio.» Quando hai cominciato a scrivere il romanzo, sapevi già come sarebbe finito? «No, non mi succede mai di pensare al finale, la storia viene fuori un po' alla volta, in maniera molto semplice, come se la stessi vivendo giorno dopo giorno. Anche adesso che sto scrivendo il mio quinto libro e non ho la più pallida idea di come vada a finire, ma sono curioso e non vedo l'ora di arrivare alla fine.» Scrittore, attore e conduttore, Fabio Volo, il cui vero nome è Fabio C’è stato qualcosa che hai moBonetti, si fa strada nel mondo dello spettacolo grazie al suo essere dificato durante la stesura del frizzante, spensierato, ma anche un tantino esibizionista. Divenuto romanzo? in poco tempo uno degli speaker più apprezzati e conosciuti dell'etere, Volo non si ferma ed entra a fare parte del team delle «Sì, lo faccio sempre. In fase di "Iene". Dalla televisione al cinema il passo è breve, Fabio, però, correzione delle bozze, ne appronon si accontenta e ci prova anche con la scrittura. "Esco a fare fitto per modificare gli interi cadue passi", il suo primo libro, entra subito in classifica, conferpitoli, fino a quando non me lo mando ancora una volta la sua popolarità. Segue "È una vita che strappano da mano, altrimenti ti aspetto", "Un posto nel mondo" e "Il tempo che vorrei", preceduto da "Il giorno in più", dal cui libro è stata tratta la sceneggianon si vedrebbe più la fine» tura di un film prossimamente nelle sale, per la regia di Massimo Il film si differenzia dal roVenier con Isabella Ragonese e Fabio Volo. manzo? DI VIRGINIA MARESCA «Sì, ci sono dei ritmi completaQuando hai scritto "Un giorno In questo caso c’è stata una richie- mente diversi, il cinema richiese in più", pensavi già potesse di- sta specifica e alla fine ho pensato delle cose che in letteratura inventare la sceneggiatura di fosse una buona occasione. Ho col- vece si possono descrivere. Ad film? laborato alla sceneggiatura e la esempio, si posso scrivere cinque pagine su un tramonto, ma al ci«No, ho sempre cercato di divi- cosa mi è piaciuta tantissimo.» dere tutto ciò che ho fatto nella Quanto ti somiglia il protago- nema il momento in cui lo vedi è vita. Non ho mai scritto un libro nista della storia, Giacomo all'incirca un secondo.» Cosa ti aspetti da questo film? pensando ad un personaggio tele- Bonetti? visivo o autobiografico. Ogni «Abbastanza. Tutti i personaggi «Mi aspetto di fare un buon che volta che scrivo, racconto le cose dei miei libri mi somigliano un po', possa piacere ad un buon numero che immagino e vedo ogni giorno. anche se, in fase di scrittura, cerco di persone.» 40
Isabella Ragonese
II PIÙ ATTESI
L’attrice che mancava Considerata una tra le migliori attrici emergenti italiane, Isabella Ragonese, dal teatro sperimentale arriva al cinema italiano con i film "Nuovomondo" di Crialese e "Il giorno in più" per la regia di Massimo Venier, tratto dal libro cult di Fabio Volo, in cui l'attrice veste i panni di Michela, la misteriosa ragazza del tram che avvolta da alone di mistero riesce ad incuriosire Giacomo (Fabio Volo). Prossimamente uscirà nelle sale anche "Il primo incarico" di Giorgia Cecere. DI NICOLA GAROFANO
Parliamo del tuo prossimo film in uscita "Il giorno in più" ... «È una commedia romantica tratta dall’omonimo libro di Fabio Volo, che si distacca molto dal racconto del libro stesso. Fabio è meraviglioso e so che da sempre aveva pensato a me per questa parte.» In passato hai scritto dei testi teatrali, quali temi affrontavi? «Erano performance di teatrodanza con personaggi grotteschi e sempre diversi.» Tra i tuoi impegni annuali spunta anche il teatro. «Porterò in scena Orlando, tratto dal romanzo scritto da Virginia Woolf. L’idea di proporre un personaggio che non rimane sempre lo stesso, ma cambia corpo, passando prima da uomo e poi donna è davvero stimolante.» So che tu odi le fiction? Non mi permetterai mai di dire una cosa del genere. Credo, però, che molte non siano fatte con l’attenzione giusta. Ho preso parte anche all’episodio dell’ottava stagione del Commissario Montalbano, "l’Età del Dubbio", un prodotto bello, curato in ogni suo particolare.» Considerata la migliore attrice emergente, in quattro anni hai preso parte a più di dieci film e vinto diversi premi. Non temi l’invidia delle tue colleghe? «No, io non la sento almeno.
Ogni attrice si differenzia dalle altre. Ci muoviamo tutte in ambiti diversi, una è giusta per un ruolo e un’altra no, è una cosa normale e c’è posto per tutti.» Parliamo di Nena e del suo "Primo incarico", un film che non è ancora in distribuzione? «È ambientato negli anni ’50, facilmente riconducibile ai giorni nostri. Non è una cartolina di quell’epoca, tocca qualcosa di profondo dell’universo femminile come le prime esperienze lavorative. Il mio personaggio è quello di Nena, una maestra che deve lottare per farsi accettare da tutto il paese come persona istruita rispetto alla realtà contadina. Una storia che fa riflettere e che mi ha coinvolto molto non solo come attrice, ma anche come persona.»
Easy girl regia: Will Gluck con: Emma Stone, Stanley Tucci, Amanda Bynes genere: Commedia The Fighter regia: David O. Russell con: Mark Wahlberg, Christian Bale, Amy Adams, Melissa Leo genere: Drammatico Rango regia: Gore Verbinski con: Johnny Depp, Isla Fisher, Bill Nighy, Abigail Breslin genere: Animazione, Azione, Avventura Dylan Dog regia: Kevin Munroe con: Brandon Routh, Sam Huntington, Anita Briem genere: Animazione, Azione, Inside Job regia: Charles Ferguson con: Matt Damon genere: Documentario Sucker Punch regia: Zack Snyder con: Emily Browning, J. Malone genere: Azione, Thriller, Fantasy Non lasciarmi regia: Mark Romanek con: Carey Mulligan, Andrew Garfield, Keira Knightley genere: Drammatico, Thriller Kick-Ass regia: Matthew Vaughn cast: Nicolas Cage, Christopher Mintz-Plasse, Aaron Johnson, Mark Strong, Chloe Moretz, Xander Berkeley genere: Azione, Drammatico Boris - Il film regia: Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre, Luca Vendruscolo con: Francesco Pannofino, Pietro Sermonti, Caterina Guzzanti, Carolina Crescentini genere: Commedia Hop regia: Tim Hill con: Russell Brand, James Marsden, Elizabeth Perkins, Kaley Cuoco, Chelsea Handler, Tiffany Espensen genere: Commedia, Family
Alessandro Gassmann
IN VESTE DI CAVALIERE PER AIUTARE
Alessandro Gassman, dopo aver posato nudo anni fa per un calendario, è sicuramente il sogno di ogni donna, ma è anche uno tra i più eccellenti attori che abbiamo in Italia. In questi giorni è nelle sale con il film "Il padre e lo straniero" per la regia di Ricky Tognazzi e dal 18 marzo con "Baciato dalla fortuna" di Paolo Costella, un film con Vincenzo Salemme, Asia Argento e Nicole Grimaudo. Alessandro è anche regista e attore di teatro, nonché direttore del Teatro Stabile del Veneto e tutor del corso di recitazione a Cinecittà presso la Act Multimedia. Molteplici sono gli impegni che riesce a portare avanti con grande e instancabile professionalità intellettuale. Nel 2012 debutterà anche alla regia cinematografica con Roman e il suo cucciolo. DI NICOLA GAROFANO
In questi giorni sei al cinema con "Il padre e lo straniero" per la regia di Ricky Tognazzi… «Tratta temi a me molto cari, come l’integrazione razziale e la 42
conoscenza fra cultura e religioni diverse, tra quella occidentale e orientale, tratto da un romanzo meraviglioso di De Cataldo. Io sono il protagonista insieme a una favolosa Kesnia Rappoport e
Nadine Labaki, che qui in Italia nessuno conosce, ma è la più grande star del cinema medio orientale. È un film che sta trionfando in Medio Oriente e di questo sono molto felice. È stato in concorso anche al Festival del Cairo e a Dubai, ma sono molto curioso di come verrà accolto nel nostro paese.» Vai al cinema? «Non tantissimo, preferisco vederli da casa i film, in particolar modo quelli che mi trasmettono delle forti emozioni.» Oggi è sempre più difficile far emozionare… «Il problema principale del cinema di oggi, non necessariamente di quello italiano, sono le storie che mancano di originalità. Oggi, l'unico cinema a non essere ripetitivo è quello indipendente americano, che negli ultimi anni ci ha regalato delle storie meravigliose.» Cosa succederà in "Baciato dalla fortuna"? «Il personaggio interpretato da Vincenzo Salemme vince all’enalotto, 120 milioni di euro, e il sottoscritto farà di tutto per rendergli la vita impossibile. È un film che parla di falsità umana in maniera molto comica, diretto da Paolo Costella con Asia Argento e Nicole Grimaudo. Mi sono molto divertito a girare le scene di questo film, la sceneggiatura è bellissima, mi auguro possa divertire il pubblico allo stesso modo di come ha divertito noi attori.» “Roman e il suo cucciolo”, lo spettacolo che in questo periodo stai portando in scena, diventerà un film? «A maggio, quando la tournée
LA CULTURA ITALIANA teatrale sarà terminata, mi dedicherò anima e corpo a questo progetto. "Roman e il suo cucciolo" mi ha dato molte soddisfazioni, teatralmente parlando, ecco perché con Vittorio Moroni, uno sceneggiatore che amo moltissimo, stiamo cercando di realizzare un adattamento cinematografico allo spettacolo teatrale, anche se credo che il lavoro possa diventare film nel 2012.» Il cast è stato definito? «In gran parte sarà confermato quello teatrale, con l’aggiunta di nove personaggi nuovi.» Da dove è preso questo testo? «È preso da una commedia americana di Reinaldo Povod, un autore sconosciuto. Lo spettacolo è stato messo in scena a New York nell’84 da Robert De Niro, con Ralph Macchio, in quel caso si parlava di una comunità di cubani a New York nella metà degli anni ’80. Con Eduardo Erba, invece, abbiamo deciso di ambientare lo spettacolo a Roma e i cubani sono diventati romani.» Cosa ti ha spinto a scegliere questa storia? «Essendo un padre, m'interessava parlare dei rapporti tra padre e figlio, focalizzare l'attenzione sull'integrazione razziale e sulla diversità nel nostro paese, in cui questo tipo di argomentazioni sono trattate ancora in maniera retrograda.» Quanto è faticoso fare il direttore artistico del Teatro Stabile del Veneto? «Non mi pesa assolutamente. È la mia grande passione e vorrei fare solo quello, però, mi rendo conto che non si può vivere solo di tea-
tro, poiché si guadagna poco. Diciamo che uso il teatro come passione e quanto mi capita faccio cinema, in particolar modo quando mi propongono storie che mi divertono o che mi appassionano, come nel caso di "La donna della mia vita", "Baciato dalla fortuna" o "Il Padre e lo straniero".» Cosa ne pensi della legge Bondi e dei tagli ai finanziamenti? «Il teatro purtroppo vive solo di finanziamenti, soprattutto il teatro pubblico come quello che io dirigo. Un taglio come quello preventivato, nella speranza dovesse essere ridotto, aiuterebbe a continuare la nostra funzione culturale. L’Italia ha un ampio patrimonio culturale, il più grande del mondo in un paese così piccolo. Il fatto di aver aumentato nel nostro piccolo teatro Stabile del Veneto il 30% dei degli abbonati, tra l'altro tutti giovani, vuol dire che c’è una voglia di frequentare locali teatrali, di ricevere emozioni e noi cercheremo di farlo. Io e tutti gli altri direttori degli stabili italiani, ci auguriamo di poter continuare a far il nostro lavoro in libertà, così come abbiamo fatto finora, ma soprattutto con i mezzi necessari.» Ho letto qualcosa su tuo nonno, una storia davvero molto romanzata dalla quale potrebbe anche nascere l'idea di un film… «Mio nonno, un gigante di oltre due metri, per trovare la donna della sua vita, decise di andare a piedi dalla Germania a Genova attraversando le Alpi, tutto questo in compagnia di un amico. Alla fine il suo amore l'ha trovato a Genova, una piccola donna di nome Luisa, mia nonna.»
Faster regia: George Tillman Jr. con: Dwayne Johnson, Billy Bob Thornton, Maggie Grace, Carla Gugino genere: Azione The next three days regia: Paul Haggis con: Russell Crowe, Elizabeth Banks, Ty Simpkins genere: Drammatico, Thriller Rio in 3D regia: Carlos Saldanha con: Jesse Eisenberg, Anne Hathaway, Rodrigo Santoro genere: Drammatico, Thriller Scream 4 regia: Wes Craven con: Neve Campbell, Courteney Cox, David Arquette genere: Horror, Thriller World Invasion: Battle Los Angeles regia: Jonathan Liebesman con: Michelle Rodriguez, Aaron Eckhart genere: Azione, Fantascienza Thor regia: Kenneth Branagh con: Chris Hemsworth, Natalie Portman, Anthony Hopkins genere: Azione, Avventura Fast Five regia: Justin Lin con: Vin Diesel, Paul Walker, Jordana Brewster genere: Azione, Thriller Paul regia: Greg Mottola con: Nick Frost, Simon Pegg, Seth Rogen, Jason Bateman genere: Commedia Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del mare regia: Rob Marshall con: Johnny Depp, Penélope Cruz, Ian McShane genere: Commedia, Fantasy This must be the place regia: Paolo Sorrentino con: Sean Penn, Frances McDormand, Tom Archdeacon genere: Drammatico Una notte da leoni 2 regia: Todd Phillips con: Bradley Cooper, Zach Galifianakis, Justin Bartha genere: Commedia
Emanuele Proprizio
...QUANDO LA FORTUNA BUSSA ALLA PORTA Vittorio Emanuele Proprizio, per gli amici Lele, dai banchi di scuola approda al suo primo film "Mio fratello è figlio unico", in cui interpreta Accio, un controverso e polemico adolescente. Subito dopo Carlo Verdone lo sceglie come figlio coatto in "Grande grosso e…Verdone" e nello stesso anno entra a far parte del cast della serie televisiva "I Liceali". Una gavetta più che formativa, fatta di esperienze lavorative al fianco di grandi attori e registi, fa di Emanuele Propizio un promettente attore del nostro cinema. In questo periodo è nelle sale il film "Manuale d'amore 3", in cui Lele, per la regia di Giovanni Veronesi, anche questa volta al fianco di Verdone, veste i panni di Cupido. DI NICOLA GAROFANO
Hai cominciato a quattordici anni, com’è successo? «Ero in terza media e in giro per alcune scuole di Roma, tra cui anche la mia, si tenevano i casting per "Mio fratello è figlio unico". Ho partecipato anche io, superando il provino, da lì è cominciato tutto.» Era l'attore quello che volevi fare? «La mia passione fin da bambino era il calcio, quella dell'attore è venuta fuori dopo. Ho avuto la fortuna di lavorare con i grandi del nostro cinema, i quali hanno saputi tirar fuori il mio essere attore. Oggi, posso dire che l'amore per il cinema supera ogni cosa, anche il pallone.» E parlando di grandi del cinema italiano, si dice che quando sei stato contattato da Carlo Verdone, sei rimasto sbalordito... «Sì, perché quello che mi è successo non è una cosa da tutti. Dopo aver interpretato Accio in "Mio fratello è figlio unico", mai andavo all'idea che per il mio secondo film fossi contattato da Carlo Verdone. La gente mi 44
diceva di essere stato bravo nel mio primo ruolo, ma io neanche capivo il perché. Poi, quando ho incontrato Carlo, ho cercato di fargli una bellissima impressione, anche se lui aveva già deciso di prendere me per il ruolo di suo figlio Steven Vecchiarutti in "Grande, grosso e Verdone". È inutile dire che sono stato molto, ma molto contento di aver preso parte al film.» È stato difficile per te lavorare con lui? «No, lui è un maestro, mi ha fatto sentire a mio agio e sul set è diventato come un mio secondo papà. Ogni
volta cerca sempre di darmi, è una persona simpatica, sempre sorridente e mi fa morire dal ridere.» Cosa ci puoi dire su “Manuale d’amore 3”? «Interpreto Cupido e sono il filo conduttore di tutto il film, anche la voce narrante.» Continuerai con “I Liceali”? «Hanno girato il 3, però, dopo essermi consultato con le persone che più mi sono vicine, ho deciso di interrompere la mia esperienza, di conseguenza non ho girato i nuovi episodi. Ne "I liceali" mi sono molto divertito e devo tanto anche a questa fiction, sia come esperienza professionale che come popolarità.» Stai già leggendo qualche nuovo copione? «Si legge tanto, ma d s icuro ancora non c’è nulla.» Cosa fai quando non sei impegnato con il cinema? «Sto frequentando l'ultimo anno del liceo linguistico e poiché sono un po' indietro a causa del lavoro, seguo anche lezioni private. Inoltre, quando posso coltivo la mia passione per la musica.» Suoni qualche strumento in particolare? «Sì, la batteria, anche se a livello amatoriale. Amo così tanto la musica che mi piacerebbe cambiare strumento e cantare.» Che tipo di musica solitamente ascolti? «Molta musica italiana e poca straniera, mio padre è musicista e mi ha trasmesso questa grande passione. La musica che prediligo di più è il jazz, adoro Frank Sinatra, Tony Bennet e il mio cantante preferito è Michael Bublè, ma apprezzo anche l’hip hop alla Justin Timberlake.»
dreamlibri
DI NUNZIA FALCONE
In ogni numero vi presenteremo un autore contemporaneo come invito alla lettura e lo faremo citando una frase di un suo libro.
«... perché un pretesto per tornare bisogna sempre seminarselo dietro, quando si parte...» è una celebre frase del libro "Oceano Mare" di Alessandro Baricco, un autore consigliabile a qualsiasi lettore, di qualunque età e provenienza. La forza di Baricco sta nelle parole, nel suo modo di governare la loro potenza. Per lui, le parole giocano, si mischiano, si 'vedono'... per lui ogni parola è un mondo, e per sempre cercherà di raccontarlo. Con la veemenza e la dolcezza che ognuna di esse esprime liberamente.
i romanzi LE BEATRICI
TROPPO UMANA SPERANZA
di Stefano Benni Feltrinelli Editore
di Alessandro Mari Feltrinelli Editore
Otto monologhi per otto donne, tutte particolari. Il nuovo romanzo di Stefano Benni racconta la storia di una Beatrice dantesca dei giorni nostri, in un gioco di specchi che ne moltiplicano le immagini. Attraverso le storie di un’adolescente crudele, una presidentessa che si nutre dei propri operai in esubero, una suora ironicamente ninfomane, una donna che vive d’attesa, un’anziana signora incattivita dall’età, una vecchietta sognatrice e una licantropa, Benni esplora l’universo del gentil sesso in un breve romanzo veloce e avvincente.
TROPPO: era la volontà di unirsi. UMANA: era l’ispirazione comune. SPERANZA: era il Verbo dei garibaldini. Quattro ragazzi vivono nella seconda metà dell’ottocento, nel clima preunitario e nella diffusione degli ideali mazziniani, garibaldini e cavouriani, tutti con una propria storia, che s’intreccia con quella prima e quella successiva all’Unità d’Italia. Un inno ai nostri 150 anni. A quell’Italia che il 2 giugno di qualche secolo fa, ha smesso di essere “un’espressione geografica” e ha detto al mondo, chiamatemi Nazione.
LA VITA ACCANTO di Mariapia Veladiano Einaudi Editore
Rebecca è brutta. Rebecca è buona. Rebecca ascolta. Rebecca ama. Terrificanti gli occhi, la simmetria del viso, eppure ha delle mani lisce e affusolate, curate e perfettamente adatte per suonare il piano. Rebecca è brutta, ma ha un talento: viaggia tra i tasti bianchi e neri del pianoforte. La Veladiano ci fa immergere in una storia commovente, ci fa capire quanto l’incapacità di amare sia un problema vero e profondo: l’inettitudine non è un “difetto” della bambina, lei ha imparato ad accettarsi, piuttosto è il mondo immediatamente vicino a lei, che è inetto a comprendere la sua virtù.
il non romanzo
“SPOSTARE L’ORIZZONTE. COME SOPRAVVIVERE A QUARANT’ANNI DI VITA ROCK” In questo libro sono presenti oltre 2.300 ricette descritte
È il libro autobiografico del cantautore Eugenio Finardi che ripernei minimi dettagli, per avere una visione completa della di corre i fatti salienti dellain suatutto vita, dalla musicaTutti (musa ispiratrice nostra cucina, rinomata il mondo. i suggeri-di Eugenio tutta la sua esistenza), al rapporto con sua figlia affetta dalla sinper scegliere i "ferri" del mestiere, conservare i cibi Finardi menti drome di down. Una sottilelae chiara narrazione di una vita immersa e apparecchiare al meglio tavola. Una suddivisione seme nel rock, nell'intensa attività di un uomo che della sua arte e del suo Antonio plice che va per argomenti ricca di spiegazioni dettagliate ed esaurienti, integrate da consigli e varianti, capaci di tramodo di essere ne ha fatto una rappresentazione quasi cinematoG. D’Errico sformare ricetta in un vero proprio capolavoro. grafica.ogni Opinabile e meticoloso: unoe stile, un destino, è la sua storia.
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il libro fotografico
MONICA BELLUCCI prefazione di
Giuseppe Tornatore ph. di Helmut Newton, Richard Avedon, Ellen von Unverth, Peter Lindbergh
Una raccolta di fotografie sulla "dea della bellezza" Monica Bellucci. Un vero e proprio elogio all'immagine statuaria della showgirl-attrice, sbarcata ad Hollywood insieme a Sophia Loren. Una vita sorprendente, aiutata verso la corsa al successo, sicuramente grazie ai capelli corvini e alle labbra sensuali, ad una bellezza tutta mediterranea, che ha esportato il Made in Italy in tutto il mondo.
i romanzi
LOVEBOOK
IL BACIO DELLA TARANTOLA
di Simona Sparaco Newton Editore
di Giovanna Bandini Newton Editore
L’amore tra Solidea ed Edoardo nasce molto prima di averlo vissuto: quando erano ragazzini, fuori una scuola, come tanti anni fa si faceva. Eppure si ritrovano adulti e sul web o meglio sul social network più in voga del momento, Facebook. Chi l’ha detto che non esistono più gli amori oltreoceano, dolorosi e avvincenti, come se fossero scritti piuttosto che vissuti? Facebook fa risparmiare il viaggio, ma propone la stessa persona che poco prima ci ha fatto battere il cuore. Non è una questione di social, i protagonisti sono gli ingredienti per una pietanza che può o non può essere meravigliosa.
Tra gli splendidi paesaggi marittimi e il profumo della terra soleggiata e arida del periodo estivo, nell’esalazione dei sapori salentini, si accende la passione di un giornalista, schiavo della sua vita e di un amore inerte per una bellissima tabbaccaia. Al limite dell’erotico e sensuale, questa storia non è uno slancio al tradimento, piuttosto una magia dei sensi. La Taranta, il cui morso si dice faccia innalzare la verve femminile, in un insaziabile gioco di intrighi e passione, ha colpito ancora... e lo ha fatto in silenzio, quando tutto era troppo calmo, quindi inaspettato.
L’inconscio è la prerogativa sulla quale Goliarda fonda tutta la sua ricerca di scrittrice e indagatrice dell’animo umano. “Destino Coatto” è l’unione di tanti racconti misteriosi ed onirici, uomini e donne che non hanno nulla di normale, che vivono segnati da un destino, appunto “coatto”. La scrittura avvolgente, quasi scientifica in alcune parti, ci fa cogliere la volontà, da parte dell’autrice d’informare il lettore, renderlo partecipe della sua ricerca, per quanto questa avvenga in un filone letterario e non a caratteri didascalici. Un romanzo rapido e fugace, proprio come il suo destino.
i classici
IL VENTRE DI NAPOLI
di Matilde Serao
È un viaggio attraverso gli angusti e bellissimi vicoli di Napoli. Una sonda che viaggia a velocità esorbitante, nelle fessure delle porte e dal piccolo scorcio intravede la vita rapida, triste e solare dei napoletani. Matilde Serao rievoca umori e sensazioni, turbamenti ed emozioni sul folklore di una città ambigua e lo fa come se raccontasse le vicende della sua vita, in un abbraccio forse troppo umano.
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IN VIAGGIO PER...
TOKYO Prima di partire per Tokyo c’è solo una cosa da fare: riguardarsi Lost in translation, una visione che vale più di ogni guida turistica. È impossibile ritrovare in qualunque libro o articolo di giornale quel misto di spaesamento, stupore e senso di inadeguatezza che colpisce la vista, l’udito e tutti gli altri sensi quando si sbarca nel centro della capitale giapponese, uno dei pochi posti al mondo che dà al visitatore l’impressione di trovarsi in un posto totalmente altro rispetto a tutto ciò a cui è abituato. L’avanzare della globalizzazione, capace di rendere tutte le metropoli uguali alle altre, poco ha potuto nell’attenuare la magia di una città che pur condividendo con il resto del mondo gli stessi prodotti e abitudini di consumo riesce a differirne per tutto il resto. DI SIMONE D’ANTONIO
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Shibuya, Ginza e i grandi fiumi di persone dirette verso stazioni, negozi e strade circostanti. quartieri commerciali Il modo migliore per assistere a Il primo impatto con quel videogioco impazzito che a prima vista sembra essere Tokyo, megalopoli di oltre tredici milioni di abitanti, è dato dai suoi enormi stradoni, attraversati da un traffico persistente ma sempre ordinato anche nelle ore di punta. Simbolo di quest’ordine che sottintende il caos è l’incrocio di Shibuya, il più grande del mondo, dove da quattro direzioni diverse si riversano
questo spettacolo che si ripete ogni giorno alle cadenze regolari di un semaforo è salire in cima ad uno dei tanti grattacieli della zona, costellata di centri commerciali e vie più o meno grandi dove trovare negozi di abbigliamento, manga e accessori all’ultima moda. La cosa che colpisce di più è l’inquinamento acustico, dato dal tintinnare ossessivo delle palline del pachinko o da musica e
annunci provenenti da invisibili altoparlanti, il tutto unito a innumerevoli stimolazioni luminose che rendono un giro nel quartiere un’esperienza imperdibile. Eppure Shibuya non si caratterizza come gli altri quartieri commerciali per un’unica specializzazione merceologica: mentre Akibahara e Shinjuku si distinguono per i manga e l’elettronica, Ginza è il quartiere delle griffe del lusso e dei centri commerciali storici (tra i tanti, Matsuya e Mitzukoshi) ma anche di megastore tecnologici come il Sony Center o ricchi di originali articoli made in Japan come Muji e Tokyu Hands. rente per avvicinarsi quanto più possibile agli stili lolita, dark o Omotesando, Harajuku e cosplay, con coloratissimi gadget introvabili alle nostre le cosplay latitudini. Di tutt’alDi tutt’altro taglio il quartiere di tro taglio invece le Omotesando che, pur ospitando boutique alternative lungo i suoi boulevard le consuete che si trovano nelle stradine di fronte Takashita: dal vintage al nuovo stile metropolitano ci si lascia guidare verso le nuove tendenze della moda giapponese prima di tornare alle viuzze che conducono all’imponente Santuario grandi firme della moda, richiama Meiji, uno dei più importanti più da vicino lo stile urbano di templi scintoisti di Tokyo. una grande città europea. Proseguendo in su verso Harajuku, si La città più tradizionale: arriva al Jingu Bashi, il ponte sul Asakusa, Ueno e Yanaka quale ogni domenica sfilano gruppi di ragazzine vestite da Per fuggire almeno per qualche eroine dei manga o del J-Pop. Un ora dal caos dei quartieri commodo per cambiare identità al- merciali e ritrovare i sapori e i meno per un giorno ma che ri- ritmi della città più tradizionale chiede una lunga preparazione: bisogna risalire verso nord. Nel lungo la vicina Takeshita è però quartiere di Yanaka, unico ad espossibile trovare tutto l’occor- sere rimasto intatto dopo i bombardamenti della Seconda guerra mondiale, si respira l’aria di un paesino circondato dalla grande metropoli, con i suoi piccoli templi, l’affascinante e antico cimitero e le stradine piene di casette basse, che si alternano a interessanti negozi di tè e articoli a forma di gatto (il simbolo del quartiere). Dopo un giro al parco di Ueno, non lontano
da Kanda e dal Palazzo Imperiale (aperto al pubblico solo due giorni l’anno), si giunge nella po-
polare Asakusa, che ospita il più bel tempio buddista della città, il Senso-Ji. Poco lontano alcuni tra i migliori, e meno turistici, ristoranti di pesce della città, da Maguro Bito (che serve il sushi su un nastro da cui è possibile direttamente servirsi) a posti specializzati nella preparazione del fuku, il temuto e velenosissimo pesce palla che richiede cuochi esperti per la sua corretta sfilettatura. È senza dubbio al mercato del pesce di Tsukiji che vale la pena recarsi di mattino presto per mangiare il migliore sushi di Tokyo, e quindi del mondo. Non lontano dai banchi su cui si svolgono le contrattazioni per i pregiati tonni rossi del Pacifico è possibile degustare nigiri, chirashi e altre specialità locali fianco a fianco con pescatori e venditori della zona. Altro che l’atmosfera ovattata e vagamente chic dei ristoranti di sushi occidentali, più tradizionale di così… dream m a g a z i n e 49
TUTTI I RISULTATI DEI GIOCHI PRESENTI IN QUESTO NUMERO
Edizioni Pantart Via A. De Gasperi, 135 80059 - Torre del Greco - Na Direttore editoriale Giuseppe Dado
CRUCICIFRATO
Direttore responsabile Virginia Maresca Grafica ed impaginazione Marco Troncone Foto di copertina Stefano C. Montesi Hanno collaborato Cristina Maresca, Nicola Garofano, Rosario Perone, Fabio Esposito, Simone D’Antonio, Vincenzo Pernice, Alessio Morra, Nunzia Falcone, Salvatore Brancaccio, Cosimo Sinforini, Paquito Catanzaro
1. Sul Citerone - 2. “I Vespri Siciliani” - 3. Agli Echinodermi - 4. Dalla scorza di un’arancia amara dell’omonima isola delle Piccole Antille - 5. L’Ofanto 6. Quattro - 7. L’industriale americano Henry Ford 8. Un’antilope africana - 9. Quello inglese - 10. Una terra nera con cui sono fatti molti vasi etruschi.
IL TRENO
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