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L'isola di Capri è uno dei luoghi di maggior fascino del mondo. A soli 5 chilometri da Punta Campanella, ha una estensione di poco più di 10 Kmq. L’isola è divisa nei due comuni di Capri ed Anacapri e presenta un territorio in prevalenza montuoso, con due massicci, il Monte Tiberio, a est, e il Monte Solaro a ovest, la cui altezza raggiunge i 589 m ed è considerato un eccellente punto panoramico raggiungibile in seggiovia o mulattiera. Completano la scena i grandi gabbiani di Capri, le coltivazioni di agrumi, i vigneti che si arrampicano sui versanti dell'isola ed il verde della flora mediterranea. Le grotte sono circa 60, tra le quali la più celebre in tutto il mondo è la Grotta Azzurra. Favorita da un clima delizioso, splendide ville, famose ed incredibili bellezze naturali e da un'ottima ricettività alberghiera, Capri ha nel turismo la sua principale attività economica, a cui si affiancano la pesca, l'artigianato e l'agricoltura. L’isola è ricchissima di calette, raggiungibili sia via mare che via terra. Il mare color smeraldo, fa da sfondo ai celebri Faraglioni.
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The island of Capri is one of the most charming places in the world. At only 5 km from Punta Campanella, it extends just over 10 sq km. The island is divided in two municipalities: Capri and Anacapri and has a mostly mountainous territory, with two massive, Mount Tiberio, east, and west Monte Solaro, whose height reaches 589 m and it’s considered an excellent vantage point accessible by mule track or chairlift. Completing the scene the large seagulls of Capri, citrus crops and vineyards that climb the sides of the island and the green Mediterranean flora. The caves are about 60, among which the most famous worldwide is the Grotta Azzurra. Favored by a delightful climate, beautiful villas, famous and incredible natural beauty and an excellent hotel accommodation, Capri has in tourism its main economic activity, which is flanked by fishing, crafts and agriculture. The island is full of coves, reachable both by sea and by land. The emerald sea, is as a background to the famous Faraglioni.
L'isola di Capri fu adorata da Cesare Augusto, il quale l’acquistò dalla città di Neapolis in cambio di Ischia. Tiberio, vi trascorse gli ultimi dieci anni di vita, costruendovi, dodici ville. La più imponente Villa Jovis, divenne sua residenza. In epoca moderna, sull’isola vennero create stupende architetture di chiese e conventi. Nell’800 fu meta di intellettuali ed artisti illustri, tra i quali Giacinto Gigante e Giuseppe Casciaro. Dalla metà del ‘900 divennero ospiti abituali di Capri scrittori come Moravia, Ungaretti, Pratolini e Malaparte e i futuristi Marinetti, Prampolini, Depero e Clavel, che lanciarono il Manifesto della Bellezza di Capri eleggendola centro per gli artisti di tutto il mondo. Ancora oggi Capri è visitata da turisti provenienti da ogni parte del mondo, che non perdono l’occasione per far mostra di sé nella celebre Piazzetta, centro dell’isola sia per i turisti, che per gli abitanti del posto.
The island of Capri was adored by Caesar Augustus, who purchased it from the town of Neapolis in exchange of Ischia. Tiberius, spent there the last ten years of his life, building twelve villas. The most impressive, Villa Jovis, became his residence. In modern times, on the island were created wonderful architecture of churches and convents. In the '800 it became the destination of distinguished artists and intellectuals, among them Giacinto Gigante and Joseph Casciaro. Since mid ‘900 guests of Capri were writers such as Moravia, Ungaretti, Pratolini, Malaparte and the Futurists Marinetti, Prampolini, Depero and Clavel, who launched the Manifesto of the Beauty of Capri electing the island the centre for the artists from around the world. Capri is still visited by tourists from all over the world who do not lose the opportunity to show themselves in the famous Piazzetta, the centre for tourists and the inhabitants alike.
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Villa Jovis si trova alla fine di Viale Amedeo Maiuri; costruita nel I sec. a.C., è attribuita a Tiberio, per l'ubicazione a strapiombo sul mare che garantiva privacy e sicurezza, caratteristiche importantissime per l'Imperatore. Della villa romana resta buona parte della struttura, costruita su ampie cisterne e serbatoi, creati per sopperire alla mancanza perenne d'acqua sull'Isola. Villa Jovis era organizzata in settori collegati da corridoi, scale e cunicoli. Sul lato nord si trovava l'appartamento dell'Imperatore con vista sul Golfo di Napoli; ad est, il settore per l'alta rappresentanza; le terme erano a sud e ad ovest gli alloggi ed i locali di servizio. La Villa di Tiberio aveva un'estensione di 5.500 metri quadri e si elevava in altezza, struttura insolita per l'epoca, ma necessaria per la particolare ubicazione. Alla fine del viale che conduce alla villa c'è il famoso Salto di Tiberio, luogo che secondo la leggenda popolare, veniva utilizzato dall'imperatore per farvi precipitare servi disobbedienti ed ospiti indesiderati. Le suppellettili e le strutture decorative sono state prelevate nel corso dei secoli, portate in musei o riutilizzate per decorare palazzi reali. Nel 1937, dopo gli scavi dell'archeologo Amedeo Maiuri, fu
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inaugurato il complesso di Villa Jovis, all'interno del quale sorge la piccola Chiesa di Santa Maria del Soccorso. Nello spazio antistante la chiesa c'è una statua della Madonna visibile dal mare.
Villa Jovis is at the end of Viale Amedeo Maiuri, built in the 1st century B.C. it is attributed to Tiberius, because of its location overlooking the sea that guaranteed privacy and security, features very important for the emperor. Of the Roman villa remains much of the structure, built on large tanks and reservoirs, created by the lack of perennial water here. Villa Jovis was organized in areas connected by corridors, stairways and tunnels. On the north side there was the emperor’s apartment overlooking the Gulf of Naples; on the east side, the residential quarters, the baths were on the south side and on the west housing and service
spaces. La Villa di Tiberio had an extension of 5.500 square meters and is elevated in height, structure unusual for the era, but necessary for the particular location. At the end of the avenue leading to the villa there is the famous Salto di Tiberio, (Tiberius's Leap) a place where according to popular legend, disobedient servants and undesired guests were hurled down the precipice The furnishings and decorative structures have been taken over the centuries, brought into museums or re-used to decorate royal palaces. In 1937, after the excavations of the archaeologist Amedeo Maiuri, the complex was officially opened, where stands the small Church of Santa Maria del Soccorso. In front of the church there is a statue of the Madonna visible from the sea.
ph. Virginia Maresca
Villa Damecuta è una delle dodici ville imperiali romane. Di essa restano pochi ruderi e non si riesce a stabilire se fu abitata solo da Tiberio o anche da Augusto. Le poche tracce che restano permettono di risalire alla struttura di una lunga loggia porticata, aperta verso il Golfo di Napoli e lunga 80 metri, che terminava con un ampio belvedere. Si pensa che nel 79 d.C. la Villa Damecuta sia stata abbandonata in seguito all'eruzione del Vesuvio. Sulle rovine, nel Medioevo, fu costruita una torre di vedetta ed in seguito fu fortificata la zona circostante.
Damecuta is one of the twelve imperial Roman villas. Only a few ruins remain and it is difficult to ascertain whether it was lived in only by Tiberius or used by Augustus also. The few traces which remain have allowed to identify an 80 meter long loggia with portico, opening out towards the Gulf of Naples, which terminated in a large viewpoint. It is thought that in 79 A.C. Villa Damecuta was abandoned after the eruption of Vesuvius. In the Middle Ages on the ruins a watch tower was built, and later, the surrounding zone was fortified.
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Villa San Michele in Anacapri was the home of the Swedish doctor Axel Munthe. Built on the ruins of an ancient chapel dedicated to San Michele, now belongs to the Foundation Axel Munthe and is a museum. The complex includes the study on the first floor and a balcony that leads to a circular belvedere overlooking the Gulf of Naples. In the villa a number of ancient artefacts are displayed which were recovered from Munthe in Capri and elsewhere. Moreover, we find fragments of sarcophagi, busts, Roman pavements, and marble columns. In the garden there is a Greek tomb and a granite sphinx that dominates the island.
Villa San Michele ad Anacapri è stata la casa del medico svedese Axel Munthe. Costruita sui ruderi di un'antica cappella dedicata a San Michele, appartiene oggi alla Fondazione Axel Munthe ed è un museo. Il complesso, comprende lo studio al primo piano ed una loggia che giunge ad un belvedere circolare che affaccia sul Golfo di Napoli. Nella villa sono conservati reperti archeologici recuperati da Munthe a Capri e altrove. Inoltre, troviamo frammenti di sarcofagi, busti, pavimenti romani, marmi e colonne. Nel giardino c'è una tomba greca e una sfinge in granito che domina l’intera Isola.
ph. Virginia Maresca
I Faraglioni sono tre picchi scampati al franamento della costa, all'erosione del mare e degli agenti atmosferici. Sono distinti con nomi diversi: il primo unito alla terra, si chiama Stella, il secondo, separato dal primo per un tratto di mare, Faraglione di Mezzo ed il terzo, Faraglione di Fuori o Scopolo, ossia capo o promontorio sul mare. Sul Faraglione di Fuori vive la famosa Lucertola Azzurra dei Faraglioni (Podarcis sicula coerulea) ed è l'unico luogo dove è possibile trovarla. Si vuole pensare che dopo il distacco dalla terraferma una sorta di mimetismo protettivo abbia fatto acquistare alle sue squame i colori azzurri del mare e del cielo. I Faraglioni hanno un'altezza media di 100 metri e nel Faraglione di Mezzo si apre una cavità, il sottopassaggio conosciuto in tutto il mondo.
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The Faraglioni are three blocks of rock survived coastal landslides, erosion by the sea and atmospheric corrosion. Distinguished by different names: the first attached to the land, is called Stella, the second, separated from the first by a stretch of sea, Faraglione di Mezzo and third, Faraglione di Fuori or Scopolo, in other words the head or promontory stretching into the sea. On the Faraglione di Fuori live the famous species of Blue Lizard of the Faraglioni (Podarcis sicula coerulea) and is the only place where it can be found. It is thought that, following the separation from the mainland, a sort of protective chromatic adaptation resulted in the lizard’s scales assuming the blue tones of the sea and sky. The height of the Faraglioni is, on average, 100 meters, and in The Faraglione di Mezzo there’s a cavity, wellknown all over the world.
È una strada pedonale che collega la zona della Certosa e dei Giardini di Augusto con Marina Piccola. Costruita nei primi anni del ‘900, dall’industriale tedesco Krupp, fu realizzata dall'ingegner Mayer, tagliando la roccia viva fino al mare, con un percorso a tornanti così stretti da sembrare sovrapposti. It is a pedestrian street that connects the area of the Charterhouse and the Gardens of Augustus with Marina Piccola. Commissioned by the German industrialist Krupp in the early' 900 was realized by the engineer Mayer, who cut through the rock until the sea creating winding paths so close as to appear almost to overlap. naturale aperto nella roccia. L'operazione è impossibile nei giorni di libeccio o di maestrale. La volta interna è definita Duomo Azzurro, ed ha un'altezza massima di 14 metri. La grotta continua con la Galleria dei Pilastri, tre rami comunicanti tra loro che confluiscono nella Sala dei Nomi, chiamata così per le firme dei visitatori sulle pareti che continua nel Passaggio della Corrosione, fino alla Sala della Corrosione. La colorazione è dovuta alla luce del giorno che entra attraverso una finestra sottomarina situata sotto l’ingresso, subendo una filtrazione da parte dell'acqua, che assorbe il rosso e lascia passare l'azzurro.
La Grotta Azzurra è nota in tutto il mondo per la colorazione intensamente azzurra del suo interno, ed è raggiungibile in due modi: via terra da Anacapri, con l'autobus o il taxi, o via mare da Marina Grande con i motoscafi. Per entrare nella grotta bisogna salire su piccole barche a remi e, stesi sul fondo, attraversare lo stretto e basso varco
The Blue Grotto is known worldwide for the intense blue tones of its interior, and can be reached in two ways: from Anacapri, by bus or taxi, by sea from Marina Grande with speedboats. In order to enter the cave, visitors climb aboard small rowing boats, and lying on the bottom, enter the low, narrow mouth of the cave. That’s not possible in days of libeccio or mistral winds. The vault, defined Duomo Azzurro, has a height of up to 14 meters. The cave continues with the Galleria dei Pilastri, three connecting branches, which flow into the Sala dei Nomi, the name of which was inspired by the signatures left by visitors on the walls, followed by the Passaggio della Corrosione, and the Sala della Corrosione. The blue colouring is created by the daylight which enters via an underwater opening located below the entrance. The light is filtered by the water which absorbs the red tones, leaving only the blue ones to pass into the cave.
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per un’intera giornata, esplorare grotte sommerse sotto la guida di un esperto istruttore, immergersi Per ammirare gli scorci, la famosa Grotta Azzurra, nell’avventura di battute di pesca diurne e notturle altre incantevoli grotte e le innumerevoli e sug- ne ed assaporare la brezza marina, praticando gestive insenature della costa caprese, si possono sport acquatici e servizi fotografici. noleggiare canoe, pedalò, gommoni, gozzi, barche d’epoca, barche a vela, motoscafi con o senza marinaio, oppure si può decidere di visitare l’isola con tour organizzati. Per chi invece arriva a Capri a bordo della propria imbarcazione, si può attraccare al porto turistico, dove sarà possibile usufruire di tutti i comfort di cui si necessita, inoltre durante i mesi estivi i posti barca aumentano con l’aggiunta di pontili galleggianti. Per gli amanti dell’ormeggio in rada, è indispensabile mantenere una distanza superiore ai 300 metri dalla costa. Non manca l’opportunità di noleggiare una barca
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To admire the views, the famous Grotta Azzurra, the other charming coves and picturesque bays and many of the island's coast, you can rent canoes, pedal boats, dinghies, gozzi, vintage boats, sailboats, speedboats with or without skipper, or you can visit the island with organized tours. Those who plan to explore Capri aboard their boat, can moor at the marina, where all the comforts can be enjoyed and furthermore during the summer the moorings increase with the addition of floating piers. For lovers of anchorage mooring in the bay, is essential to maintain a distance of over 300 meters from the coast. It is also possible to rent a boat for an entire day to explore submerged caves under the guide of an experienced instructor, or partake in fishing expedition by day or night, enjoying sea breeze practicing water sports and photographic services.
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Peppino di Capri, al secolo Giuseppe Faiella, nasce a Capri nel 1939. Figlio d’arte, a soli quattro anni comincia a suonare istintivamente il pianoforte con un repertorio fatto di canzoni americane dell’epoca che Peppino, suona poi per le truppe USA di stanza sull’isola. Attualmente, l’artista, compie 50 anni di carriera, una vita trascorsa tra musica e canzoni. Per l’occasione è uscito il volume Peppino Di Capri - Cinquant’anni 19582008, pubblicato dall’editore Lombardi, che racconta attraverso 1100 immagini le tappe più
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significative della vita artistica di Peppino. Vincenzo Faiella e Sergio Vellino, due capresi doc, hanno raccolto migliaia di foto, tra scatti, copertine di dischi, spartiti delle canzoni ed articoli di giornale, ripercorrendo tra parole e musica i momenti salienti di una brillante carriera. All’opera è stato allegato un cd, una compilation di canzoni dedicate e lanciate a Capri, tra cui Le donne amano, sigla di chiusura della fiction Capri. Quanto pensa che abbia contribuito positivamen -
te l’artista Peppino Di Capri al turismo e all’imma gine dell’isola di Capri? «Abbastanza spero! Pensa che sono stato scelto come testimonial di Capri, Ischia e Procida, in un meeting a Londra per il rilancio delle isole del Golfo di Napoli. È stato un giorno davvero indimenticabile.» Quanto è stato importante, per la sua carriera, l’essere nato a Capri? «Sono stato avvantaggiato moltissimo, lo devo ammettere. L’essere caprese è un biglietto da
visita. E pensare che agli inizi della mia carriera il mio batterista mi disse: “Non dire che siamo di Capri altrimenti ci prendono per isolani”. Fu allora che risposi: “Non è certo un fatto negativo l’essere caprese. Ti rendi conto che siamo nati a Capri, l’isola più bella del mondo?”» Sfogliando Cinquant’anni 1958-2008, quali immagini le suscitano più emozioni? « Mi sento sentimentalmente legato agli scatti che raccontano la mia adolescenza, dai 12 ai 18 anni, il periodo dei primi approcci con la musica, quando speravo di farcela, gli inizi della carriera, quando uscirono i primi dischi. Senza dimenticare le foto di famiglia, quelle che ritraggono la crescita dei miei figli.» Al volume è stata inclusa una compilation di canzoni lanciate a Capri? «Sono brani dedicati alla mia isola dove ho trascorso l’adolescenza e dove ancora vivo. Tra questi è stata inserita Le donne amano, colonna sonora e sigla della fiction televisiva Capri.» Come ha vissuto questa esperienza in qualità di compositore delle musiche di Capri? «È stato un momento importante nella mia vita artistica. Non avevo mai composto musiche o colonne sonore per un film. Ricordo quando mi sono presentato in produzione con ben 57 temi, pensavano fossi impazzito. Avevo composto per ogni scena una musica, ed ognuna mi aveva regalato una sensazione diversa. Ma la cosa che più mi ha emozionato è il fatto che ho dovuto lavorare a qualcosa che portava il nome del luogo in cui sono nato. La sigla di chiusura Le donne amano, è una canzone romantica in cui si sente l’atmosfera caprese.»
Peppino di Capri, his name Giuseppe Faiella, was born in Capri in 1939. Son of art, at only four years of age begins to instinctively play the piano with a repertoire made of American songs of the time that Peppino used to play for the U.S. troops stationed on the Island. Currently, the artist, celebrates fifty years of his career, a life spent on music and songs. On this occasion came out the volume Peppino di Capri - Fifty years 1958-2008, published by Lombardi editor, that tells through 1100 images the most important momentous of his artistic life. Vincenzo Faiella and Sergio Vellino, two Capresi d.o.c, have collected thousands of photos, including shots, disc covers, scores of songs and newspaper articles, retracing words and music of the highlights of a brilliant career, accompanied by a CD, a compilation of songs dedicated to Capri, including the ending song of Capri fiction Women that love. How much has the artist Peppino Di Capri contributed positively on tourism and image of the island of Capri? «I hope enough! I was chosen as a testimonial of Capri, Ischia and Procida, in a meeting in London for the revival of the islands in the Gulf of Naples. An unforgettable day for me.» How being born in Capri, was important for your career? «I have benefited a lot, I have to admit it. Being from Capri is a business card. And to think that at the beginning of my career my drummer told me: "Do not say that we are
Capresi or else they take us for islanders." It was then that I answered: "It is not a bad thing being from Capri. Do you realize that we were born on the most beautiful island in the world?”» Over the fifty years 1958-2008, which pho tos are of sentimental value? «I feel sentimentally attached to the shots that show my adolescence, from 12 to 18 years of age, the period of my first approache to music when I was hoping to make it, the beginnings of my career, when the first records came out. Without forgetting the family photos and the ones of my children.» Does the compilation include songs that came out in Capri? «Some of the songs are dedicated to my island where I spent my adolescence and where I still live. Among these was included Women that love, the soundtrack of the television fiction Capri.» What was like your experience as a composer of music of the fiction Capri? «It was an important moment in my artistic life. I had never composed music or soundtracks for films. I remember when I presented 57 themes to the production, they thought I was crazy. I had composed music for each scene, and each one had given me a different feeling. But what excited me most was the fact that I had to work on something that bore the name of the place where I was born.The closing song of Women that love, it's a romantic song in which you feel the atmosphere of Capri.»
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ensemble di sapori e profumi tipici mediterranei, a prova di ogni palato. Ma in questo viaggio enogastronomico dell’isola di Capri, non manca il dessert, rappresentato dalla tradizionale torta caprese (preparata con cioccolato e mandorle) ed il Capri bianco, il vino prodotto sull’isola, vinificato da uve Falanghina, Greco e Biancolella.
La cucina caprese, che si differenzia pochissimo da quella napoletana, è conosciuta in tutto il mondo grazie al gusto ed alla prelibatezza delle sue pietanze. L’insalata caprese (preparata con pomodori, mozzarella, basilico, sale ed olio extravergine di oliva) ed i calamari ripieni (una deliziosa ricetta a base di calamari, pomodoro, pecorino fresco, uova, pane, aglio, olio, pepe, prezzemolo, sale e vino bianco) sono piatti tipici della tradizione culinaria caprese, una tradizione che si tramanda di generazione in generazione e che si basa fondamentalmente sui primi piatti fatti di pasta fresca, sui secondi a base di pesce e sui diversi condimenti quali il pomodoro, l’olio d’oliva, l’aglio, l’origano, il prezzemolo, il finocchio, la maggiorana, le acciughe sott’olio e sotto sale, le olive ed i capperi, un
The cuisine of Capri, which differs little from that of Naples, is known worldwide thanks to the taste and delicacy of its dishes. The caprese salad (made with tomatoes, mozzarella, basil, salt and extra virgin olive oil) and stuffed calamari (a delicious recipe made of squid, tomato, fresh sheep's cheese, eggs, bread, garlic, olive oil, pepper, parsley, salt and white wine) are the typical dishes of the traditional cuisine of Capri, a tradition that is handed down from generation to generation and which is based primarily on the first courses of fresh pasta, the second based on the various fish and seasonings such as tomatoes, olive oil, garlic, origan, parsley, fennel, marjoram, anchovies in oil, olives and capers, an ensemble of flavors and aromas typical of the Mediterranean, to test every palate. But in this gastronomic journey of the island of Capri, do not miss the desserts, represented by the traditional caprese cake (made with chocolate and almonds) and Capri white wine produced on the island, vinified from grapes Falanghina, Greek and Biancolella.
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Ischia sorge tra Capri e Procida ed è stata la prima colonia greca d’Occidente ed anche il primo avamposto commerciale scelto dai greci; grazie alle sue sorgenti minerali ha sviluppato un florido turismo termale di qualità. Ischia conta circa 60mila abitanti ed è divisa in sei comuni: Ischia, Casamicciola Terme, Serrara Fontana, Barano, Lacco Ameno, Forio. L’isola, oltre alle sue caratte-
ristiche ambientali e naturalistiche, conta altresì un ricchissimo patrimonio storico, artistico, monumentale: il castello Aragonese, il Museo Archeologico a Villa Arbusto, la Chiesa del Soccorso, la Parrocchia di San Giovanni Battista, che conserva una tela della scuola di Caravaggio, la cappella dell’Assunta a Barano, la Parrocchia di San Giorgio Martire, l’Eremo di San Nicola e la Chiesa di San Ciro. Per la sua bellezza Ischia ha fatto da sfondo alle pellicole cinematografiche delle mega produzioni hollywoodiane - una per tutte Cleopatra con Liz Taylor e Richard Burton - ai film d’autore come Avanti del grande Billy Wilder o Caccia alla volpe di Vittorio De Sica, fino alle commedie come Il Paradiso all’improvviso di Pieraccioni.
Ischia lies between Capri and Procida and was the first Greek colony of the West and also the first commercial outpost chosen by the Greeks, thanks to its mineral springs, has developed a thriving quality tourism. Ischia has about 60mila inhabitants and is divided into six districts: Ischia, Casamicciola Terme, Serrara Fontana, Barano,
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Lacco Ameno, Forio. The island, in addition to its environmental and natural characteristics, has also a rich historical, artistic, monumental heritage: the Aragonese castle, the Archaeological Museum at Villa Arbusto, the Chiesa del Soccorso, the Parrocchia of San Giovanni Battista, where a canvas of the school of Caravaggio is preserved, the Cappella of the Assunta a Barano, the Parrocchia of San Giorgio Martire, the Eremo di San Nicola and the Chiesa of San Ciro. For its beauty Ischia was the setting to Hollywood mega-productions movies - one for all Cleopatra with Liz Taylor and Richard Burton the others like Avanti of the great Billy Wilder or Caccia alla volpe of Vittorio De Sica, until comedies like Il Paradiso all’improvviso of Pieraccioni.
Le acque termali ischitane sono note fin dall'antichità. I Greci attribuivano loro poteri sovrannaturali. I Romani le esaltarono attraverso la realizzazione di Thermae pubbliche, ma il declino della potenza di Roma coincise con l'abbandono dell'uso dei balnea anche ad Ischia. Di terme e termalismo si riprende a parlare nel Rinascimento: un impulso decisivo alla medicina termale venne dato da Giulio Iasolino, docente presso l'Università di Napoli, che verso la fine del ‘500, effettuò un censimento delle sorgenti dell'Isola, individuandone la composizione e compiendo osservazioni sugli effetti delle stesse su numerose patologie. Nel '600, considerando che le costose cure potevano permettersele solo i più abbienti, un gruppo di nobili filantropi napoletani fece edificare a Casamicciola il "Pio Monte della Misericordia", all’epoca lo stabilimento più grande d'Europa. Fino al '900 vennero costruite strutture ricettive che fecero dell’Isola una rinomata stazione internazionale di cura e soggiorno e che ospitarono tra gli altri, personaggi come Giuseppe Garibaldi, il Conte di Cavour e Arturo Toscanini. Dagli anni ‘60, grazie all'intuito imprenditoriale di Angelo Rizzoli, Ischia e le sue acque si aprirono al turismo.
The island's hot springs are known since antiquity. The Greeks used the thermal waters to restore the spirit and body, gave them supernatural powers. The Romans praised them through the implementation of public Thermae, but the decline of Roman power coincided with the abandonment of the Balnea even on the island. During the Renaissance period thermae and thermalism became popular once more: a decisive impetus to the thermal medicine was given from Giulio Iasolino, a professor at the University of Naples, that at the end of ‘500 carried out a census of the Island springs, identifying the composition of the waters and making detailed observations of the effect of the same on numerous pathologies. In'600, whereas many cures were rather expensive and could only be afforded by nobles or rich middle-class people, a group of noble Neapolitan philanthropist established the "Pio Monte della Misericordia" in Casamicciola a thermal spa considered to be the largest in Europe at the time. Up to ‘900 were constructed facilities that made the island a renowned international treatment and lodging resort, where famous people sojourned, such as Giuseppe Garibaldi, the Conte di Cavour and Arturo Toscanini. Since the '60s, thanks to the farsightedness and the entrepreneurial insight of Angelo Rizzoli, Ischia and its waters were opened to tourism.
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Salvo condizioni meteo non del tutto eccellenti, il giro dell’Isola di Ischia via mare è un viaggio senza paragoni. Grazie ai suoi numerosi approdi, alcuni dei quali ricavati da insenature come Sant'Angelo, Ischia Ponte, Cartaromana, oppure da crateri di origine vulcanica come Ischia Porto, l’isola, rappresenta una meta perfetta per i diportisti che decidono di sostare nelle sue acque. Considerata tra le località più affascinanti e suggestive del Tirreno, Ischia offre svariati servizi per quanto concerne la nautica da diporto. Per tutti coloro che volessero affidarsi alle compagnie che programmano tour organizzati, il punto d’imbarco è alla banchina di Via Iasolino (Ischia Porto), ai pontili di Casamicciola, Lacco Ameno e Forio, mentre per chi preferisce effettuare il giro dell’sola su barche più piccole, dove si ha la possibilità di toccare il mare con le mani, il punto di
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partenza è in Via Pontano (Ischia Ponte). Per godere appieno delle bellezze naturali di questa isola, ovviamente sempre via mare, sarà possibile noleggiare barche con o senza marinaio, attraversando la costa ischitana a bordo di gozzi, canoe, motoscafi, imbarcazioni per charter e per la pesca turistica, alla scoperta di paesaggi, baie, scorci e vedute spettacolari che si perdono nella natura.
Unless weather conditions are not quite excellent, a tour of the island of Ischia by sea is an unparalleled journey. Thanks to its numerous bays, some of which derived from creeks as Sant'Angelo, Ischia Ponte, Cartaromana or from volcanic craters as Ischia Porto, the island is a perfect destination for boaters who decide to stop in its waters . Considered among the most charming of the Tyrrhenian Sea, Ischia offers various services for the yachting. For those who want to rely on the companies that plan tours, the departure points are at Via Iasolino (Ischia Porto), the piers of Casamicciola, Town and Forio, while those who prefer to make the island tour on smaller boats, where you can touch the sea with their hands, the departure point is in Via Pontano (Ischia Ponte). To enjoy the natural beauty of this island, of course, always by sea, you can rent boats with or without a sailor, crossing the island's coast aboard gozzi, canoes, motorboats, charter boats for fishing and tourism, to discover landscapes, Bays, spectacular natural views.
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previsti per il 2009? «L’evento clou del Comune di Ischia, che in realtà interessa tutte e tre le isole del Golfo, è la festa di Sant’Anna che si tiene ogni anno sotto il Castello Aragonese. Questa è una festa che anno dopo anno cresce sempre più. L’ultima edizione è durata sette giorni. Caratteristica è la sfilata di barche allegoriche che vedono coinvolte anche le isole di Capri e di Procida, insomma un evento che abbraccia l’arte, la cultura e la storia dell’intero arcipelago, con l’obiettivo di migliorarla ancora di più rispetto all’anno scorso. Non saranno da meno gli altri eventi come la mostra scultorea che si terrà nella “Torre di Guevara”, che quest’anno ha
La crisi, che ha colpito la Campania, in particolar modo l’economia e il settore del turismo, quanto ha influito sull’isola d’Ischia? «Tra aprile e maggio, abbiamo risentito enormemente della crisi dovuta all’emergenza rifiuti, che ha colpito l’immagine dell’isola. Nonostante tutto, i comuni isolani sono riusciti ad assicurare sempre un servizio adeguato. Ischia non ha mai vissuto dei momenti di crisi come Capri e il resto della Campania. Fortunatamente, dobbiamo ringraziare le condizioni meteorologiche, poiché, gran parte di quello che si è perso nei primi mesi dell’estate, è stato poi recuperato nei mesi di settembre ed ottobre.» Che spazio ha il settore del turismo nelle sue linee programmatiche? «Per quanto riguarda le iniziative di concerto con la Regione Campania, si sta cercando di programmare ed organizzare delle azioni di promozione dell’isola, in alcune nazioni. In primis recuperare il mercato tedesco, che negli ultimi anni ha avuto un calo progressivo, ed in secundis, poter contare su di un numero maggiore di turisti. È comunque un’impresa ardua sostituire il mercato tedesco, poiché come tutti sanno, dagli anni ’60 fino a qualche anno fa, circa l’80% del turismo straniero proveniva dalla Germania. Siamo certi, però di poter riuscire in questa impresa, visto che abbiamo constatato che di anno in anno crescono sempre più i turisti russi e quelli inglesi. Queste sono le iniziative di promozione che andremo ad attuare, oltre al restante dei piani di carattere culturale, proposti dai sei comuni dell’isola. Lo scopo unanime è quello di rivalutare sempre più l’immagine dell’isola.» Quali saranno gli eventi di maggiore interesse
What impact had on the island of Ischia the crisis that hit the Campania region, particularly the economy and the tourism sector? «Between april and may, we suffered greatly because of the emergency waste crisis, which damaged the image of the island. Despite everything, the municipalities of the island have always managed to ensure an adequate service. Ischia has never lived moments of crisis
like Capri and the rest of Campania. Fortunately, we have to thank the weather, since much of what was lost in early summer, was recovered in September and October.» What space has the tourism sector in your program guidelines? «Regarding the initiatives in cooperation with the Campania Region, we are trying to organize a plan of action to promote the island in some nations. First of all the German market, which in recent years has been in progressive decline, and secondly, to be able to count on a greater number of tourists. It is difficult to replace the German market, because as everyone knows, from the '60s until a few years
visto ultimati i lavori di ristrutturazione. Poi, avremo i festeggiamenti legati al Santo Patrono, San Giovan Giuseppe della Croce, che impiegheranno un’intera settimana all’inizio di settembre, un evento di estrema rilevanza, molto apprezzato anche dai turisti.» Secondo lei perché i turisti dovrebbero scegliere l’Isola d’Ischia? «Sicuramente perché è un’isola incantevole, ricca di bellezze naturali incomparabili e di strutture turistiche di alto livello, superiori alla media. Poi, c’è il sole, il mare, l’enogastronomia, la cultura, e tanto verde. Di conseguenza, il turista che sceglie Ischia è quello che opta per una vacanza completa.»
ago, about 80% of foreign tourists came from Germany. We are confident, however, to succeed in this venture because we have ascertained that each year the number of Russian and English tourists is growing. These initiatives are going to be implemented, in addition to the remainder of the cultural plans, proposed by the six municipalities of the island. The unanimous goal is to reassess the image of the island of Ischia.» What will be the most interesting events planned for 2009? «The highlight of the Municipality of Ischia, which actually covers all three islands in the Gulf, is the festival of Sant'Anna held annually under the Castello Aragonese. This is a festival that grows longer year after year. The latest edition lasted seven days. Characteristic is the parade of allegorical boats involving the islands of Capri and Procida, an event that embraces the arts, culture and history of the archipelago, with the aim to improve it even more, compare to last year. Not of minor importance other events such as the sculptural exhibition to be held in the “Torre di Guevara” which this year will see the restructuring work completed. Then, we will have the celebrations of the patron saint, San Giovan Giuseppe della Croce, which will last a whole week at the beginning of September, an event of extreme importance, much appreciated by tourists.» Why in your opinion should tourists choose the Island of Ischia? «Certainly because it is an enchanting island, rich in natural beauty and unparalleled tourist facilities of high-level, above average. Then there's the sun, sea, the food and wine, culture, and so much green. So, consequently, the tourist who chooses Ischia is looking for a complete vacation.»
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ph. Paolo Manzo
In età romana, dopo una vasta diffusione della coltura vinicola, alcuni dei vini campani, tra i più rinomati, venivano utilizzati nelle mense senatoriali e patrizie. È il caso del vino di Ischia (che i Romani usavano chiamare Enaria, ovvero “terra del vino”) che nasce sulle pendici dell’Isola. Nel 1966 questo vino, grazie alle sua straordinaria prelibatezza, è risultato essere uno dei primi ad avere il riconoscimento Doc in Campania, ma anche in Italia. Col tempo, infatti, la piattaforma ampelografica ha subito delle variazioni, ma la produzione vinicola dell’Isola ha conservato il suo prestigio. Vi sono sette diversi tipologie di Ischia Doc: bianco, bianco spumante, rosso, Biancolella, Forastera, Piedirosso e Piedirosso passito. Il vino bianco, come quello rosso, è prodotto esclusivamente nell’Isola d’Ischia in terreni di origine vulcanica. L’Ischia Bianco o l’Ischia Bianco Spumante, si ottiene dai vitigni Forastera e Biancolella, ed ha un colore giallo paglierino più o meno intenso, di odore vinoso e dal sapore asciutto, con una gradazione minima di 10,5 gradi. Si accompagna al pesce di mare, ai frutti di mare oppure ai crostacei. Da servire alla temperatura di circa 10° C. Il vitigno autoctono Biancolella prende il nome da una famiglia ischitana ed è un dei più importanti e rappresentativi dell’Isola. L’Ischia rosso, invece, nasce dal connubio tra il Piedirosso, localmente
chiamato “Per e’ Palummo” e la Guarnaccia, ed ha un colore rubino intenso, di odore vinoso e dal sapore asciutto e tannico, con una gradazione che varia dagli 11,5 ai 12,5 gradi. A maturazione acquista un caratteristico profumo di violetta e si accompagna a carni rosse, selvaggina e formaggi leggermente stagionati. Da servire alla temperatura di circa 16° C.
In Roman times, when vines cultivation became widespread, some of most famous wines were from Campania and were used in senatorial and patrician canteens. This is the case of wine from Ischia (which the Romans used to call Enar, "land of wine") that arises on the slopes of the island. In 1966 this wine, thanks to his extraordinary delicacies, was found to be one of the first to have the recognition Doc in Campania, as well as in Italy. Over time, the ampelographic platform has changed, but the island wine production has maintained its prestige. There are seven different types of Ischia Doc: white, sparkling white, red, Biancolella, Forastera, Piedirosso and Piedirosso passito. White wine, as well as red, is exclusively produced on the Island of Ischia on soils of volcanic origin. The “Ischia Bianco” or “Ischia Bianco Spumante”, is obtained from the grapevines Forastera and Biancolella, and is straw yellow in colour more or less intense, pleasant aroma, with a minimum alcohol content of 10.5. It accompanies sea fish, seafood, or shellfish. To be served at a temperature of about 10° C. Biancolella the vine gets its name from a family of the island and is one of the most important and representative of the island. The red Ischia, on the other hand, comes from the combination of Piedirosso, locally called "Per e 'Palummo" and Guarnaccia, and has a ruby color, odor and winy taste dry and tannic, with an alcohol content ranging from 11,5 to 12.5 degrees. Once mature the wine acquires a smell of violet and it is paired with red meat, game and cheeses lightly seasoned. To be served at a temperature of about 16° C.
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Esistono tante (troppe!) diete, circa 300, ma noi siamo qui non per discutere sulla validità di ognuna di queste, ma per parlare, esaltare, consigliare la dieta mediterranea. Cos’è la dieta mediterranea? È un modello nutrizionale ispirato all’alimentazione dei paesi che si affacciano sul bacino del Mar Mediterraneo. Tutti i modelli alimentari di questi paesi hanno in comune una quantità relativamente alta di pane, pasta frutta, verdura, olio di oliva, pesce e vino. Tale dieta si è rivelata protettiva, per l’organismo umano nei confronti di malattie cardiovascolari (riduzione del 50%) tumori, allergie e asma e, notizia dell’ultima ora, sembra che tale regime alimentare, proteggerebbe il cervello dall’invecchiare male, addirittura con benefici effetti nei confronti della demenza senile e della malattia di Alzheimer. Nello specifico, la dieta mediterranea,
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quindi, rappresenta un migliore stile di vita (ricordiamo che nell’antica Grecia la parola “dieta” significava proprio questo) per vivere bene e a lungo. A questo punto il dilemma: e per dimagrire? La risposta non è poi diversa, in questo caso, la dieta mediterranea invece di essere normocalorica dovrà essere ipocalorica, riducendo solamente la quantità e non la qualità della dieta stessa.
Modificare tali percentuali sarebbe inutile e dannoso. Per concludere sulla validità della dieta mediterranea, sembra ormai certo che diventerà “patrimonio UNESCO dell’umanità”… quale migliore riconoscimento? There are many (too many!) diets, about 300, but we are not here to discuss the validity of each of these, but to speak of, promote, advise the Mediterranean diet. What is the Mediterranean diet? Is a nutritional model inspired by the way of eating of the countries bordering the Mediterranean Sea basin. All food models in these countries have in common a large quantity of bread, pasta, fruit, vegetables, olive oil, fish and wine. This diet was protective for the human body against cardiovascular disease (reduced by 50%) cancers, allergies and asthma, and news of the last hour, it seems that this diet, prevent a bad aging of the brain, even with beneficial effects against senile dementia and Alzheimer's disease. Specifically, Mediterranean diet, then, is a better way of life (remember that in ancient Greece the word "diet" meant just that) to live well and long. At this point the question is: and to lose weight? The answer is not different: in this case, the Mediterranean diet instead of being normocaloric, should be hypocaloric, only by reducing the quantity and not the quality of the diet itself.
Changing these percentages would be unnecessary and harmful. To conclude on the validity of the Mediterranean diet, it now seems certain that become "UNESCO heritage of humanity" ... There’s no better recognition
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ph. Paolo Manzo
Procida, collegata da un ponte all’Isolotto di Vivara, è situata tra il Golfo di Napoli, Ischia e Capo Miseno e fa parte dell’arcipelago delle Isole Flegree. Considerata una delle Isole più densamente popolate d’Europa, con circa 11mila abitanti e con una superficie che non supera i quattro chilometri quadrati, Procida, si suddivide, come da tradizione, in nove contrade (grancìe): Terra Murata, Corricella, Sent'cò, Marina Grande, San Leonardo, Santissima Annunziata (o Madonna della Libera), Sant’Antuono, Sant’Antonio e Chiaiolella. Per la caratteristica delle coste, a tratti basse e sabbiose e a tratti a picco sul mare, si
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sono venute a creare diverse baie e promontori, che hanno permesso la realizzazione di tre porticcioli, Marina Grande, Marina di Corricella e Marina di Chiaiolella. Rendono l’isola una meta turistica di tutto rispetto, oltre ai numerosi siti e monumenti storico architettonici, anche spettacolari paesaggi naturalistici che fanno da cornice alle coloratissime abitazioni che si riflettono nel mare limpido e cristallino, tinte dai pescatori come segno di riconoscimento della propria dimora anche trovandosi in alto mare. Da visitare l’Abbazia di San Michele Arcangelo ed il Complesso Museale, il Borgo Antico di Terra Murata, il Belvedere di Via Borgo, Piazza delle Armi, Palazzo d’Avalos, la Strada del Mulino, il Belvedere dei due cannoni, Piazza dei Martiri, la Congrega dei Turchini, il Vascello sfon-
dato, la Gradinata Scura e del Pennino, il Belvedere di Callìa e le innumerevoli chiese. Diversi i personaggi legati all’arte, alla letteratura ed alla cultura in generale che hanno scelto l’Isola come musa ispiratrice. Tra i numerosi film ambientati a Procida, troviamo Il Postino, Francesca e Nunziata, Cleopatra, Il talento di Mr. Ripley e L’Isola di Arturo. Quest’ultimo si è ispirato all’omonimo romanzo, vincitore del Premio Strega nel 1957, della scrittrice Elsa Morante.
Procida, connected by a bridge to the Vivara islet, is located between the Gulf of Naples, Ischia and Capo Miseno and forms the group of the Phlegreian Islands. Considered one of the most densely populated islands of Europe, with about 11mila inhabitants and an area not exceeding four square kilometres, Procida, is divided, as usual, in nine quarters (grancie): Terra Murata, Corricella, Sent'cò, Marina Grande, San Leonardo, Santissima Annunziata (or Madonna della Libera), Sant’Antuono, Sant’Antonio e Chiaiolella. Its jagged coastline with low sandy stretches and tall cliffs overlooking the sea, creates several bays and promontories, which allowed the realization of three harbors, Marina Grande, Marina di Corricella and Marina di Chiaiolella. The island is a tourist destination for its numerous historical sites and architectural monuments, even spectacular natural landscapes that provide a frame to colourful houses which are reflected in the crystal clear sea and painted by fishermen as a sign of recognition of their dwelling from the sea. Worthy of a visit are the Abbey of San Michele Arcangelo and the Museum Complex, the Antico Borgo di Terra Murata, the Belvedere on Via Borgo, Piazza delle Armi, Palazzo d'Avalos, Strada del Mulino, the Belvedere of the two cannons, Piazza dei Martiri, Congrega dei Turchini, the Vascello sfondato, the Gradinata Scura and Pennino, the Belvedere di Callìa and countless churches. Several people
L’isolotto di Vivara si collega a Procida tramite un ponte di servizio costruito nel ‘57, ed è considerato, con il Parco degli Astroni, uno dei luoghi incontaminati del Golfo di Napoli. L’isola, di origine vulcanica, nel settembre del 2002 è divenuta una riserva naturale dello
Stato. È possibile visitare Vivara, prendendo l’autobus SEPSA linea L1 da Marina di Chiaiolella, Taxi e Microtaxi con fermata a Santa Margherita, oppure a piedi percorrendo Via Roma, Via V. Emanuele, Via G. da Procida, Lungomare Colombo e Santa Margherita.
The Islet of Vivara is connected to Procida via a bridge service built in '57, and is considered, along with the Parco degli Astroni, one of the uncontaminated places of the Gulf of Naples. The island of volcanic origin, in September 2002, has become one of the
State Natural Reserve. You can visit Vivara, taking the bus SEPSA line L1 from Marina di Chiaiolella, the Taxi and Microtaxi which stops in Santa Margherita, or walk along Via Roma, Via V. Emanuele, Via G. da Procida, Lungomare Colombo and Santa Margherita.
associated to art, literature and culture in general, chose the island as an inspirational muse. Amongst the many films set in Procida, we find Il Postino, Francesca and Nunziata, Cleopatra, The Talented Mr. Ripley and The Island of Arturo. The latter inspired to the writer Elsa Morante’s novel, which won the Strega Prize in 1957.
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Procida vanta uno scenario a dir poco straordinario. Dal Porto di Marina Grande sarà possibile trovare tutti i servizi necessari e indispensabili per trascorrere una giornata piacevole all’insegna dell’avventura e del divertimento. Attraversando l’isola, con le opportune imbarcazioni da diporto, sarà possibile calarsi in splendidi paesaggi degni di rispetto, fatti di insenature, baie, grotte particolarmente suggestive, panorami decisamente indimenticabili come la rocca del Borgo Medioevale di Terra Murata con l’antica Abbazia ed il vecchio Penitenziario, il caratteristico porto dei pescatori di Marina di Corricella, il porto turistico di Chiaiolella, la palazzata di Marina Grande, il Faro e l’isolotto di Vivara. Per i turisti che scelgono come meta l’Isola di Procida, una delle tappe obbligatorie è proprio il giro dell’isola via mare.
Procida scenario has nothing short of extraordinary. From the port of Marina Grande you can find everything needed to spend a pleasant and entertainment day. Crossing the island, with appropriate craft, you can admire beautiful landscapes worthy of respect, inlets, coves, caves particularly evocative, unforgettable sights such as the fortress of the medieval village of Terra Murata with the ancient abbey and the old Penitentiary, the tiny fishing port of Marina di Corricella, the tourist port of Chiaiolella, the building of Marina Grande, the Lighthouse of the island of Vivara. For tourists who choose as destination Procida Island, one of the steps is the obligatory tour of the island by sea.
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luta ed il pesce non è più una rarità. Non da meno sono i prodotti della terra soprattutto carciofi, zucchine, peperoni verdi, melanzane e il limone procidano, che ha come particolarità, quella di essere molto grande e poco acre e con la parte bianca che si trova tra la buccia e la polpa. Ricetta tipica è sicuramente la tradizionale insalata di limoni, preparata con limoni tagliati a tocchetti e conditi con aglio, olio, peperoncino, sale e menta.
La gastronomia dell’Isola di Procida, come quella dell’intero arcipelago flegreo, ha una tradizione culinaria marinara e contadina che risale fin dai tempi dei Greci e dei Romani. In un territorio ricco di antichi sapori, la fanno da padrone i prodotti del mare con gustose ricette che si sposano perfettamente con l’incantevole panorama. Originariamente il pesce più prelibato lo si trovava solo ed esclusivamente sulla tavole della ricca borghesia, mentre ai meno agiati spettavano prodotti ittici di costo contenuto come le alici e il merluzzo. Il pesce fuit (scappato), ad esempio, era un’antica ricetta che veniva preparata con pane, acqua calda, aromi, aglio e il desiderio del pesce che in realtà non c’era. Oggi la situazione si è evo-
The gastronomy of the island of Procida, such as those of the archipelago Phlegrean, has a culinary tradition both of marine and land product dating from the time of the Greeks and Romans. In a land full of ancient tastes, are the masters the sea foods with tasty recipes that marry perfectly with the enchanting panorama. Originally the fish most delicious was exclusively on the tables of the rich bourgeoisie, while the less wealthy voted for low cost fish such as anchovies and cod. Pesce fuit (escaped fish), for example, was an old recipe that was prepared with bread, hot water, spices, garlic and the desire of the fish which in reality was not there. Today the situation has evolved and the fish is no longer a rarity. Not least are the products of the earth especially artichokes, marrows, peppers and green peppers, eggplant and the lemon of Procida, which is special, to be very large, little sour and has the white part located between the peel and the pulp. Typical recipe is the traditional lemon salad, prepared with lemon, cut into pieces and seasoned with garlic, olive oil, red pepper, salt and mint.
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ph. Antonio Lauro
ph. Simone Antonelli
ph. Simone Antonelli
L’Isola di Ponza e le isolette di Palmarola, Gavi e Zannone rappresentano il nord occidentale dell’arcipelago delle Isole Pontine, mentre il sud orientale comprende Ventotene e Santo Stefano. Ponza, con una popolazione di oltre 3 mila abitanti ed una superficie di 9,87 chilometri quadrati è la più grande delle Isole Pontine. Di origine vulcanica, rappresenta ciò che resta di un grande cono centrale con i crateri di Cala di Ponza e di Cala dell’Inferno. Abitata fin dal Neolitico, sull’Isola, giunsero i
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Romani nel 312 a. C. Restano, infatti, rovine di ville, di un acquedotto e di vasche (tra cui le Grotte di Pilato). La costa e le spiagge sono prevalentemente frastagliate e rocciose, composte da caolino e tufi, che vanno a dimostrare ancora una volta l’origine vulcanica dell’Isola. Il punto più elevato è il Monte della Guardia di 283 metri. Ponza ha una forma stretta e allungata e si estende a sud dal Faraglione La Guardia, fino a nordest, alla Punta d’Incenso, che affaccia sulla vicina
Isola di Gavi, separata da Ponza da un braccio di mare di appena 120 metri. Uno dei settori che maggiormente favorisce l’economia è senza dubbio il turismo balneare, che ogni anno vede migliaia di turisti prediligere la celebre spiaggia di Chiaia, circondata da un’alta scogliera a picco sul mare. Non da meno sono la Scogliera e i Faraglioni di Lucia Rosa, questi ultimi prendono il nome dalla protagonista di una tragedia realmente accaduta nel XIX secolo.
The island of Ponza and the islands of Palmarola, Gavi and Zannone represent the north west of the archipelago of the Pontine Islands, while the south east includes the island of Ventotene and Santo Stefano. Ponza, with a population of more than 3 thousand inhabitants and an area of 9.87 square kilometres is the largest of the Pontine Islands. Of volcanic origin, is what remains of a large central cone with the craters of Cala di Ponza and Cala dell'Inferno. Inhabited since the Neolithic Age, here, came the Romans in 312 B.C. Remain, indeed, the ruins of villas, an aqueduct and tanks (including the Grotte di Pilato). The coast and beaches are mostly jagged and rocky, composed of kaolin and tuffs, which go to prove once more the volcanic origin of the island. The highest point is Monte della Guardia that measures around 283 meters. Ponza has a narrow and elongated shape and extends south from the Guardia promontory up north-east to Punta d’Incenso, which overlooks the nearby island of Gavi, that lies only 120 metres off the northeastern tip of Ponza. One of the areas that most favours the economy is without doubt the seaside tourism, which each year sees thousands of tourists prefer the famous beach of Chiaia, surrounded by high cliffs overlooking the sea. Not least are the Scogliera and Faraglioni Lucia Rosa, that is called after the protagonist of a tragedy happened in the nineteenth century.
Ponza, attira ogni anno migliaia di appassionati subacquei, grazie alla presenza di grotte sottomarine, scogliere ed un clima, che permette l’attività subacquea in un periodo che va da aprile ad ottobre. Diversi sono i punti di interesse per i sub: le Formiche, un gruppo di scogli affioranti, la Punta della Guardia, ricca di saraghi e cernie, la Secca di Mezzogiorno, che sale dal fondo marino a circa un miglio da Palmarola, lo Scoglio della Botte, con
due grotte situate a 36 e 27 metri di profondità e la Punta del Papa, parete fino a 36 metri di profondità rinomata per le gorgonie. Dal punto di vista archeologico-subacqueo, Ponza vanta una straordinaria ricchezza dei suoi fondali: numerose sono le imbarcazioni e le merci che queste trasportavano a giacere sui fondali, tra le quali il relitto del Corriere di Ponza ed una nave da trasporto americana. Ponza, each year attracts thousands of diving enthusiasts, thanks to the presence of underwater caves, cliffs and the climate that allows for scuba diving in a broad term, from April to October. There are several points of interest for divers: le Formiche, a group of surfacing rocks, the Punta della Guardia, rich in seabream and groupers, the Secca of Mezzogiorno, which rises from the sea floor about a mile from Palmarola, the Scoglio
della Botte, with two caves located at 36 and 27 meters in depth and Punta del Papa, 36 meters deep, renowned for the sea fan corals “gorgonie”. From an archaeological-diving point of view, the island of Ponza boasts an extraordinary wealth in its sea bed: many the ships and goods transported lying on the sea bed, including among them the wreck of the Corriere di Ponza and an American transport vessel.
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ph. Simone Antonelli
spaghetti con la ricciola, ricciole al forno, dentice al forno con patate, pesce spada olive e capperi, zuppa di pesce, aragoste, alici marinate, pezzogne arrostite, rana pescatrice, mentre per quanto concerne i dolci sono da segnalare i casatielli, le pastiere e la pizza dolce (una torta preparata con farina, strutto, ricotta, uova, latte, rum, lievito, cannella e naturalmente zucchero).
Il mare cristallino delle Isole Pontine è ricco di prodotti ittici di ogni specie alcuni tra questi sono le murene, le spigole, le cernie, le ostriche, le aragoste, le alici (da poter preparare ammullucate), il granchio fellone. Ma la cucina tipica delle Isole Pontine non si avvale solo dei prodotti di mare: in questa parte del Lazio la gastronomia va divisa tra quelli che sono i prodotti tipici della terra e quelli che sono del mare. Tra le pietanze che la terra ha da offrire troviamo le zuppe di lenticchie, la zuppa di cicerchie, lenticchie e favetta, il coniglio alla ponzese, fondamentalmente piatti invernali. Chi invece decide di visitare le isole nel periodo primaverile o in quello estivo potrà scegliere menù a base di spaghetti al granchio, spaghetti con bottarga di pesce spada, pasta con le melanzane,
The crystalline sea of the Pontine Islands is rich in seafood of all kinds, some of these are the moray eels, the sea bass, the grouper, oysters, crawfish, anchovies (to be able to prepare ammullucate), and the coccia of Fellone crab. But the typical cuisine of the Pontine Islands not only makes use of marine products: in this part of Lazio Region, food should be divided between those who are the typical products of the earth and those who are of the sea. Among the dishes that the earth has to offer are soups of lentils, of cicerchie, lentils and beans, rabbit “alla Ponzese” basically winter courses. Those who decide to visit the islands in spring or summer will choose a menu based on spaghetti with crab, spaghetti with swordfish eggs (bottarga), pasta with eggplant, spaghetti with amberjack, amberjacks baked, baked seabream with potatoes, swordfish olives and capers, fish soup, lobster, marinated anchovies, roasted Pezzogna fish, monkfish, while among the desserts are to report the casatiello, the pastiera, and sweet pizza (made with flour, lard, fresh sheep's cheese, eggs, milk, rum, yeast, cinnamon and sugar of course).
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L’arcipelago delle Isole Eolie è caratterizzato da sette isole (Lipari, Vulcano, Salina, Panarea, Stromboli, Filicudi, Alicudi) definite “le sette perle del Mediterraneo”, grazie alla loro straordinaria bellezza . Situate lungo la costa nord orientale della Sicilia, tutte insieme formano una grande “y”, di cui Vulcano rappresenta l’estremità più bassa, mentre Alicudi e Stromboli disegnano le due punte rispettivamente più a ovest e più a est. Una delle caratteristiche di queste sette bellezze naturali, dalle quali, non si può fare a meno di restare affascinati, è che hanno un’attività vulcanica attiva. Panarea
na alla Sicilia, ed è formata dai vulcani Lentia, Piano, Vulcanello e Fossa, il più attivo dei quattro. Molto apprezzata dai turisti per i fanghi bollenti e le fumarole sottomarine utili per le cure termali. Salina è famosa per i capperi e la produzione di Malvasia, il famoso nettare degli dei. Stromboli si differenzia dalle altre per la sua attività vulcanica permanente, che la rende meta di migliaia di turisti, che accorrono per assistere, in ore serali, allo spettacolo del vulcano che erutta lava, nuvole di gas ed emette impressionati boati. Infine, restano Alicudi e Filicudi, le più antiche e le più incontaminate, frequentate da turisti che amano rilassarsi e godersi le bellezze delle isole in perfetto relax.
help but remain fascinated, is their active volcanic activity. Panarea is the smallest among the islands, but is an interesting naturalistic destination, and a great hangout for young people. Lipari is the largest of the Aeolian Islands. Its attractions are, in addition to inviting beaches, the Archaeological Museum and pumice quarries, which is extracted from the famous stone. Volcano is the island closest to Sicily, and is made up of volcanoes Lentia, Piano, Vulcanello and Fossa, the most active of the four. Much appreciated by tourists for boiling mud and fumaroles useful for cures. Salina is famous for its capers and production of the famous Malvasia nectar of the gods. Stromboli is different from others for its permanent volcanic activity, which makes it a destination for thousands of tourists, who flock to assist in the evening, the spectacle of the volcano erupting lava, clouds of gas and emits impressed boat. Finally, remain Alicudi and Filicudi, the oldest and the most pristine, frequented by tourists who like to enjoy the beauty of the islands in perfect relax.
è la più piccola fra le isole dell’arcipelago, ma costituisce un’interessante meta naturalistica, ed un ottimo ritrovo per i giovani. Lipari, invece, è fra le più grandi delle isole eoliane. Le sue attrattive sono, oltre alle accoglienti spiagge, il Museo Archeologico e le cave di pomice, da cui viene estratta la famosa pietra. Vulcano è l'isola più vici-
The archipelago of the Aeolian Islands is characterized by seven islands (Lipari, Vulcano, Salina, Panarea, Stromboli, Filicudi, Alicudi) called "the seven pearl of the Mediterranean", thanks to their extraordinary beauty. Located along the north eastern coast of Sicily, all together they form a large "y" with the island of Volcano being the lower extremity, while Alicudi and Stromboli draw the two peaks, respectively, more to the west and more to the east. One of the characteristics of the seven natural wonders, from which one can not
La sorgente termale dell’isola di Vulcano è un fenomeno unico nel suo genere. Situata a pochi passi dal porto, vi è una grande “pozza” di acqua salmastra, che raggiunge temperature elevate, e fango argilloso ad altissimo contenuto di zolfo. Diverse sono le finalità terapeutiche utilizzate per le diverse patologie. La fossa del fango è contornata da fumarole utili per l’effetto rigenerativo sulle malattie respiratorie e la cura del viso e del corpo. Il bagno di calore, invece, che agisce sulle strutture osteoarticolari, è effettuato in numerose cavità rudimentali scavate nella sabbia o nel tufo. Infine, abbiamo “il bagno ad immersione totale”. L’immersione deve essere regolata in rapporto alle condizioni generali del paziente ed essere praticata in immersione sia totale che parziale. L’effetto terapeutico del calore e del fango si unisce alla stimolazione cutanea e muscolare portata dal flusso
idro-gassoso, proveniente dal fondo che agisce phurous steam rises, composed of salt water and come un idromassaggio. Il trattamento è indicato clay mud with a very high content of sulphur that can reaches high temperatures. Several therapeuin caso di affezioni articolari e cutanee. tic purposes are used for different diseases. The fossa del fango, (mud pit) is surrounded by fumaroles useful for regenerative effect on respiratory illnesses and treatment of the face and body. The bagno di calore (steam bath) can be taken in the grottos which are rudimentary cavity dug in the sand or tuff, similar to "stoves" with a sandy hot and humid. Finally, we have the "total immersion bath." The immersion must be adjusted in relation to the overall condition of the patient. The therapeutic effect of heat and mud with the skin and muscle stimulation, brought by hydrogen The thermal spring of Vulcano is an unique phe- gas flow, from the bottom of the pool act just as a nomenon. At a short walk from the port, there is Jacuzzi .The treatment is indicated in case of skin a large "pool" of muddy water, from which sul- and joint ailments.
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portate: nelle preparazioni alla brace, negli spaghetti alla strombolana con i capperi, nella pasta con i ricci di mare, nella caponata eoliana e nel tortino di spatola. Tra i dolci vi sono le vastiduzze, realizzate con uva passa e mandorle, e gli spicchiteddi a base di vino cotto, chiodi di garofano e cannella. Un discorso a parte merita la Malvasia delle Lipari, vino prodotto in tutte le isole le cui viti vengono coltivate sul tipico terreno a terrazza.
La cucina siciliana è una delle poche al mondo a riuscire a conciliare la semplicità degli ingredienti con una straordinaria fantasia e, soprattutto, con una grande complessità nelle preparazioni. Inoltre l’isola italiana sfrutta i doni ricevuti da Madre Natura: un mare estremamente pescoso ed una terra fertile adatta alle coltivazioni. La cucina siciliana si orienta verso il consumo di pesce fresco e frutti di mare. La tradizione culinaria siciliana propone dei piatti molto saporiti e dal gusto spiccato che tendono a valorizzare gli ingredienti che li compongono. Questo è vero per tutte le ricette sicule, ma ancor di più per i primi piatti che risentono molto della vicinanza del mare. Allo stesso modo la cucina delle isole Eolie ha come protagonista assoluto il pesce che si trova in tutte le
Sicilian cuisine is one of the few in the world to be able to combine the simplicity of ingredients with an extraordinary imagination and, above all, with great complexity of preparation. The Italian island exploits the gifts received from Mother Nature: a sea teeming with fish and a fertile land suitable for crops. Sicilian cuisine is geared towards the consumption of fresh fish and seafood. Sicilian culinary tradition offers tasty dishes with very strong taste that tend to enhance the ingredients used. This is true for all Sicilian recipes but even more for first courses influenced much from the nearby sea. Similarly in the cuisine of the Aeolian islands, fish is the absolute protagonist and is found in all the courses: in the grilled recipes, in the spaghetti strombolana with capers, in the pasta with sea urchins, in the Aeolian caponata and in the scabbard fish pie. Among the desserts are the vastiduzze, cakes made with raisins and almonds, and spicchiteddi cakes made with mulled wine, cloves and cinnamon. A separate entry deserves Malvasia of the Lipari Islands, a wine produced in all the islands whose vines are grown on a typical ground terrace.
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ph. A.A.P.I.T.
ph. Virginia Maresca
Il patrimonio artistico ed architettonico del centro storico di Napoli, sin dal 1995 è tutelato dall’UNESCO. Nel corso dei secoli la città ha visto un susseguirsi di dominazioni che le hanno permesso di rivestire un ruolo importante in Italia come nel resto d’Europa. Il porto di Napoli ancora oggi può vantare uno degli scali principali in Italia, con una media che si aggira intorno agli otto/nove milioni di presenze all’anno. Napoli, inoltre ha la capacità di creare un flusso turistico veicolando i diversi visitatori che approdano nella magica città, dominata dal massiccio del Vesuvio, verso località della sua periferia, da Pompei alle
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isole del Golfo, dalla Costiera Sorrentina a quella Amalfitana. La città è famosa nel mondo anche per la tradizione artigianale dei presepi, delle ceramiche e delle porcellane ed in parte per la produzione tessile e dell’abbigliamento. Per una toccata e fuga a Napoli è indispensabile visitare il suo centro storico (con la famosa strada che taglia in due la città, nota come Spaccanapoli) il maestoso Duomo che custodisce l’ampolla del sangue di San Gennaro (patrono della città), Piazza del Municipio e le vicine Piazza Trieste e Trento e Piazza del Plebiscito, sulla quale si affacciano il Palazzo Reale, il Teatro San Carlo e a poca distanza la Galleria Umberto I. Da non perdere la passeggiata to resort to its periphery, from Pompei to the sul lungomare Caracciolo, che va da Mergellina a islands of the Gulf from Sorrento Coast to Amalfi. Santa Lucia, sul quale si affaccia il Castel dell’Ovo. The city is worldwide famous for the tradition of Nativity, the pottery and porcelain, and partly to produce textiles and clothing. For a toccata and fugue in Naples is essential to visit the old town The artistic and architectural heritage of the histo- (with the famous street that cuts the city into two, ric center of Naples, since 1995 is protected by known as Spaccanapoli) the majestic cathedral, UNESCO. Over the centuries the city has seen a which houses the ampulla of the blood of San succession of rulers who allowed to play an impor- Gennaro (patron saint of the city), Piazza del tant role in Italy as in the rest of Europe. The port Municipio and the nearby Piazza Trieste e Trento of Naples still boasts one of the main airports in and Piazza del Plebiscito, which face the Palazzo Italy, with an average which is around eight to nine Reale, Teatro San Carlo and at walking distance million people a year. Naples also has the ability to the Galleria Umberto I. Do not miss the walk along create a tourism vehicle of visitors who arrive in the the seafront Caracciolo, who is from Mergellina to magical city, dominated by the mass of Vesuvius, Santa Lucia, which faces the Castel dell'Ovo.
Lo scorso gennaio il Teatro San Carlo, uno dei più antichi teatri dell’opera in Europa e tra i più grandi in Italia (edificato nel 1737 per volontà del Re Carlo di Borbone), ha riaperto il sipario, dopo cinque mesi di lavori di ristrutturazione. Il teatro è situato sulla parte nord del Palazzo Reale e comunica con questo attraverso una porta che si apre alle spalle del Palco Reale. Dal 1999 il teatro è divenuto una fondazione di diritto privato senza scopo di lucro, con lo scopo di diffondere l’arte musicale e la formazione di quadri artistici. Per la sua accurata selezione nella scelta degli spettacoli e dei concerti, il San Carlo ha inoltre conquistato, nel corso degli anni, ben sei Premi Abbiati (e precisamente negli anni 2002, 2003, 2004 e 2005) il più alto riconoscimento assegnato in Italia nel campo musicale, istituito dall’Associazione Italiana Critici Musicali in memoria del famoso musicologo Franco Abbiati.
Last January, the Teatro San Carlo, one of the oldest opera houses in Europe and among the largest in Italy (built in 1737 by the will of King Charles of Bourbon), opened the curtain, after five months of renovation works. The theater is located on the north side of the Palazzo Reale and communicates with this through a door that opens behind the Royal Box. Since 1999, the theater has become a foundation of private law non-profit, with the aim of spreading the art of music and the formation of artistic tableau. For its careful selection in the choice of shows and concerts, the Teatro San Carlo has also won over the years, six Abbiati Prize (and precisely in the years 2002, 2003, 2004 and 2005) the highest recognition awarded in Italy to music, established in memory of the famous musicologist Franco Abbiati, by Italian music critics.
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La vostra traiettoria è la Napoli/Catania… «Nel 2001 ci siamo resi conto che lo sviluppo delle autostrade del mare era in fase di esplosione e che si doveva ampliare il trasporto merci dalla terra al mare. Per cui ordinammo dei traghetti e dopo aver preso in considerazione diverse traiettorie, tra cui Sardegna e Grecia, alla fine ci siamo soffermati solo sul collegamento Napoli/Catania. Siamo stati un pò i precursori, poiché dopo di noi Napoli è divenuta il polo principale crocieristico a livello europeo. Siamo i trasportatori di riferimento della Sicilia orientale, gli interlocutori privilegiati dell’AIAS (Associazione Imprese Autotrasportatori Siciliani) con la quale stiamo valutando altri progetti per eventuali linee, sempre con la Sicilia.» Quindi è in cantiere il prossimo acquisto di nuovi mezzi di trasporto? «Non è un problema l’acquisto o il noleggio di navi, quanto il costo del carburante che, anche se si è avuto un decremento, supera il cinquanta per cento delle spese. Per questo motivo non posso sbilanciarmi più di tanto.» La crisi ha toccato il vostro settore? «Credo che la crisi non abbia risparmiato nessuno. Il traffico è diminuito, però, proporzionalmente a quello globale, fortunatamente abbiamo mantenuto la stessa fetta di mercato. Però il decremento del prezzo del carburante è stata una benedizione, poiché ha finito per bilanciare ciò che abbiamo perso in termini economici per via della crisi.»
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Your path is the Naples/Catania... «In the year 2001 we realized that the development of motorways of the sea was in the process of explosion and that one had to extend the cargo from land to sea. So we ordered the ferry and after having considered various trajectories, including Sardinia and Greece, in the end we have focused only on the Naples/Catania. We were a little precursors, because after us Naples has become the main cruise hub in Europe. We are the carriers of reference of the eastern Sicily and the privileged of the AIAS (Association of Sicilian Road Haulier) with which we are evaluating other projects for any lines with Sicily.» So, it is on site the purchase of new media transportation? «It is not a problem, the purchase or rental of ships, but the cost of fuel is, even if there was a decrease, over fifty percent of costs. For this reason I cannot commit itself over time.» The crisis has affected your area? «I believe that the crisis has not spared anyone. The traffic has decreased, but proportionally to the global, fortunately we kept the same slice of the market. But the decrease in the price of fuel has been a blessing, because it has come to balance what we lost in economic terms because of the crisis.»
come svariati e prelibati sono i sapori ed i profumi di questa cucina che non trova eguali: dalle verdure ai formaggi, dal pesce ai frutti di mare, dalla pasta al pane, fino ai dolci. E per concludere “na tazzulella 'e cafè ,” (una tazzina di caffè).
I greci, i romani, gli spagnoli ed i francesi hanno influenzato ed arricchito nei secoli la cucina napoletana, che a sua volta ha condizionato l’intera gastronomia campana. Ed è proprio in seguito a queste dominazioni, in particolar modo a quella francese ed a quella spagnola che si è venuta a creare la divisione tra una cucina aristocratica ed una popolare. La prima caratterizzata da piatti elaborati preparati con ingredienti ricchi come il sartù o timballo di riso, la seconda basata su cereali, legumi, verdure e ortaggi. Col passar dei secoli la cucina si è arricchita dal punto di vista delle pietanze, ed oggi anche quelle preparate con ingredienti semplici, risultano essere estremamente raffinate, anche se il vero successo delle cucina napoletana è la pizza. Svariate sono le pietanze,
Greeks, Romans, Spanish and French have influenced and enriched over the centuries Neapolitan cooking, which in turn has affected the entire Campania gastronomy. It is thanks to these dominations, especially the French and the Spanish, that has been created the division between an aristocratic cuisine and a popular. The first characterized by elaborate dishes prepared with rich ingredients such as the sartù or timbale of rice, the second based on cereals, legumes, vegetables and fruits. Over the centuries, the cuisine has been enriched in terms of food, and now even those made with simple ingredients, are extremely sophisticated, even if the true success of neapolitan cuisine is pizza. Several are the dishes as several and delicious are the tastes and smells of this cuisine that has not equal: from vegetables to cheese, from fish to seafood, from pasta to bread and desserts. And finally "na tazzulella 'e cafè," (a cup of coffee).
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ph. Luca Cestari
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La Penisola Sorrentina è situata tra il Golfo di Napoli e quello di Salerno, è attraversata dalla catena dei Monti Lattari e si estende dalla Punta Campanella (da cui si vede l’isola di Capri) a poco dopo Sant’Agata sui Due Golfi. Le località della Penisola Sorrentina, quali Sorrento, Vico Equense, Meta di Sorrento, Piano di Sorrento, Sant’Agnello e Massa Lubrense sono famose per essere una consolidata meta turistica. Tra queste quella di maggior rilievo è senza dubbio Sorrento, posta a picco sul mare da un’altezza di 50 metri, circondata da una ricca vegetazione. Sempre
tro storico mostra ancora il tracciato ortogonale delle strade di origine romana, mentre l’acropoli è circondato dalle mura cinquecentesche. Qui troviamo il Duomo che risale al XV secolo, la Chiesa di San Francesco d’Assisi e il Museo Correale, ricco di reperti grechi e romani.
attenta alla conservazione del suo patrimonio artistico e delle sue bellezze naturali, la città di Sorrento vanta come principali risorse, il turismo, il commercio e l’artigianato del legno ed il settore dell’agricoltura basato sulla tradizionale coltivazione e produzione di agrumi, noci, olio e formaggio, tra i più rinomati il Provolone del Monaco DOP. Il cen-
The Sorrento Peninsula is located between the Gulf of Naples and Salerno, is crossed by the mountains Lattari, and extends from Punta Campanella (from which you can see the Isle of Capri) shortly after Sant'Agata sui Due Golfi. The locations of the Sorrento Peninsula, among them Sorrento, Vico Equense, Meta di Sorrento, Piano di Sorrento, Sant'Agnello and Massa Lubrense are famous for being a well-established tourist destination. The most important is without doubt
Uno dei settori economici più sviluppati a Sorrento è quello legato alla famosa lavorazione artigianale del legno. Due sono le tecniche utilizzate, quella dell’intaglio, che consiste nella creazione di opere artistiche realizzate attraverso la modellatura di legni pregiati, e quella dell’intarsio, una tecnica di decorazione del legno, che si basa sul ritaglio di elementi uniti tra loro in maniera tale da realizzare figure di grande valore artistico. Molti i nomi illustri, come quello di Ferdinando II di Borbone, Pio IX, lo Zar di Russia e Papa Giovanni Paolo II, che hanno avuto modo di apprezzare l’artigianato dei maestri sorrentini. Alcuni capolavori dell’antica tarsia lignea si trovano nel Museo Correale di Terranova e nel Museobottega della tarsia lignea.
Sorrento, situated overlooking the sea from a height of 50 meters, surrounded by a rich vegetation. Always attentive to the preservation of its artistic heritage and its natural beauty, the city of Sorrento has as primary resources, tourism, trade, craftwood and agriculture based on traditional cultivation and production of citrus fruits, nuts, oil and cheese, among the most renowned Provolone del Monaco DOP. The old town still shows the path of orthogonal streets of Roman origin, while the acropolis is surrounded by walls of sixteenth century. Here we find the Cathedral dating from the fifteenth century, the Church of San Francesco of Assisi and the Correale Museum, full of Greek and Roman artefacts.
One of the most developed sectors of Sorrento economy, is the one linked to the famous craft of wood. There are two techniques used, that of the carving, which consists in creating works of art made through the shaping of precious wood, and the one of the inlay, a technique of decoration of wood, which is based in the cutting elements of different shape and color that are embedded and interconnected in such a way as to make figures of great artistic value. Many illustrious names as Ferdinando II of Borbone, Pope Pius IX, the Tsar of Russia and Pope John Paul II, were able to appreciate the Sorrento craftsmen. Some masterpieces of wooden inlays are in the Museo Correale of Terranova and Museobottega of tarsia lignea.
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Agerola, il provolone del monaco DOP, l’olio extravergine di oliva DOP, la pasta di Gragnano, il limoncello (tipico anche di Capri e della Costiera Amalfitana) gli agrumi, i pomodori e le noci di Sorrento, mentre gli gnocchi alla sorrentina, gli scialatielli ai frutti di mare ed i ravioli all’aragosta, sono tipici della tradizione culinaria di Sorrento.
La gastronomia sorrentina ha origini molto antiche, una tradizione millenaria che risale a circa tremila anni fa, quando un gruppo di Greci approdò sul leggendario scoglio di Megaris, a Napoli, dove oggi è situato il Castel dell’Ovo. Da questo primo insediamento, il popolo decise di spostarsi in luoghi come Cuma, Capri, Ischia e Sorrento. Ed è proprio della Penisola Sorrentina, che l’uomo, di generazione in generazione, non solo ha saputo apprezzare il clima mite, lo splendido mare e la bellezza della costa, ma soprattutto la straordinaria vegetazione e le prelibatezze gastronomiche. Tra i prodotti tipici troviamo la mozzarella di
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Sorrento gastronomy has very ancient origins, a tradition that goes back almost three thousand years ago, when a group of Greeks landed on the legendary rock of Megaris, in Naples, where today is located Castel dell'Ovo. From this first settlement, the people decided to move to other places such as Cumae, Capri, Ischia and Sorrento. And it is precisely of the Peninsula Sorrentina, wich from generation to generation, people not only appreciated the mild climate, the beautiful sea and the beauty of the coast, but especially the vegetation and the outstanding culinary delights. Among the typical products of the Peninsula is the Agerola mozzarella, provolone (a ripened cheese) del Monaco DOP, extra virgin olive oil DOP, pasta of Gragnano, limoncello (also typical of Capri and of the Amalfi coast) citrus fruits, tomatoes and Sorrento nuts, while the gnocchi alla Sorrentina, the scialatielli with seafood and ravioli with lobster, are typical of the culinary tradition of Sorrento.
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Salerno, considerata dopo Napoli una delle città più popolate della Campania, ha origini molto antiche. Alcune scoperte rinvenute, inducono a pensare che il territorio, fosse stato abitato da popolazioni che hanno preceduto i Greci, gli Etruschi ed i romani che la fecero divenire tra il 194 e il 197 a.C. una colonia romana denominata Salernum. L’economia della città si basa principalmente sul commercio, sull’industria alimentare-conserviera e sull’artigianato della ceramica. Tra le diverse risorse della città, il turismo è una delle più considerevoli.
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La città, infatti, oltre alle attrattive paesaggistiche dispone di una spiaggia lunga circa sette chilometri e quattro attracchi per la nautica da diporto con più di duemila posti barca. Da vedere e visitare il centro storico ed il maestoso Duomo realizzato per volere del principe normanno Roberto il Guiscardo e dedicato all’apostolo Matteo le cui spoglie sono custodite nella cripta barocca. Immancabile è la passeggiata sul Lungomare Trieste, con vista sul porto (uno dei più importanti dell’Italia meridionale) il Giardino della Minerva, il Colle Bellara, il Castello del principe longobardo Arechi (eretto sul Monte Bona Dies), il Forte La Carnale, la Cattedrale in stile arabo-normanno, il Museo Archeologico e Il Teatro Verdi.
Salerno, considered after Naples one of the most populated city in Campania, has very ancient origins. Some discoveries found, suggest that the area was inhabited by peoples who preceded the Greeks, Etruscans and Romans who did the city become, between 194 and 197 BC, a Roman colony called Salernum. The economy of the town is based mainly on trade, on the food-canning industry and on ceramics. Among the various resources of the city, tourism is one of the most significant. The town, in addition to the attractive landscape has a beach about seven kilometers long and four berths for yachts with more than two thousand other berths. Things to see and visit, the historical center and the majestic Duomo built for the will of the Norman prince Robert the Guiscard and dedicated to St. Matthew whose remains are stored in the baroque crypt. Memorable is the walk on the Seafront Trieste, with a view of the harbor (one of the most important in South Italy) the Garden of Minerva, the Colle Bellariva, the Castle of Prince Longobard Arechi (e on Mount Bonadies), the Fort La carnale, the Cathedral in Arab-Norman style, the Archaeological Museum and Teatro Verdi.
Il Castello di Arechi fu realizzato sulla cima del monte Bonadies da Arechi II, principe longobardo, che inserì la fortezza nel sistema difensivo urbano. La fortificazione poteva consentire anche ad un ridotto numero di difensori, di assumere una posizione dominante. Nel 1077 il “Castello di Arechi”, diventò una roccaforte
Arechi Castle was built on top of the mount Bonadies by Arechi II, Prince Longobard, taking up defensive fortress in the urban system. The fortification could also enable a small number of defenders, to assume a dominant position. In 1077 the Castle of Arechi, became a Norman stronghold and later an
normanna ed in seguito un importante elemento nello scacchiere difensivo aragonese, per poi perdere progressivamente importanza e venire quasi del tutto abbandonato nel XIX secolo. Oggi la struttura è dotata di una modernissima sala convegni che ospita meeting, congressi, convegni e corsi di formazione, e di un punto di ristoro in grado di offrire una gastronomia alternativa ai menu tradizionali, per riscoprire gusti e tradizioni medievali. Grazie a questo, ed alla presenza di una fornita e raffinata cantina, il Castello è stata la sede di eventi e rassegne enogastronomiche prestigiose. Inoltre, grazie al fascino architettonico intatto e all’incantevole scenario, è meta di visite guidate sia per gruppi di turisti sia per le scuole, ed è dotato di una sala mostre, provvista di un suggestivo impianto luci. Infine è da segnalare il Museo del Castello che custodisce tutti i manufatti rinvenuti all’interno della fortezza, dalle armi alle monete, dalle ceramiche (tra cui la cosiddetta a bande rosse, la graffita, quella invetriata e a spirale) ai reperti in vetro.
important element in the Aragonese arena of defense, and then gradually losing importance and come almost entirely abandoned in the nineteenth century. Today the hotel has a modern conference room that hosts meetings, symposia and training courses, and a refreshment bar offering a culinary alternative to traditional menus, to rediscover medieval tastes and traditions. Thanks to this, and in the presence of a well-stocked and refined wine cellar, the castle was the venue for events and prestigious enogastronomic exhibitions. Moreover, thanks to the architectural charm and the wonderful scenery intact, is the destination of guided tours for groups of tourists and for groups of schools, and has an exhibition hall, equipped with an impressive lighting system. Finally, it is worth noting the Castle Museum which houses all the artefacts found inside the fortress, from weapons to money, from ceramics (including so-called red band, the one engraved and inlaid with glass and the spiral ceramic) to the exhibits in glass.
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uova), il tarantiello (preparato con il tonno). Per quanto riguarda invece la tradizione dolciaria, degni di nota sono i sproccolati (fichi secchi farciti con semi di finocchio e infilzati su asticciole di legno) le zeppole di castagne, i pasticcini ripieni di crema di castagne e la scazzetta, detta anche torta del cardinale, un dolce tipicamente salernitano nato piĂš di 130 anni fa.
La tradizione gastronomica di Salerno e della sua provincia ha molti piatti in comune con la vicina Napoli. Tra i prodotti tipici di queste zone troviamo il pomodoro di San Marzano, il limone amalfitano, la nocciola di Giffoni, il fico bianco del Cilento, il carciofo di Paestum, la mela annurca, e soprattutto la cacio ricotta, la ricotta e la mozzarella di bufala. Alcune delle specialitĂ tipiche di Salerno, della costiera amalfitana e di quella cilentana sono sicuramente la parmigiana di alici, gli spaghetti con la colatura di alici, il mallone (un piatto misto di erbe selvatiche di montagna, rosolate in padella con patate lesse schiacciate e pane raffermo), gli spaghetti alla chitarra, le tagliatelle alle nocciole, il risotto funghi e nocciole, il vicillo (ciambella di pasta lievitata, ripiena di salame, mozzarella e
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The gastronomic tradition of Salerno and its province has many dishes in common with nearby Naples. Among the typical products of these areas there is the San Marzano tomatoes, lemon of Amalfi, Giffoni hazelnuts, white figs of Cilento, artichoke of Paestum, the apple annurca, and especially the cacioricotta, ricotta and mozzarella di bufala (fresh cheese). Some of the specialties of Salerno, the Amalfi coast and Cilento are surely the anchovies alla parmigiana (with parmesan), spaghetti with anchovies liquid drainage, the Mallon (a mixture of wild mountain herbs, brown in pan with crushed boiled potatoes and stale bread ), spaghetti alla chitarra, tagliatelle with walnuts, rice with mushroom and hazelnuts, the vicillo (donut of leavened dough, stuffed with salami, mozzarella and eggs), the tarantiello (prepared with the tuna). As for the sweet tradition, worthy of note are the sproccolati (figs stuffed with fennel seeds sticked on wooden rod) chestnut fritter, pastries stuffed with cream of chestnuts and scazzetta, also known as the cake of the cardinal , a typically sweet of Salerno, born more than 130 years ago.
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ph. Luca Cestari