Marmomacc 50

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STONE + DESIGN +

Interviste a: GIOVANNI MANTOVANI Direttore Generale Veronafiere

edited by

TECHNOLOGY INTERNATIONAL TRADE FAIR

FILIBERTO SEMENZIN Centro Servizi Marmo GIULIO SAVOIA Tra i fondatori di Marmomacc

DEBORA BOTTEON Donne del Marmo FEDERICA ZANINI Gruppo giovani Val di Pan


Infoval srl

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Centro Servizi Marmo scarl

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Padiglione 6 stand c4

Laboratorio Prove del Centro Servizi Marmo via del Lavoro 240 - 37020 Volargne (Vr) tel. 045.6888485 - fax 045.6884849 info@videomarmoteca.it www.videomarmoteca.it

Centro Servizi Marmo scarl

(Distretto Marmo e pietra del Veronese) Il Centro Servizi Marmo è un ente della Camera di Commercio di Verona di parte terza che si occupa della promozione e della diffusione della cultura della pietra ornamentale. È inoltre dotato di un Laboratorio Prove, certificato, punto di riferimento nazionale e internazionale nel settore, specializzato nell’esecuzione di test su materiali da costruzione.

UNI EN ISO 9001

Certificato n. 12806-A

Via del Marmo, 919 - 37020 Volargne (Vr) - tel. 045.68 88 474/485 fax 045.68 84 849 - info@videomarmoteca.it - www.videomarmoteca.it


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un’edizione

storica per i 50 anni di Marmomacc

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armomacc, la più importante manifestazione a livello internazionale dedicata a marmi, graniti, tecniche di lavorazione e design, giunge quest’anno alla 50° edizione. A Veronafiere, dal 30 settembre al 3 ottobre, la rassegna si svolgerà in contemporanea ad Abitare il Tempo, salone b2b di Veronafiere rivolto agli operatori dell’interior design e del contract, e avrà come sempre il suo focus nella promozione del business e della cultura legati alla pietra naturale. Marmomacc dal 1961 racconta la storia di un’eccellenza italiana: con oltre 3,84 miliardi di euro di valore, 3.340 aziende e 33.700 addetti, l’industria lapidea si rivela difatti una realtà di primo livello, che con il 75% del fatturato realizzato oltreconfine, vede nell’export la sua fonte vitale. Come ha dichiarato il presidente di Veronafiere, Ettore Riello: «Questo 50° anniversario di Marmomacc è storico anche per il riconoscimento da parte del Ministero dello Sviluppo Economico della manifestazione quale leva economica strategica per il Paese, grazie ai fondi straordinari messi a disposizione con il Piano straordinario di promozione del Made in Italy». In occasione della 50° edizione, infatti, Marmomacc vanta anche il supporto del MISE, il Ministero per lo Sviluppo Economico, dell’Italian Trade Agency e di Confindustria Marmomacchine, che proporranno tre importanti progetti con l’obiettivo di promuovere il Made in Italy: “The Italian Stone Theatre”, ovvero un padiglione che presenterà un grande “teatro” dedicato al mondo della pietra e delle macchine per la lavorazione, una qualificata e imponente attività di incoming di delegazioni commerciali straniere di operatori del settore, con oltre 200 architetti e buyer; “l’International Stone Summit”, il primo summit internazionale delle associazioni del marmo. L’impronta internazionale di Marmomacc è confermata anche dai numeri della precedente edi-

zione, che ha visto ben 1.500 espositori da 58 paesi, 65.000 visitatori, di cui il 54% esteri da 145 nazioni e delegazioni nazionali in rappresentanza di 45 stati. Ma non solo: Marmomacc costituisce una rete globale a supporto delle aziende, presidiando nel corso dell’anno i mercati consolidati ed emergenti, con un calendario di eventi organizzati negli Stati Uniti, in Brasile, Qatar, Arabia Saudita, Oman e Marocco ed Egitto. Non meno importante, però, è il rapporto con le aziende del territorio, che Marmomacc continua a coltivare, ponendosi come uno dei più importanti momenti di confronto, innovazione e didattica per aziende e professionisti che lavorano con la pietra. Per Luciano Galimberti, presidente di ADI, infatti, «Marmomacc rappresenta un punto di vista privilegiato sul valore del design applicato alla pietra naturale, come forma di narrazione del prodotto che da sempre è forza del Made in Italy». Marmomacc 2015 presenta anche la “Stone Academy”, progetto rivolto a architetti, ingegneri e designer che coinvolge 20 università tra italiane e internazionali nella realizzazione di seminari e master di secondo livello sulla progettazione in pietra. Numerose altre iniziative animeranno questa edizione della fiera del Marmo, come la 14ª edizione dell’International Award Architecture in Stone, la 4ª di Marmomacc and the City, il 9° Best Communicator Award e il Forum del Marmo, con una non-stop di lectio magistralis e convegni.


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La Parola a Giovanni Mantovani

SOLD OUT e novitA’ PER IL CINQUANTESIMO

Il Direttore Generale di Veronafiere racconta le novità dell’edizione di quest’anno. Tra queste arriva anche il sostegno delle istituzioni.

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armomacc è la più importante manifestazione internazionale dedicata a marmi, graniti, tecnologie di lavorazione, design e formazione e quest’anno taglia il traguardo delle 50 edizioni. Quali sono i suoi punti di forza? Di sicuro la sua storia e le sue radici. Marmomacc nasce nel 1961 a Sant’Ambrogio e dal 1978 viene organizzata da Veronafiere. Questa manifestazione rappresenta una rassegna verticale che copre ogni aspetto della valorizzazione del prodotto lapideo, dall’estrazione fino alla sua trasformazione e commercio. Internazionalità è un’altra delle parole chiave, grazie ad oltre il 50% degli operatori e dei buyer che arriva oggi alla fiera dall’estero e alla rete globale di eventi che fa tappa negli Stati Uniti, in Brasile, Egitto, Marocco, Arabia Saudita, Oman e Qatar. Senza dimenticare che siamo stati tra i primi ad intuire le potenzialità di accostare il mondo litico a design, contract e forniture d’interni. I risultati della passata edizione parlano da soli. Quali sono le aspettative per Marmomacc 2015? I numeri sono già un buon indicatore del successo; nel caso di Marmomacc parliamo di 1.500 espositori da 58 paesi, 65.000 visitatori, di cui il 54% esteri da 145 nazioni e delegazioni commerciali in rappresentanza di 45 stati. A conferma della validità del nostro format, quest’anno, abbiamo registrato il sold out degli spazi espositivi, pari a più di 76mila metri quadrati, a oltre quattro mesi dall’inizio della manifestazione. Con il 75% di fatturato realizzato all’estero e con il distretto lapideo di Verona ancora capofila in Italia, qual è il valore aggiunto che questo settore può vantare nel contesto internazionale?

Giovanni Mantovani

Oggi l’Italia rappresenta il sesto produttore al mondo nella filiera lapidea. A livello regionale, Veneto e Toscana confermano il primato nell’export, sottolineando il ruolo trainante dei distretti storici tradizionali, con il 90% delle aziende attive, soprattutto, nelle fasi di trasformazione e finitura del prodotto. Vantiamo un’esperienza unica che, unita alla creatività e al design italiani, rende il nostro marmo tra i più richiesti sui mercati internazionali di fascia medio-alta, senza contare il ruolo di leader nel campo dell’innovazione tecnologica dei macchinari di lavorazione. A Marmomacc, il nuovo Consorzio Pietra della Lessinia sarà protagonista con due installazioni in Pietra della Lessinia. Quali sono gli aspetti che è necessario implementare per attrarre i mercati oltreconfine? Il distretto lapideo Veneto, di cui è capofila il Centro Servizi Marmo di Volargne, conta oltre 700 aziende e più di 6mila addetti. Solamente nella provincia di Verona sono 500 le imprese che danno lavoro a quasi 4mila persone e sempre il territorio scaligero è al primo posto nel Paese per export di pietre tagliate, modellate e finite, con il 25% del totale italia-

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5 La parola a Giovanni Mantovani

MARMO, PIETRA E DESIGN MARBLE, STONE & DESIGN

LEGENDA

HALL 6 / 8 / 9 / 10 / 11 / 12

STONE + DESIGN + TECHNOLOGY INTERNATIONAL TRADE FAIR Free wi-fi zone

Servizio Taxi Taxi Service

Pronto Soccorso First Aid

Toilette

Tabacco Tobacco

Ristorante Restaurant

Polizia Police

Self Service

BLOCCHI E PIETRA GREZZA UNPROCESSED STONE AREA A / B / C / D

MACCHINE E ATTREZZATURE MACHINERY & EQUIPMENT

VIA ROVEGGIA

HALL 2 / 3 / 4 / 5 / 8 / AREA A

UTENSILI E PRODOTTI CHIMICI TOOLS & CHEMICALS HALL 7 / 8

Hall Hall

ESPOSIZIONI/EXPOSITIONS:

INTERNATIONAL AWARD ARCHITECTURE IN STONE

STONE ACADEMY

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CENTROSERVIZI “DEI SIGNORI”

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CENTROSERVIZI “DELLE ERBE”

CENTROSERVIZI “CASTELVECCHIO”

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CENTROSERVIZI / CENTROCONGRESSI “ARENA”

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in collaboration with

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PALAEXPO

CENTRO CONGRESSI “EUROPA”

INGRESSO/ENTRANCE “SAN ZENO” APP DOWNLOAD / Marmomacc 2015

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VIA SCOPOLI

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INTERNATIONAL BUYERS’ LOUNGE

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INGRESSO/ENTRANCE “RE TEODORICO”

VIALE DELL’INDUSTRIA

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RISTORANTE D’AUTORE / HALL 1 VERONAFIERE OFFICES

INGRESSO/ENTRANCE “CANGRANDE”

Taste the excellence of the Italian Food

TRADE FAIR for FuRnITuRE, LIgHTIng, FuRnIsHIng AccEssoRIEs, gIFTwARE

VIALE DEL LAVORO

no. Abbiamo una diffusione capillare di tante realtà produttive d’eccellenza ma servono economie di scala per essere competitivi al livello internazionale in tempi di crisi economica generalizzata. Quest’anno Marmomacc gode anche del supporto del Ministero per lo Sviluppo Economico (MISE), dell’Italian Trade Agency e di Confindustria Marmomacchine. Questo sostegno istituzionale cosa comporta? Questo 50° Marmomacc ha una forte valenza storica anche perché, finalmente, le istituzioni hanno riconosciuto il suo primato, investendo per la prima volta in modo diretto nel sistema fieristico. Non a caso, il Ministero dello Sviluppo Economico ha inserito Marmomacc tra le manifestazioni d’interesse strategico per il Paese, nel quadro dei fondi messi a disposizione del Piano straordinario di promozione del Made in Italy. Tra le novità di questa edizione abbiamo anche “The Italian Stone Theatre”: un intero padiglione che mette in evidenza la capacità delle aziende italiane di realizzare progetti innovativi con una doppia

mostra che va a costituire un teatro mobile della pietra e della meccanica. Infine, ospitiamo il primo World Stone Summit, organizzato insieme a Confindustria Marmomacchine per riunire a Verona tutte le maggiori associazioni mondiali del settore. Il 50esimo anniversario di Marmomacc cade nell’anno di Expo. L’occasione milanese è stata colta? Il progetto del Padiglione Vino a Taste of Italy si è rivelato una scommessa vincente di Veronafiere e del Ministero alle Politiche agricole alimentari e forestali. Esserci ad Expo Milano con Vinitaly ha permesso anche di presentarci alle centinaia di migliaia di visitatori da tutto il mondo. All’interno del Padiglione del vino, Marmomacc in questi mesi è stato protagonista nella Sala dei Colori del Vino con un tavolo in pietra realizzato con 20 tipologie di pietra, ognuna simbolo di una regione d’Italia. E sempre in marmo, rigorosamente made in Italy, sono pure anche tutte le pavimentazioni e le finiture interne del Padiglione.


La Parola a

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Filiberto Semenzin

Partire dal territorio e fare rete verso

l’innovazione

Questa la ricetta di Filiberto Semenzin, presidente del Centro Servizi Marmo di Volargne, per ottimizzare e valorizzare il distretto lapideo scaligero in relazione ai mercati esteri.

Filiberto Semenzin

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residente, in occasione di Marmomacc 2014, il Centro Servizi Marmo si è reso protagonista di un’iniziativa ambiziosa quanto lodevole di riunire sotto un unico cappello istituzionale i principali attori del settore lapideo veronese. A distanza di un anno, come giudica questo impegno e, soprattutto, si è arrivati a dei risultati concreti? Fare rete tra le varie sigle territoriali rientra nella mission di Centro Servizi Marmo. Costituire un unico tavolo di lavoro vuol dire creare un servizio concreto per le aziende del distretto veronese per ottimizzare programmi e progetti. La forte collaborazione avviata con Veronafiere ci permette di mettere a disposizione delle nostre imprese attività di internazionalizzazione, incoming con importanti interlocutori esteri, promuovere ancora di più ciò che contraddistingue il vero valore del nostro distretto: offrire servizi a 360° in termini di qualità, innovazione conoscenza dei materiali, ricerca di ogni tipo di soluzione, consulenza sul miglior utilizzo, dialogo e confronto costante attraverso la formazione con architetti, designers e progettisti che orientano le scelte del mercato.

Quali sono le proposte o le idee per proseguire e dare continuità a questo percorso istituzionale? Avete pensato ad iniziative particolari per l’edizione storica del 50esimo? Quest’anno l’appuntamento riveste una particolare importanza, lo scopo principale è quello di confermare Verona come l’autentico punto di riferimento mondiale per quanto riguarda ricerca e innovazione in questo ambito. Marmomacc si conferma una piattaforma di opportunità per le imprese veronesi e soprattutto per il “saper fare” veronese. Centro Servizi Marmo è particolarmente impegnato con Veronafiere per una giornata di internazionalizzazione delle aziende, prevista per il 30 settembre prossimo, alla quale parteciperanno architetti, buyers e contractors esteri che avranno modo di scoprire lo stile e il linguaggio unico che l’eccellenza veronese sa offrire. “WE SPEAK STONE!!!” prevede un momento formativo coordinato da Grazia Signori, responsabile del nostro Laboratorio Prove. L’attenzione sarà sulle peculiarità del territorio veronese, l’articolazione della filiera, la capacità produttiva, la specificità delle lavorazioni e delle nuove tecnologie impiegate. Dopo alcune annate con segno negativo, i dati del primo trimestre 2015 lasciano trasparire una sensibile ripresa, in particolare per quanto riguarda l’export nei mercati internazionali. Possiamo tornare ad essere ottimisti? Non mancano segnali positivi che dimostrano l’attenzione verso il distretto veronese, basti pensare agli investimenti che sono stati programmati per il prossimo triennio e che riguardano gli spazi produttivi ma soprattutto i macchinari innovativi legati alla trasformazione della materia prima. Questo prova la volontà delle nostre imprese di tenere ben salda la propria presenza sul territorio e ovviamente fa ben sperare per tutto l’indotto che il distretto genera localmente.

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La parola a Giulio Savoia

Quando Marmomacc era una

grande festa popolare Ricordi e aneddoti di uno dei padri fondatori della fiera internazionale nata a Sant’Ambrogio di Valpolicella nel 1961 e poi spostata, nel 1992, in fiera a Verona.

Giulio Savoia

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olto chino e attento sulla sua agendina di quegli anni, i primi anni Novanta. Gli anni tormentati in cui ci fu il passaggio, non certo indolore, di Marmomacc da Sant’Ambrogio di Valpolicella, comune in cui la fiera nacque nel 1961, al quartiere fieristico di Verona. Giulio Savoia scruta con curiosità e con un sottile retrogusto dolceamaro in bocca i suoi appunti, custoditi minuziosamente nero su bianco su piccoli fogli di carta ad anelli in cui sono conservati pensieri, riflessioni, aneddoti e considerazioni personali sulle vicende di quegli ultimi concitati mesi del 1992, in cui venne deciso d’improvviso che Marmomacc avrebbe lasciato dopo trent’anni il suo paese natale per approdare definitivamente nel cuore pulsante di Verona, la ZAI. Lui, Savoia, titolare di una delle maggiori aziende del marmo di Volargne, la Essegi Marmi, e figlio di una famiglia che porta avanti la tradizione della lavorazione del marmo addirittura dalla fine del ‘700 (un documento antico attribuisce la pavimentazione dell’eremo di Garda a un suo avo, Ndr), è uno dei padri fondatori di Marmomacc. Fu lui, assieme a sei o sette amici imprenditori della Valpolicella ad andare alla fine degli anni ‘50 dall’allora sindaco di Sant’Ambrogio, l’avvocato Carlo Fornalè, a proporre l’istituzione di una fiera permanente che mettesse in mostra su scala internazionale prodotti e lavorazioni delle aziende lapidee.

Si trattava di una novità per il tempo e per questa fetta di territorio veronese, e come tale presentava tante incognite e tanti punti di domanda. Ma ben presto ci si accorse che la formula sarebbe stata vincente. «Partimmo con questa convinzione: ovvero che le lavorazioni che venivano realizzate dalle nostre aziende, che erano espressione di anni di esperienza e di duro lavoro, potessero essere mostrate al mondo in una grande vetrina allestita qui, nei luoghi di produzione» racconta Giulio Savoia «Proponemmo al sindaco questa idea, che fu ben accolta. Una cena tra sei sette amici e via, nel 1961 vennero costruiti i primi padiglioni permanenti». «In quei primi anni non c’era la concezione dello stand temporaneo che c’è oggi. Le aziende più rappresentative del territorio realizzarono il loro spazio espositivo con un struttura fissa che era già bella che pronta per l’anno dopo. Soltanto negli anni successivi costruimmo capannoni all’interno dei quali gli espositori venivano ospitati solo per i giorni della fiera». «Marmomacc crebbe in maniera esponenziale in pochissimo tempo» prosegue Savoia «In una manciata di edizioni fummo costretti ad allargare il quartiere fieristico acquistando nuovi spazi in centro paese. Il numero di espositori e di aziende provenienti da ogni parte del mondo, che richiedevano di poter partecipare, era in costante ascesa, tant’è che in più di qualche occasione fummo costretti a “lasciar fuori qualcuno”. Ci trovammo in mano un appuntamento internazionale che aveva superato, felicemente, le nostre più rosee aspettative». Un appuntamento che allora era più di una fiera, era un evento atteso da un intero territorio: «Non dobbiamo pensare che fosse una fiera tecnica come quella che vediamo oggi» ricorda il titolare della Essegi Marmi «Marmomacc in quegli anni era una grande festa popolare che partiva almeno dieci giorni prima dell’inizio ufficiale e terminava dieci giorni dopo. La clientela era costituita all’ottanta per cento da tedeschi che in quel periodo acqui-

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starono appositamente case sul lago di Garda per prolungare con tutta la famiglia il periodo estivo agostano e per essere presenti qui, a Sant’Ambrogio, la terza settimana di settembre». «Ricordo anche che per un mese intero gli hotel dei comuni limitrofi e del lago registravano il tutto esaurito, i ristoranti erano stracolmi tutte le sere; in azienda feste, cene, grigliate e spettacoli fino a tarda notte. La mia famiglia sapeva che per quindici giorni a settembre io ero praticamente irreperibile. Si respirava davvero un clima di festa, erano gli anni d’oro, del boom dell’edilizia. Si stava bene». Fino a quel 1992, l’anno di non ritorno. «Qui a Sant’Ambrogio eravamo tutti consapevoli che avremmo dovuto trovare un’alternativa logistica e di posizionamento al paese. Le dimensioni della fiera erano diventate enormi e difficilmente gestibili a livello locale. Il passaggio a Verona, visto col senno di poi, era assolutamente lecito. Ciò che al tempo ci disturbò molto fu il modo. Una sera di febbraio del 1992 la fiera di Verona, che dal 1978 gestiva l’evento, decise di svolgere l’edizione di quell’anno, la trentesima, a Verona, senza condividere con noi la scelta. Alcuni di noi interpretarono questo passaggio come un vero e proprio furto». «Provammo più volte a trovare un compromesso tra le parti anche con l’idea di una fiera combinata con le macchine a Verona e le

La parola a Giulio Savoia

lastre a Sant’Ambrogio, che sembrava anche realizzabile in un primo momento, ma non fu messa in piedi. Dalle proteste iniziali passammo all’azione: occupammo i binari della linea ferroviaria a Domegliara, bloccammo per un’intera giornata la strada che portava in Valpolicella, volammo a Roma per protestare al Ministero. Fummo costretti a dar vita a un evento parallelo, Esposizioni Valpolicella, che andò in scena nel 1993 e 1994 con risultati sempre più sconfortanti». «Mentre il sogno di rilancio locale andava affievolendosi, dall’altra parte, a Verona, si stava consolidando quello che vediamo oggi, ovvero un grande appuntamento globale che qui a Sant’Ambrogio non avremmo potuto realizzare o portare avanti. Giusto andare a Verona, eravamo soltanto arrabbiati. Come a un bambino quando gli viene tolto il gioco preferito dalle mani. In fondo per noi Marmomacc era gioia, divertimento, condivisione, comunità, territorio. Era vita». Il compromesso e la fine delle dispute arrivarono nel 1997 quando il comune di Sant’Ambrogio vendette a titolo definitivo il marchio Marmomacc a Veronafiere, oggi proprietario di un brand che porta con sé sogni, emozioni, ricordi di intere generazioni e che rappresenta un patrimonio culturale e professionale di cui andare sicuramente orgogliosi.


L’INIZIATIVA Gastronomia e Marmo a Sant’Ambrogio

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Pietra, cibo e arte

la combinazione vincente L’associazione “Le donne del marmo” propongono quest’anno il progetto “Rock’n food”, un’esperienza che celebrerà il connubio tra la pietra e il cibo.

Il suggestivo panoramo di Sant’Ambrogio di Valpolicella

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ietra e cibo, per quanto il connubio possa suonare strano, si trovano da sempre alla base delle necessità umane, fornendo riparo e ristoro all’essere umano. E proprio per celebrare questa unione senza tempo, l’associazione “Le Donne del Marmo” propone il progetto “Rock’n Food”: una sorta di viaggio all’interno delle eccellenze italiane in materia di architettura, scultura ma anche cibo e arte. L’iniziativa, che si svolgerà dal 25 settembre al 4 ottobre, cade in concomitanza della 50° edizione di Marmomacc, con cui condivide un pezzo di storia: il progetto infatti avrà luogo presso Villa Bassani a Sant’Ambrogio di Valpolicella, proprio dove la fiera del marmo prese l’avvio. Un ritorno alle origini, insomma. Le Donne del Marmo però guardano anche ad un’altra manifestazione di grande importanza sul panorama italiano in questo momento, l’Expo di Milano, a cui si ispirano per riproporre “Cucinare nella pietra”, che già aveva trovato posto nell’edizione del 2011 di Marmomacc. Prendendo spunto da una ricerca commissionata dall’associazione, che indagava i mille usi della pietra nell’ambito del nutrimento, si è arrivati ad avere un percorso alla scoperta

dello sviluppo alimentare lungo tutta la storia dell’umanità. Il cibo così diventa non solo un mezzo di sostentamento, ma anche un modo per tramandare tradizioni, conoscenza e ricordi. L’alleanza tra cibo e cultura riveste quindi un ruolo importante per quanto riguarda la nostra identità. Nell’ambito di Rock’n Food, saranno numerosi i progetti collaterali: per esempio, Tiziana Scaciga proporrà nuovi usi per gli scarti della pietra naturale con il suo Recycled Stone. Il pittore veronese Simone Butturini indagherà il legame intimo e necessario tra l’ambiente, l’uomo, la natura ed il cibo con la mostra “Natura interiore”. Monica Sommacampgna invece presenterà “L’Uomo senza etichetta”, un romanzo polisensoriale che viaggerà tra i profumi e i sapori della Valpolicella e della Sardegna. La manifestazione si concluderà il 4 ottobre con la “Cena degli Immortali”, in celebrazione di tutti gli artisti che nel tempo hanno lasciato la loro firma sulle “Pietre degli Immortali”, due blocchi in marmo Rosso Verona e in Bianco di Vinkuran, che trovano collocazione nel giardino della villa. Ospite d’eccezione sarà il pianista Luca Passarella, che suonerà durante la serata.

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La parola a Debora Botteon

quando il marmo si fa rosa Per capire al meglio l’iniziativa ma soprattutto per conoscere da vicino il soggetto promotore abbiamo fatto due chiacchiere con Debora Alberti Botteon, presidente dell’associazione “Donne del mamo”.

Debora Botteon

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ome nasce l’associazione “Donne del marmo” e di cosa si occupa? L’associazione Donne del Marmo nasce all’interno della Fiera di Verona, in occasione di Marmomacc. Nata nel 2006, lo scopo dell’associazione è quello di portare più in rilievo il ruolo delle donne nell’industria del marmo. Si tratta innanzitutto di divulgare quella che è la cultura del marmo e di esprimere a 360° le potenzialità di questo materiale, potenzialità che vengono impiegate in svariati ambiti, dall’architettura e il design ai gioielli. Qual è il focus dell’associazione in occasione della 50° edizione di Marmomacc?

In occasione del 50° anniversario di Marmomacc, “Donne nel marmo” sarà presente all’interno della fiera con uno stand, che permetterà alle associate di farsi conoscere e diffondere il messaggio dell’associazione. Inoltre, sempre nell’ambito di Marmomacc sarà conferito il premio “Donna nel marmo”, i cui vincitore quest’anno è l’artista sardo Pinuccio Sciola. Il progetto “Cucinare nella pietra” ha ricevuto il patrocinio di Women for Expo, in occasione della manifestazione internazionale di Milano. In che modo l’associazione ha colto questa occasione? L’idea di “Cucinare nella pietra”, riproposta quest’anno, coglie pienamente gli intenti espressi in occasione dell’Expo Milano 2015. L’associazione ha difatti realizzato uno studio sui cibi che fanno uso della pietra in diversi modi, dalla conservazione alla cottura. Una sorta di viaggio dello sviluppo alimentare della storia dell’uomo dal paleolitico ai giorni nostri. Il focus di “Donne nel marmo” nasce dal fatto che, proprio in quanto donne, il nostro compito è quello di sviluppare una cultura del cibo che passi anche attraverso la pietra. Ci poniamo così come un ponte tra passato e futuro.


La parola a

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Federica Zanini

Paesaggi di Marmo la Valpantena si racconta Un evento organizzato a Grezzana dal gruppo giovani Val di Pan alla vigilia di Marmomacc, riaccende i riflettori su un territorio che nel settore lapideo nazionale ha sempre avuto un ruolo di primo piano.

Federica Zanini

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arà un’interessante mostra fotografica di alcuni progetti dell’architetto Libero Cecchini a rappresentare la ciliegina sulla torta di una serata che si preannuncia ricca di contenuti, di spunti di riflessione, ma soprattutto di opportunità per stringere relazioni e mettere in luce le vere eccellenze del settore lapideo della Valpantena. “Marble Landscapes – Paesaggi di Marmo” è il titolo dell’evento organizzato presso il frantoio Redoro di Grezzana dal gruppo giovani Val di Pan per il giorno 29 settembre (inizio ore 18.00), vigilia della 50esima edizione di Marmomacc. Un appuntamento atteso e sentito tra gli organizzatori e tra quegli imprenditori che, pur operando in un settore che negli ultimi anni ha dovuto fare i conti con la crisi e con un conseguente ridimensionamento, non hanno mai mollato e, anzi, hanno continuato a investire in innovazione, studio e ricerca per far emergere i veri punti di forza “Made in Italy” rispetto alla concorrenza estera. Punti salienti dell’incontro saranno gli interventi dell’architetto Alberto Vignolo sul tema“ Architettura di pietra, architettura di carta” e della collega Barbara Bogoni, ricercatrice in Composizione area architettonica e urbana Dipartimento DASTU al Politecnico di Milano, che presenterà uno studio dal titolo “Riqualificazione area industriale in Valpantena”, previsto all’interno del corso accademico 2015-2016. «La serata è stata pensata e voluta dal nostro

gruppo per poter focalizzare nuovamente l’attenzione sul nostro territorio alla vigilia di un’edizione storica di Marmomacc. Abbiamo pensato di invitare clienti, operatori, giornalisti in un contesto informale, quasi famigliare, in cui stringere relazioni e far conoscere più da vicino le nostre aziende» spiega Federica Zanini, portavoce dei giovani Val di Pan. «Come gruppo giovani stiamo esplorando da tempo nuovi mercati, cercando di capire in loco come si stia evolvendo il settore a livello internazionale» prosegue Federica «A marzo una nostra rappresentanza di sei persone è stata a Xiamien, nella provincia del Fujian, per osservare lo sviluppo del lapideo cinese, ma la vera frontiera per noi potrebbe essere rappresentata, in particolare, da altri due paesi asiatici in forte ascesa: l’Azerbaigian e il Kazakistan. Stiamo programmando partecipazioni a fiere e visite aziendali in queste province orientali per cogliere nuove opportunità di business per le aziende della Valpantena». «L’importanza di avere dei giovani che investono su sé stessi, che acquisiscono competenze attraverso lo studio e la ricerca e che accumulano esperienze in azienda o girando il mondo, rappresenta un patrimonio incredibile, che va sostenuto e incoraggiato» conclude Renato Dal Corso, presidente Consorzio Val di Pan «Questi giovani hanno entusiasmo e coraggio. A loro guardiamo con fiducia e speranza per il rilancio di un comparto che, pur che se ne dica, ha ancora tanto da dare sul piano nazionale e internazionale». La serata “Marble Landscapes – Paesaggi di Marmo” è patrocinata da Comune di Grezzana, Provincia di Verona, Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori della provincia di Verona, Apindustria Verona, Confidustria Verona, Camera di Commercio Verona, Innoval, ATS VeronaExpo, Asmave, Consorzio Tutela Pietra della Lessinia, Centro Servizi Marmo, Istituto “Paolo Brenzoni” Arte del Marmo - Centro Formazione Professionale. L’azienda Redoro e altre aziende locali offriranno un buffet con prodotti tipici locali.

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dal 30 settembre al 03 ottobre saremo presenti alla 50째 edizione di

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ECCELLENZE Arriva il marchio per il lapideo della Lessinia

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La pietra come il vino DOC nasce il Consorzio di Tutela della Pietra della Lessinia

28 aziende riunite per promuovere e proteggere la qualità della Pietra della Lessinia, tramite una commissione ad hoc che rilascia il marchio di eccellenza solo a chi rispetta rigidi standard. Uno strumento in più per celebrare un commercio che è capofila d’Italia e orgoglio veronese.

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na sorta di denominazione di origine controllata, un po’ come per i vini D.O.C. della Valpolicella, per certificare la vera Pietra della Lessinia, proprio quella che pavimenta la storica Piazza delle Erbe, una delle più apprezzate di Verona e d’Italia. È questo l’obiettivo del Consorzio di Tutela della Pietra della Lessinia, che ad oggi riunisce 28 aziende che lavorano e commerciano materiali delle cave dell’alta Valpolicella e delle zone di Prun, Cortine, Monte Loffa, Masua, Gorgusello e Molina. Il Consorzio ha creato un rigido protocollo, che prende in considerazione provenienza, profondità della falda e spessore del taglio della lastra, sul quale vigila un’apposita commissione, che ha il compito non solo di classificare le pietre classiche e quelle superiori, ma anche di scartare quelle che non risultano idonee: solo dopo aver passato questo rigido esame si può utilizzare il prestigioso marchio “Pietra della Lessinia”. «Con la creazione del Consorzio di Tutela Pietra della Lessinia – spiega il presidente Vincenzo Marconi – abbiamo voluto creare uno strumento di controllo della qualità per valorizzare al meglio il frutto di un’attività che co-

stituisce una vocazione di questi territori, attestata già dal quinto secolo prima di Cristo. Per la prima volta 28 imprese della Lessinia fanno sistema per promuovere esclusivamente l’eccellenza del nostro marmo, salvaguardandone la storia e il futuro». Il calibro di questa iniziativa salta subito all’occhio se si guarda ai dati relativi all’industria estrattiva locale: con quasi 500 aziende e 4mila addetti, il distretto di Verona e provincia si aggiudica il primato nazionale per quanto riguarda l’esportazione di materiale lapideo, con una quota che supera il 25% del totale nazionale e che, nel primo trimestre del 2015, ha raggiunto gli 86,6 milioni di euro, in crescita dell’8,6% sui primi tre mesi del 2014. La 50° edizione di Marmomacc, a Veronafiere dal 30 settembre al 3 ottobre, sarà il palcoscenico ufficiale del Consorzio di Tutela, che metterà in mostra le sue eccellenze nello stand del Centro Servizi Marmo di Volargne e soprattutto con due installazioni in Pietra della Lessinia realizzate per la mostra Lithic Vertigo, all’interno del padiglione “The Italian Stone Theatre”, e per la quarta edizione di Marmomacc and the City.

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MARMOMACC

15

D.o.p. Veneto

D.o.p. Garda

Biologico

SIAMO PRESENTI

PAD. 1 STAND M10/N01


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fiftieth edition marmomacc.com

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3 0 S E P T E M B E R - 0 3 O C TO B E R 2 0 1 5

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