Pantheon 50 - Jobs Act, Poletti a Verona

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P antheon il magazine di Verona www.giornalepantheon.it

Con il Jobs Act vogliamo dare un futuro al lavoro

POLETTI A VERONA ECONOMIA

GIUSTIZIA

LETTERATURA

MUSICA

Tutti i dati del Rapporto Economia Veronese 2014

Gian Carlo Caselli ospite all’ITES “Aldo Pasoli”

A Verona Orhan Pamuk, Premio Nobel 2006

Ivano Fossati presenta il suo primo romanzo


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di Matteo

«N

Il bene comune è la grande catena che lega insieme gli uomini nella società (Tito Livio)

Le soluzioni sono alla nostra portata. Questione di volontà, di onestà, di lungimiranza o forse semplicemente di responsabilità.

Scolari

essun cittadino italiano deve stare a casa senza avere niente da fare, di questo sono estremamente convinto. Questo non significa che ci sarà lavoro per tutti, ma che il Governo deve prevedere una serie di attività che contrasti l’immobilità sociale. Parlo di apprendistati, periodi di prova, esperienze di ogni genere». Così il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti intervenuto lo scorso 7 aprile ad un incontro con gli studenti dell’Università di Verona intitolato “Un futuro al lavoro”. Parole, quelle del Ministro, che mi colpiscono molto. Innanzitutto, perché mi sembrano sincere. In secondo luogo perché si torna a mettere finalmente al centro, e tra le priorità, il tema giovani e lavoro. Come terzo è evidente che anche a livello istituzionale, e non solo come già da tempo accade tra la gente, si intuisce

che è arrivato il momento di agire per far fronte a una situazione seria e quanto mai delicata. Troppi rinvii, troppa demagogia, troppi scarichi di responsabilità, troppa indifferenza in questi anni. I dati dell’Osservatorio Veneto Lavoro parlano di 144.000 persone che, soltanto nella nostra regione, nel 2013, si sono attivate per ricercare un’occupazione. Nel 2011 la stessa statistica si era fermata a 102.000 unità. Falle e vizi di sistema (eccesso di burocrazia, pressione fiscale e costo del lavoro in primis) in questo periodo congiunturale incontrano terreno fertile in un mercato sempre più cinico e competitivo e le criticità che ne derivano si stanno riflettendo chiaramente sul piano occupazionale, sociale e sul piano individuale, andando a toccare le sfere più intime del singolo, arrivando in alcuni casi a lederne la dignità. Aziende e lavoratori in grande affanno. Purtroppo. Guarda caso i due principali attori che compongono il tessuto sociale ed economico di un Paese. Ora, quanto potremmo accettare, e subire, l’immobilismo di cui ha fatto riferimento anche Poletti nel suo discorso all’Ateneo? Chi si deve assumere le principali responsabilità? Qual il vero ruolo della politica e delle istituzioni? E quello dei giovani, sem-

pre più privi di punti di riferimento? E delle famiglie? E delle imprese? Quali contromisure prendere? Come si possono trovare e attivare sinergie per essere di nuovo incisivi? Quesiti non scontati a cui bisogna dare una risposta rapida e concreta. Senza aspettare. Nessuna bacchetta magica, sia chiaro. Solo la consapevolezza che le soluzioni esistono e sono alla nostra portata. Questione di volontà, di onestà, di lungimiranza o forse, come dicevamo, semplicemente di responsabilità. Concedetemi una nota finale dedicata a Pantheon. Col numero di maggio 2014 siamo arrivati all’edizione numero 50. Un traguardo importante per questo piccolo grande giornale che ha visto i natali proprio sei anni fa (primo numero maggio 2008). Per l’occasione abbiamo voluto cambiare il formato e dare un tocco diverso alla grafica. Spero che possiate mantenere, anzi accrescere il vostro affetto e la vostra stima nei confronti della testata, cosi come ce lo fate percepire oggi e da sei anni a questa parte. Un sentito Grazie a voi lettori e a tutti gli inserzionisti che permettete a questa realtà editoriale, e alle sue persone, di esserci e di continuare a proporre temi di approfondimento e iniziative volte a migliorare il bene comune.


n P antheo il magazine di Verona www.giornalepantheon.it

redazione e collaboratori

Registrazione Tribunale di Verona n.1792 del 5/4/2008 Numero chiuso in redazione il 28/02/2014 Direttore responsabile: Matteo Scolari Capo redattore: Matteo Bellamoli Redazione: Matteo Scolari, Matteo Bellamoli, Moira Falzi, Fabio Dai Prè, Flavio Brutti. Hanno collaborato al numero di marzo 2014: Marta Bicego, Chiara Boni, Giorgia Castagna, Valentina Garonzi, Federico Maccadanza, Francesca Mauli, Giovanni Melotti, Francesca Merli, Arianna Mosele, Camilla Pisani, Miryam Scandola, Alessandra Scolari, Giovanna Tondini, Francesco Turlon, Giulia Zampieri, Mattia Zuanni. Copertina e progetto grafico: Flavio Brutti, Matteo Bellamoli Società editrice: InfoVal S.r.l. via Tavigliana 1/A, 37023, Grezzana, (Vr) P.Iva: 03755460239 tel. e fax. 045.8650746 mail: redazione@giornalepantheon.it web: www.giornalepantheon.it Facebook/Pantheon Sviluppo commerciale e pubblicità: Moira Falzi 340 8775197 Fabio Dai Prè 340 0735137 Jessica Ballarin 349 3513927 Contributi per Pantheon Magazine: c/c postale 93072262 intestato a: Infoval srl – via Tavigliana, 1/A 37023 Grezzana (VR)

SOMMARIO 6 14 15 18 20

PRIMO PIANO

Poletti: il lavoro prima di tutto Il Ministro del Lavoro è intervenuto all’Università di Verona.

INNOVAZIONE/1

Torna la Fiera della Robotica Il 25 maggio a Grezzana la terza edizione di Roboval.

INNOVAZIONE/2

Un laboratorio per tutti Inaugura a Grezzana il 25 maggio Verona FabLab. Scopriamo cos’è.

PANTHEON EUROPA Fare impresa è sognare Concluso il progetto CCC Cultural Capital Counts di Verona Innovazione.

GIUSTIZIA

Senza regole non c’è partita Giancarlo Caselli è intervenuto all’ITC “Aldo Pasoli” di Verona.

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LETTERATURA

La vita è un romanzo L’attesa intervista con il Premio Nobel Orhan Pamuk, ospite in città.

INTERVISTA

In accordo tra musica e parole Ivano Fossati ha presentato il suo primo romanzo inedito.

TECNOLOGIA

Una città intelligente Scopriamo Verona Smart City per una città più vivibile.

SOCIALE&SALUTE Vivere in positivo

Il 18 maggio la Giornata della clownterapia a Verona.

EDITORIA La lumaca che non ti aspetti

30 Presentato il libro-manifesto della

Slow Medicine, la medicina etica.

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NOTIZIE DAL WEB

C’era una volta in Italia Un sito, Originsitaly, indaga gli alberi genealogici alla ricerca del Made in Italy.

CULTURA

Appuntamenti letterari Il prossimo 23 maggio un pomeriggio con Salgari e Tiziano Terzani.

TEATRO

La passione è tutto Alberto Bronzato racconta i primi 25 anni dell’Estravagario Teatro.

PERSONE In memoria di Carlo Urbani A San Martino B.A. si ricorda il coraggioso medico marchigiano.

VITA DI MONTAGNA Una vita da pastore

La storia affascinante di Celestino Anselmi, pastore per scelta.

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TURISMO

44

La Lessinia sostenibile Da Badia Calavena una proposta per incentivare il turismo green in Lessinia.

Pollice Verde

SPORT

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58

Oggi campionessa, domani... Sofia Righetti, atleta diversamente abile di Negrar, si racconta a Pantheon.

SCUOLA

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LIBRO DEL MESE

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Premi alle scuole veronesi

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Velo Veronese, Erbezzo e Marzana. Scopriamo le scuole al “top”.

LE RICETTE DI PANTHEON In cucina con Nicole

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Brevi da Verona

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La nuova rubrica dedicata alla cucina. Due ricette al mese.

PANTHEON UNDERGROUND

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Eventi Maggio 2014

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Il grunge non è morto. Gli Overdose lo portano ancora sui palchi veronesi.

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PRIMO PIANO Lavoro e prospettive per il Veneto e Verona

P antheon maggio 2014

Il Ministro del Lavoro è intervenuto all’Università di Verona prima di Pasqua, incalzato da una platea attenta composta soprattutto di giovani studenti. Tra promesse, qualche battuta e tante analisi del mondo del lavoro è emersa una verità: occorre eliminare il divario tra l’Italia ricca e l’Italia povera. Il Jobs Act riuscirà in questa impresa? Cosa dobbiamo realmente aspettarci? di Matteo Bellamoli

Poletti:

«Q

uesta crisi è figlia di una cattiva distribuzione della ricchezza. Non si tratta di un ragionamento di tipo etico, volto solo a creare empatia, ma questo dislivello finisce per destabilizzare il mercato. In questo modo anziché risolvere il problema, l'economia di scambio amplifica questo divario rivolgendo i propri interessi in direzione di chi ha la possibilità di spendere». Così Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali dallo scorso febbraio, ha discus-

nessun cittadino italiano deve stare a casa

so davanti ad una nutrita platea all'Università di Verona, lunedì 7 aprile, nell'ambito di un incontro intitolato Un futuro al lavoro organizzato per focalizzare l'attenzione sul Jobs Act, la grande riforma del Codice del Lavoro che il Governo Renzi ha promesso e che occupa, costantemente da settimane, il primo posto su tutti i media nazionali. È stato lo stesso Poletti, qualche giorno fa, a ribadire che questo intervento normativo è la priorità numero uno nell'agenda del nuovo Esecutivo. «Se il Parlamento lavorerà speditamente, il

Jobs Act potrà essere operativo già nei primi sei mesi del 2015». Ma cosa comporterà questa riscrittura del Codice del Lavoro? «Nessun cittadino italiano deve stare a casa senza avere niente da fare, di questo sono estremamente convinto» ha detto Poletti durante il suo discorso a Verona. «Questo non significa che ci sarà lavoro per tutti, ma che il Governo deve prevedere una serie di attività che contrastino l'immobilità sociale. Parlo di apprendistati, formazione, periodi di prova, esperienze di ogni genere». Ed è pro-


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Lavoro e prospettive per il Veneto e Verona

Chi è Giuliano Poletti? Nato a Imola il 19 novembre 1951 da una famiglia di contadini ha conseguito il diploma da perito agrario. La sua avventura politica inizia nel 1976 quando viene eletto assessore comunale all'Agricoltura e alle Attività Produttive ad Imola, fino al 1979. Passa poi al ruolo di segretario del PCI ad Imola (dal 1982 al 1989) e quindi entra nel consiglio provinciale a Bologna per il PDS. Appassionato ed ex giocatore di pallamano, dal 2002 è anche presidente di Legacoop Nazionale e nel 2013 è diventato presidente dell'Alleanza delle Cooperative Italiane. Dal 22 febbraio 2014 è Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali del Governo Renzi. Sua moglie Anna è assessore nel comune di Castelguelfo (Bologna) per i Servizi Sociali, Sanità, Scuola, Sport e Attività Giovanili.

prio qui che il Jobs Act concentra, in modo particolare, le sue modifiche principali: nell'ampliamento delle offerte per professionalizzare una nazione. Il Ministro è sicuro: «il tempo indeterminato deve co-

stare meno nella fase di avvio rispetto a quello determinato. Dobbiamo portare questo divario, che oggi è circa dell'1,5% in favore del determinato, ad almeno 10 punti percentuali in direzione opposta».

Questo lavoro deve, però, essere fatto su due fronti. «Da una parte dobbiamo tornare a considerare le imprese non come luogo dove si sfrutta il lavoro, ma come infrastrutture sociali di cui noi tutti abbiamo bisogno per la nostra evoluzione. Il lavoro è nell'impresa. È impensabile che il contratto di lavoro venga stabilito da un giudice perché lavoratore e impresa non riescono a raggiungere un accordo. Il rapporto professionale, infatti, dovrebbe essere una pattuizione tra lavoratore e azienda. Di conseguenza il Jobs Act, che andrà a creare delle norme volte alla tutela del salario minimo, delle pensioni, dei contratti, non avrà senso se noi tutti non inizieremo a cambiare mentalità e ad essere più coerenti. Questo è l'altro aspetto, quello più importante».

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PRIMO PIANO Lavoro e prospettive per il Veneto e Verona

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P antheon maggio 2014

I dati dell'Osservatorio Veneto Lavoro Non è stato solo l'intervento del Ministro a portare dati importanti durante il convegno-evento Un futuro al lavoro. Oltre ai saluti del neo rettore Nicola Sartor, anche l'interessante intervento di Bruno Anastasia, responsabile dell'Osservatorio di Veneto Lavoro sul tema “Dinamiche del mercato del lavoro in Veneto”. Ve ne proponiamo una sintesi, aggiornata al 24 gennaio 2014. 2009 2010 2011 2012 2013 Totale posizioni lavoro dipendente* -48.900 -4.200 -5.800 -14.900 -17.200 Occupati dipendenti (Istat) 1.640.000 1.588.000 1.667.000 1.624.000 1.574.000 Occupati indipendenti (Istat) 443.000 510.000 480.000 515.000 496.000 Assunzioni 461.100 491.200 526.100 483.300 479.800 di cui a tempo indeterminato 18,3% 16,4% 15,9% 14,9% 13,4% Cessazioni 448.200 441.600 476.700 443.100 442.400 Aziende coinvolte in aperture di crisi 1.003 1.150 877 1.190 1.455 Tassi di occupazione 15-64 63,9% 64,1% 65,3% 65,1% 62,7% Tasso di disoccupazione allargato 10,2% 9,8% 10,0% 11,2% 12,5% Persone in cerca di lavoro 105.000 114.000 102.000 143.000 144.000 PIL a valori costanti -5,5% 1,7% 1,0% -2,6% -1,8% *variazioni tendenziali con medesimo periodo anno precedente ** tutti i dati senza specifica sono a cura di Veneto Lavoro *** tutti i dati sono in valore assoluto e percentuale, eccezione per il “Totale posizioni lavoro dipendente”

E per quanto riguarda il posto fisso? «È un mito sbagliato. Occorre cambiare il modo di pensare, torno a dire che la sola norma riscritta non è sufficiente. Basti pensare che oggi l'80% dei lavoratori ha un tempo indeterminato, e per la maggior parte sono over 50.

Il lavoro flessibile, precario, tiene in vita il 20% degli occupati, per lo più giovani che entrano nel mondo del lavoro per la prima volta. Ecco perché qualsiasi percorso di formazione e lavoro in azienda è importante. Chi è stato in un'impresa per 36 mesi ha un alto tasso di essere stabilizzato rispetto a chi è rimasto per meno tempo. Entrare nel mondo del lavoro deve essere un percorso per gradi» non sempre facile. A questo scopo, oltre al potenziamento delle alternanze scuola-lavoro negli ultimi anni della scuola superiore, il Governo ha aperto dall'inizio di maggio un nuovo progetto, titolato Garanzia Giovani. «Si tratta di un portale web, realizzato grazie ad un progetto eu-

ropeo, in cui i ragazzi che escono dalla scuola possono registrarsi per essere chiamati dalle aziende che, entro 4 mesi, dovranno formulare una proposta: lavoro, stage, formazione, sociale». Basterà questo per dare una scossa alle statistiche negative? «Non sempre dobbiamo dare troppa fiducia ai numeri» ha scherzato Poletti, che poi torna serio. «Quest'anno salirà il numero dei disoccupati, perché molti lavoratori hanno terminato l'aiuto degli ammortizzatori sociali (cassa intergrazione, ndr) e quindi saranno registrati come non occupati, anche se in realtà non lavoravano già lo scorso anno». È però uno dei presenti in sala che ha riportato il Ministro su temi an-


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cora molto attuali dei quali il Jobs Act sembra non tenere conto: i lavoratori indipendenti. I cambiamenti e le proposte di riforma sono orientate sul lavoro dipendente, sulle imprese, sulle assunzioni. Ma quali saranno gli interventi specifici per quella nutritissima serie di professionisti che lavorano in proprio con Partita IVA, magari giostrandosi tra tre, quattro, cinque committenti diversi per raggranellare un salario discreto? E come saranno gestiti i numerosissimi contratti a progetto? All'apparente mancanza di risposte ha sopperito una nota del Ministero uscita pochi giorni prima di Pasqua, in cui lo stesso Ministro ha sottolineato la formazione di un gruppo di lavoro orientato a controllare e verificare che le tipologie contrattuali flessibili (Co.co.pro e P.IVA, ndr) non vengano utilizzate per mascherare rapporti di lavoro subordinato. «Già adesso le modifiche apportate alla regolamentazione del contratto a termine rendono più agevole questa tipologia contrattuale per l'imprenditore. Lavoreremo per fare in modo che anche questi contratti vengano applicati». Ma ha ragione Poletti quando dice che «occorre cambiare mentalità» perché in Italia fatta la norma, si trova sempre il modo per aggirarla.

Lavoro e prospettive per il Veneto e Verona

L'impresa veronese

aspetta un nuovo slancio

Il Rapporto 2014 sull'Economia Veronese, presentato lo scorso 5 maggio, non ha dato segnali di uscita dalla crisi, se non in modo marginale. Resta accesa l'attenzione per le imprese giovani, ma a trainare l'economia scaligera è ancora il commercio.

L'

impresa veronese è ancora in una fase di stallo. Seppure il tasso di crescita sia salito di 0,3 punti percentuali rispetto al 2012 (0,6% contro 0,3%, ndr), anche il 2013 non è stato un anno particolarmente brillante. I dati sono quelli del Rapporto 2014 sull'Economia Veronese presentato lo scorso 5 maggio dalla Camera di Commercio di Verona proprio nella stessa aula dell'Università che qualche settimana prima aveva ospitato il Ministro del Lavoro. Le cifre, redat-

te come di consueto dal Servizio Studi della stessa CCIAA, parlano di di 96.842 imprese registrate al 31 dicembre 2013, 1.373 in meno rispetto al 2012 (-1,4%), con un saldo di aziende attive che cala a sua volta di 1.576 unità (-1,8%). Restano stabili le iscrizioni che, sempre secondo il Rapporto sono calate di appena 32 unità. Non va meglio il saldo tra iscrizioni e cessazioni, che registra il peggiore risultato dal 2000 con un -614. Seppure il tasso di natalità delle imprese veronesi dopo un calo co-

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PRIMO PIANO Lavoro e prospettive per il Veneto e Verona Verona. Dinamica delle iscrizioni, cessazioni e saldi delle imprese Anni 2000-2013

* al netto delle cancellazioni d’ufficio Elaborazione CCIAA Verona su dati Infocamere

stante dal 2007 sia rimasto identico allo scorso anno (5,9%), continua a crescere il tasso di mortalità (cessazioni) che è salito al 6,5%. Il macrosettore economico che più paga il dazio alla crisi sembra essere quello dell'agricoltura che cala rispetto al 2012 di un -4,4% sulle imprese registrate, seguito dal settore delle costruzioni a -3,9%. Scendono anche

l'industria (-2,8%) e il commercio, anche se quest'ultimo è stabile ai valori 2012, essendo calato solo del -0,2%. In tutti questi dati rossi, salgono i settori legati ai servizi, siano essi alla persona (+1%), alle imprese (+0,2%) e all'alloggio e ristorazione (+0,2%). Questi dati vanno però pesati in base all'importanza che ciascuno di questi settori ricopre realmen-

P antheon maggio 2014

te sull'economia scaligera. Il commercio è ancora il settore trainante, dato che annovera 20.459 imprese, oltre il 20% del totale. Secondo il Rapporto questo settore, nel 2013, ha sofferto meno di altri. Restano importanti per il nostro asset economico anche l’agricoltura (seconda in assoluto) e il servizio alle imprese, che continua la sua piccola crescita. Da segnalare che nel Rapporto 2014 trovano spazio anche le start-up innovative, ovvero tutte quelle aziende, costituite anche in forma cooperativa, che sono nate per lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi altamente innovativi e tecnologici. Queste “start-up innovative” registrate a dicembre 2013 erano solamente 26 (su un totale di 1.467 start-up italiane, ovvero l'1,7%, ndr). Si tratta però di un settore da tenere sott'occhio perché orientato in modo particolare alla creazione di posti di lavoro, soprattutto per i giovani.

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Lavoro e prospettive per il Veneto e Verona

Segnali positivi dalla

5^ Settimana Veronese della Finanza di Matteo Scolari

Banco Popolare, Cattolica Assicurazioni e ING Direct guardano con ottimismo alle importanti sfide lanciate dal mercato. Impieghi, credito a famiglie e imprese, progetti sul territorio, giovani, nuove tecnologie e innovazione sono alcuni dei temi principali toccati nel corso delle tre serate organizzate da Pantheon. Mazzucchelli e Bedoni alla serata Cattolica

A

lla vigilia della quinta edizione della Settimana Veronese della Finanza, dell’Economia e del Lavoro, l’evento organizzato da Pantheon in collaborazione con Associazione Innoval, Apindustria Verona, Compagnia delle Opere del Veneto e Finval (Finanziaria Valpantena Lessinia), la speranza era quella di ricevere da parte delle grandi istituzioni finanziarie ospitate presso l’elegante sede delle Cantine Pasqua, messaggi positivi che potessero restituire fiducia, entusiasmo e ottimismo alle famiglie, ai giovani e a coloro che, ad oggi, con coraggio, fanno impresa. Le tre serate con Banco Popolare, Cattolica e ING Direct, da questo punto di vista non hanno tradito le attese. Mercoledì 9 aprile è stato il turno del Gruppo bancario di Piazza Nogara: il presidente Carlo Fratta Pasini e l’amministratore delegato Pier Francesco Saviotti, freschi di rinnovo dopo l’Assemblea generale del 29 marzo, hanno manifestato tutta la loro soddisfazione per l’aumento di capitale da 1,5 miliardi che il Banco Popo-

lare ha portato a casa. Secondo la governance «l’iniezione di liquidità permetterà al quarto gruppo bancario in Italia di tornare a garantire credito e supportare le imprese in un momento particolarmente delicato per l’economia del Paese, anche se, paradossalmente, ciò che manca oggi sono le richieste di investimento». Altrettanto soddisfatti i vertici di Cattolica Assicurazioni, il presidente Paolo Bedoni e l’AD Giovan Battista Mazzucchelli, che sono intervenuti nella tardo pomeriggio di venerdì 11 aprile. Un bilancio societario 2013 che si è chiuso con un utile netto di 64 milioni e che ha registrato dati con segno positivo nel settore auto, nonostante il settore stia attraversando un momento delicato, e nel settore vita. L’incontro è servito anche per presentare l’attività della Fondazione, che opera concretamente sul territorio e in particolare a sostegno dei giovani. Il laboratorio di “artigianato digitale” Fablab Verona, che verrà inaugurato in occasione della terza fiera della robotica di Grezzana il 25 maggio, e il progetto per persone ipovedenti e cieche denominato Yeah, sono due iniziative nate in Valpantena che Fondazione Cattolica ha voluto sostenere e che sono state presentate al pubblico durante la serata. Di nuove tecnologie, di strumenti digitali, di social marketing e di molto altro si è parlato nell’ultimo dei tre incontri, quello che si è tenuto martedì 29 aprile e che ha visto protagonista l’Head of Re-

Saviotti e Fratta Pasini insieme a Carlo, Umberto e Giorgio Pasqua.

tail di ING Direct Italia, Damiano Castelli. Il top manager veronese (i genitori sono di Lugo di Valpantena) ha ripercorso le tappe principali della storia del colosso bancario olandese ING, presente dal 2001 in Italia con la denominazione ING Direct. «Il nostro obiettivo è rendere semplice e accessibile il complesso mondo bancario» ha spiegato Castelli, che ha aggiunto «La cultura aziendale di ING è totalmente orientata al cliente, il quale tende sempre di più a voler fare le cose in autonomia, perché questo significa per lui un risparmio di tempo e di fatica». Apertura di Bank Shop con orari di apertura dei negozi tradizionali che svolgono le funzioni delle filiali tradizionali, sviluppo di app per smartphone e tablet per gestire tutte le operazioni sul conto, grossi investimenti sulla comunicazione digitale e grande attenzione al mondo dei social network sono gli elementi distintivi e di forte innovazione di questa banca diretta che in Italia è al primo posto come numero di clienti e che rappresenta, senza dubbio, uno dei modelli più interessanti per il futuro.

Matteo Scolari e Damiano Castelli


PRIMO PIANO Lavoro e prospettive per il Veneto e Verona

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P antheon maggio 2014

Riello “Con l'EXPO 2015

Verona protagonista” Il neo presidente della Camera di Commercio ha sottolineato l'importanza che potrà avere Verona a margine del grande evento.

«V

e r o n a d o v r à cogliere l ' o p p o rtunità soprattutto dal punto di vista turistico». Così Giuseppe Riello ha voluto sottolineare il ruolo strategico che Verona potrà assumere in vista dell'EXPO 2015 a Milano. L'occasione è stata il convegno EXPOniamoci, opportunità per i giovani e le imprese in vista dell'EXPO 2015 durante il quale è stato contestualmente presentato il Rapporto illustrato nelle pagine

precedenti. «La nostra città dovrà porsi come meta intermedia per i visitatori Expo, che sicuramente, oltre a Milano, visiteranno Venezia» ha proseguito il neo presidente. Proprio il settore ricettivo è stato uno dei pochi in crescita a Verona rispetto al 2012 con 6.409 imprese registrate (+1%). Oltre al turismo definibile “di passaggio” sulla direttrice Milano-Venezia, non va dimenticato che anche Verona potrà rappresentare meta privilegiata per l'eclettico pubblico di investitori, espositori e visitatori della kermesse. «Ma oltre a questo» ha continuato Riello, «l'Expo può essere un'occa-

sione irripetibile per i nostri giovani, che potranno vivere, anche come volontari, il clima internazionale che si respirerà per sei mesi a Milano. Anche in quest'ottica abbiamo voluto, come Camera di Commercio di Verona, mettere l'Expo al centro della tradizionale Giornata dell'Economia». E a proposito del lavoro vero e proprio, indipendentemente dalle possibilità che nasceranno dall'EXPO 2015, Riello ha voluto sottolineare che «non vi è alcun dubbio che l'eccessiva frammentazione del sistema Italia per quanto riguarda il lavoro, per i giovani, sia un problema, ma l'attuale stato di disoccupazione è stato creato dalla crisi, dalla mancanza di mercati di sbocco e dai cali di produzione. È sopratutto quindi su tali cause che bisogna cercare di agire».


Articolo publiredazionale in collaborazione con Farmacia dell’Assunta

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verso la nuova farmacia dei servizi

F

armacia vuol dire salute, e salute vuol dire benessere. Si fonda su questo principio cardine la mission della Farmacia dell'Assunta di Grezzana, che da sempre è impegnata nella ricerca dell'aggiornamento del servizio per diventare una vera farmacia dei servizi, la farmacia del futuro. È in questa direzione che si sta orientando il mondo dei servizi. In un importantissimo convegno, andato in scena lo scorso 10 di maggio a Roma, Federfarma ha presentato un rivoluzionario e futuristico sistema software, “Portale Federfarma”, in grado di mettere in pratica, in modo agevole e nel più breve tempo possibile, tutta una serie di nuove funzioni che trasformino la farmacia da semplice negozio di medicinali in un vero e proprio luogo di intermediazioni tra il cliente e il servizio sanitario. «Quando questo sistema sarà finalmente operativo» hanno spiegato Michele e Guido Lonardoni, titolari della Farmacia dell'Assunta, «potremo ampliare tutta una serie di servizi che già sono presenti in farmacia». Si va dalla prenotazione delle visite specialistiche al pagamento del ticket, da esami diagnostici al ritiro dei referti, da screening e campagne di educazione sanitaria fino a raccolta di medicinali non scaduti per un utilizzo a fini sociali. «Un altro grande passo che sarà possibile prossimamente» hanno proseguito, «sarà la dematerializzazione delle ricette. Oggi lavoriamo sia con ricette cartacee che con ricette digitali. Con l'attivazione di questi nuovi sistemi potremo lavorare direttamente online, accedendo alle schede dei clienti in modo da poter fornire un servizio sempre più personalizzato. Questo permetterà inoltre ai malati cronici di poter seguire più adeguatamente le proprie terapie, dato che le stesse saranno presenti sul programma digitale a

cui avranno accesso tutti gli interlocutori sanitari, comprese le farmacie». A proposito di personalizzazione del servizio, la Farmacia dell'Assunta ha attivato, da quasi un anno, la Tessera Fedeltà, sottoscrivibile gratuitamente, che consente al cliente di avere una serie di scontistiche e promozioni riservate. Un esempio, dal 2 maggio, il 10% su tutti i prodotti per gli animali, che sono una delle novità della farmacia. La Farmacia dell’Assunta ha il suo di forza in un ampio allestimento di medicinali sia omeopatici che etici, parafarmaceutici ed è in grado di reperire qualsiasi prodotto in 24 ore. L'attenzione al cliente è dimostrata anche dai servizi dedicati alla Home Care, ovvero alle cure sanitarie domestiche. Per questo è possibile ordinare qualsiasi attrezzatura sanitaria anche specifica e personalizzata, come carrozzine, letti, stampelle, e scarpe ortopediche di ogni genere. Tra gli altri servizi, vanno ricordati sia la possibilità di eseguire le analisi del sangue in pochissimo tempo, tutti i giorni e in qualsiasi momento, sia l'importante test dell'udito che viene effettuato il lunedì grazie alla collaborazione con i professionisti di Zelger. Costante la ricerca del miglioramento, dato che tra poco sarà disponibile una nuova macchina che permetterà l'analisi dell'emoglobina glicata e del profilo lipidico.

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INNOVAZIONE Novità, tecnologia e lavoro

P antheon maggio 2014

Torna la fiera della robotica

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opo le edizioni 2012 e 2013 che hanno portato centinaia di persone in piazza Carlo Ederle a Grezzana, cambia location la fiera Roboval, manifestazione organizzata da Innoval che sin dalla prima edizione ha dato grande spazio alle scuole superiori del territorio puntando molto sugli studenti e sulle loro idee di progettualità. Abbiamo scambiato un paio di battute con Alberto Valente, responsabile tecnico della manifestazione, chiedendogli alcune delucidazioni sulla fiera. Cos’è per te Roboval? Roboval è il primo e attualmente unico spazio per dare sfogo alla creatività tecnologica dei giovani e degli appassionati veronesi. È una StartUp Day 2014 L'obiettivo è quello di mettere in contatto il mondo degli imprenditori con quello dei giovani che cercano non solo risorse finanziarie, ma anche un supporto nella fase di sviluppo. Ogni startupper avrà la possibilità di presentare il proprio progetto. In giuria: Istituzioni, Univr, H-Farm, Business Angel Custodi di Successo, Progetto di Vita-Cattolica per i Giovani, PhoenixCapital ed imprenditori dei diversi settori economici. Info: www.innoval.it

Si terrà domenica 25 maggio la 3^ edizione della kermesse che porterà a Grezzana studenti, lavoratori ed appassionati delle nuove tecnologie, con tante novità.

PROGRAMMA FIERA 9:00 inizio fiera ed apertura stand espositivi 9:15 inizio workshop 11:00 saluto delle autorità 12:00 inizio contest multirotori 13:00 inizio contest labirinto 14:00 Innoval StartUP pitch (presentazioni startup ai finanziatori)

16:00 premiazione miglior Startup 16:30 premiazioni gare 17:30 fine manifestazione

di Mattia Zuanni sorta di contenitore dove chiunque può mettere in risalto i propri progetti, la propria creatività e trovare un confronto e un arricchimento con altre persone appassionate di tecnologie. Gli studenti e i giovani negli ultimi anni hanno vissuto in un clima di crescente sfiducia e demotivazione. Con Roboval vogliamo dare un’iniezione di entusiasmo a chi ha voglia di fare e di sperimentare nel campo della tecnologia. Chi volesse partecipare alla manifestazione dove può trovare le informazioni necessarie? È possibile contattarci all'indirizzo fiera@roboval.it. C’è la possibilità di esporre richiedendo uno stand (gratuito) per mettere in mostra le proprie attività ed i propri progetti. Oltre agli stand la mattina si terranno anche delle piccole conferenze in cui verranno presentati progetti e prototipi tecnologicamente molto

avanzati. Per chi volesse possiamo riservare uno spazio in scaletta (sempre senza spese) per la presentazione. Con una semplice mail è possibile iscriversi sia alla gara di robotica terrestre che a quella di robotica aerea. Quest’anno la location è cambiata, non sarete più in piazza Carlo Ederle… La fiera si sposta al capannone in Viale del Lavoro, futura sede del Verona FabLab. Proprio da quest'anno gli appassionati di tecnologia oltre ad avere uno spazio "temporale" durante l'anno (la fiera) avranno a disposizione anche un capannone attrezzato per lo sviluppo di prototipi tecnologici: il Verona FabLab appunto (di cui potete leggere nelle pagine successive, ndr).

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Novità, tecnologia e lavoro Anteprima Open FabLab Sabato 10 maggio apertura straordinaria pre-inaugurazione per conoscere da vicino la realtà del FabLab. Aperto a tutti. Ingresso libero. Ore 12.00 presentazione e tour Ore 13.00 aperitivo

di Matteo Bellamoli

Un laboratorio per tutti

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o staff di Innoval (Innovazione Valpantena e Lessinia) ci sta lavorando senza sosta da mesi. Oramai ci siamo quasi. Il prossimo 25 maggio, contestualmente alla III^ Fiera Roboval, a Grezzana, sarà tagliato il nastro del primo FabLab della nostra città, il Verona FabLab, uno dei pochi in Veneto e in Italia. Si tratta di una vera e propria offici-

na aperta dove potranno nascere progetti innovativi e nuove progettualità; un luogo di incontro in cui i professionisti, i giovani con un’idea di impresa e le scuole riusciranno a dialogare per consentire la nascita di esperienze scuola-lavoro o la prosecuzione dei percorsi di studio in aziende. Il FabLab, per natura, è proprio questo. Un’officina e laboratorio

DE SILVESTRI CARLO snc

che mette a disposizione dei suoi utilizzatori una serie di macchinari e strumenti di lavoro per trasformare le proprie idee in prototipi. Non si tratta, ovviamente, solo di progetti legati alla robotica o alla tecnologia, perché il Verona FabLab metterà a disposizione anche altre aree di lavoro. Saranno presenti un’area legno, dedicata alle lavorazioni di questo materiale;

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INNOVAZIONE Novità, tecnologia e lavoro Stampante 3D anche a Bosco Chiesanuova

Lo scorso 15 aprile, in una gremita aula magna dell’Istituto Comprensivo di Bosco Chiesanuova, la dirigente Stefania Be, coadiuvata dal collega Emanuele Miliani e dal vicepreside Marco Lonardi, ha presentato l'ultima arrivata nella scuola media di Bosco: la stampante 3D. Grazie al fondo europeo che l'Istituto ha vinto la scorsa estate come “scuola 2.0”, è stata acquistata questa innovativa stampante che ha permesso l'attivazione di due nuovi laboratori: stampa 3D e robotica. «Si tratta di un indispensabile passo verso il futuro» ha detto la dirigente, «che permetterà ai nostri ragazzi di lavorare su tecnologie per molti ancora sconosciute». Grazie a questo apparecchio, comandato attraverso dei computer con software appositi, i ragazzi possono sia stampare oggetti tridimensionali sia creare incisioni. È stato lo stesso Miliani a mostrare alcuni dei lavori che già sono stati realizzati dai ragazzi, dimostrandone la precisione e la preparazione ottenuta già in pochi mesi di laboratorio. Oltre alla stampa, è stato attivato anche un laboratorio di robotica dove, con i pezzi stampati tramite la stessa stampante, gli studenti hanno già realizzato dei prototipi di robot in grado di muoversi e di rispondere a determinati impulsi esterni. Ancora una volta, possiamo dire che il futuro è arrivato prima in montagna.

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Uno degli utensili disponibili (sx) e il laboratorio (dx)

Un rendering della sala riunioni

un’area sartoriale per tutti coloro i quali avranno delle idee da sviluppare nel campo dell’abbigliamento e della moda; un’area elettronica per realizzare progetti connessi al mondo elettrico ed elettronico e, infine ma non meno importante, un’area dedicata alle stampanti 3D in cui realizzare prototipi di prodotti completi o parti semplici di supporto a strutture e macchinari complessi. All’interno del Verona FabLab, troveranno inoltre spazio la sede di Innoval e Innoval Young, la sede di Plumake Srl e un’ampia sala riunioni, videoconferenze, webinair e conference call

a disposizione di tutti gli utilizzatori, per permettere l’organizzazione di convegni, sedute di brain storming, o semplici incontri con potenziali clienti e finanziatori interessati alle progettualità che nasceranno dentro al FabLab stesso. IIl Verona FabLab sarà ad accesso libero per tutti gli iscritti (sia privati che aziende) e sono previste tariffe agevolate per giovani e studenti. Chiunque, giovani e meno giovani, potrà accedere e sperimentare un proprio progetto. Qui si potrà dare la prima forma reale alle proprie idee di business, incontrando non solo altre persone con cui condividere prospettive e progetti, ma anche imprenditori, aziende, Università e scuole per elaborare in modo quanto più completo possibile le proprie idee di impresa. Portare quindi innovazione e conoscenza tecnologica sul territorio di Verona è il primo obiettivo di questa nuovissima struttura, che segue il modello americano (negli States i FabLab sono una realtà molto diffusa, ndr). Con un compito preciso: fare squadra e fare rete da subito, ancor prima di dare inizio a imprese o progetti, per non arrivare poi, come successo purtroppo un’infinita serie di volte, a dirsi che “avremmo potuto lavorare insieme prima, invece di farci la guerra pur avendo avuto idee simili”.

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cash&carry IL LUOGO IDEALE PER I PROFESSIONISTI DEL GUSTO Stander Food Srl – Via Edison 13 – 37135 – Verona – Tel/fax 045.504402 Orari di apertura: Lun.-Ven. 9.30/13.00 – 14.30/18.30 Sab. 9.00/13.00

È

stato inaugurato soltanto pochi giorni fa, eppure sta già diventato un punto di riferimento importante per coloro che sono alla ricerca di prodotti di qualità, a prezzi competitivi. Stiamo parlando del nuovo punto vendita “Cash & Carry” (dall’inglese “paga e porta via”) di Stander Food, azienda veronese a conduzione famigliare con quasi vent’anni di esperienza nella consegna di alimenti per bar, ristoranti e pizzerie, che ha sede in via Edison 13, in ZAI. Uno spazio fornitissimo, aperto dal lunedì al sabato a titolari di partita Iva e a privati, in cui è possibile trovare tutto ciò che si può immaginare per il settore del food. Dai prodotti confezionati e selezionati con cura, a quelli freschi; dai prodotti per i professionisti della ristorazione a quelli per la famiglia. «Abbiamo deciso di aprire al pubblico questo punto vendita per mettere a disposizione delle famiglie e di quelli che noi amiamo definire “i professionisti del gusto”, un’ampia selezione di prodotti che da quasi vent’anni, grazie alla nostra attività principale di fornitori a domicilio di bar, ristoranti e pizzerie, costituisce il

valore aggiunto della nostra offerta, insieme, ovviamente, al prezzo» spiega Silvia Stander, titolare dell’omonima azienda insieme alla cognata Giorgia Castellani. «Come ha anticipato Silvia, nel Cash & Carry di Stander Food si trova tutto quello che può servire ai titolari di ristoranti, pizzerie, trattorie, ma anche di panifici, bar, chioschi fissi e ambulanti» prosegue Giorgia «Una soluzione nuova, pensata per coloro che non vogliono rinunciare alla qualità e che hanno un occhio sempre attento al portafoglio». L’azienda, oltre a proporre prodotti selezionati dei più grandi brand nazionali e internazionali e prodotti del mercato locali, confeziona in loco, all’interno del proprio stabilimento, verdure e ortaggi freschi, dalle melanzane ai carciofi, dai peperoni alle zucchine, fino ad arrivare al prodotto principe della Stander, ovvero i funghi. «Ai clienti che lo desiderano verrà regalata la Fidelity Card che dà diritto a un ulteriore 15% di sconto sulla prima spesa e tutta una serie di vantaggi che comunicheremo via via all’interno del negozio e sul nostro sito www.stander.it» conclude Silvia.


RUBRICA

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“Fare impresa è sognare” È questo il pensiero del Professor Claudio Baccarani (docente di Economia all’Università di Verona) che ha aperto la conferenza tenutasi presso il Palazzo della Gran Guardia lo scorso 16 aprile, introducendo i relatori della giornata conclusiva dell’evento “Qui si fa”. Progetti europei e non solo nella nostra città per aiutare le giovani imprese e la valorizzazione del patrimonio culturale scaligero. di Francesco Turlon

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ui si fa” impresa. Cosa vuol dire crearne una da zero e come tenere sempre a mente la tradizione e il bagaglio culturale del territorio in cui viviamo? La risposta a questa domanda è stata oggetto di discussione nella settimana di incontri e conferenze organizzata da Verona Innovazione, azienda speciale della Camera di Commercio di Verona. Dal 10 al 16 aprile i giovani e aspiranti imprenditori hanno avuto

Verona Innovazione ha lavorato in prima persona per il progetto CCC nella nostra città.

Il progetto europeo CCC Cultural Capital Counts, conclusosi proprio a maggio, ha voluto focalizzare l’attenzione sulla valorizzazione del nostro patrimonio culturale. Anche nella nostra città si è potuto discutere di come coltivare e mantenere in vita l’ampio bagaglio di tradizioni.

modo di approfondire il concetto di realtà di impresa, ottenendo informazioni dettagliate per avventurarsi nel mondo del lavoro autonomo. L’evento ha avuto la duplice funzione di chiusura di due importanti progetti: da una parte il programma triennale europeo Cultural Capital Counts (CCC), dall’altra l’assegnazione del premio indetto dalla community imprenditoriale Entribù a tre dei sei finalisti individuati, premio che prevedeva un compenso monetario messo in palio da Banca Popolare di Verona e alcune ore di consulenza gratuita fornite da Verona Innovazione. «Entribù e CCC non sono legate direttamente, ma abbiamo deciso di avvicinarle perché le finalità sono simili: Entribù favorisce lo scambio di idee tra coloro che desiderano avviare un’impresa, mentre CCC vuole far nascere nuovi prodotti e servizi legati alla tradizione» ha spiegato Elisabeth Graf, responsabile della gestione dei progetti europei per Verona Innovazione. «Più in dettaglio, Cultural Capital Counts è un progetto europeo, ormai concluso, che promuove lo sviluppo regionale, concen-

trandosi sulle risorse immateriali come tradizioni, pratiche, sociali e artistiche. Il fine è quello di salvaguardare questi asset immateriali cercando un modo per trasmettere alle generazioni successive il saper fare (know-how) di quelle precedenti. I settori principali che abbiamo seguito nei tre anni di attività del programma sono stati: enogastronomia, artigianato, arte e cultura. Nel nostro territorio abbiamo molti casi di successo legati al mondo del vino» ha proseguito la Graf. I fondi ricevuti dal gruppo per favorire questo passaggio generazionale erano 290mila Euro, investiti in servizi di formazione, attività di coaching e consulenza per le aziende. In particolare nella formazione specifica rivolta a 60 imprenditori o aspiranti tali, sono state scelte 25 idee di impresa, dieci delle quali hanno poi ottenuto consulenza e coaching (insegnamento) dedicato. Diverso il caso del premio Entribù. «Si è trattato di un percorso interattivo che i sei finalisti hanno dovuto affrontare, mettendosi in gioco attraverso giochi e rapide presentazioni della propria attivi-


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tà, pensando anche a dove si vedranno nei prossimi dieci anni. Le idee che ci hanno maggiormente convinto sono state quelle di Lucia Cossolotto (Vitalake), Alessandro Berti (Progetto Municipium) e Luca Zamboni (Progetto Beddy)». Nella conferenza finale dell’evento “Qui si fa”, si è quindi potuto assistere a quattro distinti racconti di impresa in cui il passaggio di conoscenza da una generazione all’altra è stato coadiuvato dall’innovazione che figli e nipoti sono stati in grado di apportare. Coordinati da un attesissimo ospite d’eccezione come Sebastiano Barisoni (giornalista e cronista di Radio24 per il gruppo Il Sole 24Ore, ndr), sul palco si sono avvicendate le storie di Giovanni Bonotto (La Fabbrica Lenta), Sandro Boscaini (Masi Agricola), Dario Loison (Pasticceria Loison) e Cristina Nonino (Grappa Nonino). Una parola, infine, su quali saranno i futuri programmi di Verona Innovazione. Non sorprende che

La platea in sala (sx) e la vincitrice del premio “Etribù” mentre riceve l’assegno.

il primo pensiero sia il desiderio di fare rete con i vari attori e associazioni di categoria che hanno partecipato agli incontri. «Un progetto sulla dieta mediterranea per l’Expo 2015», evento che, secondo le attuali stime, porterà più di 20milioni di visitatori da tutto il mondo incrementando il Pil dello 0,6%. «Avremo modo di lavorare con ristoratori e albergatori per recuperare ricette antiche. In aggiunta, seguiremo un altro progetto della commissione europea per il lavoro con aziende legate al settore del legno e l’assunzione di modelli di riqualificazione per le realtà in crisi».

Per restare in contatto Potrete conoscere i prossimi eventi e corsi di Verona Innovazione sul sito web ufficiale www.veronainnovazione.it Se volete invece incontrare professionisti che condividono la vostra esperienza; confrontarvi con altri “sognatori d’impresa” o startupper (persone che hanno da poco avviato un’avventura imprenditoriale, ndr) o conoscere le idee premiate dal concorso di cui avete letto in queste pagine, potete consultare il sito di Entribù www.entribu.it Per le iniziative e le novità legate all’EXPO 2015, troverete informazioni aggiornate sui prossimi numeri di Pantheon.

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GIUSTIZIA L’ex magistrato ha incontrato gli studenti all’Istituto Aldo Pasoli

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Gian Carlo Caselli e la legalità

“Senza regole non c’è partita”

Per proseguire il ciclo di incontri sul tema della legalità, Rete Prospettiva Famiglia e il corpo docenti dell’Istituto Aldo Pasoli hanno avuto il piacere di ospitare Gian Carlo Caselli, ex magistrato dalla lunga esperienza in materia di lotta contro le mafie, al fine di mantenere vivo il dialogo su un argomento troppo importante per essere taciuto. di Francesca Merli

A

scoltare le parole di due personalità del calibro di Gian Carlo Caselli e Guido Papalia, e vederli da vicino seduti insieme allo stesso tavolo, è qualcosa di entusiasmante. Si può immaginare che sia stata questa la reazione di studenti e genitori che hanno avuto il privilegio di incontrare, in più occasioni, alcuni tra i protagonisti della lotta contro la mafia, che hanno impiegato la loro vita a debellare un morbo che, da troppo tempo ormai, sta trascinando nel baratro il nostro Paese. È stato proprio Guido Papalia, ex procuratore della Repubblica e già noto ai lettori di Pantheon (l’intervista nel numero di Aprile 2014, ndr), ad aprire la serata del 7 aprile organizzata da Rete Prospettiva Famiglia, sottolineando l’importanza di rispettare la legge,

ma anche di ribellarsi laddove non vengano rispettati i valori sanciti dalla Costituzione. Uno «spirito di ribellione giusto, perché legalità è anche pretendere un rispetto dei principi costituzionali», riferendosi all’emendamento del senatore Luigi Bobbio, poi dichiarato incostituzionale, che nel 2005 impedì di fatto a Caselli di essere nominato procuratore nazionale antimafia. Gian Carlo Caselli, ex magistrato che dalla metà degli anni Settanta sino alla metà degli anni Ottanta ha trattato reati di terrorismo e che dal 1993 al 1999 ha svolto l’incarico di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, ha ottenuto importanti risultati nella lotta alla mafia, con l’arresto di boss come Gaspare Spatuzza e Giovanni Brusca. «Il mio compito qui con voi stasera è tutt’altro che facile», ha esordito. «Parlare di legalità dopo tre interlocutori così

prestigiosi come Piercamillo Davigo, Giuseppe Ayala e Gherardo Colombo (l’intervista a Colombo nel numero di Marzo 2014, ndr) non è così semplice. Ma ormai ci siamo, vi dovrete accontentare», ironizza. «Badate bene, oggi come oggi parlare di legalità sembra non essere più di moda. Serpeggia una filosofia secondo la quale nel nostro Paese chi sbaglia non paga, e ci sono pessimi modelli e cattivi esempi che non rendono la legalità affascinante per tutti. Questa filosofia trova riscontro in alcuni interventi che non vanno nella direzione del rafforzamento della legalità, ma la indeboliscono». «Eppure, di legalità non si può non parlare, non possiamo concederci il lusso del silenzio. L’Italia delle regole se la deve vedere quotidianamente con altri tipi di Italia, quella dei furbi, che sono convinti che le regole servano solo per gli altri.

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Queste “Italie”», ha incalzato, «sono in contrasto l’una con l’altra, e ho il timore che l’Italia delle regole possa soccombere». I rischi derivanti da questa eventualità sarebbero terribili per tutti, perché come ha sottolineato Caselli nel corso della serata, «senza regole prima o poi si va a sbattere, e ci ritroveremmo

L’ex magistrato ha incontrato gli studenti all’Istituto Aldo Pasoli nel caos più totale». Ma che cos’è la legalità? «È l’osservanza delle regole. Tuttavia è necessario domandarsi anche il motivo per cui le rispettiamo, cosa ci induce a rispettarle». A tal proposito, rende bene la metafora del semaforo: «il semaforo è una regola che incrociamo quotidianamente. Dobbiamo fermarci con il rosso, e possiamo passare quando è verde. Ma perché la rispettiamo? Non solo perché abbiamo paura dell’intervento punitivo del vigile, ma anche perché, riflettendoci un attimo, il semaforo serve a evitare un male a noi e agli altri. La legalità deve servire non solo per evitare un male, ma anche per contribuire a creare le condizioni perché possa prodursi qualcosa di positivo, realizzando il bene». Se non lo si realizza, il danno derivante dall’illegalità andrebbe a nuocere a tutti, indistintamente. Come ad esempio le mafie, che impediscono lo sviluppo economico del Paese. «Le mafie non sono un problema solo del

Papalia (a sx) e Caselli (a dx)

Fotografate il codice QR per vedere tutte le foto di Caselli ospite al Pasoli.

mezzogiorno. La mafia è liquida, avvelena le regole a discapito della collettività, impedendo le opportunità di sviluppo e di crescita. Stupirsi, cadere dal pero quando si sente dire che la mafia è un problema esclusivamente del mezzogiorno, è come stupirsi che la pioggia bagna. Ha senso invece aprire l’ombrello per non rimanere infradiciati». Al termine, Caselli ha voluto lanciare un messaggio di speranza e un augurio ai ragazzi, perché «voi ragazzi, voi tutti, avete diritto alla felicità e il destino di ognuno di noi dipende da molti fattori, ma tra questi c’è anche la legalità, che può offrire più speranze concrete e robuste per un avvenire migliore».


LETTERATURA A Verona il Premio Nobel Orhan Pamuk

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La vita è un romanzo Ospite all’Università, lo scrittore turco ha presentato il suo “Museo dell’Innocenza”, romanzo edito in italia da Einaudi, attraverso il quale ha dato vita, ad Istanbul, al museo che viene raccontato nella storia. Un connubio tra realtà e fantasia capace di imprigionare nell’intreccio milioni di lettori appassionati nel mondo. di Miryam Scandola

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ollezionare gli oggetti di un amore per dire di possederlo ancora. Trattenere i sentimenti e dar loro spazio nelle cose che sono appartenute alla persona che li ha generati. È il tragico destino di chi ha amato davvero o forse solo di

chi non sa lasciare. Orhan Pamuk, premio Nobel per la letteratura nel 2006, racconta i tempi e gli spazi dell’amore che diventa ossessione quando non accetta di finire. Nella nostra città, scenografia privilegiata di un altro amore, letterario quanto infelice, il famoso scrittore turco, durante l’incontro organizzato dal Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università degli Studi di Verona, nel pomeriggio di venerdì 11 aprile, ha parlato del suo “Museo dell’Innocenza” (Einaudi, 2009, 585p, ndr). O meglio, ha raccontato della Turchia tra gli anni ‘70 e ‘80, di Kemal, il protagonista, del suo amore totale e sbagliato per Füsun, del museo che l’innamorato costruisce per catalogare, conservare e cristallizzare gli istanti dell’amata. Ma Pamuk è uno scrittore particolare.

Non si è fermato alle sue parole di narratore, ha fatto di più. Mentre scriveva di Kemal e del suo “museo dell’amore”, il Premio Nobel setacciava rigattieri di ogni sorta per le vie del suo paese, per scovare nella realtà quello che la sua fantasia creava e quello che non trovava lo commissionava. Così nel 2012 ha aperto, nella sua amata Istanbul, un vero e proprio museo della sua scrittura, che riproduce tutti gli oggetti del romanzo, perché alla fine «ogni oggetto è un momento, e il tempo non è che questo; una somma di momenti». Della passione trascinante che costringe Kemal ad amare Füsun per dieci anni, dalla primavera del 1975 fino all’estate del 1984, non rimangono che gli oggetti. E allora, a queste piccole cose che sono traccia del bello che è stato e che non sarà più, all’orecchino perdu-


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A Verona il Premio Nobel Orhan Pamuk

to dalla ragazza, alle bottigliette di gazosa Meltem, al portacenere che lei, qualche volta aveva stretto in mano, Pamuk dà cittadinanza di realtà. Insomma con lo spazio reale del museo, lo scrittore permette l’ingresso nei luoghi impossibili del romanzo. Forse una delle più ardite scommesse della narrazione: giocare con l’illusione e farla essere reale, per poi costringerla ancora ad essere illusione. Le quasi seicento pagine sono tutte contenute qui, strette nelle teche del museo che Pamuk ha minuziosamente edificato in quindici anni di lavoro. Quasi come feticci, tutti i momenti di Füsun sono esposti. Pure i 4.213 mozziconi di sigaretta, che lei ha fumato solo nelle parole del romanzo in cui è vissuta, riposano nella grande bacheca al piano terra. Il lettore visitatore ha dunque il privilegio inedito di leggere e guardare, perché, come spiega lo scrittore che da giovane voleva fare il pittore, «testo e immagine sono nati per stare insieme». Ma questo archivio delle emozioni che sono state, non disegna solo i dettagli di un amore finito. Parla anche di atmosfere, di una Turchia difficile, lontana e ancora vicina. Con i biglietti della lotteria, con i fazzoletti, con le fotografie Pamuk

Pamuk nel suo Museo dell’Innocenza. Nell’altra pagina una veduta di Istanbul e la copertina del libro.

affresca il suo paese e un pezzo della sua storia nel turbolento dopoguerra che ha visto la violenza del colpo di stato dei militari guidati da Kenan Evren nel 1980, e anche i giorni insanguinati degli scontri con i separatisti curdi nel 1984. E nella riflessione densa dello scrittore c’è posto anche per le contraddizioni della Turchia di oggi, squarciata in due anime. C’è quella laica che manifestava a Gezy park, al centro di Istanbul, il maggio scorso e che, mentre sventolava l’effige di Atatürk, l’eroe nazionale, subiva la violenza dei pestaggi e degli arresti dell’altra anima che è quella islamica. Quella del premier Erdogan, il

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grande inquisitore che ha oscurato Twitter, il social network che con l’hashtag #occupygezi aveva raccontato in presa diretta, nei giorni della protesta, i soprusi del governo. Ancora una volta, Orhan Pamuk sceglie di consegnare il suo pensiero ad un oggetto, ad una figura trattenuta nella teca del Masumiyet Müzesi (Museo dell’Innocenza, ndr). È un orologio, ha due facce come la sua Turchia. Su di una reca l’ora degli affari; è l’orologio occidentale. Dall’altra segna il preciso istante della preghiera; è l’orologio islamico. Bisogna solo capire quando è bene girarlo da una parte e quando, invece, dall’altra.

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INTERVISTA Presentato a Verona il primo libro di Ivano Fossati

Fotografa questo codice QR e ascolta “L’amore trasparente” live dal Tour Decadancing (2012)

In accordo

di Giulia Zampieri

tra musica e parole In occasione della presentazione del suo primo romanzo, Ivano Fossati è stato ospite dell'Università degli Studi di Verona per raccontare a studenti e ammiratori la storia di “Tretrecinque” e il legame tra parole in musica, romanzo e vita.

D

ue ore piene di racconti di vita e parole, tante parole, sempre precise e mai contraddittorie. Due ore buone in cui gli studenti hanno condiviso i “banchi di scuola” con gli ammiratori da sempre del cantautore genovese ascoltando rapiti il racconto di un viaggio in continuo equilibrio tra passato e presente e la storia di vita e musica di Vittorio Vicenti e di Ivano Fossati. «Tutto inizia dalla fine» spiega Fossati, «quando il protagonista Vitto-

rio, oramai settantenne, lascia che siano le parole a ricordare la sua vita. Dalla volontà di raccontare il proprio passato al figlio Alan e all'amato nipote Giulio nasce così un memoriale, concepito per “non convincersi di aver vissuto una vita da due soldi”». Se il tempo della narrazione parte dai giorni nostri, la storia però affonda le proprie radici nell'Italia degli anni Cinquanta, e precisamente a Vercelli, dove Vittorio nasce e cresce prima di partire, accompagnato da una Gibson 335

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alla scoperta dell'America, dove diventerà Vic Vincent, ma rimarrà sempre l'uomo cinico, sveglio e coraggioso partito dalla periferia piemontese e guidato solo da una chitarra rossa. «Ho voluto raccontare una storia di coraggio» ci svela Fossati, «perché credo sia proprio il coraggio il germe di questo romanzo. Il racconto parte dagli anni della scuola elementare e prosegue fino a quando il padre di Vittorio decide che il figlio frequenterà una scuola professionale perché possa diventare meccanico. Proprio questa negazione di un futuro da parte del padre è la scheggia che innesca il coraggio, l'incoscienza in Vittorio». Da Vercelli a Torino e poi la Londra in fermento degli anni Sessanta fino all'America dell'11 settembre: le vicende di Vittorio si rincorrono tra viaggi, amori, ma anche giorni bui e disperatamente vuoti, in un continuo funambolismo temporale, in cui cambiano i luoghi e i tempi, ma non cambia la presenza costante della musica, nella figura della Gibson 335, vera e propria presenza femminile. Dopo aver ascoltato la storia di Vittorio, una domanda sorge spontanea: ma quanto c'è di autobiografico in questa storia? «Premettendo che non sono uno scrittore» sorride Fossati, «credo sia inevitabile utilizzare il proprio vissuto quando si scrive un romanzo. L'elemento più evidente preso dalla mia vita e usato per questa storia è di sicuro la musica, in tutta la sua interezza: nella sua dimensione più edificante, perché salva Vittorio, ma anche in quella


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Presentato a Verona il primo libro di Ivano Fossati

Fossati interviene all’Università

più umana, verace. Nel romanzo c'è l'eco costante del mondo delle band, delle vecchie orchestrine italiane: musicisti in tournée, a bordo di pulmini, che macinano chilometri su chilometri ma parlano sempre della stessa cosa, o al massimo due (ride, ndr). Poco tempo fa mi è capitato di parlare con mio figlio, anche lui musicista, e di chiedergli se fosse cambiato qualcosa in tutti questi anni: state tranquilli, mi ha assicurato che è rimasto tutto come me lo ricordo io». Ma oltre alla musica c'è un'altra presenza che si percepisce in queste 400 pagine: è il ruolo della città natale di Fossati e del dialetto genovese, della Genova del porto e delle grandi canzoni d'autore.

«Quando la casa editrice Einaudi mi ha proposto di scrivere questo libro ho chiesto ad un amico scrittore, un vero scrittore, non come me, se ci fossero delle regole da seguire: lui mi ha risposto che sì, esistono delle regole, ma che vanno anche lasciate perdere. Allora ho cercato di fare buon uso della mia esperienza di cantautore: ho 40 anni di strofe alle spalle, 40 anni in cui ho cercato le quattro parole giuste da mettere in una riga. In questo il mio dialetto genovese mi ha aiutato moltissimo: è una lingua secca, molto economica, sarà perché siamo tirchi (ride, ndr). Allo stesso modo, Genova e il suo porto, con navi provenienti da tutto il mondo, mi ha suggerito la tematica del viaggio e della distanza, due dei temi principali in questo romanzo. Dai primi giorni mi sono dedicato unicamente a questo lavoro, smettendo di scrivere musica, perché sono convinto che non si possano fare, bene, due cose contemporaneamente. Vole-

Gemini

vo scrivere qualcosa che parlasse della nostra Italia, ma dal respiro più ampio, internazionale. Sono felice di essere italiano, ma sapete una cosa ragazzi? Sono ancor più felice di essere un cittadino d'Europa e del mondo! Ricordatevi, sempre, di essere italiani, ma in un contesto molto più vasto».

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TECNOLOGIA Alla scoperta del progetto Verona Smart City

P antheon maggio 2014

Come pensare una città intelligente Sono architetti, sociologi e informatici: i componenti dell’associazione Verona Smart City hanno competenze differenti ma complementari, che mettono a disposizione della pubblica amministrazione e della comunità per rendere possibile l’evoluzione della nostra città, da luogo statico ad ambiente intelligente, in divenire, che si modifica adattandosi ai bisogni del cittadino. I progetti esistono già, ve li raccontiamo. di Camilla Pisani

E

sistono due modi di pensare una città. Il primo è considerarla sfondo, un luogo ininfluente sulla vita di chi la abita. Il secondo è vederla come uno spazio ricco di possibilità di crescita e sviluppo, cioè come una città intelligente. Ma una città intelligente ha bisogno di cittadini che lo siano altrettanto. Ne è convinto Nicola Preti, vicepresidente di AGAV, Associazione Giovani Architetti di Verona, e fondatore di Verona Smart City, che nasce nel dicembre 2012 dall’idea di un gruppo di professionisti veronesi, tra cui Alessio Barollo, esperto italiano di crowdfunding, Alessandro Zonin, sociologo

Il team di Verona Smart City

specializzato in Social Network Analysis e Open Data ed Emanuele Miliani, architetto e tecnico informatico. L’ambizioso obiettivo è proprio quello di coinvolgere imprese e attori presenti sul territorio per formulare proposte, soluzioni, piani e strategie per una città che guarda all’innovazione, all’inclusione e alla sostenibilità. Questo è quello che significa parlare di “smart cities”, le città di un futuro che oggi è arrivato, nel quale non ci sono astronavi ma c’è internet, il digitale, il wi-fi gratuito, i social network: c’è un mondo aperto e connesso, pieno di potenzialità da sfruttare. Perché se è vero che la tecnologia sta cambiando non solo noi e le nostre abitudini, ma anche le città in cui viviamo, innovando ogni ambito dell’organizzazione della vita cittadina, tutto questo sta accadendo senza che pubbliche amministrazioni e cittadini ne siano pienamente consapevoli. Il risultato è che questa evoluzione viene subita con indifferenza, ignorando i

benefici, sia economici che sociali, che essa offre. «Ciò a cui puntiamo» afferma Nicola Preti, «è la nascita di un nuovo codice civico, per cui serve l’impegno dell’amministrazione e del cittadino. Vorremmo che persone, imprese e organizzazioni lavorassero su Verona per costruire la città intelligente. Dalla partecipazione dei cittadini alla difesa e manutenzione dei beni comuni, dalle sperimentazioni locali di economia sostenibile ai progetti industriali di gestione dei rifiuti, di produzione di energia e di mobilità a impatto zero». Nel passaggio dal piano teorico a quello pratico, Verona Smart City è già al lavoro su diversi progetti che potrebbero vedere la luce grazie ad un cambio di prospettiva della comunità e con l’aiuto concreto dell’amministrazione. Sono idee pensate per rivitalizzare alcune tra le aree più importanti della città, come il passaggio che collega la Stazione di Porta Nuova a Veronafiere, oggi dismesso, dove si potrebbe

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realizzare una “strada creativa”: un mix di verde e postazioni di lavoro mordi-e-fuggi da utilizzare in mobilità, che attrarrebbe sia turisti che professionisti arrivati in città per partecipare a una fiera o a un congresso. Uno studio sulla rete dei trasporti, incrociato alla mappa delle zone in cui è presente il wi-fi gratuito, come Guglielmo, ha poi permesso di pensare ad un sistema di connessioni grazie al quale il cittadino riuscirebbe ad

Alla scoperta del progetto Verona Smart City individuare in tempo reale, tramite smartphone, i punti meno trafficati della città. E ancora, i Bastioni: l’area che attualmente non prevede l’accesso al pubblico si potrebbe riqualificare, trasformandola in un parco con passaggio ciclopedonale, per promuovere la mobilità sostenibile. Va da sé che per realizzare concretamente questi progetti c’è bisogno di investitori, e se ai comuni mancano i fondi o reali convinzioni di azione, esistono altri strumenti per concretizzarli che coinvolgono i privati e stimolano la partecipazione attiva dei cittadini alla costruzione della nuova città e all’utilizzo delle nuove tecnologie. Tra di essi c’è il crowdfunding, una sorta di colletta 2.0 che impegna il privato con una donazione volontaria online a favore di un’idea utile alla comunità. In conclusione, mentre la maggior parte delle persone guarda alla città in cui vive come ad un problema, basti pensare al traffico durante le ore di punta, l’approc-

A sinistra e al centro alcune immagini del progetto per la valorizzazione di Viale Piave (Stazione FS - Fiera). Fotografando il codice QR potrete leggere la tesi di laurea (su questo tema) di Linda Comerlati e Chiara D’Agostin.

cio di Verona Smart City è, invece, radicalmente opposto: si pensa alla città come ad un ecosistema da cui trarre vantaggi. Ambiente, economia e mobilità, sono fattori che funzionano solo se combinati tra loro grazie alla partecipazione di tutti i cittadini. Ciò che li mette in relazione sono le connessioni materiali, come i trasporti, e immateriali, cioè internet: sono queste le fondamenta da cui iniziare a costruire una città in cui si producono idee, ricchezza e sviluppo.

Sopraelevazione il valore aggiunto L’intervento di ampliamento rappresenta sempre una sfida interessante anche dal punto di vista tecnico e strutturale, perché lo scopo è quello di poter sfruttare la struttura esistente nel modo migliore. L’aumento del peso complessivo della costruzione è spesso il fattore determinante per la fattibilità di un ampliamento verso l’alto. Quello che a prima vista si presenta come una sfida impossibile, può rivelarsi meno problematico adottando scelte tecniche adeguate. Il rispetto di alcuni principi semplici permette di definire soluzioni tecnicamente ineccepibili e poco impegnative. Gli edifici su cui sovrapporre nuovi volumi sono solitamente di vecchia data ma robusti. Fra i vari sistemi disponibili i pannelli X-LAM sono la soluzione ideale. La buona coibentazione termica del legno permette infatti di ridurre al minimo anche lo spessore complessivo dei pacchetti, contribuendo ulteriormente alla riduzione del peso complessivo della costruzione aggiuntiva. Non da ultimo, la prefabbricazione di grandi elementi costruttivi, quali intere pareti o solai, accorcia notevolmente i tempi di realizzazione, riducendo la presenza di ponteggi e gru sul suolo pubblico. Sistem Costruzioni garantisce un servizio di realizzazione dal grezzo avanzato al chiavi in mano. foto da Cantiere in Via G. Fincato (Verona

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SOCIALE&SALUTE Giornata del Naso Rosso a Verona

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Vivere in Positivo,

quando la cura è una risata Il 18 maggio a Verona in Cortile del Mercato Vecchio torna la Giornata del Naso Rosso, un’opportunità per conoscere il pazzo mondo della clownterapia e aiutare chi aiuta gli altri con un naso rosso e un amore smisurato per la vita. di Chiara Boni

gentina, Romania, Ucraina, Tanzania, Cambogia, India, Camerun e Sierra Leone (vedi box). Anche nel nostro territorio sono presenti i “portatori di gioia”: VIP Verona, infatti, presta servizio nell’ospedale Fracastoro di San Bonifacio e nell’ospedale Orlandi di Bussolengo, oltre che nella casa di riposo Pia Opera Ciccarelli di San Giovanni Lupatoto e nella struttura Campostrini di Sommacampagna. Da qualche anno è inoltre attivo il “progetto scuole”, grazie al quale VIP Verona porta la filosofia del vivere positivo anche tra i più piccoli: i clown operano infatti nella scuola elementare di Isola della Scala e nel Liceo “Calabrese - Levi” di San Pietro In Cariano. Ma non finisce qui. Per il secondo anno, l’associazione porterà i clown veronesi in Libano, dove presteranno servizio nelle strutture locali e per continuare il progetto, cominciato lo scorso anno, di formazione di nuovi clown sul territorio.

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scenderanno nelle maggiori piazze italiane (a Verona li troverete in Cortile del Mercato Vecchio) per fare conoscere la clownterapia e raccogliere fondi destinati alla formazione di nuovi clown e alle missioni nel mondo. La prima associazione VIP è nata a Torino, dove dal 2000 i volontari prestano servizio negli ospedali della zona. Da allora la Federazione Nazionale VIP Italia è arrivata a contare 53 associazioni, sparse su tutto il territorio nazionale, che si basano sulla forza di oltre 3500 volontari in servizio presso circa 170 strutture ospedaliere e socio-sanitarie. Da diversi anni però l’associazione si è spinta più in là: il sorriso dei clown arriva anche in situazioni disagiate in diversi luoghi del mondo. Sono molteplici infatti le missioni finanziate da VIP Italia con l’obiettivo di raggiungere anche il Terzo Mondo. Quest’anno le missioni sono numerose e arriveranno fino in Ar-

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R

idere fa bene alla salute, è un dato di fatto. Ce le ricordiamo tutti le risate dei pazienti del Gesundheit! Institute, rese celebri da Robin Williams nel film Patch Adams. «Ridere è contagioso, ma è anche la miglior cura», era una battuta del film. Ma c’è chi di questa filosofia ha fatto e continua a fare la propria missione. È su questa linea di pensiero infatti che nasce VIP VivereInPositivo Italia ONLUS, che dal 1997 si occupa di portare i valori della clownterapia nel nostro paese. Secondo i clown volontari, non si può curare soltanto il corpo, ma la persona nella sua interezza: per questo portare un sorriso nelle corsie di ospedale può aiutare a sconfiggere il senso di oppressione che prova chi vive un momento di disagio. Il 18 maggio l’associazione ripropone la Giornata del Naso Rosso, quest’anno alla decima edizione: in questa occasione i volontari


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Giornata del Naso Rosso a Verona

Le missioni di VIP Italia 2014 (www.vip-missione.org) ARGENTINA: I Colori Del Cuore. Progetto che coinvolgerà bambini, adolescenti e giovani del Barrio, con attività di recupero sociale di minori a rischio e dei giovani che vivono il dramma della droga, dell’alcol e della prostituzione minorile, utilizzando le tecniche della clown terapia e del circo sociale. ROMANIA: Progetto rivolto a un gruppo di detenuti minorenni e a un gruppo di donne minori e adulte nel carcere di Bacau. Sono inoltre previste attività per bambini e ragazzi con disabilità fisiche e psichiche a Roman. UCRAINA: Rinascita e Crescita. L’obiettivo della missione è di creare un nucleo locale di volontari clown. TANZANIA: La vita è un viaggio. La missione si occuperà di incoraggiare la partecipazione dei bambini alla vita sociale e culturale della comunità a cui appartengono, coinvolgendo un numero sempre maggiore di minori abbandonati e dei ragazzi di strada di Sanganigwa. CAMBOGIA: Possa ogni tuo giorno traboccare di felicità. Presso la Bosco Bakery School, i volontari interverranno con laboratori creativi che coinvolgeranno bambini ed insegnati. INDIA: Take your time to smile. Le attività coinvolgeranno i bambini dell’orfanotrofio Ashalayam Don Bosco e le bambine di Sister’s Grace, casa di accoglienza per bambine di strada. CAMERUN: con questa missione proseguirà la formazione dei clown iniziata lo scorso anno dai volontari COE e i volontari presteranno servizio presso l’ospedale S. Luc di Mbalmayo. SIERRA LEONE: Sierra Leone Clown Therapy. I volontari lavoreranno a contatto con i bambini, con gli adolescenti della Scuola dei Sordi e con i pazienti dell’ospedale di Emergency.

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E D I T O R I A Presentato a Verona il libro manifesto della Slow Medicine

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La lumaca che non ti aspetti

Perché una medicina sobria, rispettosa e giusta è possibile. Ed è proprio su questi tre aggettivi, scelti dai fondatori di Slow medicine, che prende forma e significato il grande progetto che ruota attorno a questo movimento definito dallo stesso Richard Smith sul British Medical Journal “la miglior medicina del ventunesimo secolo”. di Giorgia Castagna

S

e con lo slogan “Buono, pulito e giusto” di Slow Food pensavamo di averli sentiti tutti ci sbagliavamo. Sì perché sull’onda del successo dell’associazione, fondata da Carlo Petrini, che dava la giusta importanza al piacere legato al cibo, nasce Slow Medicine. Perché una medicina sobria, rispettosa e giusta è possibile. Ed è proprio su questi tre aggettivi, scelti dai fondatori di Slow Medicine, che prende forma e significato il grande progetto che ruota attorno a questo movimento definito dallo stesso Richard Smith sul British

Medical Journal “la miglior medicina del ventunesimo secolo”. Il libro-manifesto è stato presentato alla Feltrinelli di Verona lo scorso 25 marzo, ed è stato proprio in questa occasione che il presidente di Slow Medicine, Antonio Bonaldi, ha affermato i capisaldi di questo nuovo approccio: «nessuna negazione della medicina né della scienza stessa, ma solo un approccio più “slow”. Niente cure inutili, né un uso eccessivo di farmaci, ma un nuovo rapporto con i pazienti con un occhio di riguardo agli ultimi aggiornamenti. Ridurre i costi sanitari e aumentare la qua-

lità dell’assistenza: perché tutto questo è possibile». Ecco quindi che Slow Medicine chiede alla medicina di tornare a essere sobria, rispettosa e giusta, e identifica sette veleni che la intossicano, tra cui l’abuso della tecnologia che riduce all’osso il rapporto umano durante la cura, la mancanza di informazione e un ricorso eccessivo a esami diagnostici inutili. L’idea da sviluppare, e che emerge dal libro, scritto a tre mani da tre dei fondatori, Giorgio Bert, Andrea Gardini e Silvana Quadrino, è quella che cure appropriate e

Fare di più non significa fare meglio Per cominciare ad attivarsi nella direzione della Slow Medicine, l’associazione italiana ha lanciato il progetto “Fare di più non significa fare meglio”, molto simile a quello già in atto negli Stati Uniti con il nome di “CHOOSING WISELY” (Scegliere saggiamente, ndr) di cui leggete al box della pagina successiva, promosso da molte società scientifiche USA e da un’associazione di consumatori. Tutte le info su www.slowmedicine.it

La presentazione del libro alla Feltrinelli


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di buona qualità unite ad un’adeguata comunicazione fra le persone riducano i costi dell’organizzazione sanitaria, riducano gli sprechi, promuovano l’appropriatezza d’uso delle risorse disponibili, la sostenibilità e l’equità dei sistemi sanitari, migliorando la qualità della vita dei cittadini nei diversi momenti della loro vita. Ecco quindi spiegato il voluto riferimento a slow (lentezza, ndr), di slow food, che se in cucina si traduce come attenta e quindi lenta, ricerca di un cibo, buono, pulito e giusto, tra le corsie degli ospedali e negli studi medici “slow” vuol dire innanzitutto dare un nuovo volto alla medicina annullando quell’idea di onnipotenza troppo spesso affidatagli, secondo cui tutto ciò che si può fare dal punto di vista tecnologico e farmacologico, non può non portare un beneficio e deve quindi essere fatto. «Lo scopo è di avviare un movimento culturale» ha spiegato Silvana Quadrino nel corso della presentazione del libro, «per coinvolgere il maggior numero possibile di medici e professionisti sanitari che agiscano con un approccio umano e non meramente tecnicistico». Perché, ed è un fatto: secondo una ricerca condotta su 2.500 prestazioni sanitarie supportate da buone evidenze scien-

SBIANCAMENTO PROFESSIONALE

Presentato a Verona il libro manifesto della Slow Medicine tifiche, solo il 46% è sicuramente utile, e il 4% è dannoso. Analogamente, il Journal of the American Medical Association (Giornale dell’Associazione Medica Americana, ndr) ha riportato uno studio in cui si dimostra che la maggior parte dei nuovi dispositivi medici, approvati dalla Food and Drug Administration, sono simili a quelli già in uso e sono stati introdotti soprattutto per motivi commerciali, senza dimostrazione diretta di efficacia clinica. Infine, il dato più inquietante, riportato sul “British Medical Journal” (Giornale Medico Britannico, ndr) nel 2011: chi vive in zone dove si prescrive molto ha una vita media più breve rispetto a chi abita in zone dove si ragiona un po’ di più prima di indicare esami, procedure e farmaci.

La storia di CHOOSING WISELY L`OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità, ndr) stima che una percentuale della spesa sanitaria compresa tra il 20% e il 40% rappresenti uno spreco causato da un utilizzo inefficiente delle risorse (WHO 2010). Negli USA si valuta che l’ammontare delle prestazioni che non apportano nessun beneficio ai pazienti e di conseguenza rappresentano uno spreco corrisponda ad almeno il 30% della spesa sanitaria. Gli stessi studi sottolineano come, per limitare esami e trattamenti non necessari, che non solo fanno crescere oltre misura i costi, ma possono anche danneggiare i pazienti, sia fondamentale il ruolo dei medici, dalle cui decisioni si stima dipenda circa l’80% della spesa sanitaria.

Filosofie a confronto: a sinistra la copertina del libro Slow Medicine, a destra la medicina “tradizionale” dove la presenza di cure e trattamenti è, a volte, eccessiva.

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Articolo publiredazionale in collaborazione con Cattolica Assicurazione

Il Bilancio Annuale

«I

l bilancio di quest’anno è, ad un tempo, un punto di arrivo ed un punto di partenza. Un punto di arrivo perché completa un percorso che ha portato il nostro Gruppo, in un arco di sette anni, a conquistare una posizione forte, solida e dinamica sul mercato assicurativo. Un punto di partenza perché i risultati fin qui raggiunti ci consentano di avviare, con un piano strategico triennale, una fase nuova incentrata sull’innovazione». Così il presidente Paolo Bedoni ha commentato, nel corso dell’Assemblea di Cattolica Assicurazioni svoltasi il 26 aprile a Verona, i risultati del Bilancio 2013 che è stato approvato a larghissima maggioranza. «Abbiamo fatto una scelta che si è rivelata vincente», ha aggiunto Bedoni, «quella di ripartire dall’identità di Cattolica, dal suo radicamento nel territorio, dal suo originalissimo modello cooperativo». I risultati del Bilancio sono stati illu-

strati dall’Amministratore delegato, Giovan Battista Mazzucchelli. «Il bilancio di quest’anno è in linea con le previsioni di budget con un utile normalizzato superiore a quello dello scorso anno. Purtroppo sull’utile effettivo, e conseguentemente sul dividendo, c’è stato il colpo di maglio dell’Ires, l’imposta governativa “una tantum” che a Cattolica è costata 31 milioni di euro. L’utile netto è stato quindi di 64 milioni di euro, che ci ha consentito di proporre all’Assemblea la distribuzione di un dividendo pari a 0,45 euro per azione. Dati estremamente significativi di questo bilancio sono inoltre il miglioramento ulteriore sia del combined ratio (a 93,5 per cento), che è un dato estremamente significativo del livello di efficienza e di redditività, sia del margine di solvibilità (da 1,55 a 1,62) che invece è indice del livello di affidabilità di una Compagnia assicurativa. Il dato di fondo

è che è continuato il trend di sviluppo e di crescita graduale con grande attenzione al tema della solidità d’impresa e di Gruppo. «Per quanto riguarda le prospettive», ha proseguito Mazzucchelli, «nel settore Danni si prevede un’evoluzione dell’offerta ed una maggiore spinta commerciale da parte dei canali distributivi nel segmento retail. Nel mercato Vita è invece prevedibile una rifocalizzazione sui prodotti attrattivi anche in ottica Solvency II che indurrà le Compagnie di assicurazioni a rivedere i propri prodotti, guardando molto più di prima alla redditività. Bisognerà poi puntare sulla crescita della previdenza complementare anche in seguito ai possibili stimoli derivanti da un ulteriore sviluppo della riforma del Welfare. Su un mercato assicurativo in rapida evoluzione, ci attendono grandi sfide, in primo luogo quella dell’innovazione, ma siamo consapevoli di aver


Giovanbattista Mazzucchelli e Paolo Bedoni

RACCOLTA PREMI 2013 PREMI TOTALI

∆ % 13/12

∆ % MERCATO 13/12 (*)

€ milioni 4.371

+19,4

+13,1

+1,8

- 4,6

+34,4

+22,1

3.662

DANNI

1.686

VITA

1.715

1.976

2.656

2013

2012 Premi Lordi Lavoro Diretto

*Fonte: Circolare IVASS - 4 marzo 2014

ANALISI ANDAMENTO PREMI MERCATO VS. GRUPPO CATTOLICA VAR % DIC 2013 CATTOLICA

CATTOLICA VERSO MERCATO

TOTALE ITA DANNI E V

+13,1%

+19,4%

+6,3%

NNI TOTALE DA

-4,6%

+1,8%

+6,4%

-7,2%

+2,4%

+9,6%

-1,1%

+0,9%

+2%

+22,1%

+34,4%

+12,3%

AUTO NON AUTO VITA

EVOLUZIONE DEL PATRIMONIO NETTO AL 31 DICEMBRE 2013 PATRIMONIO NETTO DI GRUPPO

MARGINE DI SOLVIBILITÀ

€ milioni 1.317

1.334

1,55

1,62

2012 2012

2013

2013 Nota: Margine di solvibilità post dividendo

*Fonte: Circolare IVASS - 4 marzo 2014

VAR % DIC 2013 MERCATO

g raphics an d statis tics

posto le premesse per affrontarle con spirito positivo e vincente». «Sono stati», ha concluso l’Amministratore delegato, «anni di grandi difficoltà sia finanziarie che di mercato. Per noi anche organizzative perchè abbiamo dovuto procedere una profonda ristrutturazione del Gruppo come premessa necessaria per il rilancio che abbiamo poi realizzato. Abbiamo raggiunto traguardi importanti e ci siamo riappropriati di un’immagine di concretezza e solidità che ci viene riconosciuta da tutto il mercato. E ci viene riconosciuto anche quel ruolo sociale che, certo, non tutte le imprese riescono a svolgere. Mi riferisco, in primo luogo, al mantenimento del livello occupazionale, ma anche agli importanti investimenti di responsabilità sociale che abbiamo fatto nel territorio». Nel suo intervento a conclusione dei lavori il presidente Bedoni ha rilevato come in questi anni Cattolica si sia rilanciata «lavorando contro l’interminabile crisi e contro i suoi gravissimi effetti dal puntodi vista finanziario, economico, sociale ed anche istituzionale. In un periodo come questo, quando gli altiforni chiudono e le grandi imprese delocalizzano e s’involano verso l’estero, Cattolica non solo è rimasta qui. Non solo ha garantito l’occupazione e il lavoro per migliaia di famiglie, ma ha reso più che mai incisiva la sua presenza sul territorio. C’è una rete di iniziative sul terreno della responsabilità sociale d’impresa e della solidarietà che nessun altro gruppo imprenditoriale privato è in grado di garantire sul territorio. Queste iniziative, dalla Fondazione al Progetto di vita. Cattolica per i giovani in modo particolare, hanno la capacità di penetrare nel cuore della società, di erodere le barriere dell’indifferenza e della sordità al disagio sociale. Ma anche la capacità di promuovere il diritto al futuro».


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RUBRIC

P antheon maggio 2014

C’era una volta,

in Italia Scoprire o riscoprire il proprio legame genealogico con l’Italia. Un sito internet scoperto in rete per caso ci ha proiettato all’interno di un mondo tutto nuovo, legato a storie tutte particolari e a tradizioni ed emozioni di famiglia. di Francesca Mauli Mary Tedesco

M

ary Tedesco ha un nome americano, ma il suo cognome tradisce chiare origini italiane. Suo nonno è nato a San Pietro a Maida, in provincia di Catanzaro, mentre la nonna è di Rovereto (Trento). La bisnonna, poi, arriva da una delle regioni più amate del nostro Pa-

Cos’è Origins Italy? …un nonno, una bisnonna, un lontano antenato che, emigrati negli Stati Uniti, hanno iniziato una nuova vita. Qualcosa delle loro vecchie vite è però sopravvissuto fino ai giorni nostri: una ricetta di cucina, un nome tramandato di padre in figlio, un ritratto di famiglia. I loro nipoti, oggi, italo-americani di terza o quarta generazione, spinti da questi ricordi, sempre più spesso vanno a caccia di notizie, documenti, nomi e provenienze dei propri antenati, con l’obiettivo di tracciare un albero genealogico e riappropriarsi così delle proprie origini. Mary Tedesco, italo-americana di Boston, fondatrice di Origins Italy, li aiuta a portare a termine questa impresa.

ese, protagonista dell’arte e della cultura, ma anche dell’enogastronomia italiana: la Toscana. Con un mix di sangue del genere che ti scorre nelle vene, non puoi non sentirti italiana. «Non solo mi sento italiana, ma lo sono» chiarisce Mery. «Ho la doppia cittadinanza, americana e italiana, e ogni anno torno in Italia per due o tre mesi, per stare con i miei cugini e per portare avanti le mie ricerche genealogiche». Mary, infatti, sulla sua passione per la genealogia ha costruito un vero e proprio lavoro, dando vita a Origins Italy, una società specializzata in ricerche genealogiche in ambito italiano. «Questo amore per la ricerca delle origini è nato molti anni fa. Quando ero bambina, i miei nonni parlavano sempre della storia d’Italia e ci raccontavano dei nostri cugini e persino di lontani antenati, e io ero curiosissima di conoscere sempre qualcosa in più. Ho cominciato a fare ricerca genealogica nel 2006,

su suggerimento di un collega, che mi aveva dato indicazioni per iniziare la mia indagine tramite internet. È stato così che ho scoperto di poter ottenere la doppia cittadinanza. Raccolti i documenti che attestavano la nascita italiana dei miei bisnonni, necessari per espletare le pratiche burocratiche, mia madre si è resa conto di non conoscere il nome della sua bisnonna. A quel punto la curiosità di tornare indietro di un’altra generazione era troppo forte» spiega Mery. Le ricerche sulla sua famiglia sono continuate e parallelamente sono iniziate quelle per conto di alcuni amici, fino a che il suo talento ha iniziato a essere conosciuto a livelli più ampi. Sono arrivati i primi inviti a tenere seminari, i primi clienti, e la passione si è trasformata in lavoro. Appesa al chiodo la laurea in matematica e abbandonata una promettente carriera in ambito finanziario, Mery ha iniziato a studiare genealogia, ottenendo il

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Certificate in Genealogical Research alla Boston University. «Adoro fare ricerche genealogiche e non lo vedo come un lavoro, ma come una passione. Mio cugino, Giuseppe Tedesco di Roma, mi chiede sempre: “Quando avrai finito con la ricerca sul ramo Tedesco?”. E io gli rispondo: “Quando sarò arrivata ad Adamo… Adamo Tedesco!”». Una battuta che rende l’idea di quanto sia determinata nella sua ricerca. A Origins Italy si rivolgono gli italo-americani che cercano notizie su un antenato ben preciso, che vogliono costruire il proprio albero genealogico, ritrovare lontani cugini, o sono alla ricerca dei documenti necessari per ottenere la doppia cittadinanza, ma anche italiani che cercano notizie sull’antenato emigrato negli USA, magari per mettersi in contatto con i suoi discendenti e “allargare” la famiglia. «L’anno scorso abbiamo seguito un caso interessante: due statunitensi con lo stesso cognome e le origini nello stesso Comune in Italia ci hanno chiesto di cercare se vi fosse un nesso tra le loro famiglie. Abbiamo scoperto che i loro bisnonni erano fratelli e quindi loro erano cugini di terzo grado. Erano talmente felici di aver scoperto questa parentela, da aver organizzato poi una grande festa

Mulberry Street, New York, 1900 Ecco come si presentava la grande città americana per i molti italiani che vi si recarono in cerca di fortuna. © Detroit Photography

per riunire la famiglia» racconta Mery. «Per le nostre ricerche lavoriamo sia direttamente sul campo, negli USA e in Italia, in archivi e biblioteche, sia utilizzando il web, che offre interessanti possibilità. Per esempio, per molti anni i Mormoni hanno filmato atti e documenti italiani per uso genealogico. Tutte questi fonti sono disponibili presso la Family History Library a Salt Lake City, nello Utah, e una parte si trova su www.familysearch.org e su www.ancestry.it. Anche i social media sono utili nella ricerca». L’interesse per la genealogia, negli Stati Uniti, è molto diffuso, anche grazie ad alcuni programmi televisivi, come “Who Do You Think You Are” (trasmesso anche in Italia su La Effe con il titolo “Chi ti credi di essere”) e l’esistenza di siti come

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ancestry.com, che raccolgono un folto pubblico. «Noi italo-americani» conclude Mery Tedesco, «viviamo con orgoglio le nostre radici. Amiamo l’Italia e sentiamo una vera e propria “nostalgia” per la nostra patria d’origine, che amiamo per la sua cultura, i suoi paesaggi e per il suo speciale modo di concepire e vivere la famiglia». Una grande famiglia allargata quindi, quella italo-americana, che racconta come l’amore per la propria terra natale e l’orgoglio dell’appartenenza a una cultura ricca e affascinante come la nostra, insieme alla nostalgia che si prova quando si viene separati da essa, possano sopravvivere, di generazione in generazione, alla lontananza geografica. Lontano, sì, dagli occhi, ma mai dal cuore.

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CULTURA Pomeriggio letterario in Valpantena

Dal Premio Salgari a Tiziano Terzani

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enerdì 23 maggio doppio appuntamento letterario in Valpantena: saranno presentati in due appuntamenti distinti due insigni autori Emilio Salgari (Verona, 21 agosto 1862-Torino, 25 aprile 1911) e Tiziano Terzani (Firenze, 14 settembre 1938 - Orsigna, 28 luglio 2004) che consideravano il viaggiare «un modo di vivere». Premio Letterario Emilio Salgari Nel primo evento, che si terrà (alle 18:15) a Grezzana, nella sala Bodenheim del Centro “Eugenio Turri” (Via A. Segni 2), Claudio Gallo, direttore responsabile della rivista Ilcorsaronero, presenterà il Premio Letterario Emilio Salgari del quale sono già stati scelti i tre romanzi finalisti: La morte si muove nel buio di Luigi De Pascalis (edizioni Mondadori), Il testamento del papa di Giulio Leoni (Edizioni Nord) e Invictus. Costantino l’imperatore guerriero di Simone Sarasso (edizione Rizzoli). Sarà proprio il giovane Sarasso, assieme a Luca Crovi, componente della giuria, e a Beppe Muraro, giornalista, ad illustrare il suo romanzo storico.

Emilio Salgari

Il premio biennale nazionale di letteratura avventurosa è stato promosso da varie associazioni ed enti, tra i quali il Consorzio Pro Loco Valpolicella e l’Associazione Ilcorsaronero, nel 2006, anzitutto nell’intento di valorizzare l’opera di Emilio Salgari, del quale è in atto una grande rivalutazione: viene considerato uno dei precursori di questo filone di letteratura; in secondo luogo per far riscoprire Verona e la Valpolicella (dove Salgari trascorse gli anni dell’adolescenza e dalla quale spesso trasse ispirazione per i suoi romanzi) e infine per far crescere nelle giovani generazioni l’amore per la lettura. L’iniziativa di questo premio e le opere scelte dalla giuria nelle passate edizioni hanno attirato l’attenzione di insigni giornalisti, scrittori e fumettisti italiani, tra questi Alberto Ongaro, Mino Milani e Paolo Bacilieri ai quali verrà assegnato il premio “Ilcorsaronero”, che portano avanti la tecnica narrativa salgariana. Questa iniziativa, sostenuta dalla Regione Veneto, dalla Provincia di Verona, dai Comuni della Valpolicella, da altri Enti e Associazioni, per la pri-

di Alessandra Scolari

Tiziano Terzani

ma volta sbarca in Valpantena, grazie all’appoggio del Comune di Grezzana, alla rivista Pantheon (il direttore Matteo Scolari sarà il moderatore della serata) e all’Hotel La Pergola. «L’auspicio», ha confermato Claudio Gallo, «è anche quello di promuovere la lettura dei libri di Emilio Salgari nelle biblioteche e magari trovare un gruppo di giovani lettori che si impegni a leggere i libri finalisti». La cerimonia di premiazione è fissata per settembre 2014 (data esatta nei prossimi numeri di Pantheon).

Sarasso che Il libro di Simone Grezzana a to nta se pre sarà

Due eventi che lanciamo dalle pagine di Pantheon con grande soddisfazione. Anzitutto perché (parafrasando Alessandro Anderloni) “la Lessinia e le sue figlie, la Valpantena, la Valpolicella e la Val d’Illasi” negli ultimi anni si stanno impegnando molto per promuovere la cultura e poi perché ci auguriamo che sulla “cultura” abbinata al “turismo” si continui a credere e ad investire.

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Il libro di Tiziano Terzani Il secondo avvenimento (unico nel Triveneto) avrà luogo (alle 20:30) nel salone centrale del piano nobile di Villa Cà Vendri di Santa Maria in Stelle. La Libreria Gulliver proporrà il libro di Tiziano Terzani Un’idea di Destino edito da Longanesi. Una raccolta dei suoi diari inediti, curata dalla moglie assieme ad Alén Loreti, iniziati nel febbraio 1984 con il viaggio e l’arresto a Pechino e continuati con la successiva espulsione dalla Cina (eventi che hanno rammaricato molto l’autore), poi la Thailandia, l’Indocina, il Medio Oriente, l’India e altri. L’ultimo viaggio (nel 2004) porta Terzani alla scoperta della sua malattia e ad una nuova consapevolezza di sé che ha affidato a pagine più intime, lettere ed appunti diventati oggetto di questo eccezionale volume stampato nel decennale della sua scomparsa. Il libro sarà presentato da Angela Terzani Staude, con Valerio Pellizzari, scrittore e giornalista (inviato in vari Paesi del mondo) e Andrea Bocconi, uno dei più noti scrittori italiani di viaggi, entrambi amici della famiglia Terzani, che arricchiranno la serata con la loro testimonianza. Al termine, nel porticato della splendida villa del primo Cinquecento, costruita dalla scuola del

Pomeriggio letterario in Valpantena

La copertina del libro di Terzani (a sx) e una veduta panoramica di Villa Ca’ Vendri (in alto). La serata dedicata al grande scrittore e al suo lavoro edito da Longanesi lo scorso gennaio, andrà in scena nell’anno in cui si celebrerà il decennale della sua scomparsa. Curioso pensare che durante la sua carriera da giornalista in Italia non era praticamente conosciuto, dato che scrisse quasi prevalentemente sul periodico tedesco Der Spiegel.

Sanmicheli, per i presenti ci sarà un buffet con degustazione di vini offerti dall’Azienda Pasqua di San Felice Extra e specialità offerte dall’Oleificio Salvagno di Nesente. Inoltre, per chi arriverà prima del calare del sole, ci sarà la possibilità di ammirare il parco all’inglese, ornato da statue settecentesche, da un ninfeo e dal grande viale di secolari cipressi che conduce all’ingresso nord di Villa Cà Vendri, nonché la chiesetta. L’ingresso ai due eventi è libero.


T E A T R O Alberto Bronzato: “i primi 25 anni dell’Estravagario”

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La passione

è tutto

Abbiamo incontrato Alberto Bronzato, direttore artistico dell’Estravagario Teatro e allievo del compianto Giorgio Totola. Un’intervista a tutto tondo sul mondo del Teatro e sul fascino che ancora oggi esercita sulla nostra città.

M

anca poco più di un mese all’inizio estate teatrale in città. Verona indosserà un abito diverso e con il fermento di tutte le sue membra volutterà sul palco pronunciando parole, frasi, discorsi, che intratterranno un pubblico entusiasta. Pubblico che ormai da decenni segue con interesse le proposte delle tante compagnie teatrali che popolano la città e la sua provincia. Un proliferare che quarant’anni fa, negli anni Settanta, non era certo la norma. «All’epoca esistevano poche compagnie» spiega Alberto Bronzato. Ma sufficienti per inaugurare una vitalità teatrale che ha attraversato gli ultimi decenni della storia veronese. Era l’epoca di Giorgio Totola. «Il mio maestro di teatro e di vita», confida Bronzato, che all’età di17 anni cominciò a seguirlo. “Il maestro di molti dei principali protagonisti di oggi”, hanno scritto. Il maestro che ha dato la svolta al modo di fare teatro a Verona. Con lui si è passati dal “dilettantismo” al “professionismo”. Un processo al quale ha partecipato in prima persona lo stesso Bronzato. «Non so perché mi piacesse il teatro. Non ci andavo abitualmente», racconta il direttore artistico della compagnia teatrale Estravagario, che quest'anno compie i suoi primi 25 anni. «Ho iniziato in parrocchia alla SS. Trinità. C’era qualcosa che mi spingeva in quella direzione». Coincidenze, casi della vita, destini. Fatto sta che Giorgio Totola abitava vicino alla famiglia

di Giovanna Tondini

“Non so perché mi piacesse il teatro. Non ci andavo abitualmente. Anche l’incontro con Totola fu dettato dal caso”.

© foto Davide Cazzola

di Bronzato. «Un giorno mio padre lo fermò per strada e gli chiese se potevo partecipare al suo laboratorio». Al tempo Giorgio era impegnato in spettacoli storici, che per Verona erano molto forti. Si parlava di temi impegnativi. «Avevano un contenuto sociale importante. Quando vidi il primo spettacolo rimasi a bocca aperta». Ebbe così inizio una storia «lunga da raccontare». Il laboratorio si teneva ai Filippini, al circolo di Vicolo Satiro. Dopo poco tempo Totola, che ancora faceva parte de “La Barcaccia”, chiese ad Alberto di recitare in un suo spettacolo. «Allora capii che avevo il teatro nel sangue». Negli anni Ottanta Alberto ha se-

guito il suo maestro nella ricerca di nuove esperienze per affinare la tecnica dell’attore. «Totola voleva provare qualcosa di diverso. Frequentava molti corsi in giro per l’Europa. In questo modo ebbi l’occasione di seguire anche gli allievi di Eugenio Barba». Fu così che Totola diede le dimissioni da “La Barcaccia” e insieme ad alcuni compagni di teatro, tra cui Bronzato, formò la compagnia “Perché”. «Il primo spettacolo fu allestito con mezzi poveri. Non avevamo nulla rispetto all’esperienza precedente». Rimase il filone storico e sociale, ma Totola rivoluzionò il modo di proporlo sulla scena, con lunghe esercitazioni di corpo e voce.


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Alberto Bronzato: “i primi 25 anni dell’Estravagario”

Alberto si fece conoscere con il gruppo “I 3 Grassoni” e nel 1984 ottenne il ruolo dell’Arlecchino. Fu la svolta. «Mi innamorai della Commedia dell’Arte e da allora cominciai a seguire anche corsi di acrobatica». Qual era dunque il segreto del successo del gruppo “Perché”? «Avevamo al 100% la passione per il teatro», sottolinea Alberto. «Oggi questo manca, anche se ci sono tante compagnie». Insomma la quantità non fa la qualità, e questo lo sappiamo bene. Come dice Bronzato, «si fa presto a fare teatro. È facile trovare un attore che ne sostituisca un altro in un ruolo». Ma è una facilità che inganna. Dietro al lavoro dell’attore ci deve essere la tecnica, e per apprenderla «ci vuole dedizione e voglia di imparare». Nel 1987 Verona è colpita da un lutto, per la scomparsa improvvisa del “maestro”. Un anno dopo alcuni membri della compagnia “Perché” fondano “l’Estravagario”. Alberto ne diviene regista e diret-

Nell’altra pagina, due fotografie di Alberto Bronzato. In alto è ritratto durante una rappresentazione, in basso senza trucco in un intenso primo piano. Qui a fianco un’immagine dell’Estravagario Teatro dei primi anni, mentre nell’altra pagina in basso la stessa compagnia è ritratta in scena, all’apice di una rappresentazione.

tore artistico, mentre continuava a dividere il suo tempo con il lavoro di grafico. «Allora facevamo più di 90 repliche all’anno!». Dopo dieci anni di attività, nel 1998, viene inaugurato il teatro Tenda negli Ex Magazzini Generali. Fu il momento in cui si aprirono le porte anche alle scuole. «Tanti giovani si sono avvicinati al teatro e alla nostra realtà», il che ha reso possibile un continuo tramandare nel tempo di tecniche ed esperienze. Quelle che Alberto non solo insegna, ma che desidera migliorare nella sua ricerca instancabile di

attore. «Cinque sono le parti a cui l’attore deve badare: le azioni fisiche, i conflitti, il soggetto, l’ambiente, il testo». In altre parole, «si parte dal corpo per arrivare alla voce. È il corpo che da l’imput, attraverso il quale si improvvisa. Ma poi c’è il testo». E sottolinea: «mi piace molto l’uso della parola abbinata al gesto». Poi però bisogna sperimentare. «Cambiare è importante». Alberto oggi sente più che mai la necessità di collaborare con altri professionisti, per assimilare le novità che circolano nel mondo teatrale e proporle al pubblico. A noi non resta che seguirlo nel suo percorso. Con entusiasmo e curiosità.

IL VITTORIOSO E UNO DEI SUOI PIÙ ILLUSTRI DISEGNATORI: ALBERTO TOSI Sabato 17 maggio - Ore 11:00

Sala Farinati, Biblioteca Civica di Verona Introduzione Prof. Agostino Contò responsabile Biblioteca Civica Ospiti On. Ernesto Preziosi e Alberto Tosi Moderatore Matteo Scolari direttore di Pantheon - Magazine di Verona Interverranno Claudio Gallo già docente di Storia del Fumetto Antonio Alizzi docente Management per l’Editoria all’Università di Verona

L’INCONTRO Appuntamento dedicato alla presentazione del libro “Il Vittorioso” di Ernesto Preziosi, edito da Il Mulino. Ad accompagnare l’autore la testimonianza diretta di Alberto Tosi, uno dei più apprezzati disegnatori di quello che fu un grande periodico illustrato per ragazzi pubblicato dal 1936 al 1966. Info: redazione@giornalepantheon.it 045.8650746


P E R S O N E Verona ricorda il coraggioso medico marchigiano

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In memoria di

Carlo Urbani

L’inaugurazione dell’auditorium di S. Martino B.A. con Tommaso Urbani (quarto da destra).

A San Martino Buon Albergo è stato intitolato a Urbani un nuovo auditorium, mentre in città ne ha preso il nome la sede di Medici Senza Frontiere. Un uomo che non si è mai risparmiato e che ha dato la vita per aiutare gli altri. Abbiamo incontrato il figlio Tommaso, oggi ventiseienne. di Miryam Scandola

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roe dell’umanità». Kofi Annan, all’epoca segretario dell’Onu, scelse queste parole per Carlo Urbani, perché «non sapremo mai quanti milioni di vite ha salvato». Tutti lo ricordano come il coraggioso medico di Castelpiano, paesino vicino a Jesi (Ancona), morto undici anni fa a Bangkok, dopo aver contratto la Sars, la stessa sindrome che, in quei lontani giorni, aveva scoperto e di cui stava cercando di impedire il contagio. Le molte, moltissime biografie scritte dopo la morte di Carlo raccontano dell’infanzia a Castelpiano, degli studi in Medicina, del lavoro come infettivologo ad Ancona, dei viaggi in Africa con lo zaino pieno di farmaci, dell’impegno con Medici Senza Frontiere, di cui è stato, peraltro, presidente per l’Italia nei giorni importanti del Nobel, assegnato nel 1999 all’associazione. Ma le parole dei tantissimi libri che lo raccontano non si fermano qui. Ci sono le pagine che parlano del suo lavoro con l’OMS, Organizzazione Mondiale

della Sanità, che l’ha portato con la famiglia a vivere in Vietnam e ad innamorarsene. Dei viaggi a Ginevra, a Bruxelles, in Thailandia. Fino all’ultimo viaggio, quello a Bangkok, mentre cercava di scoprire l’origine e la cura della Sars, questa «strana influenza, per cui si muore» come lui stesso, preoccupato, diceva alla moglie, la sera. E poi ci sono le pagine drammatiche che, sottovoce, narrano i suoi ultimi istanti, quando Carlo lasciava la moglie e i tre figli, quando lui, il medico coraggioso, moriva, ucciso dalla malattia che cercava di curare. È sempre complicato parlare di un grande uomo. C’è l’incognita degli aggettivi giusti e l’insidia vera della retorica che appesantisce ciò che era leggero e che con la cornice distrae sempre un po’ dal quadro. Forse le parole giuste, più che dette, vanno ascoltate da chi, al grande uomo, è stato a fianco, da chi ci ha vissuto insieme. E così, quando si è deciso di intitolare l’auditorium della scuola media Berto Barbarani in via Bentegodi,

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IL RICORDO

Verona ricorda il coraggioso medico marchigiano Tommaso Urbani, all'inaugurazione dell'Auditorium a San Martino Buon Albergo

“Aveva appena finito l’università quando fece un viaggio in Etiopia, un soggiorno che gli cambiò la vita. Si rese conto che le persone morivano per le malattie più semplici e non a causa delle patologie che lui stava studiando. Per questo decise di impegnarsi in prima persona e più tardi avrebbe aderito alla famiglia di Medici Senza Frontiere. Ricordo il primo viaggio che feci con lui, avevo 8 anni e mio fratello appena uno. Decise di partire per la Cambogia e noi lo seguimmo. Il suo intento era quello di aiutare le popolazioni in difficoltà e di permettere ai suoi figli di crescere in un contesto che ora mi rendo conto mi ha segnato profondamente. Nel 2003 lo chiamò un ospedale francese ad Hanoi, in Vietnam, per una malattia allora sconosciuta, la Sars. Lui non ci pensò due volte, sapendo i rischi che correva, ma in quel momento c’erano delle persone che avevano bisogno di lui e questo l’ha pagato a caro prezzo. A lui non posso rimproverare nulla perché nella sua vita ha sposato il principio della solidarietà e per me è diventato un esempio”. Carlo Urbani (qui e nell’altra pagina)

a San Martino Buon Albergo alla memoria di Carlo Urbani, si è pensato subito di invitare suo figlio. «Si sa molto di lui per il lavoro che ha fatto come medico, ma a me piace ricordarlo come una persona normale che è riuscita a coronare il suo sogno di aiutare i più deboli», così Tommaso dice ai tanti studenti intervenuti alla cerimonia la mattina del 5 aprile scorso. Lui è il figlio maggiore, 26 anni, innamoratissimo del Vietnam che proprio il padre gli ha fatto conoscere e «il suo complice», gli piace

precisare sorridendo. Quello, insomma, che voleva seguirlo dappertutto e che oggi cerca di seguirlo anche nei sogni. Studia per diventare interprete e aiutare gli altri, perché «per essere utili non bisogna per forza essere medici. Basta essere uomini». Per lui quel padre, che a otto anni l’ha portato in Cambogia e che, adolescente, gli ha fatto conoscere e amare Hanoi (capitale del Vietnam, ndr), è solo, si fa per dire, un uomo che si è preso sul serio. A Tommaso non piace l’aggettivo

“eroe” per il suo «babbo», perché lo fa sembrare lontano, difficile da seguire, impossibile da imitare. Lo ripete con insistenza durante l’incontro che, nel pomeriggio, lo ha visto di nuovo protagonista a Verona nella sede locale di Medici Senza Frontiere, in vicolo Corticella San Marco, sede che proprio in questa occasione è stata dedicata alla memoria del grande medico che fu presidente dell’associazione per la sezione italiana negli anni 1999/2000. Non parla del coraggio intero, vero che aveva suo padre quando si è buttato a combattere contro quel virus sconosciuto e letale, salvando il Sud Est asiatico dal dilagare di un terribile contagio. Tommaso parla di altro. Racconta di un papà attento, di un uomo che amava la moto, che con passione suonava il sax, e a volte, si fermava pure a scrivere qualche poesia. Di un uomo, insomma, che la vita l’amava davvero e che per questo ci teneva a difenderla. Niente come le parole della loro canzone, My Way di Sinatra, che Tommaso suona ancora con il suo sax, sembra più giusto per dire di Carlo, senza retorica. I did what I had to do / and saw it through without exemption [Ho fatto quello che dovevo fare / ho visto tutto senza risparmiarmi nulla].

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RUBRICA

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Una vita da pastore Dai genitori Celestino Anselmi ha ereditato la passione per l’allevamento. Mestiere faticoso, ma ricco di soddisfazioni. E ora che la crisi ha fatto riscoprire alle giovani generazioni l’agricoltura, è felice di cedere il testimone.

di Marta Bicego

«È

venuta fin quassù alla ricerca dei pastori smarriti?». La destinazione è di quelle che si conquistano, un chilometro dopo l’altro: dalla Valle di Illasi a Sant’Andrea di Badia Calavena per salire poi di quota, a suon di tornanti, quasi a raggiungere San Bortolo e seguire una stradina che accompagna in contrada Salgari. Il pastore, scovato in un tranquillo abitato che ormai conta pochissime anime, ma un tempo era brulicante di persone che si davano appuntamento di sera nella stalla per fare filò, è Celestino Anselmi. «Pastore in pensione, visto che

ora sono senza gregge...» incalza “il Barba” perché con questo soprannome, dai monti alla vallata, lo conoscono praticamente tutti. Vuoi, appunto, per la lunga barba bianca che gli disegna i contorni del viso, segnato da un’esistenza trascorsa quasi esclusivamente all’aria aperta. Vuoi, a differenza di ciò che si pensa in genere dei montanari, per il carattere estroverso che lo contraddistingue e la battuta sempre pronta a strappare un sorriso. Vuoi soprattutto per il mestiere che ha portato avanti per una vita intera: il lavoro antico della pastorizia, raccolto come preziosa eredità dai genitori

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e traghettato nei tempi moderni. Fino ad oggi che, di anni, ne ha 65. «Dalla contrada non mi sono quasi mai spostato: ho deciso di rimanere a vivere qui, immerso nella natura. La contrada è stata per me maestra di vita, con suoi aspetti positivi e negativi. La mia non è stata una vita semplice, certo, ma nonostante i sacrifici e la fatica posso dire di essere contento: tutto ciò che ho fatto è stata una mia scelta» inizia a raccontare. Ai Salgari, infatti, Celestino è cresciuto assieme ai cinque fratelli e al papà allevatore (saltuariamente pure agile contrabbandiere) che ha insegnato loro a darsi

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da fare e rimboccarsi le maniche: che si trattasse di improvvisarsi muratore per sistemare un muretto crollato in un prato, di produrre burro e formaggio da vendere nella valle di Illasi, di andare nella foresta a raccogliere legna o lenzuola ricolme di foglie, di accompagnare le pecore al pascolo la mattina presto, seguendole per tutto il giorno e prestando attenzione che non andassero a mangiare l’erba nei terreni confinanti. Altrimenti erano guai e il rischio era di finire a letto senza la cena. «In montagna gli animali sono una grandissima risorsa, ti danno da mangiare, per questo bisogna voler loro bene» ci tiene a precisare il pastore, «così mi hanno sempre insegnato i miei genitori». Non è un caso scoprire che, all’interno di una famiglia molto numerosa, Celestino è stato l’unico a decidere di rimanere a seguire le attività della contrada dove ha, a sua volta, cresciuto tre figli assieme alla moglie Renata. «Posso dire di aver avuto una vita molto dura, in modo particolare nella stagione invernale con la neve che rendeva difficili gli spostamenti, ma non trascurata e molto ricca di soddisfazioni» ammette. Lo spazio per le sue passioni se l’è comunque ritagliato: si è dilettato nella

scultura della pietra, da autodidatta; ha fatto l’alpino a Dobbiaco e, ancora adesso, non passa anno senza partecipare e sfilare all’adunata nazionale delle Penne Nere; è nel gruppo dei pistonieri di San Bortolo, con tanto di trombino che era lo stesso utilizzato dal padre. Del mestiere dell’allevatore, adesso che è in età da pensione, ha allentato giustamente le redini: «Ho tenuto soltanto qualche mucca e pecora. Del resto, arrivati a un certo punto, bisogna mettersi tranquilli: bisogna dedicarsi a qualche lavoretto, stare all’aria aperta e vivere la vecchiaia serenamente». Dopo tanto tempo tra i pascoli, prosegue, «bisogna rilassarsi, mettere da parte i pensieri, trovare il tempo per fare qualche viaggio e rigenerarsi vedendo il mondo». E soprattutto lasciare spazio ai giovani. In un momento in cui la crisi economica ha contribuito a far riscoprire alle nuove generazioni l’agricoltura, Celestino è felice di poter passare il testimone che, a suo tempo, ha ricevuto. «Molti giovani stanno riscoprendo la bellezza del dedicarsi alla terra, all’allevamento, alla cura dei boschi che devono essere mantenuti puliti e in ordine se si vuole valorizzare il territorio. Un ritorno alla natura che non mi

sarei mai aspettato, ma che forse era da prevedere al punto in cui siamo arrivati». E conclude: «chi ci ha preceduto, ha faticato tanto per conservare il patrimonio naturale. È nostro dovere seguirne l’esempio. Con coraggio e passione».

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Alla scoperta della Lessinia sostenibile

di Marco Nicolis

Il Comune di Badia Calavena ha lanciato il mese scorso un progetto che vuole aprire scenari di sviluppo turistico sostenibile nella Lessinia Orientale che comprenderà la creazione di un museo multimediale sulle rinnovabili, la formazione della popolazione e molto altro.

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urismo ed ecosestenibilità, un legame che, nella nostra società 2.0, si fa sempre più fitto. L’amministrazione comunale di Badia Calavena è in prima fila tra i maggiori promotori della ricerca di una rivoluzione culturale del concetto di turismo efficiente e consapevole. Il progetto, che prende il nome di: Scenari ecosostenibili per un turismo ed un’ospitalità innovativi in Lessinia Orientale, nato da un’idea del Sindaco Ermanno Anselmi e recentemente presentato ai mezzi stampa, avrà una durata complessiva di 12 mesi e farà parte dello speciale programma operativo della Regione Veneto 2007/2013 del Fondo Sociale Europeo. Il progetto, realizzato grazie alla collaborazione del Dipartimento TeSIS dell’Università di Verona, con il coinvolgimento ed il supporto di enti e imprese del territorio, impegnate in diversi ambiti come la formazione, il turismo e il settore amministrativo-politico, vuole realizzare dei progetti mirati a po-

tenziare l’ospitalità turistica sostenibile in modo particolare sul territorio della Lessinia Orientale. Lavorando su un’analisi qualitativa del territorio, ci si è resi conto di come sia necessario rivoluzionare il concetto di turismo, unendo la sostenibilità al rispetto della tradizione. A questo scopo l’educazione ad un turismo responsabile dell’ambiente e delle strutture è fondamentale, mantenendo sempre vigile un occhio ai valori che la tradizione del luogo impone. La creazione di un sistema turistico che affondi le proprie radici nella formazione e nelle conoscenze

può essere uno primo punto di accesso verso una consapevolezza accresciuta del turismo e delle sue potenzialità e responsabilità. Punto centrale dell’intero progetto sarà, oltre all’educazione dei visitatori circa il rispetto dell’ambiente e delle strutture ospitanti, lo studio di fattibilità, condotto da un gruppo accademico in collaborazione con le imprese del luogo, riguardante la possibilità di realizzazione dell’albergo diffuso, destinato a valorizzare la costruzione di nuovi itinerari storico naturalisti, passando per la riscoperta e la rinascita dei villaggi abbandonati e la presentazione di un nuovo, innovativo, percorso multimediale (inserito in un contesto museale) dedicato al tema delle energie rinnovabili. L’amministrazione comunale di Badia Calavena sarà il punto di riferimento dell’intero progetto, gestendo le relazioni tra i vari partner coinvolti nell’opera, la cittadinanza e il team di ricerca impegnato sul campo, finalizzando gli sforzi al raggiungimento degli obbiettivi prefissati.

Rassegna enograstronomica di Matteo Bellamoli Pecora Brogna

L I cuochi del pranzo di Gala

o scorso 15 aprile, al Ristorante 12 Apostoli di Verona, la Rassegna Enogastronomica per la valorizzazione dell’agnello di Pecora Brogna Veronese è giunta al suo culmine, con il pranzo di gala in cui sono stati presentati i piatti finalisti e premiati i ristoranti vincitori. A vincere il Ristorante


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Progetti di valorizzazione territoriale Il piatto vincitore

1° Rassegna musicale ILLASIncanto

di Marco Nicolis

Bacco d’Oro di Mezzane di Sotto, che partecipava nel menu con un piatto di ravioli di ricotta di pecora e uvetta sultanina accompagnati da bruciatini di agnello e mousse di broccoli verdi (foto). Premiati anche il Ristorante Guglielmini di Cerro V.se, il Ristorante Solivo di Badia Calavena e il 13 Comuni di Velo Veronese. Questi quattro erano già stati selezionati fra i dieci ristoranti che nei mesi scorsi avevano proposto un menu a base di Pecora Brogna. L’iniziativa, organizzata dall’Associazione Strada del Vino in collaborazione con Illasi Valleys, Associazione Cuochi Scaligeri, Associazione Italia Sommelier e GAL Baldo Lessinia ha portato in tavola, in uno dei ristoranti più “in” della città, una selezione di gran classe dei piatti che hanno partecipato alla rassegna. Meritano sicuramente un accenno gli gnocchi di malga dolci con ricotta di Brogna e salsa brulè caramellata, proposti come dessert dal Ristorante Guglielmini di Cerro che hanno stupito non poco i presenti al pranzo di gala.

Tradizioni antiche e divertimento per tutti. Parte da qui la prima edizione di ILLASInCanto, rassegna musicale di danze e canti della tradizione cimbra, in programma il prossimo 17 maggio. L’evento, organizzato dalla Cooperativa Illasi Valleys in collaborazione con Alive, Accademia Lirica Verona, riunirà gli allievi delle classi terza, quarta e quinta della scuola primaria dell’Istituto Statale “Don Lorenzo Milani” di Lavagno, pronti ad esibirsi come un’unica voce intonando i canti della tradizione lessinica. A braccetto con gli studenti la manifestazione vedrà la presenza anche di 50 coristi, un’orchestra formata da 13 componenti e 3 soliste provenienti direttamente dall’Accademia Lirica veronese. Sabato 17 maggio, con inizio previsto per le ore 10:30, nei pressi del Municipio di Illasi i 500 bambini del coro intoneranno i brani diretti dal Maestro Paolo Fancicani. Risuoneranno Kan Lietzan, La bicicleta, Susanna vati a vesta, El Torototèla, Giga fraraisa, Nine nane, La vecchia zia Adelina, Binte, Manfrina, Un bel giorno andan-

NUOVO CAMPEGGIO STELLA ALPINA

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do in Francia, Merica Merica e in chiusura Anda batanda. A seguire, i presenti saranno intrattenuti da un’esibizione del Gruppo Ricerca Danze Popolari di Verona che metterà in scena uno spettacolo fatto di suoni, musiche e colori della nostra tradizione. Obbiettivo dichiarato della manifestazione, esplorare la tradizione veneta e veronese mantenendo vive le antiche tradizioni degli antenati che vivevano la montagna, facendo rivivere ai giovani i momenti che coronavano la vita, il lavoro e le passioni del popolo cimbro.

Immerso nel verde, ideale punto di partenza per le tue escursioni e passeggiate nel Parco Naturale Regionale della Lessinia. Il Campeggio è dotato di: RECEPTION MINIMARKET SERVIZI IGENICI DOCCE Visualizza qui i nostri percorsi Località Lonarbise, 1 - Campofontana 37030 - Selva di Progno (VR) - Italia campeggiostellalpina@gmail.com 045 6510083 - 339 2185012


S P O R T A tu per tu con Sofia Righetti

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Oggi campionessa domani chi lo sa

Atleta diversamente abile di Negrar, ha iniziato a sciare nel 2012 e in poco tempo è riuscita ad arrivare sul gradino più alto del podio nella specialità slalom gigante. Incontriamo Sofia nella centralissima Piazza Bra per scoprire il suo presente, i suoi progetti e aprire il cassetto dei suoi sogni. di Giovanni Melotti

A

rriva in Corso Porta Nuova in sella alla sua sedia a rotelle, si fa largo in mezzo al traffico cittadino come se nulla fosse e si siede su una panchina di Piazza Brà davanti ad un’Arena che silenziosamente la osserva. Ne ha fatta tanta di strada la ventiseienne di Negrar Sofia Righetti, medaglia d’oro agli ultimi campionati nazionali di sci da discesa organizzati dalla FISIP (Federazione Italiana Sport Invernali Paralimpici, ndr). A sentirla parlare non sembra si sia ancora resa conto dello straordinario risultato che è riuscita ad ottenere. Le sue doti di semplicità e tenacia paiono cancellare l’handicap fisico che l’ha accompagna-

Sofia Righetti in gara (sopra e sotto) e in un momento di relax (a fianco)

ta nel corso della vita. Un errore chirurgico quando era poco più che neonata, con una conseguente lesione al midollo spinale e una paraparesi alle gambe, ha tracciato una riga nera su una pagina del libro della vita di questa campionessa dagli occhi azzurri. Ma di disperazione e rancore non c’è nemmeno la traccia nel suo sorriso. La ricerca di emozioni forti e di adrenalina pura hanno avvicinato Sofia allo sci, come ci spiega, e ad interi mesi di allenamenti presso la scuola Scie di Passione di Folgaria le hanno fatto coronare uno dei suoi tanti desideri. Tanta fatica ripagata da due medaglie preziosissime al collo, risultato di sudore e di una grande for-

za di volontà per una ragazza che non ha ancora chiuso il cassetto dei sogni: «Quando scio avverto in me una sensazione fantastica, un mix di potenza, velocità e controllo» ci racconta. Campionessa nella specialità gigante e vicecampionessa nello speciale, cosa ti porti a casa dagli ultimi Campionati Italiani? Sicuramente il coronamento di tutto l’impegno profuso in questi anni. Devo ringraziare indistintamente chi ha scommesso su di me e mi ha permesso concretamente di raggiungere questo obiettivo. Non nascondo che ora la vita non è in discesa, sono ancora alla ricerca di uno sponsor che possa darmi una mano economicamente e credere in me, così da puntare ancora più in alto per essere ancora all’altezza di competizioni nazionali ed estere. E ora come passi le tue giornate? Sto recuperando dagli sforzi del campionato, inoltre sto preparando i prossimi esami universitari. Ho ottenuto la prima laurea all’Università di Bologna, ora mi divido tra Verona e Parma, dove vive il mio ragazzo. L’allenamento lo continuo in palestra, cercando di migliorare le mie prestazioni per essere sempre al top. Quanto è importante l’allenamento a questi livelli? È fondamentale. Il talento e il potenziale ci possono essere, ma è necessario il duro lavoro per esprimerli al meglio. Solo con l’impegno di ore ed ore di allenamento ogni giorno si può puntare in alto. Da soli è impossibile diventare gran-


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A tu per tu con Sofia Righetti

“Il futuro? Cerco di impegnarmi giorno dopo giorno in modo da raggiungere via via tutti gli obiettivi che mi sono prefissata” di e a tal proposito voglio ringraziare oltre alla mia scuola sciistica di Folgaria, anche lo sci club Edelweiss di Verona, che tanto mi ha aiutato in questi anni. Qual è il tuo segreto? La voglia di andare oltre. Le emozioni che provo quando scio sono difficili da spiegare, è una gara contro me stessa per raggiungere velocità sempre più elevate, senza trascurare che ogni movimento del mio corpo è fondamentale

per restare in perfetto equilibrio. Quando sono sul mio monosci penso solamente ad andare il più forte possibile, e questo credo è diventato una personale filosofia di vita: non mi pongo limiti e non me non sono mai posti. Campionessa nello sci, hai suonato la chitarra elettrica in diverse band, appassionata di filosofia, hai fatto anche la fotomodella. Cosa vuoi fare da grande? Il presidente degli Stati Uniti d’A-

Stile Retrò

merica (ride, ndr). In realtà cerco di guardare molto vicino, così da impegnarmi nel raggiungere via via tutti gli obiettivi prefissati. Voglio terminare alla grande il percorso di studi e raggiungere la laurea specialistica in scienze filosofiche, con il desiderio di specializzarmi in filosofia del diritto degli animali. E poi voglio continuare a viaggiare e vivere la mia passione dello sci che mi regala sempre soddisfazioni uniche e indescrivibili.

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I S T R U Z I O N E Premiati gli istituti di Velo ed Erbezzo

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Scuole veronesi “in cattedra”

di Matteo Bellamoli

Le scuole primarie di Velo ed Erbezzo hanno partecipato ad un interessante concorso della Regione Veneto sulla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale. Improvvisatisi attori di due filmati, hanno messo in scena la Lessinia e hanno portato a casa due primi posti.

Gli alunni della primaria di Erbezzo mostrano con orgoglio il premio ricevuto per il lavoro “La malga, economia in miniatura”

I

l concorso ha un titolo che non lascia dubbi: Tutela, Valorizzazione e Promozione del patrimonio linguistico e culturale veneto. Organizzato da UNPLI Veneto e dalla Regione Veneto, questo progetto ha vissuto lo scorso 25 marzo a Venezia il suo momento culminante, quando sono state premiate le scuole vincitrici. A conquistare la sezione della ricerca storica, la primaria di Erbezzo, che ha realizzato un filmato dal titolo La malga, economia in miniatura focalizzato sulla lavorazione del formaggio, che con Erbezzo ha legami molto forti. I bambini, delle classi terze, quarte e quinte, hanno dapprima ascoltato la testimonianza di un anziano del paese, mastro casaro, e quindi si sono improvvisati casari in una piccola malga di Contrada Zulli. Il tutto è stato immortalato in un cortometraggio, apice del progetto, che ha ottenuto il riconoscimento. Il lavoro sarà che sarà proiettato in occasione della Festa del Formaggio di Erbezzo il prossimo 25 maggio. Le insegnanti Campedelli Cesarina, Barbara Massella, Pasqualina Rossone e Orietta Noventa hanno ringraziato enti, am-

Un frame molto suggestivo dal cortometraggio “La Fata Calamita” realizzato dai bambini della primaria di Velo Veronese.

ministrazioni, istituti bancari e privati che hanno sostenuto questa e altre iniziative permettendo di realizzare questi importanti percorsi di apprendimento e di esperienza per i bambini. Primo premio, poi, anche per la primaria di Velo Veronese, impegnata con le classi quinte nella sezione leggenda. I nove bambini della classe quinta, assieme alle insegnanti Silvana Castagna ed Elena Bonato, coadiuvate da Leonardo e Gregorio Finetto e Luigi Castagna, hanno realizzato un video dal titolo La Fata Calamita che ha preso ispirazione dall'omonima leggenda di Attilio Benetti inserita nel libro “I racconti dei filò dei Monti Lessini”. Anche in questo caso, tutto è partito da una ricerca dei luoghi dove effettuare le riprese: una stalla, degli esterni e la grotta della fata. Poi sono partite le riprese, dove i bambini si sono improvvisati attori, e quindi è stato realizzato il filmato (poi vincitore) che è stato proiettato nella sala dei Centomila a inizio maggio. Ora il progetto è quello di farne un Dvd, che sarà disponibile alla primaria di Velo Veronese.

Una “recita” a fin di bene di Francesca Mauli

“Macchia Bianca - Amici di mare”, è lo spettacolo messo in scena dalla IIIA della scuola secondaria di I grado “A. Caperle” di Marzana lo scorso 16 marzo a Milano in una location unica: il teatro “La scala della vita”, collocato nei sotterranei di quello che era l’orfanotrofio di Milano, oggi parte dell’Ospedale M. Melloni, oggi sotto i reparti di Neonatologia e Pediatria. Ed è proprio ai bambini e ai ragazzi ospiti dell’Ospedale che si rivolgono gli spettacoli di questo speciale teatro. «L’invito» ha spiegato Nicoletta Morbioli, dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo 16 della Valpantena, «è arrivato dall’associazione “Il sipario dei bambini Onlus”, che si occupa del teatro. È stato un privilegio, nonché una grande soddisfazione, poter recitare per un progetto come questo». «Il Teatro Nero» ha spiegato la docente Barbara Forneron, ideatrice dello spettacolo, tratto da un racconto di Folco Quilici, «è una tipologia scenica muta che si svolge in uno scenario scuro, in cui l’illuminazione ultravioletta da luogo a fantastici giochi di luce. Lo spettacolo, vincitore due anni fa del concorso nazionale “Marinando” del Ministero dell’Ambiente, è realizzato da vari oggetti fluorescenti mossi dai ragazzi che, vestiti di nero, risultano invisibili. Racconta di un piccolo capodoglio, nato con una stella di luce sul dorso, rimasto imprigionato nelle maglie di una crudele rete da pesca. Di lui si prenderà cura un ragazzino coraggioso: Tore. Un messaggio ecologico potente, che ci insegna ad amare e rispettare la natura».


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TEMPO LIBERO Cicloturismo in Veneto

Alla scoperta di storia e natura

IN ITALIA CICLOTURISMO orin Italia vengono B, Secondo la FIA escursioni all'anno che ganizzate 4200130mila persone per movimentano 00.000 km percorsi. Il un totale di 6.3 anno storico da que2013 è stato un , dato che sono state sto punto di vista ette che automobili. vendute più bicicl

Un progetto interessante orientato anche al centenario della Grande Guerra, punta sul cicloturismo per riscoprire la pedemontana veneta in un modo tutto nuovo. Orizzonti turistici da cui dobbiamo passare se vogliamo davvero essere una Nazione all'avanguardia.

V

isitare la fascia pedemontana veneta, la Lessinia e le zone del Delta del Po in bicicletta, alla scoperta di natura, cultura e testimonianze storiche legate alla Prima Guerra Mondiale, di cui si celebrerà il Centenario proprio il prossimo anno. È questo il progetto nato da un'idea di Biosphaera, Working Out e LemmeLemme per riscoprire in modo alternativo il turismo in bicicletta.

Sostenibilità, cultura e natura. Grazie alla collaborazione di guide naturalistiche esperte, i partecipanti potranno scegliere alcuni itinerari che spaziano dalla Rete Natura 2000 fino a paesaggi naturali di vario genere, per attraversarli pedalando e combinare così la scoperta con un turismo ecosostenibile e salutare. Questo progetto entra a pieno titolo in tutta quella serie di iniziative riassumibili con il termine “slow”

RSN Ricerche e Studi Naturalistici BIOSPHAERA s.c. www.lemmelemme.it info@lemmelemme.it

(lento, ndr) in quanto accomunate dalla lentezza, contrapposta alla frenesia che ci accompagna tutti i giorni. Approcciarsi alla scoperta e alla visita senza fretta, prendendo tutto il tempo necessario e immergendosi piano nelle atmosfere attraversate. All'interno di questo progetto sono stati inseriti tour in aree protette, sia dal punto di vista faunistico che floreale, e zone di interesse storico, in primis l'Altopiano di Asiago che ancora oggi porta su di sé un ricco patrimonio legato ad entrambe le Guerre Mondiali. Ma non sono le uniche zone selezionate dal team di organizzatori. Questi trekking in bicicletta saranno organizzati anche nella laguna di Venezia, in provincia di Vicenza, sul Lago di Garda, attraverso le Strade del Vino e ovviamente in Lessinia. Un modo nuovo per approcciare il tempo libero rilassandosi all'aria aperta.


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RUBRICA

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FRITTATA primavera

r4p nti (pe ie ti d e r Ing urgela o s i in ll t a e 8 uov iate di pis i prosciut d nc a a t t m le 2 scato Mezza cubetti a cotto ragi verdi e a p ergin 5 as cipolla tra v x e a z o z Me d’oli chiai 2 cuc d’oliva pepe Sale e

Procedimento: Iniziate preparando le verdure. Tagliuzzate mezza cipolla a pezzettini e fatela appassire in una padella antiaderente con due cucchiai d’olio e mezzo bicchiere d’acqua. Versate i pisellini ancora surgelati e dopo qualche minuto aggiungete anche il prosciutto cotto a cubetti. Saltate per circa 5-10 minuti finché non vi sembreranno cotti. Levateli dalla pentola e metteteli da parte in una casseruola a raffreddare. Nella padella dove avete cotto i pisellini aggiungete un bicchiere d’acqua, fatela bollire e versateci gli asparagi tagliati a tocchetti. Fateli cuocere per circa 5 minuti e poi raffreddare. Preriscaldate il forno a 180-190°, rompete 6 delle 8 uova in un recipiente, aggiungete un pizzico di sale e pepe e sbattete con una forchetta fino a che il composto sarà diventato omogeneo. Aggiungete le verdure raffreddate e versate il tutto in una teglia da forno. Rompete le ultime due uova e con attenzione versatele direttamente nella teglia. Infornate e cuocete per 25-30 minuti. Veloce, gustosa e molto molto primaverile!

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ienti: Ingred i farina 00 i rd er dolc 200g i zucchero vito p d e r li i g d 0 a 10 bustin i Mezza olio di sem gine d’oliva i er d v 50gr olio extra i d aretto e 10gr di latt uore all’am ndorla l m 0 35 i liq ma roma chiai d 3 cuc ialetta di a f ia Mezza con la bucc e r 3 pe

PLUMCAKE amaretto e pere

te lat za ova n se a u ttaenz e c s ri e

Procedimento: Preriscaldate il forno a 180 gradi. Iniziate mescolando lo zucchero, l’olio e l’aroma mandorla. Aggiungete la farina, il lievito e poco per volta il latte ed il liquore all’amaretto, poi sbattete il tutto con delle fruste per eliminare gli eventuali grumi. Foderate con carta forno uno stampo per plumcake e versate l’impasto. Lavate bene 3 pere medie e posizionatele in fila all’interno dello stampo facendo in modo che siano ben immerse nel plumcake. Cuocete per 30-40 minuti e fatelo raffreddare completamente prima di assaggiarlo.

senzalattesenzauova.blogspot.it Ciao! Mi chiamo Nicole Scevaroli, ho 25 anni ed abito a Verona. Ho una grande passione per la cucina e sono specializzata in ricette senza questo o quell’ingrediente. Da circa un anno tengo un blog che si chiama “senza latte e senza uova” nel quale propongo tantissime idee sia dolci che salate. Ho da poco pubblicato il mio primo libro che si intitola “Dolci Impossibili ”. In questa rubrica vorrei proporvi delle ricette semplici, sane, divertenti e golose per trasmettervi la mia voglia di cucinare, infornare ed assaggiare! Se volete contattarmi: incucinaconnicole@yahoo.it


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Corso di ripresa ed editing video Obiettivo: Apprendimento del corretto utilizzo della telecamera (produzione), della ripresa e la successiva realizzazione di un montaggio video. I corsisti saranno guidati nella creazione di un breve filmato dalla fase di ideazione e ripresa, fino a quella di video editing con programmi dedicati. Durata: 5 lezioni da 4 ore il sabato mattina (09.00 - 13.00) a partire dal 10 maggio 2014 Costo: 180,00€ - N. min. iscritti: 12 - Max: 15 Strumentazione: Computer, telecamere e programmi saranno forniti dall’organizzazione

Corso “Relazionarsi con chi non vede o vede poco: Teoria e Pratica Ti relazioni con persone con disabilità visiva per lavoro? Vorresti stare vicino ad un tuo caro che ha perso o sta perdendo la vista nella maniera più efficace? Hai un amico/a che vede poco? Obiettivo: Il corso punta a fornire ai partecipanti gli strumenti teorici e pratici per rapportarsi con chi non vede o vede poco sia nel contesto familiare (stare accanto ad un parente o amico cieco e o ipovedente) sia nell’ambito dei servizi alla persona (scuola, trasporto pubblico, azienda ospedaliera, operatori del turismo e della ristorazione). Data: 17 maggio 2014 (15.00 - 18.00) Costo: 39,90€ - max 20 partecipanti Sede: Via Tavigliana 1/A Grezzana (VR) Per info: www.progettoyeah.it

Corsi Creativi Laboratori per Bambini (da 5/6 anni)

- Gessetti (Creazione di formine di gesso e pittura) Sabato 3 maggio (15.00 - 17.30) costo: €25 - Cartonnage (Piegare e modellare il cartone e la carta) Sabato 17 maggio (15.00 - 17.30) costo: €25 - Manipolazione con la Pasta Maizena Sabato 31 maggio (15.00 - 17.30) costo: €25 - Feltro Creativo Sabato 14 giugno (15.00 - 17.30) costo: €25 Sconto 4 lezioni: 90€

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Cartonnage

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Laboratori per Adulti

Pasta Maizena

- Macramè (L’arte di annodare i fili) Sabato 10 e 24 maggio, 7 e 21 giugno (15.00 - 17.30) costo: €180 oppure: - Uncinetto a Forcella Sabato 10 e 24 maggio (15.00 - 17.30) costo: €90 - Patchwork- Appliquè Sabato 7 e 21 giugno (15.00 - 17.30) costo: €95

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P A N T H E O N U N D E R G R O U N D Grunge e dintorni

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Animali, eccessivi,

Overdose

20 anni fa moriva Kurt Cobain lasciando un vuoto incolmabile nel Grunge. Una band veronese tenta, tramite la propria creatività e il proprio stile di vita al limite, di rianimare una scena musicale ormai con un piede nella fossa. Qui tutto è eccessivo, tutto è lanciato al massimo. Loro sono gli Overdose.

O

verdose, un nome decisamente “singolare” e trasgressivo. A cosa si deve questa scelta? Il nome ha un significato ben particolare che non si discosta molto dall'etimologia originale, ovvero sovraddosaggio, questo perchè vorremo eccedere in tutto ciò che più amiamo come la musica, suonare a volumi elevati, divertimento e soprattutto "fare casino" . Siete dichiaratamente ispirati alle sonorità grunge di Seattle degli anni ‘80/’90, di cui Kurt Cobain fu uno dei più influenti precursori, come si presenta e come è cambiato questo genere musicale? A nostro avviso il Grunge è morto come è stato detto all'epoca, ma non per le composizioni. In realtà è scomparsa l'attitudine e il modo di vivere questo tipo di musica.

di Marco Nicolis A differenza di alcuni generi, il Grunge è fortemente caratterizzato dalla vita del musicista rispetto alle sue canzoni, basti pensare alla vita di Cobain stesso. È sufficiente, inoltre, prendere un brano qualsiasi dei Mudhoney ed uno dei Pearl Jam per capire che a livello tecnico e sonoro ci sono differenze abissali con lo stile anni ‘80/’90. Il vostro stile sembra differente, più pesante e tendente al genere metal. Siete d’accordo? In realtà noi non ci definiamo Grunge, ma Sludge-Grunge. Con questo termine intendiamo un insieme sporco di più sonorità che mantiene come base l'attitudine e la vita del Seattle Sound degli anni ‘90, inserendo melodie più pesanti per puro gusto personale. Questo però non significa che vogliamo tendere al genere Metal ma suonare tutto ciò che ci identifica nei nostri gusti musicali. In che modo si riesce ad attualizzare un filone che ha segnato un’epoca ormai conclusa? Credendo in quello che si suona e non emulando semplicemente le icone di quegli anni mettendo jeans rotti, camice di flanella e ascoltando solo ed esclusivamente Smells Like Teen Spirit Potete vantare in repertorio diversi brani inediti. Qual è il messaggio che le vostre canzoni vogliono diffondere? Noi vogliamo dare spazio solo alla nostra creatività e affrontare tematiche che ci riguardano nel fare quotidiano con la musica. Suonare è il miglior veicolo per

esternare quei pensieri e quelle sensazioni che non tolleriamo per cui, nei nostri brani, si può trovare rabbia e malessere sociale-relazionale, contornato da tutti quegli eccessi che creano il nostro mondo Live al di “sopra delle righe” e strumenti sfasciati alla fine del concerto. Com’è un esibizione degli Overdose? Sul palco siamo noi stessi. Non usiamo costumi di scena, siamo nudi, crudi e sinceri come viviamo tutti i giorni, come la nostra musica. Il live è in tutto un "noi siamo così, animali, eccessivi e Overdose!" la stessa distruzione della strumentazione è l’apice del nostro sfogo e voglia di esternare il messaggio della nostra musica. Il nostro pubblico non sai mai cosa puoi succedere.


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FOTOGRAFIA A giugno un nuovo corso

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Il mondo a misura di Selfie

Al giorno d’oggi viene naturale credere che in realtà siamo tutti un po’ fotografi, se non altro poiché ognuno di noi è in grado di produrre immagini fotografiche, raggiungendo anche buoni esiti, indipendentemente dalla conoscenza del settore. Un corso per ragazzi insegna invece i segreti della buona fotografia.

È

evidente che ad oggi prediligiamo la comunicazione per immagini nel rapportarci con gli altri. Un tempo si scrivevano cartoline (presumibilmente corredate dallo scatto di un fotografo professionista), mentre ai giorni nostri ci si scambia un selfie attraverso il proprio smartphone di ultima generazione. Ma se la fotografia è un linguaggio universale di cui ora tutti fanno uso, oggi più che mai l’educazione all’immagine dovrebbe assumere importanza nella formazione dei giovani, né più né meno della conoscenza, ad esempio della lingua inglese. Non basta la democratizzazione del mezzo fotografico a giustificare la spropositata produzione di immagini cui quotidianamente siamo abituati; bisogna anche te-

Micro-mega laboratorio di fotografia per ragazzi 12-18 anni svegli I partecipanti dovranno esser muniti di fotocamera (OK anche cellulare o tablet) - iscrizione entro il 3 giugno 2014 - minimo 10 partecipanti

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ner conto del fenomeno, più sociale che fotografico, che ci induce a catturare continuamente istantanee della nostra vita: immagini cui risulta difficile conferire un valore diverso da quello delle “foto ricordo”, un tempo destinate all’intimità dell’album di famiglia, ed oggi liberamente esibite su web e dintorni. Senza vergogna cediamo ad un uso sempre più forsennato e spesso inconsapevole di qualsivoglia mezzo fotografico. Le statistiche registrate nel 2013 rivelano che sono oltre 200 milioni le fotografie che ogni giorno vengono caricate sui principali social network. Il fenomeno è ormai parte di usi e costumi della nostra società, eppure l’incremento vertiginoso che la produzione fotografica ha subito negli ultimi anni, coadiuvata da un’era del digitale sempre

più farcita di nuove tecnologie di facile utilizzo, continua a far pensare. Da queste riflessioni nasce l’iniziativa “NonScattoaCaso ma ScattoGiusto” che a partire dal prossimo mese di giugno proporrà ai ragazzi di età compresa tra i 12 ed i 18 anni un breve laboratorio di fotografia: cinque incontri mattutini che avranno l’obiettivo di indirizzare i ragazzi ad un uso più corretto e consapevole del proprio mezzo fotografico, fornendo loro alcuni fondamentali strumenti per potersi orientare nel mondo della comunicazione per immagini. Il laboratorio, che si terrà a Grezzana presso la sede di FabLab, sarà tenuto da Caterina Parona, giovane fotografa veronese e da Marianna Bellamoli, architetto e fotografa che da anni promuove corsi dedicati a creativi junior.

...nonSCATTOaCASO ma SCATTOgiusto! storie, tecniche e consigli per fotografare alla grande... ...selfie, paesaggi, ritratti, il mondo visto coi tuoi occhi e la tua creativita’!

dal 10 giugno, i martedi e venerdi dalle 10.30 alle 12.00 presso la sede di FabLab a Grezzana

...ne vedremo delle belle!


SCATTI D ’ AUTORE I l co n co rso fo tog ra f i co p e r i nos t ri l e tto ri

Marzo 2013 ONDE AL TRAMONTO - Margherita Massella

Maggio 2013 POLICROMIA DI FOGLIE - Paolo Saladini

Settembre 2013 PROCESSIONE DELL’AVOTO A SAN ROCCO Federico Presa

Ottobre 2013 PASCOLO IN PODESTARIA - Graziano Bergamaschi

Febbraio 2014 - ROSSO FUOCO Camilla Spagnol

Aprile 2014 CONTRADA ROSTE - Marco Malvezzi

Giugno 2013 Alberto Turri

Aprile 2014 NOTE D AMORE


Con il numero di aprile55 2014 si è concluso il concorso Scatti d'Autore II edizione, aperto a tutti i lettori di Pantheon. maggio 2014 P antheon Si apre ora la fase delle selezioni. Prima di passare il testimone ai nostri critici fotografici lasciamo a voi lettori la possibilità di votare la vostra foto preferita tra gli scatti che, lungo questo anno di concorso, si sono aggiudicati i singoli mesi.

Come votare? Potrete esprimere una sola preferenza. Individuate la foto che preferite e inviate una mail a matteo.bellamoli@giornalepantheon.it indicando il titolo e l'autore della foto che avrete prescelto. Al termine delle votazioni dei lettori pubblicheremo una tabella con le vostre preferenze, che sarà determinante nella votazione finale espressa dai nostri giudici. Più una foto avrà ottenuto voti da parte dei lettori maggiore sarà il suo vantaggio una volta che sarà sottoposta al voto dei nostri critici.

Quando votare? Le votazioni del pubblico dureranno dal 9 aprile 2014 fino al 13 luglio 2014. La settimana successiva verrà fatta la selezione critica da parte di Maurizio Don e Gianluca Stradiotto e sul numero speciale estivo di agosto/settembre saranno pubblicate le tre foto vincitrici di Scatti d'Autore II edizione: la prima, la seconda e la terza classificata.

Aprile 2013 IL FILO INVISIBILE - Ilario Fiorentini

GIANCA BAR MAREGGE

Agosto 2013 AMMIRANDO IL GRANO - Giulia Bergamasco

Novembre 2013 TORNARE BAMBINI Margherita Massella Marzo 2014 L’ ALTALENA Ilario Fiore

Gennaio 2014 PASSEGGIANDO TRA LA NEBBIA - Aldo Tanaro

Sara Castellani

Luglio 2014 AMARCORD - Ilario Fiore


Territorio a Spicchi

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P antheon maggio 2014

Brevi da Verona e Provincia

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Una cartina valorizza i sentieri

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CERRO VER

SENTIERI ARTE CARTA DEI - WANDERK HIKING MAP cm = 100 m) SCALA - SCALE

In merito alla notizia apparsa in questa rubrica su Pantheon 49 (aprile 2014) riguardante il lancio della nuova cartina dei sentieri di Cerro V.se, segnaliamo che sono state riportate delle date sbagliate per gli eventi connessi a questo progetto.

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- MAßSTA

E 2013

1° EDIZION

storici con cenni Guida allegata g historical notes Guide includin

La presentazione ufficiale sarà venerdì 16 maggio alle ore 20:30 al Teatro di Cerro mentre l’uscita guidata sui sentieri sarà sabato 17 maggio. Ritrovo ore 9:00 in piazza a Cerro V.se (info al numero 3318978498 – gruppoescursionismolessinia@yahoo.it). Con la

di collabor azione

PARCO NATURALE LESSINIA REGIONALE DELLA

COMUNITA MONTANA DELLA LESSINIA

LAVAGNO MEZZANE

Un progetto di prevenzione e controllo del torrente Mezzane

di Marco Nicolis

A seguito dell’alluvione del 16 maggio 2013, evento che aveva interessato, tra gli altri, anche il Comune di Lavagno, è stato creato un sistema di monitoraggio delle piogge per la prevenzione dei possibili rischi apportati dal torrente Mezzane, prevedendo con un anticipo approssimativo di circa 24/48 ore le possibilità di esondazione delle acque, permettendo di attivare in caso di necessità il Centro Operativo Comunale. Finanziato dal Comune di Lavagno, il sistema di monitoraggio è tarato sulla base delle notizie rilevate durante le tre esondazioni più consistenti che hanno interessato il territorio, avvenute nel 1926, 1986 e appunto 2013, combinato ai dati del momento forniti dalle stazioni pluviometriche più vicine al bacino idrografico del torrente Mezzane. Inoltre, per un’ulteriore analisi in tempo reale, è stato installata una centralina metereologica lungo gli argini del torrente. L’intero sistema fa inoltre affidamento sulle informazioni riguardanti i parametri standard del torrente Mezzane, determinati mediante un modello concettuale di bilancio idrologico stagionale del bacino, che tiene conto delle precipitazioni, dell’evapotraspirazione, dell’infiltrazione profonda, della capacità di immagazzinamento dei liquidi nel terreno e nel substrato roccioso e dei deflussi ipodermici e superficiali del fiume. A fianco al modello di bilancio idrologico stagionale è stato definito un modello geomorfologico di afflussi-deflussi, in grado di simulare un’onda di piena specifica per un determinato evento pluviometrico. La prevenzione deve essere la soluzione, la cura giornaliera per mettere in sicurezza il territorio, le infrastrutture ed i cittadini. «La realizzazione di questo sistema è il frutto dell’intesa delle realtà di Lavagno, Mezzane e Caldiero» ha detto il sindaco di Lavagno Simone Albi, promotore in prima persona di questo intervento. «Il progetto, i cui lavori partiranno a settembre, è stato interamente finanziato con i fondi regionali e del Consorzio di Bonifica per una somma pari a 700mila Euro». Dipende soprattutto dalla forza del terremoto (se ne verificano migliaia ogni anno, la maggior parte di modesta energia) e dalla vulnerabilità degli edifici. Nella zona in cui vivi già in passato i terremoti hanno provocato danni a cose e persone. È possibile quindi che il prossimo forte terremoto faccia danni: per questo è importante informarsi, fare prevenzione ed essere preparati a un’eventuale scossa.

ANCHE IL PROSSIMO TERREMOTO FARÀ DANNI?

Una scossa sismica provoca oscillazioni, più o meno forti, che scuotono in vario modo gli edifici. Le oscillazioni più dannose sono quelle orizzontali. Gli edifici più antichi e quelli non progettati per resistere al terremoto possono non sopportare tali oscillazioni, e dunque rappresentare un pericolo per le persone. È il crollo delle case che uccide, non il terremoto. Oggi, tutti i nuovi edifici devono essere costruiti rispettando le normative sismiche.

COSA SUCCEDE A UN EDIFICIO?

Negli ultimi mille anni, circa 3000 terremoti hanno provocato danni più o meno gravi. Quasi 300 di questi (con una magnitudo superiore a 5.5) hanno avuto effetti distruttivi e addirittura uno ogni dieci anni ha avuto effetti catastrofici, con un’energia paragonabile al terremoto dell’Aquila del 2009. Tutti i comuni italiani possono subire danni da terremoti, ma i terremoti più forti si concentrano in alcune aree ben precise: nell’Italia Nord-Orientale (Friuli Venezia Giulia e Veneto), nella Liguria Occidentale, nell’Appennino Settentrionale (dalla Garfagnana al Riminese), e soprattutto lungo tutto l’Appennino Centrale e Meridionale, in Calabria e in Sicilia Orientale. Anche tu vivi in una zona pericolosa, dove in passato già si sono verificati terremoti o se ne sono avvertiti gli effetti. E ciò potrà accadere ancora in futuro.

L’ITALIA È UN PAESE SISMICO

p interventi per rendere più sicuri gli edifici pubblici strategici e rilevanti p incentivi per interventi di miglioramento sismico di edifici privati scuotimento del terremoto

p indagini di microzonazione sismica, per individuare le aree che possono amplificare lo

Nel 2009, dopo il terremoto dell’Aquila, lo Stato ha avviato un piano nazionale per la prevenzione sismica, che prevede lo stanziamento alle Regioni di circa un miliardo di euro in sette anni con diverse finalità:

COSA FA LO STATO PER AIUTARTI?

A parità di distanza dall’epicentro, l’intensità dello scuotimento provocato dal terremoto dipende dalle condizioni del territorio, in particolare dal tipo di terreno e dalla forma del paesaggio. In genere, lo scuotimento è maggiore nelle zone in cui i terreni sono soffici, minore sui terreni rigidi come la roccia; anche la posizione ha effetti sull’intensità dello scuotimento, che è maggiore sulla cima dei rilievi e lungo i bordi delle scarpate.

GLI EFFETTI DI UN TERREMOTO SONO GLI STESSI OVUNQUE?

Nessuno può saperlo, perché potrebbe verificarsi in qualsiasi momento. Sui terremoti sappiamo molte cose, ma non è ancora possibile prevedere con certezza quando, con quale forza e precisamente dove si verificheranno. Sappiamo bene, però, quali sono le zone più pericolose e cosa possiamo aspettarci da una scossa: essere preparati è il modo migliore per prevenire e ridurre le conseguenze di un terremoto.

QUANDO AVVERRÀ IL PROSSIMO TERREMOTO?

Io non rIschIo è una campagna informativa nazionale sui rischi naturali e antropici che interessano il nostro Paese, realizzata in accordo con le Regioni e i Comuni interessati. Si rivolge ai cittadini con l’obiettivo di promuoverne un ruolo attivo nel campo della prevenzione. Protagonisti di questa iniziativa sono altri cittadini, organizzati, formati e preparati: i volontari di protezione civile. Uomini e donne che contribuiscono quotidianamente alla riduzione del rischio impegnandosi in prima persona. Oltre alle giornate in piazza, la campagna prevede anche iniziative dedicate al mondo del lavoro e alle scuole.

www.iononrischio.it facebook.com/iononrischio

@iononrischio #iononrischio #iononrischio

CM 62009H © 2014 DPC, INGV, Giunti Progetti Educativi S.r.l. • Illustrazioni: Piero Corva Finito di stampare nel mese di marzo 2014 presso Giunti Industrie Grafiche S.p.A. – Stabilimento di Prato

INGV

di Marco Nicolis

BADIA CALAVENA

Educazione al rischio sismico a cura del gruppo Protezione Civile

La campagna Io non rIschIo terremoto è promossa e realizzata da

Partecipa alla campagna Io non rIschIo terremoto il volontariato di protezione civile con le sezioni locali di Ana, Anai, Anpas, Anvvfc, Avis, Cisom, Cives, Cri, Fin, Fir Cb, Lares, Legambiente, Misericordie, Nucleo di protezione civile Inps, Prociv-Arci, Prociv Italia, Psicologi per i popoli, Rnre, Ucis, Unitalsi, Vab. Inoltre, partecipano associazioni regionali e gruppi comunali di Campania, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta e Veneto.

© foto P. Mezzari

terremoto

BUONE PRATICHE DI PROTEZIONE CIVILE

Riparte, per il quarto anno consecutivo, la campagna informativa nazionale Io non rischio. Patrocinata dal Dipartimento della Protezione Civile e mirata alla sensibilizzazione dei cittadini sul rischio sismico, quest’anno introdurrà la novità, particolarmente interessante per i comuni costieri, dell’allestimento di punti informativi relativi al rischio maremoto, maturata in occasione dell’esercitazione europea dell’ottobre 2013 TWIST, La manifestazione, organizzata per le giornate di sabato 14 e domenica 15 giugno in 230 piazze comunali distribuite sul territorio italiano, allestirà presso Piazza Mercato a Badia Calavena, grazie al lavoro dell’associazione “Squadra Volontari A.I.B. Badia Calavena”, un punto informativo Io non rischio. L’info point distribuirà materiale divulgativo riguardante i rischi sismici, con la possibilità di fare domande a volontari esperti sulle possibili misure per ridurre il rischio derivante dall’emergenza. Il gruppo Protezione Civile e Antincendi boschivi di Badia Calavena, nato nel 1989 e attualmente composto da 29 persone, operanti prevalentemente sul territorio lessinico, ma impegnate anche durante le recenti emergenze sismiche dell’Aquila e dell’Emilia. È il gruppo stesso che invita caldamente la cittadinanza a partecipare alla giornata nazionale sulla prevenzione sismica per informare quanti più cittadini possibili sui rischi e le contromisure da adottare in caso di necessità, allo scopo che le persone sappiano come reagire all’emergenza, riducendo sensibilmente le problematiche legate all’evento sismico. Un tema piuttosto attuale visti i recenti fenomeni sismici che hanno interessato anche la nostra zona.

VERONA

Al Teatro Romano un concerto di solidarietà

di Marco Nicolis

Dopo l’esibizione andata in scena nel 2011, il chitarrista veronese Luca Olivieri ritorna, ancora una volta accompagnato dalla leggenda italiana del blues Rudy Rotta, a calcare il palco del teatro romano di Verona. Sempre insieme, sempre per beneficenza, l’oramai affiatato duo artistico suonerà dal vivo lunedì 9 giugno 2014 in favore di una raccolta fondi indirizzata verso la “Cooperativa Sociale Il Polipo”, centro di riabilitazione posturale per i bambini affetti da cerebrolesioni con sede a Lughezzano di Boscochiesanuova. Olivieri, non nuovo a eventi legati alla solidarietà, può vantare un curriculum di tutto rispetto grazie alle collaborazioni con musicisti di livello internazionale e al recente lavoro sviluppato con la star italiana Bobby Solo. D’altra parte anche Rudy Rotta, autore di 15 album, ha esportato la raffinatezza dei suoni e della tecnica musicale a livello internazionale, venendo riconosciuto come uno dei maggiori esponenti del genere. La cooperativa “Il Polipo” al centro dell’iniziativa è nata da un’idea di Alessandro Ferrari, mosso dalla sua stessa esperienza di persona diversamente abile. Alessandro, coadiuvato da Deborah Wijsman, ha dato vita a una struttura riabilitativa ottimamente articolata ed attrezzata creando un centro che offre supporto concreto sia ai bambini che alle loro famiglie. I biglietti per la serata possono essere acquistati presso i punti vendita del circuito Geticket (elenco completo su www.geticket.it), le filiali UniCredit (numero verde sportelli Unicredit Banca abilitati 800 323285), e tramite il Call Center Geticket al n. 848002008


maggio 2014 VERONA

P antheon

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L’estate in compagnia delle serate Reverse Lab

di Marco Nicolis

Promuovere un pensiero alternativo, basato su una concezione di sostenibilità diffusa dove l’uomo e le sue relazioni interpersonali siano ancora al centro dell’Universo, incentrato sul rispetto della natura, il recupero degli oggetti e la qualità della vita. Tutto questo è ancora possibile grazie all’associazione culturale Reverse Lab, la prova tangibile dell’esistenza di un pensiero in movimento, fluttuante tra la cultura e l’eco-sostenibilità, che ancora sostiene uno stile di vita concentrato sul presente, ma vigile sul futuro. L’estate ormai alle porte sarà “bollente” per il laboratorio Reverse. Da maggio fino a settembre sarà un susseguirsi di eventi all’aperto, musica, proiezioni e arte grazie alla ricorrente organizzazione di nuove date, proponendo un calendario ricco di emozioni e confronti con il mondo creativo. Ci sarà il giusto spazio anche per i prodotti artigianali locali e progetti educativi realizzati tramite la collaborazione con diverse realtà del panorama veronese. Questa serie di eventi è nata per promuovere una nuova forma di collaborazione, costruzione e comunicazione per rendere possibile la crescita di una nuova cultura, fondata sulla condivisione sociale delle idee e dei principi di rispetto ambientale. Per i partecipanti delle serate estive sarà quindi possibile vedere esposti alcuni lavori di queste realtà, discutendo direttamente con i fondatori e confrontarsi con la “filosofia” che sta alla base della loro impresa. Per partecipare sarà sufficiente effettuare il tesseramento annuale all’Associazione al costo di €5, valido per tutte le serate e gli eventi annuali, da effettuarsi collegandosi al sito blog.reverselab.it nella sezione Tesseramento, ritirando in seguito la tessera presso la sede di via Nicolo Giolfino 4, Verona . CERRO V.SE

Il 9, 10 e 11 maggio torna il CantaLessinia Presentato lo scorso 6 maggio in Provincia, torna il CantaLessinia organizzato dall’Associazione Culturale “Contrada dei Miracoli” per la sua ottava edizione, quest’anno legata con l’attività dell’ABAL (Associazione Bambini Autistici Lessinia) che lavora per aiutare bambini e famiglie che vivono quotidianamente il problema dell’autismo. Con l’obiettivo di stimolare la produzione di poesie e canzoni ispirate alla natura, alla montagna e al territorio, anche quest’anno la manifestazione sarà articolata nelle varie sezioni: poesie, leggende, canzoni e la nuova sezione dedicata ai video prodotti dai ragazzi. All’edizione 2014 parteciperanno le scuole primarie di Alcenago, Cerro Veronese, Corbiolo, Erbezzo, Roveré Veronese, Velo Veronese e Verona Santa Croce. Sul palco anche le scuole secondarie di 1° grado: Zamboni di Illasi, Perucci di Marzana, Caperle di Quinto di Valpantena e Dalle Spade Ferrari di Tregnago. Ospiti di questa edizione l’Associazione “Canzoniere del Progno” (che studia il Progno di Illasi); Mattia Lever, finalista di “The Voice” su Rai2 e vincitore di “Ti Lascio una Canzone” e Beatrice Pezzini, finalista sempre del programma di Rai1. Domenica 11 salirà sul palco anche Jacopo Golin, vincitore dello Zecchino d’Oro 2013.

MAGGIO 2014 Venerdì 9 Maggio Musica: Farglow (rock indie) Arte: Presentazione dell’asta di senso Esorcismi di Gloria Testoni Angolo Q: Presentazione del progetto Generazione XYZ Sabato 10 Maggio Musica: Fonzarelli Brothers (blues) Arte: Presentazione dell’asta di senso Esorcismi di Gloria Testoni - My Home Gallery Venerdì 23 Maggio Musica: Contrada Lorì e C+C Maxigross (folk) Arte: Esposizione fotografica di Valentina Merzi e Diambra Mariani con il progetto Inheritance Esposizione delle opere di Giada Floris Angolo Q: Rallentare e guardarsi attorno - Ragionando con Slow food Sabato 24 Maggio Musica: N-Sample (rap – jazz) Arte: Esposizione fotografica di Valentina Merzi e Diambra Mariani con il progetto Inheritance Esposizione delle opere di Giada Floris


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RUBRICA

P antheon maggio 2014

Inizia l’estate...

Anche se il solstizio sarà il 21 giugno, il lavoro nell’orto e in giardino è già proiettato ai mesi estivi. Irrigazione, semina e trapianti sono oramai consentiti per quasi tutte le colture, dato che le temperature si sono oramai assestate ed è il momento di lavorare per davvero.

I

di Matteo Bellamoli

l lavoro di maggio si fa sempre più intenso e dalla correttezza e celerità del contadino in questi mesi, dipende tutta la resa estiva dell’orto. Iniziamo dalle semine in luna crescente, ovvero principalmente dal 7 al 14 maggio. Potete piantare le angurie, il basilico, la carota e i cetrioli, oppure con i peperoni, piselli, melanzane e pomodori. In luna crescente (dal 14 al 28 maggio) potrete, invece, seminare cipolle, finocchi, lattughe e spinaci. In tutti questi casi seminate all’aperto senza nessun tipo di copertura, e badate bene di innaffiare con costanza, soprattutto nelle ore meno calde della giornata onde evitare evaporazioni antipatiche. Se avete tempo, potreste anche realizzare un sistema di raccolta dell’acqua piovana in vasche di acciaio da cui poi recuperarla per l’irrigazione tramite una pompa ad immersione. Proseguono i raccolti delle ultime produzioni delle semine invernali, se non le avete già tolte. Se si rende necessario, procedete anche con una nuova concimazione o con un rinforzo di quella che avete fatto lo scorso mese.

In giardino le temperature ci

consentono finalmente di riportare all’aperto tutte le piante che come ogni anno abbiamo fatto svernare in casa. Potete togliere le coperture sui limoni o sulle piante delicate, ed effettuare un trattamento naturale antiparassitario in previsione dell’estate 2014 che, dato lo scarso freddo invernale, favorirà anche la nascita e la crescita di insetti infestanti. Se utilizzate insetticidi chimici (noi lo sconsigliamo) non fatelo in giornate ventose per evitare che si diffondano. Sul balcone potrete mettere a dimora (trapiantare) gerani, petunie e anche le altre piante a fioritura autunnale. Ricordate, sia all’interno che all’esterno, di bagnare costantemente il terreno.

In cantina si tratta di mesi poco “faticosi”. Se volete, sempre rispettando le lune, potrete imbottigliare nella prima settimana. Cambiate la solita pastiglia antifioretta, tenete le finestre aperte dove avete lasciato il vino a riposare e godetevi un po’ di pace. Tra poco toccherà anche a voi.

sementi-concimi piantine da orto


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IL 6, 13, 20, 27 MAGGIO - SAN MARTINO BUON ALBERGO I MARTEDÌ AL CINEMA Cineteatro Peroni Giunta quest’anno alla sua 5° edizione, si colloca a pieno titolo in quel ricco programma di attività che compongono il progetto dal titolo “Il Cinema Visibile, la Regione del Veneto per il Cinema di Qualità”. Un ricco calendario di proiezioni sono in programma per l’edizione 2014, con il coinvolgimento di numerose sale cinematografiche del territorio regionale. Ingresso 3,00 Euro a persona. Info: 045 8780943 - www.spettacoloveneto.it 11 MAGGIO - MONTORIO MAGNALONGA DI MONTORIO Laghetto Squarà - Ore 9:30 Torna la tradizionale Magnalonga di Montorio, percorso culturale ed enogastronomico lungo la dorsale della Preafita. 7 tappe tra contrade storiche e aziende agricole, con la possibilità di gustare prodotti locali e passeggiare in compagnia della natura. € 25,00 Adulti; € 13,00 ragazzi e bambini; gratuito 0-5 anni. Prenotazione obbligatoria. Info 045 557670 - www.magnalonga.org 15 MAGGIO - VERONA MILLE MIGLIA Piazza Bra - Dalle ore 20.00 Con oltre una quattrocento modelli d’auto che hanno fatto la storia dell’automobilismo mondiale, si rinnova l’appuntamento storico della Verona-Mille Miglia. La manifestazione passerà da Piazza Bra in serata, ma attraverserà anche Peschiera del Garda, Vicenza, Marostica, Bassano del Grappa e Padova. Info: 010 5761799 - www.1000miglia.eu 18 MAGGIO - MONTEFORTE D’ALPONE DIVINUSBIKE CLIVUS Via San Carlo – Ore 8:30 Tra panorami mozzafiato, castelli circondati da uliveti, ciliegi e distese infinite di vigneti gli amanti delle due ruote potranno scegliere tra due diversi percorsi: il Marathon di 76 km denominato del “Vulcano” ed il Classic di 42 km denominato delle “Ciliegie”. Un appuntamento DOC per gli amanti della mountain bike italiana. Info: 329 9836201 - www.divinusbike.it 18 MAGGIO – BADIA CALAVENA CORSA IN MONTAGNA Piazza degli Alpini di Badia Calavena Gara di corsa dedicata alla memoria degli alpini attra-

P antheon maggio 2014

verso un percorso misto, su sentieri inseriti tra prati e boschi, adatto anche a chi vuole godersi un momento di relax a contatto con la natura senza badare al tempo limite di due ore fissato dall’organizzazione. Info: 389 0774504 - www.badiacalavena.net 18 E 19 MAGGIO - VERONA STRAVERONA E STRAVERONA JUNIOR Sabato dalle ore 17:00, domenica dalle ore 9:00 Gara su tre percorsi di 5,13 e 21 Km, da effettuare interamente all’interno del territorio comunale, con punti di ristoro disposti lungo il tracciato. Verranno riproposte e iniziative collaterali Straverona Training e Straverona Junior per i ragazzi under 14. Durante la manifestazione: Festival degli Artisti di Strada e concerto finale. Info: 335 5719550 - www.straverona.it 23, 24MAGGIO - VERONA ROMEO&GIULIETTA IL MUSICAL Piazza Bra – Arena di Verona – Ore 21:00 Dopo il debutto del 2013, “Romeo e Giulietta. Ama e cambia il mondo”, l’opera musicale di David Zard, tratta dal capolavoro di William Shakespeare, torna all’Arena di Verona. A dare volto e voce alla celeberrima coppia di innamorati saranno, nel ruolo di Romeo, il giovane cantante Davide Merlini e nei panni di Giulietta, l’attrice e cantante Giulia Luzi, famosa al grande pubblico per le serie tv “I Cesaroni” e “Un medico in famiglia”. Info: 045 8039156 - www.eventiverona.it 23,24,25 MAGGIO – VERONA VERONA MINERAL SHOW GEO BUSINESS Fiera di Verona - Dalle 9:00 alle 19:00 Oltre trecento espositori provenienti da ogni parte del globo esporranno miglia di campioni di pietre dure, minerali , fossili e pietre preziose, estratte dai più remoti confini della nostra. L’ideale per fare un tuffo nel passato, alla scoperta di come è fatto il nostro pianeta e alla ricerca di antichi dinosauri, le cui tracce rimarranno per sempre impresse nella roccia. Info: 045 8298111 - www.veronamineralshow.com 25 MAGGIO - GREZZANA CAMPIONATO VERONESE DI S-CIANCO Piazza Carlo Ederle Il Campionato di specialità si sposterà a Grezzana per una giornata di sport e divertimento. Info: 045 8309162 - www.associazionegiochiantichi.it 25 MAGGIO - VERONA GIORGIA Arena di Verona - Ore 21:00 Dopo il clamoroso successo del 2012, Giorgia presenta il suo nuovo tour “Senza Paura”. Il tour segue la pubblicazione del nuovo acclamatissimo album, ai vertici della classifica ufficiale di vendite e già certificato disco di platino. Biglietti: € 74,75 / 69,00 / 51,75 / 36,80. Info: 045 8039156 - www.eventiverona.it 25 MAGGIO – FUMANE VALPORUN&VALPORUN JUNIOR Fumane – Ore 9:00 Manifestazione podistica attraverso il Comune di Fumane. 10,7 km di percorso da effettuare in un tempo massimo previsto in 1h30min. Questa manifestazione è nata per ricordare Nazzareno Zandonà, grande appassionato di corsa. Legata all’iniziativa si terrà la Valporun Juniors-trofeo della amicizia, corsa a cui potranno partecipare i bambini da 6 a 13 anni. Quota unica di partecipazione 10€. Info: 393208756103 - www.valporun.it 24 E 25 MAGGIO - MONTEFORTE D’ALPONE FESTA DEL VINO DI MONTEFORTE Piazza Venturi Festa del Vino, giunta alla sua 45^ Edizione, dedicata al nettare bianco frutto del lavoro di mastri vignaioli. Info: 392 0508139 - www.prolocomonteforte.org 25 MAGGIO – RONCÀ VINI E VULCANI RUNNING Piazza Marconi – Ore 7:30 Corsa podistica, non competitiva, su tre percorsi misti di


61 dalla suggestiva Piazza Marconi alla scoperta dei vigneti, dei paesaggi e delle cantine produttrici di preziosi e rinomati vini, tra i quali il Soave DOC, il Durello DOC ed il Recioto di Soave DOCG. Info: 045 6190773 - www.valdalponecomunica.it

maggio 2014 P antheon 6, 12 e 21 km. Partenza

DAL 29 MAGGIO AL 2 GIUGNO - MONTEFORTE D’ALPONE CILIEGIE, RECIOTO DI SOAVE E VIN SANTO Brognoligo di Monteforte d’Alpone Ritorno della tradizionale festa che apre ufficialmente la stagione dei mercati delle ciliegie nell’Est Veronese Info: 340 3791238 - www.prolocomonteforte.org DAL 30 AL 3 MAGGIO - SALIZZOLE SAGRA DI SANT’EUROSIA Salizzole - Ore 21:00 (Domenica ore 16) Tradizionale festa paesana nell’area del Castello Scaligero. Verrà allestita un’interessante mostra del libro e saranno organizzate numerose attività ed intrattenimenti per tutti. Presenti diversi stand gastronomici, musica e balli. Info: 045 7100013 - www.comune.salizzole.vr.it DAL 30 MAGGIO AL 2 GIUGNO - BARDOLINO PALIO DEL CHIARETTO: IL ROSA CHE PIACE Lungolago Riva Cornicello L’evento che permette di scoprire il sapore e il profumo dell’antico nettare degli dei. A seguire ricca degustazione di vini, intrattenimenti musicali, gara di Dragon Boat e fuochi artificiali. Info: 045 6212586 - www.bardolinotop.it

Da non perdere...

sabato 17 maggio

Sabato 17 e domenica 18 maggio torna ad animarsi per il pubblico l’incantevole Villa Ca’ Vendri. L’occasione è l’evento Shop(p) in(g) Villa, che colorerà la villa con un elegante banchetto che proporrà accessori moda, bijoux, design, casa, ceramiche, mobili e un corner dedicato agli sposi. Ad entrata libera sarà un’ottima occasione per scovare interessanti creazioni artigianali ed artistiche, prodotti ricercati per persone curiose ed amanti di accessori unici. Tempo permettendo Shop(p)in(g) Villa sarà allestito nello splendido giardino esterno, mentre in caso di maltempo saranno utilizzate le sale interne.

Scuola di pittura a Bosco Chiesanuova Torna la Scuola di disegno e tecniche pittoriche a Bosco Chiesanuova all’Istituto Boggian con le lezioni della professoressa e pittrice Laura Poffe. Aperta sia a chi si avvicina per la prima volta a disegno, pittura e grafica, sia a chi ha una preperazione. Le lezioni sono iniziate il 10 aprile e proseguiranno fino al 21 agosto. Il corso si svolge dalle ore 15:00 alle 18:00 ogni giovedì. Info e iscrizioni: 346.7111618

In bici con il Gruppo Sportivo Novaglie Tornano le gite in bicicletta organizzate dal Gruppo Sportivo Novaglie.Si parte domenica 25 maggio al Parco del Sile, un'area verde di 4152 ettari che attraversa fiumi, sorgenti e torrenti. Il 29 giugno sarà la volta della Val Pusteria, la valle trentina dove la natura è protagonista. Il 31 agosto sarà invece il turno del Parco dell'Adda in Lombardia a valle del Lago di Lecco. Il 28 settembre si chiuderà infine con un grande classico, il Parco del Delta del Po, l’uscita più coinvolgente dal punto di vista faunistico. Tutte le uscite saranno in autobus con carrello porta bici apposito. Per info e iscrizioni: 045.8700094 (Isidoro), 347.7201440 (Viviana), 349.1306467 (Giancarlo)

Musica d’autore in B.go Venezia Le Nouveaux chansonniers è una rassegna musicale ideata ed organizzata dal Maestro Martino Beaupain, cantautore diplomato in chitarra classica e strumentazione per banda presso il conservatorio dall’Abaco di Verona. L’evento si articola in 4 concerti ad ingresso libero (2 artisti a sera) che si terranno presso il Bar Ota di Fabio Marchesini (ex bar al Cantuccio)in via Betteloni, 41 a Verona, nel quartiere di Borgo Venezia, di Sabato alle ore 18.30 con il seguente calendario: 31 Maggio - cantautori Martino Beaupain e Andrea Bertani 14 Giugno - il tenore cantautore Mario Chiarini e il cantautore Alessandro “Fuxs” Fusaro 28 Giugno - band Line Trip Planners e VagabOnda 12 Luglio - il cantautore John Mario e la cantautrice di musica cristiana Manuela Fioravanzo + jam session finale.


RUBRICA

«Libreria Ragazzi di Milano» sottolineò: «non sono le idee proclamate che contano, ma sono le pratiche di vita. I ragazzi non assorbono solo le idee, assorbono soprattutto gli esempi.» Una libreria intesa come luogo che considera i bambini un tema culturale centrale, che pretende, in Paesi in cui questi sono considerati figli e individui, una sempre maggiore attenzione ai ragazzi. Non a caso, l’ultimo saggio del libro si intitola I tuoi figli non sono figli tuoi. L’autore ha parafrasato Khalil Gibran, innovando la tradizionale cultura, mettendosi dalla parte dei bambini e difendendo i buoni libri contro l’omologazione. Le pagine di questo libro sono ancora attuali, utili e necessarie. La prima edizione de I bambini leggono (Einaudi) è del 1978, la pubblicazione aggiornata del 2012, con la nuova introduzione, rimane una testimonianza viva e appassionante per chiunque abbia a cuore i bambini e i libri.

Autore: Roberto Denti Titolo: I bambini leggono Edizioni: Il Castoro 2012 (prima edizone 1978) Prezzo: 14,00 € Pagine: 176 recensione a cura di Alessandra Scolari

Il libro È una raccolta di saggi, in cui viene raccontata l’avventura della libreria per i «signori fanciulli» vissuta dai due giovani librai (Roberto e Gianna) che pretendono con forza che la cultura dei bambini sia centrale per la società civile e per il Paese. Un libro ancora attualissimo. Una specie di «dichiarazione d’amore per i bambini, i libri e la lettura da coltivare come progetto comune». Roberto Denti nel festeggiare i 40 anni della

L’autore: Roberto Denti (Cremona, 1924 – Milano, 21 maggio 2013) è stato uno degli autori italiani che ha traghettato l’infanzia e la sua cultura fuori dal suo ristretto ambito. Nel 1972 con la moglie Gianna Vitali fondò la Libreria dei Ragazzi oggi in via Tadino. Questa Libreria, prima del suo genere in Italia, è stata progettata sull’aggiornamento continuo alle esigenze dei giovani lettori, di cui fin da subito è diventata punto di riferimento. Roberto Denti si definiva un «semplice libraio», invece è stato un «pioniere» della diffusione della lettura per bambini, adolescenti e ragazzi: un settore capace di incidere sulla formazione delle coscienze delle giovani generazioni. Curiosità: Abbiamo proposto Roberto Denti per ricordarlo ad un anno dalla sua morte. Nessuno come questo autore conosceva gusti, passioni e desideri dei giovanissimi lettori: li intervistava mettendosi sul loro stesso piano. Era un grande narratore di storie, di esperienze di vita: le raccontava con semplicità a chi entrava in libreria (bambini, librai, insegnanti, bibliotecari o amici) per chiedere consigli e scambiare opinioni. I colleghi dicevano «guardare Roberto all’opera era sempre un’iniezione di energia. La sua disponibilità era totale e ciascuno si portava via qualcosa che si sarebbe tenuto stretto a lungo, o per sempre». La sua rimane una testimonianza viva e appassionante per chiunque abbia a cuore i bambini.

a cura di Mattia Zuanni

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Titolo: Godzilla Genere: Azione, Fantascienza Durata: 110 min. Regia: Gareth Edwards Attori: Aaron Taylor-Johnson Bryan Cranston, Elizabeth Olsen Ken Watanabe Uscita (Italia): 15 maggio

Il film: I test nucleari del 1954 effettuati dagli americani nell’oceano Pacifico risvegliano un’enorme creatura anfibia, ritenuta leggendaria dalla mitologia orientale, chiamata ‘Gojira’. Quando la marina americana tenta di ucciderla con un’esplosione atomica nel Pacifico, definendola un ulteriore test, la creatura gigante inizia a vagare nelle profondità dell’oceano fino a quando un antico nemico, chiamato Muto, comincia a minacciare la sua sopravvivenza, costringendo il mostruoso essere a riapparire, portando distruzione ovunque vada. Gareth Edwards narrerà una storia nuova del leggendario Godzilla di Toho e ci porterà in un’avventura spettacolare che contrapporrà il mostro più famoso del mondo contro creature malevoli che, forti dall’arroganza scientifica dell’umanità, minacciano la nostra stessa esistenza. Tokyo sarà rasa al suolo e una squadra di soldati speciali sarà inviata in missione per cercare di fermare la furia della bestia che sembra veramente inarrestabile. Curiosità: Il Kaijū è un tipo di mostro tipico della fantascienza giapponese. In lingua giapponese il termine letteralmente significa “strana bestia”; il capostipite dei kaijū è Gojira (Godzilla in Occidente). I Kaijū, nati dalla fantasia di team creativi giapponesi a partire dal dopoguerra, sono figure ispirate all’era atomica. Sono infatti le radiazioni nucleari le vere protagoniste, essendo a loro imputate le mutazioni genetiche responsabili della nascita di questi mostri. Il budget del film è stato di circa 160 milioni di dollari, finanziato per il 75% dalla Legendary Pictures ed il restante 25% dalla Warner Bros. La pellicola sarà visibile anche in formato 3D. Classici da non perdere Titolo: Shutter Island Genere: Thriller Durata: 138 min. Regia: Martin Scorsese Attori: Leonardo Di Caprio, Mark Ruffalo, Ben Kingsley

E’ il 1954, all’apice della Guerra Fredda. Il capo della polizia locale Teddy Daniels e il suo nuovo partner Chuck Aule vengono convocati a Shutter Island per indagare sull’inverosimile scomparsa di una pluriomicida che sarebbe riuscita a fuggire da una cella blindata dell’impenetrabile ospedale di Ashecliff. Circondati da psichiatri inquisitori e da pazienti psicopatici e pericolosi, i due poliziotti si trovano immersi in un’atmosfera imprevedibile dove nulla è come appare.


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