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il magazine di Verona e Lessinia € 2,50
Anno 6 Numero 5 - giugno 2013
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ADOLESCENTI Luci e ombre dei social network dai rischi della rete al ruolo della famiglia
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AMBIENTE
SCUOLA
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SPECIALE ESTATE
Dai parchi pubblici ai social sostenibili
I sogni dei bambini al termine dell’anno
Architetti del riciclo c’è chi crede nel riuso
Riscoprire natura e storia a Forte Castelletto
DAL 10/06 AL 23/06/13
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L’ E D ITOR IALE di Matteo Scolari
il magazine di Verona e Lessinia
Immagine di copertina: “Amore virtuale”
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ome vi accorgerete sfogliando questo numero di Pantheon, non abbiamo pubblicato la rubrica Pollice Verde. La redazione sta lavorando al restyling grafico ed editoriale di questo spazio che tornerà dal numero estivo rivisitato e rinnovato. Non perdete il numero 42 di Pantheon, in uscita entro il 10 luglio.
È
curioso e per certi versi mi fa anche sorridere pensare che a distanza di un solo mese mi ritrovo a dover tornare, inevitabilmente, su alcune riflessioni e alcuni pensieri condivisi tempo fa assieme allo psichiatra Vittorino Andreoli. Dopo aver tentato di chiarire sullo scorso editoriale, grazie alla sua analisi, il concetto di paura, soprattutto quella che nasce con la perdita del lavoro o nei confronti di un’incertezza sul futuro, cercherei questa volta di porre l’attenzione su un altro argomento che ad oggi si presenta di grande attualità: le emozioni e i sentimenti al tempo di internet. Fu proprio questo il secondo e ultimo filone che riuscii ad approfondire in quell’ora e mezza circa di colloquio. Il professore iniziò il suo discorso pronunciando una sola parola: solitudine. Secondo Andreoli stiamo vivendo in una società di massa in cui si è creata una nuova tipologia di solitudine, che sta in mezzo alla gente, in mezzo ai rumori. «È un essere soli mentre si vedono attorno persone». Questa condizione genera un nuovo bisogno, «quello di immaginare di non essere soli». Ecco la genesi e al contempo la forza che alimenta, secondo lo psichiatra, l’utilizzo dei social network, delle cosiddette reti sociali. «Facebook, ad esempio, è l’immaginazione di poter stabilire non solo delle relazioni che non ti fanno più sentire solo, ma di stabilire delle relazioni già sperimentate, in qualche modo sicure, quasi desiderate. Spesso si tratta di un effetto illusorio». Da questa prima considerazione, di taglio prettamente sociologico, emerge chiaro il desiderio di comunicazione, di relazione, soprattutto tra i giovani, i quali si “attrezzano”, anche con l’utilizzo dei social, pur di non subire gli effetti di questo nuovo preoccupante isolamento sociale. Andreoli non demonizza i nuovi strumenti di socializzazione, ma invita a farne un uso consapevole: «I rischi maggiori sono quelli di un appiattimento e di un impoverimento delle relazioni sociali nella vita reale. Per capire meglio è necessario distinguere tra emozioni e sentimenti» precisò «Gli strumenti della digitalizzazione danno emozioni, emozioni intese come risposta a uno stimolo, che durano fino all’esaurimento dello stimolo stesso. Il sentimento, al contrario, è un rapporto che si stabilisce solo tra due persone, tra me e l’altro, ed è un legame che non esiste solo nel momento della presenza, ma addirittura può essere più intenso nel momento della lontananza». Fece un esempio concreto: «C’è molta sessualità digitale oggi, pornografia sui computer, sui telefoni, via mail che offre degli stimoli immediati che si consumano in fretta. Dopo un approccio virtuale alla sessualità in genere segue una sensazione di fastidio, quindi un erotismo insoddisfacente che non ha nulla a che vedere con una sessualità ricca vissuta all’interno di un rapporto sentimentale». «L’uomo si sta impoverendo di sentimenti e si sta arricchendo di stimolazioni, quindi di emozioni. Ci sono pochi sentimenti oggi» ribadì il professore. Fino a quando potremo assistere all’inaridimento delle relazioni di cui parla Andreoli? C’è un rischio ancora maggiore che stiamo correndo? Alcuni tragici fatti di cronaca che hanno coinvolto nelle ultime settimane vittime adolescenti dovrebbero suonare come un grosso campanello d’allarme. L’invito che mi sento di fare attraverso queste poche righe, rivolgendomi soprattutto ai ragazzi, è di trovare lo spazio per l’approfondimento in un mondo che corre veloce, dove tutto si consuma in tempo reale; di porsi delle domande sulle grandi questioni, evitando di essere sopraffatti da quel gioco pericoloso di stimoli e risposte di cui parlavamo in precedenza. La società ha bisogno di protagonisti, promotori di un nuovo Umanesimo nell’era digitale.
Articolo Publiredazionale in collaborazione con Albergo Ristorante Leso
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DA 200 ANNI NEL CUORE DELLA LESSINIA P.zza XIII Comuni, 32 - Valdiporro di Bosco Chiesanuova (VR) Tel. 045 7050093 - 348 4402060 - www.albergoleso.it - albergoleso@alice.it
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ue secoli fa. Suggestivo e per certi versi emozionante pensare a come fosse la vita di paese a Valdiporro, nel cuore della Lessinia, agli inizi dell’Ottocento. A fianco della chiesa parrocchiale dedicata a Sant’Antonio Abate, nello spazio che oggi porta il nome di “Piazza dei XIII Comuni”, avremmo trovato, ad esempio, un panificio, ancora oggi esistente, e il palazzo del Municipio. La piccola frazione di Bosco Chiesanuova, infatti, al tempo faceva Comune e aveva una propria sede amministrativa. Ed è proprio da quell’edificio comunale, disposto su tre piani, che inizia la storia dell’Albergo Ristorante Leso. Un documento originale, datato agosto 1815, attesta nero su bianco l’imminente cambio di destinazione d’uso del Municipio che sarebbe diventato qualche mese più tardi un’osteria. Ad ottenere l’ambita licenza fu la famiglia Leso, originaria di Valdiporro, che da allora, di padre in figlio, attraverso sei o sette generazioni, porta avanti con grande cura e dedizione l’attività ristorativa e alberghiera in questo piccolo angolo di Lessinia, dove il tempo sembra scorrere lento e il silenzio sembra avvolgerti in un abbraccio caldo ormai dimenticato. Dal 1993, e veniamo alla storia più recente, alla guida dell’albergo e del ristorante c’è Ivo Leso, aiutato dalla moglie Antonella e da alcuni collaboratori. Diplomatosi alla scuola alberghiera di Bosco, Ivo porta avanti le tradizioni culinarie della mamma Leonella, che per molti anni ha saputo trasmettere al figlio i segreti di una cucina legata a quello che la montagna può offrire, senza dimenticare nuove sperimentazioni indotte dalla curiosità di scoprire sapori e ricette originali. Albergo. La struttura, disposta su tre piani, si compone di 15 stanze con bagno, di cui otto matrimoniali, cinque singole e due junior suite. Tutte quante sono state rinnovate di recente mantenendo uno stile rustico che reinterpreta in chiave moderna le tradizionali camere da letto delle case contadine. L’albergo, tre stelle, per conformazione e per posizionamento è ideale per le famiglie con figli che vogliono godere del verde della montagna grazie anche alla collaborazione con l’associazione Pedalaparco: da quest’anno, infatti, l’Albergo Ristorante Leso sarà dotato di alcune biciclette messe a disposizione dei turisti e fun-
gerà da stazione e da centro informazioni e prenotazioni delle escursioni su due ruote (info su www.pedalaparco.it). Ristorante. Il vero punto di forza: piatti saporiti, gustosi e al contempo molto leggeri. Prerogative dello chef Ivo Leso che nel suo lavoro ama abbinare sapori agrodolci a una delicatezza che sfiora il palato e soddisfa i cinque sensi. Cucina tipica della Lessinia con cacciagione e con l’utilizzo di erbe da campo, officinali, di tartufi (che raccoglie lo stesso Ivo in possesso di regolare licenza) e di verdure coltivate in gran parte nell’ampio orto adiacente la struttura. Freschezza, qualità degli ingredienti, fantasia, sperimentazione e qualche autentico lampo di genio che si possono apprezzare, nel periodo estivo, seduti anche all’esterno del locale o nel bellissimo giardino con zona relax e giochi per bambini posto sul retro, o nella graziosissima veranda con panorama sulle vallate per tutto il resto dell’anno.
Cena rustica Tutti i venerdì di Luglio e Agosto alle ore 20.00 l’Albergo Ristorante Leso propone a 20 Euro (bevande escluse), la “Cena rustica – Erbe e Sapori della Lessinia”. Si parte con un Durello dei Lessini, crostino di pane con soppressa, passando poi a un tris di primi con Zuppa di carabin (cumino dei prati), Canederli con spinaci di monte (buon enrico) e Risotto al tarassaco e Monte veronese. I secondi si presentano con lo Stinco di maiale al forno con mele, seguito da Sfogliatina al formaggio con marmellata di mirtilli e Polenta e funghi. Come dolce un Fiocco di neve con fragole della Lessinia e menta selvatica. È gradita la prenotazione.
Verso gli STATI GENERALI Proposte di sviluppo economico, turistico, ambientale
Lessinia, luglio 2013 Crisi del manifatturiero, disoccupazione, giovani all’estero, famiglie e imprese in difficoltà, turismo che non decolla, ambiente a rischio, arte e cultura senza spazio.
Non c’è più tempo. Bisogna agire. Pantheon, testata giornalistica veronese, si fa promotrice e coordinatrice di alcuni tavoli di lavoro specifici con esperti della Ricerca e dell’Università, del mondo del Volontariato, dell’Associazionismo, dell’Impresa, della Famiglia del Territorio che costituiranno parte integrante degli
STATI GENERALI DELLA LESSINIA ECONOMIA – TURISMO – AMBIENTE
Fase 1 – Tre convegni. a luglio, per capire la Lessinia IERI, la Lessinia OGGI, la Lessinia DOMANI Fase 2 – Costituzione dei gruppi di lavoro separati sulle tematiche principali legate al territorio Fase 3 – Ricerca e analisi da parte dei singoli gruppi (max 6 mesi) Fase 4 – Consegna al Comitato promotore delle relazioni di ogni specifico gruppo Fase 5 – Sintesi delle ricerche in un Documento programmatico sottoscritto da tutti i soggetti coinvolti Fase 6 – Strategie operative, deleghe e studio delle fattibilità d’intervento Fase 7 – Interventi diretti Abbiamo iniziato il percorso di avvicinamento a questo momento che si preannuncia storico e improrogabile per il nostro territorio venerdì 17 maggio 2013, convocando a Grezzana, nella sede del giornale, tutti i sindaci di Valpantena, Val d’Illasi e Lessinia. La risposta è stata ampiamente accolta. Si è trattato di un primo incontro di concertazione condiviso tra istituzioni e alcuni rappresentanti del mondo della piccola media impresa, dell’artigianato e del commercio. Secondo appuntamento importante: venerdì 21 giugno. Attorno al tavolo della redazione siederanno gli Onorevoli parlamentari veronesi di tutti gli schieramenti politici. A loro comunicheremo le nostre principali criticità, ma al contempo le nostre volontà di agire come territorio. Dettagli e programma della Fase 1 sul prossimo numero di Pantheon
Sommario
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24 Il Magazine di Verona e Lessinia
Registrazione Tribunale di Verona n.1792 del 5/4/2008 Numero chiuso in redazione il 30/05/13 Direttore responsabile: Matteo Scolari Capo redattore: Matteo Bellamoli Redazione: Matteo Bellamoli, Loretta Campedelli, Matteo Scolari, Moira Falzi, Andrea Tommasi. Hanno collaborato al numero di giugno 2013: Jessica Ballarin, Marta Bicego, Davide Bertagnoli, Chiara Boni, Giorgia Castagna, Fabio Dai Prè, Adelino Girlanda, Federico Maccadanza, Francesca Mauli, Francesca Merli, Arianna Mosele, Camilla Pisani, Miryam Scandola, Alessandra Scolari, Giovanna Tondini, Francesco Turlon, Giulia Zampieri, Mattia Zuanni. Copertina e progetto grafico: Loretta Campedelli Allegato Hellas: Fabio Dai Prè, Andrea Tommasi Società editrice: InfoVal S.r.l. via Tavigliana 1/A, 37023, Grezzana, (Vr) P.Iva:03755460239 tel. e fax. 045.8650746 mail: redazione@giornalepantheon.it web: www.giornalepantheon.it Facebook/Pantheon Sviluppo commerciale e pubblicità: Moira Falzi 340 8775197 Fabio Dai Prè 340 0735137
PRIMO piano
ARTE&CULTURA Arte contemporanea a Verona
SOCIALizziamo?
Tramite i social e la loro esponenziale diffusione, siamo tutti rintracciabili in poche ore. La rete conosce i nostri gusti, abitudini e sa riconoscerle per indirizzare la nostra navigazione. Ci sono anche dei rischi, sopratutto per i giovani e la loro spensieratezza.
Scoprire giovani talenti artistici: c’è ancora chi lo fa, anche a Verona.
NUOVE PROFESSIONI L’impresa sostenibile è possibile
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SCUOLA Cosa voglio fare da grande? Al termine dell’anno scolastico, una ricerca del maestro Girlanda.
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Tre uscite sui numeri estivi per scoprire natura e storia a Verona.
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ANGOLO IN ROSA L’Equo solidale fa tendenza
Due donne, due progetti, due stili. Quando anche l’equo è moda.
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EVENTI Successo tra robot, gare e idee
NOTIZIE DAL MONDO Marketing evolution Stratagemmi multisensoriali per rendere la pubblicità più efficace.
Creare architettura a partire da oggetti dismessi. Riuso no limits.
SPECIALE ESTATE Alla scoperta di Forte Castelletto
FOCUS Verde pubblico e ambiente Tre approfondimenti per valorizzare il verde in città e non solo.
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La seconda Fiera Roboval a Grezzana ha riscosso un bel successo.
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Contributi e donazioni: c/c postale 93072262 intestato a: Infoval srl – via Tavigliana, 1/A – 37023 Grezzana (VR)
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40 SPORT Il calcio come aggregazione
SPORT Emozioni ad alta quota
Sorvolare Verona e le prealpi a bordo del parapendio. Emozione pura.
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VITA DI MONTAGNA
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SPAZIO LETTERARIO
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EVENTI
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Un gruppo di allevatori ha recuperato una specie autoctona.
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PANTHEON UNDERGROUND Generi musicali a confronto Dalla musica cantautorale di Ruben, al rock duro dei Lostair.
56 SPICCHI
TERRITORIO A
50
Anniversario
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90mo BANDA DI GREZZANA
Concorso
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SCATTI D’AUTORE II
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Due seratone live con grandi musicisti il 21 luglio e 31 agosto.
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“Gallina grisa” fa buon brodo
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SOLIDARIETÀ Evento “You’ve got a friend”
La manifestazione riesumata dalla AEFFE protagonista a fine giugno.
Acqua di Giugno rovina il mugnaio
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SALUTE Tutti i bambini devono giocare Due giornate in Villa Arvedi sulle anomalie cardiache.
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AUTOMOBILISMO Torna lo slalom ad Azzago
STORIA Scelta di umanità e resistenza La testimonianza di Aldo Bellamoli, prima soldato, poi partigiano.
Sinergie tra società sportive, un tempo un sogno, oggi realtà.
PRIMO PIANO I social networks ci aiutano o ci spiano?
SOCIALizziamo?
I principali social networks del mondo continuano la loro esasperata ricerca per arrivare sempre più in là, per avvicinarsi sempre più alla realtà. In poche ore possiamo scovare persone dall'altra parte del mondo, scoprire cosa fanno, cosa gli piace, e con chi e dove si incontrano. Ma attenzione: i rischi, soprattutto per i minori, sono dietro l'angolo, e il controllo non è sempre possibile. di Matteo Bellamoli
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Giornalepantheon giugno 2013
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I social networks ci aiutano o ci spiano?
bbene sì, torniamo a parlare di social networks. Del resto, se leggete qui e là i quotidiani, vi accorgerete che in tutte le notizie (o quasi), siano esse di politica, economia, sociale o cultura, presto o tardi la parola “social” sarà in qualche modo inserita. Non preoccupatevi, lo scetticismo è normale, soprattutto per chi non è figlio dei computers, e queste diavolerie sembrano solo studiate per spillare quattrini o per chissà quale altra ragione. La realtà è che gran parte del potere passa da qui. Le elezioni si vincono oramai su internet, le relazioni di lavoro, di
amicizia, di vita “quotidiana” passano dai social networks, persino i servizi segreti stanno iniziando a sviluppare dei sistemi per monitorare i “tweet” e i “like”. Non pensate che siano solo Facebook o Twitter i “protagonisti”, perchè anche come avrete modo di leggere su questo numero della rivista, la tendenza a “socializzare” i siti
internet e i servizi ad essi connessi è sempre più diffusa. Lo dimostrano gli altissimi tassi di vendita degli smartphones, che stanno rivoluzionando il mercato della tecnologia (o lo hanno già rivoluzionato) e diventano vecchi quasi con la velocità dei computers. Essere online, essere connessi, essere presenti. Bello, sì, ma con riserva.
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PRIMO PIANO I social networks ci aiutano o ci spiano?
Ovvero, essere “osservati speciali” e non accorgersene teva navigazioni più semplici, dato che riesce ad esempio a memorizzare le passwords. Con il tempo la funzione dei cookies è diventata sempre più articolata, tant'è che ora riescono a rendere la nostra navigazione “targettizzata”. Facciamo un esempio. Vi siete mai chiesti come mai alcuni messaggi pubblicitari che compaiono sul vostro schermo, magari su siti che visitate più di frequente, siano speci-
Impossibile nascondersi Conoscono bene le potenzialità web di cui avete letto in questa pagina anche Alex Rutheford e la sua squadra, un gruppo di lavoro del Masdar Science and Technology di Abu Dhabi, dell'Università di San Diego, di quella del Massachusetts, e dell'Università di Edimburgo. Questo gruppo ha partecipato nei mesi scorsi al Tag Challenge, una sfida che prevedeva l'individuazione di cinque persone (sconosciute ai ricercatori) a partire soltanto da una foto segnaletica. Ebbene, questo gruppo in dodici ore ne ha scovati tre, vincendo la singolare competizione. Viene da chiedersi quindi a questo punto: siamo veramente tutti così inermi di fronte alla potenza di internet? Com'è possibile che con tale facilità si arrivi a dati anche personali, e spesso nelle “cacce all'uomo” dell'intelligence internazionale, le indagini si bloccano per delle inezie? Rispondere non è sempre facile. Resta il fatto che quando pubblichiamo qualcosa su internet (o qualcuno pubblica qualcosa di noi) qualsiasi cosa accada in seguito, quel contenuto resterà sulla rete per sempre, come fagocitato da un enorme buco nero dal quale però è possibile ripescare qualsiasi cosa.
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Boscochiesanuova (VR) - Via C. Ederle, 44 Tel. 045 7050788 • Fax 045 6782458 Cell. 348 3605907 - 348 3605908 vmtsabbiature@libero.it www.vmtsabbiature.com
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'immagine che i film di 007 ci hanno insegnato, è quella di telecamere nascoste tra i cespugli o negli oggetti dell'arredamento, che permettano di spiare cosa succede nell'ambiente circostante. In realtà, la telecamera che ci osserva 24 ore su 24 è il nostro cellulare, il nostro computer, il nostro profilo. Vi sarà capitato, navigando in internet indipendentemente dai social networks, di imbattervi in messaggi di questo tipo: “per proseguire la navigazione attiva i cookies sul tuo browser” o simili. Di cosa si tratta? Questi cookies (in inglese letteralmente “biscotti”, ndr) sono delle piccole stringhe di testo che un server invia ad un browser e che vengono poi rispediti indietro. In parole povere, sono delle informazioni che passano dal sito a cui ci colleghiamo al nostro computer e viceversa, registrando i nostri click. Inizialmente questa funzione permet-
fici sulla zona in cui risiedete? Merito di questi scambi di informazioni, che permettono al sito a cui accedete di individuare la vostra posizione approssimativa e aggiornare i contenuti. Conclusione semplice: anche se non avete indicato niente di tutto ciò, il web è in grado di riconoscere i vostri gusti, le vostre preferenze e utilizzare queste informazioni a livello commerciale.
I social networks ci aiutano o ci spiano?
L'sms è superato, ora le informazioni si passano in web chat
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Mission impossible Un futuro non tanto lontano che fa sorridere e riflettere. Se provate a seguire un qualsiasi evento (politico, sportivo, culturale, musicale) tramite internet con qualcuno che sappia “smanettare” con mouse e tastiera, scoprirete che gli avvenimenti sono in tempo reale a disposizione di tutti. Non dovrete aspettare trasmissioni, notiziari o giornali, internet è uno specchio sulla realtà. Grazie ai social, poi, tutti diventiamo dei potenziali segnalatori di notizie, e questo lo abbiamo potuto scoprire durante gli attentati di Boston. Dalla rete sono spuntati video, foto, commenti, interviste nel giro di pochissimo tempo. Immaginate quindi di sfruttare questa potenzialità a livello globale. Lo stesso Rutheford (di cui avete letto nel box della pagina a fianco) ha sottolineato come: «siamo un potenziale esercito mondiale di agenti segreti. I tempi di rintracciamento potrebbero dimezzarsi se tutte le persone fossero mosse da motivazioni forti». Boston ne è un esempio. Le persone, mosse da rabbia, commozione e dolore hanno iniziato a produrre contenuti multimediali sulla vicenda, sperando di aiutare le autorità a scoprire i colpevoli del gesto, cosa che poi, pare, sia effettivamente accaduta grazie a dei video amatoriali. «Potrebbe essere anche una soluzione» ha continuato Rutheford, «per intervenire o monitorare in tempo reale situazioni di emergenza o per identificare vittime e dispersi».
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l fenomeno della localizzazione è esploso esponenzialmente con Facebook & Co. Qui di fatto, siamo esposti al mondo nel giro di pochi attimi. Basta un click e quello che facciamo, diciamo, viviamo, vediamo finisce sulla rete per restarci per sempre. È infatti molto difficile controllare un contenuto una volta che questo è stato diffuso, anche se si tratta di un contenuto privato.
Questa condivisione ha contagiato soprattutto le nuove generazioni, che oramai non scambiano più i messaggi tramite sms. Nel 2012 infatti sono stati 17,6 miliardi i messaggini da cellulare, ma 19 miliardi i messaggini tramite chat (dati Informa, ndr), sempre da smartphone. I software (programmi) che permettono di messaggiare gratis impazzano e ovviamente si sono diffusi ben presto a macchia d'olio. Il servizio non costa nulla, basta avere una connessione attiva e il gioco è fatto: messaggi, foto, video, audio. Qualsiasi cosa. E le previsioni 2014 parlano di 50 miliardi di messaggi chat e 21 miliardi di sms. Il mondo comunicativo corre così veloce che lo stesso Facebook al termine dello scorso anno si era detto “indietro rispetto alla rivoluzione mobile” che impazza tra i giovanissimi. Presto i ragazzi non conosceranno nemmeno più l'sms, perché tutti i messaggi
passeranno attraverso internet. Semplice immaginare come contenuti personali e privati spostino il loro baricentro sempre più verso la condivisione anche con “ignari” sconosciuti.
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PRIMO PIANO I social networks ci aiutano o ci spiano?
L'altro lato della medaglia: i rischi che corre la spensieratezza dei giovani
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d attirare l'attenzione è una parola di cui si sente parlare ancora molto poco, soprattutto a Verona: cyberbullismo. Mentre scrivevamo questo pezzo, i correttori ortografici ce l'hanno puntualmente sottolineata di rosso. Forse ne avete letto sui giornali qualche settimana fa. Martedì 28 maggio, nella sede dell'Associazione di Promozione Sociale “La Fratellanza” di Verona è andato in scena un convegno che titolava, appunto, “Cyberbullismo - Aspetti Giuridici e Psicologici”. Guidati dall'esperta conduzione di Elisabetta Gallina, voce e volto di TeleArena, sono intervenuti alcuni esperti di questa nuovissima materia: Devis Rodegher, dirigente sindacale della Polizia di Stato, la dottoressa Giuliana Guadagnini, psico-
loga e Christian Serpelloni, avvocato esperto in diritto penale e minorile. Si parla infatti di minori, di adolescenti e di ragazzi. Così come il bullismo si consuma spesso tra i banchi di scuola ed ha come oggetto scherni, prese in giro e comportamenti volti a denigrare un soggetto, il cyberbullismo porta tutte queste problematiche sulla rete, soprattutto sui social networks. Facile comprenderne gli effetti devastanti. Se il comportamento del bullo si ripercuote sulle relazioni in una scuola o in un gruppetto di amici, quello del cyberbullo va a interferire con tutta la sfera personale e sociale della vittima, perché internet non ha confini.
Manutenzione ordinaria e straordinaria Ampliamento fabbricati esistenti R ifacimento manti di copertura in legno o tradizionali R istrutturazioni civili e industriali R istrutturazione appartamenti chiavi in mano Costruzioni civili Opere murarie in genere
“Gli adulti non credono che certe cose possano succedere”
I social networks ci aiutano o ci spiano?
Una psicologa e un avvocato impegnate nella prevenzione del fenomeno e nella diffusione e informazione del tema a insegnanti, genitori e ragazzi
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i siamo resi conto che, per comprendere più a fondo cosa ci sia dietro al fenomeno del cyberbullismo, servisse il parere di esperti del settore. Per questo abbiamo incontrato la dottoressa Giuliana Guadagnini, psicologa, sessuologa esperta delle problematiche adolescenziali, e l’avvocato Erminia Contini, esperta in diritto di famiglia. Insieme ad alcuni colleghi (la dott. ssa Vanessa Foletto, Avv. Christian Serpelloni e Avv. Alberto Boscagin) da tempo hanno stretto una collaborazione professionale e si impegnano nella diffusione e promozione di incontri per genitori, insegnanti e ragazzi sul tema del cyberbullismo e dei rischi di un uso non consapevole dei social network in ogni età. Incontri organizzati anche in stretta collaborazione con la Polizia Postale che formino famiglie ed educatori e sensibilizzino i ragazzi su cosa siano i social, il loro utilizzo e la loro importanza di relazione, i rischi e i benefici di questi portali e del web. Dottoresse, da dove nasce l’idea di questi incontri?
COLORIFICIO
La necessità è quella di diffondere la conoscenza di queste problematiche nelle scuole e nelle famiglie. Questo non per demonizzare i social network, ma per cercare di vederne entrambi i lati della medaglia e creare una cultura consapevole circa internet e le sue potenzialità. Come definireste la partecipazione a questi incontri? A livello empatico molto sentita. Abbiamo battuto abbastanza bene sia Verona che la sua provincia, veico-
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PRIMO PIANO I social networks ci aiutano o ci spiano? Cancellarsi dal social? Una ricerca uscita in febbraio e promossa da Telefono Azzurro ed Eurispes, dimostra che il 28% dei giovani che si ritirano da Facebook non lo dice a nessuno, preoccupato di dover dare spiegazioni sulle motivazioni della scelta. Quindi il disagio che ne sta alla base rimane sopito, e può dare inizio a depressioni anche pericolose. Ricordiamo che non si può cancellarsi realmente si disattiva il profilo ma i nostri dati restano nel web... pronti ad essere riattivati.
lando gli incontri sia tramite le scuole che le società sportive. Parliamo di cyberbullismo. Quali comportamenti denotano questo fenomeno? Sono molto vari. Si va dai commenti di una foto andando a scherzare sull’aspetto fisico, oppure modificare fotografie simulando dei fotomontaggi. Ancora commenti sulle prestazioni sessuali, vere o presunte, e così via. I ragazzi che sono vittima di questi comportamenti possono manifestare problematiche patologiche: disturbi dell’alimentazione, ritiro sociale, depressione e non da ultimo i suicidi, di cui si legge anche sui giornali italiani, soprattutto di recente. Ma il cyberbullismo è previsto come reato? No. Non esiste un reato vero e proprio. Quello che possiamo perseguire sono le condotte attraverso le quali questo fenomeno si manifesta: diffamazione, estorsione, istigazione al suicidio, sostituzione di persona, stalking solo per fare degli esempi. Possiamo dire che il cyberbullismo ha superato il bullismo per numero di casi? Dipende dalle realtà e dalle situazioni sociali. Possono anche coesistere, anzi, spesso si combinano. Le famiglie conoscono questo problema? Esiste una forma di ignoranza diffusissima di noi adulti su quello che fanno i ragazzi. Molti non si aspettano che certe cose possano succedere, oppure sottovalutano alcuni comportamenti. Potete farci degli esempi? Possiamo partire dall’iscrizione. Quando ci si iscrive ad un social network raramente si leggono tutte le
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clausole, quindi non si ha una vera e propria consapevolezza di quelli che sono i propri diritti e le norme di comportamento alle quali attenersi. Anche in caso di “cancellazione” del profilo, i contenuti che sono stati condivisi e che hanno iniziato a circolare per la rete resteranno per sempre. Gli adulti spesso postano foto di minori, ma è un comportamento che andrebbe sempre evitato. Tra i giovani c’è poi il fenomeno del sexting, ovvero lo scambiarsi foto senza veli, magari tra fidanzati/amici o qualcuno che lo richiede nel web... Una volta che la relazione finisce, quegli scatti diventano potenzialmente pericolosissimi, specie se diffusi in rete. Quali consigli date più spesso, o quali dubbi sono stati mossi più di frequente? Le famiglie spesso chiedono a che età aprire il profilo sui social. Diciamo che sta nella sensibilità dei genitori comprendere le esigenze dei
figli. Sicuramente quando questi ne mostrano l’esigenza non va vietato, perché siamo portati a pensare che lo farebbero di nascosto. Occorre dare fiducia, parlare e spiegare le problematiche e le conseguenze di alcuni comportamenti on line che poi diventerebbero pesanti per la vita reale. Il genitore deve trasmettere dei messaggi, insegnare come usare questi strumenti con la testa, non vietare in assoluto e a priori. Lo Stato, a livello normativo e divulgativo, ha iniziato a parlare del fenomeno? Del bullismo sì, ampiamente, del cyberbullismo no, anche se a livello nazionale altri colleghi lo stanno studiando. A livello normativo la convenzione di Lanzarote (2012) ha fatto un primo passo per prevenire i rischi derivati dall’uso dei social, in quanto ha istituito il reato di adescamento su internet (grooming), ma questo è un problema di cui si parla già da tempo.
“Pensa prima di twittare” e “Pondera prima di postare” dicono le magliette di queste ragazze di Bay City (Michigan)
Adolescentday La dottoressa Guadagnini e l’avvocato Contini hanno di recente contribuito ad organizzare l’evento Adolescentday a Verona, culminato sabato 18 maggio al termine della Settimana Nazionale dell’Adolescenza. Erano attivi degli sportelli online (sui social network) per parlare direttamente con i ragazzi che avevano anche la possibilità di una consulenza diretta via chat o tramite email su tematiche relative all’adolescenza, al bullismo, alla sessualità etc.
Articolo Publiredazionale in collaborazione con Osteopata Giulia Marcolungo
Osteopatia
anche in Valpantena
Osteopata Giulia Marcolungo – via Roma, 9 Grezzana (Vr) Riceve su appuntamento presso l'Istituto di bellezza “Amelia” Tel. 388 7267756 – giulia.malcolungo.osteopata@gmail.com
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i legge in una delle definizioni più calzanti che «l’osteopatia non concentra i propri sforzi sulla ricerca ed eliminazione del sintomo, ma considera lo stesso un campanello di allarme e mira all’individuazione della causa alla base della comparsa del sintomo stesso». Lo sa bene Giulia Marcolungo, che ha appena aperto un nuovo studio osteopatico a Grezzana, in Valpantena, avviando un’attività che in questa zona per molti è una novità. Giovane, determinata e volenterosa, Giulia ha concluso da poco i cinque anni di formazione alla EIOM (European Institute for Osteopathic Medicine) di Padova, uno degli istituti più longevi nell’insegnamento di questa affascinante disciplina, ed ha finalmente iscritto anche il suo nome (previo esame, naturalmente) nel Registro Osteopati Italiani. «Sono sempre stata attratta dalla medicina manuale, come la fisioterapia» racconta, «ma quando ho iniziato i corsi da osteopata me ne sono profondamente innamorata. Ho sposato la filosofia professionale che propone, ho conosciuto osteopati e medici molto validi che mi hanno spronata a studiarla ed applicarla con determinazione e passione». Certo, la tradizione per la cura della persona e del benessere è di casa, perché la mamma, massaggiatrice e riflessologa, gestisce da trentacinque anni l’Istituto di Bellezza Amelia a Grezzana, ed è proprio qui che Giulia ha arredato il suo studio. Sono sempre di più le persone che vincono un po’ di diffidenza e si affidano alle cure osteopatiche, che vantano radici molto antiche, basti pensare che per la preparazione professionale a questo genere di trattamento, si studiano molte basi mediche sui testi della medicina antica. «La medicina attuale è molto diversa da quella da cui siamo partiti» spiega Giulia, «perché quest’ultima era molto più manuale, intuitiva, basata su un rapporto diretto, un contatto tra dottore e paziente. L’osteopatia mira proprio ad accentuare questo aspetto, a riproporre una manualità per certi versi perduta». Grazie alle varie tecniche di cui si compone, da quelle strutturali a quelle viscerali e cranio-sacrali, il trattamento osteopatico mira al benessere fisico e personale, partendo da un sintomo, per arrivarne alla causa. «Non è detto» sottolinea Giulia, «che un mal di schiena sia causato solo da problemi di postura, o un mal di spalla da un movimento errato, vi sono delle concause che possono collegare questi disagi anche a problemi al fegato, agli organi interni o a qualsivoglia altro motivo. Il corpo viene infatti considerato un tutt’uno, e quindi le cause di un disagio o di una disfunzione vengono ricercate anche in zone apparentemente distanti». L’osteopatia mira per questo, anche tramite conoscenze mediche tradizionali, a far sì che il paziente ritrovi il pro-
prio equilibrio. Non è il terapeuta che guarisce, il suo ruolo è quello di favorire la capacità innata del corpo di auto curarsi. «Ogni singola persona che entra dalla porta viene trattata senza cercare di ricondurla ad un caso già visto, anche se la sintomatologia è simile. Ci tengo comunque a precisare che l’osteopata non va a curare le patologie, per le quali invece il paziente sarà indirizzato al medico di base, ma le disfunzioni, ovvero sintomatologie fastidiose senza alcuna lesione fisica conclamata, cercando di individuarne la causa». Ma a chi e per cosa è utile l’osteopata? È utile alle mamme in gravidanza o per il benessere post parto (basti pensare che la tesi di laurea di Giulia ha studiato le nausee in gravidanza e inizierà il prossimo ottobre la specializzazione biennale in osteopatia pediatrica), ai bambini durante i primi anni di vita e nell’importante età dello sviluppo, negli adulti ad esempio per il mal di schiena,o per mal di testa o vertigini, e molto negli anziani per dolori articolari, negli sportivi per fastidi del movimento e così via. Sdraiarvi sul lettino vi consentirà di ritrovare la fisiologia naturale del vostro corpo guidati dall’esperienza e dalla conoscenza di un professionista.
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FOCUS Tutela dell’ambiente dentro e fuori dalle città
Alberi in città, una risorsa da tutelare Le nostre città diventano sempre più grandi e sempre più grigie. Gli alberi hanno una funzione importantissima per la salute dell’uomo, ma spesso non hanno l’attenzione che meritano. di Chiara Boni
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a popolazione mondiale urbana sta crescendo sempre più: nel 2008 il genere umano ha scavalcato una barriera storica, quando per la prima volta si è stabilito che le persone residenti in zone urbane hanno superato quelle nelle zone rurali. Si pensa che nel 2050 ben i due terzi della popolazione mondiale vivranno nelle città, circa 6 miliardi di persone. In questa ottica l’importanza del verde pubblico dei centri urbani non può passare in secondo piano. Come dimostrano diversi studi al riguardo, le zone verdi nelle città portano numerosi benefici. Oltre a quelli più conosciuti come la prevenzione dell’erosione del suolo, l'assorbimento dell’acqua piovana e gli agenti inquinanti che si porta con sé, ve ne sono anche di tipo sociale. A quanto sembra, infatti, gli alberi sono in grado di stimolare l’economia delle città, incrementando i legami tra i cittadini e favorendo l’integrazione. Non solo. Secondo uno studio di Husqvarna, i pazienti degli ospedali sembrano guarire più rapidamente quando possono osservare gli alberi dalle finestre e i bambini che vivono in zone urbane senza accesso a spazi naturali hanno più difficoltà nel concentrarsi a scuola. Lo studio mostra anche che semplicemente trovarsi all’aperto, circondati dall’ambiente naturale, aiuta a diminuire ansia e stress e incoraggia all’esercizio fisico. Ma, proprio mentre le città diventano sempre più grandi, gli spazi verdi diminuiscono. A Londra, per esempio,
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negli ultimi anni si stima sia andata persa una superficie pari a circa due volte e mezza quella di Hyde Park, con la conseguenza di un abbassamento del livello di ossigeno. In Italia il problema è particolarmente sentito: a partire dal 2008, sono ben 27 i capoluoghi ad essersi dotati di un Piano del verde, con lo scopo di tutelare questa preziosissima risorsa. Come suggerisce il Dr. Paolo Zanetti, dirigente del Corpo Forestale dello Stato, nel nostro paese si trovano «10 milioni di ettari di piante che svolgono funzioni di difesa idrogeologica, conservazione della biodiversità e produzione di legname, senza contare la mitigazione dei cambiamenti climatici in atto». Anche nel nostro territorio la tutela del patrimonio arboreo occupa una
posizione importante. La città di Verona, infatti, può vantare rari esempi di alberi monumentali, come i due splendidi Ginko Bilboa che rendono ancora più bella Piazza Viviani. E non si può poi certo tralasciare il cipresso di Goethe, gioiello del Giardino Giusti, che all’epoca lasciò un ricordo indelebile nel giovane scrittore che lo riportò nel suo “Viaggio in Italia” del 1786. Come l’ha definito la Dott. ssa Silvia Allegri, vice presidentessa del Parco della Lessinia, «una meraviglia che testimonia quanto gli alberi raccontino la storia e la civiltà di un popolo». Una risorsa da tutelare, quindi, non solo per una questione vitale per le nostre città, ma anche e soprattutto per l’immenso patrimonio culturale che gli alberi portano con sé.
Archeoarte: quando la storia si fa creatività
Un interessante progetto artistico supportato dal FAI (Fondo Ambiente Italiano) mira a coinvolgere gli artisti nella promozione delle bellezze naturali della Valpantena, molte ignorate anche dai suoi stessi abitanti.
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alla sinergia tra Archeoland e FAI nasce Archeoarte, una manifestazione itinerante tra nove luoghi significativi della Valpantena per unire le tracce dei nostri antenati al nostro presente. L’interessante progetto coinvolge appunto Archeoland, associazione con base a Stallavena che da anni fa cono-
di Giulia Zampieri scere la storia della nostra valle, e il FAI, realtà che da decenni promuove una cultura di rispetto, valorizzazione e tutela dell’arte e delle tradizioni della nostra penisola. La manifestazione, ideata da Renato Fasolo, presidente di Archeoland, sarà articolata in tre momenti diversi così da coinvolgere, oltre che agli artisti partecipanti, anche
Tutela dell’ambiente dentro e fuori dalle città foto A.Valente
amanti dell’arte, turisti, e chiunque abbia a cuore la Valpantena. Il progetto verrà presentato nella residenza Borgo 27, a Grezzana, il 13 giugno: il comitato organizzativo illustrerà la natura dell’iniziativa, le sue ambizioni e i termini di partecipazione. Nel frattempo il FAI organizzerà delle uscite guidate, indicativamente tra agosto e settembre, alla riscoperta dei nove
luoghi protagonisti, scelti per il loro valore naturalistico e storico-artistico. Seguirà, alla fine di settembre, la premiazione dell’opera vincitrice e delle altre otto opere scelte tra tutte quelle in concorso, esposte in Villa. «Ad ogni artista verrà chiesto di interpretare uno dei nove siti selezionati e una sola parola» spiega Fasolo, «attraverso il linguaggio della pittura o della scultura, e di mettere in luce la continuità tra passato e presente, dando forma ai nove luoghi selezionati e ai rispettivi termini corrispondenti, scelti per la loro particolare pregnanza». I termini stessi infatti saranno la chiave di lettura dei luoghi selezionati e ben rappresentano, oltre che la natura più intima dei luoghi stessi, la volontà di Archeoarte di far maturare in noi una maggiore consapevolezza nell’uso delle parole legate alla realtà, ambizione sostenuta anche da Giuliana Berengan di “Atelier il Passaggio” di Ferrara che verrà coinvolta nella manifestazione leggendo i siti, non dal punto di vista artistico, ma sotto la lente del linguaggio verbale. Ecco quindi i nove siti e le loro parole-simbolo, evidenziati in
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grassetto, i veri protagonisti di questo entusiasmante progetto: il Castello di Montorio visto come luogo del dominio, l’Ipogeo di Santa Maria in Stelle luogo dell’acqua e del sacro, Villa Arvedi a rappresentare l’armonia del paesaggio, il Vajo del Paradiso come luogo simbolo di solitudine ed eremitaggio, il Riparo Tagliente visto come riparo sottoroccia, il Rifugio Falasco luogo che ricorda i segni della violenza passata, la campagna di Lugo come villaggio sull’argilla, il Mulino di Bellori legato alle macine e al tempo e infine il magnifico Ponte di Veja, un fenomeno naturale plasmato da fuoco e acqua.
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FOCUS Tutela dell’ambiente dentro e fuori dalle città
Sostenibilità ambientale in salsa social Gestire la sostenibilità del Pianeta partendo dal modello di un Reattore Nucleare? Si può, e a dimostrarlo è Q-cumber, il primo social-network, “eco sostenibile”. di Francesco Turlon
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ell’agosto 2012, durante i Giochi Olimpici a Londra, Q-cumber viene premiata come una delle 100 idee più innovative dell’anno. Unica proposta italiana tra quelle presentate, il progetto viene notato da colossi come Google, Intel e Cisco, oltre che naturalmente dall’Associazione Internazionale per la valutazione dell’Impatto Ambientale (IAIA). Giuseppe Magro, Ingegnere nucleare ideatore del servizio, ci ha parlato più in dettaglio di questo ambizioso progetto. Giuseppe, Cos’è Q-cumber, a chi si rivolge e da quando esiste? Q-cumber è una piattaforma interattiva, un GeoSocialForum della sostenibilità ambientale, in grado di rendere disponibili agli utenti dati ambientali di zone di interesse. L’obiettivo dello strumento consiste nell’agevolare una nuova forma di sostenibilità basata sulla collaborazione e la condivisione di informazioni e strumenti in rete. Da questa piattaforma è possibile denunciare emergenze ambientali, proporre soluzioni e consultare piani territoriali
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Il gruppo di lavoro di Giuseppe Magro (primo da dx)
governativi, regionali e provinciali. La pubblicazione online è recente, circa un anno. Stiamo però lavorando al suo miglioramento da almeno 8 anni. Da dove deriva il nome? Ha qualche significato? Q-cumber richiama la parola cetriolo (o cocomero) nella lingua anglo-americana. Non ha un vero e proprio significato, è nato per scherzo pur dovendo affrontare argomenti che ludici non sono. Il nome tecnico dello strumento non era proponibile per la rete per cui è nata una sorta di gioco di parole andando a cercare una lettera libera, che nessuno avesse mai utilizzato, e un ortaggio, in stile Apple (il cui logo è una mela, ndr), che ricordasse comunque l’ecosostenibilità del progetto. Quanti sono gli utenti registrati? Ogni giorno il numero cambia: siamo sull’ordine di diverse migliaia di iscritti e centinaia di migliaia di accessi e pagine visualizzate. Stiamo cercando di crescere in modo graduale, ma sappiate che attualmente ciò che si vede è solo il 5% di ciò che il servizio mostrerà agli utenti nei prossimi mesi. Tutti gli algoritmi che calcolano effettivamente l’impatto ambientale determinato dallo stare in un luogo piuttosto che in un altro verranno implementati e aggiunti al servizio. Perché avete deciso di lanciarlo a Londra? Il lancio del servizio in Inghilterra, in particolare a Londra, era importante. Si tratta infatti di un luogo in cui si incontrano culture molto diverse tra loro e l’attenzione per ambiente e sostenibilità è elevata. Mantengo contatti lavo-
Tutela dell’ambiente dentro e fuori dalle città rativi con Londra ormai da dieci anni ed è stato naturale avviare il servizio in Inghilterra, dove gestiranno autonomamente Q-cumber. C’è grande interesse da parte del governo inglese a migliorare e utilizzare il servizio perché, oltre ad essere orientato ai cittadini, il sistema funziona altrettanto bene per istituzioni, aziende, sindaci. Siamo stati quasi subito contattati da rappresentanti del governo britannico per lo sviluppo della parte istituzionale. Oltre a lei e gli utenti chi si cela dietro Q-cumber? Il gruppo che porta avanti quotidianamente il servizio è composto da 12 persone, poi disponiamo di una schiera di professionisti e volontari che all’occorrenza ci aiutano: informatici, ingegneri, fisici, scienziati ambientali, matematici, biologi, pianificatori, figure di spicco del mondo accademico italiano. Non dimentichiamo i cittadini che collaborano in modo più attivo e ricevono strumenti aggiuntivi, avendo poi la possibilità di diventare animatori sociali. A questi si aggiungono infine comitati am-
bientali, scuole e università. Che strumenti di lavoro utilizzate per gestire il servizio? All’interno del servizio è integrato Google Maps. Attualmente i dati sono conservati in Svizzera e stiamo decidendo come migliorare il servizio di clouding, affittando spazi più importanti di quelli attuali, vista l’enorme quantità di informazioni. I linguaggi di programmazione vanno da Fortran (per le parti più scientifiche) a Java e Python, oltre ai nuovi linguaggi per l’integrazione con i sistemi operativi Android e iOS nello sviluppo delle app. In quest’ultimo caso ci stiamo affidando a professionisti esterni e i prodotti saranno disponibili all’incirca in autunno. Giuseppe, da ingegnere nucleare a ideatore di progetti ecosostenibili, perché? Nelle serate pubbliche questa è una delle domande ricorrenti. Possiamo dire che il fatto di essere ingegnere mi ha permesso di avere molta confidenza con tutta una serie di strumenti matematici, fisici e logici strutturali. Nei sistemi nucleari bisogna infatti pen-
Giuseppe Magro
sare a tutto, lavorando in primo luogo con il rischio e con concetti e cose che non si possono vedere o toccare. Per lavorare su qualcosa di cui non si ha esperienza diretta bisogna affidarsi quasi totalmente a fisica e matematica. Tutto ciò si è unito al tema sociale, portandomi a pensare che in fondo il pianeta è strutturato come un grande reattore nucleare. Quindi l’ambizione è quella di ricercare in modo collaborativo forme nuove di stabilità nelle relazioni sociali e ambientali, ovvero, perseguendo in modo collaborativo la Sostenibilità…
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SCUOLA Una piccola ricerca indaga i sogni dei bambini
Cosa voglio fare da grande? È già tempo di abbandonare i banchi per la consueta (e meritata) “pausona” estiva. Tra le tante iniziative che hanno distinto la scuola in questi mesi ci sono progetti europei, energie rinnovabili e non da ultimo una ricerca inedita del maestro Adelino Girlanda per scoprire il futuro immaginato dai bambini delle elementari.
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a grande mi piacerebbe fare...”. Si legge questo sulle cartoline (vedi foto vicino al titolo) che il maestro Adelino Girlanda, dell'Istituto Comprensivo “Giovanni Pascoli” di Grezzana, ha distribuito ai bambini di 3^, 4^ e 5^ elementare dei plessi di Erbezzo, Lugo, Stallavena, Alcenago, Azzago-Romagnano e Grezzana, per chiedere loro in forma assolutamente libera cosa immaginino di fare da grandi. Un'idea nata quasi per caso ripensando a «mio padre e mia madre che studiarono fino all'età di 8 anni, come molti negli anni Trenta, entrando nel “mondo del lavoro” giovanissimi. Oggi con l'obbligo scolastico almeno fino a 16 anni questo è impensabile, ma anche io conservo il ricordo di quando da bambino mi si chiedeva cosa avrei fatto da grande» ha raccontato il maestro Adelino. Da questa intuizione, e grazie alla collaborazione dei colleghi, 312 bambini e bambine sui 320 totali hanno dato la loro
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“versione dei fatti” scrivendo l'impiego dei sogni e raffigurandolo con un disegno sempre sulla stessa cartolina (vedi foto). «Dopo aver letto e tabulato le risposte dei bambini non avvalorando il mio lavoro a modulo statistico» ha proseguito il maestro Girlanda, «mi sono accorto di come nel campione uscito i bambini e le bambine abbiano le loro idee, i loro sogni e i loro desideri dentro il “pensiero sul futuro lavorativo”, evidenziando una non trascurabile diversità e una molteplicità di prospettiva. Le scelte sembrano già dipingere una società del lavoro pregna di servizi, imprenditoria, sicurezza, sanità, sport, musica, ecologia, ricer-
Alcuni alunni della scuola di Alcenago
di Matteo Bellamoli approfondimenti di Jessica Ballarin
ca, scuola...». «Di certo» ha concluso il maestro Adelino, «seppure sempre nascosto nel pensiero dei bambini, un desiderio di lavoro c'è. L'augurio è che per questa generazione il futuro sia migliore di quello dei giovani di oggi». Pubblichiamo senza analisi i dati del lavoro del maestro Girlanda, lasciando al lettore ogni sua considerazione di stupore o di “ingenuo sorriso”.
L'obbligo scolastico, la storia 1859 – La legge Casati articola la scuola elementare su due bienni, obbligatorio il primo 1877 – La legge Coppino amplia l'obbligo al primo triennio delle elementari (divenute di 5 anni) 1911 – La legge Orlando allunga l'obbligo sino al 12mo anno di età, ma la realtà è diversa 1923 – La riforma Gentile amplia l'obbligo sino al 14mo anno di età, ma la realtà è diversa 1948 – La Costituzione prevede istruzione pubblica, gratuita e obbligatoria per almeno 8 anni 1962 – Legge n.1859 istituisce la scuola media unificata 1999 – Obbligo scolastico innalzato ai 15 anni 2007 – Obbligo scolastico innalzato ai 16 anni
Nella pagina a fianco alcune delle schedine consegate ai bambini
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Quarta M F 2 2 0 2 16 2 0 0 1 1 0 0 2 1 1 1 1 0 0 1 4 3 2 0 1 0 0 1 0 1 0 1 1
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Classi 3^ In "artista" sono comprese le voci: pittore, attore, ballerina, ballerina sul ghiaccio, cantante, chitarrista rock, modella, musicista in una manda, stilista. In "contadino" sono comprese anche le voci "allevatore" e "agricoltore". In "atleta" sono comprese le voci: atleta judo, calciatore, equitazione, moto free style, motociclista, pilota di rally, pilota di F1, sciatrice e sciatore. In "poliziotto" compresa anche la voce "carabiniere". In "medico" comprese le voci: dentista, chirurgo, dottore, infermiere e pediatra. In "insegnante" comprese le voci: maestra, maestra di danza, maestra di italiano, maestra di ginnastica, maestra di matematica e professore.
Classi 4^ In "contadino" è compresa anche la voce "allevatore". In "artista" sono comprese le voci: attrice, ballerino e cantante. In "atleta" sono comprese le voci: calciatore, motociclista, nuotatore, pallavolista e pilota di F1. In "insegnante" sono comprese le voci: insegnante di musica, babysitter, professore, maestra d'asilo, maestra del nido, maestra di danza. In "medico" sono comprese le voci: dentista, farmacista e infermiera. In "meccanico" è compresa anche la voce "meccanico di F1". In "poliziotto" è compresa anche la voce "carabiniere". In "veterinario" è compresa anche la voce "zoologa".
Classi 5^ In "contadino" è compresa anche la voce "allevatore" In "artista" sono comprese le voci: attrice, batterista, stilista di moda, truccatrice, rock star e pittrice. In "insegnante" sono comprese le voci: baby-sitter, maestra d'asilo, maestra e professore. In "biologo" è compresa anche la voce "biologa marina". In "atleta" sono comprese le voci: calciatore, professionista karate, tennista, escursionista. In "ingegnere" sono comprese le voci: ingegnere informatico, ingegnere spaziale, robotica. In "medico" sono comprese le voci: dottoressa, ostetrica, pediatra e psicologo.
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SCUOLA Una piccola ricerca indaga i sogni dei bambini
Progetto europeo alle scuole Perucci U n progetto, tante scuole e tanti giovani studenti di lingua e nazionalità diversa. Così si può riassumere in poche parole il progetto “Comenius”, un’iniziativa che coinvolge istituzioni scolastiche di diversi Paesi europei e che, finanziati dall’Unione, rappresentano un’importante opportunità di arricchimento, un’occasione per avvicinare culture e usanze. «Le diverse istituzioni scolastiche possono, in accordo tra di loro, presentare un progetto alla Comunità Europea allo scopo di sviluppare tematiche di interesse comune che ricadano sugli alunni sia in termini di miglioramento dei processi educativi, che come partecipazione ad attività che combattano i pregiudizi, il razzismo e la xenofobia» spiega la prof.ssa Sara Orlandi, insegnante coordinatrice di un Progetto Comenius di durata biennale presso la scuola secondaria di I grado paritaria cattolica “Carlo Perucci”. «Solitamente le scuole, sia pubbliche che private, si contattano sul web, decidono di elaborare insieme un progetto e lo presentano all’Agenzia Nazionale Italiana». Prosegue «Il nostro progetto “Virtual Reality”
L’edificio che ospita le Perucci
propone attività da parte degli alunni mirate a far ragionare i ragazzi sulle opportunità e sui rischi del mondo di internet». La quattro scuole coinvolte (una della Polonia, una della Spagna, una della Turchia e la Scuola Perucci per l’Italia) nell’arco di due anni si incontreranno in diversi momenti e Paesi per permettere ad alunni e docenti di lavorare insieme e vivere una nuova esperienza formativa.
Giocare.. per imparare divertendosi L a sensibilizzazione al risparmio energetico parte dai giovani alunni degli Istituti Comprensivi dei comuni veronesi che hanno deciso di accogliere la sfida lanciata dall’Unione dei Comuni dei tre Territori Veronesi (Bardolino, Cavaion Veronese, Mozzecane, Fumane, Garda, Rivoli Veronese, San Pietro in Cariano, San Giovanni Lupatoto, Sommacampagna, Sona, Valeggio sul Mincio). “Sfida l’Energia!”, che ha visto il coinvolgimento entusiasta di oltre 1.768 studenti, rappresenta un valido esempio di come l’educazione a tematiche di pubblico interesse possa e spesso debba partire dai giovani, magari con una sfida o con un gioco. Gli alunni, raggruppati in Rilevatori, Energetici, Guardiani della Luce e del Fuoco, hanno registrato e monitorato i consumi di gas ed elettricità delle scuole da
I ragazzi a Bruxelles (sopra) e a scuola (sotto)
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novembre a marzo e hanno proposto e applicato, a seguito di una fase di analisi dei comportamenti all’interno degli istituti scolastici, le buone pratiche per il risparmio energetico. Visto l’impegno e l’entusiasmo dei partecipanti, la Struttura di Supporto che ha elaborato i dati registrati e valutato il lavoro di insegnanti e studenti, ha deciso di premiare tutte le scuole organizzando, per una rappresentanza di docenti e alunni, un viaggio formativo a Bruxelles. Qui, hanno avuto la possibilità di partecipare al Gioco di ruolo “Diventa Europarlamentare per un giorno” all’interno del Parlamentarium, per imparare il funzionamento del parlamento Europeo divertendosi.
29 - 30 GIUGNO 2013 4a GIORNATA DELLA BADANTE VERONA PIAZZA BRA
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ndrà in scena i prossimi 29 e 30 giugno, nella centralissima cornice di Piazza Brà a Verona, la IV^ Giornata della Badante, ideata e promossa da Privatassistenza, che con le sue oltre 150 sedi sparse per lo stivale, è azienda leader in Italia nell'assistenza domiciliare. Dopo il successo delle scorse edizioni, per quest'anno si è deciso di proporre nuove iniziative al fine di coinvolgere il maggior pubblico possibile. Durante le due giornate sarà possibile infatti approfittare di svariati servizi agli stand montati intorno ai giardini della Brà. Privatassistenza darà la possibilità di verificare gratuitamente la pressione, la glicemia e la saturazione del sangue oltre ad offrire consulenze gratuite su badanti, assistenza domiciliare e ospedaliera. Sarà inoltre fatta anche una raccolta delle domande di lavoro. Grazie poi alla coorganizzazione del Comune di Verona, dell'Associazione ACLI Verona e alla collaborazione con il Tribunale del Malato, CEMS e Federfarma Verona, altre associazioni saranno altrettanto disponibili sia per consulenze sui contratti di lavoro, pensioni, invalidità, infortuni e malattie sia per consulti gratuiti con medici specialisti, valutazioni di casi di malasanità e altri controlli medici gratuiti. A completare il ricco programma, Privatassistenza torna ad organizzare per il secondo anno consecutivo anche il Corso Formativo gratutito rivolto a tutte le badanti. Dal 24 al 27 giugno la Sala Lucchi del Palasport di Verona ospiterà il corso dal titolo “Alleviare il dolore con l'empatia”, volto a sensibilizzare le persone che operano nel delicato settore dell'assistenza agli anziani. Durante questa intensa tre giorni interverranno medici, specialisti, psicologi, neuropsicologi, nutrizionisti ed altri professionisti del settore medico e assistenziale. Le tre giornate inizieranno alle ore 9:00 per concludersi alle 18:00 e daranno modo di affrontare in maniera piuttosto approfondita temi come la comunicazione empatica, la conoscenza di determinate problematiche connesse a specifiche malattie, l'alimentazione, il primo soccorso e non da ultimo i dettagli del CCNL colf e assistenti familiari. Lo scorso anno furono rilasciati, al termine del corso, ben 73 attestati di frequenza, e per
quest'anno ci si aspetta un successo altrettanto importante. L'importanza della Giornata della Badante sta tutta nei numeri: nel 2050 ci saranno circa 2 miliardi di anziani e questo rende ancora più necessario ed essenziale avvalersi di persone qualificate per l'aiuto ai nostri cari. Molte famiglie spesso affidano a soluzioni improvvisate creando un circolo vizioso di lavoro in nero che genera molte lacune sulla professionalità delle badanti stesse. Il Comune di Verona e Privatassistenza da tempo sono in prima fila per combattere questa piaga. «La nostra manifestazione» ha sottolineato Nicola Carpeggiani, presidente Privatassistenza Verona «è giunta al quarto appuntamento e ogni anno cerchiamo di aggiungere qualcosa in più. Sono convinto che chi fa uso di assistenza domiciliare ha il diritto e il dovere di garantirsi un'assistente formata. Con questo evento vogliamo garantire un minimo di formazione a tutte quelle badanti che finora non hanno maturato né esperienze né studi specifici». Per informazioni ed iscrizioni al corso gratuito Privatassistenza – Via Ponte, 12 - San Martino Buon Albergo (VR) Tel. 0458799356 – www.privatassistenza.it
RUBRICA
Notizie dal mondo
Marketing evolution La tecnologia diventa sempre più fantascientifica e il sistema pubblicitario ne usufruisce. Pubblicità interattive e intelligenti, capaci di riconoscere persone e propri interessi. Ecco le nuove frontiere del sistema marketing. di Arianna Mosele
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n tempo per giocare a tennis o fare un po’ di sano sport ci si recava in palestra o semplicemente all’aria aperta. Ora non più, possiamo comodamente farlo nel nostro salotto di casa grazie agli innumerevoli giochi virtuali che il mercato ci propone. Ma la tecnologia si è spinta oltre, fino al campo del marketing. Un cartellone pubblicitario che si modula e adatta al cliente riconoscendone preferenze e interessi, pubblicità in 3D sparse per la città con cui ognuno può
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Giornalepantheon giugno 2013
interagire direttamente. Non si tratta di fantascienza o di astratta immaginazione, ma delle nuove frontiere pubblicitarie che il mercato propone. Si chiamano spot multisensoriali, un metodo alternativo e suggestivo per fare pubblicità. Tali spot si caratterizzano per il loro carattere unico e futuristico, lontani dagli ormai banali cartelloni o spot televisivi. Le nuove tecnologie permettono di creare suoni, ologrammi e profumi particolarmente suggestivi e coinvolgenti: un divertimento per i consumatori e un investimento per i venditori. Un primo caso di pubblicità particolarmente suggestiva è stato avanzato da una nota azienda italiana di alcolici, che ha proposto sul quotidiano La Gazzetta dello Sport (foto a dx) una pagina tipicamente rosa ma sfuocata, non permettendone dunque la lettura. Il lettore attento tuttavia poteva constatare che non si trattava di un semplice errore di stampa ma di un effetto voluto dallo stesso autore: ai margini della pagina infatti compare la scritta del noto marchio con la scritta “se bevi troppo non vedi chia-
ro”. Un’idea innovativa e divertente in grado di attirare l’attenzione e la curiosità di molti. Una réclame ancora più straordinaria è quella che si sono trovate di fronte milioni di lettrici inglesi della nota rivista Marie Claire. Sfogliando le pagine del mensile, tra una fotografia e l’altra, la società Americhip ha inserito un mini schermo che trasmette il celebre spot del profumo Dolce&Gabbana (foto nell’altra pagina). Se non siete né amanti di sport né di moda, sicuramente adorerete il progetto goloso proposto dalla Nestlè, il “benchvertising”. Il brand infatti, per pubblicizzare uno dei suoi prodotti
Notizie dal mondo La famosa “benchvertising” del KitKat (sotto) e della Denver Water (altra pagina)
più famosi, ha rivestito delle comuni panchine di legno, dandole le sembianze di una grande barretta di cioccolato. Una pubblicità creativa in 3D in grado di coinvolgere e stuzzicare l’appetito di tutti i passanti. Anche la società Denver Water, impiegata nella distribuzione dell’acqua in Colorado, per sensibilizzare la popolazione nella lotta contro lo spreco, ha utilizzato proprio una panchina. Questa è stata rivestita con il classico sedile in legno solo per metà e sullo schienale è comparso l’avvertimento “Use only what you need”, ossia “utilizza solo ciò di cui hai bisogno” (foto). Ma camminando lungo la strada, potreste anche imbattervi in alcuni parcheggi per auto attorno ad un albero con la scritta “riservato ai guidatori ubriachi”, un messaggio ironico ma allo stesso tempo molto conciso e serio per la lotta alla guida in stato di ebrezza. Categoria di spot al limite del realistico sono i messaggi contestuali, denominati “gladvertising”. Questi
consistono in cartelloni pubblicitari in grado di cambiare grafica a seconda dell’umore dei passanti. Tale sistema funzionerebbe grazie al software ERS, che mediante delle apposite fotocamere analizza l’espressione dell’ignaro passante (espressione del volto, movimento di occhi e mani) e ne riconosce uno dei sei stati d’animo prestabiliti, dalla felicità alla rabbia, dalla paura alla sorpresa. Se dunque il soggetto sembra essere triste, potrà comparire la pubblicità di una vacanza, sulla base di differenze relative all’età del soggetto o se si tratta di donna o uomo. L’iniziativa è stata già realizzata a Tokyo e Londra ma anche in Italia tuttavia si stanno muovendo le prime sperimentazioni, legate ai marchi della grande distribuzione alimentare. Il Centre for Future Studies, diretto da Frank Shaw, è particolarmente attento nello sviluppo di nuove tecniche promozionali alternative e secondo il parere dei ricercatori la scienza po-
trebbe spingersi oltre la nostra immaginazione. Si parla infatti di cartelli in 3D in grado di riprodurre la nostra immagine, sostituendola a quella di una modella che pubblicizza un paio di jeans o l’ultimo capo di abbigliamento firmato. Oppure distributori automatici in HD con vetro interattivo e touchscreen capaci inoltre di riconoscere le preferenze del soggetto e cambiare prodotti in relazione all’età. Un esempio in Italia? Lo spot televisivo della Coca Cola con un simpatico distributore parlante. Un’altra idea spiritosa e ingegnosa per coinvolgere e convincere il pubblico.
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ARTE&CULTURA Scoprire talenti
Fotografa il codice QR per vedere l’installazione “The lights going on and off”
Federico Ferrarini, Giada Furgeri, Marcello Gobbi (alcuni artisti rappresentati dalla BEYOND FACTORY)
Arte contemporanea a Verona Fulvio Santorelli è un avvocato che vive e lavora a Savona, fino al giorno in cui rimane folgorato dal quadro di un pittore veronese. Da quel momento il suo mestiere diventa l'arte, più precisamente, scoprirla. Siamo andati a trovarlo a Beyond Factory, galleria che ha aperto in centro a Verona nel 2011, per farci raccontare di questo mondo, cosa significa “fare arte” e come si riconosce un artista. di Camilla Pisani
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ra il 2001 quando lo scozzese Martin Creed vinceva il Turner Prize, il più prestigioso riconoscimento artistico inglese, grazie all'opera “The lights going on and off ”, tradotto: “Luci che si accendono e si spengono”. E, in effetti, l'installazione consisteva proprio nell'accendere e spegnere la luce all'interno di una stanza vuota (video dell'installazione al Moma di New York dal codice QR). Non occorre essere esperti d'arte, ma possiamo ammettere che vedendo questa installazione, molti si saranno ripetuti: «un'idea simile sarebbe potuta venire anche a me!». Chi di noi, almeno una volta nella vita, non è passato davanti ad un quadro, una scultura o un'opera, e con occhio più o meno critico, più o meno consapevole, ha dichiarato: “Questo potevo farlo anch'io”? Il confine tra un vero professionista e un cosiddetto imbrattatele non è così semplice da definire: se a volte è fin troppo evidente, altre, invece, è molto labile. E, allora, come si distingue l'arte dal tentativo? Abbiamo girato la domanda a Fulvio
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Santorelli, proprietario di Beyond Factory, galleria nata a Verona nel 2011, che gestisce insieme alla moglie Paola. Una laurea in legge, corredata da un doppio master in marketing, Santorelli è un avvocato e, per sua stessa ammissione, privo di conoscenze specialistiche in ambito artistico o umanistico. Detto così, non sembra la persona giusta, ma basta informarsi su eventi e progetti che ha realizzato in partnership con istituzioni di livello internazionale, tra Cina ed Emirati Arabi, per rendersi conto di come, in questi ultimi anni, non abbia compiuto un solo passo falso nella scelta dei suoi artisti. Nel presentarsi non rinnega un passato lontano da questo settore, anzi, l'essere avvocato, oggi, gli è congeniale per districarsi tra le burocrazie del sistema, disimpegnando le sue scoperte da questioni pratiche, perché possano dedicarsi esclusivamente al “fare arte”, dal momento che, secondo lui, l'artista lo si fa, non lo si è. Importante distinzione, fatale per chi decidesse di presentarsi ad un procuratore ricalcando maldestramente il cliché del
Federico Ferrarini: SOLE 008, tecnica mista su tela, 180 X 225 cm
bohémien d'altri tempi, con tanto di vestito nero e abitudini bizzarre. La scelta di abbandonare codici e aule di tribunale per aprire Beyond Factory l'ha presa all'improvviso, di pancia, dopo essere rimasto inchiodato ad un quadro mentre stava visitando una mostra. Si può sentire la mancanza fisica di un'opera? Se sei disposto a scardinare l'ordine prestabilito della tua vita per andare in cerca dell'arti-
Scoprire talenti Federico Ferrarini: TWISTER tecnica mista su tela, 180 X 225 cm
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sta che l'ha realizzata, è probabile di sì. L'opera in questione era del pittore veronese Federico Ferrarini, che Santorelli ha raggiunto, dalla Liguria, sua terra d'origine, fino alle colline della Valpolicella. Dal profondo legame di amicizia che si è instaurato tra i due, è maturata la decisione di trasferirsi a Verona, diventare l'agente di Ferrarini e dare vita alla galleria, che nel tempo si è arricchita anche delle scul-
ture di Marcello Gobbi e dei quadri di Giorgio Tentorini e Denis Riva, tra gli altri. Ma come e perché sono stati scelti loro? Forse la domanda non è corretta, sarebbe stato più giusto chiedere come e perché le opere di questi artisti hanno scelto lui, perché proprio di questo sembra trattarsi: arte è ciò che essa è in grado di trasmettergli, di mandare qualcosa, utilizzando le
sue parole, “in corto circuito”. Non importa che l'autore venga o meno da accademie quotate, non ci sono scuole né studi, il genio consiste nel concepire un'idea mai vista prima, e nel saper realizzarla con le proprie mani, artigianalmente. Due abilità necessariamente complementari, che permettono al professionista di emergere lasciandosi indietro l'hobbista di turno, rimasto ancorato ad una concezione ormai anacronistica dell'arte. L'artista contemporaneo è pronto a correre il rischio di svincolarsi da canoni, stili e linguaggi che la storia ha già ampiamente riconosciuto ed affermato, per proiettarsi oltre. Non è un caso che “beyond” in italiano significhi “oltre”. Non è facile rassegnarsi al fatto che tutto ciò che per secoli ha rappresentato per il nostro paese, patria di umanesimo e rinascimento, un grandioso patrimonio da salvaguardare, oggi debba essere superato, ma sarà questa l'unica strada da percorrere per insinuare il dubbio, anche all'ultimo degli scettici, che forse non sarebbe riuscito a farlo anche lui.
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NUOVE PROFESSIONI Riuso come filosofia
L’impresa sostenibile è possibile Un gruppo di giovani e un’idea amica dell’ambiente hanno dato il via a Reverse Lab, un’associazione culturale che si occupa di trasformare i materiali di scarto in oggetti pieni di vita, diventata oggi anche impresa sociale. Un nuovo modo di fare imprenditoria nel rispetto della sostenibilità economica e ambientale.
A
di Francesca Mauli
volte è necessario cominciare dalla fine, per trovare un nuovo inizio. Partendo da questa considerazione, tre giovani veronesi, Nicola Gastaldo, Raffaele Iaccarino e Federica Collato, provenienti da settori diversi (rispettivamente architettura, logistica ed economia) hanno dato vita, nel 2010, a Reverse Lab, associazione culturale rivolta alla promozione dello sviluppo sostenibile in senso ambientale, economico e sociale. «Reverse Lab si insinua in una falla del sistema produttivo, che corrisponde alla fase finale della lavorazione industriale, ovvero allo scarto
dei materiali, il cui smaltimento ha un costo» spiega Federica Collato, responsabile amministrativa e addetta alla comunicazione. «Noi diamo nuova vita a questi materiali, raccogliendoli dalle aziende e trasformandoli, attraverso la creatività e il lavoro manuale, in elementi di arredamento e oggettistica». Tre gli obiettivi iniziali: la creazione di un laboratorio interno in cui l’uso delle macchine fosse ridotto al minimo, per non impattare sull’ambiente più di quanto lo farebbe il tradizionale processo di smaltimento delle materie di scarto recuperate; la promozione di una diversa cultura del cibo e la diffusione del concetto di
Esposizione al VRBAN (qui) e agli Ecodays in Piazza Erbe (in alto a dx)
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mobilità sostenibile. A questo scopo, l’associazione organizza laboratori ed eventi, in collaborazione con altre realtà, come Slow Food Verona, e con le amministrazioni comunali. Nicola Gastaldo progetta tavoli, sedie, armadi, contenitori, utilizzando in particolare il legno, soprattutto sotto forma di pallet, ma anche cartone, tessuti e plexiglas, che vengono poi realizzati da Michele Pistaffa. «Curiamo tutta la linea» spiegano, «dal prelievo fisico del materiale all'installazione». I committenti sono vari: privati, ma anche esercizi commerciali e amministrazioni locali, come il Comune di Erbezzo, che ha incaricato Reverse Lab della creazione dell’ar-
Riuso come filosofia con l’idea di veder nascere una nostra impresa sociale. Lo abbiamo vinto e quest’anno è nata Reverse impresa sociale». Di pari passo è stata individuata una nuova sede, in via Giolfino, nei pressi di Porta Vescovo: «Uno spazio molto più grande, con uffici, un capannone e un’area all’aperto adatta a ospitare eventi. Abbiamo voluto coinvolgere alcune attività affini a noi per età, (siamo tutti tra i 25 e i 35 anni), e visione (studi di creativi in
diversi settori, laboratori artigianali, associazioni), che oggi condividono con noi questi spazi». La nuova sede, tempo permettendo, verrà inaugurata il prossimo 14 giugno. «Vorremmo accogliere altre realtà e diventare un punto di riferimento» conclude Federica. «La volontà è di favorire l’esistenza di spazi di collaborazione, in una sorta di banca del tempo professionale in cui unire competenze e confezionare, insieme, nuovi progetti».
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mente “self-made”! «È un modo divertente per acquisire consapevolezza del valore del lavoro che sta dietro a oggetti anche piccoli, come una borsa» concludono. E maggiore consapevolezza significa minor spreco! Per informazioni su corsi e laboratori e idee creative, è possibile visitare il sito www.sartelaboratorio.blogspot.it
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chivio dell’anagrafe. «Il costo molto elevato della lavorazione manuale» spiega Federica «viene compensato dall’abbattimento totale dei costi di acquisto della materia prima, dandoci la possibilità di offrire prodotti unici, personalizzabili per forma, colore, dimensioni, a prezzi contenuti. Il design, minimale e pulito, e la certezza di offrire pezzi artigianali ed ecosostenibili sono i nostri punti di forza». Prodotti competitivi, quindi, che sono stati premiati dal mercato. «L’interesse attorno a Reverse Lab è cresciuto nel tempo» spiegano i fondatori «altri professionisti si sono uniti a noi e si è creato un mercato per i nostri prodotti. Lo scorso anno abbiamo scelto quindi di partecipare al bando “Crea lavoro” della Regione Veneto,
Come unire la passione per il cucito al rispetto per l’ambiente e le sue risorse? Se lo sono chiesto Valeria Fainelli e Lucia Benedetti, due giovani veronesi, prima di dare vita a S’arte, un laboratorio che si occupa di sartoria “di recupero”, dando nuove possibilità a vecchi vestiti, ma anche a scampoli di stoffa spaiati, che vengono trasformati in astucci, trousse per il trucco, borse, cuscini, portapannolini per bebé, e ad ombrelli rotti, che rinascono come… borse per la spesa! Nei loro laboratori (il prossimo sarà il 9 giugno a San Floriano nel parco di Villa Lebrecht all'interno della Festa Ecotutto Multicolore, dalle 11:00 al tramonto, ndr) insegnano a riutilizzare la resistente, colorata e impermeabile stoffa degli ombrelli per ricavarne delle comodissime borse da portare con sé quando si va a fare acquisti. «Crediamo che sia questa la strada da intraprendere, anche per sensibilizzare le persone nei confronti di un consumismo esagerato, che spinge a comprare e buttare, mai a ricreare» spiegano. Senza contare la soddisfazione di avere un oggetto total-
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Ognuna delle venti novelle di questa raccolta Ë ispirata a una specifica erba medicinale, alle sue peculiari caratteristiche curative ma anche, e soprattutto, alle tipiche proprietà venefiche. Il percorso, tracciato dai venti scrittori si snoda attraverso i secoli, a partire dall'anno Mille fino ai nostri giorni, in un mosaico di storie avvincente ed originale.
In un’ assolata domenica allo stadio Bentegodi, un bambino assiste seduto sulle ginocchia di suo padre, allo storico incontro Verona-Milan. Mentre sul campo le sorti del mondo sembrano rovesciarsi, i ricordi e le suggestioni volano via dal prato per ritrovare i suoni e le immagini di un passato in bianco e nero.
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Quarto album di Ruben (al secolo Pierfrancesco Coppolella), cantautore veronese attivo dal 2000. Le nuove canzoni confermano l’attitudine folk-rock del veneto, ironico osservatore di se stesso e del mondo contemporaneo.
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SPECIALE ESTATE (1) Tra storia e natura
Alla scoperta di Forte Castelletto Fotografa il codice QR per vedere il video di Forte Castelletto
Ritorna lo speciale Estate di Pantheon. Quest'anno vi proporremo tre location ricche di storia per un turismo “ragionato” anche vicino a casa. Iniziamo da Forte Castelletto, testimonianza di come a pagare le conseguenze delle guerre non siano i potenti ma chi con la guerra non c’entra nulla.
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ituato in Lessinia tra le frazioni di Cancello e Moruri, il Forte Castelletto fu costruito a scopo difensivo tra il 1885 e il 1889. Ampliato tra il 1900 e il 1904, venne utilizzato durante la Seconda Guerra Mondiale come deposito di materiale esplosivo, tra cui munizioni e polvere da sparo. In seguito all’armistizio dell’8 settembre 1943, fu lasciato incustodito dai militari incaricati di presidiarlo e cinque giorni dopo, il 13 settembre dello stesso anno, si verificò una violenta esplosione che costò la vita a 37 persone.
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di Francesca Merli
Al termine della Seconda Guerra Mondiale si formò il “Comitato vittime di Forte Castelletto” voluto dai familiari a memoria delle vittime di quel tragico scoppio. «Erano momenti difficili. La popolazione non aveva nulla e perciò si recava al Forte per cercare qualcosa da portare a casa», confida Flavio Bicego, presidente del Comitato, il cui padre perse la vita in quell’incidente. «Prendevano i vetri per le finestre, i sacchi di cotone che contenevano l’esplosivo da utilizzare come lenzuola», ma nella foga nessuno pensava ai rischi a cui andava incontro, come l'eventualità di un'esplosione. «Il boato di quello scoppio è ancora nei ricordi di alcuni abitanti dei paesi circostanti», ricorda commosso Flavio. La causa dell’esplosione non è mai stata accertata, e «potrebbe essere stata provocata da una scintilla, per il modo in cui venivano aperte le casse contenenti l’esplosivo, con mazze e picconi». Per tenere viva la memoria, negli anni Cinquanta, i componenti del Comitato assieme a un gruppo di ex reduci e combattenti, decisero di costruire una piccola chiesa dedicata alla Madonna
Il masso posto nel 1993
La targa posta nel 2010
Addolorata nel luogo dove sorgeva il Forte e dove ogni 13 settembre viene celebrata una Santa Messa a suffragio delle vittime». Nel 1993, in occasione del 50° Anniversario, il Comitato decise di collocare al centro della voragine formatasi nella collina a seguito dell’esplosione, un masso di rosso ammonitico con una targa (vedi foto sopra): “A ricordo delle vittime, a monito per i posteri”. «Per l’occasione», raccon-
Tra storia e natura
RAGGIUNGERE IL FORTE IN BICICLETTA Partenza: Montorio Lunghezza: 11km (circa) Difficoltà: Media Durata: 2 ore circa Consigliamo due percorsi per raggiungere il forte partendo dalla chiesa di Montorio, dopo la Biblioteca Comunale, in direzione Pian di Castagnè. La strada è tutta in salita ed è lunga, dunque servono gambe buone, allenate, e tanto fiato! Dalla chiesa prendete la strada provinciale che porta verso Moruri e percorretela per 6,5km fino ad arrivare alla chiesa del Pian di Castagnè alla vostra sinistra e a un incrocio subito dopo. Tenete la sinistra seguendo per “Mezzane” e “Castagnè”. Dopo circa 500 metri incontrerete un bivio, con le indicazioni “Mezzane”, “Moruri”, “Castagnè”, che mandano verso destra. Voi invece dovete proseguire verso sinistra, ignorando i cartelli. La strada in questione è via Caiò, la più suggestiva dal punto di vista panoramico. Proseguite sempre sulla stessa strada, non potete sbagliarvi perché è dritta ed è tutta asfaltata. Dopo circa 4,5km troverete un punto in cui la collina forma un terrazzamento, su cui è presente una piccola casetta gialla (foto sotto). Prendete la strada asfaltata che sale verso destra (vedi foto qui sotto ). Alla vostra destra noterete un grande prato e sulla sommità una grande antenna e un edificio di colore rosa. La prima stradina non asfaltata che trovate alla vostra sinistra vi porterà al Forte. A questo punto proseguite sulla strada sterrata per circa 100 metri, e dopo aver oltrepassato un cancello di legno, sarete all'interno dell'area del forte.
ta Flavio, «venne anche restaurata la piccola chiesa, e tutto ciò fu possibile anche grazie alla disponibilità dei Gruppi Alpini di San Rocco, Moruri e Montorio, i quali hanno ripulito e reso agibili le gallerie sopravvissute all’esplosione». Nel 2010, in concomitanza del 67° Anniversario e per il volere dell’8^ Circoscrizione è stata realizzata un’altra targa collocata
RAGGIUNGERE IL FORTE A PIEDI Partenza: Mezzane Lunghezza: 8,4km (circa) Difficoltà: Impegnativo Durata: 3 ore circa Partite da Piazza IV Novembre, a Mezzane di Sotto. Salite fino alla chiesa, superate le scuole elementari e il cimitero. Subito dopo il cimitero prendete a sinistra per Via Valfredda. Dopo circa 450mt abbandonate la strada asfaltata e prendete a sinistra sulla strada sterrata, che da queste parti è nota come “il Coppo”. Salite fino a raggiungere il capitello in Loc. Trani e da qui proseguite ancora in salita, tenendo il sentiero che svolta verso destra in direzione di Castagnè. La strada sterrata termina in Loc. Croce sulla strada asfaltata che sale a Castagnè. Una volta raggiunta la piazza di Castagnè proseguite sulla SP37b in direzione di Moruri. Dopo circa 800mt tenete la sinistra al bivio verso Moruri. Seguite la strada asfaltata fino alla frazione (circa 3,2km) e quindi fino alla chiesa di Moruri. Una volta a questo punto il più è fatto. Salite lungo la strada che si inerpica di fronte alla chiesa, e seguite poi il sentiero che segue la linea del monte (molto pendente). Vi ritroverete ben presto alle pendici del colle del Forte Castelletto. Per i meno allenati, potete salire in auto fino a Castagnè e percorrere solo l'ultimo tratto (circa un'ora e mezza), evitando la salita da Mezzane, comunque una delle parti più suggestive dell'itinerario.
all’ingresso del monte su cui sorgeva il Forte. «Quest’anno scadrà il 70° Anniversario, che verrà celebrato domenica 8 settembre con inizio alle 16», conclude Flavio. Messo all’asta dal Demanio militare, dopo la guerra il terreno su cui sorgeva il Forte è stato acquistato dal signor Luigi Piccoli, il quale mette a disposizione il sito per le commemo-
razioni annuali. Oggi di quel Forte rimangono solo poche pietre sparse qua e là, come se la forte esplosione avesse deciso dove posizionarle. Ben visibile e alquanto impressionante è la voragine dove è avvenuto lo scoppio, testimonianza, assieme all’atmosfera silenziosa in cui ci si trova immersi, di un evento tanto drammatico quanto inspiegabile.
L’angolo in rosa
RUBRICA
L'Equo solidale
fa tendenza
Fotografa il codice QR per scoprire il mondo dei tessuti Sabahar
Anche all'interno dell'Organizzazione Mondiale per il Commercio Solidale impazza la moda d'abbigliamento, con la sua conservazione delle tradizioni e delle culture. Abbiamo incontrato due donne che lavorano in questo settore per capire cosa sta dietro al lavoro tessile del fair trade. di Miryam Scandola
A
biti dalle stampe travolgenti, raffinate stole, preziose sciarpe in seta. La moda si respira dappertutto qui, nelle pagine del catalogo della nuova collezione di Auteurs Du Monde, la linea di abbigliamento di Altromercato, disegnata dalla stilista Marina Spadafora. E proprio la moda scopre, finalmente, la sua dimensione più pura nelle parole e nei gesti di Mala Sinha come in quelle di Kathy Marshall, che con le loro organizzazioni socie del World Fair Trade Organisation (Wfto) hanno contribuito a produrre numerosi capi della linea. Entrambe rispettano i dieci principi del commercio equo-solidale, assicurando ai propri artigiani un reddito giusto, corsi di formazione, assistenza medica e un fondo pensione. Sono diverse, quando le guardi, queste due donne. Il capello biondo e gli occhi celesti di Kathy non c'entrano davvero niente con la chioma scura e lo sguardo impreziosito
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dal “terzo occhio”, appiccicato sulla fronte, di Mala. Eppure hanno entrambe un sogno che tessono ogni giorno, come i pregiati capi che producono. Lavorano tanto, davvero tanto. Una in Etiopia. L'altra in India. Kathy, canadese d'origine ma africana per scelta, dopo un decennio presso la Oxfam Canada, un ente di cooperazione allo sviluppo, ha capito che la migliore cooperazione è permettere la scelta, ovvero dare fiducia allo sviluppo locale, rispettandolo senza imporlo. Ha creato sul suolo etiope un'organizzazione “Sabahar” che si occupa di seta in tutto il processo di lavorazione: dall'allevamento dei bachi alla creazione di sciarpe e candide stole. E lo fa in maniera sostenibile. Dalla scelta precisa della tipologia di baco da seta, chiamato “Eri”, particolarmente adatto al clima etiope, fino alla grande attenzione per una dignitosa retribuzione dei dipendenti. Un'attività, quella di Kathy, che non tesse solo la seta, ma anche e soprattutto l'emancipazione. Infatti l'allevamento dei bachi, la bollitura dei bozzi e la minuziosa filatura sono mansioni riservate esclusivamente alle donne. Si offre in questo modo al mondo etiope delle mogli e delle madri una possibilità di guadagno, utile per le esigenze domestiche, ma anche per investire nello studio e nella salute dei figli. Come è facile intuire, questo tipo di manodopera è davvero molto laboriosa e ha, ovviamente, tempi di produzione diversi da quelli dell'industria meccanizzata. Per questo i vari marchi del Fair Trade, come Altro Mercato, si impegnano a creare relazioni commerciali e a fare appalti esclusivamente a lungo termine, evitando acquisti spot, sbagliati per un tipo di produzione artigianale. «I risultati si vedono dopo lungo tempo» ripete Kathy con un affaticato sorriso. Perché la fatica c'è stata davvero, da quando nel 2000 ha mollato tutto per buttarsi nell'avventura della seta. Anche negli occhi spalancati di Mala Sinha si leggono le
L’angolo in rosa Kathy Marshall titolare di Sabahar
difficoltà superate. Un minuscolo studio di design tessile in cui voleva sperimentare e rendere attuale la grande tradizione dei tessuti stampati in India: questo era Bhodi all'inizio. Nel 1984, quando tutto è cominciato, in questo laboratorio di stampa, nella città di Baroda, nello stato indiano del Gujarat, c'era solo lei e Pradeep, il marito. Ora sono ottanta tra sarti, designers, stampatori, artisti e un gruppo di donne che ricama e decora i tessuti stampati. Ri-
Mala Sinha titolare di Bodhi
camano anche a casa, queste nuove donne lavoratrici, mentre controllano la cena e guardano i compiti dei figli. Perché, come ci racconta Mala, Bhodi si impegna da sempre a rispettare gli individui che lavorano nella produzione e a garantire loro un adeguato compenso. Tecniche dal sapore antico, quasi mistico, disegni elaborati e perfetti: tutta un'identità culturale si nasconde tra gli intrecci dei vari fazzoletti di tessuto, siano essi etiopi o indiani. Mala
e Kathy lo sanno bene. Preservare la tradizione non vuol dire, però, cristallizzarla. Anche l'innovazione deve trovare il suo spazio. Sabahar ora fornisce ai suoi artigiani telai di legno al posto di quelli in bamboo e il veloce arcolaio al posto del fuso. Anche Bhodi non è da meno. Infatti, oltre ad essere da sempre attenta a minimizzare l'impatto ambientale della stampa su tessuti naturali, l'azienda indiana crede fermamente nell'attività di ricerca, sia in campo tecnico che in quello creativo. Ci sono un sacco di colori e di storie impresse nelle sciarpe etiopi come negli eleganti cardigan indiani. Sono tutte tinture naturali. Caffè, foglie di cipolla, bacche di edera, corteccia. Insomma, ognuno dipinge il tessuto con gli acquarelli del proprio mondo.
EVENTI Innovazione, rinnovabili e start up
Successo tra robot, gare e idee Lo scorso 26 maggio è andata in scena la seconda Fiera Roboval, che quest'anno ha potenziato la parte delle competizioni e incentivato lo spazio per le start up e le idee di business. di Matteo Bellamoli e Stefano Zanelli
L
a tregua dal maltempo ha permesso l’affluenza di molti visitatori e il successo della seconda edizione della Fiera Roboval, che ha coinvolto con successo grandi e piccini. Organizzata da Innoval in collaborazione con Just, Finval, E-Sitter, Ferrari BK e Bertoldi Elettroimpianti, la manifestazione si è sviluppata su due fronti. Da una parte Piazza Carlo Ederle, a Grezzana, ha ospitato la zona espositiva, grazie anche alla collaborazione della Pro Loco che ha messo a disposizione le sue tensostrutture. Dall'altra il Parco Europa dove è andata in scena la seguitissima sfida tra i quadricotteri radiocomandati, vinta da Andrea Valente, novità dell'edizione 2013, consistente in un percorso ad ostacoli da completare nel minor tempo possibile. Nel pomeriggio si sono invece accesi i riflettori sulla sfida fra le scuole superiori di Verona, che hanno messo in campo i propri robot impegnati a risolvere i labirinti preparati dall'organizzazione. Come lo scorso anno, i robot erano stati consegnati per tempo alle classi, che hanno potuto programmarli per renderli più competitivi e veloci. A vincere questa sfida l'ITIS G. Ferraris di Verona (premio offerto da La Moderna Marmi), al secondo posto il Liceo Alle Stimate (premio offerto da Just) e al terzo l'ISISS Carlo Anti di Villafranca (premio offerto da Mediastone). Nel frattempo, nella zona centrale della fiera, sono state presentate le idee di business che hanno partecipato allo “Start Up day Innoval”. Ben 15 i progetti che hanno parlato di musica, economia, sociale e molto altro. Primo classificato il progetto “Sport
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Giornalepantheon giugno 2013
Identity Card” presentato da Alberto Locatelli, Alberto Pasini e Camillo Visioli, che unisce sport e salute; secondo posto per “Progetto Quid” presentato da Anna Fiscale, che unisce moda e recupero; terzo “Qui Cibo” presentato da Nicola Galetto e Alessandro Vaccaro per un'alimentazione
a chilometri zero. All’interno della fiera fra i vari prototipi erano esposti anche ausili per persone disabili, arti bionici, robot statici, con bracci prensili o con videocamera, stampanti 3D e robot mobili che venivano condotti per tutto lo spazio della manifestazione.
Tesi di laurea sulle Start Up Valentina Garonzi, di Roverè Veronese, laureanda in Economia Aziendale Verona, ha realizzato una tesi proprio sulle start up, protagoniste in questa edizione di Roboval. L'abbiamo incontrata al termine del Business Game organizzato da Innoval Young in collaborazione con Cattolica Per i Giovani.
Valentina, che cosa ti ha spinto a partecipare al Business Game? La voglia di mettermi in gioco, di fare un’ esperienza alternativa. Ho visto nel Business Game un’opportunità per implementare la mia formazione, coniugando la teoria con la pratica, in prospettiva di una futura attività lavorativa, ma anche come supporto alla tesi a cui sto lavorando.
Parlaci un po’ della tua tesi. Il mio obiettivo è quello di esaminare e spiegare il mondo delle Start Up innovative, raccogliendo varie testimonianze per dare una valenza empirica all’elaborato. Il focus principale sono i fattori critici di successo che gli startupper possono incontrare lungo il loro cammino. Direi che il Business Game è stato, in questo senso, un ottimo strumento di analisi. Incrociamo le dita!
Quali sono le tue impressioni su questo Business Game? Data la situazione di crisi attuale, la possibilità di testare virtualmente le proprie competenze nell’avviare un’attività imprenditoriale può essere un aiuto e una guida, una piccola “palestra interattiva” attraverso la quale allenarsi prima di confrontarsi realmente con il mercato. Le ore di formazione sono state ricche di informazioni e suggerimenti davvero molto interessanti. Il tutto, in un clima di collaborazione e amicizia tra tutti i membri del gruppo.
Consiglieresti questa esperienza? Assolutamente si!
Inaugurata la Birreria della Lessinia a Lugo
Innovazione, rinnovabili e start up
La prima start up dell’associazione Innoval inaugurata sabato 18 maggio. Parte così l’avventura della Birreria della Lessinia, il primo nano birrificio della zona che sta già ottenendo ottimi risultati sia dal punto di vista qualitativo che di richieste. di Davide Bertagnoli
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i è svolta sabato 18 maggio l’inaugurazione della Birreria della Lessinia, la nuova azienda partita grazie alla volontà dei soci Innoval, l’associazione economico imprenditoriale di Valpantena e Lessinia. Più di 600 le persone presenti al taglio del nastro, accorse per vedere il nuovo birrificio e per assaggiare la birra artigianale “Lesster”. Nel corso della mattinata sono intervenuti Stefano Valdegamberi, conigliere regionale, Mauro Fiorentini, sindaco di Grezzana, Arturo Alberti, presidente di API Industria e Ivano Ferrari, presidente Innoval, che hanno portato il proprio saluto e hanno speso parole di incoraggiamento per tutte le attività della vallata. Prima della benedizione dello stabile da parte del Parroco di Lugo, don Michele Garonzi, gli amici e i soci del birrificio hanno posto una targa in memoria dell’amico
Guglielmo Dal Corso, scomparso recentemente. «Ad oggi il birrificio ha una capacità di produzione di 800 litri a settimana che corrispondono a 1600 bottiglie da 50 cl» spiega il mastro birraio Fosco Conti. Attualmente vengono realizzate tre tipologie di birra: la “Fosca”, una Amber Lager a bassa fermentazione e la “Pils” anch’essa a bassa fermentazione dallo stile tedesco, entrambe prodotte con il luppolo Saaz. Per finire la “Bitter” ricavata da luppoli inglesi ad alta fermentazione con l'aggiunta di frumento. Il prodotto, disponibile oggi solo in bottiglie da mezzo litro, si trova in vendita presso la trattoria da “Fosco” in via Crosara 39 a Lugo di Valpantena e in alcune pizzerie bar e ristoranti selezionati della Lessinia. Per tutte le informazioni potete visitare il sito www.lesster.it o andare sulla pagina Facebook.
Alla festa del sole Terzo appuntamento al campo fotovoltaico Energyland per la festa dell’Energia pulita, che ha coinvolto soci, politici e scolaresche. di Fabio Dai Prè
A
quasi due anni dalla costituzione della Cooperativa Energyland, venerdì 10 e sabato 11 maggio scorsi si è tenuta la 3^ Festa dell’Energia Pulita, un’importante occasione in cui ribadire il forte impegno della cooperativa di Grezzana nei confronti delle rinnovabili e della salvaguardia dell’ambiente. Quest’anno la festa è stata contraddistinta da tre momenti specifici: durante la mattinata del 10 maggio, alcune scolaresche della Valpantena hanno visitato l’impianto fotovoltaico Energyland, dove i tecnici della cooperativa hanno tenuto una visita guidata sul funzionamento dell’impianto e più in generale dell’energia da fonte fotovoltaica. A dir poco entusiastica la risposta dei giovani ospiti che hanno trascorso una giornata diversa dal solito, contraddistinta anche dall’incontro col gregge di pecore presente nel parco, che nei mesi primaverili ed estivi bruca con voracità e mantiene tagliata l’erba che cresce a ridosso dei moduli fotovoltaici. Nella serata del venerdì presso la sede di Via Tavigliana si è tenuto il convegno “Verona capitale dell’energia pulita”, cui hanno partecipato tra gli altri il vicepresidente della Provincia di Verona Fabio Venturi, che ha portato il saluto del Presidente Miozzi e della giunta, Matteo Zulianello di Avanzi, referente italiano del progetto europeo REScoop, e il sindaco di Badia Calavena Ermanno Anselmi, che illustrato i presenti sul progetto e sul funzionamento della pala eolica da 1.350 kW installata nel suo comune.
Sabato 11 si è invece celebrata la tradizionale festa all’impianto fotovoltaico, in parte rovinata da un maltempo che ha limitato un’affluenza comunque buona. Diversi soci e persone interessate si sono recate all’impianto per la tradizionale scampagnata, culminata nel brindisi finale in onore della Cooperativa Energyland che, come tutti noi, sente il bisogno di un po' di sole.
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egli ultimi anni lo sviluppo e la ricerca di soluzioni che mirano a una riduzione del consumo energetico stanno diventando, per fortuna, argomenti di largo interesse tra le persone. Il continuo rialzo dei prezzi dei combustibili fossili e una maggiore sensibilità nei confronti della salvaguardia dell’ambiente, hanno portato all’introduzione di sistemi sempre più efficienti per il risparmio di energia. Anche nell’edilizia, settore che da solo impegna circa il 40% del fabbisogno energetico europeo e contribuisce al 25% delle emissioni di CO2, si cerca di dare risposte concrete a queste nuove esigenze. Uno degli ambiti di intervento più frequenti sugli edifici di nuova costruzione, ma anche su quelli preesistenti, è l’introduzione dell’isolamento termico esterno ETICS (External Thermal Insulation Composite System), comunemente chiamato “cappotto”, che, oltre a soddisfare tutti i requisiti richiesti dalle ultime normative in materia di risparmio energetico, rappresenta l’unica vera soluzione per flessibilità e caratteristiche applicative. Il Colorificio Casati Spa, azienda veronese con quasi ottant’anni di storia, ha messo a punto un nuovo ciclo di applicazione, THERMOLINE, che permette un corretto isolamento termico dell’edificio, un sensibile risparmio energetico e un buon confort abitativo con minore dispersione di calore in inverno e meno sbalzi di temperatura nelle altre stagioni. Grazie a THERMOLINE si eliminano anche i cosiddetti "ponti termici", con conseguente azzeramento dei fenomeni di condensa che porterebbero a crescita di alghe, muffe o fenomeni simili. THERMOLINE è un sistema multistrato composto da una colla rasante che va applicata sul profilo di partenza. Su di essa va sovrapposto un pannello di isolante EPS, o polistirolo espanso, che nel mercato, tra i vari materiali a disposizione (tra cui sughero naturale, lana di roccia o di vetro, calcio silicato, fibra di legno, lana di canapa, fibra di carbonio), si distingue per l’ottimo rapporto prestazioni-prezzo. A differenza di altri materiali, infatti, l’EPS non presenta controindicazioni o "punti deboli" come potrebbero essere la difficoltà di
messa in opera, la fermentazione o la marcescenza, inoltre ha una durata pressoché eterna. Un altro strato di colla rasante che poggia sul pannello di polistirolo fa da letto a una rete in fibra di vetro (ETAG 004 160 g/m2), la quale costituisce un supporto resistente e ideale ai successivi tre livelli di applicazione: il primo costituito da un adesivo rasante per sistemi a cappotto, il secondo da un fondo rasante pigmentato Hydroprimer K3 e il terzo dal rivestimento di finitura esterno, disponibile in diverse tipologie e granulometrie. Casati THERMOLINE è la soluzione ideale per acclimatare al meglio il proprio edificio e renderlo sempre più efficiente dal punto di vista dei consumi e delle prestazioni energetiche. Dettagli e ulteriori informazioni presso lo spaccio aziendale o al numero 045.550244
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Nuova soluzione per l’isolamento a cappotto
SPORT Parapendio in Lessinia
Emozioni ad alta quota La disciplina del volo libero anche sulle montagne veronesi...
dio, dal momento che il pilota si posiziona dietro. Come spiega Lino, «l’atterraggio avviene in maniera molto dolce, quasi come una discesa da un gradino di dieci centimetri, così come il decollo, che avviene senza scossoni grazie a manovre eseguite correttamente». Tramite due maniglie impugnate rispettivamente nella mano destra e in quella sinistra, il guidatore di parapendio può dare una direzione semplicemente tirando l’una o l’altra. Il volo può durare anche alcune ore, e tutto dipende dalla forza delle correnti ascensionali che «possono tenerti in aria anche mezza giornata». Si possono compiere tragitti lunghissimi senza nemmeno rendersene conto, arrivando in volo fino a Belluno, a Bassano, ad Asiago. «Una volta che si è in volo, ci si lascia tutto alle spalle. Gli stress quotidiani e i problemi restano a terra, mentre in volo si osserva tutto dall’alto e ci si gode un momento di silenzio, lontano dai rumori della città». Il contatto con la natura e con la montagna sono i primi veri protagonisti di questa disciplina, che dalla primavera fino a inizio autunno, arco di tempo ottimale per il volo, regalano emozioni visive e olfattive incredibili. La paura del vuoto che si può provare le prime volte passa così in secondo piano, mentre cresce la voglia di provare nuove emozioni in volo che, confida Lino, «sono ogni volta diverse».
Condizioni meteo? C'è la stazione. La stazione meteorologica presente sul Corno e contattabile al numero 347.4941375 permette a chiunque intenda volare in quelle zone (ma anche passeggiare) di conoscere le condizioni meteo nella zona. Se siete interessati a contattare le scuole di volo citate nell'articolo: Scuola di Volo Libero Alto Garda www.arcobalenofly.com Scuola di Parapendio Volo Libero Scaligero www.vololiberoscaligero.org
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«I
l volo è una disciplina che fa bene allo spirito e alla mente. Quando sei in volo e ti si avvicina qualche falco per volare insieme a te, ti senti parte del loro mondo». Parola di Lino Lavarini, uno degli appassionati di volo libero che nei primi anni Novanta formarono il “Club Volo Libero Corno d’Aquilio”, che conta oggi una ventina di iscritti e che ha ottenuto il riconoscimento dalla Federazione Italiana Volo Libero (FIVL), un ente federato all’Aero Club d’Italia (AeCl). I componenti del Club sono oggi tutti piloti esperti nella disciplina e possiedono un attestato, obbligatorio per poter volare. Questo documento si può ottenere grazie a un corso specifico che insegna la tecnica di volo corretta nelle svariate scuole di parapendio e deltaplano certificate dall’Aero Club. In zona sono la scuola “Volo Libero Alto Garda” di Fabio Razore, con sede a Passo Bordala in provincia di Trento, e nel territorio veronese la scuola del “Volo Libero Scaligero”, con sede a Caprino Veronese. Il parapendio si differenzia dal deltaplano, e presenta una sorta di ala in tessuto resistente denominata “vela”, collegata tramite fasci funicolari ad un sellino su cui siede il pilota. Il deltaplano invece ha caratteristiche diverse, in quanto presenta una struttura di forma alare fissata da tubi in alluminio. Entrambi i mezzi sono molto utilizzati da tutti gli appassionati di volo libero. Gli allievi che desiderano diventare piloti, vengono così “ospitati” sul Corno d'Aquilio dai componenti del Club, che permettono loro di effettuare le manovre di volo, obbligatoriamente seguiti da un istruttore. Come spiega Lavarini «la particolarità del Corno sta nel possedere un territorio con buone condizioni sia per i decolli che per gli atterraggi in completa sicurezza. Soprattutto i venti e le correnti ascensionali di aria calda provenienti dal terreno e indispensabili per prendere quota, permettono una buona riuscita della manovra di decollo». Al fine di volare in sicurezza è sempre necessario che vi siano condizioni meteorologiche ottimali, tra cui la presenza di venti non eccessivamente forti e una buona visibilità. Il vento peggiore per i voli? Quello da Nord, date le variazioni di pressione repentine, mentre se la provenienza è da Sud, il volo è possibile. Per tutti coloro che vogliono volare per la prima volta, il Club Corno d’Aquilio mette anche a disposizione un certo numero di piloti abilitati al cosiddetto “doppio”, ovvero un imbrago particolare a cui viene agganciato il passeggero, che si lascia guidare da un esperto, in tutta sicurezza. Il passeggero si trova così comodamente seduto e avrà la sensazione di essere lui stesso a manovrare il parapen-
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STORIA Il 25 aprile oggi e ieri
Una scelta di umanità Una scelta di resistenza foto di Barbara Garlaschelli
La Festa della Liberazione si carica ancora oggi di molti significati. La rileggiamo attraverso la storia di Aldo Bellamoli, di Stallavena, reduce di Russia, poi autista per i tedeschi ed infine Vigile del Fuoco.
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da poco trascorso un giorno importante, e per certi aspetti controverso. Il 25 aprile è un giorno che negli ultimi sessant’anni ha suscitato pareri discordanti, e il cui significato viene dimenticato ormai da molti. Quasi paradossale. Ma in un clima di diffuso malcontento e scetticismo, soprattutto nei confronti della politica, ce lo si può aspettare. Eppure, al di là della capacità di una nazione di sapere valorizzare il proprio passato, la storia rimane storia. Non solo perché è stata, ma soprattutto perché è ancora. Noi, oggi, siamo quel passato e, oggi, abbiamo ancora la fortuna e la possibilità di interrogarlo direttamente. È come trovarsi faccia a faccia con la nostra infanzia. Un ritorno al futuro, ma senza la macchina del tempo. Così, oggi, Aldo Bellamoli con i suoi 90 anni ci racconta di quel giorno, il 25 aprile del 1945, quando «erano tut-
La manifestazione del 25 aprile a Leoncavallo
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ti contenti». D’altronde «non si aspettava altro che la guerra finisse, che si cominciasse a vivere civilmente per farsi una posizione. Fare qualcosa». «Non ci siamo sentiti né vinti né vincitori», sentenzia infine. Aldo, però, la guerra l’ha combattuta, l’ha sofferta. Per una ragione che prima dell’8 settembre del 1943 era chiara. «Eravamo convinti che la guerra si doveva fare. Forse gli anziani la pensavano diversamente. Ma io, come moltissimi miei compagni, ero giovane». E aggiunge: «non si pensava di manifestare ribellione verso il fascismo, altrimenti ti mandavano subito in linea». Il signor Bellamoli, come tutti i giovani italiani, era stato indottrinato sotto il regime. «Non ero in grado di capire. Non mi rendevo conto. Ero un ragazzo». Quando è stato arruolato nell’esercito italiano, la prima meta fu Asti, dove «il vino era buono e si stava bene». Ma in poco tempo la situazione cambiò. Il 27 luglio del 1942 fu mandato in Russia, con il convoglio n° 34. Il 1 settembre era già sulla linea del Don. «Fortunatamente il mio battaglione, il VI alpini, non ha combattuto veramente, e il 10 ottobre abbiamo cominciato la ritirata. Si camminava di notte, per mascherare il trasferimento». Poi arrivò l’8 settembre del ’43. «Un brutto giorno», sottolinea Aldo. Il
foto di Danilo Pavone
di Giovanna Tondini foto di Barbara Garlaschelli e Danilo Pavone
Aldo Bellamoli
giorno in cui l’Italia è piombata nel caos. «Mi trovavo al Brennero», ricorda ancora. «Siamo partiti per venire a Verona a piedi. Poi ci hanno fermato a Bressanone, da dove partivano i vagoni per raggiungere i campi di concentramento in Germania». Ma al signor Bellamoli il destino riservò un’altra via. «Dissi di essere autista e fui mandato in Austria. Seguivo il tratto da Innsbruck a Fortezza». Seppure sotto il comando tedesco, «mi trovavo bene, facevo quello che volevo e nessuno mi controllava». Dopo due mesi le cose andarono ancora meglio. «In Russia avevo subito un congelamento ai piedi e così fui ricoverato in un ospedale a Forlì. Quando
Il 25 aprile oggi e ieri
mi dimisero feci ritorno a casa». E da quel momento non si presentò più alle armi. Come spiega lo storico Santo Peli, l’8 settembre ha segnato uno spartiacque importante e decisivo nella storia della penisola. In questo stato di totale confusione, dove lo Stato si era dissolto, dove non c’era più alcuna fiducia nella classe dirigente, dove non c’era alcuna prospettiva futura chiara e prevedibi-
le, dove gli alleati erano considerati da alcuni dei nemici, alla stregua dei tedeschi, dove la guerra era in casa, “si generò un forte istinto di sopravvivenza, una solidarietà verso i soldati e i progionieri in fuga”. «A casa era difficile», ci confessa Aldo. Fare il partigiano non lo convinceva: «avevo visto cosa avevano fatto in Russia». Ammette poi che quella partigiana «era comunque una lotta giusta, ma
poi c’era di mezzo il salvare la pelle». Aldo ha deciso così di entrare nel corpo dei vigili del fuoco. «Almeno lì ero neutro». E aggiunge: «noi andavamo ad aiutare tutti quelli che avevano bisogno di aiuto, italiani e tedeschi, fascisti e non fascisti». Il ruolo del giovane pompiere di Stallavena era quello di autista del comandante. «Avevo meno libertà, ma stavo bene». Come scrive ancora Peli, “la semplice fuga, la confusa decisione di chiamarsi fuori è resistenza”. E il signor Bellamoli ha resistito, a suo modo. In maniera spontanea, come molte, moltissime altre persone in tempo di guerra. Una resistenza non organizzata, certo. Non quella armata o civile, secondo categorie storiche conosciute dai più. Una resistenza che si svincola dal discorso politico, con cui è stata scritta la storia negli ultimi decenni. Azioni di resistenza dettate dalla necessità, dall’emergenza della guerra, è vero. Azioni che, oggi, neanche immaginiamo, ma che ci fanno riflettere. Oggi, in quale modo possiamo parlare di resistenza?
SALUTE Vivere al meglio con un’anomalia cardiaca. La ricerca pensa ai più piccoli
Tutti i bambini devono giocare
La ricerca non si ferma e grazie all’Onlus “Il grande cuore di Moreno” si vuole fare di più. La dottoressa Maria Antonia Prioli, dirigente medico presso il reparto Cardiologico del Polo Chirurgico “ P. Confortini” ci parla del problema. di Giorgia Castagna
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ella grande maggioranza dei casi la cardiopatia si verifica per ragioni che non conosciamo e che non possiamo verificare: non è quindi possibile impedire il verificarsi di cardiopatie congenite. Gli stessi precedenti in famiglia non sono fondamentali, anche se possono avere una certa importanza. Il grande motore che fa muovere il corpo umano, il cuore, è meccanismo complesso e articolato. Per aiutarci a capire qualcosa in più su di esso e comprendere quanto si può fare per migliorare lo stato di salute di pazienti affetti da cardiopatia, parliamo con la dottoressa Prioli, referente medico presso il reparto Cardiologico Pre-natale, Pediatrico e delle Cardiopatie Congenite in età adulta del Polo Chirurgico “P. Confortini”. Dottoressa cosa sono i difetti congeniti del cuore e quale incidenza infantile hanno? Le cardiopatie congenite sono patologie del cuore presenti fin dalla nascita che riguardano per lo più l'anatomia
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strutturale del cuore. Le cardiopatie più frequenti sono difetti di integrità dei setti interatriale o interventricolare, quelle complesse invece sono patologie che sovvertono interamente l'anatomia e la circolazione sanguigna e spesso richiedono un intervento correttivo cardiochirurgico. I difetti congeniti del cuore sono tra le malformazioni più frequenti: la loro incidenza è sui bambini pari a circa otto casi per mille nati vivi (in Italia nascono circa 4000 neonati all'anno con una forma di cardiopatia congenita). Grazie alle possibilità di diagnosi e terapia di queste condizioni il numero dei pazienti che raggiungono l'età adulta sta aumentando continuamente.
Serata in Villa con il cuore
Si terranno rispettivamente venerdì 14 e sabato 15 giugno presso Villa Arvedi di Grezzana, le due serate benefiche organizzate dall’associazione Onlus “il Grande Cuore di Moreno”. Le serate, che saranno allietate dalla messa in scena di due spettacoli teatrali, saranno occasione per promuovere il nuovo e ambizioso progetto: “LO SPORT NEL CUORE”. Il progetto nasce dall’esigenza di poter attrezzare uno spazio all’interno del Polo Confortini, nell’ambito della cardiologia e della medicina dello sport, primo nella regione Veneto, che permetterà ai bambini cardiopatici sottoposti ad intervento di chirurgia cardiaca di poter svolgere una riabilitazione anche sportiva con l’ausilio di attrezzature e strumentazioni specifiche, seguiti da personale medicosportivo altamente qualificato. Costo del biglietto 10€ devoluto interamente all’Associazione Vendita biglietti:
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Vivere al meglio con un’anomalia cardiaca. La ricerca pensa ai più piccoli Come è possibile accorgersi di un difetto congenito del cuore? La diagnosi delle cardiopatie congenite si fonda principalmente sull'esame clinico, radiografico ed ecocardiografico. La malformazione cardiaca può essere di vario tipo: si va da anomalie che riguardano una singola parte del cuore (come una valvola) ad anomalie molto complesse, caratterizzate da importanti alterazioni dell'architettura cardiaca. Ovviamente anche la gravità della cardiopatia e le sue ripercussioni sulla salute sono diverse: vi sono forme che non determinano alcun problema di salute e che consentono una vita normale, e forme incompatibili con la vita. Avere una cardiopatia congenita non vuol quindi dire avere necessariamente una malattia grave. Esistono però alcuni difetti congeniti del cuore talmente complessi da portare a morte un neonato in pochi giorni, a meno che non venga effettuato un intervento medico o chirurgico immediato. Ma da qui scaturiscono una serie di problematicità a livello psicologico che è bene non sottovalutare. Si spieghi meglio dottoressa.. Vivere con un’anomalia cardiaca e il doversi continuamente sottoporre a visite, esami ed interventi complessi crea in questi bambini un senso di insicurezza e inadeguatezza che si porteranno dentro per tutta la vita. Tutti i bambini hanno il naturale bisogno di muoversi, giocare e svolgere attività ludico-ricreative consone alla loro età. L’attività fisica è fondamentale per
Fondazione Just Italia: agire nel sociale Nata nel settembre 2008 Fondazione Just Italia Onlus da sempre si impegna a sostenere progetti di utilità sociale e ambientale impegnandosi a portare continuità e stabilità alle iniziative finanziate. «La Fondazione, senza fini di lucro, finanzia iniziative di solidarietà sociale destinando l’80% ad iniziative di carattere nazionale e il 20% a progetti nati sul territorio: il tutto nella massima trasparenza e in un’ottica di condivisione di obiettivi e risultati» spiega il presidente della Fondazione, Andrea Pernigo. «Tante le iniziative promosse nel corso degli anni e valutate attentamente per rivolgere la nostra attenzione verso tutte quelle persone svantaggiate per motivi fisici, psichici, economici, sociali o familiari. I progetti da sostenere sono infatti selezionati dal Comitato di Gestione della Fondazione, che cura con attenzione e valuta caso per caso avvalendosi del supporto e della partecipazione attiva di tutti i nostri dipendenti» precisa il presidente Pernigo che invita, chiunque fosse interessato a visitare il sito www.fondazionejustitalia.org e mandare eventuali proposte all’indirizzo mail info@fondazionejustitalia.org. Ultima azione sostenuta da Fondazione Just Italia è l’acquisto di 10 defibrillatori per il Comune di Grezzana, con relativa preparazione all’utilizzo di almeno 150 persone. «Ci siamo avvicinati a questo progetto e lo abbiamo sostenuto fin da subito nella convinzione che i problemi cardiopatici non sono da sottovalutare. I soggetti più esposti al pericolo sono bambini e i giovani atleti a cui spesso non viene diagnosticata un’eventuale esposizione al rischio. Dare in dotazione ai comuni del nostro territorio la strumentazione necessaria per operare un primo intervento, abbassa l’incidenza di questi casi e ci permette, nel nostro piccolo, di sensibilizzare tutta la cittadinanza ad un problema da non sottovalutare».
lo sviluppo fisico, emozionale e psicosociale dei bambini sani, ma anche di quelli affetti da cardiopatia congenita. Tuttavia, questi pazienti spesso hanno una ridotta tolleranza all’esercizio fisico che influenza negativamente la loro qualità di vita. Proprio per questo oggi più che mai è necessario investire in test specifici. Tramite l’associazione Onlus, il Grande Cuore di Moreno vi state muovendo per realizzare due progetti molto importanti che potrebbero migliorare la qualità della vita nei soggetti affetti da cardiopatie congenite. Di cosa si tratta? Il mio staff sta portando avanti uno studio prospettico molto importante che permetterebbe di valutare, trami-
te l’utilizzo del test cardiopolmonare, lo stato di performance fisica dei bambini cardio-operati e fornire precise informazioni al medico per eventuali decisioni di reintervento chirugico, modifiche terapeutiche, inserimento in lista di trapianto cardiaco, oltre a rappresentare un esame per garantire sicurezza nello svolgimento di attività fisica in ambito scolastico ed extrascolastico. Per poter realizzare programmi di questo tipo servono però macchinari molto costosi. Tramite l’associazione il Grande Cuore di Moreno e con il supporto di tutti i suoi soci e sostenitori speriamo di poter realizzare il progetto che porterebbe beneficio a tantissimi pazienti.
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SOLIDARIETÀ
Il 21 luglio e il 31 agosto, due serate con ospiti di fama internazionale
“You’ve got a friend” di nuovo sul palco a Bosco Chiesanuova
«S
Il bluesman Rudy Rotta
e ognuno di noi in questo mondo dedicasse una piccola parte del proprio tempo libero a coloro che, per motivi non dipendenti dalla propria volontà, avrebbero modo di lamentarsi per qualcosa di ben più serio e grave di quello che noi futilmente lamentiamo, potrebbe in qualche modo contribuire a rendere la vita di queste persone non dico più facile, ma, per lo meno, più serena». Scrive così Alessandro De Silvestri, titolare della omonima gioielleria di via Roma 82 a Grezzana, in una delle pagine della sua biografia dal titolo “Gente come noi” che ha scritto nel 2005 «per dar modo ai futuri nipoti di conoscere la storia della famiglia». Originario di Bosco Chiesanuova, «amante del mondo degli artisti, dei pittori, dei cantanti, dei ballerini dei teatranti, degli attori e degli sportivi di qualsiasi specialità», De Silvestri ha sempre avuto una particolare attenzione nei confronti delle tematiche sociali. Tra le tante iniziative legate allo show e all’intrattenimento (come non ricordare gli anni d’oro dello Snoopy Club Luca Olivieri
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Il progetto di solidarietà nato nel 1999 a Verona per volontà di Alessandro de Silvestri ritorna dopo 14 anni, questa volta a Bosco, con il medesimo scopo di allora: raccogliere fondi da destinare a chi è meno fortunato. di Matteo Scolari
di Bosco o del Can de la Scala in zona San Zeno, due locali di grande successo da lui fondati tra gli anni Settanta e Ottanta), spicca l’iniziativa realizzata nel 1999 a Verona con l’amico medico Luigi Bertinato dal titolo “You’ve got a friend - Hai un amico”, titolo preso dalla celebre canzone di Carole Kings e James Taylor. Una rassegna musicale che portò sui palchi del Teatro Filarmonico, del Teatro Tenda Estravagario e del Teatro Romano artisti del calibro di Fiorella Mannoia, di Gino Paoli, del tastierista britannico Brian Auger, del bluesman Rudy Rotta e del cantautore Massimo Bubola per citarne alcuni. Un progetto di spettacolo e solidarietà che permise di raccogliere 75 milioni di lire a favore dell’AGBD (Associazione Genitori Bambini Down) di Marzana e della Cooperativa La Trottola di Verona, consegnati nella serata conclusiva della kermesse a Villa Arvedi dal presentatore Franco Oppini. A distanza di 14 anni, memore del grande impegno e della passione che mise Alessandro nel portare avanti il progetto, la presidente di allora e di oggi della Cooperativa la Trottola, la signora Vanna Corsi, si è rivolta nuovamente al poliedrico De Silvestri per ripetere, anche se in un contesto e in un momento storico differenti dal ‘99, quella straordinaria esperienza. È così che nasce “You’ve got a friend 2013”. Due serate di grande spettacolo che si terranno a Bosco Chiesanuova il 21 luglio e il 31 agosto prossimi organizzate in collaborazione con La Lessinia nel Mondo, conosciuta e apprezzata agenzia di viaggi con sede a Bosco Chiesanuova ora attiva anche nel mondo degli eventi. Il primo appuntamento, a ingresso gratuito, si terrà al Teatro
Hillbilly Soul
Vittoria con il concerto di alcuni artisti di fama internazionale e molti “vecchi amici” di Alessandro de Silvestri, tra i quali spiccano i nomi di Rudy Rotta e Luca Olivieri. A fine serata verrà allestito un banchetto presso il quale, a fronte di una offerta libera che andrà in beneficienza, verrà consegnato un cd musicale di canzoni anni 60/70 cantate e interpretate dallo stesso de Silvestri. Il secondo appuntamento, il 31 agosto, si terrà alla discoteca Crystal e andrà in scena il concerto del chitarrista Luca Olivieri, il quale si esibirà con un programma speciale per celebrare i 35 anni dalla scomparsa di Elvis. Assieme al musicista veronese anche la musica country delle Hillbilly Soul. A beneficiare dei ricavato, come dicevamo, la Cooperativa sociale La Trottola di Verona. Nata nel 1995 dall'idea di un gruppo di giovani ceramisti, al suo interno operano ragazzi normodotati, altri svantaggiati e altri con situazioni di disagio che condividono non solo una ricca esperienza di lavoro artigianale ma anche umana. Maggiori info su www.latrottola.org. Il programma completo dei due concerti e la lista definitiva degli artisti sarà pubblicata sulla prossima edizione di Pantheon di Luglio/Agosto.
Articolo Publiredazionale in collaborazione con Gioielleria de Silvestri
Claudio e Clara de Silvestri con i figli Carlo, Alessandro e Daniele
Gioielleria de Silvestri
60 anni di storia ed eleganza
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Alessandro de Silvestri
aglia un traguardo importante una delle attività commerciali più eleganti e raffinate di via Roma a Grezzana. Sarà perché si tratta di una gioielleria, sarà perché fu la prima a comparire in vallata, sarà perché la famiglia che decise di avviarla è da sempre fortemente radicata al territorio di Valpantena e Lessinia, fatto sta che questo anniversario suscita un certo fascino. Era il 1 settembre 1953 quando Claudio de Silvestri inaugurò insieme alla moglie Clara l’oreficeria al civico n.82. I coniugi gestivano un negozio d’oreficeria nel loro paese, a Bosco Chiesanuova, già dal 1948. Come racconta la signora Clara «per alcuni anni a Bosco si è lavorato bene, ma in seguito alla mancanza di circa un migliaio di persone che preferirono scendere a valle in cerca di lavoro, ci fu una forte crisi. Consigliati dall’allora segretario comunale di Grezzana, un certo signor Cuoghi, decidemmo di aprire qui un’altra piccola gioielleria dove tuttora mio figlio ne segue la conduzione». «Mia madre mi disse che quando fu l’ora di richiedere le autorizzazioni per aprire il negozio, i funzionari comunali di allora non sapevano come orientarsi vista la richiesta del tutto inusuale» spiega Alessandro de Silvestri, figlio di Clara Leso «Fummo certamente i primi a portare
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in Valpantena questo tipo di attività e a distanza di sessant’anni possiamo dire con orgoglio di essere ancora qui nonostante alcuni momenti di difficoltà, alternati ad altri di grande soddisfazione». La Gioielleria de Silvestri offre servizi di oreficeria a peso, di pulitura gioielli, di lucidatura, di regolazione della misura, di restauro e di orologeria. In laboratorio è possibile riprodurre qualsiasi tipo di gioiello, anche su disegno del cliente, abbinando brillanti, pietre preziose, smeraldi, zaffiri e rubini. «Abbiamo un’ampia scelta di oggetti in esposizione e grazie a una rete molto vasta di fornitori riusciamo a soddisfare qualsiasi tipologia di richiesta» prosegue de Silvestri «Siamo rivenditori ufficiali della linea Maga Diamonds, dell’azienda Franco Magalini, e oltre ai preziosi proponiamo ai clienti anche oggetti d’arredo in oro e in argento. Il nostro orologio con marchio “A. de Silvestri” è apprezzato per qualità e prezzo da tutta la nostra fedele clientela». «In occasione del 60esimo abbiamo pensato a una promozione straordinaria con uno sconto dal 30 al 50% su tutto valida negli ultimi due mesi dell’anno. A settembre ci sarà di sicuro un momento di festa che andremo a condividere con clienti e amici» conclude Alessandro.
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SPORT Proseguono le cooperazioni tra società dilettantistiche
APD Quinto, il calcio come aggregazione Dopo la fortunata unione dell’anno scorso tra le società di Grezzana, Lugo e Valpantena che ha portato alla nascita di un Polo calcistico unico, anche nella parte bassa della vallata nascono nuove sinergie. Quinto e Santa Maria in Stelle costituiscono un’unica società.
di Matteo Scolari
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’era un tempo in Valpantena, come in altre vallate della provincia di Verona e non solo, in cui il calcio dilettantistico diventava espressione di una mentalità chiusa di paese e il campanilismo aveva un ruolo negativo predominante nei rapporti tra le società. Fortunatamente i tempi sono cambiati. Negli ultimi anni, complici anche la ristrettezza di fondi e i crescenti costi di gestione, le realtà calcistiche limitrofe o con evidenti punti in comune (ad esempio l’utilizzo degli stessi impianti sportivi), preferiscono perseguire la strada della cooperazione o addirittura della fusione. L’anno scorso toccò a Grezzana, Lugo e Valpantena mettere da parte l’orgoglio e le rivalità che per decenni si erano accese fuori e dentro dal rettangolo di gioco. I primi risultati che si sono ottenuti sono stati l’Union Grezzanalugo che ha sfiorato la Promozione, il Real Grezzanalugo che ha fatto il suo buon campionato in Seconda grazie anche agli innesti arancioblu grezzanesi e il settore giovanile che ha avuto un’esplosione di iscrizioni e di successi, tra i quali spicca la vittoria dei Pulcini 2002 al prestigioso Torneo di Arco, al Torneo di Gardaland e l’arrivo a Lugo della Chievoschool Cup con i professionisti del Chievo a insegnare ai più giovani
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i fondamentali di questo sport di squadra. Traguardi importanti frutto di ampie sinergie e di scelte intelligenti. Anche nella parte bassa della Valpantena, già da qualche stagione le dirigenze di Quinto e Santa Maria in Stelle hanno stretto uno rapporto di collaborazione che prenderà forma concreta dalla stagione 2013-2014 con la nascita di un’unica società: l’APD Quinto (Associazione Polisportiva Dilettantistica). «L’APD Quinto nasce già dall’anno scorso in seguito a una rinuncia da parte del Circolo NOI di proseguire con l’attività dilettantistica di Juniores e Prima Squadra fresca di promozione in Seconda categoria, e una rinuncia all’attività giovanile fino agli esordienti per poi includere anche la Scuola calcio che per cavilli burocratici nel regolamento della Federazione non potevamo avere al primo anno di vita societaria» spiega Stefano Grazioli, direttore sportivo dell’APD Quinto. «Ecco che le nostre annate dal 2001 al 2007 le abbiamo tesserate con il Santa Maria in Stelle che ha offerto tutto il supporto burocratico e tecnico per proseguire il lavoro con i più piccoli. Con la nuova stagione, complice la scelta di unire le prime squadre, abbiamo deciso di costituire un’unica realtà con un direttivo misto». «Il nostro obiettivo comune è costituire un centro di aggregazione nella bassa Valpantena per i bambini, per i ragazzi e per i loro genitori, affermando i valori di amicizia, educazione, rispetto, integrazione e divertimento tra gli atleti per formare anche dei futuri uomini grazie allo sport» prosegue il diesse rossoblu. «Con la costituzione di un’unica società abbiamo la possibilità di presentare ai prossimi campionati 14 squadre suddivise tra le varie categorie» conclude Fabio Pimazzoni, ex presidente del Santa Maria in Stelle e ora direttore sportivo del settore giovanile dell’APD Quinto «La nostra intenzione, specialmente nel settore dei piccoli è di dare una prima formazione calcistica, facendo giocare e divertire tutti i piccoli atleti, creando per loro un ambiente sano, dai contorni positivi. Un ringraziamento va anche agli sponsor principali, Cantina Valpantena, Impresa di Costruzioni Todeschini Franco e Galbusera Assicurazioni e a tutti gli altri sostenitori perché gestire un’attività basata sul volontariato necessita anche di un supporto finanziario».
AUTOMOBILISMO Appuntamento il 29 e 30 giugno
Torna lo slalom Romagnano-Azzago di Matteo Bellamoli - foto LucaRally
Sul percorso reso celebre dalla velocità in salita giunta all’apice nei primi anni Duemila con il Campionato Italano (2002) torna per il secondo anno lo slalom firmato AEFFE.
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li abitanti della Valpantena, e di Verona, ricordano l’epoca d’oro dell’ultima parte degli anni Novanta, quando la Romagnano-Azzago, guidata dalla mano del compianto Francesco Bevilacqua, riuscì ad ottenere anche la validità come CIVM (Campionato Italiano Velocità Montagna) combinando la corsa in salita con lo slalom. Oggi su quel tratto di strada, la Aeffe Sport e Comunicazione, sull’onda del successo della passata stagione, sta preparando la trasferta veneta in vista della 2a edizione dello Slalom Romagnano-Azzago Memorial Dott. Francesco Bevilacqua, che andrà in scena il 29 e 30 giugno prossimi. L’appuntamento rispecchierà la precedente edizione, che si è disputata nella
meravigliosa location della Valpantena graditi ospiti per la parte logistica all’interno della Frantoi Redoro grazie all’amico e sportivo Daniele Salvagno. «Ci auguriamo che ci sia la stessa risposta di pubblico lungo il percorso ed iscritti alla manifestazione», ha commentato il presidente dello staff organizzativo. «L’anno scorso, oltre ai tanti amici veneti, avevamo avuto il piacere di ospitare anche parecchi piloti piemontesi e liguri che già partecipano alle nostre gare con ottimi risultati. Come per la precedente edizione, fondamentale sarà l’aiuto delle pro loco delle frazioni di Romagnano ed Azzago e delle forze dell’ordine di Grezzana che insieme a tutto il nostro staff piemontese-veronese si sono adoperati con successo all’ottima riuscita
dell’evento». Saranno online a breve sul sito www. aeffesport.it, nella sezione dedicata, tutte le informazioni quali percorso, programma, moduli di iscrizione ed informazioni per l’ospitalità. Il 2° Slalom Romagnano-Azzago sarà anche il terzo appuntamento del Trofeo indetto dalla scuderia AEFFE, organizzatrice anche degli slalom Casalborgone-Aramengo e della famosa Forno-Milani in terra piemontese.
RUBRICA
Vita di montagna
“Galina grisa” fa buon brodo Razza autoctona in via di estinzione, è stata salvata da tre giovani allevatori. Nelle colline tra Mezzane e Castagnè, gestiscono un allevamento da 2 mila esemplari dal curioso piumaggio. di Marta Bicego
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ustica, longeva e gustosa una volta messa in pentola, per la preparazione di arrosti e brodi. E c'è di più, perché con il suo piumaggio scuro e barrato, «la grisa della Lessinia» potrebbe addirittura suscitare l'invidia delle colleghe galline dalle candide piume. Su questo animale dall'incedere maestoso e dall'originale “vestito” grigio a lineette bianche, hanno messo gli occhi tre giovani veronesi che hanno deciso di investire tempo libero, ed energie, per allevare questa specie autoctona. Si tratta del ceppo locale della Plymouth Rock barrata, nota in Valpantena come «fasolona», diffusa da inizio Novecento nelle aree montane a est del Garda: razza considerata a lento accrescimento e destinata a scomparire, senza l'intuizione
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dei tre giovani allevatori. Dall'estinzione al pollaio. Pioniere del gruppo è stato, sette anni fa, Federico Corsi di Mezzane che, con il supporto dell'associazione Antica Terra Gentile, ha iniziato a mettere insieme i primi esemplari dal piumaggio color antracite. I riproduttori destinati a salvare la specie li ha recuperati tra Germania, Brindisi e Perugia. È grazie a loro se oggi, nelle colline tra Mezzane e Castagnè, è presente l'allevamento di galline grise più numeroso del veronese. Quattro anni fa, alle braccia di Federico, si sono aggiunte quelle degli amici Enrico Cassini di Illasi ed Enrico Morando di Verona. Insieme hanno fondato l'azienda agricola Le Bellette, dedita ad allevare la “grisa della Lessinia”, con marchio di qualità depositato alla Camera di
Commercio, e a diffonderne la conoscenza nel territorio. O meglio, a rispolverarne il ricordo: dalla tavola al pollaio, visto che in passato vedere un pollo grigio scorrazzare per l'aia non era una rarità. Si tratta di animali dalle curiose caratteristiche: i pulcini, alla nascita, hanno una colorazione nera e una macchia bianca sulla testa, un gallo pesa in media tra i 3 e 3,6 chili, una gallina tra i 2,2 e 3,6 chili. «È una razza docile e tranquilla, dalla duplice attitudine: per peso e sapidità delle carni, è un ottimo pollo, ideale per preparare arrosti. Le galline sono buone ovaiole: la deposizione è di circa 170-190 uova annue, dalle ottime caratteristiche nutrizionali». La loro raccolta è limitata alla riproduzione e non al consumo, ma arrivare alla vendita è uno degli obbiettivi dei tre allevatori, che al momento si dedicano alla commercializzazione delle carni rifornendo periodicamente le cucine di venticinque ristoranti scaligeri e alcune macellerie, oltre a frequentare fiere e mercatini. Il vero ruspante. Un bell'impegno da conciliare con la professione che ognuno di loro ha, in tutt'altro settore: Federico Corsi lavora nell'edilizia, Enrico Morando è architetto, Enrico Cassini si occupa della vendita di
Vita di montagna Alcuni degli allevatori che hanno ripreso l’allevamento della “grisa”
6 mila, perché è nel nostro interesse pensare al benessere animale». C'è anche chi acquista i grigi ruspanti per inserirli nel pollaio. E non mancano, a tal proposito, racconti singolari: «Alla chiusura di una fiera, a Erbezzo, un bambino ci ha chiesto quanto costasse una gallina. Ha raccolto tutte le monete che aveva nella tasca, fino a raggiungere la cifra necessaria, ed è tornato a casa con la sua grisa della Lessinia».
La Ricetta
Gallina grisa in umido con polenta impianti idraulici. «Ciascuno di noi dedica almeno dieci ore a settimana all'attività. Abbiamo investito in recinzioni elettrificate contro volpi e faine, nella sistemazione del capannone preso in affitto in una zona dall'altitudine ideale per allevare questa razza» ci tengono a precisare. Fortunatamente, sottolinea Federico, «il prodotto piace e ci dà parecchie soddisfazioni». Merito delle attenzioni con cui si pratica l'allevamento: in un ambiente con ricircolo d'aria naturale e pascolo esterno, con la possibilità di nutrirsi con qualche filo d'erba, da veri ruspanti. Mangiatoie e abbeveratoi sono all'aperto, i posatoi interni a rastrelliera garantiscono un riposo protetto. A seconda della stagione, l'alimentazione viene integrata con verdure e frutta di scarto oltre a pane raffermo che si aggiungono a cerea-
li tradizionali quali mais, frumento, risetta, soia, orzo. «Non somministriamo antibiotici, ma prodotti di sintesi di origine fitoterapica» dice, e «cerchiamo di non superare mai la presenza di 2 mila esemplari, sebbene il capannone ne potrebbe ospitare
Preparare in una capiente teglia, preferibilmente di terracotta, una base di olio, rosmarino tritato, cipolla e aglio. Far sfumare con vino bianco e aggiungere la gallina grisa tagliata a pezzi, facendo cuocere a fuoco vivace, fino a raggiungere la metà cottura della carne. Unire pomodori pelati e far cucinare in forno, alla temperatura di 180°, per circa 60 minuti. Servire con polenta.
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PANTHEON UNDERGROUND Generi musicali a confronto In questo numero di Pantheon andiamo a conoscere due realtà musicali completamente diverse fra loro, ma entrambe con una propria identità artistica. Passiamo dal cantautorato di Ruben, al secolo Pierfrancesco Cappolella, musicista veronese attivo dal 2000, di professione avvocato, ai Lostair band thrash metal della provincia di Vicenza. di Matteo Scolari
Ruben, il cantautore folk-rock dall’animo blues
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Titolo Il rogo della vespa Autore Ruben Genere Folk-rock
ncontrare Pierfrancesco Coppolella, classe 1966, avvocato legnaghese con la musica che gira nel sangue e nella mente, scambiarci due parole, parlare con lui dei grandi cantautori italiani e stranieri, suscita senza dubbio particolari emozioni. Anche se non lo conosci, ti accorgi fin dalle prime battute, dal suo sguardo a tratti viaggiante, dai suoi occhi sognanti proiettati agli anni d’oro ‘60/’70, che di dischi di qualità ne ha ascoltati parecchi. Inizia a suonare la chitarra da adolescente consumando 33 giri di Guccini, Battiato, De Andrè, De Gregori e guardando all’estero ai mostri sacri quali Bob Dyland, Bruce Springsteen, Leonard Cohen, Neil Young. All’attivo Ruben, questo il nome d’arte, ha cinque album tra i quali Biondo Accelerato (2000), La Musa Elettrica (2004) e Da qui non si vedono le stelle (2008), Il rogo della Vespa (2010) e Il lavoro più duro (2012). «Per me la musica è socialità. La musica unisce, come l’arte. Al contrario della politica, ad esempio, che molto spesso divide». Artista introspettivo, profon-
do, si sforza di cogliere gli aspetti più intimi della società, di scavarne l’essenza e di denunciarne gli abusi. Si definisce un pessimista, ma le sue canzoni, in realtà lasciano un messaggio: «Non mi piace la parola speranza, può essere confusa con la parola illusione. Il mio è più un tentativo, attraverso le note, di dare motivazioni alle persone. Porsi un problema, molto spesso è già una risposta». Nell’album Il rogo della Vespa (in vendita con Pantheon su questo numero a 4, 90 euro), che vede tra l’altro la partecipazione di diversi artisti della scena musicale italiana come Francesca Dragoni dei Petramante, Veronica Marchi, Laura Facci e John Mario, viene trattato il tema della fine, a più livelli: «mi piace provocare il pubblico con temi forti per arrivare insieme a lui a riflettere, a soffermarsi su alcune questioni importanti della vita». Arrivista? «I miei dischi quasi sempre li regalo. È sufficiente sapere che un mio lavoro entri in una casa e venga ascoltato, magari la sera, seduti sul divano».
Anguane, muse ispiratrici dei Lostair
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ambiamo decisamente ambientazioni e sonorità rispetto a Ruben e andiamo a conoscere i Lostair. Quattro musicisti nati e cresciuti nella provincia di Vicenza con un minimo comune denominatore: l’amore sfrenato per il metal. I critici definiscono la loro musica come «un heavythrash con marcati riferimenti power, sia nelle tematiche liriche che nelle sfaccettature melodiche». Anime del progetto, nato nel 2005, sono il cantante chitarrista Matteo Dall’Armellina, detto Teo, autore di quasi tutti i testi cantati in inglese, e il batterista Emanuele Gemetto, conosciuto come Stizza. La band dall’anno di nascita a oggi ha cambiato diversi componenti arrivando alla formazione attuale che vede all’altra chitarra il giovane, ma preparatissimo Mattia e al basso Gorgi. Nel 2007, dopo un demo e molte esibizioni live,
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esce il secondo mini EP dal titolo “Perfect dark” pubblicato e distribuito dalla Black Nutria Records. A fine 2012, con l’attuale line up, il primo long disc ispirato nel titolo a delle figure mitologiche legate all’acqua: Anguane. Creature dalle caratteristiche in parte simili a quelle di una ninfa, e tipiche della zona alpina, le anguane, erano per metà donne e per metà animale e su di esse circolavano diverse leggende più o meno misteriose. Ed è proprio su questo mistero (inaugurato dall’intro Fog from the Caves) che gioca l’intero album. Cospirazioni (New Order), preludi a una punizione divina per i peccati dell’uomo (Aurora), temi delicati quali la prostituzione (Kissed by the sins), la fuga dal controllo oscuro mondiale (The last Choice), ma anche di matrice positiva come la bellezza e il fascino dell’arte (Tower of the Eagle), fino ad arrivare alla titletrack
Titolo Anguane Autore Lostair Genere Thrash metal
dell’album che ruota attorno alle dee del culto pagano (Anguane). L’album si chiude sfatando il mito Maya della fine del mondo (2012) e lascia le porte aperte alla curiosità di conoscere il prossimo concept dei Lostair. In vendita con Pantheon a 4,90 euro un disco che gli amanti del genere saranno contenti di ascoltare.
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Il libro del mese
IL LIBRO DEL MESE
RUBRICA E PE DIT R R OR AG IA AZ ZI
recensione a cura di Alessandra Scolari
Titolo: Il mio mondo a testa in giù Autore: Bernard Friot Edizioni: Il Castoro Prezzo: 12,50€ Pagine: 98 Per ragazzi da 10 anni (in sù).
PANTHEON BOX OFFICE
Il libro: Contiene quaranta storie che non si possono raccontare «bisogna leggerle e magari ad alta voce» per divertirsi insieme. Sono racconti brevi che si leggono in un fiato (massimo 5 minuti), il tempo necessario a cambiare d’umore. Carletto, figlio di prof di matematica (la mamma) e prof di «lingua e letteratura italiana», inizia così: «Ogni lunedì è la stessa cosa. C’è il tema “Raccontate la vostra domenica”. E’ uno strazio….», sottolineando uno dei veri problemi per i ragazzini (e non solo) che la domenica non fanno niente di interessante e sono invitati a raccontarla ai compagni di scuola (o ai colleghi). Già da queste due paginette emerge la vitalità, il sarcasmo e il divertimento che caratterizzano il libro. Tra i personaggi fanno la loro (magra) figura papà, mamma (le sue amiche), maestri che finiscono all’ospedale o nella vasca da bagno: tutti trasmettono una risata liberatoria. È «il mondo visto dai ragazzi», in tono ironico e irriverente, specie verso «le regole strampalate», tuttavia capace di trasformare le loro agitazioni e paure in storie piacevoli e spassose. L’autore: Bernard Friot è nato in Francia, a Saint-Piat, nel 1951 ed è laureato in lettere. Ha insegnato in varie scuole primarie, quindi ha acquisito una conoscenza profonda della realtà adolescenziale fantastica che ha descritto nei suoi libri, aggiungendo anche alcuni episodi della sua infanzia e le molte bugie che raccontava da bambino. Un autore originale molto apprezzato dai ragazzi europei. Ha vinto, il Premio Orbil, per il libro Ricette per racconti a testa in giù. Nel 1995, all’Istituto Francese di Francoforte, ha creato un centro per i giovani lettori che qui trovano tutti i libri per ragazzi in lingua francese e tedesca. Oggi vive a Besançon e, oltre a continuare a scrivere, si dedica alla traduzione di albi e romanzi di autori tedeschi. Curiosità: Leggendo il libro (consigliato anche ai genitori e insegnanti) ci si rende conto che è appropriato per i ragazzi non portati alla lettura, perché in maniera semplice (e con grande arte) li porta a vivere la storia degli altri, a viaggiare con la fantasia. I fatti quotidiani della vita dei ragazzi e di coloro che girano a loro intorno è presentata in maniera toccante e rigorosamente divertente e soddisfacente. Bellissime anche le illustrazioni di Silvia Bonanni: le sue faccine trasognate, sorprese e spesso in bilico, confermano che «ci sono storie dappertutto», basta coglierle e raccontarle con spirito leggero. a cura di Mattia Zuanni
Il film: Una terribile infezione di zombie si scatena a New York e nel resto del globo. I governi di tutto il mondo cercheranno di salvare la cultura umana (quadri, libri, opere d’arte) e il maggior numero di persone. Ben presto il cittadino Gerry Lane e la sua famiglia dovranno fare di tutto per sopravvivere al terribile virus. Sembrerebbe il classico zombie-film dove sciami di zombie stanno prendendo il controllo della Terra e Brad Pitt, il protagonista principale della pellicola, combatte con tutto se stesso per salvare la moglie e le due figlie da una morte praticamente certa. O forse no?
Titolo: World War Z Genere: Azione, Fantascienza Durata: 100 minuti Regia: Marc Forster Attori: Brad Pitt, Matthew Fox, David Morse, Eric West Uscita (Italia): 27 giugno
Classici da non perdere Titolo: Schindler’s List Genere: Drammatico, storico, biografico Durata: 187 minuti Regia: Steven Spielberg Attori: Liam Neeson, Caroline Goodall, Ben Kingsley, Ralph Fiennes Schindler’s List è il capolavoro cinematografico di Steven Spielberg ed è uno dei film più premiati della storia del cinema. Vincitore di sette Premi Oscar, ha anche vinto i più prestigiosi premi come Miglior Film ed un numero eccezionale di onorificenze. Il film racconta l’indelebile storia vera dell’enigmatico Oskar Schindler, un membro del partito nazista, un dongiovanni, uno speculatore che salvò le vite di più di 1100 Ebrei durante l’Olocausto. È il trionfo di un uomo che fece la differenza, e la drammatica storia di coloro che sopravvissero a uno dei capitoli più bui della storia umana solo grazie all’operato di Schindler.
Curiosità: Il film è l’adattamento del libro “World War Z. La guerra mondiale degli zombie” scritto nel 2006 da Max Brooks. Dopo una lunga e difficile campagna d’acquisti, nel 2007 la Plan B Entertainment di Brad Pitt riuscì ad ottenere i diritti cinematografici di WwZ in concorrenza contro la Appian Way di Leonardo DiCaprio. Marc Forster, uno dei registi più in voga di Hollywood, in un’intervista a Repubblica ha spiegato la metafora dei morti viventi: «Viviamo nell’era della sovrappopolazione. Oggi siamo sette miliardi di persone, nel 2050 saremo dieci miliardi. Non ci sono abbastanza risorse, acqua e cibo, per sostenere tutti. Troppa gente non avrà risorse e automaticamente ci sarà la corsa verso le ultime scorte». Visione troppo fantastica-catastrofica? Sicuramente. Ma già oggi la scarsità di acqua e cibo per la popolazione mondiale (per non parlare delle risorse naturali) è un problema. Nei prossimi anni si riuscirà a ridurre questo problema? O la legge della domanda-offerta ci schiaccerà rendendoci dei mutilati pronti a tutto per un pezzo di pane? Sì è vero, stiamo viaggiando con la fantasia, e stiamo valutando una delle peggiori ipotesi. Ma se un domani non ci sarà più niente…cosa mangeremo?
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7 E 14 GIUGNO – SAN BONIFACIO INCONTRARE LE CULTURE EXTRAEUROPEE: AFRICA Centro parrocchiale – Ore 19:30 Ciclo di incontri promosso dal Dott. Franco Abela e dal Gruppo Missionario di Pova. Jean-Pierre Sourou Piessou, esperto di intercultura, letteratura e musica africana, racconterà il 7 giugno “La Negritude e il poeta martire Ken Saro-Wiva”, il 14 giugno “l’Africa Bianca al di sopra del Sahara”. Info: 045.7610888 - 345.2794060 - francoabela@hotmail.it 7 GIUGNO – CERRO VERONESE MUSICA INSIEME...INSIEME PER LA MUSICA Teatro di Cerro – Ore 20:30 Saggio finale di musica degli allievi della scuola “LessiniArte Musica” protagonisti anche durante il Cantalessinia di fine maggio. Info: www.teatrocerro.it 8 GIUGNO – SOAVE MINI SOAVE BIKE & SOAVE BIKE Via Roma – Ore 7:30 (Soave Bike) Piazza Foro Boario – Ore 15:00 (Mini Soave Bike) Finesettimana dedicato alla Mountain Bike con uno degli appuntamenti più attesi dell’est veronese. Info: 333.7452643 - www.soavebike.it 9 GIUGNO – CERRO VERONESE MELODIE DI PRIMAVERA Teatro di Cerro – Ore 17:00 Saggio di musica con gli allievi dell’Accademia Musicale Hator. Info: www.teatrocerro.it 9 GIUGNO – SOAVE MERCATINO DEI GIOCATTOLI Piazza Foro Boario – dalle Ore 14:30 Il Museo del Gioco, aperto dall’associazione LaFogliaeilVento, offre ai più piccoli l’occasione di diventare gli standisti del mercatino dei giocattoli, aperto a tutti. Info: 333.7175790 - www.lafogliaeilvento.it 10 GIUGNO – BARDOLINO FESTA DELLA MARINA MILITARE L’Associazione Nazionale Marinai d’Italia (A.N.M.I.) è un’associazione nazionale italiana di ex combattenti e militari della Marina Militare Italiana. Per festeggiare tale Associazione, il Gruppo “Santi Alberti” sfilerà per il centro di Bardolino. Info: Tel. 045 6212586 - www.bardolinotop.it info@bardolinotop.it DA 13 A 16 GIUGNO – STALLAVENA SAGRA DI STALLAVENA Come ogni anno torna la tradizionale sagra di Stallavena con serata danzanti, gruppi rock discoteca. Durante tutta la manifestazione saranno aperti stand gastronomici. Info: 045.908613 Comune di Grezzana 14 GIUGNO – VERONA L’AUTO INCONTRA LA MUSICA Fronte Palazzo Barbieri Nel cuore di Verona, quasi accarezzando il tempio della lirica, con il garbo che si addice alla circostanza, l’Historic Cars Club Verona saluterà la cittadinanza veronese, gli ospiti provenienti da ogni dove e tutti coloro che avranno, la fortuna, ed il desiderio, di lasciarsi trasportare dalle note senza tempo della verdiana Aida. Info: www.hccverona.it 14 GIUGNO – MONTORIO CENA SOLIDALE Circolo 1 maggio – Ore 20:30 Cena di raccolta fondi a sostegno dei progetti canossiani in Brasile e Filippine. Serata animata con proiezioni video, immagini inerenti alle missioni, mostra missionaria e sorteggio di premi. Prenotazioni entro il 10 giugno ai numeri: 333.775595 (AGIP MONTORIO) – 045.550843 o 349.1614772 (Fam. Mauli) – 045.521571 (Padre Claudio). Info: uff.missioni@canossiani.org
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Giornalepantheon giugno 2013
16 GIUGNO – MOLINA DOMENICA IN GROTTA Grotta di Fumane (Molina) Visite guidate al sito archeologico con possibilità di due turni di visita della durata di un’ora in orario pomeridiano da definire. Il turno verrà effettuato solo al raggiungimento del numero minimo di persone (10). Info e prenotazioni: 045.7701920 (dalle 9.00 alle 13.00) info@valpolicellaweb.it Giornalepantheon
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18 GIUGNO – VALEGGIO SUL MINCIO FESTA DEL NODO D’AMORE Ponte Visconteo – Ore 19.30 La Festa del Nodo d’Amore è senza dubbio una delle più belle ed affascinanti manifestazioni della tradizione veronese. Tutto nasce da una leggenda che, come nelle più classiche tradizioni, vuole due protagonisti innamorati, ma incapaci di vivere liberamente il loro amore Info: Tel. 045 7951880 - www.valeggio.com tourist@valeggio.com 22 E 29 GIUGNO – CERRO GARA DI BOCCE A COPPIE Sede”Pianeta bocce” – via G.Scala L’associazione culturale – ricreativa “pianeta bocce” organizza una gara di bocce a coppie a Cerro Veronese Info: davide.zenari@hotmail.it - 045.7080242 23 GIUGNO – GIAZZA FESTA DEL FUOCO Piazza D. Domenico Mercante – Ore 21.00 Si tratta della notte più breve dell’anno in quanto il Sole è all’apice della sua luce. Un giorno considerato sacro nelle tradizioni pagane precristiane.Nella festa di S. Giovanni convergono i riti indoeuropei e celtici che esaltano il potere del Fuoco e della Luce, delle acque e della terra feconda di erbe, di messi e di fiori. Info: Tel. 349 4632515 - www.mondoturismoitalia.it/giazza. aspx - prolocoljetzangiazza@gmail.com 23 GIUGNO – LUGO NOTTURNA ALBINA Piazzale Baita Lugo di Grezzana – Ore 3.15 Percorso: Lugo, Erbezzo, Malga Lessinia, Podestaria, Bocca di Selva, Baito dei Pastori, Scandole, Boscochiesanuova e rientro. Strada facendo sosta per una buona ed abbondante colazione. E’ obbligatorio l’uso del casco. Info: 045.8001471 - www.sorsidautore.it DAL 27 GIUGNO AL 20 LUGLIO – ARBIZZANO SORSI D’AUTORE 2013 Villa Mosconi Bertani La bellissima Villa Novare (Villa Mosconi Bertani) di Arbizzano di Negrar, ospiteràalcuni degli eventi della rassegna Sorsi d’Autore 2013. Il 27 giugno ospite Paolo Mieli, ex direttore de La Stampa, che inaugurerà proprio da qui la kermesse. Info: Cell. 393 2544910 - testedimarmo@gmail.com 28 GIUGNO – VERONA FEMENE E CIACOLE Teatro Alcione – Ore 17:00 e Ore 21:00 Il Teatro dei Pazzi mette in scena questa divertente rappresentazione organizzata dall’Associazione SOS Terzo Mondo Onlus, che interviene principalmente nella Repubblica Centrafricana e in India per rispondere alle necessità delle popolazioni locali. Primo spettacolo ore 17:00 (€ 18,00), secondo ore 21:00 (€ 22,00). Info: Tel. 045.8484937 - 800771477 www.sosterzomondo.it 29 E 30 GIUGNO – ERBEZZO FESTA INTERNAZIONALE DELLA FISARMONICA La festa che il comune di Erbezzo organizza ogni anno in onore della fisarmonica si propone di far conoscere questo strumento e la sua musica al grande pubblico. Nella serata del sabato e nel pomeriggio della domenica la gara si trasforma in spettacolo, con l’esecuzione di brani più o meno noti al solo scopo di divertirsi e far divertire. Info: Tel. 045 7075013 www.comune.erbezzo.vr.it comune.erbezzo@tiscali.it 29 E 30 GIUGNO – VERONA SALONE ECOSOSTENIBILITA’ Arsenale di Verona Appuntamento da non perdere che approfondirà tutti i temi del riciclo, riuso e decrescita. Info: Tel 045 2220279 - stampa@italiaambiente.it 30 GIUGNO – NOVAGLIE GITE IN BICICLETTA Il gruppo sportivo Novaglie organizza una gita in bicicletta aperta a tutti in luoghi d’interesse naturalistico e culturale in Valsugana. Info: 045.8700094 - 3477201440 - 3491306467 - motociclidoro@libero.it - viviana.morbioli@libero.it 30 GIUGNO – GIAZZA TRAIL DEI CIMBRI Partenza dal piazzale Albergo Belvedere – Ore 9.00 Torna dopo il grande successo delle edizioni precedenti il “Trail dei Cimbri”: Gara Nazionale di Corsa in Montagna Competitiva e non, attraverso la meravigliosa ed incontaminata Foresta Demaniale di Giazza. Info: Tel. 345 9804595 - www.traildeicimbri.it info@traildeicimbri.it
Pantheon non si assume la responsabilità per cambi imprevisti di date o orari dei singoli eventi.
EVENTI
ANNIVERSARIO Il compleanno della Banda di Grezzana
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La Banda Cittadina di Grezzana si prepara ai grandi festeggiamenti per i primi novant'anni del gruppo. Tra concerti, sfilate e scuola di musica, in un momento di rinascita e nuova giovinezza del gruppo. www.bandagrezzana.it
923. Don Alvise Pasquetto, curato della Parrocchia di Grezzana appassionato e cultore di musica, decide di coinvolgere i giovani militari che durante la leva hanno imparato a suonare qualche strumento in uno strano e ambizioso progetto: la Società Filarmonica di Grezzana. È il primo passo di una storia che ha cambiato nome e protagonisti, ma che quest'anno festeggia con orgoglio i suoi primi novant'anni. È la storia della Banda Cittadina di Grezzana. Il 14, 15 e 16 giugno prossimi, Grezzana si colorerà per celebrare questo storico traguardo, con una tre giorni di musica e di festa imperdibile (vedi box). Con un po' di stupore possiamo svelarvi che questi nove decenni ne fanno una delle orchestre di fiati più “giovani” della provincia di Verona, ma gli aneddoti che si celano dietro questo lasso di tempo sono tanti. Sette maestri, (don Pasquetto, appunto, Giuseppe Basile, Luigi Bighignoli, Luciano Mantovani, Tiziano Ederle,
Marco Tamanini e l'attuale Dario Tosolini), un organico che oggi sfiora i 40 componenti e che in passato è arrivato anche a quota 60. Luigi Bellamoli, che ha visto oltre cinquant'anni di questa storia, non ha dubbi: «la forza della Banda di Grezzana è la musica, questo linguaggio internazionale che ci ha sempre uniti nella passione e nell'amicizia. Quando si alza la bacchetta del maestro siamo tutti uguali, e diamo il meglio per l'amore nella musica». Musica che anche per questo evento sarà la grande protagonista. Il repertorio di questa stagione è incentrato sulle ballabili con un'attenzione particolare a Giuseppe Verdi, in occasione del bicentenario della nascita. Ne è entusiasta anche il maestro Tosolini: «ho suonato Verdi in orchestra ma non avevo mai diretto una banda su questo repertorio» (vedi box). Molto il lavoro di questi mesi, non solo in preparazione del compleanno. Infatti, se in un primo momento erano molti, forse quasi tutti, gli autodidatti che composero il gruppo, oggi la
14, 15 e 16 giugno: la grande festa Tutto andrà in scena al Parco Europa di Grezzana (in caso di maltempo gli spettacoli si terranno al Cinema Teatro Valpantena). Durante le tre serate saranno aperti gli stand enogastronomici a cura della Pro Loco di Grezzana.
venerdì 14 giugno
ore 20:45 – Concerto della Big Band Jazzset Orchestra ore 22:15 – Concerto degli Swing Out Brothers
sabato 15 giugno
ore 19:30 – Sfilata e concerto degli Allievi delle Scuole di Musica delle Bande di Grezzana e Povegliano ore 20:45 – Concerto del Corpo Bandistico Santa Cecilia di Povegliano e della bavarese Musikkapelle Fishbachau ore 22:15 – Concerto della GiBIERfest Band
domenica 16 giugno
anni di musica
ore 19:30 – sfilata della Banda Filarmonica di Castagnaro con Majorettes sfilata della Banda Musicale Cittadina di Grezzana con Majorettes ore 20:45 – concerto della Banda Filarmonica di Castagnaro concerto della Banda Musicale Cittadina di Grezzana
di Matteo Bellamoli
Banda di Grezzana vanta anche un'ottima scuola di musica che accompagna i musicisti in erba nello studio dello strumento e nell'avvicinamento alla musica d'insieme. «Al momento abbiamo ben 40 allievi partecipanti ai corsi» spiega il Presidente Emanuele Ballini, «e di recente abbiamo attivato anche dei corsi propedeutici per i più piccoli per approcciare il mondo musicale in modo nuovo e divertente, cercando di curare fin da subito il possibile inserimento in banda dei giovani musicisti». Il maestro: Dario Tosolini Dario Tosolini (1977), diplomato in Oboe, Composizione, Strumentazione per Banda al Conservatorio E. F. Dall'Abaco di Verona, ha ottenuto riconoscimenti in diversi Concorsi di Composizione nazionali ed internazionali, ed è autore di musica per orchestra, banda, da camera e corale. Direttore della Banda Musicale Cittadina di Grezzana (VR) dal 2012 e del Coro polifonico "San Lorenzo" di Pescantina, insegna Oboe e Teoria e Solfeggio in diverse Accademie Musicali del veronese. «Questa è la mia prima esperienza continuativa che ho alla direzione di una banda» ha detto durante un'intervista a Pantheon, «e devo ammettere che il gruppo di Grezzana è ben preparato, e sta curando molto il vivaio dei giovani. Il territorio della Valpantena merita una banda così grande». All'interno del repertorio c'è già un brano scritto dal maestro Tosolini che sottolinea come, per scrivere un brano per banda «oltre alla competenze tecniche, va studiato anche un aggancio con i temi musicali che si stanno affrontando».
Novant'anni di emozioni in un DVD Per celebrare questo compleanno, la Cittadina di Grezzana sta lavorando alla realizzazione di un DVD in cui saranno raccolte le testimonianze dei pionieri, dei familiari e della “memoria storica” della Banda. L'opera, sulla cui realizzazione vige ancora il giusto segreto, potrebbe essere disponibile con il nuovo anno.
Giornalepantheon giugno 2013
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Pantheon 41
ERRITORto A SPIkkI
Brevi dalla Valpantena e lessinia V Malgalonga
FOSSE
Mountain Action Youth - Lessinia
Il Circolo Artisti di Grezzana presenta “Gocce di Colore sui Quartieri di Verona”
VERONA
A
nche quest’anno il Circolo Artisti di Grezzana, assieme all’Assessorato al Decentramento del Comune di Verona, dedica una mostra al suo amore per la città. L’evento si aprirà venerdì 21 giugno 2013 alle ore 17 in Sala Birolli, in Via Macello 17 a Verona. L’esposizione durerà dal 22 al 30 giugno con orario da martedì a venerdì dalle 15 alle 19, mentre sabato e domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 19. In questo nuovo percorso d’incontro con l’arte il visitatore potrà lasciarsi avvolgere dalle visioni aeree con calde colorazioni della ceramica plasmata da Cristina Annichini, (dai supporti non convenzionali dei dipinti di Silvia Melotti), dalle atmosfere oniriche dei paesaggi della pittura di Giampiero Castagna, o dall’essenzialità degli elementi cromatici sottolineati da Luisa De Agostini, dal realismo materico di Giovanna Girardi, dalla colorazione calda e solare delle atmosfere novecentiste delle opere di Annamaria Grisi, dal contrasto dei colori negli abili disegni di Rino Merzari, per passare poi al realismo fotografico ed elegante dei quadri di Giancarlo Molinari. La mostra continuerà con i paesaggi quasi impressionisti di Renato Oliosi, per concludersi con la definizione scultorea delle case di Gian Battista Perini, la ricerca dell’iperrealismo di Marisa Spinelli e la visione romantica della natura di Giuseppe Terragnoli. L’intero percorso, infine, vedrà ogni opera affiancata da un componimento del poeta Luigi Ederle, con tutta la sinfonia di stili della sua poetica.
Lessinia: i giovani invadono il territorio
P
di Marta Bicego
BOSCO CHIESANUOVA
A
l via la quinta edizione della Malgalonga di Fosse, la camminata enogastronomica più ad alta quota che c’è! Per chi ama la Lessinia e i suoi piatti, ma anche per chi non la conosce ancora: siete tutti benvenuti domenica 30 giugno per camminare insieme alla scoperta delle più belle malghe e fontane in pietra della Lessinia, attraverso antichi sentieri e contrade con le cime del Corno d’Aquilio e del Monte Baldo a fare da sfondo. Architettura tradizionale e natura sono le protagoniste di questa passeggiata di medio-bassa difficoltà, lunga circa 10 km ma adatta a tutti, grazie alle pendenze non impegnative pensate anche per le famiglie. Dagli antipasti al dolce, i partecipanti potranno degustare piatti tipici di montagna (immancabili i caratteristici “gnochi de malga” fatti ancora a mano dai nostri malgari) accompagnati dai vini classici della Valpolicella e non solo. Lungo il percorso non mancheranno piacevoli sorprese che richiamano i mestieri tradizionali delle nostre zone. La manifestazione si conclude quindi in centro a Fosse, dove la festa continua con musica dal vivo e DJ set. Info: Arianna 340.6228981, Ettore 347.3070816, o IAT San Pietro In Cariano 045.7701920
I
l Progetto Europeo Mountain Action Youth 2013 – Lessinia si terrà a Bosco Chiesanuova dal 18 al 23 giugno 2013. Si tratta di un Seminario Transnazionale che vede come capofila il Comune di Bosco Chiesanuova assieme ad altri comuni della Lessinia. 24 ragazzi e rispettivi rappresentanti politici provenienti dai territori dei Partner assieme al gruppo italiano del territorio lessinico, avranno l’opportunità di confrontarsi sul rapporto che lega le politiche per i giovani dei territori montani e il sostegno imprenditoria giovanile delle zone montane. Partner del progetto anche enti pubblici montani europei: l’Associazione Nazionale per lo Sviluppo delle Municipalità Montane della Repubblica Bulgara (Sofia), la Municipalità di Zirl (Austria), Il Centro Giovanile di Radlje ob Dravi (Slovenia) e la Municipalità di Covilha (Portogallo). Il progetto, che rientra nel Programma Europeo Youth In Action, è stato presentato all’ANG (Agenzia Nazionale Giovani) che ha scelto di sostenerlo attraverso un contributo. Il progetto inoltre ha ottenuto il patrocinio del Dipartimento di Economia Aziendale dell’Università degli Studi di Verona. Per informazioni: Servizi Sociali Comune Bosco Chiesanuova 045.6780628 / 348.7036009 (Michele).
ROVERE’ VERONESE
artire dagli interessi delle nuove generazioni per costruire una serie d’iniziative destinate a coinvolgere i ragazzi che vivono in montagna. È la strada intrapresa dal Comune di Roveré, capofila del progetto “I giovani invadono il territorio” che ha cofinanziato assieme alla Regione Veneto attraverso il bando “Giovani, cittadinanza attiva e volontariato” con un impegno economico di 10mila euro. «È l’inizio di un percorso avviato lo scorso autunno e che contiamo di proseguire per dare vita a sinergie che possano essere utili a collettività e territorio» premette il sindaco Fabio Erbisti. Primo passo è stato ascoltare le voci dei giovani, che sono stati contattati attraverso 500 lettere spedite dal Comune, prosegue l’assessore con delega ai Servizi Sociali Michela Canteri: «Volevamo conoscerne interessi e passioni. Da qui siamo partiti per pensare insieme a loro a una serie di laboratori che hanno coinvolto una quarantina di ragazzi, tra i 15 e 30 anni, provenienti da Roveré, San Rocco di Piegara, San Francesco, San Vitale». La risposta è stata positiva, aggiunge Erbisti, «perciò abbiamo preso parte a un nuovo bando regionale, per portare avanti questa esperienza anche nel 2014». Con incontri a frequenza bisettimanale, i gruppi di lavoro hanno iniziato a confrontare le proprie idee l’ottobre scorso per gettare le basi delle attività di quattro laboratori avviati a gennaio: approfondimenti, tenuti da esperti e coordinati da educatori della cooperativa sociale L’albero affiancati da un giovane referente per ciascun ambito, che hanno riguardato musica, danza, fotografia, cinema e teatro. «Abbiamo riunito due band oltre a musicisti del territorio che suonano da tempo, ma non si conoscono tra loro. L’obiettivo per il prossimo anno è avviare dei corsi per insegnare a suonare alcuni strumenti musicali» spiega la ventenne Desiree Checchetti che è tra i responsabili del laboratorio di musica. Artisti emergenti che si sono esibiti in concerto nella festa organizzata a giugno, nella piazza di Roveré, a conclusione del progetto. Sul palcoscenico si sono esibiti in una coreografia anche i partecipanti al laboratorio di danza hip hop. Per far conoscere le particolarità della montagna veronese, le attività dei due gruppi che si sono dedicati a cinema e fotografia si sono concentrate sulla valorizzazione del territorio: realizzando un cortometraggio ambientato in una contrada di Roveré e una mostra fotografica che ha raccolto immagini di persone, architetture, flora e fauna, paesaggi diurni e notturni della Lessinia.
Cantalessinia 2013
CERRO VERONESE
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Ritorna la festa della sagra STALLAVENA
na bella edizione anche la settima per il Cantalessinia, andato in scena nelle sue fasi finali venerdì 24, sabato 25 e domenica 26 maggio al Teatro di Cerro Veronese, come sempre con la regia dell’Associazione Culturale Contrada dei Miracoli. Venerdì 24 serata dedicata alla sezione video e cortometraggi che ha visto impegnate le scuole primarie di Cerro Veronese, con “El Prete Noo” e la primaria di Velo Veronese, con “I Strachi” diretto da Alessandro Anderloni. Sabato 25 serata finale della sezione canzoni. Sul palco le scuole Gavia, di Verona, con “Una speranza per la fantasia” (Prof.ssa Silvia Pighi), le Scuole Perucci, di Marzana, con “Ecco la Primavera” (Prof. Ceschi Damiano su poesia di Luigi Ederle), le scuole di Illasi con “L’Aquilotto Totto” (Prof. Cavarzere) e le scuole Alle Stimmate con “Bianco e Verde” (Testo dei ragazzi, musica del Prof. Pachera). Ospiti i bambini della primaria di Grezzana, che hanno messo in scena lo spettacolo completo “Sospiro, le fate e il Monte di Katamaral” (Maestre Marta Scarpi e Silvana Ferrari). Ad intrattenere gli ospiti anche Beatrice Pezzini, finalista dell’ultima edizione di Ti Lascio Una Canzone (Rai1) che si è esibita con tre brani. Chiusura domenica 26 con la sezione Storie, Leggende e Tradizioni di montagna, che ha coinvolto la pluriclasse di Alcenago (Maestro Adelino Girlanda) con “L’Alfabeto della Montagna”, e la pluriclasse di San Bortolo con “Una scuola senza classi”. Sul palco anche la primaria di Roverè con “La Lessinia e i suoi piccoli saggi” e la pluriclasse di Bolca con il video “Il murales”. A chiudere anche la secondaria di Roverè con “Anacreontica”. Il ricavato delle serate è stato devoluto alla Cooperativa Sociale “Il Polipo” che si impegna per le le riabilitazioni a causa delle cerebrolesioni infantili.
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itorna l’annuale appuntamento con la Sagra di Stallavena da giovedì 13 a domenica 16 giugno. Il programma prevede per giovedì una serata rock con il gruppo Time to Rock a partire dalle ore 21,30; venerdì ore 20,00 serata irish punk con il gruppo Assbusters Show e a seguire irish and scottish pub music con i 3FullG; sabato si parte alle ore 20,00 con Jukebox: esibizioni dal vivo per poi proseguire alle 22,00 con l’animazione e musica targata Crystal De Sade; si chiude domenica alle 14,00 con la corsa ciclistica “24^ Medaglia D’Oro Consorzio Marmisti Valpantena”, alle 20,00 esibizione di ballo della scuola Studio Dimensione Danza 2, alle 21,00 serata danzante con l’orchestra Loretta Giorgi e alle 22,45 gran finale con spettacolo pirotecnico!
Solidarietà alla scuola «G. Pascoli»
di Alessandra Scolari
OSPITALITÀ
ITINERARI
Regimazione delle acque di Stelle e del Pantheon
S
i terrà giovedì 13 giugno alle ore 20.30 nella splendida residenza cinquecentesca di Ca’ Vendri un’assemblea pubblica a cui sono invitati tutti i cittadini di Santa Maria in Stelle e i rappresentanti delle istituzioni locali per fare chiarezza con gli organi competenti sulla gestione delle acque meteoriche del paese e della sorgente Pantheon. Negli ultimi anni, infatti, un aumento generale delle precipitazioni piovose, unitamente ad alcune inadempienze nella manutenzione e a interventi di cittadini privati che hanno tentato di risolvere da soli emergenze legate all’esondazione delle acque provenienti dall’ipogeo, si sono create delle criticità rilevanti che hanno portato all’allagamento prolungato nel tempo di decine di taverne e scantinati della zona sud del paese. L’obiettivo della serata è capire come risolvere alcuni nodi critici e come valorizzare una risorsa qual è l’acqua chiara e pulita del Pantheon, non utilizzata e dispersa quasi totalmente nel sottosuolo al confine tra Santa Maria in Stelle e Vendri.
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GREZZANA
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a alcuni anni la scuola «G. Pascoli» si sta aprendo sempre più alla realtà circostante. E ciò non solo partecipando alle cerimonie patriottiche, ma spaziando nelle varie attività, collaborando con il CEA, negli eventi musicali, nell’attività di formazione dei genitori e aderendo ai concorsi, indetti anche a livello nazionale. Fra questi citiamo il concorso «Dino Degani» (alla sua quarta edizione) i cui partecipanti (tutti i ragazzi della terza media), partendo da un fatto d’arma tragico - Monte Comun 17 settembre 1944 - devono fare una riflessione sugli ideali di «solidarietà, sacrificio, generosità e altruismo». Due le particolarità di questo concorso (i cui vincitori al momento di andare in stampa non si conoscono): la prima, ogni anno un centinaio di ragazzi, accompagnati dalle insegnanti, attentissimi nell’aula magna ascoltano Dino Degani (che sponsorizza anche il progetto) che racconta l’episodio, in cui rimasero vittime l’ebrea Rita Rosani, il giovane (zio) Dino Degani (tornato indietro per aiutarla) e altri tre partigiani; la seconda, la profondità degli elaborati: citiamo solo alcune declinazioni che i ragazzi hanno dato al termine «solidarietà»: «una luce che illumina, guida e genera calore e amore», «una catena, che se uno degli anelli è più fragile e meno resistente degli altri si spezza», oppure «una radice che se trova una terra buona nascerà e se trova sabbia morirà». C’è da imparare! Grazie mille ai ragazzi e alle loro insegnanti!
DIARIO
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SCATTI D aUTORE
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Il concorso fotografico per i nostri lettori Il tema di questo mese era: “PERSONE E PERSONAGGI DELLA LESSINIA” Suggerimenti critici a cura di Gianluca Stradiotto (www.gianlucastradiotto.it)
Alberto Turri GIANCA, BAR MAREGGE COMMENTO CRITICO Tagli netto, luce naturale che da il giusto tocco alla foto. Il soggetto è centrato sullo sguardo e sulla bocca, la foto è obliqua e veicola il giusto dinamismo, tant’è che non devo girare la testa per guardarla correttamente. Lo sguardo puntato verso l’angolo in basso a sinistra segue la linea dell’immagine. Forse per renderla eccellente, si sarebbe potuto porre il volto più decentrato e lasciare più spazio al centro.
Marco Malvezzi CARBONE COMMENTO CRITICO Foto molto dinamica. La bocca ci dimostra lo sforzo compiuto durante questo lavoro, ma la gestione degli spazi non è ottimale. Il soggetto è stato tagliato forse troppo. Per far vedere ancora di più lo sforzo si poteva eseguire uno scatto un po’ più obliquo.
Alberto Turri FABBRO PRESEPE CAMPOFONTANA COMMENTO CRITICO Pubblichiamo un’altra foto del sig. Turri perché rispecchia bene altri scatti arrivati in redazione. Pur avendo indovinato il tema di questo mese, la foto è troppo obliqua, e obbliga a girare la testa per osservarla. Inoltre il flash toglie naturalezza (meglio evitare il flash in questi casi) e il ritaglio va quasi a toccare con la punta del martello.
Informazioni generali sul concorso Tutte le foto pervenute su www.giornalepantheon.it nello spazio dedicato al Concorso NB: Preghiamo i concorrenti di inviare sempre le foto almeno di 1MB e senza copyright. Il copyright sarà inserito a richiesta solo sulle foto pubblicate online.
PER IL MESE DI GIUGNO IL TEMA SARÀ “GIALLO E BLU”
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Giornalepantheon giugno 2013
inviate i vostri scatti a matteo.bellamoli@giornalepantheon.it entro il 24 GIUGNO regolamento completo su www.giornalepantheon.it/download/concorso.pdf
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Giornalepantheon giugno 2013