Speciale
TURISMO
Turismo di prossimitĂ Da dove ripartire dopo la quarantena
Albergatori le voci dal veronese
Strade del vino
Un turismo a km zero
Musei
Anche a Verona i tuor sono virtuali
a cura di Camilla Faccini 40
Lago e Lessinia Al centro dell’estate 2020
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Un turismo che evolve, per rispondere al virus
tanze vuote, nessuna valigia trascinata negli ascensori. Il telefono non squilla e non arrivano email che chiedono se la colazione sia inclusa o meno. È questo il panorama negli alberghi, bed&breakfast e strutture ricettive in genere. Molti aspetti della nostra vita sono rimasti sospesi, alcune attività hanno subito un rallentamento: turismo e ospitalità si sono semplicemente azzerati, e saranno fra gli ultimi a ripartire. Le prenotazioni annullate sono un dato oggettivo. «Ad aprile c’è stato un cento per cento di cancellazioni» registra Ivan De Beni, presidente di Federalberghi Garda Veneto. Per il lago di solito è l’avvio della stagione, un mese da tutto esaurito. «Pasqua per noi è come Ferragosto. Abbiamo perso anche il Vinitaly e il ponte del 25 aprile». Per il mese di maggio le cancellazioni sono quasi totali e per giugno già almeno la metà. Il turismo del Garda vive per circa l’80 per cento di mercato internazionale, che sarà azzerato per diversi mesi, ma anche altrove la situazione è simile. «Le cancellazioni arrivavano già a metà febbraio» conferma il presidente dell’Associazione albergatori di Verona e provincia Giulio Cavara.
LE SCORSE SETTIMANE DOVEVANO ESSERE L’AVVIO IN POMPA MAGNA DELLA STAGIONE TURISTICA, MA L’EMERGENZA SANITARIA HA BLOCCATO TUTTO. TRA STANZE VUOTE E PAURA DEL TRACOLLO, IL VIRUS HA COSTRETTO ALBERGATORI DIVERSI A VISIONI SIMILI: DAL LAGO ALLA CITTÀ, DAGLI ALBERGHI DEL CENTRO AI B&B DI CAMPAGNA, SI RIPARTIRÀ ACCANTONANDO I GRANDI PORTALI DI PRENOTAZIONE. DI ALESSANDRO BONFANTE
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TRA SANIFICAZIONI E UN TURISMO NUOVO Con l’azzeramento del fatturato, emerge il problema dei costi fissi e del pagamento dei dipendenti. «Abbiamo portato a casa alcune settimane di cassa integrazione in deroga, ma rischiano di essere una misura insufficiente. Per ora dalle istituzioni non abbiamo avuto le giuste reazioni» afferma Cavara. Sul lago la forza lavoro è formata in gran parte da stagionali. «Sono persone di spessore e competenza – dice De Beni –, sui quali abbiamo investito anche in formazione: con molti di loro c’è un rapporto che dura da anni. A livello nazionale con Federalberghi abbiamo proposto di assumerli per poi metterli in cassa integrazione, in modo da garantire un minimo salariale e aiutarli a sopportare questi mesi di blocco». Da sempre divisi per natura e filosofia diverse, hotel e bed&breakfast si trovano oggi uniti dalla stessa difficoltà. «Temo che molti colleghi chiuderanno, o si sposteranno sull’affitto a medio-lungo termine» è la previsione di Andrea Campolongo, titolare del Romeo Giulietta Rooms & Apartments di Verona. «Con le stanze vuote, noi abbiamo colto l’occasione per rinnovarci. Il turismo nei prossimi mesi cambierà, ci sarà un ritorno degli italiani e le esigenze cambieranno. Dovremo garantire la sanificazione degli ambienti e potenziare gli strumenti, anche tecnologici, per mettere l’ospite nelle condizioni di avere informazioni e accessi senza scambio fisico». Per strutture a carattere famigliare come quella di Campolongo è una sofferenza, ma anche un’evoluzione dettata dalla necessità. «Ci siamo fatti aiutare da amici e anche da ragazzi giovani, per rinnovare il nostro modo di comunicare».
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ADDIO AI GRANDI PORTALI, SERVE UN CANALE DIRETTO CON IL CLIENTE L’obiettivo è riprendere il filo diretto con i clienti, rinunciando alle lusinghe di portali come Booking, Expedia, AirBnb. Al momento della crisi hanno spesso imposto il rimborso per le cancellazioni ai clienti, mentre questi sarebbero anche stati disponibili a riprogrammare la prenotazione. «Sono strumenti che alcuni colleghi hanno usato in maniera spregiudicata» ammette De Beni. «Consiglio di non cedere alle loro lusinghe quando si riaprirà il mercato». Sulla stessa linea Cavara: «Sono sbilanciati a favore del cliente, e le commissioni dal 18 per cento arrivano fino al 30 con certe promozioni». In attesa di direttive chiare sui protocolli di sicurezza, rimangono altri interrogativi sul futuro. «Sarà un processo molto lungo. In tempi così duri per tutti, quanti avranno davvero le risorse per viaggiare?» si chiede Cavara. Stessi dubbi per De Beni: «Sul lago mancheranno gli stranieri, mentre gli italiani preferiscono altre destinazioni. Per la ripresa dei flussi ci vorranno almeno 2 o 3 anni».Per tanti albergatori in crisi e che pensano anche a chiudere, c’è invece chi apre proprio adesso. «Io e mia moglie avevamo da tempo l’idea di aprire un b&b. I certificati erano già pronti» afferma Andrea, titolare del B&b Villa Verona Bike a Buttapietra. «Con questa situazione abbiamo capito di dover puntare sulla bicicletta. Oltre a essere una mia passione, è l’unico mezzo che garantisce sicurezza e distanziamento». Tutta l’attenzione è rivolta a soddisfare le esigenze del cliente. «Il nuovo turismo chiederà spazi da gestire in autonomia, il contatto con la natura, vorrà “entrare nel territorio”. Abbiamo preferito agenzie specializzate, reti dedicate ai cicloturisti e la creazione di un sito
nostro». Torna quindi il tema del canale diretto verso il cliente, evitando i grandi portali e riconquistando il controllo della comunicazione. Il Covid-19, che tante difficoltà e divisioni ha creato, è riuscito a unire almeno in parte le visioni di alberghi e b&b, di vecchi e nuovi operatori. Un’altra novità, decisamente meno tragica, portata da questo virus.
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articolo pubbliredazionale
#TORNEREMO A VIAGGIARE È questo l’hashtag più ricorrente sui social ed è con questo messaggio che desideriamo farvi sognare nuovamente. In queste settimane abbiamo imparato a cambiare i nostri ritmi di vita, ma non abbiamo mai perso la voglia di viaggiare, di preparare la valigia e di sentirci vivi come quando un nuovo timbro compare sul nostro passaporto. La voglia di evadere, di alimentare le nostre curiosità è lampante in tutti i social, in fondo i sogni non hanno né limiti né restrizioni. Questa stagione dettata dal pensiero “mi muovo, ma a breve raggio”, vedrà come protagonista il nostro meraviglioso Paese. Le previsioni indicano un calo importante di turisti stranieri, questa sarà un’occasione per “sostituirci” a loro e riscoprire la nostra Italia. Apprezzeremo nuovamente le spiagge, i borghi, le nostre città d’origine, le regioni… insomma un Paese, che non sappiamo se sia il più bello del mondo (rimandiamo il verdetto alla soggettività di ciascuno), ma è sicuramente uno dei Paesi più densi di meraviglie, ricco di straordinarie incoerenze, un mosaico composto da tessere diverse, ognuna delle quali è un’opera d’arte a sé stante.
Una terra capace di portarci lontano percorrendo pochi chilometri, che chiede a gran voce di essere esplorata da chi la vive, e non soltanto da chi la visita. Certo ci si muoverà con le dovute precauzioni, ma questo non ci impedirà di godere di una passeggiata sulla spiaggia o di un meritato bagno nelle acque cristalline dei nostri mari. Con i Tour Operator più lungimiranti stiamo investendo tempo e risorse per offrirvi un ventaglio di idee e di vacanze nuove. In queste settimane di chiusura forzata, non ci siamo mai fermati, webinar di formazione on line e momenti di incontri virtuali ci trovano pronti alla ripartenza con rinnovata fiducia ed ancora più sensibili alla sicurezza dei nostri clienti viaggiatori. Di sicuro saremo protagonisti di un’estate che rimarrà indelebile nella memoria, l’Italia ci aspetta. Siamo un Paese con una forte reattività e non ci manca la fantasia, ci ritroveremo prestissimo con tanta voglia di vacanza e noi vi aspettiamo con la nostra professionalità ed entusiasmo per realizzare nuovamente i vostri sogni.
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ncora nulla di certo, al momento, ma la grande macchina del turismo è già in moto per adattarsi alle diverse misure necessarie per affrontare la stagione estiva. Un settore, quello turistico, che risulta tra i più colpiti dal Coronavirus, come fanno sapere ConfturismoConfcommercio con l’ultimo aggiornamento del quadro dei danni: dal primo marzo alla fine di maggio nelle strutture ricettive ci sarà un calo di oltre 31,6 milioni di presenze con una perdita stimata di 7,4 miliardi. A seconda della durata dell’epidemia, le imprese della filiera potrebbero addirittura perdere tra i 29 e i 64 miliardi di fatturato nel 2020-21, con impatti diversificati a livello regionale.
Turismo, un piano speciale per il Coronavirus
«Un progetto ad hoc per il turismo con regole chiare» la richiesta del governatore del Veneto Luca Zaia, consapevole che ciò che serve agli operatori turistici non sempre può coincidere con le misure definite per aziende, fabbriche o negozi. La risposta potrebbe arrivare con la campagna “Viaggio in Italia” che il governo intende mettere in campo. Misure che andrebbero a favorire il turismo in Italia con sostengo alle imprese del settore e incentivi per fare vacanze nel nostro paese.
«LE VACANZE SI FARANNO». A DIRLO, AI MICROFONI DI RAINEWS24 LO SCORSO 13 APRILE, È STATA LORENZA BONACCORSI, SOTTOSEGRETARIO AL MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI E DEL TURISMO.
Tra l’ipotesi di un’estate al mare tra pareti di plexiglas, l’obbligo di mantenere le distanze e la possibilità di un “holiday bond” abbiamo sentito alcune voci del settore turistico del nostro territorio per capire come si potrà affrontare la stagione estiva e abbiamo raccolto alcuni spunti per un turismo a km zero come risposta ai vincoli sugli spostamenti.
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Lessinia LA NATURA COME RISPOSTA ALLE DISTANZE SOCIALI
È difficile parlare della prospettiva futura del turismo in un momento in cui gli spostamenti sono ridotti alle più strette necessità e i viaggi sembrano un lontano ricordo. La preoccupazione di tutti gli operatori turistici nell’affrontare questo momento critico, però, è vinta dalla voglia di ripartire e di reinventarsi, cercando nuove vie per continuare ad offrire il meglio del territorio. Così sta accadendo in Lessinia, dove si è già al lavoro per studiare un piano di riapertura nel rispetto delle nuove regole sanitarie indicate. TURISMO DOMESTICO E NUOVO SITO INTERNET «Gli esperti – ci racconta Alice Ferrari, membro del progetto Destinazione Lessinia – parlano di un trend futuro di turismo domestico, di prossimità, una tipologia di “fare turismo” già nota al territorio della Lessinia dove la maggior parte dei turisti proviene dalla città di Verona o da città limitrofe. Nel breve termine sicuramente attività all’aria aperta come escursioni a piedi, in bici o a cavallo vedranno ridurre il numero dei partecipanti, ma sarà pur sempre possibile mantenere le distanze necessarie percorrendo i numerosi sentieri e strade sterrate. Ora più che mai risulterà essenziale usufruire di App o siti internet dove poter seguire un percorso autonomamente o 48
ascoltare in diretta una guida, senza dover fermare l’intero gruppo». A tal proposito Destinazione Lessinia sta lavorando anche alla realizzazione di un nuovo sito internet (www.visitlessinia. eu, online prossimamente) dove si potranno trovare tutte le informazioni utili per vivere al meglio la Lessinia, incluse nuove brochure scaricabili su percorsi da fare a piedi o in mountain bike. Inoltre, sono stati realizzati anche dei webinar dedicati agli operatori del settore turistico per reinventare il prossimo futuro, seguendo i consigli di importanti esperti di marketing. «Nelle strutture alberghiere – suggerisce Alice – si potranno ad esempio stabilire orari specifici per i pasti di ciascun cliente offrendo la possibilità di consumarli nella propria camera o ancora predisporre un check-in automatizzato. Sarà sicuramente una sfida far trasparire quel calore famigliare che caratterizza la nostra accoglienza, ma attraverso piccole forme di attenzione si potrà far vivere lo stesso al turista indimenticabili emozioni. La Lessinia saprà ancora una volta far riscoprire la forza di ripartire, di fare rete e di credere sempre più in un territorio che ha tutte le carte in regola per far fronte a questa sfida».
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TURISMO DI PROSSIMITÀ PER L’ESTATE 2020
C’è preoccupazione tra gli esponenti del turismo legato al lago di Garda, ma anche tanta voglia di ripartire. E in attesa delle ultime indicazioni in campo normativo, le strutture ricettive si stanno già organizzando e attrezzando per la riapertura, munendosi di tutto il necessario: dalle mascherine ai guanti, dal gel disinfettante a rilevatori di temperatura corporea a distanza. «Noi non vediamo l’ora di riaprire e di ripartire – ci racconta Giacomo Ballerini, direttore di Gardalanding, azienda che gestisce lo IAT di Lazise e l’Info Point di Peschiera del Garda –. La situazione è critica perché noi nel 90% dei casi viviamo di turismo. Siamo in attesa di riaprire, anche se con poco, e rimetterci a lavorare». Una riapertura prevista tra l’inizio e la fine di giugno, anche se le variazioni potrebbero essere all’ordine del giorno. Altra grande sfida sarà colmare la probabile mancanza di turismo straniero puntando invece sul target italiano. CAMBIA LA COMUNICAZIONE «A cambiare sarà tutta la comunicazione e l’attività di promozione – spiega Ballerini –. Prima il grosso del lavoro era concentrato
sulla commercializzazione estera, grazie agli accordi con tour operator stranieri, specialmente danesi, olandesi, tedeschi, inglesi e israeliani. Questi flussi turistici sono bloccati fino alla riapertura del traffico aereo che sembra possa avvenire da luglio. Questo significa che il lago dovrà puntare su un turismo di prossimità e attirare turisti da luoghi limitrofi». Un turismo che già avveniva precedentemente e che sarà probabilmente incentivato nei prossimi mesi se dovessero persistere misure restrittive circa gli spostamenti. «La vera difficoltà – rivela Ballerini – sarà capire non tanto come attrarre i turisti nei comuni ma come farli dormire nelle strutture ricettive. Sicuramente la creazione di pacchetti, coupon con data aperta oppure delle policy di cancellazione molto tranquille e molto semplici potrebbero agevolare le cose. I comuni, poi, stanno già studiando la riorganizzazione di tutti i luoghi di assembramento frequentati soprattutto dalla popolazione veronese. Cercheranno tutti di riaprire: la motivazione c’è, restano da capire i tempi».
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Le strade del vino
arà difficile tornare alla normalità dopo questi mesi, così come sarà problematico, almeno per i primi tempi, tornare a viaggiare per il mondo in assoluta libertà. Perché non prendere quindi questo stop come una possibilità per riscoprire il proprio territorio e godere di ciò che si può trovare a pochi km da casa? L’enoturismo è una di queste possibilità, soprattutto in terre venete. Un’esperienza personale di esplorazione e scoperta, oltre che di degustazione, con tanti e diversi itinerari proposti dalle associazioni di riferimento. Ecco qualche spunto da cui partire per semplici escursioni giornaliere o per un weekend alternativo.
UN TURISMO A KM ZERO DOPO LA QUARANTENA 50
ASTRADA DEL VINO SOAVE A est della provincia scaligera, a soli 20 Km da Verona, la zona collinare del Soave è una terra generosa, caratterizzata da suoli vulcanici e lunghe distese di vigneti. La Strada del vino Soave nasce nel 1999 e conta oggi circa 130 soci tra cantine, associazioni, strutture ricettive e aziende locali. Un percorso di 50 km lungo il quale è possibile ammirare il paesaggio, visitare cantine e degustare il vino e altri prodotti tipici. Sono 13 i comuni che vi aderiscono, dislocati in Val di Mezzane, Val d’Illasi, Val Tramigna e Val d’Alpone. STRADA DEL VINO VALPOLICELLA Città d’arte patrimonio dell’Unesco, la Valpolicella si contraddistingue per gli splendidi paesaggi in cui i vigneti si alternano a bellezze naturali e architettoniche. Racchiusa tra la Valdadige, la Lessinia e la pianura veronese, è culla dei vini più rappresentativi del nostro territorio. La Strada del
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vino Valpolicella promuovere e valorizzare il territorio legato alla produzione del vino Valpolicella in cui le diverse categorie degli operatori lavorano insieme per la valorizzazione di tutto il territorio, attraverso i numerosi prodotti tipici. I comuni che vi aderiscono sono 19 e si estendono da Dolcè a Montecchia di Crosara. STRADA DEL VINO BARDOLINO La zona di produzione del vino Bardolino Doc occupa il settore veneto dell’anfiteatro morenico del lago di Garda, un’area che si estende per circa 80 km e che è ricca di scorci paesaggistici, bellezze architettoniche e produzioni enogastronomiche. 16 i comuni della sponda orientale del Lago di Garda che ne fanno parte, da Bardolino alle colline di Costermano, scendendo per Garda e Torri del Benaco fino a Sommacampagna, e ancora la possibilità di inoltrarsi sul monte Baldo salendo verso Caprino Veronese e Rivoli Veronese.
Speciale San Valentino
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Turisti per casa
ssere bloccati in casa ed esplorare il nostro territorio scoprendone angoli nascosti? L’impossibile diventa realtà. Perché nonostante gli spostamenti vietati c’è chi può farci viaggiare stando comodamente seduti sul divano.
SU INSTAGRAM UN TOUR VIRTUALE DEL TERRITORIO VERONESE 52
Nasce proprio dall’impossibilità di muoversi “Turisti per casa”, la rubrica che l’associazione Salmon Magazine tiene ogni martedì, alle 17:00, sul proprio canale Instagram @salmonmagazine. Un viaggio virtuale, dunque, che offre prospettive inedite del territorio veronese raccontate da chi il territorio lo conosce e lo ama profondamente. Nulla di nuovo, si è solo trattato di riadattare la missione che da sempre i ragazzi di Salmon portano avanti: riqualificare, far conoscere e rivalutare il territorio in cui viviamo. «Dobbiamo ricominciare ad apprezzare ciò che abbiamo sotto il naso – racconta Matteo Zamboni di Salmon Magazine – perché viviamo in una delle città, delle province, più belle al mondo. Non ci rendiamo conto di quanto siamo fortunati, tant’è che troppo spesso ce ne lamentiamo. Aprire gli occhi sui luoghi in cui viviamo ci porta anche a sviluppare una responsabilità e un senso civico che permetterebbero di averne più cura sempre».
Alle spalle il grande progetto delle mappe dei quartieri realizzate con chi i luoghi li vive e li abita in prima persona. Diversi gli incontri già tenuti, muovendosi da Borgo Venezia al Saval, dal Centro storico alla Lessinia, e ancora San Zeno, Avesa, Borgo Milano, Borgo Nuovo. E così scopriamo, ad esempio, che a Santa Maria in Stelle c’è un Ipogeo del IV secolo d.C. che attira turisti da ogni parte del mondo ma che noi, forse, ancora ignoriamo. «Abbiamo provato a viaggiare da casa – conclude Matteo – augurandoci che durante l’estate in arrivo, dove probabilmente non arriveranno molti turisti stranieri, saremo noi veronesi in primis a scoprire il nostro territorio, a praticare un nuovo turismo a km zero. Con la speranza, quando si potrà, di tradurre queste dirette in trekking urbani guidati da chi, in questo periodo, ci ha fatto viaggiare da casa».
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Tour virtuale nei musei: L’ arte più forte del virus e più forte anche delle restrizioni sugli spostamenti. E così, se i visitatori non possono viaggiare e recarsi nei musei, sono gli stessi musei ad offrire tour virtuali fruibili in comodità da casa.
ANCHE VERONA PARTECIPA ALL’INIZIATIVA
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A partecipare sono in tanti, da ogni parte del mondo: il Louvre a Parigi, Il Van Gogh Museum e il Rijksmuseum ad Amsterdam, il British Museum e la National Gallery a Londra. E ancora il museo Magritte a Bruxelles, il Prado e il Reina Sofia a Madrid, il Guggenheim Museum a New York. L’Italia non si è ovviamente tirata indietro e sono numerose le strutture museali che hanno risposto alla chiamata virtuale. E così, anche dal nostro divano, possiamo ammirare i capolavori della Pinacoteca di Brera, del Museo Egizio di Torino, della Galleria degli Uffizi di Firenze e persino dei Musei Vaticani, con libero accesso alla Cappella Sistina. Anche I musei civici di Verona si inseriscono nelle campagne di sensibilizzazione #iorestoacasa e rispondono con l’iniziativa “Visti da vicino, visti sul web” all’emergenza Covid-19. Un’idea per far entrare nelle case dei cittadini, nella sua versione online, il ciclo di visite “Visti da vicino, visti con te” che dal 2019 ha preso vita nei musei.
I primi appuntamenti sono stati dedicati al museo di Castelvecchio e al Museo di Storia Naturale con mini pillole video che si possono trovare sui canali social o sui siti internet. E così scopriamo che il Museo di Storia Naturale di Verona conserva reperti di uno dei primi prototipi di musei di storia naturale del mondo, possiamo comprendere come siano cambiate nel tempo le modalità espositive all’interno dei musei e cosa sia un erbario, possiamo imparare cose nuove sulle diverse collezioni di animali conservati nel nostro museo cittadino. E ancora, spostandoci a Castelvecchio, possiamo conoscere più nel dettaglio la figura di Carlo Scarpa, vedere opere del Mantegna, di Joachim Beuckelaer o farci guidare dal Vasari alla scoperta di pittori veronesi. Quale occasione migliore, anche da casa, per riscoprire la nostra città e il suo immenso patrimonio artistico.
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GIORGIA Quando finirà la quarantena, il primo posto in cui voglio andare è “dovunque”. Ciò che mi manca è visitare quei piccoli angoli del cuore con le persone che amo. Tuttavia se dovessi sceglierne proprio uno credo che sarebbe piazza Bra. Ma non la distesa ciottolata tra l’Arena e il Liston, bensì il suo prolungamento, tra via Dietro Anfiteatro e via Leoncino...lì dove tante volte mi sono fermata ad osservare la bellezza di quel lato “meno celebre” dell’Arena che i turisti scoprono solo d’estate, perché è lì che le scenografie più imponenti vengono ammassate in vista dello spettacolo. Lì dove il profumo della pizza appena sfornata ti riempie le narici e ogni volta ti dici “prima o poi mi fermo e me ne compro un trancio”, ma poi desisti e torni a camminare (un po’ più affamato di prima). Lì, dove la città scompare e ti puoi nascondere dalla sua grandezza e maestosità, ho lasciato un pezzetto del mio cuore.
I luoghi del cuore della redazione di Pantheon UN VIAGGIO VIRTUALE IN ATTESA DELLA FINE DELL’EMERGENZA
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iste dei desideri, conti alla rovescia, grandi piani rivoluzionari, semplici abitudini da ripristinare. Tutti stiamo pensando a quello che faremo non appena finirà quest’emergenza. Una quarantena, quella che stiamo vivendo, che implica in primo luogo la rinuncia e la distanza da alcuni luoghi che prima scandivano la nostra quotidianità. Per questo, abbiamo chiesto alla redazione di Pantheon il primo luogo in cui vorranno andare non appena sarà possibile tornare, rubando dei versi a Neruda, a calpestare pietre e zolle. In un momento in cui non si può essere turisti se non tra le proprie mura domestiche, vi proponiamo un breve viaggio tra ricordi e fermoimmagine scolpiti nella memoria. 56
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ALESSANDRO Finita l’emergenza vorrei tornare sulla ciclabile del Mincio. Non l’ho mai percorsa interamente, dai laghi di Mantova a Peschiera del Garda. Il bello è che, oltre a consumare le energie accumulate in questi mesi di reclusione, si scavalla il confine fra Veneto e Lombardia più volte, senza neanche farci caso. Dimenticare i confini, per un po’, farà bene.
SAMANTHA Non sono veronese, ma vivo a Verona da quasi tre anni. Da due mesi sono rientrata stabilmente a casa dalla mia famiglia, in un piccolo paese della marca trevigiana. Eppure, penso tutti i giorni alla città che ho iniziato a conoscere prima come studentessa e poi come collaboratrice giornalistica. Ripercorro il tragitto da casa a lavoro, e vedo la Veronetta degli studenti, della “movida”, della voglia di rinnovarsi; vedo Ponte Navi e San Fermo, con la visuale sul Lungadige che mi meraviglia ogni volta, soprattutto la sera, quando sull’acqua si riflettono le luci dei lampioni, come tante candele accese sopra il fiume. Ciò che mi manca di più, però, è camminare lungo le vie del centro, sbucando all’improvviso davanti alla maestosità dell’Arena. Il centro storico era il luogo che frequentavo di più, per lavoro e nel tempo libero, quindi non vedo l’ora di poterlo vedere di nuovo.
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