Colmar Catazine Fall Winter 2012/13

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SNOW SNOW EMOTIONS EMOTIONS SKISKI STYLE STYLE FASHION FASHION ACTION ACTION

SNOW • EMOTIONS • SKI • STYLE • FASHION • ACTION

IVICA IVICA&&KRISTIAN KRISTIAN L’INEDITA L’INEDITA COLLABORAZIONE COLLABORAZIONE FRA FRA DUE DUE STAR STAR DEL DEL TEAM TEAM COLMAR COLMAR

JON JONOLSSON OLSSON L’ESUBERANZA L’ESUBERANZA EE L’INTRAPRENDENZA L’INTRAPRENDENZA DEL DEL TRAVOLGENTE TRAVOLGENTE FREESTYLER FREESTYLER SVEDESE SVEDESE

ALEXIS PINTURAULT ALEXIS PINTURAULT L’ENFANT PRODIGE DEL TEAM FRANCESE L’ENFANT PRODIGE DEL TEAM FRANCESE PRONTO DIVENTARE NUOVA ICONA DEL CIRCO BIANCO PRONTO AA DIVENTARE LALA NUOVA ICONA DEL CIRCO BIANCO


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Sommario

Benvenuti nella nuova edizione invernale del Catazine Colmar, anche questa volta ricchissima di idee, novità e personaggi. La collezione Winter 12/13 è la protagonista indiscussa delle pagine che andrete a sfogliare. Un'ulteriore conferma della scrupolosa ricerca tecnologica volta alla realizzazione di diverse linee caratterizzate da alte performance, soluzioni d'avanguardia e comfort ottimale. Il tutto raccontato dagli atleti del Team Colmar: in prima fila, Ivica Kostelić seguito da Alexis Pinturault e Tessa Worley della Nazionale Francese, per concludere con Jon Olsson, l'eclettico freestyler svedese che anche quest’anno ha collaborato con Colmar firmando un’irresistibile collezione. Buona lettura e... buona neve a tutti!

PERSONAGGI

ALEXIS PINTURAULT

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Il Presidente della Federazione Francese, Michel Vion racconta i suoi campioni e il suo lavoro

A CACCIA DI EMOZIONI Come vivere fino in fondo e in piena sicurezza tutto il fascino dell’eliski

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TESSA WORLEY

A tu per tu con una delle atlete di punta della squadra in rosa allenata da Michel Vion

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Un salto nel travolgente mondo dell’esuberante star del freestyle mondiale

INTERVISTE

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PERSONAGGI

JON OLSSON

IVICA KOSTELIĆ

Il campione croato annuncia la collaborazione con un altro big del Team Colmar: Kristian Ghedina

Il versatile talento della Nazionale Francese, nuovo fuoriclasse del Circo Bianco?

MON EQUIPE

INCONTRI

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LA GARA DEL CUORE I campioni del Team Colmar rivivono l’intensità della “loro” tappa di Coppa del Mondo

COLMAR E GLI CHEF STELLATI Continua la collaborazione fra il brand e la Chef Cup dell’Alta Badia 01


ALEXIS

PINTURAULT

L’ENFANT PRODIGE DEL TEAM FRANCESE HA OTTENUTO RISULTATI SORPRENDENTI IN DIVERSE SPECIALITÀ, DIMOSTRANDO GRANDE TALENTO E INNATA VERSATILITÀ. SARÀ LUI IL NUOVO FUORICLASSE DEL CIRCO BIANCO? Ogni anno il Circo Bianco si chiede chi sarà il nuovo Tomba, il nuovo Maier, il nuovo Miller, il nuovo Kostelić o il nuovo Cuche che, ritiratosi la scorsa stagione ha battuto ogni record di longevità agonistica. L’austriaco Hirscher è indiscutibilmente il nuovo astro dello sci mondiale, ma la sete del personaggio, del fuoriclasse che ammalia e fa impazzire non si placa e sulla bocca di tutti scorre un nome: Alexis Pinturault. Lui è l’enfant prodige dell’Equipe de France, una squadra rinata, rinverdendo i fasti di un passato che è la storia dello sci. Il 20 marzo scorso ha compiuto 21 anni e, in un periodo sportivo in cui i “matusa” dettano

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ancora legge, è un miracolo di precocità. Dopo aver vinto due titoli mondiali juniores in Gigante, nel 2011 ha conquistato la Coppa Europa a suon di podi e vittorie, offrendo un saggio di talento puro in un intermezzo di Coppa del Mondo, costato la piazza d’onore a sua maestà Ligety. Vale la pena ricordare quella curva in conduzione sullo sci interno a tagliare una placca di ghiaccio blu, risalendo dal 16° posto nella seconda manche di Kranjska Gora, tempio del Gigante. In telecronaca urlai che uno così ce ne avrebbe fatte vedere delle belle... Intanto, l’inverno scorso, oltre a cinque podi distribuiti


Non ho mai visto sciare in gigante come Alexis prima di uscire di scena nella seconda manche della Gran Risa in Val Badia in Gigante, Slalom, SuperG e Supercombinata, è arrivata la prima vittoria nel parallelo di Mosca, specialità dove contano l’istinto, la carica vincente e la voglia di battere i big in un corpo a corpo da arena e nervi d’acciaio: tutte qualità di chi nasce per vincere, non per arrivare secondo. Provate a chiedergli se è contento quando sale sul podio, lo sguardo di sfida rivolto di sbieco a chi sta sul gradino più alto… Considerato gigantista, Pinturault guarda a ben altri orizzonti: la polivalenza a 360 gradi, cullando il sogno di riportare in Francia la Coppa del Mondo assoluta dopo Luc Alphand che, negli anni Novanta, ce l’aveva

fatta solo con gli sci da Discesa e Supergigante. Le attese e le aspettative sono quindi altissime. È stato Alexis a porle, legittimandole a colpi di classe e sequenze mirabolanti.

LO SGUARDO DI SFIDA RIVOLTO A CHI STA SUL GRADINO PIU’ ALTO

Non ho mai visto sciare in Gigante come fa Pinturault, prima di uscire di scena nella seconda manche della Gran Risa in Val Badia: ritmi inimmaginabili! Sorprendenti i suoi risultati: fra i rapid gates dello Slalom, così come in Supercombinata – bacino di raccolta di un’innata poliedricità, a dimostrazione di essere padrone di sé anche sopra i 100 orari – o l’exploit in SuperG, a un soffio dalla vittoria nel gran galà di Schladming, sede dei prossimi Mondiali. Performance che hanno inesorabilmente tracciato il suo destino di sciatore eclettico a tutto tondo. Ai posteri e ai nostri campioni Colmar interpellati… l’ardua sentenza! Paolo De Chiesa

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ALEXIS

PINTURAULT Analizzato dai testimonial Colmar

TESTIMONIAL

CHEMMY ALCOTT

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Nata a Londra, Chemmy ha esordito nel 1999 in Coppa del Mondo. Sempre presente agli appuntamenti clou – Mondiali e Olimpiadi – è stata costretta a saltare tutta la passata stagione a causa di un brutto infortunio.

DANIELA CECCARELLI Il suo fiore all’occhiello è l’oro olimpico in superG a Salt Lake City nel 2002, ma Daniela ha conquistato tre podi e numerosi piazzamenti. Nel 2010 si è ritirata dall’attività agonistica. È Istruttore Nazionale e segue la Coppa del Mondo a bordo del suo motorhome.

ANA JELUSIC Dopo aver fatto parte della nazionale croata alle ultime tre Olimpiadi, Ana ha dovuto arrendersi ai problemi di asma e lo scorso aprile ha annunciato il suo ritiro. Classe 1986, ha conquistato due podi in Coppa del Mondo.


CHEMMY ALCOTT

ANA JELUSIC

Il ragazzo è un’esplosione di talento, si prende un sacco di rischi e fa ancora molti errori ma, quando gli gira bene, può creare velocità in curva come nessun altro sciatore al mondo. Non lo conosco ancora personalmente, spero sia un tipo simpatico, come mi sembra di capire vedendolo in TV; anche... - come si dice in italiano “humble”? - umile, modesto!

Vista la sua giovane età, considerando ciò che ha dimostrato nelle discipline tecniche e quest’anno anche in SuperG, ritengo sia uno dei prossimi atleti in grado di vincere la Coppa del Mondo assoluta. La maturità che dimostra nella sua sciata e i piedi per terra nelle interviste post gara fanno di lui uno di quegli atleti cui è facilissimo affezionarsi. Negli anni a venire sarà uno dei protagonisti di questa generazione di giovani sciatori che stanno rivoluzionando il mondo dello sci.

DANIELA CECCARELLI Per primeggiare come fa il giovane transalpino ci vogliono Tecnica, Testa e Temperamento. I suoi veri punti di forza sono queste tre T. Mi ha impressionata per le sue pieghe da funambolo e la capacità di interpretare pendii e tracciati senza farsi tradire dall’ansia che attanaglia gli altri giovanissimi di Coppa, inducendoli ad attaccare inopportunamente i passaggi strategici o a contrarsi in fase di curva. Questa sua capacità interpretativa paga sia in termini cronometrici sia stilistici: vederlo sciare sulla Podkoren di Kranjska Gora è uno spettacolo! Altra qualità invidiabile è la creatività nell’improvvisare soluzioni istantanee, stregando gli spettatori con curve magari condotte su uno sci solo, spesso l’interno o con balzi felini se costretto a tamponare le incredibili accelerazioni in uscita di curva. Quanto a temperamento ne ha da vendere, come dimostrato nel Parallelo di Mosca o arrivando secondo nella Supercombinata di Chamonix.

KRISTIAN GHEDINA È il più forte discesista italiano dell’era moderna, con 11 vittorie in Coppa del Mondo e due argenti iridati. Grande amante della velocità, la sua “spaccata” sul salto finale di Kitzbühel è entrata nella storia dello sci.

KRISTIAN GHEDINA È sicuramente un atleta da tenere sotto controllo nei prossimi anni perché è un giovane molto promettente che si è messo in luce con ottimi risultati e podi importanti nella passata stagione, sia in Gigante sia in Slalom. Penso che il suo forte siano proprio le piste tecniche e ghiacciate, come Kranjska Gora, dove è sempre salito sul podio. Ha solo 21 anni e non può che migliorare. Se lavorerà molto atleticamente, potenziandosi ancora, potrà ottenere grandi risultati anche in SuperG.

su tutti i fronti, constatando il suo enorme potenziale. Ha dimostrato che potrà vincere in quattro specialità, forse non in Discesa, dove comunque potrà puntare a entrare nei top 10. Certo dovrà calibrare carriera ed energie perché, se oltre a primeggiare in Coppa del Mondo vorrà vincere Mondiali e Olimpiadi, dovrà rinunciare a qualcosa. Lo sci odierno è esasperato e per un pugno di centesimi puoi scendere dal podio, ma se in Coppa del Mondo ti puoi rifare il giorno dopo, alle Olimpiadi devi aspettare quattro anni. Per cui, caro Alexis, vedi di gestirti al meglio, perché salire sul podio ai prossimi Giochi di Sochi (2014) e sentire la Marsigliese mentre ti mettono al collo una medaglia a cinque cerchi è un’emozione che un campione come te deve assolutamente provare. Parola di uno a cui è capitato di vincerle!!!

GIORGIO ROCCA

La prima volta che ho visto scendere Pinturault, sono rimasto impressionato dalla semplicità e dalla facilità della sua sciata. Nella scorsa stagione abbiamo assistito ai suoi miglioramenti

Pinturault è un vero fenomeno e, nonostante la giovane età, sta già dimostrando di essere un vero campione. Mi piace molto il suo modo di sciare perché, diversamente dalla “scuola austriaca”, si concentra molto di più sulla tecnica che sulla condizione fisica, dimostrando, in questo modo, che la differenza la fa molto lo stile e non solo la potenza muscolare. Purtroppo non lo conosco personalmente, ma mi sembra che il ragazzo sia dotato di un carattere vincente, fatto di grande tenacia e volontà di ferro.

PIERO GROS

GIORGIO ROCCA

PIERO GROS

Uno dei grandi attori della Valanga Azzurra, ha vinto 12 gare di Coppa del Mondo, la Coppa assoluta e di specialità nel 1974, l’oro in Slalom Speciale ai Giochi di Innsbruck (1976) e l’argento ai Mondiali del 1978. Si è ritirato nel 1982.

Il suo palmares conta 11 vittorie in Coppa e due medaglie di bronzo ai Mondiali. Nel 2006 si è aggiudicato la Coppa del Mondo di specialità, dopo aver ottenuto lo storico risultato di cinque vittorie consecutive. Dal 2010 si occupa della Giorgio Rocca Ski Academy.

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E LA GALLERIA DEL VENTO

IVICA KOSTELIĆ

IVICA KOSTELIĆ IL CAMPIONE CROATO È PRONTISSIMO A PARTIRE PER UNA NUOVA STAGIONE DI SUCCESSI Intanto, durante una visita in Colmar per “controllare” le sue tute, ha annunciato una collaborazione con un altro big del team Colmar: Kristian Ghedina Maledetto salto… Se non fosse stato per quel brusco atterraggio sulla discesa olimpica di Sochi, il fuoriclasse croato sarebbe stato in lizza fino alla fine! Invece, un menisco ha fatto crack, fitta insopportabile messa momentaneamente alle corde da un calcio adrenalinico per stravincere, tre ore più tardi, la seconda supercombinata della stagione e la Coppa di specialità. Eroismi a parte, Ivica si è dovuto sottoporre, per la decima volta nella sua martoriata carriera, ai ferri del chirurgo. Recuperando in tempi record per il rush finale, claudicante e costretto a stringere i denti per anestetizzare mentalmente il dolore, Kostelić ha dovuto cedere la Coppa del Mondo conquistata nel 2011, vedendo sfumare quella dello slalom, specialità che l’inverno scorso gli ha regalato altre tre vittorie. Archiviato l’ennesimo infortunio, Kostelić è riuscito a completare l’intensa fase di allenamenti programmati sui ghiacciai in primavera, evitando spostamenti transoceanici estivi da sempre indigesti. Obiettivi? La Coppa del Mondo, ancor più dei mondiali di Schladming. La voglia di esprimersi come sciatore completo e la febbre di Coppa lo attanagliano, come ci ha confessato durante l’incontro dei primi di luglio in Colmar. In occasione dell’eccezionale visita in azienda, i dipendenti hanno potuto constatare la disponibilità del super campione croato, che ha voluto assistere all’assemblaggio delle sue tute, esibendosi persino alla macchina da cucire! Già, perché Ivica, maniaco dei dettagli, ne cambia una a gara, pretendendo il massimo rendimento in termini di penetrazione dell’aria.

"VOGLIO KRISTIAN PERCHÉ, OLTRE A ESSERE UNO SCIVOLATORE INCREDIBILE, ERA FENOMENALE IN USCITA DI CURVA"

Non a caso, pochi giorni prima era volato a Dresda a testare novità tecnologiche e posizione aerodinamica nella galleria del vento. In Germania è nata anche la collaborazione con Kristian Ghedina, il più grande discesista italiano della storia, partnership ufficializzata in una gremita conferenza stampa proprio nella sede della Colmar. “Quest’anno“, ci ha raccontato Ivica, “ci saranno due supercombinate in meno e i punti da racimolare nelle discipline veloci saranno determinanti, se voglio vincere la Coppa Assoluta. Due anni fa ne ho realizzati circa 300, l’inverno scorso qualche manciata. Ho avuto problemi anche con i materiali, tant’è che ho voluto nel mio staff Leo Mussi, lo storico skiman di Kristian, prima di proporre all'ampezzano di lavorare con me. Sapete quando ho capito di aver fatto la scelta giusta? Vedendo Ghedina provare le tute Colmar in galleria: erano mie, ma ho visto Kristian impegnarsi come se dovesse usarle lui! ➾


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E LA GALLERIA DEL VENTO

IVICA KOSTELIĆ 08

➾ Certo, tra noi ci sono differenze morfologiche che hanno ripercussioni sull’aerodinamica. Per esempio, Ghedina posiziona le mani davanti al viso, io invece sono più a mio agio tenendole più distanti, ma non è la posizione il mio punto debole”. “Voglio Kristian”, ha proseguito Kostelić, ”perché, oltre a essere uno scivolatore incredibile, era fenomenale in uscita di curva, dando sfogo allo sci come nessun altro.

"SCIANDO CON KRISTIAN, CHE È ANCORA IN PERFETTA FORMA FISICA, CERCHERÒ DI CARPIRE I SEGRETI DI QUESTA SUA DOTE INNATA" Nelle discese odierne, come sapete, ci sono pochi tratti di scorrimento e moltissime curve: le linee sono fondamentali e io le imposto con troppa precisione, aggrappandomi agli spigoli a scapito della velocità. Sciando con Kristian, che è ancora in perfetta forma fisica, cercherò di carpire i segreti di questa sua dote innata, adattandoli al mio modo di sciare”. Dal canto suo, anche se non aveva nel cassetto progetti da allenatore, Ghedina non se l’è sentita di dire di no, allettato da una sfida che lo rimette in gioco, rituffandolo in prima e interposta persona nell’agone della velocità, irrefrenabile passione di una vita spericolata. Abbiamo chiesto a Kostelić se avesse intenzione di imitare Kristian anche nelle folli imprese, come la famosa spaccata a 139,5 km all’ ora sull’ultimo salto della Streif di Kitzbühel: “Su quel dente, dove tanti hanno rischiato la vita, sono sempre arrivato in punta di piedi, pensando solo a salvare la pelle. Per lui, invece, era uno scherzo! Volete che, sciando gomito a gomito con uno così, non riesca a rischiare quel pizzico in più per stare a ridosso dei primi… anche oltre i 100 orari?”. Paolo De Chiesa


AL TOP DELLA TECNICA IL MEGLIO DELLA TECNOLOGIA PER PERFORMANCE DA STAR: DA COLMAR PER IVICA KOSTELIĆ CAPI DA GARA AD ALTO VALORE AGGIUNTO

Da sempre, per Colmar, la ricerca tecnologica sui materiali è una costante. L’impegno continuo del brand nello sviluppare tessuti che garantiscano le massime performance tecniche ne ha fatto un punto di riferimento per tante star dello sci. Non a caso un fuoriclasse della levatura di Ivica Kostelić indosserà anche per la prossima stagione la tuta da gara (e non solo) firmata

Colmar. Un capo “cucito addosso” al campione croato e testato dallo stesso Ivica nella galleria del vento. Quando si parla delle stelle dello sci, ogni dettaglio deve assicurare la massima resa. Anche i particolari e le finiture sono stati progettati e realizzati da Colmar scegliendo materiali e soluzioni all’avanguardia: un concentrato del meglio di quello che la tecnologia

offre attualmente. La tuta è realizzata in un doppio tessuto, accoppiato con una membrana antivento, per resistenze e performance al top. La giacca, invece, con i colori della squadra croata è in materiale spalmato con resine poliuretaniche, per garantire la massima traspirabilità e impermeabilità anche nelle condizioni più estreme. Un top di gamma in grado di condurre Ivica e Colmar sul gradino più alto del podio.

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MON EQUIPE MICHEL VION

PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE FRANCESE DI SCI, RACCONTA I SUOI CAMPIONI E IL LAVORO DEL SUO STAFF, IN VISTA DI UNA NUOVA STAGIONE CHE SI PREANNUNCIA ANCORA RICCA DI SUCCESSI PER LO SCI D’OLTRALPE

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A tre anni dalla mia elezione a Presidente della Federazione, scrivo queste righe per Colmar senza riuscire a nascondere la soddisfazione per i risultati ottenuti dalla nostra squadra e per il lavoro svolto dai tecnici, staff di cui mi fido ciecamente. Non a caso, ho nominato Direttore Generale Fabien Saguez, grande esperto di sci, a capo di tutti gli sport. Sotto di lui, a piramide, mi avvalgo di direttori agonistici e allenatori fantastici, la cui professionalità mi lascia la tranquillità e il tempo per occuparmi delle mille problematiche con i fornitori, gli sponsor, i giornalisti, le istituzioni. Con persone così nello staff non ho nemmeno la tenta-

zione di interferire nelle questioni tecniche, pur avendone titolo, anche se non nego che mi fa sempre piacere quando mi chiedono consigli e opinioni sul da farsi, dimostrandomi stima e affetto. Alla conferenza di Parigi, prima della scorsa stagione, davanti a 150 giornalisti, Saguez aveva auspicato 100 podi fra tutte le discipline. L’obiettivo era decisamente ambizioso, però ci siamo andati vicini. Sono molto contento del rendimento dei nostri atleti sia dei professionisti che gareggiano in Coppa del Mondo sia a livello giovanile, un bacino d’utenza per il futuro. Credo di poter affermare senza dubbio che il comportamento e le performance dei nostri sciatori siano stati all’altezza ➾

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➾ delle più rosee previsioni e i 16 podi conquistati ne siano la più esplicita testimonianza, malgrado i problemi fisici del nostro leader Jean Baptiste Grange, campione del mondo in Slalom. A parte la vetrina della Coppa del Mondo sotto gli occhi di tutti, ci tengo a sottolineare gli eccellenti risultati in Coppa Europa e ai Campionati del Mondo Juniores, così come alle Olimpiadi giovanili. Con il loro talento, questi ragazzi hanno dimostrato che nello sci francese il ricambio è assicurato! Per quanto riguarda l’inverno 2012-2013, i Campionati del Mondo di Schladming in Germania, saranno l’obiettivo principale, un evento da affrontare con grandi ambizioni in prospettiva delle Olimpiadi 2014.

Last, but not least, dall’anno scorso abbiamo firmato un importante sodalizio sportivo con Colmar, azienda che ha alle spalle una storia di enorme prestigio: un gruppo solido che ha investito moltissimo in ricerca e sviluppo e che si avvale costantemente dei consigli degli atleti per mettere a punto tessuti e tecnologia per rendere i propri capi sempre più performanti. Il massimo per noi che puntiamo al top! Anzi, colgo l’occasione di questo spazio, che molto gentilmente mi è stato concesso, per ringraziare l’azienda per il supporto e l’eccezionale disponibilità. Merci e bonne chance a tous! Michel Vion

UN GRANDE ESPERTO Nato 53 anni fa a Pralognan-la-Vanoise, il Presidente dell’Equipe de France Michel Vion è stato uno specialista della Combinata, ottenendo il primo grande risultato in Coppa del Mondo nel 1979, terzo alle spalle dei mitici gemelli statunitensi Phil e Steve Mahre. Nel 1982, ai Campionati del Mondo di Schladming, ha vinto la medaglia d’oro nella prima combinata disputata come gara a sé stante e non più come somma delle discipline singole, prima di vincere l’unica gara di Coppa del Mondo della carriera, tre anni più tardi, nella classicissima di Wengen, conquistando il prestigioso Trofeo del Lauberhorn. Vion ha abbandonato l’agonismo nel 1985, giungendo decimo nello slalom di Kranjska Gora, per poi dedicarsi all’attività di manager e tecnico: sette anni in Dynastar, dieci come Direttore Tecnico della squadra francese e otto anni in Rossignol, ha maturato un’esperienza unica nel mondo dello sci.

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A TU PER TU CON LA GIOVANE CAMPIONESSA FRANCESE

TESSA WORLEY Ventidue anni e già tanti allori, Tessa è uno dei fiori all’ occhiello della squadra rosa allenata da Michel Vion: campionessa del mondo e dominatrice in Coppa, punta a bissare gli straordinari successi della passata stagione Il pubblico italiano vorrebbe conoscerti meglio. Iniziamo col dire che nelle tue vene scorre sangue australiano: DNA stampato nello sport e nella voglia di viverlo e interpretarlo con intensità e dedizione particolari. È così? Credo sia un mix della mia parte australiana e francese, anche se ho vissuto per lo più in Francia. Dipende comunque dal carattere e dal temperamento che i miei genitori mi hanno trasmesso.

Raccontaci come è nata la tua passione per lo sci e come l’hai vissuto quando eri bambina. Beh, quand’ero piccola è stato il massimo! E lo è ancora… Ero sempre felice quando, dopo la scuola, andavo sulle piste. Papà e mamma erano maestri di sci e sciavano tutto l’anno, d’inverno in Francia e d’estate in Nuova Zelanda: fino a sette anni non sapevo cosa fosse l’estate! Poi, a Le Grand Bornand, il mio paese, ho iniziato ad allenarmi con lo sci club, bandiera che mi ha dato molto e amerò sempre.

La propensione al Gigante, la specialità regina dello sci alpino (la più tecnica, difficile, completa e, per me, più bella in assoluto, ndr) è scaturita da una scelta ponderata o nata per istinto agonistico? Un po’ da entrambe le cose. Il Gigante è la disciplina che tutti devono praticare, anche i migliori discesisti e slalomisti. Per essere bravi sciatori bisogna avere una solida tecnica in Gigante di cui adoro il ritmo e il tempismo.

A soli 22 anni, in Coppa del Mondo sei già salita sul podio otto volte, sette delle quali sul gradino più alto. Sei proprio nata per primeggiare… Come tutti gli atleti, amo vincere e mi alleno per arrivare prima il più possibile. Ma vado anche oltre: aspiro alla massima performance, cercando di superare i miei limiti ogni giorno.

Nel 2008 sei arrivata terza ai Mondiali juniores, vinti dalla Rebensburg, praticamente un copione dei Campionati del Mondo di Garmisch 2011. È corretto considerare la fuoriclasse tedesca la tua “bestia nera”? Siamo cresciute insieme in Gigante e, tutte e due, abbiamo lottato per primeggiare. Quest’anno, molte ragazze (Rebensburg, Vonn, Fenninger, Brignone, Maze…) erano veramente forti in Gigante e ogni gara si è trasformata in un duello incredibile per il podio.

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Sei una delle grandi rivali di Federica Brignone, la migliore gigantista italiana. Un tuo giudizio su di lei? È un’amica. Io non parlo italiano, ma lei un ottimo francese e non abita lontano da me. Abbiamo gareggiato insieme in Coppa Europa e in Coppa del Mondo perché siamo quasi coetanee (io ho un anno in più). Siamo anche salite sul podio insieme, come l’inverno scorso a Kranjska Gora o ai mondiali di Garmisch nel 2011. Bellissimi ricordi!

Tu fai parte di una grande squadra. È un valore aggiunto o preferiresti allenarti con un team personale, se ne avessi la possibilità? È vero, la squadra francese è giovane e forte. Sono contenta di farne parte perché c’è un’atmosfera ideale per lavorare al meglio. Mi piace stare con le altre ragazze perché sciare con loro rappresenta uno stimolo per andare sempre meglio, incentivo che non avrei di certo allenandomi per i fatti miei!

Chi è il tuo modello di atleta adesso e chi era il tuo idolo quando sognavi di diventare una campionessa di sci? Quand’ero ragazzina, sicuramente Luc Alphand, mentre adesso non ho alcun modello preciso nello sci, anche se mi piace molto osservare in azione gli uomini, che sono sempre motivo di ispirazione. Semplicemente cerco di essere il più possibile me stessa, avvalendomi della mia tecnica.

A proposito, cosa vorresti migliorare nella tua tecnica straordinaria (le tue incredibili pieghe in curva sono famose...ndr) per andare a caccia dell’oro ai prossimi Mondiali o della Coppa di specialità? Sono questi i tuoi obiettivi? Grazie per il complimento… Sono proprio questi i miei obiettivi. In ogni caso, vorrei riuscire a sciare liscia e morbida nei tratti pianeggianti, per essere velocissima anche lì. E poi riuscire a essere rilassata nella parte superiore del corpo sulla neve soffice che troviamo in primavera. L’anno scorso ne abbiamo avuta parecchia.

L' ATLETA Tessa Worley è nata a Annemasse, in Francia, il 4 ottobre 1989 e vive a Le GrandBornand. Ha esordito in Coppa Europa nella stagione 2004-2005. Ai Mondiali juniores, nel 2008, ha ottenuto il primo risultato importante della carriera vincendo la medaglia di bronzo in Gigante, la sua specialità, preceduta d’un soffio da Anna Fenninger e Viktoria Rebensburg, tuttora sue grandi rivali. Il 4 febbraio 2006 ha iniziato la sua avventura in Coppa del Mondo, nel Gigante tedesco di Ofterschwang, giungendo 29ª. Il primo exploit, il 27 ottobre 2007: quinta nel Gigante di Sölden, a soli 18 anni e col pettorale 46! La prima delle sette vittorie ottenute in Coppa del Mondo, tutte in Gigante, è datata 29 novembre 2008, l’ultima il 12 febbraio 2012 a Soldeu, Andora. Ai Mondiali di Garmisch-Partenkirchen, nel 2011, ha conquistato la medaglia d’oro nella gara a squadre e un fantastico bronzo in Gigante, grazie a una rocambolesca seconda manche.

Come ti trovi con l’abbigliamento italiano e in particolare con i capi Colmar che vesti ormai da un anno? Colmar è un marchio tecnico, elegante e moderno. Mi piace molto perché è anche comodo, ma strizza sempre l’occhio agli ultimi dettami in fatto di fashion. E io sono una donna che ama i bei vestiti...

Fuori dallo sci, chi è Tessa Worley? Una ragazza sportiva, calma, naturale e… contenta.

Paolo De Chiesa

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COLMAR SIGNATURE Quando la tecnologia incontra il comfort Quando lo sci diventa un'esperienza unica e indimenticabile Quando una discesa si trasforma in un'avventura Quando la passione regala il meglio di sĂŠ

SKI EMOTIONS

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La ricerca Colmar ha portato a un vero e proprio sistema integrato che unisce in ogni capo il meglio di quello che la moderna tecnologia può offrire.

Uno degli elementi portanti di tale sistema è il WPT - Watershield Protection Technology - un innovativo procedimento di finissaggio dei tessuti che garantisce un'elevata impermeabilità (20.000 mm di colonna d’acqua), un'ottima idrorepellenza e una notevole resistenza all'abrasione. Tutto questo si traduce in una sorta di barriera contro acqua e vento. Il "calore senza massa" di Thinsulate Insulation gioca un ruolo fondamentale nel garantire la temperatura ideale: le piccolissime microfibre che lo compongono risultano molto più efficaci nel bloccare l'aria e nel trattenere il calore. Il sistema integrato anche per la sicurezza: Recco Avalanche Rescue System® è un dispositivo elettronico che consente una veloce localizzazione in caso di valanga, grazie ai riflettori inseriti all’interno dei capi “letti” dall’apparecchio in dotazione alle squadre di soccorso. 18


HIGH TECH PERFORMANCE

COLMAR SIGNATURE

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Il top di gamma concepito per offrire agli sciatori più esigenti il massimo comfort e la tecnologia più avanzata attraverso materiali che garantiscono elevati valori di impermeabilità, traspirabilità e idrorepellenza, come la membrana microporosa Entrant Dermizax MP.

Per dare il meglio di sé in ogni situazione. 20


INNOVAZIONE, TECNOLOGIA, AVANGUARDIA E RICERCA: COSÌ COLMAR INTERPRETA OGNI DISCESA SUGLI SCI

Il look vintage riletto in chiave contemporanea esalta le performance tecniche dei capi, attraverso l'utilizzo di un tessuto bielastico laminato impermeabile o mélange effetto lana.

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COLMARWARM PER UN COMFORT IDEALE

Uno speciale tessuto con cui è realizzata parte della fodera interna che sfrutta l'energia cinetica delle molecole d'acqua generate durante l'attività fisica. Trasformando in calore tale energia, Colmarwarm la rilascia gradualmente, creando all'interno del capo un microclima ideale.

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ALTE PERFORMANCE, COMFORT E SICUREZZA: COLMAR SIGNATURE È LA RISPOSTA ALLE NECESSITÀ DEGLI SCIATORI PIU' ESIGENTI

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E

a caccia di l'

mozioni: liski

ALASKA CANADA STATI UNITI D'AMERICA

AUSTRIA FRANCIA ITALIA SVIZZERA

NUOVA ZELANDA

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n elicottero. Un gruppo di compagni di avventura. Una breve salita, poi l’atterraggio sulla neve immacolata. Il tempo di sistemarsi gli sci e... via, per una discesa senza eguali. Un sogno? Forse, ma alla portata di molti. L’eliski rappresenta un’esperienza unica. Innanzitutto perché si scia in luoghi stupendi, isolati e incontaminati; poi perché si affrontano itinerari più o meno impegnativi, ma sempre fuori dall’ordinario e infine perché... le emozioni sono garantite. Una giornata, un weekend, una settimana o un vero e proprio stage: le offerte sono diverse e tutte prevedono la presenza di guide alpine e di uno staff esperto. Perché quando si parla di eliski la sicurezza diventa un fattore determinante: le organizzazioni dedicate – che siano tour operator specializzati, guide alpine o maestri di sci – garantiscono che, dal volo alla discesa, tutto si svolga nella massima tranquillità. Importante, quindi, rivolgersi a una struttura collaudata e, soprattutto, essere consapevoli delle proprie capacità.

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L’eliski è uno sport impegnativo: pur se sottoposti generalmente a una sorta di “questionario” da parte degli accompagnatori – allo scopo di verificare l’idoneità tecnica e di creare gruppi omogenei – è bene possedere una certa esperienza di fuoripista, pendenze e nevi “difficili”, così come è consigliabile avere buone gambe, con un discreto allenamento, per evitare possibili cadute. Altrimenti, meglio prepararsi prima – dedicandosi al fuoripista sulle montagne di casa, magari con un maestro di sci – oppure scegliere i pacchetti studiati per i principianti. Quanto alla scelta della destinazione, c’è da premettere che l’eliski non è praticato ovunque. In Europa – a causa di questioni di impatto ambientale e della capillare presenza di centri abitati – non sono molte le zone delle Alpi dove gli elicotteri sono ammessi. In Italia, Valle d’Aosta, Piemonte e Lombardia sono ben attrezzate, mentre in Trentino Alto Adige l’eliski è vietato, così come sulle vette della Marmolada, in Veneto.


CANADA Patria dell’eliski, il Canada mette a disposizione itinerari e pacchetti per tutte le esigenze. Ecco una piccola mappa delle località più organizzate. In British Columbia, nella parte ovest vicino al Pacifico: Whistler-Blackcomb, Tyax (Southern Chilcotin Mountains). Nella zona centro-orientale, vi sono ski resorts diventati famosi per l’eliski: Nelson, Revelstoke, Golden. A nord, vicino alle Rock y Mountains: Valemount e Crescent Spur. E ancora nel Klondyke, Atlin, mentre nell’Alberta, lungo le Rocky Mountains, Banff, Canmore e Jasper (anche se la vicinanza con parchi nazionali limita i voli solo a certe zone).

ITALIA In Italia si pratica l’eliski soprattutto in Valle d’Aosta, sul versante sud del Monte Bianco – Courmayeur, La Thuile – in Valgrisenche, in Val Veny, a Cervinia e sulla zona del Monte Rosa, sia da Gressoney che da Alagna. In Piemonte, l’Alta Valle di Susa si è attrezzata con voli da Bardonecchia, Clavière e Sestriere; si scia nelle valli di Thures e dell’Argentera. Dalla scorsa stagione, l’eliski è stato aperto anche alla Valle Germanasca, Pellice e Monviso. In Lombardia le zone dell’eliski sono il Passo Tonale e la Valtellina, con partenze da Bormio, Santa Caterina Valfurva e Livigno.

Restando in Europa, la Svizzera consente di volare “sci ai piedi”, pur se con regolamentazioni molto restrittive, nel Vallese, a Verbier e Arolla e nell’Oberand Bernese, a Interlaken. Se la Francia ha scelto di vietare l’eliski su tutto il proprio territorio, l’Austria ha aperto agli elicotteri poche zone: la più organizzata è il Voralberg, partendo da St. Anton, Lech e Stuben. Uscendo dai confini europei, le cose cambiano. Grazie a immensi spazi privi di insediamenti umani, il Canada è considerato il paradiso dell’eliski. Sono tante le località che mettono a disposizione organizzazioni collaudate, soprattutto nella British Columbia, anche se naturalmente i costi lievitano... Stesso discorso per gli Stati Uniti che, insieme a Canada, Svizzera e Italia, sono tra i “pionieri” dell’eliski. Considerata la vastità del territorio statunitense, la scelta spazia dall’Alaska – fuori dal comune la possibilità di sciare sulle montagne della costa del Pacifico, vicini al mare... – allo Stato di Washington, sulla costa occidentale (partendo

da Winthorp), fino alle Central Rockies. È quest’ultima l’area meglio organizzata: Idaho, Utah, Wyoming e Colorado sono zone molto frequentate dagli appassionati, che possono contare su strutture con grande esperienza, la maggior parte delle quali con sede nelle località votate allo sci tradizionale. Anche in Nuova Zelanda l’eliski ha una storia di tutto rispetto. Le Southern Alps – le montagne dell’Isola del Sud – presentano una conformazione molto simile a quella alpina: buon innevamento e ottimi itinerari, su quote che vanno dai 1500 ai 3000 metri, anche su ghiacciai. Una breve “inchiesta” in rete – tutti i tour operator specializzati sono rintracciabili in internet, effettuando la ricerca anche dalla località prescelta – è sufficiente per conoscere i costi e la disponibilità. Poi, qualche discesa di allenamento, e in volo... verso un’esperienza indimenticabile. Enrica Poggio

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TECNICITÀ, COMFORT E FUNZIONALITÀ: TRE ELEMENTI CHE IDENTIFICANO UNA LINEA DI CAPI PENSATI DA COLMAR PER GLI SCIATORI MAGGIORMENTE ESPERTI ED ESIGENTI. PER CHI VIVE LO SPIRITO PIÙ AUTENTICO DELLO SCI

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Il tessuto stretch meccanico assicura, oltre a una buona impermeabilità (12.000 mm di colonna d'acqua) e traspirabilità, un'eccellente funzionalità, supportando ottimamente il corpo anche sui tracciati più impegnativi.

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Il comfort gioca un ruolo importante anche in questa linea di capi grazie all'imbottitura termica ThermoreŽ TMK. Lo stile Colmar è invece evidenziato nella scelta delle cromie classiche, personalizzate da inserti in rosso brillante e da esclusivi interni stampati.

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RAcing team W

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COLMAR E LA COPPA DEL MONDO: DA NUMEROSE STAGIONI, IL BRAND ITALIANO HA LEGATO IL PROPRIO NOME ALLA MASSIMA COMPETIZIONE INTERNAZIONALE DI SCI, SUPPORTANDO IN OGNI EDIZIONE LE GARE PIÙ PRESTIGIOSE

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Un legame che rivive nei modelli della linea Racing Team World Cup dedicati ad alcuni dei tracciati alpini più spettacolari, tappe fra le più significative del circuito che hanno contribuito a scrivere la storia di questo sport.


Aspen, Cortina, Wengen, KitzbĂźhel, Chamonix: la stampa interna delle giacche rende omaggio ai pettorali Colmar indossati dagli atleti di tutto il mondo su queste leggendarie piste.

Dettagli esclusivi che enfatizzano la tecnicitĂ della linea, sottolinenando il carattere grintoso e vincente dei capi. Per sentirsi come i grandi campioni di Coppa del Mondo.

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La gara del cuore CORTINA,KITZBÜHEL, MADONNA DI CAMPIGLIO, ST. ANTON... ABBIAMO CHIESTO AI CAMPIONI DEL TEAM COLMAR DI SCEGLIERE LA TAPPA DI COPPA DEL MONDO IMPRESSA INDELEBILMENTE NELLA LORO MEMORIA

Resistendo alla tentazione di dire Kitzbühel, dove ho anche ottenuto due podi, il cuore mi dice Madonna di Campiglio. Sul canalone Miramonti della 3-Tre ho corso tutte le edizioni dei campionati italiani fino a 14 anni e, di quei giorni, serbo i ricordi più belli della giovinezza. Poi, nel dicembre ’74, ho esordito in Slalom in Coppa del Mondo, battuto soltanto da Stenmark, il più grande sciatore della storia, che quel giorno ottenne la prima di 86 vittorie in Coppa. Sul podio anche Fausto Radici, l’amico adorato scomparso 10 anni fa… Un ricordo indelebile, immortalato in una gigantografia in bianco e nero di noi tre abbracciati, tuttora esposta all’arrivo di quella pista leggendaria!

PAOLO DE CHIESA

Difficile scegliere: Cortina, Salt Lake City, dove ho vinto una medaglia d’oro alle Olimpiadi o il comprensorio della Via Lattea, dove scio da sempre? Le ho tutte nel cuore per i motivi di cui sopra eppure in vetta alla mia personale classifica metterei St. Anton, in Austria. Una pista dalle caratteristiche prettamente maschili con quelle curve a gomito e la strettoia nel bosco che scaraventa nel ripido finale a oltre 135 chilometri orari che, nel 2008, contrassegnò, un anno dopo la nascita di mia figlia Lara, il mio ritorno nelle prime dieci in Coppa del Mondo. Una battaglia vinta contro i pregiudizi e le discriminazioni nei confronti delle atlete/mamme. Ricordo che prima della gara, in seggiovia, fui sfiorata da una pernice, animale che mi lega al ricordo di Tony Morandi, il mio allenatore tragicamente scomparso: a lui devo l’amore per la montagna e per la natura...

DANIELA CECCARELLI

Non ho dubbi, anche se ho vinto un po’ ovunque scelgo Madonna di Campiglio per i podi conquistati sul mitico Canalone Miramonti, ma soprattutto perché quella è stata la mia unica vittoria in Italia e vincere davanti al pubblico di casa lascia decisamente un altro sapore. Quest’anno finalmente Campiglio rientra nel circuito della Coppa del Mondo, subito dopo Gardena e Badia e sapete cosa vi dico? Mi piacerebbe proprio fare l’apripista!

GIORGIO ROCCA

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Devo fare testa o croce tra la canadese Lake Louise e Cortina. A Lake Louise ho segnato il maggior numero di punti in Coppa del Mondo nelle discipline veloci in un singolo weekend ma, l’ultima volta che ho sciato lì mi sono distrutta una gamba, così, adesso che torno a gareggiare, voglio subito far pace con quel pendio! Amo Cortina, sia perché sono arrivata per la prima volta nelle 10 in Coppa del Mondo sia per l’insuperabile bellezza delle Dolomiti.

CHEMMY ALCOTT

KRISTIAN GHEDINA

PIERO GROS

La Streif di Kitzbühel, perché è in assoluto la pista più difficile e temuta: c’è un’atmosfera del tutto particolare. I miei predecessori Herbert Plank e Much Mair mi hanno sempre detto che un discesista non può considerarsi tale senza aver partecipato almeno una volta alla libera di Kitz. Hanno ragione, perché quando finisci un weekend a Kitz e non hai messo il sedere per terra né in prova né in gara, torni a casa felice. Nella mia lunga carriera in Coppa del Mondo, iniziata nell’87 e conclusasi nel 2006, sono caduto poche volte, credo si possano contare sulle dita di una mano, ma a Kitz sono finito nelle reti ben tre volte. Ne è valsa la pena: sono l’unico italiano ad aver vinto sulla Streif! E poi, la spaccata sull’ultimo salto a 139.5 chilometri all’ora, una scommessa con mio cugino che mi ha dato più popolarità di una vittoria, visto che otto anni dopo la gente mi chiede ancora cosa mi fosse passato per la mente in quel momento!

Mi verrebbe da dire Val d’Isère o Madonna di Campiglio, dove ho vinto all’esordio in Coppa del Mondo. Ma dico Lixum, in Austria, sede dello Slalom Olimpico nel 1976. Ricordo tutto… Il numero 11, la prima manche, dura, costellata da cambi di pendenza, già rovinata al mio passaggio. Ero quinto, potevo ancora farcela. Allora, il primo gruppo di 15 si invertiva nella ripresa e, prima di me, partiva solo il compianto Paco Ochoa, medaglia d’oro quattro anni prima, perché gli altri tre erano caduti. Partire con il 2 mi diede una carica pazzesca perché sapevo che la polverina sul ghiaccio avrebbe aiutato i miei Rossignol 2 metri e 7 centimetri a tenere con facilità. Solo una sbandata sul primo cambio, ripidissimo. Nevicava, ma vedevo come un laser. Superato Gustavo Thoeni, temevo solo Stenmark. Ero rassegnato all’argento, visto che in Coppa ero già arrivato sei volte secondo dietro lo svedese. Poi, vidi una nuvola di neve, Ingemar era caduto cercando di tenermi testa, nella mia manche della vita…

Zagabria è la gara alla quale sono più affezionata in assoluto. Non solo perché aver ottenuto il primo podio davanti a migliaia di concittadini è fantastico, ma anche perché è stato il modo più bello per ringraziare la mia famiglia e coloro che mi hanno aiutato e mi sono stati vicini nella mia carriera. Gareggiare a pochi chilometri da una capitale, in condizioni ideali e su una pista che richiede capacità di adattamento su vari tipi di pendenza, ha un sapore speciale.

ANA JELUSIC

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WHITE SPEED 34

CROMIE DI GRANDE IMPATTO PER UN LOOK SPORTIVO La gamma di colori, accattivante e molto articolata, è espressa in tonalità forti e accese, in linea con le tendenze moda più attuali che danno vita ad accostamenti dall'inconfondibile personalità. Il look energico e aggressivo è sottolineato dai netti contorni, in cui i contrasti bianco e nero giocano un ruolo predominante, sottolineando il carattere dinamico dei capi.


SNOW PASSION Una linea progettata per offrire agli appassionati dello sci la soluzione ideale per vivere la loro passione in totale libertĂ . Il tessuto idrorepellente in poliammide semilucida, spalmato con resine poliuretaniche, garantisce un'ottima impermeabilitĂ (15.000 mm di colonna d'acqua) e buone prestazioni di traspirabilitĂ . Le caratteristiche performanti dei capi sono interpretate in uno stile pieno di energia, dal forte temperamento, arricchito nelle proposte dedicate a lei da preziosi dettagli fashion, come le guarnizioni in pelliccia e gli interni stampati in fantasia optical multicolore.

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STILE AGGR ESSIVO E GR INTOSO, SOLUZIONI ALL'AVANGUAR DIA

PER SCIATORI DI CAR ATTERE

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QUALCHE AGGETTIVO PER PRESENTARLO: ECLETTICO, TRAVOLGENTE, VULCANICO, DIFETTI? “DORMO TROPPO POCO, BEVO TROPPI CAFFÈ E TROPPE BEVANDE ENERGETICHE...”

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on Olsson, fra i più forti freestyler al mondo, vincitore di nove medaglie ai Winter X Games, è così: a sentirlo raccontare della sua vita e delle sue intense giornate si ha l’impressione di un tornado che travolge tutto quello che incontra. Con l’entusiasmo e la gioia di vivere. Il segreto, forse, sta nel fatto che da sempre ama quello che fa. “Ho iniziato a sciare da piccolissimo, non appena sono stato in grado di camminare: era l’unica cosa che volevo fare”, racconta Jon. “I miei genitori portavano me e mio fratello Hans (ora velocista della nazionale svedese, ndr.) a fare fondo, ma presto siamo passati alle discese... fra gli alberi. Era divertimento puro. Quando Hans ha iniziato a vincere e gli chiedevano come si allenava, lui rispondeva: fra gli alberi, divertendomi!”. Dopo le prime gare giovanili, a 15 anni, Jon cambia sci e passa ai twin tips: inizia così una carriera che, oltre a condurlo nel gotha del freestyle, lo porta a inventare nuovi salti, diventati icone fra i riders: il DJ Flip, il Kangaroo Flip, The Tornado... “Mi piace creare qualcosa per gli altri sciatori, sono molto orgoglioso dei salti che ho costruito. Passo ore e ore su un nuovo salto e se mi dicono che è il migliore al mondo, allora è un gran bel complimento!”.

"MI PIACE CREARE QUALCOSA PER GLI ALTRI SCIATORI, SONO MOLTO ORGOGLIOSO DEI SALTI CHE HO COSTRUITO. " Molte stagioni passate a girare il mondo per le gare di freestyle: “Non lo faccio con uno ski team, ma per conto mio, così posso guidare la mia macchina e portare con me fidanzata e amici...”, poi la decisione di riprovare con lo sci alpino. Il debutto in Coppa del Mondo nel Gigante di Val d’Isère nel 2010, il traguardo la qualificazione per le Olimpiadi del 2014, a Sochi: “Questo è l’obiettivo, ma non ci penso ogni giorno. Devo innanzitutto divertirmi, altrimenti non riesco a lavorare...”. Salti e curve fra i pali: non si va in confusione? “Tecnicamente sono due discipline molto diverse fra loro”, spiega Jon, ”ma nella mia testa no. Intendo dire che penso a un salto, a cosa devo fare, oppure a una curva, poi quando sono alla partenza di una gara non importa se davanti ho le porte o un kicker... nella mia testa l’approccio è lo stesso. Qualunque sia la

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disciplina, l’importante è sciare! Per me è la libertà assoluta. Sono stanco, stressato, poi sono in cima, scendo e... dimentico tutto, c’è solo lo sci!”. In realtà non c’è solo lo sci... Le intensissime giornate di Jon si dividono fra gare in inverno, allenamenti in inverno e in estate, la cura del suo seguitissimo blog (www.jon-olsson.com) e l’organizzazione di eventi: il Jon Olsson Invitational, contest a inviti di freestyle e sci alpino e il Jon Olsson Super Session, un concorso dedicato ai video freeski. Ma c’è anche la grande passione per le

macchine, soprattutto quelle sportive: “Amo guidare, anche per molte ore di seguito. La mia macchina è la mia casa. Poi mi sono organizzato, su quella nuova ho due GPS, uno dedicato ai ristoranti...”. E poi il design: “Mi piace pensare a cose nuove, a sviluppare prodotti. Mi affascina vedere il disegno su carta e poi pensare che diventerà un prodotto finito”. Una passione che ha concretizzato con la collezione realizzata in collaborazione con Colmar, con una linea di occhiali da sci e con l’auto dei suoi sogni. In una vita così piena c’è posto per altri

obiettivi? “Il mio scopo principale è essere felice con quello che faccio. Ma non lo sono mai... perché sono molto severo con me stesso. Essere così esigente non è facile, ma se ci riesci ti dà molte motivazioni e una grande forza”. “A pensarci meglio un obiettivo c’è”, conclude Jon, ”sciare di più in neve fresca. È la cosa più bella del mondo! Ma voglio anche diventare uno dei migliori gigantisti al mondo: voglio tutto!”. Enrica Poggio

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APRILE 2012

“IL PIÙ BEL COMPLIMENTO CHE HO RICEVUTO? CHE AL JOI C’È IL MIGLIOR KICK DOVE HANNO SALTATO...”. Fra le mille cose che riempiono le sue giornate, il vulcanico freestyler organizza ad Åre, in Svezia, un evento a inviti – il Big Air Jon Olsson Invitational, in breve JOI – divenuto nel corso degli anni un appuntamento imperdibile per tutti coloro che gravitano intorno a questo rutilante universo. L’idea di Jon è partita dalla constatazione che, nei vari contest di freestyle in giro per il mondo, “i kick non erano come avrebbero dovuto essere, non c’era abbastanza preparazione”, racconta. ”In molti casi la priorità era la posizione delle telecamere, non quella di creare le condizioni adatte a salti perfetti. Così, quando ho iniziato a organizzare il mio evento”, continua Jon, ”l’obiettivo principale è stato quello di offrire il miglior posto possibile per sciare, per creare evoluzioni eccellenti”. E sembra proprio esserci riuscito se, a ogni edizione, il JOI – che vede la presenza di Colmar come technical supplier – attira i migliori riders al mondo. “Il secondo obiettivo”, prosegue lo svedese, ”era di pensare agli atleti: volevo offrire loro la miglior settimana dell’anno, con un’atmosfera ideale. In terzo luogo, lo show: tutto ruota intorno ai salti e alla possibilità di costruire il miglior spettacolo possibile per il pubblico”. Così, anno dopo anno, il Jon Olsson Invitational – eletto nel 2007 miglior evento dal Freeskier Magazine – si è trasformato in qualcosa di più di una semplice sfida fra campioni. È un’occasione per testare l’evoluzione di questo sport nel suo complesso, con salti sempre più perfetti e kickers – i campi gara, comprensivi di ostacoli – di dimensioni ideali. Senza contare che il divertimento e le emozioni sono sempre garantiti... Questo evento è completato da una gara di parallelo per la sezione sci alpino, durante la quale nelle precedenti due edizioni hanno partecipato grandi campioni del Circo Bianco come Ted Ligety, Andre Myhrer, Felix Neureuther, solo per citarne alcuni. Ora non resta che attendere il prossimo JOI, edizione 2013, che è in programma per la fine di marzo. Per gli aggiornamenti: www.joninvitational.com Enrica Poggio

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COLLECTION UNA SFIDA RACCOLTA... E VINTA

LA NUOVA COLLEZIONE COLMAR BY JON OLSSON Dopo la prima esperienza della passata stagione, la collaborazione fra il freestyler svedese e Colmar ha portato nuovi frutti. Il suo coinvolgimento nella realizzazione della collezione per l’inverno 2012/2013 è stato totale: “Per molto tempo”, racconta Jon, “ho pensato al settore dell’abbigliamento, a realizzare capi per lo sci. Quando ho avuto l’opportunità di lavorare con Colmar ho potuto fare quello che avevo in mente: disegnare, avendo il supporto dell’organizzazione necessaria per farlo”. Il risultato è una collezione che unisce tutta l’esperienza di Colmar in fatto di performance tecniche allo stile esuberante e grintoso di Jon Olsson. “Ho già avuto esperienze con altre aziende, ma con Colmar è stato tutto più stimolante. Ho dovuto imparare da vicino il processo produttivo... è stata una sfida, ma sono stato coinvolto in tutto, dall’inizio alla fine. In poche parole mi hanno permesso di realizzare quello che volevo, ma fare tutto da solo sarebbe stato impossibile. Così... ho ancora tempo per sciare!”.


Tessuto high tech, idrorepellente e leggerissimo, laminato con membrana traspirante e impermeabile

Inserti in pelle sintetica effetto nappa, per rinforzi ad alta resistenza

Contrasti di colore graffianti per uno stile "free" dalla vocazione altamente performante

Look originale e grafica grintosa per l'esclusiva t-shirt in jersey di cotone

Materiale idrorepellente, spalmato con resine impermeabili e traspiranti

Felpa non garzata in cotone stone washed con l'interno del cappuccio in stampa scozzese

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JON OLSSON

WORLD-CLASS FREESTYLE, FREERIDE AND ALPINE SKIER


like a Queen on

SNO

Soluzioni tecniche tradotte in un design ricercato: queste le proposte firmate Colmar per le sciatrici piĂš esigenti in fatto di moda. Sia che si tratti del tessuto opaco con proprietĂ elastiche naturali o del poliestere stampato con armatura diagonale, i materiali garantiscono buone prestazioni in fatto di idrorepellenza, impermeabilitĂ e traspirabilitĂ . Una linea pensata per le sportive che vogliono sentirsi delle regine anche sulle piste.

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style UNA FIRMA INCONFONDIBI LE

Materiali dall'aspetto morbido e prezioso, garantiscono un elevato comfort grazie all'imbottitura termica Thermore® TMK. L'unicità dello stile è evidenziata dai dettagli raffinati e molto glamour.

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PASSIONE BLACK & WHITE Mood sportivo e tendenze fashion: un mix perfetto esaltato dal contrasto tra le tonalitĂ raffinate del bianco e del nero, con linee che esaltano la figura.

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PERFORMANCE TECNICHE adeguate alle sciatrici più esperte e SOLUZIONI STILISTICHE molto femminili Motivi geometrici di ispirazione nordica - anche per i morbidi pile - e scelte cromatiche di grande classe: capi perfetti per discese nel segno dell'eleganza.

IMPERMEABILITÀ

12.000 mm

TRASPIRABILITÀ 18.000/GR/MQ/24H

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THIS IS A REAL

SUPERLIGHT EXPERIENCE 50


Una giornata di sole, la neve perfetta, gli amici, l'allegria e la passione per le discese. UN'ESPERIENZA DAVVERO UNICA! Per viverla appieno, una collezione a tutto colore che interpreta lo sci con soluzioni altamente innovative. Un design giovane e spigliato esaltato da colori freschissimi si unisce a materiali e tessuti estremamente tecnici per capi caratterizzati da peso e ingombro molto ridotti. L'INVERNO DI COLMAR SI TINGE DI LEGGEREZZA!

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TECNICITA' E LEGGEREZZA SOTTOLINEATE DA UNO STILE RICCO DI CROMIE Un laminato ultra leggero - caratterizzato da una buona impermeabilità (12.000 mm di colonna d'acqua) - unito a un'imbottitura termica molto soffice: questo il mix vincente della linea, studiato per offrire performance tecniche elevate anche dopo molte ore sugli sci. Nella versione dedicata a lei, il

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tessuto si trasforma in un nylon laminato super sottile, con membrana traspirante e impermeabile. Determinante, per assicurare il massimo comfort, l'utilizzo del sistema Thinsulate Insulation che restituisce al corpo il calore prodotto durante il movimento. Accanto all'appeal dato dalle soluzioni

tecniche adottate, è di notevole impatto anche il look dei capi: vivace e di tendenza, è giocato su linee semplici e rigorose, valorizzate da tonalità luminose ed esuberanti che creano abbinamenti esclusivi e ricercati.


ENJOY

YOUR freedom

Le prestazioni dei capi - in grado di garantire idrorepellenza e termicità ideali - sono esaltate dai tagli ergonomici, essenziali e misurati, che assicurano massima libertà di movimento.

PER SENTIRSI AL TOP SU OGNI PISTA

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Snow fun

La neve dei piĂš piccoli firmata Colmar

Colmar ha costruito tre linee dedicate ad altrettante fasce d'etĂ - teens, kids and baby - tenendo conto delle specifiche esigenze di ognuna. Comune denominatore, l'elevato comfort assicurato dai capi, per mantenere il corpo caldo e asciutto anche dopo molte ore trascorse sulla neve.

• teens 54


Modern and fashionable junior La linea dedicata ai giovanissimi crea un perfetto equilibrio fra le caratteristiche comuni alla collezione - protezione, comfort e funzionalitĂ - e lo stile dei ragazzi di oggi: linee aggressive e tecnologiche, arricchite da dettagli glamour per le sciatrici piĂš attente alla moda. 55


• kids 56


Special for kids Tessuti idrorepellenti dalle ottime prestazioni in fatto di traspirabilità e impermeabilità , ideali sia per il gioco che per lo sci. Una linea che risponde pienamente alle necessità dei bambini anche dal punto di vista del look: grintoso e vivace, è perfetto per sentirsi piccoli-grandi campioni.

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• kids 58


Enjoy Snowing Una linea progettata appositamente per i piccolissimi, baby fans dello sci che muovono i primi passi sulla neve. Per loro, la massima protezione dal freddo e dall’acqua, unita a tagli molto funzionali in grado di assecondare ogni... capriola.

• baby 59


CHEF 'S CUP 2012 SÜDTIROL

COLMAR AL FIANCO DI UN EVENTO DI GRANDE SUCCESSO CHE UNISCE, NELLA CORNICE MOZZAFIATO DELL’ALTA BADIA, L’ECCELLENZA ITALIANA IN FATTO DI ENOGASTRONOMIA ALLO SCI E AL DIVERTIMENTO

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olmar neve significa ricerca, tecnologia e stile, ma al tempo stesso divertimento e lifestyle. Non a caso lo storico brand ha legato da alcuni anni il proprio nome a una manifestazione-evento diventata in breve un grande successo: la Chef’s Cup. L’idea porta la firma dello chef stellato altoatesino Norbert Niederkofler che, nel 2004, radunò per la prima volta sulle piste dell’Alta Badia un gruppo di amici chef con l’intento di scambiarsi idee e pensieri sulle nuove tendenze della cucina internazionale in un contesto informale, sfidandosi anche fra i pali dello slalom. Da quel lontano esordio, la Chef’s Cup perse la sua cadenza biennale, diventando un attesissimo appuntamento stagionale e aprì le sue porte anche ad altri amici: l’edizione del 2012 si è conclusa con la presenza di circa 400 ospiti. Un successo crescente che ha arricchito di anno in anno il programma della manifestazione, senza mai perdere di vista il punto di partenza: rappresentare un’occasione di incontro fra i migliori chef nazionali ed esteri per confrontarsi sull’enogastronomia, con

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particolare attenzione a quella italiana e del territorio locale. A questo si sono aggiunte nuove iniziative e dibattiti su tematiche quali la salute e la beneficienza, pur non trascurando la buona tavola e lo sport. Sì, perché Chef’s Cup è anche sinonimo di sfide sugli sci, gourmet party, cene di gala legate alla beneficienza, esibizioni dei grandi chef in straordinari contesti, come i rifugi dell’Alta Badia. Non si possono dimenticare i corsi di cucina, gli aperitivi, il Gourmet Safari, lo Ski Safari... In breve, alcuni giorni in cui professionisti dell’alta cucina, appassionati, amici e ospiti condividono l’entusiasmo per l’arte del cibo e per la montagna. Protagonisti di questo scenario così spumeggiante i “DoloMitici”, tre blasonati ristoranti dell’Alta Badia guidati da altrettanti maestri dell’alta cucina: Norbert Niederkofler – il “papà” della Chef’s Cup – del ristorante St.Hubertus presso il Relais & Chateaux Rosa Alpina, Fabio Cucchelli del ristorante La Siriola, presso l’Hotel Ciasa Salares e Arturo Spicocchi del ristorante La Stüa de Michil presso l’Hotel La Perla.

Tutti questi ingredienti – esaltati dalla località che da sempre ospita la manifestazione, una fra le più belle delle Dolomiti – verranno reinventati nel menù della Chef’s Cup 2013. Già fissate le date – dal 20 al 25 gennaio, un’intera settimana – ma non ancora precisato il programma: certamente verrà confermata la molteplicità delle occasioni di incontro, fra cucina, sport e divertimento, alternando gli eventi riservati agli addetti ai lavori con quelli aperti al pubblico, sempre in compagnia dei grandi chef e sempre all’insegna della difesa degli alti parametri di qualità della cucina italiana e locale. Anche per questa ottava edizione, Colmar figurerà fra i sostenitori dell’iniziativa, confermando la propria presenza come sponsor tecnico. Per restare aggiornati sul programma, le iscrizioni e le novità della Chef’s Cup 2013 basta visitare il sito ufficiale www.chefscup.it.

Giulia Fortuna


Alcuni momenti della Chef’s Cup 2012, caratterizzata come ogni edizione da sport, cucina, allegria e tanto divertimento.

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LE STELLE DI CASA COLMAR DALLE VETTE DELL’ALTA BADIA AL CIELO DI MILANO: IN OCCASIONE DELLA PRESENTAZIONE DELLA COLLEZIONE NEVE 2013, SI RINNOVA IL LEGAME FRA IL BRAND E GLI CHEF STELLATI Nel cuore di Milano, moda e alta cucina si sono stretti la mano. Primi attori Colmar e gli chef stellati, che hanno così rinnovato il patto di collaborazione e amicizia iniziato con la Chef’s Cup. Norbert Niederkofer (Ristorante St.Hubertus, Alta Badia, due stelle Michelin), Giancarlo Morelli (Ristorante Pomiroeu, Seregno, una stella Michelin) e Davide Oldani (Ristorante D’O, Cornaredo, una stella Michelin) si sono esibiti “in diretta” per gli ospiti, preparando pietanze dalla firma esclusiva. A far gli onori di casa, il Presidente della maison Mario Colombo, per l’occasione... protagonista dei fornelli. Una serata unica, che ha accomunato lo storico brand dell’abbigliamento sportivo con alcuni fra i più blasonati chef italiani nella sapiente combinazione di ingredienti di altissima qualità: materie prime dalla natura per gli chef, tecnologia, ricerca e stile per Colmar.

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Una serata molto speciale, in una location incantevole a due passi da Brera, in compagnia dei tanti amici venuti a festeggiare la nuova collezione: cosĂŹ Colmar ha fatto il suo ingresso nel firmamento gourmet

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