ComunitĂ Pastorale Santa Maria Madre di Dio
La Pieve
Notiziario delle parrocchie di Caslino al Piano e Bulgorello www.parrocchiacaslinoalpiano.it
S. NATALE 2015
NATALE DELLA MISERICORDIA E’ un Natale un po’ speciale questo del 2015, perché inserito nel Giubileo straordinario della Misericordia, voluto da Papa Francesco. Natale è il “farsi carne” della Misericordia, di un Dio che si fa bambino per entrare, quasi in punta di piedi, nella nostra vita, così segnata da peccato e sofferenza, per portarci la carezza del suo Amore. La parabola del “figliol prodigo” è uno dei vertici di questa Rivelazione. Gesù termina il racconto di questa pagina di Vangelo, con l’abbraccio caldo e vero di un Padre che non guarda allo sbaglio, al peccato commesso, ma alla tua voglia di rialzarti e di ritornare felice. E’ questo che papa Francesco ci vuol dire con l’anno del Giubileo della Misericordia che a Roma è iniziato l’8 dicembre con l’apertura della Porta Santa in San Pietro e in tante chiese del mondo: lasciati abbracciare da quel Dio che innanzitutto vuole il tuo bene e che riesce ad avere Misericordia per qualsiasi persona in cerca della felicità. Non rimanere chiuso nella vergogna e nel silenzio, ma apriti all’abbraccio del Padre che è sempre in attesa del nostro ritorno. “Siamo chiamati a vivere di misericordia, perché a noi per primi è stata usata misericordia. Il perdono delle offese diventa l’espressione più evidente dell’amore misericordioso e per noi cristiani è un imperativo da cui non possiamo prescindere”: è il Papa che ce lo ricorda. Il 2016 imminente sarà anche l’anno in cui ricorderemo i 100 anni della parrocchia di Caslino e gli 85 anni di consacrazione del Santuario di S.Anna. Dio solo sa quanta Grazia e Misericordia hanno fecondato il cuore di tante persone in questi anni! Non di meno Bulgorello gioisce per il suo seminarista, Gabriele, che ha iniziato il 1° anno di teologia e in tanti lo accompagnano con affetto e preghiere. Sono davvero molteplici i motivi per ringraziare il Signore, nonostante non manchino difficoltà e prove. La luce del Natale è però motivo di speranza, come suggerisce una bella preghiera Natalizia di Madre Teresa; e con queste parole auguro a tutti un sereno Natale. don Alfredo Asciuga Bambino Gesù le lacrime dei fanciulli! Spingi gli uomini a deporre le armi e a stringersi in un universale abbraccio di pace! Invita i popoli, misericordioso Gesù, ad abbattere i muri creati dalla miseria e dalla disoccupazione, dall’ignoranza e dall’indifferenza. Dio della pace, dono di pace per l’intera umanità, vieni a vivere nel cuore di ogni uomo e di ogni famiglia. Sii tu la nostra pace e la nostra gioia.
CALENDARIO LITURGICO CASLINO AL PIANO Giovedì 24
ore 24.00
S. Messa della Natività
Vigilia di Natale
Venerdì 25
ore 8.30 S. Messa dell’aurora S.Natale ore 11.00 S. Messa solenne ore 18.00 S. Messa Sabato 26 ore 20.30 S. Messa prefestiva Giovedì 31 ore 18.00 S. Messa con Te Deum Venerdì 1 Sante Messe secondo orario festivo Mercoledì 6 Sante Messe secondo orario festivo Epifania ore 14.30 Benedizione dei bambini in Chiesa; al termine recital di Natale per tutti nel teatro dell’oratorio.
Preparazione al S. Natale Da mercoledì 16 Inizio Novena di Natale a mercoledì 23 (tutti i giorni tranne sabato) ore 8.30 per gli adulti nella Messa ore 16.30 per i bambini delle elementari e medie Domenica 13 ore 11.00 durante la Messa, benedizione delle statuette di Gesù Bambino Domenica 20 ore 16.00 novena per bambini e ragazzi
Confessioni Sabato 5 Sabato 12 Giovedì 17 Giovedì 24
ore 18.00 Confessioni ore 18.00 Confessioni ore 15.00 Confessioni dalle 10.00 alle 11.30 dalle 15.00 alle 18.00
ragazzi di 1a e 2a superiore ragazzi di 3a media ragazzi di 1a e 2a media Confessioni per tutti Confessioni per tutti
BULGORELLO Domenica 13 ore 9.45 S. Messa e benedizione delle statuette di Gesù Bambino per i presepi di casa Giovedì 24 ore 22.00 S. Messa della Natività Vigilia di Natale
Venerdì 25
ore 10.00
S. Messa
ore ore ore ore ore
S. Messa S. Messa con Te Deum S. Messa Tombolata e premiazione “Concorso presepi” S. Messa con benedizione dei bambini
S.Natale
Sabato 26 Giovedì 31 Venerdì 1 Martedì 5 Mercoledì 6
17.00 17.00 10.00 20.30 9.45
Epifania
Preparazione al S. Natale
Da mercoledì 16 Inizio Novena di Natale a mercoledì 23 (tutti i giorni tranne sabato e domenica) ore 17.30 per tutti nella Messa
Confessioni Sabato 12 Sabato 19 Mercoledì 24
ore 15.30 Confessioni bambini e ragazzi ore 16.00 Confessioni per tutti dalle 9.30 alle 12.00 Confessioni per tutti
Confessioni comunitarie
Lunedì 21 Mercoledì 23
ore 20.45 ore 20.45
a Lomazzo S. Vito a Cadorago
DALLA CHIAMATA ALLA SEQUELA Seconda lezione di teologia spirituale. Argomento: la vocazione. «Cos’è la vocazione?» chiede don Michele. Dopo un breve silenzio arrivano le prime timide risposte: «La chiamata di Gesù a seguirlo», «Il desiderio di vivere in comunione con Cristo», «Riconoscersi amati da Dio e rispondere al Suo amore». «Si replica il don -, ma allora la vocazione è qualcosa di generale, che accade una volta per tutte, o è un “progetto” che Dio vuole realizzare assieme ai suoi figli?». Domanda retorica, evidentemente. «Dio ci chiama fin dal battesimo a riconoscerci suoi figli e ad avere come tali una relazione con Lui - continua don Michele. Ci sono poi casi in cui il Signore si manifesta in modo puntuale e nei quali è possibile riconoscere di essere alla Sua presenza. Questo tipo di incontro è caratterizzato innanzitutto da uno stupore così grande da provocare un esodo, un mettersi in cammino verso la fonte della novità che si è rivelata». Ho voluto ricordare questo episodio raccogliendo l’invito di don Alfredo a scrivere un articolo che presentasse sia le motivazioni che mi hanno portato ad entrare in seminario, sia l’esperienza iniziale in prima teologia. Lo stupore, prima di tutto. Il mio percorso vocazionale nasce proprio dall’essermi lasciato sorprendere dal-
la presenza di Dio nella mia vita e dal conseguente desiderio di cercare una relazione con Gesù sempre più profonda. Con il passare degli anni ho definito sempre meglio ciò che il Signore mi chiedeva. Avvertivo la Sua presenza nella mia vita in modo costante ma non opprimente, anzi ho sperimentato la vera libertà che può derivare solo da un amore sincero e sconfinato. La decisione di entrare in seminario è stata perciò conseguenza diretta di un incontro che si è fatto vita e sequela. C’è sempre una componente di dubbio e di timore quando si compie una scelta del genere, ma non si è mai da soli. Le storie dei patriarchi, dei profeti e dei santi ci insegnano che Dio è costantemente presente e attento a tutti coloro che rispondono alla Sua chiamata: «Io sarò con te» (Es. 3,12) dice Dio a Mosè per rassicurarlo.Il mio ingresso in seminario è stato perciò all’insegna della fiducia nella proposta di vita che Gesù mi aveva rivolto. Il seminario, quindi. La parola che userei per definire le prime settimane in seminario è casa. Mi sono infatti subito sentito accolto sia dagli altri seminaristi sia dagli educatori. Sono entrato a far parte di una grande famiglia sentendomi a mio agio e abituandomi presto ai ritmi della
giornata e agli incarichi che vengono assegnati. La settimana si articola principalmente tra lo studio, la preghiera e la pastorale. Tutti questi ambiti mi stanno aiutando ad entrare sempre più in intimità con Dio e a vivere pienamente la mia vocazione. Non mancano comunque momenti di svago e di riposo, anch’essi utili per vivere nella fraternità e conoscere meglio gli altri seminaristi. La novità che mi ha colpito maggiormente e che sto affrontando con particolare dedizione è l’esperienza pastorale nella comunità di Faloppio: il giovedì sera con la catechesi agli adolescenti, il sabato e la domenica
tra celebrazioni eucaristiche, oratorio e attività che vengono organizzate di volta in volta. Anche in questo caso devo sottolineare l’affettuosa accoglienza che ho ricevuto, in particolare da parte del parroco don Giovanni. Sono convinto che tutto ciò che vivrò sarà molto importane per la mia crescita e per il proseguimento del mio cammino. Vorrei concludere ringraziando tutti coloro che mi hanno sostenuto e accompagnato finora, specialmente coloro che continuano a pregare per me. Restiamo uniti in Cristo. Con affetto Gabriele
CIAO! SONO GIACOMO Mi presento. Mi chiamo Giacomo, ho 21 anni, sono nato a Como il 14 giugno 1994 e battezzato nelle verdi terre d’Irlanda il 18 settembre dello stesso anno. Perché in Irlanda? Perché mia madre proviene da lì, precisamente dalla città di Dublino. Mio padre invece è italiano. Oltre a loro ho 3 fratelli, tutti maschi, uno più grande e due più piccoli. Ho sempre abitato a Maslianico. Da bambino non seguivo molto le attività della parrocchia, mi riducevo alla messa domenicale e frequentavo solamente il catechismo, giusto l’essenziale per ricevere i sacramenti. Durante gli anni delle superiori ero molto preso tra il liceo (scientifico, al Giovio) e gli amici della Gioventù Studentesca di CL. L’estate però trovavo il tempo per aiutare in oratorio come animatore del grest e così mi sono avvicinato alla parrocchia, iniziando a conoscere questa nuova realtà. Nell’anno della maturità sono sorte dentro di me tante domande sull’esistenza, su Dio, sul futuro, su che cosa avrei fatto della mia vita. Ho sempre
avuto una passione per la fisica, l’elettronica, le invenzioni e l’aspirazione più grande che avevo era di realizzarle. Ma poi ho sentito che né l’ingegneria, né la fisica potevano farmi felice e qualcun’Altro iniziava a farmi appassionare a cose nuove. Così dopo un’estate meravigliosa, nell’autunno del 2013 ho preso la decisione di iniziare questo percorso. Dopo averlo detto a tutti ho iniziato l’anno di propedeutica a Maccio, un anno bello e pieno, trascorso con nuovi compagni di strada, che mi ha portato il 23 settembre 2014 a iniziare la teologia, nel nostro seminario diocesano. Ho trascorso il primo anno nella Comunità Pastorale della Beata Vergine del Bisbino (di cui fa parte la mia parrocchia), e ora, al secondo anno di seminario, sono stato affidato a questa nuova parrocchia, nelle mani di don Alfredo. L’esperienza fatta finora è positiva, sono contento di poter vivere l’attività di pastorale in questa nuova comunità. Devo ammettere che l’accoglienza è stata molto calorosa fin dal primo istante, e mi ha lasciato colpito vedere l’entusiasmo delle persone che incontro, sia in occasione della prima serata con gli adolescenti che in tutti i momenti successivi, nella messa, all’oratorio, durante il catechismo e al bar. Quest’anno seguirò il catechismo delle classi prima e seconda media il giovedì pomeriggio, e al sabato l’incontro con gli adolescenti (dalla terza alla quinta superiore) che prosegue con la cena e la serata in compagnia. La domenica pomeriggio invece cercheremo di tenere aperto l’oratorio per accogliere chiunque abbia voglia di giocare, di divertirsi e di stare insieme in allegria. In modo un po’ egoistico mi auguro non tanto di servire a uno scopo - che resta comunque importante ed essenziale - ma di poter rubare il più possibile dalla ricchezza che ritrovo in ognuno di voi e di poter imparare sempre qualcosa di nuovo. In questi anni di seminario sono chiamato a lasciarmi condurre e plasmare da coloro a cui il Signore mi affida, per imparare e per crescere ogni giorno. Per questo è importantissimo che preghiate per il seminario, per i miei compagni, per Gabriele, per Carlo, per don Lorenzo (ormai vicino all’ordinazione presbiterale) e per tutti coloro che ci guidano nel percorso. Mi affido alle vostre preghiere e a tutto l’affetto che sapete donare. Ci auguriamo un buon cammino per questo anno che ci aspetta e nella speranza di conoscervi tutti inizio a ringraziarvi di cuore per quanto mi avete offerto finora. Grazie!! Giacomo
LA CORALE La nostra Corale ha raggiunto il 15° anno di attività!! Domenica 22 Novembre, solennità di Cristo Re e festa di S.Cecilia, la nostra corale ha festeggiato il suo 15° Anniversario, condecorando la celebrazione Eucaristica delle ore 11, cui è seguito un bel momento di convivialità con il pranzo in oratorio,creando così anche un occasione di aggregazione e coesione comunitaria. La corale svolge il suo servizio principalmente nelle ricorrenze e festività nel corso dell’anno,e si ritrova settimanalmente (ogni Giovedì sera)per le prove. Un vivo ringraziamento va innanzitutto ai coristi per l’impegno, la passione, la dedizione profusa per continuare a creare attraverso il canto e la musica liturgica un “nutrimento ed espressione della propria fede, per lodare degnamente il Signore e per mostrare come la Chiesa sia il luogo in cui la bellezza è di casa”. Così concludeva un discorso di Papa Benedetto XVI all’incontro promosso dall’Associazione Italiana Santa Cecilia nel 2012,citando inoltre
S. Agostino che diceva:” la musica e il canto ben fatti possono aiutare ad accogliere la Parola di Dio e a provare una salutare commozione”. Un caloroso ed affettuoso benvenuto ai nuovi coristi che in questi ultimi anni si sono aggregati al gruppo e a quanti vorranno farne parte, così da poter dare nuova linfa vitale per il proseguimento di questa nostra bella ed umile esperienza corale! AD MAIOREM DEI GLORIA! Ezio
LAB-ORATORIO Nelle domeniche di ottobre e novembre ecco che i due oratorio di Caslino e Bulgorello si sono animati di bambini, animatori e genitori nelle tre proposte pre-natalizie: A Caslino il laboratorio per realizzare il presepe da portare nelle proprie case e le prove della recita natalizia che vedremo nel pomeriggio dell’Epifania il 6 gennaio. A Bulgorello i lavoretti per la preparazione dei personaggi che allestiranno il presepe nella chiesa parrocchiale. Forza, al lavoro! Credo ne vedremo delle belle.
LA VERA STORIA DEL PRESEPE Nelle cronache del 1200 si legge che San Francesco inventò a Greccio, vicino a Rieti, il primo presepe. Francesco era famoso in tutta la cristianità per la vita che conduceva, e molti giovani avevano lasciato beni e professione per seguirlo nel suo ideale di povertà. Egli parlava del Vangelo con tale entusiasmo che la gente e persino gli uccelli lo ascoltavano attenti. Nell’anno 1210 era stato a Roma da papa Onorio III e gli aveva chiesto l’approvazione della sua Regola di vita con i fratelli, in povertà assoluta, predicando il Vangelo nella semplicità. Qualche anno dopo-era il 1219- egli, “armato” solo del perdono e della parola di Gesù, partì crociato in oriente. Fu ricevuto dal sultano alMalik- al-Kamil e poté visitare in pace i luoghi santi della vita del Signore. Il ricordo più intenso di questo viaggio fu la visita all’umile grotta di Betlemme ove il Signore volle nascere. Tornato in Italia, un giorno incontrò un nobiluomo di nome Giovanni che gli chiese cosa doveva fare per seguire le vie del Signore. Francesco gli disse di prepararsi ad accogliere Gesù nel suo cuore e preparare il Natale. Allora quel tale fece costruire una stalla, vi fece portare del fieno e condurre un bove e un asino. Poi arrivò dicembre… La notte di Natale del 1223 molti pastori e contadini, artigiani e povera gente si avviarono verso la grotta che Giovanni da Greccio aveva preparato per Francesco. Alcuni avevano portato doni per farne omaggio al Bambino e dividerli con i più poveri. Francesco disse di volere celebrare un rito nuovo, più intenso e partecipato; per questo aveva chiesto il permesso al papa. Su un altare improvvisato un sacerdote celebrò la Messa. Francesco, attorniato dai suoi frati, cantò il Vangelo. Stando davanti alla mangiatoia, egli aveva il viso cosparso di lacrime, traboccante di gioia. Allora fu visto «dentro la mangiatoia un bellissimo bambino addormentato che il beato Francesco, stringendo con ambedue le braccia, sembrava destare dal sonno». Fra i testimoni del miracolo molti erano personaggi degni di fede e questo contribuì a divulgare la notizia in tutto il Lazio, l’Umbria e la Toscana fino a Genova e Napoli. Da quel miracolo molti trassero benefici spirituali e corporali: alcuni si convertirono e diventarono più buoni, altri guarirono da malattie, altri trovarono forza e pace interiore. Tutto il paese sapeva di questi prodigi e teneva memoria di quella notte santa, quando un Bambino era apparso a Francesco, che aveva voluto ricostruire l’ambiente del primo Natale in un bosco dell’Appennino. Questa è la vera storia del presepe.
UN DIPINTO RESTAURATO
Il restauro di un pregevole dipinto secentesco ha consentito di aprire lo sguardo su di una pagina storicoreligiosa della Chiesa parrocchiale di Bulgorello, attualmente dedicata ai Santi Giacomo e Filippo. Con folta partecipazione di pubblico, la sera del 28 novembre scorso, sono stati il Parroco don Alfredo e l’avv. Cesare Piovan a dividersi il compito di sottolineare l’importanza del recupero della pregevole opera e di illustrarne gli aspetti artistici e il significato storico. La tela raffigura, al centro, la Vergine col Bambino e, ai lati, in adorazione, le sante Giustina e Agata: la prima con un pugnale infisso nel petto, la seconda con un piatto che regge i seni asportati. Entrambe reggono una fronda di palma, simbolo del martirio. La presenza di Giustina e Agata non è casuale. A Santa Giustina era infatti dedicata la prima chiesetta tardocinquecentesca del borgo, come riferiscono gli atti delle visite pastorali dei Vescovi di Como Giovanni Antonio Volpi (1584) e Feliciano Ninguarda (1592). Tra queste due date va ascritta l’antica Crocifissione a fresco dell’ abside, nella quale sono presenti entrambe le sante. Rimase dedicata a S. Giustina una nuova chiesa che inglobò la precedente ed il titolo si conservò sino alla metà del 1600 quando venne mutato nell’ attuale dei Santi Giacomo e
Filippo derivandolo da quello di un antico oratorio campestre, oggi chiamato “Gesiò”, che disponeva di qualche rendita a fronte della povertà della chiesa. La nuova chiesa disponeva di una cappella dedicata a S. Agata ma il Vescovo Lazzaro Carafino, in occasione della visita pastorale del 1631 aveva disposto la trasformazione della cappella in sacrestia. Disposizione che fu, peraltro, revocata nel 1640 in considerazione di una supplica della popolazione motivata dalla devozione particolare dei fedeli e della possibilità di raccogliere elemosine. Queste considerazioni stanno a giustificare la presenza di Giustina e Agata nella tela (probabile pala dell’altare della Madonna), espressione della devozione locale che intendeva conservarne vive immagine e memoria. Memoria oggi ravvivata dal restauro del dipinto (il cui autore rimane ignoto) che lo Storico dell’Arte Alberto Rovi attribuisce alla metà del Seicento quale espressione dello schema simmetrico tipico delle pale lombarde della Controriforma. La restituzione artistica dell’opera è dovuta al lavoro sapiente dell’Accademia di Belle Arti A. Galli di Como (Alessandra Collina, Federica Colombani) grazie al generoso intervento dei coniugi Giuseppe e Gaetana Castelli nel 25° anniversario delle loro nozze.
L’ORGANO DI BULGORELLO Poche persone lo notano, perché posizionato esattamente sopra la porta di ingresso, ma nella chiesa parrocchiale di Bulgorello è custodito un organo ottocentesco di pregevole fattura, dotato di un suono imponente e al contempo raffinato. Narrano le cronache contenute nei registri parrocchiali che lo strumento fu costruito nella seconda metà del secolo XIX, da parte della ditta Aletti di Monza, su richiesta esplicita del parroco e grazie alle offerte e alle donazioni della popolazione locale. In quel periodo gli organi erano molto popolari in quanto, in assenza di radio e televisione, davano la possibilità alla gente comune di poter ascoltare dal vivo i brani e le arie composte dai maestri dell’epoca per animare le funzioni e gli eventi più importanti che avvenivano nelle grandi città. La storia dell’organo di Bulgorello è particolare. Per anni caduto in disuso, a causa dell’assenza di un organista parrocchiale che lo suonasse, nella seconda metà degli anni novanta è stato oggetto di lavori di pulizia e accordatura sotto la direzione dell’allora parroco don Giuseppe Scherini e grazie ad una donazione generosa e spontanea dei coniugi Wegner di Cadorago, in occasione del matrimonio della figlia. Tornato all’antico splendore l’organo ha ripreso ad animare con la sua voce potente le funzioni liturgiche, per la gioia del parroco e dei parrocchiani. Un organo però va mantenuto costantemente efficiente: per far ciò occorre che venga regolarmente suonato e che si effettui periodicamente un controllo per verificare la presenza di eventuali criticità che possano mettere a rischio il suo buon funzionamento. Per questo motivo l’organo parrocchiale di Bulgorello è stato successivamente sottoposto ad altri due interventi di accordatura, l’ultimo dei quali si è svolto nei mesi da giugno a settembre di quest’anno da parte della ditta Piccinelli di Ponteranica, in provincia di Bergamo, sotto la direzione dell’attuale parroco don Alfredo Nicolardi e sempre grazie al generoso contributo economico dei coniugi Wegner, che si sono molto affezionati allo strumento e sono stati accolti dalla comunità parrocchiale come dei veri e propri benefattori. Sabato 19 settembre, in occasione del termine dei lavori di accordatura, si è tenuta, presso la chiesa parrocchiale di Bulgorello, una serata dedicata allo strumento, durante la quale il sig. Luca Marazzi ne ha sapientemente il-
lustrato la storia ed il funzionamento mentre a seguire è stato eseguito un programma di brani per organo da parte del maestro Fabio Re. Un po’ più dettagliatamente lo strumento è composto da circa ottocento canne di varie dimensioni, alimentate da un mantice caricabile sia manualmente che elettricamente, da una tastiera a 58 tasti e da una pedaliera a 20 pedali. Un numero così elevato di canne serve a riprodurre quasi tutti i tipi di suoni presenti in una normale orchestra musicale: ottoni, percussioni, archi e addirittura una tonalità che riproduce quella in cui si esprime la voce umana durante il canto. La serata è stata una splendida occasione per conoscere meglio lo strumento, apprezzarne le caratteristiche e ringraziare calorosamente ancora una volta la famiglia Wegner per la possibilità che ha regalato alla comunità di mantenere in vita un pezzo molto importante della propria storia. Mantenere in vita le proprie tradizioni, i luoghi in cui si è cresciuti, è il modo che le nostre comunità hanno di conservare la propria identità e non smarrirsi di fronte al cambiamento dei tempi.
Stefano Benzoni
S.COMUNIONE E S.CRESIMA 24 MAGGIO 2015
CASLINO AL PIANO Boiocchi Lucia, Brenna Laura, De Luca Cristian, Ferrari Jacopo, Figini Davide, Lodi Matilde, Marinoni Annalisa, Mazzara Simone, Montanelli Lorenzo, Panin Viola, Poma Rebecca, Serrati Sara, Sozzi Federica, Tiriello Erica, Vago Andrea Solo Confermazione: Alberio Luca, Lucarelli Matteo, Panuccio Michelangelo, Lerose Miriam
BULGORELLO Celeghin Cristan, Celeghin Martina, Bonaventura Marco, Caprino Beatrice, Cucuzza Francesca, Likar Maksym, Orizio Sabrina, Iroboinose Francesca, Primerano Bruno, Primerano Sofia, Sansone Luigi
UN SOGNO REALIZZATO “L’istruzione è il grande motore dello svulippo personale. E’ attraverso l’istruzione che la figlia di un contadino può diventare medico, il figlio di un minatore dirigente della miniera, il figlio del bracciante, presidente di una grande nazione” Nelson Mandela
In un villaggio sperduto della regione del Kivu, tra la foresta equatoriale del Congo, è sorta una scuola per 300 bambini dedicata a Giacinto. Dopo cinque anni in cui ci siamo adoperate per raccogliere i fondi necessari per questo progetto, eccoci alla realizzazione del sogno. Ringraziamo tutti quelli che ci hanno aiutato: le parrocchie di Caslino e di Gerenzano, il nipote Marco e gli altri titolari del ristorante La Cascina di Como, i parenti, gli amici e i conoscenti che hanno elargito offerte attraverso lotterie, mostre e testimonianze dell’amica Noella. Gli attacchi terroristici in Francia ci hanno riportato alla mente la tragedia che l’ha colpita 20 anni fa, culminata con il massacro del marito, anche lui volontario italiano, dei due figli e il ferimento della stessa, che si era finta morta, ridotta sulla sedia a rotelle. La sua disabilità non le impedisce di essere il perno dell’associazione PARSAC (Piccoli Amici Roberta Samuele Adelio Castiglioni) attraverso la quale promuove progetti nel suo paese, tra cui la nostra scuola dedicata appunto al “Prof. Giacinto Franchi volontario negli anni 1970-71-72”
come si legge sulla targa. In quegli anni io e Giacinto trascorrevamo il mese di agosto nella missione dei padri Barnabiti a Birava dove abbiamo conosciuto Noella che allora era una ragazzina. Giacinto, studente universitario, era poi rimasto cinque mesi in Congo per realizzare la sua tesi di laurea sull’educazione dei bambini BANTU. Il suo amore per l’Africa e per l’insegnamento si è concretizzato nella realizzazione di questo progetto educativo; il suo ricordo rimarrà per sempre in questo luogo nel quale abbiamo vissuto esperienze indimenticabili. Grazie ancora a tutti! Annalisa e Piercarla
HO UN SOGNO Ho un sogno che i bambini diventeranno bambini in tutte le parti del mondo. Ho un sogno che un giorno i bambini africani avranno la possibilità di giocare e studiare come bambini. Ho un sogno che un giorno loro verranno ascoltati, tollerati e che potranno decidere cosa fare da grandi. Nel mio sogno vedo che i bambini africani non moriranno più di fame, sete o malattie banali. Nel mio sogno vedo che questi bambini andranno a scuola la mattina anziché andare nei vari cantieri. Nel mio sogno vedo che i loro destini non saranno più decisi dalle tragedie causate dai grandi. Nel mio sogno vedo che i bambini africani avranno la possibilità di riuscire un giorno a sognare. Anonimo africano
ANAGRAFICA PARROCCHIALE CASLINO AL PIANO BATTESIMI Sevieri Cecilia Anna Zammataro Giulia Curigliano Jacopo Magliano Noemi Manzi Giorgia Sala Daniele Scorza Alessandro Taddeo Vago Lisa Chiara Galli Marco Clerici Andrea Faverio Elia Clerici Nicolo’ Digregorio Alessia Botta Greta Bulzoni Alessandro Rusconi Francesco Serreli Andrea Pezzolato Isabel De Vito Salvatore Terzaghi Alessandro Maffi Mattia
DEFUNTI Valtorta Angela Filippini Lauretta Ceccato Mirko Rossi Ildo Arpaia Salvatore Amadeo Carlo Zammarini Marisa Sbalchiero Salvina Pansa Giuseppa Manzoni Luciano
MATRIMONI Del Pozzo Mario con Sestito Valentina Modarelli Fabio con Sparti Giovanna Vanossi Andrea con Rocca Ilaria Decio Marco con Ghezzi Michela Zavaglia Matteo con Gaiani Valentina
BULGORELLO BATTESIMI Ardila Montes Aleandro David Ardila Montes Aurora Alexandra Beghin Riccardo Bono Alice Donati Viviana Azzurra Ferrario Leonardo Ragusano Simone Sala Leonardo Maurizio Sampietro Marco DEFUNTI Biagiotti Eligio Camagni Lidia Carugati Antonio Casartelli Maria Mercuri Giuseppe Pettenati Paolo Rizzi Rina MATRIMONI Verga Francesco con Cassina Elena