speciale
S. ANNA
Notiziario della parrocchia di Caslino al Piano www.parrocchiacaslinoalpiano.it
2015
La Pieve
UNO STILE DI VANGELO Anche quest’anno, nel pieno dell’estate, celebriamo la festa patronale di S. Anna. La tradizione è rispettata, tante celebrazioni, tante corali, ecc. Tutto molto bello, ma ciò che veramente conta è chiedersi: mi sono lasciato toccare il cuore dal Vangelo? Sono disposto a lasciarmi convertire dalla Parola di Gesù? Altrimenti poco serve, soprattutto in una realtà che attorno a noi sta mutando rapidamente e interroga seriamente anche noi cristiani. In occasione di questa bella festa patronale con voi vorrei condividere alcune parole che mi sembra dovrebbero essere lo stile del cristiano che si è lasciato toccare dalla Parola di Gesù e così poter vivere la parrocchia come luogo di Vangelo e non solo di tradizione.
INSIEME “Insieme” è la prima parola. “Insieme” significa aspettarsi l’un l’altro nel cammino della vita, significa perdere un po’ di tempo per ascoltarsi e per inventare insieme il lavoro da compiere. Significa puntare più sulla concordia che sulla perfezione, concordia che significa coinvolgere il più possibile tutti. Gesù non ha fatto tutto da solo, anche se avrebbe potuto, ma ha costruito pazientemente una comunità fatta di persone semplici e certamente non perfette. Questa è la Chiesa in cammino e dovremmo tenerci tutti, perché il rischio è rinchiudersi in piccoli gruppetti dove ognuno va per la sua strada.
SORRISO Il sorriso può sembrare un particolare poco importante. Eppure fa una grande differenza nello stile della nostra vita. Non un sorriso ipocrita, ma che nasce da un sincero desiderio di incontro e disponibilità all’ascolto. In fondo un sorriso è una mano tesa all’altro. Fa capire che è meglio gettare ponti che costruire muri. Certo, non sempre ci viene spontaneo e naturale sorridere a tutti e sem-
pre (forse non è nemmeno necessario), ma al di là del semplice gesto diviene un modo di pensare e in fondo anche di essere, vincendo così la tentazione di giudicare il prossimo.
ALLEGRIA San Giovanni Bosco, nella sua infinita passione per i giovani, ne aveva già compreso tutta l’importanza. Fondò con i suoi amici la società dell’allegria. Io sono semplicemente convinto che l’allegria comunica la gioia di vivere il Vangelo. Ognuno la vive a secondo del suo carattere e allegria non va confusa con l’eccessiva sguaiatezza. Però troppo spesso confondiamo il Vangelo con qualcosa di “serioso” e questo può far di noi dei cristiani “musoni”. Gesù ci ha donato la sua vita perché la sua gioia fosse in noi e la nostra gioia fosse piena. L’incontro con il Signore Gesù cambia la vita e non si può tenere dentro l’entusiasmo. Allegria non vuol dire leggerezza o superficialità, ma al contrario la capacità di cogliere sempre il positivo in ogni momento della vita, sapendo che siamo immersi nell’amore di Dio in ogni istante. Allegri vuol dire anche essere missionari, ossia contagiare agli altri la bellezza del Vangelo.
GLI OCCHIALI DI GESU’ Gesù guarda al mondo attraverso due lenti che non possono mai restare una senza l’altra: la VERITA’ e la BONTA’. Essere veri ed essere buoni insieme è il modo migliore di seguire il Signore. L’amore di Cristo ci libera e ci conduce a Lui che è la Verità. Ma lo fa con la bontà dell’Amore, della gratuità e della condivisione. Senza Verità la Bontà diventa “buonismo” e non va bene. Però senza Bontà la Verità diventa un ideale irraggiungibile e alla fine la abbandoniamo. Gesù ci invita a mettere i suoi occhiali e a tenere insieme Verità e Bontà, perché il Regno di Dio fiorisca in mezzo a noi.
Auguro a tutti un buona festa di S.Anna e visto il periodo, anche Buone vacanze.
Don Alfredo
CALENDARIO LITURGICO Settimana di S. Anna Sabato 18 luglio ore 20:30 S. Messa prefestiva Seguirà sul piazzale un momento di festa Domenica 19 luglio Solennità della Dedicazione della Chiesa a S. Anna 79° anniversario (16 luglio 1936) ore 8.30 S. Messa ore 11.00 S. Messa solenne per la dedicazione del Santuario Celebra don Fabio Melucci (prete novello di Maccio) ore 18.00 S. Messa (Corale di Bulgorello) Lunedì 20 Luglio ore 9.00 S. Messa al cimitero ore 21.00 S. Messa (Corale di Cadorago) Celebra Mons. Guido Calvi (Canonico del Duomo) Martedì 21 Luglio ore 9.00 S. Messa ore 21.00 S. Messa (Corale di Puginate) Celebra don Eugenio Bompani Mercoledì 22 Luglio ore 9.00 S. Messa ore 21.00 S. Messa (Corale di Minoprio ) Celebra don Giuseppe Romanò (padre spirituale seminario) Giovedì 23 Luglio ore 9.00 S. Messa ore 21.00 S. Messa (Corale di Manera) Celebra don Adriano Spolaor Venerdì 24 Luglio ore 9.00 S. Messa ore 21.00 S. Messa (Corale di Fino M.) Celebra don Pierino Riva Sabato 25 Luglio ore 10.30 S. Messa presente il gruppo pensionati di Lomazzo ore 20.30 S. Messa prefestiva (Corale di Lomazzo) Celebra don Daniele Andreani
Domenica 26 Luglio Solennità liturgica di S. Anna, patrona di Caslino ore 6.30 e 8.30 S. Messa ore 11.00 S. Messa Solenne (Corale S. Anna di Caslino) Celebra Mons. Maurizio Rolla (Vicario Episcopale, Decanato di Lecco) ore 18.00 S. Messa celebra don Francesco Marinoni e don Fabio Rossi (Corale del Vicariato) ore 20.45 Vespri solenni, Processione e Benedizione; sarà presente il Corpo Musicale “G.Puccini” di Lomazzo.
Festa del ringraziamento Lunedì 27 Luglio ore 9.30 Recita del S. Rosario ore 10.00 S. Messa per gli ammalati e S. Unzione ore 21.00 S. Messa del Ringraziamento
PER VIVERE BENE LA NOSTRA FESTA Orari per le confessioni Da lunedì 20 a venerdì 24 luglio: dalle ore 20.45 Sabato 25 luglio: dalle ore 15.00 alle ore 18.00 Percorso della Processione Via IV Novembre, via V. Veneto, V. Trento, V. Trieste, e rientro al piazzale da via IV Novembre. Rinnoviamo l’invito a non lasciare parcheggiate le auto nelle strade interessate dalla processione e a curare l’addobbo delle stesse. Pesca di beneficenza La pesca di beneficenza è allestita nel salone teatro dell’oratorio. Sono disponibili inoltre i biglietti della sottoscrizione a premi.
Animazione delle S. Messe a cura delle zone Le zone interessate devono occuparsi dell’animazione della S. Messa serale: cioè trovare i lettori per la proclamazione della parola di Dio e la preghiera dei fedeli (che può essere preparata di volta in volta) e organizzare con i bambini della zona la processione offertoriale con il pane, il vino e l’acqua, ed eventualmente i fiori per l’altare. Domenica 19 Lunedì 20 Martedì 21 Mercoledì 22 Giovedì 23 Venerdì 24 Sabato 25 Domenica 26
ore 18.00 ore 21.00 ore 21.00 ore 21.00 ore 21.00 ore 21.00 ore 10.30 ore 20.30 ore 11.00
Zona Fornace Zona Acquedotto Zona Mandresco Zona Lazzaretto Zona Pasquè Zona Santuario Gruppo Liturgico Zona Sant’Anna Gruppo Liturgico
GIUBILEO STRAORDINARIO Papa Francesco ha indetto lo scorso 11 aprile il Giubileo della Misericordia: avrà inizio il giorno 8 dicembre con l’apertura della Porta Santa nella basilica di San Pietro e terminerà il 20 novembre 2016. Il logo “MISERICORDIOSI COME IL PADRE” prende spunto dalle parole che Gesù pronuncia nel Vangelo di Luca: “Se amate quelli che vi amano che merito avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate di ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperare nulla e il vostro premio sarà grandissimo e sarete figli dell’Altissimo perchè egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro”. Il logo riprende il messaggio e raffigura Gesù che sostiene l’uomo. Il grande evento si snoderà nelle Basiliche
di Roma, nelle grandi chiese del mondo, in quelle dedicate alla MISERICORDIA sparse anche nei paesi più piccoli. Nella nostra diocesi possiamo annoverare il santuario di Gallivaggio e quello di Maccio di Villaguardia. Per tutto il 2016 saranno protagonisti del Giubileo tutte le “famiglie di fedeli” per i quali papa Francesco ha preparato dieci possibili eventi da attuare: 1)
PELLEGRINAGGIO (compiere tratti a piedi) 2) MISERICORDIA (attraverso associazioni e movimenti) 3) CRESIMA (dedicato ai ragazzi) 4) DIACONI (portatori di carità) 5) SACERDOTI (testimoni, festa del S. Cuore di Gesù) 6) AMMALATI E DISABILI (dedicato a chi soffre) 7) VOLONTARIATO (espressione di carità e misericordia) 8) CATECHISTI (trasmettitori di fede) 9) VERGINE MARIA (madre di misericordia) 10) CARCERATI (Giubileo mirato non solo nelle carceri ma anche con papa Francesco in San Pietro).
Queste giornate che si svolgeranno in ordine cronologico, permetteranno di vivere il Giubileo con maggiore partecipazione. Riflettiamo insieme sul significato della parola MISERICORDIA...essa è un sentimento generato dalla compassione, è una virtù morale tenuta in grande considerazione dall’etica cristiana. Essa è fonte di gioia, di serenità, di pace: è la via che unisce Dio e l’uomo, perchè apre il cuore alla speranza di essere amati nonostante il limite del nostro peccato. Ciò che muoveva Gesù in tutte le circostanze non era altro che la Misericordia con la quale leggeva nel cuore dei suoi interlocutori. Quando incontrò
la vedova di Naim che portava il suo unico figlio al sepolcro, provò grande compassione. E che dire delle parabole della “pecora smarrita” e della “moneta perduta” dove Dio viene presentato colmo di gioia, soprattutto quando perdona? Come è misericordioso Lui, così siamo chiamati ad essere misericordiosi noi, gli uni verso gli altri. Già San Giovanni Paolo II con l’enciclica “Dives in misericordia”, rilevava la dimenticanza del tema della misericordia nella cultura dei nostri giorni. In questo Anno Santo occorrerà aprire il cuore a quanti vivono nelle più disparate periferie esistenziali, in situazioni di precarietà e sofferenza; non cadiamo nell’indifferenza che umilia e nel cinismo che distrugge. Apriamo i nostri occhi per guardare le miserie del mondo, le ferite di chi è privato della dignità. Noi che ci professiamo cristiani e ricordiamo a memoria LE OPERE DI MESERICORDIA CORPORALI E SPIRITUALI, spesso appoggiamo, almeno a parole, coloro che vorrebbero affondare le carrette del mare colme di migranti. Dovremmo invece risvegliare la nostra coscienza spesso assopita davanti al dramma della povertà fisica e spirituale. Se cominciassimo ad “essere misericordiosi” verso chi ci sta vicino, nella famiglia, nel lavoro, nella scuola, con parole di perdono, di sostegno, di aiuto e di amore, ci sentiremmo un po’ più prossimi al significato del Giubileo. Don Ciotti afferma che papa Fracesco con questo annuncio del Giubileo vuole aiutarci a comprendere un grande messaggio: l’infinita bontà di Gesù; dobbiamo essere testimoni di qualcosa ma anche di Qualcuno, che sta al centro della nostra vita. E che dire di Madre Teresa di Calcutta? Chi più di lei può essere modello di misericordia? Fu generosa con tutti, indipendentemente dalla fede cristiana; per lei misericordia è condivisione con chi ha bisogno. Don Gino Rigoldi cappellano del carcere minorile Beccaria di Milano, afferma: “respiro da un po’ di tempo una brutta aria di diffidenza, di ostilità, non sento più le parole MISERICORDIA, ACCOGLIENZA e SOLIDARIETA’; siamo un po’ tutti nemici” Facciamo memoria di don Bosco che è l’esempio vivente della misericordia di Dio!! NON DIMENTICHIAMO CHE LA VIA DELLA MISERICORDIA E’ LA VIA DELLA VITA Piercarla Monti
IL TERMOMETRO DEL PRETE Settantacinque le stava per allungare la sua ombra anni di sacer- anche sull’Italia. La sua prima Mesdozio. Davvero sa l’ha celebrata il 19 maggio 1940 tanti, spesi tutti al Santuario del Sacro Monte di Vaal servizio della rese, e il giovedì successivo festa del Chiesa di Como Corpus Domini nella sua Rovellasenza mai anda- sca. Subito nominato parroco, come re in pensione. ama dire lui dopo solo due prediche Un record rara- in seminario, assunse la guida della mente raggiun- parrocchia di Veleso, sopra Nesso, a to nella Chiesa quel tempo nemmeno tanto piccola. che presuppo- Ventitré anni: sufficienti però a guine anche una dare spiritualmente e in tanti bisogni buona tempra fisica per avvicinarsi materiali un gregge che con gli sfolal conseguente traguardo dei cento lati della guerra andrà oltre le mille anni. Anche la nostra comunità par- persone. Nel piccolo paesino affacrocchiale partecipa a questo grande ciato sul lago, inforcando talvolta la evento, avendo avuto come parroco bicicletta come un qualsiasi Bartali don Angelo Cattaneo per dicianno- o Coppi per una visita in giornata la ve anni. Don “Angioletto” ha rag- famiglia a Rovellasca, offrirà a Dio e giunto questo importante traguardo al suo popolo dieci anni di ministero. il 18 maggio scorso, festeggiato dal Parroco di Caslino dal 1950 al calore delle monache della Visitazio- 1969, don Angelo ha avuto il compito ne e onorato dalla presenza del Vescovo Diego insieme a tanti fedeli che lo hanno conosciuto in così tanti anni di ministero sacerdotale. Lo scorso 1 giugno l’ho incontrato a casa sua, affaticato ma sempre lieto e lucido: un breve saluto e la raccomandazione di sostenerlo con la preghiera nella prova della salute che i novantotto anni Entrata in Caslino al Piano il 10 dicembre 1950 di età rendono ormai quotidianamen- non facile di sostituire un sacerdote te ardua. energico, amatissimo dai suoi parNato nel 1917 a Rovellasca quando rocchiani e accompagnato dalla fama la grande guerra sembrava non finire di santità, che a in paese c’era restato più, è stato consacrato prete a nem- per 60 lunghi anni, trasformando la meno 23 anni nel maggio del 1940 vita religiosa dei fedeli, costituendo quando un’altra catastrofe mondia- la parrocchia autonoma e costruen-
Visita pastorale mons. Borromini nel 1952
do una maestosa chiesa, subito proclamata santuario di S. Anna e ben due diverse case parrocchiali. All’anziano parroco succedeva, cosa assai curiosa, un giovane prete che del predecessore aveva lo stesso nome, lo stesso cognome e lo stesso paese di provenienza: una sorta di garanzia di continuità. E don Angelo subito si è dato da fare a completare le opere iniziate dal compianto monsignore: asilo e oratorio innanzi tutto, in un paese ancora povero dopo la guerra terminata da poco. Un progetto costato fatica, impegno e tanti rischi, anche personali sul piano economico, ma portato a compimento in meno di due anni con tanta fede. A Caslino poi troppo viva era ed è la devozione a S. Anna per non farne la cornice di ogni iniziativa pastorale, arricchita dall’attenzione ai gruppi, dai piccoli sino agli anziani e agli ammalati, all’Azione Cattolica e alla tessitura di una fitta rete di relazioni personali anche attraverso le primi iniziative di pellegrinaggi e di gite. Una parrocchia viva di fede e di conseguenza anche di tante opere: i lavori di completamento della decorazione della Chiesa con affreschi e vetrate, gli altari laterali per la Madonna e per S. Anna, la Cappella feriale, il collegamento tra la casa e la chiesa e così via... Gli anni a
nella nostra parrocchia, diciannove, quelli del boom economico e quelli del Concilio Vaticano II restano indelebili nella memoria di tanti adulti e anziani della nostra comunità, segno di una semina abbondante e anche di ricchi raccolti. Don Angelo questi settantacinque anni di ministero li ha vissuti nell’obbedienza: e quando fu chiamato a Cermenate accettò nonostante qualche rimpianto nel dover lasciare Caslino, di guidare la grande parrocchia dal 1969 al 1975. Poi verrà il Duomo, piccola parrocchia della città con una grande chiesa da amministrare, quella del vescovo: nella quindicina di anni in cattedrale don Angelo si occuperà,oltre che della pastorale oridnaria, dei lavori di sistemazione del presbiterio con la realizzazione della nuova cattedra vescovile, dell’altare e dell’ambone. Nel 1990 diviene
25 anni di Sacerdozio
cappellano del monastero della Visi- i tiepidi, con l’amabilità e la gentileztazione, dove è rimasto attivissimo za con cui si accostano le persone che sino a pochissimi anni fa e tutt’ora ci rende padri, con la voglia di darsi concelebra la messa quotidianamen- tutto a tutti sino all’ultima forza che te: per venticinque anni continua a ci fa santi. confessare in Duomo, anche quando La vita buona di un prete si può narle sue gambe non gli permetteranno rare attraverso la sua conoscenza più di camminare autonomamente, della Parola sempre profonda, aggiorpresso la sua abitazione e anche nel nata e mai scontata che apre all’aSeminario vescovile. scolto, con quei consigli saggi che si La vita di un prete si può scrivere in dispensano alle anime e che le fanno vari modi: elencandone le opere e le crescere un passo alla volta, e anche tappe fondamentali del ministero, per con le lunghe file che si formano al esempio e questo credo di averlo fatto suo confessionale, che raccontano il con piglio forse più da storico che da biografo. Ma la vita del prete per fortuna è anche altro: sono le relazioni che vive, è la sua santità, è la capacità di parlare di Gesù. E anche io pur non avendo conosciuto don Angelo 50 anni di Sacerdozio parroco, conosco bene don Angelo come prete, confesso- bisogno di sentirsi perdonati e amati. re e amico. Ci dividono ben 68 anni La vita buona di un prete si può midi ministero sacerdotale: un abisso. surare anche, con l’amore per le cose Ma tra preti c’è un qualcosa che non belle, di quella bellezza che ti parla di conosce il tempo e fa sembrare qua- Dio (e don Angelo ama davvero tanto si coetanei. Negli ultimi 14 anni (da l’arte e la pittura in particolare), che quando in seminario l’ho incontrato non è mai lusso quando è unita alla come confessore straordinario) ho veste talare personale un po’ lisa. imparato a conoscere di questo an- E infine, c’è un termometro infallibile ziano prete, per me un padre nella per misurare la bontà del prete: non fede, un Amore per il Signore vero e è la gente che affolla le feste organizsincero che non si può dire a parole, zate in suo onore o che lo circondano ma si dice con la vita: con quella fi- nei ritrovi mondani, ma è la schieducia illimitata nella provvidenza che ra di anime che lo hanno incontrato fa essere arditi, con la disponibilità a in vita e attraverso la Parola che ha portare la croce degli acciacchi di una annunciato e i sacramenti che ha dilunga vita che sprona i deboli, con la spensato sono già in Paradiso ad atpresenza eroica e un po’ incosciente tenderlo per quella festa che non avrà al confessionale che incita i pigri, con mai fine. la fedeltà della preghiera personale e della S. Messa quotidiana che scalda con affetto don Francesco
GREST: TUTTI A TAVOLA
TUTTI A TAVOLA….è questo il titolo del grest di quest’anno che ha visto fin dal primo giorno tanti bambini, ragazzi, animatori delle nostre parrocchie incontrarsi in amicizia all’oratorio di Caslino per vivere questa esperienza. Il grest, più che un tempo è una vera occasione per stare insieme, per incontrarsi, per pregare, per giocare, per conoscere nuove persone o approfondire le nostre preziose relazioni; tante sono le attività che “riempiono” i giorni delle tre settimane di grest: giochi, laboratori di cucina e manuali, gite; per ognuna di queste attività si nota il servizio costante e generoso che gli animatori e gli adulti disponibili ci mettono e l’accoglienza affettuosa da parte di bambini e ragazzi a ciò
che viene a loro proposto. L’esperienza del grest sta a significare che anche il tempo estivo in cui normalmente si interrompono le consuete attività di una comunità parrocchiale, è tuttavia caratterizzato dal rapporto con Gesù nella preghiera che è da coltivare ogni giorno (anche in estate); questo della preghiera è un tratto particolare che pone l’esperienza del GRuppo ESTivo nel giusto contesto che non è semplicemente quello di occupare il tempo estivo dei bambini e ragazzi non più impegnati con la scuola. Ciascuno di noi è invitato in questo grest a sedersi a tavola con il Signore Gesù per sentirsi da Lui invitato e accolto, per ringraziare della Sua presenza costante, per condividere la gioia dello stare con Lui e per gustare Lui stesso nell’Eucaristia. L’augurio a ciascuno che a diverso titolo partecipa al grest di vivere l’esperienza del dono gratuito che Gesù fa di se stesso ogni giorno per stare sempre con noi. Carlo
GRATITUDINE, MERAVIGLIA E GIOIA Quando, un pomeriggio del mese di maggio, ricevetti una telefonata da don Alfredo che mi chiedeva di scrivere un articolo su La Pieve, in cui raccontare del mio stato d’animo nell’apprestarmi al diaconato, fui da subito molto felice. La gioia – infatti – è il sentimento principe che mi abita, se la mente riporta alla memoria il tempo vissuto nelle vostre comunità: Bulgorello, Cadorago e Caslino siete e rimarrete sempre nel mio cuore! Mi avete accolto, nel settembre 2011, agli inizi del mio cammino ed ora, quatto anni più tardi, mi trovo a scrivervi che questo cammino si sta per concludere: il 12 settembre sarò diacono e il giugno successivo prete. Anzitutto mi pare giusto offrirvi una chiarificazione su cosa sia il diaconato. Si tratta di un ministero della Chiesa, ossia di un’opera di servizio e di aiuto volta ad essa, a cui si accede per mezzo del sacramento dell’ordine, il quale, pur essendo un unico sacramento, possiede tre differenti gradi o modalità di partecipazione: il grado del diaconato, il grado del presbiterato – il prete – e il grado dell’episcopato – il vescovo –. Il diacono, segnatamente, è un uomo a cui è donata una speciale effusione dello Spirito, in forza della quale è conformato – ossia
assume la medesima forma e identità – al Cristo servo di tutti. Per tale ragione, egli dovrà servire la Chiesa in tutte le sue realtà: la liturgia, l’annuncio del vangelo, la carità. Ora – vi chiederete – a cosa è abilitato? Quali, in concreto, le attività in cui si articola il suo ministero? A lui spetta conferire il Battesimo, assistere e benedire il Matrimonio, proclamare il Vangelo e tenere l’omelia durante la Messa, distribuire in essa l’eucaristia, portare il Viatico ai moribondi, presiedere il rito del funerale e della sepoltura e, infine, impartire
le benedizioni. Unitamente a ciò, dovrà essere dedito alle più varie opere di carità e di assistenza, dedicate specialmente ai poveri e ai bisognosi. In sintesi, la sua missione è impensabile se non in una stretta e inscindibile unità tra culto e vita, tra preghiera e azione. Fatta questa premessa di sapore teologico, sono contento di condividere con voi, a tre mesi dall’ordinazione, i pensieri, i sentimenti e le emozioni che dimorano il mio cuore: il primo è il vivo senso di gratitudine che sento di rivolgere anzitutto al Signore, che mi ama e mi ha chiamato al sacerdozio, e poi a coloro che, a vario titolo, mi hanno educato, cresciuto e accompagnato in questi anni: dalla mia famiglia, agli amici, ai preti – tra cui non posso non citare don Alfredo –, ai compagni di seminario e a voi tutti: grazie per il bene che mi avete voluto. Il secondo è la sensazione di meraviglia e di stupore, che provo in considerazione della grazia tanto grande quanto immeritata che mi preparo a
ricevere; a mo di battuta, mi sembra troppo bello per essere vero. Il terzo è la gioia, la principale aspirazione a cui anela ogni uomo, che il Signore dona in abbondanza a coloro che accolgono liberamente il suo amore. Gratitudine, meraviglia e gioia: sono dunque questi i sentimenti che mi abitano. Concludo chiedendovi di affidarmi, nella preghiera, al Signore e alla Madonna, nelle cui mani consegno la mia vita. Pregate sempre per i vostri preti, pregate per me e per i miei compagni di seminario: per Carlo, rimasto tra voi negli ultimi due anni, e per Giacomo, che tra poco lo succederà; a loro va tutta la mia amicizia e il mio affetto. Da parte mia, sappiate che non cesserò di fare altrettanto per voi e di esservi vicino, ogni giorno! Vi abbraccio e vi aspetto in Cattedrale a Como la mattina del 12 settembre. con affetto Lorenzo
CHE SPETTACOLO!!!
Ecco a voi gli splendidi bambini della Scuola dell’Infanzia S. Anna di Caslino che il 29 maggio vi hanno salutato con immenso affetto ed entusiasmo dall’Isola che non c’è, isola di Peter Pan, posto ideale per una magica vacanza che tutti hanno sognato e sognano. Ci troviamo nel teatro dell’oratorio di Caslino, la struttura è molto accogliente e rafforza l’idea di comunità, di coesione, di amicizia perciò il primo saluto e il primo GRAZIE va al “padrone di casa” a don Alfredo che con grande slancio generoso ci ha aperto prontamente le porte del teatro e ancor prima agli alunni della Scuola Primaria, interpretando concretamente l’invito evangelico “Lasciate che i bambini vengano a me…” La coordinatrice Carla Brenna
QUATTRO PASSI TRA I BOSCHI E GLI ORATORI Come da tradizione, anche quest’anno il Primo Maggio si è tenuta la Camminata “4 passi tra i boschi e gli oratori” che ha visto coinvolti nell’organizzazione il gruppo oratorio di Caslino al Piano e i Manerunners, un gruppo di amici che corrono e camminano alle “Tapasciate” in Lombardia organizzate da FIASP (Federazione Italiana Amatori Sport per Tutti) e CSI (Comitato Sportivo Italiano) riconosciuta dal CONI. Anche se il sole non aveva nessuna intenzione di far risplendere ancora di più questa giornata, tutti si sono presentati puntuali, i più temerari, poco prima delle 8, ora di partenza, per registrarsi alla camminata, ma anche
per il piacere di camminare in libertà senza orario, velocità da rispettare, senza classifiche e graduatorie finali per conquistare una coppa o una targa. Nessun limite di età ma solo la gioia di camminare all’aria aperta, in compagnia, lungo le stradine che serpeggiano tra i campi coltivati e piccole macchie di alberi e tra le robinie dai tipici fiori bianchi, ciascuno libero di scegliere il percorso che gli è più congeniale: 7, 12 o 21 chilometri, la lunghezza totale da percorrere. I più volonterosi hanno percorso tutti i 21 chilometri del tracciato; altri hanno preferito prendere le cose con calma e sostare, di tanto in tanto, sotto l’ombra degli alberi e raggiungere in breve tempo la zona dell’arrivo allestito con musica e stuzzichini e con la voglia di continuare a festeggiare con un lauto pranzo in oratorio. Circa 500 i partecipanti alla Camminata, un successo superiore ad ogni aspettativa. Non sono mancate le numerose famiglie, i ragazzi, i nonni e gli amici a quattro zampe che hanno sottolineato che Camminare fa bene e farlo insieme ancora meglio… Chiara M.
I NOSTRI RAGAZZI
Ecco i nostri ragazzi di 5a elementare, che dopo 3 anni di Catecumenato, hanno potuto ricevere i Sacramenti della Cresima e della Comunione. E’ stato un percorso impegnativo, ma con tanti momenti felici condivisi che hanno reso piacevole questo cammino. E’ stato anche un percorso nuovo, dove il cammino non lo hanno fatto solo i ragazzi, ma anche i genitori, che si sono impegnati per cercare in prima persona di trasmettere gli elementi della fede ai propri ragazzi, partecipando attivamente alle lezioni; ognuno per quello che si sentiva e poteva dare, senza obblighi e costrizioni; c’è stato chi ha aiutato per i tanti lavoretti fatti, chi ha procurato il materiale necessario, chi ha aiutato nel fare le foto, chi ha dato il proprio contributo nell’organizzare le lezioni, chi ha cercato di dare aiuto alla Catechista, ecc. ecc. Insomma, hanno partecipato proprio tutti… E sempre a tutti credo che questa esperienza abbia permesso di conoscere sempre più a fondo la vita di Gesù…. La meta però non è raggiunta… La strada da fare è ancora lunga, ma ora è sicuramente meno faticosa… Armando
Boiocchi Lucia, Brenna Laura, De Luca Cristian, Ferrari Jacopo, Figini Davide, Lodi Matilde, Marinoni Annalisa, Mazzara Simone, Montanelli Lorenzo, Panin Viola, Poma Rebecca, Serrati Sara, Sozzi Federica, Tiriello Erica e Vago Andrea. Alberio Luca e Lucarelli Matteo (solo Confermazione)
UN GRAZIE DI CUORE!! “L’attenzione e la premura per l’infanzia, la difesa e la tutela dei minori costituiscono il segno della civiltà di un’epoca” (Giorgio Chiosso) Vogliamo rivolgere un sentito ringraziamento a Don Alfredo che, in seguito all’allagamento della nostra scuola, ci ha ospitati nell’Oratorio, permettendoci, così, di terminare l’anno scolastico regolarmente. Siamo soprattutto riconoscenti perché attraverso i gesti premurosi, le parole e i sorrisi di Don Alfredo, i nostri bambini hanno vissuto un’esperienza di accoglienza disinteressata: ci siamo sentiti “ospiti desiderati”. GRAZIE!!! Le insegnanti
Numero 11 - Autorizzazione Tribunale di Como n. 2/2011 - Direttore responsabile: Antonella Sala Redazione: Don Alfredo, Piercarla Monti, Egidio Danesi - Impaginazione: Mauro Montanelli - Stampa: Presscolor Milano