speciale
S. ANNA
Dipinto realizzato dal Maestro Mario Bogani (1932-2016)
Notiziario della parrocchia di Caslino al Piano www.parrocchiacaslinoalpiano.it
2016
La Pieve
LA NOSTRA COMUNITA’ 80° di Consacrazione del Santuario di S. Anna 100° di Fondazione della Parrocchia Quest’anno, 2016, vede la coincidenza di due anniversari significativi per la nostra Comunità Caslinese. L’ 80° di Consacrazione del Santuario e il 100° di fondazione della Parrocchia. Rileggendo il bollettino “Voci dal Santuario” del 1986, in ricordo dell’allora 50° di Consacrazione così scriveva don Lorenzo Stella: “Era il luglio del 1936 quando giungevano in porto tutte quelle opere che noi oggi, ammirati, ricordiamo quasi stupefatti: la nuova chiesa, il campanile, le nuove campane. Non sorsero per incantesimo, neppure per un miracolo improvviso del soprannaturale: sono state realizzate con la forza di Dio assieme alle forze ed alla costanza dell’uomo. Un’espressione forte di fede e di coraggio del parroco e della popolazione di oltre 50 anni fa, in tempi poveri e non di abbondanza, numericamente molto inferiore all’attuale, ma carica ancora di tanta fede cristiana, di spirito di abnegazione e di donazione, capace di tenace costanza, avvolta da una devozione a S. Anna, per noi, sempre più sorprendente. Hanno ideato, voluto, realizzato nella fede e nel sacrificio.” Non trovo parole migliori per descrivere il Miracolo che ha permesso la “nascita” del Santuario. Non un miracolo piovuto dal cielo, ma reso possibile dalla fede dei caslinesi e dal suo pastore, Mons. Angelo Cattaneo. Una realizzazione nata dalla combinazione di fede, sacrifici ed entusiasmo, così forti nel cuore delle persone. Il bellissimo e accurato libro scritto da don Francesco Marinoni è un altro dono preziosissimo per non perdere la storia che ha dato a Caslino un volto e un’anima precise. Continua poi don Lorenzo: “Carissimi, il vero tempio di Dio siamo noi, costruito dalla Parola e dall’aiuto dello Spirito, ma insieme edificato da noi con le nostre risposte positive e generose di ogni giorno. Chiediamoci: in questo senso la nostra comunità casline-
LOGO ANNIVERSARIO S. ANNA
realizzato dalla nostra concittadina Caterina Pierini. E’ raffigurato il profilo del nostro Santuario con alcuni raggi che convergono sul medaglione di S. Anna (l’immagine è ricamata sulla casula che viene utilizzata nella solennità, ed è stata realizzata in occasione del centenaio del “miracolo del fulmine” (20 luglio 1901 - 20 luglio 2001)
se si è edificata in tempio, è cresciuta in edificio di santità?” Oggi più che mai è attuale questo richiamo a camminare nella santità, prima ancora di costruire edifici in muratura. Inserendo questo momento di Grazia nel cammino della Chiesa intera, chiamata da Papa Francesco e vivere il Giubileo della Misericordia, mi sembra di poter dire che questi due anniversari sono segni forti dell’Amore Misericordioso del Padre. Anzitutto l’essere parrocchia, comunità in cammino, dove ognuno si deve sentire accolto e accompagnato nel cammino cristiano, nei momenti belli, ma anche in quelli tristi; accolto con pregi e difetti che sono la nostra umanità. Poi il dono di S. Anna, la mamma della Madonna, così premurosa con tutti. A lei affidiamo la nostra parrocchia e le famiglie di Caslino. Buona Festa e Buone vacanze a tutti. Don Alfredo
MERAVIGLIOSA COINCIDENZA
Margherita Rusconi nasceva a Noceno, piccola e ridente frazione di Vendrogno in provincia di Lecco, il 16 luglio 1936; nella stessa giornata, a Caslino al Piano , paese della Bassa comasca in provincia di Como, il vescovo Macchi inaugurava il Santuario dedicato a S. Anna! Chi è questa persona? E’ la mamma di don Alfredo che, dal 2009, è stato destinato a diventare la nostra guida spirituale. La madre del sacerdote accompagna il figlio sulla strada della vocazione, gli sta vicino nella vita quotidiana, lo incoraggia a superare i momenti difficili, gioisce con lui quando lo vede sereno e soprattutto prega per lui ogni giorno. Mamma Rita è
una persona semplice, sempre sorridente, espansiva, pronta ad ascoltarti e a consigliarti con saggezza e buon senso. Non vanno dimenticate: la sua PASSIONE CULINARIA con la quale delizia il figlio e i vari seminaristi che hanno la fortuna di gustare i suoi manicaretti; la sua innata ELEGANZA sia nella persona che nei modi. Non potevamo tralasciare questa coincidenza che accomuna la nascita del nostro Santuario a quella della mamma del nostro Parroco, don Alfredo; affidiamo entrambi alla materna protezione di S. Anna. Piercarla Monti
CALENDARIO LITURGICO Settimana di S. Anna Sabato 16 luglio
ore 20.30 S. Messa prefestiva
Domenica 17 luglio Solennità della Dedicazione della Chiesa a S. Anna 80° anniversario (16 luglio 1936) ore 8.30 S. Messa celebra don Ezio Prato (25° di Messa) ore 11.00 S. Messa solenne per la dedicazione del Santuario celebra don Lorenzo Pertusini (Sacerdote novello) ore 18.00 S. Messa Giovedì 21 luglio ore 20.30 S. Messa celebra padre Ludovico Valenti Priore dell’Abbazia di Piona ore 21.00 Don Francesco Marinoni presenta il nuovo libro del centenario: “STORIA DELLA PARROCCHIA DI CASLINO AL PIANO” Sabato 23 luglio
ore 21:15 Concerto d’organo eseguito dal M° Fabio Re
Domenica 24 luglio SS. Messe secondo orario festivo Lunedì 25 luglio ore 9.00 S. Messa al cimitero ore 21.00 S. Messa (Corale di Cadorago) celebra don Angelo Gasparro Martedì 26 luglio Solennità liturgica di S. Anna, patrona di Caslino ore 6.30 e 8.30 S. Messa ore 10.30 S. Messa celebra Mons. Guido Calvi sarà presente il Gruppo anziani di Lomazzo e Manera ore 12.30 Pranzo comunitario in oratorio (prenotarsi) ore 21.00 S. Messa (Corale di S. Anna di Caslino) celebra il nuovo vicario don Remo Bracelli Mercoledì 27 luglio ore 9.00 S. Messa ore 21.00 S. Messa (Corale di Manera ) celebra don Adriano Spolaor
Giovedì 28 luglio ore 9.00 S. Messa ore 21.00 S. Messa (Corale di Fino Mornasco) celebra don Giuseppe Negri Venerdì 29 luglio ore 9.00 S. Messa ore 21.00 Serata sull’Arte, a cura di don Andrea Straffi con brevi interventi musicali Sabato 30 luglio ore 20.30 S. Messa prefestiva (Corale di Lomazzo) celebra don Daniele Andreani Domenica 31 luglio Solennità esterna di S. Anna, patrona di Caslino ore 6.30 e 8.30 S. Messa ore 11.00 S. Messa Solenne (Corale S. Anna di Caslino) celebra Mons. Maurizio Rolla (Vicario Episcopale, Decanato di Lecco) ore 18.00 S. Messa (Corale di Bulgorello) ore 20.45 Vespri solenni, processione e benedizione presiede Mons. Flavio Feroldi (arciprete del Duomo di Como); sarà presente la Confraternita di Gironico con il parroco don Gerardo Bernasconi e il Corpo Musicale “G. Puccini” di Lomazzo
Festa del ringraziamento Lunedì 1 agosto ore 9.30 Recita del S. Rosario ore 10.00 S. Messa per gli ammalati e S. Unzione ore 21.00 S. Messa del Ringraziamento Celebra don Leonardo Butti
PER VIVERE BENE LA NOSTRA FESTA Orari per le confessioni Lunedì 25, mercoledì 27, giovedì 28 e venerdì 29 luglio: dalle ore 20.45 Martedì 26 luglio: dalle ore 9.30 alle ore 11.30 Sabato 16 e 30 luglio: dalle ore 15.00 alle ore 16.00
Percorso della Processione Via IV Novembre, via V. Veneto, via Raffaello, via Bernini, via Cellini, via Tiziano, via Leonardo, e rientro al piazzale da via IV Novembre. Rinnoviamo l’invito a non lasciare parcheggiate le auto nelle strade interessate dalla processione e a curare l’addobbo delle stesse. Pesca di beneficenza La pesca di beneficenza è allestita nel salone teatro dell’oratorio. Sono disponibili inoltre i biglietti della sottoscrizione a premi. Animazione delle S. Messe a cura delle zone Le zone interessate devono occuparsi dell’animazione della S. Messa serale: cioè trovare i lettori per la proclamazione della parola di Dio e la preghiera dei fedeli (che può essere preparata di volta in volta) e organizzare con i bambini della zona la processione offertoriale con il pane, il vino e l’acqua ed eventualmente i fiori per l’altare. Domenica 24 Lunedì 25 Martedì 26 Mercoledì 27 Giovedì 28 Sabato 30 Domenica 31 Lunedì 1
ore 11.00 Zona Fornace ore 21.00 Zona Acquedotto ore 10.30 Gruppo Liturgico ore 21.00 Zona Mandresco ore 21.00 Zona Lazzaretto ore 21.00 Zona Pasquè ore 20.30 Zona Santuario ore 11.00 Zona Sant’Anna ore 10.00 e 21.00 Gruppo Liturgico
1916... 1936 Il primo Parroco, Mons. Angelo Cattaneo, nonostante la scarsità di mezzi e il ridotto numero di residenti, si parla di 600/700 persone, incominciò a pensare alla costruzione di una chiesa più grande, così da poter ospitare i pellegrini che ogni anno aumentavano. Il Vicario era molto attento alle richieste dei devoti che iniziarono a chiedere la benedizione di indumenti e oggetti appartenenti a persone malate. Il sacerdote era sempre disponibile, invitando tutti alla preghiera di una novena per
chiedere la guarigione dei malati. Spesso esortava ad avere fiducia in S. Anna: questo era considerato un sicuro preannuncio di guarigione! Sono due anni particolarmente importanti per la comunità di Caslino ed è nostro dovere impegnarci per celebrare il ricordo con una partecipazione viva, sentita e devota alle iniziative che verranno proposte. 1916 – Caslino, vicaria di Lomazzo per l’impegno del sacerdote Don Angelo Cattaneo, vicario con obbligo di residenza, diventa parrocchia conservando alcune servitù nei confronti della Parrocchia d’origine. La parrocchia dedicata a S. Remigio ha però una particolare devozione a S. Anna per una statua, appunto di S. Anna, esistente nell’antica chiesa e già venerata dai caslinesi. Questa devozione è stata coltivata dal vicario, tanto che, ogni anno, veniva ricordata la festa di S. Anna con una novena collettiva. Nel luglio dell’anno 1901, proprio durante la novena serale del giorno 20, scoppiò un violento temporale e un fulmine, attraverso il campanile, si abbatté sulla chiesa facendo cadere a terra tutti i presenti e si scaricò sul presbiterio, senza recare alcun danno ai presenti. Questo fatto, che viene ricordato nel quadro posto sul muro di fianco all’altare di S. Anna, contribuì a rendere sempre più viva la devozione alla Madre della Madonna e come ultimo traguardo venne costruito il nuovo Santuario di S. Anna. Divenne un richiamo particolarmente vivo che fruttò anche una raccolta di fondi per la nuova chiesa. Don Angelo arrivò quindi a realizzare l’attuale chiesa, impegnando anche i suoi averi personali e invitando caslinesi e devoti a dimostrare la loro generosità. Il 16 luglio 1936 la nuova costruzione venne consacrata da Mons. Macchi, vescovo di Como. All’epoca non ero residente in Caslino, ma la testimonianza di persone con dimora in paese dice che, in quei giorni di luglio, spesso venivano sorpresi dal suono delle campane che avvertiva dell’arrivo del vescovo, che si sentiva particolarmente vicino al Parroco. E’ questo dunque il secondo anniversario da ricordare, con una speciale partecipazione, così da poter usufruire del bene che la nostra Patrona potrà riservare a quanti la invocano. In questo anno del Giubileo della Misericordia uniamo i nostri anniversari di devozione a S. Anna e chiediamo al Signore di aiutarci per diventare migliori! Anna Trussi
MANIFESTAZIONE PER ANNIVERSARIO
80° Consacrazione chiesa S. Anna 100° Elezione a parrocchia della chiesa di Caslino
La sera del 9 aprile 2016 nella chiesa di S. Anna abbiamo assistito ad una rappresentazione del Coro Liturgico “Renata Tebaldi” di Parma, un concerto corale di musica sacra ed operistica. Manifestazione di alto livello artistico diretta dal maestro Sebastiano Rolli, pianista Serena Fava, soprano Maria Giovanna Pattera, tenore Luigi Rossetti, basso Fabio Bonelli e circa una quarantina di coristi. E’ stata veramente una magnifica serata; la preparazione del coro “Renata Tebaldi” è eccezionale ed il numeroso pubblico ha gradito la vocalità dei brani cantati e le citazioni storiche che il maestro Rolli dava ad ogni brano prima dell’interpretazione. Quelli che erano presenti sono rimasti entusiasti; è auspicabile che serate come questa possano ripetersi! Si ringraziano gli sponsor che hanno finanziato le spese, il parroco don Alfredo per la disponibilità data, le autorità intervenute e tutti coloro che hanno collaborato ed infine tutte le persone che, con attenzione e calore, erano presenti alla manifestazione. Luigi - Ernesto
Giovedì 21 luglio alle ore 21 presso il Santuario S. Anna
SIETE TUTTI INVITATI
Don Francesco Marinoni presenterà il libro, da lui scritto:
“LA STORIA DELLA PARROCCHIA DI CASLINO AL PIANO”
INCONTRO COL VESCOVO Certi incontri diventano così importanti, così intensi che non bastano aggettivi come “belli” o “straordinari” per descriverli. Nella nostra comunità tante sono le proposte, gli incontri e le attività a cui siamo invitati a partecipare,tante le opportunità per incontrarci sempre nel nome di quel Gesù che è la nostra base, la nostra certezza, la nostra vita.
Due grandi “occasioni” ci sono state offerte quest’anno. La prima è l’anno della Misericordia, un anno di grazia ,un cammino di conversione personale per tornare “rinati”alla comunità con rinnovato vigore e rinnovata fede pronti al servizio, l’altra è la visita del Vescovo alle nostre parrocchie. È una festa, un incontro appunto da vivere con la gioia e il desiderio di conoscersi reciprocamente, di ascoltarci e di pregare: insieme. Tre giorni intensi il 15-16-17 Aprile
scorso,scanditi da molti impegni ma vissuti con serenità e anche un po’ di curiosità. Venerdì 15, in mattinata, l’incontro con il mondo del lavoro e nel pomeriggio la S. Messa nel Santuario. Ma prima della celebrazione il Vescovo ha voluto visitare il Camposanto e pregare così per i nostri defunti. Una preghiera per tutti proprio davanti la tomba di Mons. Angioletto recentemente scomparso. Con la semplicità che lo contraddistingue si è fermato a sorpresa presso la scuola materna creando simpatico e rumoroso scompiglio fra i piccoli e le loro insegnanti. Punto centrale della visita le S. Messe celebrate nelle tre comunità: venerdì appunto a Caslino, sabato alle 17 a Bulgorello e alle ore 11 della domenica a Cadorago. Prezioso l’incontro con le commissioni apostoliche dell’Unità Pastorale del venerdì sera. Ha indicato,rafforzato e suggerito come vivere con senso di responsabilità senza nostalgie ma con speranza la nostra presenza nella Chiesa. Fondamentale, ha ribadito, la lettura dei testi sacri. Nella normalità della nostra quoti-
dianità possiamo e dobbiamo provare a confrontarci con la lettura di un piccolo capitolo dei Vangeli: ossigeno puro per la nostra fede, un gesto che è un modo per dare “qualità” al nostro essere cristiani. Sabato 16 ha incontrato e pregato con i fedeli di Bulgorello mentre alla domenica mattina è stato accolto dai bambini di Cadorago. Alle 15,30 ecco il momento tanto atteso e conclusivo della sua visita pastorale. Nella parrocchia di S. Anna ben 54 ragazzi hanno ricevuto il Sacramento della Cresima e dell’Eucarestia. Tantissimi fedeli in chiesa e anche nell’adiacente teatro dove è stato possibile seguire la celebrazione sullo schermo. Una cerimonia sobria ma molto partecipata con le corali che hanno eseguito semplici ma conosciuti canti permettendo così a tutti di partecipare attivamente alla liturgia. Un’omelia ricca di spunti di riflessione per tutti: cresimandi, padrini e fedeli.
Parole di esortazione e domande a cui rispondere... per questo e per molto altro dobbiamo ringraziare il nostro Vescovo! Soprattutto per essere il “buon Pastore” che proprio in quella domenica veniva presentato nelle letture. Il buon pastore è venuto, ci ha cercato, esortato, chiamato ad uno ad uno. Nel nome di Gesù ci ama, nel Suo nome porta quella misericordia che ci fa figli di Dio sempre e nonostante le nostre mancanze. Il buon pastore è venuto, il suo gregge lo ha accolto... è un segno di straordinaria bellezza,di grande gioia. Non siamo sconosciuti ma amati cercati e accolti. Davvero certi incontri sono straordinari, lo sono perché ci lasciano una speranza: quella di rivedere il nostro cammino di conversione nella certezza della misericordia del Padre. E allora,ringraziando il Vescovo Diego, facciamo in modo che questa esperienza diventi l’espressione sincera del nostro desiderio più profondo di figli di Dio. Silvana
PELLEGRINAGGIO A TIRANO L’idea di un pellegrinaggio a Tirano può suscitare qualche perplessità: Tirano, una città che ci suggerisce vacanza, svago, liberazione dai quotidiani affanni. Invece, arrivando davanti al Santuario della Beata Vergine e riflettendo su cosa si stava facendo, è stato semplice e immediato immergersi in un clima di spiritualità. Il Rettore del Santuario, che ci ha accolti e guidati, ha spiegato in modo semplice ma esaustivo il significato di Pellegrinaggio e di Giubileo, soffermandosi in particolare sul cambiamento, i propositi e l’impegno che il Giubileo della Misericordia deve creare nell’animo del Cristiano. Mostrandoci poi le bellezze artistiche del Santuario, con i relativi riferimenti storici e religiosi, riusciva comunque a mantenere i noi il pensiero guida del nostro pellegrinaggio. Il passaggio attraverso la Porta Santa, pur essendo durato un attimo, è bastato a creare un’emozione, esaltata poi dalla celebrazione della S.Messa, che ci ha pervaso per tutta la giornata. E’ stata molto interessante anche la visita al Santuario della Santa Casa Lauretana di Tresivio: una grande chiesa che si staglia sulle pendici della montagna e che, pur essendo ben visibile dalla strada statale della Valtellina, non era mai stata visitata dalla maggior parte di noi. L’imponente costruzione, sorta a partire dall’XI secolo e via via ampliata e abbellita da capolavori artistici, è circondata da verde e campi coltivati che ne accrescono l’aspetto suggestivo. Al suo interno è presente una riproduzione della Santa Casa di Loreto, con la statua lignea della Madonna Nera, la cui vista emoziona sempre un po’ i Caslinesi. Un particolare interessante e sorprendente è che il Santuario è stato ristrutturato, valorizzandone il suo immenso patrimonio artistico, da volontari e dagli abitanti di Tresivio e dintorni, che tuttora proseguono nella cura e manutenzione del complesso. Dulcis in fundo della giornata... il pranzo: difficilmente capita in una qualsiasi gita di trovare un servizio così puntuale ed una cucina altrettanto curata e gustosa nonostante l’elevato numero di partecipanti. Grazie, don Alfredo! Alla prossima! Giuliana ed Enrico
GREST: PER DI QUA
Anche quest’anno il grest è iniziato, e noi animatori siamo carichi di aspettative e di voglia di divertirci con i bambini. Rispetto agli altri anni il numero di bambini è cresciuto, ma anche gli animatori e gli organizzatori che come sempre sono pronti a lanciarsi e a mettersi in gioco. Il seminarista Giacomo ci guida in questa nostra avventura e con entusiasmo ci aiuta e coordina le nostre attività quotidiane. Naturalmente anche i genitori ci sostengono in ogni nostro progetto e la loro presenza è fondamentale per un’ottima riuscita delle giornate. In aggiunta i don ci dimostrano la loro vicinanza anche nelle piccole cose e nei piccoli gesti che ci indirizzano verso quello che è il nostro obiettivo finale. A intervallare le giornate di gioco sono state organizzate tre gite. La prima al
mare a Varazze dove i bambini hanno sperimentato l’indipendenza di una giornata autogestita. La seconda settimana abbiamo visitato il cento missionario PIME a Bergamo, in cui abbiamo imparato a donare il nostro tempo ed energie anche per i più bisognosi dedicando comunque tempo al gioco. La terza gita ed ultima è stata il meeting di tutti i grest a Bregnano dove abbiamo incontrato tanti altri amici e abbiamo condiviso la nostra giornata con loro. Il tema è il viaggio, inteso sia “spiritualmente” sia fisicamente. Ai bambini è stato proposto di camminare sulla propria strada e cercare anche nella fede la meta del loro viaggio. “Per di qua” è il nostro invito alla ricerca del giusto percorso di crescita personale che ognuno di loro intraprenderà in futuro. Anna
.........NOI C’ERAVAMO! La nostra corale al Convegno Corali Diocesano
Domenica 5 Giugno scorso, la nostra corale ha partecipato al XX Convegno diocesano dei cori liturgici che si è tenuto in Duomo a Como . L’iniziativa è stata proposta dall’Ufficio diocesano per la Liturgia, in collaborazione con la Cappella musicale del Duomo e con il Conservatorio di Como, riprendendo una tradizione pluridecennale iniziata nel 1968 con il m° Luigi Picchi e mons. Ilario Cecconi e continuata con mons. Felice Rainoldi e i suoi collaboratori, E’ stato un momento forte di raduno della comunità diocesana, convocata nella Cattedrale alla presenza del nostro vescovo Diego, in una vera e propria “epifania” della Chiesa locale a cantare al Cristo Risorto. La preparazione a tale evento è stata da noi intrapresa alcuni mesi fa con grande impegno e costanza nei vari appuntamenti settimanali del Giovedì sera; abbiamo avuto inoltre due momenti preparatori al convegno (pre - convegni zonali) che si sono tenuti nella chiesa di Sagnino. Davvero bella questa esperienza che ha avuto anche lo scopo di favorire l’incontro, la conoscenza, l’amicizia e lo scambio di esperienza tra coloro
che, generosamente, si prestano per un servizio qualificato alle nostre assemblee liturgiche. Alcuni di questi canti li eseguiremo nella nostra comunità durante le solenni celebrazioni dei festeggiamenti in onore alla nostra S.Anna. La nostra corale non è nuova a queste iniziative: recentemente infatti ha avuto modo di partecipare ad analoghi appuntamenti tenutisi a Morbio, in Svizzera. Auspichiamo infine l’avvicinamento da parte di tanti uomini, donne, giovani a far parte della nostra corale, che sia per tutti uno stimolo di vero cammino comunitario. Vi aspettiamo pertanto, dopo la pausa estiva, il GIOVEDI’ SERA (comunicheremo in tempo utile la data di ripresa). Ezio
I NOSTRI CRESIMANDI
Alessia Adimari, Ambra Mercuri, Andrea Lucarelli, Aurora Sonvico, Chiara Casati, Emanuele Pettinato, Emma Geremia, Gioele Colombo, Jennifer, Alexia Scali, Joele Rendina, Lorenzo Filippi, Mario Verga, Matteo Leonardo, Nicholas Princivalle, Sofia Virgato, Tea Nadir, Tommaso Accardi, Vittorio Sitzia
FESTA FINE CATECHISMO La pioggia non è riuscita a spegnere l’entusiasmo di tutti coloro che si sono spesi per la preparazione della festa di fine anno catechistico, tenutasi all’oratorio di Caslino, lo scorso 29 maggio. Dopo una colazione in compagnia, bambini e ragazzi si sono ritrovati ancora una volta a messa, durante la quale don Alfredo ha invitato a non lasciare in sospeso il percorso intrapreso per tutto l’anno, ma a continuare a tener accesa la vita parrocchiale con la propria presenza, a cominciare dal periodo del Grest, in giugno. Poi, con il pranzo, l’atmosfera si è riscaldata sempre più, tra primi, secondi e qualche gioco che ha occupato sia piccoli, che grandi. Ma il momento più atteso doveva ancora arrivare. Per diverse settimane, infatti, con l’aiuto di qualche genitore, alcuni bambini si sono impegnati a preparare un intrattenimento molto particolare per quel pomeriggio: la prima edizione di Caslino’s got talent era pronta al debutto. Parecchi sono stati i talenti che si sono esibiti sul giovane palco del teatro dell’oratorio, sorprendendo il pubblico tra canzoni (interpretando in modo originale pezzi orecchiabili, da Elisa agli ultimi tormentoni esti-
vi), racconti, barzellette e balli (attesissima era l’esibizione di break dance!). Il tutto è stato condito dalla simpatia del presentatore, che ha portato avanti lo spettacolo chiamando a partecipare gli spettatori stessi, riempiendo in modo piacevole gli intervalli tra un numero e l’altro. Alla fine, tutti i bambini sono stati meritatamente applauditi e, molto soddisfatti della riuscita delle loro performances, forse il prossimo anno ci concederanno un bis! Senza dubbio è stato un pomeriggio che sarà ricordato per la sua allegria, conclusosi tra i balli di gruppo organizzati dagli animatori, un assaggio di quello che ci sarebbe poi stato al Grest. Marta
UN CIELO D’AMORE E DI AQUILONI Sono pronta! Mi sono documentata, informata su internet, ho approfondito qualche nozione sul clima ad esempio, ho cercato sulla cartina i luoghi che visiterò e poi.... tante domande che farò a coloro che mi accompagnano in questo viaggio. Saranno sicuramente esaurienti poiché per loro non è la prima volta, lo è per me, ma sono pronta. Mia sorella ed io ci uniamo ad un gruppo di Barlassina che ogni anno visita alcune missioni in India, missioni che sostengono da qui, verificano i loro bisogni portando aiuti concreti rafforzando legami che durano da oltre venticinque anni. Dopo un lungo volo finalmente tocco terra: due jeep ci caricano e dopo qualche ora eccoci alla nostra prima destinazione: Nalgonda. Grandi sorrisi e una buona colazione. Una dolcissima suora in sari ci accompagna a visitare la missione. Edifici coloratissimi, una natura meravigliosa, bambini e giovanette nei vestiti tradizionali salutano congiungendo le mani all’altezza del viso, tutto è ordinato e apparentemente tranquillo. La suorina ci mostra con orgoglio un padiglione basso, lunghi corridoi con i lati scoperti si uniscono a grandi stanzoni con lettucci tutti uguali ma vuoti. Uno strano pungente odore mi colpisce le narici. Il cartello sopra la porta non lascia dubbi: Lebrosary. E’ proprio il momento delle cure e delle medicazio-
ni. Tutti insieme in un’unico grande stanzone seduti su povere sedie, persone ammalate offrono i loro arti o meglio quel che ne rimane,alle cure del personale. Piaghe, moncherini e orbite spente ma nonostante tutto sorridono! Più avanti cinque donne non più giovanissime sembrano aspettarci. Sono evidentemente lebbrose ma, santo cielo sono così felici di vederci che intonano un canto! Per noi! Per me! Non resisto e le abbraccio tutte. E’ come bere acqua quando hai tanta sete, è come un bel giorno di primavera, è il loro canto che mi commuove. (ma non ero pronta?) Altri abbracci verranno e altre emozioni mi sorprenderanno.... E poi ogni giorno, dopo ore di viaggio, visitiamo via via altri lebbrosari, orfanotrofi, scuole, istituti per bimbi ciechi e anche un istituto chiamato “Casa della Carità” dove sono ospitati ragazzi con gravi handicap, un luogo simile al nostro Cottolengo. E in ogni posto il rituale del benvenuto si ripete sempre uguale ma sempre diverso. Dopo l’ inchino ecco il disegno del terzo occhio, a seguire una lunga e variopinta collana adorna i nostri colli e poi fiori e festa! Bambine in abiti tradizionali, ovviamente coloratissimi, danzano con grazia i loro balli ma anche i maschietti dimostrando una notevole disinvoltura non sono da meno. Non dimenticherò facilmente come alla scuola “Jangareddy Gudam” sono stata coinvolta nei loro balli! Spero solo che non abbiano a misurare l’abilità e l’agilità degli europei sulla mia performance!! Tanti visi, tanti occhi scuri; un fiume di persone che trovano nella missione ciò che non hanno
più. Cure, istruzione, cibo, sollievo ma soprattutto amore. Amore gratuito. I missionari vivono incondizionatamente il Vangelo mettendo in pratica l’insegnamento di Cristo: “ma il prossimo tuo come te stesso” Non c’è colore, non c’è malattia, non c’è paura solo gratuità concreta, solo gioia pura e gioia di dare che viene dalla certezza di compiere ciò che Lui ci chiede di fare! “Avevo fame,avevo sete, ero malato e tu mi hai aiutato facendo questo al più piccolo dei miei fratelli”. Vivono per i più deboli: senza loro chiedere a che religione appartengono amano, insegnano, curano, accolgono e abbracciano e così facendo sono per tutti la testimonianza del Dio/Amore. Quella donna di Betania che versa unguento prezioso profumato sui piedi di Gesù rende bene l’immagine della loro scelta di vita: una vita “sprecata” per amore. Il seme gettato è diventato un albero con tanti frutti: tante donne, uomini e giovani indiani si sono aggiunti alla famiglia dei missionari: sono la continuità della carità. Silvana
LE ALI RIDONATE UN RICORDO DI DON ANGIOLETTO “Anch’io figlioletto caro, anch’io”. Potevi confessare qualsiasi malefatta che sentivi il confessore confessare, a sua volta, d’essere anch’egli inciampato nel medesimo punto. Il dubbio che tale accusa di colpa corrispondesse al vero e non fosse, piuttosto, un invito di caritatevole saggezza per meglio aprirsi al tribunale di Dio - o, più ancora, per non essere schiacciati dalla vergogna dell’uomo - era sciolto dalla faccia stessa del confessore.
C’è chi sostiene di capire le persone dalla faccia. Personalmente, non possiedo doti così perspicaci; tuttavia, quando ti confessavi dal menzionato confessore ti sentivi accolto, ti veniva voglia di vuotare il sacco, almeno per il gusto di sentirti guardare dalla faccia del don Angioletto.
Faccia buona, certo; ma - si badi tutt’altro che ingenua. Levigata dalla pazienza di Dio e solcata dalla storia, tra gli arabeschi minuziosamente disegnati dal tempo sulla pelle brunita, spiccavano due occhi vivi da furetto ed un sorriso ampio di chi, anche passati i novanta, riesce ad essere fresco come un adolescente. Di più: punto di riferimento per i giovani, come ho potuto verificare da testimonianze di prima mano. Uno di quei casi, insomma, che smonta la regola di distribuzione dell’organico clericale secondo la quale per attirare i giovani ci vogliono preti giovani, apprezzando la giovinezza con mero criterio anagrafico e non, come nell’avventura cristiana propriamente riverbera, col criterio dell’anima, che può essere vecchia a vent’anni e giovanissima a novanta, perché il proprietario ne ha avuta oculata cura, seguendo furbescamente il monito del Nazareno, il quale, al guadagno del mondo intero, suggerì di preferire la cura della propria anima. E la cura, quando è liberamente assunta e correttamente seguita, porta indubbi risultati di mantenimento. Così, don Angioletto riusciva ad essere perennemente giovane. Lo dicono quelli che lo hanno conosciuto: i parrocchiani di Veleso (quelli che ricordano), dove ha iniziato, prete novello, a far subito da parroco; quelli di Cermenate e quelli di Caslino, dove ha voluto essere sepolto assieme ai preti ed alla gente devota a sant’Anna; i fedeli del Duomo, dove è stato Prevosto - ricevendo il monsignorato - e dove
è rimasto a confessare - ricevendo, dono assai più prezioso, i segreti dei cuori segnati dal peccato eppur sigillati dalla grazia -; le familiari del clero che ha guidato con cura; le monache della Visitazione che ha sorretto nella radicalità della loro scelta; i seminaristi che ha confessato e una banda numerosa di uomini e donne per i quali, per un tratto di strada, è stato guida. Lo dicono davvero in tanti, sì. Soprattutto le donne. Suore o laiche, si sentivano comprese dal ministro di Dio avvertendolo - con l’intuito impeccabile del genio femminile - profondamente uomo e, perciò, meritevole di confidenze schiette, come si addice a chi, pur sempre fisso alle altezze del cielo, conosce la bassezza della terra. Un impasto così, di alto e di basso, apre ad accogliere tutto, perché tutto ciò che c’è in terra, da quando Dio s’ è fatto uomo, è unito al cielo. Aperto, dunque, di testa e di cuore, don Angioletto comprendeva il buio delle notti nelle quali, a volte, sprofondano le nostre avventure di poveri cristi. E illuminava, quelle notti, con la luce del Cristo che mai si spegne, come cantiamo nel preconio di Pasqua; e se quella luce non risolve magicamente i guai, ti fa compagnia, così che il buio, quand’ anche non dirada del tutto, faccia meno paura. “Di questo, soprattutto, abbiamo bisogno” ripeteva “sapere di non essere soli”. Abituato alla compagnia del Signore, don Angioletto sapeva fare compagnia. E la ricercava. Lo può dire la bella Beatrice, familiare premurosa, per tanto tempo, nella quotidianità nascosta e più vera; la sola a conservare, amorevole, i guazzabugli inevitabili tra terra e cielo. Lo conferma il Peppino, nella costanza di un
rapporto che, alla delicatezza della confidenza, può aggiungere, grato, la rarità dell’amicizia. “Si parlava di tutto”, dice l’amico. Non sorprende; perché a tutto, come si diceva, il prete amico era aperto.
Non si creda, però, che questa apertura - dato che sgorga dalla compagnia con l’Eterno - riducesse un prete di tal fatta (sempre distinguibile, tra l’altro, dalla veste nera) ad un’ immaginetta oleografica, buona per distrarre, con pensieri pii, dall’umana vicenda ma da questa intangibile. Se l’apertura di cui si tratta è il risultato della cura dell’anima metodicamente adottata dal Nostro, gli effetti da essa prodotti sullo spirito ridondano, con soddisfacenti risultati, a beneficio della carne, con tutta la pienezza di vita portata dal Rabbì di Nazareth: togliendo dalle cose del mondo le macchie sbagliate cosicché possano essere gustate senza rimorsi, con buona pace di angeli e santi. In tal senso, don Angioletto era
amante del bello. Gli piaceva l’arte. Conoscitore di artisti, individuava nei cataloghi il pezzo di valore, dalla simmetria classica dell’oggetto d’antiquariato al turbinio psicologico delle tele contemporanee, senza preconcetti. E se - seguendo la parola del santo Evangelo - sapeva che l’uomo non vive di solo pane, era pienamente consapevole - leggendo lo stesso Evangelo con occhi di carne - che l’uomo non possa vivere senza pane. Uomo di Dio si adattava, per amore dell’uomo, ad esperto del mondo. Qui, dopotutto, occorre segnalare che la grazia sacerdotale, nel maggio del 1940, è scesa su un rampollo di Rovellasca, appartenente alla genealogia dei commercianti di stoffe di quella terra dove, secondo la vulgata, il metro non era mai di cento centimetri. E - come afferma, autorevole, san Tommaso - la grazia, anche quella sacerdotale, perfeziona ma non cambia la natura. Bella natura d’uomo, comunque. D’intelligenza illuminata. Disposta all’umorismo gentile, capace di dire, con la sagacità di un sorriso, le virtù
teologali e quelle cardinali, di squarciare il velo che ricopre le cose di quaggiù per mostrare un lampo delle cose di lassù. Tant’è. Un giorno, quando le gambe cominciavano ad essere stanche della strada ed ebbero bisogno di un supporto: “vedi queste due stampelle? Ti spiego: io sono Angioletto, ma mi hanno tirato via le ali e mi hanno dato queste. Però mi han detto che, se faccio il bravo, mi danno ancora le ali.”. Mentre sto inanellando fatti ed aneddoti di monsignor Angioletto Cattaneo, ricevo una velina con una soffiata. La fonte, che ho appurato attendibile ma di cui, per deontologia professionale, non svelo l’identità, mi passa con sicurezza la notizia. Pare proprio che all’angioletto abbian ridato le ali. Il fatto, sempre secondo la fonte, avrà conseguenze per lungo tempo - oggi ed in futuro - e ad ampio raggio, in cielo ed in terra. Cioè: è un vantaggio per tutti. Con lieta pace di angeli e di santi. E degli uomini.
Sabato 23 luglio alle ore 21.15 presso il Santuario S. Anna
Domenica 18 settembre 2016 durante la S. Messa delle ore 11
Il Maestro Fabio Re
Ricorderemo gli
terrà un
CONCERTO D’ORGANO promosso dalla Commissione Biblioteca del Comune di Cadorago vi aspettiamo numerosi
Andrea Stabellini
ANNIVERSARI di
MATRIMONIO chi desidera partecipare dovrà dare la propria adesione in parrocchia
LA NOSTRA TAPPA.... ...IL NOSTRO CAMMINO È stato un primo maggio davvero speciale per noi quattordicenni. Circa 1400 persone fra ragazzi ed accompagnatori hanno invaso Como per vivere la nuova “ TAPPA 14enni” che proprio quest’anno cambia veste e luogo di ritrovo. La nuova proposta si chiama appunto “ Tappa 14” e sostituisce il “Molo 14” diventando così il cammino di noi ragazzi preadolescenti di terza media. Non più Bellagio dunque, non più imbarco, malattie, non più navigazione ma viaggio, percorso con tanto di passaporto da preparare e presentare alla partenza in questa bella città diventata per l’occasione un grande immenso aereoporto. Un viaggio in piena regola, dai documenti al bagaglio che ogni persona deve e può portare con sé, facendo attenzione a ciò che realmente serve valutando tra ciò che abbisogna e ciò che invece è superfluo e perciò inutile. Dopo un momento di accoglienza ecco un percorso nel quale sperimentare e condividere elementi del percorso prima in gruppo e poi soli per misurare e misurarsi con le scelte e la preparazione dei bagagli, confrontarsi con i compagni di viaggio accettando la sfida di fare un tratto di percorso con un “ amico” occasionale. E poi ancora soli o meglio leggendo il brano del Vangelo del giorno per fissare un’idea, una frase significativa e bella per la vita, per questo viaggio che ci attende. Dai Guanelliani il pranzo e un momento di relax preceduto da una breve riflessione e condivisione su ciò che avevamo vissuto sino ad allora. E poi il ritrovo dietro al Duomo: un gruppo di animatori con musica e balli scaldano la giornata e noi ragazzi. Molto bello l’inizio della Messa proprio lì, in piazza con la presenza del Vescovo e poi il significativo ingresso in Duomo dalla porta Santa. Una processione imponente, lunghissima; stupiti o forse felici per quanto stava accadendo,coinvolti dalle preghiere e certi di vivere il momento culmine della giornata: la Santa Messa. All’omelia il Vescovo ci pone domande importanti e interessanti. “CHI È GESÙ PER TE?.... SEI DISPOSTO A PERDERE QUALCHE COSA PER GESÙ?” E poi spunti davvero diretti, doman-
de sulla nostra disponibilità a cominciare, meglio a continuare una vita per conoscere Gesù, seguirlo, imitarlo, scegliere una vita di servizio e di carità. Ci ha invitato a dare il meglio scegliendo qualche cosa di grande e bello per la nostra vita. E ancora: “NON SIETE PIÙ PASSEGGIERI DELLA VOSTRA VITA MA DOVETE METTERVI AL VOLANTE, SAPERE DOVE ANDARE E CHI SEGUIRE!” Le emozioni,le provocazioni, l’esperienza e le parole di questa giornata ci aiuteranno nel nostro cammino di festa, nel nel nostro progetto di vita di fede. Festa si. E’ stata festa trovarci ogni sabato per “camminare” insieme, festa quando con un pizzico di fantasia abbiamo realizzato il nostro diario di viaggio un’enorme scarpa per camminare sicuri, per evitare fiacche e calli,per fare tanta strada. Augurateci buon viaggio allora perché noi vogliamo guardare avanti e camminare con senso di responsabilità per la nostra Chiesa. essepi
Selfie col nuovo vicario don Remo
ASPETTATEMI.... STO ARRIVANDO!!! Numero 13 - Autorizzazione Tribunale di Como n. 2/2011 - Direttore responsabile: Antonella Sala Redazione: Don Alfredo, Piercarla Monti, Egidio Danesi - Impaginazione: Mauro Montanelli - Stampa: Presscolor Milano