Quaresima 2021 - n°2 - Libretto per la preghiera in famiglia

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Oggi raramente si trovano tempo ed energie disponibili per soffermarsi a trattare bene gli altri, a dire “permesso”, “scusa”, “grazie”. Eppure ogni tanto si presenta il miracolo di una persona gentile, che mette da parte le sue preoccupazioni e le sue urgenze per prestare attenzione, per regalare un sorriso, per dire una parola di stimolo, per rendere possibile uno spazio di ascolto in mezzo a tanta indifferenza. Papa Francesco: “Fratelli tutti”

Tutti uniti nell’abbraccio di Gesù

Ascolto II° settimana di Quaresima 2021


II settimana di quaresima Domenica 28 Febbraio 2021 S. Romano Abate

Dal Vangelo di Marco (9, 9-10)

che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.

Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò ai discepoli di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo

Nella seconda Domenica di Quaresima la chiesa ricorda lo straordinario evento della Trasfigurazione di Gesù davanti a tre testimoni: Pietro, Giacomo e Giovanni. E’ la rivelazione della sua vera identità, la chiave di lettura che permette ai discepoli di comprendere la sua passione e morte. Per questo Gesù ordina loro che ne parlino solo dopo la sua risurrezione. Anche noi, in cammino verso la Pasqua, dobbiamo fidarci di Gesù, seguirlo, ascoltarlo. Il Padre ci rassicura: “Questi è il Figlio mio, l’amato!”.

Signore Gesù, sul monte Tabor hai svelato il tuo Volto luminoso e splendente. Aiuta anche noi ad accogliere le parole del Padre: “Ques è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!” E’ bello stare con te: fa’ che non lasciamo mai, e che sappiamo ascoltare, tra tante, la tua voce. Resta con noi.

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II settimana di quaresima Lunedì 1 Marzo 2021 S. Albino di Vercelli

Dal Vangelo di Luca (6, 36-38)

vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato”.

Gesù alzati gli occhi verso i suoi discepoli diceva: “Siate misericordiosi, come il Padre

Nel giudaismo del tempo di Gesù vigeva una norma di giustizia secondo la quale ciascuno meritava di essere trattato - nel bene e nel male - così come trattava gli altri. Gesù introduce una novità assoluta: ora il termine di paragone diventa Dio stesso, il suo modo di agire. L’invito a non giudicare e a non condannare, ma a perdonare ed essere generosi, trova nella misericordia di Dio verso di noi la sua ragione, la sorgente feconda capace di generare atteggiamenti nuovi.

Mi sento sempre tanto povero e debole, Signore. Nelle mie fragilità, mostrami il tuo volto, ricco di misericordia. Il tuo amore è senza misura e il tuo perdono senza limi . Rendi il mio cuore generoso come il tuo, lento a giudicare, pronto a perdonare, sempre disponibile a donare. Aiutami a essere come te, Dio misericordioso.

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Martedì 2 Marzo 2021 S. Angela della Croce

Dal Vangelo di Matteo (23, 1-4) Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non

agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e dif cili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito”.

Quanta gente approfitta della posizione che occupa per fare i propri affari o i propri interessi, anche nel mondo religioso. Al tempo di Gesù, scribi e farisei erano bravi a dettare la legge agli altri, ma loro sapevano bene come scansarla. Esternamente erano ineccepibili, ma sotto sotto non vivevano certo come insegnavano! Ecco l’ipocrisia: presentarsi con una maschera che nasconda la vera identità di chi la porta! Unifichiamo invece la nostra vita. Il nostro sforzo non sia nel “come apparire”, ma nel vivere in coerenza e verità. Tu vedi, Signore, come sono diviso in me stesso: da una parte voglio vivere il Vangelo, dall’altra ho paura che tu mi chieda troppo… L’ipocrisia è una tentazione permanente. Insegnami a fare il bene senza secondi ni, a essere a ento agli altri in modo gratuito, a non giudicare, ma rispe are e amare.

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II settimana di quaresima


Mercoledì 3 Marzo 2021 S. Marino

Dal Vangelo di Matteo (20, 26-28)

il primo tra voi sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti”.

Gesù disse ai suoi discepoli: “Tra voi non sarà così: ma chi vuole diventare grandi tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere

È possibile sintetizzare lo stile con cui Gesù compie la missione che il Padre gli affida? La risposta ce la dà lui stesso in queste poche parole, che sono come un autoritratto. Egli non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita. Dio in lui si rivela in questo stupefacente amore, un amore che si fa servizio discreto, abbassamento umile, condivisione rispettosa della condizione dell'umanità. Qui nasce anche lo stile del discepolo di Gesù: diventare grande facendosi piccolo e servo degli altri.

Anch‘io talvolta mi sento tanto ambizioso e pieno di orgoglio… Il desiderio e la mania di grandezza mi impedisce di seguir , Gesù. Liberami da me stesso, rendimi umile, insegnami che solo donando ricevo e che la vera grandezza della vita sta nel farsi piccoli.

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Giovedì 4 Marzo 2021 S. Casimiro di Polonia

Dal Vangelo di Luca (16, 27-28)

cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”.

Stando negli inferi, l’uomo ricco gridò: “Padre Abramo, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre perché ho

Quella del povero Lazzaro e del ricco “epulone” è certamente una delle parabole più inquietanti raccontate da Gesù. Trovarsi nella dannazione eterna senza essersi reso conto di camminare verso il baratro è la tragedia di quest’uomo ricco! Per lui, ora, non c'è più né tempo né rimedio, e quindi pensa ai suoi fratelli ancora in vita. Ma la risposta di Abramo è perentoria: hanno già quanto serve. Facciamo attenzione: la sua colpa è stata di non aver voluto vedere quello che capitava accanto a lui, o pensare che non era affar suo. E invece…

Quante volte, Signore, mi sento come il ricco epulone, e quasi mai come il povero Lazzaro. Donami uno sguardo a ento perché il mio cuore non si renda insensibile e indi erente davan a tan fratelli e sorelle privi del necessario. Aiutami a vedere i poveri che vivono accanto a me, c he cercano briciole di pane e di amore.

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Venerdì 5 Marzo 2021 S. Adriano di Cesarea

Dal Vangelo di Matteo (21, 42-43)

d'angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi? Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti”.

Gesù disse loro: “Non avete mai letto nelle scritture: La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra

Certe occasioni difficilmente si ripropongono. Gesù sta dicendo proprio questo alla sua generazione, al suo popolo: avete una grande occasione! Dio ha inviato suo Figlio, il Messia promesso. Ma loro non gli credono, anzi, vogliono ucciderlo, come il vignaioli della parabola che ha appena raccontato! Ed ecco le conseguenze: la pietra scartata diventerà pietra angolare e un altro popolo prenderà il loro posto! Ogni anno anche la Quaresima è una grande occasione, un'opportunità: non sprechiamola, non sciupiamola! Signore, la tua presenza ha dato fas dio; mol non hanno accolto, altri hanno deciso di uccider . La storia sembra ripetersi, e la logica è sempre la stessa... Questa Quaresima possa essere una grande occasione: aiutaci a non comportarci come i vignaioli della parabola, ma ad accoglier con fede e riconoscenza.

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Sabato 6 Marzo 2021 S. Giuliano da Toledo

Dal Vangelo di Luca (15, 17-20) Allora il glio minore ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame. Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò:

Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo glio. Trattami come uno dei tuoi salariati. Si alzò e tornò da suo padre.

Il monologo del “figliol prodigo” alza il sipario sul momento cruciale che sta vivendo. Ridotto alla fame, ripensa alla casa del padre e a tutto quello che ha abbandonato in nome della sua libertà. Libertà di andare dove voleva, di fare quello che voleva, di costruire la propria vita come voleva. Per realizzare tutto questo pensava che fosse necessario andarsene da casa e da suo padre. Solo ora ha capito: la bontà del padre non era un impedimento, ma un'opportunità per imparare a vivere secondo quella libertà di cui aveva tanto bisogno. Donami, Padre buono, di non allontanarmi dall’abbraccio della tua paterna bontà, e di non fuggire dalla tenerezza del tuo cuore. Tante volte mi allontano da te: non stancar di a endermi. Vienimi incontro! Ogni volta vorrei tornare come servo, ma tu mi accogli sempre come tuo glio predile o.

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II settimana di quaresima


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