Quaresima 2021 - n°4 - Libretto per la preghiera in famiglia

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La speranza è audace, sa guardare oltre la comodità personale, le piccole sicurezze e compensazioni che restringono l’orizzonte, per aprirsi a grandi ideali che rendono la vita più bella e dignitosa».[52] Camminiamo nella speranza. (Papa Francesco: “Fratelli tutti”)

Tutti uniti nell’abbraccio di Gesù

Speranza

IV° settimana di Quaresima 2021


Domenica 14 Marzo 2021 S. Matilde Regina

Dal Vangelo di Giovanni (3, 16-18) Rispose Gesù: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il glio nel mondo per

condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio”.

In questo dialogo con Nicodemo, Gesù descrive in modo chiaro e inequivocabile il piano di Dio. Se l'umanità comprendesse e capisse che il Padre ha mandato nel mondo il Figlio perché “sia salvato per mezzo di lui”, come sarebbero diversi i rapporti tra i popoli, tra forti e deboli, tra ricchi e poveri, ignoranti e istruiti, sani e malati... Il mondo non sarebbe prigioniero delle conseguenze dei suoi peccati, ma “salvato”, redento, trasformato. Sarebbe un mondo giusto, riconciliato e in pace!

Signore Gesù, il Padre ha mandato nel mondo non per giudicare, ma per salvare, guarire, o rire vita eterna. Che il mondo creda in te, unica via di salvezza, possibilità di riconciliazione. Apri gli occhi a questa nostra generazione, perché riconosca nella tua Croce la forza del perdono e la potenza dell’Amore.

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Lunedì 15 Marzo 2021 S. Luisa di Marillac

Dal Vangelo di Giovanni (4, 49-51) Il funzionario del re disse a Gesù: “Signore, scendi prima che il mio bambino muoia”. Gesù gli rispose: “Va’, tuo glio vive”. Quell’uomo credette alla parola che Gesù

gli aveva detto e si mise in cammino. Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i suoi servi a dirgli: “Tuo glio vive!”.

Grande è la fede di quest’uomo! Suo figlio sta per morire, ed egli pensa che se Gesù non si affretta a scendere da Cana a Cafarnao, il cammino di una giornata, di circa trenta chilometri, sarà troppo tardi. Per questo insiste. Ma alle parole di Gesù: “Va’, tuo figlio vive”, non solleva dubbi, non si ostina. Crede sulla sua parola e si mette in cammino: è certo che ciò che Gesù gli ha promesso si compirà. E così è stato!

Anche la nostra fede, Signore Gesù, è fragile e debole: vorremmo vedere dei segni, per credere. Nel tuo amore misericordioso, sii paziente! Che dal profondo del nostro cuore, anche noi possiamo dire: “Credo sulla tua parola; a te a do la mia vita”. Non venga meno il desiderio di lasciarci condurre da te, mano nella mano, verso la Pasqua.

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Martedì 16 Marzo -2021 S. Eriberto Vescovo

Dal Vangelo di Giovanni (5, 5-8) Alla piscina chiamata Betzatà, si trovava un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: “Vuoi guarire?” Gli rispose il malato: “Signore,

non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me”. Gesù gli disse: “Alzati, prendi la tua barella e cammina”.

La domanda di Gesù al paralitico: “Voi guarire?” sembra ovvia. Da anni aspetta la sua occasione, ma c’è sempre qualcuno più svelto di lui! Ora, in quest’uomo che nemmeno conosce, gli si presenta un’opportunità inaspettata! Quante sorprese ci riserva la vita! La soluzione dei nostri problemi e la risposta alle nostre domande non vengono sempre come e da chi ci aspettiamo. Un incontro, una parola, un fatto inaspettato solo spesso il modo con cui Dio ci viene incontro, come fu per il paralitico del Vangelo. Oggi, la domanda che rivolgi al parali co interpella anche me: “Vuoi guarire? Sei tu che mi chiedi se voglio essere sciolto dalle mie catene, salvarmi, rinascere. Sprona la mia pigrizia, rialzarmi e donami nuova forza per camminare al tuo passo, e non distaccarmi da te!

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IV settimana di quaresima Mercoledì 17 Marzo 2021 S. Patrizio vescovo

Dal Vangelo di Giovanni (5, 19-21) Gesù disse loro: “In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli

manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati. Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole”.

Dopo la guarigione del paralitico, avvenuta in giorno di sabato, Gesù viene contestato dai suoi avversari, che lo accusano di non rispettare i comandamenti di Dio. E Gesù svela cosa lo spinge ad agire, superando persino le prescrizioni della legge. Le sue azioni, i miracoli con cui libera le persone da ogni sorta di male, nascono dalla sua perfetta intesa con il Padre, da un’identica volontà: fare il bene dell’uomo! Un’intesa che ha nel loro amore reciproco la sua sorgente vitale. Signore Gesù, il tuo sguardo e la tua volontà sono rivol in ogni momento verso il Padre. Come lui e insieme a lui, hai il potere di dare la vita o di renderla a chi l’ha perduta. L’unica condizione è credere in te e in lui. Che il mondo riconosca come inviato del Padre, e accolga come unico salvatore, il solo capace di ricreare vita vera!

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Giovedì 18 Marzo 2021 S. Cirillo di Gerusalemme

Dal Vangelo di Giovanni (5, 33.35-36) Gesù disse ai Giudei: “Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce. Io però ho una testimonianza

superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato”.

Per valutare se un albero è buono o cattivo, basta guardare i frutti che produce, ricorda Gesù. Se i frutti sono buoni, l’albero è buono, e viceversa. E’ quello che cerca di far comprendere a quelli che sono contro di lui, che non credono che egli sia il Messia, e tanto meno l’inviato di Dio! Dopo avergli ricordato che anche Giovanni ha testimoniato su di lui, li invita a giudicarlo semplicemente dai frutti che le sue azioni producono. L’evidenza non può essere negata.

Signore Gesù, invita anche questa nostra generazione a riconoscer non dalle parole, ma dai fa , non dalle promesse, ma dai fru . Rendi anche noi, come Giovanni, tuoi sinceri tes moni. La nostra vita sia una piccola lampada che arde e che o re un po’ di luce a chi cammina nella ricerca della verità, che sei Tu!

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Venerdì 19 Marzo 2021 S. Giuseppe sposo B.V.M

Dal Vangelo di Matteo (1, 20-23) Apparve a Giuseppe in sogno un angelo del Signore e gli disse: “Giuseppe, glio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è

generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un glio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati”.

A pochi giorni dall’Annunciazione (25 marzo) ecco la festa di San Giuseppe, l’uomo di cui non troviamo nei Vangeli neppure una parola, una frase, nulla! Eppure, quest’uomo silenzioso e discreto è un protagonista indispensabile nella storia della salvezza. Come è avvenuto con Maria, Dio non si impone, ma chiede a Giuseppe la disponibilità, l’adesione libera al suo progetto. Giuseppe prima è confuso, ma dopo che l’angelo lo ha illuminato, il suo “sì” è immediato e di una generosità totale.

Giuseppe, custode del silenzio e dello stupore, uomo giusto e fedele, capace di dar , aiutaci a cogliere la volontà di Dio sulla nostra vita. Le parole dell’angelo: “Non temere…” siano di incoraggiamento anche per noi. Come hai fa o tu, anche noi a diamo a Dio il nostro futuro.

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IV settimana di quaresima Sabato 20 Marzo 2021 S. Giovanni Nepomuceno

Dal Vangelo di Giovanni (7, 41-43) Alcuni fra la gente dicevano: “Costui è davvero il profeta!” Altri dicevano: “Costui è il Cristo!”. Altri invece dicevano: “Il Cristo viene forse dalla Galilea. Non dice la

Scrittura: Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo?” E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui.

Sappiamo che al tempo di Gesù una delle grandi questioni attorno al Messia erano le sue origini. Si aspettava una persona di origine sconosciuta, che veniva da un luogo segreto del mondo, e che sarebbe comparsa nel momento deciso da Dio per costruire il suo Regno, sul quale c’erano aspettative molto diverse. Ma nessuno poteva immaginare che Dio stesso si sarebbe fatto incontro all’uomo assumendo la sua stessa natura. È l’evento imprevedibile dell’incarnazione, che i contemporanei di Gesù non vogliono credere! Signore Gesù, libera me, i miei amici, la mia famiglia, il mondo intero dai pregiudizi che impediscono di ascoltare, capire e accogliere gli altri, così come sono. Aiuta gli uomini e le donne di questo nostro tempo non solo a chiedersi chi tu sia, ma a lasciarsi conquistare dal tuo sguardo, dalla tua parola, dalla tua grazia, dal tuo scon nato amore per ciascuno di loro.

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