3° di Avvento - Libretto di preghiera per la famiglia

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dare il meglio di se'‌

Avvento 2020

Prepararsi al Natale e'


Domenica, 13 Dicembre 2020 Santa Lucia, vergine e martire

Dal Vangelo di Giovanni (1,19-23)

Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: “Tu, chi sei?” Egli confessò e non negò. Confessò: “Io non sono il Cristo”. Allora gli chiesero: “Chi sei, dunque? Sei tu Elia?”. “Non lo sono”, disse. “ Sei tu il profeta?”. “No”, rispose. Gli dissero allora: “Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?”. Rispose: “Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete dritta la via del Signore, come disse il profeta Isaia”.

Nel Vangelo di oggi, Giovanni Battista è indicato come colui che è chiamato a dare testimonianza alla luce, ossia alla venuta di Gesù, nonostante ritenga di non essere neppure degno di slegare i lacci dei suoi sandali. Tutti noi siamo chiamati a fare la nostra parte, come in una squadra dove ognuno è importante e indispensabile anche se non segna il punto della vittoria. Signore Gesù, aiutaci a essere per tu dei buoni compagni di squadra, capaci di infondere passione ed entusiasmo, gioia e serenità. Grazie, Gesù, perché nella gioia e nella fa ca, nella vi oria e nella scon a Tu ci sos eni e fai il fo per noi. Amen

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III Settimana di Avvento


Lunedì, 14 Dicembre 2020 San Giovanni della Croce, sacerdote e dottore della Chiesa

Dal Vangelo di Matteo (21,23-25.27) Gesù entrò nel tempio e, mentre insegnava, gli si avvicinarono i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo e dissero: “Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?”. Egli rispose loro: “ Anch’io vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, anch’io vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?”. Rispondendo a Gesù dissero: “Non lo sappiamo”. Allora anch’egli disse loro: “Neanch’io vi dico con quale autorità faccio queste cose”.

La vita e la storia degli uomini ci consegnano esempi di autoritarismo. Da questo atteggiamento di forza violenta sono nati imperi che hanno generato sfruttamento, violenza e morte, ma che, prima o poi, presto o tardi, sono tutti crollati. L’autorità di Gesù, invece, è autorevolezza non legata alla violenza o alla prepotenza. È autorità perché non si fonda su mezzi o strumenti particolari, ma orienta continuamente a un fine di bene. È autorità perché il suo è un esempio e un messaggio che ci spinge continuamente a essere veri protagonisti della nostra vita.

Signore Gesù, insegnaci il coraggio mite del Vangelo, quello che ci porta a condurre una vita piena e generosa nell’amore, nel sen rci Figli di un unico Padre.

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Dal Vangelo di Matteo (21,28-31) Gesù disse loro: ”Che ve ne pare? Un uomo aveva due gli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: ” Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?”. Risposero: “Il primo”. E Gesù disse loro: “In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio”.

In questo brano continua il dialogo di Gesù con gli anziani e i sommi sacerdoti, ed è come se acquistasse ancora più forza. Egli ci annuncia che il suo Regno è per quei “piccoli”, per i poveri che vengono emarginati dai saccenti, di chi crede di essere superiore agli altri, di chi pensa di farcela da solo. L’amore del Padre in Gesù ci indica che per Lui tutti siamo importanti e i suoi prediletti sono proprio coloro che pensiamo non lo siano.

Nel tuo amore di Padre, o Dio, tu ci invi a imitar . Ci sproni ad amare tu , anche chi non avremmo immaginato, anche quelli che sono fuori da ogni nostra considerazione. Tu ci invi a dilatare il nostro cuore, a nché il tuo Regno si manifes nella storia.

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San Valeriano, vescovo

Martedì, 15 Dicembre 2020


Sant’Adelaide, imperatrice

Dal Vangelo di Luca (7,20.22-23)

Venuti da Gesù, quegli uomini dissero: <Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti. “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”>. Gesù diede loro questa risposta: <Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono puri cati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciata la buona notizia. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!>.

Nell’Antico Testamento era molto forte l’attesa del Messia, l’inviato di Dio, Colui che avrebbe portato liberazione e salvezza. La domanda su Gesù è diretta ed egli risponde rimandando al suo agire e alla Scrittura: la speranza del profeta Isaia si fa realtà e gli uomini vengono sanati nelle loro mancanze, malattie, ferite. È importante l’attenzione ai poveri, ai semplici, i destinatari a cui è annunciato il Vangelo di Gesù stesso, volto visibile e credibile della misericordia del Padre.

Nell’apertura, nell’a enzione agli avvenimen della storia, nella scoperta della tua presenza tra noi, aiutaci a scoprir , Signore, come il Salvatore, il Consolatore dell’umanità.

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Mercoledì, 16 Dicembre 2020


San Giovanni de Matha, vescovo

Dal Vangelo di Matteo (1,1.12-16) Genealogia di Gesù Cristo, glio di Davide, glio di Abramo. Dopo la deportazione in Babilonia, Leconia generò Salatièl, Salatièl generò Zorobabele, Zorobabele generò Abiùd, Abiùd generò Eliachìm, Eliachìm generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, Eliùd generò Eleazar, Eleazar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.

La genealogia di Matteo ci annuncia l’appartenenza di Gesù al popolo di Israele. Ma ci dice anche che proprio nella sua carne sono parte integrante le fragilità personali della stirpe a cui Lui appartiene. Una stirpe che non è esente da difficoltà e peccati. Questo sconvolge la nostra idea di “giustizia” umana, e ci fa pensare che Dio Padre in suo Figlio Gesù entra nella storia e, proprio attraverso realtà che a noi sembrano impensabili, porta il suo Regno di amore e di salvezza per l’umanità.

Padre, insegnaci ad aprire la nostra interiorità verso i grandi orizzon di cui tu ci fai dono dandoci tuo Figlio, perché sappiamo scoprire, in questo dono, l’amore che tu hai per noi.

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Giovedì, 17 Dicembre 2020


Venerdì, 18 Dicembre 2020 San Graziano di Tours, vescovo

Dal Vangelo di Matteo (1,19-21) Giuseppe, poiché era uomo giusto e non voleva accusare Maria pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: “Giuseppe, glio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo”.

Giuseppe, l’uomo pio e giusto, saggio e obbediente, vive un’inquietudine personale. E’ buio e notte dentro e fuori la sua esistenza. Questo può far perdere ogni pace. Eppure, a volte, proprio l’impensabile può aprirci alla Verità e alla Novità, può essere la Sorpresa che cambia la nostra esistenza e che ci apre alla Vita. Purché uno si fidi, si abbandoni e sia disposto a “nascere di nuovo”, come Giuseppe. Lui tace. Lui ascolta, si fida. E’ aperto a una sorpresa sconvolgente. Così accade l’incredibile: Dio stesso, in sogno, gli chiede di fidarsi di Lui e di quello che sta facendo. E Giuseppe scopre che il più bel dono è proprio quello che non ti aspetti. Signore Gesù, Figlio di Davide, tu hai voluto venire fra noi nascendo dalla Vergine Maria. Aiutaci a non avere paura dei tuoi doni, a custodire le sorprese che me sul nostro cammino, ad accogliere la volontà di Dio, ad aprire il nostro cuore alla tua visita. Come ha fa o il giusto Giuseppe, ha fa o crescere so o la sua protezione.

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Sabato, 19 Dicembre 2020 Sant’Anastasio I, papa

Dal Vangelo di Luca (1,11-13.18-20) Apparve a Zaccaria un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore. Ma l’angelo gli disse: “Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un glio, e tu lo chiamerai Giovanni. Zaccaria disse all’angelo: “Come potrò mai conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni”. L’angelo gli rispose: “Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annuncio. Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare no al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, che si compiranno a loro tempo”.

Dio davvero sconvolge gli schemi umani, ci lascia come ammutoliti, quasi impauriti di fronte alle sue sorprese. L’impossibile accade nel tempo di Dio! Per Zaccaria è avvenuto un po’ così. Occorre entrare nel “sogno di Dio” e fidarsi, perché il suo sogno è dono di amore, di salvezza; è un grembo inaridito che diventa gravido affinché il messaggero di Cristo possa precederlo, possa preparare la strada, rendendo fecondo il cuore dell’uomo nella storia alla venuta del Figlio prediletto.

Le tue sorprese, Dio Padre, sono davvero inaspe ate. Il tuo invito è vigilanza al tuo passare, al tuo divenire, perché nelle nostre speranze e aspe a ve umane nasca il sogno di una vita con te.

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