dare il meglio di se'‌
Avvento 2020
Prepararsi al Natale e'
IV Settimana di Avvento Domenica, 20 Dicembre 2020 San Liberato, martire
Dal Vangelo di Luca (1,26-28) Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei disse: “Rallègrati, piena di grazia, il Signore è con te”.
Il Vangelo di oggi ci presenta la scelta di Maria, donna di fede semplice e concreta, che con il suo “SÌ” entra a far parte del grande piano di Dio consentendogli di realizzare il suo progetto d’amore per gli uomini. Prendere esempio dall’atteggiamento coraggioso ma umile di Maria, dal suo spirito di COLLABORAZIONE, è garanzia di sicuro successo per creare la giusta armonia e per poter assaporare, nella vita come nello sport, la gioia di entrare in relazione con il prossimo. Dolce Maria, con il tuo “Sì” hai donato tu a te stessa e hai messo in campo l'umiltà e la pazienza, tanto di cili da trovare nella vita di ogni giorno. Aiutaci a col vare relazioni sincere e auten che e a preparare il nostro cuore perché possa accogliere con tenerezza il tuo Figlio, Gesù. Amen
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Dal Vangelo di Luca (1,41-43) Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?”
Elisabetta conosce molto bene Maria e partecipa così pienamente alla sua gioia per le grandi cose che Dio sta compiendo in lei, da trasmetterla anche al bambino che porta in grembo e che già può vivere di quell’esultanza. La Visitazione è mistero di fede e di gioia condivise per la venuta del Signore Gesù nella nostra vita. Gli amici che conoscono a fondo il nostro amore per Gesù e, nel suo nome, per i fratelli, sono un tesoro di Dio, fonte di bene inestimabile.
Signore Gesù, tu che hai de o: “Dove sono due o tre riuni nel mio nome io sono in mezzo a loro”, donaci i tuoi amici, perché con loro possiamo essere Chiesa, un cuor solo e un’anima sola, e da come reciprocamente ci ameremo tu sapranno che siamo tuoi discepoli.
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Lunedì, 21 Dicembre 2020 San Pietro Canisio, sacerdote e dottore della Chiesa
Martedì, 22 Dicembre 2020 Santa Francesca Saverio Cabrini, vergine
Dal Vangelo di Luca (1,46.53-55) Allora Maria disse: “L’anima mia magni ca il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. Ha ricolmato di beni gli affamati, a rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza per sempre”.
Maria magnifica Dio per il suo popolo che per secoli, con la fede di Abramo, ha atteso il Messia di Dio che lei porta in grembo. Anche noi possiamo rivisitare la nostra storia – soprattutto nei suoi tempi più duri, quelli in cui si ha “fame” di Dio – come benedetta da questo compimento, e ringraziare. Ma l’incarnazione di Cristo Gesù riguarda anche, e forse più ancora, il nostro presente e il nostro futuro. Ricordiamoci che nella nostra debolezza dimora la potenza di Cristo! Questo è il regalo del suo Natale.
Signore Gesù, guidaci nella memoria viva della tua venuta nella nostra storia di ieri, di oggi, di domani, perché siamo popolo di Dio, che pur nella sua fragilità può tes moniare al mondo la sua fede in te e la tua salvezza.
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Mercoledì, 23 Dicembre 2020 San Giovanni da Kety, sacerdote
Dal Vangelo di Luca (1,57-60) Per Elisabetta intanto si compì il tempo del parto e diede alla luce un glio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei. Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccaria. Ma sua madre intervenne: “No, si chiamerà Giovanni”.
Zaccaria, dopo un momento di grande prova, ritorna a parlare e ad essere pienamente se stesso nel momento in cui si abbandona totalmente alla volontà di Dio chiamando suo figlio Giovanni, come aveva detto l’Angelo. Forse anche noi, tante volte, mettiamo in dubbio la parola di Dio rifugiandoci e nascondendoci in una nostra presunta certezza e sicurezza. Oggi il Signore ci mostra che, nonostante tutte le nostre resistenze, non ci abbandona. Ci dona sempre la libertà di tornare di nuovo a Lui. E’ questa la strada che, come è accaduto a Zaccaria, ci fa essere pienamente noi stessi.
Dio di misericordia, sciogli la lingua della nostra incredulità, a nché possiamo lodar e benedir , come Zaccaria. La mancanza di ducia ci rende mu ! Ma la novità assoluta della tua Parola ci introduce nel vor ce armonioso delle tue parole, di una nascita e di una rinascita in nite.
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Giovedì, 24 Dicembre 2020 San Delfino di Bordeaux, vescovo
Dal Vangelo di Luca (1,78-79) Zaccaria fu colmato di Spirito Santo e profetò dicendo: “Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio, ci visiterà un sole che sorge dall’alto, per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra di morte, e dirigere i nostri passi sulla via della pace”.
Ecco un muto, Zaccaria, padre di Giovanni Battista, che non solo parla ma profetizza, cioè annuncia la storia e la interpreta, spiega il segno che sta avvenendo sotto gli occhi di tutti. Profetizza, cioè parla dando testimonianza, annuncia ciò che avverrà perché lo mette in continuità con la memoria del passato e chiama questa storia con il suo nome proprio: una storia di misericordia e di alleanza, la storia di un intero popolo, anzi di tutto il mondo, affidata a un bambino, anche lui profeta, che aprirà la strada a un altro Bambino.
Signore Gesù, tu che sei nato in un mondo reso inospitale dalle nostre guerre, per riportarci al Padre sulla via della pace, come in una lunga e so erta gestazione, accoglici, perché a te ci abbandoniamo come un bambino tra le braccia di sua madre.
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Venerdì, 25 Dicembre 2020 Natale del Signore
Dal Vangelo di Luca (2,1.6-7) In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per Maria i giorni del parto. Diede alla luce il suo glio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.
Mentre potenti politici senza scrupoli misurano la popolazione dei loro territori per governarli e trarne guadagno, Maria partorisce Gesù, che per amore salverà ogni uomo sulla Terra. Il nostro amore deve avere questa stessa misura: senza confini, anche se non fosse considerato, e anzi deprezzato. E’ l’amore tutto ciò che conta, tra le mille altre ricchezze fasulle che si contano nel mondo. Questo Natale ci purifichi il cuore, e ci apra gli occhi su Gesù Bambino, così piccolo, eppure grande nell’amore.
Signore Gesù, le relazioni per calcolo e interesse ci lasciano desola . E quando più abbiamo bisogno di qualcuno che ci scaldi il cuore, volgiamo gli occhi a te, a quando giacevi in quella mangiatoia, e ricordiamo il prezzo che hai pagato per quell’amore che ancora chiediamo e che vogliamo ricambiar .
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Buon Natale, amico mio: non avere paura. La speranza è stata seminata in te. Un giorno orirà. Anzi, uno stelo è già orito. E se ti guardi attorno, puoi vedere che anche nel cuore del tuo fratello, gelido come il tuo, è spuntato un ramoscello turgido di attese. E in tutto il mondo, sopra la coltre di ghiaccio, si sono rizzati arboscelli carichi di gemme. E una foresta di speranze che s da i venti densi di tempeste, e, pur incurvandosi ancora, resiste sotto le bufere portatrici di morte. Non avere paura, amico mio. Il Natale ti porta un lieto annunzio: Dio è sceso su questo mondo disperato. E sai che nome ha preso? Emmanuele, che vuol dire: Dio con noi. Coraggio, verrà un giorno in cui le tue nevi si scioglieranno, le tue bufere si placheranno, e una primavera senza tramonto regnerà nel tuo giardino, dove Dio, nel pomeriggio, verrà a passeggiare con te. don Tonino Bello
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