5ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B (verde) 7 FEBBRAIO 2021 Giornata nazionale per la Vita
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ndò per tutta la Galilea». Abbiamo veramente bisogno di una “Chiesa in uscita”, che sia concretamente “ospedale da campo” e non “una dogana”, perché Gesù si è messo alla ricerca degli ultimi, senza mai avere paura delle nostre fragilità o del male. Oggi il Vangelo ci offre un riassunto della vita pubblica di Gesù: compie miracoli, scaccia i demoni, annunzia il Regno, prega. Tutto questo vuol dire che in lui è apparso il Regno di Dio, è donata la grazia, irrompe il nuovo mondo, redento dal peccato. Un cristiano prende parte a questa realtà di Gesù: ascolta la Parola di Dio, si lascia liberare da Cristo nell’intimo del cuore, tanto spesso complice del peccato o appesantito dal male. In un credente si ripetono anche i miracoli di Gesù nella misura in cui tutto l’essere viene santificato: la risurrezione dei corpi trova il suo germe nella grazia. Infine, un vero discepolo di Gesù prega, a imitazione del Maestro, nel quale l’uomo diventa figlio di Dio. L’Eucaristia che celebriamo è il sacramento dell’amore di Dio per noi che ci mantiene in vita, sempre.
noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen
ANTIFONA D’INGRESSO
in piedi
Venite: prostrati adoriamo, in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti. È lui il Signore, nostro Dio. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Il Signore, che guida i nostri cuori nell’amore e nella pazienza di Cristo, sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito
ATTO PENITENZIALE Cel. Gesù Cristo, il giusto, intercede per noi e ci riconcilia con il Padre: per accostarci degnamente alla mensa del Signore, invochiamolo con cuore pentito. (Breve pausa di silenzio) Cel. Signore, mandato dal Padre a salvare i contriti di cuore, Kyrie, eleison. Ass. Kyrie, eleison Cel. Cristo, che sei venuto a chiamare i peccatori, Christe eleison. Ass. Christe, eleison Cel. Signore, che siedi alla destra del Padre e intercedi per noi, Kyrie, eleison. Ass. Kyrie, eleison Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di
INNO DI LODE Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.
COLLETTA Cel. Custodisci sempre con paterna bontà la tua famiglia, o Signore, e poiché unico fondamento della nostra speranza è la grazia che viene da te, aiutaci sempre con la tua protezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Ass. Amen
Oppure Cel. O Padre, che con amorevole cura ti accosti all’umanità sofferente e la unisci alla Pasqua del tuo Figlio, insegnaci a condividere con i fratelli il mistero del dolore, per essere con loro partecipi della speranza del Vangelo. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Ass. Amen La prima lettura riprende la lamentazione di Giobbe, il giusto che soffre senza aver commesso alcuna colpa: la malattia è sempre uno scandalo e un male per il quale si attende l’aiuto di Dio. La seconda lettura parla delle sofferenze che Paolo ha vissuto per annunciare il Vangelo di Gesù Cristo. L’apostolo ha rinunciato a ogni privilegio e ha sempre predicato gratuitamente il Vangelo. Il Vangelo, attraverso il racconto della guarigione della suocera di Pietro, ci presenta Gesù come il liberatore dal male e dalla morte. Que-sto miracolo provoca una domanda sull’identità di Gesù e sulla sua stessa missione. Gesù, infatti, è stato mandato dal Padre per la salvezza di tutti. PRIMA LETTURA Seduti Dal libro di Giobbe (7,1-4.6-7)
Giobbe parlò e disse: 1«L’uomo non compie forse un duro servizio sulla terra e i suoi giorni non sono come quelli d’un mercenario? 2Come lo schiavo sospira l’ombra e come il mercenario aspetta il suo salario, 3 così a me sono toccati mesi d’illusione e notti di affanno mi sono state assegnate. 4 Se mi corico dico: “Quando mi alzerò?” La notte si fa lunga e sono stanco di rigirarmi fino all’alba. 6I miei giorni scorrono più veloci d’una spola, svaniscono senza un filo di speranza. 7Ricòrdati che un soffio è la mia vita: il mio occhio non rivedrà più il bene». Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio
SALMO RESPONSORIALE
(Sal 146)
Rit. Risanaci, Signore, Dio della vita
È bello cantare inni al nostro Dio, è dolce innalzare la lode. Il Signore ricostruisce Gerusalemme, raduna i dispersi d’Israele. Rit. Risana i cuori affranti e fascia le loro ferite.
Egli conta il numero delle stelle e chiama ciascuna per nome. Rit. Grande è il Signore nostro, grande nella sua potenza; la sua sapienza non si può calcolare. Il Signore sostiene i poveri, ma abbassa fino a terra i malvagi. Rit.
SECONDA LETTURA Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (9,16-19.22-23) Fratelli, 16annunciare il Vangelo non è per me un vanto, perché è una necessità che mi si impone: guai a me se non annuncio il Vangelo! 17Se lo faccio di mia iniziativa, ho diritto alla ricompensa; ma se non lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che mi è stato affidato. 18Qual è dunque la mia ricompensa? Quella di annunciare gratuitamente il Vangelo senza usare il diritto conferitomi dal Vangelo. 19Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero. 22Mi sono fatto debole per i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno. 23Ma tutto io faccio per il Vangelo, per diventarne partecipe anch’io. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio
CANTO AL VANGELO
in piedi
Alleluia, alleluia. Cristo ha preso le nostre infermità e si è caricato delle nostre malattie. Alleluia.
VANGELO Dal Vangelo secondo Marco (1,29-39)
Ass. Gloria a te, o Signore 29 In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. 30La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. 31Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva. 32Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. 33Tutta la città era riunita davanti alla porta. 34Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano. 35Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. 36Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. 37Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». 38Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». 39E
andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni. Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo
PROFESSIONE DI FEDE
in piedi
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Fratelli e sorelle, Gesù è il Signore che ci libera dal male e ha compassione per i poveri e gli ammalati. La sua presenza in mezzo a noi è dono di salvezza. Lettore Diciamo con fiducia: Ass. ASCOLTACI, O SIGNORE! 1. Perché la Chiesa si ponga per strada come luogo privilegiato dell’annuncio e dell’incontro con l’umanità sofferente, preghiamo. 2. Perché i governanti delle nazioni agiscano a favore della vita e tutelando le donne in difficoltà e i bambini abbandonati e sfruttati, preghiamo. 3. Perché, come Gesù, sappiamo prenderci cura dei nostri ammalati e delle persone sole e bisognose di sostegno e di carità, preghiamo. 4. Perché, come l’apostolo Paolo, anche noi, pieni di zelo, sentiamo il bisogno di predicare il Vangelo con la nostra vita, preghiamo. Intenzioni della comunità locale Cel. O Padre, fonte della vita, risana i cuori
affranti e fascia le ferite dell’umanità che anela a risorgere; per la potenza dello Spirito Santo, che prega dentro di noi, accogli la supplica di tutta la Chiesa che tu stesso hai voluto come un segno concreto del tuo amore. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
SULLE OFFERTE
in piedi
Cel. Signore Dio nostro, il pane e il vino, che hai creato a sostegno della nostra debolezza, diventino per noi sacramento di vita eterna. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
PREFAZIO DELLE DOMENICHE VI Il pegno della Pasqua eterna È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Da te riceviamo esistenza, energia e vita: ogni giorno del nostro pellegrinaggio sulla terra è un dono sempre nuovo del tuo amore per noi e un pegno della vita immortale, poiché possediamo fin da ora le primizie dello Spirito, nel quale hai risuscitato Gesù Cristo dai morti, e viviamo nell’attesa che si compia la beata speranza nella Pasqua eterna del tuo regno. Per questo mistero di salvezza, con tutti gli angeli del cielo, innalziamo a te la nostra lode, acclamando con festosa esultanza.
MISTERO DELLA FEDE Ogni volta che mangiamo di questo pane e beviamo a questo calice, annunciamo la tua morte, Signore, nell’attesa della tua venuta.
PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Il Signore ci ha donato il suo Spirito. Con la fiducia e la libertà dei figli preghiamo insieme. Tutti: Padre nostro...
ANTIFONA ALLA COMUNIONE Ringraziamo il Signore per il suo amore, per le sue meraviglie a favore degli uomini, perché ha saziato un animo assetato, un animo affamato ha ricolmato di bene. Oppure Gli portavano tutti i malati e Gesù li guariva.
DOPO LA COMUNIONE
in piedi
Cel. O Dio, che ci hai resi partecipi di un solo pane e di un solo calice, fa’ che uniti a Cristo in un solo corpo portiamo con gioia frutti di vita eterna per la salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La Messa è finita: andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio Attualizzare la Parola La giornata di Gesù a Cafarnao incomincia con la guarigione della suocera di Pietro e termina con la scena della gente di tutta la cittadina che si accalca davanti alla casa dove lui alloggiava, per portargli tutti i malati. La folla, segnata da sofferenze fisiche e da miserie spirituali, costituisce, per così dire, “l’ambiente vitale” in cui si attua la missione di Gesù, fatta di parole e di gesti che risanano e consolano. Gesù non è venuto a portare la salvezza in un laboratorio, staccato dalla gente: è in mezzo alla folla! In mezzo al popolo! È un’umanità solcata da sofferenze, questa folla, di cui il Vangelo parla molte volte. È un’umanità solcata da sofferenze, fatiche e problemi: a tale povera umanità è diretta l’azione potente, liberatrice e rinnovatrice di Gesù. Così, in mezzo alla folla fino a tarda sera, si conclude quel sabato. Gesù prega. In questo modo sottrae anche la sua persona e la sua missione ad una visione trionfalistica, che fraintende il senso dei miracoli e del suo potere carismatico. I miracoli, infatti, sono “segni”, che invitano alla risposta della fede; segni che sempre sono accompagnati dalle parole, che li illuminano; e insieme, segni e parole, provocano la fede e la conversione per la forza divina della grazia di Cristo. Questo è stato il cammino del Figlio di Dio e questo sarà il cammino dei suoi discepoli. E dovrà essere il cammino di ogni cristiano. La strada, come luogo del lieto annuncio del Vangelo, pone la missione della Chiesa sotto il segno dell’“andare”, del cammino, sotto il segno del “movimento” e mai della staticità. Testimonianza L’altra sera sono stato in San Giovanni in Laterano. C’era una grande veglia missionaria. Mi è venuto in mente di dire alcune cose sul servizio. Ho sfilato l’amitto con le striscioline e ho detto: “Se lo rivoltiamo e ci stringiamo i fianchi, questo è un grembiule. Invece l’abbiamo messo attorno al collo. Non ce
l’abbiamo più intorno ai fianchi. Il grembiule lo abbiamo perso”. Proprio così: “amitto” da “amittere”, che significa perdere. Lo abbiamo perso come grembiule e ce lo siamo messi al collo. Ma questo è uno dei parametri simbolo del nostro impegno. Le nostre Chiese, purtroppo, sono così. Riscoprono la Parola. Celebrano liturgie splendide. Quando però si tratta di rimboccarsi le maniche e di cingersi le vesti, c’è sempre un asciugatoio che manca, una brocca che è vuota e un catino che non si trova (don Tonino Bello). Preghiera Gesù, tu sei il Cristo, Figlio del Dio vivo. Tu sei il rivelatore del Dio invisibile, il primogenito di ogni creatura, il fondamento di ogni cosa. Tu sei il maestro dell’umanità. Tu sei il Redentore. Tu sei nato, sei morto, sei risorto per noi. Tu sei il centro della storia e del mondo. Tu sei colui che ci conosce e ci ama. Tu sei il compagno e l’amico della nostra vita. Tu sei l’uomo del dolore e della speranza. Tu sei colui che deve venire e che deve essere un giorno il nostro giudice, e, noi speriamo, la nostra felicità. Io non finirei mai di parlare di te: tu sei la luce, la verità, anzi: tu sei «la via, la verità e la vita». Tu sei il pane, la fonte dell’acqua viva per la nostra fame e la nostra sete. Tu sei il pastore, la nostra guida, il nostro esempio, il nostro conforto, il nostro fratello. Gesù Cristo tu sei il principio e la fine; l’alfa e l’omega; Tu sei il re del nuovo mondo. Tu sei il segreto della storia. Tu sei la chiave dei nostri destini. Tu sei il mediatore, il ponte fra la terra e il cielo. Io voglio gridare: Gesù Cristo! Voglio celebrarti, o Cristo. Tu sei il nostro salvatore (Paolo VI). Liturgia La preghiera dei fedeli esprimere l’universalità del sacrificio di Cristo e della preghiera cristiana. Si tratta, infatti, di pregare per le necessità della Chiesa, per il mondo, per quelli che si trovano in difficoltà e per la comunità locale. E questo non in modo vago e asettico, ma in riferimento alle concrete situazioni del mondo e della comunità locale. Gli stessi sussidi lasciano lo spazio per le intenzioni particolari dove il gruppo liturgico, se non formula tutta la preghiera dei fedeli, può opportunamente aggiungere quelle intenzioni che rendono vero e attuale questo rito.
La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano. Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco. CCP 14306807 Intestato a: Curia Prov. dei Frati M. Conventuali Convento S. Lorenzo M., Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Cell. 3472968637, E-mail: lapasqua@hotmail.com – Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Grafica di Boutros Naaman, testi musicali di Domenico Lando.