6ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B (verde)

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6ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B (verde) 14 FEBBRAIO 2021

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e ebbe compassione». Il male del nostro tempo e di ogni epoca è l’indifferenza. Cristo ha compatito con noi, ha sofferto le nostre stesse pene, non si è tirato indietro innanzi all’umanità ferita e malata, ma l’ha accolta dentro di sé, nel profondo del suo cuore. Così, le piaghe e le ferite della povera gente, di lebbrosi e peccatori, sono i segni della passione di Dio, dell’amore misericordioso del Padre. La compassione ci rende veramente umani, ossia divini, capaci di creare relazioni fraterne illuminate dal Vangelo e dall’intera rivelazione biblica, abbattendo ogni distanza o separazione. Compatire è prendere per se il dolore altrui, è provare la miseria di chi ci sta accanto, senza repulsione e senza giudizi. La guarigione del lebbroso è segno che il Regno di Dio è già iniziato: nessuno più è isolato nel proprio male o nella propria condizione di morte. Non ci sono più scarti o periferie: al centro c’è l’uomo sanato dal Signore! Inizia un rinnovamento totale, pieno, ove si ha cura sia dell’anima sia del corpo. L’Eucaristia che celebriamo è sacramento della compassione di Dio che ci rende veramente umani, attenti al bisogno del prossimo, così come il Signore ha avuto misericordia di noi.

ANTIFONA D’INGRESSO

in piedi

Sii per me una roccia di rifugio, un luogo fortificato che mi salva. Tu sei mia rupe e mia fortezza: guidami per amore del tuo nome. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito

ATTO PENITENZIALE Cel. Oggi, celebrando la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, siamo chiamati a morire al peccato per risorgere alla vita nuova. Riconosciamoci bisognosi della misericordia del Padre. (Breve pausa di silenzio) Tutti: Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli e sorelle, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, (battendosi il petto) per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre Vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli e sorelle, di pregare per me il Signore Dio nostro.

Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen Cel. Kyrie, eleison Ass. Kyrie, eleison Cel. Christe, eleison Ass. Christe, eleison Cel. Kyrie, eleison Ass. Kyrie, eleison

INNO DI LODE Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

COLLETTA Cel. O Dio, che hai promesso di abitare in coloro che ti amano con cuore retto e sincero, donaci la grazia di diventare tua degna dimora. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,


nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Ass. Amen Oppure Cel. Padre, che nel tuo Figlio crocifisso annulli ogni separazione e distanza, aiutaci a scorgere nel volto di chi soffre l’immagine stessa di Cristo, per testimoniare ai fratelli la tua misericordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Ass. Amen

rata dalla carità e affronta l’argomento delle carni immolate agli idoli e distingue due aspetti: il cristiano non può mangiarle in un banchetto sacro; se, invece, sono state comprate sul mercato, ci si regoli con libertà cercando solo di non offendere la coscienza altrui. In una parola, si cerchi sempre la gloria di Dio e il bene dei fratelli.

SECONDA LETTURA

La prima lettura riporta delle norme ben precise per i malati di lebbra che erano esclusi dalla vita cultuale, religiosa, politica e sociale del popolo santo. La lebbra è intesa come segno di peccato perché esclude dalla comunità e, anche dopo la guarigione, non si può essere riammessi nella comunità senza un sacrificio di espiazione.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (10,31-11,1) Fratelli, 31sia che mangiate sia che beviate sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio. 32Non siate motivo di scandalo né ai Giudei, né ai Greci, né alla Chiesa di Dio; 33così come io mi sforzo di piacere a tutti in tutto, senza cercare il mio interesse ma quello di molti, perché giungano alla salvezza. 1 Diventate miei imitatori, come io lo sono di Cristo. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

PRIMA LETTURA

CANTO AL VANGELO

Dal libro del Levìtico (13,1-2.45-46) 1 Il Signore parlò a Mosè e ad Aronne e disse: 2 «Se qualcuno ha sulla pelle del corpo un tumore o una pustola o macchia bianca che faccia sospettare una piaga di lebbra, quel tale sarà condotto dal sacerdote Aronne o da qualcuno dei sacerdoti, suoi figli. 45 Il lebbroso colpito da piaghe porterà vesti strappate e il capo scoperto; velato fino al labbro superiore, andrà gridando: “Impuro! Impuro!”. 46Sarà impuro finché durerà in lui il male; è impuro, se ne starà solo, abiterà fuori dell’accampamento». Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

Alleluia, alleluia. Un grande profeta è sorto tra noi, e Dio ha visitato il suo popolo. Alleluia.

SALMO RESPONSORIALE

(Sal 31)

Rit. Tu sei il mio rifugio, mi liberi dall’angoscia

Beato l’uomo a cui è tolta la colpa e coperto il peccato. Beato l’uomo a cui Dio non ìmputa il delitto e nel cui spirito non è inganno. Rit. Ti ho fatto conoscere il mio peccato, non ho coperto la mia colpa. Ho detto: «Confesserò al Signore le mie iniquità» e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato. Rit. Rallegratevi nel Signore ed esultate, o giusti! Voi tutti, retti di cuore, gridate di gioia! Rit. La seconda lettura contiene l’invito dell’apostolo Paolo ad essere suoi imitatori, come egli lo è di Cristo. Paolo sviluppa il tema della libertà tempe-

in piedi

Il Vangelo racconta della guarigione di un lebbroso: la salvezza è veramente per tutti. Gesù s’impietosì per quel lebbroso: è questo un sentimento forte di compassione che fa stendere a Gesù, quasi spontaneamente, senza accorgersene, la sua mano per guarire il lebbroso.

VANGELO

Dal Vangelo secondo Marco (1,40-45)

Ass. Gloria a te, o Signore In quel tempo, 40venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». 41Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». 42E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. 43 E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: 44«Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». 45Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte. Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo

PROFESSIONE DI FEDE

in piedi

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili.


Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Fratelli e sorelle, il Signore è buono e grande nell’amore: i suoi gesti di compassione e di misericordia si rinnovano ancora oggi nella Chiesa e nel mondo per la gloria del Padre. Lettore Diciamo con gioia: Ass. DONACI IL TUO AMORE, O SIGNORE! 1. Per il Papa, i Vescovi e i Presbiteri: perché, benedetti dal Signore, annuncino il Vangelo della salvezza ai poveri e agli ultimi, preghiamo. 2. Perché i responsabili della finanza e dell’economia mondiale collaborino con i governi per la tutela della famiglie disagiate e le comunità più emarginate, preghiamo. 3. Perché la libertà religiosa sia rispettata nei Paesi dove sussistono dittature e regimi autoritari, preghiamo. 4. Perché impariamo a perdonarci gli uni gli altri e a compiere ogni opera di bene per la gloria di Dio, anche le azioni più semplici e quotidiane, preghiamo. Intenzioni della comunità locale Cel. O Padre, tu sei veramente il nostro rifugio e la nostra forza; accogli la preghiera di questa comunità che t’invoca con cuore sincero. Fa’ che sempre pratichiamo la via della giustizia e il sentiero della fratellanza e del perdono. Per Ass. Amen Cristo nostro Signore.

SULLE OFFERTE

in piedi

Cel. Questa offerta, o Signore, ci purifichi e ci rinnovi, e ottenga a chi è fedele alla tua volontà la ricompensa eterna. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

PREGHIERA DELLE DOMENICHE VII La salvezza mediante l’obbedienza di Cristo È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Nella tua misericordia hai tanto amato il mondo da mandare il tuo Unigenito come redentore a condividere in tutto, eccetto il peccato, la nostra condizione umana. Così hai amato in noi ciò che tu amavi nel Figlio e in lui, servo obbediente, hai ricostruito l’alleanza distrutta dalla disobbedienza del peccato. Per questo mistero di salvezza, uniti agli angeli e ai santi, cantiamo esultanti la tua lode.

PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Il Signore ci ha donato il suo Spirito. Con la fiducia e la libertà dei figli preghiamo insieme: Tutti: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE Mangiarono fino a saziarsi e il Signore appagò il loro desiderio. La loro brama non andò delusa. Oppure «Signore, se vuoi, puoi purificarmi». «Lo voglio, sii purificato!».

DOPO LA COMUNIONE

in piedi

Cel. O Signore, che ci hai fatto gustare il pane del cielo, fa’ che desideriamo sempre questo cibo che dona la vera vita. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Ass. Amen Figlio ✠ e Spirito Santo. Cel. La gioia del Signore sia la vostra forza. Andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio


Attualizzare la Parola Non si capisce l’opera di Cristo, non si capisce Cristo stesso, se non si entra nel suo cuore pieno di compassione e di misericordia. È questa che lo spinge a stendere la mano verso quell’uomo malato di lebbra, a toccarlo e a dirgli: «Lo voglio, sii purificato!» (v. 40). Il fatto più sconvolgente è che Gesù tocca il lebbroso, perché ciò era assolutamente vietato dalla legge mosaica. Toccare un lebbroso significava essere contagiati anche dentro, nello spirito, cioè diventare impuri. Ma in questo caso l’influsso non va dal lebbroso a Gesù per trasmettere il contagio, bensì da Gesù al lebbroso per donargli la purificazione. In questa guarigione noi ammiriamo, oltre alla compassione, la misericordia, anche l’audacia di Gesù, che non si preoccupa né del contagio né delle prescrizioni, ma è mosso solo dalla volontà di liberare quell’uomo dalla maledizione che lo opprime. Nessuna malattia è causa d’impurità: la malattia certamente coinvolge tutta la persona, ma in nessun modo intacca o impedisce il suo rapporto con Dio. Anzi, una persona malata può essere ancora più unita a Dio. Invece, il peccato ci rende impuri!

Preghiera Signore, ti ringrazio che mi hai chiamato alla vita, e ancora di più che facendomi cristiano, mi hai generato e destinato alla pienezza della vita. Tutto è dono, tutto è grazia. Come è bello il panorama attraverso il quale passiamo; troppo bello, tanto che ci lasciamo attrarre e incantare, mentre deve apparire segno e invito. Questa vita mortale, nonostante i suoi travagli, i suoi oscuri misteri, le sue sofferenze, la sua fatale caducità, è un fatto bellissimo, un prodigio sempre originale e commovente, un avvenimento degno d’essere cantato in gaudio e in gloria. Dietro la vita, dietro la natura, l’universo, tu ce lo hai rivelato, sta l’Amore. Grazie, o Dio, grazie e gloria a te, o Padre. Amen (Paolo VI).

Testimonianza Ogni bene puro procede da Cristo. Ogni bene è generato da Dio e la sua croce è la nostra unica speranza, perché in nessuna foresta esiste un albero simile, con questo fiore, questa foglia e questo frutto. È da lassù, da quell’uomo torturato e crocifisso, che discende la compassione autentica per tutti gli sventurati. Chi dà un pezzo di pane senza dire nulla, nel modo giusto, dà in quello stesso istante la vita eterna. Un simile gesto può avere un valore redentivo ben più grande di tanti sermoni… Donare un pezzo di pane è più di un bel discorso, come la croce di Cristo è più delle sue parabole (S. Weil). Liturgia Il prefazio e il Santo Il prefazio e il Santo sono i primi due elementi della preghiera eucaristica e formano un binomio strettamente collegato ma ben distinto, caratterizzato da un tono iniziale di festosità e di gioia con il coinvolgimento del sacerdote e dell’intera assemblea nella glorificazione celeste. È una preghiera di carattere dossologico, ossia è un rendimento di grazie a Dio per le meraviglie che ha operato e continua ad operare nella storia della salvezza. Il prefazio si conclude con il canto del Santo. È una preghiera in stile solenne, che il sacerdote che presiede l’Eucaristia recita o canta da solo. Il prefazio ha una propria struttura che ne mette in rilievo il valore di preghiera solenne. Sempre preceduto, nelle liturgie orientali e occidentali, dal dialogo tra sacerdote e popolo. Il prefazio, in sintesi, esprime propriamente l’azione di grazie con la quale il sacerdote, a nome di tutto il popolo santo glorifica Dio Padre e gli rende grazie per tutta l’opera della salvezza o per qualche suo aspetto particolare, a seconda della diversità del giorno, delle feste o del tempo. Il significato del termine “prefazio” equivale a preghiera solenne proclamata davanti alla comunità. Vi risuona il mistero della celebrazione e si precisa l’atteggiamento fondamentale di fronte a Dio. Il Santo è sbocco naturale del prefazio. AIUTIAMO LA BUONA STAMPA CCP n. 14306807 Curia Prov. dei Frati Minori Conventuali - Convento S. Lorenzo M. (Na)

La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano. Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco. CCP 14306807 Intestato a: Curia Prov. dei Frati M. Conventuali Convento S. Lorenzo M., Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Cell. 3472968637, E-mail: lapasqua@hotmail.com – Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Per i testi liturgici: © Libreria Editrice Vaticana; per i testi del Lezionario © 2021 Fondazione di Religione Ss. Francesco d’Assisi e Caterina da Siena. Grafica di Boutros Naaman, testi musicali di Domenico Lando.


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