6ª DOMENICA DI PASQUA - ANNO A (bianco) 17 MAGGIO 2020

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6ª DOMENICA DI PASQUA - ANNO A (bianco) 17 MAGGIO 2020

«

V

oi in me e io in voi». La radice della comunione è il Padre, fonte della vita e dell’amore: se restiamo uniti a Gesù, che viene dal Padre, allora saremo per sempre nella corrente della vita divina. È questo il grande mistero della vita cristiana: partecipare alla comunione divina mediante il dono dello Spirito Santo che Gesù Cristo ha effuso sulla Chiesa e sul mondo già dalla croce, nel giorno della sua morte. La missione di Gesù non termina in cielo, bensì sulla terra: egli viene con il Padre e come Figlio, nella potenza dello Spirito Santo, a prendere dimora in noi, nella nostra vita, nelle nostre comunità, nelle nostre povere esistenze. Per ricevere la manifestazione di Gesù, volto del Padre, dobbiamo rimanere nel suo amore e osservare i suoi comandamenti. Abbiamo bisogno dell’amore concreto di Gesù, che si dona per i fratelli, per fare un’esperienza vera dell’amore di Dio e restare in comunione con lui. L’Eucaristia che celebriamo è Mistero d’amore che rivela l’intimità del Padre con il Figlio per la relazione misteriosa dello Spirito Santo. Dalla comunione di fede e di amore di tutti i credenti si rivela il grande mistero della morte e risurrezione di Cristo: è in tale mistero di comunione, di dono, che si manifesta l’amore del Padre per noi.

INNO DI LODE

ATTO PENITENZIALE

Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.

Cel. Fratelli e sorelle, il Signore Gesù ci chiama a rimanere nel suo amore e a rendere ragione della speranza che è in noi. Confessiamo ogni nostro peccato. (Breve pausa di silenzio) Cel. Signore, morto una volta per sempre, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, reso vivo nello spirito, abbi pietà di noi. Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, che hai operato grandi prodigi attraverso la predicazione degli apostoli, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen

Cel. Dio onnipotente, fa’ che viviamo con rinnovato impegno questi giorni di letizia in onore del Cristo risorto, per testimoniare nelle opere il memoriale della Pasqua che celebriamo nella fede. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen Oppure Cel. O Dio, che ci hai redenti nel Cristo tuo Figlio messo a morte per i nostri peccati e risuscitato alla vita immortale, confermaci con il tuo Spirito di verità, perché nella gioia che viene da te, siamo pronti a rispondere a chiunque ci domandi ragione della speranza che è in noi. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen

ANTIFONA D’INGRESSO

in piedi

Con voce di giubilo date il grande annunzio, fatelo giungere ai confini del mondo: il Signore ha liberato il suo popolo. Alleluia. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Il Dio della speranza, che ci riempie di ogni gioia e pace nella fede per la potenza dello Spirito Santo, sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito

COLLETTA


La prima lettura riporta alcuni segni della predicazione degli apostoli e dell’azione potente dello Spirito Santo su indemoniati, paralitici e storpi. La seconda lettura ci invita a spiegare le motivazioni o ragioni della nostra speranza: Cristo è morto per noi ed è risuscitato per la nostra salvezza. Il Vangelo riprende il discorso dell’addio di Gesù e la promessa dello Spirito Santo che abiterà nel cuore stesso del credente. Lo Spirito diviene l’amore che crea comunione tra Gesù, il Padre e il discepolo. PRIMA LETTURA Seduti Dagli Atti degli Apostoli (8,5-8.14-17)

In quei giorni, 5Filippo, sceso in una città della Samarìa, predicava loro il Cristo. 6E le folle, unanimi, prestavano attenzione alle parole di Filippo, sentendolo parlare e vedendo i segni che egli compiva. Infatti 7da molti indemoniati uscivano spiriti impuri, emettendo alte grida, e molti paralitici e storpi furono guariti. 8E vi fu grande gioia in quella città. 14 Frattanto gli apostoli, a Gerusalemme, seppero che la Samarìa aveva accolto la parola di Dio e inviarono a loro Pietro e Giovanni. 15 Essi scesero e pregarono per loro perché ricevessero lo Spirito Santo; 16non era infatti ancora disceso sopra nessuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signore Gesù. 17Allora imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

SALMO RESPONSORIALE

(Sal 65)

Rit. Acclamate Dio, voi tutti della terra

Acclamate Dio, voi tutti della terra, cantate la gloria del suo nome, dategli gloria con la lode. Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere! Rit. A te si prostri tutta la terra, a te canti inni, canti al tuo nome». Venite e vedete le opere di Dio, terribile nel suo agire sugli uomini. Rit. Egli cambiò il mare in terraferma; passarono a piedi il fiume: per questo in lui esaltiamo di gioia. Con la sua forza domina in eterno. Rit.

Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio, e narrerò quanto per me ha fatto. Sia benedetto Dio, che non ha respinto la mia preghiera, non mi ha negato la sua misericordia. Rit.

SECONDA LETTURA Dalla prima lettera di san Pietro apostolo (3,15-18) Carissimi, 15adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, 16con una retta coscienza, perché, nel momento stesso in cui si parla male di voi, rimangano svergognati quelli che malignano sulla vostra buona condotta in Cristo. Se questa infatti è la volontà di Dio, 17è meglio soffrire operando il bene che facendo il male, perché 18anche Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nel corpo, ma reso vivo nello spirito. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

CANTO AL VANGELO

in piedi

Alleluia, alleluia. Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore, e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui. Alleluia.

VANGELO Dal Vangelo secondo Giovanni (14,15-21)

Ass. Gloria a te, o Signore In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 15 «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e 16io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, 17lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. 18 Non vi lascerò orfani: verrò da voi. 19Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 20In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi. 21 Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui». Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo

PROFESSIONE DI FEDE

in piedi

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili.


Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Fratelli e sorelle, Gesù Cristo, risorto dai morti, è la nostra speranza: nel suo nome possiamo annunciare la salvezza e testimoniare al mondo la bellezza della vita nuova, la gioia della Pasqua. Lettore Diciamo con fiducia: Ass. CRISTO, NOSTRA SPERANZA, SALVACI! 1. Perché il Signore sostenga il Santo Padre nell’annuncio del Vangelo e nella guida della Chiesa. Preghiamo. 2. Perché la pace del Signore risorto si diffonda su tutta la terra attraverso il nostro impegno e soprattutto con il buon governo dei popoli. Preghiamo. 3. Perché ogni battezzato sappia donare fiducia e speranza a chi è nella prova e nel dolore, soprattutto in questo tempo di pandemia. Preghiamo. 4. Perché i giovani riscoprano il dono della fede come comunione di amore con Gesù. Preghiamo. 5. Perché l’Eucaristia che celebriamo ci purifichi dai nostri peccati e ci apra al dono della riconciliazione fraterna. Preghiamo. Cel. O Padre, fonte di ogni consolazione, accogli la preghiera di questa comunità e donaci ancora il tuo Santo Spirito per essere

veri annunciatori del Vangelo. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

SULLE OFFERTE

in piedi

Cel. Accogli Signore, l’offerta del nostro sacrificio, perché, rinnovati nello spirito, possiamo rispondere sempre meglio all’opera della tua redenzione. Per Cristo nostro Ass. Amen Signore.

PREFAZIO PASQUALE V Cristo sacerdote e vittima È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, proclamare sempre la tua gloria, o Signore, e soprattutto esaltarti in questo tempo nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato. Offrendo il suo corpo sulla croce, diede compimento ai sacrifici antichi, e donandosi per la nostra redenzione divenne altare, vittima e sacerdote. Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, l’umanità esulta su tutta la terra, e con l’assemblea degli angeli e dei santi canta l’inno della tua gloria.

MISTERO DELLA FEDE Ogni volta che mangiamo di questo pane e beviamo a questo calice, annunziamo la tua morte, Signore, nell’attesa della tua venuta.

PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Obbedienti alla parola del Salvatore e formati al suo divino insegnamento, osiamo dire. Tutti: Padre nostro...

SCAMBIO DELLA PACE Cel. In Cristo, che ci ha resi tutti fratelli con la sua croce, scambiatevi un segno di riconciliazione e di pace.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE «Se mi amate, osservate i miei comandamenti», dice il Signore. «Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore, che rimanga con voi in eterno». Alleluia.

DOPO LA COMUNIONE

in piedi

Cel. Dio grande e misericordioso, che nel Signore risorto riporti l’umanità alla speranza eterna, accresci in noi l’efficacia del mistero pasquale con la forza di questo sacramento di salvezza. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen


Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La gioia del Signore sia la nostra forza. Andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio Attualizzare la Parola Gesù Cristo è morto anche per me, per la mia famiglia, per il mondo intero, per il bene di tutti. Il suo amore per noi è infinito, immenso, pieno, generoso, gratuito. Come rispondo alla misericordia di Dio che si è manifestata in Cristo Gesù? Vivo nella speranza di incontrarlo? M’impegno ad annunciare la buona novella della misericordia? Mi sento unito al Signore? Trovo consolazione e rifugio nella preghiera, nell’invocazione dello Spirito Santo? Mi lascio aiutare dal sacramento della Riconciliazioane per liberarmi dal male e dal peccato? San Pasquale Baylon 17 maggio Nacque il 16 maggio 1540, nel giorno di Pentecoste, a Torre Hermosa, in Aragona. Di umili origini, san Pasquale sin da piccolo fu avviato al pascolo delle greggi. Durante il lavoro s’isolava spesso per pregare. A 18 anni chiese di essere ammesso nel convento dei francescani alcantarini di Santa Maria di Loreto, da cui fu respinto, forse per la giovane età. Tuttavia, non si perse d’animo, venendo ammesso al noviziato il 2 febbraio 1564. Nel 1565, fra Pasquale emise la solenne professione come «fratello laico» non sentendosi degno del sacerdozio. Nel 1576, il ministro provinciale gli affidò il compito, estremamente pericoloso, di portare documenti importanti a Parigi, rischiando di essere ucciso dai calvinisti. L’impegno fu comunque assolto in modo proficuo. Tutta la sua vita fu caratterizzata da un profondo amore per l’Eucaristia che gli valse il titolo di «teologo dell’Eucaristia». Fu anche autore di un libro sulla reale presenza di Cristo nel pane e nel vino. Morì nel convento di Villa Real, presso Valencia il 17 maggio 1592, domenica di Pentecoste. Fu canonizzato da Alessandro VIII nel 1690. Nel 1897 Leone XIII lo proclamò patrono dei Congressi eucaristici (da Santi, beati e testimoni).

Ringraziamento O Padre, che hai risuscitato Gesù Cristo dai morti, noi ti ringraziamo per la tua infinita misericordia! Donaci ancora il tuo Santo Spirito per vivere con gioia la stupenda avventura della fede. Fa’ che mai ci separiamo da te e che sempre testimoniamo al mondo la speranza della risurrezione, il grande mistero della Pasqua. Per Cristo nostro Signore. Amen. Alleluia. La gioia cristiana «Cristo muore della morte del mio peccato, mentre io, al di là di me stesso, raggiungo in questa morte la vita dell’amore di Dio» (H.U. von Balthasar). Il cristiano porta, dunque, non la sua sofferenza, bensì la sofferenza di morte del Cristo. Perciò il cristiano, concrocifisso con Cristo, deve orientare tutta la sua esistenza al Vangelo, alla logica della croce, del donare la vita. La gioia di Pasqua nasce dalla vittoria dell’amore sul peccato, alla quale il cristiano è chiamato a partecipare non solo come spettatore, ma come collaboratore della Gloria dell’amore divino. Vivere un’esistenza pasquale significa vivere, con Cristo e in Cristo, il paradosso della gioia e della sofferenza. Il cristiano può dire, con Dio e in Dio, sì al dolore nella gioia e a un dolore che ha, ciononostante, la profondità dell’abbandono di Dio. Anche Dio lo fa, e in ciò è un mistero del suo amore. L’esistenza cristiana resta avvolta nel mistero insolubile del periodo “intermedio”, tra la dipartita e il ritorno del Signore. Non è dolorismo. Non è rifiuto di una gioia terrena che Dio offre all’uomo. Ma è un’esistenza capace di unire nella gioia della Risurrezione i dolori e le gioie quotidiane. L’atteggiamento ad assumere nella sofferenza è quello di Cristo: «Nella misura in cui partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevi» (1Pt 4,12s). Il paradosso non è gioia e sofferenza, ma gioia e croce, cioè croce come via di liberazione dai peccati. Vivere una vita pasquale significa vivere nella gioia della fecondità della Croce, secondo la logica dell’amore, una pro-esistenza eucaristica; significa amare dell’amore stesso di Dio e conoscere l’autentica gioia filiale di chi accetta di compiere in tutto la volontà del Padre.

La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano. Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco. Commenti a cura di P. Antonino Carillo e P. Mario Ravanni – CCP 14306807 Intestato a: Curia Prov. dei Frati M. Conventuali – Convento S. Lorenzo M., Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Cell. 3472968637, E-mail: lapasqua@hotmail.com – Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Grafica di Boutros Naaman, testi musicali di Domenico Lando.


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