SANTISSIMA TRINITÀ - ANNO A (bianco) 7 GIUGNO 2020

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SANTISSIMA TRINITÀ - ANNO A (bianco) 7 GIUGNO 2020

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I

l Signore, Dio misericordioso e pietoso». Da sempre le Sacre Scritture raccontano l’amore e la fedeltà di Dio per il suo popolo. L’immagine delle viscere materne con le quali si manifesta l’amore di Dio per noi lascia intendere il pathos del Signore per l’uomo. Dio, infatti, si commuove come una madre per i suoi figli e si prende cura di noi. Egli è l’Onnipotente, il Sublime, il Mirabile, pieno di grazia e di bontà. Nell’esperienza di Gesù, nel suo annuncio del Regno, nella sua stessa vita e morte, si rivela pienamente l’amore di Dio che da sempre si è legato al suo popolo attraverso l’elezione di Abramo, la storia di Mosè, l’unzione del re Davide, la testimonianza dei profeti, ecc… Il Padre, fonte della vita ed Eterno Amante, ha tanto amato il mondo da donare a noi il suo unico Figlio, Gesù Cristo, l’Eterno Amato. Ed è solo nella potenza dello Spirito Santo - l’Eterno Amore che unisce le Persone divine, il Padre al Figlio, e il Figlio al Padre e a noi -, che possiamo gridare Abbà, Padre. L’Eucaristia che celebriamo ci rivela che la Trinità è un mistero di amore e di comunione, di vita divina che si comunica a noi nella forza dei sacramenti.

ANTIFONA D’INGRESSO

in piedi

Sia benedetto Dio Padre, e l’unigenito Figlio di Dio, e lo Spirito Santo: perché grande è il suo amore per noi. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo, siano con tutti voi. Riconosciamo i nostri peccati. Ass. E con il tuo spirito

ATTO PENITENZIALE Cel. Fratelli e sorelle, il Signore perdona le nostre colpe e ci invita a vivere in comunione tra di noi. (Breve pausa di silenzio) Cel. Pietà di noi, Signore. Ass. Contro di te abbiamo peccato Cel. Mostraci, Signore, la tua misericordia Ass. E donaci la tua salvezza Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen Cel. Signore, pietà Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, pietà Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, pietà Ass. Signore, pietà

INNO DI LODE Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace

in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.

COLLETTA Cel. O Dio Padre, che hai mandato nel mondo il tuo Figlio, Parola di verità, e lo Spirito santificatore per rivelare agli uomini il mistero della tua vita, fa’ che nella professione della vera fede riconosciamo la gloria della Trinità e adoriamo l’unico Dio in tre persone. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen Oppure Cel. Padre, fedele e misericordioso, che ci hai rivelato il mistero della tua vita donandoci il Figlio unigenito e lo Spirito di amore, sostieni la nostra fede e ispiraci sentimenti di pace e di speranza, perché riuniti nella comunione della tua Chiesa benediciamo il tuo nome glorioso e santo. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen


La prima lettura presenta Jhwh come un Dio ricco di amore e di misericordia. Mosè lo sente vicino e pieno di grazia. Jhwh cammina in mezzo al suo popolo e perdona le sue colpe. La seconda lettura riprende il saluto tipico di Paolo e l’invito alla gioia, alla comunione, alla speranza, nonché all’aiuto reciproco. Il Vangelo presenta il dialogo tra Gesù e Nicodèmo: Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito per la salvezza di tutti. All’origine della missione e venuta di Gesù c’è l’amore misericordioso del Padre. PRIMA LETTURA Seduti Dal libro dell’Èsodo (34,4b-6.8-9)

In quei giorni, Mosè si alzò di buon mattino e salì sul monte Sinai, come il Signore gli aveva comandato, con le due tavole di pietra in mano. 5Allora il Signore scese nella nube, si fermò là presso di lui e proclamò il nome del Signore. 6Il Signore passò davanti a lui, proclamando: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà». 8Mosè si curvò in fretta fino a terra e si prostrò. 9Disse: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi. Sì, è un popolo di dura cervìce, ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fa’ di noi la tua eredità». Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

ne, fatevi coraggio a vicenda, abbiate gli stessi sentimenti, vivete in pace e il Dio dell’amore e della pace sarà con voi. 12 Salutatevi a vicenda con il bacio santo. Tutti i santi vi salutano. 13 La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

CANTO AL VANGELO

VANGELO Dal Vangelo secondo Giovanni

(3,16-18)

4b

SALMO RESPONSORIALE (Dn 3,52-56) Rit. A te la lode e la gloria nei secoli!

Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri. Rit. Benedetto il tuo nome glorioso e santo. Rit. Benedetto sei tu nel tuo tempio santo, glorioso. Rit. Benedetto sei tu sul trono del tuo regno. Rit. Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi e siedi sui cherubini. Rit. Benedetto sei tu nel firmamento del cielo. Rit.

SECONDA LETTURA Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (13,11-13) 11 Fratelli, siate gioiosi, tendete alla perfezio-

in piedi

Alleluia, alleluia. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo, a Dio, che è, che era e che viene. Alleluia.

Ass. Gloria a te, o Signore In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo: 16 «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 17Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18 Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio». Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo

PROFESSIONE DI FEDE

in piedi

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, (si china il capo) e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.


Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Fratelli e sorelle, Dio è amore misericordioso. Nella morte e nella risurrezione di Gesù Cristo, abbiamo conosciuto l’amore del Padre e ricevuto il dono dello Spirito Santo. Apriamo fiduciosi i nostri cuori alla preghiera. Lettore Diciamo insieme: Ass. ASCOLTACI, SIGNORE! 1. Perché l’amore di Gesù effuso nei nostri cuori con il dono dello Spirito Santo sostenga ogni giorno il Santo Padre nell’annuncio del Vangelo e nel governo della Chiesa. Preghiamo. 2. Perché la pace, dono del Signore e frutto della giustizia, della ricerca del bene comune, sia accolta e costruita nelle nostre città, in tutto il mondo, a partire da noi stessi, dalle nostre famiglie e comunità. Preghiamo. 3. Perché ogni cristiano sappia far crescere quella relazione misteriosa e profonda con la Trinità che è alla radice del nostro battesimo e di ogni esperienza gratuita di amore, di perdono, di donazione. Preghiamo. 4. Perché nel volto di chi ci sta accanto, come del povero e dell’emarginato, sappiamo riconoscere la presenza misteriosa di Dio che è Padre, Figlio e Spirito Santo. Preghiamo. Intenzioni della comunità locale Cel. O Padre, fonte della vita e dell’amore, accogli la preghiera di questa comunità che anela a te con cuore sincero. Fa’ che lo Spirito Santo, eterno amore, trasformi il cuore dei tuoi fedeli e che il Vangelo sia diffuso sino agli estremi confini della Terra. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

SULLE OFFERTE

in piedi

Cel. Invochiamo il tuo nome, Signore, su questi doni che ti presentiamo: consacrali con la tua potenza e trasforma tutti noi in sacrificio perenne a te gradito. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

PREFAZIO Il mistero di Dio uno e trino È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre

santo, Dio onnipotente ed eterno. Con il tuo unico Figlio e con lo Spirito Santo sei un solo Dio, un solo Signore, non nell’unità di una sola persona, ma nella Trinità di una sola sostanza. Quanto hai rivelato della tua gloria, noi lo crediamo, e con la stessa fede, senza differenze, lo affermiamo del tuo Figlio e dello Spirito Santo. E nel proclamare te Dio vero ed eterno, noi adoriamo la Trinità delle Persone, l’unità della natura, l’uguaglianza nella maestà divina. Gli Angeli e gli Arcangeli, i Cherubini e i Serafini, non cessano di esaltarti uniti nella stessa lode.

MISTERO DELLA FEDE Ogni volta che mangiamo di questo pane e beviamo a questo calice annunziamo la tua morte, Signore, nell’attesa della tua venuta.

PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Il Signore ci ha donato il suo Spirito. Con la fiducia e la libertà dei figli diciamo insieme. Tutti: Padre nostro...

SCAMBIO DELLA PACE Cel. In Cristo, che ci ha resi tutti fratelli con la sua croce, scambiatevi un segno di riconciliazione e di pace.

FRAZIONE DEL PANE Cel. Il Corpo e il Sangue di Cristo, uniti in questo calice, siano per noi cibo di vita eterna.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE Voi siete figli di Dio: egli ha mandato nei vostri cuori lo Spirito del Figlio suo, che grida «Abbà, Padre». Oppure Dio ha tanto amato il mondo da donare il suo unico Figlio, perché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia la vita eterna.

DOPO LA COMUNIONE

in piedi

Cel. Signore Dio nostro, la comunione al tuo sacramento, e la professione della nostra fede in te, unico Dio in tre persone, ci sia pegno di salvezza dell’anima e del corpo. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Glorificate il Signore con la vostra vita. Andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio


Attualizzare la Parola Siamo chiamati a scoprire l’amore misericordioso di Dio per noi. Questo amore è Gesù Cristo, il Figlio di Dio che è morto per la nostra salvezza. Sono grato al Padre per il dono di suo Figlio? Vivo in comunione di amore e di fede con il Signore? Mi sento parte dell’unico corpo di Cristo che è la Chiesa? Se Dio è comunione di persone, come vivo le mie relazioni in famiglia, in parrocchia, nel mondo? Credo veramente in Gesù, il Figlio di Dio? Ringraziamento Ti ringrazio, Signore, Padre onnipotente, eterno Dio, che non per mio merito, ma per sola degnazione della tua misericordia, ti sei degnato di saziare col prezioso Corpo e Sangue del tuo Figlio e Signore nostro Gesù Cristo, me peccatore e servo indegno. Ti supplico perché questa Comunione non sia per me motivo di castigo, ma piuttosto pegno salutare di perdono; mi sia armatura di fede e scudo di buona volontà; liberazione dai miei vizi, distruzione della concupiscenza e dissolutezza, aumento di carità e di pazienza, di umiltà, di obbedienza e di tutte le virtù. Sia mia salda difesa contro le insidie di tutti i nemici sia visibili sia invisibili, quiete perfetta delle passioni carnali e spirituali; con te, unico e vero Dio, stabile unione e possesso beato del mio fine. Degnati, ti prego, di ammettere me peccatore a quell’ineffabile convito, dove tu col tuo Figlio e con lo Spirito Santo sei luce vera, sazietà piena, gaudio sempiterno, giocondità completa e felicità perfetta. Per lo stesso Gesù Cristo nostro Signore. Amen (san Tommaso d’Aquino). Sant’Antonio di Padova 13 giugno Fernando di Buglione nasce a Lisbona. A 15 anni è novizio nel monastero di San Vincenzo, tra i Canonici Regolari di Sant’Agostino. Nel 1219, a 24 anni, viene ordinato prete. Nel 1220 giungono a Coimbra i corpi di cinque frati francescani decapitati in Marocco, dove si erano recati a predicare per ordine di Francesco d’Assisi. Ottenuto il permesso dal provinciale francescano di Spagna e dal priore agostiniano, Fernando entra nel romitorio dei Minori mutando il nome in Antonio.

Misericordia e perdono «La celebrazione della misericordia avviene in modo del tutto particolare con il Sacramento della Riconciliazione. È questo il momento in cui sentiamo l’abbraccio del Padre che viene incontro per restituirci la grazia di essere di nuovo suoi figli. Noi siamo peccatori e portiamo con noi il peso della contraddizione tra ciò che vorremmo fare e quanto invece concretamente facciamo (cf. Rm 7,14-21); la grazia, tuttavia, ci precede sempre, e assume il volto della misericordia che si rende efficace nella riconciliazione e nel perdono. Dio fa comprendere il suo immenso amore proprio davanti al nostro essere peccatori. La grazia è più forte, e supera ogni possibile resistenza, perché l’amore tutto vince (cf.1Cor 13,7). Nel Sacramento del Perdono Dio mostra la via della conversione a Lui, e invita a sperimentare di nuovo la sua vicinanza. È un perdono che può essere ottenuto iniziando, anzitutto, a vivere la carità. Lo ricorda anche l’apostolo Pietro quando scrive che “L’amore copre una moltitudine di peccati” (1Pt 4,8). Solo Dio perdona i peccati, ma chiede anche a noi di essere pronti al perdono verso gli altri, così come Lui perdona i nostri: “Rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori” (Mt 6,12). Quanta tristezza quando rimaniamo chiusi in noi stessi e incapaci di perdonare! Prendono il sopravvento il rancore, la rabbia, la vendetta, rendendo la vita infelice e vanificando l’impegno gioioso per la misericordia» (FRANCESCO, Lettera apostolica Misericordia et misera [20-11-2016], n. 8). Invitato al Capitolo generale di Assisi, arriva con altri francescani a Santa Maria degli Angeli dove ha modo di ascoltare Francesco, ma non di conoscerlo personalmente. Per circa un anno e mezzo vive nell’eremo di Montepaolo. Su mandato dello stesso Francesco, inizierà poi a predicare in Romagna e poi nell’Italia settentrionale e in Francia. Nel 1227 diventa provinciale dell’Italia settentrionale proseguendo nell’opera di predicazione. Il 13 giugno 1231 si trova a Camposampiero e, sentondosi male, chiede di rientrare a Padova, dove vuole morire: spirerà nel convento dell’Arcella.

La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano. Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco. Commenti a cura di P. Antonino Carillo e P. Mario Ravanni – CCP 14306807 Intestato a: Curia Prov. dei Frati M. Conventuali – Convento S. Lorenzo M., Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Cell. 3472968637, E-mail: lapasqua@hotmail.com – Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Grafica di Boutros Naaman, testi musicali di Domenico Lando.


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