SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO - ANNO C (bianco) 19 GIUGNO 2022
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i spezzò e li dava ai discepoli». “Cinque pani” e “due pesci” sono il “poco” della nostra vita, quel tanto che basta dell’esistenza per compiere grandi prodigi. La moltiplicazione dei pani e dei pesci richiama il significato più grande dell’Eucaristia, del corpo e del sangue di Cristo, affidato alla Chiesa, a ciascuno di noi, per avere in dono la vita eterna. Ai discepoli, dunque, è affidato il servizio della mensa, il ministero dell’annuncio e della carità: portare Cristo sino ai confini del mondo. L’Eucaristia non è una finestra che si apre sul mondo, ma è lievito per far crescere tutta l’umanità, sacramento dell’amore di Dio che in Cristo ha donato il bene suo più prezioso, il Figlio amato. Che il Signore ponga nei nostri cuori fame della sua Parola e del Pane spezzato, sete della sua stessa Vita e della Carità. Ci aiuti il Signore a fare comunione, a sentirci famiglia, a costruire una sola fraternità universale che sa accogliere tutti, vincendo la cultura dello scarto e l’arroganza della supremazia.
INNO DI LODE ANTIFONA D’INGRESSO
in piedi
Il Signore ha nutrito il suo popolo con fiore di frumento e lo ha saziato con miele dalla roccia. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Il Signore, che guida i nostri cuori all’amore e alla pazienza di Cristo, sia con tutti Ass. E con il tuo spirito voi.
ATTO PENITENZIALE Cel. Fratelli e sorelle, all’inizio di questa celebrazione eucaristica, invochiamo la misericordia di Dio, fonte di riconciliazione e di comunione. (Breve pausa di silenzio) Cel. Pietà di noi, Signore. Ass. Contro di te abbiamo peccato Cel. Mostraci, Signore, la tua misericordia. Ass. E donaci la tua salvezza Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen Cel. Signore, pietà Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, pietà Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, pietà Ass. Signore, pietà
Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen.
COLLETTA Cel. Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell’Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa’ che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i benefici della redenzione. Tu sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Ass. Amen Oppure Cel. Dio fedele, che nutri il tuo popolo con amore di Padre, saziaci alla mensa della Parola e del Corpo e sangue di Cristo, perché nella comunione con te e con i fratelli cam-
miniamo verso il convito del tuo Regno. Per il nostro Signore Gesù Cristo… Ass. Amen La prima lettura parla dell’offerta del pane e del vino da parte del sacerdote Melchisedek, figura misteriosa: è una profezia, un preannuncio dell’offerta che verrà fata da Gesù Cristo vero e sommo sacerdote che sarà immolato sulla croce. La seconda lettura ci riporta a una delle più antiche testimonianze sull’Eucaristia che è il memoriale della nuova alleanza. Il Vangelo riprende il miracolo dei pani e dei pesci. Gli stessi apostoli sono invitati da Gesù a dare da mangiare alla gente del deserto. Questa moltiplicazione prelude già all’Eucaristia, al rendimento di grazie dell’ultima cena e al ministero degli apostoli e della Chiesa. Cristo non ci lascia nella nostra fame: egli ci sazia con il dono della sua parola e del suo corpo. PRIMA LETTURA Seduti Dal libro della Gènesi (14,18-20)
In quei giorni, 18Melchìsedek, re di Salem, offrì pane e vino: era sacerdote del Dio altissimo 19e benedisse Abram con queste parole: «Sia benedetto Abram dal Dio altissimo, creatore del cielo e della terra, 20e benedetto sia il Dio altissimo, che ti ha messo in mano i tuoi nemici». E [Abramo] diede a lui la decima di tutto. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio
SALMO RESPONSORIALE
(Sal 109)
Rit. Tu sei sacerdote per sempre, Cristo Signore
che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane 24e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». 25Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». 26Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio
SEQUENZA La sequenza è facoltativa e si può cantare o recitare anche nella forma breve, a cominciare dalla strofa: Ecco il pane.
Ecco il pane degli angeli, pane dei pellegrini, vero pane dei figli: non dev’essere gettato. Con i simboli è annunziato, in Isacco dato a morte, nell’agnello della Pasqua, nella manna data ai padri. Buon pastore, vero pane, o Gesù, pietà di noi: nùtrici e difendici, portaci ai beni eterni nella terra dei viventi. Tu che tutto sai e puoi, che ci nutri sulla terra, conduci i tuoi fratelli alla tavola del cielo nella gioia dei tuoi santi.
CANTO AL VANGELO
in piedi
Alleluia, alleluia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo, dice il Signore, se uno mangia di questo pane vivrà in eterno. Alleluia.
VANGELO Dal Vangelo secondo Luca
(9,11b-17)
Oracolo del Signore al mio Signore: «Siedi alla mia destra finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi». Rit. Lo scettro del tuo potere stende il Signore da Sion: domina in mezzo ai tuoi nemici! Rit. A te il principato nel giorno della tua potenza tra santi splendori; dal seno dell’aurora, come rugiada, io ti ho generato. Rit. Il Signore ha giurato e non si pente: «Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchìsedek». Rit.
SECONDA LETTURA Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (11,23-26) 23 Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello
Ass. Gloria a te, o Signore In quel tempo, Gesù 11bprese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure. 12Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta». 13Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». 14C’erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». 15Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. 16Egli prese i cinque pani e i
due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. 17 Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste. Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo
SIMBOLO DEGLI APOSTOLI in piedi Io Credo in Dio, Padre Onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, (si china il capo), il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Fratelli e sorelle, il Signore Gesù è il pane della vita che si dona a noi e alla sua santa Chiesa per la salvezza del mondo e di tutto il genere umano. Lettore Diciamo insieme con fiducia: Ass. DONACI, O PADRE, IL PANE DELLA VITA! 1. Perché la Chiesa riceva la grazia di spezzare il pane della Parola e della Carità ogni giorno, ponendosi in umile ascolto del Signore e dei poveri, preghiamo. 2. Perché tutti i ministri ordinati siano fedeli dispensatori delle grazie del Signore e, in particolare, del sacramento dell’Eucaristia, pane del pellegrino e cibo per gli ammalati e viatico per i moribondi, preghiamo. 3. Perché gli operatori pastorali, i volontari e quanti sono dediti alla formazione dei giovani e degli adulti in parrocchia trovino sostegno nell’adorazione dell’Eucaristia e conforto nella preghiera personale e comunitaria, preghiamo. 4. Perché le nostre famiglie riscoprano la bellezza della celebrazione eucaristica domenicale e il bisogno di approfondire i misteri della vita di Cristo, preghiamo. 5. Perché celebrando l’Eucaristia riceviamo il perdono dei nostri peccati e sentiamo la chiamata del Signore a servirlo nei poveri e negli ammalati, preghiamo. Intenzioni della comunità locale
Cel. O Padre, fonte della vita, accogli la preghiera di questa famiglia riunita nella Pasqua della settimana, e fa’ che il dono dell’Eucaristia si esprima nella nostra vita con il rendimento di grazie per i prodigi da te operati e con la carità verso gli ultimi. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
SULLE OFFERTE
in piedi
Cel. Concedi benigno alla tua Chiesa, o Signore, i doni dell’unità e della pace, misticamente significati nelle offerte che ti presentiamo. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen
PREFAZIO DELL’EUCARISTIA I L’Eucaristia memoriale del sacrificio di Cristo È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo Signore nostro. Sacerdote vero ed eterno, egli istituì il rito del sacrificio perenne; a te per primo si offrì vittima di salvezza e comandò a noi di compiere l’offerta in sua memoria. Il suo corpo per noi immolato è nostro cibo e ci dà forza, il suo sangue per noi versato è la bevanda che ci redime da ogni colpa. Per questo mistero di salvezza, il cielo e la terra si uniscono in un cantico nuovo di adorazione e di lode, e noi, con tutti gli angeli del cielo, proclamiamo senza fine la tua gloria.
MISTERO DELLA FEDE Ogni volta che mangiamo di questo pane e beviamo a questo calice annunziamo la tua morte, Signore, nell’attesa della tua venuta.
PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Il Signore ci ha donato il suo Spirito. Con la fiducia e la libertà dei figli diciamo insieme. Tutti: Padre nostro...
SCAMBIO DELLA PACE Cel. Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna.
FRAZIONE DEL PANE Cel. Il Corpo e il Sangue di Cristo, uniti in questo calice, siano per noi cibo di vita eterna.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE Dice il Signore: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui». Alleluia. Oppure
Gesù prese i cinque pani e i due pesci e li diede ai discepoli perché li distribuissero alla folla. Alleluia.
DOPO LA COMUNIONE
in piedi
Cel. Donaci, o Signore, di godere pienamente della tua vita divina nel convito eterno, che ci hai fatto pregustare in questo sacramento del tuo Corpo e del tuo Sangue. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Ass. Amen
Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La gioia del Signore sia la vostra forza. Andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio E� opportuno che la solenne processione eucaristica si svolga dopo la Messa nella quale si consacra l’ostia che si porterà in processione. Tuttavia, nulla impedisce che la processione abbia luogo dopo una pubblica e prolungata adorazione che segue la Messa. Se la processione si svolge dopo la Messa, terminata la comunione dei fedeli, si colloca sull’altare un ostensorio, nel quale viene posta l’ostia consacrata. Detta l’orazione dopo la comunione e omessi i riti di conclusione, si avvia la processione.
Attualizzare la Parola Mentre ci nutriamo del Corpo e del Sangue di Cristo, siamo assimilati a lui, riceviamo in noi il suo amore, non per trattenerlo gelosamente, bensì per condividerlo con gli altri. Questa logica è inscritta nell’Eucaristia: riceviamo in noi il suo amore e lo condividiamo con gli altri. È una presenza che come fuoco brucia in noi gli atteggiamenti egoistici, ci purifica dalla tendenza a dare solo quando abbiamo ricevuto, e accende il desiderio di farci anche noi, in unione con Gesù, pane spezzato e sangue versato per i fratelli. Ci insegna a diventare più accoglienti e disponibili verso quanti sono in cerca di comprensione, di aiuto, di incoraggiamento, e sono emarginati e soli. La presenza di Gesù vivo nell’Eucaristia è come una porta aperta tra il tempio e la strada, tra la fede e la storia, tra la città di Dio e la città dell’uomo. Cristo accoglie le nostre fragilità «È così, con semplicità, che Gesù ci dona il sacramento più grande. Il suo è un gesto umile di dono, un gesto di condivisione. Al culmine della sua vita, non distribuisce pane in abbondanza per sfamare le folle, ma spezza sé stesso
nella cena pasquale con i discepoli. In questo modo Gesù ci mostra che il traguardo della vita sta nel donarsi, che la cosa più grande è servire. E noi ritroviamo oggi la grandezza di Dio in un pezzetto di Pane, in una fragilità che trabocca amore… Gesù si fa fragile come il pane che si spezza e si sbriciola. Ma proprio lì sta la sua forza, nella sua fragilità. Nell’Eucaristia la fragilità è forza: forza dell’amore che si fa piccolo per poter essere accolto e non temuto; forza dell’amore che si spezza e si divide per nutrire e dare vita; forza dell’amore che si frammenta per riunire tutti noi in unità. E c’è un’altra forza che risalta nella fragilità dell’Eucaristia: la forza di amare chi sbaglia. È nella notte in cui viene tradito che Gesù ci dà il Pane della vita. Ci regala il dono più grande mentre prova nel cuore l’abisso più profondo: il discepolo che mangia con Lui, che intinge il boccone nello stesso piatto, lo sta tradendo. E il tradimento è il dolore più grande per chi ama. E che cosa fa Gesù? Reagisce al male con un bene più grande. Al “no” di Giuda risponde con il “sì” della misericordia. Non punisce il peccatore, ma dà la vita per lui, paga per lui. Quando riceviamo l’Eucaristia, Gesù fa lo stesso con noi: ci conosce, sa che siamo peccatori, sa che sbagliamo tanto, ma non rinuncia a unire la sua vita alla nostra… La misericordia di Gesù non ha paura delle nostre miserie. E soprattutto ci guarisce con amore da quelle fragilità che da soli non possiamo risanare» (papa Francesco, Angelus del 6-6-2021). Il verbo dare “Dare” significa “condividere” Che cosa condividono i discepoli? Quel poco che hanno: cinque pani e due pesci. Ma sono proprio quei pani e quei pesci che nelle mani del Signore sfamano tutta la folla. E sono proprio i discepoli smarriti di fronte all’incapacità dei loro mezzi, alla povertà di quello che possono mettere a disposizione, a far accomodare la gente e a distribuire – fidandosi della parola di Gesù – i pani e pesci che sfamano la folla. E questo ci dice che nella Chiesa, ma anche nella società, una parola chiave di cui non dobbiamo avere paura è “solidarietà”, saper mettere, cioè, a disposizione di Dio quello che abbiamo, le nostre umili capacità, perché solo nella condivisione, nel dono, la nostra vita sarà feconda, porterà frutto. Solidarietà: una parola malvista dallo spirito mondano!
La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano. Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco. CCP 14306807 Intestato a: Curia Prov. dei Frati M. Conventuali Convento S. Lorenzo M., Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Cell. 3472968637, E-mail: lapasqua@hotmail.com – Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Per i testi liturgici: © Libreria Editrice Vaticana; per i testi del Lezionario © 2021 Fondazione di Religione Ss. Francesco d’Assisi e Caterina da Siena. Grafica di Boutros Naaman, testi musicali di Domenico Lando.