COMMEMORAZIONE DI TUTTI I FEDELI DEFUNTI - ANNO A (viola) 2 NOVEMBRE 2017
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utti in Cristo riavranno la vita». È la pasqua di Gesù – ossia la sua passione, morte e risurrezione – a gettare una luce nuova sulla morte e a riempire di significato la nostra vita. Diversamente, la Commemorazione di tutti i fedeli defunti sarebbe semplicemente un ricordo affettuoso e nostalgico delle persone che amiamo e che ci hanno lasciato, magari pure precocemente, attraverso sofferenze e malattie terribili. L’antifona d’ingresso del primo formulario s’apre con un’affermazione lapidaria: Gesù è morto ed è risorto; così anche quelli che sono morti in Gesù Dio li radunerà insieme con lui. È questa la nostra speranza: vivere con Gesù, risuscitare dalla morte. Gesù ha dato almeno tre significati alla sua morte. Anzitutto, quello di passaggio (transitus) da questo mondo al Padre, dicendo chiaramente che la vita eterna è stare in comunione con colui che è la fonte della vita, Dio. Poi, ha dato alla morte il senso di compimento della vita, di pienezza, evitando di lasciarsi morire, di subire il male, riempiendo con l’amore, con il dono di sé, ogni attimo della sua esistenza. Di fatti, egli amò i discepoli completamente, sino alla fine, senza mai lasciarsi morire, nella piena disponibilità all’offerta. Ancora, Gesù ha vissuto la sua morte come consegna nelle mani del Padre: è la fiducia di chi si arrende amorevolmente alla volontà misteriosa di Dio, certo però della sua onnipotenza. La morte, allora, in senso cristiano, non è la fine di tutto, né semplicemente il frutto del peccato, ma l’incontro con il Dio della vita.
Riportiamo i diversi formulari previsti dalla Liturgia, indicando più volte i riti di introduzione e di conclusione, con i dialoghi tra presbìtero e assemblea.
PRIMO FORMULARIO ANTIFONA D’INGRESSO
in piedi
Gesù è morto ed è risorto; così anche quelli che sono morti in Gesù Dio li radunerà insieme con lui. E come tutti muoiono in Adamo, così tutti in Cristo riavranno la vita. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La grazia e la pace di Dio nostro Padre e del Signore nostro Gesù Cristo sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito
ATTO PENITENZIALE Cel. Fratelli e sorelle, la speranza non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato. Apriamo, dunque, i nostri cuori al perdono e alla riconciliazione. (Breve pausa di silenzio)
Cel. Signore, che hai vinto la morte e il peccato con la tua croce, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, nostra luce e salvezza, abbi pietà di noi. Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, nostra pace e vita eterna, abbi Ass. Signore, pietà pietà di noi. Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen Non si dice il Gloria né il Credo
COLLETTA Cel. Ascolta, o Dio, la preghiera che la comunità dei credenti innalza a te nella fede del Signore risorto, e conferma in noi la beata speranza che insieme ai nostri fratelli defunti risorgeremo in Cristo a vita nuova. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen
La prima lettura riprende un momento di speranza nella grande sofferenza di Giobbe che è illuminato dalla grazia di Dio: egli vedrà il Signore che non lo abbandonerà. La seconda lettura afferma chiaramente che