Articolo botel

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Storia di mare, banchine ed insenature, periferia di una città portuale: l’area di Amsterdam del NDSM (Nederlandsche Dok en Scheepsbouw Maatschappij), abbandonata dal 1984, anno del fallimento dei cantieri navali, prende corpo e forma grazie ad un gruppo di collettivi di artisti che, dal 2002, hanno messo in piedi un progetto mastodontico di recupero e riconversione. Nasce così, nella zona nord di Amsterdam, una self-made city che attira nuovi visitatori e creativi. Materiali di recupero in ferro ed acciaio, vecchi scafi di imbarcazioni, vengono così impiegati per la rinascita. Visibile, netta. Come quella dell’Amstel Botel, un grande traghetto bianco attraccato alla darsena del fiume IJ di Amsterdam. Sul tetto dell’imbarcazione, cinque lettere compongono la parola Botel: in ognuna di esse l’architetto e cineasta Jord den Hollander ha ideato, con un design sorprendente, cinque nuove stanze. Situate sul ponte superiore del Botel, le cinque camere sono a forma di lettera. Ciascuna delle Loft-letters, di colore rosso vivo, ha un’altezza di 6,5 metri, e presenta caratteristiche uniche ed originali. La stanza racchiusa all’interno della lettera B è stata ideata dal famoso designer olandese Richard Hutten, questa è particolarmente indicata per i giovani. La lettera O invece, realizzata dallo studio & Prast & Hooft, è molto sensuale e ispirata al romanzo erotico Histoire d’O (1954), della scrittrice francese Paulina Réage. La T, realizzata da MMX-architecten, è la Captain’s Room, la stanza del Capitano, e al suo interno si trova una scala e un ascensore. La E, di Jord den Hollander, ospita la Eye Cinema Room, ovvero la sala cinema più piccola d’Olanda. La L infine, dell’architetto Moriko Kira, presenta un design ispirato all’arte, ed è un’oasi di pace dove trovare tranquillità e relax lontano dalla frenesia cittadina. Realizzare il sogno di dormire su un traghetto non è mai stato così facile. Per info e prenotazioni: http://www.amstelbotel.nl/


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